Istiompax indica

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Marlin indopacifico
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseActinopterygii
OrdinePerciformes
FamigliaIstiophoridae
GenereIstiompax
SpecieI. indica
Nomenclatura binomiale
Istiompax indica
(Cuvier, 1832)
Sinonimi

Istiompax dombraini
Whitley, 1954
Makaira indica
(Cuvier, 1832)
Makaira marlina
Jordan & Hill, 1926
Makaira xantholineata
Deraniyagala, 1956
Marlina marlina
(Jordan & Hill, 1926)
Tetrapturus australis
MacLeay, 1854
Tetrapturus brevirostris
(Playfair, 1867)
Tetrapturus indicus
Cuvier, 1832

Nomi comuni

Marlin nero

Istiompax indica

Il marlin indopacifico[2] (Istiompax indica (Cuvier, 1832)), conosciuto anche come marlin nero, è un pesce di mare appartenente alla famiglia Istiophoridae proveniente dall'Indo-Pacifico[3]. È l'unica specie del genere Istiompax Whitley, 1931[4].

Distribuzione e habitat

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È una specie migratrice diffusa soprattutto nelle zone tropicali[1] dell'oceano Pacifico e nell'oceano Indiano. È comune nei pressi di Capo di Buona Speranza[5] e da lì si spinge talvolta nell'oceano Atlantico,[6] dove però non ne sembrano esistere popolazioni stabili[1]. Nell'oceano Indiano è segnalato lungo la costa dell'Africa orientale (dal Sudafrica al Gibuti, Madagascar e Seychelles inclusi) nonché alle Chagos[3], mentre nell'est dell'oceano Pacifico il suo areale si estende dalla California al Cile[1]. È stato segnalato anche nel mar Mediterraneo, dove è però rarissimo: nel 1987 un esemplare è stato pescato a Camogli, nel mar Ligure, dove era arrivato probabilmente attraverso lo stretto di Gibilterra[5].

Si trova spesso nei pressi della costa, o nelle zone attorno alle barriere coralline; sebbene di solito non scenda oltre i 100 m di profondità[1] può arrivare anche a 950[6]. Nuota in zone con temperature di circa 15 °C - 30 °C[6].

Presenta un corpo molto allungato e compresso sui lati, di grandi dimensioni: è una specie che cresce molto rapidamente[1] e può raggiungere i 465 cm per 750.0 kg di peso, anche se di solito non misura più di 380[6]. Le femmine sono di dimensioni maggiori e di solito gli esemplari che superano 270 cm sono femmine[1]. La fronte è alta, mentre la mascella superiore, come nelle altre specie della sua famiglia, è molto allungata e forma un rostro[6] utile al pesce quando caccia[7].

La prima pinna dorsale è bluastra e decisamente più lunga della seconda[6], ma non è più alta del corpo, e ciò permette di distinguere facilmente questa specie da Istiophorus albicans[5]. Anche le pinne anali sono due, marroni[6]. La colorazione è più chiara sul ventre, dove tende al grigio argentato con talvolta fasce più scure, mentre il dorso è blu grigiastro. La pinna caudale è a forma di mezzaluna. A differenza di Makaira nigricans presenta pinne pettorali molto rigide e mai ripiegate lungo il corpo[5]. Può vivere fino a 12 anni[1].

I marlin sono tra i pesci più veloci, ma con riferimento alla loro velocità i media popolari forniscono spesso cifre poco verosimili, come ad esempio l'informazione secondo cui raggiungerebbero i 132 km/h[8]. Alcune ricerche scientifiche compiute di recente lasciano intuire che la velocità si attesta poco al di sopra dei 36 km/h[9].

Comportamento

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È un migratore stagionale che si sposta in acque più fredde durante l'estate[7].

Alimentazione

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È una specie carnivora dalla dieta molto varia, composta da diverse specie di invertebrati marini e pesci[10]. Le prede più frequenti sono, tra i pesci, acciughe, pesci volanti[11], Carangidi (Atule mate[11]), Corifenidi, Gempilidi, pesci scatola, Alepisauridi, pesci balestra, pesci farfalla, Sternoptychidae, Chiasmodontidi, pesci palla, tonni, sgombri e pesci spada.[7]. Gli invertebrati di cui si nutre più frequentemente sono cefalopodi, in particolare calamari e seppie, raramente crostacei[10].

È spesso preda di squali e orche; i giovani sono predati anche da carangidi, altri marlin, e sgombridi tra cui i tonni[12].

Può presentare diverse specie di copepodi parassiti, come Pennella instructa, Pennella filosa, Gloiopotes huttoni, Philichthys xiphiae e Gloiopotes watsoni[3].

È oviparo e la fecondazione è esterna. Non ci sono cure nei confronti delle uova, fino a 40 milioni[13], e delle larve, pelagiche[1].

Per molto tempo è stato attribuito al genere Makaira.

È pescato molto frequentemente (5000 tonnellate ogni anno[5]) sia per essere venduto come alimento, soprattutto in Giappone dove viene utilizzato per preparare il sashimi, sia per la pesca sportiva[6].

Conservazione

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Potrebbe essere minacciato dalla pesca intensiva, ma mancano informazioni precise sulla pesca in alcune zone dell'oceano Pacifico[1]. In alcune zone ne è stata vietata la cattura; forse la sua popolazione è in calo come quella di Makaira nigricans[1]. Questa specie viene classificata quindi come "dati insufficienti" (DD) dalla lista rossa IUCN.

  1. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Collette, B., Acero, A., Canales Ramirez, C., Carpenter, KE, Di Natale, A., Fox, W., Miyabe, N., Montano Cruz, R., Nelson, R., Schaefer, K ., Serra, R., Sole, C., Uozumi, Y. & Yanez, E, Istiompax indica, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 4 maggio 2018.
  3. ^ a b c (EN) Bailly, N, Istiompax indica (Cuvier, 1832). In: Froese, R. and D. Pauly. Editors (2014) FishBase, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  4. ^ (EN) Bailly, N, Istiompax, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  5. ^ a b c d e Makaira indica, su CIESM. URL consultato il 17 aprile 2014.
  6. ^ a b c d e f g h (EN) Istiompax indica, su FishBase. URL consultato il 17 aprile 2014.
  7. ^ a b c Nakamura, I, Billfishes of the world. An annotated and illustrated catalogue of marlins, sailfishes, spearfishes and swordfishes known to date, in FAO species catalogue, vol. 125, n. 5, FAO, 1985, p. 65.
  8. ^ (EN) BBC Worldwide, Black marlin - the fastest fish on the planet/ Ultimate Killers - BBC wildlife, su youtube.com, 27 maggio 2008. URL consultato il 23 luglio 2023.
  9. ^ (EN) Morten B. S. Svendsen, Paolo Domenici, Stefano Marras, Jens Krause, Kevin M. Boswell, Ivan Rodriguez-Pinto, Alexander D.M. Wilson, Ralf H. J. M. Kurvers, Paul E. Viblanc, Jean S. Finger e John F. Steffensen, Maximum swimming speeds of sailfish and three other large marine predatory fish species based on muscle contraction time and stride length: a myth revisited, in Biology Open, vol. 5, n. 10, 15 ottobre 2016, pp. 1415-1419, DOI:10.1242/bio.019919, ISSN 2046-6390 (WC · ACNP).
  10. ^ a b I. indica, Alimentazione, su fishbase.de. URL consultato il 17 aprile 2014.
  11. ^ a b Bachok, Z., M.I. Mansor and R.M. Noordin, Diet composition and food habits of demersal and pelagic marine fishes from Terengganu waters, east coast of Peninsular Malaysia, in WorldFish Center, vol. 27, 2004, pp. 41-47. URL consultato il 17 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2023).
  12. ^ Istiompax indica, Predatori, su FishBase. URL consultato il 22 novembre 2020.
  13. ^ Istiompax indica, Riproduzione, su FishBase. URL consultato il 17 aprile 2014.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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