Globalizzazione: Wallerstein, Robertson, Giddens
Globalizzazione: Wallerstein, Robertson, Giddens
Globalizzazione: Wallerstein, Robertson, Giddens
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GLOBALIZZAZIONI…
16/10/10
SOCIOLOGIA E GLOBALIZZAZIONE
16/10/10
DEFINIZIONI BIS
16/10/10
WALLERSTEIN: IL SISTEMA-MONDO
(WORLD-SYSTEM THEORY)
Immanuel Wallerstein, nato nel 1930; “The Modern World-
System” (4 volumi pubblicati a partire dal 1974)
Preferisce l’etichetta “sistema -mondo” al termine
globalizzazione, ritenuto fuorviante; ciò che viene comunemente
definito globalizzazione non è che “un aspetto dell’economia
mondo-capitalista” (globalizzazione caratterizza il capitalismo
sin dalle origini)
La teoria del sistema-mondo emerge dall’insoddisfazione per la
più ristretta teoria della modernizzazione, che analizzava le
società solo in modo comparativo (con l’Occidente come punto di
riferimento)
Nel tempo cambia la reazione alla globalizzazione: nelle
democrazie contemporanee i lavoratori richiedono protezione
agli Stati poiché schiacciati dal sistema.
Anche la “flessibilità” non è una condizione nuova; il
cambiamento rilevante riguarda la velocità con cui vengono
prese le decisioni
Per W. Il mondo è un unico sistema, che si impone mediante
l’affermazione a livello globale del capitalismo
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WALLERSTEIN E L’ECONOMIA MONDIALE
CAPITALISTICA
Economia mondiale capitalistica è caratterizzata da:
Mercato unico (dominato da massimizzazione profitto)
Strutture statali che cercano di ostacolare il “libero” funzionamento
del mercato
Suddivisione più che in classi in spazi: centrali, semicentrali,
periferici (divisione del lavoro a livello mondiale)
Contraddizioni interne:
Mentre il capitalismo costruisce uno spazio economico universale
(“divisione del lavoro”, “mercato globale”), il mondo continua a
essere diviso in stati sovrani con prerogativa dell’uso della forza
(>conflitti)
Economia funziona a ritmi ciclici, necessita di espandere confini
geografici del sistema (nuove aree di produzione) >contraddizione:
passaggio da cultura locale tradizionale a cultura moderna di matrice
occidentale, che genera conflitti identitari (su base localistica o
religiosa), dando il via a opposizione su scala mondiale (movimenti
ecologici, neonazionalisti, fondamentalisti)
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WALLERSTEIN: LE CONTRADDIZIONI
INTERNE DELL’ECONOMIA MONDIALE
Scelte economiche definite a livello internazionale, quelle politiche a livello
nazionale (>contraddizione)
Capitalismo richiede continua formazione di plusvalore (tramite incremento
di produttività o redistribuzione salariale diseguale)
>anche i modelli della diseguaglianza globale seguono la tripartizione dello spazio sociale in
centro/semiperiferia/periferia;
>distruzione ambientale
>”Per compensare gli individui delle perdite identitarie, culturali, spaziali, ambientali, il sistema-
mondo deve alimentare il consumo di massa. Ma questo implica la creazione di una corrispettiva
domanda di massa, il cui presupposto è una diversa distribuzione del reddito”
l capitalismo come sistema richiede anche la circolazione delle persone (fenomeni migratori e
conflitti), solo alimentando i conflitti fra gli spazi il sistema si mantiene.
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ROBERTSON: LA DIMENSIONE
CULTURALE
Roland Robertson, nato nel 1938; “Globalization. Social
theory and global culture (1992, tr. it. 1999)
Inizia ad af frontare il tema della globalizzazione con largo
anticipo (metà anni ‘60, Nettl e Robertson)
Mette al centro la dimensione culturale, che plasma le
relazioni, ostili o amichevoli, tra le società organizzate su
base nazionale
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LA SVOLTA CULTURALE
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GLOCALIZZAZIONE
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GIDDENS: GLOBALIZZAZIONE E
MODERNITÀ
Anthony Giddens, nato nel 1938 (già direttore della LSE), “Le
conseguenze della modernità” (1990, tr. it. 1994)
La sua riflessione sulla globalizzazione è strettamente legata al
concetto di modernità: la globalizzazione è una delle
conseguenze fondamentali della modernità, che è
intrinsecamente globalizzante
Propone un’analisi istituzionale della modernità in cui “pone
l’accento su” aspetti culturali ed epistemologici
Modernità “si riferisce a quei modi di vita o organizzazione
sociale che affiorarono in Europa intorno al XVII secolo e che
successivamente estesero la loro influenza a quasi tutto il
mondo” (Giddens p. 15)
Per Lyotard la postmodernità coincide con la “fine della grande
narrazione” (allontanamento dai tentativi di fondare
un’epistemologia e dalla fede in un progresso controllato
dall’uomo)
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MODERNITÀ RADICALE
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MODERNITÀ, TEMPO E SPAZIO
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LUOGO E SPAZIO
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DISEMBEDDING
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PRIMO APPROCCIO (GIDDENS)
16/10/10
SECONDO APPROCCIO (GIDDENS)
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Società globalizzata è post -tradizionale: la tradizione controlla lo
spazio attraverso il controllo del tempo, la globalizzazione fa
l’inverso, è “azione a distanza”
Nesso tra globalizzazione e nuovo individualismo, maggiore
libertà di scelta individuale, mentre vengono meno i vincoli del
passato
Il processo globale genera problemi sociali (emergenza
ambientale, demografica, alimentare, divario nord/sud)
MA
Gli Stati sono troppo piccoli per affrontare la scala globale dei
problemi e troppo grandi per affrontare irruzione della dinamica
globale a livello locale (organizzazioni sovranazionali o locali)
Democrazia: sistemi parlamentari non abbastanza democratici
per Information Society (scarsa trasparenza, potere delle
corporations, mediatizzazione della politica e deficit di
rappresentanza per attori sociali deboli)
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