Lezione Sul Moto Rettilineo Uniforme

Scarica in formato docx, pdf o txt
Scarica in formato docx, pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 8

Malgrado il moto sia uniforme relativamente al modulo della velocità dobbiamo ricordare che la velocità

risulta essere un vettore, caratterizzato dal l’avere una direzione è un verso. Quando la traiettoria risulta
essere curvilinea, possiamo mantenere costante il modulo della velocità, ma quest’ultima cambierà in
direzione e verso. Questo implica che è necessario anche nel caso di moto uniforme, con quindi modulo di
velocità costante, parlare di accelerazione.
Anche in questo caso l’accelerazione è rappresentata da un vettore, e possiamo proiettarla quindi lungo due
direzioni, lungo la direzione radiale e tangenziale. Il vettore v1 verde orizzontale esattamente perpendicolare
all’altra direzione radiale che punta verso il centro della circonferenza.
L’accelerazione presenterà due componenti, una componente tangenziale è una componente radiale. La
componente tangenziale tiene conto della variazione del modulo della velocità; la componente radiale tiene
conto della variazione della direzione della velocità. Se volessi considerare la differenza tra i vettori velocità
v1 e v2 immaginiamo di traslare v2 fino al punto di applicazione di v1. La differenza è un vettore delta v2-v1
che è sicuramente diverso da zero, malgrado v1 e v2 possano avere lo stesso modulo, perché ad esempio
quando entrambi hanno la stessa direzione e lo stesso verso facendo la differenza tra i vettori genera un
vettore nullo, mentre qui anche se v1 e v2 hanno lo stesso modulo la differenza tra loro genera un vettore
non nullo, a causa della differenza di direzione/verso.
Poiché considero il caso particolare in cui il modulo della velocità è costante, la famosa componente
tangenziale risulta essere uguale a 0, ma la componente radiale è necessariamente diversa da zero, ed è
proprio la componente radiale dell’accelerazione a determinare il moto circolare. Se fosse zero la
componente radiale non avrei nessuna forza legata a quella componente radiale che determina una
variazione di velocità in termini di direzione. Deve esistere necessariamente questa componente radiale che
prende il nome di accelerazione centripeta, chiamata così perché è sempre diretta verso il centro della
traiettoria circolare. Quest’accelerazione ha un’espressione
Il moto circolare: Cinematica
Un oggetto si muove in linea retta se la forza risultante agente su di esso ha la stessa direzione del moto o è
nulla. Se la forza totale agisce formando un certo angolo rispetto alla direzione del moto, allora l'oggetto si
muove lungo un cammino curvilineo. Un oggetto che si muove lungo una circonferenza si muove di moto
circolare.
1. Uniforme: Il punto materiale percorre archi uguali in tempi uguali, ovvero la sua velocità è costante
2. Non uniforme: il punto materiale si muove con accelerazione costante

La velocità angolare
Il comportamento della posizione angolare nel tempo può essere descritto dalla funzione θ=θ ( t ) e
misurato in radianti. La posizione angolare può variare nel tempo; la grandezza fisica che descrive tale
cambiamento prende il nome di velocità angolare media e definita come:
Δθ
ω=
Δt
E misurata in radianti al secondo (rad/s).
La velocità angolare istantanea si definisce, analogamente a quanto visto per la velocità (lineare), come:

ω=
dt
Ovvero come la derivata temporale della posizione angolare.

Grandezze angolari e lineari


Se un punto P che si muove lungo una circonferenza percorre un arco ∆ sin un tempo ∆ t , il raggio vettore
descrive un angolo ∆ θ come mostrato nella figura, allora si può scrivere ∆ s=R ∆ θ .
Dividendo entrambi i membri per ∆ t , si ottiene:
Δs Δθ
=R
Δt Δt
Al primo termine corrisponde la velocità lineare o tangenziale, mentre al secondo membro abbiamo la
velocità angolare moltiplicata per il raggio. Pertanto:
v=ωR
Ciò fisicamente sta a significare che, in un moto circolare, quanto maggiore è la distanza del punto
materiale dal centro della circonferenza, tanto maggiore è la velocità tangenziale v.

La dinamica del moto circolare


In accordo con la seconda legge di Newton, un oggetto accelerato deve avere una forza risultante non nulla
agente su di esso. Se una pallina legata a un filo è vincolata a muoversi lungo una circonferenza, è
necessaria una forza non nulla per fornire l'accelerazione centripeta. Avremo:
❑ 2
v
∑ F R =m ∙a R =m∙
❑ R
dove FR è la forza radiale ed ha la stessa direzione di aR cioè verso il centro della circonferenza.

Palle che girano!


Si valuti la forza che una persona deve esercitare su una corda attaccata a una palla di 0,150Kg per farla
roteare su una circonferenza orizzontale di raggio 0,600m. La palla compie 2 rivoluzioni al secondo

Tracciamo il diagramma di corpo libero per la palla in modo da evidenziare le forze agenti. Applichiamo la II
❑ 2
v
legge della dinamica: ∑ F=m∙ a --> T =m =14 N
❑ r

La ruota panoramica
Un turista, su una ruota panoramica, si muove descrivendo una circonferenza di raggio r a velocità costante
v. La forza Normale che il seggiolino esercita sul turista nel punto più alto della circonferenza è minore,
maggiore o uguale a quella che il seggiolino esercita nel punto più basso?
L’automobile che percorre una curva
In questa situazione si ha nI sensazione di essere spinti verso l’esterno ma nessuna misteriosa forza
centrifuga ci spinge. La strada esercita su un'automobile una forza verso l'interno (attrito contro i
pneumatici) per mantenerla in un percorso circolare; a sua volta l'automobile esercita una forza verso
l'interno su passeggeri.
Un’automobile di massa 1000kg percorre una curva di raggio 50 m su una strada piana a una velocità di
50km/h: riuscirà l’automobile a percorrere la curva o sbanderà se il manto stradale è asciutto ( μs =0 , 60) o
è ghiacciato ( μs =0 , 25)?
Dal diagramma di corpo libero si vede che la forza normale FN = mg. Nella direzione orizzontale l'unica forza
agente è l'attrito. Pertanto:
❑ 2
v


F R =m =3900 N
r
Nel primo caso la forza di attrito vale:
F a=μ s F N =5900 N
Pertanto i quattro pneumatici esercitando una forza di 5900N riusciranno a mantenere un buon assetto
essendo necessarie solo 3900N. Nel secondo caso si avrà:
F a=μ s F N =2500 N
pertanto l'auto sbanderà

Curva sopraelevata
Si determini l'angolo di soprelevazione della strada in modo che nessun attrito sia necessario per
mantenere in strada un'automobile che percorra una curva di raggio r con velocità costante v. Cosa succede
all'auto nel caso in cui il raggio sia 50 m e la velocità sia 50 Km/h.
Si scelgono gli assi x e y in modo che l'accelerazione radiale sia orizzontale e giaccia lungo l'asse x. Per la
dírezione orizzontale si ha:
2
mv
F N sinθ=
r
Nella direzione verticale si avrà:
F N cosθ=mg
Dividendo membro a membro si ottiene:
2
v
tgθ=
rg
Nel caso in esame si avrà θ=0 , 40
Dinamica del punto
• Lavoro
• Potenza
• Energia cinetica
• Energia potenziale
• Forze conservative
• Conservazione dell'energia meccanica

Lavoro: forza costante - spostamento unidimensionale


Come caso più semplice consideriamo li caso particolare di una forza costante che produca moto in una
dimensione.
Si definisce il lavoro compiuto da tale forza come il prodotto della componente della forza lungo la
direzione del moto per lo spostamento.
In altri termini il lavoro è dato dal prodotto scalare della forza per lo spostamento:
W =F ∙ ∆ x=Fcosα ∙ ∆ x=F x ∆ x
 Assume valori positivi se la forza favorisce il moto (angolo α acuto).
 Assume valori negativi es la forza ostacola il moto (angolo α ottuso).
Il lavoro è nullo se:
 F = 0: non agiscono forze;
 ∆ x = 0: la forza non genera moto;
 F è perpendicolare allo spostamento ∆ x: cosα = cos90°=0
Dimensioni: [W]=[F][L]
Unità di misura: J=N∙m dove J=joule
Il joule è l’unità di misura del lavoro.