Nella stagione 1962-63 il Parma con 35 punti si piazza a metà classifica, 4 punti sopra il Como la migliore delle retrocesse con 31 punti, le altre sono Sambenedettese con 30 punti e Lucchese staccata con 21 punti. In Serie A salgono il Messina con 50 punti, il Bari e la Lazio con 48 punti. In Coppa Italia il Milan fa passerella al "Tardini" con una rete di Altafini.
In casa ducale si rende inevitabile la cessione di Angelo Spanio al Torino, operazione che frutta 40 milioni, ossigeno necessario per allestire una formazione competitiva. Arrivano a Parma l'ala Vittorio Zanetti dal Forlì, poi a novembre la punta Renzo Uzzecchini dal Mantova, mentre si mette in luce nel corso della stagione il giovane del vivaio Mario Zurlini. Affidata all'allenatore Mario Genta la squadra crociata non fa miracoli, inizia il torneo con due battute d'arresto casalinghe, faticando a ingranare la giusta marcia, e dopo 10 sconfitte subite in 17 partite di campionato, viene sollevato il tecnico e sostituito con Ugo Canforini che è un allenatore locale, il quale con umiltà e modestia risolleva il morale della squadra, e dopo il miracolo romano, vale a dire la prestigiosa vittoria esterna (0-1) con la Lazio, trova le energie ed i risultati che le permettono di chiudere il torneo cadetto al tredicesimo posto, con una meritata salvezza, quattro punti sopra la zona che scotta. In Coppa Italia subito fuori al primo turno con il Milan (0-1).