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Gli anni della leggerezza
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Mia figlia maggiore non legge più da alcuni anni, passeggiamo in libreria… la nostra attenzione si posa su questo volume lei manifesta curiosità, le racconto che fa parte di una saga composta da 5 voll questo è solo il primo.
So di persone che dopo essere arrivate all’ultimo episodio si sono sentite perdute, inconsolabili si aggirano come zombi per le vie della città, non fanno più la spesa, smesso di lavarsi, chiesto una aspettativa in ufficio, sono entrati in analisi, hanno lasciato il marito. Ovviamente lo compro (per lei), ora il dilemma è lo leggo o non lo leggo anche io?
So di persone che dopo essere arrivate all’ultimo episodio si sono sentite perdute, inconsolabili si aggirano come zombi per le vie della città, non fanno più la spesa, smesso di lavarsi, chiesto una aspettativa in ufficio, sono entrati in analisi, hanno lasciato il marito. Ovviamente lo compro (per lei), ora il dilemma è lo leggo o non lo leggo anche io?
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Gli anni della leggerezza.
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Reading Progress
November 3, 2018
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Started Reading
November 3, 2018
– Shelved
November 3, 2018
– Shelved as:
to-read
November 3, 2018
– Shelved as:
donne-scrittrici
November 3, 2018
– Shelved as:
letteratura-inglese
November 3, 2018
–
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message 1:
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Agnes
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rated it 5 stars
Nov 03, 2018 12:49PM

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Anni fa su annobi ci fu una bella discussione in un gruppo sui libri chiamati libri da framezzo (per la verità qualcuno li definì prosaicamente libri da cesso espressione che non mi piace per niente ma rende un po' l'idea) libri a cui non diamo alcun valore se non quello di fungere da distrazione veloce e senza impegno, da scacciapensieri, potrebbe essere il caso della saga dei Cazalet, inoltre sfaterei uno dei (miei) pregiudizi quello di non leggere saghe, in tutto il mio discorso c'è una forte punta di snobismo lo riconosco..., ma il punto è se poi ne rimango felicemente impantanata?
Nel dubbio ho cominciato un libro sulla depressione che fa veramente poco rima con leggerezza!!

ho cominciato il primo della saga con aspettative molto alte avendone solo sentito parlare benissimo. E probabilmente è questo che un po' mi ha fregato. Ho trovato solo una vetrina di personaggi affastellati, senza un costrutto storico di base ben studiato, e questo si nota. Non ci sono ricerche dietro il libro e mi ha molto infastidito. Mi è sembrata una trovata editoriale per far soldi, cosa che per un lettore, o almeno per me è odiosa. Mi sono fermata al primo.


Tornando alla Howard - dopo la saga - ho letti altri due suoi romanzi : uno mi è piaciuto e uno no, mah sarò strana io 🤔


@Agnes: Ho visto il tuo tiepido apprezzamento dei racconti di Szalay, essendo racconti puoi sempre riprenderli, in qualsiasi momento :) L’anno scorso nel passaggio da annobi a GR non mi gettai al trasferimento selvaggio e anche io ho ancora molti libri e recensioni da migrare qui. Tornando alla saga mi chiedo anche se abbia senso leggere solo il primo volume.

@Barbara è L’uomo che trema di Andrea Pomella

Lo scopo è proprio questo: spostare l'occhio dal contesto generale della guerra a come una famiglia altoborghese l'ha vissuta in Inghilterra. Cosa ha voluto dire per le persone "normali", la guerra?



Il primo volume è effettivamente un preludio: funge più da presentazione di luoghi e persone che non da sviluppo vero e proprio di eventi (forse deriva anche da questo il senso di "affastellamento" di @Amaranta), ed è un preludio anche anche dal punto di vista più strettamente storico perché il sipario cala su un momento in cui ancora non c'è certezza assoluta se la guerra ci sarà o meno.
E tuttavia, a mio avviso è un preludio ben fatto quindi può stare in piedi anche come libro singolo nel caso in cui uno decida di non proseguire con gli altri libri. In questo caso bisogna vederlo come un racconto lungo, la fotografia di una certa famiglia in un certo momento storico. A me ha comunque fatto venire voglia di proseguire la lettura e infatti mi sono letta tutta la serie in un periodo relativamente breve. E devo anche ammettere di non avere avuto effetti collaterali: letto molto volentieri, ho apprezzato e mi sono affezionata alla serie, ma al termine non ho avuto crisi di pianto né depressione né disperazione del tipo "oddio adesso cosa posso leggere". Mi ha lasciato, invece, una buona soddisfazione.

grazie! (pensa che ho un molto bel ricordo di lettura di "la donna che trema" di Siri Hustved)

@Barbara ora sarei curiosa di vedere se l’autore riconosce una eredità nel titolo che citi, praticamente l’argomento è lo stesso, sarebbe veramente una strana coincidenza…

@Anfri diciamo che lo ha cominciato e letto circa 50 pagine le sta anche piacendo però mi ha già messo nell’angolo dicendomi che non avrà molto tempo per leggere… :)

Se entrambe dobbiamo trasferire ancora tanti libri, scopriremo sicuramente di avere una percentuale maggiore in comune 😊