01 FONDAZIONI 2012-13 Rev1 - Clemente
01 FONDAZIONI 2012-13 Rev1 - Clemente
01 FONDAZIONI 2012-13 Rev1 - Clemente
Isaia Clemente
Dicembre 2012 v. 1.0 - Pag. 1.1 -
1. STRUTTURE DI FONDAZIONE
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.2 -
Parte dei testi e delle figure riportati nel seguito sono tratti dai seguenti testi:
Tecniche di progettazione per strutture di edifici in c.a. A. Cinuzzi e S. Gaudiano Casa
Editrice Ambrosiana
Il calcolo del cemento armato R. Calzona e C. Cestelli Guidi Heopli
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.3 -
1.1. Le fondazioni
Le fondazioni sono gli elementi strutturali che trasferiscono i carichi gravanti sulla struttura in
elevazione al terreno sottostante.
Il trasferimento di tali azioni al terreno deve essere compatibile con le caratteristiche del terreno
e della struttura stessa sia in termini di resistenza sia in termini di rigidezza: le deformazioni
prodotte nel terreno devono essere tali da non compromettere la stabilit e funzionalit della
costruzione. Si parla di interazione terreno-struttura.
La scelta del tipo di fondazione viene eseguita in funzione:
delle caratteristiche del terreno (resistenza e deformabilit) in fase di esecuzione e in fase di
esercizio (durante la vita utile dellopera);
delle caratteristiche delle strutture in elevazione (geometria, rigidezza, distribuzione dei
carichi, destinazione duso);
delleconomia dellopera nel suo insieme;
delleventuale interferenze con manufatti esistenti o futuri, non ancora realizzati.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.4 -
Le fondazioni si distinguono in:
fondazioni superficiali o dirette: le sollecitazioni vengono trasferite in modo diretto al
terreno immediatamente sottostante alla fondazione (strato superficiale); questo avviene
quando il terreno di buone caratteristiche (roccia, flysch, ghiaie addensate) ed i cedimenti
sono accettabili;
suola plinto trave di fond. platea
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.5 -
fondazioni profonde o indirette: le sollecitazioni vengono trasmesse a strati di terreno pi
prestanti situati a maggiori profondit rispetto al piano di imposta delle fondazioni
attraverso altri manufatti strutturali (pali, pozzi, diaframmi, ecc..); questo avviene quando
il terreno presenta scarse caratteristiche portanti, estremamente cedevole o disomogeneo
sullarea interessata dalla costruzione.
suola su pali plinto su pali plinto su pozzo di magrone diaframma
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.6 -
Generalmente si evitano soluzioni ibride, che contemplano porzioni di edificio fondate
superficialmente e porzioni fondate su strutture profonde. In tal caso opportuno separare i due
corpi di fabbrica attraverso appositi giunti strutturali, in modo da rendere le strutture
indipendenti.
La definizione della natura del terreno va ottenuta per
mezzo di rilievi, indagini e prove sperimentali eseguite
da un tecnico abilitato (geologo). Lampiezza delle
ricerche va proporzionata alle dimensioni, alle
caratteristiche ed allimportanza dellopera.
La caratterizzazione del terreno e le caratteristiche della
fondazione permettono di determinare la capacit
portante ultima del terreno ed il cedimento massimo
riscontrabile in funzione del carico applicato.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.7 -
Esistono diversi meccanismi di rottura:
la rottura generale caratterizzata dalla formazione di una superficie di scorrimento: il
terreno sotto la fondazione rifluisce lateralmente e verso lalto; in superficie si osserva un
sollevamento del terreno circostante la fondazione. Questo meccanismo essenzialmente di
tipo plastico (plateau plastico); in generale si verifica per terreno poco deformabili, quali
sabbie addensate e argille consistenti.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.8 -
il punzonamento caratterizzato dallassenza di una superficie di scorrimento ben definita; il
terreno sotto la fondazione si comprime (per diminuzione della porosit); superficialmente si
osserva che il terreno subisce un abbassamento nellintorno del perimetro della fondazione.
Queste meccanismo di rottura, plastico con incrudimento crescente, richiede una variazione
di volume e pu verificarsi solamente in condizione drenate, tipico di terreni deformabili,
quali sabbie poco addensate, argille poco consistenti.
La formazione di uno o laltro dei meccanismi
dipende anche dalla profondit della quota di
imposta delle fondazioni: al crescere della
profondit si tende a passare dalla rottura
generale al punzonamento.
Le caratteristiche di resistenza e di rigidezza possono essere determinate attraverso espressioni
proposte in letteratura (ad esempio la formulazione di Terzaghi, di Brinch-Hansen, di Vesic).
Nella tabella seguente si riportano alcuni valori indicativi e di massima per la capacit portante
ultima e quella ammissibile (in esercizio) al variare del tipo di terreno.
Strutture di fondazione
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Strutture di fondazione
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1.2. Le fondazioni Dirette o Superficiali
Il D.M. 14/01/2008 al 6.4. prescrive:
Le scelte progettuali per le opere di fondazione devono essere effettuate contestualmente e
congruentemente con quelle delle strutture in elevazione.
La profondit del piano di posa della fondazione deve essere scelta e giustificata in relazione
alle caratteristiche e alle prestazioni della struttura in elevazione, alle caratteristiche del
sottosuolo e alle condizioni ambientali.
Il piano di fondazione deve essere situato sotto la coltre di terreno vegetale nonch sotto lo
strato interessato dal gelo e da significative variazioni stagionali del contenuto dacqua.
In situazioni nelle quali sono possibili fenomeni di erosione o di scalzamento da parte di acque
di scorrimento superficiale, le fondazioni devono essere poste a profondit tale da non risentire
di questi fenomeni o devono essere adeguatamente difese.
Strutture di fondazione
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1.2.1. Generalit
Le fondazioni superficiali si suddividono essenzialmente in
Fondazioni Isolate: suole di fondazioni isolate, plinti.
Si realizzano su terreni di buone/ottime capacit portanti e ridotti cedimenti e quando i
cedimenti differenziali conseguenti sono accettabili dalle caratteristiche della
sovrastruttura.
suola di fondazione plinto
Strutture di fondazione
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Fondazioni Continue: travi di fondazione, platee, plinti collegati con travi o cordoli.
Si realizzano su terreni di buone/medie capacit portanti, quando si vuole evitare o ridurre al
minimo i cedimenti differenziali.
Strutture di fondazione
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La distribuzione delle tensioni allinterfaccia fra fondazione-terreno dipende essenzialmente da:
- entit e distribuzione del carico; - rigidezza del plinto; - rigidezza e natura del terreno.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.14 -
Nella pratica progettuale, nel caso di strutture ordinarie si suole considerare plinto/suola rigidi ed
un comportamento del terreno di tipo a molle elastiche (alla Winkler), cio tensioni di contatto
sul terreno essenzialmente uniformi.
Strutture di fondazione
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1.2.2. Interazione terreno fondazione - struttura
La progettazione delle strutture di fondazione non pu essere effettuata indipendentemente da
quelle in elevazioni. Il problema dellinterazione terreno fondazione struttura assai
complesso vista la difficolt di elaborare un modello per il terreno che sia allo stesso tempo
sufficientemente accurato e non sia eccessivamente oneroso dal punto di vista numerico.
Se i prevedibili cedimenti del terreno in corrispondenza delle zone di appoggio sono
sostanzialmente uguali, e quindi non comportano apprezzabili cedimenti differenziali, si pu
scindere il problema completo, trascurando il comportamento del terreno nello studio della
sovrastruttura. Ci accade quando il terreno di buone/ottime caratteristiche portanti e poco
cedevoli.
Se invece i cedimenti differenziali non sono trascurabili, va analizzata linterazione reciproca,
leffetto dei cedimenti sulla struttura e, contemporaneamente, linfluenza della sollecitazioni e
deformazioni della struttura sul comportamento del terreno.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.16 -
Per ridurre lentit dei cedimenti differenziali opportuno fornire allinsieme terreno-struttura
unadeguata rigidezza; in generale si hanno:
fondazioni deformabili struttura rigida;
fondazioni rigide struttura deformabile;
fondazioni e struttura rigida, oppure entrambi deformabili.
Il comportamento del sistema terreno fondazione struttura dipende essenzialmente dai relativi
rapporti di rigidezza.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.17 -
Il caso a) struttura relativamente rigida e fondazione deformabile si verifica quando le travi
presentano uno spessore elevato rispetto alla luce o la struttura costituita da pareti rigide,
mentre le fondazioni sono di tipo isolato (plinti e suole). In tal caso si ha:
linsorgere di un cedimento differenziale interessa solamente la struttura in elevazione;
labbassamento della fondazione in corrispondenza dei pilastri (plinti) dipendente dalla
rigidezza della struttura in elevazione; se questa rigida, gli abbassamenti sono legati da
legami rigidi;
il carico alla base dei pilastri pu variare in
funzione della deformabilit della
fondazione e del terreno.
Il caso b) struttura relativamente deformabile e fondazione rigida si verifica quando le
fondazioni presentano una rigidezza maggiore della sovrastruttura, ad esempio quando le travi
sono in spessore di solaio su luci elevate, senza pareti irrigidenti o con travi in semplice appoggio
sui pilastri (struttura prefabbricata).
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.18 -
In tal caso si ha:
linsorgere di un cedimento differenziale interessa quasi esclusivamente la fondazione;
gli abbassamenti dipendono dalla
deformazione del terreno e dalla rigidezza
della fondazione: per una fondazione rigida
si hanno spostamenti conseguenti ad un
moto rigido;
i carichi alla base dei pilastri non subiscono
variazione in conseguenza di un cedimento.
Nel caso c) struttura e fondazione relativamente rigida il comportamento dellinsieme
dipende essenzialmente dai reciproci rapporti di rigidezza.
Nel caso di struttura e fondazione relativamente cedevole gli eventuali cedimenti differenziali
interessano sia la fondazione sia la struttura in elevazione e potrebbero portare anche
allinagibilit delledificio.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.19 -
In una struttura iperstatica, un cedimento differenziale comporta un mutamento delle
sollecitazioni in tutti gli elementi della struttura in elevazione.
In una struttura isostatica, un cedimento differenziale non va ad alterare lo stato sollecitante degli
elementi strutturali, a prezzo di maggiori deformazioni.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.20 -
1.2.3. Suola di fondazione
Le suole sono le fondazioni di muri continui in c.a. o in muratura.
Vengono calcolate / analizzate considerando una striscia unitaria di muro e di fondazione.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.21 -
Verifica del terreno
Noto il carico sollecitante e le caratteristiche del terreno, si inizia a dimensionare la suola.
La larghezza della suola B funzione delle caratteristiche portanti del terreno e quindi della
verifica del terreno.
a) La suola pu essere sollecitata solo da un carico verticale centrato, a cui viene aggiunto il
peso proprio della fondazione stessa, e questo comporta una tensione nel terreno uniforme
o
t
;
b) se accanto al carico N c anche una sollecitazione flessionale M, il terreno sar soggetto ad
un carico trapezoidale (o
t,max
, o
t,min
) o al limite triangolare (o
t,max
, 0). La forma del
diagramma dipende dalla posizione del centro di pressione C, cio dalleccentricit e
rispetto al baricentro.
c) Se leccentricit tale che il carico N fuori dal nocciolo dinerzia, la sezione di contatto si
parzializza (il terreno non reagisce a trazione).
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.22 -
sd
t,sd t,Rd
N pp
f
B 1
+
o = s
sd sd
t,sd t,Rd 2
N pp M
f
B 1 1 B 6
+
o = s
( )
sd
t,sd t,Rd
2 N pp
f
3 1 u
+
o = s
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.23 -
Classificazione
Per calcolare il peso proprio della fondazione (pp) si deve fissare anche laltezza H.
Le suole di fondazione si classificano in base allaltezza:
Suole MASSICCE, quando
Suole RIGIDE, quando
Suole FLESSIBILI, quando
( )
3
H B b
4
>
( ) ( )
1 3
B b H B b
4 4
s <
( )
1
H B b
4
<
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.24 -
Progetto delle suole di fondazione
Suole MASSICCE:
La struttura di fondazione (suola) si definisce massiccia quando H 3/4(B-b).
In questo caso la fondazione molto tozza, le isostatiche di compressione subiscono una leggera
deviazione perci le tensioni di trazione sono molto modeste e riescono ad essere riprese dal
calcestruzzo senza particolare armatura.
La fondazione non viene armata; lunica
armatura di calcolo presente sono le riprese o
chiamate della muratura superiore in c.a.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.25 -
Suole RIGIDE:
La struttura di fondazione (suola) si definisce rigida quando H 1/4(B-b).
In questo caso la fondazione tozza, e viene dimensionata facendo riferimento ad uno schema a
traliccio del tipo Tirante-Puntone;
le deviazioni che subiscono le isostatiche di compressione generano elevate tensioni di trazione
che devono essere riprese da unadeguata armatura disposta inferiormente.
In questo calcolo non viene messo in conto il peso proprio del plinto, in quanto si scarico
direttamente al suolo in maniera distribuita e uniforme, senza generare ulteriori tensioni.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.26 -
( )
( ) ( )
( )
( )
sd
sd
sd sd
sd
2 sd sd
s,min
* *
sd sd
*
sd sd
B b 4
N
T tg tg
2 d
B b 4 B b
N N
T
2 d 8 d
B b
T N
A [mm /m]
f 8 d f
f 0.85f
= o o =
= =
= =
s
Trattandosi di un meccanismo tirante-puntone, lo
sforzo di trazione rimane costante lungo tutto il
tratto, quindi la barra va adeguatamente ancorata.
Accanto alle armature di calcolo si suole prevedere
anche unarmatura superiore e longitudinale a correre
al fine di costituire una gabbia di armatura che
confina/contiene il calcestruzzo. Infine vengono
predisposte le riprese o chiamate della muratura
superiore in c.a.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.27 -
N.B.
Nelle fondazioni preferibile far lavorare le barre darmatura ad una tensione non troppo elevata,
al di sotto dei valori di progetto al fine di evitare o ridurre al minimo le fessurazione, trattandosi
di un ambiente generalmente umido: un valore consueto pari al 85% della tensione di progetto.
Trattandosi di strutture Tozze, modellate con un traliccio del tipo tirante-puntone, non si
eseguono verifiche a taglio.
Suole FLESSIBILI:
La struttura di fondazione (suola) si definisce flessibile quando H < 1/4(B-b).
In questo caso la suola si comporta come una mensola snella, quindi viene dimensionata e
verificata a momento flettente e a taglio, similmente ad una trave.
Anche in tal caso, vanno previste le armature superiori (compresse), quelle longitudinali e quelle
di ripresa per completare la gabba di armatura.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.28 -
sd
N,sd
2
N,sd
sd Rd
sd N,sd Rd
N
B 1
q L
M M
2
V q L V
o =
= s
= s
Anche in questo caso, le armature tese sono sollecitate solamente dalla tensione del terreno
dovuta al carico N applicato alla suola, e non dal peso proprio della fondazione.
Larmatura a taglio generalmente costituita da ferri piegati che assolvono anche la funzione
di armature nei confronti del punzonamento (vedi paragrafi successivi).
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.29 -
1.2.4. Plinto di fondazione
I plinti sono le fondazioni di pilastri in c.a. (raramente pilastri in muratura - elementi modesti).
I plinti si utilizzano quando:
le caratteristiche del terreno sono tali da non dar luogo ad apprezzabili cedimenti, anche in
condizione di elevate tensioni;
i carichi provenienti dalla struttura in elevazione non sono cos elevati da comportare plinti di
dimensioni eccessivamente grandi;
le distanze fra i pilastri sono tali che i plinti sono sufficientemente distanti fra loro.
I plinti hanno in genere una forma in pianta quadrata o rettangolare a seconda della forma del
pilastro. Nel caso di pilastri rettangolari si fanno i plinti omotetici ai pilastri, cio in proporzione
B : b = A : a , dove A e B sono i lati del plinto, a e b sono i lati del pilastro
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.30 -
OMOTETIA:
B A
b a
=
Classificazione
Similmente alle suole, anche il plinti si classificano in funzione dellaltezza H.
Plinti MASSICCI, quando
Plinti RIGIDI, quando
Plinti FLESSIBILI, quando
( ) ( )
3 3
H B b H A a
4 4
> >
( ) ( )
( ) ( )
1 3
B b H B b
4 4
1 3
A a H A a
4 4
s <
s <
( ) ( )
1 1
H B b H A a
4 4
< <
A
A
A A
B B
B
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.31 -
Verifica del terreno
Nel caso di un plinto, la verifica delle tensioni sul terreno viene svolta considerando in generale
tutte le sollecitazioni provenienti dal pilastro (N, M
x
, M
y
) ed il peso proprio del plinto. In base a
questa verifica si determinano le dimensioni in pianta A e B del plinto.
in generale:
sd,y sd,x
sd
t ,sd t ,Rd 2 2
M M
N pp
f
B A B A 6 A B 6
+
o = s
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.32 -
sd
t,sd t,Rd
N pp
f
A B
+
o = s
sd sd
t,sd t,Rd 2
N pp M
f
A B A B 6
+
o = s
( )
sd
t,sd t,Rd
2 N pp
f
3 A u
+
o = s
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.33 -
Progetto dei plinti
Si procede analogamente alle suole, con la sola attenzione di ripetere la procedura nelle due
direzioni in pianta (A e B)
Plinti MASSICCI:
La struttura di fondazione (plinto) si definisce massiccia quando H 3/4(B-b) e H 3/4(A-a).
In questo caso la fondazione molto tozza, le
isostatiche di compressione subiscono una
leggera deviazione perci le tensioni di
trazione sono molto modeste e riescono ad
essere assorbite dal calcestruzzo senza
particolare armatura.
La fondazione non viene armata; lunica
armatura di calcolo presente sono le riprese o
chiamate della muratura superiore in c.a.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.34 -
Plinti RIGIDI:
La struttura di fondazione (plinto) si definisce rigida quando H 1/4(B-b) e H 1/4(A-a).
In questo caso la fondazione tozza, e viene dimensionata facendo riferimento ad uno schema a
traliccio del tipo Tirante-Puntone in ciascuna direzione x e y;
le deviazioni che subiscono le isostatiche di compressione generano elevate tensioni di trazione
che devono essere riprese da unadeguata armatura disposta inferiormente.
Anche in questo caso non viene messo in conto il peso proprio del plinto, in quanto si scarica
direttamente al suolo.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.35 -
( )
( ) ( )
( ) ( )
( )
( )
sd
sd
sd sd
sd,x
sd sd
sd,y
2 sd sd
s,xmin * *
sd sd
2 sd sd
s,ymin * *
sd sd
B b 4
N
T tg tg
2 d
B b 4 B b N N
T dir. x
2 d 8 d
A a 4 A a N N
T dir. y
2 d 8 d
B b T N
A [mm /m]
f 8 d f
A a
T N
A [mm /m]
f 8 d f
= o o =
= =
= =
= =
= =
Trattandosi di un meccanismo tirante-puntone, lo
sforzo di trazione rimane costante lungo il tratto,
quindi la barra va adeguatamente ancorata.
Le armature inferiori vengono distribuite
uniformemente in pianta.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.36 -
Accanto alle armature di calcolo (inferiori) si suole prevedere anche unarmatura superiore nelle
due direzioni (eventualmente in quantit minore) al fine di costituire una gabbia di armatura che
confina/contiene il calcestruzzo. Infine vengono predisposte le riprese o chiamate del pilastro
superiore in c.a.
N.B.
Nelle fondazioni preferibile far lavorare le barre darmatura ad una tensione non troppo elevata,
al di sotto dei valori di progetto, al fine di evitare o ridurre al minimo le fessurazione, trattandosi
di un ambiente generalmente umido: un valore consueto pari al 85% della tensione di progetto.
Trattandosi di strutture Tozze, modellate con un traliccio del tipo tirante-puntone, non si
eseguono verifiche a taglio.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.37 -
Plinti FLESSIBILI:
La struttura di fondazione (plinto) si definisce flessibile quando H < 1/4(B-b) o H < 1/4(A-a).
In questo caso il plinto si comporta come una mensola snella, viene quindi dimensionata e
verificata a momento flettente e a taglio, similmente ad una trave in ciascuna direzione (x e y).
sd
N,sd
N,sd,x N,sd N,sd,y N,sd
2 2
N,sd,y A N,sd,x B
sd,x Rd,x sd,y Rd,y
sd,x N,sd,x B Rd,x sd,y N,sd,y A Rd,x
N
B A
q A q B
q L q L
M M M M
2 2
V q L V V q L V
o =
= o = o
= s = s
= s = s
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.38 -
In questo caso larmatura non viene distribuita uniformemente, ma il 50% viene disposto in
corrispondenza del pilastro su una larghezza (B+2H) ossia (A+2H) - mensola pi rigida -, mentre
il restante 25%+25% viene posizionato lateralmente.
Vengono previste anche le armature superiori (compresse) e quelle di ripresa per completare la
gabba di armatura
Anche in questo caso, le armature tese sono sollecitate solamente dalla tensione del terreno
dovuta al carico N applicato al plinto, e non dal peso proprio della fondazione.
Larmatura a taglio generalmente costituita da ferri piegati che assolvono anche la funzione
di armature nei confronti del punzonamento (vedi paragrafi successivi).
OSSERVAZIONI:
1. Nelle fondazioni non risparmiare sullacciaio;
2. Aumentare il copriferro rispetto ad altre strutture in c.a.;
3. Utilizzare diametri | delle armature discretamente grossi;
4. Limitare la tensione di lavoro f
*
sd
, ad un valore inferiore al 85% del valore di progetto;
5. Il peso proprio della fondazione non incide sul meccanismo resistente tirante-puntone,
in quanto si scarica direttamente al suolo.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.39 -
1.2.5. Plinto eccentrico e casi particolari
Nel caso di strutture realizzate a confine o in adiacenza ad altre costruzioni si fa ricorso alla
realizzazione di plinti eccentrici, in cui lo sforzo normale del pilastro non centrato
sullimpronta del plinto sul terreno.
Questo comporta una notevole eccentricit della sollecitazione sul terreno, con elevati picchi di
tensione che vanno considerati con attenzione.
Se le sollecitazioni risultano eccessive, bisogna ri-centrare il carico collegando il plinto a
quello adiacente attraverso una trave.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.40 -
Casi particolari:
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.41 -
1.2.6. Il Punzonamento
1.2.6.1. Il punzonamento di piastre e solette
Il punzonamento un fenomeno tridimensionale prodotto da una forza applicata su una piccola
superficie in una struttura bidimensionale piana. Esso provoca la rottura per taglio-punzonamento
con traslazione di una porzione di struttura nella direzione della forza.
Levento si verifica nelle piastre/solette in
prossimit degli appoggi o di carichi concentrati,
nei plinti bassi e nelle platee.
Trattandosi di una rottura a taglio, le direzioni
principali di trazione sono inclinate a 45 rispetto
alla direzione della forza, come indicato in figura.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.42 -
Dallequilibrio alla traslazione si pu determinare la forza ultima di rottura in assenza di
armatura:
u ct
2
P f S S u d
2
= =
dove:
S la superficie di contorno dellelemento che trasla
u il perimetro del contorno
c
misurato a met altezza utile
d laltezza utile.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.43 -
Seconda la normativa D.M.1996, la verifica a punzonamento consiste in:
sd ctd
F 0.5f u h s
dove:
f
ctd
la resistenza di calcolo a trazione del calcestruzzo;
u il perimetro del contorno ottenuto mediante una ripartizione a 45 a partire dal
contorno effettivo fino al piano medio della lastra (h/2);
h lo spessore della lastra.
Nel caso in cui la resistenza del calcestruzzo non sia sufficiente, va disposta unapposita
armatura che riprenda lintera azione sollecitante F
sd
.
sd s sd
F A f cos s |
dove:
A
s
larea totale di armatura che interseca le lesioni;
f
sd
la tensione di calcolo delle armature;
| linclinazione delle armature rispetto alla linea di azione di F
sd
;
se | =45, quindi si ha:
sd s sd
2
F A f
2
s
, cio
sd
s,min
sd
F 2
A
f
=
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.44 -
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.45 -
1.2.6.2. Il punzonamento di plinti e platee
Nei plinti bassi e nelle platee necessario eseguire anche la verifica al punzonamento, perch,
non essendo in genere presenti ferri piegati o staffe, quando si raggiunge il valore di rottura del
calcestruzzo per trazione si ha il collasso della struttura.
La rottura avviene secondo una superficie
tronco-conica nel caso di pilastro circolare,
tronco-piramidale nel caso di pilastro
quadrato/rettangolare, con inclinazione a 45 a
partire dal perimetro del pilastro.
Solitamente si esegue la progettazione del plinto in modo che laltezza H sia tale da NON
richiedere specifica armatura a punzonamento.
In prima approssimazione si pu eseguire la verifica con il carico N proveniente dal pilastro
sd p,Rd
N N s
ma in realt il carico che punzona il plinto solo una sua aliquota, cio N
p
< N.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.46 -
Il carico di punzonamento N
p
pari alla differenza fra il carico totale del pilastro N e quello
scaricato direttamente al suolo sotto la proiezione (generalmente) a 45 del pilastro stesso,
ovvero pari alla tensione di lavoro del terreno sullarea dimpronta depurata dalla proiezione a
45 del pilastro.
p,sd p,Rd ctd
N N 0.5 f u h s =
( ) ( ) u 2 a h 2 b h
h altezza plinto / spessore platea
= + + +
=
( )( )
p,sd t,sd t,sd
N
N A B a 2h b 2h (escluso p.p. plinto)
A B
= o + + o = (
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.47 -
Se la verifica non soddisfatta si pu:
aumentare lo spessore h della fondazione, se lo conveniente economicamente e dal punto
di vista realizzativo soluzione pi utilizzata ;
disporre specifica armatura per il punzonamento, che riprenda lintera azione sollecitante
N
p,sd
:
p,sd s sd
N A f cos s |
dove:
A
s
larea totale di armatura che interseca le lesioni;
f
sd
la tensione di calcolo delle armature;
| linclinazione delle armature rispetto alla linea di
azione di F
sd
;
frequentemente | =45:
sd s sd
2
F A f
2
s
, cio
sd
s,min
sd
F 2
A
f
=
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.48 -
1.2.7. Esempio
Consideriamo un pilastro quadrato (30x30) soggetto alle seguenti sollecitazioni:
N
sdu
= 778.09 kN M
sdu
= 13.88 kNm e = 18 mm
La fondazione del pilastro di tipo a plinto rigido isolato, posato su un terreno con portata in
esercizio di o
t,Rde
= 0.2 Mpa e portata allo SLU pari a o
t,Rdu
= 0.3 MPa.
Predimensionamento
Data la sezione quadrata del pilastro si adotta anche per il plinto una sezione quadrata (omotetia).
3
sdu
t ,Rdu
N 778.09x10
B A 1610 mm
0.30
= = = =
o
si adotta B = 1800 mm (considerando anche il pp. del plinto)
plinto rigido h (B b ) /4 =
h (1800 300 ) /4 = 375 mm
si adotta h = 400 mm
d = 350 mm d = 50 mm (maggiore protezione per larmatura)
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.49 -
Verifica del terreno
N
sdu
= 778.09 kN M
sdu
= 13.88 kNm e = 18 mm
peso proprio pp = (1.80x1.80x0.40x25) x 1.3 = 42.12 kN
eccentricit terreno e = M
sdu
/ (N
sdu
+pp) = 13.88x10
6
/ [(778.09+42.12) x10
3
]= 16.9 mm
= B / 6 = 1800 / 6 = 300 mm ==> sezione tutta compressa
verifica terreno
( )
3
6
sdu sdu
t,sdu t,Rdu 2
0.267 778.09 42.12 10 N pp M 13.88 10
0.30 MPa
1800 1800 0.239 B B W 1800 1800
6
+ +
o = = = < o =
`
)
Dimensionamento e verifica armature:
( )
( )
sdu
sdu sdu
3
sdu
N B b
1
T N tg
2 8 d
778.09 10 1800 300
T 416.83 kN
8 350
= o =
= =
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.50 -
armature inferiori A
s,min
= T
sdu
/ f
*
sd
= 416.83x10
3
/ 0.85x374 = 1311 mm
2
si adotta 9 | 14 A
s
= 1386 mm
2
OK
T
Rdu
= 1386x374 = 518.36 kN > F
su
tensione lavoro f
su
= T
sdu
/ A
s
= 416.8x10
3
/ 1386 = 301 MPa
verifica punzonamento:
( )
( ) ( )
2
p,sd t ,sd
3
sdu
t ,sd
2
p
N B B b 2h
N 778.09 10
0.24 MPa
B B 1800 1800
N 0.24 1800x1800 300 2 400 487.20 kN
(
= o + =
o = = =
(
= + =
( ) ( ) ( )
p,Rd ctd
2
p,Rd ctd
N 0.5 f u h
u 2 a h 2 b h 2 300 400 2 2800 mm
N 0.5 f u h 0.5 1.01 2800 400 565.60 MPa (C20/25)
=
= + + + = + =
= = =
OK
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.51 -
1.2.8. La Trave di Fondazione
Le Travi di Fondazione (dette anche travi rovesce) sono elementi strutturali a prevalente sviluppo
longitudinale; possono essere adottate quando si verifica una o pi delle seguenti situazioni:
si vogliono diminuire le tensioni massime sul terreno con elementi di maggiore rigidezza;
si vuole contenere lentit dei possibili cedimenti differenziali;
si vuole ridurre le dimensioni delle strutture di fondazione ottimizzando la sezione, a
volte, a fronte di maggiore complessit realizzativa;
si verifica il caso che, in relazione alla mutua distanza tra i pilastri ed alle dimensioni in
pianta dei possibili plinti, questi elementi si troverebbero adiacenti o addirittura
compenetranti.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.52 -
Il modello di calcolo pi aderente al reale comportamento dellinsieme terreno-fondazione-
struttura in elevazione quello che li considera contemporaneamente interagenti. A tal fine la
struttura pu essere modellata come un telaio spaziale appoggiato su vincoli elastici (molle) che
rappresentano il comportamento del terreno.
Pi spesso si ricorre a modelli semplificati, quali ad esempio:
telaio piano su appoggi elastici (molle);
trave su suolo elastico;
trave continua su appoggi fissi.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.53 -
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.54 -
Il fatto di considerare la fondazione come una trave continua su appoggi fissi costituiti dai
pilastri, caricata dalla reazione del terreno, rappresenta certamente una semplificazione; equivale
ad assumere le strutture in elevazione notevolmente rigide e le strutture di fondazione rigide
rispetto al terreno. In questo caso le tensioni massime sul terreno vengono sottostimate, in quanto
il modello fornisce il valore della tensione media e non del valore massimo.
Lo schema a trave continua su suolo elastico, considera la deformabilit della trave e del terreno,
valutando correttamente lentit dei picchi delle tensioni sul terreno; viceversa le sollecitazioni
nella struttura di fondazione (momento M e taglio T) risultano essere meno penalizzanti di quelle
della trave su appoggi fissi in cui i picchi di sollecitazione non vengono smorzati dalla
deformabilit del terreno.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.55 -
1.2.8.1. Interazione terreno fondazione struttura
A completamento di quanto visto nel 1.2.2., mettiamo in gioco anche la rigidezza del terreno.
a) TRAVE RIGIDA RISPETTO AL TELAIO
i) Trave rigida rispetto al suolo: si comporta come un plinto
ii) Trave flessibile rispetto al suolo: si risolve con il metodo delle travi seminfinite
b) TRAVE FLESSIBILE RISPETTO AL TELAIO
i) Trave rigida rispetto al suolo: distribuzioni delle tensioni nel terreno lineari;
ii) Trave flessibile rispetto al suolo: distribuzioni delle sollecitazioni nel terreno
variabili in funzione della deformata della trave e quindi del suo cedimento;
Strutture di fondazione
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1.2.8.2. Criteri di progetto della trave di fondazione
Le travi di fondazione devono essere tozze e rigide (H 1/5 L).
Per smorzare e ridurre le tensioni in corrispondenza dei pilastri di estremit, bene (se possibile)
prolungare la fondazione oltre lultimo pilastro:
2 2
qa ql l
, quindi a= 0.4 l
2 12
6
= =
La sezione della trave, tipicamente a T rovescio, va verificata a momento flettente positivo (in
corrispondenza dei carichi) e momento negativo (in campata), oltre alla verifica a taglio.
Strutture di fondazione
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Strutture di fondazione
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1.2.9. Graticcio di travi
I graticci di travi rovesce sono costituiti da travi di fondazione disposte secondo pi direzioni che
si intersecano fra loro in corrispondenza dei pilastri.
Vengono utilizzate per gli stessi motivi per cui si impiegano le travi, cio:
diminuire ulteriormente tensioni sul terreno;
contenere i cedimenti differenziali;
ridurre le dimensioni delle strutture di fondazione ottimizzando la sezione
inoltre vengono utilizzati quando alla base dei pilastri sono presenti forti momenti nelle
due direzioni.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.59 -
Anche in questo caso si possono utilizzare diversi modelli numerici della struttura, dove il
terreno viene rappresentato con una serie di molle elastiche di rigidezza K, espressa in funzione
della costante di sottofondo k (costante di Winkler).
Volendo risolvere il problema manualmente, si pu considerare separatamente le travi
attribuendo a ciascuna met carico per i pilastri centrali, mentre 1/3 e 2/3 per quelli di bordo.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.60 -
1.2.10. Platea di fondazione
Le platee sono una particolare tipo di fondazione che va ad interessare tutti le strutture portanti
delledificio: una piastra uniforme che collega tutti i pilastri, setti.
Generalmente vengono impiegate in terreni molto scadenti (scarse capacit resistenti e cedevoli).
A parit di spessore con le altre tipologie di
fondazione, le platee sono molto pi rigide,
perci importante centrare il baricentro della
platee con la risultante dei carichi verticali, in
modo da avere:
- un diagramma delle tensioni sul terreno
uniforme;
- un cedimento uniforme.
A seconda dellentit dei carichi e delle dimensioni, si pu avere:
- platea: solettone in c.a.
- platea nervata: soletta inferiore in c.a. irrigidita da nervature disposte nelle due direzioni;
- platea a fungo: soletta inferiore con locali ingrossamenti superiori in corrispondenza dei
pilastri;
- platea nervata con doppia soletta: soletta inferiore, nervature e soletta superiore.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.61 -
Platea: soletta in c.a.
Eventuali ingrossamenti se lo spessore molto
ridotto (solitamente s=30100 cm).
Platea a fungo
Soletta inferiore in c.a. con locali ingrossamenti in
corrispondenza di ogni pilastro per distribuire meglio
il carico concentrato, contrastando il fenomeno del
punzonamento.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.62 -
Platea nervata
Richiedono maggior onere in fase di realizzazione,
ma consentono un considerevole risparmio di
materiale; necessario disporre di una maglia
strutturale regolare.
Platea nervata con doppia soletta in c.a.
Vengono impiegate al posto delle platee piene
quando richiesta un notevole spessore
(>100120cm).
Strutture di fondazione
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1.2.10.1. Modelli di calcolo
Si possono adottare diversi metodi a seconda del grado di complessit ed onere computazionale.
Quello pi preciso certamente il modello completo agli elementi finiti (F.E.M.), in cui viene
schematizzata la struttura in elevazione, la platea di fondazione ed il terreno con una serie di
molle elastiche di rigidezza K.
Semplificando sempre pi il modello di calcolo, si pu considerare:
- piastra su suolo elastico caricata con i carichi provenienti dai pilastri;
- piastra su appoggi fissi (pilastri) caricata da un carico distribuito approssimativamente
costante (sollecitazione nel terreno);
- la platea viene scomposta in una serie di strisce longitudinali e trasversali, ciascuna
calcolata a trave continua su appoggi fissi.
Strutture di fondazione
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Strutture di fondazione
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Strutture di fondazione
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1.3. Le fondazioni Indirette o Profonde
Quando le caratteristiche del terreno, in termini di resistenza e rigidezza, non sono compatibili
con le caratteristiche della struttura in elevazione, si deve far ricorso a fondazioni profonde o
indirette. In tal caso le sollecitazioni vengono trasmesse a strati di terreno pi prestanti situati a
maggiori profondit rispetto al piano di imposta delle fondazioni, attraverso altri manufatti
strutturali (pali, pozzi, diaframmi, ecc..).
suola su pali plinto su pali plinto su pozzo di magrone diaframma
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.67 -
1.3.1. Pali di fondazione
Le fondazioni su pali sono state usate dalluomo fin dalla preistoria (insediamenti su palafitte); lo
sviluppo di macchinari e della tecnologia del secolo scorso, associato allesigenza di realizzare
insediamenti anche in aree con condizioni del suolo sfavorevoli, ha favorito lo sviluppo di diversi
tipi di pali per le fondazioni: da pali di piccolo diametro (1520cm) fino a pali con diametri
23m per le strutture offshore.
I pali sono strutture monodimesionali (simili ai pilastri) infilati nel terreno, che trasmettono i
carichi a strati situati a maggiori profondit; i pali resistono agli sforzi assiali attraverso attrito
laterale e/o per carico di punta, resistono alle forze orizzontali attraverso sollecitazioni flessionali
e taglianti (sconsigliato) oppure per mezzo di pali inclinati disposti a cavalletto.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.68 -
1.3.1.1. Statica del palo
I pali si possono classificare in diversi modi: la classificazione secondo limpegno statico,
prevede:
- pali caricati di punta: in questo caso la portata P del palo
garantita dallappoggio (infissione)
della punta in uno strato del terreno
molto prestante (substrato roccioso);
- pali sospesi o per attrito: i carichi sono trasmessi per attrito
laterale S, ovvero per tensioni
tangenziali sulla superficie laterale del
palo; ci accade quando il substrato
portante si trova ad elevate profondit,
difficilmente da raggiungere;
Molto spesso si adotta una situazione intermedia, in cui la
resistenza ultima del palo Q
lim
garantita dalla combinazione dei
due fenomeni citati:
lim
Q P S = +
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.69 -
La portata di punta pu essere espressa come:
2
p
D
P p
4
t
=
dove:
D
p
il diametro della punta del palo;
P la pressione unitaria alla punta, espressa in funzione dei
parametri del terreno e c (angolo di attrito e coesione) e
della pressione litostatica verticale alla profondit della punta.
La portata per attrito laterale pu essere espressa come:
L
0
S D s dz = t
}
dove:
D il diametro del palo;
L la lunghezza del palo;
s la resistenza allo scorrimento allinterfaccia laterale palo-terreno, espressa in
funzione dei parametri del terreno e c, della tensione normale orizzontale agente
alla generica profondit z e del coefficiente di attrito fra palo-terreno.
La portata laterale pu essere nulla in terreni molto scadenti o, addirittura, essere negativa per
lassestamento del terreno sotto i carichi della struttura.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.70 -
1.3.1.2. Tipologie costruttive
La portata ultima del palo (resistenza per attrito e di punta) dipende anche dal modo con il quale
realizzato il palo.
I pali di fondazione si possono classificare, rispetto a:
1) materiale: pali in legno;
pali prefabbricati di calcestruzzo (vibrati, centrifugati o
precompressi);
pali di calcestruzzo gettati in opera;
pali dacciaio;
2) dimensioni: pali di piccolo diametro (D < 25cm);
pali di medio diametro (30 < D < 60cm);
pali di grande diametro (D > 80cm);
3) tecnologie costruttive pali battuti (non si ha asportazione di terreno, ma solo
spostamento/compattazione);
pali trivellati (asportazione e sostituzione del terreno).
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.71 -
La tabella seguente ne riassume le principali tipologie, associando in alcuni casi anche i nomi
commerciali, universalmente adottati e diffusi:
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.72 -
Pali battuti o infissi
Il palo viene confezionato in stabilimento e poi infisso (battuto) nel terreno con apposite
apparecchiature (maglio). Sono di forma cilindrica o leggermente conica, spesso cava; per
facilitare linfissione nel terreno sono dotati di punta metallica, detta puntazza. In fase di
realizzazione delle fondazioni va rotta la testa del palo (scapitozzatura) per collegare le
armature.
Vengono generalmente prodotti per centrifugazione con materiali
di ottima qualit; la lunghezza massima di 1214m (per
problemi di trasporto), altrimenti si possono eseguire giunti.
Vantaggi: - nota leffettiva geometria del palo;
- vengono infissi sino a rifiuto ( noto il carico di
infissione);
- metodo rapido e relativamente economico.
Svantaggi: - lunghezza predefinita;
- necessit di una buona conoscenza del terreno;
- difficolt di infissione in terreni non omogenei;
- operazioni molto rumorose;
- diametri ridotti per linfissione;
- possibili fessurazioni in seguito allinfissione.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.73 -
Pali trivellati
Viene eseguita una trivellazione nel terreno (foro o pozzo) con asportazione del terreno,
successivamente si inserisce la gabbia di armatura e si esegue il getto in sito del palo.
La realizzazione del foro pu essere eseguita con due diverse tecniche al fine di evitare il
collasso delle pareti della perforazione:
- il foro viene incamiciato con un tubo di acciaio, che viene
sfilato fuori in fase di getto;
- il foro viene riempito con del fango betonitico che, essendo pi
leggero del cls, in fase di getto sale in superficie e viene
raccolto;
Vantaggi: - operazioni non rumorose;
- vibrazioni contenute;
- lunghezze e diametro palo a piacimento.
Svantaggi: - tempi di esecuzione lunghi;
- costi elevati;
- incertezza sul risultato della realizzazione.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.74 -
Micropali
Sono sostanzialmente dei pali trivellati di piccolo diametro (15 < D < 25 cm), molto utilizzati
nelle fondazioni di edifici di piccole\medie dimensioni, ma soprattutto nelle ristrutturazioni e
consolidamento di fondazioni esistenti.
Ci sono essenzialmente tre metodologie:
- pali radice: larmatura costituita da 1 o al pi 3 barre dispose al centro
del palo, gettato con miscela cementizia ad elevata resistenza;
- micropali: pali di piccolo diametro in cui larmatura costituita da una
camicia (tubo) metallico annegato dentro una miscela cementizia di
acqua-sabbia e cemento con un dosaggio elevato;
- micropali valvolati: simili ai precedenti, ma sono dotati di fori per
liniezione del terreno circostante a quote desiderate, specie in terreni
stratificati.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.75 -
Vantaggi: - operazioni non rumorose e vibrazioni contenute;
- molto versatili, lunghezze a piacimento;
- discretamente economici;
- possono attraversare terreni disomogenei.
Svantaggi: - pali di modesta portata e quindi sono spesso numerosi;
- possibili problemi di punzonamento della fondazione
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.76 -
1.3.2. Plinti su pali
I plinti sono gli elementi di connessione fra i pali di fondazione e le strutture in elevazione, in
particolare i pilastri. Lo stato di sollecitazione nei pali dipende essenzialmente dallentit delle
azioni agenti, dal numero di pali, dalla loro disposizione e dalla forma del plinto.
- La forma in pianta dei plinti deve essere
costruttivamente semplice, di solito si adottano
forme rettangolari, quadrate o poligonale.
- bene che il plinto sbordi rispetto al palo di
fondazione di almeno 1020cm, in virt anche del
numero e dimensioni delle barre di armatura del
plinto in prossimit del palo.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.77 -
- I pali vengono usualmente posizionati ad un interasse non inferiore a 3 volte il loro diametro
(i=3D) al fine di limitare la loro mutua interazione che pu ridurre notevolmente la loro
capacit portante (efficacia di una palificata). Possono essere adottate anche distanze
maggiori ma in tal caso si inducono sollecitazioni maggiori nellelemento di fondazione.
- I plinti hanno generalmente una forma tozza (H 1.52 D), avendo necessit di plinti rigidi al
fine di non sollecitare a flessione i pali, ma trasmettere solamente azioni assiali e ripartirle in
modo uniforme fra i pali presenti.
Si dividono perci in plinti alti (a>45) e plinti bassi(a>45): questi ultimi sono da evitare.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.78 -
1.3.2.1. Plinti monopalo
I plinti monopalo sono costituiti da un solo palo collocato in asse al pilastro: sono generalmente
economici e di semplice realizzazione, per fortemente sconsigliato lutilizzo per i seguenti
motivi:
necessit di un perfetto allineamento fra pilastro
e palo: non sono ammesse quindi eccentricit
accidentali in fase di esecuzione del palo;
il palo necessariamente soggetto ad azioni
taglianti e flettenti, quindi va calcolato
accuratamente con appositi modelli di calcolo e
conseguentemente dimensionato;
necessit di prevedere travi di collegamento fra plinti per irrigidire e dare stabilit ai plinti,
per riprendere le azioni flettenti derivanti dai pilastri;
tutta la capacit resistente viene affidata ad un solo palo, di cui non si ha la certezza della
bont dellesecuzione.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.79 -
Per determinare le capacit resistenti del palo nei confronti del
taglio e del momento flettente, si pu considerare un palo come
una trave di fondazione su suolo elastico infissa verticalmente nel
terreno.
bene comunque che il palo non sia particolarmente sollecitato a
flessione.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.80 -
1.3.2.2. Plinti a 2 pali
I plinti a due pali hanno forma in pianta rettangolare con due pali disposti lungo lasse principale
di sollecitazione del pilastro in modo da riprendere il momento flettente attraverso una coppia di
forze assiali (Momento/interasse pali).
Dal punto di vista del calcolo delle sollecitazioni si procede in maniera del tutto analoga a quanto
visto per i plinti superficiali, con la sola attenzione che la risultante della reazione del palo si
posizione esattamente in asse al palo, e quindi la tgo valutata diversamente:
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.81 -
( )
( ) ( )
( )
sd
sd
sd
sd sd,max max
sd,max 2 *
s,min sd sd
*
sd
max
i 2 b 4 N
T tg tg
2 d
i 2 b 4 i 2 b 4
N
T T P
2 d d
T
A [mm ] f 0.85f
f
con P = portata del palo
= o o =
= =
= s
Trattandosi di un meccanismo tirante-puntone, lo
sforzo di trazione rimane costante lungo tutto il
tratto, quindi la barra va adeguatamente ancorata.
Accanto alle armature di calcolo si suole prevedere
anche unarmatura superiore e longitudinale a correre
al fine di costituire una gabbia di armatura che
confina/contiene il calcestruzzo. Infine vengono
predisposte le riprese o chiamate della muratura
superiore in c.a.
Strutture di fondazione
Corso di Tecnica delle Fondazioni - a.a. 2012/13 - Pag. 1.82 -
Trattandosi di strutture tozze, modellate con un traliccio del tipo tirante-puntone, non si eseguono
verifiche a taglio.
1.3.2.3. Plinti a 3 pali
In questi plinti, i pali sono generalmente disposti
secondo i vertici di un triangolo equilatero di lato
almeno pari a 3 volte il diametro del palo D.
Il plinto ha di conseguenza una forma
approssimativamente triangolare di larghezza tale da
sbordare rispetto al palo di circa 1020cm.
La risultante delle pressioni del pilastro va centrata sul
baricentro del plinto triangolare, in modo da sollecitare
i pali con sole azioni assiale di ugual entit.
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Il calcolo del plinto si esegue similmente ai precedenti (nellipotesi di plinto alto), ipotizzando
uno schema a traliccio resistente (tirante-puntone) di tipo tridimensionale, che ai fini del calcolo
delle armature viene scomposto nelle due direzioni principali, disposte lungo le bisettrici dei
vertici.
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consuetudine, come gi visto per il plinto se due pali, dimensionare le armature per la massima
reazione Pmax del palo, per cui lo sforzo di trazione nel tirante (lungo la bisettrice) pari a:
( )
sd max
sd,max max
2 3 i 3 2
i 3 3
T P tg tg
d d
i 3
T P
3d
= o o = =
=
Nel caso di armature disposte lungo la bisettrice (caso a),
( )
sd,max 2 *
s,min sd sd *
sd
max
T
A [mm ] f 0.85f
f
con P = portata del palo
= s
nel caso di armature disposte lungo i lati del plinto (caso b) (caso pi frequente),
( )
sd,max ' max
sd,max
'
sd,max ' ' 2
sd,max max s,min *
sd
T
P 1 i 3 3 2
T
2 cos 30 2 d
3
T
i
T P A [mm ]
3d f
= =
= =
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A rigore andrebbe tenuta in considerazione la forma e disposizione del pilastro (specie se
rettangolare), attraverso un parametro :
( ) 0
0
2 3 i 3 2 b
i 3 3 b
tg con 0.235 (nel caso in figura)
d d
o = = =
1.3.2.4. Plinti a 4 pali
In questo caso i plinti presentano una forma rettangolare o quadrata con i pali collocati in
prossimit dei vertici del plinto, tale da sbordare rispetto al palo di circa 1020cm.
La risultante delle pressioni del pilastro
va centrata sul baricentro del plinto
rettangolare, in modo da sollecitare i
pali con sole azioni assiale di ugual
entit.
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Anche in questo caso si possono disporre le armature secondo 2 schemi resistenti, calcolate per
riprendere la massima reazione del palo Pmax secondo le seguenti espressioni:
Nel caso di armature disposte lungo la bisettrice (caso a),
2 2
A B
sd max
2 2
A B
sd,max max
i i 2
T P tg tg
d
i i
T P
2d
+
= o o =
+
=
( )
sd,max 2 *
s,min sd sd *
sd
max
T
A [mm ] f 0.85f
f
con P = portata del palo
= s
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nel caso di armature disposte lungo i lati del plinto (caso b),
'
sd,max,A ' ' 2 A A
sd,max,A sd,max max s,min,A *
2 2
sd
A B
'
sd,max,B ' ' 2 B B
sd,max,B sd,max max s,min,B
*
2 2
sd
A B
T
i i
T T P A [mm ]
2d f
i i
T
i i
T T P A [mm ]
2d f
i i
= = =
+
= = =
+
Anche in questo caso, andrebbe tenuta in considerazione la forma e disposizione del pilastro
(specie se rettangolare), attraverso un parametro :
2 2 2 2
A B A B 0
i i 2 i i 2 b
tg con 0.353 (nel caso in figura)
d d
+ +
o = = =
Infine, nel caso di plinto quadrato (trascurando ), si semplifica in :
sd,max max
i 2 2 i 2 2
tg T P
d d
o = =
'
sd,max,A sd,max max
1 i
T T P
2d
2
= =
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1.4. Paratie ed opere di sostegno provvisionali
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1.5. Riferimenti bibliografici essenziali
Tecniche di progettazione per strutture di edifici in c.a. A. Cinuzzi e S. Gaudiano
Casa Editrice Ambrosiana
Il calcolo del cemento armato R. Calzona e C.Cestelli Guidi Heopli
Fondazioni C. Viggiani Hevelius Edizioni
D.M. 14/01/2008 Norme Tecniche per le Costruzioni NTC2008
D.M. LL.PP. 1996