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Copione Sparta-Atene
Giada: la nostra nuova linea…
Enrica: in questa grande lotta politica la prima fazione che prese il controllo fu la mia ovviamente. Mi presento sono la parte aristocratica di Atene, definita la pacifica, poiché sono sempre rimasta moderata e pacata verso i confronti delle altre polis greche, in particolare nei confronti di sparta, la città dalle alte mura. In primis fui guidata da Aristide che riuscì ad affermare l’ostracismo di quell’uomo così violento e rude di nome Temistocle che purtroppo - o per fortuna - scappò in Persia e morì. Ma il mio collaboratore preferito fu Cimone che in poco tempo fece riattivare le trattative con Sparta mandando avanti le operazioni militari contro i persiani, con la sua grande intelligenza ci fece avere il dominio su tutto il mar Egeo, sconfiggendo i persiani nel 468 a.C. Ma ovviamente non tutto è bene ciò che finisce bene, infatti quei giullari degli iloti decisero di ribellarsi proprio durante il mio dominio: se ne andarono su un monte facendo uscire di testa sparta che ci chiese aiuto allora inviai un mio contingente che potesse riportare la serenità ma Sparta decise che non aveva abbastanza soldi per sostenere le mie spedizioni, che francamente non erano così costose, e ci mandarono via, questa cosa mi diede fastidio ma mantenni la calma come sempre, se non che il demos riprese nuovamente il controllo facendo ostracizzare il mio povero Cimone Giada: grazie a Pericle che ci orientò… Enrica: a questo punto non vi sorprenderete se esprimo il mio pensiero sui democratici: per me sono solo dei grandi manipolatori che istigano alla violenza ingiustificata e lasciano spazio solo ai pensieri negativi e brutali. Trascinano il popolo! Tutto ciò solo alla loro enorme capacità loquace, se solo ci fossi io al poter… Giada: noi comunque dovemmo… Giulia:… Enrica: in tutto ciò correva il 431 a.C. periodo noto come la pentekonetia ovvero un periodo di enorme splendore dove la cultura era al suo apice, tra teatro, storiografia, arte e filosofia ma anche materie scientifiche come la medicina […] Enrica: a questo punto viene da chiedersi, perché la guerra? Beh ve lo spiego subito. Era scoppiato un conflitto tra Corfù e Corinto, alleata di sparta, allora la mia bella città, Atene, decise di intervenire a favore di Corfù così da ricevere un favore in cambio ovvero quello che Potidea troncasse i rapporti con la madrepatria. Pericle nel frattempo aveva fatto approvare un decreto che consisteva nell’esclusione di Megara dall’ commercio della lega delio-attica […] Enrica: ma un imprevisto successe infatti pochi giorni prima della partenza moltissime statue vennero trovate mutilate e fatte a pezzi; ma non statue a caso bensì statue del dio Ermes: questo clima non fu dei migliori per la partenza dell’esercito. Tutto ciò sembrava una rivolta verso la nostra cara e vecchia democrazia, infatti vennero incolpati molti giovani aristocratici e questo episodio venne visto sempre più come un progetto criminoso Giada: l’episodio fu la spedizione… Enrica: finalmente, correva l’anno 413 a.C. e da Atene arrivò un enorme flotta di rinforzo mandata dal caro generale Demostene e si tentò nuovamente di attaccare via terra che fallì miseramente. Allora il saggio generale propose di ritirarsi a Catania, in Sicilia, ma la proposta non fu accolta da Nicia per la sola paura di essere ritenuto artefice del male di Atene. Atene crollò definitivamente. Il codardo di Nicia venne brutalmente ucciso, e tutto il suo popolo venne reso schiavo ed imprigionato nelle latomie Enrica: gli ateniesi persi nel panico decisero di sfruttare la loro unica risorsa ovvero il tesoro statale di mille talenti che Pericle depositò nel partenone col l’intento di sfruttarlo al massimo durante le situazioni di bisogno. Così Atene riuscì ad allestire una nuova Flotta Enrica: finalmente nel 411 a.C. ci ribellammo e prendemmo il potere sulla nostra Atene che vedevamo pian pianino rinascere. Il nostro programma prevedeva (come ai cari e vecchi tempi) l’immediata pace con sparta ma come sempre i miei piani furono scombinati da Alcibiade che fece ritornare la democrazia. Enrica: il potere passò di nuovo nelle mani degli aristocratici, aiutati da sparta, ed esse avrebbero dovuto lavorare su una nuova costituzione che facesse rinascere il paese. Me un grande inganno tese sparta infatti ci mise sotto una dura repressione facendo così cadere nuovamente sparta. La guerra si chiuse così non solo mettendo fine ad un’ambiente di oscurità e repressione ma anche ad un’epoca di splendore e ricchezza della bellissima Atene