Spesso ricordato come il fondatore tebano della XVII dinastia, quest'opinione è ancora oggi condivisa da molti egittologi[2]; tra i pareri contrari, Thomas Schneider ritiene che prima di lui regnò Nebukheperra Antef (V) che sarebbe da considerare come il vero fondatore della dinastia, mentre secondo altri[3] Rahotep sarebbe più verosimilmente da attribuire alla tarda XIII dinastia.
La titolatura reale di Rahotep ci è nota grazie ad una stele frammentaria rinvenuta a Copto, in cui il faraone afferma di aver compiuto lavori di restauro nel tempio locale di Min sostituendo i portali in rovina con altri nuovi[4]; da Abido invece ci è giunta un'iscrizione in cui il sovrano celebra i restauri del suddetto tempio e di quello locale dedicato ad Osiride[5].
Tra le liste reali, Rahotep è citato con certezza nella Sala degli antenati di Thutmose III alla posizione 54:
sḫm rˁ w3ḥ ḫˁw - Sekhemra Wahkhau
mentre non altrettanto certa è la sua identificazione con la posizione 1.11 del Canone Reale:
sḫm...rˁ – Sekhem...ra
Assumendo tale identificazione come corretta, il Canone Reale fornisce una durata di regno di 3 anni, con una lacuna in luogo dei mesi e dei giorni. Oggi si tende ad assegnare a Rahotep proprio questa durata di regno.
Il nome di Rahotep compare anche su di una stele di un ufficiale e su di un arco appartenuto ad un "Figlio di re". Per molto tempo si è creduto che fosse lui il re citato nel racconto di epoca ramessideKhonsuemheb e lo spirito, ma oggi pare che si fosse trattato di una lettura sbagliata del praenomen di Montuhotep II della XI dinastia[6].
Non si sa nulla della politica estera di questo sovrano, il quale si trovò a regnare in un periodo in cui le dinastie regnanti in contemporanea su varie parti d'Egitto furono - secondo alcune cronologie - forse ben cinque: dalle morenti dinastie XIII e XIV alla neonata XVII, passando per la XV dei Grandi Hyksos rappresentata in quel periodo da Yacob-her, e la XVI vassalla della XV[7].
La tomba di Rahotep non è mai stata ritrovata, ed è soltanto un'ipotesi che il sovrano tebano sia stato sepolto nella necropoli di Dra Abu el-Naga presso Tebe. Per quanto riguarda la relazione tra questo sovrano ed il suo successore Sobekemsaf, sappiamo che il figlio di Rahotep, Ameni, ne sposò una figlia.
^abDetlef Franke, Personendaten aus dem Mittleren Reich. (20.–16. Jahrhundert v. Chr.). Dossiers 1–796 (= Ägyptologische Abhandlungen. Bd. 41). Otto Harrassowitz, Wiesbaden 1984, ISBN 3-447-02484-4.
^Gardiner, Grimal, Hayes, Ryholt, Wilkinson per citare quelli presenti in bibliografia.
^H.M. Stewart: Egyptian Stelae, Reliefs and Paintings from the Petrie Collection. Part Two: Archaic to Second Intermediate Period, Warminster 1979, p. 17-18, no. 78. Qui un'immagine della stele e la sua traduzione.
^Janine Bourriau, Ian Shaw (edit), The Oxford History of Ancient Egypt Oxford University Press, 2000. p. 205 ISBN 978-0-19-280458-7
W.C. Hayes, Egypt: from the death of Ammenemes III to Seqenenre II, in The Cambridge Ancient History vol 2 part 1: Early History of the Middle East and the Aegean Region c. 1800-1380 B.C., Cambridge, University Press, 1973 (2006), ISBN0-521-08230-7.
Kim Ryholt, The Political Situation in Egypt during the Second Intermediate Period c.1800-1550 B.C., 9ª ed., Copenhagen, Museum Tusculanum Press, 1997, pp. 392-93; file 17/1, ISBN87-7289-421-0.