Allegato L - Relazione Di Calcolo Statico C.A CON EDILUS Buono Per Rel Rivedi
Allegato L - Relazione Di Calcolo Statico C.A CON EDILUS Buono Per Rel Rivedi
Allegato L - Relazione Di Calcolo Statico C.A CON EDILUS Buono Per Rel Rivedi
PROGETTO ESECUTIVO
II LOTTO - ID 1505
Lavori di somma urgenza per il ripristino delle reti di smaltimento acque piovane
I PROGETTISTI IL SINDACO
Ing. Fabio Molinari On. Dott. Settimo NIZZI
L'ASSESSORE
Sig. Gesuino SATTA
IL R.U.P.
Geom. Patrizia LEI
Sommario
1. GENERALITÀ .................................................................................................................................................................... 2
1.1. Descrizione generale delle opere ............................................................................................................................ 2
1.2. Normative di riferimento e metodo di calcolo ........................................................................................................ 3
1.3. Durabilità e prescrizioni dei materiali ...................................................................................................................... 4
1.3.1. Classi di esposizione ambientale ...................................................................................................................... 4
1.3.2. Copriferro minimo e copriferro nominale ........................................................................................................ 7
2. SCHEMATIZZAZIONE DEL MODELLO DI CALCOLO ........................................................................................................... 8
2.1. Modellazione della struttura e dei vincoli ............................................................................................................... 8
2.2. Sintesi delle funzionalità generali ............................................................................................................................ 8
2.3. Analisi dei carichi ..................................................................................................................................................... 9
2.3.1. Peso proprio struttura (g1) e carichi permanenti (g2) ...................................................................................... 9
2.3.2. Carichi mobili (q1) ............................................................................................................................................. 9
2.4. Combinazioni di carico ........................................................................................................................................... 12
2.4.1. Combinazioni per la verifica allo SLU e SLE ..................................................................................................... 13
3. TERRENO DI FONDAZIONE ............................................................................................................................................ 15
1. GENERALITÀ
Nel seguito, si tratterà delle strutture in calcestruzzo armato relative alla realizzazione di un canale di
smaltimento acque meteoriche. Nella relazione si descrivono i problemi di carattere strutturale che sono stati
affrontati nel corso della progettazione e per essi vengono esposte le modalità di soluzione e le procedure di
calcolo adottate per la determinazione delle dimensioni delle strutture principali.
Il n.1 sarà realizzato mediante una piastra di fondazione (sp.20 cm) sulla quale si innesteranno i piedritti
(sp.20 cm) costituiti da setti continui in cemento armato a spessore costante e sui quali si realizzerà la soletta
di copertura (traverso) (sp.23 cm) costituita da una piastra in calcestruzzo armato gettata in opera, anch’essa a
spessore costante.
Il n.2 sarà realizzato mediante una piastra di fondazione (sp.20 cm) sulla quale si innesteranno i piedritti
(sp.20 cm) costituiti da setti continui in cemento armato a spessore costante.
1.3. Durabilità e prescrizioni dei materiali
La forte importanza che riveste la durabilità dell’opera in funzione dell’ambiente nel quale è inserita, ha
comportato una notevole attenzione alle tipologie dei materiali da utilizzarsi per le strutture da realizzare. Si
consideri, infatti, che il manufatto deve garantire adeguati livelli di sicurezza anche dopo l’inevitabile degrado
dei materiali dovuto al tempo ed all’azione degli agenti atmosferici.
Tutti questi elementi ambientali costituiscono dei fattori importantissimi dai quali non è possibile esulare
quando si stabilisce la tipologia dei materiali che saranno impiegati per la realizzazione dell’opera, pensando
questo nell’ottica di garantire alla stessa una vita media compatibile con l’investimento che si sta realizzando.
Le resistenze caratteristiche Rck di tabella 1.2 sono da considerarsi quelle minime in relazione agli usi
indicati nella 1.1. Le miscele non presenteranno un contenuto di cemento minore di 340 kg/m3. La
definizione di una soglia minima per il dosaggio di cemento, risponde all’esigenza di garantire in ogni caso
una sufficiente quantità di pasta di cemento, condizione essenziale per ottenere un calcestruzzo indurito a
struttura chiusa e poco permeabile. Nelle normali condizioni operative, il rispetto dei valori di R ck e a/c di
tabella “Caratteristiche del calcestruzzo” può comportare dosaggi di cemento anche sensibilmente più
elevati del valore minimo indicato.
Facendo riferimento alla 1.1, la classe di esposizione attribuita ai vari elementi strutturali costituenti le
opere è XS1.
Per la realizzazione dell’opera in oggetto saranno impiegati i seguenti materiali:
MATERIALI ACCIAIO
Caratteristiche acciaio
M7
fyk,1/ ftk,1/ fyd,1/
Nid k T, i E G Stz ftd s M1 M2 M3,SLV M3,SLE NCn
fyk,2 ftk,2 fyd,2 Cnt
t
[N/m3] [1/°C] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N/mm2]
Acciaio B450C - (B450C)
210 450,00 391,30
002 78 500 0,000010 80 769 P - - 1,15 - - - - - -
000 - -
LEGENDA:
Nid Numero identificativo del materiale, nella relativa tabella dei materiali.
k Peso specifico.
T, i Coefficiente di dilatazione termica.
E Modulo elastico normale.
G Modulo elastico tangenziale.
Stz Tipo di situazione: [F] = di Fatto (Esistente); [P] = di Progetto (Nuovo).
ftk,1 Resistenza caratteristica a Rottura (per profili con t ≤ 40 mm).
ftk,2 Resistenza caratteristica a Rottura (per profili con 40 mm < t ≤ 80 mm).
ftd Resistenza di calcolo a Rottura (Bulloni).
s Coefficiente parziale di sicurezza allo SLV del materiale.
M1 Coefficiente parziale di sicurezza per instabilità.
M2 Coefficiente parziale di sicurezza per sezioni tese indebolite.
M3,SLV Coefficiente parziale di sicurezza per scorrimento allo SLV (Bulloni).
M3,SLE Coefficiente parziale di sicurezza per scorrimento allo SLE (Bulloni).
M7 Coefficiente parziale di sicurezza precarico di bulloni ad alta resistenza (Bulloni - NCnt = con serraggio NON controllato; Cnt = con
serraggio controllato). [-] = parametro NON significativo per il materiale.
fyk,1 Resistenza caratteristica allo snervamento (per profili con t <= 40 mm).
fyk,2 Resistenza caratteristica allo snervamento (per profili con 40 mm < t ≤ 80 mm).
fyd,1 Resistenza di calcolo (per profili con t ≤ 40 mm).
fyd,2 Resistenza di calcolo (per profili con 40 mm < t ≤ 80 mm).
NOTE [-] = Parametro non significativo per il materiale.
I valori dei parametri caratteristici dei suddetti materiali sono riportati anche nei “Tabulati di calcolo”,
nella relativa sezione.
Tutti i materiali impiegati dovranno essere comunque verificati con opportune prove di laboratorio
secondo le prescrizioni della vigente Normativa.
I diagrammi costitutivi degli elementi in calcestruzzo sono stati adottati in conformità alle indicazioni
riportate al par. 4.1.2.1.2.2 del D.M. 14/01/2008; in particolare per le verifiche effettuate a pressoflessione
retta e pressoflessione deviata è adottato il modello riportato in fig. (a).
Il calcolo si basa sul solutore agli elementi finiti MICROSAP prodotto dalla società TESYS srl. La
scelta di tale codice è motivata dall’elevata affidabilità dimostrata e dall’ampia documentazione a
disposizione, dalla quale risulta la sostanziale uniformità dei risultati ottenuti su strutture standard con i
risultati internazionalmente accettati ed utilizzati come riferimento.
Tutti i risultati del calcolo sono forniti, oltre che in formato numerico, anche in formato grafico
permettendo così di evidenziare agevolmente eventuali incongruenze.
Il programma consente la stampa di tutti i dati di input, dei dati del modello strutturale utilizzato, dei
risultati del calcolo e delle verifiche dei diagrammi delle sollecitazioni e delle deformate.
Q1k = 300 kN ad asse (300 + 300 = 600 kN) su corsia n.1 di larghezza convenzionale pari a 3 m ;
Q2k = 200 kN ad asse (200 + 200 = 400 kN) su corsia n.2 di larghezza convenzionale pari a 3 m ;
Q3k = 100 kN ad asse (100 + 100 = 200 kN) su corsia n.3 di larghezza convenzionale pari a 3 m ;
Si ipotizza che tali carichi siano applicati su un’impronta rettangolare pari a 2.4 x 1.60 m (1.6 m
sviluppo parallelo alla corsia di traffico, 2.4 m sviluppo perpendicolare), ovvero pari all’ingombro
complessivo esterno del tandem. Per quanto riguarda i carichi uniformemente distribuiti (associati ai carichi
tandem) si considera prudenzialmente il carico q1k = 9 kN/m2 applicato a tutte le colonne di carico.
Si utilizza solo il carico della corsia n.1 vista la larghezza dello scatolare pari a 2.50 mt. I carichi
tandem vengono posizionati ortogonalmente all’asse del sottovia e vengono ripartiti sia in direzione
longitudinale che trasversale dal piano stradale al piano medio della soletta superiore. Si assume che la
diffusione avvenga con un angolo di 30° attraverso il rilevato stradale (in accordo al punto C5.1.3.3.7.1
della circolare ministeriale del 02/02/2009) e con un angolo di 45° nella soletta superiore del tombino.
L’effetto dei carichi tandem sulla soletta superiore viene pertanto messo in conto attraverso la
determinazione di un carico equivalente distribuito qeq a cui si somma il carico uniforme q1k = 9 kN/m2.
Ai fini del calcolo della ripartizione dei carichi accidentali si assume cautelativamente un'altezza di
ricoprimento Hr=0.20m.
risulta:
σv(z) = sforzo verticale totale alla generica profondità, ossia il peso della colonna di terreno e di acqua
soprastante la quota z. (nell’ipotesi di sovraccarico comprende anche la diffusione del carico tandem come
meglio descritto sotto)
u(z) = pressione dell’acqua alla generica profondità
In cui, nel caso di piano campagna orizzontale, il coefficiente di spinta a riposo K 0 se non diversamente
definito, può essere assunto pari a
K0=(1-sinϕ)
In accordo con il punto C5.1.3.3.7.1 d ella circolare ministeriale 02/02/2009 per il calcolo delle spinte
generate dal sovraccarico sul rilevato si può considerare applicato lo schema di carico 1, in cui per semplicità
i carichi tandem possono essere sostituiti da carichi uniforme mente distribuiti equivalenti, applicati su una
superficie rettangolare larga 3.0 m e lunga 2.20 m. Anche in questo caso si tiene in conto la diffusione del
carico attraverso il rilevato sia in direzione longitudinale che trasversale. Al tandem si somma il carico
uniformemente distribuito agente sulla i-esima corsia di carico qik = 9 kN/m2 .
w = w·ST·SS·ag/g;
in cui:
ST = coefficiente di amplificazione topografico;
SS = coefficiente di amplificazione stratigrafico;
ag/g = coefficiente di accelerazione al suolo.
Frenatura
La forza di frenatura q3 è funzione del carico totale agente sulla corsia convenzionale n.1 e risulta pari
a (si veda il paragrafo 5.1.3.5 del D.M. 14/01/2008):
-SLU di tipo geotecnico (GEO) e di equilibrio di corpo rigido (EQU) collasso per carico limite
dell’insieme fondazione-terreno;
-SLU di tipo strutturale (STR) raggiungimento della resistenza negli elementi strutturali.
Ai fini delle verifiche agli stati limiti di esercizio (fessurazione/stato tensionale) si utilizzano le
combinazioni: frequente, quasi permanente e rara.
Solo nel caso dello scatolare per le verifiche agli stati limite ultimi e di esercizio sono stati adottati
i valori dei coefficienti parziali in Tab. 5.2.V e i coefficienti di combinazione in Tab. 5.2.VI.
3. TERRENO DI FONDAZIONE
Tutti i parametri che caratterizzano i terreni di fondazione sono riportati nei “Tabulati di calcolo”,
nella relativa sezione. Per ulteriori dettagli si rimanda alle relazioni geologica e geotecnica.