Locomotiva FS 677
Locomotiva Gruppo 677 | |
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Locomotiva a vapore | |
Anni di progettazione | 1913 |
Anni di costruzione | 1915 |
Anni di esercizio | 1919 - 1927 |
Quantità prodotta | 1 unità (assegnata all'Italia) |
Costruttore | Stettiner Maschinenbau AG Vulcan |
Dimensioni | 21.200 mm (lunghezza tra respingenti, tender compreso) |
Passo dei carrelli | 4.700 mm (passo rigido) |
Massa in servizio | 80,9 |
Massa aderente | 53,4 |
Tipo di motore | a vapore |
Alimentazione | carbone |
Velocità massima omologata | 110 km/h |
Rodiggio | 2-3-0 |
Diametro ruote motrici | 1.980 mm |
Portanti anteriori | 1.000 mm |
Distribuzione | Walschaerts |
Tipo di trasmissione | bielle |
Numero di cilindri | 3 |
Diametro dei cilindri | 500 mm |
Corsa dei cilindri | 630 mm |
Superficie griglia | 2,86 m² |
Superficie riscaldamento | 153,1 m² |
Superficie surriscaldamento | 61,5 m² |
Pressione in caldaia | 14 |
Potenza continuativa | 1500 kW |
Dati tratti da:
Mascherpa, IF 1,2,11, pp. varie |
La locomotiva FS 677 era una locomotiva a vapore con tender di rodiggio 2-3-0, per treni viaggiatori, a 3 cilindri a semplice espansione di costruzione tedesca. È stata l'unica macchina a tre cilindri che abbia mai fatto servizio nella Ferrovie dello Stato italiane[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La locomotiva del gruppo 677, che rimase unico esemplare presso le Ferrovie dello Stato italiane, era una ex locomotiva prussiana S 10.2[2] costruita nel 1915 dalla Vulcan di Stettino, assegnata all'Italia in conto riparazioni alla fine della prima guerra mondiale[1]. La macchina giunta a seguito del Trattato di Versailles tra 1919 e 1920 a differenza della FS 676 rimasta poco tempo nel territorio nazionale[3] in ragione della sua unicità rimase in Italia e venne utilizzata in turni promiscui con le FS 675 nelle linee dell'Italia centrale in grado di sostenere un alto carico assiale. La sua demolizione avvenne al deposito locomotive di Foligno nel 1927[1].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La locomotiva FS 677 (ex prussiana S 10.2) era a vapore surriscaldato, a tre cilindri gemelli e semplice espansione: era sostanzialmente simile, eccetto che per il motore (la cui cilindrata risultava di 371 dm³), alla FS 676: la caldaia era tarata a 14 bar di pressione ed aveva una produzione oraria di vapore di 8.400 kg ad una temperatura di 370 gradi centigradi; montava un surriscaldatore di tipo Schmidt.
La locomotiva sviluppava la potenza effettiva al cerchione di 1.500 CV[4]. Era dotata di ruote motrici di grande diametro 1.980 mm che le permettevano di raggiungere la velocità di 110 km/h. Per migliorare l'inscrizione in curva, dato il notevole passo rigido di 4.700 mm, il bordino dell'asse motore centrale era ridotto[1]. Alla locomotiva era agganciato un tender a carrelli di tipo 2'2'T 31,5.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Mascherpa IF 1, p. 25.
- ^ Cornolò, p. 150.
- ^ Mascherpa IF 1, p.24.
- ^ Mascherpa IF 2, p.95.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Cornolò, Locomotive di preda bellica, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2009. ISBN 978-88-87372-74-8
- Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 1) (gennaio 1977) n. 200, pp. 15-25.
- Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 11) (novembre 1976) n. 198, pp. 592-601.
- Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 2) (febbraio 1977) n. 201, pp. 93-96.