Le Pavimentazioni Stradali PDF
Le Pavimentazioni Stradali PDF
Le Pavimentazioni Stradali PDF
Relatori:
Dott. Zecchini Andrea
Dott. De Grandis Ugo
La strada giusta
Come arterie
d'un ciclope febbricitante
queste strade cavalco
in sella al mio ronzino,
la bussola trema
nel fitto gomitolo d'incroci.
"Ecco, mi dico, questa giusta!"
Era bella, attraente...
ma come le sirene omeriche
ammaliava soltanto.
Guido con gli occhi bendati
fidandomi solo dell'istinto.
Galarico
INDICE
1. La pavimentazione stradale: Definizione e tipologie..pag. 3
2. La fondazione stradale.pag. 6
Stabilizzazione meccanicapag. 6
Stabilizzazione con calce..pag. 6
Stabilizzazione con cemento...pag. 7
Misti cementati...pag. 9
Il conglomerato bituminoso
Progettazione di una miscela bituminosa (Mix-Design)
Metodo Marshall.......pag. 33
Il conglomerato bituminoso
Progettazione di una miscela bituminosa (Mix-Design)
Metodo con la Pressa Giratoria....pag. 36
Il conglomerato bituminoso
Metodi di prova per il controllo dei requisiti di accettazione
delle miscele bituminose....pag. 38
10.
11.
12.
13.
Le pavimentazioni stradali
Corso base
Figura 1 Schema delle azioni trasmesse dalle ruote alla pavimentazione stradale
2. La fondazione stradale
Nella moderna tecnica stradale, in special modo dove la natura dei terreni di
sottofondo fa temere possibili plastificazioni e cedimenti, per le fondazioni della
sovrastruttura si preferisce ladozione di strati granulari di opportune
caratteristiche. Infatti su sottofondi argillosi, o comunque sensibili
allinfiltrazione dellacqua, le massicciate di pietrame determinavano grossi
cedimenti di alcuni elementi con conseguente formazione di avvallamenti e
deformazioni in tutta la sovrastruttura stradale.
Per ovviare a questo inconveniente per le strade a grande traffico si procede
alla stabilizzazione dello strato di fondazione.
Per stabilizzazione dei terreni o pi particolarmente la costruzione di fondazioni
in terre stabilizzate si intende ogni procedimento che tende a migliorarne le
propriet meccaniche, sia al fine di aumentarne la portanza o conferire ad esso
opportune caratteristiche inesistenti prima della stabilizzazione (maggiore
coesione ed attrito interno, insensibilit allacqua e al gelo,.) che comunque si
ripercuotono sulla portanza.
Si ricordi che esistono dei materiali che posseggono gi i requisiti accennati
precedentemente e se costipati con opportuna quantit dacqua e con
particolari accorgimenti possono fornire una buona portanza; in questo caso si
parla di stabilizzazione non corretta.
Riepilogando, quindi, la stabilizzazione di una fondazione pu avvenire nei
seguenti modi:
Stabilizzazione di un terreno per il quale non occorre nessuna correzione;
Stabilizzazione di un terreno per il quale si richiede la correzione,
questultima pu essere :
Passante in %
100%
50-100%
15-100%
0-50%
IP15
Misto cementato
Laumento del traffico, soprattutto quello pesante, ha creato
grosse problematiche sulla duratura della pavimentazione
stradale di tipo flessibile fu quindi inserito nel pacchetto
stradale uno strato di fondazione in miscela stabilizzata con
leganti idraulici.
Il misto cementato una miscela costituita da aggregati
provenienti da formazioni naturali o da frantumazione con
requisiti ben classificati con laggiunta di modeste quantit di
cemento (dal 3% al 5%) ed acqua (dal 5% al 7%).
Lo strato in misto cementato introdotto nelle pavimentazioni
flessibili produce un netto miglioramento di tutta la struttura dal
punto di vista della resistenza alla fatica; nelle pavimentazioni
rigide viene inserito per evitare il brusco salto di rigidezza tra la
piastra di calcestruzzo e il sottofondo e per dare uno strato
uniforme su cui stendere la piastra.
Nel confezionamento del misto cementato bisogna avere molta
cura soprattutto nellevitare che vengano confezionati strati
troppo rigidi, questa eccessiva rigidezza potrebbe dar luogo in
primo luogo ad uneccessiva concentrazione di carichi verticali
negli strati superiori e successivamente a fenomeni di ritiro.
Pertanto nellutilizzo dei misti cementati occorre valutare bene
la composizione della miscela e la pi idonea percentuale di
cemento confezionando vari provini e dosaggi di cemento e il
contenuto dacqua in laboratorio; questi verranno rotti a
compressione dopo 7 giorni di stagionatura valutando il
risultato che deve risultare maggiore di 2,5 N/mm e inferiore a
4,5 N/mm per evitare che il misto cementato sia troppo rigido.
10
Sottoprodotti dellindustria
Questi aggregati sono costituiti da scorie di altoforno (loppe
granulari e frantumate) ceneri volanti, etc il cui utilizzo
risolve, in parte, il problema dello smaltimento.
Aggregati artificiali prodotti industrialmente
Questi aggregati sono prodotti, per esempio, mediante fusione
ad alte temperature di determinati minerali o rocce (ad es. la
bauxite o alcune argille). Le propriet di tali aggregati sono
elevate ed per questo motivo che sono impiegati solo
localmente cio dove le caratteristiche richieste non sono
possedute dagli aggregati naturali.
12
13
Figura 9 Dimensioni dei setacci per le analisi granulometriche (estratto da UNI EN 13043)
Per ottenere dati attendibili il campione deve avere una massa minima
che funzione del suo diametro massimo:
Dimensione massima
mm
63
32
16
8
4
Massa minima
kg
40
10
2,6
0,6
0,2
14
100
90
80
P a s s a n te
(% )
70
60
50
40
30
20
10
0
100
10
0.1
0.01
15
MB = 10 * V1
M1
Se la percentuale di fini superiore al 10% occorre effettuare tutta una
serie di prove previste dalla UNI EN 13043 punto 5 per valutare le propriet
geometriche e fisiche del filler.
16
SI = M2
M1
*100
17
FI = M2
M1
*100
18
1.64
SI
Mv (g/cm)
0.0
1.59
9.2
1.58
16.5
1.57
25.8
1.54
28.7
1.50
47.0
1.48
80.0
1.48
100.0
1.46
1.59
1.54
1.49
1.44
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Indice di f or ma (If )
19
2.6
2.5
SI
Mv (g/cm)
5.5
2.49
12.2
2.47
32.9
2.44
2.4
2.3
2.2
95.0
2.44
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
90
100
1400
SI
Stabilit
(da )
(daN)
5.5
1357
12.2
1345
32.9
1136
95.0
963
1300
1200
1100
1000
900
0
10
20
30
40
50
60
70
80
20
21
Il tamburo viene fatto ruotare per 500 giri: i granuli di aggregato sono cos
sottoposti alle azioni di urto e rotolamento tra di loro e con le sfere di
acciaio.
Al termine delle rotazioni il campione viene setacciato al setaccio 1,6 mm ed
il trattenuto viene pesato. La perdita di massa percentuale rispetto alla
massa iniziale il coefficiente Los Angeles:
M1 M2
LA =
*100
M1
22
23
In questo caso, il coefficiente dato dal rapporto percentuale in massa del fino
passante al setaccio da 1,6 mm cos ottenuto, e la massa iniziale del provino:
percentuale
dellacqua
assorbita
sulla
massa
a% = M2 M1
M1
Lassorbimento in funzione della natura petrografica, del grado di alterazione,
della forma e delle dimensioni.
Valori tipici sono da 1,0 a 2,0% per le sabbie e da 0,5 a 1,5% per gli aggregati
grossi.
25
T
o
p
p
i
n
g
Benzina
Kerosene
Gasolio Leggero
370-550 + Gasolio vacuum
Gasolio Medio
Gasolio Pesante
370 + Residuo atmosferico
Bitume atmosferico
V
A
C
U
U
M
Gli asfalteni
Le resine
I malteni
funzione
nel
quadro
totalitario
del
Gli Asfalteni sono, in gran parte, responsabili del comportamento del bitume
come corpo viscoso dotato di plasticit ed elasticit.
Le Resine svolgono unazione disperdente degli asfalteni, esse conferiscono
flessibilit consentendo al bitume di comportarsi come un corpo elastico
quando viene sottoposto a rapide sollecitazioni e contribuiscono a rendere il
bitume duttile.
I Malteni sono il componente bituminoso pi fluido e perci rendono il bitume
scorrevole a caldo conferendogli la capacit di bagnare o ricoprire estese
superfici di altro materiale
27
28
29
30
Il bitume modificato
Con lespressione bitume modificato si indica un bitume che, tramite
lavorazione in impianto, viene modificato con idonei polimeri al fine di
incrementare le prestazioni e il comportamento.
Per la preparazione e luso del bitume modificato gli aspetti fondamentali sono
lomogeneizzazione del polimero e la stabilit del bitume finale.
Modificare un bitume significa modificare le caratteristiche fisiche e reologiche
del bitume tramite laggiunta di componenti quindi modificare la struttura del
bitume fino ad ottenere un bitume che abbia caratteristiche reologiche e
prestazionali assimilabili a quelle del polimero modificante utilizzato senza,
peraltro, modificare le propriet intrinseche del bitume base utilizzato.
I bitumi modificati, a parit di valore di penetrazione, hanno, rispetto ad un
bitume tradizionale, un intervallo di elastoplasticit mediamente pi elevato
(tra 15 20 C). Il polimero conferisce al bitume ottime resistenze
allinvecchiamento, alla deformazione e ne riduce la fragilit alle basse
temperature.
In un conglomerato la presenza del polimero consente un miglior assorbimento
delle sollecitazioni cicliche indotte dal traffico veicolare e questo si traduce in
una maggiore resistenza alla fatica. La componente elastica del bitume
modificato determina una spiccata reversibilit alle deformazioni sotto lazione
del traffico e quindi limita la formazioni di deformazioni residue (ormaie).
% di modificante
Temperatura di
(polimero)
miscelazione
Grandezza delle
particelle dei
Velocit di
polimeri
miscelazione
Bitume
Impianto di
produzione
Pi ampio intervallo di
plasticit
Bitume
Modificato
Aumenta la resistenza
allinvecchiamento
Aumenta la resistenza
alla deformazione ad
alte temperature
Riduce la fragilit alle
basse temperature
Polimeri
31
Stabilit e compattezza
Si pu definire stabilit lattitudine di un conglomerato a resistere alle azioni
del traffico senza fessurarsi n deformarsi eccessivamente.
Occorre per fare una distinzione tra la stabilit intrinseca della miscela, che
pu essere studiata e determinata in laboratorio, dalla stabilit dello strato cio
la stabilit degli strati sottostanti; sarebbe illusorio disporre di un conglomerato
avente alta stabilit poggiato su strati di fondazione o di base cedevoli.
La stabilit dipende in primo luogo dallattrito interno della miscela e dalla
coesione della miscela.
La prova di laboratorio di pi largo impiego, al momento attuale, la prova di
stabilit Marshall sia per la sua versatilit sia perch viene ancora utilizzata
per le prove preliminari di studio delle miscele in laboratorio.
Ridotta percentuale di vuoti residui
Affinch un manto sia impermeabile, occorre che il conglomerato di cui esso
costituito possegga, una bassa percentuale di vuoti.
Per ottenere questo si ricorre a miscele con alti gradi di compattazione ma
soprattutto con composizioni granulomeriche ben proporzionate. Per
conglomerati chiusi, strati di usura, si richiedono percentuali di vuoti comprese
32
33
3-6
100.0
100.0
100.0
100.0
99.8
33.8
2.1
0.7
0.7
0.6
Filler
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
99.5
97.0
81.9
Aggregati
25
20
15
12
10
5
2
0.4
0.180
0.075
Crivelli
0-3
100.0
100.0
100.0
100.0
99.6
98.1
92.2
53.1
19.8
4.2
Setacci
25
20
15
12
10
5
2
0.4
0.18
0.075
0-3
28.0
28.0
28.0
28.0
27.9
27.5
25.8
14.9
5.5
1.2
3-6
66.0
66.0
66.0
66.0
65.9
22.3
1.4
0.5
0.5
0.4
Filler
6.0
6.0
6.0
6.0
6.0
6.0
6.0
6.0
5.8
4.9
Somma
100.0
100.0
100.0
100.0
99.8
55.8
33.2
21.3
11.8
6.5
Fuso di riferimento
100
100
100
100
100
100
100
100
70
100
43
67
25
45
12
24
7
15
6
11
Media
100
100
100
100
85
55
35
18
11
8.5
Tappeto 0-12
100
90
% passante
Setacci
Crivelli
80
FUSO GRANULOMETRICO
70
CURVA GRANULOMETRICA
60
50
40
30
20
10
0
100
10
1
Diametro (mm)
0.1
0.01
34
Il controllo della percentuale dei vuoti nella miscela essenziale per produrre
miscele durevoli e che non diano luogo a fenomeni di rifluimento del bitume
sotto lazione del traffico moderno, veloce e pesante.
La scelta del contenuto di bitume ottimo uno dei problemi principali della
progettazione di un conglomerato bituminoso, viene risolto utilizzando la prova
Mashall e misurata la stabilit della miscela e lo scorrimento dei campioni
compattati con diverse percentuali di bitume entro i valori prescritti dal
Capitolato.
Si opera nella seguente maniera: stabilita la composizione granulometrica
attraverso il proporzionamento degli aggregati, si confezionano pi serie di
provini con contenuti di bitume crescenti, differenti tra loro dello 0.5%,
determinandone sia i parametri della prova Marshall (stabilit e scorrimento),
sia la massa volumica, sia la percentuale dei vuoti residui cio quei vuoti
presenti nella miscela dopo la compattazione.
Si riportano tutti i risultati in un diagramma dove in ascisse la percentuale di
bitume e sulle ordinarie i parametri calcolati precedentemente.
% Bitume
% Vuoti
3.0
7.39
3.5
5.011
4.0
4.027
Stabilit (kg)
1776.5
1995.9
1734.5
Rigidezza
376.90
431.39
279.46
2.71
2.756
2.761
2.927
2.901
2.876
3.095
3.095
3.095
4.71
4.63
6.21
7.39
14.99
3.095
2.631
50.68
5.011
13.96
3.095
2.663
64.1
4.027
14.22
3.095
2.655
71.68
Stabilit - % Bitume
2050.0
2000.0
1950.0
1900.0
Stabilit
Densit
1850.0
1800.0
1750.0
1700.0
VIM
VM A
SGMA
CDMA
VFB
1650.0
1600.0
3.0
Scorrimento - % Bitume
500.00
450.00
400.00
350.00
Rigidezza
Scorrimento
4.0
Rigidezza - % Bitume
10
5
4
300.00
250.00
200.00
150.00
100.00
50.00
0.00
0
3.0
3.5
% Bitum e
3.0
4.0
Densit - % Bitume
3.5
% Bitum e
4.0
% Vuoti - % Bitume
2.77
8.00
2.76
7.00
2.75
6.00
% Vuoti
2.74
Densit
3.5
% Bitume
2.73
2.72
2.71
5.00
4.00
3.00
2.00
2.7
1.00
2.69
0.00
2.68
3.0
3.5
% Bitum e
4.0
3.0
3.5
% Bitum e
4.0
35
36
5 ,0%
5,5%
D e n s it
% V u o ti
D e n s it
% V u o ti
D e n s it
% V u o ti
10 g iri
2 188
2 131
2 180
2 166
13,07
15,34
13,39
13,90
2 196
2 180
2 207
2 194
1 2,16
1 2,80
1 1,72
1 2,23
2 22 4
2 20 5
2 19 5
2 20 8
10,43
1 1,2
1 1,6
11,08
100 g iri
2 365
2 331
2 354
2 350
6 ,0 4
7 ,3 9
6 ,5 0
6 ,6 4
2 374
2 364
2 383
2 374
5 ,0 4
5 ,4 4
4 ,6 8
5 ,0 5
2 39 4
2 38 5
2 38 3
2 38 7
3 ,5 8
3 ,9 5
4 ,0 3
3 ,8 5
180 g iri
2 404
4 ,4 9
2 373
5 ,7 2
2 394
4 ,8 9
2 390
5 ,0 3
G m m = 251 7
2 413
3 ,4 8
2 408
3 ,6 8
2 422
3 ,1 2
2 414
3 ,4 3
G m m = 25 00
2 42 9
2 ,1 7
2 42 2
2 ,4 6
2 42 3
2 ,4 2
2 42 5
2 ,3 5
G m m = 2 4 83
37
C C P L B IND E R
1 6 ,0 0
10 giri
1 4 ,0 0
10 0 g iri
18 0 g iri
% V u o ti R e s id
1 2 ,0 0
1 0 ,0 0
8 ,0 0
6 ,0 0
4 ,0 0
2 ,0 0
0 ,0 0
4 ,3 %
4 ,8 %
5 ,3 %
5 ,8 %
% B itu m e
Rt:
Dc/D:
Dt/D:
PDc:
PDt:
CTI:
diametro
D mm
150
150
150
150
150
150
altezza h
carico kN Rt N/mm2
mm
114
26,56
0,99
118
25,24
0,91
112
26,05
0,99
117
26,25
0,95
118
25,53
0,92
119
27,40
0,98
26,2
0,96
Dc mm
Dc/D
Dt mm
Dt/D
2,84
2,95
3,04
2,84
2,85
2,94
2,91
0,0189
0,0197
0,0203
0,0189
0,0190
0,0196
0,0194
0,54
0,65
0,52
0,56
0,68
0,60
0,59
0,0036
0,0043
0,0035
0,0037
0,0045
0,0040
0,0039
PDc
N/mm2
18,71
17,93
20,1
17,96
17,48
19,21
18,57
PDt
N/mm2
3,56
3,94
3,43
3,55
4,17
3,92
3,76
CTI
N/mm2
82,13
72,68
76,73
78,82
76,06
78,54
77,5
Temperatura di prova: 25 C
38
39
40
282.92
2490.00
2603.20
251.33
307.36
Filler netto
Inerti post estraz
Bitume + filler
Bitume netto
Inerti netto
56.03
2320.28
169.72
113.69
2376.31
Bitume netto
%bit (rif miscela) =
*100
Peso netto campione
113.69
%bit (rif miscela) =
*100 = 4.57 %
2490
41
deformazione
subita
dal
provino
momento della rottura
la
al
Figura 28 Prova Marshall
b, dry =
m1
* w
m1 m2
b, ssd =
m1
* w
m3 m2
b, s dim =
m1
V
mv =
m2 m1
1000 * Vp (m3 m2) / w
dove :
m1= massa picnometro
m2= massa picnometro pi campione
m3= massa del picnometro pi campione pi acqua
Vp= volume del picnometro
w = massa volumica acqua alla temperatura di prova
44
Procedimento matematico
La massa volumica massima si determina a partire dalla sua
composizione (aggregati+legante) e dalla densit dei suoi componenti
mv =
1000
( pa / a) + ( pb / b)
dove :
m1= massa picnometro
pa= % degli aggregati nella miscela
a= massa volumica apparente degli aggregati
pb= % di legante nella miscela
b= massa volumica del legante a 25C
n.b.
pa+pb= 100 %
Determinazione delle caratteristiche
bituminoso (UNI EN 12697-5)
dei
vuoti
del
conglomerato
Vm =
mv b
*100
mv
dove:
Vm= contenuto di vuoti nella miscela (%)
mv= densit massima della miscela (kg/m)
b= densit di volume del conglomerato bituminoso (kg/m)
46
47
0.10
0.20
0.30
N/m m 2
0.40
0.20
0.40
0.60
0.80
1.00
1.20
1.40
mm
1.60
1.80
2.00
Strato stabilizzato
Strato di conglomerato
bituminoso (Sub-ballast)
Intervallo di lettura
Valore minimo
richiesto
50 MPa
20 MPa
15 MPa
80 MPa
200 MPa
Qui sopra sono riportati alcuni esempi tratti dal Capitolato ANAS e dal
capitolato Italferr.
48
49
Misurazioni
puntuali
Misurazione
dellirregolarit
delle
pavimentazioni: Misura con regolo di 4 m
(Vedi allegato 4 Modulo per rilevazione delle irregolarit della
superficie con regolo da 4m)
Il metodo di prova verifica la conformit o meno, entro i limiti specificati, di
irregolarit.
Le irregolarit nel manto superficiale delle strade possono causare elevate
variazioni del carico dinamico delle ruote, impedire il drenaggio dellacqua
superficiale a discapito della durabilit e influenzare negativamente la
movimentazione, la sicurezza, i costi di esercizio e il comfort del veicolo.
La misurazione della regolarit della pavimentazione avviene appoggiando il
regolo in senso trasversale, o longitudinale, sul manto stradale e inserendo un
cuneo, marcato sul piano di pendenza, tra il regolo e la superficie di prova.
Il risultato della prova evidenzia la variazione del profilo stradale in riferimento
al piano orizzontale del regolo.
50
Sezione Trasversale
Scostamento (mm)
12.0
10.0
8.0
6.0
4.0
2.0
0.0
0.00
0.50
1.00
1.50
2.00
2.50
3.00
Posizioni (m)
51
Figura 6 SCRIM
52
53
Il legante affiora in
superficie. Il fenomeno
interessa principalmente
la traiettoria dei
pneumatici.
Cause
Azioni Preventive
Interventi
- Corretto proporzionamento
degli aggregati.
- Corretta
valutazione
del
quantitativo
di
bitume
da
immettere
nella
miscela
in
rapporto
alla
curva
degli
aggregati e del traffico a cui la
pavimentazione sar sottoposta.
- Asportazione
meccanica
della superficie interessata
da rifluimento
- Fresatura e rifacimento dello
strato
54
Sgranamento superficiale
a causa della perdita di
inerti. Il fenomeno pu
interessare la superficie
in modo puntuale o
diffuso
Cause
- Invecchiamento
del
bitume
- Insufficiente
legante
nella miscela e quindi
progressivo
spogliamento
degli
aggregati
- Aggregati con bassa
affinit con il bitume
- Rullatura a freddo
- Aggregato umido o
sporco
allatto
della
miscelazione
Azioni Preventive
- Valutazione della qualit
bitume (RTFOT)
- Corretta
valutazione
quantitativo
di
bitume
immettere nella miscela
- Valutazione
dellaffinit
aggregato e bitume
Interventi
del
del
da
- Se il fenomeno puntuale si
possono eseguire trattamenti
localizzati
- Se il fenomeno esteso
Fresatura e rifacimento
tra
55
Cause
Azioni Preventive
Interventi
- Valutazione
della
qualit
dellaggregato:
- Los Angeles
- Usura Micro Deval
- Coefficiente
di
levigabilit
accellerata
- Irrudivimento
meccanico
(intervento temporaneo)
- Rifacimento strato superficiale
56
Cause
Azioni Preventive
Interventi
- Strutture
mal
dimensionate (spessori
esigui)
- Strati
superficiali
poggiati
direttamente
sul sottofondo
- Infiltrazione
progressiva dacqua
- Se il fenomeno puntuale si
possono eseguire trattamenti
localizzati
(rappezzo)
intervento temporaneo.
- Se il fenomeno esteso
Fresatura
e
risanamento
profondo
57
Deformazioni della
sovrastruttura. La
profondit della
deformazione si estende
al conglomerato
bituminoso, allo strato di
fondazione e alla
sottofondazione
Cause
Azioni Preventive
Interventi
- Corretta
valutazione
del
quantitativo
di
bitume
da
immettere
nella
miscela
in
rapporto
alla
curva
degli
aggregati e del traffico a cui la
pavimentazione sar sottoposta.
- Valutazione
del
sottofondo
attraverso la prova di carico su
piastra.
- Qualit
delle
terre
e
degli
aggregati (Limiti di Atterberg,
classificazione,
gelo-disgelo,
etc.)
- Prove geotecniche (Proctor e
CBR)
per
valutare
la
compattabilit del fondo.
- Gli
interventi
vanno
dal
rifacimento
del
tappeto
dusura
alla
fresatura
e
ricostruzione
di
tutto
il
pacchetto bitumato.
58
Fessurazioni della
pavimentazioni.
Hanno prevalentemente
andamento lineare con
diramazioni pi o meno
accentuate.
Cause
Azioni Preventive
Interventi
- Richiami in superficie di
fessurazioni negli strati
portanti
della
pavimentazione
- Miscele eccessivamente
rigide
- Sottofondi
stabilizzati
con cemento (Ritiro
termico)
59
Le fessure conferiscono
al rivestimento laspetto
della pelle di coccodrillo
Cause
Azioni Preventive
Interventi
- Collasso
della
sovrastruttura stradale
- Variazioni cicliche di
gelo-disgelo
- Carichi
sulla
pavimentazioni
eccessivi
- Se le fessure non sono
accompagnate
da
deformazione del piano
viabile la causa
leccessiva rigidit dello
strato di usura.
- Invecchiamento
del
bitume
- Corretta
progettazione
del
conglomerato
bituminoso
in
rapporto al traffico a cui la
pavimentazione sar sottoposta.
- Valutazione
del
sottofondo
attraverso la prova di carico su
piastra.
- Valutazione delle caratteristiche
del bitume utilizzato.
60
61
62
63
Listelli di carico
Provino
Bande di deformazione
Estensimetro
64
La norma descrive due metodi (sopraillustrati) per la determinazione della resistenza alla
deformazione permanente delle miscele bituminose.
La prova misura la deformazione permanente dopo n cicli di carico (di solito il n di
sollecitazioni dopo le quali si calcola la deformazione 3600).
65
Completati i primi cicli parte la vera e propria prova con almeno 5 impulsi,
calcolo del modulo ad ogni impulso e media dei valori.
La prova viene effettuata di nuovo sollecitando il diametro ortogonale al
precedente e mediando il risultato con il precedente.
I fattori che contribuiscono allottenimento di un elevato modulo di rigidezza
sono: una bassa temperatura, una contenuta penetrazione del bitume con un
tenore prossimo allottimo, la gradazione degli aggregati e la loro tipologia.
67
68
69
70
BIBLIOGRAFIA
Capitolato ANAS
www.uni.com
www.istedil.com
www.buildup.it
71
ALLEGATI
Allegato 1
Modulo per la determinazione del modulo di deformazione
Allegato 2
Modulo per Skid-Test su pavimentazione stradale
Allegato 3
Modulo per la determinazione dellaltezza in sabbia
Allegato 4
Modulo per rilevazione irregolarit della superficie con regolo
72
Allegato 1
Modulo per la determinazione del modulo di
deformazione
73
Strato di prova:_________________________________________________
Profondit di inizio strato_________profondit fine strato________(rif. Piano
campagna)
Profondit di prova____________
Descrizione dello strato__________________________________________
Rilievo fotografico:
Tecnico Incaricato:____________________________
firma____________
Supervisore__________________________________
firma____________
74
Prova n._______________
Cantiere________________________________________________________________
Modulo di deformazione richiesto : Tra e
Letture comparatori
(mm)
Carico
Applicato
(N/mm2)
COM 1
COM 2
COM 3
Media
Letture
0.02
Md
(mm)
(N/mm2)
1 ciclo di carico
0.05
Pag 1 di 2
75
Letture comparatori
(mm)
Carico
Applicato
(N/mm2)
COM 1
COM 2
COM 3
Media
Letture
Md
(mm)
(N/mm2)
2 ciclo di carico
0.05
Tecnico Incaricato:____________________________
firma____________
Richiedente__________________________________
firma____________
Pag 2 di 2
76
Allegato 2
Modulo per
stradale
Skid-Test
su
pavimentazione
77
Letture
Battute
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Media ultime
tre letture
B.P.N.=
Note
Laboratorio
Direzione Lavori
78
Allegato 3
Modulo per la determinazione dellaltezza in
sabbia
79
Prova
1
2
3
4
5
d1 mm
d2 mm
dmedio mm
Prova
1
2
3
4
5
d1 mm
d2 mm
dmedio mm
Note
..
Laboratorio
Direzione Lavori
80
Allegato 4
Modulo per rilevazione
superficie con regolo
irregolarit
della
81
Trasversale
Posizione
Letture
Posizione
0,00
2,10
0,10
2,20
0,20
2,30
0,30
2,40
0,40
2,50
0,50
2,60
0,60
2,70
0,70
2,80
0,80
2,90
0,90
3,00
1,00
3,10
1,10
3,20
1,20
3,30
1,30
3,40
1,40
3,50
1,50
3,60
1,60
3,70
1,70
3,80
1,80
3,90
1,90
4,00
2,00
max
Diagonale
Letture
Note
Laboratorio
Direzione Lavori
82