A 05 Relazione Di Calcolo Strutturale PDF

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Comune di Siniscola

Provincia di Nuoro

PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO

OGGETTO: INTERVENTI DI ADEGUAMENTO STATICO E SISMICO DELL'EDIFICIO


SCOLASTICO C. COTTONE

COMMITTENTE: Comune di Siniscola

Ing. Giordano Fadda, Arch. Gian Luca Cara, Dott. Geol. Alessandro
PROGETTISTI: Stancari, Arch. Francesca Lai

RUP: Ing. Efisio Pau

TAVOLA ELABORATO

A.05 Relazione di calcolo strutturale

Rev. Data
Settembre 2021

Ing. Giordano Fadda (per l'RTP)


viale Trieste
San Gavino Monreale
Tel: 3494695271
e-mail: [email protected]
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Sommario

1 - PREMESSA ................................................................................................................................................. 3
2 – DESCRIZIONE DELL’OPERA ................................................................................................................. 4
3 - NORMATIVA DI RIFERIMENTO ............................................................................................................ 9
4 - MATERIALI IMPIEGATI E RESISTENZE DI CALCOLO ................................................................... 10
5 - LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA............................................................... 13
6 - ANALISI DEI CARICHI ........................................................................................................................... 21
7 - VALUTAZIONE DELL’AZIONE SISMICA ........................................................................................... 22
8 - AZIONI SULLA STRUTTURA ................................................................................................................ 26
9 - CODICE DI CALCOLO IMPIEGATO E VERIFICHE EFFETTUATE .................................................. 31
10 PROGETTO DEGLI INTERVENTI.......................................................................................................... 35
11 VERIFICHE DI CONTROLLO CONDOTTE E SINTESI DEI RISULTATI .......................................... 41
12 CONCLUSIONI SUGLI INTERVENTI.................................................................................................... 55
13 VULNERABILITA’ SISMICA E SICUREZZA RAGGIUNTA .............................................................. 58

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1 - PREMESSA

Oggetto della presente relazione di calcolo è l’analisi strutturale della scuola elementare Carmelo Cottone, situata
nel Comune di Siniscola, in seguito alla progettazione di alcuni interventi di rinforzo strutturale.

Viene valutata infine la vulnerabilità dell’edificio, con l’indicazione della classe di rischio sismico associato a seguito
degli interventi di rinforzo.
L’analisi teorico-sperimentale, a firma dall’ing. Porrà in data 05-10-2016 ed il rapporto tecnico “Intervento n.1133/TP
eseguito dal 28.07.2016” mettono in luce in generale la capacità dei solai di resistere, da un punto di vista statico, alle
sollecitazioni di momento flettente indotte dal carico di normativa, così come previsto nel capitolo 3 delle vigenti NTC18,
ma dall’altra mettevano in evidenza l’inadeguatezza dei solati nel resistere alle sollecitazioni taglianti indotte dai carichi
di normativa.

L’obiettivo della presente relazione è dunque quello di verificare che gli interventi di progetto modifichino il coefficiente
di sicurezza nelle verifiche dei solai e, più in generale, la verifica dell’intero corpo di fabbrica allo SLC.

Ci si pone dunque come obiettivo il raggiungimento dei minimi di sicurezza previsti dalle NTC per l’intervento di
miglioramento, e la valutazione del rischio sismico associato. Si vedrà come per l’intervento in esame si abbia un indice
di rischio sismico pari all’unità.
Per conseguire questo risultato si è agito su tre fronti:
- Il consolidamento dei solai esistenti
- Il consolidamento delle fasce soggette a taglio
- Il consolidamento delle travi emergenti in c.a. che interrompono i muri di carico
Le analisi condotte seguono quanto indicato nel capitolo 8 delle NTC e della successiva circolare esplicativa.

Durante le analisi, si prendono in esame le condizioni di carico degli SLE, degli SLU e sismica, così come definite nel
capitolo 2 delle vigenti Norme Tecniche.
A tal fine, si è proceduto alla modellazione della struttura mediante un software ad elementi finiti, utilizzando per le pareti
degli elementi shell bidimensionali, mentre per le travi degli elementi beam monodimensionali.
I solai, per l’ottenimento di un modello più vicino al comportamento fisico della struttura, sono stati modellati come
infinitamente rigidi nel proprio piano solo in presenza di una soletta di spessore di 4 cm, mentre sono considerati
deformabili i solai aventi soletta di spessore pari a 2 cm

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2 – DESCRIZIONE DELL’OPERA

Come anticipato nella premessa, oggetto della presente relazione è la scuola elementare “Carmelo Cottone” sita a
Siniscola in Via Gramsci - Cap 08029.
L’edificio, realizzato intorno agli anni ’50 e che ha subìto successivi interventi negli anni ’80 e negli anni 2000, è costituito
da una struttura in muratura portante, con solaio intermedio laterocementizio, solaio sottotetto anch’esso laterocementizio
e copertura, inizialmente in legno, e in seguito agli interventi sopra citati sostituita da una copertura a falde in
laterocemento.
L’altezza dell’interpiano è pari a 4,25 metri da tavole di progetto originale e successivi rilievi in opera, e altezza del colmo
rispetto al sottotetto pari a circa 150 cm.
Ai fini della modellazione strutturale, essendo il locale mensa aggiunto successivamente e costituito da una struttura
intelaiata in c.a., si è considerata dal punto di vista sismico come indipendente dal corpo principale della scuola.

Il complesso scolastico ha dunque una forma a “U”, pressoché simmetrica una volta escluso il corpo mensa.
Sono presenti 3 corpi scala, uno per ogni lato della scuola, e i bagni sono posizionati a destra e a sinistra della scala
principale.
Le due ali hanno lunghezza rispettivamente pari a 37,9 e 40,2 metri, mentre la parte centrale dell’edificio è lunga 71,2
metri. La larghezza è pari a 10 metri nelle ali, 11 metri nella parte centrale escludendo la zona scale e bagni.
I solai sono tutti orditi lungo la larghezza dell’edificio, ad eccezione di tre ambienti nella parte centrale dell’edificio, nel
quale l’orditura è ruotata di 90°. In ogni caso comunque è presente almeno un muro di spina, cosicché la luce libera del
solaio non supera mai i 6,1 metri.
Lo spessore delle pareti è costante di 60 centimetri

La superficie di ogni piano è pari a circa 1100 metri quadri, per un totale di circa 2200 metri quadri calpestabili, a cui
vanno aggiunti un solaio sottotetto non praticabile ed accessibile per sole manutenzioni, e il solaio che forma le falde
inclinate del tetto.

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Si riporta di seguito la pianta del fabbricato a piano terra, nella quale è possibile vedere le linee di orditura della struttura
a piano primo

Si riportano inoltre la pianta a piano primo e la pianta sottotetto, con l’indicazione delle prove di carico effettuate. Anche
nelle tavole indicate è possibile visualizzare la direzione di orditura dei solai

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Per meglio cogliere il comportamento della struttura, data la notevole regolarità, si è optato per un’analisi statica lineare,
in ossequio al § 7.3.2 delle vigenti NTC, in modo da analizzare la struttura in corrispondenza del plateau dello spettro di
risposta. Data comunque la notevole rigidezza e regolarità della struttura, come verrà meglio descritto nel seguito, gli
interventi di consolidamento necessari sono relativi non in seguito all’applicazione di azioni orizzontali (peraltro esigue,
essendo il plateau dello spettro con una pseudoaccelerazione di circa 0.09g), ma a causa dei carichi gravitazionali,
unitamente all’assenza di fasce piene per il taglio nei solai.

Tale aspetto, come precedentemente richiamato, viene messo in evidenza anche nella relazione dell’Ing. Porrà datata
05/10/2016, che qui si richiama

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Dalla documentazione delle prove di carico effettuate dall’Ing. Porrà in effetti si evince che il solaio è adeguato a
sopportare i carichi di progetto dal punto di vista flessionale, ma non dal punto di vista tagliante. Questo aspettò verrà
ripreso nel capitolo relativo alle verifiche strutturali effettuate. Nel §5 della presente relazione verranno comunque
messi in evidenza i risultati delle prove effettuate sulla struttura, e i difetti rilevati.

La documentazione di riferimento per la modellazione strutturale dell’opera e per il reperimento delle informazioni è di
seguito elencata:

- Analisi teorico-sperimentale, ing. Porrà, 2016


- Intervento n.1133/TP, ing. Porrà, 2016
- Lavoro di costruzione di un’aula nell’edificio scuole elementari e di demolizione parziale della copertura, ing.
Maccioni, 1987
- Progetto complementare di restauro igienico e strutturale del tetto di copertura della scuola elementare
Carmelo Cottone, ing. Respano, 2010
- Adeguamento alle norme di sicurezza e agibilità della scuola elementare C. Cottone, ing. Pala, 2005
- Adeguamento edificio scolastico della scuola elementare di via Gramsci a Siniscola alla normativa vigente in
materia di agibilità, sicurezza e igiene, ing. Respano, 1998

Nella modellazione delle murature, si è utilizzato il prospetto C8.5.I della circolare esplicativa del 7/01/19 per
modellare i parametri meccanici. È stata messa in conto la presenza di cordoli, e per la modellazione si sono utilizzati
come materiali un calcestruzzo C20/25 (di resistenza lievemente inferiore rispetto a quanto si evince dalla relazione
dell’ing. Porrà) e un acciaio FeB22k

Le pareti sono state modellate con una mesh di elementi finiti bidimensionali triangolari di tipo “shell” ai quali è stato
assegnato lo spessore ed il materiale pertinente, considerandone anche la deformabilità tagliante, in funzione del modulo
di taglio.

Ai fini delle verifiche, è stata effettuata una suddivisione di ciascuna parete in:
- maschi: elementi a prevalente sviluppo verticale, che si sviluppano tra il bordo della parete ed un’apertura, oppure tra
due aperture. Tali elementi sono, a loro volta, suddivisi in elementi detti sub-maschi, che comprendono la parte di
maschi confinanti con le aperture;
- fasce: elementi a prevalente sviluppo orizzontale, confinanti con i bordi delle aperture e con i lati dei maschi.
Le tensioni calcolate su ciascun elemento maschio e fascia vengono integrate in un numero variabile di sezioni
significative tipicamente all’inizio, alla fine e nella mezzeria ottenendo le sollecitazioni Momento nel piano e fuori piano,
sforzo assiale e taglio nel piano dell’elemento, con le quali sono effettuate le verifiche di sicurezza richieste dalla
normativa, nel piano e fuori piano.
Ciascun pannello in muratura, inoltre, può essere modellato includendo in sommità un elemento “cordolo” in c.a. del
quale è possibile specificare le dimensioni, le armature ed il materiale. L’elemento cordolo viene modellato anch'esso con
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elementi shell in c.a.
La possibile fessurazione delle pareti in muratura è stata tenuta in conto nel modello considerando un opportuno
decremento del modulo di elasticità e del modulo di taglio, nei limiti di quanto previsto dalla normativa vigente per
ciascuno stato limite.

A tal proposito, è stata operato anche un rinforzo in alcune fasce murarie aventi coefficiente di sicurezza appena
prossimo all’unità, allo scopo di scongiurare eventuali inneschi di fessurazione causati dalle lavorazioni

Per ultimo, si è previsto il rinforzo di due travi (indicate negli elaborati progettuali come T2 e T3) di notevole sezione,
viste anche le luci da coprire (sezioni 60x56 e 60x77, con luci rispettivamente di 3,1 e 6,1 metri) ponendo all’intradosso
delle travi in c.a. un profilato metallico, e rendendolo collaborante alla trave.
Di seguito viene rappresentato il modello strutturale

Vista Anteriore

Vista Posteriore

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3 - NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le fasi di analisi e verifica della struttura sono state condotte in accordo alle seguenti disposizioni normative, per quanto
applicabili in relazione al criterio di calcolo adottato dal progettista, evidenziato nel prosieguo della presente relazione:
Legge 5 novembre 1971 n. 1086 (G.U. 21 dicembre 1971 n. 321)
“Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura
metallica”.
Legge 2 febbraio 1974 n. 64 (G.U. 21 marzo 1974 n. 76)
“Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche”.
Indicazioni progettive per le nuove costruzioni in zone sismiche a cura del Ministero per la Ricerca scientifica - Roma
1981.
D. M. Infrastrutture Trasporti 17/01/2018 (G.U. 20/02/2018 n. 42 - Suppl. Ord. n. 8)
“Aggiornamento delle Norme tecniche per le Costruzioni”.
Inoltre, in mancanza di specifiche indicazioni, ad integrazione della norma precedente e per quanto con esse non in
contrasto, sono state utilizzate le indicazioni contenute nelle seguenti norme:
Circolare 21 gennaio 2019, n. 7 C.S.LL.PP. (G.U. Serie Generale n. 35 del 11/02/2019 - Suppl. Ord. n. 5)
Istruzioni per l'applicazione dell'«Aggiornamento delle "Norme tecniche per le costruzioni"» di cui al decreto ministeriale
17 gennaio 2018.
Eurocodice 6 - “Progettazione delle strutture di muratura” - EN 1996-1-1.
Eurocodice 3 - “Progettazione delle strutture in acciaio” - EN 1993-1-1.
CNR-DT 215/2018 “Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico
mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati a matrice inorganica”.
Linea Guida C.S.LL.PP. (Servizio Tecnico Centrale) “Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il
controllo di accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM) da utilizzarsi per il consolidamento
strutturale di costruzioni esistenti”
Linea Guida C.S.LL.PP. (Servizio Tecnico Centrale) “Linea Guida per la progettazione, l’esecuzione e la
manutenzione di interventi di consolidamento strutturale mediante l’utilizzo di sistemi di rinforzo FRCM”

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4 - MATERIALI IMPIEGATI E RESISTENZE DI CALCOLO

Tutti i materiali strutturali impiegati devono essere muniti di marcatura "CE", ed essere conformi alle prescrizioni del
"REGOLAMENTO (UE) N. 305/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 9 marzo 2011", in
merito ai prodotti da costruzione.
Per la realizzazione dell’opera in oggetto saranno impiegati i seguenti materiali:

MATERIALI CALCESTRUZZO ARMATO


Caratteristiche calcestruzzo armato
Nid gk aT, i E G CErid Stz Rck Rcm %Rck gc fcd fctd fcfm N n Ac
[N/m3] [1/°C] [N/mm2] [N/mm2] [%] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2]
Cls C25/30_B450C - (C25/30)
002 25.000 0,000010 31.447 13.103 60 F/P 30,00 - 0,85 1,50 14,11 1,19 3,07 15 003
C20/25 Esistente - (C20/25 Ext)
006 25.000 0,000010 30.200 12.583 60 F 25,00 - 0,85 1,50 9,80 0,88 2,27 15 007
Betoncino armato - (BtnArm)
008 18.000 0,000010 24.665 10.277 60 P 8,00 - 0,85 1,50 3,76 0,49 1,27 15 003
LEGENDA:
Nid Numero identificativo del materiale, nella relativa tabella dei materiali.
gk Peso specifico.
aT, i Coefficiente di dilatazione termica.
E Modulo elastico normale.
G Modulo elastico tangenziale.
CErid Coefficiente di riduzione del Modulo elastico normale per Analisi Sismica [E sisma = E∙cErid ].
Stz Tipo di situazione: [F] = di Fatto (Esistente); [P] = di Progetto (Nuovo).
Rck Resistenza caratteristica cubica.
Rcm Resistenza media cubica.
%Rck Percentuale di riduzione della Rck
gc Coefficiente parziale di sicurezza del materiale.
fcd Resistenza di calcolo a compressione.
fctd Resistenza di calcolo a trazione.
fcfm Resistenza media a trazione per flessione.
n Ac Identificativo, nella relativa tabella materiali, dell'acciaio utilizzato: [-] = parametro NON significativo per il materiale.

MATERIALI MURATURA
Caratteristiche Muratura
ftm(k)/ fcm(k),0/ fvm(k)0/ t0/ TRT
gm,v/ fcm(k)/
Nid gk aT, i E G CErid Stz ftd,v/ fcd,0,v/ fvd0,v/ t0d,v/ m l
gm,s fcd,v/ fcd,s M F
ftd,s fcd,0,s fvd0,s t0d,s
[N/m3] [1/°C] [N/mm2] [N/mm2] [%] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2]
Muratura Siniscola - (Sns)
2,60 0,100 2,60 0,100 0,100
2,50
005 21.000 0,000010 1.500 503 80 F 0,87 0,033 0,87 0,033 0,033 0,40 20 2 2
2,00
1,08 0,042 1,08 0,042 0,042
LEGENDA:
Nid Numero identificativo del materiale, nella relativa tabella dei materiali.
gk Peso specifico.
aT, i Coefficiente di dilatazione termica.
E Modulo elastico normale.
G Modulo elastico tangenziale.
CErid Coefficiente di riduzione del Modulo elastico normale per Analisi Sismica [E sisma = E∙cErid ].
Stz Tipo di situazione: [F] = di Fatto (Esistente); [P] = di Progetto (Nuovo).
gm,s Coefficiente parziale di sicurezza allo SLV della muratura nel caso di combinazioni SISMICHE.
gm,v Coefficiente parziale di sicurezza allo SLU della muratura nel caso di combinazioni a carichi VERTICALI (NON sismiche).
fcm(k)/ fcm(k)= Resistenza a compressione verticale: media nel caso di muri “di Fatto” (Esistenti); caratteristica nel caso di muri “di Progetto” (Nuovi). fcd,v=
fcd,v/ fcd,s Resistenza di calcolo a compressione verticale per combinazioni a carichi VERTICALI (funzione di gm,v e LC/FC). fcd,s= Resistenza di calcolo a
compressione verticale per combinazioni SISMICHE (funzione di gm,s e LC/FC).
ftm(k)/ ftm(k)= Resistenza a trazione: media nel caso di elementi "di Fatto" (Esistenti), caratteristica nel caso di elementi "di Progetto" (Nuovi). ftd,v= Resistenza di
ftd,v/ calcolo a trazione per combinazioni a carichi VERTICALI (funzione di gm,v e LC/FC). ftd,s= Resistenza di calcolo a trazione per combinazioni SISMICHE
ftd,s (funzione di gm,s e LC/FC).
fcm(k),0/ fcm(k),0= Resistenza a compressione orizzontale: media nel caso di elementi "di Fatto" (Esistenti), caratteristica nel caso di elementi "di Progetto" (Nuovi).
fcd,0,v/ fcd,0,v= Resistenza a compressione orizzontale di calcolo per combinazioni a carichi VERTICALI (funzione di gm,v e LC/FC). fcd,0,s= Resistenza a
fcd,0,s compressione orizzontale di calcolo per combinazioni SISMICHE (funzione di gm,s e LC/FC).
fvm(k)0/ fvk0= Resistenza a taglio senza compressione, per murature regolari: media nel caso di elementi "di Fatto" (Esistenti), caratteristica nel caso di elementi "di
fvd0,v/ Progetto" (Nuovi). fvd0,v= Resistenza di calcolo a taglio senza compressione per combinazioni a carichi VERTICALI (funzione di g m,v e LC/FC). fvd0,s=
fvd0,s Resistenza di calcolo a taglio senza compressione per combinazioni SISMICHE (funzione di gm,s e LC/FC).
t0/ t0= Resistenza a taglio senza compressione, per murature irregolari: media nel caso di elementi "di Fatto" (Esistenti), caratteristica nel caso di elementi "di
t0d,v/ Progetto" (Nuovi). td,v= Resistenza di calcolo a taglio senza compressione, per murature irregolari e combinazioni a carichi VERTICALI (funzione di gm,v
t0d,s e LC/FC). td,s= Resistenza di calcolo a taglio senza compressione, per murature irregolari e combinazioni SISMICHE (funzione di gm,s e LC/FC).
m Coefficiente di attrito.
l Snellezza.
TRT M Tipo rottura a taglio dei MASCHI: [1] = per scorrimento (murature regolari); [2] = per fessurazione diagonale (murature irregolari); [3] = per scorrimento

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Caratteristiche Muratura
ftm(k)/ fcm(k),0/ fvm(k)0/ t0/ TRT
gm,v/ fcm(k)/
Nid gk aT, i E G CErid Stz ftd,v/ fcd,0,v/ fvd0,v/ t0d,v/ m l
gm,s fcd,v/ fcd,s M F
ftd,s fcd,0,s fvd0,s t0d,s
[N/m3] [1/°C] [N/mm2] [N/mm2] [%] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2]
e fessurazione.
TRT F Tipo rottura a taglio delle FASCE: [1] = per scorrimento (murature regolari); [2] = per fessurazione diagonale (murature irregolari); [3] = per scorrimento
e fessurazione; [-] = parametro NON significativo per il materiale.

MATERIALI ACCIAIO
Caratteristiche acciaio
gM3,SL gM3,SL gM7
Nid gk aT, i E G Stz LMT fyk ftk fyd ftd gs gM1 gM2
V E NCnt Cnt
[N/m3] [1/°C] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2]
Acciaio B450C - Acciaio in Tondini - (B450C)
003 78.500 0,000010 210.000 80.769 P - 450,00 - 391,30 - 1,15 - - - - - -
S235 - Acciaio per Profilati - (S235)
40 235,00 360,00 -
004 78.500 0,000012 210.000 80.769 P - 1,05 1,05 1,25 - - - -
80 215,00 360,00 -
FeB22k - Acciaio in Tondini - (FeB22k)
007 78.500 0,000010 210.000 80.769 F - 280,00 - 202,90 - 1,15 - - - - - -
8.8 - Acciaio per Bulloni - (8.8)
009 78.500 0,000012 210.000 80.769 - - 640,00 800,00 512,00 - 1,25 - - 1,25 1,10 1,10 1,00
S235 - Acciaio per Saldature - (S235)
010 78.500 0,000012 210.000 80.769 - - 235,00 360,00 - - 1,05 1,05 1,25 - - - -
S235 - Acciaio per Piastre - (S235)
40 235,00 360,00 -
011 78.500 0,000012 210.000 80.769 - - 1,05 1,05 1,25 - - - -
80 215,00 360,00 -
LEGENDA:
Nid Numero identificativo del materiale, nella relativa tabella dei materiali.
gk Peso specifico.
aT, i Coefficiente di dilatazione termica.
E Modulo elastico normale.
G Modulo elastico tangenziale.
Stz Tipo di situazione: [F] = di Fatto (Esistente); [P] = di Progetto (Nuovo).
LMT Campo di validità in termini di spessore t, (per profili, piastre, saldature) o diametro, d (per bulloni, tondini, chiodi, viti, spinotti)
fyk Resistenza caratteristica allo snervamento
ftk Resistenza caratteristica a rottura
fyd Resistenza di calcolo
ftd Resistenza di calcolo a Rottura (Bulloni).
gs Coefficiente parziale di sicurezza allo SLV del materiale.
gM1 Coefficiente parziale di sicurezza per instabilità.
gM2 Coefficiente parziale di sicurezza per sezioni tese indebolite.
gM3,SLV Coefficiente parziale di sicurezza per scorrimento allo SLV (Bulloni).
gM3,SLE Coefficiente parziale di sicurezza per scorrimento allo SLE (Bulloni).
gM7 Coefficiente parziale di sicurezza precarico di bulloni ad alta resistenza (Bulloni - NCnt = con serraggio NON controllato; Cnt = con serraggio controllato).
[-] = parametro NON significativo per il materiale.
NOTE [-] = Parametro non significativo per il materiale.

ALTRI MATERIALI
Caratteristiche altri materiali
Nid gk aT, i E G CErid ffk gRd,F/ gRd,T/ gRd,C hl ha,I/ ha,E/ ha,AA TPstn TPFRP
[N/m3] [1/°C] [N/mm2] [N/mm2] [%] [N/mm2]
C.A. - (c.a.)
001 25.000 0,000010 31.447 13.103 60 - - - - - -
LEGENDA:
Nid Numero identificativo del materiale, nella relativa tabella dei materiali.
gk Peso specifico.
aT, i Coefficiente di dilatazione termica.
E Modulo elastico normale.
G Modulo elastico tangenziale.
CErid Coefficiente di riduzione del Modulo elastico normale per Analisi Sismica [E sisma = E∙cErid ].
ffk Resistenza caratteristica a rottura.
gRd,F/ gRd,T/ gRd,C Coefficiente parziale di modello di resistenza. gRd,F: "Flessione/Pressoflessione"; gRd,T: "Taglio/Torsione"; gRd,C: "Confinamento"
hl Fattore di conversione per effetti di lunga durata.
ha,I/ ha,E/ ha,AA Fattore di conversione ambientale: ha,I: esposizione "interna"; ha,E: esposizione "esterna"; ha,AA: esposizione "Ambiente Aggressivo"
TPstn Tipo di situazione del rinforzo: "S" = rinforzo applicato in situ; "P": rinforzo di tipo preformato
TPFRP Tipologia di composito: GFRP = "vetro/epossidica"; "AFRP" = arammidica/epossidica"; CFRP = "carbonio/epossidica"; O = "Altro"

I valori dei parametri caratteristici dei suddetti materiali sono riportati anche nei “Tabulati di calcolo”, nella relativa
sezione.
Tutti i materiali impiegati dovranno essere comunque verificati con opportune prove di laboratorio secondo le prescrizioni

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della vigente Normativa.
Con esplicito riferimento alla muratura, per le Combinazioni di Carico Non Sismiche, il coefficiente di sicurezza del
materiale gm è funzione della Classe di esecuzione, della categoria degli elementi resistenti, nonché dal tipo di malta,
secondo quanto previsto nella Tab. 4.5.II di cui al §4.5.6.1 del D.M. 2018. Per le Combinazioni di Carico Sismiche, il
coefficiente parziale di sicurezza del materiale gm è assunto pari al massimo tra 80% del gm in condizioni non sismiche e
2 (cfr. §7.8.1.1 D.M. 2018).

I diagrammi costitutivi degli elementi in calcestruzzo sono stati adottati in conformità alle indicazioni riportate al
§4.1.2.1.2.1 del D.M. 2018; in particolare per le verifiche effettuate a pressoflessione retta e pressoflessione deviata è
adottato il modello (a) riportato nella seguente figura.

Diagrammi di calcolo tensione/deformazione del calcestruzzo.

I valori di deformazione assunti sono:


ec2 = 0,0020; ecu2 = 0,0035.

I diagrammi costitutivi dell’acciaio sono stati


adottati in conformità alle indicazioni riportate
al §4.1.2.1.2.2 del D.M. 2018; in particolare è
adottato il modello elastico perfettamente
plastico tipo (b) rappresentato nella figura sulla
destra.
La resistenza di calcolo è data da fyk/gs. Il
coefficiente di sicurezza gs si assume pari a 1,15.

Per gli elementi esistenti (di fatto), le resistenze di progetto dei materiali, nel caso di meccanismi duttili e fragili, sono
calcolate come di seguito riportato.
Elementi/Meccanismi
Tipo di Analisi
Duttili Fragili
Senza Sisma Rm/k/FC
Con Sisma Rm/k/FC Rm/k/(gm·FC)
dove:
Rm/k: resistenza media (ottenute dalle prove in situ e/o da informazioni aggiuntive) o caratteristica: fattore di confidenza
relativo al livello di conoscenza raggiunto;
gm: coefficiente parziale di sicurezza del materiale.
Per i materiali nuovi o aggiunti s’impiegano le proprietà nominali.

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5 - LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA

Foto della facciata della scuola

Foto della corte interna


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Foto corte interna e locale mensa

Atrio e scala principale

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Bagni

Aula
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Locale mensa

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Botola sottotetto

Oltre agli elaborati documentali sopra richiamati, le prove di carico hanno fornito dei parametri fondamentali per la
definizione dello “stato di salute” della struttura in oggetto. Oltre alle prove di carico, sono state effettuate delle prove di
pull-out, delle indagini sclerometriche, delle prove con gli ultrasuoni e dei test di carbonatazione.

I risultati delle prove hanno fornito una stima di Rc media che si attesta tra i 25 ed i 45 MPa, con 25 MPa limite
inferiore di resistenza. A favore di sicurezza dunque si è scelto di modellare la struttura utilizzando come riferimento il
calcestruzzo C20/25.
Attraverso dei saggi sui solai, è emersa la seguente stratigrafia

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Le analisi visive presentano i seguenti aspetti

Le varie indagini visive svolte, unite ai risultati della termocamera, forniscono un livello di pericolosità per lo
sfondellamento che va da medio ad alto, con fessure diffuse principalmente lungo il corpo principale ed in
corrispondenza delle travi nei corridoi A e C.
Queste fessure in corrispondenza delle travi sono con ogni probabilità da riferirsi alla brusca variazione di rigidezza nel
passaggio tra solaio e trave, con fessurazione dell’elemento fragile in laterizio.
Si segnalano inoltre rigonfiamenti e distacchi della pittura.

Dalle prove di carico, infine, si evince che i solai esaminati risultano in grado di portare un carico utile (comprensivo
dell’incidenza tramezzi) di circa 3,00 kN/mq per quanto attiene il meccanismo di rottura a momento, ma di soli 2,61
kN/mq per il solaio R1 e 1,40 kN/mq per il solaio R2 per quanto attiene il meccanismo di
rottura a taglio.
Le strutture in esame non rispettano pertanto i coefficienti di sicurezza previsti dalle vigenti Norme Tecniche per le
Costruzioni.

Sulla base delle informazioni acquisite:


- sulla GEOMETRIA (§C8.5.1 - Circolare 2019 NTC 2018);
- sui DETTAGLI COSTRUTTIVI (§C8.5.2 - Circolare 2019 NTC 2018);
- sulle PROPRIETA’ DEI MATERIALI (§C8.5.3 - Circolare 2019 NTC 2018);
con riferimento alla Tabella C8.5.IV (Circolare 2019 NTC 2018) sono stati acquisiti il LIVELLO DI CONOSCENZA
(LC) ed il FATTORE DI CONFIDENZA (FC) seguenti:
Livello di conoscenza e fattore di confidenza
Livello di conoscenza Fattore di confidenza

LC2 1.20
LEGENDA: Livello di conoscenza e fattore di confidenza
Livello di conoscenza [LC1] = Conoscenza Limitata - [LC2] = Conoscenza Adeguata - [LC3] = Conoscenza Accurata.
Fattore di confidenza Fattore di confidenza applicato alle proprietà dei materiali.

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Procedure per la valutazione della sicurezza e la redazione dei progetti


Per edifici esistenti l’analisi storico-critica ed il rilievo geometrico-strutturale devono evidenziare i seguenti aspetti:
 la costruzione riflette lo stato delle conoscenze al tempo della sua realizzazione;
 possono essere insiti e non palesi difetti di impostazione e di realizzazione;
 la costruzione può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti non siano completamente manifesti;
 le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto alla situazione originaria.
Nella definizione dei modelli strutturali, si dovrà, inoltre, tenere conto che:
 la geometria e i dettagli costruttivi sono definiti e la loro conoscenza dipende solo dalla documentazione disponibile
e dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive;
 la conoscenza delle proprietà meccaniche dei materiali non risente delle incertezze legate alla produzione e posa in
opera ma solo della omogeneità dei materiali stessi all’interno della costruzione, del livello di approfondimento delle
indagini conoscitive e dell’affidabilità delle stesse;
 i carichi permanenti sono definiti e la loro conoscenza dipende dal livello di approfondimento delle indagini
conoscitive.

 Analisi storico-critica
Ai fini di una corretta individuazione del sistema strutturale esistente e del suo stato di sollecitazione è stato importante
ricostruire il processo di realizzazione e le successive modificazioni subite nel tempo dal manufatto, nonché gli eventi
che lo hanno interessato. Viene di seguito indicata la documentazione reperita e vengono esplicitate le informazioni
desunte da ciascuno dei documenti esaminati.

In quest’ottica, è stata acquisita la documentazione relativa all’intervento del 1987, a firma dell’ing. Maccioni, e la
documentazione dell’intervento del 2011, a firma dell’ing. Respano. Nella documentazione acquisita sono peraltro
presenti alcuni documenti riguardanti la costruzione della mensa, avvenuta a metà degli anni ’60.
 Rilievo geometrico-strutturale
Il rilievo geometrico-strutturale è stato riferito sia alla geometria complessiva dell’organismo che a quella degli elementi
costruttivi, comprendendo i rapporti con le eventuali strutture in aderenza. Nel rilievo sono state rappresentate le
modificazioni intervenute nel tempo, come desunte dall’analisi storico-critica. rilievo ha avuto come fine l'individuazione
dell’organismo resistente della costruzione, tenendo anche presente la qualità e lo stato di conservazione dei materiali e
degli elementi costitutivi.
Sono stati rilevati anche gli eventuali dissesti, in atto o stabilizzati, ponendo particolare attenzione all’individuazione dei
quadri fessurativi e dei meccanismi di danno.
Tale rilievo fa parte della documentazione acquisita a seguito dell’elevata campagna di prove di carico effettuata dall’Ing.
Porrà

 Caratterizzazione meccanica dei materiali


La caratterizzazione meccanica dei materiali è avvenuta in due modi distinti:

a) Mediante la sopra citata tabella 8.5.I della circolare esplicativa delle NTC18
b) Indirettamente, è stato possibile avere una stima della resistenza meccanica a seguito della campagna di prove
di carico effettuata: è chiaro che, avendosi i solai verificati per un certo valore di momento agente, e nota
anche la distribuzione delle armature, si può risalire ad un limite inferiore di resistenza meccanica. In via
cautelativa, comunque, si è preferito considerare per il calcestruzzo un C20/25 e per l’acciaio un FeB22k

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6 - ANALISI DEI CARICHI

Un’accurata valutazione dei carichi è un requisito imprescindibile di una corretta progettazione, in particolare per le
costruzioni realizzate in zona sismica. Essa, infatti, è fondamentale ai fini della determinazione delle forze sismiche, in
quanto incide sulla valutazione delle masse e dei periodi propri della struttura dai quali dipendono i valori delle
accelerazioni (ordinate degli spettri di progetto).
La valutazione dei carichi e dei sovraccarichi è stata effettuata in accordo con le disposizioni del punto 3.1 del D.M. 2018.
In particolare, è stato fatto utile riferimento alle Tabelle 3.1.I e 3.1.II del D.M. 2018, per i pesi propri dei materiali e per
la quantificazione e classificazione dei sovraccarichi, rispettivamente.
La valutazione dei carichi permanenti è effettuata sulle dimensioni definitive.
Le analisi effettuate, corredate da dettagliate descrizione, sono di seguito riportate:

ANALISI CARICHI
Analisi carichi
Descrizione del Tipologie di Peso Proprio Permanente NON Strutturale Sovraccarico Accidentale Carico
Nid T. C.
Carico Carico Descrizione PP Descrizione PNS Descrizione SA Neve
[N/m2]
Coperture non praticabili,
Peso proprio solaio Finitura solaio, non
001 S Solaio Plastbau metal Scuole 2.080 1.000 accessibili solo per 500 0
Plastbau metal, 20+4 accessibile
manutenzione
Coperture
accessibili solo
002 S Solaio di copertura Peso proprio, solaio 20+4 3.000 Strato coibente, tegole 1.000 Coperture non praticabili 500 480
per
manutenzione
Peso proprio strutturale
Massetto, pavimentazione Scuole (Cat. C1 – Tab.
003 S Solaio R1 Scuole (pignatte, travetti, tavelle 1.870 1.000 3.000 0
e intonaco 3.1.II - DM 17.01.2018)
e caldana)
Solaio di tipo tradizionale Pavimentazione e
Scuole (Cat. C1 – Tab.
004 S Solaio R2 Scuole latero-cementizio di 2.540 sottofondo e intonaco 1.400 3.000 0
3.1.II - DM 17.01.2018)
spessore 27.5 cm (23+4.5) inferiore
Coperture Coperture accessibili per
Solaio di tipo tradizionale
LatCem Cop.non acc. accessibili solo sola manutenzione (Cat.
005 S latero-cementizio di 1.700 Intonaco 300 500 0
H16 per H – Tab. 3.1.II - DM
spessore 16 cm (14+2)
manutenzione 17.01.2018)
Pavimentazione e
LatCem Scuole - zone Scuole (Cat. C1 – Tab.
006 S Scuole Solaio latcem h23+4.5cm 3.700 sottofondo e intonaco 1.750 3.000 0
con tramezzi 3.1.II - DM 17.01.2018)
inferiore, tramezzi
LEGENDA:
Nid Numero identificativo dell'analisi di carico.
T. C. Identificativo del tipo di carico: [S] = Superficiale - [L] = Lineare - [C] = Concentrato.
PP, PNS, Valori, rispettivamente, del Peso Proprio, del Sovraccarico Permanente NON strutturale, del Sovraccarico Accidentale. Secondo il tipo di carico indicato
SA nella colonna ''T.C.'' (''S'' - ''L'' - ''C''), i valori riportati nelle colonne ''PP'', ''PNS'' e ''SA'', sono espressi in [N/m2] per carichi Superficiali, [N/m] per
carichi Lineari, [N] per carichi Concentrati.

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7 - VALUTAZIONE DELL’AZIONE SISMICA

L’azione sismica è stata valutata in conformità alle indicazioni riportate al §3.2 del D.M. 2018.particolare il procedimento
per la definizione degli spettri di progetto per i vari Stati Limite per cui sono state effettuate le verifiche è stato il seguente:
 definizione della Vita Nominale e della Classe d’Uso della struttura, il cui uso combinato ha portato alla definizione
del Periodo di Riferimento dell’azione sismica;
 individuazione, tramite latitudine e longitudine, dei parametri sismici di base ag, F0 e T*c per tutti e quattro gli Stati
Limite previsti (SLO, SLD, SLV e SLC); l’individuazione è stata effettuata interpolando tra i 4 punti più vicini al
punto di riferimento dell’edificio;
 determinazione dei coefficienti di amplificazione stratigrafica e topografica;
 calcolo del periodo Tc corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello Spettro.
I dati così calcolati sono stati utilizzati per determinare gli Spettri di Progetto nelle verifiche agli Stati Limite considerate.
Si riportano di seguito le coordinate geografiche del sito rispetto al Datum ED50:
Latitudine Longitudine Altitudine
[°] [°] [m]
40.574722 9.694167 39

Verifiche di regolarità
Sia per la scelta del metodo di calcolo, sia per la valutazione del fattore di comportamento adottato, deve essere effettuato
il controllo della regolarità della struttura. tabella seguente riepiloga, per la struttura in esame, le condizioni di regolarità
in pianta ed in altezza soddisfatte.
REGOLARITÀ DELLA STRUTTURA IN PIANTA
La distribuzione di masse e rigidezze è approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali e la forma in
pianta è compatta, ossia il contorno di ogni orizzontamento è convesso; il requisito può ritenersi soddisfatto, anche in
presenza di rientranze in pianta, quando esse non influenzano significativamente la rigidezza nel piano dell’orizzontamento SI
e, per ogni rientranza, l’area compresa tra il perimetro dell’orizzontamento e la linea convessa circoscritta
all’orizzontamento non supera il 5% dell’area dell’orizzontamento
Il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione risulta inscritta è inferiore a 4 NO
Ciascun orizzontamento ha una rigidezza nel proprio piano tanto maggiore della corrispondente rigidezza degli elementi
strutturali verticali da potersi assumere che la sua deformazione in pianta influenzi in modo trascurabile la distribuzione SI
delle azioni sismiche tra questi ultimi e ha resistenza sufficiente a garantire l’efficacia di tale distribuzione

REGOLARITÀ DELLA STRUTTURA IN ALTEZZA


Tutti i sistemi resistenti alle azioni orizzontali si estendono per tutta l’altezza della costruzione o, se sono presenti parti aventi
SI
differenti altezze, fino alla sommità della rispettiva parte dell’edificio
Massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla base alla sommità della
costruzione (le variazioni di massa da un orizzontamento all’altro non superano il 25 %, la rigidezza non si riduce da un
orizzontamento a quello sovrastante più del 30% e non aumenta più del 10%); ai fini della rigidezza si possono considerare SI
regolari in altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o pareti e nuclei in muratura di sezione costante sull’altezza o di
telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione sismica alla base
Il rapporto tra la capacità e la domanda allo SLV non è significativamente diverso, in termini di resistenza, per orizzontamenti
successivi (tale rapporto, calcolato per un generico orizzontamento, non deve differire più del 30% dall’analogo rapporto
-
calcolato per l’orizzontamento adiacente); può fare eccezione l’ultimo orizzontamento di strutture intelaiate di almeno tre
orizzontamenti[non significativo per le strutture in muratura]
Eventuali restringimenti della sezione orizzontale della costruzione avvengano con continuità da un orizzontamento al
successivo; oppure avvengano in modo che il rientro di un orizzontamento non superi il 10% della dimensione corrispondente
all’orizzontamento immediatamente sottostante, né il 30% della dimensione corrispondente al primo orizzontamento. Fa SI
eccezione l’ultimo orizzontamento di costruzioni di almeno quattro orizzontamenti, per il quale non sono previste limitazioni
di restringimento

La rigidezza è calcolata come rapporto fra il taglio complessivamente agente al piano e d, spostamento relativo di piano
(il taglio di piano è la sommatoria delle azioni orizzontali agenti al di sopra del piano considerato
La struttura è pertanto:
in pianta in altezza
NON REGOLARE REGOLARE

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Spettri di Progetto per S.L.U. e S.L.D.
L’edificio è stato progettato per una Vita Nominale pari a 50 e per Classe d’Uso pari a 3.
In base alle indagini geognostiche effettuate si è classificato il suolo di fondazione di categoria B, cui corrispondono i
seguenti valori per i parametri necessari alla costruzione degli spettri di risposta orizzontale e verticale:
Parametri di pericolosità sismica
Stato Limite ag/g FO T*c CC TB TC TD SS
[s] [s] [s] [s]
SLO 0.0224 2.658 0.291 1.41 0.137 0.410 1.690 1.20
SLD 0.0279 2.704 0.303 1.40 0.141 0.424 1.711 1.20
SLV 0.0556 2.936 0.358 1.35 0.161 0.483 1.822 1.20
SLC 0.0662 3.027 0.384 1.33 0.171 0.512 1.865 1.20

Per la definizione degli spettri di risposta, oltre all’accelerazione (a g) al suolo (dipendente dalla classificazione sismica
del Comune) occorre determinare il Fattore di Comportamento (q).
Il Fattore di comportamento q è un fattore riduttivo delle forze elastiche introdotto per tenere conto delle capacità
dissipative della struttura che dipende dal sistema costruttivo adottato, dalla Classe di Duttilità e dalla regolarità in altezza.
Si è inoltre assunto il Coefficiente di Amplificazione Topografica (ST) pari a 1.00.

Per la struttura in esame sono stati utilizzati i seguenti valori:


Stato Limite di Danno
Fattore di Comportamento (qX) per sisma orizzontale in direzione X: 1.00;
Fattore di Comportamento (qY) per sisma orizzontale in direzione Y: 1.00;
Fattore di Comportamento (qZ) per sisma verticale: 1.00 (se richiesto).
Stato Limite di salvaguardia della Vita
Fattore di Comportamento (qX) per sisma orizzontale in direzione X: 2.000 ;
Fattore di Comportamento (qY) per sisma orizzontale in direzione Y: 2.000 ;
Fattore di Comportamento (qZ) per sisma verticale: 1.50 (se richiesto).

Essendo la struttura oggetto di studio una struttura esistente, il fattore di comportamento è calcolato secondo quanto
indica la Circolare 2019 delle NTC 2018 al §C8.5.5.1 Per la verifica di edifici con analisi lineare ed impiego del fattore
q, il valore da utilizzare per quest'ultimo è pari a:
- q = 2,0·au/a1 per edifici regolari in elevazione, nel caso di muratura in pietra e/o mattoni pieni;
- q = 1,75·au/a1 per edifici regolari in elevazione, nel caso di muratura in blocchi artificiali con percentuale di
foratura > 15 % (elementi semipieni, forati, …);
in cui au e a1 sono definiti al §7.8.1.3 del D.M. 2018. In assenza di più precise valutazioni, potrà essere assunto un rapporto
au/a1 pari a 1,5. Nel caso di edificio non regolare in elevazione i valori di q sono ridotti del 25%.Gli spettri utilizzati sono
riportati nella successiva figura.

Benché dunque la normativa consentisse un valore di fattore di struttura più elevato, si è scelto prudenzialmente
un valore del fattore di struttura q pari a 2, anziché il massimo consentito pari a 2.25

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Metodo di Analisi
Gli effetti del sisma sono stati valutati convenzionalmente mediante analisi statica della struttura soggetta a:
 un sistema di forze orizzontali parallele alle direzioni ipotizzate per il sisma, distribuite (sia planimetricamente che
altimetricamente) in modo da simulare gli effetti dinamici del sisma.
 un sistema di forze verticali, distribuite sulla struttura proporzionalmente alle masse presenti.
Le sollecitazioni derivanti da tali azioni sono state composte poi con quelle derivanti da carichi verticali, orizzontali non
sismici secondo le varie combinazioni di carico probabilistiche. Il calcolo è stato effettuato mediante un programma agli
elementi finiti le cui caratteristiche verranno descritte nel seguito.
Il calcolo degli effetti dell’azione sismica è stato eseguito con riferimento alla struttura spaziale, tenendo cioè conto degli
elementi interagenti fra loro secondo l’effettiva realizzazione escludendo i tamponamenti. Non ci sono approssimazioni
su tetti inclinati, piani sfalsati o scale, solette, pareti irrigidenti e nuclei.
Si è tenuto conto delle deformabilità taglianti e flessionali degli elementi monodimensionali; muri, pareti, setti, solette
sono stati correttamente schematizzati tramite elementi finiti a tre/quattro nodi con comportamento a guscio (sia a piastra
che a lastra).
Sono stati considerati sei gradi di libertà per nodo; in ogni nodo della struttura sono state applicate le forze sismiche
derivanti dalle masse circostanti.
Le sollecitazioni derivanti da tali forze sono state poi combinate con quelle derivanti dagli altri carichi come prima
specificato.

Valutazione degli spostamenti

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Gli spostamenti dE della struttura sotto l’azione sismica di progetto allo SLV sono stati ottenuti moltiplicando per il fattore
μd i valori dEe ottenuti dall’analisi lineare, dinamica o statica, secondo l’espressione seguente:
dE = ± md ∙ dEe
dove
md = q se T1 ≥ TC;
md =1+(q-1)∙TC/T1 se T1 < TC.
In ogni caso md ≤ 5q - 4.

Combinazione delle componenti dell’azione sismica


Le azioni orizzontali dovute al sisma sulla struttura vengono convenzionalmente determinate come agenti separatamente
in due direzioni tra loro ortogonali prefissate. In generale, però, le componenti orizzontali del sisma devono essere
considerate come agenti simultaneamente. A tale scopo, la combinazione delle componenti orizzontali dell'azione sismica
è stata tenuta in conto come segue:
 gli effetti delle azioni dovuti alla combinazione delle componenti orizzontali dell'azione sismica sono stati valutati
mediante le seguenti combinazioni:
EEdX ± 0,30EEdY EEdY ± 0,30EEdX
dove:
EEdX rappresenta gli effetti dell’azione dovuti all'applicazione dell’azione sismica lungo l'asse orizzontale X scelto della
struttura;
EEdY rappresenta gli effetti dell’azione dovuti all'applicazione dell’azione sismica lungo l'asse orizzontale Y scelto della
struttura.
L'azione sismica verticale deve essere considerata in presenza di: elementi pressoché orizzontali con luce superiore a 20
m, elementi pressoché orizzontali precompressi, elementi a sbalzo pressoché orizzontali con luce maggiore di 5 m, travi
che sostengono colonne, strutture isolate.
La combinazione della componente verticale del sisma, qualora portata in conto, con quelle orizzontali è stata tenuta in
conto come segue:
 gli effetti delle azioni dovuti alla combinazione delle componenti orizzontali e verticali del sisma sono stati valutati
mediante le seguenti combinazioni:
EEdX ± 0,30EEdY ± 0,30EEdZ EEdY ± 0,30EEdX ± 0,30EEdZ EEdZ ± 0,30EEdX ± 0,30EEdY
dove:
EEdX e EEdY sono gli effetti dell’azione sismica nelle direzioni orizzontali prima definite;
EEdZ rappresenta gli effetti dell’azione dovuti all'applicazione della componente verticale dell’azione sismica di progetto.

Eccentricità accidentali
Per valutare le eccentricità accidentali, previste in aggiunta all’eccentricità effettiva sono state considerate condizioni di
carico aggiuntive ottenute applicando l’azione sismica nelle posizioni del centro di massa di ogni piano ottenute traslando
gli stessi, in ogni direzione considerata, di una distanza pari a +/- 5% della dimensione massima del piano in direzione
perpendicolare all’azione sismica. Si noti che la distanza precedente, nel caso di distribuzione degli elementi non
strutturali fortemente irregolare in pianta, viene raddoppiata ai sensi del § 7.2.3 del D.M. 2018.

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8 - AZIONI SULLA STRUTTURA

I calcoli e le verifiche sono condotti con il metodo semiprobabilistico degli stati limite secondo le indicazioni del D.M.
2018. I carichi agenti sui solai, derivanti dall’analisi dei carichi, vengono ripartiti dal programma di calcolo in modo
automatico sulle membrature (travi, pilastri, pareti, solette, platee, ecc.).
I carichi dovuti ai tamponamenti, sia sulle travi di fondazione che su quelle di piano, sono schematizzati come carichi
lineari agenti esclusivamente sulle aste.
Su tutti gli elementi strutturali è inoltre possibile applicare direttamente ulteriori azioni concentrate e/o distribuite
(variabili con legge lineare ed agenti lungo tutta l’asta o su tratti limitati di essa).
Le azioni introdotte direttamente sono combinate con le altre (carichi permanenti, accidentali e sisma) mediante le
combinazioni di carico di seguito descritte; da esse si ottengono i valori probabilistici da impiegare successivamente nelle
verifiche.

Stato Limite di Salvaguardia della Vita


Le azioni sulla costruzione sono state cumulate in modo da determinare condizioni di carico tali da risultare più
sfavorevoli ai fini delle singole verifiche, tenendo conto della probabilità ridotta di intervento simultaneo di tutte le azioni
con i rispettivi valori più sfavorevoli, come consentito dalle norme vigenti.
Per gli stati limite ultimi sono state adottate le combinazioni del tipo:
gG1·G1+gG2·G2+gp·P+gQ1·QK1+gQ2·y02·QK2+gQ3·y03·QK3+…… (1)
dove:
G1 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi strutturali; peso proprio del terreno, quando pertinente;
forze indotte dal terreno (esclusi gli effetti di carichi variabili applicati al terreno); forze risultanti dalla
pressione dell’acqua (quando si configurino costanti nel tempo);
G2 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali;
P rappresenta l'azione di pretensione e/o precompressione;
Q azioni sulla struttura o sull’elemento strutturale con valori istantanei che possono risultare sensibilmente
diversi fra loro nel tempo:
- di lunga durata: agiscono con un’intensità significativa, anche non continuativamente, per un tempo
non trascurabile rispetto alla vita nominale della struttura;
- di breve durata: azioni che agiscono per un periodo di tempo breve rispetto alla vita nominale della
struttura;
Qki rappresenta il valore caratteristico della i-esima azione variabile;
gg, gq, gp coefficienti parziali come definiti nella Tab. 2.6.I del D.M. 2018;
y0i sono i coefficienti di combinazione per tenere conto della ridotta probabilità di concomitanza delle azioni
variabili con i rispettivi valori caratteristici.
Le 304 combinazioni risultanti sono state costruite a partire dalle sollecitazioni caratteristiche calcolate per ogni
condizione di carico elementare: ciascuna condizione di carico accidentale, a rotazione, è stata considerata sollecitazione
di base (Qk1 nella formula precedente).
I coefficienti relativi a tali combinazioni di carico sono riportati negli allegati “Tabulati di calcolo”.
In zona sismica, oltre alle sollecitazioni derivanti dalle generiche condizioni di carico statiche, devono essere considerate
anche le sollecitazioni derivanti dal sisma. L’azione sismica è stata combinata con le altre azioni secondo la seguente
relazione:
G1+G2+P+E+Siy2i·Qki;
dove:
E rappresenta l'azione sismica per lo stato limite in esame;
G1 rappresenta peso proprio di tutti gli elementi strutturali;
G2 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali;
P rappresenta l'azione di pretensione e/o precompressione;
y2i coefficiente di combinazione delle azioni variabili Qi;
Qki valore caratteristico dell’azione variabile Qi.
Gli effetti dell’azione sismica sono valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti carichi gravitazionali:
GK+Si(y2i·Qki).
I valori dei coefficienti y2i sono riportati nella seguente tabella:
Categoria/Azione y2i
Categoria A - Ambienti ad uso residenziale 0,3
Categoria B - Uffici 0,3

...
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...
Categoria C - Ambienti suscettibili di affollamento 0,6
Categoria D - Ambienti ad uso commerciale 0,6
Categoria E - Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale 0,8
Categoria F - Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso ≤ 30 kN) 0,6
Categoria G - Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kN) 0,3
Categoria H - Coperture 0,0
Categoria I - Coperture praticabili *
Categoria K - Coperture per usi speciali (impianti, eliporti, ...) *
Vento 0,0
Neve (a quota ≤ 1000 m s.l.m.) 0,0
Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,2
Variazioni termiche 0,0
* "Da valutarsi caso per caso"

Le verifiche strutturali e geotecniche delle fondazioni, sono state effettuate con l’Approccio 2 come definito al §2.6.1 del
D.M. 2018, attraverso la combinazione A1+M1+R3. Le azioni sono state amplificate tramite i coefficienti della colonna
A1 definiti nella Tab. 6.2.I del D.M. 2018.
I valori di resistenza del terreno sono stati ridotti tramite i coefficienti della colonna M1 definiti nella Tab. 6.2.II del D.M.
2018.

Si è quindi provveduto a progettare le armature di ogni elemento strutturale per ciascuno dei valori ottenuti secondo le
modalità precedentemente illustrate. Nella sezione relativa alle verifiche dei “Tabulati di calcolo” in allegato sono
riportati, per brevità, i valori della sollecitazione relativi alla combinazione cui corrisponde il minimo valore del
coefficiente di sicurezza.

Stato Limite di Danno


L’azione sismica, ottenuta dallo spettro di progetto per lo Stato Limite di Danno, è stata combinata con le altre azioni
mediante una relazione del tutto analoga alla precedente:
G1+G2+P+E+Siy2i·Qki;
dove:
E rappresenta l'azione sismica per lo stato limite in esame;
G1 rappresenta peso proprio di tutti gli elementi strutturali;
G2 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali;
P rappresenta l'azione di pretensione e/o precompressione;
y2i coefficiente di combinazione delle azioni variabili Qi;
Qki valore caratteristico dell’azione variabile Qi.
Gli effetti dell’azione sismica sono valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti carichi gravitazionali:
GK+Si(y2i·Qki).
I valori dei coefficienti y2i sono riportati nella tabella di cui allo SLV.

Stati Limite di Esercizio


Allo Stato Limite di Esercizio le sollecitazioni con cui sono state semi progettate le aste in c.a. sono state ricavate
applicando le formule riportate nel D.M. 2018 al §2.5.3. Per le verifiche agli stati limite di esercizio, a seconda dei casi,
si fa riferimento alle seguenti combinazioni di carico:
rara frequente quasi permanente

j1
G kj  P  Q k1  i1
 0i  Q ki j1
G kj  P   11  Q k1  
i1
 2i  Q ki 
j1
G kj  P  
 2i  Q ki
i1

dove:
Gkj: valore caratteristico della j-esima azione permanente;
Pkh: valore caratteristico della h-esima deformazione impressa;
Qkl: valore caratteristico dell’azione variabile di base di ogni combinazione;
Qki: valore caratteristico della i-esima azione variabile;
y0i: coefficiente atto a definire i valori delle azioni ammissibili di durata breve ma ancora significativi nei riguardi
della possibile concomitanza con altre azioni variabili;

...
pag. 27
...
y1i: coefficiente atto a definire i valori delle azioni ammissibili ai frattili di ordine 0,95 delle distribuzioni dei valori
istantanei;
y2i: coefficiente atto a definire i valori quasi permanenti delle azioni ammissibili ai valori medi delle distribuzioni
dei valori istantanei.
Ai coefficienti y0i, y1i, y2i sono attribuiti i seguenti valori:
Azione y0i y1i y2i
Categoria A – Ambienti ad uso residenziale 0,7 0,5 0,3
Categoria B – Uffici 0,7 0,5 0,3
Categoria C – Ambienti suscettibili di affollamento 0,7 0,7 0,6
Categoria D – Ambienti ad uso commerciale 0,7 0,7 0,6
Categoria E – Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale 1,0 0,9 0,8
Categoria F – Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso ≤ 30 kN) 0,7 0,7 0,6
Categoria G – Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kN) 0,7 0,5 0,3
Categoria H – Coperture 0,0 0,0 0,0
Vento 0,6 0,2 0,0
Neve (a quota ≤ 1000 m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0
Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2
Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0

In maniera analoga a quanto illustrato nel caso dello SLU le combinazioni risultanti sono state costruite a partire dalle
sollecitazioni caratteristiche calcolate per ogni condizione di carico; a turno ogni condizione di carico accidentale è stata
considerata sollecitazione di base [Qk1 nella formula (1)], con ciò dando origine a tanti valori combinati. Per ognuna delle
combinazioni ottenute, in funzione dell’elemento (trave, pilastro, etc...) sono state effettuate le verifiche allo SLE
(tensioni, deformazioni e fessurazione).
Negli allegati “Tabulati Di Calcolo” sono riportanti i coefficienti relativi alle combinazioni di calcolo generate
relativamente alle combinazioni di azioni "Quasi Permanente" (1), "Frequente" (7) e "Rara" (20).
Nelle sezioni relative alle verifiche allo SLE dei citati tabulati, inoltre, sono riportati i valori delle sollecitazioni relativi
alle combinazioni che hanno originato i risultati più gravosi.

Azione del Vento


L’applicazione dell’azione del vento sulla struttura si articola in due fasi:
1. calcolo della pressione Normale e Tangenziale lungo l’altezza dell’edificio;
2. trasformazione delle pressioni in forze (lineari/concentrate) sugli elementi (strutturali/non strutturali) dell’edificio.

Calcolo pressione normale e tangenziale

 Pressione Normale
La pressione del vento è data dall’espressione:
p = qr·ce·cp·cd (relazione 3.3.4 - D.M. 2018);
dove
- qr: la pressione cinetica di riferimento data dall’espressione:
1
qb     vr2 (relazione 3.3.6 - D.M. 2018);
2
con:
r: densità dell’aria (assunta pari a 1,25 kg/m3);
vr: velocità di riferimento del vento (in m/s), data da (Eq. 3.3.2 - D.M. 2018):
vr = vb·cr, con:
aR: coefficiente dato dalla seguente relazione:

  1 
cr  0,75  1  0,2  ln ln1   (relazione 3.3.3 - D.M. 2018);
  TR 

vb: velocità di riferimento del vento associata ad un periodo di ritorno di 50 anni, data da: v b = vb,0·ca
dove:
ca è il coefficiente di altitudine fornito dalla relazione:
ca = 1 per as ≤ a0.
ca = 1 + ks (as/a0 -1) per a0 < as ≤ 1500 m.
vb,0, a0, ks: parametri forniti dalla Tab. 3.3.I del §3.3.2 D.M. 2018;
...
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...
as: altitudine sul livello del mare (m.s.l.m) del sito ove sorge la costruzione;
TR: periodo di ritorno espresso in anni [10 anni; 500 anni].

- Ce: coefficiente di esposizione, che per altezza sul suolo (z) non maggiori di 200 m è dato dalla formula:
ce(z) = kr2·ct·ln (z/z0)·[7+ ct·ln·(z/z0)] per z ≥ zmin
(relazione 3.3.7 - D.M. 2018);
ce(z) = ce(zmin) per z < zmin
dove:
kr , z0 , zmin: parametri forniti dalla Tab. 3.3.II del par. 3.3.7 D.M. 2018 (funzione della categoria di esposizione del sito e della classe
di rugosità del terreno);
ct: coefficiente di topografia (assunto pari ad 1).

- cp: coefficiente di forma (o coefficiente aerodinamico), funzione della tipologia e della geometria della costruzione
e del suo orientamento rispetto alla direzione del vento (cfr. § 3.3.8 - D.M. 2018).
- cd: coefficiente dinamico (assunto pari ad 1; par. 3.3.9 - D.M. 2018).

 Pressione Tangenziale
L’azione tangente per unità di superficie parallela alla direzione del vento è data dall’espressione
pf = qr·ce·cf (relazione 3.3.5 - D.M. 2018);
dove
- qr, ce: definiti in precedenza;
- cf: coefficiente d’attrito, funzione della scabrezza della superficie sulla quale il vento esercita l’azione tangente
funzione (valori presi dalla Tab. C3.3.I della Circolare 2018).

Per il caso in esame:

VENTO - CALCOLO PRESSIONE CINETICA DI RIFERIMENTO


Vento - calcolo pressione cinetica di riferimento
a DIR as Zona Vb,0 a0 ks Vb TR aR qb
[°] [m] [m/s] [m] [m/s] [anni] [N/m2]
0,00 +X; -X; +Y; -Y 10 5 28 750 0,400 28,00 50 1,00 490
LEGENDA:
a Angolo di inclinazione del vento rispetto all'asse x
DIR Direzioni locali di calcolo del vento
as Altitudine sul livello del mare (m.s.l.m) del sito ove sorge la costruzione;
Zona Zona di riferimento per il calcolo del vento;
Vb,0 , a0 , ks Parametri per la definizione della velocità base di riferimento
Vb Velocità di riferimento del vento associata ad un periodo di ritorno di 50 anni;
TR Periodo di ritorno;
aR Coefficiente per il calcolo della pressione cinetica di riferimento;
qb Pressione cinetica di riferimento.

VENTO - CALCOLO COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE


Vento - calcolo coefficiente di esposizione
Z dct ClRg Cat exp kr ZG Zmin Ct Ce
[m] [km] [m] [m]
0,00 1,71
4,25 sulla costa, 1,71
B III 0,20 0,10 5,00 1,00
8,50 entro 10 Km 2,03
10,00 2,14
LEGENDA:
Z Altezza dell’edifico a cui viene calcolata la pressione del vento;
dct Distanza dalla costa;
ClRg Classe di rugosità del terreno (A, B, C, D);
Cat Categoria di esposizione del sito (I, II, III, IV, V);
exp
kr, Parametri per la definizione del coefficiente di esposizione;
Z0 ,
Zmin
Ct Coefficiente di topografia;
Ce Coefficiente di esposizione;

...
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...
VENTO - CALCOLO PRESSIONE DEL VENTO
Vento - calcolo pressione del vento
Z qb Ce Cp Cd p Scz Cf pf
[m] [N/m2] [N/m2] [N/m2]
0,00 1,71 837 8
4,25 1,71 837 8
490 1,00 1,00 Liscia (0.01) 0,01
8,50 2,03 996 10
10,00 2,14 1.047 10
LEGENDA:
Z Altezza dell’edifico a cui viene calcolata la pressione del vento;
qb Pressione cinetica di riferimento.
Ce Coefficiente di esposizione;
Cp Coefficiente di forma/aerodinamico.
(*) Valorizzato al momento del calcolo della pressione agente sul singolo elemento strutturale ed è funzione della posizione dello stesso
(sopravento/sottovento);
Cd Coefficiente dinamico;
p Pressione normale (senza il contributo di Cp);
Scz Scabrezza della superficie (liscia, scabra, molto scabra);
Cf Coefficiente d’attrito;
pf Pressione tangenziale (senza il contributo di Cp).

Azione della Neve

Il carico da neve è stato calcolato seguendo le prescrizioni del §3.4 del D.M. 2018 e le integrazioni della Circolare 2019
n. 7. Il carico da neve, calcolato come di seguito riportato, è stato combinato con le altre azioni variabili definite al
§2.5.3, ed utilizzando i coefficienti di combinazione della Tabella 2.5.I del D.M. 2018. Il carico da neve superficiale da
applicare sulle coperture è stato stimato utilizzando la relazione [cfr. §3.4.1 D.M. 2018]:
qs = qsk∙μi∙CE∙Ct
dove:
- qsk è il valore di riferimento del carico della neve al suolo, in [kN/m2]. Tale valore è calcolato in base alla posizione
ed all’altitudine (as) secondo quanto indicato alla seguente tabella;
Valori di riferimento del carico della neve al suolo, qsk (cfr. §3.4.2 D.M. 2018)
Zona as ≤ 200 m as > 200 m
I – Alpina qsk = 1,50 kN/m2 qsk = 1,39 [1+(as/728) 2] kN/m2
I – Mediterranea qsk = 1,50 kN/m2 qsk = 1,35 [1+(as/602) 2] kN/m2
II qsk = 1,00 kN/m2 qsk = 0,85 [1+(as/481) 2] kN/m2
III qsk = 0,60 kN/m2 qsk = 0,51 [1+(as/481) 2] kN/m2
Zone di carico della neve
I - Alpina: Aosta, Belluno, Bergamo, Biella, Bolzano, Brescia, Como,
Cuneo, Lecco, Pordenone, Sondrio, Torino, Trento,
Udine, Verbano‐Cusio‐Ossola, Vercelli, Vicenza
I - Mediterranea: Alessandria, Ancona, Asti, Bologna, Cremona, Forlì‐
Cesena, Lodi, Milano, Modena, Monza
Brianza, Novara, Parma, Pavia, Pesaro e
Urbino, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia,
Rimini, Treviso, Varese
II: Arezzo, Ascoli Piceno, Avellino, Bari, Barletta‐Andria‐Trani,
Benevento, Campobasso, Chieti, Fermo, Ferrara, Firenze, Foggia,
Frosinone, Genova, Gorizia, Imperia, Isernia, L’Aquila, La
Spezia, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Padova,
Perugia, Pescara, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Teramo,
Trieste, Venezia, Verona
III: Agrigento, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Carbonia‐Iglesias,
Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Enna, Grosseto,
Latina, Lecce, Livorno, Matera, Medio Campidano, Messina,
Napoli, Nuoro, Ogliastra, Olbia‐Tempio, Oristano, Palermo, Pisa,
Potenza, Ragusa, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Sassari, Siena,
Siracusa, Taranto, Terni, Trapani, Vibo Valentia, Viterbo

Mappa delle zone di carico della neve


[cfr. Fig. 3.4.1 D.M. 2018].

- μi è il coefficiente di forma della copertura, funzione dell’inclinazione della falda (a) e della sua morfologia

...
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...

9 - CODICE DI CALCOLO IMPIEGATO E VERIFICHE EFFETTUATE

Nome del Software EdiLus


Versione BIM 3(b)
Caratteristiche del Software Software per il calcolo di strutture agli elementi finiti per Windows
Numero di serie 20090690
Intestatario Licenza MASSA ing. ANDREA
Produzione e Distribuzione ACCA software S.p.A.
Contrada Rosole 13
83043 BAGNOLI IRPINO (AV) - Italy
Tel. 0827/69504 r.a. - Fax 0827/601235
e-mail: [email protected] - Internet: www.acca.it

Nella verifica degli elementi in muratura (maschi e fasce), visto che tali elementi sono schematizzati attraverso elementi
FEM di tipo shell (HP Shell), si procede, preventivamente, a determinare le sollecitazioni agenti, attraverso l’integrazione
delle tensioni eseguite su almeno tre sezioni (in testa, al piede ed in mezzeria per i maschi; a destra, a sinistra ed in
mezzeria per le fasce). Una volta determinate le sollecitazioni (sforzo normale, momento e taglio nel piano e momento
fuori piano) si procede alle verifiche di resistenza su tali elementi.
In particolare, per i maschi murari, vengono eseguite le seguenti verifiche:
 Pressoflessione nel piano: la verifica, per gli elementi in muratura ordinaria, si effettua confrontando il momento
agente di calcolo (MS) con il momento ultimo resistente (Mu), calcolato assumendo la muratura non reagente a
trazione ed un’opportuna distribuzione non lineare delle compressioni, secondo l’espressione (7.8.2) del D.M.
17/01/2018. Nel caso di una sezione rettangolare, tale momento ultimo può essere calcolato come:
Mu = (L2∙t∙so/2)∙(1 - so/0,85∙fd);
dove:
Mu è il momento corrispondente al collasso per pressoflessione;
L è la lunghezza complessiva della parete (inclusiva della zona tesa);
t è lo spessore della zona compressa della parete;
so = P/(L∙t) è la tensione normale media, riferita all’area totale della sezione, con P forza assiale agente (positiva
se di compressione). MR = 0 se P è di trazione oppure se (1 - so/0,85∙fd)<0;
fd = fk/gM è la resistenza a compressione di calcolo della muratura.
Per gli elementi realizzati in muratura armata, il momento ultimo resistente viene calcolato secondo quanto indicato
al §7.8.3.2.1 del D.M. 2018, ossia assumendo un diagramma delle compressioni rettangolare, con profondità 0,8∙x,
dove x rappresenta la profondità dell’asse neutro, e sollecitazione pari a 0,85∙fd. Le deformazioni massime
considerate sono pari a em = 0,0035 per la muratura compressa e es = 0,01 per l’acciaio teso.
 Taglio nel piano: la verifica, per gli elementi in muratura ordinaria, si effettua confrontando il taglio agente di calcolo
(VEd) con il taglio ultimo resistente (VRd) calcolato secondo l’espressione (7.8.3) del D.M. 2018. Per gli elementi
realizzati in muratura armata, il taglio ultimo resistente (VRd) è calcolato secondo quanto indicato al §7.8.3.2.2 del
D.M. 2018.
 Pressoflessione fuori piano: la verifica, degli elementi in muratura ordinaria, per le combinazioni sismiche, si
effettua confrontando il momento agente di calcolo (MS) con il momento ultimo resistente (MR), calcolato assumendo
un diagramma delle compressioni rettangolare, con un valore di resistenza pari a 0,85×f d e trascurando la resistenza
a trazione della muratura. Nel caso di una sezione rettangolare tale momento ultimo può essere calcolato come:
MR = (t2∙L∙so/2)∙(1 - so/0,85∙fd);
dove:
MR è il momento corrispondente al collasso per pressoflessione;
L è la lunghezza complessiva della parete (inclusiva della zona tesa);
t è lo spessore della zona compressa della parete;
so = P/(L∙t) è la tensione normale media, riferita all’area totale della sezione, con P forza assiale agente (positiva
se di compressione). MR = 0 se P è di trazione oppure se (1 - so/0,85∙fd)<0;
fd = fk/gM è la resistenza a compressione di calcolo della muratura.

...
pag. 31
...
Per le combinazioni in assenza di sisma, invece, tale verifica viene effettuata secondo quanto indicato al §4.5.6.2 del
D.M. 2018, confrontando lo sforzo normale di calcolo (N S) con lo sforzo normale resistente (NR). Nel caso di una
sezione rettangolare tale sforzo normale resistente può essere calcolato come:
NR = Ft∙A∙fd;
dove:
A = L∙t è l’area della parete;
fd = fk/gM è la resistenza a compressione di calcolo della muratura;
Ft è il coefficiente “trasversale” di riduzione della resistenza; in particolare:
 per le sezioni di testa/piede viene calcolato con la relazione (6.4) (EN 1996-1-1:2006):
Ft = 1 - 2·ei/t; con ei = eFP + eimp = MS/NS + H/200 ≥ 0,05∙t.
 per le sezioni di mezzeria viene calcolato secondo le indicazioni di Annex G EN 1996-1-1:2006
Per gli elementi realizzati in muratura armata, il momento ultimo resistente (MR) è calcolato secondo quanto indicato
al §7.8.3.2.3 del D.M. 2018, ossia adottando un diagramma delle compressioni e valori di deformazione limite per
muratura e acciaio in modo analogo al caso di verifica nel piano.
 Snellezza: la verifica si effettua confrontando il valore della snellezza di calcolo con il valore della snellezza limite,
al fine di controllare il requisito geometrico delle pareti resistenti al sisma oppure di limitare gli effetti del secondo
ordine in caso di calcolo non sismico.
Per le fasce murarie (o travi di accoppiamento in muratura), vengono eseguite, qualora siano state incluse nella
modellazione strutturale, le seguenti verifiche:
 Pressoflessione nel piano: la verifica si effettua allo stesso modo di quanto previsto per i pannelli murari verticali
(maschi). Nel caso di muratura ordinaria, qualora siano presenti, in prossimità della trave in muratura, elementi
orizzontali dotati di resistenza a trazione (catene, cordoli, ecc.), il valore della resistenza può essere assunto non
superiore al valore ottenuto dall’espressione (7.8.5) del D.M. 2018:
MR = Hp∙h/2∙[1-Hp/(0,85∙fhd∙h∙t)];
dove
Hp: minimo tra la resistenza a trazione dell’elemento teso disposto orizzontalmente ed il valore 0,4 f hd∙h∙t;
fhd = fhk/gM: resistenza di calcolo a compressione della muratura in direzione orizzontale (nel piano della
parete).
 Taglio nel piano: la verifica si effettua allo stesso modo di quanto previsto per i pannelli murari verticali (maschi).
Nel caso di muratura ordinaria, qualora siano presenti, in prossimità della trave in muratura, elementi orizzontali
dotati di resistenza a trazione (catene, cordoli, ecc.), il valore della resistenza può essere assunto non superiore al
valore ottenuto dal minimo tra l’espressione (7.8.4) e (7.8.6) del D.M. 2018:
Vt = h∙t∙fvd0;
VR = min {Vt; Vp} con
Vp = Hp∙h/L∙[1-Hp/(0,85∙fhd∙h∙t)];
dove
h: altezza della sezione della trave;
fvd0 = fvk0/gM: resistenza di calcolo a taglio in assenza di compressione;
L: luce libera della trave in muratura.

Negli edifici in muratura esistente, in cui vi è una carenza sistematica di elementi di collegamento tra le pareti a livello
degli orizzontamenti, è possibile richiedere una valutazione della vulnerabilità nei riguardi di meccanismi locali, che
possono interessare non solo il collasso fuori dal piano di singoli pannelli murari, ma più ampie porzioni dell’edificio
(ribaltamento e/o spanciamento di intere pareti mal collegate, ribaltamento e/o spanciamento di pareti sommitali, ecc.). Il
modello utilizzato per questo tipo di valutazioni è quello dell’analisi limite dell’equilibrio delle strutture murarie, di cui
al par. C8.7.1.2 della Circolare 2019 del D.M. 2018.
Per ogni possibile meccanismo locale, ritenuto significativo per l’edificio, il metodo si articola nei seguenti passi:
 trasformazione di una parte della costruzione in un sistema labile (catena cinematica), attraverso l’individuazione di
corpi rigidi, definiti da piani di frattura ipotizzabili per la scarsa resistenza a trazione della muratura, in grado di ruotare
o scorrere tra loro (meccanismo di danno e collasso);
 valutazione del moltiplicatore orizzontale dei carichi a0 che comporta l’attivazione del meccanismo (stato limite di
danno);
 valutazione dell’evoluzione del moltiplicatore orizzontale dei carichi a al crescere dello spostamento dk di un punto
di controllo della catena cinematica, usualmente scelto in prossimità del baricentro delle masse, fino all’annullamento
della forza sismica orizzontale;

...
pag. 32
...
 trasformazione della curva così ottenuta in curva di capacità, ovvero in accelerazione a* e spostamento d* spettrali,
con valutazione dello spostamento ultimo per collasso del meccanismo (stato limite ultimo);
 verifiche di sicurezza, attraverso il controllo della compatibilità delle resistenze richieste alla struttura (analisi
cinematica lineare).
Per l’applicazione del metodo di analisi, si ipotizza:
 resistenza nulla a trazione della muratura;
 assenza di scorrimento tra i blocchi;
 resistenza a compressione infinita della muratura.

Verifiche per aste in acciaio

le verifiche effettuate per ogni elemento dipendono dalla funzione dell'elemento nella struttura. Ad esempio, elementi con
prevalente comportamento assiale (controventi o appartenenti a travature reticolari) sono verificate a trazione e/o
compressione; elementi con funzioni portanti nei confronti dei carichi verticali sono verificati a Pressoflessione retta e
Taglio; elementi con funzioni resistenti nei confronti di azioni orizzontali sono verificati a pressoflessione deviata e taglio
oppure a sforzo normale se hanno la funzione di controventi.

Le verifiche allo SLU sono effettuate sempre controllando il soddisfacimento della relazione:
Rd > Sd
dove Rd è la resistenza calcolata come rapporto tra Rk (resistenza caratteristica del materiale) e g (coefficiente di
sicurezza), mentre Sd è la generica sollecitazione di progetto calcolata considerando tutte le Combinazioni di Carico per
lo Stato Limite esaminato.
La resistenza viene determinata, in funzione della Classe di appartenenza della Sezione metallica, col metodo Elastico o
Plastico (vedi §4.2.3.2 del D.M. 2018).
Viene portato in conto l'indebolimento causato dall'eventuale presenza di fori.

Le verifiche effettuate sono quelle previste al §4.2.4.1.2 D.M. 2018 ed in particolare:


- Verifiche di Trazione
- Verifiche di Compressione
- Verifiche di Flessione Monoassiale
- Verifiche di Taglio (considerando l'influenza della Torsione) assiale e biassiale.
- Verifiche per contemporanea presenza di Flessione e Taglio
- Verifiche per PressoFlessione retta e biassiale

Per ogni tipo di Verifica e per ogni elemento interessato dalla Verifica, sono riportati i valori delle resistenze e delle
sollecitazioni che hanno dato il minimo coefficiente di sicurezza, calcolato generalmente come:
CS = Rd/Sd.

Verifiche di Instabilità

Per tutti gli elementi strutturali sono state condotte verifiche di stabilità delle membrature secondo le indicazioni del
§4.2.4.1.3 del D.M. 2018; in particolare sono state effettuate le seguenti verifiche:

- Verifiche di stabilità per compressione semplice, con controllo della snellezza.


- Verifiche di stabilità per elementi inflessi.
- Verifiche di stabilità per elementi inflessi e compressi.

Le verifiche sono effettuate considerando la possibilità di instabilizzazione flessotorsionale.


Nei “Tabulati di calcolo”, per ogni tipo di verifica e per ogni elemento strutturale, sono riportati i risultati di tali verifiche.

Verifiche di Deformabilità

Sono state condotte le verifiche definite al §4.2.4.2 del D.M. 2018 e in particolare si citano:
- Verifiche agli spostamenti verticali per i singoli elementi (§4.2.4.2.1 D.M. 2018).

...
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...
- Verifiche agli spostamenti laterali per i singoli elementi (§4.2.4.2.2 D.M. 2018).
- Verifiche agli spostamenti per il piano e per l'edificio (§4.2.4.2.2 D.M. 2018).

Verifiche SLD

Essendo la struttura di Classe 3 sono state condotte le Verifiche allo Stato Limite di Danno come indicato al par. 7.3.6.1
del D.M. 2018, assumendo fattori parziali dei materiali gm pari a 1.

Sono state infine verificate le seguenti tipologie di collegamenti in acciaio:


- Asta con elemento in c.a.; Asta principale-Asta secondaria;

Per ogni collegamento sono state ricavate le massime sollecitazioni agenti sugli elementi componenti (Bulloni, Tirafondi,
Piastre, Costole e Cordoni di Saldatura) considerando appropriati modelli di calcolo e quindi sono state effettuate le
relative verifiche. In particolare:

- Per i bulloni sono state effettuate verifiche a Taglio e Trazione sia per la singola sollecitazione che per presenza
contemporanea di tali sollecitazioni.
- Per le piastre sono state effettuate verifiche a Rifollamento, a Flessione con la presenza eventuale di costole, a
Punzonamento e alle Tensioni nel piano della piastra.
- Per le costole è stata effettuata la verifica controllando la tensione ideale massima calcolata considerando le tensioni
parallele e ortogonali al piano della costola.
- Per i cordoni di saldatura è stata effettuata la verifica controllando la tensione ideale massima calcolata considerando
le tensioni tangenziali parallele e ortogonali alla lunghezza del cordone e la tensione normale ortogonale alla
lunghezza.
- Per i tirafondi sono state effettuate verifiche a sfilamento per trazione.
Le saldature, ai sensi di quanto previsto al § 4.2.8.2 del D.M. 2018, sono state realizzate della tipologia a completa o
parziale penetrazione, oppure a cordoni d’angolo, in funzione dell’angolo formato tra le parti collegate.

...
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...
10 PROGETTO DEGLI INTERVENTI

Si riportano schematicamente gli interventi che sono stati adottati al fine di conseguire gli standard di sicurezza minimi
richiesti da normativa:

Inserimento di travi in acciaio, volte a rompitrattare la luce dei solai

Sono stati utilizzati due tipi di profilo, l’HEA200 (indicato in verde) e l’HEA300 (indicato in rosa). Ad eccezione delle
3 aule centrali, l’HEA200 funge da ripartitore sulle travi principali HEA300, che hanno orditura parallela al solaio.

Questo intervento schematicamente consiste nella seguente sequenza di lavorazioni:

1) Posa di puntelli nell’ambiente oggetto di rinforzo

2) Realizzazione di fori, per mezzo di carotatrici, tali da consentire la posa delle armature dimensionate per gli
appoggi e la movimentazione delle travi

3) Posa delle armature del dettaglio in figura e fissaggio delle barre diametro 16 al cordolo esistente, per mezzo di
resina epossidica

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4) Posa delle travi in acciaio

5) Posa delle barre filettate, le quali potranno essere “puntate” alle staffe

6) Getto dell’appoggio, con calcestruzzo additivato con malta antiritiro

In senso trasversale, le travi secondarie andranno collegate alla trave principale per mezzo del collegamento di
seguito riportato

È importante, per il conseguimento dei risultati attesi, che le barre di collegamento tra nodo e cordolo siano
correttamente fissate, seguendo le specifiche della resina epossidica utilizzata, e che l’estradosso delle travi sia
bene in contrasto con l’intradosso del solaio; a tal fine, sarà opportuno sigillare gli eventuali vuoti residui tra
estradosso della carpenteria metallica e intradosso del solaio.

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Le travi sono progettate per non trasmettere momento, e per trasferire solo sollecitazione tagliante, la quale è
poi distribuita sulla muratura evitando picchi di tensione che potrebbero causare innesco e propagazione di
lesioni.

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Il rinforzo a taglio delle fasce al di sopra degli architravi consente di scongiurare una fessurazione diagonale
nelle zone oggetto di rinforzo.

L’intervento prevede la posa di una armatura filo 8 a maglia 20x20 su una superficie di circa 1,8 m 2 di
intervento. A causa della presenza del cassone dell’avvolgibile della finestra, non in tutti gli ambienti è
possibile effettuare il rinforzo anche internamente, con moietta passante; in ogni caso, almeno esternamente,
l’intervento consente un consolidamento nei confronti della sollecitazione di taglio nel piano.

Nella planimetria generali posta a inizio paragrafo, questi interventi sono evidenziati in magenta, e sono estesi
a un totale di 10 aperture.

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Nel corso dei rilievi è inoltre emersa la presenza di due travi, denominate T2 e T3, aventi la funzione di
sorreggere il solaio in corrispondenza di aperture nel muro di spina, e indicate in rosso nella planimetria degli
interventi.

In assenza di informazioni sull’armatura delle sopra citate travi, è opinione dello scrivente che sia opportuno
procedere al rinforzo, vista anche la necessità di incrementare i carichi sulla trave T3.

La trave HEA300 ha, nel caso più penalizzante, un momento resistente plastico di circa 300 kNm, pari circa al
120% della sollecitazione massima stimata. A favore di sicurezza comunque si è ritenuto di dover rendere
collaborante il profilo dell’HEA con la trave, a mezzo di connettori metallici, ottenendo un momento resistente
globale di circa 1230 kNm, in grado così di aumentare notevolmente la rigidezza delle aperture nonostante
l’interruzione della parete portante

Gli appoggi sono previsti in neoprene, con la realizzazione di una nicchia nel muro di spina

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Completa il dettaglio una costola di irrigidimento in asse con l’appoggio e un piccolo cordolo ripartitore di
spessore pari allo spessore del muro, profondo 30 cm e alto 15 cm, in modo da favorire la diffusione delle
tensioni senza che si superi la resistenza di progetto della muratura a compressione

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11 VERIFICHE DI CONTROLLO CONDOTTE E SINTESI DEI RISULTATI


Si riportano qui di seguito le verifiche condotte

a) Verifica dell’azione sismica agente


Si è considerata la superficie in pianta di muri e solai; viene indicato il peso a m2, espresso in kg, e già contenente il valore
ridotto dei carichi accidentali con il coefficiente Ψ2 per la combinazione sismica
Si riporta di seguito il risultato

Il periodo della struttura T si assume pari a T = 0.05‧11 0.75 = 0.3 s.


Dal §6 della presente relazione, si ha S.d(0.3s) ≈ 0.085g, da cui una tagliante sismica pari a 1‧70078724kg‧0.085g =
= 5843 kN
Tale valore viene confrontato col valore risultante da calcolo automatico:

Essendo i risultati assai prossimi, si ritiene tale calcolo validato

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b) Resistenza dei solai

Solai R2, appoggio

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In questo caso il coefficiente di sicurezza è pari a 0,77 < 1, per cui il solaio non è verificato.
Il carico massimo accidentale per è pari a circa 135 kg/m2 – valutazione che appare lievemente più conservativa rispetto
a quanto calcolato dall’ing. Porrà, citato al §1, il quale prevedeva 140 kg/m2 di accidentale per tale solaio

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Per il solaio R1, si ha invece

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Anche in questo caso il coefficiente di sicurezza è inferiore all’unità, con un carico accidentale utile pari a circa 260
kg/m2, in linea con le valutazioni dell’ing. Porrà
Per tale ragione si è ritenuto di dover intervenire diminuendo le luci dei travetti, inserendo al di sotto del solaio un grigliato
in acciaio di travi.

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Si riporta qui di seguito la valutazione dei coefficienti di sicurezza dell’intervento ipotizzato, nell’eventualità in cui
l’intero carico del solaio gravi sul grigliato in acciaio

3) Verifiche sull’intervento

Coefficienti di sicurezza – FLESSIONE

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Coefficienti di sicurezza – TAGLIO

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Coefficienti di sicurezza – INSTABILITA’ DELLE ASTE

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Intervenendo in questa maniera si ottiene una luce di calcolo dimezzata, e l’area di acciaio in campata diviene così
resistente per la verifica di taglio, nell’eventualità che si formi una cerniera plastica in corrispondenza dell’appoggio. In
queste condizioni, la verifica più sfavorevole è ancora una volta quella effettuata in corrispondenza del solaio R2.
In questo modo il coefficiente di sicurezza passa da circa 0,77 a 1,42, per effetto della quantità di armatura in campata e
della luce di calcolo dimezzata

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4) Verifiche sulle murature

Per completezza, si riportano le verifiche effettuate sulla muratura


Verifica di pressoflessione fuori dal piano

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Verifica di pressoflessione nel piano

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Verifica a taglio

Appare evidente come per i meccanismi di taglio e pressoflessione fuori dal piano sia presente un cospicuo numero
di sezioni aventi coefficiente di sicurezza prossimo all’unità. È opinione dello scrivente che, sebbene l’edificio sia
dunque formalmente verificato, qualora si dovessero effettuare nel futuro interventi di sostituzione/rimozione
degli intonaci, sia preferibile utilizzare degli intonaci armati, in modo da migliorare ulteriormente le prestazioni
statiche dell’edificio.

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Spostamenti per sisma in direzione x

Spostamenti per sisma in direzione y

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5) ulteriori verifiche speditive

Si considera il carico agente sul muro di facciata


Esso, come da calcolo precedente, è pari a 29,347 kN/m ‧ 74 m ≈ 2171 kN per il solaio intermedio
Si ha poi (3 kN/m2‧1.3 + 0.5 kN/m2) ‧ 6.1m /2 ≈ 14.18 kN/m‧74 m ≈ 1049.5 kN per il solaio sottotetto
(4 kN/m2‧1.3 + 0.5 kN/m2) ‧ 6.1m /2 ≈ 18.15 kN/m‧74 m ≈ 1342.9 kN per il solaio sottotetto, a cui va sommato il peso
stesso della muratura
21 kN/m3‧(8,5 m ‧ 74m‧0.6m – 21(1.8m‧2m‧0.6m)2) ≈ 6020.3 kN, assumendo uguali le aperture nei due piani
Si hanno in definitiva 10484 kN, da ripartirsi sulla superficie pari a 21,72 m2, con una pressione alla base pari a
σ= 10484 kN/21,72m2 = 0.48 MPa , un valore comunque minore della resistenza di progetto per la muratura.

Tale valore è assolutamente in linea ancora una volta coi valori del calcolo automatico, in quanto si ha in questo caso

Il valore di 0.372 MPa è privo di coefficienti di sicurezza, ed essendo in questo caso il termine dei carichi permanenti
preponderante – basti vedere il solo peso proprio della muratura – si ha
0.372 MPa ‧ 1.3 ≈ 0.483 MPa, assolutamente in linea con quanto calcolato manualmente.

Infine, supponendo un andamento triangolare nella reazione dei solai, si ha

es = 4463 kN ‧ 0.1 m / 10484 kN = 4.26 cm


ea = 4.25 m / 200 = 2.13 cm
e1 = 4.26 cm + 2.13 cm = 6.39 cm

Si ha dunque che e1 = 6.39 cm << 0.33 ‧ 60 cm = 20 cm, per cui anche tale verifica risulta soddisfatta

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12 CONCLUSIONI SUGLI INTERVENTI

In relazione a quanto sopra affermato

Si passa in rassegna a descrivere le varie tipologie di intervento, e i coefficienti di sicurezza pre e post intervento

- 1 Rinforzi del solaio intermedio


Dall’analisi svolta nel paragrafo precedente, risulta evidente come nelle tipologie di solaio investigate si avesse un deficit
nel coefficiente di sicurezza, e dunque il solaio fosse inidoneo a sopportare i carichi di progetto per quel che riguarda le
sollecitazioni taglianti, con dei coefficienti di sicurezza variabili tra 0,77 a 0,91. Per risolvere questa situazione, si è
dunque optato per l’inserimento, al di sotto del solaio, di una doppia orditura in acciaio, a travi interposte. Queste travi
sono di sezione sufficientemente rigida da evitarne l’inflessione, e verranno collegate alle estremità ai cordoli esistenti,
tramite una sezione di appoggio in calcestruzzo additivato con antiritiro.

La motivazione tecnica di questa soluzione risiede nelle seguenti valutazioni:


a) Il complesso solaio-orditura metallica di sostegno deve poter essere considerato sufficientemente rigido e
collaborante col cordolo
b) È sconsigliabile collegare direttamente le travi in acciaio ai travetti, in quanto una rigidezza concentrata nel
solaio provocherebbe la filatura degli elementi non strutturali più fragili, ossia nelle tavelle
c) Si vuole evitare di avere un carico eccessivamente concentrato sulla muratura, e si preferisce invero ripartire tale
carico su una superficie maggiore
d) Date le pressioni di contatto delle piastre in testa alle travi, è più opportuno un materiale avente le caratteristiche
meccaniche del calcestruzzo

L’orditura così progettata è in grado di “entrare in funzione” una volta che le deformazioni del solaio superino una certa
soglia minima, diminuendo drasticamente la luce del solaio e dunque la sollecitazione tagliante, con conseguente aumento
del coefficiente di sicurezza (pari, post-intervento, ad un valore pari a 1,42)

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- 2 Rinforzi delle fasce


Visti i coefficienti di sicurezza prossimi all’unità in alcune fasce di piano situate al di sopra delle finestre, e data la
necessità di intervenire localmente con gli interventi descritti al punto precedente, si è optato per l’inserimento di un
intonaco armato a mezzo di rete elettrosaldata Ф8/20, in modo da scongiurare l’eventuale formazione di lesioni diagonali
da taglio a seguito dell’intervento prima descritto.
Le reti sono previste in ambo le facce della fascia per quanto compatibile con la posizione degli avvolgibili, con la
presenza di moiette resinate al paramento murario, in modo da rendere collaboranti l’intonaco armato con la fascia
muraria.
Il rinforzo prevede anche la cucitura degli spigoli al di sopra delle finestre a mezzo di barre in acciaio Ф8 disposte a 45°,
volte a scongiurare l’innesco e la propagazione delle lesioni di taglio.

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- 3 Rinforzi delle travi T2 e T3


A seguito dei rilievi in situ effettuati, sono state riscontrate due travi in c.a. di notevoli dimensioni (indicate con travi T2
e T3) aventi sezione geometrica notevole (sezioni 60x56 e 60x77, con luci rispettivamente di 3,1 e 6,1 metri) sulle quali
andrebbero innestate le travi del grigliato descritto al punto 1.
Data l’impossibilità di verificare la consistenza delle armature, e dunque data l’impossibilità di calcolare la capacità
portante delle stesse, si è ritenuto opportuno procedere ad un rinforzo generalizzato di queste travi, per un totale di 3
interventi (2 a piano terra e uno a piano primo).
Questi interventi sono giustificati dal fatto che l’inserimento del grigliato di travi descritto al punto 1 può modificare
localmente il diagramma delle azioni di taglio e di momento flettente, con conseguente perdita della capacità portante
delle travi in c.a.
Tra le varie opzioni tecniche disponibili (aumento dell’altezza con inserimento di barre longitudinali, fasciatura con FRP
e creazione di una sezione mista acciaio-calcestruzzo), si è optato per quest’ultima opzione, inserendo all’intradosso delle
travi T2 e T3 un HEA300 che consente di avere maggiore sicurezza circa la capacità portante globale della trave, anche
trascurando il contributo dell’acciaio presente nella trave in c.a.

Dal punto di vista tecnico, si tratta di una soluzione nota, che consente di ottenere una sezione mista nella quale l’acciaio
del profilo metallico è teso, mentre il calcestruzzo è quasi integralmente compresso o con tensioni di trazione minime,
come indicato nella figura seguente.

È inoltre opinione di chi scrive che sia più idonea la soluzione sopra presentata, rispetto a una soluzione senza pioli di
connessione. In assenza di pioli, infatti, non è possibile considerare come un’unica sezione la parte in calcestruzzo e il
profilato in acciaio, a causa dello scorrimento reciproco dovuto al taglio.
Inserendo i pioli, dunque, si ha un notevole incremento della capacità portante del complesso trave in acciaio-trave in c.a.,
incrementando inoltre anche la capacità globale di resistere al taglio, aspetto questo da non tenere in secondo piano in
quanto nella pratica costruttiva degli anni ’50 e ’60 era prassi un utilizzo molto minore di armature a taglio rispetto a
quanto prescritto dalle normative moderne.

Il dettaglio degli appoggi rimane invariato rispetto al corrispettivo dell’intervento di inserimento del grigliato in
carpenteria metallica, mentre dal punto di vista realizzativo è possibile puntellare la trave in c.a. durante la fase di
realizzazione degli appoggi della trave in acciaio.
Questo intervento consente di valutare la capacità portante della sezione mista anche prescindendo dalle armature presenti
nella sezione in c.a., ed è quindi ritenuto consono per l’obiettivo prefisso, e tecnicamente semplice da realizzare,
richiedendo soltanto la realizzazione di una dima, la posa di connettori metallici resinati alla trave in c.a., della lunghezza
minima di cm20, la realizzazione di fori sull’ala superiore dell’HEA300 a mezzo di trapano magnetico e serraggio dei
connettori alla trave.

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13 VULNERABILITA’ SISMICA E SICUREZZA RAGGIUNTA

Come indicato, si è optato con un’analisi statica lineare, con fattore di struttura pari a 2.
Dall’analisi svolta, segue che si ha un indicatore di rischio sismico in termini di rapporto tra la domanda di accelerazione
di picco al suolo e la relativa capacità pari a 1,16, per cui la struttura risulta verificata ed idonea a seguito dell’intervento
di miglioramento proposto.
Metodo di analisi
Fattore di comportamento q nella direzione del sisma
Analisi
Sisma orizzontale in direzione X Sisma orizzontale in direzione Y

Statica lineare con fattore di struttura q 2.000 2.000


LEGENDA: Metodo di analisi
Analisi Tipo di analisi usata per la verifica sismica e il calcolo degli indicatori di rischio sismico.
Fattore di comportamento q [-] = Non significativo per il tipo di analisi usata.

CAPACITA' - ENTITA' DELL'AZIONE SISMICA SOSTENIBILE


Capacità - Entità dell'azione sismica sostenibile
SL Tipo di rottura Materiale/Terreno PGAC TRC
[ag/g] [anni]
SLD Spostamento Interpiano (SLD) - 0.3457 >2475
SLO Spostamento Interpiano (SLO) - 0.6776 >2475
SLV Deformazione Ultima Maschio MU 0.7199 >2475
SLV Pressoflessione Fuoripiano del Maschio MU 0.0773 1302
SLV Rottura nel Piano del Maschio MU 0.0987 >2475
SLV Flessione o Pressoflessione CA 0.3830 >2475
SLV Taglio CA 24.9106 >2475
SLV Flessione o Pressoflessione AC 0.5137 >2475
SLV Taglio AC 0.9949 >2475
SLV Instabilità ACCIAIO AC 0.6566 >2475
SLV Collegamenti - Connettori AC 0.3242 >2475
SLV Collegamenti - Punzonamento Beam AC 0.6641 >2475
SLV Collegamenti - Rifollamento Beam AC 0.3764 >2475
SLV Collegamenti - Punzonamento Piastre - 0.7813 >2475
SLV Collegamenti - Rifollamento Piastre - 1.0078 >2475
SLV Collegamenti - Tensioni - 3.3944 >2475
SLV Collegamenti - Flessione - 13.3342 >2475
SLV Collegamenti - Contatto - 6.1127 >2475

LEGENDA: Capacità - Entità dell'azione sismica sostenibile


Stato Limite Stato limite raggiunto per il tipo di rottura considerato: [SLV] = stato limite di salvaguardia della vita - [SLD] = stato limite di danno - [SLO] =
stato limite di operatività.
Materiale Tipologia di materiale per il tipo di rottura considerato: [CA] = Cemento Armato - [AC] = Acciaio - [MU] = Muratura - [TER] = Terreno - [-] =
Parametro non significativo per il tipo di rottura.
Tipo di rottura Tipo di rottura per differenti elementi o meccanismi.
PGAC Capacità, per il tipo di rottura considerato, in termini di accelerazione al suolo. Se PGAc=0 -> l'elemento risulta non verificato già per i carichi
verticali presenti nella combinazioni sismica [Gk+Si(y2,i∙Qk,i)]. Se PGAc=NS -> Non significativo per valori di PGAc >= 1000.
TRC Capacità, per il tipo di rottura considerato, in termini di periodo di ritorno.

DOMANDA - ENTITA' DELL'AZIONE SISMICA ATTESA


Domanda - Entità dell'azione sismica attesa
Stato Limite PGAD TRD
[ag/g] [anni]
SLO 0.0269 45
SLD 0.0334 75
SLV 0.0667 712
SLC 0.0794 1462

LEGENDA: Domanda - Entità dell'azione sismica attesa


Stato Limite Stato limite raggiunto per il tipo di rottura considerato: [SLV] = stato limite di salvaguardia della vita - [SLD] = stato limite di danno - [SLO] =
stato limite di operatività - [SLC] = stato limite prevenzione collasso.
PGAD Domanda in termini di accelerazione al sito (Ss∙ST∙ag/g).
TRD Domanda in termini di periodo di ritorno.

INDICATORI DI RISCHIO SISMICO


Indicatori di rischio sismico
Stato Limite zE (aPGA) aTR

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SLO 25.217 11.850
SLD 10.342 7.293
SLV 1.160 1.281

LEGENDA: Indicatori di rischio sismico


Stato Limite Stato limite raggiunto per il tipo di rottura considerato: [SLV] = stato limite di salvaguardia della vita - [SLD] = stato limite di danno - [SLO] =
stato limite di operatività.
zE (aPGA) Indicatore di rischio (rapporto tra capacità e domanda) in termini di accelerazione: PGAC/PGAD - [NS] = non significativo, per valori superiori o
uguali a 100. [0] -> la minima capacità, fra tutti i meccanismi di verifica considerati, è nulla.
N.B.
zE: simbologia NTC18;
aPGA: simbologia NTC08.
aTR Indicatore di rischio (rapporto tra capacità e domanda) in termini di periodo di ritorno: (T RC/TRD)0,41 - [NS] = non significativo, per valori superiori
o uguali a 100.

Sono riportati di seguito i risultati ottenuti per la classificazione del rischio sismico della costruzione secondo le “Linee
Guida per la Classificazione del Rischio Sismico delle Costruzioni” approvate con D.M. n. 58 del 28/02/2017 e s.m.i..
Come previsto dalle suddette linee guida, la classificazione sismica è stata effettuata adottando il metodo convenzionale,
per il quale sono previste otto Classi di Rischio, con rischio crescente da A + a G.

RISULTATI DEL METODO CONVENZIONALE

Il metodo convenzionale consente di assegnare una classe di rischio (da A+ a G) pari alla minima tra due classi di rischio
distinte e funzione di due parametri:
- l’Indice di Sicurezza (IS-V);
- la Perdita Annuale Media attesa (PAM).

Determinazione della classe IS-V

L’Indice di Sicurezza è un parametro di sicurezza strutturale (noto anche come Indice di Rischio), dato da:
PGA C SLV 
IS - V  ;
PGA D SLV 
dove:
PGAC(SLV) e PGAD(SLV) sono, rispettivamente, le accelerazioni di picco al suolo di capacità e di domanda
corrispondenti al raggiungimento dello Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV).
Per la struttura in oggetto, dall’analisi si ottiene:
PGAC(SLV) PGAD(SLV) IS-V
0.0773 0.0667 116.00
In base al valore di IS-V è stato possibile assegnare una classe di rischio pari a A+ (cfr. Tabella 1).
Tabella 1 - Attribuzione della Classe di Rischio IS-V in funzione dell’entità dell’Indice di Sicurezza.
Indice di Sicurezza (IS-V) Classe IS-V
100 % < IS-V A+IS-V
80 % ≤ IS-V ≤ 100 % A IS-V
60 % ≤ IS-V < 80 % BIS-V
45 % ≤ IS-V < 60 % CIS-V
30 % ≤ IS-V < 45 % DIS-V
15 % ≤ IS-V < 30 % EIS-V
IS-V < 15 % FIS-V

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