Locomotiva FS 676
Locomotiva Gruppo 676 | |
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Locomotiva a vapore | |
Una prussiana S 10 del tipo della FS 676 esposta al "Deutschen Technikmuseum" di Berlino. | |
Anni di progettazione | 1910 |
Anni di costruzione | 1914 |
Anni di esercizio | 1919 - 1924 |
Quantità prodotta | 1 unità (assegnata all'Italia) |
Costruttore | Berliner Maschinenbau Schwartzkopff |
Dimensioni | 20.750 mm (lunghezza tra respingenti, tender compreso) |
Passo dei carrelli | 4.700 mm (passo rigido) |
Massa in servizio | 77,2 |
Massa aderente | 50,9 |
Tipo di motore | a vapore |
Alimentazione | carbone |
Velocità massima omologata | 110 km/h |
Rodiggio | 2-3-0 |
Diametro ruote motrici | 1.980 mm |
Portanti anteriori | 1.000 mm |
Distribuzione | Walschaerts |
Tipo di trasmissione | bielle |
Numero di cilindri | 4 |
Diametro dei cilindri | 430 mm |
Corsa dei cilindri | 630 mm |
Superficie griglia | 2,86 m² |
Superficie riscaldamento | 153,1 m² |
Superficie surriscaldamento | 61,5 m² |
Pressione in caldaia | 14 |
Potenza continuativa | 1500 kW |
Dati tratti da:
Mascherpa, IF 1,2,11, pp. varie |
La locomotiva FS 676 era una locomotiva a vapore con tender per treni viaggiatori a 3 assi motori accoppiati e carrello biassiale anteriore portante di costruzione tedesca.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La locomotiva del gruppo 676, che rimase unico esemplare presso le Ferrovie dello Stato italiane, era una locomotiva prussiana S 10[1] costruita nel 1914 dalla Schwartzkopff, in Germania, assegnata all'Italia in conto riparazioni alla fine della prima guerra mondiale[2]. La macchina giunta a seguito del Trattato di Versailles tra 1919 e 1920 rimase poco tempo nel territorio nazionale dato che l'unicità delle prestazioni non ne consentiva un uso in turno regolare. Dopo il 1923 venne ceduta alla Francia in cambio di un'altra locomotiva, forse la 421.049[2].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La locomotiva FS 676 (prussiana S 10) era a vapore surriscaldato, a quattro cilindri e semplice espansione con una cilindrata di 366 dm³; montava un surriscaldatore di tipo Schmidt. La caldaia era tarata a 14 bar di pressione ed aveva una produzione oraria di vapore di 8.400 kg ad una temperatura di 370 gradi centigradi. La locomotiva sviluppava la potenza effettiva al cerchione di 1.500 CV[3]. Era dotata di ruote motrici di grande diametro 1.980 mm che le permettevano di raggiungere la velocità di 110 km/h. Per migliorare l'inscrizione in curva, dato il notevole passo rigido di 4.700 mm, il bordino dell'asse motore centrale era ridotto[4]. Alla locomotiva era agganciato un tender a carrelli di tipo 2'2'T 31,5.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cornolò, p. 149.
- ^ a b Mascherpa IF 1, p. 24.
- ^ Mascherpa IF 2, p.95.
- ^ Mascherpa IF 1, p.24.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Cornolò, Locomotive di preda bellica, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2009. ISBN 978-88-87372-74-8
- Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 1) (gennaio 1977) n. 200, pp. 15-25.
- Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 11) (novembre 1976) n. 198, pp. 592-601.
- Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 2) (febbraio 1977) n. 201, pp. 93-96.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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