Ottica Seconda Parte

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Le vie ottiche centrali

Mappa retinotopica dei LGN, che viene


conservata nella corteccia visiva
L’area visiva primaria (V1) corrisponde
alla 17 di Brodmann

Lamina 1: solo contatti sinaptici


Lamina 2&3: proiezioni verso V2, V3, V4, altre aree
extrastriate
Lamina 4: divisa in 4a, 4b, 4ca, 4cß. La via P afferisce allo
strato 4ca, la M allo strato 4cß
Lamina 5: proiezioni verso SC
Lamina 6: proiezioni verso LGN per feedback

La V1 è suddivisa in colonne corticali


organizzazione funzionale di V1

2 mm

blob

30-100 µm

colonne di colonne specifiche


dominanza oculare per l’orientamento blob
Le altre proiezioni della retina

Collicolo superiore
Riceve afferenze direttamente dalla retina
e indirettamente dalla V1 (V strato)

Controlla il movimento rapido degli occhi

Regione pre-tettale
Media il riflesso pupillare:
la luce diretta su di un occhio
determina la costrizione dell’iride
dello stesso occhio (risposta diretta)
e di quella dell’altro occhio (risposta
consensuale)

retina -> pre-tetto -> pre-ganglio parasimpatico -> III nervo -> muscolo ciliare -> miosi
Controllo dello sguardo

6 sistemi per il controllo dello sguardo:

1 Saccadi
2 Movimenti lenti di inseguimento
3 Movimenti di vergenza
4 Movimenti vestibolo-oculari
5 Movimenti optocinetici
6 Fissazione

La via efferente di tutti e 6 i sistemi è comune, e utilizza i 3 nuclei oculomotori:


III nervo cranico (oculomotore)
IV nervo cranico (trocleare)
VI nervo cranico (abducente)

I centri di controllo dei 6 sistemi sono invece differenti


Saccadi
Movimenti rapidi di posizionamento dell’occhio 900°/s
portano rapidamente sulla fovea il dettaglio della scena che ci interessa

Il controllo delle saccadi orizzontali è dovuto a neuroni della fomazione reticolare pontina

Il controllo delle saccadi verticali a neuroni della formazione reticolare mesencefalica


La corteccia controlla i movimenti saccadici attraverso il collicolo superiore

Movimenti lenti di inseguimento


Mantengono fissa sulla fovea un’immagine in movimento 100°/s
Necessitano della interazione tra corteccia cerebrale (regione temporale mediale),
cervelletto (flocculo) e ponte
Movimenti di Vergenza
Consentono di focalizzare le due fovee sul soggetto da mettere a fuoco
Il centro di controllo risiede in neuroni del nucleo del nervo oculomotore

Assieme alla vergenza si osserva accomodazione del cristallino e costrizione dell’iride.


Questi due fenomeni si devono all’azione del sistema parasimpatico, le cui fibre
decorrono nel nervo oculomotore.

Movimenti vestibolo-oculari
Mantengono stabili sulla retina le immagini durante i movimenti del capo
3 tipi:
rotazione compensa la rotazione del capo
traslazione compensa i movimenti laterali del capo
controrotazione compensa le deviazione dall’asse verticale

Nistagmo oculare: movimento lento di compensazione seguito da saccade

Il controllo e’ operato dalle diverse porzioni dei nuclei vestibolari che proiettano al nucleo
dell’oculomotore
Il particolare a fuoco cade su due punti omologhi delle due retine = disparità retinica 0

Quelli su piani focali più lontani o più prossimi no = disparità retinica <> 0

diplopia diretta

diplopia incrociata
Movimenti optocinetici
Mantengono fissa sulla retina un’immagine che si sta spostando
Completano il processo di fissazione dell’immagine sulla retina per movimenti molto lenti
o prolungati, in quanto il riflesso vestibolo oculare si adatta con una costante di tempo di circa
5 secondi.

Necessitano dell’elaborazione dell’immagine visiva, sono quindi poco adatti a compensare


movimenti veloci.

Fissazione
Mantengono stabili sulla fovea i dettagli importanti delle immagini

Il controllo è operato dalla porzione più rostrale del collicolo superiore, che
è molto attiva durante la fissazione intenzionale ed inibisce le restanti porzioni
del collicolo superiore, che presiedono ai movimenti saccadici dell’occhio.
La visione dei colori

2 teorie: TRICROMATICA (Thomas Young, 1802)


OPPOSIZIONE (Ewal Hering, 1872)
La teoria TRICROMATICA

Rosso, Verde e Blu sono convogliati alla corteccia


visiva in canali indipendenti, e a livello di quest’ultima
si ha la comparazione dei tre canali e si ottiene
l’informazione di colore
Prove a favore

1. Esistono 3 tipi di coni


2. Tutti i colori sono formati a partire da tre colori fondamentali

Prove contrarie

1. Non possiamo vedere dei “rossi-verdi” o dei “gialli-blu”


La teoria delle OPPOSIZIONI CROMATICHE

L’informazione di colore viaggia su 3 canali distinti: R/G, B/Y e W/B, ciascuno doppio
(ON- e OFF- center)
Questa è la via composta dalle cellule “MIDGET”
A non è presente nella retina dei primati
acromatico. Presente ad es. nei gatti

B discerne la differenza di luminosità a


cavallo dei contorni, NON fornisce
informazioni precise sui colori.
E’ presente nella retina e nei LGN

C meccanismo esclusivamente corticale.


Consente di avere l’informazione
cromatica
… e i coni blu?

NON sono presenti nella fovea!


…quindi la visione ad alta definizione spaziale umana e’ DICROMATICA

Questo fenomeno è spiegabile considerando che la lunghezza d’onda del blu


è soggetta ad una maggiore diffrazione da parte delle lenti dell’occhio, e quindi
la maggiore aberrazione cromatica che ne risulta rende inutile un’ elevata
risoluzione spaziale per le luci blu.

e allora a cosa servono?


ganglionare
Formano il canale B/Y di Hering BISTRATIFICATA
Danno la “latitudine” di colore: un piccolo cambiamento
della componente blu di un’immagine altera profondamente
i colori percepiti
Psicofisica della visione

3 cicli/grado
Passo dei coni
nella fovea 2.5µM

1 grado sulla retina = 288 µm


a = 1.22 l/d

l= lunghezza d’onda
d= diametro pupilla

Dischi di Airy
Criterio di Raleigh

La max. acuità visiva umana è 3 cicli/grado.


di gatto 0.3 cicli/grado
di falco 30 cicli/grado
Normale Protanope – L-cone

lunghezza
d’ onda
(10-9 m)

Tritanope – S-cone Deuteranope – M-cone

lunghezza
d’ onda
(10-9 m)
Tavole pseudoisocromatiche di Ishihara

Trasformazione: (a) Normale: 3


Deficit: 5

Evanescenza: (b) Normale: 73


Deficit: nulla

Numero Nascosto (a) Normale: nulla


Deficit: 5

Diagnostica (b) Normale: 26


Deuteranope: 2
Proteranope: 6
Antagonismo ON-OFF: le bande di Mach
Il bordo definisce l’immagine: Cornsweet

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