Beta Canum Venaticorum
β Canum Venaticorum | |
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Classificazione | Nana gialla |
Classe spettrale | G0V |
Distanza dal Sole | 27,4 ± 0,2 anni luce |
Costellazione | Cani da Caccia |
Coordinate | |
(all'epoca J2000) | |
Ascensione retta | 12h 33m 44,545s |
Declinazione | +41° 21′ 26,927″ |
Dati fisici | |
Diametro medio | 1.545.000 km |
Raggio medio | 1,11 R⊙ |
Massa | ~2,15 x 1030kg 1,08 M⊙
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Temperatura superficiale |
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Luminosità | 1,2 L⊙
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Indice di colore (B-V) | 0,05 |
Metallicità | 51% rispetto al Sole |
Età stimata | ~4 × 109 |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 4,25 |
Magnitudine ass. | 4,65 |
Parallasse | 119,19 ± 0,83 mas |
Moto proprio | AR: -705,06 mas/anno Dec: 292,93 mas/anno |
Velocità radiale | +25.9 km/s |
Nomenclature alternative | |
Beta Canum Venaticorum (β CVn / β Canum Venaticorum / Beta Canum Venaticorum), chiamata anche Chara,[1] è una stella appartenente alla sequenza principale che si trova a 27,4 anni luce di distanza dal Sistema solare, nella costellazione dei Cani da Caccia. Si tratta di una stella di classe spettrale G0-V e della seconda stella per magnitudine di quella costellazione dopo Cor Caroli.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]β CVn è una stella con una metallicità inferiore a quella del nostro Sole, il che significa che ha una minore quantità di elementi più pesanti dell'elio; in termini di età, massa e stato evoluzionario essa è però molto simile alla nostra stella.[2]
Lo spettro di β CVn mostra una debolissima emissione del calcio singolarmente ionizzato (Ca II) proveniente dalla cromosfera, rendendo questa stella un utile riferimento per effettuare confronti con altre stelle appartenenti a categorie spettrali simili[3], poiché le righe di emissione del Ca II sono facilmente osservabili e forniscono una misura dell'attività della cromosfera stellare.
Nel 2006 l'astronoma Margaret Turnbull designò Beta Canum Venaticorum come la stella vicina al Sole con maggiori probabilità di ospitare forme di vita intelligenti e in grado di possedere tecnologie per lo sviluppo della radioastronomia.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ NamingStars, su iau.org, IAU.
- ^ G. F. Porto de Mello, E. F. del Peloso, L. Ghezzi, Astrobiologically interesting stars within 10 parsecs of the Sun, in Astrobiology, vol. 6, n. 2, 2006, pp. 308-331.
- ^ G. H. Herbig, Chromospheric H-alpha emission in F8-G3 dwarfs, and its connection with the T Tauri stars, in Astrophysical Journal, vol. 289, n. 1, 1985, pp. 269-278.
- ^ Stars searched for extraterrestrials, PhysOrg.com, 19 febbraio 2006. URL consultato il 6 dicembre 2006.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- I dati della stella sul sito SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr.