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Sotto la rete
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UN AMORE VERO
Iris Murdoch negli anni ’50. Oops, questa è Kate Winslet che la interpreta da giovane nel film “Iris” diretto da Richard Eyre tratto dal libro di John Bayley, marito della Murdoch.
Il primo romanzo di Iris Murdoch, il suo esordio letterario a metà degli anni Cinquanta.
Inglese irlandese, nel senso che nata a Dublino, dopo dodici mesi era già a Londra.
Ho iniziato a leggerla sicuramente perché la trovavo nominata spesso leggendo Arbasino. E ho cominciato proprio da qui e non da un altro dei suoi venticinque romanzi immagino per via della dedica: “a Raymond Queneau”.
Murdoch fu amica di Queneau per decenni, probabilmente innamorata (almeno a giudicare dalla fitta corrispondenza) ma non ricambiata. Passione platonica, si dice. In ogni caso, grande sentimento, grande storia, grande ammirazione per lo scrittore francese.
E quindi, benvenuta nella mia libreria.
Judy Dench è Iris Murdoch più agée.
Londra anni ’50.
Il protagonista è un traduttore che vorrebbe essere scrittore, picaro e bohémien, eccentrico e stravagante: poco impiego, molto ozio, niente negozio. È indolente, pigro, sempre pronto ad abbandonarsi alle avventure, che siano amorose o della conoscenza.
Un po’ caotica, un po’ a zig zag, e strampalata, oltre che la sua vita, è la sua cerchia d’amici, a cominciare dalla grassa giornalaia che è piena di gatti (la prima edizione italiana fu intitolata I gatti ci guardano, sigh).
Si va al pub, si beve, si parla (lui, Jake, l’io narrante protagonista), l’amico del cuore Finn ascolta senza aprire bocca, e così sembra molto intelligente. Chiacchiere, pensieri, filosofeggiare, letteratura.
Probabilmente quello che era la vita della Murdoch all’epoca, insegnante di filosofia a Oxford.
Jim Broadbent interpreta il marito John Bayley, sul cui memoir il film è basato.
Volendo, un romanzo di formazione (di cui io vado ghiotto).
Le meditazioni ad alta voce, i dialoghi, gli sproloqui sono arguti, divertenti, profondi. Quel tanto che m’ha fatto proseguire la conoscenza leggendo qualche altro romanzo della Murdoch (che ne pubblicò ventisei).
PS
Il titolo dovrebbe essere una qualche forma di citazione di Wittgenstein, che fu docente di Iris all’università. Non so se fu lui a instradarla verso la filosofia alla quale rimase sempre legata, scrivendone e insegnandola.
Iris Murdoch negli anni ’50. Oops, questa è Kate Winslet che la interpreta da giovane nel film “Iris” diretto da Richard Eyre tratto dal libro di John Bayley, marito della Murdoch.
Il primo romanzo di Iris Murdoch, il suo esordio letterario a metà degli anni Cinquanta.
Inglese irlandese, nel senso che nata a Dublino, dopo dodici mesi era già a Londra.
Ho iniziato a leggerla sicuramente perché la trovavo nominata spesso leggendo Arbasino. E ho cominciato proprio da qui e non da un altro dei suoi venticinque romanzi immagino per via della dedica: “a Raymond Queneau”.
Murdoch fu amica di Queneau per decenni, probabilmente innamorata (almeno a giudicare dalla fitta corrispondenza) ma non ricambiata. Passione platonica, si dice. In ogni caso, grande sentimento, grande storia, grande ammirazione per lo scrittore francese.
E quindi, benvenuta nella mia libreria.
Judy Dench è Iris Murdoch più agée.
Londra anni ’50.
Il protagonista è un traduttore che vorrebbe essere scrittore, picaro e bohémien, eccentrico e stravagante: poco impiego, molto ozio, niente negozio. È indolente, pigro, sempre pronto ad abbandonarsi alle avventure, che siano amorose o della conoscenza.
Un po’ caotica, un po’ a zig zag, e strampalata, oltre che la sua vita, è la sua cerchia d’amici, a cominciare dalla grassa giornalaia che è piena di gatti (la prima edizione italiana fu intitolata I gatti ci guardano, sigh).
Si va al pub, si beve, si parla (lui, Jake, l’io narrante protagonista), l’amico del cuore Finn ascolta senza aprire bocca, e così sembra molto intelligente. Chiacchiere, pensieri, filosofeggiare, letteratura.
Probabilmente quello che era la vita della Murdoch all’epoca, insegnante di filosofia a Oxford.
Jim Broadbent interpreta il marito John Bayley, sul cui memoir il film è basato.
Volendo, un romanzo di formazione (di cui io vado ghiotto).
Le meditazioni ad alta voce, i dialoghi, gli sproloqui sono arguti, divertenti, profondi. Quel tanto che m’ha fatto proseguire la conoscenza leggendo qualche altro romanzo della Murdoch (che ne pubblicò ventisei).
PS
Il titolo dovrebbe essere una qualche forma di citazione di Wittgenstein, che fu docente di Iris all’università. Non so se fu lui a instradarla verso la filosofia alla quale rimase sempre legata, scrivendone e insegnandola.
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Sotto la rete.
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Doris
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Apr 04, 2020 11:28PM
Je l'ao lu il y a longtemps I read it several years ago L'ho letto molto anni fa. Symboloque et intellectuel aussi
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Doris wrote: "Je l'ao lu il y a longtemps I read it several years ago L'ho letto molto anni fa. Symboloque et intellectuel aussi"
I read long time ago just like you. I liked it and kept on reading Iris Murdoch.
I read long time ago just like you. I liked it and kept on reading Iris Murdoch.
piperitapitta wrote: "Il film mi era piaciuto moltissimo, anche se mi aveva messo al tempo stesso tanta tristezza."
Non l'ho visto. Ancora no.
Non l'ho visto. Ancora no.
Orso, non conosco questo libro. Ho letto solamente "La campana" , ma mi è bastato per capire che si tratta di una scrittrice di valore. Ho cercato di leggere altro, ma in Italia è assai difficile trovare qualche suo libro.
Non immaginavo avesse scritto tanta narrativa, perché è anche apprezzata per le sue opere di critica letteraria, che probabilmente non sono poche.
Non immaginavo avesse scritto tanta narrativa, perché è anche apprezzata per le sue opere di critica letteraria, che probabilmente non sono poche.
Emilio wrote: "Orso, non conosco questo libro. Ho letto solamente "La campana" , ma mi è bastato per capire che si tratta di una scrittrice di valore. Ho cercato di leggere altro, ma in Italia è assai difficile t..."
"La campana" mi manca. Dopo questo ho letto "Il rosso e il verde", "I belli e i buoni", "Una testa tagliata", "Un uomo accidentale", "La sua parte di colpa" e "La ragazza italiana", titoli ormai perlopiù fuori catalogo.
Scrittrice di romanzi, teatro e saggi sulla filosofia
"La campana" mi manca. Dopo questo ho letto "Il rosso e il verde", "I belli e i buoni", "Una testa tagliata", "Un uomo accidentale", "La sua parte di colpa" e "La ragazza italiana", titoli ormai perlopiù fuori catalogo.
Scrittrice di romanzi, teatro e saggi sulla filosofia
Orsodimondo wrote: "Emilio wrote: "Orso, non conosco questo libro. Ho letto solamente "La campana" , ma mi è bastato per capire che si tratta di una scrittrice di valore. Ho cercato di leggere altro, ma in Italia è as..."
Fra questi titoli, quali in particolare suggeriresti. Ci sono pur sempre le biblioteche ...
Fra questi titoli, quali in particolare suggeriresti. Ci sono pur sempre le biblioteche ...
Emilio wrote: "Orsodimondo wrote: "Emilio wrote: "Orso, non conosco questo libro. Ho letto solamente "La campana" , ma mi è bastato per capire che si tratta di una scrittrice di valore. Ho cercato di leggere altr..."
Forse "Il rosso e il verde". Ma tieni presente che con "Il mare, il mare" ha vinto il Booker Prize.
Forse "Il rosso e il verde". Ma tieni presente che con "Il mare, il mare" ha vinto il Booker Prize.
Orsodimondo wrote: "Emilio wrote: "Orsodimondo wrote: "Emilio wrote: "Orso, non conosco questo libro. Ho letto solamente "La campana" , ma mi è bastato per capire che si tratta di una scrittrice di valore. Ho cercato ..."
Grazie delle dritte.
Grazie delle dritte.