Vecchiaia Quotes

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Milan Kundera
“Human lives are conmposed like music. Guided by his sense of beauty, an individual transforms a fortuitous occurrence into a motif, which then assumes a permanent place in the composition of an individual's life.”
milan kundera

Neil Gaiman
“Vecchio ma soddisfatto, aveva l'aria di un uomo che ha bevuto fino in fondo il calice dell'esistenza e nel complesso lo ha trovato colmo di whiskey, di quello buono.”
Neil Gaiman, American Gods

Irène Némirovsky
“Giunge un'età, infatti, in cui la pietà che avevamo per i bambini prende un'altra forma, un'età in cui contempliamo i volti rugosi dei "vecchi" e intuiamo che un giorno saremo come loro... È allora che finisce la prima infanzia.”
Irène Némirovsky, The Wine of Solitude

Julian Barnes
“All'improvviso mi sembra che una delle differenze tra la gioventù è la vecchiaia potrebbe essere questa: da giovani, ci inventiamo un futuro diverso per noi stessi; da vecchi, un passato diverso per gli altri.
da "Il senso di una fine”
Julian Barnes

Ennio Flaiano
“La vecchiaia è una realtà che dev’esserti comunicata, da solo non si riesce mai a intenderla, può essere scambiata per stanchezza, per noia, e anche per un raffinamento del gusto, del modo di intendere la vita; chiudersi, star soli, leggere e rileggere, sentirsi saggi”
Ennio Flaiano, Melampus: La metamorfosi amorosa di una donna

Isabel Allende
“l'età di per sè non rende nessuno migliore e più saggio, semplicemente accentua ciò che si èsempre stati.”
Isabel Allende

Gabriel García Márquez
“Tuttavia, Florentino Ariza scoprì quella somiglianza molti anni dopo, mentre si pettinava davanti allo specchio, e solo allora capì che un uomo sa quando comincia a invecchiare perchè comincia ad assomigliare a suo padre.”
Gabriel García Márquez, Love in the Time of Cholera

Gianrico Carofiglio
“L’invecchiamento non è un processo lineare. Cosí come il tempo non è un’entità lineare. Non è un’entità comprensibile. Nessuno lo capisce davvero. Nessuno è capace di definirlo. Provate a parlare del tempo senza usare alcuna metafora, dice un famoso linguista. Vi ritroverete a mani vuote. Il tempo sarebbe ancora tempo, per noi, se non potessimo sprecarlo o programmarlo? Possiamo solo dire qualcosa sul fatto che va grosso modo in una direzione e che la destinazione finale è nota.”
Gianrico Carofiglio, La misura del tempo

Willa Cather
“Se fosse ancora vivo, tornerei da lui a chiedergli perdono; perché so cosa significa essere vecchi e soli e amareggiati. Sì, cara, perché più invecchiamo, più finiamo col somigliare ai nostri antenati. Ogni giorno che passa, la sua ferocia cresce dentro di me. Da giovani crediamo di essere tanto speciali, siamo convinti che nessuno possa capirci; ma la natura ce l'abbiamo nel sangue, e resta sempre qui, in attesa, come il nostro scheletro.”
Willa Cather, My Mortal Enemy

Willa Cather
“Si può essere amanti e nemici allo stesso tempo, sai? Noi lo siamo stati... un uomo e una donna si separano dopo un lungo abbraccio e vedono cos'hanno fatto l'uno all'altra. Forse non riesco a perdonare Oswald per il male che io stessa gli ho fatto. Forse è questo. Quando si hanno dei bambini, il sentimento muta in modo naturale. Ma quando tutto resta così personale... prima o poi qualcosa viene meno. Si perde tutto, con l'età, anche la forza di amare.”
Willa Cather , My Mortal Enemy

Evan S. Connell
“Trenta, trentacinque, quaranta: gli anni erano sempre passati a farle visita come zie criticone, e sempre erano scomparsi senza lasciare traccia, senza fare rumore. E adesso ne era arrivato un altro.”
Evan S. Connell, Mrs. Bridge

Beppe Fenoglio
“Ma capite questo, che io non diventerò mai un uomo anziano come voi, se ora dicessi di sì, e questa sarebbe una maniera di dir sì, quando da uomo giovane ho giurato di dir no fino in fondo?”
Beppe Fenoglio, Il libro di Johnny

Cyril Pedrosa
“Perché bisogna portare con sé la propria vita come uno spettacolo effimero e invisibile agli altri?”
Cyril Pedrosa, Les équinoxes

Massimiliano Alberti
“«Signor Berteli! Vorrei sapere ancora una cosa da lei. Che opinione ha di noi anziani?»
Tom impallidì. Poi si passo una mano tra i capelli e si rivolse alla platea disordinata che attendeva speranzosa un suo verdetto: «Cara signora, voi siete quello che sarò io. E quello che io sono, è ciò che voi eravate. Per tanto, chi meglio di lei potrebbe rispondere alla sua domanda?»”
Massimiliano Alberti, L'invitato

Vikram Seth
“I vecchi si aggrappano al potere e alle loro convinzioni, che ammettono tutti i loro vizi peggiori ma escludono il minimo errore e soffocano la minima innovazione dei giovani. Poi, grazie a Dio, muoiono e non possono fare più danni. Ma ormai noi, i giovani, siamo diventati vecchi, e ci sforziamo di quel po' di male che loro hanno lasciato incompiuto.”
Vikram Seth, A Suitable Boy

Gianrico Carofiglio
“Ha detto che le era difficile immaginare il mondo senza di lei.
Quando sei giovane e pensi a un mondo e a un tempo in cui tu non esistevi, la cosa non ti turba. Perché la storia sembra dotata di una direzione implicita che porta fatalmente al momento in cui sei tu a irrompere sulla scena. Il mondo senza di noi prima di noi è una lunga fase preparatoria. Il mondo senza di noi dopo di noi invece è semplicemente il mondo senza di noi. Finché appare lontano riusciamo a placare l’angoscia dell’idea. Ma io so che fra qualche settimana, al massimo qualche mese, non ci sarò piú e il mondo continuerà a esistere, senza nemmeno una increspatura. Senza nemmeno un sussulto. Voi piangerete, ma poi dovrete occuparvi delle questioni pratiche e smetterete di piangere. E comunque sarete sollevati che questa sofferenza non ci sia piú. Potrete distogliere lo sguardo e occuparvi di vivere. Come è giusto. E tutto sarà finito.”
Gianrico Carofiglio, La misura del tempo

Halldóra K. Thoroddsen
“Gli adolescenti in famiglia vanno a trovarla di tanto in tanto, con problemi di cui non possono parlare ai genitori. La generazione di mezzo si è costruita la propria visione e l'ha inchiodata per bene. [...] Solo con una visione del mondo univoca e fissa si ha la libertà di lavorare in pace. Gli anni da dedicare al lavoro sono appena qualche decina. Per questo gli adulti non vedono le conquiste del loro stesso lavoro, l'ombra che proiettano; a farlo sono sempre i nuovi giovani. Ciascuno è bloccato nel suo tempo. La vecchiaia non è altrettanto vincolata al tornaconto economico. I giovani e i vecchi potrebbero dialogare, ma il giorno d'oggi non offre molte possibilità di contatto fra generazioni diverse.”
Halldóra K. Thoroddsen, Tvöfalt gler

Halldóra K. Thoroddsen
“Ogni generazione si rintana nel proprio settore, infanzia e vecchiaia sono destinate all'isolamento. Urliamo nella nostra caverna e sentiamo soltanto la nostra eco.”
Halldóra K. Thoroddsen, Tvöfalt gler

Maeve Brennan
“Era una vecchina minuscola, vestita di nero, con un rottame di cappello che si era fatta da sola e aveva decorato con una veletta che le arrivava agli occhi. Leggeva molto, attentamente protesa verso la debole luce della lampada tolta dal comodino di Delia. Prima di quella lampada si era accontantata di una lampadina nuda avvitata al centro del soffitto. Era molto risparmiatrice, non aveva mai perso l’abitudine di fare economia il più possibile e, anzi, amava lesinare. Non aveva accumulato una grossa fortuna, ma accumulare le piaceva, come guardare crescere le proprie ricchezze. Osservava la gente calcolando non ciò che poteva ottenere da loro, ma ciò che loro avrebbero potuto sottrarle se solo lei glielo avesse permesso. non era incline al pettegolezzo. Ammetteva di non amare o detestare qualcuno solo in quanto le ricordava una certa categoria o una classe… Il suo repertorio era costituito da smorfie, strizzate d’occhi, cenni e gesti che indicavano, parodiandoli, allarme, timidezza, rabbia e pietà, oltre a una collezione di frasi sarcastiche o umoristiche che, quand’era giovane, aveva trovato utili. Ma di gente ne frequentava poca.”
Maeve Brennan, The Springs of Affection

José Saramago
“Attenzione, dunque, alla lezione di morale. C'era una volta, nell'antico paese delle favole, una famiglia in cui c'erano un padre, una madre, un nonno che era il padre del padre e quel già citato bambino di otto anni, un ragazzino. Si dava il caso che il nonno fosse già avanti con l'età, perciò gli tremavano le mani e gli cadeva il cibo dalla bocca quando erano a tavola, il che suscitava grande irritazione al figlio e alla nuora, sempre lì a dirgli di fare attenzione a ciò che faceva, ma il povero vecchio, per quanto lo volesse, non riusciva a trattenere il tremito, peggio ancora se lo sgridavano, e il risultato era che sporcava sempre la tovaglia o faceva cadere per terra il magiare, per non dire poi del tovagliolo che gli legavano al collo e che bisognava cambiare tre volte al giorno, a colazione, a pranzo e a cena. Erano ormai le cose a questo punto e senza alcuna aspettativa di miglioramento quando il padre decise di farla finita con la sgradevole situazione. Si presentò a casa con una scodella di legno e disse al padre, da oggi in poi mangerete qui, vi siederete sulla soglia della porta perché è più facile da pulire e così vostra nuora non dovrà più preoccuparsi di tante tovaglie e tanti tovaglioli sporchi. E così fu. Colazione, pranzo e cena, il vecchio seduto da solo sulla soglia della porta, che portava il cibo alla bocca come gli era possibile, metà si perdeva per strada, una parte dell'altra metà gli scivolava giù per il mento, e non era granché la quantità che finalmente gli scendeva giù per quello che il volgo chiama il gargarozzo. Non sembrava che al nipote importasse molto del pessimo trattamento riservato al nonno, lo guardava, poi guardava il padre e la madre, e continuava a mangiare come se lui non c'entrasse niente in quella faccenda. Finché un pomeriggio, rientrando dal lavoro, il padre vide il figlio che scolpiva con un temperino un pezzo di legno e credette, com'era normale e usuale a quei tempi remoti, che stesse costruendo un giocattolo con le sue stesse mani. L'indomani, però, si rese conto che non si trattava di un carrettino, per lo meno non si vedeva dove si potevano incastrare delle ruote, e allora domandò, che stai facendo. Il ragazzo finse di non aver udito e continuò a scavare il legno con la punta del temperino, questo avvenne nel tempo in cui i genitori erano meno timorosi e non correvano a togliere dalle mani dei figli uno strumento tanto utile per la fabbricazione dei giocattoli. Non hai sentito, che stai facendo con quel pezzo di legno, di nuovo domandò il padre, e il figlio, senza alzare gli occhi, rispose, sto facendo una scodella per quando sarete vecchio, babbo, e vi tremeranno le mani, per quando vi manderanno a mangiare sulla soglia della porta, come avete fatto con il nonno. Furono parole sante. Caddero le fette di salame dagli occhi del padre, che vide la verità e la sua luce, e che all'istante andò a chiedere perdono al progenitore e quando arrivò l'ora della cena con le sue stesse mani lo aiutò a sedersi sulla sedia, con le sue stesse mani gli avvicinò il cucchiaio alla bocca, con le sue stesse mani gli pulì dolcemente il mento, perché lui poteva ancora farlo mentre il suo amato padre non più.”
José Saramago, Death with Interruptions

Ugo Ojetti
“Per fortuna la vecchiezza passa anche più veloce della giovinezza.”
Ugo Ojetti, Sessanta

Ugo Ojetti
“La mia esperienza non può giovare che a me. Se vuoi servirtene, accomodati, ma a tuo rischio.”
Ugo Ojetti, Sessanta

Ugo Ojetti
“Non ti dare mai del vecchio, specie se lo sei. Chi t'ascolta, crede che tu lo dica con la speranza d'essere smentito.”
Ugo Ojetti, Sessanta