Il Romanticismo in Italia e in Inghilterra

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IL ROMANTICISMO IN ITALIA

In Italia, dove era forte la tradizione neoclassica, il Romanticismo si diffuse più


lentamente; in questo periodo la penisola perse quel ruolo di predominio nel panorama
dell'arte europea che l'aveva accompagnata per secoli. Il romanticismo in Italia ebbe
natura più storica e trovò il suo maggior rappresentante in Francesco Hayez. Lo sviluppo
del romanticismo in Italia coincise con il periodo del Risorgimento, per cui una delle
tendenze degli artisti romantici italiani era quella di andare a “ripescare” episodi della
storia d’Italia che potevano servire all'interno delle loro opere per esprimere un
determinato concetto. Il romanticismo italiano fu frammentato, in quanto le città fecero
da centro propulsore, ma poi non riuscirono a coinvolgere tutti i paesi d'Italia. Di
conseguenza, si è soliti definire il romanticismo italiano come un frammento di soluzioni
pittoriche, di timbro paesaggistico. Pertanto, il romanticismo italiano non è un
movimento unisono e coeso come per gli altri Stati, ma frammentato.
FRANCESCO HAYEZ
Fu il maggior rappresentante del romanticismo in Italia; nacque a Venezia nel 1791 e
fece i suoi primi studi nella città lagunare. Nel 1809 vinse il premio Roma, bandito
dall’accademia di belle arti di Venezia. Hayez ebbe una formazione canonica, classica,
avvenuta, quindi, a Venezia dove studiò maggiormente Canova, che era un'artista
veneziano. Notiamo una vera e propria parabola di crescita dell'artista, caratterizzata da
una prima formazione classica, e una conseguente formazione ove i temi saranno meno
classici e più romantici. Possiamo definire Hayez il rappresentante di nature morte e
dei sentimenti, per cui vi è la rappresentazione di oggetti senza anima; egli è un
profondo conoscitore dei temi teatrali e infatti utilizzò la luce teatrale all'interno delle
proprie opere. Si rivolse alla rappresentazione del vero e intendeva la realtà nella sua
complessità; quindi, includeva la società e i sentimenti degli uomini. Hayez associa il
bello al vero.
IL BACIO (1859, olio su tela, Milano)
L'opera raffigura due giovani ragazzi, i quali indossano abiti medievali (in particolare,
l’abito del ragazzo ricorda gli eroi cavallereschi), che si scambiano un bacio dolce e
furtivo. L'opera venne subito interpretata come l'addio del cospiratore o del volontario
all'amata. Tale interpretazione, del cospiratore, era favorita dal volto coperto del
giovane, dal suo piede sinistro poggiato su uno scalino come a voler dire che questo
avesse una gran fretta di fuggire via, dal pugnale la cui impugnatura preme contro un
fianco della fanciulla e, infine, dalle spalle di una fantesca che scende le scale
nell'estremità sinistra e che dà l'impressione di un'ombra. L'opera godette di un'ampia
popolarità, vi ritroviamo all'interno i temi della letteratura romantica: il soldato che
bacia la sua innamorata. Molto importante il contesto storico attorno cui ruota l'opera,
in quanto il soggetto, il giovane ragazzo di cui non si riesce a vedere il volto, potrebbe
non essere un soldato che sta dando un saluto alla propria innamorata, interpretazione
che tutti danno a quest'opera, ma un cospiratore che bacia la ragazza per coprirsi da
qualcuno che lo sta cercando; quindi, usa la ragazza come mezzo per non farsi catturare.
La fanciulla è completamente abbandonata nell'abbraccio mentre tiene la mano sinistra
su una spalla del giovane; ciò che coinvolge moltissimo è la dolcezza e la delicatezza con
cui questi due personaggi si avvicinano e si scambiano questo bacio, motivo per cui
molti sono arrivati a dare l'interpretazione dell'opera come un soldato che sta baciando
la propria innamorata. Il tema del bacio è un tema ricorrente che possiamo ritrovare nel
dipinto che ritrae Romeo e Giulietta
LA MALINCONIA (1840-1842, olio su tela, Milano)
Si tratta di un dipinto olio su tela che rappresenta una giovane donna in preda alla
Malinconia; la dolce fanciulla dai grandi occhi scuri è in piedi contro uno sfondo
costituito da una parete in pietra dai toni color miele, da cui sporge una mensola conica.
I capelli sciolti le ricadono sulle spalle, il petto candido attraversato da un cordoncino a
cui è appeso un crocifisso è rimasto impigliato fra le pieghe del vestito. Notiamo lo
sguardo intenso della giovane ragazza, quasi perso nel vuoto, la spalla nuda ci fa capire
che a quest'ultima non interessava il suo aspetto estetico. La malinconia è una
personificazione; tale sentimento viene rappresentato dalla fanciulla. L'artista
rappresenta senza impeto, non c'è l'irrazionalità, non c'è l'impulso; quindi, non
troviamo i temi tipici del romanticismo. L'artista, dunque, cerca di mettere in scena un
qualcosa che non sia dettato dall'impeto, ma che sia piuttosto dettato dalla realtà, da un
sentimento pacato, quasi classico, che appunto è proprio quello della malinconia.
Ritroviamo in quest'opera la natura morta, in quanto abbiamo la rappresentazione di
oggetti senz'anima. Importante è anche il mazzo di fiori, quest'ultimo sembrerebbe
essere in attesa, proprio come lo è la fanciulla; inoltre, notiamo come i fiori
probabilmente siano stati appena raccolti in quanto i colori sono vividi.

ROMANTICISMO INGLESE
Il romanticismo inglese ebbe natura paesaggistico pittorica; l'Inghilterra fu un luogo
molto importante in quanto divenne una potenza coloniale mercantile, fu la prima
località in cui si ebbe la locomotiva e il battello a vapore e quindi si sviluppò presto lo
spostamento. Inoltre, molto importante era il commercio di tessuti in Inghilterra, ma
ancora più importante era come colorare questi tessuti. Da qui nacque la chimica del
colore, la coloreria, vennero sperimentati nuovi pigmenti che venivano utilizzati
inizialmente per colorare i tessuti e poi vennero adoperati anche nelle opere d’arte.
Caratteristica propria del romanticismo inglese è che al concetto di sublime si lega la
tendenza pittorica, ossia la rappresentazione della natura più tendente alla realtà,
dunque il paesaggio viene rappresentato così com’è. Da sempre i grandi pittori di
paesaggi sono inglesi. Importanti artisti inglesi furono Turner e Constable. Durante la
lunga stagione del romanticismo europeo, in Inghilterra si distinsero due correnti:
• una del paesaggio sublime: esponente di spicco fu William Turner, che nei suoi
soggetti identificò il sublime con la spettacolarità della natura potente.
• l'altra del paesaggio pittoresco, il cui esponente fu invece Constable, che rappresentò
le campagne inglesi evocando sentimenti di nostalgia.

JOHN CONSTABLE
Nacque nel 1776, in Inghilterra; si recò a Londra dove si scrisse ai corsi di pittura presso
la Royal Accademy. Ebbe legami con il pittore britannico Cosenz, il quale aveva una
passione per il cielo (infatti si concentrò sulla rappresentazione di nuvole e sulla realtà
così come viene osservata, e non immaginata) .Questo, lo portò ad essere
particolarmente attratto dalla natura e dalla sua riproduzione pittorica. il giovane artista
si interessò soprattutto al paesaggio che, essendo visto quale teatro dell'agire umano,
assume per la prima volta la dignità di soggetto artistico autonomo. Lo stile di Constable
predilige lo schizzo immediato, l'osservazione naturalistica e lo studio dal vero, ossia
dall'osservazione diretta; mentre i suoi soggetti preferiti sono i paesaggi dell'infanzia,
alla cui rappresentazione e gli dedica spesso dei bozzetti preparatori ripetuti in giorni
diversi e in diverse condizioni di luce. Le prime opere importanti dell’artista risalgono al
1802, in seguito all'esperienza maturata a Londra presso la Royal Academy. Egli dipinse
bozzetti con pittura ad olio, all'aperto, nelle campagne. Constable ritrasse i luoghi della
sua fanciullezza e continuò a rappresentarli durante la sua carriera pittorica; poi, si
scostò dai modelli appresi durante gli anni accademici e iniziò ad osservare
attentamente i fenomeni naturali. John Constable è considerato uno dei maggiori
esponenti del cosiddetto paesaggio pittoresco, poiché quel paesaggio romantico è
capace di far percepire il senso del disfacimento di quanto l'uomo ha saputo produrre,
di provocare commozione nello spettatore, indotta a riflettere sul tempo che passa e
sulla vita che scorre.
LA BARCA IN COSTRUZIONE PRESSO FLATFORD Tra le opere di maggior successo di
Constable ricordiamo l’opera “la barca in costruzione presso Flatford”. L'opera, olio su
tela, venne esposta nel 1815 alla Royal Academy di Londra. Constable preferiva
riprodurre paesaggi noti e amici, come egli stesso li definiva, nella consapevolezza che
solo la conoscenza profonda e quotidiana della natura a tutte le ore del giorno e in tutti
i giorni dell'anno poteva rendere possibile una pittura veramente capace di destare
emozioni.
Descrizione iconografica: La tranquilla scena estiva rappresenta un rudimentale
cantiere navale allestito presso il mulino di flatford, sul fiume Stour. Il grande barcone in
costruzione è il fulcro attorno al quale ruota l'intera rappresentazione. In primo piano
sparsi a terra vi sono attrezzi e utensili vari. L'attenzione, quasi esasperata ad ogni
minimo particolare, testimonia che buona parte del dipinto è stata realizzata dal vero,
direttamente sul posto, inaugurando la tecnica della pittura all'aria aperta, che nella
seconda metà del secolo caratterizzerà tutta la produzione impressionista. Gli alberi in
secondo piano con il fiume che scorre in lontananza, sono visti dall'artista come soggetti
principali dell'opera. La natura, secondo la concezione romantica è quindi la vera
protagonista del dipinto, il quale non pretende più di avere finalità di tipo etico o di
rievocazione storica, ma trova la propria ragione di essere direttamente in se stesso.
LA CATTEDRALE DI SALISBURY.
L'opera, realizzata olio su tela, nel 1823 venne commissionata a Constable dall'allora
arcivescovo di Salisbury, John Fisher, ed è una delle opere più celebri dell'artista.
Rappresenta il trionfo indiscusso di quel naturalismo pittorico al quale, nonostante le
molte critiche, l'artista si ispirò per molte sue opere. L’opera viene modulata attraverso
una gamma di colori e di variazioni di toni davvero impeccabile. La chiara e imponente
mole della cattedrale, incorniciata dagli alberi in primo piano, flessi quasi a formare
un'arcata gotica, si staglia limpida e maestosa contro un cielo di un azzurro molto
intenso, nel quale si accavallano bianchi nuvoloni primaverili. Il segreto della
stupefacente luminosità degli alberi sta nel fatto che per realizzarli utilizzò tante tonalità
distinte di verde, giustapponendole le une alle altre con infinite picchiettature di colore,
senza mai sporcarle ne sfumarle.
L’artista dipinse il paesaggio sulla tela utilizzando pennellate veloci e pastose. I toni che
prevalgono sono l'azzurro e il verde; inoltre, il dipinto è basato su un forte contrasto di
luminosità: la luce naturale proviene da destra e verso il fronte del dipinto. La scena è
ambientata all'esterno della campagna inglese, la profondità è determinata da fattori
spaziali ,quali la grandezza degli alberi e degli edifici.
Diversamente dal suo contemporaneo, William Turner, le composizioni di Constable
sono più pacate e serene. Egli affronta lo studio e la rappresentazione del paesaggio con
metodo scientifico; tale atteggiamento naturalistico lo porta quasi ad una continua
sperimentazione.

WILIAM TURNER
William Turner è stato uno degli artisti più noti del romanticismo ed è una fonte di
ispirazione per il movimento impressionista. Nato a Londra da una famiglia di umili
origini, si formò come acquarellista e si dedicò alla pittura ad olio solo dal 1796,
diventando un paesaggista di assoluta maestria. Con la sua pittura ha incarnato appieno
gli ideali del pittore romantico, un autore dedito alla rappresentazione di una natura
selvaggia che rispecchiasse lo stato d'animo dell'essere umano, ormai destinato a un
ruolo marginale all'interno della rappresentazione rispetto alla natura, che, invece,
diventa la protagonista. Turner era solito disegnare i paesaggi appena visti durante i
viaggi su dei taccuini; inoltre, egli ha sempre posto al centro della sua ricerca i colori:
con il passare degli anni passò dai toni più scuri a quelli più chiari, e a una composizione
sempre più libera. Negli ultimi anni Turner lesse la teoria dei colori del filosofo Goethe,
pubblicata nel 1840, in cui lo scrittore tedesco teorizzò i colori esistenti in relazione al
loro rapporto con la luce e alla loro intensità. A seguito di ciò, nelle ultime opere di
Turner, la caratterizzazione dei soggetti perse importanza e, invece, si diede maggiore
valore all’uso libero dei colori, i quali dovevano avere un forte impatto emotivo.
I TEMI: dopo aver superato la fase iniziale di rappresentazione della realtà nel corso
della sua carriera, Turner indagò e sperimentò la proprietà della luce e del colore, le
uniche in grado di rappresentare sulla tela le sue emozioni emotive e sensoriali.
Indipendentemente dal fatto che un dipinto potesse avere una natura storica, biblica o
mitologica, per Turner era importante mostrare i suoi interessi principali quali il
paesaggio, gli eventi naturali, i fenomeni atmosferici, che diventarono veri e propri
soggetti viventi all'interno delle sue opere. All'interno delle proprie opere, Turner da
una parte mostrava la grandezza dalla natura, ma dall'altra parte i suoi quadri erano
anche la manifestazione delle sue esigenze interiori.

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