Sul versante societario, questa assume la denominazione Società Sportiva Calcio Napoli S.p.A., con Roberto Fiore presidente. Sul piano sportivo, onde rifondare la squadra, viene richiamato in panchina Bruno Pesaola, mentre tra i nuovi arrivi figurano Bean e le future bandierePanzanato e Zurlini, oltre al portiere Bandoni.
La stagione del rinnovamento si conclude nel modo migliore, con gli azzurri che terminano il campionato di Serie B in seconda posizione, a una sola lunghezza dal Brescia primo in classifica, ottenendo così dopo due anni il ritorno in Serie A; tra i protagonisti della promozione, con 12 reti Cané emerge quale miglior marcatore napoletano. Buono anche il percorso in Coppa Italia, dove i partenopei eliminano in sequenza il Messina nel primo turno, la Lazio nel turno qualificatorio, il Foggia & Incedit nel secondo turno e il Palermo negli ottavi, per poi cedere il passo alla Roma nei quarti.
Rispetto alla stagione precedente, la classica prima divisa non registrò variazioni di sorta; per contro, in questa stagione, assurse agli onori della cronaca la seconda maglia napoletana, bianca con sbarra azzurra: questa, per ragioni scaramantiche, venne utilizzata come prima divisa per gran parte dell'annata, soppiantando di fatto la canonica casacca azzurra.[1][2]