Adamello 47-67

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PARTE II

LA COSTRUZIONE DI UN MURO

7. LA COSTRUZIONE DI UN MURO impiegate per usi specifici, come la realizzazione dei


Nella tecnica di costruzione di un muro a secco di un terraz- gradini di collegamento fra terrazzi, oppure la realizzazione
zamento, la stabilità dello stesso era affidata alla bravura di basamenti per fondazione o per ricoprire la parte
del costruttore, solitamente lo stesso agricoltore, che tra- superiore del muro usata come corridoio di transito e
mandava la tecnica verbalmente. Le dimensioni del muro pertanto lasciata libera dalle colture.
(altezza, larghezza, spessore) venivano valutate in funzione I muri a secco costituiscono oggi un manufatto difficilmente
della pendenza e dell’estensione del versante da terrazzare, realizzabile a causa del sempre più esiguo numero di perso-
mentre la tessitura e il colore del muro erano il risultato del- ne capace di costruirli a regola d'arte. Purtroppo, molti muri
l’utilizzo del materiale reperibile sul posto. di sostegno vengono rifatti legando le pietre con malta
La costruzione di un muro di sostegno era un’attività molto cementizia: questo costituisce un danno non solo dal punto
faticosa poiché attuata in condizioni disagevoli, di notevole
pendenza dei versanti e di difficoltà di trasporto delle pietre
da costruzione. Secondo la tradizione rilevata oralmente in
Val Camonica, erano ritenuti basilari alcuni principi nella
scelta della collocazione del muro rispetto al versante e la
sua realizzazione:
- fondazioni realizzate su "suolo buono", possibilmente su
substrato roccioso messo a nudo; era questo un aspetto
essenziale perché questi muri sono sensibili all'azione
erosiva dall'acqua piovana agente sulle fondazioni.
Se lo strato roccioso era posizionato ad eccessiva
profondità, si realizzava una base di blocchi di pietra
di larghezza superiore a quella del muro stesso;
- utilizzo prevalente del materiale presente in loco,
proveniente dalla spietratura dello strato di suolo da
coltivare. Le pietre portate da un luogo diverso da quello
della costruzione costituivano l'eccezione e venivano Le parti che compongono un muro a secco

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LA COSTRUZIONE DI UN MURO

di vista paesaggistico, ma anche ecologico (discontinuità del Coronamento. Parte terminale superiore del muro di terraz-
passaggio di microfauna), statico (rischio di distacco del zamento che, generalmente, si conclude a filo del piano di
paramento murario e suo ribaltamento) e di conseguenza coltivazione.
idrogeologico (instabilità del versante).
Piano di coltivazione (pianello, pianale). Parte pianeggian-
Le scelte da attuare per terrazzare ex-novo un versante non
te o leggermente inclinata (in base alla pendenza del versan-
sono state prese in esame poiché si è privilegiato dare rilie-
te) del terrazzamento su cui avviene la coltivazione, soste-
vo alle tecniche di recupero dei manufatti esistenti. Le tec-
nuta a valle da un muro a secco.
niche di seguito descritte riguardano solo i muri di sostegno
dei terrazzamenti, escludendo quelli di confine, degli edifi- Materiale drenante, drenaggio, riempimento. Parte del
ci, ecc. Gli aspetti statici della costruzione di un muro sono muro di sostegno costituita da materiale litico, generalmen-
trattati seppur sommariamente in appendice. te di piccola pezzatura, nascosto alla vista, disposto tra il
paramento murario e il terreno retrostante; svolge la funzio-
7.1. Le componenti di un muro a secco ne di drenare le acque interne al terreno e distribuirne la
Per descrivere la tecnica di recupero di un muro a secco è pressione uniformemente lungo il muro.
utile introdurre alcuni termini tecnici o di uso pratico (in Corsi. Strati orizzontali di pietre disposte il più possibile
corsivo tra parentesi) delle parti in cui è composto un muro ordinatamente che, sovrapposti gli uni agli altri, costituisco-
e che verranno usati nella spiegazione delle fasi di interven- no il muro di sostegno. Ogni corso comprende sia gli elemen-
to. ti del paramento murario, sia gli elementi del drenaggio.
Fondazione. Parte del muro di sostegno, posta al di sotto del La loro altezza è, generalmente, data dall’altezza delle pie-
piano di campagna, che costituisce la base del muro e che è tre di maggiori dimensioni che sono impiegate nel paramen-
composta generalmente da pietre di maggiori dimensioni to esterno.
rispetto a quelle del resto del muro. Giunto. Interfaccia di separazione di due elementi litici. Si
intendono divisi in orizzontali e verticali in base alla loro gia-
Paramento murario o esterno (faccia). Parte del muro di citura.
sostegno costituita dagli elementi litici posti in vista; è la
parte visibile del muro e che ne determina le principali Scarpa. Inclinazione della facciata del muro rispetto alla
caratteristiche di aspetto. verticale.

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IL DEGRADO DEL MURO A SECCO

8. IL DEGRADO DEL MURO A SECCO - Meccanico: eccessiva sollecitazione del piano sovrastante
con carichi animali o meccanici.
Le forme di alterazione dei muri si distinguono in:
Le capre, pur non essendo pesanti, sono particolarmente
- dissesto: alterazione degli equilibri statico-strutturali del
dannose, poiché si sporgono sul limite del muro a mangiare,
modello costruttivo;
spostando le pietre di coronamento del muro stesso. Le radi-
- degrado: alterazione dovuta ad agenti chimici, fisici e
ci degli alberi d’alto fusto, sebbene da giovani contribuisca-
biologici che provoca effetti distruttivi sui materiali.1
no a trattenere le pietre, a maturità possono generare spin-
I dissesti danno luogo principalmente alle seguenti manife- te tali da compromettere la stabilità del muro e causarne il
stazioni: crollo. Molti alberi crescono infatti vicino ai muretti e, dove
- Spanciamento non viene effettuata una manutenzione costante, ne provo-
- Sgretolamento cano il dissesto. Lo sradicamento di un albero di grosse
- Crollo dimensioni, per esempio a causa del vento, provoca il crollo
Le cause possono essere endogene, dovute alle caratteristi- del muro. Dissesti innescati da una difettosa circolazione
che costruttive dei muri, come difetti di costruzione, o eso- idrica, si manifestano in occasione di precipitazioni intense
gene, dovuti a cause esterne di sovraccarico antropico e/o o abbondanti. Unitamente ai dissesti, possono inoltre verifi-
animale, oppure a pressioni generate da componenti natura- carsi fenomeni di degrado delle pietre stesse tali da consu-
li (eccesso d’acqua). Si tratta solitamente di una combina- marle e generare delle lacune nel paramento murario: si può
zione di diverse forze che sollecitano contemporaneamente ad esempio trattare di fatturazione (soluzioni di continuità
il muro fino a provocarne il crollo in uno o più punti. del materiale che può implicare lo spostamento delle sue
Per quanto riguarda le cause esogene le più frequentemente parti), scagliatura (distacco parziale o totale di piccole por-
riscontrate sono di tipo: zioni di materiale), polverizzazione (decoesione del materia-
- Fisico: la formazione di ghiaccio derivante da ristagni di le in forma di polvere o granuli)2.
acqua all'interno della muratura comporta un aumento del
volume che genera spinte tra le pietre.

1
Feiffer C., (1995) Il progetto di conservazione, Franco Angeli, Milano.
2
Le definizioni sono riprese dalle Raccomandazioni NORMAL 1/88 sul degrado lapideo.

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IL DEGRADO DEL MURO A SECCO

Le radici degli alberi, sebbene da giovani contribuiscano a trattenere le pietre, a


maturità possono generare spinte tali da compromettere la stabilità del muro e cau-
sarne il crollo in prossimità della pianta

8.1. Gli stadi del degrado e gli interventi da effettuare


Sono stati identificati diversi stadi di deterioramento del
muro a secco di sostegno dovuti alla combinazione di disse-
sti strutturali e degradi materici, cui possono seguire diver-
se modalità di intervento di recupero da attuare. Le fasi di
L’arrampicamento degli animali sui muretti può causarne il crollo: in questo caso esecuzione che la tecnica tradizionale prevede in caso di
una capra si sporge sul colmo del muretto e ne provoca il progressivo sgretolamento parziale o totale smontaggio del muro sono descritte nel
del tetto di terra ed erba che lo consolida, iniziando il processo di degrado e perdita
di elementi
capitolo “Recupero del muro a secco: modalità operative.”

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IL DEGRADO DEL MURO A SECCO

Degrado diffuso del coronamento, della base e di una parte superiore del muro Degrado diffuso del coronamento, della base e di una parte superiore del muro

A. Degrado localizzato del coronamento. B. Degrado diffuso della parte superiore del muro.
Si tratta della perdita di stabilità in un preciso punto di alcu- Si tratta della perdita di stabilità della parte superiore del
ne pietre superiori, che possono cadere alla base del muro. muro, anche continua ed estesa in lunghezza, che può dare
E’ solitamente accompagnato da un eccesso di vegetazione origine a piccoli crolli.
che cresce tra gli interstizi del muro stesso. In questo caso è necessario smontare la parte superiore del
In tal caso basta effettuare una pulitura della vegetazione muro fino allo strato di pietre smosso e ricostruire il muro,
presente sulla parte superiore terminale del muro e riposi- giustapponendo gli strati di pietre e riempiendo posterior-
zionare gli ultimi corsi di pietre limitatamente alla zona mente con materiale drenante. Lo smontaggio del muro inte-
interessata dallo smottamento (eventualmente ri-sagoman- ressa solo la parte instabile o crollata e non coinvolge l’inte-
do le canalette di scolo delle acque se presenti o da costrui- ra sezione verticale del muro.
re nel caso murature di oltre 2 metri di altezza). Gli interventi da effettuare sono di parziale ricostruzione
Gli interventi da effettuare sono di manutenzione ordinaria. del manufatto, nel rispetto della sagoma del tracciato e
delle dimensioni.

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IL DEGRADO DEL MURO A SECCO

Crollo di porzione di muro Crollo di parte di muro

C. Spanciamento del muro. D. Crollo di porzione di muro.


Si tratta del rigonfiamento del paramento murario, che Il crollo interessa l’intera sezione verticale del muro. In caso
tende a staccarsi dallo strato drenante posteriore. Può inte- di crollo di parte più o meno lunga del muro risulta sempre
ressare solo la metà superiore del muro oppure compromet- necessaria la ricostruzione dell’intera porzione crollata
tere tutta la sezione verticale. In presenza di questo disse- secondo la tecnica tradizionale.
sto è necessario smontare tutta la porzione di muro caratte- È necessario prestare attenzione agli attacchi del muro da
rizzata dallo spanciamento e ricostruirla secondo la tecnica ricostruire con quello già esistente: è preferibile nello smon-
tradizionale. Lo smontaggio può non arrivare fino alla base taggio del muro mantenere un profilo “a scaletta” per con-
del muro, ma è bene intervenire su tutta la porzione che si sentire un aggancio più stabile della nuova muratura.
è mossa. Gli interventi da effettuare sono di smontaggio e Gli interventi da effettuare sono di ricostruzione totale
ricostruzione del manufatto nel rispetto di sagoma e trac- della porzione di manufatto.
ciato, se possibile con miglioramento delle condizioni di dre-
naggio retrostanti.

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IL RECUPERO DEL MURO A SECCO
MODALITÀ OPERATIVE

9. IL RECUPERO DEL MURETTO A SECCO: MODALITÀ


OPERATIVE
La tecnica di recupero del muro è stata tracciata a partire
da interviste effettuate ad alcuni muratori e agricoltori che,
a giudizio dei tecnici del Parco, hanno eseguito in modo cor-
retto il recupero dei muri stessi.
Il recupero comprende le seguenti fasi: Nella preparazione del materiale è
- smontaggio del muro danneggiato e preparazione delle
importante accumulare ordinata-
mente le pietre alla base del muro
fondazioni secondo la loro grandezza nonchè
- selezione e posa delle pietre nel muro la terra per il riempimento

- completamento del muro


Fondazione: nel caso più frequente di ricostruzione, le fon-
9.1. Smontaggio del muro danneggiato/crollato e dazioni sono già presenti o sono tutt’al più da riordinare. Nel
preparazione delle fondazioni caso di nuova costruzione conviene tracciare sul terreno ed
evidenziare con picchetti e funicelle l’area da scavare.
La ricostruzione di un muro inizia dalla asportazione, dal- Dallo spazio così delimitato, togliere lo strato superiore di
l’accumulo e dalla selezione delle pietre che componevano terra vegetale con un badile. Con un piccone (o con una
il muro crollato o, comunque pericolante. zappa) e una pala, scavare una trincea profonda circa 20/40
Prima di cominciare la costruzione del muro, è opportuno cm, leggermente pendente verso monte. La larghezza delle
selezionare le pietre per ordine di grandezza e/o di spesso- fondazioni è in funzione del muro. Indicativamente la lar-
re o di lunghezza. Conviene che esse formino piccoli mucchi ghezza dovrebbe essere circa 1/3 dell’altezza: così per muri
tali da facilitare la scelta delle singole pietre. In tal modo di 1,5 m, la larghezza di fondazione può essere di 50 cm, per
sarà più facile, in seguito, collocare le pietre per realizzare muri fino a 3 m la larghezza può essere tra gli 80 e i 100 cm.
il muro. Si tratta di una fase importante perchè permette di È utile accumulare sul piano la terra scavata che servirà suc-
comprendere se e quanto materiale originale è possibile cessivamente per la messa a dimora delle piante. Parte della
recuperare o se è necessario reperire altre pietre e di quale terra fertile che si trova in sommità viene tolta e spostata a
tipologia. monte del pianello.

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IL RECUPERO DEL MURO A SECCO
MODALITÀ OPERATIVE

Il terriccio asportato può essere accumulato a valle median-


te il deposito provvisorio su tavole e pannelli di legno. Alla
base del muro (se l’intervento prevede la ricostruzione fino
a terra) vanno poste le pietre più grandi, resistenti e pesan-
ti, sia per la difficoltà di spostamento, sia per creare una
base solida per il muro. Le fondazioni non devono necessa-
riamente formare una superficie piana ma è bene che le pie-
tre impiegate siano ben inserite nella loro sede. Nello scava-
re o nel ripristinare il sottosuolo per la fondazione, occorre
togliere la vegetazione fastidiosa e soprattutto i ceppi delle
piante per evitare che rendano instabili le fondazioni stesse.

Consolidamento struttura: Per consolidare il terreno retro- In presenza di ampie rocce superficiali, un palo di legno ancorato alla roccia madre aiuta a
stante, nei manufatti più alti, è utile conficcare uno o più individuare un piano di appoggio del muro e impedisce lo slittamento delle pietre sulla
roccia madre

Per la realizzazione delle fondazioni le pietre di grandi dimensioni vanno collocate sul La preparazione del muro a scaletta per l’attacco di una nuova parte di muro o il raccordo
fondo; per lo spostamento di tali pietre si può utilizzare una leva (in azzurro nella foto) con la roccia

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IL RECUPERO DEL MURO A SECCO
MODALITÀ OPERATIVE

pali di rinforzo trasversalmente alla muratura, per aumenta- Riempimento: è importante utilizzare negli spazi vuoti sab-
re la resistenza del muro stesso alla spinta della terra. bia da frantoio o ghiaietto evitando sabbia o ghiaia di fiume,
Durante la posa, pietre corte vengono alternate, anche se a spigoli arrotondati: questo materiale infatti non darà luogo
non regolarmente, con pietre lunghe che danno consistenza a una struttura solida, poiché gli attriti sono minori.
al muro. Le pietre più lunghe devono essere infilate nel ter-
reno retrostante, poste leggermente inclinate verso monte
per contrastare le spinte allo spanciamento e ribaltamento.
Quante più pietre lunghe saranno disposte perpendicolar-
mente all’andamento del muro, quanto maggiore sarà l’am-
morsamento tra il paramento murario e il terreno retrostan-
te e dunque minore il rischio di crollo e di spanciamento.

Struttura realizzata con assi di legno per il mantenimento della corretta orizzontali-
tà e inclinazione del muro; è consigliabile collocare le pietre più lunghe conficcate di
punta nel terreno per consentire una maggior stabilità.

Nella fase di riparazione occorre lascia- Esempi di giunzione del muro con la roccia.
Esempi di non corretto attacco del muro recuperato al muro esistente poiché non re le pietre del muro esistente a forma
viene mantenuto il filo verticale esterno: col tempo questo sfalsamento darà facil- di scaletta per facilitare l’attacco del
mente origine a cedimenti differenziati nuovo muro.

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IL RECUPERO DEL MURO A SECCO
MODALITÀ OPERATIVE

mente riempito, man mano che aumenta l’elevazione del


manufatto, con scarti di pietrame e terriccio in modo da
favorire lo scorrimento delle acque piovane, come pure la
crescita di vegetazione e la dimora futura di insetti e anima-
li utili.
Il riempimento è indispensabile per avere un buon drenaggio
attraverso il muro, senza il quale si avrebbe un’eccessiva
spinta della terra che comprometterebbe la stabilità del
manufatto. È preferibile che anche le piccole pietre per il
drenaggio siano collocate di punta per favorire il corretto
deflusso delle acque.

Le pietre vanno disposte in modo da formare corsi orizzontali uniformi per ripartire
equamente i carichi

Nel caso frequente di giunzione con muro esistente, occorre


togliere le pietre da quest’ultimo, predisponendo la parte di
muro restante a forma di scaletta che servirà ad avere una
maggiore superficie di giunzione. Nel caso sia presente un
grosso masso bisogna predisporre l'attacco ad esso cercando
di sbozzare la pietra in modo da formare il più possibile un
appoggio piano da cui far partire il muro. Il muro deve esse-
re smontato non solo nel punto in cui è crollato, ma almeno
per 0,5-1 m da entrambi i lati. A volte nel caso di attacco
diretto alla roccia madre, può essere utile un ancoraggio del E’ importante conficcare frequentemente pietre lunghe nella terra così da aumenta-
muro a secco tramite “spezzoni” di ferro infissi nella roccia
re la stabilità del muro e legarlo al terreno retrostante. Molti crolli che si verificano
su manufatti realizzati di recente sono spesso da attribuire alla non adeguata consi-
stessa. Lo spazio a monte va progressivamente e accurata- derazione di questa semplice regola

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IL RECUPERO DEL MURETTO A SECCO
MODALITÀ OPERATIVE

Posa: per l'allineamento, posare verticalmente due tavole o La scelta e la posa di ogni pietra, spesso anisotropa (cioè che
tondini indicatori ai lati estremi del muro in esecuzione, poi resiste di più su un lato piuttosto che su un altro), deve avve-
tendere una cordicella tra i due supporti, in modo che que- nire evitando che questa sia soggetta a forze di taglio, spe-
sta sfiori lo spigolo esterno del pietrame posato. cialmente se caratterizzata da venature, che ne compromet-
terebbero la resistenza. Inoltre, nella scelta della faccia
9.2. La scelta e la posa delle pietre del muro della pietra, ovvero il lato che rimane a vista, bisogna sce-
Negli interventi di recupero dei manufatti esistenti, la pie- gliere quella più "bella" (più regolare, ben squadrata, piutto-
tra da utilizzare è la pietra del posto, quella che si può recu- sto liscia e che presenta le venature più gradevoli alla vista)
perare nelle immediate vicinanze. Questo per evitare rap- e/o più piatta per mantenere omogenea la superficie del
pezzi di muro non omogenei con le caratteristiche dell’esi- muro (che non è verticale).
stente. Nei nuovi manufatti e in quelli più complessi, i mate- In tal senso è interessante notare che l'esigenza di costruzio-
riali da costruzione preferibili sono le rocce dure quali il gra- ne, o ricostruzione, del muretto è accompagnata dalla
nito o altre pietre purché resistenti al gelo. Nel caso il mate- volontà di realizzare un manufatto gradevole alla vista e di
riale in loco sia difficilmente recuperabile e insufficiente, cui ci si possa compiacere sia durante la costruzione sia al
bisogna procurarsi pietre della stessa roccia presente nella termine di essa.
zona. Le pietre adatte per l’edificazione di un muro a secco La costruzione del paramento murario avviene apponendo
presentano facce grandi e piatte. Quelle che si trovano sulla strati successivi distribuiti su tutta la larghezza. Le pietre
faccia visibile devono avere almeno un lato liscio. Per que- vanno depositate su uno strato di ghiaietto fine e assestate
sta ragione è bene preferire le pietre piatte e angolose piut- con una martellina o un mazzuolo in gomma nella parte
tosto che quelle arrotondate e curvilinee. Le pietre angolo- posteriore. Non deve comparire alcun giunto continuo né in
se sono più facili da mettere in posa e offrono di conseguen- senso verticale né orizzontale; è indispensabile sfalsare i
za un appoggio durevole all’insieme della costruzione. giunti verticali in modo tale da distribuire meglio i carichi. È
Le pietre meno idonee servono da materiale di riempimen- importante che le pietre di paramento non siano semplice-
to. mente posate le une sulle altre nella parte anteriore del
muro: devono essere disposte nel modo più ordinato possibi-
È bene avere abbondanza di materiale per consentire una le e devono presentare fin da subito la massima stabilità,
scelta più facile al momento della posa in opera. ovvero evitare il minimo spostamento, se caricate.

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IL RECUPERO DEL MURO A SECCO
MODALITÀ OPERATIVE

Esempio corretto (a sinistra) ed esempio scorretto (a destra) di realizzazione Le facce più regolari e più lisce vanno collocate verso l’esterno
di giunti

In un muro ben costruito, l'asportazione di materiale di grosse dimensioni rispetto alla granulometria media del muro non dovrebbe essere possibile, poiché causerebbe un
principio di crollo: in questo caso la non perfetta fattura del muro consente una parziale asportazione di materiale.

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IL RECUPERO DEL MURO A SECCO
MODALITÀ OPERATIVE

Può essere necessario rendere più regolare la forma di con puntale d’acciaio resistenti alla caduta di pietre.
certe pietre. Spesso si tratta di correggere gli angoli o gli Si procede ponendo le pietre per file il più possibile oriz-
spigoli. Per tagliare correttamente le pietre e adattarle zontali (corsi), in modo da pareggiare costantemente il
all’impiego previsto, occorrerà uno scalpello e una maz- profilo superiore. L’altezza di ogni corso è determinata
dalla pietra di maggior dimensione usata nel paramento
esterno: ogni volta che si inizia un nuovo corso, si alza il
filo-guida all’altezza della pietra–guida e si procede riem-
piendo la fila. Ogni strato va eseguito con sassi che abbia-
no altezza simile e pareggiato con scaglie di pietrame,
prima di passare alla posa del successivo.

Bisogna rispettare un'inclinazione della facciata (scarpa)


di circa il 10% verso monte. Lo spessore del muro deve
diminuire progressivamente: da una base di 60-70 cm ad
una testa di 20-30 cm (per muri alti circa 1 m fuori terra
- per muri più alti sono necessari spessori maggiori). Per
ottenere questo effetto basta arretrare progressivamente
il filo della facciata e inclinare le pietre verso monte. Ciò
consente una maggiore resistenza al ribaltamento e allo
slittamento delle pietre verso l’esterno in presenza di
spinte dal terreno retrostante.

Per migliorare la stabilità delle pietre è meglio modellamene il profilo, eliminando Nel caso di un muro che deve seguire una curva, per mante-
le asperità
nere correttamente il profilo curvilineo è opportuno aiutarsi
zuola, o meglio, il testù. predisponendo una serie di guide costituite da assi verticali
Per evitare incidenti nel maneggiare le pietre sbrecciate, disposte ad intervalli regolari e fissate a monte e a valle.
è opportuno indossare guanti da lavoro idonei e calzature

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IL RECUPERO DEL MURO A SECCO
MODALITÀ OPERATIVE

testa o doppia facciata, con riempimento interno con pietre


di scarto (piccole pietre o schegge) e giunzione effettuata in
vari punti grazie a grosse pietre piatte e lunghe passanti da
una facciata all’altra. Tale muro non viene rastremato.

9.4. Tempi di lavoro

Il tempo di realizzazione di un muro, inteso come tempo di


sola costruzione del manufatto, è variabile in funzione della
natura della pietra disponibile, anche se si considera essere
mediamente di circa 2 m2 (1 m3) di paramento al giorno,
avendo già a disposizione in loco le pietre selezionate, ordi-
nate e pronte all’uso. Si tratta, in effetti di una attività
molto dispendiosa in termini di manodopera. Nel caso in cui
alcune pietre debbano essere procurate altrove, i tempi
aumentano. L'ottimizzazione delle operazioni e della fatica
Sezione corretta di un muro a secco di contenimento con avviene quando si possono riutilizzare tutte le pietre del
inclinazione della scarpa del 10% rispetto alla verticale muro preesistente.

9.3. Il completamento del muro

È opportuno terminare il muro superiormente con pietre


piatte e aggiungere il cotico erboso, separato all’inizio del
lavoro.

Nel caso di muri di divisione o nella costruzione di un edifi-


cio bisogna procedere alla realizzazione di muri a doppia

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LE ATTREZZATURE NECESSARIE

10. LE ATTREZZATURE NECESSARIE

Oltre ai comuni attrezzi per la costruzione quali:


- carriola; eventuali carrucole o attrezzi (martinetto, cricc)
per agevolare lo spostamento e il sollevamento delle pietre
più pesanti;
Scalpello Punta
- leva d’acciaio;
- pala;
- piccone;

“Testù” per la sgrossatura della pietra

“Cricc” per il sollevamento di pietre di grande dimensione “Punchòt” per la frattura regolare di grandi pietre

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LE ATTREZZATURE NECESSARIE

vi sono altri attrezzi specifici che dipendono dal tipo di


materiale da lavorare (pietra):
- mazza in ferro, con manico in legno peso circa 10 kg per
spaccare le pietre più grandi e renderle più piccole e
leggere;
- martello da muratore per la pietra: in ferro, da una parte
piatto come il martello normale, dall’altra terminante con
punta a taglio possibilmente temperato, leggermente più
pesante (800 g) di un normale martello da muratore;
- mazza leggera (4 - 6 kg), a gemma semplice o doppia, con
una superficie almeno a taglio. Adatta per elaborare le
pietre da paramento;
- mazzuolo leggero (mahòt): (1-1.2 kg) per battere su punte
e scalpelli; Squadra per rendere regolare un concio
- mazzuola in gomma: idonea per la sistemazione finale delle
pietre nel muro;
- punte (pònte) e scalpelli (giandì): usati per modifiche di
particolari (es. scalini) ma utili anche per qualche
intervento sulle pietre da costruzione dei muretti;
- testù: per squadrare o ritoccare gli spigoli della faccia
esposta;
- punchòt: punte corte, utilizzate per ricavare pietre da
opera da grandi massi;
Utili sono anche i seguenti strumenti:
- doppiometro;
- filo di ferro;
- filo a piombo;
- matassine di filo di nylon per edilizia;
- squadra o dima: per regolare la forma delle pietre.

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LA SICUREZZA NELL’ESECUZIONE
DELLE OPERE

11. LA SICUREZZA NELLA ESECUZIONE DELLE OPERE Tali sono:


- le calzature dotate di puntale in acciaio per proteggere
Nell’esecuzione di un muro a secco vanno considerati anche il piede dalla caduta di massi;
gli aspetti connessi alla sicurezza in fase di esecuzione del- - guanti da lavoro;
l’opera e della tutela della salute degli addetti. Inoltre, la - elmetto per proteggere la testa dal rischio di cadute di
necessità di selezionare le pietre e di accumulare attrezzi e materiale dall’alto;
materiali rende spesso necessario alterare, anche se di poco, - occhiali per proteggere gli occhi (se si devono sbozzare
i percorsi di eventuali escursionisti. pietre con scalpelli).
Un primo dettaglio importante è rappresentato dalla Al momento della esecuzione dei lavori è bene ricordare
necessità di delimitare e segnalare l’area in cui è avvenu- anche di mantenere posture corrette nel sollevare i
to il crollo e, comunque, l’area del cantiere. Ciò a mezzo massi. Il peso massimo sollevabile da un addetto dovreb-
di un semplice nastro a bande bianco-rosse teso tra i pic- be aggirarsi attorno ai 25-30 kg (un masso di circa
chetti che delimitano l’area, in particolare quando non è 20x20x30 cm), pertanto, se occorresse spostare massi più
escluso o escludibile il transito di terzi nell’area del can- grandi è opportuno chiedere aiuto ad altra persona e/o
tiere. utilizzare carrucole e arganelli o leve. Il movimento cor-
Gli interventi avvengono normalmente in aree in pendenza retto per sollevare i massi è quello di abbassarsi mante-
ed è bene che vengano presi accorgimenti per impedire il nendo la schiena verticale, afferrare il masso e alzarsi
rotolamento di massi e materiali in genere. Per questo è sempre tenendo schiena verticale e masso vicino al
necessario realizzare, a valle del manufatto in costruzione, corpo, conseguenti dolori di schiena dovuti ad una postu-
dei sistemi di trattenuta del materiale, per esempio, rea- ra scorretta possono manifestarsi dopo parecchi anni.
lizzando delle semplici barriere con tavole di legno appog-
giate di taglio a paletti infissi nel terreno.
Altro accorgimento è commisurare la dimensione del-
l’opera alla capacità di intervento nel tempo previsto,
per evitare di lasciare troppo a lungo il cantiere aperto.
Al momento della esecuzione delle opere è necessario
La corretta posizione per il solle-
che l’addetto si munisca e indossi i dispositivi di protezio- vamento dei massi è con la schiena
ne individuale (DPI). eretta e le gambe piegate

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I COSTI DEL RECUPERO

12. I COSTI DEL RECUPERO Per quanto riguarda la demolizione delle parti ammalora-
te, lo scavo sul retro e di fondazione, nonché l’accatasta-
L’ottimizzazione per i costi del recupero dei muri a secco mento del materiale di risulta, è difficile fare stime gene-
si basa sulle seguenti condizioni: riche sui fabbisogni di manodopera, in quanto condiziona-
- che la manodopera sia quella della azienda agricola o ti dalle reali situazioni di cantiere: non è escluso che, in
del proprietario; determinati casi, parte di questo lavoro possa essere ese-
- che il materiale impiegato per la costruzione del muro guito con piccoli mezzi meccanici, con grande risparmio
provenga dalla demolizione del muro pre-esistente o sia nei tempi di esecuzione, ma con necessità di valutare i
facilmente reperibile in loco; costi di uso o noleggio di tali macchine.
- che il ricorso a materiali provenienti da altre aree sia Data la natura geologica delle rocce del Parco - principal-
ridotto al minimo, sia per minimizzare i costi di mente scisti o rocce sedimentarie più o meno metamor-
trasporto sia per ragioni paesaggistiche. fosate - il materiale lapideo usato per i muretti a secco è
tradizionalmente di piccole dimensioni, irregolare e
Per l’esecuzione delle operazioni di manutenzione i costi richiede dispendio di manodopera per la posa.
sono riferiti a:
- manodopera; Pertanto, si ritiene corretto ipotizzare un avanzamento di
- materiali; 1-1,5 m3 (2/2,5 m2 di paramento) di muratura realizzata
- trasporto dei materiali; al giorno (8 h) nell’ipotesi di maestranze con esperienza
- organizzazione del cantiere; specifica, con tutto il materiale prontamente disponibile
- ammortamento attrezzature; in cantiere.
- adempimenti amministrativi.
Costo elementare della manodopera, nel caso di manodo-
Manodopera pera aziendale da utilizzare nei momenti di minor carico
lavorativo: 10 €/ora.
La manodopera è la principale voce di costo di queste Costo elementare della manodopera edile specializzata,
opere ed è utilizzata per la demolizione delle parti comprensivo di spese generali e utili d’impresa: 28,18
ammalorate e la loro ricostruzione. €/ora.

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I COSTI DEL RECUPERO

Materiale saranno i costi dell’intervento.


Il materiale da costruzione necessario lo si ricava diretta- Organizzazione del cantiere
mente dalla struttura in manutenzione o da siti vicini. Dal momento in cui si decide di procedere alla riparazio-
Tuttavia, non sempre le pietre del vecchio muro sono suf- ne, occorre delimitare l’area del cantiere, selezionare il
ficienti per il suo recupero. Per rimpiazzarle è necessaria materiale e portare le attrezzature necessarie. In linea di
una riserva di pietre, che possono essere acquistate e tra- massima, senza considerare condizioni estreme, si può
sportate da aree più o meno lontane. Il costo della pietra stimare un impegno di circa mezza giornata di lavoro per
grezza è variabile da circa 20 €/m 3 a 80 €/m3 e oltre, in un piccolo intervento di recupero.
base alla natura della pietra e alle lavorazioni subite
dalla stessa. Normalmente pietre più regolari sono più Attrezzature
costose, perché sono già state scelte o sbozzate da quel- Mazze, mazzette, scalpelli e dispositivi di protezione costi-
le più irregolari, per facilitare la successiva posa. tuiscono attrezzature generalmente impiegabili per più
anni salvo la sostituzione dei manici. Il costo delle attrez-
Trasporto
zature è, comunque, limitato (a nuovo potrebbe risultare
Anche in questo caso è difficile fare una valutazione di 400 € ma la durata è di oltre 20 anni). Pertanto, si può
generale dei fabbisogni medi, in quanto troppo condizio- considerare una quota d’ammortamento di circa 20
nata dalle reali situazioni del cantiere che devono essere €/anno. Nel caso di ricorso a manodopera esterna tale
valutate caso per caso: per esempio sono da valutare la costo è già incluso nel costo della manodopera stessa.
distanza del cantiere dal paese più vicino e le condizioni
di accessibilità (presenza di una strada di accesso, quali- Adempimenti amministrativi
tà, stato di manutenzione e praticabilità del fondo stra- Questa voce di costo si riferisce alle spese necessarie per
dale, larghezza sufficiente per il transito di un mezzo di chiedere le autorizzazioni all’intervento e per l’eventuale
trasporto). finanziamento riferito ad uno specifico bando. In linea di
I costi di materiale e di relativo trasporto dipendono dalla massima, nel caso del semplice intervento di manutenzio-
effettiva necessità di integrazione di materiale lapideo: ne dei muri esistenti e senza considerare condizioni estre-
quanto più viene utilizzato il materiale già presente in me, si può stimare un impegno di circa mezza giornata di
loco e derivato dal crollo del muro, quanto più bassi lavoro.

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I COSTI DEL RECUPERO

Costo di recupero e calcolo del premio ammissibile


Alla luce di quanto sopra, date le difficoltà e le incertezze
nella definizione di una stima sintetica dei costi di recupe-
ro di questi manufatti, nell’ipotesi della sola costruzione
del paramento murario (escluso materiale, trasporto,
spese amministrative e preparazione del cantiere), si può
ipotizzare una spesa ammissibile variabile da 100 a 250
€/m3.
Ai fini dell’erogazione del contributo per la manutenzione
dei muretti, il Parco ha ritenuto opportuno attestare l’en-
tità massima del premio al di sotto del 100% dei costi
ammissibili, come definiti sopra, per incentivare ulterior-
mente i proprietari all’esecuzione delle opere.

Il contributo nell’ultima campagna si è attestato ad un


massimo di 60,00 €/m2 (120 €/m3 ) di paramento murario
recuperato e copre solo una parte del costo di ricostruzio-
ne stimato. Per facilitare le operazioni di controllo, il pre-
mio è stato trasformato in unità economica per unità di
superficie (metro quadro di paramento murario realizza-
to), considerando uno spessore medio dei muri pari a 0,5
m. Nel caso di muri di separazione, si mantiene la misura-
zione a unità economica per unità di volume.

Per agevolare ulteriormente i beneficiari, il Parco si fa


carico anche di espletare alcune formalità amministrative
necessarie per l’esecuzione delle opere.

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