Manualetto Contabilita'
Manualetto Contabilita'
Manualetto Contabilita'
MANUALETTO DI CONTABILITA
Claudio Moretti
Francesco G. Lo Torto
Nel congedare questa nuova edizione di un lavoro che ha colto un notevole interessamento da parte degli operatori nel
settore e che, nel volgere del tempo, ha richiesto un ampio aggiornamento, auspico che la stessa possa continuare ad incontrare il
favore delle precedenti edizioni, nello stesso spirito di sinergia con il Territorio che ne stato origine, oltre al lodevole impegno
degli Autori. Ho notizia che lU.P.I. ha deliberato di diffondere nuovamente la Guida, aggiornata, a conferma, quindi, del valore
della stessa e del pregio delliniziativa della Provincia.
Nellevidenziare che si tratta di un lavoro fatto in casa e quindi senza connessi oneri finanziari, ribadisco, a mia volta,
lapprezzamento per gli Autori, con laugurio che la loro opera possa, frugifera, proseguire nel tempo.
Dicembre 2005
LAssessore Bilancio Politiche Finanziarie Patti
Territoriali e ImpresaPi Rapporti con
Promoprovincia - Commercio e turismo
A. Monteverde
Ritengo opportuno presentare questo lavoro, scaturito dallimpegno di due dipendenti della Provincia, che
penso possa costituire un ulteriore strumento di supporto in ambito contabile e comunque utile a quanti non usi a tale
disciplina, ma con cui debbano confrontarsi.
Ho cos di buon grado accolto la segnalazione dellAssessore A. Bobbio, concertando la diffusione del
manuale in quellottica di collaborazione e di sinergia tra Provincia e Territorio che fortemente sento e che ritengo
strategico, oltre sostanziale, perseguire.
Un apprezzamento, quindi, al Dott. F. G. Lo Torto e al Dott. C. Moretti che hanno cos portato a compimento,
con sacrificio del proprio tempo libero, una loro scommessa che risale a circa due anni or sono.
Febbraio 2003
Il Presidente della Provincia
A. Repetto
Mi sembrato utile incoraggiare decisamente gli autori del Manualetto perch ne arrivassero a
conclusione, in quanto ho pensato, visto il piano dellopera, che potesse avere un suo significato.
Coerentemente con il titolo scelto, non vi alcuna pretesa di fornire nulla di pi di una semplice opera di
veloce consultazione, se ritenuto opportuno; mi piaciuto lo spunto di raccogliere in un unico lavoro le due attuali
anime della realt contabile pubblica: la tradizione finanziaria e lottica economica. Una panoramica dei contenuti
sintetizzata nellIntroduzione alla quale, pertanto, rinvio.
Desidero, al pari del Presidente della Provincia, che ha subitamente accolto lipotesi di diffusione del lavoro,
esprimere agli autori il mio personale compiacimento ed apprezzamento per la fatica compiuta. Una precedente loro
ampia guida in materia tributaria e fiscale, di cui a suo tempo ho ritenuto utile la diffusione nellEnte, stata
recentemente pubblicata ed inviata a tutte le Province italiane dallU.P.I. e di questi giorni la pubblicazione, su una
nota rivista nazionale specializzata, di un loro interessante articolo concernente le contestazioni in materia di I.P.T.
Febbraio 2003
LAssessore alle Finanze e Bilancio, alle Politiche
tributarie, al Provveditorato e allEconomato
A. Bobbio
Un ringraziamento profondo al Sig. Presidente della Provincia, Dott. A. Repetto, per il benevolo
interessamento mostrato nei confronti del nostro artigianale lavoro e per lapprezzamento sul nostro impegno; un
particolare ringraziamento al Sig. Assessore A. Bobbio per il suo costante, umano incoraggiamento, che ci ha restituito
la convinzione di concludere quanto a suo tempo iniziato.
Gli autori
F. G. Lo Torto
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E veramente molto gratificante che un lavoro iniziato per il proprio quotidiano operare
abbia raccolto un tale insperato consenso.
Sempre disponibili per ogni suggerimento ed osservazione.
Gli autori
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INTRODUZIONE
Sono stati presi a riferimento i versi del Giusti, non perch si avesse linfondata presunzione
di portare dei contributi nuovi, bens come stimolo per cercare di fare cosa di una qualche utilit sia
per chi gi aduso alla materia, sia per il neofita. I principi sui quali la contabilit finanziaria
sinforma si basano su una filosofia di rilevazione dei fatti contabilmente apprezzabili estremamente
lineare che richiama la stessa realt quotidiana della nostra vita privata, infatti azienda di erogazione
tanto il single che la famiglia, quanto lo Stato e gli altri enti pubblici.
Erogazione, si ricorda, significa sostanzialmente distribuzione, spesa ed ci cui siamo
giornalmente chiamati nella nostra sfera privata; in tale ambito abbiamo, infatti, entrate (stipendi,
altri proventi) e uscite che possiamo distinguere tra:
a) spese obbligatorie (affitti, tasse, mutui, spese di amministrazione, gas, luce, telefono, vitto
abbigliamento, spese scolastiche e universitarie per i figli o per se stessi ecc.);
b) spese facoltative (viaggi per diporto, automobile, hobbies, ecc.)
c) spese impreviste (malattie, guasti, ecc.).
E quindi necessaria una programmazione, pi o meno semplice, per una corretta
utilizzazione delle entrate rispetto alle occorrenze di vita, sia sotto il profilo del rapporto
crediti/debiti, sia sotto il profilo delle disponibilit di contante; inoltre, in relazione alle uscite di cui
al punto c), i pi prudenti, ammontare delle entrate permettendo, costituiranno delle riserve, cio dei
risparmi.
Alla fine del mese riscontreremo quanto effettivamente abbiamo incassato, quanto abbiamo
speso, quanto ci resta ancora eventualmente da incassare o da spendere (ad esempio, perch non ci
hanno ancora consegnato il frigorifero nuovo, peraltro gi acquistato, di cui dobbiamo pagare il
saldo del prezzo alla consegna).
In poche scarne righe abbiamo cos richiamato i concetti che nella contabilit pubblica pi
aulicamente stanno alla base dei bilanci di competenza e di cassa, dei controlli di gestione, del
conto consuntivo, dei residui e del fondo di riserva.
Il presente lavoro, impostato secondo unottica di gradualit di approccio, articolato in otto
parti, che a loro volta, quando ritenuto il caso, sono ulteriormente distinte per meglio individuare i
vari aspetti affrontati, ponendo, tuttavia, particolare attenzione alla sintesi. A grandi linee:
-
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la Parte seconda richiama una serie di definizioni di natura scolastica che si ritengono necessarie
per meglio comprendere il significato delle scritture contabili in uso ed i significati della
terminologia tecnica connessa, in riferimento anche a taluni aspetti gestionali di base correlati;
la Parte terza sintetizza le regole fondamentali su cui si basano le scritture in partita doppia;
la Parte quarta vuole evidenziare i punti di contatto tra contabilit finanziaria e contabilit
economica, nellaccezione privatistica del temine;
la Parte quinta, partendo dalla classificazione del bilancio preventivo ex D.P.R. 194/1996,
analizza sistematicamente le relative scritture contabili sotto il duplice aspetto finanziario ed
economico, evidenziando i collegamenti esistenti con il Conto Economico ed il Conto del
Patrimonio;
la Parte sesta riporta le disposizioni del D.Lgs. 267/2000, concernenti la materia contabile,
raggruppate per ogni singolo argomento di rilevo individuato, al fine di consentire pi rapide
consultazioni. Nellambito degli argomenti presentati non sempre stato rispettato lordine
progressivo degli articoli di legge richiamati, nel tentativo non sempre facile, laddove ritenuto
possibile, di rappresentare una sequenzialit operativa o dinformazione; a tali fini, talvolta,
sono stati inseriti anche articoli o commi di non diretta pertinenza, ma ritenuti utili per una pi
completa rappresentazione dei singoli quadri che si cercato di costruire;
la Parte ottava, infine, propone alcuni accorgimenti per una pi rapida lettura e valutazione del
bilancio
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PARTE PRIMA
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Palese era la necessit che il controllo della Corte, venisse allineato con le nuove concezioni ed esigenze, tuttavia la scelta operata
appare piuttosto decisa. Inoltre, beninteso, esclusivamente per una mera questione di principio, sorgono alcune riserve sul fatto che i
componenti dei Collegi di revisione, che, nella fattispecie in esame, possono anche essere integralmente composti da soggetti dotati
di esperienze professionali concernenti prevalentemente la realt contabile dimpresa, e meno nella realt contabile pubblica (art.
234, D.Lgs. 18.8.2000, n. 267), siano scelti dallEnte stesso presso cui debbono esercitare lattivit (interessante in proposito, appare
larticolo Un codice per sindaci e revisori apparso su Il Sole 24 Ore, n. 30, del 31.1.2005, di P. Ceroli e S. Cocchini, pag. 18, di
cui si riporta quanto segue: I crac finanziari degli ultimi anni hanno messo in evidenza i limiti dei sistemi di controllo delle societ;
parimenti significativo il mini glossario, riportato nello stesso articolo, che contempla le voci: Indipendenza, Indipendenza formale,
Indipendenza mentale); infine si fa riferimento a due pi recenti articoli, rispettivamente di R. Rizzardi e di G.L. Bertolli, apparsi sul
menzionato quotidiano nelle edizioni del 29.3.2006, a pag. 25, e del 31.3.2006, a pag. 21, concernenti anche lart. 22 della nuova
emananda Direttiva Europea. Particolare rilievo assumono, inoltre, gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della
Costituzione, comportanti, tra laltro, la caducazione dellattivit di controllo contabile da parte dei CoReCo. Si evidenzia, in ultimo,
che lo strumento di valutazione degli enti, correntemente denominato rating, pur avendo natura e scopi differenti dallattivit di
controllo di cui sopra, fattane salva lattenta valutazione della portata, potrebbe fornire, sia pure per aspetti di margine, un valore
aggiunto a tale attivit; tuttavia, anche in questo caso, lagenzia che deve rilasciare la certificazione liberamente scelta dallente che
dovr certificare (interessante appare larticolo Agenzie di rating, arriva il codice di trasparenza apparso su Il Sole 24 Ore, n. 356,
del 28.12.2004, di M. Longo, pag. 1, con prosecuzione a pag. 23, di cui si riporta quanto segue: Preservare la propria indipendenza
di analisi, eliminare o gestire i conflitti dinteresse omissis Questi i punti principali espressi nel codice di condotta delle agenzie
di rating messo a punto dallo Iosco, organizzazione mondiale delle autorit di vigilanza sui mercati finanziari omissis Il codice
che dovr essere incorporato da ogni agenzia in un proprio codice di autoregolamentazione omissis (si auspica che i codici
possano fornire contributi non solo formali). Si ricordano infine lOsservatorio sulla finanza e la contabilit degli enti locali (art. 154,
TUEL) e la Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali (art. 155, TUEL).
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Ragionerie. con listituzione dei Collegi dei revisori si assistito ad una forma di avvicinamento,
sotto il profilo, del pubblico al privato -), sia tramite la formalizzazione dei procedimenti contabili e
la loro standardizzazione. E questa seconda tipologia di strumenti, mirati, comunque, anche alla
rilevazione del risultato desercizio, che rientra nelloggetto delle seguenti considerazioni.
Il preliminare e sostanziale atto di gestione, comune con la realt privatistica, comporta
lindividuazione degli obiettivi che debbono essere raggiunti, delle relative priorit, nonch delle
risorse a disposizione: questo insieme di operazioni costituisce la fase della previsione; si tenga
presente che la contabilit dimpresa non registra le previsioni, che costituiscono elemento a
latere2, ma fondamentale per il suo sviluppo.
2
(Si consiglia al neofita di porre particolare attenzione ai contenuti della nota, invitandolo ad un approccio sereno in quanto le
precisazioni fornite troveranno nel prosieguo quegli approfondimenti necessari ad una miglior comprensione delle stesse)
La contabilit tenuta col metodo della partita doppia riporta nelle scritture iniziali lo Stato Patrimoniale dellimpresa e cio: le
disponibilit in denaro, i crediti, i debiti, le immobilizzazioni, le rimanenze, i ratei e i risconti, gli accantonamenti, gli ammortamenti,
nonch il Capitale Netto che la risultante della somma algebrica delle anzidette poste attive e passive e la cui composizione
costituita dal Capitale sociale (per le Societ), dal Risultato desercizio (utile o perdita) e dalle Riserve di capitale e di utile (Fondo di
riserva legale, Fondo di riserva straordinaria, altre Riserve di capitale, comprese quelle costituite da utili non distribuiti derivanti da
esercizi pregressi). Si anticipa che:
i ratei (attivi o passivi) sono formati da quelle quote di ricavi o costi di competenza dellesercizio in corso, la cui manifestazione
finanziaria avverr invece nel successivo esercizio (si pensi, ad esempio, ad un canone di locazione con cadenza semestrale e
decorrenza 1 ottobre, con pagamento posticipato: la manifestazione finanziaria concernente il semestre avverr il 31 marzo
dellesercizio successivo, ma evidente che le quote parte di ottobre, novembre e dicembre cio i tre sesti del canone -, sono
di competenza economica dellesercizio in corso);
i risconti (attivi o passivi) sono formati da quelle quote di costi o ricavi la cui manifestazione finanziaria avviene nellesercizio
in corso, ma che afferiscono alla competenza economica del successivo esercizio (mutatis mutandis vale quanto detto al punto
precedente).
Col metodo della partita doppia, in sostanza, si rilevano allinizio di ogni esercizio i mezzi finanziari e patrimoniali di cui
dispone limpresa provenienti dallesercizio precedente, rappresentando cos direttamente e in modo analitico il legame di continuit
con il passato dellimpresa.
La contabilit degli Enti pubblici tenuta col metodo delle scritture semplici (partita semplice) richiede, invece, la redazione
iniziale di un Bilancio di previsione, dove vengono prese in considerazione le risorse finanziarie e patrimoniali, non gi disponibili,
bens quelle di cui si ritiene di poter disporre nellesercizio di riferimento; come noto, tali mezzi sono prevalentemente di natura extra
patrimoniale (in quanto derivanti principalmente da imposte e tasse). A fronte di tali risorse, nel bilancio, vengono indicate le spese
che lente intende porre in essere per il conseguimento dei propri fini istituzionali, quantificandone i correlati ammontari, con
lobbligo che lammontare totale delle uscite previste non superi lammontare totale delle risorse individuate (cosiddetto Principio del
pareggio).
Nel Bilancio di previsione , tuttavia, indicato il Risultato contabile damministrazione (denominato avanzo/disavanzo di
amministrazione, diversamente che per limpresa dove viene definito utile/perdita e dove quantificato, secondo il principio della
competenza economica, senzaltro applicabile, come vedremo, anche alla contabilit finanziaria pubblica) previsto per lesercizio
precedente a quello cui si riferisce tale Bilancio; sicch, anche nellambito contabile pubblico, si realizza, sia pure in modo sintetico,
la rappresentazione del legame di continuit con il passato (e non potrebbe essere diversamente), continuit che trova la sua effettiva
definizione, quando, approvato il Rendiconto viene determinato il reale Risultato dellesercizio di riferimento (si rinvia a successivo
momento lindicazione dei modi e delle condizioni in base ai quali pu essere utilizzato effettivamente lavanzo di amministrazione,
nonch dei provvedimenti da assumere in caso di disavanzo).
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Competenza e cassa
I Bilanci possono essere redatti seguendo il principio della cassa o della competenza o in
forma mista:
-
il bilancio di cassa, non imposto dalla norma vigente per gli enti locali, prende in considerazione
tutte le entrate e le spese che si presume verranno effettivamente riscosse e pagate nellesercizio
cui il bilancio stesso si riferisce; esso si rapporta, cos, alle fasi di fatto e non gi a quelle di
diritto. Non importa se, con riferimento ad un esempio riportato nellintroduzione, il contratto
(fase dellimpegno) per lacquisto del frigorifero sia stato firmato a dicembre, importa solo
quando pagher il frigorifero e, quindi, se ci avverr nellanno successivo la relativa
manifestazione contabile avr rilevanza solamente per lanno successivo.
Esso consente un pi diretto controllo dellequilibrio dei flussi di entrata e di uscita ed elimina
la gestione dei residui (per quanto, poi, dei debiti pendenti debba comunque e necessariamente
tenersi conto e quindi non pare ne conseguano rilevanti benefici a fini semplificativi). Deve,
altres, considerarsi, come scrivono il Cassandro e lAmaduzzi, che le previsioni di cassa
comportano maggiori difficolt di quelle di competenza, data la maggiore incertezza connessa
alla determinazione anticipata delle somme che si riscuoteranno o si pagheranno, rispetto a
quella relativa alla determinazione delle somme che si avr il diritto di riscuotere o lobbligo di
pagare nellesercizio, come avviene invece per la redazione dei bilanci di competenza3; Il
bilancio di cassa, inoltre, non delimita per esercizio finanziario i fatti amministrativi e le
conseguenti responsabilit4
3
In A. Amaduzzi, P.E. Cassandro, Ragioneria Generale, Ed. A. Signorelli, Roma, 1962, pag. 273. Pur precisando di condividere tale
pensiero, doverosamente sevidenzia che nel Bennati viene altres riportata lopinione espressa da taluni che il bilancio di cassa sia
pi facile a redigersi e ad intendersi (A. Bennati, Manuale di contabilit di stato, Ed. Jovine, Napoli, 1977, pag. 204).
4
Si intendono per tali le aziende in cui lorgano volitivo distinto dallorgano amministrativo_ quelle, cio, in cui proprietario (o organo
deliberante) e lamministratore sono persone o enti diversi (v. Vianello, Istituzioni di ragioneria generale, Milano, 1930, pag. 21
20
G. Zaccaria, Corso di contabilit di stato, Ed. Stamperia nazionale , Roma, 1972, pag. 241.
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21
13
14
A. Bennati Manuale di contabilit di Stato, op. cit., pag. 202, da Quintavalle, Il controllo del bilancio, nel Rapporto della Commissione
economica allAssemblea Costituente, vol. V (II), Istituto Poligrafico dello Stato, 1946, pag. 312.
15
Queste credenze dimpegni, dopo la riforma amministrativa del 1923, pare non si siano pi verificate, per cui il bilancio di competenza esercita
oggi efficacemente la sua funzione di freno aglimpegni di spesa.
22
16
P. E. Cassandro, Ragioneria applicata I., Ed. A. Signorelli, Roma 1962, pag. 324
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23
Bilancio di previsione
Il Bilancio, nella realt pubblica, documento politico per eccellenza in quanto racchiude ed
espone in cifre i programmi e i piani di gestione dellEnte cui si riferisce.
Talvolta si tende a sottovalutarne limportanza perch esso viene inteso pi come
unagglomerato di cifre di rilevante complessit, trascurando che quelle stesse cifre significano ci
che lEnte intende realizzare, quali interessi ritiene di dover difendere o privilegiare e quali
trascurare, se intende crescere (nel senso di divenire pi efficiente, efficace ed economico),
vegetare, annichilirsi, quali risorse siano a disposizione dellEnte e la loro congruit rispetto alle sue
finalit istituzionali.
In parole povere, che cosa lEnte possa e voglia realizzare. Ci comporta la necessit di
unattenta lettura ed analisi dei bilanci da parte degli Amministratori, diversamente verrebbe
delegata ad una esigua minoranza di tecnici e politici la gestione delle scelte e della
programmazione. Problema di grande rilevanza che qui certamente non il caso di trattare, ma la
cui evidenziazione ci parsa necessaria per dare il giusto peso ad uno dei documenti di maggior
rilevanza nella vita di un Ente.
I bilanci, come si diceva in precedenza, possono essere redatti con criteri di competenza, o di
cassa, o misti; non si ritorner ad esporne le differenze, sebbene si tratti di un argomento su cui la
dottrina ha dibattuto e dibatte molto in relazione alla loro differenza funzionale ed utilit: quanto gi
accennato pare sufficiente ai fini della nostra conversazione.
Il bilancio come previsto dalla vigente normativa (D.Lgs. 18.12.2000, n. 267):
1. formulato in termini finanziari di competenza (art. 162); tuttavia, poich prevista liscrizione
iniziale in Bilancio dellAvanzo o disavanzo di amministrazione presunto (art. 165, c. 11), esso
non si configura come di competenza pura, bens misto;
2
composto da due parti: la parte entrata ordinata in titoli, categorie e risorse, le quali ultime
costituiscono lunit elementare; la parte spesa ordinata in titoli, funzioni, servizi ed interventi
i quali ultimi costituiscono lunit elementare. Per le entrate e le spese relative ai servizi per
conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, lunit elementare esclusivamente il capitolo
(artt. 164, 165 e 168);
Il complesso delle entrate costituisce una realt inscindibile al pari del complesso delle spese (di particolare interesse
appare la considerazione di G. Zaccaria, in Corso di contabilit di stato, op. cit., pag. 269, ove precisa che se un tributo
24
4. tutte le entrate sono iscritte in bilancio al lordo delle spese di riscossione a carico e di altre
eventuali spese ad esse connesse. Parimenti tutte le spese sono iscritte in bilancio integralmente
senza alcuna riduzione delle correlative entrate. Sono, inoltre, vietate le gestioni di entrate e di
spese che non siano iscritte in bilancio (art. 162, c. 4);
5. ha carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa, fatta eccezione per i servizi
per conto terzi (art. 164, c. 2);
6. approvato dal consiglio entro il 31 dicembre dellesercizio precedente a quello cui si riferisce
(art. 151, c. 1) ed predisposto dallorgano esecutivo nei termini previsti dal regolamento di
contabilit dellente (art. 174, c. 1 e 2);
7. corredato da numerosi documenti: la relazione previsionale e programmatica, il bilancio
pluriennale, il rendiconto deliberato del penultimo esercizio, il programma triennale dei lavori
pubblici, ecc. (artt. 151 e 172); i documenti di bilancio debbono comunque essere redatti in
modo da consentirne la lettura per programmi, servizi ed interventi (art. 151, c. 3).
Il Bilancio prevede anche una particolare posta, denominata Fondo di riserva, che non
deve essere inferiore allo 0,30% e superiore al 2% della previsione totale delle spese correnti, da
utilizzarsi per le spese impreviste; esso pu essere utilizzato con deliberazione dellorgano
esecutivo, da comunicare allorgano consiliare (art. 166), che provvede nel corso della variazione di
assestamento generale alla verifica anche del Fondo di riserva.
Anche nei casi di spese durgenza, per i quali previsto che le variazioni di bilancio siano
adottate dallorgano esecutivo, le stesse debbono essere ratificate dal Consiglio entro i 60 giorni
successivi e comunque sempre entro il 31 dicembre dellanno in corso (art. 175). In sostanza si pu
concludere che il legislatore ha voluto fortemente affermare il principio in base al quale lorgano
cui la norma fornisce la potest di approvazione del bilancio, che la conseguenza di un
procedimento di programmazione e di scelte politiche, sia a conoscenza di tutti gli interventi
modificativi del bilancio approvato.
venisse correlato ad una spesa particolare, lincremento del gettito porterebbe ad accrescere la spesa correlata ed una
diminuzione, comporterebbe, a spesa consolidata, unaffannosa ricerca di risorse da destinarsi allo specifico scopo).
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Il bilancio deve contenere tutte le entrale e le uscite dellente; le entrate e le uscite debbono essere rappresentate per i
corrispondenti valori integrali (non ammesso, ad esempio, registrare unentrata tributaria al netto delle spese di
riscossione sostenute: dovr quindi essere considerato per lentrata il gettito complessivo lordo e per luscita
lammontare delle predette spese).
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Lammontare complessivo delle entrate deve essere uguale a quello delle spese; ci da solo non comunque
bastevole a determinare lequilibrio finanziario che tiene conto, altres, dellequilibrio tra accertamenti e impegni, tra
situazione creditoria e debitoria, tra riscossioni e pagamenti (cassa). Dovrebbe inoltre porsi attenzione al rispetto
dellequilibrio economico (proventi e spese). E appena il caso di precisare che un ente pubblico, per sua natura e scopo,
non pu prefissarsi la realizzazione di avanzi.
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I cittadini debbono avere la possibilit di conoscere il bilancio, documento fondamentale della vita pubblica.
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Non appare occasionale che il legislatore abbia sentito la necessit di ribadire in maniera ripetuta i principi della veridicit, del
pareggio finanziario e della pubblicit.
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La dimostrazione dei risultati della gestione avviene attraverso il Rendiconto che comprende
Il Conto del bilancio, il Conto economico e il Conto patrimoniale, come da D.Lgs. 267/2000 (i
singoli articoli di riferimento sono indicati di seguito alla sotto riportata descrizione di ciascuno dei
tre documenti):
1. il Conto del bilancio: dimostra i risultati finali della gestione autorizzatoria contenuta nel
bilancio annuale rispetto alle previsioni; per ciascuna risorsa dellentrata e per ciascun
intervento della spesa, nonch per ciascun capitolo dei servizi per conto di terzi, distintamente
per residui e competenza, indica, rispettivamente in entrata e in uscita, le somme accertate con
distinzione della parte riscossa e quella ancora da riscuotere e le somme impegnate, con
distinzione tra quelle pagate e quelle ancora da pagare.
E il documento che costituisce lovvio e naturale contraltare al Bilancio di previsione; esso non
soltanto la rappresentazione degli accertamenti e degli impegni assunti, delle entrate e delle
uscite verificatesi in relazione allesercizio di riferimento: il documento che permette di
verificare se gli obbiettivi programmati nella previsione, ed eventualmente adeguati con le
successive variazioni, siano stati posti in essere, il loro onere effettivo e quindi, con il confronto
del servizio reso effettivamente alla comunit, lefficacia, lefficienza e leconomicit degli
stessi.
In sostanza il Conto del bilancio costituisce il pi importante strumento di controllo che
possiede lorgano dindirizzo e di scelta politica nei confronti di chi poi gestisce la realizzazione
della progettualit, cio lorgano esecutivo tramite i dirigenti.
Al Conto del bilancio sono annesse la Tabella dei parametri di riscontro della situazione di
deficitariet strutturale e la Tabella dei parametri gestionali con andamento triennale; tali
Tabelle sono altres allegate al Certificato del Rendiconto (art. 161 e 228);
2. il Conto economico: evidenzia i componenti positivi e negativi dellattivit dellente secondo
criteri di competenza economica. Comprende gli accertamenti e gli impegni del Conto del
bilancio, rettificati al fine di costituire la dimensione finanziaria dei valori economici riferiti alla
gestione di competenza, le insussistenze e sopravvenienze25 derivanti dalla gestione dei residui e
gli elementi economici non rilevati nel conto del bilancio. Esso redatto a struttura scalare e
quindi non a sezioni contrapposte e distinte per lattivo e il passivo.
Al Conto economico accluso un prospetto di conciliazione che partendo dai dati finanziari del
Conto del bilancio, con laggiunta degli elementi economici, raggiunge il risultato finale
economico (art. 229).
Il Risultato di gestione evidenziato dal Conto Economico deve coincidere con la Variazione
patrimoniale netta intervenuta nello stesso periodo, risultante dal Conto del Patrimonio;
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Si ricorda, in sintesi, che: le sopravvenienze si originano da accadimenti di natura economica che si riferiscono ad elementi che
hanno concorso a determinare il reddito in precedenti esercizi; le plus e minus valenze da cessioni di beni che non rientrano
nellordinaria attivit dimpresa.
26
3. il Conto del patrimonio: rileva i risultati della gestione patrimoniale e riassume la consistenza
del patrimonio al termine dellesercizio, evidenziando le variazioni intervenute. Per patrimonio
sintende il complesso dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e passivi, suscettibili di valutazione
ed attraverso la cui rappresentazione contabile ed il relativo risultato finale differenziale
determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale; sono inclusi i beni del demanio
(art. 230).
La Variazione patrimoniale netta deve coincidere con il risultato del Conto Economico.
Al Rendiconto di gestione sono allegati la prevista relazione dellorgano esecutivo, quella dei
revisori dei conti, nonch lelenco dei residui attivi e passivi, distinti per anno di provenienza;
inoltre assume particolare rilevanza il prospetto con il quale viene dimostrato il Risultato contabile
damministrazione (Avanzo o Disavanzo).
Per gli approfondimenti del caso, si rinvia a quanto precisato in prosieguo ed in particolare alla
successiva Parte sesta.
27
Come gi indicato, i residui non sono altro che debiti e crediti dellente pubblico, non pagati
e non riscossi entro la scadenza dellesercizio nel quale si verificato limpegno o laccertamento;
essi sono connessi alla contabilit di competenza perch derivano dalle fasi dellaccertamento e
dellimpegno.
Residui attivi sono quelli relativi ai crediti e Residui passivi sono quelli relativi ai
debiti. Riprendendo lesempio del frigorifero, riportato nellintroduzione, si supponga che nel mese
di dicembre dellesercizio n si stipuli il corrispondente contratto di acquisto per un prezzo di .
400,00 e si versino seduta stante .. 30,00 di acconto; il pagamento del saldo avverr alla consegna
dellelettrodomestico che sar effettuata nellesercizio n+1; . 370,00 costituiranno pertanto il
residuo passivo, relativo alloperazione esaminata in riferimento allesercizio n+1 ed in tale
esercizio pagheremo quindi . 370,00 in conto residui e non gi nella competenza del nuovo anno,
in quanto il pagamento deriva da un impegno assunto nellanno precedente e quindi di competenza
dello stesso.
La loro esistenza pu essere fisiologica o patologica a seconda del fatto che derivino da
entrate accertate i cui tempi di versamento non possano essere gestiti dallente (es.: trasferimenti
dallo Stato o dalle Regioni), dal protrarsi nel tempo dei pagamenti dovuti da terzi alle naturali
scadenze degli stessi, o da imprevisti indipendenti dalla volont dellente, oppure che, invece,
indichino uneffettiva incapacit di riscuotere e/o di pagare. Quindi lammontare ex se dei residui
non necessariamente espressione di buono o cattivo funzionamento: per una valutazione del
genere si rende necessaria unattenta analisi delle ragioni a monte.
Il riaccertamento dei residui loperazione che viene fatta prima dellinserimento nel conto
del bilancio degli stessi e consiste nella revisione delle ragioni del loro mantenimento in tutto o in
parte. Si riferisce ovviamente ai residui provenienti dai precedenti esercizi, in quanto quelli relativi
allesercizio chiuso si sono formati proprio, per la definizione datane, si perdoni il gioco di parole,
con la chiusura dellesercizio. E unoperazione che incide sul Risultato contabile
damministrazione in quanto, come meglio si vedr nel successivo capitoletto, esso dato dal fondo
di cassa al 31 dicembre, aumentato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi.
Deve, ovviamente, tenersi conto delle intervenute eventuali prescrizioni di legge.
28
29
30
PARTE SECONDA
31
32
I Sistemi di scritture26
26
Le definizioni riportate sono state ampiamente mutuate dal Corso di Ragioneria ad uso degli Istituti Tecnici Commerciali, P. E.
Cassandro e A. Amaduzzi, Ed. A. Signorelli, Roma 1962/1963.
33
vecchio allesercizio nuovo (imputazione al conto Perdite e profitti delle rimanenze e dei
risconti provenienti dal precedente esercizio);
4. le scritture per la gestione annuale sono quelle dirette alla registrazione delle operazioni di
rilevanza contabile compiute nellesercizio;
5. le scritture di assestamento, comportano la definizione della competenza economica e,
quindi, la determinazione del risultato desercizio e del Capitale alla fine dellesercizio
stesso, e si propongono, oltre che di registrare le operazioni eventualmente non rilevate
precedentemente nella gestione annuale:
5.1. dintegrare e rettificare i valori che gi risultano iscritti nei conti (ammortamenti e
rimanenze attive e passive);
5.2. dimmettere nel conto Perdite e profitti le risultanze dei conti economici;
5.3. limmissione nellesercizio dei valori presunti relativi agli esercizi futuri
(accantonamenti ai Fondi di Manutenzioni straordinarie, di Svalutazione crediti, ecc.);
6. a le scritture di chiusura sono analoghe e contrapposte alle scritture iniziali, mettono in
evidenza i dati che esprimono lo stato patrimoniale finale e il risultato economico dellesercizio;
si tratta di scritture proprie della contabilit tenuta con il metodo della partita doppia, ma che
assumono rilevanza in quanto ai contenuti, anche ai fini della determinazione del risultato
economico risultante dal corrispondente conto, che gli enti locali debbono redigere, in
conformit a quanto previsto dallart. 229 del T.U. 18.8.2000, n. 267, come meglio si vedr in
seguito.
34
35
2. CONTABILITA PUBBLICA:
2.1. il denaro, i debiti e i crediti costituiscono beni di natura finanziaria che misurano
fenomeni di natura economica (al pari quindi di quanto per la realt privata); gli
incassi e i pagamenti sono sempre preceduti da un accertamento o un impegno che
segnano il sorgere di un diritto a riscuotere (credito) o il sorgere di un obbligo di pagare
(debito)
2.2. le entrate ed uscite effettive sono rispettivamente costituite da:
2.2.1. proventi di varia natura e dalla vendita di beni duso; incrementano il
patrimonio dellazienda;
2.2.2. spese e oneri riguardanti la gestione aziendale e dallacquisto di beni duso;
2.3. le entrate e le uscite per movimenti di capitale sono rispettivamente costituite da:
36
2.10. lElasticit si raggiunge, almeno entro certi limiti, attraverso appositi stanziamenti
per spese impreviste (Fondo di riserva).
39
40
PARTE TERZA
41
42
Si cercher qui di fornire gli elementi di base, a chi non ne abbia conoscenza, dei principi sui
quali si fonda la partita doppia, riportando altres una esemplificazione essenziale, ma ritenuta
sufficiente ai fini del relativo apprendimento.
Per rendere, a sommesso parere di chi scrive, meno ostico lapproccio, si far riferimento al
sistema di rilevazione cosiddetto del Capitale e del risultato economico29,che si ritiene presenti
una maggior snellezza rispetto ad altri, dei quali, una volta appresi i principi di base del predetto
sistema, diviene pi agevole appropriarsi.
Nellanzidetto sistema, dunque, vengono individuate due grandi categorie di conti chiamati
rispettivamente finanziari ed economici:
a. i conti finanziari sono quelli accesi al denaro ai crediti ai debiti e cio la cassa, i depositi
bancari, le cambiali attive e passive, i clienti, i fornitori, ecc.; essi misurano, quando non si
compensano tra di loro, le corrispondenti variazioni economiche positive e negative;
b. i conti economici sono quelli accesi ai costi e ai ricavi.
I conti vengono rappresentati con una struttura a T come sotto riportata, denominata
mastro opportunamente intestato al conto che rappresenta; la sezione a sinistra della linea
mediana verticale si chiama Dare e quella a destra Avere
Per convenzione, nei conti finanziari le variazioni attive si scrivono a sinistra della
linea mediana, cio nella Sezione Dare, e le variazioni passive a destra, cio nella Sezione
Avere; nei conti economici avviene uninversione e cio le variazioni positive si scrivono a
destra della linea mediana, cio in Avere (come si dice pi brevemente) e le variazioni negative
a sinistra, cio in Dare.
29
Un illustre insegnante di Ragioneria, Arcangioli Simonetto, per lungo periodo Assistente del Prof. Amaduzzi, nel corso del suo magistero, usava pi
brevemente la denominazione di Sistema del Reddito.
43
Conti finanziari
- denaro
- crediti
+ debiti
Conti economici
costi
- ricavi
A
ricavi
- costi
conti ai costi e ricavi: Merci c/ acquisti (materie prime, semilavorati, ecc.); Spese generali;
Stipendi e salari; Compensi a collaboratori esterni; Spese di rappresentanza; Spese telefoniche;
Spese di cancelleria; Spese per fornitura di energia elettrica, gas e acqua; Spese di
amministrazione; Spese di rappresentanza; Quote di ammortamento; Quote di accantonamento
per svalutazione crediti; Interessi passivi; Sconti e abbuoni passivi; Fitti passivi; Interessi
bancari; Insussistenze e sopravvenienze; Oneri tributari (o Imposte e tasse); Merci c/ vendite;
Fitti attivi; Interessi attivi; Plusvalenze; Sconti e abbuoni attivi; Perdite e Profitti (come si
vedr di seguito un conto che ha la funzione di collettore, in quanto, in chiusura desercizio, si
trasferiscono ad esso tutti i saldi dei conti economici e si rettifica con le scritture iniziali di
trapasso iniziali e finali di assestamento: raramente viene movimentato, quindi, in corso
desercizio); Utile/Perdita desercizio; ecc.;
conti alle immobilizzazioni (quelli cio che ne quantificano il valore, comprese le eventuali
rivalutazioni. Si ricorda che i relativi costi vengono ammortizzati in pi esercizi quindi
gravano per ciascun esercizio solo per le rispettive quote di pertinenza, conformemente a quanto
previsto dalla vigente normativa -): Terreni e fabbricati; Impianti e macchine; Attrezzature;
Mobilio; Spese dimpianto; Fondo ammortamento Fabbricati; Fondi ammortamento impianti e
macchine; Brevetti; beni, come si suol dire, a fecondit ripetuta.
conti alle rimanenze desercizio (conti cio che misurano costi e ricavi a cavallo di due
esercizi): Merci, Semilavorati, Materie prime, Scorte, ecc. c/rimanenze; Risconti attivi e passivi;
Ricavi anticipati.
Per introdurre alle modalit tecniche della partita doppia, come anticipato, si riportano
alcuni esempi:
44
Esempio primo (per rendere pi semplice lapproccio non si considera lIVA): in data 5
marzo viene effettuato un acquisto di cancelleria per . 50,25: in questo caso interessato un conto
economico Spese di cancelleria ed un conto finanziario Fornitori; si effettueranno pertanto le
seguenti scritture sui due relativi mastri:
Fornitori
50,25
(+ debiti)
Spese di cancelleria
50,25
(costo)
Abbiamo scritto 50,25 nella sezione Avere del conto finanziario Fornitori in quanto si tratta
di un incremento dei debiti e abbiamo scritto 50,25 nella sezione Dare del conto economico Spese
di cancelleria in quanto si tratta di un costo. E appena il caso di precisare che nella realt contabile
sono tenuti tanti conti sotto mastri quanti sono i fornitori ed i clienti, che vengono poi raggruppati
nei mastri pi generali Fornitori e Clienti e cos per debitori e creditori, ecc.
Fornitori
50,25
(- debiti)
A
50,25
Banca c/c
50,25
(- crediti)
Esempio terzo (questa volta pi complesso, considerando lIVA e gli sconti): in data 7
marzo vengono vendute delle merci prodotte per un valore di . 100,00, praticando uno sconto
passivo di 2,00 (vengono, dunque, interessati due conti finanziari: Clienti e I.V.A. c/ erario,
nonch due conti economici: Merci c/ vendite e Sconti e abbuoni passivi):
45
Clienti
Merci c/ vendite
118,00
(+ crediti)
100,00
(Ricavo)
I.V.A. c/ erario
2,00
(- ricavi)
20,00
(+ debiti)
Si sar notato che, in relazione ad ogni operazione proposta, il totale complessivo dei valori
scritti in dare dei conti uguale al totale complessivo dei valori scritti in avere. Questa uguaglianza
costituisce una regola fissa delle scritture bilancianti: per ogni operazione registrata il relativo
totale complessivo registrato del Dare deve sempre essere uguale al totale complessivo
registrato nellAvere dei conti interessati.
Tutti i mastri (conti a T) sono raggruppati in un apposito Registro denominato, per lappunto,
Mastro; le scritture relative vengono altres tenute in maniera sintetica, e quindi di pi immediata
lettura, in un altro Registro denominato Giornale, come rappresentato appresso in relazione agli
esempi fatti:
--------------------- 5 marzo ------------------------Spese di cancelleria @.
Fornitori
per acquisto di cancelleria
-------------------- 5 aprile --------------------------Fornitori
@
Banca c/c
Per pagamento fatt. n. del
--------------------- 7 marzo ------------------------Conti diversi
@
Conti diversi
per vendita di merci, fatt. n. del .
Clienti
Sconti e abbuoni passivi
@
@
---------------------
50,25
50,25
120,00
118,00
2,00
--------100,00
20,00
Merci c/ vendite
I.V.A c/ erario
--------------------------
Nelle registrazioni sopra esemplificate, che vengono denominate Articoli, a sinistra si sono scritti i
nomi dei conti che sono stati movimentati in dare e a destra i nomi di quelli che sono stati
movimentati in avere ed questa la regola basilare di scrittura su cui sinforma il Giornale. Si sar
inoltre rilevato che quando in dare o in avere, per una stessa operazione vengano interessati pi
conti, nellintestazione dellarticolo viene apposta la voce generica Conti diversi
46
176.791,00
100.800,00
68.900,00
3.000,00
40,00
50,00
30
E stato usato il termine imputazione in quanto i Fondi di ammortamento, che hanno natura economica, indicano la parte ammortizzata dei beni a
fecondit ripetuta cui si riferiscono, quindi il loro valore economicamente considerato e pertanto non sono ricettori di accantonamenti; economico
altres il conto Ammortamenti che segna la parte di costo relativa allutilizzazione dei predetti beni imputabile allesercizio di riferimento.
47
Clienti
Crediti diversi
Banca c/c
Cassa
------------------
@ Capitale Sociale
@ Utile desercizio
@ Fondi di riserva31
@ Fornitori
@ Debiti diversi
@ Fondo ammortamento
immobili
@ Fondo ammortamento
macchine e attrezzature
@ Fondo svalutazione
crediti
@ Fondo TFR
@ Fondo imposte e tasse
@ Risconti passivi
@ Ratei passivi
d.d.
---------------------------
2.000,00
501,00
1.000,00
500,00
-------------130.000,00
7.090,00
20.000,00
3.000,00
151,00
10.000,00
5.000,00
50,00
800,00
650,00
30,00
20,00
3.040,00
3.000,00
40,00
30,00
I tre conti evidenziati in neretto costituiscono, come gi precisato, il Capitale Netto dellimpresa.
48
@ Fondi di riserva
@ Soci
@ Erario c/ ritenute
------------------ g. m. --------------------------Conti diversi
@ Banca c/c
per pagamento quote utili spettanti e ritenute
Soci
Erario c/ritenute
------------------ g. m. --------------------------Conti diversi
@ Fornitori
per acquisto di merci; fatt. n. del .
Merci c/ acquisti
IVA c/ erario
------------------ g. m. --------------------------Fornitori
@ Banca c/c
per pagamento fatt. n. del
------------------ g. m. --------------------------IVA c/ erario
@ Banca c/c
per versamento IVA
------------------ g. m. --------------------------Stipendi
@ Conti diversi
per pagamento stipendi
@ Dipendenti
@ Erario c/ ritenute
@ Enti prev. ed ass.
@ Fondo TFR
------------------ g. m. --------------------------Oneri prev ed ass.
@ Enti prev. ed ass.
Contributi su stipendi a carico societ
------------------ g. m. --------------------------Conti diversi
@ Banca c/c
per pagamento ritenute erariali, prev. ed ass.
Dipendenti
Erario c/ ritenute
Enti prev. ed ass.
------------------ g. m. ------------------------------Spese generali
@ Banca c/c
per pagamento spese generali
------------------ g. m. --------------------------Imposte e tasse
@ Erario
Imposte esercizio precedente
-----------------d.d.
------------------------Fondo Imposte e tasse @ Imposte e tasse
Utilizzazione del fondo
-----------------g.m.
------------------------Erario
@ Banca c/c
pagamento imposte esercizio n-1
------------------ g. m. --------------------------Conti diversi
@ Debiti diversi
per maturazione fitto posticipato periodo 1.2 / 31.1
Fitti passivi
49
350,00
4.920,00
1.820,00
6.740,00
4.920,00
1.820,00
3.600,00
3.000,00
600,00
3.600,00
3.800,00
5.400,00
4.000,00
1.000.00
350,00
50,00
175,00
5.525,00
4.000,00
1.000,00
525,00
1.000,00
650,00
650,00
650,00
240,00
220,00
Ratei passivi
20,00
240,00
120,00
70,00
50,00
120,00
360,00
360,00
120,00
100,00
20,00
si rilevano quindi gli interessi bancari maturati nellanno, le spese bancarie e imposte relative
------------------ g. m. --------------------------Conti diversi
@ Interessi bancari
2,00
interessi e spese anno precedente
Crediti verso banca
0,73
Spese bancarie
1,00
Imposte e tasse
0,27
-----------------d.d.
-------------------------(nellesercizio successivo, una volta che la banca avr provveduto allaccreditamento, si far la
registrazione: Banca c/c @ Crediti verso banca
. 0,73)
Le scritture di assestamento possono essere compendiate brevemente nelle seguenti:
------------------ 31 dicembre ------------------------Fitti attivi
@ Risconti passivi
210,00
(*)quota di competenza futuro esercizio 1.1 / 30.7
-----------------d.d.
--------------------------Fitti passivi
@ Ratei passivi
10,00
pertinenza esercizio corrente fitto posticipato1.12 /31.11
-----------------d.d.
--------------------------Merci c/rimanenze @ Perdite e profitti
500,00
per rilevazione delle rimanenze finali di merci
-----------------d.d.
--------------------------Ammortamenti
@ Conti diversi
7.000,00
per imputazione quote ammortamento
50
5.000,00
2.000,00
3,00
800,00
22.222,00
22.000,00
220,00
2,00
17.709,27
3.100,00
5.400,00
175,00
1.000,00
1,00
3,00
230,00
7.000,00
0,27
800,00
e quindi si provvede alla rilevazione del risultato desercizio calcolando il saldo del conto
Perdite e profitti (se il totale della sezione avere maggiore del totale della sezione dare vi un
utile, diversamente una perdita):
-----------------d.d.
--------------------------Perdite e profitti
@ Utile desercizio
2.002,73
Utile conseguito
-----------------d.d.
--------------------------Eccoci, finalmente, giunti alle scritture di chiusura, ovvero alla determinazione dello
Stato Patrimoniale come risultante costituito al termine dellesercizio:
-----------------d.d.
--------------------------Diversi
@
Diversi
179.546,73
32
il saldo di un Mastro dato dalla differenza tra il totale Dare e il totale Avere; le modalit di registrazione dei saldi
nei Mastri sono riportate al punto 4. delle seguenti conclusioni finali.
51
------------------
130.000,00
2.002,73
20.350,00
3.000,00
120,00
151,00
15.000,00
7.000,00
53,00
850,00
800,00
210,00
10,00
-------------100.800,00
68.900,00
500,00
2.000,00
501,00
20,00
6.565,00
0,73
260,00
@ Immobili
@ Macchine e attrezzi
@ Merci c/ rimanenze
@ Clienti
@ Crediti diversi
@ IVA c/ erario
@ Banca c/c
@ Crediti verso banca
@ Cassa
d.d.
--------------------------
Con il che si sono completate le scritture dEsercizio; si noti, in via conclusiva, quanto
segue:
1. nelle scritture Diversi @ Diversi, per apertura dei conti e per chiusura dei conti (cio lo
Stato patrimoniale iniziale e finale), il totale registrato in Dare deve sempre essere uguale
al totale registrato in Avere; diversamente si in presenza di squadrature le cui cause
debbono essere individuate ed eliminate;
2. negli esercizi successivi al primo la scrittura Diversi @ Diversi, per apertura dei conti,
esattamente linverso della scrittura Diversi @ Diversi, per chiusura dei conti dellesercizio
precedente (cio i conti e le relative poste di chiusura in avere sono iscritte nel dare dellapertura
e viceversa);
3. per capire meglio le scritture in questione debbono sempre essere tenuti presenti i movimenti nei
vari mastri interessati;
52
(s)
65
35
A
10
40
50
100
100
100
==========================
5. nelle sopra riportate scritture di chiusura si evidenziato in neretto il risultato desercizio, nella
fattispecie Utile, che, si ripete, rilevabile sia dal conto Perdite e profitti, sia dallo Stato
patrimoniale (risultante, si ribadisce, dalle scritture Diversi @ Diversi), che ospita conti di natura
finanziaria, conti accesi al patrimonio immobiliare, conti di rettifica della competenza economica
(ratei, risconti, rimanenze), gli ammortamenti e gli accantonamenti, nonch il Capitale Netto, sia dal
confronto tra il Capitale Netto iniziale dellesercizio e quello finale, tenendo conto degli eventuali
utili distribuiti nel corso dellesercizio, al netto di quelli portati a riserva di capitale, senza, peraltro,
che a tal fine si renda necessario lutilizzo di uno specifico metodo di scritturazione, in esclusione di
altri.
Vi sono poi dei conti supplementari, denominati Conti dordine, nei quali costante
leguaglianza tra addebitamenti e accreditamenti e che pertanto non rilevano ai fini della
determinazione del risultato desercizio; essi sono accesi agli eventuali beni appartenenti a terzi
depositati presso lazienda o appartenenti allazienda ma depositati presso terzi oppure a specifici
rischi che assume lazienda, destinati a cessare (avalli, fidejussioni)34. Se ne fornisce, dunque, una
sintetica esemplificazione:
al ricevimento di titoli in garanzia
------------------------------g. m..
-------------------------Titoli in deposito a cauzione @
Economato c/ cauzioni
assunzione in carico di n. titoli depositati da
relativamente a
------------------------------g. m..
-------------------------e successivamente a restituzione dei titoli:
------------------------------g. m..
-------------------------Economato c/ cauzioni
@
Titoli in deposito a cauzione
restituzione di n. titoli depositati da
relativamente a
------------------------------g. m..
-------------------------con il che i due conti risultano azzerati.
Se la restituzione dei titoli dovesse avvenire in esercizio successivo a quello in cui stato
effettuato il deposito, i conti Economato c/ cauzioni e Titoli in deposito a cauzione appariranno
33
34
ordinariamente non appare significativa la registrazione tramite questi conti degli impegni dacquisto o di vendita.
53
nelle scritture di chiusura (diversi a diversi) rispettivamente in dare e avere e nelle scritture di
apertura (diversi a diversi) dellesercizio successivo, rispettivamente in avere e dare; ci vale per
tutti i conti dordine.
Nel caso sia lazienda a depositare presso altri propri titoli, i conti interessati potrebbero
denominarsi Depositari ns. titoli e Titoli presso terzi in deposito; in presenza di fidejussioni
concesse: Debitori per fidejussioni e Fidejussioni per conto terzi.
54
PARTE QUARTA
55
56
Da quanto precede abbiamo potuto costatare che con il metodo della partita doppia (scritture
bilancianti) la determinazione del risultato desercizio muove dai conti finanziari (cassa, debiti e
crediti) nella loro funzione di misuratori delle variazioni di natura economica rilevate nei
corrispondenti conti economici; vi cos specularit nella quantificazione dei fatti contabili tra il
sistema dei conti finanziari e quello dei correlati conti economici, le cui risultanze sono rese di
competenza economica tramite le scritture iniziali di trapasso e quelle di assestamento, nonch
tramite la considerazione degli eventuali fatti contabili privi di manifestazione finanziaria.
La costruzione della competenza economica, competenza pi circoscritta di quella prevista
dal criterio di competenza proprio della contabilit finanziaria pubblica, avviene, cos, attraverso la
rilevazione di fattori che non dipendono e non discendono dal metodo di tenuta delle scritture
adottato perch sono ricavati da altre fonti (ricognizioni di magazzino, determinazione delle quote
di riscossioni e pagamenti di pertinenza dellesercizio tramite i ratei e i risconti, conteggi delle
quote di ammortamento e di accantonamento, rilevazione degli eventuali fatti contabili privi di
manifestazione finanziaria) e, solo successivamente alla loro determinazione e quantificazione,
recepiti dal tipo di contabilit usato. Perci si conferma quanto evidenziato al punto 2. I sistemi di
scritture Parte seconda, e cio che la determinazione del risultato economico desercizio pu
avvenire indifferentemente anche tramite luso di scritture semplici (sulle quali si fonda la
contabilit finanziaria degli enti pubblici), purch, parimenti, vengano presi in considerazione i
predetti fattori.
Linesistenza di soluzioni di continuit tra la contabilit dimpresa e quella
pubblica stato recepita, e non avrebbe potuto essere altrimenti, anche dal legislatore con la L.
77/1995 e riconfermato nel TUEL - D.Lgs. 267/2000 ; infatti per la costruzione del Conto
Economico sono stati individuati gli stessi strumenti usati nel contesto privatistico al fine di
determinare la competenza economica e quindi il risultato economico desercizio (cio, si ripete, i
contenuti delle scritture iniziali di trapasso, nonch delle scritture di assestamento e quelle di
rilevazione degli eventuali fatti contabili privi di manifestazione finanziaria).
La determinazione del risultato desercizio, che, si ribadisce, nellimpresa informato al
conseguimento dellutile, nellente pubblico informato alla verifica del rispetto degli equilibri
finanziari in relazione al conseguimento dei fini istituzionali di pertinenza:
1. nella realt privatistica, si configura in utile o perdita, ricavabili indifferentemente:
dalla differenza delle sezioni dare e avere del conto Perdite e Profitti; cio dal
confronto dei costi e dei ricavi resi di competenza economica;
dallincremento o dal decremento del Capitale Netto rispetto alla sua consistenza
risultante allinizio dellesercizio, tenuto conto degli utili distribuiti nellesercizio
di riferimento, in quanto comportanti una riduzione del Netto35:
(1) Un = CNn - (CNn-1 - Udn-1 ) 36
35
a tali fini dovr, ovviamente, essere tenuto conto anche delle eventuali variazioni apportate al Capitale nel corso dellesercizio.
36
Legenda:
57
per cui
(2) Un = CNn CNn-1 + Udn-1
Si ricorda che il Capitale netto:
a) dato dalla differenza tra la sommatoria delle poste comprese nella
Sezione dellattivo (denaro, crediti, immobilizzazioni, rimanenze, ratei e
risconti) e la sommatoria di quelle comprese nella Sezione del passivo
(debiti, ratei e risconti, accantonamenti, e fondi di ammortamento) dello
Stato Patrimoniale, cio:
(3) CNn = An Pn
b) costituito dal Capitale Sociale, dal Risultato desercizio, dal Fondo di
riserva ordinario - legale, dal Fondo di riserva straordinario e dalle altre
riserve di capitale, comprese quelle costituite da utili non distribuiti
derivanti da esercizi pregressi, nonch dallutile dellesercizio di
riferimento, cio:
(4) CNn = Csn + Risn +Un37
Per comodit, ai fini del presente lavoro, derivando dalla precedente formula, si
rappresenta il Capitale Sociale e le Riserve di capitale (non comprensive quindi del
risultato dellesercizio di riferimento) come:
(5) CNnrn = Csn + Risn
Inoltre per la definizione di Capitale Netto della n. (4), sostituendo opportunamente,
si ottiene
Legenda:
58
In virt di quanto sopra, partendo dallo Stato patrimoniale risultante della contabilit in
partita doppia, come determinatosi alla fine dellesercizio (rappresentabile, si ripete, con la scrittura
esemplificativa diversi @ diversi, per chiusura dei conti, riportata a pag. 48), considerata la
seconda versione della n. (7) e operando i raggruppamenti delle poste risultanti dal predetto
documento come di seguito indicati, pare di poter sintetizzare nelle sotto riportate formule il
collegamento tra avanzo/disavanzo di amministrazione e utile/perdita desercizio, o ancor meglio, la
richiamata inesistenza di soluzioni di continuit tra Risultato contabile di amministrazione e
Risultato economico
(8) Un = Aan + In + Rn - CNnrn Fn39
quindi
(9) Aan = Un In - Rn + CNnrn + Fn
38
Legenda:
Legenda:
Aan = Avanzo di amministrazione dellesercizio n e cio saldo di cassa + crediti debiti: Aan = Sn + Cn Dbn
In =valore delle immobilizzazioni allesercizio n
Rn = somma algebrica delle scritture di assestamento relative allesercizio n
CNnrn = Capitale netto come risultante allesercizio n, non comprensivo del risultato dellesercizio n, ma comprensivo
dellammontare delle Riserve di capitale - vedasi la nota alla formula (4) - costituite, talch: CNnrn = CNn Un;
Fn = tutti i Fondi sia di ammortamento che quelli derivanti da altri tipi di accantonamenti allesercizio n, escluse, ovviamente, le
Riserve di Capitale (Riserva ordinaria - legale, Straordinaria e le eventuali altre).
N.B.: Si tenga presente che, come abbiamo visto, Un influenzato, altres, dalle rimanenze, dai ratei e dai risconti provenienti dal
precedente esercizio (scritture dinizio esercizio, identificate come di trapasso).
59
e, tenendo conto della n. (6) CNn = CNnrn + Un, sostituendo opportunamente si ottiene:
(10) Aan = CNn In Rn + Fn
inoltre, vista la n. (3) CNn = An Pn, si pu scrivere :
(11) Aan = An Pn In Rn + Fn
Si evidenzia che dalla n. (10) discende una terza rappresentazione del Capitale Netto che
considera lAvanzo di amministrazione (per comodit si ripetono le due individuate
precedentemente: CN = A P; CN = Cs + Ris + U)
(12) CNn = In + Aan +Rn Fn
Non sono stati considerati i conti dordine o le partite di giro, rispettivamente per la
contabilit economica e quella finanziaria, in quanto essendo a pareggio per loro natura sono
ininfluenti (tali conti annotano poste che non fanno parte del patrimonio dellente).
Tenuto conto della corrente ottica dindividuazione degli aspetti economici della realt
pubblica, sia consentito evidenziare che il legislatore, con la L.77/1995 e successivo D.Lgs.
267/2000, confermando la tenuta della contabilit degli enti pubblici in argomento secondo il
principio di competenza, non ha posto alcun obbligo di tenuta di scritture in partita doppia, bens
unicamente quello della costruzione di un conto economico di matrice privatistica, attraverso i
passaggi di cui dianzi si fatto cenno; lart. 232 dello stesso T.U.E.L. precisa, infatti, che gli enti
locali, ai fini della predisposizione del Rendiconto della gestione, adottano il sistema di contabilit
che pi ritengono idoneo per le proprie esigenze.
Alla luce di quanto sin qui detto, non sembrerebbe di poter affermare che al di fuori della
contabilit tenuta secondo il predetto metodo non siano realizzabili i controlli di gestione, essendo
possibile imputare le partite di pertinenza ai centri di spesa o di costo in unottica di competenza
economica, perch abbiamo visto come questultima si possa determinare partendo,
indifferentemente, dalla contabilit finanziaria40.
Legare i conti finanziari ai Centri di costo e di spesa, infatti, non sembra diverso dal
compiere analoga operazione con i conti economici41, definendo del pari la competenza economica,
nel rispetto di quanto stabilito dagli artt. 10 e 11 del D.Lgs. 7.8.1997, n. 279, tramite la
predisposizione delle consequenziali rettifiche (scritture di trapasso, di assestamento e di
recipemento dei fatti contabili privi di manifestazione finanziaria); tale decreto istituisce, invero, un
40
la contabilit finanziaria, si consenta il volo pindarico, non afflitta n dal Principio di indeterminazione di Heisemberg, n dalle
leggi del caos.
41
Ci perch, come abbiamo visto, i conti finanziari misurano le corrispondenti variazioni di natura economica e pertanto i valori
rilevati sono identici.
60
sistema di contabilit economica fondato su rilevazioni analitiche, ma, anchesso non pone obbligo
di tenuta di scritture in partita doppia. Si ricorda che la valutazione economica del risultato
desercizio ribadita anche dagli artt. 151, c. 5, 196, 197 e 229 del T.U.E.L., nonch dallart. 59 del
D.Lgs. 30.3.2001, n. 165.
Nella generale esigenza di semplificazione appare particolarmente significativo il fatto che il
comma terzo, art. 19 ter, D.P.R. 26.10.1972, n. 633 esoneri le regioni, province, comuni e loro
consorzi, nonch le universit e enti di ricerca dalla tenuta della prevista contabilit separata da
quella relativa allattivit principale e che le universit e gli enti di ricerca siano stati inseriti nel
comma richiamato dallart. 2, D.L. 29.9.1997, n. 328, convertito nella L. 29.11.1997, n. 910, a
seguito di una pressante azione posta in essere, volta a ridurre i propri adempimenti contabili
(comportanti, spesso, nella pratica, la tenuta della contabilit separata tramite il metodo delle
scritture doppie).
Chi scrive, sommessamente ritiene, inoltre, che i citati articoli dei decreti legislativi n.
279/97, n.165/2001 e del T.U.E.L., imponendo ottiche contabili di competenza economica,
comportino appesantimenti il cui effettivo valore sfugge in quanto, ai fini del riscontro
delloculatezza della spesa, nonch dellefficienza e dellefficacia dellazione, non si reputa rilevi,
in riferimento allambito in esame, la determinazione della predetta competenza economica,
considerate proprio le finalit istituzionali affidate ed il corrispondente significato nel contesto socio
economico, di cui cenno un poco pi ampio viene fatto in conclusione al presente argomento. Una
seria analisi delle entrate e delle spese non appare, sempre con riferimento alla realt in esame,
meno rilevante di unanalisi basata su ricavi e costi rimodulati sulla competenza economica.
Tuttavia, ubi maior ..
Si riportano le seguenti autorevoli considerazioni, non gi in unottica di ipse dixit, ma nel
convincimento della permanente attualit delle stesse:
-
61
efficace. Conferma pratica, questa, del principio generale logico, ricordato dianzi, della
necessaria aderenza del metodo al sistema.
In secondo luogo, la mancata applicazione della partita doppia o di altri metodi
bilancianti, alle scritture dello stato, ha la giustificazione nelle esperienze negative che si
sono avute nei ripetuti tentativi di applicazione, i quali rimontano ai primi anni della
unificazione politica del nostro paese, Infatti, un prima applicazione della partita doppia si
ebbe nelle scritture del nostro stato nel 1870; si ebbe successivamente una riforma nel 1874,
che mirava ad eliminare gli inconvenienti riscontrati che incontr forti critiche da parte di
reputati studiosi.
Nel 1877, la partita doppia venne abolita e fu sostituita da un altro metodo
bilanciante (in sostanza una forma di scrittura doppia con conti sinottici), escogitata
dallallora ragioniere generale dello stato Giuseppe Cerboni: ma anche tale metodo,
conosciuto sotto il nome di logismografia, fu abolito nel 1892, non appena il suo autore
cess dalla sua carica. Per alcuni anni non vi fu alcuna applicazione di scrittura doppia; un
nuovo tentativo venne fatto nel 1904 in base a un piano contabile in partita doppia
predisposto da due insigni cultori della materia, Fabio Besta e Pietro dAlvise, ma anche
questa nuova applicazione non dur che pochi anni, perch agli inizi della prima guerra
mondiale, la Ragioneria generale non teneva pi scritture in partita doppia.
Il ripetuto insuccesso dei vari tentativi una riprova della inefficacia della partita
doppia e di altri metodi bilancianti alle scritture dello stato. Le esperienze fatte dimostrano
che quei metodi non giovano al riscontro contabile, non riescono a seguire lo svolgersi
della gestione e non sono necessari alla formazione dei rendiconti.42
-
nellAmaduzzi si legge:
Le scritture alle previsioni ed ai relativi accertamenti, dette scritture finanziarie, non si
rilevano troppo efficaci, quando sono tenute in partita doppia; comunque le regole della
partita doppia, applicata alle previsioni, dovrebbero fondarsi sulla natura peculiare dei dati
da accostare. Il che in sostanza starebbe a significare che il sistema finanziario di
scritture non sarebbe un vero sistema, ma un pseudo sistema, al pari dei pseudo
sistemi supplementari.43
42
43
A. Amaduzzi, LAzienda nel suo sistema e nellordine delle sue rilevazioni, Unione Tipografico Editrice Torinese, Torino, 1953,
pag. 513.
62
la non assoggettabilit allimposta sui redditi di cui allart. 88 del D.P.R. 917/1986 pone
i predetti enti su di un piano assai diverso rispetto allimpresa;
lordinaria limitata flessibilit, in senso riduttivo, di larga parte dei servizi erogati alla
collettivit e, quindi, la corrispondente rigidit della spesa connessa, non consente
manovre apprezzabili di contenimento della stessa (fatte, ovviamente, salve le tanto
invocate quanto necessarie razionalizzazioni, che peraltro non dipendono del metodo
contabile adottato o dal tipo di risultato desercizio determinato (economico utile/perdita - o finanziario avanzo/disavanzo);
63
cognizione e nella valutazione dei servizi e dei bisogni riferiti ai costi effettivi e reali e ne giudica
lequilibrio omissis (A. Bennati), che, si ritiene, confermino il significato primario ed
altamente strategico, nella realt pubblica, del pi severo risultato damministrazione (avanzo
disavanzo), rispetto al pi diluente risultato economico45.
Risulta, inoltre, difficilmente raffrontabile questa realt con quella dellimpresa che, per sua
natura e per gli scopi che intende perseguire, opera invece in un ambiente di ben pi rilevante
flessibilit, con possibilit di modulare costi e incidere sui ricavi; ulteriori elementi discriminanti, ai
fini dellanzidetto confronto, si ravvisano, tra laltro, nel fatto che in ambito privato prevista la
possibilit di ammortamenti correlati alleffettiva utilizzazione economica dei beni e quindi
variabili nei diversi esercizi (art. 67, c. 3, D.P.R. 917/1986 vedasi altres art. 2426 c.c.)46 o che le
plusvalenze e sopravvenienze attive, essendovi i presupposti, possono essere ripartite in pi esercizi
(art. 86, c. 4 e art. 88, c. 2, D.P.R. 917/1986); restano poi da valutare quali ulteriori divari possa
comportare il recepimento, nel nostro ordinamento giuridico, dei principi contabili IAS.
Si consideri, infine, che appare complesso quantificare leffettiva portata del risultato
desercizio dellente pubblico non economico: si pensi ad esempio agli interventi in materia di
tutela e valorizzazione del territorio che comportano, certamente, risparmi a fronte di eventuali
calamit naturali, maggior competitivit per limprenditorialit locale, oltre che migliorare la qualit
della vita delle collettivit interessate; analogamente, pi in generale, nei settori della ricerca (ad
esempio: riduzione dei costi per importazione di tecnologie e brevetti dallestero e ricavi, invece,
per esportazioni), della salute, dellistruzione, della difesa, dellordine pubblico, dellassistenza,
dellindustria e del commercio, ecc.
Il significato della spesa della pubblica amministrazione va, dunque, ben oltre lo specifico
risultato inteso in senso economico imprenditoriale, che, nella prospettiva ampia, ma non per questo
meno reale, cui si appena fatto cenno, assume, a parere di chi scrive, scarso rilievo, se non induce
addirittura a letture fuorvianti, in quanto utilizzato al di fuori del proprio alveo naturale;
unintelligente tutela degli interessi del cittadino comporta linstaurarsi di una spirale virtuosa - su
cui non dovrebbero incidere valutazioni contabili di natura privatistica propri di una diversa ratio
- che valorizza lente locale e lo Stato, con una ricaduta di vantaggi per il cittadino e cos a seguire.
E appena il caso di evidenziare che tale concezione del risultato desercizio non disattende e
non legittima a disattendere quei principi di sana amministrazione, di competitivit e di oculatezza
nella spesa che valgono, al pari, per lattivit imprenditoriale e che, sia consentito ripetere unultima
volta, nessuna dipendenza, si ritiene, abbiano n con il metodo di scritture contabili adottato, n con
le due diverse modalit di determinazione del risultato desercizio analizzate.
45
Il risultato economico, come abbiamo visto, governato da un sistema mirato a dimensionare le risultanze contabili per le sole parti di competenza
economica dellesercizio (vedasi, ammortamenti, ratei, risconti, rimanenze) comporta, cos, coerenti diluizioni nel tempo dei costi, diluizioni che non
avvengono nella contabilit finanziaria pubblica di competenza che addossa a ciascun esercizio lintera portata degli oneri concernenti le scelte
operative intraprese, indipendentemente dalla materiale effettiva temporalizzazione delle spese connesse e dellutilizzo economico dei fattori
produttivi acquistati, costituendo, siffattamente, uninsostituibile guarentigia, nei confronti della collettivit e delle successive amministrazioni,
oltre che strumento di eccellente gestione amministrativo - contabile della res publica. E appena il caso di precisare che i mutui e forme
sostanzialmente similari di finanziamento (ivi compreso il leasing) comportano una diluizione nel tempo, invece, degli effetti finanziari delle spese
sia per la realt pubblicistica, che per quella privatistica.
46
Per meglio comprenderne la valenza, occorre, inoltre, tener presente il significato contabile proprio degli ammortamenti di cui fatto breve cenno
nella nota in calce allesempio quinto della precedente Parte terza.
64
PARTE QUINTA
65
66
PREMESSA
Il presente lavoro si propone di analizzare, in modo sintetico, le modalit di rilevazione dei fatti gestionali
con il metodo della partita doppia, partendo dalla classificazione del bilancio dellente locale cos come
definita dal Decreto Legislativo n.77/1995 - le cui disposizioni normative sono oggi trasfuse nel Testo Unico
Enti Locali D. Lgs. n. 267/2000 - e dal successivo D.P.R. 31 gennaio 1996, n. 194 recante il regolamento
attuattivo. Si dimostra, in tal modo, come i singoli fatti aziendali siano suscettibili di rilevazione sotto
laspetto finanziario, economico e patrimoniale a seconda dellangolo visuale di osservazione e se ne
definiscono e precisano i collegamenti .
Di seguito schematizzata larticolazione del bilancio preventivo dellente locale (comune, provincia) secondo
le disposizioni del plesso normativo sopra richiamato:
ENTRATA
TITOLO I
ENTRATE TRIBUTARIE
CATEGORIA 1 IMPOSTE
CATEGORIA 2 TASSE
CATEGORIA 3 TRIBUTI SPECIALI ED ALTRE ENTRATE TRIBUTARIE PROPRIE
TITOLO II
ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI DELLO STATO, DELLA
REGIONE E DI ALTRI ENTI PUBBLICI ANCHE IN RAPPORTO ALLESERCIZIO DI FUNZIONI
DELEGATE DALLA REGIONE
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
1
2
3
4
5
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
1
2
3
4
5
TITOLO IV
ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFERIMENTI DI CAPITALE E DA RISCOSSIONI
DI CREDITI
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
1
2
3
4
5
6
67
TITOLO V
ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONE DI PRESTITI
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
CATEGORIA
1
2
3
4
ANTICIPAZIONI DI CASSA
FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE
ASSUNZIONE DI MUTUI E PRESTITI
EMISSIONE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI
TITOLO VI
ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO DI TERZI
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
1
2
3
4
5
6
7
SPESA
TITOLO I
SPESE CORRENTI
INTERVENTO 01
INTERVENTO 02
INTERVENTO 03
INTERVENTO 04
INTERVENTO 05
INTERVENTO 06
INTERVENTO 07
INTERVENTO 08
INTERVENTO 09
INTERVENTO 10
INTERVENTO 11
PERSONALE
ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO E/O MATERIE PRIME
PRESTAZIONI DI SERVIZI
UTILIZZO DI BENI DI TERZI
- TRASFERIMENTI
INTERESSI PASSIVI E ONERI FINANZIARI DIVERSI
IMPOSTE E TASSE
ONERI STRAORDINARI DELLA GESTIONE CORRENTE
AMMORTAMENTI DI ESERCIZIO
FONDO SVALUTAZIONE CREDITI
FONDO DI RISERVA
TITOLO II
SPESE IN CONTO CAPITALE
INTERVENTO 01
INTERVENTO 02
INTERVENTO 03
INTERVENTO 04
INTERVENTO 05
INTERVENTO 06
INTERVENTO 07
INTERVENTO 08
INTERVENTO 09
INTERVENTO 10
INTERVENTO
INTERVENTO
INTERVENTO
INTERVENTO
INTERVENTO
01
02
03
04
05
RIMBORSO
RIMBORSO
RIMBORSO
RIMBORSO
RIMBORSO
TITOLO IV
SPESE PER SERVIZI PER CONTO DI TERZI
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
CAPITOLO
1
2
3
4
5
6
7
Si riportano inoltre, per una migliore comprensione, gli schemi dei modelli allegati al D.P.R. 31 gennaio 1996,
n. 194, riguardanti rispettivamente:
Modello N. 17 - Conto economico per comuni e province :
Modello N. 20 Conto del patrimonio per comuni e province.
IMPORTI
TOTALI
IMPORTI
COMPLESSIVI
Consistenza
iniziale
Variazioni
+
Consistenza
finale
1) Beni demaniali
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
2) Terreni (patrimonio indisp.)
3) Terreni (patrimonio disp.)
4) Fabbricati (patrimonio indisp.)
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
5) Fabbricati (patrimonio disp.)
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
6) Macchinari, attrezzature e impianti
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
7) Attrezzature e sistemi informatici
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
8) Automezzi e motomezzi
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
9) Mobili e macchine d'ufficio
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
10) Universalit di beni (patrimonio indisp.)
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
11) Universalit di beni (patrimonio disp.)
(relativo fondo di ammortamento in detrazione)
12) Diritti reali su beni di terzi
13) Immobilizzazioni in corso
Totale
III) Immobilizzazioni Finanziarie
1) Partecipazioni in
a) imprese controllate
b) imprese collegate
c) altre imprese
2) Crediti verso
a) imprese controllate
b) imprese collegate
c) altre imprese
3) Titoli (investimenti a medio e lungo termine)
4) Crediti di dubbia esigibilit
(detratto il fondo svalutazione crediti)
5) Crediti per depositi cauzionali
Totale
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
B) Attivo circolante
I) Rimanenze
Totale
II) Crediti
1) Verso contribuenti
71
TOTALE DELL'ATTIVO
CONTI D'ORDINE
D) OPERE DA REALIZZARE
E) BENI CONFERITI IN AZIENDE SPECIALI
F) BENI DI TERZI
TOTALE CONTI D'ORDINE
Consistenza
iniziale
Variazioni
+
-
Consistenza
finale
B) CONFERIMENTI
I) Conferimenti da trasferimenti in conto capitale
II) Conferimenti da concessioni di edificare
TOTALE CONFERIMENTI
C) DEBITI
I) Debiti di finanziamento
1) per finanziamenti a breve termine
2) per mutui e prestiti
3) per prestiti obbligazionari
4) per debiti pluriennali
II) Debiti di funzionamento
III) Debiti per IVA
IV) Debiti per anticipazioni di cassa
V) Debiti per somme anticipate da terzi
VI) Debiti verso :
1) imprese controllate
2) imprese collegate
3) altri (aziende speciali,consorzi, istituzioni)
VII) Altri debiti
TOTALE DEBITI
D) RATEI E RISCONTI
I) Ratei passivi
II) Risconti passivi
TOTALE RATEI E RISCONTI
E da rimarcare che, a seguito delle difficolt interpretative derivanti dallapplicazione dei sopra riportati
modelli contabili ex DPR n.194/1996 ed, in particolare, del Prospetto di Conciliazione, si manifestata forte
lesigenza di approfondimento ed analisi critica delle singole voci . Di ci si fatto carico lOsservatorio
nazionale sulla finanza e la contabilit degli enti locali previsto dallart. 154 del T.U.E.L, istituito presso il
Ministero dellinterno, rientrando infatti tra le proprie attribuzioni anche ..lapplicazione dei principi contabili
e la congruit degli strumenti applicativi, nonch la sperimentazione di nuovi modelli. Detto organismo ha
elaborato e predisposto puntuali modifiche ai modelli di conto economico, stato patrimoniale e prospetto di
conciliazione; per tali nuovi schemi, alla data odierna, non intervenuto alcun decreto presidenziale di
approvazione , anche se si ritiene comunque di proporli per una visione completa ed aggiornata della
materia. Nellesame analitico che segue saranno indicati per ciascun argomento gli specifici aggiornamenti.
Si analizzano ora le singole voci del bilancio finanziario premettendo alcune considerazioni in materia di
scritture contabili.
In contabilit finanziaria le rilevazioni sono effettuate essenzialmente nel libro mastro e nel giornale di cassa.
Il primo registro si compone dei cosiddetti a) partitario delle entrate, ove, distintamente per specifica risorsa
di bilancio, sono indicati lo stanziamento iniziale, le eventuali variazioni in corso desercizio, gli importi
73
accertati, riscossi e rimasti da riscuotere ; b) partitario della spesa ove, distintamente per intervento, sono
annotati lo stanziamento iniziale, le eventuali variazioni in corso desercizio, le somme impegnate, le somme
pagate e quelle rimaste da pagare ; c) partitario dei residui sia attivi che passivi in cui, per esercizio di
provenienza, sono indicate le somme riscosse o pagate e da riscuotere o pagare alla fine dellesercizio. Il
documento in parola costituisce un vero e proprio insieme di scritture sistematiche che completato ed
integrato dal secondo documento, il giornale di cassa. Quest ultimo raccoglie in ordine cronologico le
rilevazioni afferenti i mandati e le reversali emessi, la data di emissione, lindicazione della risorsa di entrata
o intervento di spesa, con distinta evidenziazione se trattasi di conto competenza o conto dei residui.
Tali registri sono completati dal giornale dei fornitori e dal libro degli inventari ai fini della dimostrazione della
consistenza patrimoniale dellente.
I registri della contabilit economica si compendiano principalmente nel libro giornale e nel libro mastro, il
primo comprendente in ordine cronologico le rilevazioni dei fatti gestionali propri dellente, il secondo di
carattere sistematico riguardante le registrazioni nei singoli conti. Completano le scritture contabili il libro
degli inventari ed il registro dei beni ammortizzabili.
ENTRATA
Secondo quanto disposto dallart. 165 del TUEL, comma 2, la parte entrata del bilancio si articola nei
seguenti aggregati : Titoli, Categorie, Risorse.
La prima macro-suddivisione in titoli effettuata in relazione alla fonte di provenienza; le categorie
rappresentano la tipologia dellentrata. La risorsa, infine, costituisce la grandezza elementare del bilancio
autorizzativo ed individua specificamente loggetto dellentrata.
La specificazione dei titoli dellentrata effettuata direttamente dal TUEL, cos come per la sezione spesa,
sempre nel citato art.165.
Le categorie dellentrata sono analiticamente elencate nel D.P.R. 194/1996.
Le risorse non sono invece predeterminate legislativamente, essendo, pertanto, liberamente determinabili da
ciascun ente locale, nei limiti ovviamente delle proprie attribuzioni.
@
@
ICI
IMPOSTA PUBBLICITA
per la Provincia:
TESORERIA
74
TESORERIA
TESORERIA
TESORERIA
@
@
@
Limputazione del componente positivo di conto economico effettuata come sopra se riguarda la
competenza dellesercizio. Se trattasi, invece, di entrate riferite ad anni precedenti a dire gettito arretrato
di tributi la registrazione nella sezione avere da considerarsi quale Sopravvenienza Attiva da imputare a
Conto Economico alla voce E 23. Lo stesso dicasi per qualsivoglia entrata dei primi tre titoli del bilancio
indicati di seguito, quando sia riferita ad entrate di carattere eccezionale - quali eventi derivanti da calamit
naturali, consultazioni elettorali o referendarie - oppure di anni precedenti ( ad es. sentenze esecutive ).
CATEGORIA 2 TASSE
TESORERIA
TESORERIA
@
@
TARSU
TOSAP
per la rilevazione della quota pari al 10% assegnata alla Provincia da parte dellEnte Regione in sede di
ripartizione su base territoriale del tributo di cui caso e conseguente erogazione.
Se limporto dellimposta, tassa o tributo speciale non risulta ancora incassato al 31/12, per il principio di
competenza economica deve essere rilevato il credito maturato ed il corrispondente ricavo con la
registrazione che segue:
Es. nellipotesi di ICI:
CREDITI V/ CONTRIBUENTI
ICI
Il conto CREDITI V/ CONTRIBUENTI un conto di credito per tributi che confluisce nellattivo del conto del
patrimonio alla voce B II 1.
Nellesercizio successivo, al momento della riscossione seguir larticolo:
TESORERIA
75
CREDITI V/ CONTRIBUENTI
1
2
3
4
5
Per le entrate previste nel presente titolo II del bilancio dellente in contabilit finanziaria verr registrato
laccertamento, a mezzo dellatto amministrativo specifico ( art. 179, comma 2 lettera d) ) con il quale
assegnato il contributo o, al pi tardi, a seguito della avvenuta comunicazione di detta assegnazione da
parte dellente erogante.
In contabilit economica il ricavo si rileva al momento delleffettiva riscossione con i seguenti articoli:
TESORERIA
TESORERIA
TESORERIA
@
@
@
TESORERIA
TESORERIA
Il conto economico TRASFERIMENTI CORRENTI DALLO STATO e gli altri analoghi rappresentano ricavi e
sono imputati al conto economico stesso quali componenti positivi alla voce A 2.
Se limporto del contributo/trasferimento non risulta ancora incassato al 31/12, per il principio di competenza
economica deve essere rilevato il credito maturato ed il corrispondente ricavo con la registrazione che
segue:
CREDITI V/ STATO DI PARTE CORRENTE
@
TRASFERIMENTI CORRENTI DALLO STATO
CREDITI V/ REGIONE DI PARTE CORRENTE
@
TRASFERIMENTI CORRENTI DALLA REGIONE
CREDITI V/ ALTRI ENTI DI PARTE CORRENTE @
TRASFERIMENTI CORRENTI DA ALTRI ENTI
Tali poste rappresentano componenti attivi dello stato patrimoniale in quanto crediti e vanno classificati
in detto conto riepilogativo rispettivamente alle voci B II 2 a, B II 2 b E B II 2 c.
1
2
3
4
5
76
Da un punto di vista economico rappresentano ricavi della produzione e, come tali, vanno imputati a conto
economico quali componenti positivi di risultato e, nello specifico, alla voce A 3. Analizziamoli brevemente:
SERVIZI INDISPENSABILI
In questa tipologia rientrano quei servizi per i quali il cittadino paga una somma non direttamente correlata
alla fornitura dello stesso. Con D.M. 28/05/1993 sono stati individuati i servizi locali indispensabili di comuni,
province e comunit montane che si elencano di seguito:
Per il Comune abbiamo :
- servizi connessi agli organi istituzionali;
- servizi di amministrazione generale, compreso il servizio elettorale;
- servizi connessi all'ufficio tecnico comunale;
- servizi di anagrafe e di stato civile;
- servizio statistico;
- servizi connessi con la giustizia;
- servizi di polizia locale e di polizia amministrativa;
- servizio della leva militare;
- servizi di protezione civile, di pronto intervento e di tutela della sicurezza pubblica;
- servizi di istruzione primaria e secondaria;
- servizi necroscopici e cimiteriali;
- servizi connessi alla distribuzione dell'acqua potabile;
- servizi di fognatura e di depurazione;
- servizi di nettezza urbana;
- servizi di viabilit e di illuminazione pubblica.
Per la Provincia :
- servizi connessi agli organi istituzionali;
- servizi di amministrazione generale;
- servizi connessi all'ufficio tecnico provinciale;
- servizi connessi all'istruzione tecnica e scientifica;
- servizi connessi al provveditorato agli studi;
- servizi di tutela ambientale;
- servizi di assistenza all'infanzia abbandonata, ai ciechi ed ai sordomuti;
- servizi di viabilit provinciale;
- servizi connessi agli interventi nell'agricoltura.
Generalmente laccertamento in contabilit finanziaria viene effettuato per acquisizione diretta.
In contabilit economica avremo le registrazioni al momento della riscossione di tal specie:
TESORERIA
TESORERIA
@
@
TESORERIA
77
6) corsi extra scolastici di insegnamento di arti e sport e altre discipline, fatta eccezione per quelli
espressamente previsti dalla legge;
7) giardini zoologici e botanici;
8) impianti sportivi: piscine, campi da tennis, di pattinaggio, impianti di risalita e simili;
9) mattatoi pubblici;
10) mense, comprese quelle ad uso scolastico;
11) mercati e fiere attrezzati;
12) parcheggi custoditi e parchimetri;
13) pesa pubblica;
14) servizi turistici diversi: stabilimenti balneari, approdi turistici e simili;
15) spurgo di pozzi neri;
16) teatri, musei, pinacoteche, gallerie, mostre e spettacoli;
17) trasporti di carni macellate;
18) trasporti funebri, pompe funebri e illuminazioni votive;
19) uso di locali adibiti stabilmente ed esclusivamente a riunioni non istituzionali: auditorium, palazzi dei
congressi e simili.
Laccertamento avviene, secondo quanto dispone lart. 179 citato lettera b), per acquisizione diretta, o con
emissione di liste di carico, a dire con elenchi formati sulla base dei fruitori delle prestazioni poste in essere .
La contabilit economica non effettua alcuna rilevazione per i servizi il cui accertamento avviene a seguito di
emissione di liste di carico ; la rilevazione in partita doppia si avr soltanto al momento della emissione della
fattura, trattandosi di servizi con rilevanza IVA.
-In caso di acquisizione diretta avremo il seguente articolo in partita doppia:
TESORERIA
@
DIVERSI
@
PROVENTI SERVIZIO IMPIANTI SPORTIVI
@
IVA NS/ DEBITO C/ VENDITE
Il conto IVA NS/ DEBITO C/ VENDITE rappresenta il debito per IVA nei confronti dellErario e costituisce al
netto dellIVA versata sugli acquisti limporto da versare allo Stato a seguito della liquidazione mensile o
trimestrale dellimposta stessa in ragione del volume daffari realizzato nellanno precedente. A tal proposito
si precisa che la liquidazione trimestrale prevista, previa opzione, per i contribuenti che nellanno
precedente non hanno superato i limiti di 309.874,14 (importo cos innalzato dallart.3 del D.P.R.
12/04/2001 n.222) per le attivit di prestazione di servizi e professionali e di 516.456,90 per le altre
attivit. Qualora al 31/12 tale conto sia aperto esso va inserito quale componente passivo dello stato
patrimoniale alla voce C III.
- In caso di emissione di fattura avremo la seguente registrazione in partita doppia:
CREDITI V/UTENTI PER SERVIZI PUBBLICI
@
@
@
DIVERSI
PROVENTI SERVIZIO IMPIANTI SPORTIVI
IVA NS/ DEBITO IN C/ VENDITE
Se al 31/12 il conto CREDITI V/UTENTI PER SERVIZI PUBBLICI ancora aperto, in quanto il credito non
stato ancora riscosso, esso confluir allo stato patrimoniale alla voce B II 3 a dellattivo.
Al momento della riscossione si rileva:
TESORERIA
TESORERIA
FITTI ATTIVI
Se al 31/12 la riscossione del fitto non ancora avvenuta, bench di competenza dellesercizio e giunta a
scadenza occorre rilevare il credito ed il corrispondente ricavo come di seguito indicato:
CREDITI V/UTENTI DI BENI PATRIMONIALI
@
FITTI ATTIVI.
Tale credito confluisce nellattivo del conto del patrimonio alla voce B II 3 b.
Nellesercizio successivo, al momento della riscossione, che dal punto di vista della contabilit finanziaria
rappresenta una riscossione di residuo attivo, si rilever la chiusura del credito e la tesoreria:
TESORERIA
Se il provento patrimoniale, che ha manifestazione numeraria in unica soluzione, relativo a due esercizi
consecutivi avremo 2 casi differenti:
Riscossione posticipata : dar origine ad un rateo attivo da inserire tra gli elementi attivi della situazione
patrimoniale di fine periodo alla voce C I. La registrazione al 31/12 la seguente:
RATEI ATTIVI
FITTI ATTIVI
Riscossione anticipata : dar origine ad un risconto passivo che rileva un ricavo sospeso da riportare
nellesercizio successivo. Tale posta ha la funzione di stornare direttamente quote di ricavi di
competenza futura. Il risconto passivo figura tra gli elementi passivi della situazione patrimoniale alla
voce D II. La registrazione al 31/12 la seguente:
FITTI ATTIVI
RISCONTI PASSIVI
Per un esame pi analitico delle scritture relative ai ratei ed ai risconti, si rimanda allultima parte della
presente trattazione riguardante le registrazioni di fine esercizio.
CATEGORIA 3 INTERESSI SU ANTICIPAZIONI E CREDITI
Sono costituiti da interessi attivi su:
conti correnti bancari e postali (voce D 20 del conto economico);
altre forme di investimenti a breve offerte dal sistema bancario ;
capitali di dotazione, a dire capitali conferiti ad aziende speciali e partecipate (voce C 18 del conto
economico).
Laccertamento di questa tipologia di entrate avviene mediante acquisizione diretta.
In contabilit economica avremo un articolo del tenore che segue:
DIVERSI
@
DIVERSI
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE A TITOLO DI IMPOSTA
@
INTERESSI ATTIVI SU C/C N. BANCA XXXXXX SPA
@
INTERESSI ATTIVI SU C/C POSTALE N YYYYYYY
@
INTERESSI ATTIVI SU CAPITALI CONFERITI
E opportuno segnalare che, a mente dellart. 26, comma 4, del D.P.R. n. 600/1973, cos come da
interpretazione autentica contenuta nellart. 14 della Legge n.28/1999, la ritenuta sugli interessi, premi ed
altri frutti delle obbligazioni e titoli similari e sui conti correnti, deve intendersi nel senso che tale ritenuta si
applica anche nei confronti dei soggetti esclusi dall'imposta sul reddito delle persone giuridiche . Pertanto,
bench lente pubblico non sia soggetto ad IRPEG ex art. 88 TUIR n. 917/1986, dovr comunque scontare
detta imposta a titolo definitivo nella misura del 27% e, conseguentemente il conto ERARIO C/ RITENUTE A
TITOLO DI IMPOSTA rappresenter a tutti gli effetti una componente reddituale negativa che confluir tra i
costi desercizio alla voce B 15.
79
TESORERIA
Si precisa che non si applica alcuna ritenuta sui dividendi percepiti da soggetti esclusi da IRPEG , quali
Stato, Province, Comuni, Regioni . Tale impostazione deriva dal disposto letterale ex art.88 TUIR, cos come
espresso nella risoluzione Ministero Finanze in data 8/01/1993.
I conti accesi agli utili e dividendi rilevano in avere componenti positivi di reddito e confluiscono, pertanto,
nel conto economico con segno positivo alla voce C 17 dello stesso.
CATEGORIA 5 PROVENTI DIVERSI
La categoria in oggetto comprende le entrate derivanti da recuperi, rimborsi e concorsi da terzi per servizi
forniti dallEnte per i quali non corrisposta alcuna tariffa o retta : tali componenti attivi di risultato
economico confluiscono al relativo conto alla voce A 5.
In contabilit finanziaria il relativo accertamento registrato per acquisizione diretta.
In contabilit economica si proceder alla seguente registrazione:
TESORERIA
@
RIMBORSI RECUPERI E CONCORSI DA ENTI E PRIV.
PER SERVIZI EROGATI E ATTIVITA SVOLTE
Se al 31 dicembre non ancora avvenuta la riscossione si rilever il credito ed il competente ricavo come
segue:
CREDITI DIVERSI CORRENTI
@
RIMBORSI RECUPERI E CONCORSI DA ENTI E PRIV.
PER SERVIZI EROGATI E ATTIVITA SVOLTE
Il c/ CREDITI DIVERSI CORRENTI confluisce nella situazione patrimoniale alla voce B II 3 c dellattivo.
Nellesercizio successivo, al momento della riscossione si registra:
TESORERIA
@
CREDITI DIVERSI CORRENTI
1
2
3
4
5
6
Da un punto di vista patrimoniale non si pu non rilevare come il fatto gestionale di cui caso comporti
necessariamente un disinvestimento di risorse e quindi , in un certo senso, un impoverimento in termini di
dotazione aziendale. Pertanto, stante il carattere di variazione permutativa negli elementi patrimoniali del
fatto gestionale in argomento, si ha una modificazione qualitativa nella composizione patrimoniale, a dire un
afflusso di risorse liquide a fronte della corrispondente diminuzione nellelemento patrimoniale di cui alla
voce A II dellattivo.
In contabilit economica si avr la relativa registrazione al momento della riscossione del prezzo concordato;
tale registrazione presenta tipologie diverse in ragione del rapporto intercorrente tra prezzo di vendita e
valore contabile residuo. Premesso che per valore contabile residuo si intende il valore di costo sostenuto ab
origine per lacquisizione del bene patrimoniale diminuito delle relative quote di ammortamento annuali di cui
al relativo fondo , possiamo ipotizzare la seguente relazione:
Prezzo vendita Valore contabile residuo = DELTA
Avremo tre diverse fattispecie:
1. DELTA > 0
In tal caso lalienazione genera un componente economico positivo di carattere straordinario noto come
plusvalenza.
In contabilit economica la scrittura quella di seguito indicata:
DIVERSI
@
CREDITI V/ TERZI DA ALIENAZ. DI BENI PATR.
FONDO AMMORTAMENTO AUTOMEZZO X
@
@
DIVERSI
AUTOMEZZO X
PLUSVALENZE PATRIMONIALI
AUTOMEZZO X
AUTOMEZZO X
Se la riscossione avviene in data successiva al 31/12, la contabilit economica rileva un credito verso terzi da
alienazione di beni patrimoniali (voce B II 3 d) dellattivo, la dismissione del cespite e leventuale
componente straordinario come sopra evidenziato.
Successivamente, al momento della riscossione, si avr :
TESORERIA
A titolo di completamento si rileva ancora che, per quanto concerne i terreni, non essendo detta tipologia di
bene soggetto ad obsolescenza n a senescenza, non prevista listituzione di fondo ammortamento.
Pertanto le scritture contabili derivanti dallalienazione dello stesso sono quelle sopra rappresentate, ma
semplificate in quanto non presente alcun fondo di ammortamento.
CATEGORIA 2 TRASFERIMENTI DI CAPITALE DALLO STATO
I trasferimenti di capitale dallo Stato confluiscono nella sezione passivo del conto patrimoniale dellEnte alla
voce B I) CONFERIMENTI DA TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE, in quanto aumentano il capitale netto,
oppure costituiscono fondi finalizzati a successive utilizzazioni. Per una pi approfondita analisi delle
problematiche relative, si rimanda alla trattazione delle scritture di fine esercizio e , specificamente, alle
considerazioni svolte trattando dei cosiddetti ricavi pluriennali.
Laccertamento finanziario avviene al momento dellatto amministrativo specifico o, al pi tardi, alla avvenuta
materiale disponibilit dei fondi.
In partita doppia avremo la seguente scrittura da effettuarsi al momento della riscossione:
TESORERIA
@
TRASFERIMENTI IN C/ CAPITALE DALLO STATO
Se la riscossione avviene in data successiva al 31/12, la contabilit economica rileva un credito verso lo Stato
per trasferimenti in conto capitale (voce B II 2 a) dellattivo come segue:
CREDITI V/ STATO IN C/ CAPITALE
@
TRASFERIMENTI IN C/ CAPITALE DALLO STATO
Successivamente, al momento della riscossione, si avr :
TESORERIA
@
CREDITI V/ STATO IN C/ CAPITALE
CATEGORIA 3 TRASFERIMENTI DI CAPITALE DALLA REGIONE
Valgono qui le considerazioni svolte per la Categoria precedente.
Per quanto riguarda le scritture, analoghe, avremo :
TESORERIA
Se la riscossione avviene in data successiva al 31/12, la contabilit economica rileva un credito verso la
Regione per trasferimenti in conto capitale (voce B II 2 b) dellattivo come segue:
CREDITI V/ REGIONE IN C/ CAPITALE
Se la riscossione avviene in data successiva al 31/12, la contabilit economica rileva un credito verso lEnte
Pubblico per trasferimenti in conto capitale (voce B II 2 c) dellattivo come segue:
CREDITI V/ ALTRO ENTE SETTORE PUBBLICO @
finanziamento indistinto degli investimenti, a dire contributo in conto capitale, quale pu essere
rappresentato dal fondo ordinario per investimenti, tale importo deve essere rilevato alla voce B IV);
finanziamento di specifici investimenti contributi in conto impianti voce B I) oppure B III) se
relativo a proventi per concessioni edilizie, con lutilizzo dei due metodi alternativi del costo netto o
della sterilizzazione della quota di ammortamento ( per un esame dettagliato di queste due
metodologie si rimanda alle scritture di fine esercizio, analisi dei ricavi pluriennali );
finanziamento di spese correnti, si ritorna al caso ora esaminato dei proventi ex legge Bucalossi voce
A 6 del conto economico;
trasferimento a terzi, limporto rilevato alla voce B II) ;
83
rimborso a terzi per limporto non speso previa presentazione di rendiconto ex art. 158 TUEL ,
rilevazione nel passivo patrimoniale voce C VII)
1
2
3
4
ANTICIPAZIONI DI CASSA
FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE
ASSUNZIONE DI MUTUI E PRESTITI
EMISSIONE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI
Le entrate del titolo ora in esame costituiscono, nella realt economico-patrimoniale, laspetto positivo di un
contratto di finanziamento cui corrisponde, quale contraltare, il movimento opposto della nascita di un debito
nei confronti di altro soggetto per il rimborso del prestito medesimo. Trattasi pertanto di variazioni
permutative tra gli elementi del capitale che, a livello di stato patrimoniale, confluiscono nel passivo
rispettivamente alle voci C IV), C I) 1, C I) 2 e C I) 3.
CATEGORIA 1 ANTICIPAZIONI DI CASSA
In contabilit finanziaria laccertamento rilevato al momento della stipulazione del contratto con listituto
erogante. Contestualmente si rileva il parallelo impegno sui fondi di cui al Titolo III della spesa per il debito a
breve sorto nei confronti dellistituto medesimo per il rimborso del prestito. E evidente la perfetta
coincidenza tra somma accertata e somma impegnata, a livello naturalmente di quota capitale : in aggiunta
andranno infatti computati gli interessi passivi, quali costi di esercizio e pertanto imputati al Titolo I della
spesa Intervento 06 Interessi passivi e oneri finanziari diversi.
Al momento della riscossione rileviamo in P.D. la permutazione:
TESORERIA
@
ANTICIPAZIONI DI CASSA
Come anzidetto loperazione presenta dei costi, a dire gli interessi passivi e le commissioni bancarie. Se gli
interessi sono rilevati anticipatamente cos come le commissioni, larticolo sopra riportato appare nella sua
veste pi completa cos :
DIVERSI
@
ANTICIPAZIONI DI CASSA
TESORERIA
INTERESSI PASSIVI SU ANTICIPAZIONI DI CASSA
COMMISSIONI BANCARIE
Ovviamente se gli interessi sono posticipati si rileveranno alla scadenza del prestito.
84
100.000
10.000
90.000
10.000
Il credito in essere al 31/12 confluisce alla situazione patrimoniale sezione attivo alla voce B II) 5 b.
Nellipotesi di interessi di pre-finanziamento avremo:
TESORERIA
@
oppure :
TESORERIA
@
PREFINANZIAMENTO ISTITUTI BANCARI DIVERSI
ove i conti accreditati rappresentano conti accesi ad elementi negativi patrimoniali .
Nel caso in cui il mutuo, accertato nel presente titolo V dellentrata, rimanga a carico di altro ente, da
considerarsi a tutti gli effetti quale contributo in conto impianti e dovr , conseguentemente, essere stornato
ed opportunamente inserito al Titolo IV dellentrata e, specularmente, rilevato nel passivo patrimoniale alla
voce B I) CONFERIMENTI PER TRASFERIMENTI IN CONTO IMPIANTI.
CATEGORIA 4 EMISSIONE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI
Lart. 35 della Legge n.724/1994, che ha disciplinato le regole per lemissione di titoli obbligazionari da parte
degli enti territoriali, ha previsto che questa tipologia di indebitamento sia destinata esclusivamente al
finanziamento degli investimenti. Era previsto, comma 6, che il collocamento potesse avvenire solamente alla
85
pari. Per effetto dellart.41 della Legge 448/2001 tale disposizione normativa stata soppressa, per cui,
come conseguenza, sarebbe possibile una emissione anche al di sopra o al di sotto della parit, con
conseguente eventuale rilevazione di un saggio o disaggio di emissione.
In contabilit finanziaria laccertamento avviene nei limiti del capitale sottoscritto.
Al momento della riscossione avverr la registrazione in contabilit economica. La movimentazione dipende
dalla reciproca posizione temporale del giorno di versamento rispetto al giorno di decorrenza degli interessi.
In particolare avremo:
1
Se c coincidenza la registrazione semplicemente:
TESORERIA
@
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
2
Se il giorno di versamento anteriore rispetto
DIVERSI
@
TESORERIA
INTERESSI PASSIVI SU PRESTITI OBBLIGAZIONARI
@
@
3
Se il giorno di versamento posteriore rispetto
DIVERSI
@
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE
@
@
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
ERARIO C/ RITENUTE
al giorno di decorrenza degli interessi:
DIVERSI
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
INTERESSI PASSIVI SU PRESTITI OBBLIGAZIONARI
1
2
3
4
5
6
7
Le entrate di questo Titolo VI sono in stretta corrispondenza con le spese del Titolo IV. Trattasi in particolare
delle entrate e spese note nel passato come partite di giro. In contabilit finanziaria tali entrate sono
accertate in corrispondenza dellassunzione del relativo impegno di spesa, a mente dellart. 168 del TUEL.
Alla nascita di un credito ( o di un incasso) corrisponde la nascita di un debito di pari importo. In analogia,
alla nascita di un debito ( o di un pagamento) sorge un corrispondente credito. Sono permutazioni di capitale
e non hanno rilevanza da un punto di vista economico. Dovranno essere movimentati invece i conti dordine.
Si nota, altres, come lunit elementare del vecchio bilancio ex D.P.R. n.421/1979 rappresentata dai
capitoli, sia stata mantenuta nel nuovo ordinamento soltanto per i servizi per conto terzi.
Si precisa, infine, come le entrate e le corrispondenti spese per servizi c/ terzi sono lunica parte del
prospetto finanziario a non rivestire le caratteristiche di bilancio autorizzatorio, ben potendo lente assumere
limpegno di spesa e correlato accertamento di entrata a prescindere da alcun limite.
Per quanto concerne le registrazioni relative ai primi tre capitoli del presente titolo VI dellentrata, a dire :
CAPITOLO 1 RITENUTE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI AL PERSONALE
CAPITOLO 2 RITENUTE ERARIALI
CAPITOLO 3 ALTRE RITENUTE AL PERSONALE PER CONTO DI TERZI
si rimanda alla parte spesa relativa alle registrazioni connesse alle spese per il personale dipendente .
86
Se al termine dellesercizio la riscossione non ancora avvenuta, la contabilit generale rileva il credito verso
terzi ed il corrispondente debito per le somme anticipate :
CREDITI DIVERSI CORRENTI
87
Nella situazione patrimoniale il conto di credito confluisce alla voce B II) 3) e) : Crediti verso debitori diversi
per somme corrisposte per conto terzi, mentre il secondo conto va nella sezione passivo alla voce C V) :
Debiti per somme anticipate da terzi.
Al momento della riscossione avremo:
TESORERIA
SPESA
La parte spesa del bilancio ordinata gradualmente per titoli, funzioni, servizi ed interventi (art.165, comma
5 e ss. del TUEL).
I titoli aggregano le spese in base alla loro natura e destinazione economica.
Le funzioni in maniera pi articolata individuano le spese in relazione alla tipologia delle attivit espletate
dallente locale.
I servizi sono i reparti organizzativi, semplici o complessi, costituiti da persone e mezzi destinati ad unarea
organizzativa dellente per lesercizio di parte di una funzione propria, destinata allerogazione di prestazioni
ai cittadini pertanto si parla di servizi finali ovvero a fini interni di supporto e di strumentalit servizi
strumentali o di supporto. Il concetto di servizio cos delineato va fatto corrispondere a quello di centro di
responsabilit , il quale viene individuato in una unit operativa affidata ad un dirigente/responsabile di
servizio che tenuto a risponderne.
Lintervento individua la tipologia e luso dei fattori produttivi, cio gli elementi ed i mezzi per il
raggiungimento del fine a cui il singolo servizio preposto. Tale classificazione ed impostazione del bilancio
di previsione permette di individuare le singole dotazioni finanziarie costituenti parte del complessivo budget
del servizio.
I titoli e i relativi interventi sono stati proposti in apertura e vengono, comunque, analizzati analiticamente
nella parte che segue.
Le funzioni ed i servizi - ex D.P.R. n.194/1996 - proposti per le province sono :
01) Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, cos articolati :
01) organi istituzionali, partecipazione e decentramento;
02) segreteria generale, personale e organizzazione;
03) gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato e controllo di gestione;
04) gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali;
05) gestione dei beni demaniali e patrimoniali;
06) ufficio tecnico ;
07) servizio statistico ;
08) servizi di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali della provincia;
09) altri servizi generali.
02) Funzioni di istruzione pubblica, suddivisi in :
01) istituti di istruzione secondaria;
02) istituti gestiti direttamente dalla provincia;
03) formazione professionale ed altri servizi inerenti listruzione.
03) Funzioni relative alla cultura ed ai beni culturali, la cui articolazione in servizi risulta :
01) biblioteche, musei e pinacoteche;
02) valorizzazione di beni di interesse storico, artistico ed altre attivit culturali.
04) Funzioni nel settore turistico, sportivo e ricreativo, articolate in servizi come segue :
01) turismo;
02) sport e tempo libero.
88
PERSONALE
ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO E/O MATERIE PRIME
PRESTAZIONI DI SERVIZI
UTILIZZO DI BENI DI TERZI
TRASFERIMENTI
INTERESSI PASSIVI E ONERI FINANZIARI DIVERSI
IMPOSTE E TASSE
ONERI STRAORDINARI DELLA GESTIONE CORRENTE
AMMORTAMENTI DI ESERCIZIO
90
91
Le registrazioni relative al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali, nonch delle ritenute fiscali
sono di seguito indicati:
DIVERSI
@
TESORERIA
INPDAP, INPS, INAIL C/CONTRIBUTI
ASSISTENZIALI E PREVIDENZIALI
ERARIO C/ RITENUTE IRPEF
I conti ora esposti rappresentano entrate e spese per conto terzi e, come tali, vanno rilevati nel bilancio
finanziario rispettivamente nel Titolo VI dellentrata e nel Titolo IV della spesa; limpegno sorge
correlativamente alla rilevazione dellaccertamento. Se al 31/12 si dovesse verificare un saldo a credito, tale
valore confluisce nella situazione patrimoniale alla voce B II 3 e dellattivo; se, allopposto, il saldo fosse a
debito voce C V della sezione passivo della cennata situazione patrimoniale.
E possibile il sostenimento di altri costi in relazione alla gestione delle risorse umane, quali oneri sostenuti
per la partecipazione a corsi di formazione ed aggiornamento, per visite sanitarie etc..
Da un punto di vista finanziario la spesa impegnata volta per volta con determinazione dirigenziale o del
responsabile del servizio.
In contabilit economica la rilevazione effettuata allatto della liquidazione della spesa con articoli quali:
PARTECIPAZIONE A CORSI E CONVEGNI
@
TESORERIA
SPESE SANITARIE PER IL PERSONALE
@
TESORERIA
Se al 31/12 la liquidazione non ancora avvenuta, in sede di scritture finali rileviamo secondo criteri di
competenza economica il costo imputato allesercizio in chiusura ed il corrispondente debito che confluisce
alla voce C II del passivo della situazione patrimoniale:
PARTECIPAZIONE A CORSI E CONVEGNI
@
DEBITI DIVERSI
SPESE SANITARIE PER IL PERSONALE
@
DEBITI DIVERSI
Al momento del pagamento nellesercizio successivo avremo:
DEBITI DIVERSI
@
TESORERIA
INTERVENTO 02 ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO E/O MATERIE PRIME
La spesa per acquisto di beni di consumo e/o di materie prime impegnata a mezzo di determinazione
dirigenziale e/o del responsabile del servizio nei limiti dellautorizzazione di bilancio rappresentata dalla
quantificazione monetaria del pertinente stanziamento. In contabilit generale si rileva al momento del
ricevimento della fattura o mediante lemissione di atto di liquidazione:
DIVERSI
@
DEBITI V/ FORNITORI
PUBBLICAZIONI E RIVISTE C/ ACQUISTI
LIBRI C/ ACQUISTI
MATERIALE DI CANCELLERIA C/ ACQUISTI
MATERIALE DI PULIZIA C/ ACQUISTI
VESTIARIO COMMESSI C/ ACQUISTI
Il conto di costo sopra addebitato confluisce al conto economico alla voce B 10. Limporto comprensivo di
IVA pagata sugli acquisti in quanto parte integrante del costo stesso, essendo essa indeducibile in quanto
lente consumatore finale. Il conto DEBITI V/ FORNITORI rappresenta un elemento negativo della
situazione patrimoniale e come tale affluisce al passivo alla voce C II.
Al pagamento registriamo:
DEBITI V/ FORNITORI
TESORERIA
Nel caso di attivit commerciale in cui lacquisto relativo ad attivit o servizi rilevanti ai fini IVA, tale
imposta dovr essere registrata separatamente come IVA ad esigibilit differita (vedi art. 6 D.P.R 633/1972 e
succ. mod.) nel registro degli acquisti. La legge 410/1997 ha abrogato il registro delle operazioni in
sospensione di imposta. Al momento del pagamento lIVA sugli acquisti costituisce un credito verso lerario
voce B II 4 dellattivo dello stato patrimoniale. In contabilit generale avremo la registrazione di seguito
indicata:
- A)
92
DIVERSI
@
DEBITI V/ FORNITORI
MATERIALE DI CANCELLERIA C/ ACQUISTI
IVA NS/ CREDITO PER IVA A ESIGIBILITA DIFFERITA
LIVA, previa opzione, pu essere ad esigibilit immediata. In tal caso la scrittura sar :
- B)
DIVERSI
@
DEBITI V/ FORNITORI
MATERIALE DI CANCELLERIA C/ ACQUISTI
IVA NS/ CREDITO PER IVA A ESIGIBILITA IMMEDIATA
Allatto del pagamento, nel caso sub A), si ha:
DEBITI V/ FORNITORI
@
TESORERIA
e contestualmente si storna:
IVA NS/ CREDITO
@
IVA NS/ CREDITO PER IVA A ESIGIBILITA DIFFERITA
rilevando il credito maturato nei confronti dellerario e con annotazione delloperazione nel registro IVA.
Tra le spese in oggetto rilevano le spese per utenze (luce, gas, acqua, telefono etc.). Tali somme sono
dovute in base a obblighi contrattuali per cui limpegno assunto automaticamente con lapprovazione del
bilancio annuale e successive variazioni. In contabilit generale la rilevazione effettuata al ricevimento della
fattura dal fornitore o, a seconda dellimpostazione del sistema contabile, al momento dellemissione dellatto
di liquidazione:
ENERGIA ELETTRICA
@
DEBITI V/ FORNITORI
Al pagamento abbiamo:
DEBITI V/ FORNITORI
TESORERIA
Se lutenza riguarda un servizio rilevante ai fini IVA (ad esempio energia elettrica)
DIVERSI
@
DEBITI V/ FORNITORI
ENERGIA ELETTRICA
IVA NS/ CREDITO PER IVA A ESIGIBILITA DIFFERITA
Allatto del pagamento si ha:
DEBITI V/ FORNITORI
e contestualmente si storna:
IVA NS/ CREDITO
TESORERIA
Se il pagamento avviene dopo il 31/12 dellesercizio di riferimento il debito affluisce al passivo dello stato
patrimoniale alla voce C II.
INTERVENTO 03 PRESTAZIONI DI SERVIZI
Le spese di cui al presente intervento sono rappresentative di prestazioni estremamente differenziate tra
loro; rientrano, infatti, nella fattispecie sia le prestazioni rese nellesercizio di impresa, cos come le
prestazioni di terzi inquadrabili quale lavoro autonomo, professionale e occasionale, nonch le collaborazioni
coordinate e continuative e i cosiddetti servizi onorari.
Analizziamoli partitamente :
SERVIZI RESI DA IMPRESE :
Tali spese, in via generale, sono dovute in base a contratto e quindi impegnate automaticamente con la
delibera di approvazione del bilancio o con successiva determinazione dirigenziale o responsabile del servizio.
In contabilit economica il costo viene registrato al ricevimento della fattura; tale conto si epiloga nel
prospetto economico alla voce B 12 PRESTAZIONI DI SERVIZI.
La registrazione :
SERVIZI PER TRASLOCO UFFICI
@
DEBITI V/ FORNITORI
LIVA compresa nel costo in quanto indeducibile.
93
Al pagamento abbiamo:
DEBITI V/ FORNITORI
TESORERIA
Si parla naturalmente di attivit non rilevante ai fini IVA in quanto rientrante nellattivit istituzionale
dellente, quali ad esempio attivit ricreative, socio-assistenziali, didattiche e culturali, etc..
Analogamente per le prestazioni di servizi di manutenzione ordinaria dei beni quali automezzi, attrezzature,
impianti, mobili, macchine, hardware e software.
MANUTENZIONI ORDINARIE MEZZI OFFICINA @
LIVA compresa nel costo in quanto indeducibile.
Al pagamento abbiamo:
DEBITI V/ FORNITORI
DEBITI V/ FORNITORI
TESORERIA
Se trattasi di prestazione di servizi rilevante ai fini IVA , a dire smaltimento rifiuti, trasporti funebri, attivit
cimiteriali, lavanderia etc, le registrazioni contabili sono
DIVERSI
@
DEBITI V/ FORNITORI
PRESTAZIONI DI LAVANDERIA C/ ACQUISTI
IVA NS/ CREDITO PER IVA A ESIGIBILITA DIFFERITA
LIVA, previa opzione, pu essere ad esigibilit immediata. In tal caso la scrittura sar :
DIVERSI
@
DEBITI V/ FORNITORI
PRESTAZIONI DI LAVANDERIA C/ ACQUISTI
IVA NS/ CREDITO PER IVA A ESIGIBILITA IMMEDIATA
Allatto del pagamento si ha:
DEBITI V/ FORNITORI
e contestualmente si storna:
IVA NS/ CREDITO
come sopra evidenziato.
TESORERIA
Se al 31/12 il debito non stato ancora regolato, il saldo del conto DEBITI V/ FORNITORI confluisce al
passivo della situazione patrimoniale alla voce C II.
Unaltra frequente tipologia di prestazioni di servizi di impresa costituita dai contratti assicurativi.
In contabilit generale si rileva al momento della liquidazione :
ASSICURAZIONE MEZZI OFFICINA
@
TESORERIA
Se al 31 dicembre il premio di assicurazione, bench scaduto, non stato ancora pagato si rileva il debito
verso il fornitore nel modo che segue:
ASSICURAZIONE MEZZI OFFICINA
@
DEBITI DIVERSI
che confluisce nel passivo della situazione patrimoniale alla voce C II.
Se la manifestazione finanziaria avviene in un esercizio ma la competenza riguarda due esercizi consecutivi si
proceder alla rilevazione di un rateo passivo (voce D I del passivo stato patrimoniale) o di un risconto attivo
(voce C II dellattivo stato patrimoniale) a seconda che sia posticipata o anticipata.
PRESTAZIONI DI LAVORO AUTONOMO PROFESSIONALE :
Le consulenze di terzi, sia nel campo legale, fiscale o notarile, cos come nelle aree tecniche, rientrano tra le
prestazioni di servizi rese a favore dellente ed assegnate sulla base di specifico atto, a dire deliberazione o
determinazione dirigenziale recante, in allegato, disciplinare dincarico ad hoc contenente le condizioni
pattizie che regolano lo svolgimento della prestazione medesima.
Lerogazione avviene sulla base delle prestazioni effettivamente rese e previa presentazione di apposita
parcella o notula.
Il professionista, titolare di partita IVA, pu svolgere una attivit per la quale prevista o meno liscrizione
alla cassa previdenziale di categoria. Nel caso in cui la cassa non sia stata costituita, il lavoratore autonomo
94
tenuto alliscrizione a fini previdenziali presso lINPS gestione separata ex legge 335/1995 art.2 comma 26
e seguenti, e successive modificazioni . Detta precisazione rileva in quanto diversa laliquota previdenziale
che il lavoratore autonomo espone in parcella. Infatti si ha la seguente bipartizione :
A) Prestazione resa da professionista titolare di partita IVA e Cassa previdenziale 2%. Importo prestazione
10.000 oltre ai relativi oneri fiscali e previdenziali .
Il professionista addebita in parcella lonorario maggiorato dellaliquota pari al 2% quale contributo
previdenziale alla propria Cassa. Sul totale va calcolata lIVA al 20%. La ritenuta a titolo di acconto I.R.PE.F.,
aliquota 20%, viene calcolata invece sul solo onorario.
In questa prima ipotesi la spesa complessiva per lente sar quindi di 12.240, IVA compresa.
Al momento del ricevimento della fattura si avr la seguente registrazione sul giornale in P.D.:
CONSULENZE PROFESSIONALI
DEBITI DI FUNZIONAMENTO
12.240
@
@
@
DIVERSI
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE DA VERSARE
10.240
2.000
12.240
TESORERIA
2.000
Se al 31/12 il debito non stato ancora regolato, il saldo del conto DEBITI DI FUNZIONAMENTO confluisce
al passivo della situazione patrimoniale alla voce C II).
B) Prestazione resa da professionista titolare di partita IVA e Cassa previdenziale 4%. Importo prestazione
10.000 oltre ai relativi oneri fiscali e previdenziali.
In questo secondo caso il professionista pu addebitare il contributo alla gestione separata INPS nella misura
del 4% a titolo di rivalsa. Qui lonorario ed il contributo previdenziale costituiscono base imponibile sia ai fini
IVA che IRPEF. La ritenuta a titolo dacconto IRPEF sempre nella misura del 20%.
La spesa complessiva per lente sar di 12.480 comprensivi di IVA.
Le registrazioni saranno del tutto analoghe rispetto al caso sub A), a dire :
Al momento di ricevimento della parcella :
CONSULENZE PROFESSIONALI
DEBITI DI FUNZIONAMENTO
@
@
@
DIVERSI
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE DA VERSARE
TESORERIA
12.480
12.480
10.400
2.080
95
2.080
DEBITI DI FUNZIONAMENTO
10.000
2) Al momento del pagamento in contabilit finanziaria emissione del mandato di pagamento - sar:
DEBITI DI FUNZIONAMENTO
@
@
@
DIVERSI
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE DA VERSARE
10.000
9.800
2.000
TESORERIA
2.000
Come si pu notare questultima fattispecie rappresenta una ipotesi semplificata rispetto alle precedenti sub
A) e B).
COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE :
Sono tali le prestazioni rese ai sensi dellart. 47, comma 1 lettera c-bis), del TUIR.
Si tratta in particolare delle somme corrisposte in relazione agli uffici di amministratore, sindaco o revisore di
societ, alla collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili, alla partecipazione a collegi e
commissioni, ed in generale quelle percepite in relazione a rapporti di collaborazione caratterizzati dai
seguenti presupposti :
- la mancanza del vincolo di subordinazione ;
- lo svolgimento della prestazione nel quadro di un rapporto unitario e continuativo e per un tempo
determinato ;
- la prevalenza dellattivit personale del soggetto rispetto ai mezzi organizzati ;
- lesistenza di una retribuzione periodica prestabilita ;
- lestraneit del rapporto in oggetto allattivit di lavoro dipendente o di lavoro autonomo esercitate
abitualmente dal percettore.
La tipologia di reddito in esame, in quanto assimilato a lavoro dipendente, comporta per lente committente
la predisposizione di un cedolino paga, nonch lassolvimento degli adempimenti in materia fiscale,
previdenziale ed assicurativa.
Infatti, oltre alle ritenute erariali IRPEF, lente tenuto ad effettuare i conteggi ed i versamenti contributivi
allINPS ed allINAIL.
In particolare il contributo alla gestione separata INPS pari al:
14% se il collaboratore non fornito di alcuna copertura previdenziale;
10% se il collaboratore dotato di altra copertura previdenziale ;
12,5% dall1/1/2003 per i collaboratori che percepiscono redditi da pensione previdenziale diretta ai
sensi dellart. 44, comma 6, della L.289/2002 e con ulteriore aumento di punti 2,5% (quindi al 15%
complessivo) a decorrere dall1/1/2004.
96
Lonere di detto contributo ripartito tra ente committente nella misura pari a 2/3 e collaboratore 1/3.
Parimenti, lonere contributivo in caso di esposizione a rischio infortunistico determinato con lo stesso
criterio di ripartizione -2/3 a carico dellente committente e 1/3 a carico del collaboratore con aliquote
crescenti in ragione del maggior grado di rischio connesso alla prestazione da effettuarsi.
Si presentano le registrazioni esemplificative nellipotesi di prestazione resa da collaboratore coordinato e
continuativo con contribuzione INPS del 14% e copertura INAIL con aliquota 4 per mille e relativa
addizionale 1%.
Importo prestazione 10.000
Contributo INPS 1.400 di cui 466,67 a carico del collaboratore e 933,37 a carico dellente.
Contributo INAIL 40,40 di cui 13,47 a carico del collaboratore e 26,93 a carico dellente.
- Al momento della liquidazione delle competenze a dire emissione dell atto di liquidazione - si avr la
seguente registrazione sul giornale in P.D.:
COLLABORAZ. COORDINATE E CONTIN @
DEBITI DI FUNZIONAMENTO
10.960,26
- Al momento del pagamento delle prestazioni in contabilit finanziaria leggasi emissione del mandato di
pagamento - sar:
DEBITI DI FUNZIONAMENTO
@
@
@
@
@
DIVERSI
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE IRPEF
INPS C/ CONTRIBUTI PREV.LI
INAIL C/ CONTRIBUTI PREV.LI
10.960,26
7.329,86
2.190,00
1.400,00
40,40
Nei termini previsti dalla legge, a dire entro il giorno 15 del mese successivo al pagamento, si procede al
versamento delle ritenute fiscali in qualit di sostituto di imposta. La registrazione in P.D. sar:
ERARIO C/ RITENUTE IRPEF
TESORERIA
2.190,00
Per le ritenute previdenziali, da versare allINPS a mezzo Modello F 24 entro il giorno 16 del mese successivo
a quello di pagamento, la registrazione :
INPS C/ CONTRIBUTI PREVIDENZIALI @
TESORERIA
1.400,00
Le ritenute INAIL sono versate in sede di regolazione premio su base annuale in acconto/saldo con analoghe
registrazioni rispetto a quelle sopra riportate e precisamente:
INAIL C/ CONTRIBUTI PREVIDENZIALI @
TESORERIA
..
COMPENSI ONORARI
In questa sede occorre analizzare le spese sostenute per le occorrenze degli organi istituzionali, quali
indennit di carica, gettoni di presenza e rimborsi spese a Sindaco o Presidente della Provincia, assessori e
consiglieri, componenti del collegio sindacale e del nucleo di valutazione etc. I relativi impegni di spesa,
trattandosi di compensi dovuti ex lege, sono assunti con la deliberazione consiliare di approvazione del
bilancio.
97
@
@
@
DIVERSI
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE IRPEF
TESORERIA
Se al 31/12 i detti compensi non sono stati corrisposti il conto di debito si epiloga nel conto riflettente la
situazione patrimoniale dellente nella sezione passivo voce C II.
Le spese per remunerare i membri delle commissioni costituite in seno allente edilizia, urbanistica,
espropri sono rappresentate da gettoni di presenza impegnate con provvedimento amministrativo
(deliberazione o determinazione). In contabilit abbiamo contestualmente alla liquidazione:
DIVERSI
@
DEBITI DIVERSI
GETTONI DI PRESENZA A COMMISSIONE EDILIZIA
GETTONI DI PRESENZA A COMMISSIONE URBANISTICA
GETTONI DI PRESENZA A COMMISSIONE ESPROPRI
Al momento del pagamento avremo :
DEBITI DIVERSI
@
@
@
DIVERSI
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE IRPEF
TESORERIA
Parimenti, se al 31/12 i detti compensi non sono stati corrisposti il conto di debito si epiloga nel conto
riflettente la situazione patrimoniale dellente nella sezione passivo voce C II.
FITTI PASSIVI
TESORERIA
Il conto FITTI PASSIVI rappresenta un costo ordinario di esercizio che confluisce al conto economico voce B
13 GODIMENTO BENI DI TERZI.
Se al 31/12 non ancora avvenuta luscita di cassa bench il debito sia venuto a scadenza - si rileva
FITTI PASSIVI
@
DEBITI DIVERSI
ove il conto DEBITI DIVERSI confluisce allo stato patrimoniale voce C II del passivo.
Anche qui, se la manifestazione finanziaria avviene in un esercizio, ma la competenza riguarda due esercizi
consecutivi si proceder alla rilevazione di un rateo passivo (voce D I del passivo stato patrimoniale) o di un
risconto attivo (voce C II dellattivo stato patrimoniale) a seconda che sia posticipata o anticipata.
INTERVENTO 05 TRASFERIMENTI
Trattasi di trasferimenti di parte corrente erogati sia ad enti del settore pubblico che privato, quali Comuni,
Comunit Montane, societ ed associazioni sportive, consorzi, enti di volontariato, ONLUS etc. . Limpegno
assunto con deliberazione giuntale o in virt di convenzioni e/o atti costitutivi di enti in cui lente partecipa,
di competenza consiliare. In contabilit generale abbiamo al momento della liquidazione:
CONTRIBUTO DI PARTE CORRENTE A XXXXX @
TESORERIA
Il conto di cui sopra un conto di costo desercizio da inserire alla voce B 14 - TRASFERIMENTI del conto
economico ad eccezione dei trasferimenti ad aziende speciali e partecipate che sono da inserire alla voce C
19 del conto medesimo.
Se al 31/12 il contributo non stato corrisposto abbiamo:
CONTRIBUTO DI PARTE CORRENTE A XXXXX @
DEBITI V/ ENTI BENEFICIARI DI TRASFERIMENTI
il qual ultimo conto confluisce al passivo della situazione patrimoniale alla voce C VI 3.
Al momento del pagamento abbiamo :
DEBITI V/ ENTI BENEFICIARI DI TRASFERIMENTI
TESORERIA
@
@
@
DIVERSI
TESORERIA
ERARIO C/ RITENUTE SU PRESTITI OBBLIGAZ.NARI
TESORERIA
99
TESORERIA
TESORERIA
TESORERIA
Gli oneri finanziari diversi sono costituiti da spese per commissioni, fidejussioni, costi diversi inerenti il
sistema bancario. In genere sono addebitati contestualmente allaccredito del finanziamento ut supra.
Lammontare complessivo delle spese di cui al presente intervento vanno a conto economico alla voce D 21.
INTERVENTO 07 IMPOSTE E TASSE
Tale intervento comprende le imposte e le tasse di cui lente soggetto passivo.
Ai fini delle imposte dirette ed, in particolare ai fini dellIRPEG, gi stato sottolineato in precedenza che, ai
sensi dellart. 88, comma 1 del TUIR n. 917/1986, Gli organi e le amministrazioni dello Stato, compresi
quelli ad ordinamento autonomo, anche se dotati di personalit giuridica, i comuni, i consorzi tra enti locali,
le associazioni e gli enti gestori di demani collettivi, le comunit montane, le province e le regioni non sono
soggetti all'imposta.
Per quanto concerne le imposte indirette, in particolare lIVA, lente si configura tranne che per le attivit
esercitate nellesercizio di impresa commerciale - quale consumatore finale alla stessa stregua del soggetto
privato : pertanto detta imposta indetraibile e risulta gi compresa nel costo di acquisizione.
Un discorso pi approfondito da svolgere per quanto concerne lIRAP.
Tale fattispecie impositiva stata introdotta nel nostro ordinamento dal D.Lgs. n.446 del 15/12/1997 Titolo
I.
Tale imposta colpisce le attivit produttive, ha carattere reale ed il soggetto attivo lente Regione. Per
quanto riguarda la nostra trattazione, in particolare per comuni e province, ai sensi dellart. 2 del decreto
istitutivo lattivit dagli stessi posta in essere costituisce in ogni caso presupposto imponibile.
Per detti enti, in particolare, la base imponibile ordinariamente determinata con il metodo cosiddetto
retributivo, a dire in un importo pari all'ammontare delle retribuzioni erogate al personale dipendente, dei
redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente di cui all'articolo 47 del citato TUIR, ivi compresi i compensi
erogati per collaborazioni coordinate e continuative, nonch per attivit di lavoro autonomo non esercitate
abitualmente di cui all'articolo 81, comma 1, lettera l), del citato testo unico. Laliquota unica ammonta
all8,5%. In alternativa possibile lopzione, limitatamente alle attivit commerciali eventualmente
esercitate, per il regime di determinazione della base imponibile previsto per le imprese commerciali, a dire
differenza tra la somma delle voci di bilancio che costituiscono il valore della produzione e la somma dei costi
della produzione.
Il versamento avviene entro il giorno 15 del mese successivo a quello di pagamento : la tassazione avviene
quindi in ossequio al criterio di cassa. Il versamento effettuato presso la sezione provinciale della tesoreria
dello Stato.
Limpegno si assume in conseguenza del relativo obbligo tributario e, di conseguenza, a seguito della
deliberazione consiliare di approvazione del bilancio di previsione o successiva deliberazione di variazione di
bilancio nel caso in cui il relativo intervento si rivelasse insufficiente.
In contabilit generale, con riferimento al mese di erogazione, si rileva al momento del versamento :
IRAP
@
TESORERIA
Il conto di costo IRAP confluisce al conto economico dellente alla voce B 15 IMPOSTE E TASSE.
Se al 31/12 il debito non ancora stato liquidato si rileva:
IRAP
@
DEBITI DIVERSI
Il conto DEBITI DIVERSI confluisce alla situazione patrimoniale sezione passivo alla voce C II.
Un'altra voce rientrante in questa tipologia di spesa rappresentata dalla tassa di propriet sui veicoli
dellente.
Anche in questo caso limpegno si assume in conseguenza del relativo obbligo tributario, quindi a seguito
della deliberazione consiliare di approvazione del bilancio di previsione.
100
Il conto di costo confluisce al conto economico dellente alla voce B 15 IMPOSTE E TASSE e si rileva:
TASSA DI PROPRIETA
@
TESORERIA
Se al 31/12 il debito non ancora stato liquidato si rileva:
TASSA DI PROPRIETA
@
DEBITI DIVERSI
Il conto DEBITI DIVERSI confluisce alla situazione patrimoniale sezione passivo alla voce C II.
Al momento del pagamento nellesercizio successivo abbiamo:
DEBITI DIVERSI
@
TESORERIA
INTERVENTO 08 ONERI STRAORDINARI DELLA GESTIONE CORRENTE
Riguardano lutilizzazione non ricorrente di fattori della produzione rispetto alla gestione ordinaria. Possiamo
denotare a tale titolo sgravi e rimborsi di entrate tributarie, rimborsi di entrate diverse, esenzioni e
agevolazioni in ambito tariffario, spese per consultazioni elettorali e per referendum, spese per eventi
calamitosi, nonch, con riferimento ad anni precedenti, spese per sentenze passate in giudicato o per ripiano
disavanzi di aziende esercenti pubblico servizio .
In contabilit finanziaria limpegno assunto con determinazione da parte del dirigente o responsabile del
servizio.
In contabilit generale avremo al momento della liquidazione il seguente articolo:
SGRAVI E RIMBORSI
@
TESORERIA
Il sovra citato conto di costo confluisce alla situazione economica voce E 28 ONERI STRAORDINARI.
Se al 31/12 il pagamento non ancora avvenuto avremo la registrazione del costo e del debito da inserire
nella situazione patrimoniale alla voce C II del passivo :
SGRAVI E RIMBORSI
@
DEBITI DIVERSI
Allatto del pagamento:
DEBITI DIVERSI
TESORERIA
Si precisa che nello schema di conto economico rivisitato dallOsservatorio nazionale sulla finanza e
contabilit degli enti locali, come descritto nella parte iniziale del presente lavoro, detto conto per Oneri
Straordinari figura alla voce E 29.
Lo slittamento di numerazione dovuto al fatto che lOsservatorio stesso ha proposto lintroduzione, tra i
componenti straordinari di risultato, del conto E 27 SOPRAVVENIENZE PASSIVE che racchiude le spese
relative a esercizi precedenti, a dire debiti fuori bilancio. In tale ottica le spese per debiti fuori bilancio di cui ,
a mente dellart. 194 del T.U.E.L., pu essere riconosciuta la legittimit, sono enucleate dalla voce Oneri
straordinari e ricomprese alla voce E 27 SOPRAVVENIENZE PASSIVE. Si ricorda che, ai sensi dellarticolo
194 ora richiamato, lorgano consiliare riconosce la legittimit dei debiti fuori bilancio derivanti da :
a) sentenze esecutive;
b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da
statuto, convenzione o atti costitutivi, purch sia stato rispettato l'obbligo di pareggio del bilancio di cui
all'articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione;
c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, di societ di capitali
costituite per l'esercizio di servizi pubblici locali;
d) procedure espropriative o di occupazione d'urgenza per opere di pubblica utilit;
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell'articolo 191, nei limiti
degli accertati e dimostrati utilit ed arricchimento per l'ente, nell'mbito dell'espletamento di pubbliche
funzioni e servizi di competenza.
Per le registrazioni contabili afferenti i seguenti interventi di spesa si rimanda alle scritture di fine esercizio:
INTERVENTO 09 AMMORTAMENTI DI ESERCIZIO
101
Poich tali spese sono sostenute per lacquisizione di beni a fecondit ripetuta, suscettibili quindi di
utilizzazione per periodi ultra-annuali, confluiscono nello stato patrimoniale dellente secondo le modalit di
seguito rappresentate:
1. Per la parte gi pagata in incremento delle voci dellattivo cui si riferiscono, sia che rappresentino
immobilizzazioni materiali che immateriali di cui alle voci A I), A II) e A III) : come conseguenza v una
rimodellazione della composizione qualitativa del patrimonio, diminutiva delle poste numerarie ed
incrementativa delle immobilizzazioni.
2. Per la quota ancora da corrispondere nellattivo del conto dordine OPERE DA REALIZZARE (voce D) e
nel passivo del conto dordine IMPEGNI PER OPERE DA REALIZZARE (voce E) : in questo secondo caso
non influenzano gli elementi patrimoniali ma costituiscono semplicemente scritture di memoria per gli
esercizi a venire.
Tale sistema utilizzato in modo da avere la quadratura tra le spese di investimento del bilancio finanziario
e le capitalizzazioni di costi contenute nellattivo dello stato patrimoniale.
Per le spese in conto capitale, quindi, assume rilevanza ai fini della imputazione economico-patrimoniale il
momento della effettiva erogazione della spesa, a dire il principio di cassa.
Al 31/12 avremo la seguente registrazione:
OPERE DA REALIZZARE
@
IMPEGNI PER OPERE DA REALIZZARE
X
ove X rappresenta limporto ancora da corrispondere, che sar esattamente coincidente con la spesa in
conto capitale di cui al Titolo II, nel caso in cui non fosse ancora stato corrisposto importo alcuno.
Allatto del pagamento si stornano i conti dordine sopra evidenziati per limporto corrispondente e si rileva in
contabilit lacquisizione dellimmobile ed il contestuale debito verso il fornitore come segue:
IMPEGNI PER OPERE DA REALIZZARE
OPERE DA REALIZZARE
MACCHINARI
DEBITI V/ FORNITORI
DEBITI V/ FORNITORI
TESORERIA
Ove Y < o = X
Se il bene rientra tra le attivit rilevanti ai fini dellimposta sul valore aggiunto, lIVA versata costituisce un
credito verso lerario e , come tale, dovr essere scorporata ed iscritta al conto CREDITO V/ERARIO PER IVA.
Le spese in conto capitale costituite da concessione di crediti e anticipazioni affluiscono allattivo dello stato
patrimoniale alle voci:
A III) 2) : CREDITI VERSO a) imprese controllate; b) imprese collegate ; c) altre imprese.
B II) negli altri casi.
102
Gli investimenti sono finanziati dallente con le modalit e tipologia di fonti ex art.199 del TUEL D. Lgs.
N.267/2000, a dire :
1- entrate correnti destinate per legge agli investimenti;
2- avanzi di bilancio, costituiti da eccedenze di entrate correnti rispetto alle spese correnti aumentate delle
quote capitali di ammortamento dei prestiti a scadenza nellanno di riferimento;
3- entrate derivanti dallalienazione di beni e diritti patrimoniali, riscossioni di crediti, proventi da
concessioni edilizie e relative sanzioni;
4- entrate derivanti da trasferimenti in conto capitale da parte dello Stato, delle regioni, da altri interventi
pubblici e privati finalizzati agli investimenti, da interventi finalizzati da parte di organismi comunitari e
internazionali;
5- avanzo di amministrazione accertato con lapprovazione del bilancio consuntivo;
6- mutui passivi;
7- altre forme di ricorso al mercato finanziario consentite dalla legge.
Avuto riguardo alle possibilit di cui al punto 7) della cennata normativa, si segnala come negli ultimi anni si
sia fatto ricorso a tecniche di ingegneria finanziaria le pi svariate, direttamente mutuate dalla pratica
aziendalistica e bancaria quali contratti di leasing, project financing etc. Si rimanda, ovviamente, ad altra
sede per lapprofondimento di tali innovative tecniche di finanza.
In contabilit finanziaria le spese in conto capitale si considerano impegnate ove sono finanziate nei seguenti
modi (art. 183, comma 5, del TUEL):
a) con lassunzione di mutui a specifica destinazione in corrispondenza e per lammontare del mutuo,
contratto o gi concesso, e del relativo prefinanziamento accertato in entrata;
b) con quota dellavanzo di amministrazione in corrispondenza e per lammontare dellavanzo di
amministrazione accertato;
c) con lemissione di prestiti obbligazionari in corrispondenza e per lammontare del prestito sottoscritto;
d) con entrate proprie in corrispondenza e per lammontare delle entrate accertate.
e) con entrate aventi destinazione vincolata per legge in corrispondenza e per lammontare degli
accertamenti di entrata.
Negli altri casi limpegno di spesa adottato con apposito provvedimento.
Esaminiamo ora partitamente i singoli interventi :
INTERVENTO 01 ACQUISIZIONE DI BENI IMMOBILI
In contabilit generale lacquisizione dei beni immobili si ha al ricevimento della fattura del fornitore se
soggetto IVA o comunque al momento della liquidazione. Avremo pertanto:
FABBRICATI
@
ivi compresa lIVA che risulta pertanto capitalizzata.
Al momento del pagamento :
DEBITI V/ FORNITORI
DEBITI V/ FORNITORI
TESORERIA
TESORERIA
103
Lacquisto di terreni non edificabili escluso da IVA ma soggetto ad imposta di registro che, in quanto
costo accessorio diretto, va capitalizzato nel conto acceso al bene, come segue :
TERRENI
DEBITI V/ FORNITORI
@
@
TESORERIA
TESORERIA
I costi capitalizzati possono essere portati in aumento rispetto alla voce di immobilizzazione materiale cui
afferiscono (A II dellattivo) oppure, se trattasi di immobilizzazione immateriale si imputano alla voce A) I)
COSTI PLURIENNALI CAPITALIZZATI dellattivo della situazione patrimoniale, mentre gli incrementi di
immobilizzazioni per lavori interni confluiscono al conto economico quale componente positivo ordinario, a
dire ricavo desercizio voce A 7) - INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI PER LAVORI INTERNI.
INTERVENTO 05 ACQUISIZIONE DI BENI MOBILI, MACCHINE ED ATTREZZATURE TECNICOSCIENTIFICHE
Lacquisizione di beni mobili, macchine ed attrezzature tecnico-scientifiche rilevata in contabilit economica
al ricevimento della fattura del fornitore o dellatto di liquidazione con scrittura :
MACCHINARI
ATTREZZATURE
IMPIANTI
@
@
@
DEBITI V/ FORNITORI
DEBITI V/ FORNITORI
DEBITI V/ FORNITORI
Al pagamento:
DEBITI V/ FORNITORI
TESORERIA
DEBITI V/ FORNITORI
TESORERIA
104
DEBITI DIVERSI
I valori che movimentano il conto intestato allimmobilizzazione sono comprensivi di IVA, a meno che il bene
riguardi una attivit commerciale rilevante ai fini dellIVA. In tal caso occorre rilevare il credito verso lerario
per limposta pagata sugli acquisti come chiarito pi sopra.
INTERVENTO 07 TRASFERIMENTI DI CAPITALE
I trasferimenti in conto capitale erogati dallente a beneficio di terzi sono rilevati in partita doppia allatto
della liquidazione con scrittura del tipo:
TRASFERIMENTI IN C/ CAPITALE A TERZI
TESORERIA
@
@
TESORERIA
TESORERIA
X
Y
In contabilit finanziaria lentrata rilevata per X a storno dellanticipazione di cui sopra ed iscritta al Titolo
IV categoria 6 dellentrata Riscossione di crediti.
Per limporto residuo alla realizzazione dellintervento cui il mutuo destinato Titolo II spesa e titolo V
Entrata categoria 3.
01
02
03
04
05
RIMBORSO
RIMBORSO
RIMBORSO
RIMBORSO
RIMBORSO
In linea generale si pu affermare che le spese del presente titolo sono correlate alle entrate di
finanziamento di cui al Titolo V dellentrata. Rappresentano, in particolare, il rimborso della quota-capitale di
pertinenza dellesercizio sui finanziamenti ottenuti.
INTERVENTO 01 RIMBORSO PER ANTICIPAZIONI DI CASSA
INTERVENTO 02 RIMBORSO DI FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE
Le spese per il rimborso dei prestiti a breve scadenza di cui ai due interventi in esame sono impegnate
contestualmente allaccertamento delle relative entrate. In contabilit economica la rilevazione effettuata al
momento della liquidazione. Distinguiamo due casi in ragione della corresponsione degli interessi:
a)
se avviene in via anticipata larticolo in partita doppia il seguente:
ANTICIPAZIONI DI CASSA
@
TESORERIA
b)
se avviene in via posticipata larticolo in partita doppia il seguente:
DIVERSI
@
TESORERIA
ANTICIPAZIONI DI CASSA
INTERESSI PASSIVI SU ANTICIPAZIONI DI CASSA
Analogamente si procede per qualsivoglia tipologia di finanziamento a breve.
INTERVENTO 03 RIMBORSO DI QUOTA CAPITALE DI MUTUI E PRESTITI
INTERVENTO 04 RIMBORSO DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI
I rimborsi delle quote capitali di mutui e prestiti, ivi compresi i prestiti obbligazionari, sono effettuati secondo
le modalit contenute nei rispettivi piani di ammortamento. Limpegno di spesa assunto automaticamente
con lapprovazione del bilancio e senza necessit di alcun atto aggiuntivo. In contabilit generale al momento
della liquidazione si registra:
MUTUI PASSIVI CASSA DD.PP
@
TESORERIA
MUTUI PASSIVI ISTITUTI DI CREDITO DIVERSI@
TESORERIA
106
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
TESORERIA
Lintervento relativo alle spese per interessi , in quanto spesa di parte corrente, gi stato esaminato nella
parte riguardante il Titolo I della spesa
INTERVENTO 05 RIMBORSO DI QUOTA CAPITALE DI DEBITI PLURIENNALI
Tali spese sono relative a debiti a medio lungo termine contratti dallente verso terzi e non costituiti da mutui
o prestiti obbligazionari, a dire acquisto di immobilizzazioni con fondi propri e rateizzazione del pagamento.
In contabilit finanziaria limpegno assunto con lapprovazione del bilancio. In contabilit economica al
momento della liquidazione si rileva :
DEBITI PLURIENNALI
@
TESORERIA
1
2
3
4
5
6
7
Tali spese confluiscono nel passivo della situazione patrimoniale alla voce C V. Come gi evidenziato nel
corso della disamina delle entrate per servizi conto terzi di cui al cennato Titolo VI, le spese in esame sono
impegnate contestualmente al sorgere dellaccertamento in entrata. In contabilit generale la registrazione
effettuata al momento della liquidazione.
CAPITOLO 1 RITENUTE PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI AL PERSONALE
CAPITOLO 2 RITENUTE ERARIALI
CAPITOLO 3 ALTRE RITENUTE AL PERSONALE PER CONTO DI TERZI
Queste tre tipologie sono state gi esaminate precedentemente, trattando dellintervento 1 della spesa di
parte corrente.
CAPITOLO 4 RESTITUZIONE DI DEPOSITI CAUZIONALI
DEBITI PER DEPOSITI CAUZIONALI
TESORERIA
BENI DI TERZI IN DEPOSITO
TESORERIA
107
TESORERIA
TESORERIA
Se al 31/12 luscita di cassa, bench impegnata, non ancora avvenuta, si proceder alla registrazione del
debito verso terzi come segue:
CREDITI PER RIMBORSO SPESE
PER SERVIZI PER CONTO TERZI
DEBITI DIVERSI
DEBITI DIVERSI
I conti di credito ora menzionati confluiscono nellattivo dello stato patrimoniale dellente alla voce B II 3) e),
mentre il conto di debito va nel passivo voce C V).
Al momento del pagamento:
DEBITI DIVERSI
TESORERIA
108
Si tratta in generale di proventi derivanti dallutilizzo del fattore produttivo capitale , con riferimento alla
data di chiusura dellesercizio e di competenza del medesimo, la cui documentazione giustificativa non
ancora pervenuta, n stata emessa. Nel caso di interessi attivi su conto corrente avremo la registrazione di
seguito indicata :
DIVERSI
@
INTERESSI ATTIVI SU C/C BANCARIO
CREDITI V/ BANCA X PER INTERESSI ATTIVI
ERARIO C/ RITENUTA DIMPOSTA
Analoghe registrazioni si effettuano in caso di interessi attivi su depositi cauzionali, dividendi su
partecipazioni, utili distribuiti da aziende speciali etc. .
Se gli interessi da liquidare sono passivi avremo registrazioni del tipo :
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI CASSA DD. PP @
DEBITI PER INTERESSI PASSIVI DA LIQUIDARE
oppure interessi passivi su mutui contratti con altri istituti bancari o, ancora, interessi passivi su
prefinanziamento. Il conto INTERESSI PASSIVI rileva costi desercizio e confluisce al c/ economico alla voce
D 21. Il conto relativo al debito rappresenta una posta del passivo dello stato patrimoniale voce C I) quale
debiti di finanziamento.
FATTURE DA RICEVERE O DA EMETTERE
A fronte di prestazioni gi rese da terzi e per le quali alla data di chiusura dellesercizio non ancora
pervenuta la relativa fattura, dovremo, sempre in ossequio ai principi della competenza economica, far
partecipare al risultato economico il costo che altrimenti non sarebbe rilevato. Avremo pertanto la seguente
scrittura di imputazione :
ACQUISTO MATERIALE DI CONSUMO
@
FATTURE DA RICEVERE
cosicch il costo confluisce al conto economico, mentre il c/ accreditato confluisce al passivo dello stato
patrimoniale alla voce C II quale Debito di funzionamento.
In epoca successiva, al momento del ricevimento della fattura del fornitore, rileveremo :
DIVERSI
@
DEBITI V/ FORNITORI
FATTURE DA RICEVERE
IVA NS/ CREDITO PER IVA A ESIGIBILITA DIFFERITA
In tal modo il conto FATTURE DA RICEVERE si chiude.
Nel caso in cui si trattasse di attivit non commerciale e, conseguentemente, lIVA non potesse essere
portata a credito, ma, rappresentasse un costo per lente, la rilevazione al 31/12 sopra evidenziata deve
essere comprensiva di IVA , mentre la rilevazione successiva sar pi semplicemente:
FATTURE DA RICEVERE
@
DEBITI V/ FORNITORI.
In totale simmetria con quanto ora esposto, le registrazioni per prestazioni rese dallente in regime IVA e
delle quali non si ancora emessa fattura al 31/12 saranno del seguente tenore:
FATTURE DA EMETTERE
@
PROVENTI C/ VENDITA SPAZI PUBBLICITARI
ove il provento va a c/ economico alla voce A 3) PROVENTI DA SERVIZI PUBBLICI, mentre il c/ FATTURE DA
EMETTERE confluisce nellattivo patrimoniale alla voce B II 3 a).
Nellesercizio successivo, allatto dellemissione della fattura IVA si registra :
CREDITI V/ UTENTI PER SERVIZI PUBBLICI
@
DIVERSI
@
FATTURE DA EMETTERE
@
IVA NS/ DEBITO
SCRITTURE DI RETTIFICA O DI STORNO E DI AMMORTAMENTO
Tali scritture comportano rettifiche che vanno a modificare in modo diretto o indiretto le poste contabili. In
particolari gli storni si definiscono distinti se imputati direttamente al singolo conto di costo o di ricavo,
diversamente sono definiti indistinti se modificano globalmente il risultato economico ovvero se sono
originati da valutazione di elementi del patrimonio. Tali scritture rappresentano permutazioni economiche.
Tali sono le scritture relative a :
109
N) BENI DI TERZI .
I costi degli esercizi futuri di cui caso risultano cos distinti in ragione della tipologia del finanziamento, a
dire non vincolato o vincolato, e si identificano rispettivamente alle voci E) ed F)
I conti di cui alle lettere G) e seguenti riguardano gli impegni del titolo II della spesa, a dire in conto
capitale.
AMMORTAMENTI
La tecnica dellammortamento uno strumento di natura contabile che riveste una duplice funzione,
finanziaria ed economica. Da primo punto di vista, peraltro non pertinente alla presente trattazione,
lammortamento rappresenta una modalit di accantonamento di risorse atte al rinnovo del capitale fisso
dellente , a dire una forma di auto-finanziamento. Cos era previsto nella stesura originaria del D.
Lgs.77/1995 oggi trasfuso nel TUEL di cui al D. Lgs. n.267/2000. Con la finanziaria per lanno 2002,tuttavia,
lobbligo divenuto una mera facolt ( art. 27, comma 7 Legge n.448/2001 che ha modificato in tal senso
lart.167 TUEL).
Sotto il profilo pi squisitamente economico, ci che rileva in questa sede, lammortamento riveste la
funzione peculiare di ripartire su pi esercizi il costo di acquisto di beni a fecondit ripetuta in ragione
dellutilizzazione del bene medesimo nel processo produttivo/erogativo. Infatti, da un punto di vista della
competenza economica, non corretto far gravare sullesercizio in cui stato sostenuto lesborso finanziario
il costo integrale dello stesso, in quanto il bene suscettibile di utilizzazione ripetuta nel corso degli esercizi
in cui rimane a disposizione dellente. Pertanto sono stabiliti dei coefficienti di ammortamento in misura
diversa in ragione della tipologia del bene, in considerazione della vita utile, del deperimento fisico e
tecnologico del medesimo. La tecnica quella di applicare uno storno distinto, mediante lapplicazione al
valore di carico del bene dei coefficienti di ammortamento di cui allart.229, comma 7, del D.Lgs 267/2000
che si elencano di seguito, individuati in proporzione alla presunta senescenza ed obsolescenza del bene di
cui caso.
Abbiamo :
a) Edifici, anche demaniali, ivi compresa la manutenzione straordinaria
b) Strade, ponti ed altri beni demaniali
c) Macchinari, apparecchi, attrezzature, impianti ed altri beni mobili
d) Attrezzature e sistemi informatici, compresi i programmi applicativi,
e) Automezzi in genere, mezzi di movimentazione e motoveicoli
f) Altri beni
3%;
2%;
15%;
20%;
20%;
20%.
Generalmente gli accantonamenti vengono effettuati mediante laccensione di fondi ammortamento ad hoc.
In deroga, i conti accesi a terreni non sono oggetto di ammortamento. La procedura vale sia per le
immobilizzazioni materiali che immateriali. Per queste ultime, tuttavia, non si istituiscono fondi
ammortamento specifici, ma lo storno viene effettuato direttamente in conto.
La rilevazione di seguito indicata:
AMMORTAMENTO AUTOMEZZI
Il conto addebitato rappresenta un costo dellesercizio e confluisce a conto economico alla voce B 16 QUOTE
DI AMMORTAMENTO DESERCIZIO, mentre il relativo fondo ammortamento una posta rettificativa del
conto acceso al costo pluriennale, il quale viene portato in diretta detrazione dal costo storico, il cui saldo
rappresenta, pertanto, il valore residuo del bene, a dire limporto ancora da ammortizzare.
RICAVI PLURIENNALI
In analogia con quanto visto al punto precedente per i costi, esistono anche i ricavi pluriennali. Trattasi, nella
presente fattispecie, di ripartire contributi finanziari in conto capitale nel corso degli esercizi di vita utile del
bene strumentale costruito od acquistato con i mezzi finanziari di cui al trasferimento stesso.
LOsservatorio nazionale per la finanza e la contabilit degli enti locali ha emanato una serie di
raccomandazioni per la redazione del prospetto di conciliazione nel rendiconto generale degli enti locali (a
cura di F. Delfino, G. Ravelli e C. Cossiga , quali componenti di detto Osservatorio).
111
Rifacendosi ai principi contabili internazionali, come elaborati dallo IASC, dette raccomandazioni prescrivono
per la contabilizzazione di cui caso due alternative percorribili:
1) Metodo dei ricavi differiti ;
2) Metodo del costo netto.
1) Seguendo la prima procedura, allatto della notizia, supportata naturalmente da basi documentali, della
avvenuta concessione del contributo per linvestimento in beni a fecondit ripetuta si rileva :
CREDITO V/ENTE X PER CONTRIBUTO
Nel momento in cui la somma viene trasferita nelle casse dellente, sia nellesercizio stesso che
successivamente, avremo :
TESORERIA
@
CREDITO V/ENTE X PER CONTRIBUTO
Il conto acceso ai trasferimenti in c/ capitale rappresenta una posta del passivo dello stato patrimoniale alla
voce B I) CONFERIMENTI DA TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE. La ripartizione delle quote di ricavi
pluriennali avverr in perfetta simmetria con il processo di ammortamento del bene a fecondit ripetuta
oggetto di finanziamento, applicando la stessa aliquota, a cominciare, quindi, dallesercizio in cui il bene
entrer nel ciclo produttivo . Pertanto al 31/12 imputer a c/ economico la quota-parte di ricavo pluriennale,
quale ricavo della gestione di natura non finanziaria. In tal guisa si otterr la sterilizzazione del risultato
economico della quota di ammortamento relativa ai beni acquistati con detti contributi.
La registrazione pertinente la seguente :
TRASFERIMENTI IN C/ CAPITALE DALLENTE X @
UTILIZZO QUOTA TRASFERIMENTI IN C/CAPITALE
Ove la quota-parte imputata allesercizio in chiusura viene portata, a stato patrimoniale, in detrazione dalla
predetta voce B I) .
Questa scrittura discende dalla duplice necessit di evitare la dilatazione del contenuto del conto
TRASFERIMENTI IN C/ CAPITALE negli anni per effetto della progressiva registrazione dei contributi stessi e,
daltro canto, il conseguimento di eventuali perdite di esercizio derivanti dallincidenza delle quote di
ammortamento sui costi. Pertanto, con il presente sistema , si perverr allazzeramento dellintero contributo
in conto capitale utilizzato e il beneficio finanziario del contributo ricevuto sar stemperato negli anni di vita
utile del bene in stretto parallelismo con la scadenza del periodo di ammortamento dello stesso.
Per quanto riguarda limputazione a c/ economico, si rileva come non esista, attualmente, una voce specifica
per lattribuzione della quota del ricavo pluriennale di pertinenza dellesercizio. Tuttavia, nella proposta di
modifica dello schema di conto economico elaborata dallOsservatorio la voce A 5 viene rinominata
PROVENTI DIVERSI E QUOTA ANNUALE DI RICAVI PLURIENNALI, ovviando in tal modo alla predetta
carenza.
2) il secondo metodo molto pi semplice ed immediato anche se di valenza informativa pi limitata. Ferma
restando la registrazione della costituzione del fondo nel passivo patrimoniale come nel caso sub 1), al
momento della ultimazione della costruzione il valore complessivo dellopera sar diminuito del predetto
fondo che risulter in tal modo azzerato. Il bene risulter cos iscritto nellattivo patrimoniale al netto del
trasferimento, per cui gli ammortamenti saranno calcolati solamente sul valore residuo, pari in definitiva
allonere che ha effettivamente gravato sulle casse dellente.
RIMANENZE DESERCIZIO
Le rimanenze finali di magazzino vengono rilevate con uno storno indistinto e costituiscono una componente
positiva del risultato economico dellesercizio. A conto economico non sono registrate per il loro importo
integrale, ma, in linea con limpostazione dottrinale e di prassi europea, cos come recepita nel nostro
ordinamento dal D. Lgs. n. 127/1991 in materia di schemi di bilancio societario, solamente nelle variazione in
aumento o in decremento alla data del 31 dicembre rispetto allinizio dellesercizio medesimo.
In particolare, se le rimanenze finali di prodotti finiti, semilavorati ed in corso di lavorazione hanno subito un
incremento rispetto alla consistenza iniziale costituiscono ricavi dellesercizio chiuso, in quanto originati dal
112
processo produttivo nel periodo di riferimento, ma che non hanno avuto alcuna manifestazione numeraria in
quanto non ancora venduti : essi confluiscono, come detto, tra i componenti positivi di reddito alla voce A 8.
Al contrario, se la consistenza finale inferiore a quella iniziale significa che i ricavi dellesercizio sono da
rettificare in diminuzione in quanto la produzione del periodo gi stata tutta monetizzata, anzi lo stata in
misura superiore a quella prodotta e la differenza rappresentata appunto dalla riduzione dello stock di
rimanenze finali rispetto alle iniziali : si rileva perci un valore di segno negativo sempre alla medesima voce
A 8.
Le variazioni delle rimanenze di materie prime e beni di consumo rappresentano invece fattori della
produzione e quindi costi. La tradizionale dottrina aziendalistica e la prassi nel nostro paese ha sempre
abbracciato la tesi che le esistenze iniziali di detti fattori rappresentino costi da imputare allesercizio; le
rimanenze finali, in quanto fattori che non si sono concretizzati in prodotti finiti o almeno semilavorati,costi
da stornare e da rimandare alla competenza dellesercizio successivo. Il nuovo impianto del bilancio europeo
richiede, anche in questo caso, la iscrizione a conto economico della sola variazione delle rimanenze di detti
fattori produttivi. Tuttavia, trattandosi di costi, funzionano in modo antitetico rispetto alle rimanenze sopra
esaminate. Infatti un loro aumento determina un minor costo pari alla differenza algebrica tra rimanenze
finali ed iniziali : pertanto sar iscritto a conto economico alla voce B 11 con segno negativo in rettifica dei
costi dellesercizio. Se, al contrario, la variazione nelle rimanenze negativa ci implica un maggior costo
iscritto alla voce B 11 con segno positivo in aumento dei costi di competenza dellesercizio che va a
chiudersi.
Le relative scritture in partita doppia in data 31 dicembre sono quelle che si indicano di seguito :
PRODOTTO X
@
PRODOTTO X C/ RIMANENZE
ove il conto registrato nella sezione sinistra viene epilogato nellattivo dello stato patrimoniale alla voce B I)RIMANENZE mentre il conto registrato nella sezione destra un conto di risultato economico che raccoglie in
dare lesistenza iniziale del prodotto la cui contropartita in avere stata il conto acceso allelemento attivo
del patrimonio, che si va cos a chiudere (si rimanda alla manualistica comune per lanalisi delle scritture di
apertura dei conti in sede di bilancio dapertura).
Il saldo di detto conto PRODOTTO X C/ RIMANENZE rappresenta la variazione aumentativa o decrementativa
che va a conto economico.
In analogia si opera per le materie prime ed i beni di consumo destinati ad entrare nel ciclo produttivo.
SVALUTAZIONE CREDITI
La svalutazione dei crediti esistenti e per i quali si manifesta il dubbio circa la loro effettiva possibilit di
realizzo, parziale o totale, rispetto al valore di iscrizione in bilancio, costituisce un costo futuro incerto sia con
riferimento allan, al quantum ed al quando.
Per fronteggiare tale rischio, sempre nei binari di una oculata gestione e di un rigoroso rispetto del principio
della competenza economica, si procede ad uno storno indistinto di quote di ricavi di esercizio con la tecnica
dellaccantonamento al relativo fondo.
Le scritture contabili saranno del tipo :
ACCANTONAMENTO PER SVALUTAZIONE CREDITI@
Laccantonamento confluisce al conto economico fra gli oneri straordinari della gestione alla voce E 27.
Il fondo svalutazione costituisce una posta rettificativa del valore nominale dei crediti di dubbia esigibilit la
cui voce da ricercarsi nellattivo dello stato patrimoniale A III 4), in modo tale da far coincidere il valore
nominale di detti crediti, diminuiti dellimporto del fondo di cui caso, al presumibile valore di realizzazione.
COSTI CAPITALIZZATI
Trattasi di costi che, pur essendo sostenuti finanziariamente nel corso dellesercizio e che figurano nei
rispettivi conti accesi a ciascun fattore produttivo impiegato nella produzione, daranno la loro utilit
economica nel corso degli esercizi futuri, trattandosi di beni a fecondit ripetuta. Ad esempio, si configurano
113
CREDITI V/ CLIENTI
114
Il conto numerario storna, integramente o parzialmente, il valore nominale del credito gi iscritto in
contabilit al momento della sua nascita giuridica.
3) In modo del tutto simmetrico si procede per le insussistenze attive, definite quali poste iscritte nel passivo
dello stato patrimoniale che si rivelano in esercizio successivo alla loro iscrizione non pi esistenti e quindi da
stralciare dalla contabilit dellente o azienda. Linsussistenza pu derivare da svariati accadimenti : infatti
pu essere originata dalleliminazione di residui passivi riconosciuti inesigibili, insussistenti o prescritti. Da un
punto di vista economico-patrimoniale, leliminazione di un residuo passivo, che in genere altro non che un
debito, non pu che migliorare detta situazione e pertanto definita insussistenza attiva.
Osservando le conseguenze di detta eliminazione, in contabilit finanziaria avremo una minore spesa, a dire
una economia, che incide positivamente sul risultato di amministrazione.
In contabilit economica si avr la rilevazione di una diminuzione di debito e, in contropartita, un
componente positivo straordinario di reddito che confluisce a conto economico alla voce E 22 .
La rilevazione di seguito notata :
DEBITI V/ FORNITORI
@
INSUSSISTENZE DEL PASSIVO
ove il conto registrato in dare un qualsiasi conto di debito che va a stornare il valore nominale
originariamente iscritto in avere dello stesso conto.
4) In questultima fattispecie il residuo passivo era semplicemente rilevato nei conti dordine, non avendo in
alcun modo influenzato in precedenza elementi del passivo patrimoniale. La rilevazione consister in una
mera diminuzione del relativo conto dordine senza alcuna implicanza di carattere economico-patrimoniale.
FONDO DI RISERVA
Lart.166 del TUEL prevede che gli enti locali iscrivano nel proprio bilancio di previsione un fondo di riserva
non inferiore allo 0,30 e non superiore al 2 per cento del totale delle spese correnti - Titolo I - inizialmente
previste in bilancio.
Tale fondo utilizzato, con deliberazione di giunta da comunicare all'organo consiliare nei tempi stabiliti dal
regolamento di contabilit, nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli
interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti .
Lobiettivo del legislatore stato quello di conferire un certo grado di elasticit al bilancio, in modo tale da
evitare di dover ricorrere continuamente a variazioni di bilancio qualora gli interventi di spesa si rivelassero
sottodotati, essendo sufficiente una deliberazione giuntale.
Nella pratica questo strumento utilizzato per fronteggiare spese che si manifestino nel corso del mese di
dicembre, scaduto il termine del 30 novembre, data ultima per lapprovazione dellassestamento generale di
bilancio.
Trattandosi di posta squisitamente di natura finanziaria, laccantonamento a detto fondo non comporta
alcuna rilevazione in contabilit economica. Al momento dellutilizzazione la contabilit finanziaria prevede lo
storno di detto importo a beneficio degli stanziamenti di spesa corrente da effettuare. Dal punto di vista della
contabilit in p.d. saranno effettuate le registrazioni tipiche viste in precedenza in ragione del fattore
produttivo utilizzato.
115
116
PARTE SESTA
117
118
punto 12.
22.
Bilancio annuale
Bilancio pluriennale
1.
16.
Certificazioni di bilancio
Consolidamento dei conti pubblici
Contributi straordinari rendiconto
Controllo di gestione
Convenzione con il tesoriere
30.
7.
8.
32.
23.
28.
0.
31.
Economato
Economicit
Economie
Equilibri di bilancio
Entrate
Esercizio provvisorio e gestione provvisoria
5.
33.
26.
29.
20.
10.
Fondo di riserva
Indebitamento
Investimenti
6.
34.
15.
38.
Regolamento di contabilit
Relazione previsionale e programmatica
Rendiconto della gestione
Residui
Responsabile del servizio finanziario
Responsabilit ed incombenze
Revisione economica e finanziaria
Riaccertamento dei residui
Risultati desercizio
4.
17.
2.
25.
3.
27.
36.
37.
13.
14.
24.
35.
21.
18.
19.
119
11.
9.
120
DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 149 - Principi generali in materia di finanza propria e derivata
1. Lordinamento della finanza locale riservato alla legge, che la coordina con la finanza statale e con quella
regionale.
2. Ai comuni e alle province la legge riconosce, nellambito della finanza pubblica, autonomia finanziaria
fondata su certezza di risorse proprie e trasferite.
3. La legge assicura, altres, agli enti locali potest impositiva autonoma nel campo delle imposte, delle tasse e
delle tariffe, con conseguente adeguamento della legislazione tributaria vigente. A tal fine i comuni e le province in
forza dellart. 52 del D.Lgs. 15.12. 1997, n. 446, e successive modificazioni possono disciplinare con regolamento le
proprie entrate, anche tributarie, salvo per quanto attiene alla individuazione e definizione delle fattispecie imponibili,
dei soggetti passivi e dell'aliquota massima dei singoli tributi, nel rispetto delle esigenze di semplificazione degli
adempimenti dei contribuenti. Per quanto non regolamentato si applicano le disposizioni di legge vigenti.
4. La finanza dei comuni e delle province costituita da:
a) imposte proprie;
b) addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali o regionali;
c) tasse e diritti per servizi pubblici;
d) trasferimenti erariali;
e) trasferimenti regionali;
f) altre entrate proprie, anche di natura patrimoniale;
g) risorse per investimenti;
h) altre entrate.
5. I trasferimenti erariali sono ripartiti in base a criteri obiettivi che tengano conto della popolazione, del
territorio e delle condizioni socio-economiche, nonch in base ad una perequata distribuzione delle risorse che tenga
conto degli squilibri di fiscalit locale.
6. Lo Stato assegna specifici contributi per fronteggiare situazioni eccezionali.
7. Le entrate fiscali finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunit ed integrano
la contribuzione erariale per lerogazione dei servizi pubblici indispensabili.
8. A ciascun ente locale spettano le tasse, i diritti, le tariffe e i corrispettivi sui servizi di propria competenza.
Gli enti locali determinano per i servizi pubblici tariffe o corrispettivi a carico degli utenti, anche in modo non
generalizzato. Lo Stato e le Regioni, qualora prevedano per legge casi di gratuit nei servizi di competenza dei comuni e
delle province ovvero fissino prezzi e tariffe inferiori al costo effettivo della prestazione, debbono garantire agli enti
locali risorse finanziarie compensative.
9. La legge determina un fondo nazionale ordinario per contribuire ad investimenti degli enti locali destinati
alla realizzazione di opere pubbliche di preminente interesse sociale ed economico.
10. La legge determina un fondo nazionale speciale per finanziare con criteri perequativi gli investimenti
destinati alla realizzazione di opere pubbliche unicamente in aree o per situazioni definite dalla legge statale.
11. Lammontare complessivo dei trasferimenti e dei fondi determinato in base a parametri fissati dalla legge
per ciascuno degli anni previsti dal bilancio pluriennale dello Stato e non riducibile nel triennio.
12. Le regioni concorrono al finanziamento degli enti locali per la realizzazione del piano regionale di sviluppo
e dei programmi di investimento, assicurando la copertura finanziaria degli oneri necessari allesercizio di funzioni
trasferite o delegate.
13. Le risorse spettanti a comuni e province per spese di investimento previste da leggi settoriali dello Stato
sono distribuite sulla base di programmi regionali. Le regioni, inoltre, determinano con legge i finanziamenti per le
funzioni da esse attribuite agli enti locali in relazione al costo di gestione dei servizi sulla base della programmazione
regionale.
122
responsabile del servizio finanziario effettua le attestazioni di copertura della spesa in relazione alle disponibilit
effettive esistenti negli stanziamenti di spesa e, quando occorre, in relazione allo stato di realizzazione degli
accertamenti di entrata vincolata secondo quanto previsto dal regolamento di contabilit.
6. Il regolamento di contabilit disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del
responsabile finanziario al legale rappresentante dellente, al consiglio dellente nella persona del suo presidente, al
segretario ed allorgano di revisione ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese correnti evidenzi il costituirsi
di situazioni - non compensabili da maggiori entrate o minori spese - tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio. In
ogni caso la segnalazione effettuata entro sette giorni dalla conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a
norma dellart. 193, entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta della Giunta.
7. Lo stesso regolamento prevede listituzione di un servizio di economato, cui viene preposto un responsabile,
per la gestione di cassa delle spese di ufficio di non rilevante ammontare.
Art. 155 - Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali
1. La Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali operante presso il Ministero dellInterno, gi
denominata Commissione di ricerca per la finanza locale, svolge i seguenti compiti:
a) controllo centrale, da esercitare prioritariamente in relazione alla verifica della compatibilit
finanziaria, sulle dotazioni organiche e sui provvedimenti di assunzione di personale degli enti
dissestati e degli enti strutturalmente deficitari, ai sensi dellart. 243;
b) parere da rendere al Ministro dellInterno sul provvedimento di approvazione o diniego del piano
di estinzione delle passivit, ai sensi dellart. 256, c. 7;
c) proposta al Ministro dellInterno di misure straordinarie per il pagamento della massa passiva in
caso dinsufficienza delle risorse disponibili, ai sensi dellart. 256, c. 12;
d) parere da rendere in merito allassunzione del mutuo con la Cassa depositi e prestiti da parte
dellente locale, ai sensi dellart. 255, c. 5;
e) parere da rendere al Ministro dellInterno sul provvedimento di approvazione o diniego
dellipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, ai sensi dellart. 261;
f) proposta al Ministro delInterno di adozione delle misure necessarie per il risanamento dellente
locale, a seguito del ricostituirsi di disavanzo di amministrazione o insorgenza di debiti fuori
bilancio non ripianabili con i normali mezzi o mancato rispetto delle prescrizioni poste a carico
dellente, ai sensi dellart. 268;
g) parere da rendere al Ministro dellInterno sul provvedimento di sostituzione di tutto o parte
dellorgano straordinario di liquidazione, ai sensi dellart. 254, c. 8;
h) approvazione, previo esame, della rideterminazione della pianta organica dellente locale
dissestato, ai sensi dellart. 259, c. 7.
123
Art. 159 - Norme sulle esecuzioni nei confronti degli enti locali
1. Non sono ammesse procedure di esecuzione e di espropriazione forzata nei confronti degli enti locali presso
soggetti diversi dai rispettivi tesorieri. Gli atti esecutivi eventualmente intrapresi non determinano vincoli sui beni
oggetto della procedura espropriativa.
2. Non sono soggette ad esecuzione forzata, a pena di nullit rilevabile anche dufficio dal giudice, le somme di
competenza degli enti locali destinate a:
a) pagamento delle retribuzioni al personale dipendente e dei conseguenti oneri previdenziali per i
tre mesi successivi;
b) pagamento delle rate di mutui e di prestiti obbligazionari scadenti nel semestre in corso;
c) espletamento dei servizi locali indispensabili.
3. Per loperativit dei limiti allesecuzione forzata di cui al c. 2 occorre che lorgano esecutivo, con
deliberazione da adottarsi per ogni semestre e notificata al tesoriere, quantifichi preventivamente gli importi delle
somme destinate alle suddette finalit.
124
4. Le procedure esecutive eventualmente intraprese in violazione del c. 2 non determinano vincoli sulle somme
n limitazioni allattivit del tesoriere.
5. I provvedimenti adottati dai commissari nominati a seguito dellesperimento delle procedure di cui allart.
37 della l. 6.12.1971, n. 1034, e di cui al'art. 27, c. 1, n. 4, del T.U delle leggi sul Consiglio di Stato, emanato con R.D.
26.6.1924, n. 1054, devono essere muniti dellattestazione di copertura finanziaria prevista dallart. 151, c. 4, e non
possono avere ad oggetto le somme di cui alle lettere a), b) e c) del c. 2, quantificate ai sensi del c. 3.
48
Col D.M. 11.12.2000, modificato con D.M. 17.1.2001, e successivo D.M. 19.3. 2001, sono state approvate le certificazioni del bilancio di
previsione 2001 delle province, dei comuni e delle comunit montane. Col D.M. 1.6.2001 sono state stabilite le modalit relative alle certificazioni
concernenti il conto di bilancio 2000 delle amministrazioni provinciali, dei comuni e delle comunit montane. Col D.M. 7.2.2002, modificato dal
D.M. 6.5.2002 sono state approvate le modalit relative alle certificazioni concernenti il bilancio di previsione 2002 delle province, dei comuni e delle
comunit montane.
49
Cos modificato dal c. 7 dellart. 27, l. 28.12.2001, n. 448; inoltre lart. 3, O.M. 27.10.2000 stabil che il contenuto del presente comma fosse
sospeso, per lanno 2000, nei confronti degli enti locali delle regioni Valle dAosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria e
Calabria.
125
1. BILANCIO50
1.1. Il consiglio ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali: omissis b) programmi, relazioni
previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici,
bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi
annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, pareri da rendere per dette materie (art.
42, c. 2., lett. b))
1.2. La giunta collabora con il sindaco o con il presidente della provincia nel governo del comune o della
provincia ed opera attraverso deliberazioni collegiali (art. 48, c. 1).
1.3. Salvo quanto previsto dallarticolo 10751 essi (ndr.: sindaci e presidenti delle province) esercitano le funzioni
loro attribuite dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti e sovrintendono altres allespletamento delle
funzioni statali e regionali attribuite o delegate al comune e alla provincia (art. 50, c. 3).
1.4. Principi generali in materia di finanza propria e derivata (art. 149, cc. 2 e 4)
1.4.1.
Ai comuni e alle province la legge riconosce, nellambito della finanza pubblica, autonomia
finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite (c. 2).
1.4.2.
Con il D.P.R. 31.1.1996, n. 194 stato emanato il Regolamento per lapprovazione dei modelli di cui allart. 114 del D.Lgs. 25.2.1995, n. 77
(inglobato nel D.Lgs. 267/2000), concernente lordinamento finanziario e contabile degli enti locali; si evidenziano:
art. 1 concernente Approvazione di modelli e schemi contabili ed in particolare il c. 4 che recita: Nel bilancio di previsione annuale e nel
conto del bilancio, va indicata, per ciascuna unit elementare del bilancio, leventuale rilevanza ai fini dellIVA;
art. 2, concernente la Denominazione e numerazione delle unit elementari e degli aggregati di bilancio ed in particolare il c. 7 che recita: I
comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti e le comunit montane, nellambito di ciascuna funzione, possono iscrivere glinterventi nel
servizio che abbia carattere di prevalenza nello svolgimento delle attivit
art. 3, concernente Il sistema di codifica di bilancio; con D.M. 24.7.1996, sono stati definiti gli elenchi con cui vengono individuati i codici di
bilancio stabiliti dal presente articolo e la descrizione e la numerazione delle voci economiche per province, comuni e unioni di comuni, le citt
metropolitane e le comunit montane.
51
52
Si tengano presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione, che recitava:
Un organo della Regione, costituito nei modi stabiliti dalla legge della Repubblica, esercita, anche in forma decentrata il controllo di
legittimit sugli atti delle Province, dei Comuni e degli altri enti locali:
In casi determinati dalla legge pu essere esercitato il controllo di merito, nella forma di richiesta motivata agli enti deliberanti di
riesaminare la loro deliberazione.
In proposito il sottosegretario di stato per linterno, Antonio DAl, ha risposto allinterrogazione di alcuni deputati (Falena ed altri) che
chiedevano di sapere quali iniziative si volessero intraprendere per chiarire dubbi interpretativi, giurisprudenziali e dottrinari in merito alla riforma
costituzionale (in particolare sullabrogazione dellart. 130 della Costituzione) e quali iniziative si pensi di adottare per garantire controlli sui bilanci
comunali:
La risposta del sottosegretario stata articolata in cinque punti:
1.
la legge costituzionale n. 3/01 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione), ha abrogato lart. 130 della Costituzione, di
conseguenza caduta ogni forma di controllo preventivo di legittimit sugli atti degli enti locali;
2.
per quanto riguarda eventuali iniziative finalizzate a chiarire dubbi interpretativi derivanti dalla suddetta riforma costituzionale, la legge
131/03 (Disposizioni per ladeguamento dellordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18.10.2001, n. 3), prevede, che la
Corte dei Conti (art. 7, comma 7) verifichi il rispetto degli equilibri di bilancio degli enti locali (ai fini del coordinamento con la finanza
pubblica) e la sana gestione finanziaria e il funzionamento del controllo interno degli enti locali (in base ai principi di controllo successivo
sulla gestione);
3.
sullacquisizione di ogni utile informazione sul comportamento degli enti locali in ambito finanziario, la Finanziaria 2003 (legge n. 289/02,
art. 28) ha introdotto efficaci strumenti di monitoraggio sulle attivit finanziarie degli enti locali con lobiettivo di assicurare il
126
1.5.1.
Il controllo di legittimit comporta la verifica della conformit dellatto alle norme vigenti ed alle
norme statutarie specificamente indicate nel provvedimento di annullamento, per quanto riguarda la
competenza, la forma e la procedura, e rimanendo esclusa ogni diversa valutazione dellinteresse
pubblico perseguito. Nellesame del bilancio preventivo e del rendiconto della gestione il controllo di
legittimit comprende la coerenza interna degli atti e la corrispondenza dei dati contabili con quelli
delle deliberazioni, nonch con i documenti giustificativi allegati alle stesse.
1.5.2.
Il comitato regionale di controllo, entro dieci giorni dalla ricezione degli atti di cui allarticolo 12653,
comma 1, pu disporre laudizione dei rappresentanti dellente deliberante o pu richiedere, per una
sola volta, chiarimenti o elementi integrativi di giudizio in forma scritta. In tal caso il termine per
lesercizio del controllo viene sospeso e riprende a decorrere dalla data della trasmissione dei
chiarimenti o elementi integrativi o dellaudizione dei rappresentanti
1.5.3.
1.5.4.
Nel caso di mancata adozione delle modificazioni entro il termine di cui al comma 3, o di
annullamento della deliberazione di adozione del rendiconto della gestione da parte del comitato di
controllo, questo provvede alla nomina di uno o pi commissari per la redazione del conto stesso.
1.5.5.
Non pu essere riesaminato il provvedimento sottoposto a controllo nel caso di annullamento in sede
giurisdizionale di una decisione negativa di controllo.
1.6. Gli enti locali deliberano entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per lanno successivo, osservando i
principi di unit, annualit, universalit ed integrit, veridicit, pareggio finanziario e pubblicit. Il termine
pu essere differito con decreto del Ministro dellinterno, dintesa con il Ministro del Tesoro, del Bilancio e
della Programmazione economica, sentita la Conferenza Stato - citt ed autonomie locali, in presenza di
motivate esigenze (art. 151, c. 1).
1.7. Predisposizione ed approvazione del bilancio e dei suoi allegati (art. 174)54
4.
5.
6.
1.7.1.
1.7.2.
Il regolamento di contabilit dellente prevede per tali adempimenti un congruo termine, nonch i
termini entro i quali possono essere presentati da parte dei membri dellorgano consiliare
emendamenti agli schemi di bilancio predisposti dallorgano esecutivo.
perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica fissati dal governo. In particolare, il comma 1 del suddetto articolo 28, attribuisce al
ministero delleconomia e delle finanze il potere di acquisire le relative informazioni, anche in riferimento allobbligo di utilizzo delle
convenzioni Consip avvalendosi dei servizi ispettivi di finanza pubblica o dei propri rappresentanti nei collegi sindacali o di revisione
presso gli enti locali;
il successivo comma 6 (stesso articolo) prevede linvio in forma telematica alla Corte dei conti delle informazioni relative al patto di
stabilit interno nonch dei principali documenti contabili degli stessi enti locali;
infine il decreto legge n. 50/03 (convertito nella legge n. 116/03) ha previsto, anche per lesercizio finanziario 2003, lapplicazione della
previsione dettata dal decreto legge n. 13/03 riaffermando lattribuzione dei poteri ai prefetti (precedentemente dei Coreco), in tema di
controllo sulla regolare approvazione dei bilanci da parte degli enti locali (art. 1-quater);
inoltre, il dipartimento per gli affari interni e territoriali del ministero dellinterno ha emanato la circolare F.L. 19/03 (29/5/03), finalizzata
a spiegare le disposizioni introdotte dalla suddetta legge 116/03, nella quale ognuna delle disposizioni recate dalla nuova legge viene
esplicitata nel dettaglio e adattata alle reali fattispecie sottese alle previsioni normative citate.
53
Si tengano presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione (vedasi precisazioni in nota precedente). Si
riporta, inoltre il c. 156, L. 23.12.2005, n. 266: Ai fini dellapprovazione del bilancio di previsione degli Enti locali e della verifica della salvaguardia
degli equilibri di bilancio sono confermate per lanno 2006, le disposizioni di cui allart. 1, comma 1 bis, del D.L. 30.12.2004, n. 314, convertito con
modificazioni , dalla L. 1.3.2005, n. 26.
127
1.7.3.
1.7.4.
Il termine per lesame del bilancio da parte dellorgano regionale di controllo, previsto dallarticolo
134, decorre dal ricevimento.
1.8. Il bilancio corredato di una relazione previsionale e programmatica, di un bilancio pluriennale di durata
pari a quello della regione di appartenenza e degli allegati previsti dallart.172 o da altre norme di legge (art.
151, c. 2).
1.9. Gli enti locali allegano al bilancio annuale di previsione un bilancio pluriennale di competenza, di durata
pari a quello della Regione di appartenenza e comunque non inferiore a tre anni, con osservanza dei princpi
del bilancio di cui all'articolo 162, escluso il principio dell'annualit (art. 171, c. 1)55.
1.10. Altri allegati al bilancio di previsione (art. 172)
1.10.1. 1. Al bilancio di previsione sono allegati i seguenti documenti:
a) il rendiconto deliberato del penultimo esercizio antecedente quello cui si riferisce il
bilancio di previsione, quale documento necessario per il controllo da parte del
competente organo regionale56;
b) le risultanze dei rendiconti o conti consolidati delle unioni di comuni, aziende speciali,
consorzi, istituzioni, societ di capitali costituite per lesercizio di servizi pubblici,
relativi al penultimo esercizio antecedente quello cui il bilancio si riferisce;
c) la deliberazione, da adottarsi annualmente prima dellapprovazione del bilancio, con la
quale i comuni verificano la quantit e qualit di aree e fabbricati da destinarsi alla
residenza, alle attivit produttive e terziarie, ai sensi delle leggi 18 aprile 1962, n. 167, 22
ottobre 1971, n. 865, e 5 agosto 1978, n. 457, che potranno essere ceduti in propriet od
in diritto di superficie; con la stessa deliberazione i comuni stabiliscono il prezzo di
cessione per ciascun tipo di area o di fabbricato;
d) il programma triennale dei lavori pubblici di cui alla legge 11 febbraio 1994, n. 109;
e) le deliberazioni con le quali sono determinati, per lesercizio successivo, le tariffe, le
aliquote dimposta e le eventuali maggiori detrazioni, le variazioni dei limiti di reddito
per i tributi locali e per i servizi locali, nonch, per i servizi a domanda individuale, i
tassi di copertura in percentuale del costo di gestione dei servizi stessi;
f) la tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione di deficitariet strutturale
prevista dalle disposizioni vigenti in materia.
1.11. I documenti di bilancio devono comunque essere redatti in modo da consentire la lettura per programmi,
servizi ed interventi (art. 151, c. 3).
1.12. Con regolamento, da emanare a norma dellarticolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono approvati:
omissis b) il sistema di codifica del bilancio e dei titoli contabili di entrata e di spesa; (art. 160, c. 1, lett. b))
1.13. Al conto del bilancio sono annesse la tabella dei parametri di riscontro della situazione di deficitariet
strutturale e la tabella dei parametri gestionali con andamento triennale. Le tabelle sono altres allegate
al certificato del rendiconto (art. 228, c. 5)57.
1.14. Consolidamento dei conti pubblici (art. 157)
1.14.1. Ai fini del consolidamento dei conti pubblici gli enti locali rispettano le disposizioni di cui agli
articoli 25, 29 e 30 della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni ed integrazioni58
55
56
Si tengano presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione (vedasi precisazioni in nota precedente).
57
58
L. 468/1978: art. 25: Ai comuni, alle province e relative aziende, nonch a tutti gli enti pubblici non economici compresi nella tabella A allegata
alla presente legge, a quelli determinati ai sensi dellultimo comma del presente articolo, gli enti ospedalieri, sino allattuazione delle apposite norme
contenute nella legge di riforma sanitaria, alle aziende autonome dello Stato, agli enti portuali ed allENEL, fatto obbligo, entro un anno dalla
entrata in vigore della presente legge, di adeguare il sistema della contabilit ed i relativi bilanci a quello annuale di competenza e di cassa dello Stato,
128
provvedendo alla esposizione della spesa sulla base della classificazione economica e funzionale ed evidenziando, per lentrata, gli introiti in
relazione alla provenienza degli stessi, al fine di consentire il consolidamento delle operazioni interessanti il settore pubblico.
La predetta tabella A potr essere modificata con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Tesoro e di
quello del Bilancio e della Programmazione economica.
Per lENEL e le aziende di servizi che dipendono dagli enti territoriali, lobbligo di cui al primo comma si riferisce solo alle previsioni e ai consuntivi
di cassa, restando ferme per questi enti le disposizioni che regolano la tenuta della contabilit.
Gli enti territoriali presentano in allegato ai loro bilanci i conti consuntivi delle aziende di servizi che da loro dipendono, secondo uno
schema tipo definito dal Ministro del tesoro, sentite le associazioni delle aziende (n.d.r.: lo schema di bilancio di esercizio di cui al presente comma
stato approvato con D.M. 26. 4. 1995).
Ai fini della formulazione dei conti pluriennali della finanza pubblica fatto obbligo agli enti di cui al presente articolo di fornire al
Ministro del tesoro informazioni su prevedibili flussi delle entrate e delle spese per gli anni considerati nel bilancio pluriennale, ove questi non
risultino gi dai conti pluriennali prescritti da specifiche disposizioni legislative.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri del tesoro e del bilancio e della programmazione economica, con proprio
decreto, individua gli organismi e gli enti anche di natura economica che gestiscono fondi direttamente o indirettamente interessanti la finanza
pubblica, con eccezione degli enti di gestione delle partecipazioni statali e degli enti autonomi fieristici, ai quali si applicano le disposizioni del
presente articolo. Per gli enti economici lobbligo di cui al primo comma si riferisce solo alle previsioni ed ai consuntivi in termini di cassa (Vedasi
altres il D.P.C.M. 5. 3 1979, lart. 9, D.L. 30. 12.1979, n. 663 e il D.P.C.M. 3. 6. 1986).
Art. 29: Agli adempimenti relativi alla trasmissione dei dati periodici di cassa di cui allarticolo 30 della presente legge le province e
i comuni provvederanno tramite i propri tesorieri, sulla base dei dati desunti dai conti correnti di tesoreria da questi intrattenuti con le
amministrazioni interessate.
A tale fine i tesorieri medesimi faranno pervenire, entro i termini di cui al suddetto articolo 30, alle Ragionerie provinciali dello Stato
competenti per territorio i prospetti con gli elementi determinati.
Copia dei suddetti prospetti verr trasmessa anche alle Ragionerie delle regioni.
Nei confronti dei Tesorieri inadempienti su denuncia del direttore della Ragioneria provinciale dello Stato, le amministrazioni potranno
procedere alla risoluzione del contratto in corso.
Art. 30: Entro il mese di febbraio di ogni anno, il Ministro del tesoro presenta al Parlamento una relazione sulla stima del fabbisogno del
settore statale per lanno in corso, quale risulta delle previsioni gestionali di cassa del bilancio statale e della tesoreria, nonch sul finanziamento di
tale fabbisogno, a raffronto con i corrispondenti risultati verificatisi nellanno precedente. Nella stessa relazione sono, altres indicati i criteri adottati
per la formulazione delle previsioni relative ai capitoli dinteressi sui titoli del debito pubblico. Entro la stessa data il Ministro del bilancio e della
programmazione economica invia al Parlamento una relazione contenente i dati sullandamento delleconomia nellanno precedente e
l'aggiornamento delle previsioni per lesercizio in corso.
Entro i mesi di maggio, agosto e novembre il Ministro del Tesoro presenta al Parlamento una relazione sui risultati conseguiti dalle
gestioni di cassa del bilancio statale e della tesoreria, rispettivamente, nel primo, secondo e terzo trimestre dellanno in corso, con correlativo
aggiornamento della stima annuale.
Con le relazioni di cui ai commi primo e secondo, il Ministro del tesoro, presenta altres al Parlamento per lintero settore pubblico,
costituito dal settore statale, dagli enti di cui allarticolo 25 e dalle regioni, rispettivamente, la stima della previsione di cassa per lanno in corso, i
risultati riferiti ai trimestri di cui al comma secondo e i correlativi aggiornamenti della stima annua predetta, sempre nellambito di una valutazione
dei flussi finanziari e dellespansione del credito interno.
Con ciascuna delle relazioni di cui ai commi primo e secondo, il Ministro del Tesoro presenta inoltre al Parlamento la stima
sullandamento dei flussi di entrata e di spesa relativa al trimestre in corso.
Il Ministro del Tesoro determina, con proprio decreto, lo schema tipo dei prospetti contenenti gli elementi previsionali e i dati
periodici della gestione di cassa dei bilanci che, entro i mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre, i comuni e le province debbono trasmettere
alla rispettiva regione, e gli altri enti di cui allarticolo 25 al Ministero del Tesoro (con D.M. 29.11. 1979, sono stati stabiliti gli schemi tipo di
cui al presente comma; con D.M. 11.4.1980 stato stabilito lo schema-tipo che i comuni e le province devono trasmettere alle rispettive
regioni, nonch alle ragionerie provinciali dello Stato competenti per territorio; con D.M. 17. 10. 1980 stato stabilito lo schema-tipo che le
aziende di servizi dipendenti dagli enti territoriali devono trasmettere al Ministero del Tesoro alle scadenze di cui al quarto comma del
presente articolo; con D.M. 10.1. 1981 stato provveduto allapprovazione del prospetto concernente gli elementi previsionali e i dati
periodici della gestione di cassa; con D.M. 28. 10. 1996 stato approvato lo schema del prospetto per i dati periodici della gestione di cassa,
da inviare al Ministero del Tesoro relativo alle province, comuni, le unioni di comuni e le citt metropolitane; e per le comunit).
In detti prospetti devono, in particolare, essere evidenziati, oltre agli incassi ed ai pagamenti effettuati nellanno e nel trimestre precedente,
anche le variazioni nelle attivit finanziarie (in particolare nei depositi presso la tesoreria e presso gli istituti di credito) e nellindebitamento a breve e
medio termine.
Le regioni e le province autonome comunicano al Ministro del tesoro entro il giorno 10 dei mesi di febbraio, maggio, agosto e novembre i
dati di cui sopra aggregati per linsieme delle province e per linsieme dei comuni e delle unit sanitarie locali, unitamente agli analoghi dati relativi
allamministrazione regionale.
Nella relazione sul secondo trimestre di cui al comma secondo, il Ministro del Tesoro comunica al Parlamento informazioni, per lintero
settore pubblico, sulla consistenza dei residui alla fine dellesercizio precedente, sulla loro struttura per esercizio di provenienza e sul ritmo annuale
del loro processo di smaltimento, in base alla classificazione economica e funzionale.
A tal fine, gli enti di cui al comma quinto con esclusione dellENEL e delle aziende di servizi debbono comunicare entro il 30 giugno
informazioni sulla consistenza dei residui alla fine dellesercizio precedente, sulla loro struttura per esercizio di provenienza e sul ritmo annuale del
loro processo di smaltimento, in base alla classificazione economica e funzionale.
I comuni, le province e le unit sanitarie locali trasmettono le informazioni di cui al comma nono alle regioni entro il 15 giugno. Queste
ultime provvederanno ad aggregare tali dati e ad inviarli entro lo stesso mese di giugno al Ministero del Tesoro insieme ai dati analoghi relativi alle
amministrazioni regionali.
Nessun versamento a carico del bilancio dello Stato pu essere effettuato agli enti di cui allarticolo 25 della presente legge ed alle regioni
se non risultano regolarmente adempiuti gli obblighi di cui ai precedenti commi (con lart. 3, O.M. 27. 10. 2000 stato stabilito che le disposizioni
contenute nel presente comma siano sospese, per l'anno 2000, relativamente agli enti locali delle regioni Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto,
Emilia-Romagna, Liguria e Calabria).
59
cc. 166, 167 e 168, L. 23.12.2005, n. 266: 166. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e del coordinamento della finanza
pubblica, gli organi degli Enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte
dei Conti una relazione sul bilancio di previsione dellesercizio di competenza e sul rendiconto dellesercizio medesimo.
129
1.15.1. Gli enti locali sono tenuti a redigere apposite certificazioni sui principali dati del bilancio di
previsione e del rendiconto. Le certificazioni sono firmate dal segretario e dal responsabile del
servizio finanziario.
1.15.2. Le modalit per la struttura, la redazione e la presentazione delle certificazioni sono stabilite tre mesi
prima della scadenza di ciascun adempimento con decreto del Ministro dellinterno dintesa con
lANCI, con lUPI e con lUNCEM, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale.
1.15.3. La mancata presentazione di un certificato comporta la sospensione dellultima rata del contributo
ordinario dellanno nel quale avviene linadempienza.
1.16. Gli enti locali di cui allarticolo 2 inviano telematicamente alle Sezioni enti locali il rendiconto completo di
allegati , le informazioni relative al rispetto del patto di stabilit interno, nonch i certificati del conto
preventivo e consuntivo. Tempi, modalit e protocollo di comunicazione per la trasmissione telematica dei
dati sono stabiliti con decreto di natura non regolamentare del Ministero dellEconomia e delle Finanze,
sentite la Conferenza Stato, Citt e Autonomie locali e la Corte dei Conti (art. 227, c. 6).
1.17. Principi del bilancio (art. 162):
1.17.1.
Gli enti locali deliberano annualmente il bilancio di previsione finanziario redatto in termini di
competenza, per lanno successivo, osservando i principi di unit, annualit, universalit ed integrit,
veridicit, pareggio finanziario e pubblicit60. La situazione corrente, come definita al comma 6 del
presente articolo, non pu presentare un disavanzo.
1.17.2.
Il totale delle entrate finanzia indistintamente il totale delle spese, salvo le eccezioni di legge.
1.17.3. Lunit temporale della gestione lanno finanziario, che inizia l1 gennaio e termina il 31 dicembre
dello stesso anno; dopo tale termine non possono pi effettuarsi accertamenti di entrate e impegni di
spesa in conto dellesercizio scaduto.
1.17.4. Tutte le entrate sono iscritte in bilancio al lordo delle spese di riscossione a carico degli enti locali e di
altre eventuali spese ad esse connesse. Parimenti tutte le spese sono iscritte in bilancio integralmente,
senza alcuna riduzione delle correlative entrate. La gestione finanziaria unica come il relativo
bilancio di previsione: sono vietate le gestioni di entrate e di spese che non siano iscritte in
bilancio.
1.17.5. Il bilancio di previsione redatto nel rispetto dei principi di veridicit ed attendibilit61, sostenuti da
analisi riferite ad un adeguato arco di tempo o, in mancanza, da altri idonei parametri di riferimento.
1.17.6. Il bilancio di previsione deliberato in pareggio finanziario complessivo. Inoltre le previsioni di
competenza relative alle spese correnti sommate alle previsioni di competenza relative alle quote
di capitale delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti obbligazionari non possono
essere complessivamente superiori alle previsioni di competenza dei primi tre titoli dellentrata
e non possono avere altra forma di finanziamento, salvo le eccezioni previste per legge. Per le
comunit montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate.
167. La Corte dei Conti definisce unitariamente criteri e linee guida cui debbono attenersi gli organi degli Enti locali di revisione economicofinanziaria nella predisposizione della relazione di cui al comma 166, che, in ogni caso, deve dare conto del rispetto degli obiettivi annuali posti
dal patto di stabilit interno, dellosservanza del vincolo previsto in materia dindebitamento dallart. 119, ultimo comma, della Costituzione,
e di ogni grave irregolarit contabile e finanziaria in ordine alle quali lamministrazione non abbia adottato le misure correttive segnalate
dallOrgano di revisione.
168. Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti
difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sulladozione da
parte dellEnte locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di
stabilit interno.
60
61
Viene ripetuto per la terza volta il principio della veridicit (art. 151 e c. 1 del presente articolo) e viene introdotto il principio di attendibilit, non
richiamato nei citati ambiti
130
1.17.7. Gli enti assicurano ai cittadini ed agli organismi di partecipazione, di cui allarticolo 8, la conoscenza
dei contenuti significativi e caratteristici del bilancio annuale e dei suoi allegati con le modalit
previste dallo statuto e dai regolamenti.
1.18. Sono vietati gli spostamenti di dotazioni dai capitoli iscritti nei servizi per conto di terzi in favore di altre parti
del bilancio. Sono vietati gli spostamenti di somme tra residui e competenza (art. 175, c. 7).
1.19. Gli enti locali rispettano durante la gestione e nelle variazioni di bilancio il pareggio finanziario e tutti gli
equilibri stabiliti in bilancio per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti,
secondo le norme contabili recate dal presente testo unico (art. 193, c. 1).
1.20. Caratteristiche del bilancio (art. 164)
1.20.1. Lunit elementare del bilancio per lentrata la risorsa e per la spesa lintervento per ciascun
servizio. Nei servizi per conto di terzi, sia nellentrata che nella spesa, lunit elementare il capitolo,
che indica loggetto.
1.20.2. Il bilancio di previsione annuale ha carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa,
fatta eccezione per i servizi per conto di terzi.
1.20.3. In sede di predisposizione del bilancio di previsione annuale il consiglio dellente assicura idoneo
finanziamento agli impegni pluriennali assunti nel corso degli esercizi precedenti.
1.21. Servizi per conto di terzi (art. 168)
1.21.1. Le entrate e le spese relative ai servizi per conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, e che
costituiscono al tempo stesso un debito ed un credito per lente, sono ordinati esclusivamente in
capitoli, secondo la partizione contenuta nel regolamento di cui allarticolo 160.
1.21.2. Le previsioni e gli accertamenti dentrata conservano lequivalenza con le previsioni e glimpegni di
spesa.
1.22. Struttura del bilancio (art. 165)62 63
1.22.1. Il bilancio di previsione annuale composto da due parti, relative rispettivamente allentrata ed alla
spesa.
1.22.2. La parte entrata ordinata gradualmente in titoli, categorie e risorse, in relazione, rispettivamente, alla
fonte di provenienza, alla tipologia ed alla specifica individuazione delloggetto dellentrata.
1.22.3. I titoli dellentrata per province, comuni, citt metropolitane ed unioni di comuni sono:
- Titolo I - Entrate tributarie;
- Titolo II - Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato, della
Regione e di altri enti pubblici anche in rapporto allesercizio di funzioni delegate dalla
Regione;
- Titolo III - Entrate extratributarie;
- Titolo IV - Entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitale e da riscossioni
di crediti;
- Titolo V - Entrate derivanti da accensioni di prestiti;
62
c. 161, L. 23.12.2005, n. 266: 161. Sono tenute alla codificazione uniforme di cui allart. 28, commi 3, 4 e 5, della L. 27.12.2002, n. 289, le
Amministrazioni inserite nel conto economico consolidato e individuate nel'elenco annualmente pubblicato dallISTAT in applicazione di quanto
stabilito dallart. 1, comma 5, della L. 30.12.2004, n. 311. La disposizione di cui al periodo precedente non si applica agli organi costituzionali..
Si riportano i commi 3, 4 e 5 della L. 27.12.2002, n. 289. 3. Al fine di garantire la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni dellart.
104 del Trattato istitutivo della Comunit europea e delle norme conseguenti, tutti gli incassi e i pagamenti, e i dati di competenza economica rilevati
dalle amministrazioni pubbliche, di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, devono essere codificati con criteri uniformi su tutto il
territorio nazionale.
4. Le banche incaricate dei servizi di tesoreria e di cassa e gli uffici postali che svolgono analoghi servizi non possono accettare disposizioni di
pagamento prive della codificazione di cui al comma 5.
5. Il Ministro dellEconomia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui allart. 8 del D.Lgs. 28.8.1997, n. 281, stabilisce, con propri decreti,
la codificazione, le modalit e i tempi per lattuazione delle disposizioni di cui ai commi 3 e 4; analogamente provvede, con propri decreti, ad
apportare modifiche e integrazioni alla codificazione stabilita.
63
Per quanto concerne listituzione delle Unit Previsionali di Base (U.P.B.) nel bilancio dello Stato vedasi, tra laltro, art. 2, L. 5.8.1978, n. 468 e
art. 1, D.Lgs. 7.8.1997, n. 279.
131
64
Si tengano presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione (vedasi precisazioni in nota precedente).
132
1.23. Nel corso dellesercizio al bilancio di previsione pu essere applicato, con delibera di variazione, lavanzo di
amministrazione presunto derivante dallesercizio immediatamente precedente con la finalizzazione di cui
alle lettere a), b) e c) del comma 2. Per tali fondi lattivazione delle spese pu avvenire solo dopo
lapprovazione del conto consuntivo dellesercizio precedente, con eccezione dei fondi, contenuti nellavanzo,
aventi specifica destinazione e derivanti da accantonamenti effettuati con lultimo consuntivo approvato, i
quali possono essere immediatamente attivati (art. 187, c. 3)
1.24. Leventuale disavanzo di amministrazione, accertato ai sensi dellarticolo 186, applicato al bilancio di
previsione nei modi e nei termini di cui allarticolo 193, in aggiunta alle quote di ammortamento accantonate
e non disponibili nel risultato contabile di amministrazione (art. 188)
1.25. Fondo di riserva (art. 166):
1.25.1. Gli enti locali iscrivono nel proprio bilancio di previsione un fondo di riserva non inferiore allo 0,30 e
non superiore al 2 per cento del totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio.
1.25.2. Il fondo utilizzato, con deliberazioni dellorgano esecutivo da comunicare allorgano consiliare nei
tempi stabiliti dal regolamento di contabilit, nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di
bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti.
1.26. Ammortamento dei beni (art. 167)
1.26.1. E data facolt agli enti locali di iscrivere nellapposito intervento di ciascun servizio limporto
dellammortamento accantonato per i beni relativi, almeno per il trenta per cento del valore calcolato
secondo i criteri dellarticolo 229.
1.26.2. Lutilizzazione delle somme accantonate ai fini del reinvestimento effettuata dopo che gli importi
sono rifluiti nel risultato di amministrazione di fine esercizio ed possibile la sua applicazione al
bilancio in conformit allarticolo 187.
1.27. Piano esecutivo di gestione (art. 169)
1.27.1. Sulla base del bilancio di previsione annuale deliberato dal consiglio, lorgano esecutivo definisce,
prima dellinizio dellesercizio, il piano esecutivo di gestione, determinando gli obiettivi di gestione
ed affidando gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi.
1.27.2. Il piano esecutivo di gestione contiene unulteriore graduazione delle risorse dellentrata in capitoli,
dei servizi in centri di costo e degli interventi in capitoli.
1.27.3. Lapplicazione dei commi 1 e 2 del presente articolo facoltativa per gli enti locali con popolazione
inferiore a 15.000 abitanti e per le comunit montane.
1.28. Gli stanziamenti previsti nel bilancio pluriennale, che per il primo anno coincidono con quelli del bilancio
annuale di competenza, hanno carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa, e sono
aggiornati annualmente in sede di approvazione del bilancio di previsione (art. 171, c. 4).
1.29. Impegno di spesa (art. 183, cc. 2 e 7)
1.29.1. Con lapprovazione del bilancio e successive variazioni, e senza la necessit di ulteriori atti,
costituito impegno sui relativi stanziamenti per le spese dovute:
a) per il trattamento economico tabellare gi attribuito al personale dipendente e per i
relativi oneri riflessi;
b) per le rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti, interessi di pre ammortamento ed
ulteriori oneri accessori;
c) per le spese dovute nellesercizio in base a contratti o disposizioni di legge (c. 2).
1.29.2. Per le spese che per la loro particolare natura hanno durata superiore a quella del bilancio pluriennale
e per quelle determinate che iniziano dopo il periodo considerato dal bilancio pluriennale si tiene
conto nella formazione dei bilanci seguenti degli impegni relativi, rispettivamente, al periodo
residuale ed al periodo successivo (c. 7).
133
65
Si tenga conto dellart. 1 del D.L 22.2.2002, n. 13, conv. con L. 24.4.2002, n. 75, riportato di seguito:
1. Ai soli fini dellapprovazione del bilancio di previsione degli Enti locali per lesercizio finanziario 2002, lipotesi di scioglimento di cui allart.
141, comma 1, lettera c), del T.U. delle leggi sullordinamento degli enti locali, di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, disciplinata dalle disposizioni del
presente articolo.
2. Trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla Giunta il relativo schema, il Prefetto
nomina un Commissario affinch lo predisponga dufficio per sottoporlo al Consiglio. In tal caso e comunque quando il Consiglio non abbia
approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla Giunta, il Prefetto assegna al Consiglio, con lettera notificata ai singoli
consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito Commissario,
allamministrazione inadempiente e inizia la procedura per lo scioglimento del Consiglio.
3. Fermo restando, per le finalit previste dal presente decreto, che spetta agli statuti degli enti locali disciplinare le modalit di nomina del
Commissario per la predisposizione dello schema e per lapprovazione del bilancio non oltre il termine di 50 giorni dalla scadenza di quello prescritto
per lapprovazione del bilancio stesso, nellipotesi di cui allart. 141, comma 2, del T.U. delle leggi sullordinamento degli enti locali, di cui al D.Lgs.
18.8.2000, n. 267, alla predetta nomina provvede il Prefetto nei soli casi in cui lo statuto dellente non preveda diversamente.
Si tenga, inoltre, presente lart. 1 quater , comma 1, D.L. 31.3.2003, n. 50, convertito, con modifiche, dalla L. 20.5.2003, n. 116: Le
disposizioni recate dallart. 1 del D.L. 22.2. 2002, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla L 24.4.2002, n. 75, concernenti lipotesi di scioglimento
prevista dallart. 141, comma 1, lettera c), del Testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267, di seguito denominato Testo unico, si applicano per lesercizio finanziario 2003 ai fini dellapprovazione del bilancio di previsione degli Enti
locali..
Si consideri, altres lart. 1, c.c. 2 e 3, D.L. 29.3.2004, n. 80, conv. art. 1, L. 28.5.2004, n. 140. 2. Le disposizioni dellart. 1 del D.L.
22.2.2002, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla L. 24.4.2002, n. 75, concernenti lipotesi di scioglimento prevista dallart. 141, comma 1, lett.
c), del Testo Unico delle leggi sullordinamento degli enti locali, di cui al D.Lvo. 18.8.2000, n. 267, si applicano per lesercizio finanziario 2004, ai
fini dellapprovazione del bilancio di previsione degli Enti locali.
3. La procedura prevista dallart. 1, commi 2 e 3, del D.L. 22.2.2002, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla L. 24.4.2002, n. 75, si applica per
lesercizio finanziario 2004 anche nellipotesi di scioglimento per mancata adozione, da parte degli Enti locali, dei provvedimenti di riequilibrio
previsti dallart. 193 del citato Testo Unico di cui al D.L.vo n. 267 del 2000.
66
Si tengano presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione (vedasi precisazioni in nota precedente).
134
1.30.3.4. La mancata adozione, da parte dellente, dei provvedimenti di riequilibrio previsti dal presente
articolo equiparata ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione di cui
allarticolo 141, con applicazione della procedura prevista dal comma 2 del medesimo articolo.
1.31. Condizioni di legittimit dei pagamenti effettuati dal tesoriere (art. 216, c. 1)
1.31.1. I pagamenti possono avere luogo solo se i mandati risultano emessi entro i limiti dei rispettivi
interventi stanziati in bilancio o dei capitoli per i servizi per conto di terzi. A tal fine lente trasmette
al tesoriere il bilancio di previsione approvato nonch tutte le delibere di variazione e di prelevamento
di quote del fondo di riserva debitamente esecutive.
1.32. Funzioni dellorgano di revisione (art. 239, c. 1, lett. b))67
1.32.1. Lorgano di revisione svolge le seguenti funzioni: omissis b) pareri sulla proposta di bilancio di
previsione e dei documenti allegati e sulle variazioni di bilancio. Nei pareri espresso un motivato
giudizio di congruit, di coerenza e di attendibilit contabile delle previsioni di bilancio e dei
programmi e progetti, anche tenuto conto del parere espresso dal responsabile del servizio finanziario
ai sensi dellarticolo 153, delle variazioni rispetto allanno precedente, dellapplicazione dei parametri
di deficitariet strutturale e di ogni altro elemento utile. Nei pareri sono suggerite allorgano consiliare
tutte le misure atte ad assicurare lattendibilit delle impostazioni. I pareri sono obbligatori. Lorgano
consiliare tenuto ad adottare i provvedimenti conseguenti o a motivare adeguatamente la mancata
adozione delle misure proposte dallorgano di revisione;
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
-
67
c. 166, L. 23.12.2005, n. 266. 166. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e del coordinamento della finanza pubblica, gli organi
degli enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti sezioni regionali di controllo della Corte dei conti una relazione
sul bilancio di previsione dellesercizio di competenza e sul rendiconto dellesercizio medesimo.
68
Con il D.P.R. 31.1.1996, n. 194 stato emanato il Regolamento per lapprovazione dei modelli di cui allart. 114 del D.Lgs. 25.2.1995, n. 77
(inglobato nel D.Lgs. 267/2000), concernente lordinamento finanziario e contabile degli enti locali; con D.M. 24.7.1996, sono stati definiti gli
elenchi con cui vengono individuati i codici di bilancio stabiliti dallart. 3 e la descrizione e la numerazione delle voci economiche per province,
comuni e unioni di comuni, le citt metropolitane e le comunit montane.
135
2.3. Salvo quanto previsto dallarticolo 10769 essi (ndr.: sindaco e presidente della provincia) esercitano le funzioni
loro attribuite dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti e sovrintendono altres allespletamento delle funzioni
statali e regionali attribuite o delegate al comune e alla provincia (art. 50, c. 3).
2.4. Modalit del controllo preventivo di legittimit (art. 133)70
2.4.1.
Il controllo di legittimit comporta la verifica della conformit dellatto alle norme vigenti ed alle
norme statutarie specificamente indicate nel provvedimento di annullamento, per quanto riguarda la
competenza, la forma e la procedura, e rimanendo esclusa ogni diversa valutazione dellinteresse
pubblico perseguito. Nellesame del bilancio preventivo e del rendiconto della gestione il controllo di
legittimit comprende la coerenza interna degli atti e la corrispondenza dei dati contabili con quelli
delle deliberazioni, nonch con i documenti giustificativi allegati alle stesse.
2.4.2.
Il comitato regionale di controllo, entro dieci giorni dalla ricezione degli atti di cui allarticolo 12671,
comma 1, pu disporre laudizione dei rappresentanti dellente deliberante o pu richiedere, per una
sola volta, chiarimenti o elementi integrativi di giudizio in forma scritta. In tal caso il termine per
lesercizio del controllo viene sospeso e riprende a decorrere dalla data della trasmissione dei
chiarimenti o elementi integrativi o dellaudizione dei rappresentanti.
2.4.3.
2.4.4.
Nel caso di mancata adozione delle modificazioni entro il termine di cui al comma 3, o di
annullamento della deliberazione di adozione del rendiconto della gestione da parte del comitato di
controllo, questo provvede alla nomina di uno o pi commissari per la redazione del conto stesso.
2.4.5.
Non pu essere riesaminato il provvedimento sottoposto a controllo nel caso di annullamento in sede
giurisdizionale di una decisione negativa di controllo.
2.5. I risultati di gestione sono rilevati anche mediante contabilit economica e dimostrati nel rendiconto
comprendente il conto del bilancio e il conto del patrimonio (art. 151, c. 5).
2.6. Il Rendiconto deliberato dallorgano consiliare entro il 30 giugno dellanno successivo (art. 151, c. 7)
2.7. Il Rendiconto deliberato dallorgano consiliare dellente entro il 30 giugno72 dellanno successivo, tenuto
motivatamente conto della relazione dellorgano di revisione. La proposta messa a disposizione dei
componenti dellorgano consiliare prima dellinizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il
rendiconto entro un termine, non inferiore a venti giorni, stabilito dal regolamento. Il rendiconto deliberato
inviato allorgano regionale di controllo73 ai sensi e con le modalit di cui allarticolo 133 (art. 227, c. 2).
2.8. Certificazioni di bilancio (art. 161, cc. 1, 2 e 3)74
69
70
71
Tenuti presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione; si riporta comunque lart. 126 del T.U. in esame:
Deliberazioni soggette in via necessaria al controllo preventivo di legittimit
1. Il controllo preventivo di legittimit di cui all'articolo 130 della Costituzione sugli atti degli enti locali si esercita esclusivamente sugli statuti
dellente, sui regolamenti di competenza del consiglio, esclusi quelli attinenti allautonomia organizzativa e contabile dello stesso consiglio, sui
bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, adottate o ratificate dal consiglio, sul rendiconto della gestione, secondo le disposizioni del presente
testo unico.
2. Il controllo preventivo di legittimit si estende anche agli atti delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza.
72
appena il caso di evidenziare la cura del legislatore nel riconfermare la data gi anticipata al c. 7 dellart. 151.
73
Si tengano presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione.
74
cc. 166, 167, 168 e 173, L. 23.12.2005, n. 266: 166. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e del coordinamento della finanza
pubblica, gli organi degli Enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte
dei Conti una relazione sul bilancio di previsione dellesercizio di competenza e sul rendiconto dellesercizio medesimo.
167. La Corte dei Conti definisce unitariamente criteri e linee guida cui debbono attenersi gli organi degli Enti locali di revisione economicofinanziaria nella predisposizione della relazione di cui al comma 166, che, in ogni caso, deve dare conto del rispetto degli obiettivi annuali posti
dal patto di stabilit interno, dellosservanza del vincolo previsto in materia dindebitamento dallart. 119, ultimo comma, della Costituzione,
e di ogni grave irregolarit contabile e finanziaria in ordine alle quali lamministrazione non abbia adottato le misure correttive segnalate
dallOrgano di revisione.
136
2.7.1.
Gli enti locali sono tenuti a redigere apposite certificazioni sui principali dati del bilancio di
previsione e del rendiconto. Le certificazioni sono firmate dal segretario e dal responsabile del
servizio finanziario
2.7.2.
Le modalit per la struttura, la redazione e la presentazione delle certificazioni sono stabilite tre mesi
prima della scadenza di ciascun adempimento con decreto del Ministro dellInterno dintesa con
lANCI, con lUPI e con lUNCEM, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale.
2.7.3.
2.8. Gli enti locali di cui allarticolo 2 inviano telematicamente alle Sezioni enti locali il rendiconto completo di
allegati , le informazioni relative al rispetto del patto di stabilit interno, nonch i certificati del conto
preventivo e consuntivo. Tempi, modalit e protocollo di comunicazione per la trasmissione telematica dei
dati sono stabiliti con decreto di natura non regolamentare del Ministero dellEconomia e delle Finanze,
sentite la Conferenza Stato, Citt e Autonomie locali e la Corte dei Conti (art. 227, c. 6)75.
2.9. Rendiconto della gestione (art. 227, cc. 1,3,4 e 6)
2.9.1.
La dimostrazione dei risultati di gestione avviene mediante il rendiconto, il quale comprende il conto
del bilancio, il conto economico ed il conto del patrimonio (c. 1)
2.9.2.
Per le province, le citt metropolitane, i comuni con popolazione superiore ad 8.000 abitanti e quelli i
cui rendiconti si chiudono in disavanzo ovvero rechino la indicazione di debiti fuori bilancio, il
rendiconto presentato alla Sezione Enti locali della Corte dei conti per il referto di cui allarticolo 13
del decreto-legge 22 dicembre 1981, n. 786, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
1982, n. 51, e successive modifiche ed integrazioni (c. 3).
2.9.3.
Ai fini del referto di cui allarticolo 3, commi 4 e 7, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, e del
consolidamento dei conti pubblici, la Sezione Enti locali potr richiedere i rendiconti di tutti gli altri
enti locali (c. 4).
2.9.4.
Gli enti locali di cui allarticolo 2 inviano telematicamente alle Sezioni enti locali il rendiconto
completo di allegati , le informazioni relative al rispetto del patto di stabilit interno, nonch i
certificati del conto preventivo e consuntivo. Tempi, modalit e protocollo di comunicazione per la
trasmissione telematica dei dati sono stabiliti con decreto di natura non regolamentare del Ministro
dellInterno, di concerto con il Ministero dellEconomia e delle Finanze, sentite la Conferenza Stato,
Citt e Autonomie locali e la Corte dei Conti (c. 6).
2.10. Allegati:
2.10.1. Al Rendiconto allegata una relazione illustrativa della giunta che esprime le valutazioni di
efficacia dellazione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi
sostenuti (art. 151, c. 6).
2.10.2. Nella relazione prescritta dallarticolo 151, comma 6, lorgano esecutivo dellente esprime le
valutazioni di efficacia dellazione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai
programmi ed ai costi sostenuti. Evidenzia anche i criteri di valutazione del patrimonio e delle
componenti economiche. Analizza, inoltre, gli scostamenti principali intervenuti rispetto alle
previsioni, motivando le cause che li hanno determinati (art. 231).
2.10.3. Sono allegati al rendiconto:
168. Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti
difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sulladozione da
parte dellEnte locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di
stabilit interno.
173. Gli atti di spesa relativi ai commi 9, 10, 56 e 57 (n.d.r.: concernenti rispettivamente: studi ed incarichi di consulenza conferiti ad estranei;
relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicit e di rappresentanza; indennit, compensi, retribuzioni, o altre utilit comunque denominate,
corrisposti per incarichi di consulenza; contratti di consulenza il richiamo dei cc. 56 e 57 appare ridondante) di importo superiore a 5.000 euro
devono essere trasmessi alla competente Sezione della Corte dei Conti per lesercizio del controllo successivo sulla gestione
75
137
76
c. 164, L.23.12.2005, n. 266: La disciplina del conto economico prevista dallart. 229 del T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, non si applica ai
comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti.
138
2.16.1.
risultati di gestione sono rilevati anche mediante contabilit economica e dimostrati nel rendiconto
comprendente il conto del bilancio e il conto del patrimonio (art. 151, c. 5).
2.16.2.3. Costituiscono componenti positivi del conto economico i tributi, i trasferimenti correnti, i
proventi dei servizi pubblici, i proventi derivanti dalla gestione del patrimonio, i proventi
finanziari, le insussistenze del passivo, le sopravvenienze attive e le plusvalenze da alienazioni.
E espresso, ai fini del pareggio, il risultato economico negativo.
2.16.2.4. Gli accertamenti finanziari di competenza sono rettificati, al fine di costituire la dimensione
finanziaria di componenti economici positivi, rilevando i seguenti elementi:
a) i risconti passivi ed i ratei attivi;
b) le variazioni in aumento o in diminuzione delle rimanenze;
c) i costi capitalizzati costituiti dai costi sostenuti per la produzione in economia di
valori da porre, dal punto di vista economico, a carico di diversi esercizi;
d) le quote di ricavi gi inserite nei risconti passivi di anni precedenti;
e) le quote di ricavi pluriennali pari agli accertamenti degli introiti vincolati;
f) imposta sul valore aggiunto per le attivit effettuate in regime di impresa.
2.16.2.5. Costituiscono componenti negativi del conto economico lacquisto di materie prime e dei beni di
consumo, la prestazione di servizi, lutilizzo di beni di terzi, le spese di personale, i trasferimenti
a terzi, glinteressi passivi e gli oneri finanziari diversi, le imposte e tasse a carico dellente
locale, gli oneri straordinari compresa la svalutazione di crediti, le minusvalenze da alienazioni,
gli ammortamenti e le insussistenze dellattivo come i minori crediti e i minori residui attivi. E
espresso, ai fini del pareggio, il risultato economico positivo.
2.16.2.6. Gli impegni finanziari di competenza sono rettificati, al fine di costituire la dimensione
finanziaria di componenti economici negativi, rilevando i seguenti elementi:
a) i costi di esercizi futuri, i risconti attivi ed i ratei passivi;
b) le variazioni in aumento od in diminuzione delle rimanenze;
c) le quote di costo gi inserite nei risconti attivi degli anni precedenti;
d) quote di ammortamento di beni a valenza pluriennale e di costi capitalizzati;
e) limposta sul valore aggiunto per le attivit effettuate in regime dimpresa.
2.16.2.7. Gli ammortamenti compresi nel conto economico sono determinati con i seguenti coefficienti:
a) edifici, anche demaniali, ivi compresa la manutenzione straordinaria al 3%;
b) strade, ponti ed altri beni demaniali al 2%;
c) macchinari, apparecchi, attrezzature, impianti ed altri beni mobili al 15%;
d) attrezzature e sistemi informatici, compresi i programmi applicativi, al 20%;
e) automezzi in genere, mezzi di movimentazione e motoveicoli al 20%;
f) altri beni al 20%.
2.16.2.8. Il regolamento di contabilit pu prevedere la compilazione di conti economici di dettaglio per
servizi o per centri di costo.
2.16.2.9. Al conto economico accluso un prospetto di conciliazione che, partendo dai dati finanziari
della gestione corrente del conto del bilancio, con laggiunta di elementi economici, raggiunge il
risultato finale economico. I valori della gestione non corrente vanno riferiti al patrimonio.
2.16.2.10. I modelli relativi al conto economico ed al prospetto di conciliazione sono approvati con il
regolamento di cui allarticolo 160.
139
2.16.3. Nella relazione prescritta dallarticolo 151, comma 6, lorgano esecutivo dellente esprime le
valutazioni di efficacia dellazione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai
programmi ed ai costi sostenuti. Evidenzia anche i criteri di valutazione del patrimonio e delle
componenti economiche. Analizza, inoltre, gli scostamenti principali intervenuti rispetto alle
previsioni, motivando le cause che li hanno determinati (art. 231).
N.B.: c. 539, L. 31.12.2004, n. 311: I termini previsti per lapplicazione della disciplina del conto
economico, di cui al comma 2 dellart. 115 del D.Lgs. 25.2.1995, n. 7777, sono differiti allanno 2004
e allanno 2006, rispettivamente per i comuni di cui ai numeri 4) e 4 - bis) del comma 1, lettera d),
dellart. 8 del D.L. 27.10.1995, n. 444, convertito, con modificazioni, dalla L. 20.12.1995, n. 539.
2.17. Conto del patrimonio e conti patrimoniali speciali
2.17.1. I risultati di gestione sono rilevati anche mediante contabilit economica e dimostrati nel rendiconto
comprendente il conto del bilancio e il conto del patrimonio (art. 151, c. 5).
2.17.2. Al conto economico accluso un prospetto di conciliazione che, partendo dai dati finanziari della
gestione corrente del conto del bilancio, con laggiunta di elementi economici, raggiunge il risultato
finale economico. I valori della gestione non corrente vanno riferiti al patrimonio (art. 229, c. 9).
2.17.3. Conto del patrimonio e conti patrimoniali speciali (art. 230)
2.17.3.1. Il conto del patrimonio rileva i risultati della gestione patrimoniale e riassume la consistenza del
patrimonio al termine dellesercizio, evidenziando le variazioni intervenute nel corso dello stesso,
rispetto alla consistenza iniziale.
2.17.3.2. Il patrimonio degli enti locali costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e
passivi, di pertinenza di ciascun ente, suscettibili di valutazione ed attraverso la cui
rappresentazione contabile ed il relativo risultato finale differenziale determinata la consistenza
netta della dotazione patrimoniale.
2.17.3.3. Gli enti locali includono nel conto del patrimonio i beni del demanio, con specifica distinzione,
ferme restando le caratteristiche proprie, in relazione alle disposizioni del codice civile.
2.17.3.4. Gli enti locali valutano i beni del demanio e del patrimonio, comprensivi delle relative
manutenzioni straordinarie, come segue:
a) i beni demaniali gi acquisiti allente alla data di entrata in vigore del decreto
legislativo 25 febbraio 1995, n. 77, sono valutati in misura pari allammontare
del residuo debito dei mutui ancora in estinzione per lo stesso titolo; i beni
demaniali acquisiti allente successivamente sono valutati al costo;
b) i terreni gi acquisiti all'ente alla data di entrata in vigore del decreto legislativo
25 febbraio 1995, n. 77, sono valutati al valore catastale, rivalutato secondo le
norme fiscali; per i terreni gi acquisiti allente ai quali non possibile attribuire
la rendita catastale la valutazione si effettua con le modalit dei beni demaniali
gi acquisiti allente; i terreni acquisiti successivamente alla data di entrata in
vigore del decreto legislativo 25 febbraio 1995, n. 77, sono valutati al costo;
c) i fabbricati gi acquisiti allente alla data di entrata in vigore del decreto
legislativo 25 febbraio 1995, n. 77, sono valutati al valore catastale, rivalutato
secondo le norme fiscali; i fabbricati acquisiti successivamente sono valutati al
costo;
d) i mobili sono valutati al costo;
e) i crediti sono valutati al valore nominale;
f) i censi, livelli ed enfiteusi sono valutati in base alla capitalizzazione della
rendita al tasso legale;
77
Art. 115, c. 2: Le disposizioni di cui allart.71 si applicano, fatta salva la facolt di anticipazione, con la seguente modalit:
a) anno 1996 per i comuni con popolazione da 100.000 abitanti in poi, con esclusione dei comuni capoluogo di provincia compresi nelle aree
metropolitane previste dallart. 17 della L. 8.6.1990, n. 142;
b) anno 1997 comuni con popolazione da 40.000 a 99.999 abitanti e comuni capoluogo di provincia esclusi a norma della lettera a);
c) anno 1998 comuni con popolazione da 5.000 a 39.999 abitanti;
d) anno 1999 comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
140
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
78
Art. 93, c. 2:
Il Tesoriere ed ogni altro agente contabile che abbia maneggio di pubblico denaro o sia incaricato della gestione dei beni degli enti locali, nonch
coloro che si ingeriscano negli incarichi attribuiti a detti agenti devono rendere il conto della loro gestione e sono soggetti alla giurisdizione della
Corte dei conti secondo le norme e le procedure previste dalle leggi vigenti.
141
art.. 242 (individuazione degli enti locali strutturalmente deficitari e relativi controlli);
art. 243 (Controlli per gli enti locali strutturalmente deficitari, enti locali dissestati ed altri enti), c. 6 lett. a) e lett. b);
art. 248 (Conseguenze della dichiarazione di dissesto) , c. 2;
Con il regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi sono disciplinati lorganizzazione del
servizio finanziario, o di ragioneria o qualificazione corrispondente, secondo le dimensioni
demografiche e limportanza economico-finanziaria dellente. Al servizio affidato il coordinamento
e la gestione dellattivit finanziaria (c. 1).
3.4.2.
Il responsabile del servizio finanziario di cui allarticolo 151, comma 4, sidentifica con il
responsabile del servizio o con i soggetti preposti alle eventuali articolazioni previste dal
Regolamento di contabilit (c. 3).
79
cc. 166, 167 e 168, L. 23.12.2005, n. 266: 166. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e del coordinamento della finanza
pubblica, gli organi degli Enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte
dei Conti una relazione sul bilancio di previsione dellesercizio di competenza e sul rendiconto dellesercizio medesimo.
167. La Corte dei Conti definisce unitariamente criteri e linee guida cui debbono attenersi gli organi degli Enti locali di revisione economicofinanziaria nella predisposizione della relazione di cui al comma 166, che, in ogni caso, deve dare conto del rispetto degli obiettivi annuali posti
dal patto di stabilit interno, dellosservanza del vincolo previsto in materia dindebitamento dallart. 119, ultimo comma, della Costituzione,
e di ogni grave irregolarit contabile e finanziaria in ordine alle quali lamministrazione non abbia adottato le misure correttive segnalate
dallOrgano di revisione.
168. Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti
difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sulladozione da
parte dellEnte locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di
stabilit interno.
142
3.4.3.
3.4.4.
Il regolamento di contabilit disciplina le modalit con le quali vengono resi i pareri di regolarit
contabile sulle proposte di deliberazione ed apposto il visto di regolarit contabile sulle
determinazioni dei soggetti abilitati. Il responsabile del servizio finanziario effettua le attestazioni di
copertura della spesa in relazione alle disponibilit effettive esistenti negli stanziamenti di spesa e,
quando occorre, in relazione allo stato di realizzazione degli accertamenti di entrata vincolata secondo
quanto previsto dal regolamento di contabilit (c. 5).
3.4.5.
Il regolamento di contabilit disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del
responsabile finanziario al legale rappresentante dellente, al consiglio dellente nella persona del suo
presidente, al segretario ed allorgano di revisione ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle
spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni non compensabili da maggiori entrate o minori spese
tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione effettuata entro sette
giorni dalla conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a norma dellarticolo 193, entro
trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta della Giunta (c. 6).
3.5. Per tutti i contributi straordinari assegnati da amministrazioni pubbliche agli enti locali dovuta la
presentazione del rendiconto allamministrazione erogante entro sessanta giorni dal termine dellesercizio
finanziario relativo, a cura del segretario e del responsabile del servizio finanziario (art. 158, c.1).
3.6. Gli enti locali sono tenuti a redigere apposite certificazioni sui principali dati del bilancio di previsione e del
rendiconto. Le certificazioni sono firmate dal segretario e dal responsabile del servizio finanziario (art. 161, c. 1).
3.7. Il responsabile del procedimento con il quale viene accertata lentrata trasmette al responsabile del servizio
finanziario lidonea documentazione di cui al comma 2, ai fini dellannotazione nelle scritture contabili,
secondo i tempi ed i modi previsti dal regolamento di contabilit dellente (art. 179, c. 3).
3.8. Lordinativo dincasso sottoscritto dal responsabile del servizio finanziario o da altro dipendente
individuato dal regolamento di contabilit e contiene almeno:
a) lindicazione del debitore;
b) lammontare della somma da riscuotere;
c) la causale;
d) gli eventuali vincoli di destinazione delle somme;
e) lindicazione della risorsa o del capitolo di bilancio cui riferita lentrata, distintamente
per residui o competenza;
f) la codifica;
g) il numero progressivo;
h) lesercizio finanziario e la data di emissione (art. 180, c. 3).
3.9. Impegno di spesa (art. 183, cc. 8 e 9)
3.9.1.
Gli atti di cui ai commi 3, 5 e 681 sono trasmessi in copia al servizio finanziario dellente, nel termine
e con le modalit previste dal regolamento di contabilit (c. 8).
81
commi 3, 5 e 6:
3. Durante la gestione possono anche essere prenotati impegni relativi a procedure in via di espletamento. I provvedimenti relativi per i quali entro il
termine dellesercizio non stata assunta dallente lobbligazione di spesa verso i terzi decadono e costituiscono economia della previsione di bilancio
alla quale erano riferiti, concorrendo alla determinazione del risultato contabile di amministrazione di cui allarticolo 186. Quando la prenotazione
dimpegno riferita a procedure di gara bandite prima della fine dellesercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si tramuta in
impegno e conservano validit gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara gi adottati..
5. Le spese in conto capitale si considerano impegnate ove sono finanziate nei seguenti modi:
a) con lassunzione di mutui a specifica destinazione si considerano impegnate in corrispondenza e per lammontare del mutuo,
contratto o gi concesso, e del relativo pre - finanziamento accertato in entrata;
b) con quota dellavanzo di amministrazione si considerano impegnate in corrispondenza e per lammontare dellavanzo di
amministrazione accertato;
c) con lemissione di prestiti obbligazionari si considerano impegnate in corrispondenza e per lammontare del prestito sottoscritto;
d) con entrate proprie si considerano impegnate in corrispondenza e per lammontare delle entrate accertate.
Si considerano, altres, impegnati gli stanziamenti per spese correnti e per spese dinvestimento correlati ad accertamenti di entrate aventi destinazione
vincolata per legge.
6. Possono essere assunti impegni di spesa sugli esercizi successivi, compresi nel bilancio pluriennale, nel limite delle previsioni nello stesso
comprese.
143
3.9.2.
3.10.
Il regolamento di contabilit disciplina le modalit con le quali i responsabili dei servizi assumono atti
di impegno. A tali atti, da definire determinazioni e da classificarsi con sistemi di raccolta che
individuano la cronologia degli atti e lufficio di provenienza, si applicano, in via preventiva, le
procedure di cui allarticolo 151, comma 4 (c. 9).
Liquidazione della spesa (art. 184, cc. 3 e 4)
3.10.1. Latto di liquidazione, sottoscritto dal responsabile del servizio proponente, con tutti i relativi
documenti giustificativi ed i riferimenti contabili trasmesso al servizio finanziario per i conseguenti
adempimenti
3.10.2. Il servizio finanziario effettua, secondo i principi e le procedure della contabilit pubblica, i controlli e
riscontri amministrativi, contabili e fiscali sugli atti di liquidazione.
3.11.
Il mandato di pagamento controllato, per quanto attiene alla sussistenza dellimpegno e della
liquidazione, dal servizio finanziario, che provvede altres alle operazioni di contabilizzazione e di
trasmissione al tesoriere (art. 185, c. 3).
3.12.
Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste limpegno contabile registrato sul competente
intervento o capitolo del bilancio di previsione e lattestazione della copertura finanziaria di cui allarticolo
153, comma 5. Il responsabile del servizio, conseguita lesecutivit del provvedimento di spesa, comunica al
terzo interessato limpegno e la copertura finanziaria, contestualmente allordinazione della prestazione, con
lavvertenza che la successiva fattura deve essere completata con gli estremi della suddetta comunicazione.
Fermo restando quanto disposto al comma 4, il terzo interessato, in mancanza della comunicazione, ha facolt
di non eseguire la prestazione sino a quando i dati non gli vengano comunicati (art. 191, c. 1).
3.13.
Il Tesoriere provvede allestinzione dei mandati di pagamento emessi in conto residui passivi solo
ove gli stessi trovino riscontro nellelenco dei residui sottoscritto dal responsabile del servizio finanziario e
consegnato al tesoriere art. (216, c. 3).
3.14.
Si provvede a verifica straordinaria di cassa a seguito del mutamento della persona del sindaco, del
presidente della provincia, del sindaco metropolitano e del presidente della comunit montana. Alle operazioni
di verifica intervengono gli amministratori che cessano dalla carica e coloro che la assumono, nonch il
segretario, il responsabile del servizio finanziario e lorgano di revisione dellente (art. 224).
3.15.
3.15.1. Entro il termine di due mesi dalla chiusura dellesercizio finanziario, il tesoriere, ai sensi dellarticolo
93, rende allente locale il conto della propria gestione di cassa il quale lo trasmette alla competente
sezione giurisdizionale della Corte dei Conti entro 60 giorni dallapprovazione del rendiconto.
3.16.
Il rendiconto deliberato dallorgano consiliare dellente entro il 30 giugno dellanno successivo,
tenuto motivatamente conto della relazione dellorgano di revisione. La proposta messa a disposizione dei
componenti dellorgano consiliare prima dellinizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il
rendiconto entro un termine, non inferiore a venti giorni, stabilito dal regolamento. Il rendiconto deliberato
inviato allorgano regionale di controllo ai sensi e con le modalit di cui allarticolo 133 (art. 227, c. 2).
3.17.
3.17.1. Lorgano di revisione svolge le seguenti funzioni: omissis b) pareri sulla proposta di bilancio di
previsione e dei documenti allegati e sulle variazioni di bilancio. Nei pareri espresso un motivato
giudizio di congruit, di coerenza e di attendibilit contabile delle previsioni di bilancio e dei
programmi e progetti, anche tenuto conto del parere espresso dal responsabile del servizio finanziario
ai sensi dellarticolo 153, delle variazioni rispetto allanno precedente, dellapplicazione dei parametri
di deficitariet strutturale e di ogni altro elemento utile. Nei pareri sono suggerite allorgano consiliare
tutte le misure atte ad assicurare lattendibilit delle impostazioni. I pareri sono obbligatori. Lorgano
consiliare tenuto ad adottare i provvedimenti conseguenti o a motivare adeguatamente la mancata
adozione delle misure proposte dallorgano di revisione; (c. 1, lett. b))
144
3.17.2.
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
-
art.. 242 (Individuazione degli enti locali strutturalmente deficitari e relativi controlli), c i e 2;
art. 243 (Controlli per gli enti locali strutturalmente deficitari, enti locali dissestati ed altri enti), cc. 2, 3, 4 e 7;
art. 245 (Soggetti della procedura di risanamento);
art. 246 (Deliberazione di dissesto), c. 2;
art. 251 (Attivazione delle entrate proprie)
N.B.: si riporta:
il c. 5, art. 23, L. 27.12.2002, n. 289: I provvedimenti di riconoscimento di debito posti in essere dalle amministrazioni pubbliche di cui
allart. 1, c. 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n, 165, sono trasmessi agli organi di controllo ed alla competente procura della Corte dei Conti.
-
c.c. 30, 31, 32, 33 e 37, L. 30.12.2004, n. 311: 30. Al fine di consentire il monitoraggio degli adempimenti relativi al patto di stabilit
interno, anche secondo i criteri adottati in contabilit nazionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le province e i
comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti e le comunit montane con popolazione superiore a 50.000 abitanti trasmettono
trimestralmente al Ministero dellEconomia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro 30 giorni dalla fine
del periodo di riferimento, utilizzando il sistema web appositamente previsto per il patto di stabilit interno nel sito
www.pattostabilit.rgs.tesoro.it, le informazioni riguardanti sia la gestione di competenza che quella di cassa, attraverso un prospetto e con
le modalit definiti con decreto del predetto Ministero, di concerto con il Ministero dellInterno, sentiti la Conferenza unificata di cui
allart. 8 del D.Lgs.28.8.1997, n. 281, e l'ISTAT.
31. Le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti sono tenuti a predisporre entro il mese di febbraio una
previsione di cassa cumulata e articolata per trimestri del complesso delle spese come definite dal comma 24 coerente con lobiettivo
annuale, che comunicano: le province e i comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti al Ministero dellEconomia e delle finanze
attraverso il sistema web, e i comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 30.000 abitanti alle Ragionerie provinciali dello Stato
competenti per territorio. Il Collegio dei revisori dei conti dellente locale verifica, entro il mese successivo al trimestre di riferimento, il
rispetto dellobiettivo trimestrale e la sua coerenza con lobiettivo annuale e, in caso di inadempienza, ne d comunicazione sia allente che
al Ministero dellEconomia e delle finanze, per le province e i comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti attraverso il predetto
sistema web, e alle Ragionerie provinciali dello Stato competenti per territorio per i comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a
30.000 abitanti. I comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 5.000 abitanti e le comunit montane con popolazione superiore a
10.000 abitanti predispongono, entro il mese di marzo, una previsione di cassa semestrale alla cui verifica e comunicazione alle Ragionerie
provinciali dello Stato competenti per territorio provvede il revisore dei conti dellente. A seguito dellaccertamento del mancato rispetto
dellobiettivo trimestrale, o semestrale, gli enti sono tenuti nel trimestre, o nel semestre, successivo a riassorbire lo scostamento registrato
intervenendo sui pagamenti, computati ai sensi del comma 24, nella misura necessaria a garantire il rientro delle spese nei limiti stabiliti.
Restano ferme per il mancato conseguimento degli obiettivi annuali le disposizioni recate dai commi 32, 33, 34 e 35.
32. Per gli enti locali, lOrgano di revisione economico-finanziaria previsto dallarticolo 234 del T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267,
verifica il rispetto degli obiettivi annuali del patto, sia in termini di competenza che di cassa, e in caso di mancato rispetto ne d
comunicazione al Ministero dellInterno sulla base di un modello e con le modalit che verranno definiti con decreto del Ministero
dellInterno, di concerto con il Ministero dellEconomia e delle finanze.
33. Gli enti locali che non hanno rispettato gli obiettivi del patto di stabilit interno stabiliti per lanno precedente non possono a
decorrere dallanno 2006:
a) effettuare spese per acquisto di beni e servizi in misura superiore alla corrispondente spesa dellultimo anno in cui si accertato il
rispetto degli obiettivi del patto di stabilit interno, ovvero, ove lente sia risultato sempre inadempiente, in misura superiore a quella del
penultimo anno precedente ridotta del 10 per cento. Per gli enti locali soggetti al patto di stabilit interno dallanno 2005 il limite
commisurato, in sede di prima applicazione, al livello delle spese dellanno 2003;
b) procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo;
c) ricorrere all'indebitamento per gli investimenti.
37. Attraverso le loro associazioni, le province, i comuni e le comunit montane concorrono al monitoraggio sull'andamento delle spese.
Le comunicazioni previste dai commi 30, 31 e 32 sono trasmesse anche allUnione delle Province d'Italia (UPI), all'Associazione
nazionale dei comuni italiani (ANCI) e all'Unione nazionale comuni, comunit ed enti montani (UNCEM), per via telematica.
Per quanto ulteriormente dinteresse si rinvia al N.B. del successivo punto 36. (patto di stabilit, compensi, missioni, ecc.)
4. REGOLAMENTO DI CONTABILIT
4.1. La legge assicura, altres, agli enti locali potest impositiva autonoma nel campo delle imposte, delle tasse e
delle tariffe, con conseguente adeguamento della legislazione tributaria vigente. A tal fine i comuni e le
province in forza dellart. 52 del D.Lgs. 15.12.1997, n. 446, e successive modificazioni possono disciplinare
con regolamento le proprie entrate, anche tributarie, salvo per quanto attiene alla individuazione e definizione
delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e dell'aliquota massima dei singoli tributi, nel rispetto delle
145
esigenze di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti. Per quanto non regolamentato si applicano le
disposizioni di legge vigenti (art. 149, c. 3)82.
4.2. Principi in materia di contabilit (art. 151)
4.2.1.
Gli enti locali deliberano entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per lanno successivo,
osservando i principi di unit, annualit, universalit ed integrit, veridicit, pareggio finanziario e
pubblicit. Il termine pu essere differito con decreto del Ministro dellInterno, dintesa con il
Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica, sentita la Conferenza Stato Citt ed Autonomie locali, in presenza di motivate esigenze.
4.2.2.
4.2.3.
I documenti di bilancio devono comunque essere redatti in modo da consentirne la lettura per
programmi, servizi ed interventi.
4.2.4.
I provvedimenti dei responsabili dei servizi che comportano impegni di spesa sono trasmessi al
responsabile del servizio finanziario e sono esecutivi con lapposizione del visto di regolarit
contabile attestante la copertura finanziaria.
4.2.5.
I risultati di gestione sono rilevati anche mediante contabilit economica e dimostrati nel Rendiconto
comprendente il Conto del bilancio e il Conto del patrimonio.
4.2.6.
Al Rendiconto allegata una relazione illustrativa della giunta che esprime le valutazioni di efficacia
dellazione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti.
4.2.7.
4.3. Il rendiconto deliberato dallorgano consiliare dellente entro il 30 giugno dellanno successivo, tenuto
motivatamente conto della relazione dellorgano di revisione. La proposta messa a disposizione dei
componenti dellorgano consiliare prima dellinizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il
rendiconto entro un termine, non inferiore a venti giorni, stabilito dal regolamento. Il rendiconto deliberato
inviato allorgano regionale di controllo ai sensi e con le modalit di cui allarticolo 133 (art. 227, c. 2).
4.4. Regolamento di contabilit (art. 152)
82
4.4.1.
Con il regolamento di contabilit ciascun ente locale applica i principi contabili stabiliti dal presente
testo unico, con modalit organizzative corrispondenti alle caratteristiche di ciascuna comunit, ferme
restando le disposizioni previste dallordinamento per assicurare lunitariet ed uniformit del sistema
finanziario e contabile.
4.4.2.
Il regolamento di contabilit assicura, di norma, la conoscenza consolidata dei risultati globali delle
gestioni relative ad enti od organismi costituiti per lesercizio di funzioni e servizi.
4.4.3.
Il regolamento di contabilit stabilisce le norme relative alle competenze specifiche dei soggetti
dellamministrazione preposti alla programmazione, adozione ed attuazione dei provvedimenti di
gestione che hanno carattere finanziario e contabile, in armonia con le disposizioni del presente testo
unico e delle altre leggi vigenti.
4.4.4.
I regolamenti di contabilit sono approvati nel rispetto delle norme della parte seconda del presente
testo unico, da considerarsi come principi generali con valore di limite inderogabile, con eccezione
delle sotto elencate norme, le quali non si applicano qualora il regolamento di contabilit dellente
rechi una differente disciplina:
a) articoli 177 e 178;
b) articoli 179, commi 2, lettere b) c) e d), e 3, 180, commi da 1 a 3, 181, commi 1 e 3, 182,
184, 185, commi da 2 a 4;
c) articoli 186, 191, comma 5, 197, 198;
d) articoli 199, 202, comma 2, 203, 205, 207;
146
e)
f)
articoli da 213 a 215, 216, comma 3, da 217 a 219, 221, 224, 225;
articoli 235, commi 2 e 3, 237, 238.
Con il regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi sono disciplinati lorganizzazione del
servizio finanziario, o di ragioneria o qualificazione corrispondente, secondo le dimensioni
demografiche e limportanza economico-finanziaria dellente. Al servizio affidato il coordinamento
e la gestione dellattivit finanziaria.
4.5.2.
E consentito stipulare apposite convenzioni tra gli enti per assicurare il servizio a mezzo di strutture
comuni.
4.5.3.
Il responsabile del servizio finanziario di cui allarticolo 151, comma 4, si identifica con il
responsabile del servizio o con i soggetti preposti alle eventuali articolazioni previste dal regolamento
di contabilit.
4.5.4.
4.5.5.
Il regolamento di contabilit disciplina le modalit con le quali vengono resi i pareri di regolarit
contabile sulle proposte di deliberazione ed apposto il visto di regolarit contabile sulle
determinazioni dei soggetti abilitati. Il responsabile del servizio finanziario effettua le attestazioni di
copertura della spesa in relazione alle disponibilit effettive esistenti negli stanziamenti di spesa e,
quando occorre, in relazione allo stato di realizzazione degli accertamenti dentrata vincolata secondo
quanto previsto dal regolamento di contabilit.
4.5.6.
Il regolamento di contabilit disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del
responsabile finanziario al legale rappresentante dellente, al consiglio dellente nella persona del suo
presidente, al segretario ed allorgano di revisione ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle
spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni - non compensabili da maggiori entrate o minori
spese - tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione effettuata entro
sette giorni dalla conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a norma dellarticolo 193,
entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta della giunta.
4.5.7.
4.6. Gli enti assicurano ai cittadini ed agli organismi di partecipazione, di cui allarticolo 8, la conoscenza dei
contenuti significativi e caratteristici del bilancio annuale e dei suoi allegati con le modalit previste dallo
statuto e dai regolamenti (art. 162, c. 7)
4.7. Il fondo (n.d.r.: di riserva) utilizzato, con deliberazioni dellorgano esecutivo da comunicare allorgano
consiliare nei tempi stabiliti dal regolamento di contabilit, nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie
di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti (art. 166, c. 2).
4.8. Le entrate e le spese relative ai servizi per conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, e che costituiscono
al tempo stesso un debito ed un credito per lente, sono ordinati esclusivamente in capitoli, secondo la
partizione contenuta nel regolamento di cui allarticolo 160 (art. 168, c. 1).
4.9. Nel regolamento di contabilit sono previsti i casi di inammissibilit e di improcedibilit per le
deliberazioni di Consiglio e di Giunta che non sono coerenti con le previsioni della relazione previsionale e
programmatica (art. 170, c. 9).
4.10.
Predisposizione ed approvazione del bilancio e dei suoi allegati (art. 174, c. 1 e 2).
4.10.2.
4.11.
Il regolamento di contabilit dellente prevede per tali adempimenti un congruo termine, nonch i
termini entro i quali possono essere presentati da parte dei membri dellorgano consiliare
emendamenti agli schemi di bilancio predisposti dallorgano esecutivo.
Competenze dei responsabili dei servizi (art. 177)
4.11.1. Il responsabile del servizio, nel caso in cui ritiene necessaria una modifica della dotazione assegnata
per sopravvenute esigenze successive alladozione degli atti di programmazione, propone la modifica
con modalit definite dal regolamento di contabilit.
4.11.2. La mancata accettazione della proposta di modifica della dotazione deve essere motivata dall'organo
esecutivo.
4.12.
Il responsabile del procedimento con il quale viene accertata lentrata trasmette al responsabile del
servizio finanziario lidonea documentazione di cui al comma 2, ai fini dellannotazione nelle scritture
contabili, secondo i tempi ed i modi previsti dal regolamento di contabilit dellente (art. 179, c. 3).
4.13.
4.13.1. Lordinativo dincasso sottoscritto dal responsabile del servizio finanziario o da altro dipendente
individuato dal regolamento di contabilit e contiene almeno:
a) lindicazione del debitore;
b) lammontare della somma da riscuotere;
c) la causale;
d) gli eventuali vincoli di destinazione delle somme;
e) lindicazione della risorsa o del capitolo di bilancio cui riferita lentrata, distintamente
per residui o competenza;
f) la codifica;
g) il numero progressivo;
h) lesercizio finanziario e la data di emissione
4.14.
4.14.1. Gli incaricati della riscossione, interni ed esterni, versano al tesoriere le somme riscosse nei termini e
nei modi fissati dalle disposizioni vigenti e da eventuali accordi convenzionali, salvo quelli a cui si
applicano gli articoli 22 e seguenti del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112.
4.14.2. Gli incaricati interni, designati con provvedimento formale dellamministrazione, versano le somme
riscosse presso la tesoreria dellente con cadenza stabilita dal regolamento di contabilit.
4.15.
4.15.1. Gli atti di cui ai commi 3, 5 e 6 83sono trasmessi in copia al servizio finanziario dellente, nel termine
e con le modalit previste dal regolamento di contabilit.
4.15.2. Il regolamento di contabilit disciplina le modalit con le quali i responsabili dei servizi assumono atti
di impegno. A tali atti, da definire determinazioni e da classificarsi con sistemi di raccolta che
83
art. 183 c. 3, 5 e 6:
3. Durante la gestione possono anche essere prenotati impegni relativi a procedure in via di espletamento. I provvedimenti relativi per i quali entro il
termine dell'esercizio non stata assunta dall'ente l'obbligazione di spesa verso i terzi decadono e costituiscono economia della previsione di bilancio
alla quale erano riferiti, concorrendo alla determinazione del risultato contabile di amministrazione di cui all'articolo 186. Quando la prenotazione di
impegno riferita a procedure di gara bandite prima della fine dell'esercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si tramuta in impegno e
conservano validit gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara gi adottati.
5. Le spese in conto capitale si considerano impegnate ove sono finanziate nei seguenti modi:
a) con l'assunzione di mutui a specifica destinazione si considerano impegnate in corrispondenza e per l'ammontare del mutuo, contratto o gi
concesso, e del relativo prefinanziamento accertato in entrata;
b) con quota dell'avanzo di amministrazione si considerano impegnate in corrispondenza e per l'ammontare dell'avanzo di amministrazione accertato;
c) con l'emissione di prestiti obbligazionari si considerano impegnate in corrispondenza e per l'ammontare del prestito sottoscritto;
d) con entrate proprie si considerano impegnate in corrispondenza e per l'ammontare delle entrate accertate.
Si considerano, altres, impegnati gli stanziamenti per spese correnti e per spese di investimento correlati ad accertamenti di entrate aventi
destinazione vincolata per legge.
6. Possono essere assunti impegni di spesa sugli esercizi successivi, compresi nel bilancio pluriennale, nel limite delle previsioni nello stesso
comprese.
148
4.16.1. Il mandato di pagamento sottoscritto dal dipendente dellente individuato dal regolamento di
contabilit nel rispetto delle leggi vigenti e contiene almeno i seguenti elementi:
a) il numero progressivo del mandato per esercizio finanziario;
b) la data di emissione;
c) lintervento o il capitolo per i servizi per conto di terzi sul quale la spesa allocata e la
relativa disponibilit, distintamente per competenza o residui;
d) la codifica;
e) lindicazione del creditore e, se si tratta di persona diversa, del soggetto tenuto a
rilasciare quietanza, nonch, ove richiesto, il relativo codice fiscale o la partita IVA;
f) lammontare della somma dovuta e la scadenza, qualora sia prevista dalla legge o sia
stata concordata con il creditore;
g) la causale e gli estremi dellatto esecutivo che legittima lerogazione della spesa;
h) le eventuali modalit agevolative di pagamento se richieste dal creditore;
i) il rispetto degli eventuali vincoli di destinazione.
4.16.2. Il mandato di pagamento controllato, per quanto attiene alla sussistenza dellimpegno e della
liquidazione, dal servizio finanziario, che provvede altres alle operazioni di contabilizzazione e di
trasmissione al tesoriere.
4.17.
Con periodicit stabilita dal regolamento di contabilit dellente locale, e comunque almeno una volta
entro il 30 settembre di ciascun anno, lorgano consiliare provvede con delibera ad effettuare la ricognizione
sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede lorgano consiliare d atto del permanere degli equilibri
generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta contestualmente i provvedimenti necessari per
il ripiano degli eventuali debiti di cui allarticolo 194, per il ripiano delleventuale disavanzo di
amministrazione risultante dal rendiconto approvato e, qualora i dati della gestione finanziaria facciano
prevedere un disavanzo, di amministrazione o di gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero
della gestione dei residui, adotta le misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione allegata al
rendiconto dellesercizio relativo (art. 193, c. 2).
4.18.
4.18.1. Con deliberazione consiliare di cui allarticolo 193, comma 2, o con diversa periodicit stabilita dai
regolamenti di contabilit, gli enti locali riconoscono la legittimit dei debiti fuori bilancio derivanti
da:
a) sentenze esecutive;
b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei limiti
degli obblighi derivanti da statuto, convenzione o atti costitutivi, purch sia
stato rispettato lobbligo di pareggio del bilancio di cui allarticolo 114 ed il
disavanzo derivi da fatti di gestione;
c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme
speciali, di societ di capitali costituite per lesercizio di servizi pubblici locali;
d) procedure espropriative o di occupazione durgenza per opere di pubblica
utilit;
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e
3 dellarticolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilit ed arricchimento
per lente, nellambito dellespletamento di pubbliche funzioni e servizi di
competenza.
4.18.2. Per il pagamento lente pu provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata di tre
anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i creditori.
4.18.3. Per il finanziamento delle spese suddette, ove non possa documentalmente provvedersi a norma
dellarticolo 193, comma 3, lente locale pu far ricorso a mutui ai sensi degli articoli 202 e seguenti.
Nella relativa deliberazione consiliare viene dettagliatamente motivata limpossibilit di utilizzare
altre risorse.
84
Vedasi altres lart. 41 della L. 28.12.2001, n. 448, riportato in nota al successivo argomento INDEBITAMENTO
149
4.19.
Controllo di gestione:
4.19.1. Al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi programmati, la corretta ed economica gestione
delle risorse pubbliche, limparzialit ed il buon andamento della pubblica amministrazione e la
trasparenza dellazione amministrativa, gli enti locali applicano il controllo di gestione secondo le
modalit stabilite dal presente titolo, dai propri statuti e regolamenti di contabilit (art. 196, c. 1).
4.19.2. Il controllo di gestione, di cui allarticolo 147, comma 1 lettera b), ha per oggetto lintera attivit
amministrativa e gestionale delle province, dei comuni, delle comunit montane, delle unioni dei
comuni e delle citt metropolitane ed svolto con una cadenza periodica definita dal regolamento di
contabilit dellente (art. 197, c. 1).
4.20.
Il servizio di tesoreria consiste nel complesso di operazioni legate alla gestione finanziaria dellente
locale e finalizzate in particolare alla riscossione delle entrate, al pagamento delle spese, alla custodia di titoli e
valori ed agli adempimenti connessi previsti dalla legge, dallo statuto, dai regolamenti dellente o da norme
pattizie (art. 209, c. 1).
4.21.
Laffidamento del servizio (n.d.r.: di tesoreria) viene effettuato mediante le procedure ad evidenza
pubblica stabilite nel regolamento di contabilit di ciascun ente, con modalit che rispettino i principi della
concorrenza. Qualora ricorrano le condizioni di legge, lente pu procedere, per non pi di una volta, al
rinnovo del contratto di tesoreria nei confronti del medesimo soggetto.
4.22.
4.22.1. Il Regolamento di contabilit dellente stabilisce le procedure per la fornitura dei modelli e per la
registrazione delle entrate; disciplina, altres, le modalit per la comunicazione delle operazioni di
riscossione eseguite, nonch la relativa prova documentale.
4.23.
4.23.1. Il regolamento di contabilit dellente locale definisce le procedure per i prelievi e per le restituzioni.
4.24.
Il regolamento di contabilit pu
dellamministrazione dellente (art. 223, c. 2).
4.25.
prevedere
autonome
verifiche
di
cassa
da
parte
4.25.1. Ulteriori parametri di efficacia ed efficienza contenenti indicazioni uniformi possono essere
individuati dal regolamento di contabilit dellente locale.
4.26.
4.26.1. Il regolamento di contabilit pu prevedere la compilazione di conti economici di dettaglio per servizi
o per centri di costo.
4.27.
comunque non inferiore a 20 giorni, decorrente dalla trasmissione della stessa proposta
approvata dall'organo esecutivo. La relazione contiene l'attestazione sulla corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione nonch rilievi, considerazioni e proposte
tendenti a conseguire efficienza, produttivit ed economicit della gestione;
4.28.2. Lorgano di revisione dotato, a cura dellente locale, dei mezzi necessari per lo svolgimento dei
propri compiti, secondo quanto stabilito dallo statuto e dai regolamenti (c. 3).
5. ECONOMATO
5.1. Responsabilit patrimoniale (art. 93)
5.1.1.
Per gli amministratori e per il personale degli enti locali si osservano le disposizioni vigenti in materia
di responsabilit degli impiegati civili dello Stato.
5.1.2.
Il tesoriere ed ogni altro agente contabile che abbia maneggio di pubblico denaro o sia incaricato della
gestione dei beni degli enti locali, nonch coloro che si ingeriscano negli incarichi attribuiti a detti
agenti devono rendere il conto della loro gestione e sono soggetti alla giurisdizione della Corte dei
conti secondo le norme e le procedure previste dalle leggi vigenti.
5.1.3.
Gli agenti contabili degli enti locali, salvo che la Corte dei conti lo richieda, non sono tenuti alla
trasmissione della documentazione occorrente per il giudizio di conto di cui allarticolo 74 del regio
decreto 18 novembre 1923, n. 2440, ed agli articoli 44 e seguenti del regio decreto 12 luglio 1934, n.
1214.
5.1.4.
Lazione di responsabilit si prescrive in cinque anni dalla commissione del fatto. La responsabilit
nei confronti degli amministratori e dei dipendenti dei comuni e delle province personale e non si
estende agli eredi salvo il caso in cui vi sia stato illecito arricchimento del dante causa e conseguente
illecito arricchimento degli eredi stessi.
5.2. I provvedimenti dei responsabili dei servizi che comportano impegni di spesa sono trasmessi al
responsabile del servizio finanziario e sono esecutivi con lapposizione del visto di regolarit contabile
attestante la copertura finanziaria (art. 151, c. 4).
5.3. Lo stesso regolamento85 prevede listituzione di un servizio di economato, cui viene preposto un
responsabile, per la gestione di cassa delle spese di ufficio di non rilevante ammontare (art. 153, c. 7).
5.4. Struttura del bilancio (art. 165, cc. 8 e 9)
5.4.1.
5.4.2.
A ciascun servizio affidato, col bilancio di previsione, un complesso di mezzi finanziari, specificati
negli interventi assegnati, del quale risponde il responsabile del servizio.
85
Le entrate e le spese relative ai servizi per conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, e che
costituiscono al tempo stesso un debito ed un credito per lente, sono ordinati esclusivamente in
capitoli, secondo la partizione contenuta nel regolamento di cui allarticolo 160.
ndr: di contabilit
151
5.5.2.
Le previsioni e gli accertamenti dentrata conservano lequivalenza con le previsioni e gli impegni di
spesa.
Il responsabile del servizio, nel caso in cui ritiene necessaria una modifica della dotazione assegnata
per sopravvenute esigenze successive alladozione degli atti di programmazione, propone la modifica
con modalit definite dal regolamento di contabilit.
5.6.2.
La mancata accettazione della proposta di modifica della dotazione deve essere motivata dallorgano
esecutivo.
5.7.2.
Il responsabile del procedimento con il quale viene accertata lentrata trasmette al responsabile del
servizio finanziario lidonea documentazione di cui al comma 2, ai fini dellannotazione nelle scritture
contabili, secondo i tempi ed i modi previsti dal regolamento di contabilit dellente (c. 3)
5.8. La riscossione costituisce la successiva fase del procedimento dellentrata, che consiste nel materiale introito
da parte del tesoriere o di altri eventuali incaricati della riscossione delle somme dovute allente (art. 180, c. 1)
5.9. Versamento (art. 181, cc. 2 e 3)
5.9.1.
Glincaricati della riscossione, interni ed esterni, versano al tesoriere le somme riscosse nei termini e
nei modi fissati dalle disposizioni vigenti e da eventuali accordi convenzionali, salvo quelli a cui si
applicano gli articoli 22 e seguenti del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 11286.
86
152
5.9.2.
5.10.
Gli incaricati interni, designati con provvedimento formale dellamministrazione, versano le somme
riscosse presso la Tesoreria dellente con cadenza stabilita dal Regolamento di contabilit.
Impegni di spesa (art. 183, cc. 8 e 9)
5.10.1. Gli atti di cui ai commi 3, 5 e 687 sono trasmessi in copia al servizio finanziario dellente, nel termine
e con le modalit previste dal regolamento di contabilit.
5.10.2. Il regolamento di contabilit disciplina le modalit con le quali i responsabili dei servizi assumono atti
dimpegno. A tali atti, da definire determinazioni e da classificarsi con sistemi di raccolta che
individuano la cronologia degli atti e lufficio di provenienza, si applicano, in via preventiva, le
procedure di cui allarticolo 151, comma 4.
5.11.
5.11.1. La liquidazione costituisce la successiva fase del procedimento di spesa attraverso la quale, in base ai
documenti ed ai titoli atti a comprovare il diritto acquisito del creditore, si determina la somma certa e
liquida da pagare nei limiti dellammontare dellimpegno definitivo assunto.
5.11.2. La liquidazione compete allufficio che ha dato esecuzione al provvedimento di spesa ed disposta
sulla base della documentazione necessaria a comprovare il diritto del creditore, a seguito del
riscontro operato sulla regolarit della fornitura o della prestazione e sulla rispondenza della stessa ai
requisiti quantitativi e qualitativi, ai termini ed alle condizioni pattuite.
5.11.3. Latto di liquidazione, sottoscritto dal responsabile del servizio proponente, con tutti i relativi
documenti giustificativi ed i riferimenti contabili trasmesso al servizio finanziario per i conseguenti
adempimenti.
5.11.4. Il servizio finanziario effettua, secondo i principi e le procedure della contabilit pubblica, i controlli e
riscontri amministrativi, contabili e fiscali sugli atti di liquidazione.
5.12.
5.12.1. Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste limpegno contabile registrato sul competente
intervento o capitolo del bilancio di previsione e lattestazione della copertura finanziaria di cui
allarticolo 153, comma 5. Il responsabile del servizio, conseguita lesecutivit del provvedimento di
spesa, comunica al terzo interessato limpegno e la copertura finanziaria, contestualmente
allordinazione della prestazione, con lavvertenza che la successiva fattura deve essere completata
con gli estremi della suddetta comunicazione. Fermo restando quanto disposto al comma 4, il terzo
interessato, in mancanza della comunicazione, ha facolt di non eseguire la prestazione sino a quando
i dati non gli vengano comunicati.
5.12.2. Per le spese previste dai regolamenti economali lordinazione fatta a terzi contiene il riferimento agli
stessi regolamenti, allintervento o capitolo di bilancio ed allimpegno.
Nel bimestre successivo alla chiusura dellesercizio finanziario o, se precedente, alla cessazione delle funzioni, il Concessionario rende,
per le entrate statali, il conto giudiziale ai sensi dellart. 74 del R.D. 18.11.1923, n. 2440, e, per le altre entrate, un conto della gestione compilato,
anche con lutilizzo di sistemi informatici, con le modalit individuate con D.M.
Art. 26
1. Se le somme iscritte a ruolo, pagate dal debitore, sono riconosciute indebite, lente creditore incarica delleffettuazione del rimborso il
Concessionario, che provvede al pagamento nei successivi 60 giorni, anticipando le relative somme.
2. Lente creditore restituisce al Concessionario le somme anticipate ai sensi del c. 1, corrispondendo sulle stesse glinteressi legali a
decorrere dal giorno delleffettuazione del rimborso al debitore.
3. Le modalit di esecuzione dei rimborsi e di restituzione al Concessionario delle somme anticipate sono stabilite con decreto del
Ministero delle Finanze, di concerto con il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica.
4. Se le somme iscritte a ruolo sono riconosciute indebite prima del pagamento del contribuente, si rettifica il ruolo secondo modalit
definite nel decreto previsto dal c. 3.
5. Gli enti creditori diversi dallo Stato possono, con proprio provvedimento, determinare modalit di rimborso differenti da quelle previste
dai commi da 1 a 4.
87
Tali commi riguardano rispettivamente la prenotazione deglimpegni, glimpegni relativi alle spese in conto capitale finanziate e glimpegni sugli
esercizi successivi..
153
5.12.3. Per i lavori pubblici di somma urgenza, cagionati dal verificarsi di un evento eccezionale o
imprevedibile, lordinazione fatta a terzi regolarizzata, a pena di decadenza, entro trenta giorni e
comunque entro il 31 dicembre dellanno in corso se a tale data non sia scaduto il predetto termine. La
comunicazione al terzo interessato data contestualmente alla regolarizzazione.
5.12.4. Nel caso in cui vi stata lacquisizione di beni e servizi in violazione dellobbligo indicato nei commi
1, 2 e 3, il rapporto obbligatorio intercorre, ai fini della controprestazione e per la parte non
riconoscibile ai sensi dellarticolo 194, comma 1, lettera e)88, tra il privato fornitore e
lamministratore, funzionario o dipendente che hanno consentito la fornitura. Per le esecuzioni
reiterate o continuative detto effetto si estende a coloro che hanno reso possibili le singole prestazioni.
5.12.5. Agli enti locali che presentino, nellultimo rendiconto deliberato, disavanzo di amministrazione
ovvero indichino debiti fuori bilancio per i quali non sono stati validamente adottati i provvedimenti
di cui allarticolo 193, fatto divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non
espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni gi assunti
nei precedenti esercizi.
5.13.
5.13.1. La stipulazione dei contratti deve essere preceduta da apposita determinazione del responsabile del
procedimento di spesa indicante:
a) il fine che con il contratto si intende perseguire;
b) loggetto del contratto, la sua forma e le clausole ritenute essenziali;
c) le modalit di scelta del contraente ammesse dalle disposizioni vigenti in
materia di contratti delle pubbliche amministrazioni e le ragioni che ne sono alla
base.
5.13.2. Si applicano, in ogni caso, le procedure previste dalla normativa della Unione europea recepita o
comunque vigente nellordinamento giuridico italiano.
5.14.
Il regolamento di contabilit dellente stabilisce le procedure per la fornitura dei modelli e per la
registrazione delle entrate; disciplina, altres le modalit per la comunicazione delle operazioni di riscossione
eseguite, nonch la relativa prova documentale (art. 215).
5.15.
5.15.1. Lorgano di revisione economico-finanziaria dellente provvede con cadenza trimestrale alla verifica
ordinaria di cassa, alla verifica della gestione del servizio di tesoreria e di quello degli altri agenti
contabili di cui allarticolo 233.
5.15.2. Il regolamento di contabilit pu prevedere autonome verifiche di cassa da parte dellamministrazione
dellente.
5.16.
Il regolamento di contabilit pu prevedere la compilazione di conti economici di dettaglio per
servizi o per centri di costo (art. 229, c. 8)
5.17.
Gli enti locali provvedono annualmente allaggiornamento degli inventari (art. 230, c.7).
5.18.
5.18.1. Entro il termine di due mesi dalla chiusura dellesercizio finanziario, leconomo, il consegnatario di
beni e gli altri soggetti di cui allarticolo 93, comma 2, rendono il conto della propria gestione allente
locale il quale lo trasmette alla competente sezione giurisdizionale della Corte dei conti entro 60
giorni dallapprovazione del rendiconto.
5.18.2. Gli agenti contabili, a danaro e a materia, allegano al conto, per quanto di rispettiva competenza:
88
art. 194, c. 1, lett. e). Con deliberazione consiliare di cui allarticolo 193, comma 2, o con diversa periodicit stabilita dai Regolamenti di
contabilit gli enti locali riconoscono la legittimit dei debiti fuori bilancio derivanti da: omissis e) acquisizione di beni e servizi, in violazione
degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dellart. 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilit ed arricchimento per lente, nellambito
dellespletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.
154
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
5.18.3. Qualora lorganizzazione dellente locale lo consenta i conti e le informazioni relative agli allegati di
cui ai precedenti commi sono trasmessi anche attraverso strumenti informatici, con modalit da
definire attraverso appositi protocolli di comunicazione.
5.18.4. I conti di cui al comma 1 sono redatti su modello approvato con il regolamento previsto dallarticolo
160.
6. INDEBITAMENTO89
89
Art. 119, c. 6, Cost.: I Comuni, le Province, le Citt metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali
determinati dalla legge dello Stato. Possono ricorrere allindebitamento solo per finanziare spese di investimento. E esclusa ogni garanzia dello
Stato sui prestiti dagli stessi contratti.
Si riportano, altres i seguenti commi dellart. 3, L. 24.12.2003, n. 350:
14. Per le finalit di controllo, trasparenza e contenimento della spesa pubblica, la Banca dItalia trasmette al Ministero dellEconomia e delle
finanze le informazioni in merito alle operazioni finanziarie poste in essere da singole Amministrazioni pubbliche con istituzioni creditizie e
finanziarie, secondo modalit e tempi indicati con decreto del Ministro dellEconomia e delle finanze, sentita la stessa Banca dItalia.
15. Per le medesime finalit di cui al comma 14, allatto del perfezionamento di operazioni finanziarie da parte di Amministrazioni pubbliche con
onere di ammortamento a totale carico dello Stato, listituto finanziatore tenuto a darne comunicazione al Ministero dellEconomia e delle finanze,
indicando il beneficiario, limporto delloperazione finanziaria e il relativo piano di rimborso, secondo modalit e tempi definiti con decreto del
Ministero dellEconomia e delle finanze, sentita lAssociazione bancaria italiana.
16. Ai sensi dellart. 119, sesto comma, della Costituzione, le regioni a statuto ordinario, gli enti locali, le aziende e gli organismi di cui agli artt. 2, 29
e 172, comma 1, lettera b), del T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, ad eccezione delle societ di capitali costituite per lesercizio di servizi
pubblici, possono ricorrere allindebitamento solo per finanziare spese di investimento. Le regioni a statuto ordinario possono, con propria legge,
disciplinare lindebitamento delle aziende sanitarie locali ed ospedaliere e degli enti e organismi di cui allart. 12 del D.Lgs. 28.3.2000, n. 76, solo per
finanziare spese di investimento.
17. Per gli enti di cui al comma 16 costituiscono indebitamento, agli effetti dellart. 119, sesto comma, della Costituzione, lassunzione di mutui,
lemissione di prestiti obbligazionari, le cartolarizzazioni di flussi futuri di entrata non collegati a unattivit patrimoniale preesistente e le
cartolarizzazioni con corrispettivo iniziale inferiore all85 per cento del prezzo di mercato dellattivit oggetto di cartolarizzazione valutato da
ununit indipendente e specializzata. Costituiscono, inoltre, indebitamento le operazioni di cartolarizzazione accompagnate da garanzie fornite da
amministrazioni pubbliche e le cartolarizzazioni e le cessioni di crediti vantati verso altre amministrazioni pubbliche. Non costituiscono
indebitamento, agli effetti del citato art. 119, le operazioni che non comportano risorse aggiuntive, ma consentono di superare, entro il limite massimo
stabilito dalla normativa statale vigente, una momentanea carenza di liquidit e di effettuare spese per le quali gi prevista idonea copertura di
bilancio. Modifiche alle predette tipologie di indebitamento sono disposte con decreto del Ministro dellEconomia e delle finanze, sentito lISTAT,
sulla base dei criteri definiti in sede europea.
18. Ai fini di cui allart. 119, sesto comma, della Costituzione, costituiscono investimenti:
a) lacquisto, la costruzione, la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria di beni immobili, costituiti da fabbricati sia residenziali che non
residenziali;
b) la costruzione, la demolizione, la ristrutturazione, il recupero e la manutenzione straordinaria di opere e impianti;
c) lacquisto di impianti, macchinari, attrezzature tecnico-scientifiche, mezzi di trasporto e altri beni mobili ad utilizzo pluriennale;
d) gli oneri per beni immateriali ad utilizzo pluriennale;
e) lacquisizione di aree, espropri e servit onerose;
f) le partecipazioni azionarie e i conferimenti di capitale, nei limiti della facolt di partecipazione concessa ai singoli enti mutuatari dai rispettivi
ordinamenti;
g) i trasferimenti in conto capitale destinati specificamente alla realizzazione degli investimenti a cura di un altro ente od organismo appartenente al
settore delle pubbliche amministrazioni;
h) i trasferimenti in conto capitale in favore di soggetti concessionari di lavori pubblici o di proprietari o gestori di impianti, di reti o di dotazioni
funzionali allerogazione di servizi pubblici o di soggetti che erogano servizi pubblici, le cui concessioni o contratti di servizio prevedono la
retrocessione degli investimenti agli enti committenti alla loro scadenza, anche anticipata. In tale fattispecie rientra lintervento finanziario a favore
del concessionario di cui al comma 2 dellart. 19 della L. 11.2.1994, n. 109;
i) gli interventi contenuti in programmi generali relativi a piani urbanistici attuativi, esecutivi, dichiarati di preminente interesse regionale aventi
finalit pubblica volti al recupero e alla valorizzazione del territorio.
19. Gli enti e gli organismi di cui al comma 16 non possono ricorrere allindebitamento per il finanziamento di conferimenti rivolti alla
ricapitalizzazione di aziende o societ finalizzata al ripiano di perdite. A tale fine listituto finanziatore, in sede istruttoria, tenuto ad acquisire
dallente lesplicazione specifica sullinvestimento da finanziare e lindicazione che il bilancio dellazienda o della societ partecipata, per la quale si
effettua loperazione, relativo allesercizio finanziario precedente loperazione di conferimento di capitale, non presenta una perdita di esercizio.
20. Le modifiche alle tipologie di cui ai commi 17 e 18 sono disposte con decreto del Ministro dellEconomia e delle finanze, sentito lISTAT.
155
6.1.2.
Le deliberazioni in ordine agli argomenti di cui al presente articolo non possono essere adottate in via
durgenza da altri organi del comune o della provincia, salvo quelle attinenti alle variazioni di bilancio
adottate dalla Giunta da sottoporre a ratifica del consiglio nei sessanta giorni successivi, a pena di
decadenza (c. 4)
Con periodicit stabilita dal regolamento di contabilit dellente locale, e comunque almeno una volta
entro il 30 settembre di ciascun anno, lorgano consiliare provvede con delibera ad effettuare la
ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede lorgano consiliare d atto del
permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta
contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali debiti di cui allarticolo 194,
per il ripiano delleventuale disavanzo di amministrazione risultante dal rendiconto approvato e,
qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di amministrazione o di
gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero della gestione dei residui, adotta le
misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione allegata al rendiconto dellesercizio
relativo.
6.6.2.
Ai fini del comma 2 possono essere utilizzate per lanno in corso e per i due successivi tutte le entrate
e le disponibilit, ad eccezione di quelle provenienti dallassunzione di prestiti e di quelle aventi
specifica destinazione per legge, nonch i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali
disponibili.
21. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e nel quadro del coordinamento della finanza pubblica di cui agli artt.119 e 120 della
Costituzione, le disposizioni dei commi da 16 a 20 si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano, nonch
agli enti e agli organismi individuati nel comma 16 siti nei loro territori.
156
Col D.M. 1.12.2003, n. 389 stato emanato il Regolamento concernente laccesso al mercato dei capitali da parte delle province, dei comuni,
delle citt metropolitane, delle comunit montane e delle comunit isolane, nonch dei consorzi tra enti territoriali e delle regioni, ai sensi
dellart. 41, c. 1 della L. 28.12.2001, n. 448:
Art. 1:
1. Ai sensi dellart. 41, comma 1, dellaL. 28.12.2001, n. 448, le province, i comuni, le unioni di comuni, le citt metropolitane, le comunit montane e
isolane, di cui allart. 2 del D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, i consorzi tra enti territoriali e le regioni comunicano entro il giorno 15 dei mesi di febbraio,
maggio, agosto e novembre di ogni anno al Ministero dellEconomia e delle finanze, Dipartimento del Tesoro, Direzione II, i dati relativi allutilizzo
netto di forme di credito a breve termine presso il sistema bancario, ai mutui accesi con soggetti esterni alla pubblica amministrazione, alle operazioni
derivate concluse e ai titoli obbligazionari emessi nonch alle operazioni di cartolarizzazione concluse. Il Dipartimento del Tesoro, entro 30 giorni
dallemanazione del presente decreto, provveder ad elaborare, sentita la Conferenza unificata di cui allart. 8 del D.Lgs. 28.8.1997, n. 281, i modelli
da utilizzare per le comunicazioni di cui al presente comma, ai fini del successivo inoltro al Ministero dellInterno per il prescritto concerto.
2. Ai sensi dellart. 41, comma 1, della L. 28.12.2001, n. 448, il Ministero dellEconomia e delle finanze coordina laccesso ai mercati dei capitali
degli enti individuati al comma 1. Il coordinamento limitato alle operazioni di finanziamento a medio e lungo termine o di cartolarizzazione
dimporto pari o superiore a 100 milioni di euro. A tal fine, i predetti enti, salvo quanto disposto al comma 3, comunicano al Dipartimento del Tesoro
le caratteristiche delloperazione in preparazione. Entro 10 giorni dalla conferma della ricezione da parte della Direzione II del Dipartimento del
Tesoro della comunicazione di cui al presente comma, il Dipartimento medesimo pu indicare, con determinazione motivata, quale sia il momento pi
opportuno per leffettiva attuazione delloperazione di accesso al mercato. In assenza di tale determinazione, loperazione potr essere conclusa entro
il termine dei successivi 20 giorni dalla conferma della ricezione nei casi di emissioni obbligazionarie eseguite sul mercato e nei termini indicati dagli
Enti in tutti gli altri casi. Restano escluse dalla comunicazione preventiva, di cui al presente comma, le operazioni di provvista con oneri a carico del
bilancio dello Stato per le quali si rinvia alle specifiche disposizioni di legge.
3. Nel caso di operazioni soggette al controllo del Comitato Interministeriale per il credito e il risparmio (CICR), gli emittenti invieranno i dati
simultaneamente al Dipartimento del Tesoro e al CICR. In tal caso, leventuale formulazione di osservazioni da parte del Dipartimento del Tesoro
dovr avere luogo prima dellautorizzazione emanata dal CICR, affinch possa costituire adeguato supporto tecnico alla decisione che il Comitato
stesso intende adottare.
Art. 2:
1. I contratti relativi alla gestione di un fondo per lammortamento del capitale da rimborsare o, alternativamente, per la conclusione di uno swap per
l'ammortamento del debito, di cui all'art. 41, comma 2, della L. 28.12.2001, n.448, possono essere conclusi soltanto con intermediari contraddistinti da
adeguato merito di credito, cos come certificato da agenzie di rating riconosciute a livello internazionale.
2. Le somme accantonate nel fondo di ammortamento potranno essere investite esclusivamente in titoli obbligazionari di enti e amministrazioni
pubbliche nonch di societ a partecipazione pubblica di Stati appartenenti allUnione europea.
Art. 3:
1. In caso di operazioni di indebitamento effettuate in valute diverse dalleuro, fatto obbligo di prevedere la copertura del rischio di cambio mediante
swap di tasso di cambio, inteso come un contratto tra due soggetti che assumono limpegno di scambiarsi regolarmente flussi di interessi e capitale
espressi in due diverse valute, secondo modalit, tempi e condizioni contrattualmente stabiliti.
2. In aggiunta alle operazioni di cui al comma 1 del presente articolo e allart. 2 del presente decreto, sono inoltre consentite le seguenti operazioni
derivate:
a) swap di tasso di interesse tra due soggetti che assumono limpegno di scambiarsi regolarmente flussi di interessi, collegati ai principali parametri
del mercato finanziario, secondo modalit, tempi e condizioni contrattualmente stabiliti;
b) acquisto di forward rate agreement in cui due parti concordano il tasso di interesse che lacquirente del forward si impegna a pagare su un
capitale stabilito ad una determinata data futura;
c) acquisto di cap di tasso di interesse in cui lacquirente viene garantito da aumenti del tasso di interesse da corrispondere oltre il livello stabilito;
d) acquisto di colla di tasso di interesse in cui all'acquirente viene garantito un livello di tasso dinteresse da corrispondere, oscillante allinterno di
un minimo e un massimo prestabiliti;
e) altre operazioni derivate contenenti combinazioni di operazioni di cui ai punti precedenti, in grado di consentire il passaggio da tasso fisso a
variabile e viceversa al raggiungimento di un valore soglia predefinito o passato un periodo di tempo predefinito;
f) altre operazioni derivate finalizzate alla ristrutturazione del debito, solo qualora non prevedano una scadenza posteriore a quella associata alla
sottostante passivit. Dette operazioni sono consentite ove i flussi con esse ricevuti dagli enti interessati siano uguali a quelli pagati nella sottostante
passivit e non implichino, al momento del loro perfezionamento, un profilo crescente dei valori attuali dei singoli flussi di pagamento, ad eccezione
di un eventuale sconto o premio da regolare al momento del perfezionamento delle operazioni non superiore a 1% del nozionale della sottostante
passivit.
3. Le operazioni derivate sopra menzionate sono consentite esclusivamente in corrispondenza di passivit effettivamente dovute e possono essere
indicizzate esclusivamente a parametri monetari di riferimento nellarea dei Paesi appartenenti al Gruppo dei Sette pi industrializzati.
157
6.7.1.
Per il finanziamento delle spese suddette, ove non possa documentalmente provvedersi a norma
dellarticolo 193, comma 3, lente locale pu far ricorso a mutui ai sensi degli articoli 202 e seguenti.
Nella relativa deliberazione consiliare viene dettagliatamente motivata limpossibilit di utilizzare
altre risorse. (Attenzione: vedasi art. 41, c. 4, L 448/2001, riportato in nota)
Gli enti locali, ad eccezione degli enti in stato di dissesto finanziario sino allemanazione del decreto
di cui allarticolo 261, comma 3, possono disporre lutilizzo, in termini di cassa, di entrate aventi
specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, anche se provenienti dallassunzione di
mutui con istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo non superiore allanticipazione
di tesoreria disponibile ai sensi dellarticolo 222.
6.8.2.
Lutilizzo di somme a specifica destinazione presuppone ladozione della deliberazione della Giunta
relativa allanticipazione di tesoreria di cui allarticolo 222, comma 1, e viene deliberato in termini
generali allinizio di ciascun esercizio ed attivato dal Tesoriere su specifiche richieste del servizio
finanziario dellente.
6.8.3.
Il ricorso allutilizzo delle somme a specifica destinazione, secondo le modalit di cui ai commi 1 e 2,
vincola una quota corrispondente dellanticipazione di tesoreria. Con i primi introiti non soggetti a
vincolo di destinazione viene ricostituita la consistenza delle somme vincolate che sono state
utilizzate per il pagamento di spese correnti.
6.8.4.
Gli enti locali che hanno deliberato alienazioni del patrimonio ai sensi dellarticolo 19391 possono,
nelle more del perfezionamento di tali atti, utilizzare in termini di cassa le somme a specifica
destinazione, fatta eccezione per i trasferimenti di enti del settore pubblico allargato e del ricavato dei
mutui e dei prestiti, con obbligo di reintegrare le somme vincolate con il ricavato delle alienazioni
6.9. Per lattivazione degli investimenti gli enti locali possono utilizzare omissis f) mutui passivi (art. 199, c.
1, lett. f))
6.10.
6.10.1. Gli enti locali e le aziende speciali sono autorizzate ad assumere mutui, anche se assistiti da contributi
dello Stato o delle regioni, per il finanziamento di opere pubbliche destinate allesercizio di servizi
pubblici, soltanto se i contratti di appalto sono realizzati sulla base di progetti chiavi in mano ed a
prezzo non modificabile in aumento, con procedura di evidenza pubblica e con esclusione della
trattativa privata.
6.10.2. Per le nuove opere di cui al comma 1 il cui progetto generale comporti una spesa superiore al
miliardo di lire, gli enti di cui al comma 1 approvano un piano economico-finanziario diretto ad
accertare lequilibrio economico-finanziario dellinvestimento e della connessa gestione, anche in
relazione agli introiti previsti ed al fine della determinazione delle tariffe.
6.10.3.
Il c. 3 stato abrogato da art. 1. D.L. 27.12.2000, come convertito dalla L. 28.2.2001, n. 26.
6.10.4. Le tariffe dei servizi pubblici di cui al comma 1 sono determinati in base ai seguenti criteri:
a) la corrispondenza tra costi e ricavi in modo da assicurare lintegrale copertura dei costi,
ivi compresi gli oneri di ammortamento tecnico finanziario;
4. Al fine di contenere lesposizione creditizia verso le controparti delle operazioni derivate di cui al presente articolo, consentita la conclusione di
contratti soltanto con intermediari contraddistinti da adeguato merito di credito, cos come certificato da agenzie di rating riconosciute a livello
internazionale. Qualora limporto nominale delle operazioni derivate complessivamente poste in essere dallente territoriale interessato arrivi a
superare i 100 milioni di euro, lente dovr progressivamente tendere, attraverso le operazioni successive all'entrata in vigore del presente decreto, a
far s che l'importo nominale complessivo delle operazioni stipulate con ogni singola controparte non ecceda il 25% del totale delle operazioni in
essere.
5. Le disposizioni contenute allart. 2 e al presente articolo si applicano, per le regioni, fino allemanazione di specifiche normative regionali.
Si rinvia, inoltre, alla Circolare applicativa del Ministero dellEconomia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro, Direzione II - del 27 maggio
2004.
91
158
6.11.1. Il ricorso allindebitamento da parte degli enti locali ammesso esclusivamente nelle forme previste
dalle leggi vigenti in materia e per la realizzazione degli investimenti. Pu essere fatto ricorso a mutui
passivi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio di cui allarticolo 194 e per altre destinazioni di
legge
6.11.2. Le relative entrate hanno destinazione vincolata.
6.12.
Attivazione delle fonti di finanziamento derivanti dal ricorso allindebitamento (art. 203)
6.13.1. Oltre al rispetto delle condizioni di cui allart. 203, lente locale pu assumere nuovi mutui e accedere
ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato solo se limporto annuale degli interessi
sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari
precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate e a quello derivante da garanzie
prestate ai sensi dellart. 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera il
12 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno
precedente quello in cui viene prevista lassunzione dei mutui. Per le comunit montane si fa
riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per
i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione (c.1).
6.13.2. I contratti di mutuo con enti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, dallIstituto nazionale di previdenza
per i dipendenti dellamministrazione pubblica e dallIstituto per il credito sportivo, devono, a pena di
nullit, essere stipulati in forma pubblica e contenere le seguenti clausole e condizioni:
a) lammortamento non pu avere durata inferiore ai 5 anni;
b) la decorrenza dellammortamento deve essere fissata all1 gennaio dellanno successivo
a quello della stipula del contratto. In alternativa la decorrenza dellammortamento pu
essere posticipata all1 luglio seguente o all1 gennaio dellanno successivo e, per i
contratti stipulati nel primo semestre dellanno, pu essere anticipata all1 luglio dello
stesso anno;
c) la rata di ammortamento deve essere comprensiva, sin dal primo anno, della quota
capitale e della quota interessi;
d) unitamente alla prima rata di ammortamento del mutuo cui si riferiscono devono essere
corrisposti gli eventuali interessi di pre - ammortamento, gravati degli ulteriori interessi,
al medesimo tasso, decorrenti dalla data di inizio dellammortamento e sino alla
scadenza della prima rata. Qualora lammortamento del mutuo decorra dal primo
gennaio del secondo anno successivo a quello in cui avvenuta la stipula del contratto,
gli interessi di pre - ammortamento sono calcolati allo stesso tasso del mutuo dalla data
di valuta della somministrazione al 31 dicembre successivo e dovranno essere versati
dallente mutuatario con la medesima valuta 31 dicembre successivo;
e) deve essere indicata la natura della spesa da finanziare con il mutuo e, ove necessario,
avuto riguardo alla tipologia dellinvestimento, dato atto dellintervenuta approvazione
del progetto definitivo o esecutivo, secondo le norme vigenti;
159
f)
deve essere rispettata la misura massima del tasso di interesse applicabile ai mutui,
determinato periodicamente dal Ministro del Tesoro, bilancio e programmazione
economica con proprio decreto (c. 2).
6.13.3. Le disposizioni del comma 2 si applicano, ove compatibili, alle altre forme di indebitamento cui lente
locale acceda (c. 2 bis).
6.13.4. Lente mutuatario utilizza il ricavato del mutuo sulla base dei documenti giustificativi della spesa
ovvero sulla base di stati di avanzamento dei lavori. Ai relativi titoli di spesa data esecuzione dai
tesorieri solo se corredati di una dichiarazione dell'ente locale che attesti il rispetto delle predette
modalit di utilizzo (c. 3).
6.14.
6.14.1. Gli enti locali sono autorizzati ad attivare prestiti obbligazionari nelle forme consentite dalla legge.
6.15.
6.15.1. Gli enti locali sono autorizzati a contrarre aperture di credito nel rispetto della disciplina di cui al
presente articolo.
6.15.2. Lutilizzo del ricavato delloperazione sottoposto alla disciplina di cui allart. 204, comma 3.
6.15.3. I contratti di apertura di credito devono, a pena di nullit, essere stipulati in forma pubblica e
contenere le seguenti clausole e condizioni:
a) la banca tenuta ad effettuare erogazioni, totali o parziali, dellimporto del contratto
in base alle richieste di volta in volta inoltrate dallente e previo rilascio da parte di
questultimo delle relative delegazioni di pagamento ai sensi dellart. 206.
Lerogazione dellintero importo messo a disposizione al momento della contrazione
dell'apertura di credito ha luogo nel termine massimo di tre anni, ferma restando la
possibilit per lente locale di disciplinare contrattualmente le condizioni
economiche di un eventuale utilizzo parziale;
b) glinteressi sulle aperture di credito devono riferirsi ai soli importi erogati.
Lammortamento di tali importi deve avere una durata non inferiore a 5 anni con
decorrenza dall1 gennaio o dall1 luglio successivi alla data dellerogazione;
c) le rate di ammortamento devono essere comprensive, sin dal primo anno, della quota
capitale e della quota interessi;
d) unitamente alla prima rata di ammortamento delle somme erogate devono essere
corrisposti gli eventuali interessi di preammortamento, gravati degli ulteriori
interessi decorrenti dalla data di inizio dellammortamento e sino alla scadenza della
prima rata;
e) deve essere indicata la natura delle spese da finanziare e, ove necessario, avuto
riguardo alla tipologia dellinvestimento, dato atto dellintervenuta approvazione del
progetto o dei progetti definitivi o esecutivi, secondo le norme vigenti;
f) deve essere rispettata la misura massima di tasso applicabile alle aperture di credito i
cui criteri di determinazione sono demandati ad apposito decreto del Ministro
dellEconomia e delle finanze, di concerto con il Ministro dellInterno93.
6.15.4. Le aperture di credito sono soggette, al pari delle altre forme di indebitamento, al monitoraggio di cui
allart. 41 della L. 28.12.2001, n. 44894, nei termini e nelle modalit previsti dal relativo regolamento
di attuazione, di cui al D.M. 1.12.2003, n. 38995 del Ministro dellEconomia e delle finanze.
92
Vedasi inoltre quanto previsto dallart. 41, L. 28.12.2001, n. 448, gia riportato in precedente nota, nonch le disposizioni riportate in conclusione
al presente argomento.
93
Art. 1. sexies, c. 2, D.L. 31.3.2005, n. 44, conv. L. 31.5.2005, n. 88: Ai fini dellapplicazione dellart. 205 - bis, comma 3, lettera f), del T.U. di cui
al D.Lgs. n. 267 del 2000, come sostituito dal comma 1, lettera a), del presente articolo, i criteri di determinazione della misura massima del tasso
applicabile alla apertura di credito sono individuati con decreto del Ministro dellEconomia e delle finanze, di concerto con il Ministro dellInterno, da
adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Con il medesimo provvedimento sono approvati
i modelli per la comunicazione delle caratteristiche finanziarie delle singole operazioni di apertura di credito
94
95
160
6.16.
art.. 155 (Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali), c. 1, lett d);
art. 248 (Conseguenze della dichiarazione di dissesto), c. 4;
161
N. B.: Si riportano:
gli artt. 1 e 2, D.Lgs. 1-4-1996 n. 239:
Art. 1: 1. La ritenuta del 12,50 per cento di cui al comma 1 dellart. 26 del D.P.R. 29.9.1973, n. 600, non si applica sugli interessi ed altri
proventi delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche, da societ per azioni con azioni negoziate in mercati regolamentati italiani e
da enti pubblici economici trasformati in societ per azioni in base a disposizione di legge, con esclusione delle cambiali finanziarie.
2. Per i proventi dei titoli obbligazionari emessi dagli Enti territoriali ai sensi degli artt. 35 e 37 della L. 23.12.1994, n. 724, si applica il
regime tributario di cui allart. 2. Tale imposta spetta agli Enti territoriali emittenti ed agli stessi versata con le modalit di cui al capo III
del D.Lgs. 9.7.1997, n. 241
Art. 2.: 1. Sono soggetti ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 12,50 per cento, gli interessi ed altri proventi
delle obbligazioni e titoli similari di cui allart. 1, nonch gli interessi ed altri proventi delle obbligazioni e degli altri titoli di cui allart.o
31 del D.P.R. 29.9.1973, n. 601, ed equiparati, emessi in Italia, per la parte maturata nel periodo di possesso, percepiti dai seguenti soggetti
residenti nel territorio dello Stato:
a) persone fisiche;
b) soggetti di cui allart. 5 del T.U. delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R.: 22.12.1986, n. 917, escluse le societ in nome
collettivo, in accomandita semplice e quelle ad esse equiparate;
c) enti di cui allart. 87, comma 1, lettera c), del medesimo testo unico, ivi compresi quelli indicati nel successivo art. 88;
d) abrogata
e) abrogata
f) soggetti esenti dallimposta sul reddito delle persone giuridiche.
1 - bis. Sono soggetti ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 12,50 per cento, per la parte maturata nel periodo di
possesso, glinteressi ed altri proventi delle obbligazioni e titoli similari dovuti da soggetti non residenti. Limposta applicata nella
misura del 12,50 per cento anche sugli interessi ed altri proventi delle obbligazioni e degli altri titoli di cui allart. 31 del D.P.R. 29.9.1973,
n. 601, nonch di quelli con regime fiscale equiparato, emessi allestero a decorrere dal 10.9.1992, indipendentemente dalla scadenza.
1 - ter. Limposta applicata nella misura del 27 per cento se la scadenza dei titoli indicati nel primo periodo del comma 1 - bis inferiore
a 18 mesi.
1 - quater. Limposta di cui ai commi 1 - bis e 1 - ter si applica sugli interessi ed altri proventi percepiti dai soggetti indicati nel comma 1.
Per i soggetti di cui allart. 8, commi da 1 a 4, del D.Lgs. 21.11.1997, n. 461, nonch per i fondi pensione di cui al D.Lgs. 21.4.1993, n.
124 limposta applicata limitatamente ai titoli indicati nel comma 1 ter.
2. Limposta sostitutiva di cui ai commi 1, 1 - bis e 1 - ter applicata dalle banche, dalle societ di intermediazione mobiliare, dalle societ
fiduciarie, dagli agenti di cambio e da altri soggetti espressamente indicati in appositi decreti del Ministro delle Finanze di concerto con il
Ministro del Tesoro, residenti in Italia, che comunque intervengono nella riscossione degli interessi, premi ed altri frutti ovvero, anche in
qualit di acquirenti, nei trasferimenti dei titoli di cui ai commi 1, 1 - bis e 1 - ter. Ai fini dellapplicazione dellimposta sostitutiva, per
trasferimento dei titoli si intendono le cessioni e qualunque altro atto, a titolo oneroso o gratuito, che comporta il mutamento della titolarit
giuridica dei titoli.
3. Per i buoni postali di risparmio limposta sostitutiva applicata dall'Ente poste italiane conformemente a quanto disposto dallart. 5,
comma 2. Con decreto del Ministro delle Finanze, di concerto con il Ministro del Tesoro e con il Ministro delle Poste e delle
telecomunicazioni su proposta del Consiglio di amministrazione dellEnte poste italiane, possono essere stabilite particolari modalit
applicative della presente disciplina, anche agli effetti dellart. 7.
lart. 31, c. 15, L. 27.12.2002, n. 289: In attesa che venga data attuazione al titolo V della parte seconda della Costituzione e che venga
formulata la proposta al Governo dallAlta Commissione di cui allart. 3, comma 1, lettera b), della presente legge, in ordine ai principi
generali del coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, le disposizioni del Titolo VIII della parte II del T.U. delle leggi
sullordinamento degli Enti locali, di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, che disciplinano lassunzione di mutui per il risanamento
dellEnte locale dissestato, nonch la contribuzione statale sul relativo onere di ammortamento non trovano applicazione nei confronti
degli Enti locali che hanno deliberato lo stato di dissesto finanziario a decorrere dalla data di entrata in vigore della L.
costituzionale n. 3 del 2001. Resta ferma per tali Enti la facolt di assumere mutui, senza oneri a carico dello Stato, per il finanziamento
di passivit correlate a spese di investimento, nonch per il ripiano di passivit correlate a spese correnti purch queste ultime siano
maturate entro la data di entrata in vigore della L. costituzionale n. 3 del 2001. Al fine di agevolare la gestione liquidatoria degli Enti locali
in stato di dissesto finanziario, dichiarato a decorrere dalla data di entrata in vigore della L. costituzionale n. 3 del 2001 e fino al
31.12.2003, stanziata la somma annua di 600.000 euro per il triennio 2004 - 2006. Il contributo annuale spettante al singolo ente, erogato
dal Ministero dellInterno in base alla popolazione residente, acquisito ed utilizzato dallorgano straordinario della liquidazione per il
finanziamento della massa passiva rilevata.
Art. 5, c. 2, D.L. 29.3.2004, n. 80, conv. L. art. 1, L. 28.5.2004, n. 140: 2. Ai fini dell'applicazione degli artt. 252, comma 4, e 254,
comma 3, del T.U. delle leggi sullordinamento degli Enti locali, di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, sintendono compresi nelle fattispecie
ivi previste tutti i debiti correlati ad atti e fatti di gestione verificatisi entro il 31 dicembre dellanno precedente a quello dell'ipotesi di
bilancio riequilibrato, pur se accertati, anche con provvedimento giurisdizionale, successivamente a tale data ma, comunque, non oltre
quella di approvazione del Rendiconto della gestione di cui allart. 256, comma 11, del medesimo Testo Unico.
Si riportano inoltre i seguenti commi della L. 30.12.2004, n. 311:
33. Gli enti locali che non hanno rispettato gli obiettivi del patto di stabilit interno stabiliti per lanno precedente non possono a
decorrere dallanno 2006:
a) effettuare spese per acquisto di beni e servizi in misura superiore alla corrispondente spesa dellultimo anno in cui si accertato il
rispetto degli obiettivi del patto di stabilit interno, ovvero, ove lente sia risultato sempre inadempiente, in misura superiore a quella del
penultimo anno precedente ridotta del 10 per cento. Per gli Enti locali soggetti al patto di stabilit interno dallanno 2005 il limite
commisurato, in sede di prima applicazione, al livello delle spese dellanno 2003;
b) procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo;
c) ricorrere all'indebitamento per gli investimenti.
34. La disposizione di cui al comma 33 si applica anche nel 2005 per le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti che
non hanno rispettato gli obiettivi del patto di stabilit interno per lanno 2004.
162
35. A decorrere dallanno 2006, i mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere dagli Enti di cui al comma 21 con istituzioni creditizie e
finanziarie per il finanziamento degli investimenti devono essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il conseguimento degli
obiettivi del patto di stabilit interno per lanno precedente. Listituto finanziatore o lintermediario finanziario non possono procedere al
finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione, che deve essere acquisita anche per lanno 2005 con
riferimento agli obiettivi del patto di stabilit interno delle province e dei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti..
45. Gli Enti che alla data di entrata in vigore della presente legge superino il limite di indebitamento di cui al comma 1 dellart. 204 del
T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n.267, come modificato dal comma 44, sono tenuti a ridurre il proprio livello dindebitamento entro i
seguenti termini:
a) un importo annuale degli interessi di cui al citato comma 1 dellart. 204 non superiore al 20 per cento entro la fine dellesercizio 2008;
b) un importo annuale degli interessi di cui al citato comma 1 dellart. 204 non superiore al 16 per cento entro la fine dellesercizio 2010;
c) un importo annuale degli interessi di cui al citato comma 1 dellart. 204 non superiore al 12 per cento entro la fine dellesercizio 2013.
66. Gli enti locali di cui allart. 2, comma 1, del T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, hanno facolt di utilizzare le entrate derivanti dal
plusvalore realizzato con lalienazione di beni patrimoniali, inclusi i beni immobili, per il rimborso della quota di capitale delle rate di
ammortamento dei mutui.
69. Per la gestione del fondo di ammortamento del debito di cui allart. 41, comma 2, della L. 28.12.2001, n. 448, non si applica il
principio di accentramento di ogni deposito presso il Tesoriere stabilito dagli artt. 209, comma 3, e 211, comma 2, del T.U. di cui al D.Lgs.
18.8.2000, n. 267
71. Lo Stato, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e gli Enti locali sono tenuti a provvedere, se consentito dalle clausole
contrattuali, alla conversione dei mutui con oneri di ammortamento anche parzialmente a carico dello Stato in titoli obbligazionari di nuova
emissione o alla rinegoziazione, anche con altri istituti, dei mutui stessi, in presenza di condizioni di rifinanziamento che consentano una
riduzione del valore finanziario delle passivit totali. Nel valutare la convenienza delloperazione di rifinanziamento si dovr tenere conto
anche delle commissioni. In caso di mutuo a tasso fisso, per la verifica delle condizioni di rifinanziamento, lo Stato o lente pubblico
interessato osservano regolarmente i tassi di mercato e si attivano allorch il tasso swap con scadenza pari alla vita media residua del
mutuo sia inferiore al tasso del mutuo di almeno un punto percentuale.
71 bis. I soggetti di cui al comma 71 devono inoltre verificare che lincremento del valore nominale delle nuove passivit non superi di 5
punti percentuali il valore nominale di quella preesistente. In carenza di tale ulteriore condizione, il rifinanziamento non deve essere
effettuato, fermo restando che allatto della rinegoziazione dei mutui deve essere applicata la commissione onnicomprensiva sul debito
residuo, in termini percentuali, secondo le condizioni previste dal sistema bancario.
72. Gli stanziamenti di bilancio previsti per il pagamento dei mutui con oneri integralmente o parzialmente a carico dello Stato sono
proporzionalmente adeguati ai nuovi piani di ammortamento conseguenti alla conclusione delle operazioni di conversione o rinegoziazione
dei mutui di cui al comma 71.
73. Ai fini dellattuazione di quanto stabilito dai commi 71 e 72 lente pubblico tenuto a trasmettere, entro 30 giorni dal perfezionamento
delle operazioni di cui al comma 71, allAmministrazione statale interessata, la relativa documentazione contrattuale, compresi i piani
dammortamento o di rimborso.
74. In caso di nuove emissioni di titoli obbligazionari con rimborso del capitale in ununica soluzione alla scadenza, necessario che al
momento dellemissione venga costituito un fondo dammortamento del debito o conclusa una operazione di swap per lammortamento
dello stesso, secondo quanto disposto dallart. 2 del regolamento di cui al D.M. 1.12.2003, n. 389 del Ministro dellEconomia e delle
finanze.
75. Al fine del consolidamento dei conti pubblici rilevanti per il rispetto degli obiettivi adottati con ladesione al patto di stabilit e crescita
le rate dammortamento dei mutui attivati dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano, dagli Enti locali e dagli altri Enti
pubblici ad intero carico del bilancio dello Stato sono pagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato.
76. Per le stesse finalit di cui al comma 75 e con riferimento agli Enti pubblici diversi dallo Stato, il debito derivante dai mutui iscritto
nel bilancio dellAmministrazione pubblica che assume lobbligo di corrispondere le rate di ammortamento agli istituti finanziatori,
ancorch il ricavato del prestito sia destinato ad unAmministrazione pubblica diversa. LAmministrazione pubblica beneficiaria del
mutuo, nel caso in cui le rate di ammortamento siano corrisposte agli istituti finanziatori da unamministrazione pubblica diversa, iscrive il
ricavato del mutuo nelle entrate per trasferimenti in conto capitale con vincolo di destinazione agli investimenti. Listituto finanziatore,
contestualmente alla stipula delloperazione di finanziamento, ne d notizia allAmministrazione pubblica tenuta al pagamento delle rate di
ammortamento che, unitamente alla contabilizzazione del ricavato delloperazione tra le accensioni di prestiti, provvede alliscrizione del
corrispondente importo tra i trasferimenti in conto capitale al fine di consentire la regolazione contabile delloperazione.
77. Le Amministrazioni pubbliche sono tenute ad adeguarsi alle disposizioni di cui ai commi 75 e 76 con riferimento alle nuove operazioni
finanziarie.
78. Il Ministero dellEconomia e delle finanze - Dipartimento del Tesoro procede alla gestione delle nuove posizioni finanziarie attive di
sua competenza.
Inoltre, i cc. 166, 167 e 168, L. 23.12.2005, n. 266: 166. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e del coordinamento
della finanza pubblica, gli organi degli Enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti Sezioni regionali di
controllo della Corte dei Conti una relazione sul bilancio di previsione dellesercizio di competenza e sul rendiconto dellesercizio
medesimo.
167. La Corte dei Conti definisce unitariamente criteri e linee guida cui debbono attenersi gli organi degli Enti locali di revisione
economico-finanziaria nella predisposizione della relazione di cui al comma 166, che, in ogni caso, deve dare conto del rispetto degli
obiettivi annuali posti dal patto di stabilit interno, dellosservanza del vincolo previsto in materia dindebitamento dallart. 119,
ultimo comma, della Costituzione, e di ogni grave irregolarit contabile e finanziaria in ordine alle quali lamministrazione non abbia
adottato le misure correttive segnalate dallOrgano di revisione.
168. Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166,
comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia
e vigilano sulladozione da parte dellEnte locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di
mancato rispetto delle regole del patto di stabilit interno.
Infine, D.M. 30.12.2005: Art. 1. 1. I mutui contratti, ai sensi dellart. 22 del D.L. 2.3.1989, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla L.
24.4.1989, n. 144, dagli enti locali di cui allart. 2, comma 1, del D.Lgs. 18.8.2000, n. 267
omissis , sono regolati a tasso fisso o a
tasso variabile.
Art. 2. 1. Il costo globale annuo massimo applicabile alle operazioni, di cui allart. 1, regolate a tasso fisso, fissato nelle seguenti misure,
in relazione alla durata delle operazioni medesime:
a) fino a 10 anni: interest rate swap 7 anni + 0,20%;
b) fino a 15 anni: interest rate swap 10 anni + 0,25%;
c) oltre 15 anni: interest rates swap 12 anni + 0,40%.
163
2. Per interest rate swap sintende il tasso lettera verso EURIBOR a 6 mesi rilevato alle ore 11 del giorno lavorativo precedente quello di
stipula del contratto di mutuo. I tassi swap sono riportati alla pagina TTST1 del circuito Reuters.
Art. 3. 1. Il costo globale annuo massimo applicabile alle operazioni, di cui allart. 1, regolate a tasso variabile, fissato nelle seguenti
misure, in relazione alla durata delle operazioni medesime:
a) fino a 10 anni: EURIBOR a 6 mesi + 0,30%;
b) fino a 15 anni: EURIBOR a 6 mesi + 0,35%;
c) oltre 15 anni: EURIBOR a 6 mesi + 0,40%.
2. Il tasso EURIBOR a 6 mesi rilevabile alla pagina EURIBOR 01 del circuito Reuters ed alla pagina 248 del circuito Telerate.
3. I tassi di cui al comma 1 sono rilevati 2 giorni lavorativi antecedenti la data di decorrenza di ciascun periodo di interessi.
Art. 4. 1. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ai contratti di mutuo stipulati successivamente alla data della sua entrata in
vigore.
Gli articoli richiamati della presente legge sono riportati in nota al precedente argomento BILANCIO.
164
Modelli
9.1.1.1. Con regolamento, da emanare a norma dellarticolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono
approvati:
a) i modelli relativi al bilancio di previsione, ivi inclusi i quadri riepilogativi;
b) il sistema di codifica del bilancio e dei titoli contabili di entrata e di spesa;
c) i modelli relativi al bilancio pluriennale;
d) i modelli relativi al conto del tesoriere;
e) i modelli relativi al conto del bilancio ivi incluse la tabella dei parametri di riscontro
della situazione di deficitariet strutturale e la tabella dei parametri gestionali;
f) i modelli relativi al conto economico ed al prospetto di conciliazione;
g) i modelli relativi al conto del patrimonio;
h) i modelli relativi alla resa del conto da parte degli agenti contabili di cui allarticolo 227.
9.1.1.2. Con regolamento, da emanare a norma dellarticolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400,
approvato lo schema relativo alla relazione previsionale e programmatica previo parere della
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome.
9.1.2.
Con il regolamento di cui all'articolo 160 sono approvati i modelli relativi al bilancio di previsione,
inclusi i quadri riepilogativi, il sistema di codifica del bilancio ed il sistema di codifica dei titoli
contabili di entrata e di spesa, anche ai fini di cui all'articolo 157 (art. 165, c. 14).
9.1.3.
Le entrate e le spese relative ai servizi per conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, e che
costituiscono al tempo stesso un debito ed un credito per lente, sono ordinati esclusivamente in
capitoli, secondo la partizione contenuta nel regolamento di cui allarticolo 160 (art. 168, c. 1).
9.1.4.
Con il regolamento di cui allarticolo 160 approvato lo schema di relazione, valido per tutti gli enti,
che contiene le indicazioni minime necessarie a fini del consolidamento dei conti pubblici (art. 170, c.
8).
9.1.5.
Con il regolamento di cui allarticolo 160 sono approvati i modelli relativi al bilancio pluriennale
(art. 171, c. 5).
9.1.6.
Il conto del tesoriere redatto su modello approvato con il regolamento di cui allart. 160. omissis
(art. 226, c. 2).
9.1.7.
I modelli relativi al conto del bilancio e le tabelle di cui al comma 5 sono approvati con il
regolamento di cui allarticolo 160 (art. 228, c. 8).
9.1.8.
9.1.9.
I modelli relativi al conto del patrimonio sono approvati con il regolamento di cui all'articolo 160
(art. 230, c. 9).
9.1.10. I conti di cui al comma 197 sono redatti su modello approvato con il regolamento previsto dallarticolo
160 (art. 233, c. 4).
9.2.
97
Si tratta dei conti di gestione delleconomo, dei consegnatario dei beni, del Tesoriere e di ogni altro agente contabile.
98
Art. 30, c. 5, L. 5.8.1978, n. 468:
Il Ministro del Tesoro determina, con proprio decreto, lo schema tipo dei prospetti contenenti gli elementi previsionali e i dati periodici della
gestione di cassa dei bilanci che, entro i mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre, i comuni e le province debbono trasmettere alla rispettiva regione, e
gli altri enti di cui allart. 25 al Ministero del Tesoro.
165
9.2.1.1. Le modalit per la struttura, la redazione e la presentazione delle certificazioni sono stabilite tre
mesi prima della scadenza di ciascun adempimento con decreto del Ministro dell'interno dintesa
con lANCI, con lUPI e con lUNCEM, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale.
10. ESERCIZIO
PROVVISORIO
PROVVISORIA (art. 163)
GESTIONE
10.1. Nelle more dellapprovazione del bilancio di previsione da parte dellorgano regionale di controllo99,
lorgano consiliare dellente delibera lesercizio provvisorio, per un periodo non superiore a due mesi, sulla
base del bilancio gi deliberato. Gli enti locali possono effettuare, per ciascun intervento, spese in misura non
superiore mensilmente ad un dodicesimo delle somme previste nel bilancio deliberato, con esclusione delle
spese tassativamente regolate dalla legge o non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi.
10.2. Ove non sia stato deliberato il bilancio di previsione, consentita esclusivamente una gestione provvisoria,
nei limiti dei corrispondenti stanziamenti di spesa dellultimo bilancio approvato, ove esistenti. La gestione
provvisoria limitata allassolvimento delle obbligazioni gi assunte, delle obbligazioni derivanti da
provvedimenti giurisdizionali esecutivi e di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, al
pagamento delle spese di personale, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, ed, in
generale, limitata alle sole operazioni necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi
allente.
10.3. Ove la scadenza del termine per la deliberazione del bilancio di previsione sia stata fissata da norme
statali in un periodo successivo allinizio dellesercizio finanziario di riferimento, lesercizio provvisorio si
intende automaticamente autorizzato sino a tale termine e si applicano le modalit di gestione di cui al
comma 1, intendendosi come riferimento lultimo bilancio definitivamente approvato.
99
Si tengano presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione
166
11.3.1. I prelevamenti dal fondo di riserva sono di competenza dell'organo esecutivo e possono essere
deliberati sino al 31 dicembre di ciascun anno.
11.4. Comunicazioni alla Tesoreria (art. 216, c.1)
11.4.1. I pagamenti possono avere luogo solo se i mandati risultano emessi entro i limiti dei rispettivi
interventi stanziati in bilancio o dei capitoli per i servizi per conto di terzi. A tal fine lente trasmette
al tesoriere il bilancio di previsione approvato nonch tutte le delibere di variazione e di prelevamento
di quote del fondo di riserva debitamente esecutive.
12. AMMORTAMENTO
12.1. Ammortamento dei beni (art. 167)
12.1.1. E data facolt agli enti locali discrivere nellapposito intervento di ciascun servizio limporto
dellammortamento accantonato per i beni relativi, almeno per il trenta per cento del valore calcolato
secondo i criteri dellarticolo 229.
12.1.2. Lutilizzazione delle somme accantonate ai fini del reinvestimento effettuata dopo che gli importi
sono rifluiti nel risultato di amministrazione di fine esercizio ed possibile la sua applicazione al
bilancio in conformit allarticolo 187100.
12.2. Disavanzo di amministrazione (art. 188)
12.2.1. Leventuale disavanzo di amministrazione, accertato ai sensi dellarticolo 186, applicato al bilancio
di previsione nei modi e nei termini di cui allarticolo 193, in aggiunta alle quote di ammortamento
accantonate e non disponibili nel risultato contabile di amministrazione.
12.3. Conto economico (art. 229, cc. 5, 6, lett. d) e 7)
12.3.1. Costituiscono componenti negativi del conto economico lacquisto di materie prime e dei beni di
consumo, la prestazione di servizi, lutilizzo di beni di terzi, le spese di personale, i trasferimenti a
terzi, gli interessi passivi e gli oneri finanziari diversi, le imposte e tasse a carico dellente locale, gli
oneri straordinari compresa la svalutazione di crediti, le minusvalenze da alienazioni, gli
ammortamenti e le insussistenze dellattivo come i minori crediti e i minori residui attivi. E espresso,
ai fini del pareggio, il risultato economico positivo (c. 5).
12.3.2. Gli impegni finanziari di competenza sono rettificati, al fine di costituire la dimensione finanziaria di
componenti economici negativi, rilevando i seguenti elementi: omissis d) le quote di
ammortamento di beni a valenza pluriennale e di costi capitalizzati (c. 6);
100
Art. 187:
1. Lavanzo di amministrazione distinto in fondi non vincolati, fondi vincolati, fondi per finanziamento spese in conto capitale e fondi di
ammortamento.
2. Leventuale avanzo di amministrazione, accertato ai sensi dellarticolo 186, pu essere utilizzato:
a) per il reinvestimento delle quote accantonate per ammortamento, provvedendo, ove lavanzo non sia sufficiente, ad applicare nella
parte passiva del bilancio un importo pari alla differenza;
b) per la copertura dei debiti fuori bilancio riconoscibili a norma dellarticolo 194;
c) per i provvedimenti necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio di cui allarticolo 193 ove non possa provvedersi con
mezzi ordinari, per il finanziamento delle spese di funzionamento non ripetitive in qualsiasi periodo dellesercizio e per le altre spese
correnti solo in sede di assestamento;
d) per il finanziamento di spese dinvestimento.
3. Nel corso dellesercizio al bilancio di previsione pu essere applicato, con delibera di variazione, lavanzo di amministrazione presunto derivante
dallesercizio immediatamente precedente con la finalizzazione di cui alle lettere a), b) e c) del comma 2. Per tali fondi lattivazione delle spese pu
avvenire solo dopo lapprovazione del conto consuntivo dellesercizio precedente, con eccezione dei fondi, contenuti nellavanzo, aventi specifica
destinazione e derivanti da accantonamenti effettuati con lultimo consuntivo approvato, i quali possono essere immediatamente attivati.
167
12.3.3. Gli ammortamenti compresi nel conto economico sono determinati con i seguenti coefficienti:
a) edifici, anche demaniali, ivi compresa la manutenzione straordinaria al 3%;
b) strade, ponti ed altri beni demaniali al 2%;
c) macchinari, apparecchi, attrezzature, impianti ed altri beni mobili al 15%;
d) attrezzature e sistemi informatici, compresi i programmi applicativi, al 20%;
e) automezzi in genere, mezzi di movimentazione e motoveicoli al 20%;
f) altri beni al 20% (c. 7).
12.4. Controlli per gli enti locali strutturalmente deficitari, enti locali dissestati ed altri enti (art. 243, c. 3)101
12.4.1. I costi complessivi di gestione dei servizi di cui al comma 2, lettere a) e b), devono comunque
comprendere gli oneri diretti e indiretti di personale, le spese per lacquisto di beni e servizi, le spese
per i trasferimenti e per gli oneri di ammortamento degli impianti e delle attrezzature. Per le quote di
ammortamento si applicano i coefficienti indicati nel decreto del Ministro delle Finanze in data 31
dicembre 1988 e successive modifiche o integrazioni. I coefficienti si assumono ridotti del 50 per
cento per i beni ammortizzabili acquisiti nellanno di riferimento. Nei casi in cui detti servizi sono
forniti da organismi di gestione degli enti locali, nei costi complessivi di gestione sono considerati gli
oneri finanziari dovuti agli enti proprietari di cui allarticolo 44 del decreto del Presidente della
Repubblica 4 ottobre 1986, n. 902, da versare dagli organismi di gestione agli enti proprietari entro
lesercizio successivo a quello della riscossione delle tariffe e della erogazione in conto esercizio. I
costi complessivi di gestione del servizio di cui al comma 2, lettera c), sono rilevati secondo le
disposizioni vigenti in materia.
168
13.5. Il risultato contabile di amministrazione accertato con lapprovazione del rendiconto dellultimo esercizio
chiuso ed pari al fondo di cassa aumentato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi (art. 186).
13.6. Le somme iscritte tra le entrate di competenza e non accertate entro il termine dellesercizio costituiscono
minori accertamenti rispetto alle previsioni e, a tale titolo, concorrono a determinare i risultati finali della
gestione (art. 189, c. 4).
13.7. Le somme non impegnate entro il termine dell'esercizio costituiscono economia di spesa e, a tale titolo,
concorrono a determinare i risultati finali della gestione (art. 190, c. 3).
13.8. Il conto del bilancio si conclude con la dimostrazione del risultato contabile di gestione e con quello
contabile di amministrazione, in termini di avanzo, pareggio o disavanzo (art. 228, c. 4).
Disavanzo di amministrazione
102
Art. 4, c. 1, D.L. 29.3.2004, n. 80, conv. L. art. 1, L. 28.5.2004, n. 140: 1. In deroga allart. 187, comma 2, del Testo Unico delle leggi
sullordinamento degli Enti locali, di cui al D.L.vo 18.8.2000, n. 267, per lanno 2004, i comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti che abbiano
avuto una riduzione dei trasferimenti erariali di parte corrente superiore al 10 per cento di quelli assegnati nellanno 2003, senza che nel computo
siano comprese le somme attribuite per conguagli di esercizi precedenti, hanno facolt di applicare lavanzo di amministrazione presunto
dellesercizio precedente in sede di predisposizione del bilancio di previsione per lanno 2004. Per tali fondi si applicano le disposizioni di cui al
comma 3, secondo periodo, del citato art. 187 del Testo Unico.
169
13.10.1. Leventuale disavanzo di amministrazione, accertato ai sensi dellart. 186, applicato al bilancio di
previsione nei modi e nei termini di cui allarticolo 193, in aggiunta alle quote di ammortamento
accantonate e non disponibili nel risultato contabile di amministrazione (art. 188).
13.10.2. Agli enti locali che presentino, nellultimo rendiconto deliberato, disavanzo di amministrazione
ovvero indichino debiti fuori bilancio per i quali non sono stati validamente adottati i provvedimenti
di cui allarticolo 193, fatto divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non
espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni gi assunti
nei precedenti esercizi (art. 191, c. 5).
13.10.3. Con periodicit stabilita dal regolamento di contabilit dellente locale, e comunque almeno una volta
entro il 30 settembre di ciascun anno, lorgano consiliare provvede con delibera ad effettuare la
ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede lorgano consiliare d atto del
permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta
contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali debiti di cui allarticolo
194103, per il ripiano dell'eventuale disavanzo di amministrazione risultante dal rendiconto approvato
e, qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di amministrazione o di
gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero della gestione dei residui, adotta le
misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione allegata al rendiconto dellesercizio
relativo (art. 193, c. 2).
13.10.4. Ai fini del comma 2 possono essere utilizzate per lanno in corso e per i due successivi tutte le
entrate e le disponibilit, ad eccezione di quelle provenienti dallassunzione di prestiti e di quelle
aventi specifica destinazione per legge, nonch i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali
disponibili (art. 193, c. 3).
13.10.5. Per le province, le citt metropolitane, i comuni con popolazione superiore ad 8.000 abitanti e quelli i
cui rendiconti si chiudono in disavanzo ovvero rechino la indicazione di debiti fuori bilancio, il
rendiconto presentato alla Sezione Enti locali della Corte dei conti per il referto di cui allarticolo 13
del decreto-legge 22 dicembre 1981, n. 786, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
1982, n. 51, e successive modifiche ed integrazioni (art. 227, c. 3).
13.10.6. Al conto del bilancio sono annesse la tabella dei parametri di riscontro della situazione di
deficitariet strutturale e la tabella dei parametri gestionali con andamento triennale. Le tabelle
sono altres allegate al certificato del rendiconto (art. 228, c. 5).
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
art.. 268 (Ricostituzione di disavanzo di amministrazione o di debiti fuori bilancio).
103
170
14.2.1. Lunit elementare del bilancio per lentrata la risorsa e per la spesa lintervento per ciascun
servizio. Nei servizi per conto di terzi, sia nellentrata che nella spesa, lunit elementare il capitolo,
che indica loggetto.
14.2.2. Il bilancio di previsione annuale ha carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa,
fatta eccezione per i servizi per conto di terzi.
14.3. I bilanci di previsione degli enti locali recepiscono, per quanto non contrasta con la normativa del presente
testo unico, le norme recate dalle leggi delle rispettive regioni di appartenenza per quanto concerne le entrate
e le spese relative a funzioni delegate, al fine di consentire la possibilit del controllo regionale sulla
destinazione dei fondi assegnati agli enti locali e l'omogeneit delle classificazioni di dette spese nei bilanci
di previsione degli enti rispetto a quelle contenute nei rispettivi bilanci di previsione regionali. Le entrate e le
spese per le funzioni delegate dalle regioni non possono essere collocate tra i servizi per conto di terzi nei
bilanci di previsione degli enti locali (art. 165, c. 12).
14.4. Servizi per conto di terzi (art. 168)
14.4.1. Le entrate e le spese relative ai servizi per conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, e che
costituiscono al tempo stesso un debito ed un credito per lente, sono ordinati esclusivamente in
capitoli, secondo la partizione contenuta nel regolamento di cui allarticolo 160.
14.4.2. Le previsioni e gli accertamenti dentrata conservano lequivalenza con le previsioni e gli impegni di
spesa.
14.5. Sono vietati gli spostamenti di dotazioni dai capitoli iscritti nei servizi per conto di terzi in favore di altre
parti del bilancio. Sono vietati gli spostamenti di somme tra residui e competenza (art. 175, c. 7).
14.6. Laccertamento delle entrate avviene: omissis b) per le entrate patrimoniali e per quelle provenienti
dalla gestione di servizi a carattere produttivo e di quelli connessi a tariffe o contribuzioni dellutenza, a
seguito di acquisizione diretta o di emissione di liste di carico; (art. 179, c. 2, lett. b))
14.7. Le spese in conto capitale si considerano impegnate ove sono finanziate nei seguenti modi: omissis d)
con entrate proprie si considerano impegnate in corrispondenza e per lammontare delle entrate accertate
(art.183. c. 5, lett. d))
14.8. Conto del Bilancio (art. 228, cc. 1 e 2)
14.8.1. Il conto del bilancio dimostra i risultati finali della gestione autorizzatoria contenuta nel Bilancio
annuale rispetto alle previsioni.
14.8.2. Per ciascuna risorsa dellentrata e per ciascun intervento della spesa, nonch per ciascun capitolo dei
servizi per conto di terzi, il conto del Bilancio comprende, distintamente per residui e competenza:
a) per lentrata le somme accertate, con distinzione della parte riscossa e di quella ancora da
riscuotere;
b) per la spesa le somme impegnate, con distinzione della parte pagata e di quella ancora da
pagare.
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
art.. 243 (Controlli per gli enti locali strutturalmente deficitari, enti locali dissestati ed altri enti), cc. 2, 3, 5 e 7.
104
Con il D.P.R. 31.1.1996, n. 194 stato emanato il Regolamento per lapprovazione dei modelli di cui allart. 114 del D.Lgs. 25.2.1995, n. 77
(inglobato nel D.Lgs. 267/2000), concernente lordinamento finanziario e contabile degli enti locali; con D.M. 24.7.1996, sono stati definiti gli
elenchi con cui vengono individuati i codici di bilancio stabiliti dallart. 3 e la descrizione e la numerazione delle voci economiche per province,
comuni e unioni di comuni, le citt metropolitane e le comunit montane.
105
106
107
172
sola volta, chiarimenti o elementi integrativi di giudizio in forma scritta. In tal caso il termine per
lesercizio del controllo viene sospeso e riprende a decorrere dalla data della trasmissione dei
chiarimenti o elementi integrativi o dell'audizione dei rappresentanti.
16.4.3. Il comitato pu indicare allente interessato le modificazioni da apportare alle risultanze del
rendiconto della gestione con l'invito ad adottarle entro il termine massimo di trenta giorni.
16.4.4. Nel caso di mancata adozione delle modificazioni entro il termine di cui al comma 3, o di
annullamento della deliberazione di adozione del rendiconto della gestione da parte del comitato di
controllo, questo provvede alla nomina di uno o pi commissari per la redazione del conto stesso.
16.4.5. Non pu essere riesaminato il provvedimento sottoposto a controllo nel caso di annullamento in sede
giurisdizionale di una decisione negativa di controllo.
16.5. Il bilancio corredato di una relazione previsionale e programmatica, di un bilancio pluriennale di durata pari
a quello della Regione di appartenenza e degli allegati previsti dallarticolo 172 o da altre norme di legge
(art.151, c. 2).
16.6. In sede di predisposizione del bilancio di previsione annuale il consiglio dellente assicura idoneo
finanziamento agli impegni pluriennali assunti nel corso degli esercizi precedenti (art. 164, c. 3).
16.7. Bilancio Pluriennale (art. 171)
16.7.1. Gli enti locali allegano al bilancio annuale di previsione un bilancio pluriennale di competenza, di
durata pari a quello della Regione di appartenenza e comunque non inferiore a tre anni, con
osservanza dei principi del bilancio di cui allarticolo 162, escluso il principio dellannualit108.
16.7.2. Il bilancio pluriennale comprende il quadro dei mezzi finanziari che si prevede di destinare per
ciascuno degli anni considerati sia alla copertura di spese correnti che al finanziamento delle spese di
investimento, con indicazione, per queste ultime, della capacit di ricorso alle fonti di finanziamento.
16.7.3. Il bilancio pluriennale per la parte di spesa redatto per programmi, titoli, servizi ed interventi, ed
indica per ciascuno lammontare delle spese correnti di gestione consolidate e di sviluppo, anche
derivanti dallattuazione degli investimenti, nonch le spese di investimento ad esso destinate,
distintamente per ognuno degli anni considerati.
16.7.4. Gli stanziamenti previsti nel bilancio pluriennale, che per il primo anno coincidono con quelli del
bilancio annuale di competenza, hanno carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di
spesa, e sono aggiornati annualmente in sede di approvazione del bilancio di previsione.
16.7.5. Con il regolamento di cui allarticolo 160 sono approvati i modelli relativi al bilancio pluriennale.
16.8. Valori monetari (art. 173)
16.8.1. I valori monetari contenuti nel bilancio pluriennale e nella relazione previsionale e programmatica
sono espressi con riferimento ai periodi ai quali si riferiscono, tenendo conto del tasso di inflazione
programmato.
16.9. Predisposizione ed approvazione (art. 174, c. 1 e 2)
16.9.1. Lo schema di bilancio annuale di previsione, la relazione previsionale e programmatica e lo schema di
bilancio pluriennale sono predisposti dallorgano esecutivo e da questo presentati allorgano
consiliare unitamente agli allegati ed alla relazione dellorgano di revisione.
16.9.2. Il regolamento di contabilit dellente prevede per tali adempimenti un congruo termine, nonch i
termini entro i quali possono essere presentati da parte dei membri dellorgano consiliare
emendamenti agli schemi di bilancio predisposti dallorgano esecutivo.
consiglio, sui bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, adottate o ratificate dal consiglio, sul rendiconto della gestione, secondo le
disposizioni del presente testo unico. (vedasi nota precedente)
2. Il controllo preventivo di legittimit si estende anche agli atti delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza
108
viene ribadito, ampliando, quanto gi previsto dallart. 151, c. 2.
173
16.10.
16.10.1. Possono essere assunti impegni di spesa sugli esercizi successivi, compresi nel bilancio pluriennale,
nel limite delle previsioni nello stesso comprese.
16.10.2. Per le spese che per la loro particolare natura hanno durata superiore a quella del bilancio pluriennale
e per quelle determinate che iniziano dopo il periodo considerato dal bilancio pluriennale si tiene
conto nella formazione dei bilanci seguenti degli impegni relativi, rispettivamente, al periodo
residuale ed al periodo successivo.
16.11.
16.11.1. Per tutti gli investimenti degli enti locali, comunque finanziati, lorgano deliberante, nellapprovare il
progetto od il piano esecutivo dellinvestimento, d atto della copertura delle maggiori spese derivanti
dallo stesso nel bilancio pluriennale originario, eventualmente modificato dallorgano consiliare, ed
assume impegno di inserire nei bilanci pluriennali successivi le ulteriori o maggiori previsioni di
spesa relative ad esercizi futuri, delle quali redatto apposito elenco.
16.12.
Attivazione delle fonti di finanziamento derivanti dal ricorso allindebitamento (art. 203)
174
Art. 172, c. 1, lett. c). c) la deliberazione, da adottarsi annualmente prima dellapprovazione del bilancio, con la quale i comuni verificano la
quantit e qualit di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attivit produttive e terziarie - ai sensi delle leggi 18 aprile 1962, n. 167, 22
ottobre 1971, n. 865, e 5 agosto 1978, n. 457, - che potranno essere ceduti in propriet od in diritto di superficie; con la stessa deliberazione i comuni
stabiliscono il prezzo di cessione per ciascun tipo di area o di fabbricato;
110
175
111
176
18.3. Nel corso dellesercizio al bilancio di previsione pu essere applicato, con delibera di variazione, lavanzo di
amministrazione presunto derivante dallesercizio immediatamente precedente con la finalizzazione di cui
alle lettere a), b) e c) del comma 2. Per tali fondi lattivazione delle spese pu avvenire solo dopo
lapprovazione del conto consuntivo dellesercizio precedente, con eccezione dei fondi, contenuti
nellavanzo, aventi specifica destinazione e derivanti da accantonamenti effettuati con lultimo consuntivo
approvato, i quali possono essere immediatamente attivati (art. 187, c. 3).
18.4. Gli enti locali rispettano durante la gestione e nelle variazioni di bilancio il pareggio finanziario e tutti gli
equilibri stabiliti in bilancio per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti,
secondo le norme contabili recate dal presente testo unico (art. 193, c. 1).
18.5. Competenze dei responsabili dei servizi (art. 177)
18.5.1. Il responsabile del servizio, nel caso in cui ritiene necessaria una modifica della dotazione assegnata
per sopravvenute esigenze successive alladozione degli atti di programmazione, propone la modifica
con modalit definite dal regolamento di contabilit.
18.5.2. La mancata accettazione della proposta di modifica della dotazione deve essere motivata dallorgano
esecutivo.
18.6. Con l'approvazione del bilancio e successive variazioni, e senza la necessit di ulteriori atti, costituito
impegno sui relativi stanziamenti per le spese dovute
a) per il trattamento economico tabellare gi attribuito al personale dipendente e per i
relativi oneri riflessi;
b) per le rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti, interessi di pre ammortamento ed
ulteriori oneri accessori;
c) per le spese dovute nellesercizio in base a contratti o disposizioni di legge (art. 183, c. 2).
18.7. Attivazione delle fonti di finanziamento derivanti dal ricorso allindebitamento (art. 203)
18.7.1. Il ricorso allindebitamento possibile solo se sussistono le seguenti condizioni:
a) avvenuta approvazione del rendiconto dellesercizio del penultimo anno precedente
quello in cui si intende deliberare il ricorso a forme di indebitamento;
b) avvenuta deliberazione del bilancio annuale nel quale sono incluse le relative previsioni.
18.7.2. Ove nel corso dellesercizio si renda necessario attuare nuovi investimenti o variare quelli gi in atto,
lorgano consiliare adotta apposita variazione al bilancio annuale, fermo restando ladempimento
degli obblighi di cui al comma 1. Contestualmente modifica il bilancio pluriennale e la relazione
previsionale e programmatica per la copertura degli oneri derivanti dallindebitamento e per la
copertura delle spese di gestione.
18.8. Comunicazioni alla Tesoreria (art. 216, c. 1)
18.8.1. I pagamenti possono avere luogo solo se i mandati risultano emessi entro i limiti dei rispettivi
interventi stanziati in bilancio o dei capitoli per i servizi per conto di terzi. A tal fine lente trasmette
al tesoriere il bilancio di previsione approvato nonch tutte le delibere di variazione e di prelevamento
di quote del fondo di riserva debitamente esecutive.
19.1. Le variazioni al piano esecutivo di gestione di cui allarticolo 169 sono di competenza dellorgano esecutivo
e possono112 essere adottate entro il 15 dicembre di ciascun anno.
112
Per quanto di irrilevante valenza, si evidenzia che stato usato il verbo potere, anzich dovere.
177
20. ENTRATA
20.1. Con regolamento, da emanare a norma dellarticolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono approvati:
omissis b) il sistema di codifica del bilancio e dei titoli contabili di entrata e di spesa; (art. 160, c. 1, lett. b))
20.2. Tutte le entrate sono iscritte in bilancio al lordo delle spese di riscossione a carico degli enti locali e di altre
eventuali spese ad esse connesse. Parimenti tutte le spese sono iscritte in bilancio integralmente, senza alcuna
riduzione delle correlative entrate. La gestione finanziaria unica come il relativo bilancio di previsione:
sono vietate le gestioni di entrate e di spese che non siano iscritte in bilancio (art. 162, c.4).
20.3. Con il regolamento di cui allarticolo 160 sono approvati i modelli relativi al bilancio di previsione, inclusi i
quadri riepilogativi, il sistema di codifica del bilancio ed il sistema di codifica dei titoli contabili di entrata e
di spesa, anche ai fini di cui allarticolo 157113 (art. 165, c. 14)
20.4. Servizi per conto di terzi (art. 168)
20.4.1. Le entrate e le spese relative ai servizi per conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, e che
costituiscono al tempo stesso un debito ed un credito per lente, sono ordinati esclusivamente in
capitoli, secondo la partizione contenuta nel regolamento di cui allart. 160.
20.4.2. Le previsioni e gli accertamenti dentrata conservano lequivalenza con le previsioni e gli impegni di
spesa.
20.5. Le fasi di gestione delle entrate sono laccertamento, la riscossione e il versamento (art. 178)
20.6. Accertamento (art. 179)
20.6.1. Laccertamento costituisce la prima fase di gestione dellentrata mediante la quale, sulla base di
idonea documentazione, viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo
giuridico, individuato il debitore, quantificata la somma da incassare, nonch fissata la relativa
scadenza.
20.6.2. Laccertamento delle entrate avviene:
a) per le entrate di carattere tributario, a seguito di emissione di ruoli o a seguito di
altre forme stabilite per legge
b) per le entrate patrimoniali e per quelle provenienti dalla gestione di servizi a
carattere produttivo e di quelli connessi a tariffe o contribuzioni dellutenza, a
seguito di acquisizione diretta o di emissione di liste di carico;
c) per le entrate relative a partite compensative delle spese, in corrispondenza
dellassunzione del relativo impegno di spesa;
d) per le altre entrate, anche di natura eventuale o variabile, mediante contratti,
provvedimenti giudiziari o atti amministrativi specifici.
20.6.3. Il responsabile del procedimento con il quale viene accertata lentrata trasmette al responsabile del
servizio finanziario lidonea documentazione di cui al comma 2, ai fini dellannotazione nelle scritture
contabili, secondo i tempi ed i modi previsti dal regolamento di contabilit dellente.
20.7. Le spese in conto capitale si considerano impegnate ove sono finanziate nei seguenti modi: omissis a)
con lassunzione di mutui a specifica destinazione si considerano impegnate in corrispondenza e per
lammontare del mutuo, contratto o gi concesso, e del relativo pre finanziamento accertato in entrata; (art.
183, c. 5, lett. a))
113
178
20.10.1. Sono mantenute tra i residui dellesercizio esclusivamente le entrate accertate per le quali esiste un
titolo giuridico che costituisca lente locale creditore della correlativa entrata nonch le somme
derivanti dalla stipulazione di contratti di apertura di credito (c. 2).
20.10.2. Le somme iscritte tra le entrate di competenza e non accertate entro il termine dellesercizio
costituiscono minori accertamenti rispetto alle previsioni e, a tale titolo, concorrono a determinare i
risultati finali della gestione (c. 4).
20.11.
20.11.1. Gli enti locali, ad eccezione degli enti in stato di dissesto finanziario sino allemanazione del decreto
di cui allarticolo 261, comma 3, possono disporre lutilizzo, in termini di cassa, di entrate aventi
specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, anche se provenienti dallassunzione di
114
Con il D.P.R. 31.1.1996, n. 194 stato emanato il Regolamento per lapprovazione dei modelli di cui allart. 114 del D.Lgs. 25.2.1995, n. 77
(inglobato nel D.Lgs. 267/2000), concernente lordinamento finanziario e contabile degli enti locali; si evidenzia lart. 4 e in particolare il c. 2:
2. Ai fini dellapplicazione dellart. 111 del D.Lgs. 25.2.1995, n. 77, per province, comuni, comunit montane, unioni di comuni e citt
metropolitane obbligatoria lindicazione su ogni ordinativo dincasso dei seguenti elementi:
a) codice di bilancio di cui allart. 3;
b) numerazione corrispondente alla voce economica di cui al comma 1.
115
179
mutui con istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo non superiore allanticipazione
di tesoreria disponibile ai sensi dellarticolo 222.
20.11.2. Lutilizzo di somme a specifica destinazione presuppone ladozione della deliberazione della giunta
relativa allanticipazione di tesoreria di cui allarticolo 222, comma 1, e viene deliberato in termini
generali allinizio di ciascun esercizio ed attivato dal tesoriere su specifiche richieste del servizio
finanziario dellente.
20.11.3. Il ricorso all'utilizzo delle somme a specifica destinazione, secondo le modalit di cui ai commi 1 e 2,
vincola una quota corrispondente dellanticipazione di tesoreria. Con i primi introiti non soggetti a
vincolo di destinazione viene ricostituita la consistenza delle somme vincolate che sono state
utilizzate per il pagamento di spese correnti.
20.11.4. Gli enti locali che hanno deliberato alienazioni del patrimonio ai sensi dellarticolo 193116 possono,
nelle more del perfezionamento di tali atti, utilizzare in termini di cassa le somme a specifica
destinazione, fatta eccezione per i trasferimenti di enti del settore pubblico allargato e del ricavato dei
mutui e dei prestiti, con obbligo di reintegrare le somme vincolate con il ricavato delle alienazioni.
20.12.
20.12.1. Il ricorso all'indebitamento da parte degli enti locali ammesso esclusivamente nelle forme previste
dalle leggi vigenti in materia e per la realizzazione degli investimenti. Pu essere fatto ricorso a mutui
passivi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio di cui allarticolo 194 e per altre destinazioni di
legge.
20.12.2. Le relative entrate hanno destinazione vincolata.
20.13.
Il regolamento di contabilit dell'ente stabilisce le procedure per la fornitura dei modelli e per la
registrazione delle entrate; disciplina, altres le modalit per la comunicazione delle operazioni di riscossione
eseguite, nonch la relativa prova documentale (art. 215).
20.14.
20.14.1. Il Conto del Bilancio dimostra i risultati finali della gestione autorizzatoria contenuta nel bilancio
annuale rispetto alle previsioni.
20.14.2. Per ciascuna risorsa dellentrata e per ciascun intervento della spesa, nonch per ciascun capitolo dei
servizi per conto di terzi, il conto del bilancio comprende, distintamente per residui e competenza:
a) per lentrata le somme accertate, con distinzione della parte riscossa e di quella ancora da
riscuotere;
b) per la spesa le somme impegnate, con distinzione della parte pagata e di quella ancora da
pagare.
20.15.
20.15.1. Il Conto Economico evidenzia i componenti positivi e negativi dellattivit dellente secondo criteri di
competenza economica. Comprende gli accertamenti e glimpegni del Conto del Bilancio, rettificati al
fine di costituire la dimensione finanziaria dei valori economici riferiti alla gestione di competenza, le
insussistenze e sopravvenienze derivanti dalla gestione dei residui e gli elementi economici non
rilevati nel Conto del Bilancio.
20.15.2. Gli accertamenti finanziari di competenza sono rettificati, al fine di costituire la dimensione
finanziaria di componenti economici positivi, rilevando i seguenti elementi:
a) i risconti passivi ed i ratei attivi;
b) le variazioni in aumento o in diminuzione delle rimanenze;
c) i costi capitalizzati costituiti dai costi sostenuti per la produzione in economia di valori
da porre, dal punto di vista economico, a carico di diversi esercizi;
d) le quote di ricavi gi inserite nei risconti passivi di anni precedenti;
e) le quote di ricavi pluriennali pari agli accertamenti degli introiti vincolati;
f) limposta sul valore aggiunto per le attivit effettuate in regime di impresa.
116
180
117
Art. 29, L. 5.8.1978, n.468: Agli adempimenti relativi alla trasmissione dei dati periodici di cassa di cui allarticolo 30 della presente legge
(n.d.r.: riportato in nota allargomento BILANCIO art. 157 -) le province e i comuni provvederanno tramite i propri Tesorieri, sulla base dei
dati desunti dai conti correnti di tesoreria da questi intrattenuti con le amministrazioni interessate.
A tale fine i Tesorieri medesimi faranno pervenire, entro i termini di cui al suddetto articolo 30, alle Ragionerie provinciali dello Stato
competenti per territorio i prospetti con gli elementi determinati.
Copia dei suddetti prospetti verr trasmessa anche alle Ragionerie delle regioni.
Nei confronti dei tesorieri inadempienti su denuncia del direttore della Ragioneria provinciale dello Stato, le amministrazioni potranno
procedere alla risoluzione del contratto in corso.
118
181
21.2.1. Non sono ammesse procedure di esecuzione e di espropriazione forzata nei confronti degli enti locali
presso soggetti diversi dai rispettivi tesorieri. Gli atti esecutivi eventualmente intrapresi non
determinano vincoli sui beni oggetto della procedura espropriativa.
21.2.2. Non sono soggette ad esecuzione forzata, a pena di nullit rilevabile anche dufficio dal giudice, le
somme di competenza degli enti locali destinate a:
a) pagamento delle retribuzioni al personale dipendente e dei conseguenti oneri
previdenziali per i tre mesi successivi;
b) pagamento delle rate di mutui e di prestiti obbligazionari scadenti nel semestre in corso;
c) espletamento dei servizi locali indispensabili.
21.2.3. Per loperativit dei limiti allesecuzione forzata di cui al comma 2 occorre che lorgano esecutivo,
con deliberazione da adottarsi per ogni semestre e notificata al tesoriere, quantifichi preventivamente
gli importi delle somme destinate alle suddette finalit.
21.2.4. Le procedure esecutive eventualmente intraprese in violazione del comma 2 non determinano vincoli
sulle somme n limitazioni allattivit del tesoriere.
21.2.5. I provvedimenti adottati dai commissari nominati a seguito dellesperimento delle procedure di cui
allarticolo 37 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e di cui allarticolo 27, comma 1, numero 4, del
testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato, emanato con regio decreto 26 giugno 1924, n. 1054,
devono essere muniti dellattestazione di copertura finanziaria prevista dallarticolo 151, comma 4, e
non possono avere ad oggetto le somme di cui alle lettere a), b) e c) del comma 2, quantificate ai sensi
del comma 3.
21.3. Riscossione (art. 180)
21.3.1. La riscossione costituisce la successiva fase del procedimento dellentrata, che consiste nel materiale
introito da parte del Tesoriere o di altri eventuali incaricati della riscossione delle somme dovute
allente.
21.3.2. La riscossione disposta a mezzo di ordinativo dincasso, fatto pervenire al Tesoriere nelle forme e
nei tempi previsti dalla convenzione di cui allarticolo 210.
21.3.3. Lordinativo d'incasso sottoscritto dal responsabile del servizio finanziario o da altro dipendente
individuato dal regolamento di contabilit e contiene almeno:
a) lindicazione del debitore;
b) lammontare della somma da riscuotere;
c) la causale;
d) gli eventuali vincoli di destinazione delle somme;
e) lindicazione della risorsa o del capitolo di bilancio cui riferita lentrata, distintamente
per residui o competenza;
f) la codifica;
g) il numero progressivo;
h) lesercizio finanziario e la data di emissione.
21.3.4. Il tesoriere deve accettare, senza pregiudizio per i diritti dellente, la riscossione di ogni somma,
versata in favore dellente, anche senza la preventiva emissione di ordinativo dincasso. In tale ipotesi
il tesoriere ne d immediata comunicazione allente, richiedendo la regolarizzazione.
21.4. Versamento (art. 181, cc. 2 e 3)
21.4.1. Glincaricati della riscossione, interni ed esterni, versano al tesoriere le somme riscosse nei termini e
nei modi fissati dalle disposizioni vigenti e da eventuali accordi convenzionali, salvo quelli a cui si
applicano gli articoli 22 e seguenti del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112.
21.4.2. Gli incaricati interni, designati con provvedimento formale dellamministrazione, versano le somme
riscosse presso la tesoreria dellente con cadenza stabilita dal regolamento di contabilit.
21.5. Ordinazione e pagamento (art 185, cc. 1, 3 e 4)
182
21.5.1. Lordinazione consiste nella disposizione impartita, mediante il mandato di pagamento, al Tesoriere
dellente locale di provvedere al pagamento delle spese (c. 1).
21.5.2. Il mandato di pagamento controllato, per quanto attiene alla sussistenza dellimpegno e della
liquidazione, dal servizio finanziario, che provvede altres alle operazioni di contabilizzazione e di
trasmissione al tesoriere (c. 3).
21.5.3. Il Tesoriere effettua i pagamenti derivanti da obblighi tributari, da somme iscritte a ruolo, da
delegazioni di pagamento, e da altri obblighi di legge, anche in assenza della preventiva emissione del
relativo mandato di pagamento. Entro quindici giorni e comunque entro il termine del mese in corso
lente locale emette il relativo mandato ai fini della regolarizzazione (c. 4).
21.6. Utilizzo di entrate a specifica destinazione (art. 195)
21.6.1. Gli enti locali, ad eccezione degli enti in stato di dissesto finanziario sino allemanazione del decreto
di cui allarticolo 261, comma 3, possono disporre lutilizzo, in termini di cassa, di entrate aventi
specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, anche se provenienti dallassunzione di
mutui con istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo non superiore allanticipazione
di Tesoreria disponibile ai sensi dellarticolo 222.
21.6.2. Lutilizzo di somme a specifica destinazione presuppone ladozione della deliberazione della Giunta
relativa allanticipazione di tesoreria di cui allarticolo 222, comma 1, e viene deliberato in termini
generali allinizio di ciascun esercizio ed attivato dal Tesoriere su specifiche richieste del servizio
finanziario dellente.
21.6.3. Il ricorso allutilizzo delle somme a specifica destinazione, secondo le modalit di cui ai commi 1 e 2,
vincola una quota corrispondente dellanticipazione di tesoreria. Con i primi introiti non soggetti a
vincolo di destinazione viene ricostituita la consistenza delle somme vincolate che sono state
utilizzate per il pagamento di spese correnti.
21.6.4. Gli enti locali che hanno deliberato alienazioni del patrimonio ai sensi dellarticolo 193120 possono,
nelle more del perfezionamento di tali atti, utilizzare in termini di cassa le somme a specifica
destinazione, fatta eccezione per i trasferimenti di enti del settore pubblico allargato e del ricavato dei
mutui e dei prestiti, con obbligo di reintegrare le somme vincolate con il ricavato delle alienazioni.
21.7. Regole particolari per lassunzione di mutui (art. 204)
21.7.1. Oltre al rispetto delle condizioni di cui allart. 203, lente locale pu assumere nuovi mutui e accedere
ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato solo se limporto annuale degli interessi
sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari
precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie
prestate ai sensi dellart. 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera il
12 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno
precedente quello in cui viene prevista lassunzione dei mutui. Per le comunit montane si fa
riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per
i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione (c.1.).
21.7.2. I contratti di mutuo con enti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, dallIstituto nazionale di previdenza
per i dipendenti dellAmministrazione pubblica e dallIstituto per il credito sportivo, devono, a pena
di nullit, essere stipulati in forma pubblica e contenere le seguenti clausole e condizioni:
a) lammortamento non pu avere durata inferiore ai 5 anni;
b) la decorrenza dell'ammortamento deve essere fissata all1 gennaio dellanno successivo a
quello della stipula del contratto. In alternativa, la decorrenza dell'ammortamento pu essere
posticipata all1 luglio seguente o all1 gennaio dellanno successivo e, per i contratti
stipulati nel primo semestre dellanno, pu essere anticipata all1 luglio dello stesso anno;
c) la rata dammortamento deve essere comprensiva, sin dal primo anno, della quota capitale e
della quota interessi;
d) unitamente alla prima rata di ammortamento del mutuo cui si riferiscono devono essere
corrisposti gli eventuali interessi di pre - ammortamento, gravati degli ulteriori interessi, al
medesimo tasso, decorrenti dalla data dinizio dellammortamento e sino alla scadenza della
120
183
e)
f)
prima rata. Qualora lammortamento del mutuo decorra dall1 gennaio del secondo anno
successivo a quello in cui avvenuta la stipula del contratto, gli interessi di pre ammortamento sono calcolati allo stesso tasso del mutuo dalla data di valuta della
somministrazione al 31 dicembre successivo e dovranno essere versati dallente mutuatario
con la medesima valuta 31 dicembre successivo;
deve essere indicata la natura della spesa da finanziare con il mutuo e, ove necessario, avuto
riguardo alla tipologia dellinvestimento, dato atto dellintervenuta approvazione del progetto
definitivo o esecutivo, secondo le norme vigenti;
deve essere rispettata la misura massima del tasso dinteresse applicabile ai mutui,
determinato periodicamente dal Ministro del Tesoro, bilancio e programmazione economica
con proprio decreto (c.2).
21.7.3. Le disposizioni del comma 2 si applicano, ove compatibili, alle altre forme di indebitamento cui lente
locale acceda (c. 2 - bis).
21.7.4. Lente mutuatario utilizza il ricavato del mutuo sulla base dei documenti giustificativi della spesa
ovvero sulla base di stati di avanzamento dei lavori. Ai relativi titoli di spesa data esecuzione dai
Tesorieri solo se corredati di una dichiarazione dellente locale che attesti il rispetto delle predette
modalit di utilizzo (c. 3).
21.8. Delegazione di pagamento
21.8.1. Delegazione di pagamento (art. 206)
21.8.1.1. Quale garanzia del pagamento delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti gli enti locali
possono rilasciare delegazione di pagamento a valere sulle entrate afferenti ai primi tre titoli del
bilancio annuale. Per le Comunit montane il riferimento va fatto ai primi due titoli dellentrata.
21.8.1.2. Latto di delega, non soggetto ad accettazione, notificato al Tesoriere da parte dellente locale e
costituisce titolo esecutivo.
21.8.2. Glinteressi annuali relativi alle operazioni di indebitamento garantite con fideiussione concorrono
alla formazione del limite di cui al comma 1 dellarticolo 204 e non possono impegnare pi di un
quinto di tale limite (art. 207, c. 4)
21.8.3. A seguito della notifica degli atti di delegazione di pagamento di cui allarticolo 206 il Tesoriere
tenuto a versare limporto dovuto ai creditori alle scadenze prescritte, con comminatoria
dellindennit di mora in caso di ritardato pagamento (art. 220).
21.10. Soggetti abilitati a svolgere il servizio di tesoreria (art. 208)
21.10.1. Gli enti locali hanno un servizio di tesoreria che pu essere affidato:
a) per i comuni capoluoghi di provincia, le province, le citt metropolitane, ad una
banca autorizzata a svolgere lattivit di cui allarticolo 10 del decreto legislativo 1
settembre 1993, n. 385;
b) per i comuni non capoluoghi di provincia, le comunit montane e le unioni di
comuni, anche a societ per azioni regolarmente costituite con capitale sociale
interamente versato non inferiore a lire 1 miliardo, aventi per oggetto la gestione del
servizio di tesoreria e la riscossione dei tributi degli enti locali e che alla data del 25
febbraio 1995, erano incaricate dello svolgimento del medesimo servizio a
condizione che il capitale sociale risulti adeguato a quello minimo richiesto dalla
normativa vigente per le banche di credito cooperativo;
c) altri soggetti abilitati per legge.
21.11. Oggetto del servizio di tesoreria (art. 209)
21.11.1. Il servizio di tesoreria consiste nel complesso di operazioni legate alla gestione finanziaria dellente
locale e finalizzate in particolare alla riscossione delle entrate, al pagamento delle spese, alla custodia
di titoli e valori ed agli adempimenti connessi previsti dalla legge, dallo statuto, dai regolamenti
dellente o da norme pattizie.
184
21.11.2. Il Tesoriere esegue le operazioni di cui al comma 1 nel rispetto della legge 29 ottobre 1984, n. 720121,
e successive modificazioni.
21.11.3. Ogni deposito, comunque costituito, intestato allente locale e viene gestito dal Tesoriere.
21.12. Responsabilit del Tesoriere (art. 211)
21.12.1. Per eventuali danni causati allente affidante o a terzi il Tesoriere risponde con tutte le proprie attivit
e con il proprio patrimonio.
21.12.2. Il Tesoriere responsabile di tutti i depositi, comunque costituiti, intestati allente.
21.13. I soggetti di cui allarticolo 208 che gestiscono il servizio di tesoreria per conto di pi enti locali devono
tenere contabilit distinte e separate per ciascuno di essi (art. 212).
21.14. Gestione informatizzata del servizio di tesoreria (art. 213)
21.14.1. Qualora lorganizzazione dellente e del Tesoriere lo consentano il servizio di tesoreria pu essere
gestito con modalit e criteri informatici e con luso di ordinativi di pagamento e di riscossione
informatici, in luogo di quelli cartacei, le cui evidenze informatiche valgono a fini di documentazione,
ivi compresa la resa del conto del Tesoriere di cui allart. 226.
21.14.2. La convenzione di tesoreria di cui allart. 210 pu prevedere che la riscossione delle entrate e il
pagamento delle spese possano essere effettuati, oltre che per contanti presso gli sportelli di tesoreria,
anche con le modalit offerte dai servizi elettronici dincasso e di pagamento interbancari.
21.14.3. Gli incassi effettuati dal Tesoriere mediante i servizi elettronici interbancari danno luogo al rilascio di
quietanza o evidenza bancaria ad effetto liberatorio per il debitore; le somme rivenienti dai predetti
incassi sono versate alle casse dellente, con rilascio della quietanza di cui allart. 214, non appena si
rendono liquide ed esigibili in relazione ai servizi elettronici adottati e comunque nei tempi previsti
nella predetta convenzione di tesoreria.
21.15. Riscossione delle entrate
21.15.1. Operazioni di riscossione (art. 214)
21.15.1.1. Per ogni somma riscossa il Tesoriere rilascia quietanza, numerata in ordine cronologico per
esercizio finanziario.
21.15.2. Procedure per la registrazione delle entrate (art. 215)
21.15.2.1. Il regolamento di contabilit dellente stabilisce le procedure per la fornitura dei modelli e per
la registrazione delle entrate; disciplina, altres le modalit per la comunicazione delle operazioni
di riscossione eseguite, nonch la relativa prova documentale.
21.16. Pagamento delle spese
21.16.1. Ordinazione e pagamento (art. 185, cc. 1, 3 e 4)
Concernente l Istituzione del sistema di tesoreria unica per enti ed organismi pubblici
185
termine del mese in corso lente locale emette il relativo mandato ai fini della regolarizzazione
(c.4).
21.16.2. Condizioni di legittimit dei pagamenti effettuati dal Tesoriere (art. 216)
21.16.2.1. I pagamenti possono avere luogo solo se i mandati risultano emessi entro i limiti dei rispettivi
interventi stanziati in bilancio o dei capitoli per i servizi per conto di terzi. A tal fine lente
trasmette al Tesoriere il Bilancio di previsione approvato nonch tutte le delibere di variazione e
di prelevamento di quote del fondo di riserva debitamente esecutive.
21.16.2.2.
Nessun mandato di pagamento pu essere estinto dal Tesoriere se privo della codifica.
21.16.2.3. Il Tesoriere provvede allestinzione dei mandati di pagamento emessi in conto residui passivi
solo ove gli stessi trovino riscontro nellelenco dei residui sottoscritto dal responsabile del
servizio finanziario e consegnato al Tesoriere.
21.17. Estinzione dei mandati di pagamento (art. 217)
21.17.1. Lestinzione dei mandati da parte del Tesoriere avviene nel rispetto della legge e secondo le
indicazioni fornite dallente, con assunzione di responsabilit da parte del Tesoriere, che ne risponde
con tutto il proprio patrimonio sia nei confronti dellente locale ordinante sia dei terzi creditori, in
ordine alla regolarit delle operazioni di pagamento eseguite.
21.18. Annotazione della quietanza (art. 218)
21.18.1. Il Tesoriere annota gli estremi della quietanza direttamente sul mandato o su documentazione
meccanografica da consegnare allente, unitamente ai mandati pagati, in allegato al proprio
rendiconto.
21.18.2. Su richiesta dellente locale il Tesoriere fornisce gli estremi di qualsiasi operazione di pagamento
eseguita nonch la relativa prova documentale.
21.19. Mandati non estinti al termine dellesercizio (art. 219)
21.19.1. I mandati interamente o parzialmente non estinti alla data del 31 dicembre sono eseguiti mediante
commutazione in assegni postali localizzati o con altri mezzi equipollenti offerti dal sistema bancario
o postale.
21.20. Gestione di titoli e valori (art. 221)
21.20.1. I titoli di propriet dellente, ove consentito dalla legge, sono gestiti dal tesoriere con versamento delle
cedole nel conto di tesoreria alle loro rispettive scadenze.
21.20.2. Il Tesoriere provvede anche alla riscossione dei depositi effettuati da terzi per spese contrattuali,
dasta e cauzionali a garanzia degli impegni assunti, previo rilascio di apposita ricevuta, diversa dalla
quietanza di tesoreria, contenente tutti gli estremi identificativi delloperazione.
21.20.3. Il regolamento di contabilit dellente locale definisce le procedure per i prelievi e per le restituzioni.
21.21. Adempimenti e verifiche contabili
21.21.1. Verifiche ordinarie di cassa (art. 223)
21.21.1.1. Lorgano di revisione economico-finanziaria dellente provvede con cadenza trimestrale alla
verifica ordinaria di cassa, alla verifica della gestione del servizio di tesoreria e di quello degli
altri agenti contabili di cui allarticolo 233.
21.21.1.2. Il regolamento di contabilit pu prevedere autonome verifiche di cassa da parte
dellamministrazione dellente.
21.21.2. Verifiche straordinarie di cassa (art. 224)
186
21.21.2.1. Si provvede a verifica straordinaria di cassa a seguito del mutamento della persona del
sindaco, del Presidente della provincia, del Sindaco metropolitano e del Presidente della comunit
montana. Alle operazioni di verifica intervengono gli amministratori che cessano dalla carica e
coloro che la assumono, nonch il segretario, il responsabile del servizio finanziario e lorgano di
revisione dellente.
21.22. Obblighi di documentazione e di conservazione (art. 225)
21.22.1. Il Tesoriere tenuto, nel corso dellesercizio, ai seguenti adempimenti:
a) aggiornamento e conservazione del giornale di cassa;
b) conservazione del verbale di verifica di cassa di cui agli articoli 223 e 224;
c) conservazione delle rilevazioni periodiche di cassa previste dalla legge.
21.22.2. 2. Le modalit e la periodicit di trasmissione della documentazione di cui al comma 1 sono fissate
nella convenzione.
21.23. Conto del Tesoriere (art. 226)
21.23.1. Entro il termine di due mesi dalla chiusura dellesercizio finanziario, il Tesoriere, ai sensi dellarticolo
93, rende allente locale il Conto della propria gestione di cassa il quale lo trasmette alla competente
sezione giurisdizionale della Corte dei Conti entro 60 giorni dallapprovazione del Rendiconto.
21.23.2. Il Conto del Tesoriere redatto su modello approvato col regolamento di cui allarticolo 160. Il
Tesoriere allega al conto la seguente documentazione:
a) gli allegati di svolgimento per ogni singola risorsa di entrata, per ogni singolo intervento
di spesa nonch per ogni capitolo di entrata e di spesa per i servizi per conto di terzi;
b) gli ordinativi di riscossione e di pagamento;
c) la parte delle quietanze originali rilasciate a fronte degli ordinativi di riscossione e di
pagamento o, in sostituzione, i documenti meccanografici contenenti gli estremi delle
medesime;
d) eventuali altri documenti richiesti dalla Corte dei Conti.
21.24. La riscossione disposta a mezzo di ordinativo di incasso, fatto pervenire al Tesoriere nelle forme e nei
tempi previsti dalla convenzione di cui allarticolo 210 (art. 180, c. 2).
21.25. Il Tesoriere deve accettare, senza pregiudizio per i diritti dellente, la riscossione di ogni somma,
versata in favore dellente, anche senza la preventiva emissione di ordinativo dincasso. In tale ipotesi il
tesoriere ne d immediata comunicazione allente, richiedendo la regolarizzazione (art. 180, c. 4).
21.26. Glincaricati della riscossione, interni ed esterni, versano al Tesoriere le somme riscosse nei termini e nei
modi fissati dalle disposizioni vigenti e da eventuali accordi convenzionali, salvo quelli a cui si applicano
gli articoli 22 e seguenti del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112122 (art. 181, c. 2)
21.27. Lente mutuatario utilizza il ricavato del mutuo sulla base dei documenti giustificativi della spesa ovvero
sulla base di stati di avanzamento dei lavori. Ai relativi titoli di spesa data esecuzione dai Tesorieri solo
se corredati di una dichiarazione dellente locale che attesti il rispetto delle predette modalit di utilizzo
(art. 204, c. 3).
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
art.. 248 (Conseguenze della dichiarazione di dissesto), c. 3.
Si riportano:
- L. 30.12.2004, n. 311:
c. 18: A modifica di quanto stabilito dallart. 32, comma 1, della L. 27.12.2002, n. 289, per il triennio 2005-2007 i soggetti titolari di conti
correnti e di contabilit speciali aperti presso la Tesoreria dello Stato, inseriti nellelenco 1 allegato alla presente legge, non possono
effettuare prelevamenti dai rispettivi conti aperti presso la Tesoreria dello Stato superiori allimporto cumulativamente prelevato alla fine
di ciascun bimestre dellanno precedente aumentato del 2 per cento. Sono esclusi da tale limite le regioni e le province autonome di Trento
e di Bolzano, gli enti locali di cui allarticolo 2, commi 1 e 2, del T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, gli enti previdenziali, gli enti del
Servizio sanitario nazionale, il Consiglio nazionale dellEconomia e del lavoro, il Ministero dellEconomia e delle finanze, per i conti
122
187
relativi alle funzioni trasferite a seguito della trasformazione della Cassa depositi e prestiti in Spa, le agenzie fiscali di cui allart. 57 del
D.Lgs. 30.7.1999, n. 300, ed i conti accesi ai sensi dellart. 576 del regolamento di cui al R.D. 23.5.1924, n, 827, e successive
modificazioni. Sono, inoltre, esclusi i conti riguardanti interventi di politica comunitaria, i conti intestati ai fondi di rotazione individuati ai
sensi dellart. 93, comma 8, della L. 27.12.2002, n. 289, o ai loro gestori, i conti relativi ad interventi di emergenza, il conto finalizzato alla
ripetizione di titoli di spesa non andati a buon fine, nonch i conti istituiti nellanno precedente a quello di riferimento.
c. 19: I soggetti interessati possono richiedere al Ministero dellEconomia e delle finanze deroghe al vincolo di cui al comma 18 per
effettive e motivate esigenze. Laccoglimento della richiesta ovvero leventuale diniego, totale o parziale, disposto con determinazione
dirigenziale. Le eccedenze di spesa riconosciute in deroga devono essere riassorbite; nelle more del riassorbimento possono essere
effettuate solo le spese previste per legge o derivanti da contratti perfezionati, nonch le spese indifferibili la cui mancata effettuazione
comporta un danno. I prelievi delle amministrazioni periferiche dello Stato sono regolati con provvedimenti del Ministro dellEconomia e
delle finanze.
c. 20:Le disposizioni di cui allart. 66, comma 1, della L. 23.12.2000, n. 388123, continuano ad applicarsi per il triennio 2005-2007.
c. 69: Per la gestione del fondo di ammortamento del debito di cui allart. 41, comma 2, della L. 28.12.2001, n. 448, non si applica il
principio di accentramento di ogni deposito presso il Tesoriere stabilito dagli artt. 209, comma 3, e 211, comma 2, del T.U. di cui al D.Lgs.
18.8.2000, n. 267.
c. 79: Al fine di sperimentare gli effetti del superamento del sistema di tesoreria unica il Ministro dellEconomia e delle finanze, sentiti la
Conferenza unificata di cui allart. 8 del D.Lgs. 28.8.1997, n. 281, il Ministro dellInterno e il Ministro dellIstruzione, dell'universit e
della ricerca, individua con proprio decreto una regione, tre province, tre comunit montane, sei comuni e tre universit nei quali durante
lanno 2005 i trasferimenti statali e le entrate proprie affluiscono direttamente ai tesorieri degli enti. Lindividuazione degli enti, salvo che
per la regione, viene effettuata assicurando la rappresentativit per aree geografiche; gli enti sono comunque individuati tra quelli che
possono collegarsi, tramite i loro Tesorieri, al sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) istituito ai sensi dellart. 28,
commi 3, 4 e 5, della L. 27.12.2002, n. 289. La rilevazione per via telematica riguarda i dati contabili sia ai fini del calcolo del fabbisogno
di cassa sia ai fini del calcolo dellindebitamento netto. Con il predetto decreto vengono altres definiti i criteri, le modalit e i tempi della
sperimentazione relativa sia alle entrate sia alle spese. In relazione ai risultati registrati la sperimentazione pu essere estesa, nel corso
dello stesso anno 2005, ad altri enti.
Si ricordano, altres, i DD.MM. 23.1.2001, 31.1.2003, 5.3.2004.
123
art. 66, c. 1, L. 23.12.2000, n. 388: 1. Per gli anni 2001 e 2002 conservano validit le disposizioni che disciplinano la riduzione delle giacenze di
cui allarticolo 47, comma 1, della L. 27.12.1997, n. 449. Per gli enti locali le disposizioni si applicano a tutte le province e ai comuni con
popolazione superiore a 50.000 abitanti
Si riportano inoltre:
- art. 47, c. 1, L. 27.12.1997, n. 449: Al fine di ridurre le giacenze degli enti soggetti allobbligo di tenere le disponibilit liquide nelle contabilit
speciali o in conto corrente con il Tesoro, i pagamenti a carico del bilancio dello Stato vengono effettuati al raggiungimento dei limiti di giacenza che,
per categorie di enti, vengono stabiliti con decreto del Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica in misura compresa tra il
10 e il 20 per cento dellentit dellassegnazione di competenza; per gli Enti locali, la disposizione si applica alle province con popolazione superiore
a 4000.000 abitanti e ai comuni con popolazione superiore a 60.000 abitanti. Ferma restando la normativa di cui allart. 9 del D.L. 31.12.1996, n. 669,
convertito, con modificazioni, dalla L. 28.2.1997, n. 30, che disciplina lattribuzione dei trasferimenti erariali agli Enti locali in una o pi rate, sono
abrogate le norme che stabiliscono, nei confronti di tutti gli enti sopra individuati, scadenze predeterminate per i pagamenti a carico del bilancio dello
Stato
- art. 32, cc. 1 e 2, L. 27.12.2001, n. 289
1. Per il triennio 2003-2005 conservano validit le disposizioni di cui allart. 66, commi 1 e 2, della L. 23.12.2000, n, 388.
2. In relazione allesigenza di definire i risultati trimestrali e annuali dei conti pubblici per la predisposizione del conto economico delle pubbliche
amministrazioni, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, il termine di invio dei dati cumulati della gestione di cassa che le
regioni e gli enti del settore pubblico di cui allart. 25 della L. 5.8.1978, n. 468, e successive modificazioni, devono trasmettere al Ministero
dellEconomia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, ai sensi dellart. 30 della citata L. n. 468 del 1978, fissato al 20
del mese successivo alla scadenza del periodo di riferimento.
188
generali allinizio di ciascun esercizio ed attivato dal tesoriere su specifiche richieste del servizio
finanziario dellente.
22.10.3. Il ricorso allutilizzo delle somme a specifica destinazione, secondo le modalit di cui ai commi 1 e 2,
vincola una quota corrispondente dellanticipazione di tesoreria. Con i primi introiti non soggetti
a vincolo di destinazione viene ricostituita la consistenza delle somme vincolate che sono state
utilizzate per il pagamento di spese correnti.
22.10.4. Gli enti locali che hanno deliberato alienazioni del patrimonio ai sensi dellarticolo 193124 possono,
nelle more del perfezionamento di tali atti, utilizzare in termini di cassa le somme a specifica
destinazione, fatta eccezione per i trasferimenti di enti del settore pubblico allargato e del ricavato dei
mutui e dei prestiti, con obbligo di reintegrare le somme vincolate con il ricavato delle alienazioni.
22.11. Anticipazioni di tesoreria (art. 222):
22.11.1. Il Tesoriere, su richiesta dellente corredata dalla deliberazione della giunta, concede allo stesso
anticipazioni di tesoreria, entro il limite massimo dei tre dodicesimi delle entrate accertate nel
penultimo anno precedente, afferenti per i comuni, le province, le citt metropolitane e le unioni di
comuni ai primi tre titoli di entrata del bilancio e per le comunit montane ai primi due titoli .
22.11.2. Gli interessi sulle anticipazioni di tesoreria decorrono dalleffettivo utilizzo delle somme con le
modalit previste dalla convenzione di cui allarticolo 210.
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
art.. 248 (Conseguenze della dichiarazione di dissesto), c. 4.
189
c)
lire 1 miliardo, aventi per oggetto la gestione del servizio di tesoreria e la riscossione dei tributi
degli enti locali e che alla data del 25 febbraio 1995, erano incaricate dello svolgimento del
medesimo servizio a condizione che il capitale sociale risulti adeguato a quello minimo richiesto
dalla normativa vigente per le banche di credito cooperativo;
altri soggetti abilitati per legge125 (art. 208).
23.4. Qualora lorganizzazione dellente e del tesoriere lo consentano il servizio di tesoreria viene gestito con
metodologie e criteri informatici, con collegamento diretto tra il servizio finanziario dellente ed il tesoriere,
al fine di consentire 'interscambio dei dati e della documentazione relativi alla gestione del servizio
23.5. Annotazione della quietanza (art. 218)
23.5.1. Il Tesoriere annota gli estremi della quietanza direttamente sul mandato o su documentazione
meccanografica da consegnare allente, unitamente ai mandati pagati, in allegato al proprio
rendiconto.
23.5.2. Su richiesta dellente locale il Tesoriere fornisce gli estremi di qualsiasi operazione di pagamento
eseguita nonch la relativa prova documentale.
23.6. A seguito della notifica degli atti di delegazione di pagamento di cui allarticolo 206 il Tesoriere tenuto a
versare limporto dovuto ai creditori alle scadenze prescritte, con comminatoria dellindennit di mora in caso
di ritardato pagamento (art. 220)
23.7. Oggetto del Servizio di tesoreria (art. 209):
23.7.1. Il Servizio di tesoreria consiste nel complesso di operazioni legate alla gestione finanziaria dellente
locale e finalizzate in particolare alla riscossione delle entrate, al pagamento delle spese, alla custodia
di titoli e valori ed agli adempimenti connessi previsti dalla legge, dallo statuto, dai regolamenti
dellente o da norme pattizie.
23.7.2. Il Tesoriere esegue le operazioni di cui al comma 1 nel rispetto della legge 29 ottobre 1984, n. 720, e
successive modificazioni.
23.7.3. Ogni deposito, comunque costituito, intestato allente locale e viene gestito dal tesoriere.
23.8. Affidamento del Servizio di tesoreria (art. 210):
23.8.1. Laffidamento del Servizio viene effettuato mediante le procedure ad evidenza pubblica stabilite nel
regolamento di contabilit di ciascun ente, con modalit che rispettino i principi della concorrenza.
Qualora ricorrano le condizioni di legge, lente pu procedere, per non pi di una volta, al rinnovo del
contratto di tesoreria nei confronti del medesimo soggetto.
23.8.2. Il rapporto viene regolato in base ad una convenzione deliberata dallorgano consiliare dellente.
23.9. Responsabilit del tesoriere (art. 211)
23.9.1. Per eventuali danni causati allente affidante o a terzi il tesoriere risponde con tutte le proprie attivit
e con il proprio patrimonio.
23.9.2. Il tesoriere responsabile di tutti i depositi, comunque costituiti, intestati allente
22.12. Gestione informatizzata del servizio di tesoreria (art. 213)
22.12.1. Qualora lorganizzazione dellente e del Tesoriere lo consentano il servizio di tesoreria pu essere
gestito con modalit e criteri informatici e con luso di ordinativi di pagamento e di riscossione
125
190
informatici, in luogo di quelli cartacei, le cui evidenze informatiche valgono a fini di documentazione,
ivi compresa la resa del conto del Tesoriere di cui allart. 226.
22.12.2. La convenzione di tesoreria di cui allart. 210 pu prevedere che la riscossione delle entrate e il
pagamento delle spese possano essere effettuati, oltre che per contanti presso gli sportelli di tesoreria,
anche con le modalit offerte dai servizi elettronici dincasso e di pagamento interbancari.
22.12.3. Gli incassi effettuati dal Tesoriere mediante i servizi elettronici interbancari danno luogo al rilascio di
quietanza o evidenza bancaria ad effetto liberatorio per il debitore; le somme rivenienti dai predetti
incassi sono versate alle casse dellente, con rilascio della quietanza di cui allart. 214, non appena si
rendono liquide ed esigibili in relazione ai servizi elettronici adottati e comunque nei tempi previsti
nella predetta convenzione di tesoreria.
23.10.
Glinteressi sulle anticipazioni di tesoreria decorrono dalleffettivo utilizzo delle somme con le
modalit previste dalla convenzione di cui allarticolo 210 (art. 222, c. 2).
23.11.
24. SPESA126
24.1.
24.2.
I provvedimenti dei responsabili dei servizi che comportano impegni di spesa sono trasmessi al
responsabile del servizio finanziario e sono esecutivi con l'apposizione del visto di regolarit contabile
attestante la copertura finanziaria (art. 151, c. 4).
24.3.
Con regolamento, da emanare a norma dellarticolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono
approvati: omissis
d) il sistema di codifica del bilancio e dei titoli contabili di entrata e di spesa; (art. 160, c. 1, lett. b))
24.4.
Tutte le entrate sono iscritte in bilancio al lordo delle spese di riscossione a carico degli enti locali e di
altre eventuali spese ad esse connesse. Parimenti tutte le spese sono iscritte in bilancio integralmente, senza
alcuna riduzione delle correlative entrate. La gestione finanziaria unica come il relativo bilancio di
previsione: sono vietate le gestioni di entrate e di spese che non siano iscritte in bilancio (art. 162, c. 4).
126
c. 173, L. 23.12.2005, n. 266: 173. Gli atti di spesa relativi ai commi 9, 10, 56 e 57 (n.d.r.: concernenti rispettivamente: studi ed incarichi di
consulenza conferiti ad estranei; relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicit e di rappresentanza; indennit, compensi, retribuzioni, o altre utilit
comunque denominate, corrisposti per incarichi di consulenza; contratti di consulenza il richiamo dei cc. 56 e 57 appare ridondante) di importo
superiore a 5.000 euro devono essere trasmessi alla competente Sezione della Corte dei Conti per lesercizio del controllo successivo sulla
gestione
191
24.5.
In sede di predisposizione del bilancio di previsione annuale il consiglio dellente assicura idoneo
finanziamento agli impegni pluriennali assunti nel corso degli esercizi precedenti (art. 164, c. 3).
24.6.
In sede di predisposizione del bilancio di previsione annuale il consiglio dell'ente assicura idoneo
finanziamento agli impegni pluriennali assunti nel corso degli esercizi precedenti (art. 164, c. 4)
24.7.
Con il regolamento di cui allarticolo 160 sono approvati i modelli relativi al bilancio di previsione,
inclusi i quadri riepilogativi, il sistema di codifica del bilancio ed il sistema di codifica dei titoli contabili di
entrata e di spesa, anche ai fini di cui allarticolo 157127 (art. 165, c. 14)
24.8.
Lutilizzazione delle somme accantonate ai fini del reinvestimento effettuata dopo che gli importi
sono rifluiti nel risultato di amministrazione di fine esercizio ed possibile la sua applicazione al Bilancio in
conformit allarticolo 187 (art. 167, c. 2).
24.9.
24.9.1. Le entrate e le spese relative ai servizi per conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, e che
costituiscono al tempo stesso un debito ed un credito per lente, sono ordinati esclusivamente in
capitoli, secondo la partizione contenuta nel regolamento di cui allarticolo 160.
24.9.2. Le previsioni e gli accertamenti dentrata conservano lequivalenza con le previsioni e gli impegni di
spesa.
24.10.
Le fasi di gestione della spesa sono limpegno, la liquidazione, lordinazione e il pagamento (art. 182).
Le spese in conto capitale si considerano impegnate ove sono finanziate nei seguenti modi:
a) con lassunzione di mutui a specifica destinazione si considerano impegnate in
corrispondenza e per lammontare del mutuo, contratto o gi concesso, e del relativo pre
- finanziamento accertato in entrata;
b) con quota dellavanzo di amministrazione si considerano impegnate in corrispondenza e
per lammontare dellavanzo di amministrazione accertato;
127
128
192
c)
129
Con il D.P.R. 31.1.1996, n. 194 stato emanato il Regolamento per lapprovazione dei modelli di cui allart. 114 del D.Lgs. 25.2.1995, n. 77
(inglobato nel D.Lgs. 267/2000), concernente lordinamento finanziario e contabile degli enti locali; si evidenzia lart. 4 e in particolare il c. 3:
3. Ai fini dellapplicazione dellart. 111 del D.Lgs. 25.2.1995, n. 77, per province, comuni, comunit montane, unioni di comuni e citt
metropolitane obbligatoria su ogni mandato di pagamento lindicazione dei seguenti elementi:
a) codice di bilancio di cui allart. 3;
b) numerazione corrispondente alla voce economica di cui al comma 1.
193
e)
24.10.3.3. Il mandato di pagamento controllato, per quanto attiene alla sussistenza dellimpegno e
della liquidazione, dal servizio finanziario, che provvede altres alle operazioni di
contabilizzazione e di trasmissione al tesoriere
24.10.3.4. Il tesoriere effettua i pagamenti derivanti da obblighi tributari, da somme iscritte a ruolo, da
delegazioni di pagamento, e da altri obblighi di legge, anche in assenza della preventiva
emissione del relativo mandato di pagamento. Entro quindici giorni e comunque entro il termine
del mese in corso lente locale emette il relativo mandato ai fini della regolarizzazione.
24.10.4. Regole per lassunzione dimpegni e per leffettuazione di spese (art. 191)
24.10.4.1. Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste limpegno contabile registrato sul
competente intervento o capitolo del bilancio di previsione e lattestazione della copertura
finanziaria di cui allarticolo 153, comma 5. Il responsabile del servizio, conseguita lesecutivit
del provvedimento di spesa, comunica al terzo interessato limpegno e la copertura finanziaria,
contestualmente allordinazione della prestazione, con lavvertenza che la successiva fattura deve
essere completata con gli estremi della suddetta comunicazione. Fermo restando quanto disposto
al comma 4, il terzo interessato, in mancanza della comunicazione, ha facolt di non eseguire la
prestazione sino a quando i dati non gli vengano comunicati.
24.10.4.2. Per le spese previste dai regolamenti economali lordinazione fatta a terzi contiene il
riferimento agli stessi regolamenti, allintervento o capitolo di bilancio ed allimpegno.
24.10.4.3. Per i lavori pubblici di somma urgenza, cagionati dal verificarsi di un evento eccezionale o
imprevedibile, lordinazione fatta a terzi regolarizzata, a pena di decadenza, entro trenta giorni e
comunque entro il 31 dicembre dell'anno in corso se a tale data non sia scaduto il predetto
termine. La comunicazione al terzo interessato data contestualmente alla regolarizzazione.
24.10.4.4. Nel caso in cui vi stata lacquisizione di beni e servizi in violazione dellobbligo indicato
nei commi 1, 2 e 3, il rapporto obbligatorio intercorre, ai fini della controprestazione e per la
parte non riconoscibile ai sensi dellarticolo 194, comma 1, lettera e), tra il privato fornitore e
lamministratore, funzionario o dipendente che hanno consentito la fornitura. Per le esecuzioni
reiterate o continuative detto effetto si estende a coloro che hanno reso possibili le singole
prestazioni.
24.10.4.5. Agli enti locali che presentino, nellultimo rendiconto deliberato, disavanzo di
amministrazione ovvero indichino debiti fuori bilancio per i quali non sono stati validamente
adottati i provvedimenti di cui allarticolo 193, fatto divieto di assumere impegni e pagare spese
per servizi non espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di
impegni gi assunti nei precedenti esercizi.
24.11.
24.12.
Nel corso dellesercizio al bilancio di previsione pu essere applicato, con delibera di variazione,
lavanzo di amministrazione presunto derivante dallesercizio immediatamente precedente con la
finalizzazione di cui alle lettere a), b) e c) del comma 2. Per tali fondi lattivazione delle spese pu avvenire
solo dopo lapprovazione del conto consuntivo dellesercizio precedente, con eccezione dei fondi, contenuti
nellavanzo, aventi specifica destinazione e derivanti da accantonamenti effettuati con lultimo consuntivo
approvato, i quali possono essere immediatamente attivati (art. 187, c. 3).
24.13.
Per il pagamento130 lente pu provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata di
tre anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i creditori (art. 194, c. 2).
24.14.
24.14.1. Gli enti locali, ad eccezione degli enti in stato di dissesto finanziario sino allemanazione del decreto
di cui allarticolo 261, comma 3, possono disporre lutilizzo, in termini di cassa, di entrate aventi
specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, anche se provenienti dallassunzione di
mutui con istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo non superiore allanticipazione
di tesoreria disponibile ai sensi dellarticolo 222.
24.14.2. Lutilizzo di somme a specifica destinazione presuppone ladozione della deliberazione della Giunta
relativa allanticipazione di tesoreria di cui allarticolo 222, comma 1, e viene deliberato in termini
generali allinizio di ciascun esercizio ed attivato dal Tesoriere su specifiche richieste del servizio
finanziario dellente.
24.14.3. Il ricorso allutilizzo delle somme a specifica destinazione, secondo le modalit di cui ai commi 1 e 2,
vincola una quota corrispondente dellanticipazione di tesoreria. Con i primi introiti non soggetti a
vincolo di destinazione viene ricostituita la consistenza delle somme vincolate che sono state
utilizzate per il pagamento di spese correnti.
24.14.4. Gli enti locali che hanno deliberato alienazioni del patrimonio ai sensi dellarticolo 193131 possono,
nelle more del perfezionamento di tali atti, utilizzare in termini di cassa le somme a specifica
destinazione, fatta eccezione per i trasferimenti di enti del settore pubblico allargato e del ricavato dei
mutui e dei prestiti, con obbligo di reintegrare le somme vincolate con il ricavato delle alienazioni.
24.15.
130
N.B.: si tratta delle spese di cui allart. 194 (Riconoscimento di legittimit di debiti fuori bilancio), c. 1.
131
195
successivi le ulteriori o maggiori previsioni di spesa relative ad esercizi futuri, delle quali
redatto apposito elenco.
24.15.3. Finanziamento di opere pubbliche e piano economico finanziario (art. 201)
24.15.3.1. Gli enti locali e le aziende speciali sono autorizzate ad assumere mutui, anche se assistiti da
contributi dello Stato o delle regioni, per il finanziamento di opere pubbliche destinate
allesercizio di servizi pubblici, soltanto se i contratti di appalto sono realizzati sulla base di
progetti chiavi in mano ed a prezzo non modificabile in aumento, con procedura di evidenza
pubblica e con esclusione della trattativa privata.
24.15.3.2. Per le nuove opere di cui al comma 1 il cui progetto generale comporti una spesa superiore al
miliardo di lire, gli enti di cui al comma 1 approvano un piano economico-finanziario diretto ad
accertare lequilibrio economico-finanziario dellinvestimento e della connessa gestione, anche in
relazione agli introiti previsti ed al fine della determinazione delle tariffe.
24.16.
24.15.3.3.
24.15.3.4.
Le tariffe dei servizi pubblici di cui al comma 1 sono determinati in base ai seguenti criteri:
a) la corrispondenza tra costi e ricavi in modo da assicurare la integrale copertura dei costi,
ivi compresi gli oneri di ammortamento tecnico finanziario;
b) lequilibrato rapporto tra i finanziamenti raccolti ed il capitale investito;
c) lentit dei costi di gestione delle opere, tenendo conto anche degli investimenti e della
qualit del servizio.
24.16.1. I pagamenti possono avere luogo solo se i mandati risultano emessi entro i limiti dei rispettivi
interventi stanziati in bilancio o dei capitoli per i servizi per conto di terzi. A tal fine lente trasmette
al Tesoriere il bilancio di previsione approvato nonch tutte le delibere di variazione e di
prelevamento di quote del fondo di riserva debitamente esecutive.
24.16.2. Nessun mandato di pagamento pu essere estinto dal Tesoriere se privo della codifica.
24.16.3. Il Tesoriere provvede allestinzione dei mandati di pagamento emessi in conto residui passivi solo ove
gli stessi trovino riscontro nellelenco dei residui sottoscritto dal responsabile del servizio finanziario
e consegnato al Tesoriere.
24.17.
Lestinzione dei mandati da parte del Tesoriere avviene nel rispetto della legge e secondo le
indicazioni fornite dallente, con assunzione di responsabilit da parte del tesoriere, che ne risponde con tutto
il proprio patrimonio sia nei confronti dellente locale ordinante sia dei terzi creditori, in ordine alla regolarit
delle operazioni di pagamento eseguite (art. 217).
24.18.
24.18.1. Il tesoriere annota gli estremi della quietanza direttamente sul mandato o su documentazione
meccanografica da consegnare all'ente, unitamente ai mandati pagati, in allegato al proprio
rendiconto.
24.18.2. Su richiesta dell'ente locale il tesoriere fornisce gli estremi di qualsiasi operazione di pagamento
eseguita nonch la relativa prova documentale.
24.19.
I mandati interamente o parzialmente non estinti alla data del 31 dicembre sono eseguiti mediante
commutazione in assegni postali localizzati o con altri mezzi equipollenti offerti dal sistema bancario o postale
(art. 219).
24.20.
Il Conto del bilancio dimostra i risultati finali della gestione autorizzatoria contenuta nel Bilancio
annuale rispetto alle previsioni (art. 228, c. 1).
24.21.
196
24.21.1. Il Conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi dellattivit dellente secondo criteri di
competenza economica. Comprende gli accertamenti e glimpegni del Conto del bilancio, rettificati al
fine di costituire la dimensione finanziaria dei valori economici riferiti alla gestione di competenza, le
insussistenze e sopravvenienze derivanti dalla gestione dei residui e gli elementi economici non
rilevati nel Conto del bilancio.
24.21.2. Glimpegni finanziari di competenza sono rettificati, al fine di costituire la dimensione finanziaria di
componenti economici negativi, rilevando i seguenti elementi:
a) i costi di esercizi futuri, i risconti attivi ed i ratei passivi;
b) le variazioni in aumento od in diminuzione delle rimanenze;
c) le quote di costo gi inserite nei risconti attivi degli anni precedenti;
d) le quote di ammortamento di beni a valenza pluriennale e di costi capitalizzati;
e) limposta sul valore aggiunto per le attivit effettuate in regime dimpresa.
Per la parte dinteresse, vedasi N.B. al successivo punto 36.
25. RESIDUI
25.1.
Sono vietati gli spostamenti di dotazioni dai capitoli iscritti nei servizi per conto di terzi in favore di
altre parti del bilancio. Sono vietati gli spostamenti di somme tra residui e competenza (art. 175, c. 7).
25.2.
25.2.1. Durante la gestione possono anche essere prenotati impegni relativi a procedure in via di
espletamento. I provvedimenti relativi per i quali entro il termine dellesercizio non stata assunta
dallente lobbligazione di spesa verso i terzi decadono e costituiscono economia della previsione di
bilancio alla quale erano riferiti, concorrendo alla determinazione del risultato contabile di
amministrazione di cui allarticolo 186. Quando la prenotazione di impegno riferita a procedure di
gara bandite prima della fine dellesercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si
tramuta in impegno e conservano validit gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara gi adottati (c.
3).
25.2.2. Costituiscono inoltre economia le minori spese sostenute rispetto allimpegno assunto, verificate con
la conclusione della fase della liquidazione (c. 4).
25.2.3. Le spese in conto capitale si considerano impegnate ove sono finanziate nei seguenti modi:
a) con lassunzione di mutui a specifica destinazione si considerano impegnate in
corrispondenza e per lammontare del mutuo, contratto o gi concesso, e del relativo
prefinanziamento accertato in entrata;
b) con quota dellavanzo di amministrazione si considerano impegnate in corrispondenza e
per lammontare dellavanzo di amministrazione accertato;
c) con lemissione di prestiti obbligazionari si considerano impegnate in corrispondenza e
per lammontare del prestito sottoscritto;
c - bis) con aperture di credito si considerano impegnate allatto della stipula del contratto e
per lammontare dellimporto del progetto o dei progetti, definitivi o esecutivi finanziati;
d) con entrate proprie si considerano impegnate in corrispondenza e per lammontare delle
entrate accertate.
Si considerano, altres, impegnati gli stanziamenti per spese correnti e per spese dinvestimento
correlati ad accertamenti di entrate aventi destinazione vincolata per legge (c. 5).
25.2.4. Possono essere assunti impegni di spesa sugli esercizi successivi, compresi nel bilancio pluriennale,
nel limite delle previsioni nello stesso comprese (c. 6).
197
25.2.5. Per le spese che per la loro particolare natura hanno durata superiore a quella del bilancio pluriennale
e per quelle determinate che iniziano dopo il periodo considerato dal bilancio pluriennale si tiene
conto nella formazione dei bilanci seguenti degli impegni relativi, rispettivamente, al periodo
residuale ed al periodo successivo(c. 7).
25.3.
25.3.1. Costituiscono residui attivi le somme accertate e non riscosse entro il termine dellesercizio.
25.3.2. Sono mantenute tra i residui dellesercizio esclusivamente le entrate accertate per le quali esiste un
titolo giuridico che costituisca lente locale creditore della correlativa entrata nonch le somme
derivanti dalla stipulazione di contratti di apertura di credito.
25.3.3. Alla chiusura dellesercizio costituiscono residui attivi le somme derivanti da mutui per i quali
intervenuta la concessione definitiva da parte della Cassa depositi e prestiti o degli Istituti di
previdenza ovvero la stipulazione del contratto per i mutui concessi da altri Istituti di credito.
25.3.4. Le somme iscritte tra le entrate di competenza e non accertate entro il termine dellesercizio
costituiscono minori accertamenti rispetto alle previsioni e, a tale titolo, concorrono a determinare i
risultati finali della gestione.
25.4.
25.4.1. Costituiscono residui passivi le somme impegnate e non pagate entro il termine dellesercizio.
25.4.2. E vietata la conservazione nel conto dei residui di somme non impegnate ai sensi dellarticolo 183.
25.4.3. Le somme non impegnate entro il termine dellesercizio costituiscono economia di spesa e, a tale
titolo, concorrono a determinare i risultati finali della gestione.
25.5.
25.5.1. Con periodicit stabilita dal regolamento di contabilit dellente locale, e comunque almeno una volta
entro il 30 settembre di ciascun anno, lorgano consiliare provvede con delibera ad effettuare la
ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede lorgano consiliare d atto del
permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta
contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali debiti di cui allarticolo 194,
per il ripiano delleventuale disavanzo di amministrazione risultante dal rendiconto approvato e,
qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di amministrazione o di
gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero della gestione dei residui, adotta le
misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione allegata al rendiconto dellesercizio
relativo.
25.5.2. Ai fini del comma 2 possono essere utilizzate per lanno in corso e per i due successivi tutte le entrate
e le disponibilit, ad eccezione di quelle provenienti dallassunzione di prestiti e di quelle aventi
specifica destinazione per legge, nonch i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali
disponibili.
25.6.
Il Tesoriere provvede allestinzione dei mandati di pagamento emessi in conto residui passivi solo
ove gli stessi trovino riscontro nellelenco dei residui sottoscritto dal responsabile del servizio finanziario e
consegnato al tesoriere (art. 216, c. 3).
25.7.
Sono allegati al Rendiconto: omissis c) lelenco dei residui attivi e passivi distinti per anno di
provenienza (art. 227, c. 5, lett. c)).
25.8.
25.8.1. Prima dellinserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi lente locale provvede
alloperazione di riaccertamento degli stessi, consistente nella revisione delle ragioni del
mantenimento in tutto od in parte dei residui.
198
26. ECONOMIE
26.1.
26.1.1. Durante la gestione possono anche essere prenotati impegni relativi a procedure in via di
espletamento. I provvedimenti relativi per i quali entro il termine dellesercizio non stata assunta
dallente lobbligazione di spesa verso i terzi decadono e costituiscono economia della previsione di
bilancio alla quale erano riferiti, concorrendo alla determinazione del risultato contabile di
amministrazione di cui allarticolo 186. Quando la prenotazione di impegno riferita a procedure di
gara bandite prima della fine dell'esercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si
tramuta in impegno e conservano validit gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara gi adottati.
26.2.
26.2.1. Costituiscono inoltre economia le minori spese sostenute rispetto allimpegno assunto, verificate con
la conclusione della fase della liquidazione.
26.3.
26.3.1. Le somme non impegnate entro il termine dellesercizio costituiscono economia di spesa e, a tale
titolo, concorrono a determinare i risultati finali della gestione.
27.1.1. Per gli amministratori e per il personale degli enti locali si osservano le disposizioni vigenti in materia
di responsabilit degli impiegati civili dello Stato.
27.1.2. Il tesoriere ed ogni altro agente contabile che abbia maneggio di pubblico denaro o sia incaricato della
gestione dei beni degli enti locali, nonch coloro che si ingeriscano negli incarichi attribuiti a detti
agenti devono rendere il conto della loro gestione e sono soggetti alla giurisdizione della Corte dei
conti secondo le norme e le procedure previste dalle leggi vigenti.
27.1.3. Gli agenti contabili degli enti locali, salvo che la Corte dei conti lo richieda, non sono tenuti alla
trasmissione della documentazione occorrente per il giudizio di conto di cui allarticolo 74 del regio
decreto 18 novembre 1923, n. 2440, ed agli articoli 44 e seguenti del regio decreto 12 luglio 1934, n.
1214.
27.1.4. Lazione di responsabilit si prescrive in cinque anni dalla commissione del fatto. La responsabilit
nei confronti degli amministratori e dei dipendenti dei comuni e delle province personale e non si
estende agli eredi salvo il caso in cui vi sia stato illecito arricchimento del dante causa e conseguente
illecito arricchimento degli eredi stessi.
199
27.2.
I provvedimenti dei responsabili dei servizi che comportano impegni di spesa sono trasmessi al
responsabile del servizio finanziario e sono esecutivi con lapposizione del visto di regolarit contabile
attestante la copertura finanziaria (art. 151, c.4).
27.3.
Il Bilancio di previsione annuale ha carattere autorizzatorio, costituendo limite agli impegni di spesa,
fatta eccezione per i servizi per conto di terzi (art. 164, c. 2).
27.4.
In sede di predisposizione del bilancio di previsione annuale il consiglio dell'ente assicura idoneo
finanziamento agli impegni pluriennali assunti nel corso degli esercizi precedenti (art. 164, c. 3).
.
27.5.
27.5.1. A ciascun servizio correlato un reparto organizzativo, semplice o complesso, composto da persone e
mezzi, cui preposto un responsabile.
27.5.2. A ciascun servizio affidato, col bilancio di previsione, un complesso di mezzi finanziari, specificati
negli interventi assegnati, del quale risponde il responsabile del servizio.
27.6.
27.6.1. Le entrate e le spese relative ai servizi per conto di terzi, ivi compresi i fondi economali, e che
costituiscono al tempo stesso un debito ed un credito per lente, sono ordinati esclusivamente in
capitoli, secondo la partizione contenuta nel regolamento di cui allarticolo 160.
27.6.2. Le previsioni e gli accertamenti dentrata conservano lequivalenza con le previsioni e glimpegni di
spesa.
27.7.
Sulla base del Bilancio di previsione annuale deliberato dal Consiglio, lorgano esecutivo definisce,
prima dellinizio dellesercizio, il Piano esecutivo di gestione, determinando gli obiettivi di gestione ed
affidando gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi (art. 169, c. 1).
27.8.
27.8.1. Il responsabile del servizio, nel caso in cui ritiene necessaria una modifica della dotazione assegnata
per sopravvenute esigenze successive alladozione degli atti di programmazione, propone la modifica
con modalit definite dal regolamento di contabilit.
27.8.2. La mancata accettazione della proposta di modifica della dotazione deve essere motivata dall'organo
esecutivo.
27.9.
27.11.
27.11.1. Gli incaricati della riscossione, interni ed esterni, versano al tesoriere le somme riscosse nei termini e
nei modi fissati dalle disposizioni vigenti e da eventuali accordi convenzionali, salvo quelli a cui si
applicano gli articoli 22 e seguenti del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112.
27.11.2. Gli incaricati interni, designati con provvedimento formale dell'amministrazione, versano le somme
riscosse presso la tesoreria dell'ente con cadenza stabilita dal regolamento di contabilit.
27.12.
27.12.1. Gli atti di cui ai commi 3, 5 e 6 sono trasmessi in copia al servizio finanziario dellente, nel termine e
con le modalit previste dal regolamento di contabilit.
27.12.2. Il regolamento di contabilit disciplina le modalit con le quali i responsabili dei servizi assumono atti
di impegno. A tali atti, da definire determinazioni e da classificarsi con sistemi di raccolta che
individuano la cronologia degli atti e lufficio di provenienza, si applicano, in via preventiva, le
procedure di cui allarticolo 151, comma 4.
27.13.
27.13.1. La liquidazione costituisce la successiva fase del procedimento di spesa attraverso la quale, in base ai
documenti ed ai titoli atti a comprovare il diritto acquisito del creditore, si determina la somma certa e
liquida da pagare nei limiti dellammontare dellimpegno definitivo assunto.
27.13.2. La liquidazione compete all'ufficio che ha dato esecuzione al provvedimento di spesa ed disposta
sulla base della documentazione necessaria a comprovare il diritto del creditore, a seguito del
riscontro operato sulla regolarit della fornitura o della prestazione e sulla rispondenza della stessa ai
requisiti quantitativi e qualitativi, ai termini ed alle condizioni pattuite.
27.13.3. Latto di liquidazione, sottoscritto dal responsabile del servizio proponente, con tutti i relativi
documenti giustificativi ed i riferimenti contabili trasmesso al servizio finanziario per i conseguenti
adempimenti.
27.13.4. Il servizio finanziario effettua, secondo i principi e le procedure della contabilit pubblica, i controlli e
riscontri amministrativi, contabili e fiscali sugli atti di liquidazione.
27.14.
27.14.1. Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste limpegno contabile registrato sul competente
intervento o capitolo del bilancio di previsione e lattestazione della copertura finanziaria di cui
allarticolo 153, comma 5. Il responsabile del servizio, conseguita lesecutivit del provvedimento di
spesa, comunica al terzo interessato limpegno e la copertura finanziaria, contestualmente
allordinazione della prestazione, con lavvertenza che la successiva fattura deve essere completata
con gli estremi della suddetta comunicazione. Fermo restando quanto disposto al comma 4, il terzo
interessato, in mancanza della comunicazione, ha facolt di non eseguire la prestazione sino a quando
i dati non gli vengano comunicati.
27.14.2. Per le spese previste dai regolamenti economali lordinazione fatta a terzi contiene il riferimento agli
stessi regolamenti, allintervento o capitolo di bilancio ed allimpegno.
27.14.3. Per i lavori pubblici di somma urgenza, cagionati dal verificarsi di un evento eccezionale o
imprevedibile, lordinazione fatta a terzi regolarizzata, a pena di decadenza, entro trenta giorni e
comunque entro il 31 dicembre dellanno in corso se a tale data non sia scaduto il predetto termine. La
comunicazione al terzo interessato data contestualmente alla regolarizzazione.
27.14.4. Nel caso in cui vi stata lacquisizione di beni e servizi in violazione dellobbligo indicato nei commi
1, 2 e 3, il rapporto obbligatorio intercorre, ai fini della controprestazione e per la parte non
riconoscibile ai sensi dellarticolo 194, comma 1, lettera e), tra il privato fornitore e lamministratore,
funzionario o dipendente che hanno consentito la fornitura. Per le esecuzioni reiterate o continuative
detto effetto si estende a coloro che hanno reso possibili le singole prestazioni.
201
27.14.5. Agli enti locali che presentino, nellultimo rendiconto deliberato, disavanzo di amministrazione
ovvero indichino debiti fuori bilancio per i quali non sono stati validamente adottati i provvedimenti
di cui allarticolo 193, fatto divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non
espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni gi assunti
nei precedenti esercizi
27.15.
27.15.1. La stipulazione dei contratti deve essere preceduta da apposita determinazione del responsabile del
procedimento di spesa indicante:
a) il fine che con il contratto si intende perseguire;
b) l'oggetto del contratto, la sua forma e le clausole ritenute essenziali;
c) le modalit di scelta del contraente ammesse dalle disposizioni vigenti in materia di
contratti delle pubbliche amministrazioni e le ragioni che ne sono alla base.
27.15.2. Si applicano, in ogni caso, le procedure previste dalla normativa della Unione europea recepita o
comunque vigente nellordinamento giuridico italiano.
27.16.
Il regolamento di contabilit dellente stabilisce le procedure per la fornitura dei modelli e per la
registrazione delle entrate; disciplina, altres le modalit per la comunicazione delle operazioni di riscossione
eseguite, nonch la relativa prova documentale (art. 215)
27.17.
I pagamenti possono avere luogo solo se i mandati risultano emessi entro i limiti dei rispettivi
interventi stanziati in bilancio o dei capitoli per i servizi per conto di terzi. A tal fine lente trasmette al
tesoriere il bilancio di previsione approvato nonch tutte le delibere di variazione e di prelevamento di quote
del fondo di riserva debitamente esecutive (art. 216, c. 1).
27.18.
27.18.1. Lorgano di revisione economico-finanziaria dell'ente provvede con cadenza trimestrale alla verifica
ordinaria di cassa, alla verifica della gestione del servizio di tesoreria e di quello degli altri agenti
contabili di cui allarticolo 233.
27.18.2. Il regolamento di contabilit pu prevedere autonome verifiche di cassa da parte dellamministrazione
dellente.
27.19.
Il regolamento di contabilit pu prevedere la compilazione di conti economici di dettaglio per servizi
o per centri di costo (art. 229, c. 8).
27.20.
Gli enti locali provvedono annualmente allaggiornamento degli inventari (art. 230, c. 7).
27.21.
27.21.1. Entro il termine di due mesi dalla chiusura dellesercizio finanziario, leconomo, il consegnatario di
beni e gli altri soggetti di cui allarticolo 93, comma 2132, rendono il conto della propria gestione
allente locale il quale lo trasmette alla competente sezione giurisdizionale della Corte dei conti entro
60 giorni dallapprovazione del rendiconto.
27.21.2. Gli agenti contabili, a danaro e a materia, allegano al conto, per quanto di rispettiva competenza:
a) il provvedimento di legittimazione del contabile alla gestione;
b) la lista per tipologie di beni;
c) copia degli inventari tenuti dagli agenti contabili;
d) la documentazione giustificativa della gestione;
e) i verbali di passaggio di gestione;
f) le verifiche ed i discarichi amministrativi e per annullamento, variazioni e simili;
g) eventuali altri documenti richiesti dalla Corte dei conti.
132
Art. 93, c. 2. Il Tesoriere ed ogni altro agente contabile che abbia maneggio di pubblico denaro o sia incaricato della gestione dei beni degli enti
locali, nonch coloro che si ingeriscano neglincarichi attribuiti a detti agenti devono rendere il conto della loro gestione e sono soggetti alla
giurisdizione della Corte dei Conti secondo le norme e le procedure previste dalle leggi vigenti.
202
27.21.3. Qualora lorganizzazione dellente locale lo consenta i conti e le informazioni relative agli allegati di
cui ai precedenti commi sono trasmessi anche attraverso strumenti informatici, con modalit da
definire attraverso appositi protocolli di comunicazione.
27.21.4. I conti di cui al comma 1 sono redatti su modello approvato con il regolamento previsto dallarticolo
160.
28.3.1. Con periodicit stabilita dal regolamento di contabilit dellente locale, e comunque almeno una volta
entro il 30 settembre di ciascun anno, lorgano consiliare provvede con delibera ad effettuare la
ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede lorgano consiliare d atto del
permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta
contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali debiti di cui allarticolo
194, per il ripiano delleventuale disavanzo di amministrazione risultante dal rendiconto approvato e,
qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di amministrazione o di
gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero della gestione dei residui, adotta le
misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione allegata al rendiconto dellesercizio
relativo.
28.3.2. Ai fini del comma 2 possono essere utilizzate per lanno in corso e per i due successivi tutte le entrate
e le disponibilit, ad eccezione di quelle provenienti dallassunzione di prestiti e di quelle aventi
specifica destinazione per legge, nonch i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali
disponibili.
28.4.
28.4.1. Con deliberazione consiliare di cui allarticolo 193, comma 2, o con diversa periodicit stabilita dai
regolamenti di contabilit, gli enti locali riconoscono la legittimit dei debiti fuori bilancio derivanti
da:
a) sentenze esecutive;
b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei limiti degli
obblighi derivanti da statuto, convenzione o atti costitutivi, purch sia stato rispettato
lobbligo di pareggio del bilancio di cui allarticolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di
gestione;
c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali,
di societ di capitali costituite per lesercizio di servizi pubblici locali;
d) procedure espropriative o di occupazione durgenza per opere di pubblica utilit;
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3
dellarticolo 191133, nei limiti degli accertati e dimostrati utilit ed arricchimento per
lente, nellambito dellespletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.
133
203
28.4.2. Per il pagamento lente pu provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata di tre
anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i creditori.
28.4.3. Per il finanziamento delle spese suddette, ove non possa documentalmente provvedersi a norma
dellarticolo 193, comma 3, lente locale pu far ricorso a mutui ai sensi degli articoli 202 e seguenti.
Nella relativa deliberazione consiliare viene dettagliatamente motivata limpossibilit di utilizzare
altre risorse134.
28.5.
28.5.1. Il ricorso allindebitamento da parte degli enti locali ammesso esclusivamente nelle forme previste
dalle leggi vigenti in materia e per la realizzazione degli investimenti. Pu essere fatto ricorso a mutui
passivi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio di cui allarticolo 194135 e per altre destinazioni di
legge.
28.5.2. Le relative entrate hanno destinazione vincolata.
28.6.
Per le province, le citt metropolitane, i comuni con popolazione superiore ad 8.000 abitanti e quelli i
cui rendiconti si chiudono in disavanzo ovvero rechino la indicazione di debiti fuori bilancio, il rendiconto
presentato alla Sezione Enti locali della Corte dei Conti per il referto di cui allarticolo 13 del decreto-legge 22
dicembre 1981, n. 786, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1982, n. 51, e successive
modifiche ed integrazioni (art. 227, c. 3).
28.7.
Per le province, le citt metropolitane, i comuni con popolazione superiore ad 8.000 abitanti e quelli i
cui rendiconti si chiudono in disavanzo ovvero rechino lindicazione di debiti fuori bilancio, il rendiconto
presentato alla Sezione Enti locali della Corte dei conti per il referto di cui allarticolo 13 del decreto-legge 22
dicembre 1981, n. 786, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1982, n. 51, e successive
modifiche ed integrazioni (art. 227, c. 3).
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
art.. 268 (Ricostituzione di disavanzo di amministrazione o di debiti fuori bilancio);
art. 268 bis (Procedura straordinaria per fronteggiare ulteriori passivit);
art. 268 ter ( Effetti del ricorso alla procedura straordinaria di cui allart. 268 bis).
N.B.: si riporta il c. 5, art. 23, L. 27.12.2002: I provvedimenti di riconoscimento di debito posti in essere dalle amministrazioni pubbliche di cui
allart. 1, c. 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n, 165, sono trasmessi agli organi di controllo ed alla competente procura della Corte dei Conti.
29.1.1. Il regolamento di contabilit disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del
responsabile finanziario al legale rappresentante dellente, al Consiglio dellente nella persona del suo
presidente, al segretario ed allorgano di revisione ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle
spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni - non compensabili da maggiori entrate o minori
134
Vedasi quanto previsto dallart. 41, L. 28.12.2001, n. 448, riportato in nota allarticolo di cui trattasi nel precedente argomento
INDEBITAMENTO, che, al comma 4, precisa: Per il finanziamento di spese di parte corrente, il comma 3 dellart. 194 del citato T.U., di cui al
D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, si applica limitatamente alla copertura dei debiti fuori bilancio maturati anteriormente alla data di entrata in vigore della
legge costituzionale 18.10.2001, n. 3.
135
Viene ribadito il disposto di cui al c. 3 dellart, 194. Si rinvia alla soprariportata nota.
204
spese - tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione effettuata entro
sette giorni dalla conoscenza dei fatti. Il Consiglio provvede al riequilibrio a norma dellarticolo 193,
entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta della Giunta.
29.2.
Leventuale avanzo di amministrazione, accertato ai sensi dellarticolo 186, pu essere utilizzato:
omissis c) per i provvedimenti necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio di cui allarticolo 193
ove non possa provvedersi con mezzi ordinari, per il finanziamento delle spese di funzionamento non ripetitive
in qualsiasi periodo dellesercizio e per le altre spese correnti solo in sede dassestamento (art. 187, c. 2, lett. c)).
29.3.
29.3.1. Gli enti locali rispettano durante la gestione e nelle variazioni di bilancio il pareggio finanziario e tutti
gli equilibri stabiliti in bilancio per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli
investimenti, secondo le norme contabili recate dal presente testo unico.
29.3.2. Con periodicit stabilita dal regolamento di contabilit dellente locale, e comunque almeno una volta
entro il 30 settembre di ciascun anno, lorgano consiliare provvede con delibera ad effettuare la
ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede lorgano consiliare d atto del
permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta
contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali debiti di cui allarticolo 194,
per il ripiano delleventuale disavanzo di amministrazione risultante dal rendiconto approvato e,
qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di amministrazione o di
gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero della gestione dei residui, adotta le
misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione allegata al rendiconto dellesercizio
relativo.
29.3.3. Ai fini del comma 2 possono essere utilizzate per lanno in corso e per i due successivi tutte le entrate
e le disponibilit, ad eccezione di quelle provenienti dallassunzione di prestiti e di quelle aventi
specifica destinazione per legge, nonch i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali
disponibili.
29.3.4. La mancata adozione, da parte dellente, dei provvedimenti di riequilibrio previsti dal presente
articolo equiparata ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione di cui
allarticolo 141, con applicazione della procedura prevista dal comma 2 del medesimo articolo.
29.4.
29.4.1. Gli enti locali e le aziende speciali sono autorizzate ad assumere mutui, anche se assistiti da contributi
dello Stato o delle regioni, per il finanziamento di opere pubbliche destinate allesercizio di servizi
pubblici, soltanto se i contratti di appalto sono realizzati sulla base di progetti chiavi in mano ed a
prezzo non modificabile in aumento, con procedura di evidenza pubblica e con esclusione della
trattativa privata.
29.4.2. Per le nuove opere di cui al comma 1 il cui progetto generale comporti una spesa superiore al miliardo
di lire, gli enti di cui al comma 1 approvano un piano economico-finanziario diretto ad accertare
lequilibrio economico-finanziario dellinvestimento e della connessa gestione, anche in relazione agli
introiti previsti ed al fine della determinazione delle tariffe.
205
30.1.
30.1.1. Gli enti locali sono tenuti a redigere apposite certificazioni sui principali dati del bilancio di
previsione e del rendiconto. Le certificazioni sono firmate dal segretario e dal responsabile del
servizio finanziario.
30.1.2. Le modalit per la struttura, la redazione e la presentazione delle certificazioni sono stabilite tre
mesi prima della scadenza di ciascun adempimento con decreto del Ministro dellInterno dintesa con
lANCI, con lUPI e con lUNCEM, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale.
30.1.3. La mancata presentazione di un certificato comporta la sospensione dellultima rata del contributo
ordinario dellanno nel quale avviene linadempienza.
30.2.
Gli enti locali di cui allarticolo 2 inviano telematicamente alle Sezioni enti locali il rendiconto
completo di allegati , le informazioni relative al rispetto del patto di stabilit interno, nonch i certificati del
conto preventivo e consuntivo. Tempi, modalit e protocollo di comunicazione per la trasmissione telematica
dei dati sono stabiliti con decreto di natura non regolamentare del Ministero dellEconomia e delle Finanze,
sentite la Conferenza Stato, Citt e Autonomie locali e la Corte dei Conti (art. 227, c. 6)138.
137
cc. 166, 167 e 168, L. 23.12.2005, n. 266: 166. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e del coordinamento della finanza
pubblica, gli organi degli Enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte
dei Conti una relazione sul bilancio di previsione dellesercizio di competenza e sul rendiconto dellesercizio medesimo.
167. La Corte dei Conti definisce unitariamente criteri e linee guida cui debbono attenersi gli organi degli Enti locali di revisione economicofinanziaria nella predisposizione della relazione di cui al comma 166, che, in ogni caso, deve dare conto del rispetto degli obiettivi annuali posti
dal patto di stabilit interno, dellosservanza del vincolo previsto in materia dindebitamento dallart. 119, ultimo comma, della Costituzione,
e di ogni grave irregolarit contabile e finanziaria in ordine alle quali lamministrazione non abbia adottato le misure correttive segnalate
dallOrgano di revisione.
168. Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti
difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sulladozione da
parte dellEnte locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di
stabilit interno.
138
206
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
art.. 242 (Individuazione degli enti locali strutturalmente deficitari e relativi controlli), cc. 1 e 2;
Art. 243 (Controlli per gli enti locali strutturalmente deficitari, enti locali dissestati ed altri enti), cc. 2, 3, 4, 6, lett. a) e7;
31.2.
Gli enti locali, ad eccezione degli enti in stato di dissesto finanziario sino allemanazione del decreto
di cui all'articolo 261, comma 3, possono disporre lutilizzo, in termini di cassa, di entrate aventi specifica
destinazione per il finanziamento di spese correnti, anche se provenienti dallassunzione di mutui con
istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo non superiore allanticipazione di tesoreria
disponibile ai sensi dellarticolo 222 (art. 195, c. 1).
31.3.
Al conto del bilancio sono annesse la tabella dei parametri di riscontro della situazione di
deficitariet strutturale e la tabella dei parametri gestionali con andamento triennale. Le tabelle sono altres
allegate al certificato del rendiconto (art. 228, c. 5)139.
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, ci si limita a richiamare gli altri articoli che regolano la materia
indicando unicamente il numero ed il titolo:
art. 155 Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali;
art. 159 Norme sulle esecuzioni nei confronti degli enti locali
art. 195 Utilizzo di entrate a specifica destinazione, c. 1
art. 242, Individuazione degli enti locali strutturalmente deficitari e relativi controlli
art. 243 Controlli per gli enti locali strutturalmente deficitari, enti locali dissestati ed altri enti
art. 244 Dissesto finanziario
art. 245 Soggetti della procedura di risanamento
art. 246 Deliberazione di dissesto
art. 247 Omissione della deliberazione di dissesto
art. 248 Conseguenze della dichiarazione di dissesto
art. 249 Limiti alla contrazione di nuovi mutui
art. 250 Gestione del bilancio durante la procedura di risanamento
art. 251 Attivazione delle entrate proprie (vedasi art. 31, c. 15, L. 27.12.2002, n. 289 che ha abrogato le disposizioni del Titolo VIII140 della
parte II del TUEL che disciplinano lassunzione di mutui per il risanamento dellente locale dissestato nonch la contribuzione statale sul relativo
2. Il certificato firmato dal segretario e dal responsabile del servizio finanziario ove esista.
3. Con lapposizione della firma in calce alla certificazione cartacea del bilancio preventivo, il segretario ed il responsabile del servizio finanziario
attestano inoltre che gli archivi contenuti nel floppy disk, contengono gli stessi dati da cui e' stata prodotta la stampa su modulo continuo.
Art. 5
1. I soggetti interessati ad ottenere lomologazione del proprio software, necessario per la predisposizione delle certificazioni informatizzate,
dovranno preventivamente richiedere, entro 15 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale, al Ministero
dellInterno - Dipartimento per gli affari interni e territoriali - Direzione centrale della finanza locale - Piazza del Viminale - Roma, lapposita copia
del tracciato record. La richiesta puo' essere anche inoltrata via e-mail al seguente indirizzo [email protected]. Gli interessati,
successivamente, devono presentare il pacchetto applicativo su CD ROM entro e non oltre il trentacinquesimo giorno dalla data di pubblicazione del
presente decreto.
2. L'mologazione ministeriale verr rilasciata previo riscontro del software sviluppato, degli archivi e delle stampe del certificato in versione
informatizzata che glinteressati dovranno inviare allindirizzo sopracitato.
3. La suddetta omologazione non verr concessa ai soggetti che dopo aver consegnato un software non conforme ai dettati ed alle modalit tecniche
richiesti dal Ministero presenteranno per la terza volta un software ritenuto ancora non idoneo.
139
140
207
onere di ammortamento, fatta eccezione per il risanamento degli enti dissestati la cui deliberazione di dissesto stata adottata prima della data di
entrata in vigore della legge costituzionale n. 3 del 2001.)
art. 252 Composizione, nomina e attribuzioni (n.d.r.: dellorgano straordinario di liquidazione)
art. 253 Poteri organizzatori ( id.)
art. 254 Rilevazione della massa passiva (n.d.r.: da parte dellorgano straordinario di liquidazione)
art. 255 Acquisizione e gestione dei mezzi finanziari per il risanamento (id.)- Vedasi altres D.M. 9.4.2001
art. 256 Liquidazione e pagamento della massa passiva (id)
art. 257 Debiti non ammessi alla liquidazione
art. 258 Modalit semplificate di accertamento e liquidazione dei debiti (id)
art. 259 Bilancio stabilmente riequilibrato
art. 260 Collocamento in disponibilit del personale eccedente
art. 261 Istruttoria e decisione sullipotesi di bilancio stabilmente equilibrato
art. 262 Inosservanza degli obblighi relativi allipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato
art. 263 Determinazione delle medie nazionali per classi demografiche delle risorse di parte corrente e della consistenza delle dotazioni
organiche
art. 264 Deliberazione del bilancio di previsione stabilmente riequilibrato
art. 265 Durata della procedura di risanamento ed attuazione delle prescrizioni recate dal decreto di approvazione dellipotesi di bilancio
stabilmente riequilibrato
art. 266 Prescrizioni in materia di investimenti
art. 267 Prescrizioni sulla dotazione organica
art. 268 Ricostituzione di disavanzo di amministrazione o di debiti fuori bilancio
art. 268 bis Procedura straordinaria per fronteggiare ulteriori passivit
art. 268 ter Effetti del ricorso alla procedura straordinaria di cui allart. 268 bis
art. 269 Modalit applicative della procedura di risanamento
N. B.: lart. 31, c. 15, L. 27.12.2002, n. 289, ha abrogato le disposizioni del Titolo VIII141 della parte II del TUEL che disciplinano lassunzione
di mutui per il risanamento dellente locale dissestato nonch la contribuzione statale sul relativo onere di ammortamento, fatta eccezione per il
risanamento degli enti dissestati la cui deliberazione di dissesto stata adottata prima della data di entrata in vigore della legge costituzionale n.
3 del 2001.
Art. 5, c.c. 1 e 2, D.L. 29.3.2004, n. 80, conv. L. art. 1, L. 28.5.2004, n. 140: 1. Allart. 31 della L. 27.12.2002, n. 289, e successive
modificazioni, il comma 15 sostituito dal seguente: 15. In attesa che venga data attuazione al Titolo V della parte seconda della
Costituzione e che venga formulata la proposta al Governo dallAlta Commissione di cui allart. 3, comma 1, lett.b), della presente
legge, in ordine ai principi generali del coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, le disposizioni del Titolo VIII
della parte II del testo unico delle leggi sullordinamento degli Enti locali, di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, che disciplinano
lassunzione di mutui per il risanamento dellEnte locale dissestato, nonch la contribuzione statale sul relativo onere di ammortamento
non trovano applicazione nei confronti degli Enti locali che hanno deliberato lo stato di dissesto finanziario a decorrere dalla data di
entrata in vigore della L. Cost. n. 3 del 2001. Resta ferma per tali enti la facolt di assumere mutui, senza oneri a carico dello Stato, per
il finanziamento di passivit correlate a spese di investimento, nonch per il ripiano di passivit correlate a spese correnti purch queste
ultime siano maturate entro la data di entrata in vigore della L. Cost. n. 3 del 2001. Al fine di agevolare la gestione liquidatoria degli
enti locali in stato di dissesto finanziario, dichiarato a decorrere dalla data di entrata in vigore della L. Cost. n. 3 del 2001 e fino al
31.12.2003, stanziata la somma annua di 600.000 euro per il triennio 2004 - 2006. Il contributo annuale spettante al singolo ente,
erogato dal Ministero dellInterno in base alla popolazione residente, acquisito ed utilizzato dall'organo straordinario della
liquidazione per il finanziamento della massa passiva rilevata.
2. Ai fini dell'applicazione degli artt. 252, comma 4, e 254, comma 3, del Testo Unico delle leggi sullordinamento degli enti locali, di cui al D.
Lgs. 18.8.2000, n. 267, sintendono compresi nelle fattispecie ivi previste tutti i debiti correlati ad atti e fatti di gestione verificatisi entro il 31
dicembre dellanno precedente a quello dell'ipotesi di bilancio riequilibrato, pur se accertati, anche con provvedimento giurisdizionale,
successivamente a tale data ma, comunque, non oltre quella di approvazione del Rendiconto della gestione di cui allart. 256, comma 11, del
medesimo Testo Unico.
Art. 1 octies, D.L. 31.3.2005, n. 44, conv. L. 31.5.2005, n. 88. In deroga alla normativa vigente, a favore dei comuni i cui organi consiliari
sono stati sciolti ai sensi dellart. 143 del T.U. di cui al D.Lgs. n. 267 del 2000. e su richiesta della commissione straordinaria nominata ai sensi
dellart. 144 del citato T.U., il Ministero dellInterno provvede ad erogare in unica soluzione i trasferimenti erariali correnti e la quota di
compartecipazione al gettito dellIRPEF spettanti per lanno 2005.
142
Art. 1, cc. 9, 10,11 e 1210, D.L. 12.7.2004, n. 168, conv. L. art. 1. L. 30.7.2004, n. 191: : 9. La spesa annua sostenuta nellanno 2004
dalle pubbliche amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D. Lgs. 30.3.2001, n. 165, escluse le universit, gli enti di ricerca e gli
organismi equiparati, per studi ed incarichi di consulenza conferiti a soggetti estranei allamministrazione, deve essere non superiore alla
spesa annua mediamente sostenuta nel biennio 2001 e 2002, ridotta del 15 per cento. Laffidamento di incarichi di studio o di ricerca,
ovvero di consulenze a soggetti estranei allamministrazione in materie e per oggetti rientranti nelle competenze della struttura burocratica
dell'ente, deve essere adeguatamente motivato ed possibile soltanto nei casi previsti dalla legge ovvero nellipotesi di eventi straordinari.
In ogni caso va preventivamente comunicato agli Organi di controllo ed agli Organi di revisione di ciascun ente. Laffidamento di
incarichi in assenza dei presupposti di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilit erariale. Le
pubbliche amministrazioni, nellesercizio dei diritti dell'azionista nei confronti delle societ di capitali a totale partecipazione pubblica,
adottano le opportune direttive per conformarsi ai principi di cui al presente comma. Le predette direttive sono comunicate in via
preventiva alla Corte dei conti. La disposizione di cui al presente comma non si applica agli organismi collegiali previsti per legge o per
regolamento, ovvero dichiarati comunque indispensabili ai sensi dellart. 18 della L. 28.12.2001, n. 448.
208
32.1.
32.1.1. Gli enti locali, nellambito della loro autonomia normativa ed organizzativa, individuano strumenti e
metodologie adeguati a:
a) garantire attraverso il controllo di regolarit amministrativa e contabile, la legittimit,
regolarit e correttezza dell'azione amministrativa;
b) verificare, attraverso il controllo di gestione, lefficacia, efficienza ed economicit
dellazione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di
correzione, il rapporto tra costi e risultati;
c) valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale;
d) valutare ladeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi
ed altri strumenti di determinazione dellindirizzo politico, in termini di congruenza tra
risultati conseguiti e obiettivi predefiniti.
32.1.2. I controlli interni sono ordinati secondo il principio della distinzione tra funzioni dindirizzo e compiti
di gestione, quale risulta dagli articoli 3, comma 1, lettere b) e c), e 14 del decreto legislativo 3
febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni ed integrazioni.
32.1.3. Lorganizzazione dei controlli interni effettuata dagli enti locali anche in deroga agli altri principi di
cui allarticolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286.
32.1.4. Per leffettuazione dei controlli di cui al comma 1, pi enti locali possono istituire uffici unici,
mediante convenzione che ne regoli le modalit di costituzione e di funzionamento.
32.1.5. Nellambito dei comitati provinciali per la pubblica amministrazione, dintesa con le province, sono
istituite apposite strutture di consulenza e supporto, delle quali possono avvalersi gli enti locali per
lesercizio dei controlli previsti dal decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286. A tal fine, i predetti
comitati possono essere integrati con esperti nelle materie di pertinenza.
36.1.
La Corte dei Conti esercita il controllo sulla gestione degli enti locali, ai sensi delle disposizioni di
cui alla legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni e integrazioni (art. 148).
32.2.
10. La spesa annua sostenuta nellanno 2004 dalle Pubbliche amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, per
missioni allestero e spese di rappresentanza, relazioni pubbliche e convegni, deve essere non superiore alla spesa annua mediamente
sostenuta negli anni dal 2001 al 2003, ridotta del 15 per cento. Gli atti e i contratti posti in essere, dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, in violazione della disposizione contenuta nel primo periodo del presente comma costituiscono illecito disciplinare e
determinano responsabilit erariale. Gli Organi di controllo e gli Organi di revisione di ciascun ente vigilano sulla corretta applicazione
del presente comma. Il limite di spesa stabilito dal presente comma pu essere superato in casi eccezionali, previa adozione di un motivato
provvedimento adottato dallOrgano di vertice dellAmministrazione, da comunicare preventivamente agli Organi di controllo ed agli
Organi di revisione dellente.
11. In coerenza con le riduzioni di spesa per consumi intermedi previste dal presente articolo, ai fini della tutela dellunit economica della
Repubblica, ciascuna regione a statuto ordinario, ciascuna provincia e ciascun comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti
concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2004 - 2006 assicurando che la spesa per lacquisto di beni e
servizi, esclusa quella dipendente dalla prestazione di servizi correlati a diritti soggettivi dellutente, sostenuta nellanno 2004 non sia
superiore alla spesa annua mediamente sostenuta negli anni dal 2001 al 2003, ridotta del 10 per cento. Tale riduzione si applica anche alla
spesa per missioni allestero e per il funzionamento di uffici allestero, nonch alle spese di rappresentanza, relazioni pubbliche e
convegni ed alla spesa per studi ed incarichi di consulenza conferiti a soggetti estranei allAmministrazione, inclusi quelli ad alto
contenuto di professionalit conferiti ai sensi del comma 6 dellart. 110 del T.U. delle leggi sullordinamento degli enti locali di cui al
D.Lgs. 18.8.2000, n. 267. Si applicano il secondo, il terzo, il quarto, il quinto ed il sesto periodo del comma 9, nonch il secondo, il terzo
ed il quarto periodo del comma 10. Per le regioni e gli enti locali che hanno rispettato, nellanno 2003 e fino al 30 giugno 2004, gli
obiettivi previsti relativamente al Patto di stabilit interno, la riduzione del 10 per cento non si applica con riferimento alle spese che siano
gi state impegnate alla data di entrata in vigore del presente decreto.
12. Al fine di potenziare lattivit di formazione dei pubblici dipendenti, razionalizzandone i relativi costi, la Scuola superiore della
Pubblica amministrazione e le altre Scuole superiori pubbliche di formazione svolgono prioritariamente la loro attivit a favore dei predetti
dipendenti. Le Pubbliche amministrazioni, ad eccezione delle Regioni e degli Enti locali, per lespletamento dellattivit di formazione
utilizzano prioritariamente le predette Scuole ed il Formez; soltanto nel caso di documentata impossibilit di fare ricorso alle stesse,
possono affidare allesterno, in tutto o in parte, lorganizzazione e lo svolgimento di tale attivit, nel rispetto della normativa comunitaria
in materia di appalti di servizi e, comunque, previo espletamento di procedure ad evidenza pubblica ed a condizione che il prezzo
dellaffidamento sia inferiore a quello praticato dalle Scuole anzidette. Resta salva lapplicazione delle norme vigenti in materia di
formazione del personale della scuola.
Vedasi, altres la Circ. 3.8.2004 del Ragioniere generale dello Stato
209
32.2.1. Al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi programmati, la corretta ed economica gestione
delle risorse pubbliche, limparzialit ed il buon andamento della pubblica amministrazione e la
trasparenza dellazione amministrativa, gli enti locali applicano il controllo di gestione secondo le
modalit stabilite dal presente titolo, dai propri statuti e regolamenti di contabilit.
32.2.2. Il controllo di gestione la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi
programmati e, attraverso lanalisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantit
e qualit dei servizi offerti, la funzionalit dellorganizzazione dellente, lefficacia, lefficienza ed il
livello di economicit nellattivit di realizzazione dei predetti obiettivi.
32.3.
32.3.1. 1. Il controllo di gestione, di cui allarticolo 147, comma 1 lettera b), ha per oggetto lintera attivit
amministrativa e gestionale delle province, dei comuni, delle comunit montane, delle unioni dei
comuni e delle citt metropolitane ed svolto con una cadenza periodica definita dal regolamento di
contabilit dellente.
32.3.2. Il controllo di gestione si articola almeno in tre fasi:
a) predisposizione di un piano dettagliato di obiettivi;
b) rilevazione dei dati relativi ai costi ed ai proventi nonch rilevazione dei risultati
raggiunti;
c) valutazione dei dati predetti in rapporto al piano degli obiettivi al fine di verificare il loro
stato di attuazione e di misurare lefficacia, lefficienza ed il grado di economicit
dellazione intrapresa.
32.3.3. Il controllo di gestione svolto in riferimento ai singoli servizi e centri di costo, ove previsti,
verificando in maniera complessiva e per ciascun servizio i mezzi finanziari acquisiti, i costi dei
singoli fattori produttivi, i risultati qualitativi e quantitativi ottenuti e, per i servizi a carattere
produttivo, i ricavi.
32.3.4. La verifica dellefficacia, dellefficienza e della economicit dellazione amministrativa svolta
rapportando le risorse acquisite ed i costi dei servizi, ove possibile per unit di prodotto, ai dati
risultanti dal rapporto annuale sui parametri gestionali dei servizi degli enti locali di cui allarticolo
228, comma 7.
32.4.
32.4.1. La struttura operativa alla quale assegnata la funzione del controllo di gestione fornisce le
conclusioni del predetto controllo agli amministratori ai fini della verifica dello stato di attuazione
degli obiettivi programmati ed ai responsabili dei servizi affinch questi ultimi abbiano gli elementi
necessari per valutare landamento della gestione dei servizi di cui sono responsabili (art. 198).
32.4.2. Nellambito dei sistemi di controllo di gestione di cui agli articoli 196, 197 e 198, la struttura
operativa alla quale assegnata la funzione del controllo di gestione fornisce la conclusione del
predetto controllo, oltre che agli amministratori ed ai responsabili dei servizi ai sensi di quanto
previsto dallarticolo 198, anche alla Corte dei Conti (art. 198 bis)
32.5.
Ulteriori parametri di efficacia ed efficienza contenenti indicazioni uniformi possono essere
individuati dal regolamento di contabilit dellente locale (art. 228, c. 6).
32.6.
Il regolamento di contabilit pu prevedere la compilazione di conti economici di dettaglio per
servizi o per centri di costo (art. 229, c. 8)
33. ECONOMICIT
210
Non sempre stata rispettata la progressione numerica degli articoli in quanto, dove ritenuto utile e possibile, si e preferito avvicinare quelli comuni
ai vari argomenti.
33.1.
Controllo di gestione
33.1.1. Al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi programmati, la corretta ed economica gestione
delle risorse pubbliche, limparzialit ed il buon andamento della pubblica amministrazione e la
trasparenza dellazione amministrativa, gli enti locali applicano il controllo di gestione secondo le
modalit stabilite dal presente titolo, dai propri statuti e regolamenti di contabilit (art. 196, c. 1).
33.1.2. Il controllo di gestione la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi
programmati e, attraverso lanalisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantit
e qualit dei servizi offerti, la funzionalit dellorganizzazione dellente, lefficacia, lefficienza ed il
livello di economicit nellattivit di realizzazione dei predetti obiettivi (art. 196, c. 2).
33.3.
33.3.1. Il controllo di gestione si articola in almeno tre fasi. omissis c) valutazione dei dati predetti in
rapporto al piano degli obiettivi al fine di verificare il loro stato di attuazione e di misurare lefficacia,
lefficienza ed il grado di economicit dellazione intrapresa.(c. 2, lett. c))
33.3.2. Il controllo di gestione svolto in riferimento ai singoli servizi e centri di costo, ove previsti,
verificando in maniera complessiva e per ciascun servizio i mezzi finanziari acquisiti, i costi dei
singoli fattori produttivi, i risultati qualitativi e quantitativi ottenuti e, per i servizi a carattere
produttivo, i ricavi. (c. 3)
33.3.3. La verifica dellefficacia, dellefficienza e delleconomicit dellazione amministrativa svolta
rapportando le risorse acquisite ed i costi dei servizi, ove possibile per unit di prodotto, ai dati
risultanti dal rapporto annuale sui parametri gestionali dei servizi degli enti locali di cui allarticolo
228, comma 7. (c. 4)
33.4.
Le tariffe dei servizi pubblici di cui al comma 1 sono determinati in base ai seguenti criteri:
a) la corrispondenza tra costi e ricavi in modo da assicurare la integrale copertura dei costi,
ivi compresi gli oneri di ammortamento tecnico finanziario;
b) lequilibrato rapporto tra i finanziamenti raccolti ed il capitale investito;
c) lentit dei costi di gestione delle opere, tenendo conto anche degli investimenti e della
qualit del servizio (art. 201, c. 4)
33.5.
Ulteriori parametri di efficacia ed efficienza contenenti indicazioni uniformi possono essere
individuati dal regolamento di contabilit dellente locale (art. 228, c. 6).
33.6.
33.6.1. Il conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi dellattivit dellente secondo criteri di
competenza economica. Comprende gli accertamenti e gli impegni del conto del bilancio, rettificati
al fine di costituire la dimensione finanziaria dei valori economici riferiti alla gestione di competenza,
le insussistenze e sopravvenienze derivanti dalla gestione dei residui e gli elementi economici non
rilevati nel conto del bilancio (c. 1).
33.6.2. Il regolamento di contabilit pu prevedere la compilazione di conti economici di dettaglio per servizi
o per centri di costo (c. 8).
33.7.
Contabilit economica:
33.7.1. I risultati di gestione sono rilevati anche mediante contabilit economica e dimostrati nel rendiconto
comprendente il conto del bilancio e il conto del patrimonio (art. 151, c. 5)143.
143
In coerenza con quanto previsto dallart. 10, c. 1, D.Lgs. 7.8.1997, n.279; vedasi altres art. 59, D.Lgs. 30.3.2001, n.165.
211
33.7.2. Gli enti locali, ai fini della predisposizione del rendiconto della gestione, adottano il sistema di
contabilit che pi ritengono idoneo per le proprie esigenze (art. 232).
33.8.
Lorgano di revisione svolge le seguenti funzioni: omissis d) relazione sulla proposta di
deliberazione consiliare del Rendiconto della gestione e sullo Schema di rendiconto entro il termine, previsto
dal Regolamento di contabilit e comunque non inferiore a 20 giorni, decorrente dalla trasmissione della stessa
proposta approvata dallorgano esecutivo. La relazione contiene lattestazione sulla corrispondenza del
rendiconto alle risultanze della gestione nonch rilievi, considerazioni e proposte tendenti a conseguire
efficienza, produttivit ed economicit della gestione; (art. 239, c. 1, lett. d))
34. INVESTIMENTI
34.3.
Si considerano, altres, impegnati gli stanziamenti per spese correnti e per spese di investimento
correlati ad accertamenti dentrate aventi destinazione vincolata per legge (art. 183, c. 5, ultimo periodo).
34.4.
34.4.1. Per lattivazione degli investimenti gli enti locali possono utilizzare:
a) entrate correnti destinate per legge agli investimenti;
b) avanzi di bilancio, costituiti da eccedenze di entrate correnti rispetto alle spese correnti
aumentate delle quote capitali di ammortamento dei prestiti;
c) entrate derivanti dallalienazione di beni e diritti patrimoniali, riscossioni di crediti,
proventi da concessioni edilizie e relative sanzioni;
d) entrate derivanti da trasferimenti in conto capitale dello Stato, delle Regioni, da altri
interventi pubblici e privati finalizzati agli investimenti, da interventi finalizzati da parte
di organismi comunitari e internazionali;
e) avanzo di amministrazione, nelle forme disciplinate dallarticolo 187;
f) mutui passivi;
g) altre forme di ricorso al mercato finanziario consentite dalla legge.
34.5.
34.5.1. Per tutti gli investimenti degli enti locali, comunque finanziati, lorgano deliberante, nellapprovare il
progetto od il piano esecutivo dellinvestimento, d atto della copertura delle maggiori spese derivanti
dallo stesso nel bilancio pluriennale originario, eventualmente modificato dallorgano consiliare, ed
assume impegno di inserire nei bilanci pluriennali successivi le ulteriori o maggiori previsioni di
spesa relative ad esercizi futuri, delle quali redatto apposito elenco.
34.6.
34.6.1. Gli enti locali e le aziende speciali sono autorizzate ad assumere mutui, anche se assistiti da contributi
dello Stato o delle regioni, per il finanziamento di opere pubbliche destinate allesercizio di servizi
pubblici, soltanto se i contratti di appalto sono realizzati sulla base di progetti chiavi in mano ed a
prezzo non modificabile in aumento, con procedura di evidenza pubblica e con esclusione della
trattativa privata.
34.6.2.
Per le nuove opere di cui al comma 1 il cui progetto generale comporti una spesa superiore al
miliardo di lire, gli enti di cui al comma 1 approvano un piano economico-finanziario diretto ad
accertare lequilibrio economico-finanziario dellinvestimento e della connessa gestione, anche in
relazione agli introiti previsti ed al fine della determinazione delle tariffe.
c)
34.7.
lentit dei costi di gestione delle opere, tenendo conto anche degli investimenti e della
qualit del servizio.
34.7.1. Il ricorso allindebitamento da parte degli enti locali ammesso esclusivamente nelle forme previste
dalle leggi vigenti in materia e per la realizzazione deglinvestimenti. Pu essere fatto ricorso a mutui
passivi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio di cui allarticolo 194 e per altre destinazioni di
legge.
34.7.2. Le relative entrate hanno destinazione vincolata.
34.8.
Ove nel corso dellesercizio si renda necessario attuare nuovi investimenti o variare quelli gi in atto,
lorgano consiliare adotta apposita variazione al bilancio annuale, fermo restando ladempimento degli
obblighi di cui al comma 1. Contestualmente modifica il bilancio pluriennale e la relazione previsionale e
programmatica per la copertura degli oneri derivanti dallindebitamento e per la copertura delle spese di
gestione (art. 203, c. 2).
34.9.
I contratti di mutuo con enti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, dallIstituto nazionale di previdenza
per i dipendenti dellamministrazione pubblica e dallIstituto per il credito sportivo, devono, a pena di nullit,
essere stipulati in forma pubblica e contenere le seguenti clausole e condizioni: omissis e) deve essere
indicata la natura della spesa da finanziare con il mutuo e, ove necessario, avuto riguardo alla tipologia
dellinvestimento, dato atto dellintervenuta approvazione del progetto definitivo o esecutivo, secondo le
norme vigenti; (art. 204, c. 2, lett. e))
34.10.
Lente mutuatario utilizza il ricavato del mutuo sulla base dei documenti giustificativi della spesa
ovvero sulla base di stati di avanzamento dei lavori. Ai relativi titoli di spesa data esecuzione dai Tesorieri
solo se corredati di una dichiarazione dellente locale che attesti il rispetto delle predette modalit dutilizzo.
Art. 54, D.lgs. 15.12.1997, n. 446: 1. Le province e i comuni approvano le tariffe e i prezzi pubblici ai fini dellapprovazione del bilancio di
previsione.
1 bis. Le tariffe ed i prezzi pubblici possono comunque essere modificati, in presenza di rilevanti incrementi nei costi relativi ai servizi stessi, nel
corso dellesercizio finanziario. Lincremento delle tariffe non ha effetto retroattivo.
Art. 53, c. 16, L. 23.12.2000, n. 388. Il termine per deliberare le aliquote e le tariffe dei tributi locali, omissis , nonch per approvare i
regolamenti relativi alle entrate degli enti locali, stabilito entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. I
regolamenti sulle entrate, anche se approvati successivamente allinizio dellesercizio, purch entro il termine di cui sopra, hanno effetto dall1
gennaio dellanno di riferimento.
213
35.6.
A ciascun ente locale spettano le tasse, i diritti, le tariffe e i corrispettivi sui servizi di propria
competenza. Gli enti locali determinano per i servizi pubblici tariffe o corrispettivi a carico degli utenti, anche
in modo non generalizzato. Lo Stato e le Regioni, qualora prevedano per legge casi di gratuit nei servizi di
competenza dei comuni e delle province ovvero fissino prezzi e tariffe inferiori al costo effettivo della
prestazione, debbono garantire agli enti locali risorse finanziarie compensative (art. 149, c. 8).
35.7.
35.7.1. Gli enti interessati approvano le tariffe dei servizi pubblici in misura tale da assicurare lequilibrio
economico-finanziario dellinvestimento e della connessa gestione. I criteri per il calcolo della tariffa
relativa ai servizi stessi sono i seguenti:
a) la corrispondenza tra costi e ricavi in modo da assicurare la integrale copertura dei costi,
ivi compresi gli oneri di ammortamento tecnico - finanziario;
b) lequilibrato rapporto tra i finanziamenti raccolti ed il capitale investito;
c) lentit dei costi di gestione delle opere, tenendo conto anche degli investimenti e della
qualit del servizio;
d) ladeguatezza della remunerazione del capitale investito, coerente con le prevalenti
condizioni di mercato.
35.7.2. La tariffa costituisce il corrispettivo dei servizi pubblici; essa determinata e adeguata ogni anno dai
soggetti proprietari, attraverso contratti di programma di durata poliennale, nel rispetto del
disciplinare e dello statuto conseguenti ai modelli organizzativi prescelti.
35.7.3. Qualora i servizi siano gestiti da soggetti diversi dallente pubblico per effetto di particolari
convenzioni e concessioni dellente o per effetto del modello organizzativo di societ mista, la tariffa
riscossa dal soggetto che gestisce i servizi pubblici.
35.8.
35.9.
35.9.1. Gli enti locali e le aziende speciali sono autorizzate ad assumere mutui, anche se assistiti da contributi
dello Stato o delle regioni, per il finanziamento di opere pubbliche destinate allesercizio di servizi
pubblici, soltanto se i contratti di appalto sono realizzati sulla base di progetti chiavi in mano ed a
prezzo non modificabile in aumento, con procedura di evidenza pubblica e con esclusione della
trattativa privata.
35.9.2. Le tariffe dei servizi pubblici di cui al comma 1 sono determinati in base ai seguenti criteri:
a) la corrispondenza tra costi e ricavi in modo da assicurare la integrale copertura dei costi,
ivi compresi gli oneri di ammortamento tecnico finanziario;
b) lequilibrato rapporto tra i finanziamenti raccolti ed il capitale investito;
c) lentit dei costi di gestione delle opere, tenendo conto anche degli investimenti e della
qualit del servizio.
35.10.
Al bilancio di previsione sono allegati i seguenti documenti:
(
omissis ) e) le deliberazioni con le quali sono determinati, per lesercizio successivo, le tariffe, le
aliquote dimposta e le eventuali maggiori detrazioni, le variazioni dei limiti di reddito per i tributi locali e per i
servizi locali, nonch, per i servizi a domanda individuale, i tassi di copertura in percentuale del costo di
gestione dei servizi stessi (art. 172, c. 1, lett. e)).
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
art. 243 (Controlli per gli enti locali strutturalmente deficitari, enti locali dissestati ed altri enti), cc. 2, 3, 4, 6, lett. a) e7;
art. 251 (Attivazione delle entrate proprie).
214
36.3.1. Gli enti locali, nellambito della loro autonomia normativa ed organizzativa, individuano strumenti e
metodologie adeguati a:
e) garantire attraverso il controllo di regolarit amministrativa e contabile, la legittimit,
regolarit e correttezza dell'azione amministrativa;
f) verificare, attraverso il controllo di gestione, lefficacia, efficienza ed economicit
dellazione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di
correzione, il rapporto tra costi e risultati;
g) valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale;
h) valutare ladeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi
ed altri strumenti di determinazione dellindirizzo politico, in termini di congruenza tra
risultati conseguiti e obiettivi predefiniti.
36.3.2. I controlli interni sono ordinati secondo il principio della distinzione tra funzioni dindirizzo e compiti
di gestione, quale risulta dagli articoli 3, comma 1, lettere b) e c), e 14 del decreto legislativo 3
febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni ed integrazioni.
36.3.3. Lorganizzazione dei controlli interni effettuata dagli enti locali anche in deroga agli altri principi di
cui allarticolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286.
36.3.4. Per leffettuazione dei controlli di cui al comma 1, pi enti locali possono istituire uffici unici,
mediante convenzione che ne regoli le modalit di costituzione e di funzionamento.
36.3.5. Nellambito dei comitati provinciali per la pubblica amministrazione, dintesa con le province, sono
istituite apposite strutture di consulenza e supporto, delle quali possono avvalersi gli enti locali per
lesercizio dei controlli previsti dal decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286. A tal fine, i predetti
comitati possono essere integrati con esperti nelle materie di pertinenza.
36.4.
La Corte dei Conti esercita il controllo sulla gestione degli enti locali, ai sensi delle disposizioni di
cui alla legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni e integrazioni (art. 148)145.
145
cc. 166, 167, 168 e 173, L. 23.12.2005, n. 266: 166. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e del coordinamento della finanza
pubblica, gli organi degli Enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte
dei Conti una relazione sul bilancio di previsione dellesercizio di competenza e sul rendiconto dellesercizio medesimo.
167. La Corte dei Conti definisce unitariamente criteri e linee guida cui debbono attenersi gli organi degli Enti locali di revisione economicofinanziaria nella predisposizione della relazione di cui al comma 166, che, in ogni caso, deve dare conto del rispetto degli obiettivi annuali posti
dal patto di stabilit interno, dellosservanza del vincolo previsto in materia dindebitamento dallart. 119, ultimo comma, della Costituzione,
e di ogni grave irregolarit contabile e finanziaria in ordine alle quali lamministrazione non abbia adottato le misure correttive segnalate
dallOrgano di revisione.
168. Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti
difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sulladozione da
parte dellEnte locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di
stabilit interno.
173. Gli atti di spesa relativi ai commi 9, 10, 56 e 57 (n.d.r.: concernenti rispettivamente: studi ed incarichi di consulenza conferiti ad estranei;
relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicit e di rappresentanza; indennit, compensi, retribuzioni, o altre utilit comunque denominate,
corrisposti per incarichi di consulenza; contratti di consulenza il richiamo dei cc. 56 e 57 appare ridondante) di importo superiore a 5.000 euro
devono essere trasmessi alla competente Sezione della Corte dei Conti per lesercizio del controllo successivo sulla gestione.
215
36.5.
Il regolamento di contabilit disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del
responsabile finanziario al legale rappresentante dellente, al consiglio dellente nella persona del suo
presidente, al segretario ed allorgano di revisione ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese
correnti evidenzi il costituirsi di situazioni, non compensabili da maggiori entrate o minori spese, tali da
pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione effettuata entro sette giorni dalla
conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a norma dell'articolo 193, entro trenta giorni dal
ricevimento della segnalazione, anche su proposta della Giunta (art. 153, c. 6).
36.6.
36.6.1. Lorgano di revisione economico-finanziaria dellente provvede con cadenza trimestrale alla verifica
ordinaria di cassa, alla verifica della gestione del Servizio di tesoreria e di quello degli altri agenti
contabili di cui allarticolo 233.
36.6.2. Il Regolamento di contabilit
dellamministrazione dellente.
pu
prevedere
autonome
verifiche
di
cassa
da
parte
36.7.
Si provvede a verifica straordinaria di cassa a seguito del mutamento della persona del sindaco, del
Presidente della provincia, del sindaco metropolitano e del presidente della comunit montana. Alle operazioni
di verifica intervengono gli amministratori che cessano dalla carica e coloro che la assumono, nonch il
segretario, il responsabile del servizio finanziario e lorgano di revisione dellente (art. 224).
36.8.
36.12.1. Il collegio dei revisori validamente costituito anche nel caso in cui siano presenti solo due
componenti.
36.12.2. Il collegio dei revisori redige un verbale delle riunioni, ispezioni, verifiche, determinazioni e decisioni
adottate.
36.13.
Si tengano presenti gli effetti consequenziali allabrogazione dellart. 130 della Costituzione
216
b) pareri sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti allegati e sulle variazioni
di bilancio. Nei pareri espresso un motivato giudizio di congruit, di coerenza e di
attendibilit contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti, anche
tenuto conto del parere espresso dal responsabile del servizio finanziario ai sensi
dellarticolo 153, delle variazioni rispetto allanno precedente, dellapplicazione dei
parametri di deficitariet strutturale e di ogni altro elemento utile. Nei pareri sono
suggerite allorgano consiliare tutte le misure atte ad assicurare lattendibilit delle
impostazioni. I pareri sono obbligatori. Lorgano consiliare tenuto ad adottare i
provvedimenti conseguenti o a motivare adeguatamente la mancata adozione delle
misure proposte dallorgano di revisione148;
c) vigilanza sulla regolarit contabile, finanziaria ed economica della gestione
relativamente allacquisizione delle entrate, alleffettuazione delle spese, allattivit
contrattuale, allamministrazione dei beni, alla completezza della documentazione, agli
adempimenti fiscali ed alla tenuta della contabilit; lorgano di revisione svolge tali
funzioni anche con tecniche motivate di campionamento149;
d) relazione sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto della gestione e sullo
schema di rendiconto entro il termine, previsto dal regolamento di contabilit e
comunque non inferiore a 20 giorni, decorrente dalla trasmissione della stessa proposta
approvata dallorgano esecutivo. La relazione contiene lattestazione sulla
corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione nonch rilievi,
considerazioni e proposte tendenti a conseguire efficienza, produttivit ed economicit
della gestione;
e) referto allorgano consiliare su gravi irregolarit di gestione, con contestuale denuncia ai
competenti organi giurisdizionali ove si configurino ipotesi di responsabilit;
f) verifiche di cassa di cui allarticolo 223.
36.13.2. Al fine di garantire ladempimento delle funzioni di cui al precedente comma, lorgano di revisione ha
diritto di accesso agli atti e documenti dellente e pu partecipare allassemblea dellorgano
consiliare per lapprovazione del bilancio di previsione e del rendiconto di gestione. Pu altres
partecipare alle altre assemblee dellorgano consiliare e, se previsto dallo statuto dellente, alle
riunioni dellorgano esecutivo. Per consentire la partecipazione alle predette assemblee allorgano di
revisione sono comunicati i relativi ordini del giorno. Inoltre allorgano di revisione sono trasmessi:
a) da parte dellorgano regionale di controllo le decisioni di annullamento nei confronti
delle delibere adottate dagli organi degli enti locali;
b) da parte del responsabile del servizio finanziario le attestazioni di assenza di copertura
finanziaria in ordine alle delibere di impegni di spesa.
36.13.3. Lorgano di revisione dotato, a cura dellente locale, dei mezzi necessari per lo svolgimento dei
propri compiti, secondo quanto stabilito dallo statuto e dai regolamenti.
36.13.4. Lorgano della revisione pu incaricare della collaborazione nella propria funzione, sotto la propria
responsabilit, uno o pi soggetti aventi i requisiti di cui allarticolo 234, comma 2. I relativi
compensi rimangono a carico dellorgano di revisione
36.13.5. I singoli componenti dellorgano di revisione collegiale hanno diritto di eseguire ispezioni e controlli
individuali.
36.13.6. Lo statuto dellente locale pu prevedere ampliamenti delle funzioni affidate ai revisori.
36.14.
I revisori rispondono della veridicit delle loro attestazioni e adempiono ai loro doveri con la diligenza
del mandatario. Devono inoltre conservare la riservatezza sui fatti e documenti di cui hanno conoscenza per
ragione del loro ufficio (art. 240).
Al fine di non appesantire troppo il lavoro, relativamente alle situazioni di dissesto, ci si limita a richiamare gli articoli
che regolano la materia di cui al presente punto:
148
c. 166, L. 23.12.2005, n. 266. 166. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e del coordinamento della finanza pubblica, gli
organi degli enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti sezioni regionali di controllo della Corte dei conti una
relazione sul bilancio di previsione dellesercizio di competenza e sul rendiconto dellesercizio medesimo.
149
Pare interessante ricordare che il principio del campionamento trova un autorevole, se pur antico, precedente nellart. 60, c. 4, R.D. 18.11.1923, n.
2440. La Corte (n. d. r.: dei Conti) nelleseguire i riscontri di sua competenza ha la facolt di limitarli ad alcuni rendiconti., nonch al pi recente
art. art. 20, c. 1 bis, D.Lgs. 13.4.1999, n. 112.
217
N. B.: si riporta:
a.
il c. 5, art. 23, L. 27.12.2002, n. 289: I provvedimenti di riconoscimento di debito posti in essere dalle amministrazioni pubbliche di cui
allart. 1, c. 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n, 165, sono trasmessi agli organi di controllo ed alla competente procura della Corte dei Conti.
b.
Lart. 26, cc. 3 e 3 bis, L. 23.12.1999, n. 488: 3. Le amministrazioni pubbliche possono ricorrere alle convenzioni stipulate ai sensi del
comma 1, ovvero ne utilizzano i parametri di prezzo - qualit, come limiti massimi, per lacquisto di beni e servizi comparabili oggetto
delle stesse, anche utilizzando procedure telematiche per lacquisizione di beni e servizi ai sensi del D.P.R. 4.4.2002, n. 101. La
stipulazione di un contratto in violazione del presente comma causa di responsabilit amministrativa; ai fini della determinazione del
danno erariale si tiene anche conto della differenza tra il prezzo previsto nelle convenzioni e quello indicato nel contratto. Le disposizioni
di cui al presente comma non si applicano ai comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti e ai comuni montani con popolazione fino a
5.000 abitanti.
3-bis. I provvedimenti con cui le amministrazioni pubbliche deliberano di procedere in modo autonomo a singoli acquisti di beni e
servizi sono trasmessi alle strutture e agli uffici preposti al controllo di gestione, per lesercizio delle funzioni di sorveglianza e di
controllo, anche ai sensi del comma 4. Il dipendente che ha sottoscritto il contratto allega allo stesso una apposita dichiarazione con la
quale attesta, ai sensi e per gli effetti degli articoli 47 (Dichiarazioni sostitutive dell'atto di notoriet) e seguenti del D.P.R. 28.12.2000, n.
445, e successive modifiche, il rispetto delle disposizioni contenute nel comma 3.
I periodi secondo e terzo del c. 3 dellart. 24, L: 27.12.2002, n. 289: Per procedere ad acquisti in maniera autonoma (n.d.r.: non
utilizzando le convenzioni CONSIP) gli enti di cui allart. 24, c. 6 della L. 28.12.2001, n. 448 (n.d.r.: province, comuni, comunit montane
e i consorzi di enti locali), adottano i prezzi delle convenzioni di cui sopra come base dasta al ribasso. Gli atti relativi sono trasmessi ai
rispettivi organi di revisione contabile per consentire lesercizio delle funzioni di controllo. La L. 1.8.2003, n. 212, di conversione con
modifiche del D.L: 24.6.2003, n, 143, ha sostituito i predetti periodi con il seguente: In caso di acquisti in maniera autonoma da parte
degli enti di cui allart. 24, c. 6, della L. 28.12.2001, n, 448, si applica il comma 3 dellart. 26 della L. 23.12.1999, n. 488 caducando, in
tal modo, lobbligo di trasmissione dei predetti atti agli organi di revisione contabile.
Inoltre, lart. 3, c. 166, L. 24.12.2003, n. 350, ha abrogato la sopra riportata parte del comma 3, art. 24, L. 27.12.2002, n. 289 (n.d.r.:
affermare che anche nella fattispeciela produzione normativa delirante, appare riduttivo ci si scusa per lumano sfogo.)
I cc. 157, 158, 159 e 160, L. 23.12.2005, n. 266: 157. Ai fini del concorso delle Autonomie locali al rispetto degli obblighi comunitari
della Repubblica, al rispetto del patto di stabilit interno, alla realizzazione degli obiettivi di contenimento e di razionalizzazione della
spesa pubblica, nonch al fine di realizzare le migliori condizioni per lacquisizione di beni e servizi nel rispetto dei principi di tutela
della concorrenza, i commi 158, 159 e 160 stabiliscono le disposizioni per assicurare il coordinamento della finanza pubblica.
158. Le aggregazioni di Enti locali o di Enti decentrati di spesa, promosse anche ai sensi dellart. 59 della L. 23.12.2000, n. 388, espletano
le funzioni di centrali di committenza in favore delle Amministrazioni ed Enti regionali o locali aventi sede nel medesimo ambito
territoriale. In particolare operano valutazioni in ordine allutilizzabilit delle suddette convenzioni stipulate o degli acquisti effettuati ai
fini del rispetto dei parametri di qualit - prezzo di cui allart. 26, comma 3, della L. 23.12.1999, n. 488.
159. Resta salva la facolt delle Amministrazioni ed Enti regionali o locali di aderire alle convenzioni stipulate ai sensi dellart. 26 della L.
23.12.1999, n. 488, ovvero di procedere ad acquisti in via autonoma nel rispetto dei parametri stabiliti al comma 3 dello stesso art. 26.
160. Anche al fine di conseguire larmonizzazione dei sistemi, gli Enti locali e gli Enti decentrati di spesa possono avvalersi della
consulenza e del supporto della CONSIP Spa, anche nelle sue articolazioni territoriali, ai sensi dellart. 3, comma 172, della L. 24.12.2003,
n. 350 (che recita: 172. Al fine di razionalizzare la spesa pubblica e favorire il rispetto del patto di stabilit interno la CONSIP S.p.a.,
attraverso proprie articolazioni territoriali sul territorio, pu fornire su specifica richiesta supporto e consulenza per le esigenze di
approvvigionamento di beni e servizi da parte di Enti locali o loro consorzi assicurando la partecipazione anche alle piccole e medie
imprese locali nel rispetto dei principi di concorrenza.).
c.
il c. 2 dellart. 28, L. 27.12.2002, n. 289. Qualora non sia prevista la presenza di un proprio rappresentante in seno al collegio dei revisori
o dei sindaci, il Ministero dellEconomia e delle finanze pu acquisire le suddette informazioni avvalendosi, in caso di mancato o
tempestivo riscontro, anche del collegio dei revisori o dei sindaci ovvero dei nuclei di valutazione o dei servizi di controllo interno di cui al
D.Lgs. 30.7.1999, n. 286.
d.
il c. 16 dellart. 29, L. 27.12.2002, n. 289: Per le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, il collegio dei revisori
dei conti verifica, per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005, il rispetto degli obiettivi di cui ai commi 4, 6, 10 e 11. Qualora lobiettivo
non sia stato rispettato, il collegio ne d comunicazione al Ministero dellInterno. Della mancata comunicazione rispondono
personalmente i componenti del collegio inadempiente.
e.
il c. 17, art. 29, L. 27.12.2002, n. 289: Le province ed i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti sono tenuti a predisporre entro
il mese di febbraio una previsione cumulativa articolata per trimestri in termini di cassa del disavanzo finanziario, coerente con
lobiettivo annuale, che comunicano al Ministero dellEconomia e delle finanze. Il collegio dei revisori dei conti tenuto a verificare, entro
e non oltre il mese successivo al trimestre di riferimento, il rispetto dell'obiettivo trimestrale e la sua coerenza con lobiettivo annuale e, in
caso di inadempienza, ne d comunicazione, oltre che allente, al Ministero dellEconomia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria
generale dello Stato. A seguito dellaccertamento del mancato rispetto dell'obiettivo, le province ed i comuni con popolazione superiore a
5.000 abitanti sono tenuti, nel trimestre successivo, a riassorbire lo scostamento registrato intervenendo sui pagamenti nella misura
necessaria al fine di garantire il rientro nella determinazione del saldo. Per il mancato rispetto dellobiettivo annuale si applicano le
disposizioni del comma 15. Attraverso le loro associazioni, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti concorrono
al monitoraggio sull'andamento delle spese, delle entrate e dei saldi dei rispettivi bilanci. Pertanto le comunicazioni previste dal presente
comma e dai commi 13 e 16 sono trasmesse anche all'ANCI, all'UNCEM e all'UPI.
lart. 31, c. 15, L. 27.12.2002, n. 289: In attesa che venga data attuazione al titolo V della parte seconda della Costituzione e che venga
formulata la proposta al Governo dallAlta Commissione di cui allart. 3, comma 1, lettera b), della presente legge, in ordine ai principi
generali del coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, le disposizioni del Titolo VIII della parte II del T.U. delle leggi
sullordinamento degli Enti locali, di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, che disciplinano lassunzione di mutui per il risanamento
dellEnte locale dissestato, nonch la contribuzione statale sul relativo onere di ammortamento non trovano applicazione nei confronti
218
degli Enti locali che hanno deliberato lo stato di dissesto finanziario a decorrere dalla data di entrata in vigore della L.
costituzionale n. 3 del 2001. Resta ferma per tali Enti la facolt di assumere mutui, senza oneri a carico dello Stato, per il finanziamento
di passivit correlate a spese di investimento, nonch per il ripiano di passivit correlate a spese correnti purch queste ultime siano
maturate entro la data di entrata in vigore della L. costituzionale n. 3 del 2001. Al fine di agevolare la gestione liquidatoria degli Enti locali
in stato di dissesto finanziario, dichiarato a decorrere dalla data di entrata in vigore della L. costituzionale n. 3 del 2001 e fino al
31.12.2003, stanziata la somma annua di 600.000 euro per il triennio 2004 - 2006. Il contributo annuale spettante al singolo ente, erogato
dal Ministero dellInterno in base alla popolazione residente, acquisito ed utilizzato dallorgano straordinario della liquidazione per il
finanziamento della massa passiva rilevata.
lart. 5, c. 2, D.L. 29.3.2004, n. 80, conv. L. art. 1, L. 28.5.2004, n. 140: 2. Ai fini dell'applicazione degli artt. 252, comma 4, e 254,
comma 3, del T.U. delle leggi sullordinamento degli Enti locali, di cui al D. Lgs. 18.8.2000, n. 267, sintendono compresi nelle fattispecie
ivi previste tutti i debiti correlati ad atti e fatti di gestione verificatisi entro il 31 dicembre dellanno precedente a quello dellipotesi di
bilancio riequilibrato, pur se accertati, anche con provvedimento giurisdizionale, successivamente a tale data ma, comunque, non oltre
quella di approvazione del Rendiconto della gestione di cui allart. 256, comma 11, del medesimo Testo Unico.
f.
Lart. 1, cc. 9, 10, 11 e 12, D..L. 12.7.2004, n. 168, conv. L. 30.7.2004, n. 191: 9. La spesa annua sostenuta nellanno 2004 dalle
pubbliche amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D. Lgs. 30.3.2001, n. 165, escluse le universit, gli enti di ricerca e gli organismi
equiparati, per studi ed incarichi di consulenza conferiti a soggetti estranei allamministrazione, deve essere non superiore alla spesa
annua mediamente sostenuta nel biennio 2001 e 2002, ridotta del 15 per cento. Laffidamento di incarichi di studio o di ricerca, ovvero di
consulenze a soggetti estranei allamministrazione in materie e per oggetti rientranti nelle competenze della struttura burocratica dell'ente,
deve essere adeguatamente motivato ed possibile soltanto nei casi previsti dalla legge ovvero nellipotesi di eventi straordinari. In ogni
caso va preventivamente comunicato agli Organi di controllo ed agli Organi di revisione di ciascun ente. Laffidamento di incarichi in
assenza dei presupposti di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilit erariale. Le pubbliche
amministrazioni, nellesercizio dei diritti dell'azionista nei confronti delle societ di capitali a totale partecipazione pubblica, adottano le
opportune direttive per conformarsi ai principi di cui al presente comma. Le predette direttive sono comunicate in via preventiva alla Corte
dei conti. La disposizione di cui al presente comma non si applica agli organismi collegiali previsti per legge o per regolamento, ovvero
dichiarati comunque indispensabili ai sensi dellart. 18 della L. 28.12.2001, n. 448.
10. La spesa annua sostenuta nellanno 2004 dalle Pubbliche amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, per
missioni allestero e spese di rappresentanza, relazioni pubbliche e convegni, deve essere non superiore alla spesa annua mediamente
sostenuta negli anni dal 2001 al 2003, ridotta del 15 per cento. Gli atti e i contratti posti in essere, dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, in violazione della disposizione contenuta nel primo periodo del presente comma costituiscono illecito disciplinare e
determinano responsabilit erariale. Gli Organi di controllo e gli Organi di revisione di ciascun ente vigilano sulla corretta applicazione del
presente comma. Il limite di spesa stabilito dal presente comma pu essere superato in casi eccezionali, previa adozione di un motivato
provvedimento adottato dallOrgano di vertice dellAmministrazione, da comunicare preventivamente agli Organi di controllo ed agli
Organi di revisione dellente.
11. In coerenza con le riduzioni di spesa per consumi intermedi previste dal presente articolo, ai fini della tutela dellunit economica della
Repubblica, ciascuna regione a statuto ordinario, ciascuna provincia e ciascun comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti
concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2004 - 2006 assicurando che la spesa per lacquisto di beni e
servizi, esclusa quella dipendente dalla prestazione di servizi correlati a diritti soggettivi dellutente, sostenuta nellanno 2004 non sia
superiore alla spesa annua mediamente sostenuta negli anni dal 2001 al 2003, ridotta del 10 per cento. Tale riduzione si applica anche alla
spesa per missioni allestero e per il funzionamento di uffici allestero, nonch alle spese di rappresentanza, relazioni pubbliche e
convegni ed alla spesa per studi ed incarichi di consulenza conferiti a soggetti estranei allAmministrazione, inclusi quelli ad alto
contenuto di professionalit conferiti ai sensi del comma 6 dellart. 110 del T.U. delle leggi sullordinamento degli enti locali di cui al
D.Lgs. 18.8.2000, n. 267. Si applicano il secondo, il terzo, il quarto, il quinto ed il sesto periodo del comma 9, nonch il secondo, il terzo
ed il quarto periodo del comma 10. Per le regioni e gli enti locali che hanno rispettato, nellanno 2003 e fino al 30 giugno 2004, gli
obiettivi previsti relativamente al Patto di stabilit interno, la riduzione del 10 per cento non si applica con riferimento alle spese che siano
gi state impegnate alla data di entrata in vigore del presente decreto.
12. Al fine di potenziare lattivit di formazione dei pubblici dipendenti, razionalizzandone i relativi costi, la Scuola superiore della
Pubblica amministrazione e le altre Scuole superiori pubbliche di formazione svolgono prioritariamente la loro attivit a favore dei predetti
dipendenti. Le Pubbliche amministrazioni, ad eccezione delle Regioni e degli Enti locali, per lespletamento dellattivit di formazione
utilizzano prioritariamente le predette Scuole ed il Formez; soltanto nel caso di documentata impossibilit di fare ricorso alle stesse,
possono affidare allesterno, in tutto o in parte, lorganizzazione e lo svolgimento di tale attivit, nel rispetto della normativa comunitaria
in materia di appalti di servizi e, comunque, previo espletamento di procedure ad evidenza pubblica ed a condizione che il prezzo
dellaffidamento sia inferiore a quello praticato dalle Scuole anzidette. Resta salva lapplicazione delle norme vigenti in materia di
formazione del personale della scuola.
Vedasi, altres la Circ. 3.8.2004 del Ragioniere generale dello Stato.
I cc. 11 e 42, della L. 30.12.2004, n. 311, unitamente al c. 13:
11. Fermo quanto stabilito per gli enti locali dal comma 42, la spesa annua per studi ed incarichi di consulenza conferiti a soggetti
estranei allamministrazione sostenuta per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 dalle Pubbliche amministrazioni di cui allart. 1, comma
2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, esclusi le universit, gli enti di ricerca e gli organismi equiparati, non deve essere superiore a quella
sostenuta nellanno 2004. Laffidamento di incarichi di studio o di ricerca, ovvero di consulenze a soggetti estranei allamministrazione in
materie e per oggetti rientranti nelle competenze della struttura burocratica dellente, deve essere adeguatamente motivato ed possibile
soltanto nei casi previsti dalla legge ovvero nellipotesi di eventi straordinari. In ogni caso, latto di affidamento di incarichi e consulenze
di cui al secondo periodo deve essere trasmesso alla Corte dei Conti. Laffidamento di incarichi in assenza dei presupposti di cui al
presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilit erariale.
42. Laffidamento da parte degli enti locali di incarichi di studio o di ricerca, ovvero di consulenze a soggetti estranei
allamministrazione, deve essere adeguatamente motivato con specifico riferimento allassenza di strutture organizzative o professionalit
interne allente in grado di assicurare i medesimi servizi, ad esclusione degli incarichi conferiti ai sensi della L. 11.2.1994, n. 109, e
successive modificazioni. In ogni caso latto daffidamento di incarichi e consulenze di cui al primo periodo deve essere corredato della
valutazione dellOrgano di revisione economico-finanziaria dellente locale e deve essere trasmesso alla Corte dei Conti. Laffidamento di
incarichi in difformit dalle previsioni di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilit erariale. Le
disposizioni di cui al presente comma si applicano agli enti con popolazione superiore a 5.000 abitanti.
13. Sulla base di effettive, motivate e documentate esigenze delle amministrazioni competenti, il Ministro dellEconomia e delle finanze
pu, con proprio decreto, stabilire che le disposizioni di cui al primo periodo del comma 12 non si applicano alle spese sostenute da
specifiche amministrazioni. Contestualmente alla loro adozione, i decreti di cui al primo periodo, corredati da apposite relazioni, sono
trasmessi alle Camere.
219
Art. 60, cc. 1, 2 e 6, D.Lgs. 30.3.2001, n. 165: 1. Il Ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica, dintesa con la
Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, definisce un modello di rilevazione della consistenza del
personale, in servizio e in quiescenza, e delle relative spese, ivi compresi gli oneri previdenziali e le entrate derivanti dalle contribuzioni,
anche per la loro evidenziazione a preventivo e a consuntivo, mediante allegati ai bilanci. Il Ministero del Tesoro, del bilancio e della
programmazione economica elabora, altres, un conto annuale che evidenzi anche il rapporto tra contribuzioni e prestazioni previdenziali
relative al personale delle amministrazioni statali.
2. Le Amministrazioni pubbliche presentano, entro il mese di maggio di ogni anno, alla Corte dei conti, per il tramite del Dipartimento
della ragioneria generale dello Stato ed inviandone copia alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica,
il conto annuale delle spese sostenute per il personale, rilevate secondo il modello di cui al comma 1. Il conto accompagnato da una
relazione, con cui le amministrazioni pubbliche espongono i risultati della gestione del personale, con riferimento agli obiettivi che, per
ciascuna amministrazione, sono stabiliti dalle leggi, dai regolamenti e dagli atti di programmazione. La mancata presentazione del conto e
della relativa relazione determina, per lanno successivo a quello cui il conto si riferisce, lapplicazione delle misure di cui allart. 30,
comma 11, della L. 5.8.1978, n. 468 (*), e successive modificazioni ed integrazioni.
6. Allo svolgimento delle verifiche ispettive integrate di cui al comma 5 pu partecipare lIspettorato per la funzione pubblica, che opera
alle dirette dipendenze del Ministro per la funzione pubblica. LIspettorato stesso si avvale di un numero complessivo di 10 funzionari
scelti tra ispettori di finanza, in posizione di comando o fuori ruolo, del Ministero dellEconomia e delle finanze, funzionari
particolarmente esperti in materia, in posizione di comando o fuori ruolo, del Ministero dellInterno, e nellambito di personale di altre
Amministrazioni pubbliche, in posizione di comando o fuori ruolo, per il quale si applicano lart.17, comma 14, della L. 15.5.1997, n. 127,
e lart. 56, settimo comma, del testo unico di cui al D.P.R. 10.1.1957, n. 3, e successive modificazioni. LIspettorato svolge compiti
ispettivi vigilando sulla razionale organizzazione delle pubbliche amministrazioni, lottimale utilizzazione delle risorse umane, la
conformit dellazione amministrativa ai principi di imparzialit e buon andamento, lefficacia dellattivit amministrativa, con particolare
riferimento alle riforme volte alla semplificazione delle procedure, e losservanza delle disposizioni vigenti sul controllo dei costi, dei
rendimenti e dei risultati e sulla verifica dei carichi di lavoro. Per lesercizio delle funzioni ispettive connesse, in particolare, al corretto
conferimento degli incarichi e ai rapporti di collaborazione, svolte anche dintesa con il Ministero dellEconomia e delle finanze,
lIspettorato si avvale dei dati comunicati dalle amministrazioni al Dipartimento della funzione pubblica ai sensi dellart. 53. LIspettorato,
inoltre, al fine di corrispondere a segnalazioni da parte di cittadini o pubblici dipendenti circa presunte irregolarit, ritardi o inadempienze
delle amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, pu richiedere chiarimenti e riscontri in relazione ai quali lAmministrazione interessata
ha lobbligo di rispondere, anche per via telematica, entro 15 giorni. A conclusione degli accertamenti, gli esiti delle verifiche svolte
dallIspettorato costituiscono obbligo di valutazione, ai fini dellindividuazione delle responsabilit e delle eventuali sanzioni disciplinari
di cui allart. 55, per lAmministrazione medesima. Gli ispettori, nellesercizio delle loro funzioni, hanno piena autonomia funzionale ed
hanno lobbligo, ove ne ricorrano le condizioni, di denunciare alla procura generale della Corte dei conti le irregolarit riscontrate.
(*)art. 30, cc. 5, 6, 9, 10 e 11,della L. 5.8.1978, n. 468: 5. Il Ministro del tesoro determina, con proprio decreto, lo schema tipo dei
prospetti contenenti gli elementi previsionali e i dati periodici della gestione di cassa dei bilanci che, entro i mesi di gennaio, aprile, luglio
e ottobre, i comuni e le province debbono trasmettere alla rispettiva regione, e gli altri enti di cui all'articolo 25 al Ministero del tesoro.
6. In detti prospetti devono, in particolare, essere evidenziati, oltre agli incassi ed ai pagamenti effettuati nellanno e nel trimestre
precedente, anche le variazioni nelle attivit finanziarie (in particolare nei depositi presso la tesoreria e presso gli istituti di credito) e
nellindebitamento a breve e medio termine.
9. A tal fine, gli enti di cui al comma 5 con esclusione dell'ENEL e delle aziende di servizi debbono comunicare entro il 30 giugno
informazioni sulla consistenza dei residui alla fine dell'esercizio precedente, sulla loro struttura per esercizio di provenienza e sul ritmo
annuale del loro processo di smaltimento, in base alla classificazione economica e funzionale.
10. I comuni, le province e le unit sanitarie locali trasmettono le informazioni di cui al comma 9 alle regioni entro il 15 giugno. Queste
ultime provvederanno ad aggregare tali dati e ad inviarli entro lo stesso mese di giugno al Ministero del tesoro insieme ai dati analoghi
relativi alle amministrazioni regionali.
11. Nessun versamento a carico del bilancio dello Stato pu essere effettuato agli enti di cui all'articolo 25 della presente legge ed alle
regioni se non risultano regolarmente adempiuti gli obblighi di cui ai precedenti commi.
c. 9, L. 23.12.2005, n. 266: 9. Fermo quanto stabilito dallart.1, comma 11, della L. 30.12.2004, n. 311, la spesa annua per studi ed
incarichi di consulenza conferiti a soggetti estranei allamministrazione, sostenuta dalle pubbliche Amministrazioni di cui allart. 1,
comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, esclusi le universit, gli enti di ricerca e gli organismi equiparati, a
decorrere dallanno 2006 non potr essere superiore al 50% di quella sostenuta nellanno 2004.
La Corte dei Conti in Sezioni riunite, nelladunanza del 15.2.2005 ha fornito linee dindirizzo e criteri interpretativi sulle disposizioni
della L. 30.12.2004, n. 311 in materia di affidamento dincarichi di studio o di ricerca ovvero di consulenza;in sede regionale ligure, la
locale Sezione di controllo ha assunto la deliberazione n. 2/2005.
g.
c. 10, L. 23.12.2005, n. 266: 10. A decorrere dallanno 2006 le pubbliche Amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs.
30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, non possono effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicit e di
rappresentanza, per un ammontare superiore al 50% della spesa sostenuta nellanno 2004 per le medesime finalit.
c.c. 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60 e 61, L. 23.12.2005, n. 266: 54. Per esigenze di coordinamento della finanza pubblica, sono rideterminati
in riduzione nella misura del 10 per cento rispetto allammontare risultante alla data del 30.9.2005 i seguenti emolumenti:
a) le indennit di funzione spettanti ai sindaci, ai presidenti delle province e delle regioni, ai presidenti delle comunit montane, ai
presidenti dei consigli circoscrizionali, comunali, provinciali e regionali, ai componenti degli organi esecutivi e degli uffici di presidenza
dei consigli dei citati enti;
b) le indennit e i gettoni di presenza spettanti ai consiglieri circoscrizionali, comunali, provinciali, regionali e delle comunit montane;
c) le utilit comunque denominate spettanti per la partecipazione ad organi collegiali dei soggetti di cui alle lettere a) e b) in ragione della
carica rivestita.
55. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e per un periodo di 3 anni, gli emolumenti di cui al comma 53 non
possono superare gli importi risultanti alla data del 30.9.2005, come ridotti ai sensi del medesimo comma 53.
56. Le somme riguardanti indennit, compensi, retribuzioni o altre utilit comunque denominate, corrisposti per incarichi di
consulenza da parte delle pubbliche amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni,
sono automaticamente ridotte del 10 per cento rispetto agli importi risultanti alla data del 30.9.2005.
57. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e per un periodo di 3 anni, ciascuna pubblica amministrazione di cui al
comma 56 non pu stipulare contratti di consulenza che nel loro complesso siano di importo superiore rispetto allammontare totale dei
contratti in essere al 30.9.2005, come automaticamente ridotti ai sensi del medesimo comma 56.
220
58. Le somme riguardanti indennit, compensi, gettoni, retribuzioni o altre utilit comunque denominate, corrisposti ai componenti
di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali comunque denominati, presenti nelle
pubbliche Amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, e negli enti da queste
ultime controllati, sono automaticamente ridotte del 10 per cento rispetto agli importi risultanti alla data del 30.9.2005.
59. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e per un periodo di 3 anni, gli emolumenti di cui al comma 58 non
possono superare gli importi risultanti alla data del 30.9.2005, come ridotti ai sensi del medesimo comma 58.
60. Le disposizioni di riduzione della spesa di cui ai commi 58 e 59 si applicano anche al Servizio consultivo ed ispettivo tributario,
nonch agli altri organismi, servizi, organi e nuclei, comunque denominati, il cui trattamento economico sia rapportato a quello previsto
per i componenti delle citate strutture. A decorrere dal 1.1.2006 l'indennit di carica spettante alla data del 30.9.2005 al rettore ed al
prorettore della Scuola superiore delleconomia e delle finanze ridotta del 10 per cento e non pu essere modificata sino al 31.12.2008. I
risparmi derivanti dal presente comma sono destinati al miglioramento dei saldi di finanza pubblica.
61. Le pubbliche Amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, trasmettono al
Ministro dellEconomia e delle finanze, entro il 30.11.2006, una relazione sullattuazione delle disposizioni di cui ai commi da 52 a 60 e
sui conseguenti effetti finanziari.
c. 173, L. 23.12.2005, n. 266: 173. Gli atti di spesa relativi ai commi 9, 10, 56 e 57 di importo superiore a 5.000 euro devono essere
trasmessi alla competente sezione della Corte dei conti per l'esercizio del controllo successivo sulla gestione.; vedasi, altres, la
delibera n. 4/AUT/2006 della Corte dei Conti (adunanza del 17.2.2006)
h.
c. 12, L. 30.12.2004, n. 311: 12. Per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, le Pubbliche amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del
D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, non possono effettuare spese di ammontare superiore rispettivamente al 90, 80 e 70 per cento della spesa
sostenuta nellanno 2004, come rideterminata ai sensi del D.L. 12.7.2004, n. 168, convertito, con modificazioni, dalla l: 30.7.2004, n. 191,
per lacquisto, la manutenzione, il noleggio e lesercizio di autovetture. Ai fini di cui al primo periodo, le medesime pubbliche
amministrazioni sono tenute a trasmettere, entro il 31 marzo 2005, al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della
Ragioneria generale dello Stato una relazione da cui risulti la consistenza dei mezzi di trasporto a disposizione e la loro destinazione. In
caso di mancata trasmissione della relazione nei termini suddetti, le pubbliche amministrazioni inadempienti non possono effettuare,
relativamente alle spese di cui al primo periodo, pagamenti in misura superiore al 50 per cento della spesa complessiva sostenuta nellanno
2004
c.11, L. 23.12.2005, n. 266: 11. Per lacquisto, la manutenzione, il noleggio e lesercizio di autovetture, le pubbliche Amministrazioni
di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, con esclusione di quelle operanti per lordine e la
sicurezza pubblica, a decorrere dallanno 2006 non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50% della spesa sostenuta
nellanno 2004
i.
Art. 6, c. 3, D.L. 29.3.2004, n. 80, conv. L. art. 1, L. 28.5.2004, n. 140: LOrgano di revisione dellEnte locale tenuto a vigilare
sullattuazione del piano di risanamento, segnalando alla Commissione straordinaria o allAmministrazione successivamente subentrata
le difficolt riscontrate e gli eventuali scostamenti dagli obiettivi. Il mancato svolgimento di tali compiti da parte dellOrgano di revisione
considerato grave inadempimento
j.
cc. 21-41, L. 30.12.2004, n. 311: 21. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica, le regioni, le province, i comuni con
popolazione superiore a 3.000 abitanti, nonch le comunit montane, le comunit isolane e le unioni di comuni con popolazione superiore
a 10.000 abitanti concorrono, in armonia con i principi recati dai commi da 5 a 7, alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per
il triennio 2005-2007 con il rispetto delle disposizioni di cui ai commi da 22 a 53, che costituiscono principi fondamentali del
coordinamento della finanza pubblica ai sensi degli artt. 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione.
22. Per gli stessi fini di cui al comma 21:
a) per lanno 2005, il complesso delle spese correnti e delle spese in conto capitale, determinato ai sensi del comma 24, per ciascuna
provincia, per ciascun comune con popolazione superiore a 3.000 abitanti, per ciascuna comunit montana con popolazione superiore a
10.000 abitanti non pu essere superiore alla corrispondente spesa annua mediamente sostenuta nel triennio 2001-2003, incrementata
dell11,5 per cento limitatamente agli enti locali che nello stesso triennio hanno registrato una spesa corrente media pro-capite inferiore a
quella media pro-capite della classe demografica di appartenenza e incrementata del 10 per cento per i restanti enti locali. Per le comunit
isolane e le unioni di comuni di cui al comma 21 l'incremento dell11,5 per cento. Per lindividuazione della spesa media del triennio si
tiene conto della media dei pagamenti, in conto competenza e in conto residui, e per lindividuazione della popolazione, ai fini
dellappartenenza alla classe demografica, si tiene conto della popolazione residente calcolata secondo i criteri previsti dall'articolo 156 del
T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267. Con decreto del Ministro dellEconomia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, stabilita la spesa media pro - capite per ciascuna delle classi demografiche di seguito indicate:
1) province con popolazione fino a 400.000 abitanti e superficie fino a 3.000 Kmq;
2) province con popolazione fino a 400.000 abitanti e superficie superiore a 3.000 Kmq;
3) province con popolazione superiore a 400.000 abitanti e superficie fino a 3.000 Kmq;
4) province con popolazione superiore a 400.000 abitanti e superficie superiore a 3.000 Kmq;
5) comuni da 3.000 a 4.999 abitanti;
6) comuni da 5.000 a 9.999 abitanti;
7) comuni da 10.000 a 19.999 abitanti;
8) comuni da 20.000 a 59.999 abitanti;
9) comuni da 60.000 a 99.999 abitanti;
10) comuni da 100.000 a 249.999 abitanti;
11) comuni da 250.000 a 499.999 abitanti;
12) comuni da 500.000 abitanti ed oltre;
13) comunit montane con popolazione superiore a 10.000 e fino a 50.000 abitanti;
14) comunit montane con popolazione superiore a 50.000 abitanti;
b) per gli anni 2006 e 2007 si applica la percentuale di incremento del 2 per cento alle corrispondenti spese correnti e in conto capitale
determinate per lanno precedente in conformit agli obiettivi stabiliti dai commi da 21 a 53.
22-bis. Limitatamente allanno 2005, le disposizioni di cui ai commi 21 e 22 non si applicano ai comuni con popolazione fino a 5.000
abitanti e alle unioni di comuni, nonch alle comunit montane ed alle comunit isolane con popolazione fino a 50.000 abitanti.
23. Per gli stessi fini di cui al comma 21, per lanno 2005, il complesso delle spese correnti e delle spese in conto capitale, determinato ai
sensi del comma 24, per ciascuna regione a statuto ordinario non pu essere superiore al corrispondente ammontare di spese dellanno
2003 incrementato del 4,8 per cento. Per gli anni 2006 e 2007 si applica la percentuale di incremento del 2 per cento alle corrispondenti
spese correnti e in conto capitale determinate per lanno precedente in conformit agli obiettivi stabiliti dai commi da 21 a 53.
221
24. Il complesso delle spese di cui ai commi 22 e 23 calcolato, sia per la gestione di competenza che per quella di cassa, quale somma tra
le spese correnti e quelle in conto capitale al netto delle:
a) spese di personale, cui si applica la specifica disciplina di settore;
b) spese per la sanit per le regioni che sono disciplinate dai commi da 164 a 188;
c) spese derivanti dall'acquisizione di partecipazioni azionarie e di altre attivit finanziarie, dai conferimenti di capitale e dalle concessioni
di crediti;
d) spese per trasferimenti destinati alle amministrazioni pubbliche individuate in applicazione dei commi da 5 a 7;
e) spese connesse agli interventi a favore dei minori soggetti a provvedimenti dell'autorit giudiziaria minorile;
f) spese per calamit naturali per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza nonch quelle sostenute dai comuni per il
completamento dell'attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei ministri a seguito di dichiarazioni di stato di
emergenza;
f-bis) spese derivanti dall'esercizio di funzioni trasferite o delegate da parte delle regioni ed esercitate dagli enti locali a partire dal
1.1.2004, nei limiti dei corrispondenti trasferimenti finanziari attribuiti dall'amministrazione regionale;
f-ter) spese per oneri derivanti da sentenze che originino debiti fuori bilancio;
f quater. abrogato.
25. Limitatamente allanno 2005 il complesso delle spese di cui al comma 24 calcolato anche al netto delle spese in conto capitale
derivanti da interventi cofinanziati dallUnione europea, ivi comprese le corrispondenti quote di parte nazionale.
25-bis. Limitatamente allanno 2005 per gli enti locali della regione Piemonte sedi dei Giochi olimpici invernali Torino 2006 e per quelli
interessati alla realizzazione di opere previste dallart. 21 della L. 1.8.2002, n. 166, il complesso delle spese di cui al comma 24
calcolato anche al netto delle spese derivanti da interventi connessi allo svolgimento dei medesimi Giochi olimpici, da concludere entro il
30.12.2005.
26. Gli Enti possono eccedere i limiti di spesa stabiliti dai commi 22 e 23 solo per spese di investimento e nei limiti dei proventi derivanti
da alienazione di beni immobili, mobili, nonch delle erogazioni a titolo gratuito e liberalit. Le regioni possono destinare le nuove entrate
alla copertura degli eventuali disavanzi di gestione accertati nel settore sanitario.
26-bis. Gli Enti locali che hanno registrato per lesercizio 2004 un ammontare di impegni di spesa in conto capitale superiore del 100 per
cento al corrispondente ammontare della spesa annua mediamente impegnata nel triennio 2001-2003 possono assumere impegni per
spese in conto capitale per lesercizio 2005 entro il limite rilevato per il 2004, incrementato del 2 per cento. Qualora lente eserciti tale
facolt, i limiti di spesa di cui al comma 22, lettera a), si applicano alla spesa corrente e ai pagamenti per spese in conto capitale.
27. Le spese in conto capitale degli Enti locali che eccedono il limite di spesa stabilito dai commi da 21 a 53 possono essere anticipate a
carico di un apposito fondo istituito presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti Spa. Il fondo dotato per lanno 2005 di euro
250 milioni. Le anticipazioni sono estinte dagli enti locali entro il 31.12.2006 e i relativi interessi, determinati e liquidati sulla base di
quanto previsto ai commi 2, 3 e 4 dellart. 6 delD.M. 5.12.2003 del Ministro dellEconomia e delle finanze, pubblicato nel supplemento
ordinario alla G. U. n. 288 del 12.12.2003, valutati in 10 milioni di euro, sono a carico del bilancio statale. Le anticipazioni sono
corrisposte dalla Cassa depositi e prestiti Spa direttamente ai soggetti beneficiari secondo indicazioni e priorit fissate dal Comitato
interministeriale per la programmazione economica (CIPE). Gli enti locali comunicano al CIPE e alla Cassa depositi e prestiti Spa, entro il
30.4. 2005, le spese che presentano le predette caratteristiche e, ove ad esse connessi, i progetti a cui si riferiscono, nonch le scadenze di
pagamento e le coordinate dei soggetti beneficiari.
28. Fermo restando quanto previsto ai commi 26 e 27, al fine di promuovere lo sviluppo economico, autorizzata la spesa di euro
201.500.000 per lanno 2005, di euro 176.500.000 per lanno 2006 e di euro 170.500.000 per lanno 2007 per la concessione di contributi
statali al finanziamento di interventi diretti a tutelare lambiente e i beni culturali, e comunque a promuovere lo sviluppo
economico e sociale del territorio.
29. Il Ministro dellEconomia e delle finanze, con decreto da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,
individua, in coerenza con apposito atto di indirizzo parlamentare, gli interventi e gli enti destinatari dei contributi di cui al comma 28.
Allattribuzione dei contributi provvede il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato anche in deroga alle disposizioni di cui
allarticolo 3, comma 12, del D.L. 20.6.1993, n. 323, convertito, con modificazioni, dalla L. 8.8.1996, n. 425. I contributi che, alla data
del 31 agosto di ciascun anno, non risultino impegnati dagli enti pubblici sono revocati per essere riassegnati secondo la procedura di
cui al presente comma. Gli altri soggetti non di diritto pubblico devono produrre annualmente, per la stessa finalit, la dichiarazione di
assunzione di responsabilit in ordine al rispetto del vincolo di destinazione del finanziamento statale. Ai fini dellerogazione del
finanziamento, lente beneficiario trasmette entro il 30 settembre di ciascun anno apposita attestazione al citato Dipartimento, secondo lo
schema stabilito dal predetto decreto.
30. Al fine di consentire il monitoraggio degli adempimenti relativi al patto di stabilit interno, anche secondo i criteri adottati in
contabilit nazionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le province e i comuni con popolazione superiore a 30.000
(n.d.r.: da leggersi 20.000 ai sensi c. 150, L. 26672005) abitanti e le comunit montane con popolazione superiore a 50.000 abitanti
trasmettono trimestralmente al Ministero dellEconomia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro 30
giorni dalla fine del periodo di riferimento, utilizzando il sistema web appositamente previsto per il patto di stabilit interno nel sito
www.pattostabilit.rgs.tesoro.it, le informazioni riguardanti sia la gestione di competenza che quella di cassa, attraverso un prospetto e con
le modalit definiti con decreto del predetto Ministero, di concerto con il Ministero dellInterno, sentiti la Conferenza unificata di cui
allart. 8 del D.Lgs. 28.8.1997, n. 281, e lISTAT.150
31. Le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti sono tenuti a predisporre entro il mese di febbraio una previsione di
cassa cumulata e articolata per trimestri del complesso delle spese come definite dal comma 24 coerente con lobiettivo annuale, che
comunicano: le province e i comuni con popolazione superiore a 30.000 (n.d.r.: da leggersi 20.000 ai sensi c. 150, L. 26672005) abitanti al
Ministero dellEconomia e delle finanze attraverso il sistema web, e i comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 30.000 abitanti
alle Ragionerie provinciali dello Stato competenti per territorio. Il collegio dei revisori dei conti dellEnte locale verifica, entro il mese
successivo al trimestre di riferimento, il rispetto dellobiettivo trimestrale e la sua coerenza con l'obiettivo annuale e, in caso di
inadempienza, ne d comunicazione sia allEnte che al Ministero dellEconomia e delle finanze, per le province e i comuni con
popolazione superiore a 30.000 (n.d.r.: da leggersi 20.000 ai sensi c. 150, L. 26672005) abitanti attraverso il predetto sistema web, e alle
Ragionerie provinciali dello Stato competenti per territorio per i comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 30.000 abitanti. I
comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 5.000 abitanti e le comunit montane con popolazione superiore a 10.000 abitanti
predispongono, entro il mese di marzo, una previsione di cassa semestrale alla cui verifica e comunicazione alle Ragionerie provinciali
dello Stato competenti per territorio provvede il revisore dei conti dellEnte. A seguito dellaccertamento del mancato rispetto
150
Vedasi allegati Decreto 28.6.2005, di cui si riporta solamente larticolo unico: Articolo unico. 1. Le regioni, le province autonome di Trento e di
Bolzano, le province, i comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti e le comunit montane con popolazione superiore a 50.000 abitanti
forniscono al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - le informazioni di cui all'art. 1, commi da
21 a 40, della L. 30.12.2004, n. 311, con le modalit e i prospetti definiti dallAllegato A al presente decreto; i prospetti devono essere trasmessi
trimestralmente entro 30 giorni dalla fine di ciascun trimestre, utilizzando il sistema web appositamente previsto per il patto di stabilit interno nel sito
www.pattostabilita.rgs.tesoro.it.
222
dellobiettivo trimestrale, o semestrale, gli enti sono tenuti nel trimestre, o nel semestre, successivo a riassorbire lo scostamento registrato
intervenendo sui pagamenti, computati ai sensi del comma 24, nella misura necessaria a garantire il rientro delle spese nei limiti stabiliti.
Restano ferme per il mancato conseguimento degli obiettivi annuali le disposizioni recate dai commi 32, 33, 34 e 35.
32. Per gli Enti locali, lOrgano di revisione economico-finanziaria previsto dallart. 234 del T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267,
verifica il rispetto degli obiettivi annuali del patto, sia in termini di competenza che di cassa, e in caso di mancato rispetto ne d
comunicazione al Ministero dellInterno sulla base di un modello e con le modalit che verranno definiti con decreto del Ministero
dellInterno, di concerto con il Ministero dellEconomia e delle finanze.
33. Gli Enti locali che non hanno rispettato gli obiettivi del patto di stabilit interno stabiliti per lanno precedente non possono a
decorrere dallanno 2006:
a) effettuare spese per acquisto di beni e servizi in misura superiore alla corrispondente spesa dellultimo anno in cui si accertato il
rispetto degli obiettivi del patto di stabilit interno, ovvero, ove lEnte sia risultato sempre inadempiente, in misura superiore a quella del
penultimo anno precedente ridotta del 10 per cento. Per gli Enti locali soggetti al patto di stabilit interno dallanno 2005 il limite
commisurato, in sede di prima applicazione, al livello delle spese dellanno 2003;
b) procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo;
c) ricorrere allindebitamento per gli investimenti.
34. La disposizione di cui al comma 33 si applica anche nel 2005 per le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti che
non hanno rispettato gli obiettivi del patto di stabilit interno per lanno 2004.
35. A decorrere dallanno 2006, i mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere dagli Enti di cui al comma 21 con istituzioni creditizie e
finanziarie per il finanziamento degli investimenti devono essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il conseguimento degli
obiettivi del patto di stabilit interno per lanno precedente. LIstituto finanziatore o lintermediario finanziario non possono procedere al
finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione, che deve essere acquisita anche per lanno 2005 con
riferimento agli obiettivi del patto di stabilit interno delle province e dei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti.
36. Gli enti di nuova istituzione nellanno 2005, o negli anni successivi, sono soggetti alle regole dei commi da 21 a 53 dall'anno in cui
disponibile la base di calcolo su cui applicare gli incrementi di spesa stabiliti al comma 22.
37. Attraverso le loro associazioni, le province, i comuni e le comunit montane concorrono al monitoraggio sull'andamento delle spese.
Le comunicazioni previste dai commi 30, 31 e 32 sono trasmesse anche allUnione delle province dItalia (UPI), allAssociazione
nazionale dei comuni italiani (ANCI) e allUnione nazionale comuni, comunit ed enti montani (UNCEM), per via telematica.
38. Per gli esercizi 2005, 2006 e 2007, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano concordano, entro il 31
marzo di ciascun anno, con il Ministero dellEconomia e delle finanze, il livello delle spese correnti e in conto capitale, nonch dei relativi
pagamenti, in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica per il periodo 2005-2007. In caso di mancato accordo si applicano le
disposizioni di cui ai commi da 21 a 53.
39. Per gli Enti locali dei rispettivi territori provvedono alle finalit di cui ai commi da 21 a 53 le regioni a statuto speciale e le province
autonome di Trento e di Bolzano ai sensi delle competenze alle stesse attribuite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di
attuazione. Qualora le predette regioni e province autonome non provvedano entro il 31 marzo di ciascun anno, si applicano, per gli Enti
locali dei rispettivi territori, le disposizioni di cui ai commi da 21 a 53.
40. Resta ferma la facolt delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano di estendere le regole del patto di stabilit interno
nei confronti degli Enti ed organismi strumentali.
41. Sono abrogate le disposizioni recate dallart. 29 della L. 27.12.2002, n. 289, e successive modificazioni, limitatamente alle regole del
patto di stabilit interno previsto per gli enti territoriali per gli anni 2005 e successivi.
I cc. 23, 24, 25, 26, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 148, 149 e 150, L. 23.12.2005, n. 266: 23. In considerazione dei
criteri definitori degli obiettivi di manovra strutturale adottati dalla Commissione europea per la verifica degli adempimenti assunti in
relazione al patto di stabilit e crescita, a decorrere dallanno 2006 le amministrazioni pubbliche di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs.
30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, con eccezione degli enti territoriali, possono annualmente acquisire immobili per un importo
non superiore alla spesa media per gli immobili acquisiti nel precedente triennio.
24. Per garantire effettivit alle prescrizioni contenute nel programma di stabilit e crescita presentato allUnione europea, in attuazione dei
principi di coordinamento della finanza pubblica di cui allart. 119 della Costituzione e ai fini della tutela dellunit economica della
Repubblica, in particolare come principio di equilibrio tra lo stock patrimoniale e i flussi dei trasferimenti erariali, nei confronti degli enti
territoriali soggetti al patto di stabilit interno, delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano i
trasferimenti erariali a qualsiasi titolo spettanti sono ridotti in misura pari alla differenza tra la spesa sostenuta nel 2006 per lacquisto da
terzi di immobili e la spesa media sostenuta nel precedente quinquennio per la stessa finalit. Nei confronti delle regioni e delle province
autonome viene operata un'analoga riduzione sui trasferimenti statali a qualsiasi titolo spettanti.
25. Le disposizioni dei commi 23 e 24 non si applicano allacquisto di immobili da destinare a sedi di ospedali, ospizi, scuole o asili..
26. Ai fini del monitoraggio degli obiettivi strutturali di manovra concordati con lUnione europea nel quadro del patto di stabilit e
crescita, le amministrazioni di cui ai commi 23 e 24 sono tenute a trasmettere, utilizzando il sistema web laddove previsto, al Ministero
dellEconomia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, una comunicazione contenente le informazioni
trimestrali cumulate degli acquisti e delle vendite di immobili per esigenze di attivit istituzionali o finalit abitative entro 30 giorni dalla
scadenza del trimestre di riferimento. Con decreto del Ministro dellEconomia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti le modalit e lo schema della comunicazione di cui al periodo precedente. Tale
comunicazione inviata anche allAgenzia del territorio che procede a verifiche sulla congruit dei valori degli immobili acquisiti
segnalando gli scostamenti rilevanti agli organi competenti per le eventuali responsabilit.
138. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica e a modifica di quanto stabilito per il patto di stabilit interno dallart. 1,
commi da 21 a 41, della L. 30.12.2004, n. 311, e successive modificazioni, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, le
province, i comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti e le comunit montane con popolazione superiore a 50.000 abitanti
concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2006 - 2008 con il rispetto delle disposizioni di cui ai commi
da 139 a 150, che costituiscono principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica ai sensi degli artt. 117, terzo comma, e
119, secondo comma, della Costituzione. Limitatamente allanno 2006, le disposizioni di cui ai commi 139 e 140 non si applicano ai
comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti.
139. Il complesso delle spese correnti, per ciascuna regione a statuto ordinario, determinato ai sensi del comma 142, non pu essere
superiore, per lanno 2006, al corrispondente ammontare di spese correnti dellanno 2004 diminuito del 3,8 per cento e, per gli anni 2007 e
2008, non pu essere superiore al complesso delle corrispondenti spese correnti dellanno precedente aumentato, rispettivamente, dello 0,4
per cento e del 2,5 per cento. Per gli stessi anni il complesso delle spese in conto capitale, determinato ai sensi del comma 143, non pu
essere superiore, per lanno 2006, al corrispondente ammontare di spese in conto capitale dellanno 2004 aumentato del 4,8 per cento e, per
ciascuno degli anni 2007 e 2008, al complesso delle corrispondenti spese in conto capitale dell'anno precedente aumentato del 4 per cento.
140. Per gli stessi fini di cui al comma 139:
a) per lanno 2006, il complesso delle spese correnti, con esclusione di quelle di carattere sociale, determinato ai sensi del comma 142, per
ciascuna provincia e per ciascun comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti non pu essere superiore al corrispondente ammontare
223
di spese correnti dellanno 2004 diminuito del 6,5 per cento limitatamente agli enti locali che nel triennio 2002-2004 hanno registrato una
spesa corrente media pro capite inferiore a quella media pro capite della classe demografica di appartenenza e diminuito dell8 per cento
per i restanti enti locali. Per le comunit montane con popolazione superiore a 50.000 abitanti la riduzione del 6,5 per cento. Per
lindividuazione della spesa media del triennio si tiene conto della media dei pagamenti, in conto competenza e in conto residui, delle
spese correnti, e per lindividuazione della popolazione, ai fini dellappartenenza alla classe demografica, si tiene conto della popolazione
residente in ciascun anno calcolata secondo i criteri previsti dallart. 156 del T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267. Per tali fini, le classi
demografiche e la spesa media pro capite sono cos individuate:
1) per le province con popolazione fino a 400.000 abitanti e superficie fino a 3.000 chilometri quadrati, spesa media pro capite pari a
153,87 euro;
2) per le province con popolazione fino a 400.000 abitanti e superficie superiore a 3.000 chilometri quadrati, spesa media pro capite pari a
176,47 euro;
3) per le province con popolazione superiore a 400.000 abitanti e superficie fino a 3.000 chilometri quadrati, spesa media pro capite pari a
102,03 euro;
4) per le province con popolazione superiore a 400.000 abitanti e superficie superiore a 3.000 chilometri quadrati, spesa media pro capite
pari a 113,24 euro;
5) per i comuni con popolazione da 5.000 a 9.999 abitanti, spesa media pro capite pari a 589,89 euro;
6) per i comuni con popolazione da 10.000 a 19.999 abitanti, spesa media pro capite pari a 617,49 euro;
7) per i comuni con popolazione da 20.000 a 59.999 abitanti, spesa media pro capite pari a 662,74 euro;
8) per i comuni con popolazione da 60.000 a 99.999 abitanti, spesa media pro capite pari a 768,37 euro;
9) per i comuni con popolazione da 100.000 a 249.999 abitanti, spesa media pro capite pari a 854,59 euro;
10) per i comuni con popolazione da 250.000 a 499.999 abitanti, spesa media pro capite pari a 1.194,38 euro;
11) per i comuni con popolazione da 500.000 abitanti ed oltre, spesa media pro capite pari a 1.167,47 euro;
b) per lanno 2007, per gli Enti locali di cui al comma 138, si applica una riduzione dello 0,3 per cento rispetto al complesso delle
corrispondenti spese correnti dellanno 2006 e, per lanno 2008, si applica un aumento dell1,9 per cento al complesso delle corrispondenti
spese correnti dellanno 2007.
141. Per gli stessi enti locali di cui al comma 138, il complesso delle spese in conto capitale, determinato ai sensi del comma 143, non
pu essere superiore, per lanno 2006, al corrispondente ammontare di spese in conto capitale dellanno 2004 aumentato dell8,1 per cento
e, per ciascuno degli anni 2007 e 2008, al complesso delle corrispondenti spese in conto capitale dell'anno precedente aumentato del 4 per
cento.
142. Il complesso delle spese correnti di cui ai commi 139 e 140 deve essere calcolato, sia per la gestione di competenza sia per quella di
cassa, al netto delle:
a) spese di personale, cui si applica la specifica disciplina di settore;
b) spese per la sanit per le sole regioni, cui si applica la specifica disciplina di settore;
c) spese per trasferimenti correnti destinati alle Amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato e individuate
dallIstituto nazionale di statistica (ISTAT) nellelenco annualmente pubblicato in applicazione di quanto stabilito dallart. 1, comma 5,
della L. 30.12.2004, n. 311;
d) spese di carattere sociale quali risultano dalla classificazione per funzioni previste dal regolamento di cui al D.P.R. 31.1.1996, n. 194;
e) spese per interessi passivi;
f) spese per calamit naturali per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza nonch quelle sostenute dai comuni per il
completamento dellattuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di dichiarazione dello stato di
emergenza;
g) spese per oneri derivanti da sentenze che originino debiti fuori bilancio;
h) spese derivanti dallesercizio di funzioni trasferite o delegate da parte delle regioni ed esercitate dagli enti locali a decorrere dal
1.1.2005, nei limiti dei corrispondenti trasferimenti finanziari attribuiti dallamministrazione regionale. Conseguentemente, il livello di
spesa per il 2004 delle regioni, assunto a base di calcolo per la riduzione del 3,8 per cento, ai sensi del comma 139, ridotto in misura pari
ai predetti trasferimenti correnti.
143. Il complesso delle spese in conto capitale di cui ai commi 139 e 141 deve essere calcolato, sia per la gestione di competenza che per
quella di cassa, al netto delle:
a) spese per trasferimenti in conto capitale destinati alle Amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato e individuate
dallISTAT nellelenco annualmente pubblicato in applicazione di quanto stabilito dallart. 1, comma 5, della L. 30.12.2004, n. 311;
b) spese derivanti da concessioni di crediti;
c) spese per calamit naturali per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza nonch quelle sostenute dai comuni per il
completamento dellattuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di dichiarazione dello stato di
emergenza;
d) spese derivanti dall'esercizio di funzioni trasferite o delegate da parte delle regioni ed esercitate dagli enti locali a decorrere dal
1.1.2005, nei limiti dei corrispondenti trasferimenti finanziari attribuiti dallAmministrazione regionale. Conseguentemente, il livello di
spesa per il 2004 delle regioni, assunto a base di calcolo per laumento del 4,8 per cento, ai sensi del comma 139, ridotto in misura pari ai
predetti trasferimenti in conto capitale.
144. Gli enti di cui al comma 138 possono eccedere i limiti di spesa stabiliti dai commi 139 e 141 per le spese in conto capitale nei limiti
derivanti da corrispondenti riduzioni di spesa corrente aggiuntive rispetto a quelle stabilite dai commi 139 e 140.
145. Gli enti possono eccedere i limiti di spesa stabiliti dai commi 139 e 141 per spese in conto capitale nei limiti dei proventi derivanti
da soggetti diversi dalle Amministrazioni Pubbliche per le erogazioni a titolo gratuito e liberalit.
146. I comuni possono eccedere i limiti di spesa stabiliti dal comma 141 per spese in conto capitale nei limiti dei proventi derivanti dalla
quota di partecipazione allazione di contrasto allevasione fiscale di cui allart. 1 del D.L. 30.9.2005, n. 203, convertito, con
modificazioni, dalla L. 2.12.2005, n. 248.
147. Limitatamente allanno 2006 il complesso delle spese in conto capitale di cui ai commi 139 e 141 calcolato anche al netto delle
spese in conto capitale derivanti da interventi cofinanziati dallUnione europea, ivi comprese le corrispondenti quote di parte nazionale.
148. Per gli anni 2006, 2007 e 2008, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano concordano, entro il 31
marzo di ciascun anno, con il Ministero dellEconomia e delle finanze, il livello delle spese correnti e in conto capitale, nonch dei relativi
pagamenti, in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica per il periodo 2006-2008, anche con riferimento, per quanto riguarda le spese
di personale, a quanto previsto ai punti 7 e 12 dellaccordo sottoscritto tra Governo, regioni e autonomie locali in sede di Conferenza
unificata il 28.7.2005; in caso di mancato accordo si applicano le disposizioni stabilite per le regioni a statuto ordinario. Per gli enti locali
dei rispettivi territori provvedono, alle finalit di cui ai commi da 138 a 150, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento
e di Bolzano ai sensi delle competenze alle stesse attribuite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione. Qualora
le predette regioni e province autonome non provvedano entro il 31 marzo di ciascun anno, si applicano, per gli enti locali dei rispettivi
territori, le disposizioni previste per gli altri enti locali. Resta ferma la facolt delle regioni e delle province autonome di Trento e di
Bolzano di estendere le regole del patto di stabilit interno nei confronti degli enti ed organismi strumentali.
224
149. Gli enti di nuova istituzione nellanno 2006, o negli anni successivi, sono soggetti alle regole del patto di stabilit interno dallanno
in cui disponibile la base annua di calcolo su cui applicare dette regole.
150. Continuano ad applicarsi le disposizioni recate dall'articolo 1, commi 30, 31, 32, 33, 34, 35 e 37, della L. 30.12.2004, n. 311. Allart.
1, commi 30 e 31, della citata L. n. 311 del 2004, le parole: i comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti sono sostituite dalle
seguenti: i comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti.
k.
Il c. 51, L. 23.12.2005, n. 266: 51. Al fine di semplificare le procedure amministrative delle pubbliche amministrazioni, le stesse possono,
nellambito delle risorse disponibili e senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, stipulare convenzioni con soggetti
pubblici e privati per il trasferimento su supporto informatico degli invii di corrispondenza da e per le pubbliche Amministrazioni. A
tale fine le pubbliche Amministrazioni si avvalgono di beni e servizi informatici e telematici che assicurino lintegrit del messaggio nella
fase di trasmissione informatica attraverso la certificazione tramite firma digitale o altri strumenti tecnologici che garantiscano lintegrit
legale del contenuto, la marca temporale e lidentit dellente certificatore che presidia il processo. Il concessionario del servizio postale
universale ha facolt di dematerializzare, nel rispetto delle vigenti regole tecniche, anche i documenti cartacei attestanti i pagamenti in
conto corrente; a tale fine individua i dirigenti preposti alla certificazione di conformit del documento informatico riproduttivo del
documento originale cartaceo. Le copie su supporto cartaceo, generate mediante limpiego di mezzi informatici, sostituiscono ad ogni
effetto di legge loriginale da cui sono tratte se la conformit alloriginale assicurata da pubblico ufficiale o incaricato di pubblico
servizio.
l.
cc. 198, 199, 200, 201, 202, 204, 205, 207 e 208, L. 23.12.2005, n. 266: 198. Le Amministrazioni regionali e gli Enti locali di cui
allart. 2, commi 1 e 2, del T.U. di cui al D.Lgs.18.8.2000, n. 267, nonch gli Enti del Servizio sanitario nazionale, fermo restando il
conseguimento delle economie di cui allart. 1, commi 98 e 107, della L. 30.12.2004, n. 311, concorrono alla realizzazione degli obiettivi
di finanza pubblica adottando misure necessarie a garantire che le spese di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle
Amministrazioni e dellIRAP, non superino per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008 il corrispondente ammontare dellanno 2004
diminuito dell1 per cento. A tal fine si considerano anche le spese per il personale a tempo determinato, con contratto di collaborazione
coordinata e continuativa, o che presta servizio con altre forme di rapporto di lavoro flessibile o con convenzioni.
199. Ai fini dell'applicazione del comma 198, le spese di personale sono considerate al netto:
a) per lanno 2004 delle spese per arretrati relativi ad anni precedenti per rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro;
b) per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008 delle spese derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro intervenuti
successivamente allanno 2004.
200. Gli Enti destinatari del comma 198, nella loro autonomia, possono fare riferimento, quali indicazioni di principio per il
conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa di cui al comma 198, alle misure della presente legge riguardanti il
contenimento della spesa per la contrattazione integrativa e i limiti allutilizzo di personale a tempo determinato, nonch alle altre
specifiche misure in materia di personale.
201. Gli Enti locali di cui allart. 2, commi 1 e 2, del T.U. di cui al D.Lgs. 18.8.2000, n. 267, possono altres concorrere al conseguimento
degli obiettivi di cui al comma 198 attraverso interventi diretti alla riduzione dei costi di funzionamento degli organi istituzionali, da
adottare ai sensi dellart. 82, comma 11, del medesimo T.U. di cui al D.Lgs. n. 267 del 2000, e delle altre disposizioni normative vigenti.
202. Al finanziamento degli oneri contrattuali del biennio 2004 - 2005 concorrono le economie di spesa di personale riferibili allanno
2005 come individuate dallart. 1, comma 91, della L. 30.12.2004, n. 311.
204. Alla verifica del rispetto degli adempimenti previsti dal comma 198 si procede, per le regioni e le province autonome di Trento e
di Bolzano, le province, i comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti e le comunit montane con popolazione superiore a 50.000
abitanti, attraverso il sistema di monitoraggio di cui allart. 1, comma 30, della L. 30.12.2004, n. 311, e per gli altri Enti destinatari della
norma attraverso apposita certificazione, sottoscritta dallOrgano di revisione contabile, da inviare al Ministero dellEconomia e delle
finanze, entro 60 giorni dalla chiusura dell'esercizio finanziario di riferimento.
205. Per le regioni e le autonomie locali, le economie derivanti dallattuazione del comma 198 restano acquisite ai bilanci degli Enti ai fini
del miglioramento dei relativi saldi.
207. Lart. 18, comma 1, della L. 11.2.1994, n. 109, e successive modificazioni, che prevede la possibilit di ripartire una quota
percentuale dellimporto posto a base di gara tra il responsabile unico del progetto e gli incaricati della redazione del progetto, del
piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonch tra i loro collaboratori, sinterpreta nel senso che tale quota
percentuale comprensiva anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dellAmministrazione.
208. Le somme finalizzate alla corresponsione di compensi professionali comunque dovuti al personale dellAvvocatura interna delle
Amministrazioni pubbliche sulla base di specifiche disposizioni contrattuali sono da considerare comprensive degli oneri riflessi a carico
del datore di lavoro.
213. Lindennit di trasferta di cui allart. 1, primo comma, della L. 26.7.1978, n. 417, e allart. 1, primo comma, del D.P.R. 16.1.1978,
n. 513, lindennit supplementare prevista dal primo e secondo comma dellart. 14 della L. 18.12.1973, n. 836, nonch lindennit di cui
allart. 8 del D.Lgs. luogotenenziale 7.6.1945, n. 320, sono soppresse. Sono soppresse le analoghe disposizioni contenute nei contratti
collettivi nazionali e nei provvedimenti di recepimento degli accordi sindacali, ivi compresi quelli relativi alle carriere prefettizia e
diplomatica nonch alle forze di polizia ad ordinamento civile e militare, ed in quelli di recepimento dello schema di concertazione per il
personale delle forze armate.
214. Le Amministrazioni pubbliche di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, e gli Enti di cui
allart. 70, comma 4, del medesimo D.Lgs. n. 165 del 2001, per i quali non trova diretta applicazione il comma 213, adottano, anche in
deroga alle specifiche disposizioni di legge e contrattuali, le conseguenti determinazioni sulla base dei rispettivi ordinamenti nel rispetto
della propria autonomia organizzativa.
215. Tutte le indennit collegate a specifiche posizioni dimpiego o servizio o comunque rapportate allindennit di trasferta,
comprese quelle di cui alla L. 29.3.2001, n. 86, allart. 13 della L. 2.4.1979, n. 97, e successive modificazioni, e allart. 2 della L. 4.5.1998,
n. 133, restano stabilite nelle misure spettanti anteriormente alla data di entrata in vigore della presente legge.
216. Ai fini del contenimento della spesa pubblica, al personale appartenente alle Amministrazioni di cui allart. 1, comma 2, del D.Lgs.
30.3.2001, n. 165, e successive modificazioni, che si reca in missione o viaggio di servizio allestero, il rimborso delle spese di viaggio in
aereo spetta nel limite delle spese per la classe economica. E abrogato il quinto comma dellart. 12 della L. 18.12.1973, n. 836151.
m.
151
Tale comma quinto recitava: Ai dipendenti con qualifica non inferiore a quella di dirigente superiore o equiparata spetta altres il rimborso
dell'eventuale spesa sostenuta per luso di un compartimento singolo in carrozza con letti. Per i primi dirigenti consentito il rimborso delleventuale
spesa sostenuta per luso di un posto letto. Per il personale delle qualifiche inferiori consentito il rimborso della eventuale spesa sostenuta per luso
di una cuccetta di prima classe.
225
37.2.1. Durante la gestione possono anche essere prenotati impegni relativi a procedure in via di
espletamento. I provvedimenti relativi per i quali entro il termine dellesercizio non stata assunta
dallente lobbligazione di spesa verso i terzi decadono e costituiscono economia della previsione di
bilancio alla quale erano riferiti, concorrendo alla determinazione del risultato contabile di
amministrazione di cui allarticolo 186. Quando la prenotazione di impegno riferita a procedure di
gara bandite prima della fine dellesercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si
tramuta in impegno e conservano validit gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara gi adottati (c.
3).
37.2.2. Costituiscono inoltre economia le minori spese sostenute rispetto allimpegno assunto, verificate con
la conclusione della fase della liquidazione (c. 4).
37.2.3. Possono essere assunti impegni di spesa sugli esercizi successivi, compresi nel bilancio pluriennale,
nel limite delle previsioni nello stesso comprese (c. 6).
37.2.4. Per le spese che per la loro particolare natura hanno durata superiore a quella del bilancio pluriennale
e per quelle determinate che iniziano dopo il periodo considerato dal bilancio pluriennale si tiene
conto nella formazione dei bilanci seguenti degli impegni relativi, rispettivamente, al periodo
residuale ed al periodo successivo (c. 7).
37.3.
37.3.1. Costituiscono residui attivi le somme accertate e non riscosse entro il termine dellesercizio.
37.3.2. Sono mantenute tra i residui dellesercizio esclusivamente le entrate accertate per le quali esiste un
titolo giuridico che costituisca lente locale creditore della correlativa entrata.
37.3.3. Alla chiusura dellesercizio costituiscono residui attivi le somme derivanti da mutui per i quali
intervenuta la concessione definitiva da parte della Cassa depositi e prestiti o degli Istituti di
previdenza ovvero la stipulazione del contratto per i mutui concessi da altri Istituti di credito.
37.3.4. Le somme iscritte tra le entrate di competenza e non accertate entro il termine dellesercizio
costituiscono minori accertamenti rispetto alle previsioni e, a tale titolo, concorrono a determinare i
risultati finali della gestione.
37.4.
37.4.1. Costituiscono residui passivi le somme impegnate e non pagate entro il termine dellesercizio.
37.4.2. E vietata la conservazione nel conto dei residui di somme non impegnate ai sensi dellarticolo 183.
226
37.4.3. Le somme non impegnate entro il termine dellesercizio costituiscono economia di spesa e, a tale
titolo, concorrono a determinare i risultati finali della gestione.
37.5.
Con periodicit stabilita dal regolamento di contabilit dellente locale, e comunque almeno una volta
entro il 30 settembre di ciascun anno, lorgano consiliare provvede con delibera ad effettuare la ricognizione
sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede lorgano consiliare d atto del permanere degli equilibri
generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta contestualmente i provvedimenti necessari per
il ripiano degli eventuali debiti di cui allarticolo 194, per il ripiano delleventuale disavanzo di
amministrazione risultante dal rendiconto approvato e, qualora i dati della gestione finanziaria facciano
prevedere un disavanzo, di amministrazione o di gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero
della gestione dei residui, adotta le misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione allegata al
rendiconto dellesercizio relativo (art. 193, c. 2).
37.6.
Prima dellinserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi lente locale provvede
alloperazione di riaccertamento degli stessi, consistente nella revisione delle ragioni del mantenimento in
tutto od in parte dei residui (art. 228, c. 3).
38. PROGRAMMI
38.1.
Il Consiglio ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali: omissis b) programmi,
relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori
pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici,
programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, pareri da rendere per dette
materie; (art. 42, c. 2, lett. b))
38.2.
La parte spesa ordinata gradualmente in titoli, funzioni, servizi ed interventi, in relazione,
rispettivamente, ai principali aggregati economici, alle funzioni degli enti, ai singoli uffici che gestiscono un
complesso di attivit ed alla natura economica dei fattori produttivi nellambito di ciascun servizio. La parte
spesa leggibile anche per programmi dei quali fatta analitica illustrazione in apposito quadro di sintesi del
bilancio e nella relazione previsionale e programmatica (art. 165, c. 5).
38.3.
Il programma, il quale costituisce il complesso coordinato di attivit, anche normative, relative alle
opere da realizzare e di interventi diretti ed indiretti, non necessariamente solo finanziari, per il
raggiungimento di un fine prestabilito, nel pi vasto piano generale di sviluppo dellente, secondo le
indicazioni dellarticolo 151152, pu essere compreso allinterno di una sola delle funzioni dellente, ma pu
anche estendersi a pi funzioni (art. 165, c. 7).
38.4.
38.5.
Con periodicit stabilita dal regolamento di contabilit dellente locale, e comunque almeno una volta
entro il 30 settembre di ciascun anno, lorgano consiliare provvede con delibera ad effettuare la ricognizione
sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede lorgano consiliare d atto del permanere degli equilibri
generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta contestualmente i provvedimenti necessari per
il ripiano degli eventuali debiti di cui allarticolo 194, per il ripiano delleventuale disavanzo di
amministrazione risultante dal rendiconto approvato e, qualora i dati della gestione finanziaria facciano
prevedere un disavanzo, di amministrazione o di gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero
della gestione dei residui, adotta le misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione allegata al
rendiconto dellesercizio relativo (c. 2).
38.6.
Ai fini del comma 2 possono essere utilizzate per lanno in corso e per i due successivi tutte le entrate
e le disponibilit, ad eccezione di quelle provenienti dallassunzione di prestiti e di quelle aventi specifica
destinazione per legge, nonch i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali disponibili (c. 3).
152
227
38.7.
38.7.1. Al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi programmati, la corretta ed economica gestione
delle risorse pubbliche, limparzialit ed il buon andamento della pubblica amministrazione e la
trasparenza dellazione amministrativa, gli enti locali applicano il controllo di gestione secondo le
modalit stabilite dal presente titolo, dai propri statuti e regolamenti di contabilit.
38.7.2. Il controllo di gestione la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi
programmati e, attraverso lanalisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantit
e qualit dei servizi offerti, la funzionalit dellorganizzazione dellente, lefficacia, lefficienza ed il
livello di economicit nellattivit di realizzazione dei predetti obiettivi.
38.8.
La struttura operativa alla quale assegnata la funzione del controllo di gestione fornisce le
conclusioni del predetto controllo agli amministratori ai fini della verifica dello stato di attuazione degli
obiettivi programmati ed ai responsabili dei servizi affinch questi ultimi abbiano gli elementi necessari per
valutare landamento della gestione dei servizi di cui sono responsabili (art. 198).
228
PARTE SETTIMA
229
230
Con queste brevi considerazioni non si intende, e non potrebbe essere diversamente, fornire
un quadro completo della problematica in argomento, ci si limiter a richiamare alcune delle
principali considerazioni emerse, a suo tempo, in relazione allimpianto contabile voluto con il
D.Lgs. 25.2.1995, n. 77, assorbito, poi, dal D.Lgs.18.8.2000, n. 267 (T.U.E.L.).
Sulla via di profondo rinnovamento tracciata dal D. Lgs 29/93, successivamente sostituito
dal D.Lgs. 165/2001, e dalla L. 241/1990, sinserisce il citato D.Lgs n. 77/1995, con cui si sono
voluti adeguare gli strumenti contabili alla nuova concezione della pubblica amministrazione. Della
rilevanza di una contabilit informata sul principio della competenza (anche se mista come nella
fattispecie in esame) ai fini del controllo degli equilibri finanziari gi stato fatto cenno e per quei
motivi, a parere di chi scrive, essa costituisce uno dei pi idonei strumenti in ambito di
programmazione pubblica; sulle perplessit circa un Conto economico informato su criteri di
competenza propri della contabilit dimpresa (rimanenze, ammortamenti, ratei e risconti, ecc.)
stato parimenti detto nelle precedenti pagine.
Sgomberato cos il campo da ulteriori considerazioni su aspetti gi trattati, si rileva che nel
sistema posto in essere dal D.Lgs. n. 77/1995, recepito dal D.Lgs. 267/2000, il momento centrale
del processo di programmazione rappresentato dal Bilancio di previsione annuale; gli altri
strumenti individuati sono: la Relazione previsionale e programmatica, che nella prima parte, di
carattere generale, configura la redazione di un vero e proprio piano strategico, mentre nella
seconda parte presenta le caratteristiche di un programma di interventi inserito nellambito del
piano strategico definito, e il Bilancio pluriennale. Il Piano esecutivo di gestione, poi, ha la funzione
di sviluppare in termini analitico-operativi il bilancio di previsione annuale e, in particolare, di
individuare gli obiettivi e le risorse da affidare ai responsabili dei servizi.
Il sistema costituito dal Bilancio di Previsione annuale, per il cui tramite il Consiglio
autorizza la Giunta alla gestione, dal Piano esecutivo di gestione, con cui la Giunta individua il
quadro di riferimento per la responsabilizzazione dei dirigenti153, nonch in parte dalla
Relazione previsionale e programmatica, concretizza gli strumenti di programmazione di breve
termine. La programmazione di medio termine affidata al Bilancio pluriennale; sia il comma 5
dellart. 7154, che il comma 3 dellart. 12155, collegano infatti i programmi dellanno ai programmi di
medio periodo.
Un aspetto problematico del citato decreto legislativo rappresentato dalla sequenzialit del
rapporto tra programmazione di medio termine e programmazione di breve termine: in proposito
lart. 55 della l. 142/90156, al comma 3, conferisce una funzione centrale al Bilancio annuale,
stabilendo che debba essere accompagnato da una Relazione previsionale e programmatica e da un
bilancio pluriennale di durata pari a quello della regione di appartenenza. Non quindi detto che le
153
Si ricorda che lart. 4 del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165 riprende, confermando, la distinzione delle funzioni dindirizzo politico-amministrativo degli
organi di governo da quelle di attuazione e gestione la cui responsabilit ricade, in via esclusiva, sulla dirigenza (per lestensione del principio alle
regioni a statuto ordinario e alle altre pubbliche amministrazioni vedasi successivo art. 27).
154
155
156
231
previsioni di medio termine debbano precedere, informare e coordinare quelle di breve termine, non
scongiurando, cos, il rischio che il Bilancio pluriennale divenga di fatto una sommatoria di bilanci
annuali.
Appare evidente che in tal modo il processo di programmazione di medio periodo resta
offuscato e certamente sorgono perplessit sul fatto che un sistema normativo innovativo, come
quello in esame, che ha conferito al Bilancio pluriennale una funzione autorizzatoria (c. 4, art. 13,
D. Lgs. 77/95157), sconti laccennato calo qualitativo.
Lordinamento in esame conferma alcune caratteristiche del Bilancio pluriennale, come
individuate dal D.P.R. 421/79158, tra cui si evidenziano:
232
E opportuno, altres, tenere presente che il Bilancio di previsione costituisce la risultante del
recepimento di aspetti futuri pi o meno consequenziali a decisioni gi prese, nonch
dellassunzione di nuove decisioni prese con lapprovazione del bilancio stesso, o comunque in esso
prefigurate. Con riferimento specifico alla spesa si pu individuare una parte consolidata, relativa al
mantenimento dei livelli raggiunti dei servizi e una parte di sviluppo, relativa alla previsione di
nuovi servizi, o al miglioramento qualitativo e quantitativo di quelli esistenti.
Appare di rilevante interesse la possibilit concessa dal comma 6 dellart. 27 del D. Lgs.
77/95 per lassunzione di impegni concernenti pi annualit, rafforzata da quanto previsto dal
comma successivo, rendendosi cos realizzabile, attraverso la prospettiva pluriennale, rapportare la
gestione alla programmazione, avvalorando questultima. Tuttavia la disposizione del comma 3
dellart. 6 del D. Lgs.77/1995160 In sede di predisposizione del bilancio di previsione annuale il
consiglio dellente assicura idoneo finanziamento agli impegni pluriennali assunti nel corso degli
esercizi precedenti, non considera che tali impegni ricevono dal Bilancio pluriennale la loro
legittimazione, o per meglio dire, tale bilancio ne costituisce lo strumento legittimante (inoltre si
rileva come listituto delle variazioni di Bilancio pluriennale sia previsto in relazione alla gestione
annuale e non gi a quella di medio periodo).
159
159
160
233
161
Vedasi, da ultimo, lart. 29, L. 27.12.2002, n. 289, il D.L. 31.3.2003, n. 50, convertito, con modifiche, dalla L. 20.5.2003, n. 116 e la Circ. n. 7 del
4.2.2003, del Ministro dellEconomia e delle Finanze.
234
PARTE OTTAVA
235
236
Ci si limita, in questa ultima parte, a fornire un prospetto che raccoglie sinteticamente tutti i
valori di bilancio, distinguendo le risorse finalizzate a determinate tipologie di spesa, aventi quindi
destinazione rigida, da quelle invece che consentono di effettuare una libera programmazione
dellazione dellente; ci, non significa, ovviamente, che le tipologie di spesa a destinazione rigida,
siano aliene da scelte politiche, infatti nei rispettivi ambiti debbono essere individuati gli specifici
interventi da realizzare, le priorit, le tempificazioni, ecc.
A completamento vengono suggeriti alcuni ratios che si ritiene possano ulteriormente
giovare nella lettura del bilancio.
237
TOTALE ENTRATE
.
============
TOTALE USCITE
. ...
============
ENTRATE FINALIZZATE
(elencazione per grandi accorpamenti)
.
. ..
.
. ..
-------------------Totale
. ..
USCITE FINALIZZATE
(elencazione per grandi accorpamenti)
. .
. .
------------------Totale
. .
Emolumenti personale
Totale complessivo
. ..
-------------------. .
===========
Totale complessivo
. .
------------------. .
===========
. .
. .
------------------. .
===========
. ...
. ...
--------------------.
============
N.B.: nel tentativo di fornire al prospetto una maggior leggibilit, stata evidenziata la posta concernente gli emolumenti al personale, da assumersi
comprensiva degli oneri di legge a carico dellente, che si ritiene debba conglobare, altres, gli emolumenti per collaborazioni coordinate e
continuative, comprese quelle effettuate da liberi professionisti ed attratte dalla professione, i corrispettivi per lavoro interinale, nonch gli
emolumenti ai componenti degli organi istituzionali.
A fronte di attivit commerciali di apprezzabile dimensione, si potrebbe pensare di integrare opportunamente il prospetto al fine di consentire la
lettura dei corrispondenti valori.
238
Per la determinazione dei seguenti ratios si suggerisce di assumere i valori al netto delle partite di
giro. E appena il caso di evidenziare, a monte, i seguenti due parametri di rilevanza comune:
- andamento negli anni del rapporto ricavato;
- confronto con corrispondenti valori, in quanto rilevabili, di altri enti italiani, e, ove possibile, di
enti appartenenti a diversi paesi europei, di dimensioni e funzioni analoghe.
Ct
Ut
Ct = Contributi a terzi
Incidenza interventi a tutela del territorio
Os
Ut
Os = oneri sostenuti (spese ed eventuali contributi specifici concessi)
240
Fr
Sg
Fr = fondo di riserva
Sg = spesa globale
E appena il caso di precisare che le relazioni di cui sopra, se ritenuto opportuno, possono
essere determinate anche in relazione allentrata.
In presenza di uneventuale attivit commerciale di apprezzabile ponderalit potrebbe essere
interessante verificare il rapporto tra le entrate provenienti dalla stessa, comprensive dellI.V.A.
recuperata, e le entrate complessive e, sempre tra le predette entrate, e le corrispondenti uscite, tra le
quali si ritiene siano da annoverare le correlate spese di natura generale e cio: le quote pertinenti
delle retribuzioni relative al personale impegnato, al consumo di energia elettrica, telefonia,
riscaldamento, ecc.
Per quanto concerne i Residui si evidenzia che i ratios da soli non sono sufficienti per una
corretta lettura del significato degli stessi, significato che, come abbiamo visto, deve essere rilevato
non solo in relazione a parametri strettamente matematici, bens alle specifiche fattispecie dorigine.
241
242
APPENDICE
Principi contabili degli Enti locali
elaborati dallOsservatorio per la finanza e la contabilit degli Enti locali
243
244
DIVULGAZIONE
LOsservatorio per la finanza e la contabilit degli enti locali, istituito con il decreto legislativo 23 ottobre 1998, n. 410,
come risulta dal testo dellarticolo 155 del testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali, ha tra gli altri il
compito di promuovere lapplicazione dei principi contabili e la congruit degli strumenti applicativi.
In data 4 luglio 2002, lOsservatorio ha definito e divulgato il documento contenente i postulati e le finalit dei principi
contabili, sulla base degli studi e degli approfondimenti dellapposito gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Farneti,
Presidente della sezione I; al gruppo di lavoro, dintesa con i Consigli degli ordini professionali, sono stati chiamati a
partecipare dodici componenti particolarmente qualificati: quattro dottori commercialisti, quattro ragionieri
professionisti, il presidente dellassociazione dei revisori degli enti locali, il presidente dellassociazione professionale
dei ragionieri degli enti locali, un revisore contabile ed un componente dello stesso Osservatorio.
Nella seduta pubblica del 3 luglio 2003, tenutasi presso lUniversit Parthenope di Napoli, lOsservatorio ha approvato
definitivamente il Principio contabile n. 1 dedicato alla programmazione e previsione nel sistema di bilancio,
predisposto dallo stesso gruppo di lavoro.
Si esprime lauspicio che detto principio, insieme ai postulati gi emanati, possa costituire un valido ausilio, a fini
organizzativi ed interpretativi, per amministratori ed operatori degli enti locali, che possono cos disporre di una traccia
per le azioni da porre in essere, con ogni vantaggio di trasparenza ed obiettivit degli atti relativi. Seguiranno altri
specifici principi contabili per gli istituti di maggiore rilevanza.
Nel presentare il documento al mondo delle autonomie locali, che cos ha modo di poterlo esaminare e possibilmente
apprezzare i contenuti, esprimo il pi fervido ringraziamento per la collaborazione di amministratori locali e di operatori
e per ogni utile segnalazione.
Roma, 4 luglio 2003
IL PRESIDENTE
245
LOsservatorio per la finanza e la contabilit degli enti locali, istituito con il decreto legislativo 23 ottobre 1998, n. 410,
come risulta dal testo dellarticolo 155 del testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali, ha tra gli altri il
compito di promuovere lapplicazione dei principi contabili e la congruit degli strumenti applicativi.
Dalla norma chiaro lintento legislativo di dotare gli enti locali, che hanno il privilegio di avere una propria normativa
contabile chiara, completa ed evoluta, dello strumento essenziale dei principi contabili, che gi ha dato ottima prova
nella formazione dei documenti contabili delle imprese. Linnovazione non peraltro di contenuto imperativo, n lo
potrebbe essere, ma di ausilio organizzatorio ed interpretativo per amministratori ed operatori degli enti locali, che
cos hanno una traccia per le azioni da porre in essere, con ogni vantaggio di trasparenza ed obiettivit degli atti relativi.
Per la redazione del testo lOsservatorio, con due atti del proprio presidente, debitamente ratificati in sessione plenaria,
ha istituito un gruppo di lavoro chiamandovi a far parte dodici persone particolarmente preparate e designando alla
presidenza il presidente della prima sezione dellOsservatorio. I componenti, segnalati dagli organismi rappresentativi
competenti sono: a) quattro dottori commercialisti; b) quattro ragionieri professionisti; c) il presidente dellassociazione
dei revisori degli enti locali; d) il presidente dellassociazione professionale dei ragionieri degli enti locali; e) un
rappresentante dellistituto nazionale dei revisori contabili; f) un componente dello stesso Osservatorio.
Questo gruppo di lavoro ha prodotto il primo documento costituito dai postulati e dai principi generali. Il documento
stato discusso, arricchito ed approvato dallOsservatorio nella seduta del 4 luglio 2002. E stato quindi sottoposto al
Ministro dellinterno.
Seguiranno specifici principi contabili per la formazione degli atti che caratterizzano ciascuna specifica funzione.
I postulati vengono ora presentati al mondo delle autonomie locali, che cos hanno modo di poterli esaminare e
possibilmente apprezzare i contenuti. E particolarmente gradita la collaborazione di amministratori locali e di
operatori ed ogni utile segnalazione.
Roma, 19 novembre 2002
IL PRESIDENTE
(Dr. A. Giuncato)
246
Lordinamento finanziario e contabile degli enti locali, dopo un lungo periodo di staticit, ha avuto un primo
allineamento alla contabilit di Stato con il D.P.R. 19 giugno 1979, n. 421 e poi continue modificazioni con i
decreti annuali di finanza locale. Infine, con il D.Lgs. 25 febbraio 1995, n. 77 lintera materia stata riordinata
e modernizzata con abrogazione di tutte le disposizioni precedenti. Il decreto legislativo stato poi totalmente
ricompresso nel testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali ( approvato con il D.Lgs. 18 agosto
2000, n. 267). Il legislatore ha previsto le necessit per gli enti locali di aggiornare i propri strumenti operativi
e le proprie procedure nella materia, rinnovando regolamenti ed atti di contenuto economico-finanziariario, con
precise disposizioni quali quelle degli articoli 152, 153, 165, ecc. dellordinamento.
Si anche dato carico di assicurare unattivit di supporto, istituendo lOsservatorio per la finanza e la
contabilit degli enti locali, al quale ha assegnato il compito di promuovere la salvaguardia degli equilibri di
bilancio, lapplicazione dei principi contabili e la congruit degli strumenti applicativi, nonch la
sperimentazione di nuovi modelli contabili ( art. 154, comma 2, dellordinamento ). A tal fine, ha disposto che
lOsservatorio presenti al Ministro dellinterno almeno una relazione annuale sullo stato di applicazione delle
norme, con proposte di integrazione normativa e di principi contabili di generale applicazione ( stesso articolo
154, comma 3, dellordinamento ).
Lo strumento dei principi contabili appare quindi essenziale ed oltremodo moderno, per le esperienze maturate
non solo nel mondo aziendale delle imprese, ma anche nel mondo degli enti pubblici nazionali e nelle
organizzazioni internazionali, come viene appresso commentato.
La redazione dei principi contabili non appare in contrasto con le norme della legge costituzionale 18 ottobre
2001, n. 3, in quanto i suddetti principi chiariscono la portata delle attuali disposizioni di legge vigenti e si
prestano ad ogni successiva integrazione dipendente da modifiche legislative, nellinteresse degli enti locali.
I principi contabili, intesi come regole tecnico-applicative, sono la matrice del sistema generale che si
definisce di bilancio, al quale il legislatore ha connesso norme organizzatorie generali, norme di
programmazione finanziaria, di previsione, di gestione, di tesoreria, di investimento, di revisione economicofinanziaria, di controllo interno, di rendiconto generale e di risanamento degli enti dissestati.
Essi si dirigono, quindi, ai responsabili delle politiche, ai responsabili dei servizi, agli agenti contabili ed al
tesoriere.
3.
4.
I principi contabili che specificano i singoli istituti ed adempimenti seguono le indicazioni generali di questo
documento. Nel caso in cui non sia stato emesso un principio contabile specifico su una fattispecie particolare
e non normata i gestori del sistema di bilancio possono affrontarla seguendo i principi generali contenuti nel
presente documento.
5.
I presenti postulati traggono indirizzo e sono ispirati al principio contabile n. 11 emanato dalla Commissione
per la statuizione dei principi contabili del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e del Consiglio
nazionale dei ragionieri. Ha anche fatto propri i principi dello IASC Framework, redatto dallInternational
accounting standards commettee.
7.
I postulati tengono conto delle indicazioni presentate in Preface to international public sector accounting
standard e dell International Public Sector Accounting Standard , facendole proprie, per quanto compatibili
con lordinamento degli enti locali.
Ambito di applicazione
8.
9.
I postulati di bilancio che sono oggetto di questo principio sono da riferirsi al sistema di bilancio previsto
nellordinamento.
10. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello di programmazione di mandato:
(a) le linee programmatiche;
(b) il piano generale di sviluppo;
11. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello di preventivo:
(a) la relazione previsionale e programmatica;
(b) il bilancio annuale di previsione;
(c) il bilancio pluriennale;
(d) il piano esecutivo di gestione;
(e) gli allegati al bilancio di previsione.
12. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello di gestione:
(a) le variazioni di bilancio, i prelievi dal fondo di riserva e le variazioni al piano esecutivo di gestione;
(b) gli atti relativi alle fasi di acquisizione delle entrate e di erogazione delle spese (accertamento,
riscossione, versamento, impegno, liquidazione, ordinazione e pagamento).
13. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello di tesoreria:
(a) la convenzione di tesoreria;
(b) il giornale di cassa;
(c) gli atti relativi alle operazioni di cassa (ordinativo di incasso, mandato di pagamento, quietanza, ecc.);
(d) gli atti relativi alle operazioni di finanziamento (anticipazioni di tesoreria, delegazioni di pagamento,
ecc.);
(e) il conto del tesoriere.
14. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello di investimento:
(a) atti di programmazione degli investimenti;
(b) i piani economico-finanziari;
(c) i documenti di attuazione di finanziamenti mediante indebitamento.
248
15. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello di revisione economicofinanziaria:
(a) il parere sulla proposta di bilancio di previsione e sulle variazioni bilancio;
(b) la relazione sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto e schema di rendiconto;
(c) il referto su gravi irregolarit;
(d) verifiche di cassa.
16. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello di controllo interno:
(a) la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e la salvaguardia degli equilibri di bilancio;
(b) i pareri dei responsabili dei servizi e del responsabile del servizio finanziario;
(c) il visto di regolarit contabile attestante la copertura finanziaria sui provvedimenti dei responsabili dei
servizi che comportano impegni di spesa, ecc.
17. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello rendiconto:
(a) il conto del bilancio;
(b) il conto economico;
(c) il conto del patrimonio;
(d) gli allegati al rendiconto.
18. Lente locale che segue gli indirizzi dei principi contabili utile che lo evidenzi nella relazione previsionale e
programmatica e nella relazione al rendiconto della gestione.
Gli utilizzatori e le loro esigenze informative
19. Tra gli utilizzatori del sistema di bilancio vi sono cittadini, consiglieri e amministratori, organi di controllo ed
enti pubblici, dipendenti, finanziatori, fornitori ed altri creditori. Essi usano il sistema di bilancio per soddisfare
alcune delle proprie diverse esigenze informative. Tra queste si possono citare:
(a) Cittadini. I cittadini hanno il diritto di disporre di un documento che permetta loro di comprendere
quali sono i concreti indirizzi dellamministrazione (in termini di servizi, della loro efficacia e dei loro
costi), i livelli di pressione fiscale programmati e realizzati dallente locale, i risultati delle politiche
pubbliche del territorio;
(b) Consiglieri ed amministratori. Il consiglio lorgano di indirizzo e di controllo politicoamministrativo ed ha competenza in relazione agli atti fondamentali, tra cui programmi, relazioni
previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori
pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto (art. 42, c. 2, T.U.).
chiaro che questa attribuzione pu essere pienamente esercitata solo se il sistema di bilancio
predisposto in modo tale da fornire una rappresentazione veritiera e corretta dei programmi e dei
risultati dellazione amministrativa dellente;
(c) Organi di controllo ed altri enti pubblici, il sistema di bilancio rappresenta un documento essenziale
per la comprensione del funzionamento dellamministrazione. Gli enti pubblici e cos pure gli organi
di controllo devono poter disporre di una informazione che permetta loro di comprendere quale sia
landamento economico, finanziario e patrimoniale dellente, cos da poter assumere in modo
consapevole i propri comportamenti in relazione a ci;
(d) Dipendenti. I dipendenti ed i loro gruppi di rappresentanza hanno interesse ad avere informazioni in
merito ai programmi ed allandamento economico, finanziario e patrimoniale dellente locale. In
particolare i responsabili di servizio hanno la necessit di disporre di uno strumento che consenta loro
di comprendere e quindi realizzare gli indirizzi programmatici dellente e verificarne i risultati;
(e) Finanziatori. I finanziatori sono interessati alle informazioni che possano metterli in grado di capire
se i loro finanziamenti e i relativi interessi saranno pagati alle scadenze stabilite. Listituto del
dissesto, di cui al titolo VIII del T.U., rende particolarmente pressante linteresse dei finanziatori in
merito allandamento finanziario dellente;
(f) Fornitori ed altri creditori. I fornitori e gli altri creditori commerciali sono interessati alle
informazioni che possono metterli in grado di valutare la solvibilit dellente. Anche per fornitori ed
altri creditori listituto del dissesto rende indispensabile avere notizia dellandamento dellente.
Le finalit del sistema di bilancio
20. Le finalit del sistema di bilancio sono quelle di fornire informazioni in merito ai programmi futuri, a quelli in
corso di realizzazione ed allandamento finanziario dellente a beneficio di unampia serie di utilizzatori nel
processo di decisione politica, sociale ed economica.
21. Pi in dettaglio, il sistema di bilancio deve assolvere molteplici funzioni:
249
che deve fornire le informazioni quali-quantitative necessarie ad una comprensione dellandamento dellente
che sia significativo non solo del grado di raggiungimento degli obiettivi economico-finanziari ma anche del
complessivo grado di benessere sociale raggiunto.
Postulati del sistema di bilancio secondo lordinamento finanziario e contabile
34. Secondo lart. 162, c. 1 del T.U. gli enti locali deliberano annualmente il bilancio di previsione finanziario
redatto in termini di competenza, per l'anno successivo, osservando i principi di unit, annualit, universalit
ed integrit, veridicit, pareggio finanziario e pubblicit.
35. Questi principi, con la precisazione di cui si dir per il pareggio finanziario, hanno valenza generale e
riguardano quindi tutto il sistema di bilancio e non solo il bilancio di previsione. I postulati individuati dalla
norma sono dunque i seguenti:
(a) Unit
(b) Annualit
(c) Universalit
(d) Integrit
(e) Veridicit ed attendibilit
(f) Pareggio finanziario
(g) Pubblicit
Principio dellunit
36. Lente locale una entit giuridica unitaria. Unitario, pertanto, deve essere il suo bilancio di previsione ed il
rendiconto.
37. Ancora, i documenti contabili non possono essere articolati in maniera tale da destinare alcune fonti a
determinati e specifici impieghi, salvo diversa disposizione normativa.
38. quindi il complesso delle entrate che finanzia lente pubblico e che serve a far fronte al complesso delle sue
spese.
Principio dellannualit
39. I documenti del sistema di bilancio, sia di previsione che di rendiconto, devono essere predisposti a cadenza
annuale e si riferiscono ad un periodo di gestione, che coincide con lanno solare.
Principio delluniversalit
40. Il principio delluniversalit rafforza quello di unit. necessario ricomprendere nel sistema di bilancio tutte le
operazioni ed i relativi valori finanziari, economici e patrimoniali, riconducibili allente locale, al fine di
presentare una rappresentazione veritiera e corretta dellandamento dellente.
41. Sono incompatibili con il principio delluniversalit le gestioni fuori bilancio, consistenti in gestioni poste in
essere dallente locale o da sue articolazioni organizzative che non abbiano autonomia gestionale che
transitano fuori dal bilancio.
42. Sono altres inammissibili le contabilit separate ove le operazioni che le riguardano non siano ricondotte alle
grandezze del sistema di bilancio dellente.
43. Rispetta il principio di universalit, anche se non un obbligo di legge, la redazione di un rendiconto
consolidato dellente locale. LOsservatorio si riserva di emanare un apposito principio in argomento.
44. Non infatti sufficiente a fornire una rappresentazione veritiera e corretta dellandamento dellente, il rispetto
dellart. 172, c. 1 lettera b) del T.U., che richiede come allegato al bilancio di previsione le risultanze dei
rendiconti o conti consolidati delle unioni di comuni, aziende speciali, consorzi, istituzioni, societ di capitali
costituite per l'esercizio di servizi pubblici, relativi al penultimo esercizio antecedente quello cui il bilancio si
riferisce.
251
Principio dellintegrit
45. Questo principio rappresenta un rafforzamento in chiave formale di quanto dettato dal principio
delluniversalit.
46. Si richiede che nel bilancio di previsione e nel rendiconto non vi siano compensazioni di partite. quindi
vietato iscrivere le entrate al netto delle spese sostenute per la riscossione e, parimenti, di registrare le spese
ridotte delle correlate entrate.
47. Lo stesso principio deve essere seguito nella redazione del rendiconto, e si applica quindi anche ai valori
economici ed alle grandezze patrimoniali che si ritrovano nel conto economico e nel conto del patrimonio.
Principio della veridicit ed attendibilit
48. Il legislatore ricorrendo ai termini veridicit ed attendibilit, fa esplicito riferimento, al principio
internazionale del true and fair view, ripreso nella tradizione normativa e contabile italiana con la richiesta di
rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della societ e il risultato
economico dell'esercizio.
49. Le informazioni, per essere utili, devono essere attendibili. Uninformazione ha la qualit dellattendibilit
quando scevra da errori rilevanti e pregiudizi e pu quindi essere considerata dagli utilizzatori come fedele
rappresentazione di ci che essa tende, o dovrebbe tendere, a rappresentare.
50. Dal principio della veridicit discendono numerosi postulati di bilancio che il legislatore non esplicita e che
verranno precisati nel seguito del documento in oggetto.
Principio del pareggio finanziario
51. Il bilancio di previsione deve essere deliberato in pareggio finanziario complessivo, considerando quindi tutte
le entrate e tutte le spese. Questo principio, come rilevato dallart. 193 del T.U., ha effetti di gestione sugli
equilibri finanziari e quindi si riflette sul risultato di gestione.
52. Inoltre, a norma dellart. 162, c. 6, T.U., le previsioni di competenza relative alle spese correnti sommate alle
previsioni di competenza relative alle quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti
obbligazionari non possono essere complessivamente superiori alle previsioni di competenza dei primi tre titoli
dell'entrata e non possono avere altra forma di finanziamento, salvo le eccezioni previste per legge.
53. Si parla, con riferimento a ci, del divieto di presentare in disavanzo la situazione corrente. Tale
denominazione sostituisce, correttamente, quella di situazione economica prima utilizzata, onde evitare
confusione terminologica tra concetti finanziari ed economici.
Principio della pubblicit
54. Il sistema di bilancio assolve una funzione informativa nei confronti degli utilizzatori dei documenti contabili.
compito dellente rendere effettiva tale funzione assicurando ai cittadini ed agli organismi di partecipazione
la conoscenza dei contenuti significativi e caratteristici del bilancio annuale e dei suoi allegati, anche
integrando le pubblicazioni obbligatorie.
55. Larticolo 162, c. 7 del T.U., d agli enti locali la possibilit di precisare il diritto allinformazione attraverso lo
statuto ed i regolamenti.
Postulati del sistema di bilancio secondo i principi contabili
56. I principi contabili sono quei principi, ivi inclusi i criteri, le procedure ed i metodi di applicazione, che
stabiliscono l'individuazione dei fatti da registrare, le modalit di contabilizzazione degli eventi, i criteri di
valutazione e quelli di esposizione dei valori nel sistema di bilancio, funzionale allo svolgimento dei processi
di programmazione e di controllo.
57. I principi contabili si distinguono in principi contabili generali o postulati e principi contabili applicati.
252
58. I postulati del bilancio costituiscono i fondamenti e le regole di carattere generale cui devono informarsi i
principi contabili applicati alle singole poste di sistema di bilancio.
59. I principali postulati sono i seguenti:
(a) Comprensibilit (chiarezza)
(b) Significativit e rilevanza
(c) Informazione attendibile
(d) Coerenza
(e) Attendibilit e congruit
(f) Ragionevole flessibilit
(g) Neutralit (imparzialit)
(h) Prudenza
(i) Comparabilit
(j) Competenza finanziaria
(k) Competenza economica
(l) Conformit del complessivo procedimento di formazione del sistema di bilancio ai corretti principi
contabili
(m) Verificabilit dell'informazione
60. I principi contabili applicati costituiranno oggetto di documenti separati.
Principio della comprensibilit
61. Il sistema di bilancio deve essere comprensibile e deve perci presentare una chiara classificazione delle voci
finanziarie, economiche e patrimoniali. Larticolazione del sistema di bilancio deve essere tale da facilitarne
tra laltro la comprensione e permetterne la lettura per programmi, servizi ed interventi.
62. Il sistema di bilancio deve essere corredato da una informativa supplementare che faciliti la comprensione e
l'intelligibilit della simbologia contabile. Questa deve essere accolta nella relazione previsionale e
programmatica nel caso del bilancio di previsione e nella relazione al rendiconto della gestione nel caso del
consuntivo. Tuttavia l'informativa fornita non deve essere eccessiva e superflua.
63. Una qualit essenziale delle informazioni contenute nel sistema di bilancio che esse siano prontamente
comprensibili dagli utilizzatori. A tale scopo, si assume che gli utilizzatori abbiano una ragionevole
conoscenza dellattivit dellente locale, degli aspetti contabili e la volont di esaminare linformazione con
normale diligenza.
Principio della significativit e rilevanza
64. Per essere utile, un'informazione deve essere significativa per le esigenze informative connesse al processo
decisionale degli utilizzatori. Linformazione qualitativamente significativa quando in grado di influenzare
le decisioni degli utilizzatori aiutandoli a valutare gli eventi passati, presenti o futuri, oppure confermando o
correggendo valutazioni da loro effettuate precedentemente.
65. Il procedimento di formazione del sistema di bilancio implica delle stime o previsioni. Pertanto, la correttezza
dei dati di bilancio non si riferisce soltanto all'esattezza aritmetica, bens alla congruit economica e
finanziaria, alla ragionevolezza, cio al risultato attendibile che viene ottenuto dall'applicazione oculata e
corretta dei procedimenti di valutazione adottati nella stesura del bilancio di previsione e del rendiconto.
66. Errori, semplificazioni e arrotondamenti sono tecnicamente inevitabili e trovano il loro limite nel concetto di
rilevanza; essi cio non devono essere di portata tale da avere un effetto rilevante sui dati del sistema di
bilancio e sul loro significato per i destinatari.
67. Linformazione rilevante se la sua omissione o errata presentazione pu influenzare le decisioni degli
utilizzatori prese sulla base del sistema di bilancio. La rilevanza dipende dalla dimensione quantitativa della
posta, valutata comparativamente con i valori complessivi del sistema di bilancio, e dallerrore giudicato nelle
specifiche circostanze di omissione o errata presentazione.
Principio della informazione attendibile
253
68. Linformazione possiede la qualit dellattendibilit se scevra da errori e distorsioni rilevanti e quando gli
utilizzatori possono fare affidamento su di essa come rilevazione fedele di ci che si intende rappresentare o di
quanto si pu ragionevolmente ritenere che essa rappresenti.
69. Tanto pi linformazione significativa, tanto pi si deve evitare che la sua rappresentazione sia
potenzialmente ingannevole.
70. Per essere attendibile, linformazione deve rappresentare fedelmente le operazioni e gli altri eventi che intende
rappresentare o che pu ragionevolmente ritenere che essa rappresenti.
Principio della coerenza
71. Occorre assicurare un nesso logico e conseguente fra la pianificazione, la programmazione, la previsione e gli
atti di gestione. La coerenza implica che gli stessi siano strumentali al perseguimento dei medesimi obiettivi.
72. La coerenza interna implica:
(a) in sede preventiva, che la relazione previsionale e programmatica sia conseguente alla pianificazione
dellente;
(b) in sede di gestione, che le decisioni e gli atti non siano in contrasto con gli indirizzi e gli obiettivi
indicati nella relazione previsionale e programmatica e non pregiudichino gli equilibri finanziari ed
economici;
(c) in sede di rendiconto, che sia dimostrato e motivato lo scostamento fra risultati ottenuti e quelli attesi.
73. Eventuali modifiche agli obiettivi, programmi e progetti, rispetto a quelli indicati nella relazione previsionale e
programmatica, devono essere esplicitamente deliberate indicando i motivi che le rendono necessarie.
74. La coerenza esterna comporta una connessione fra la programmazione dellente, quella regionale e gli obiettivi
di finanza pubblica.
Principio della attendibilit e congruit
75. Lattendibilit delle entrate e la congruit delle spese ha un valore essenziale per la corretta gestione dellente,
per salvaguardare lequilibrio di bilancio e prevenire il possibile dissesto.
76. Lattendibilit e la congruit devono essere dimostrate con valutazioni, analisi, descrizioni e verificate
dallorgano di revisione dellente.
77. La congruit delle spese deve essere valutata in relazione agli obiettivi programmati, agli andamenti storici ed
al riflesso nel periodo degli impegni pluriennali.
78. Lattendibilit delle entrate deve essere valutata:
(a) in sede di previsione in relazione alla accertabilit delle stesse tenendo conto degli atti che
predeterminano il diritto alla riscossione, di idonei ed obiettivi elementi di riferimento, nonch su
fondate aspettative di acquisizione ed utilizzo delle risorse.
(b) in sede di rendiconto in relazione alla effettiva esigibilit dei residui attivi.
Principio della ragionevole flessibilit
79. I documenti previsionali non debbono essere interpretati come immodificabili perch questo comporterebbe
una rigidit nella gestione che pu rivelarsi controproducente.
80. Per contro anche un eccessivo ricorso a strumenti di flessibilit va visto come fatto negativo in quanto inficia
lattendibilit del processo di programmazione e rende non credibile il complesso del sistema di bilancio.
81. necessario che nella relazione al rendiconto della gestione si dia adeguata informazione sul numero,
sullentit e sulle ragioni che hanno portato a delle variazioni di bilancio.
imparzialit deve essere presente in tutto il procedimento formativo del sistema di bilancio e soprattutto per
quanto concerne gli elementi soggettivi.
84. La presenza di elementi soggettivi di stima non condizione per far venir meno l'imparzialit, la
ragionevolezza e la verificabilit. Discernimento, oculatezza e giudizio sono alla base dei procedimenti di
ragioneria a cui la preparazione del sistema di bilancio deve informarsi e richiedono due requisiti essenziali, la
competenza e la correttezza tecnica. L'imparzialit contabile va intesa come l'applicazione competente e
tecnicamente corretta del procedimento di formazione del sistema di bilancio, che richiede discernimento,
oculatezza e giudizio per quanto concerne gli elementi soggettivi.
Principio della prudenza
85. Il principio della prudenza deve trovare applicazione in tutto il sistema di bilancio.
86. Nel bilancio di previsione devono essere iscritte solo le entrate che si prevede siano accertabili nel periodo
amministrativo considerato, mentre devono rientrare nelle spese tutti gli oneri che si prevede di dover
impegnare.
87. Nel rendiconto il principio della prudenza si estrinseca essenzialmente nella regola secondo la quale i proventi
non realizzati non devono essere contabilizzati, mentre tutti gli oneri anche se non definitivamente sostenuti
devono essere riflessi nei documenti contabili.
88. Il principio della prudenza cos definito rappresenta uno degli elementi fondamentali del processo formativo
del sistema di bilancio. I suoi eccessi devono per essere evitati perch sono pregiudizievoli al rispetto della
rappresentazione veritiera e corretta dellandamento dellente locale e rendono il sistema di bilancio
inattendibile e non corretto.
89. Il principio della prudenza, pertanto, non deve portare ad una arbitraria riduzione di entrate e proventi, bens a
quella qualit di giudizi a cui deve informarsi il procedimento valutativo di formazione del sistema di bilancio.
90. L'applicazione del principio della prudenza comporta che gli elementi componenti le poste o voci delle attivit
o passivit siano valutati individualmente per evitare compensi tra perdite che devono essere riconosciute e
profitti che non devono essere riconosciuti in quanto non realizzati.
(c) i mutamenti strutturali (quali lesternalizzazione di un servizio) e gli eventi di natura straordinaria
sono chiaramente evidenziati.
94. Il requisito di comparabilit non deve essere confuso con la mera uniformit e non deve essere consentito che
divenga un impedimento allintroduzione di migliori principi contabili. Non appropriato che un ente continui
a contabilizzare nel medesimo modo unoperazione od un evento se il criterio adottato non rispetta le
caratteristiche qualitative della significativit e dellattendibilit.
Principio della competenza finanziaria
95. La Preface to International Public Sector Accounting Standard dichiara come suo scopo quello di delineare
un sistema di bilancio per le aziende pubbliche fondato esclusivamente sulla logica della competenza
economica. Si condivide tale orientamento e si giudica che a ci si debba tendere ma, nel rispetto di un ruolo di
interpretazione ed integrazione della norma, si prende atto del dettato di legge, che ad oggi prevede la
coesistenza di documenti contabili finanziari ed economici.
96. La competenza finanziaria il criterio con il quale le entrate e le spese si riconducono al periodo
amministrativo in cui sorge il diritto a riscuotere (accertamento) e lobbligo a pagare (impegno).
97. Laccertamento, a norma dellart. 179 del T.U., costituisce la prima fase di gestione dellentrata, mediante la
quale viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico, individuato il
debitore, quantificata la somma da incassare, nonch fissata la relativa scadenza.
98. Limpegno costituisce la fase della spesa con la quale viene costituito il vincolo sugli stanziamenti di bilancio,
nellambito della disponibilit esistente, in relazione ad una obbligazione giuridica e sia determinata la somma
da pagare, il soggetto titolare del vincolo con lente e la ragione di tale vincolo.
(a) iper associazione di causa ad effetto tra costi ed erogazione o cessione del prodotto o servizio
realizzato. L'associazione pu essere effettuata analiticamente e direttamente o sulla base di
assunzioni del flusso dei costi;
(b) per ripartizione dell'utilit o funzionalit pluriennale su base razionale e sistematica, in mancanza di
una pi diretta associazione. Tipico esempio rappresentato dall'ammortamento;
(c) per imputazione diretta di costi al conto economico dell'esercizio o perch associati a funzioni
istituzionali o perch associati al tempo o perch sia venuta meno l'utilit o la funzionalit del costo.
In particolare quando:
1. i costi sostenuti in un esercizio esauriscono la loro utilit gi nell'esercizio stesso o
non sia identificabile o valutabile l'utilit futura;
2. viene meno o non sia pi identificabile o valutabile l'utilit futura o funzionalit di
costi che erano stati sospesi in esercizi precedenti;
3. l'associazione di causa ad effetto o la ripartizione dell'utilit su base razionale e
sistematica non siano di sostanziale utilit.
106. Al principio della competenza economica strettamente connesso il processo di valutazione.
107. Le valutazioni economiche riferite a costi e risultati costituiscono la base del sistema di bilancio. Le ragioni
che inducono alla scelta del costo, inteso come complesso degli oneri che un ente ha effettivamente sostenuto
per procurarsi un dato bene, possono cos riassumersi:
(a) il costo non rappresenta soltanto la spesa sostenuta per l'acquisizione dei beni, ma rappresenta anche il
valore delle loro qualit funzionali ed quindi espressione del loro valore di funzionamento.
(b) il criterio del costo quello che lascia minor latitudine agli apprezzamenti soggettivi.
(c) il criterio del costo deve essere di facile applicabilit ed attuazione.
108. Il costo un criterio di valutazione e non un valore inderogabile del sistema di bilancio. Il costo un metodo
informativo del valore. Il procedimento di valutazione parte dal costo originario che misura la funzionalit
originaria dei beni, ma la deve continuamente riesaminare per determinare la misura residua.
Principio della conformit del complessivo procedimento di formazione del sistema di bilancio ai corretti principi
contabili
109. Tutto il processo di formazione del sistema di bilancio si informa a corretti principi contabili. I principi
contabili sono redatti dallOsservatorio sulla finanza e la contabilit degli enti locali. Ove non sia stato
predisposto un principio contabile nazionale si pu fare riferimento ai presenti postulati,
Principio della verificabilit dell'informazione
110. L'informazione patrimoniale, economica e finanziaria fornita dal sistema di bilancio deve essere verificabile
attraverso un'indipendente ricostruzione del procedimento contabile, tenendo conto anche degli elementi
soggettivi.
257
Principio contabile n. 1
Programmazione e previsione nel sistema di bilancio
(approvato nella seduta del 3 luglio 2003)
Il presente principio contabile finalizzato a chiarire i contenuti delle norme che presiedono alle materie della
previsione e della programmazione, la cui funzione determinante per la corretta impostazione dellattivit
economico-finanziaria degli enti locali, alla luce delle finalit assegnate al sistema di bilancio.
Il principio contabile rispetta i dettati del documento Finalit e postulati dei principi contabili degli enti
locali, che statuisce i postulati ed i principi generali a cui deve attenersi ogni forma di documentazione
economico-finanziaria dellente locale. Tale documento deve peraltro intendersi come integralmente
richiamato al fine di consentire la piena e corretta applicazione di questo principio.
2.
La materia della previsione e della programmazione trova attualmente il suo fondamento nella parte seconda
del testo unico sullordinamento finanziario e contabile (approvato con il D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, nel
seguito indicato come Tuel), nel relativo regolamento (D.P.R. 31 gennaio 1996, n. 194) e nelle norme
sullapplicazione del patto di stabilit interno agli enti locali (da ultimo contenute nella legge 27 dicembre
2002, n. 289)
La programmazione e la sua rappresentazione nel sistema di bilancio
3.
Lattivit di programmazione il processo di analisi e valutazione, nel rispetto delle compatibilit economicofinanziarie, della possibile evoluzione della gestione dellente e si conclude con la formalizzazione delle
decisioni politiche e gestionali che danno contenuto ai piani e programmi futuri. Deve essere rappresentata
negli schemi di programmazione e previsione del sistema di bilancio in modo veritiero e corretto e rappresenta
il contratto che il governo politico dellente assume nei confronti dei cittadini e degli altri utilizzatori del
sistema di bilancio stesso. Lattendibilit, la congruit e la coerenza dei bilanci prova della affidabilit e
credibilit dellAmministrazione. Gli utilizzatori del sistema di bilancio devono disporre delle informazioni
necessarie per valutare gli impegni politici assunti e le decisioni conseguenti, il loro onere e, in sede di
rendiconto, il grado di mantenimento degli stessi.
4.
Il sistema di bilancio deve rispettare i principi generali di redazione del bilancio dettati dallordinamento
finanziario e contabile e dai postulati contabili.
Secondo lordinamento ed i principi contabili i documenti che costituiscono parte del sistema di bilancio, a
livello di programmazione di mandato, sono:
(a) le linee programmatiche;
(b) il piano generale di sviluppo.
Inoltre, il sistema di bilancio include, a livello di preventivo:
(a) la relazione previsionale e programmatica;
(b) il bilancio annuale di previsione;
(c) il bilancio pluriennale;
(d) il piano esecutivo di gestione;
(e) gli allegati al bilancio di previsione.
Nella formalizzazione del processo di previsione e programmazione allinterno del sistema di bilancio occorre
tenere conto di tre elementi chiave, che sono propri dellordinamento finanziario e contabile:
(a) la valenza pluriennale del sistema;
(b) la lettura non solo contabile dei documenti;
(c) la necessaria coerenza ed interdipendenza dei vari segmenti del sistema di bilancio.
Valenza pluriennale del sistema di bilancio
258
5.
Il rispetto del principio costituzionale del buon andamento, e dei conseguenti criteri di efficienza, efficacia ed
economicit, la crescente autonomia finanziaria e quindi la conseguente minore dipendenza degli enti locali dai
trasferimenti di risorse da parte di altri soggetti pubblici, i nuovi compiti trasferiti o delegati agli enti locali o
comunque assunti dagli stessi, i vincoli conseguenti dal patto di stabilit nonch la crescente complessit del
quadro ambientale, rendono necessaria una seria e consapevole attivit di programmazione. In questo contesto
la durata annuale dellesercizio insufficiente a realizzare una adeguata attivit di programmazione che
consenta poi di verificarne la realizzazione. L'attenzione agli aspetti pluriennali della programmazione va al di
l, quindi, della pur importante novit del carattere autorizzatorio del bilancio pluriennale, significando reale
attenzione alla corretta programmazione ed al corretto utilizzo delle risorse, incisivit ed affidabilit dei
programmi e chiarezza degli obiettivi definiti da ciascun ente.
6.
Il "sistema di bilancio" degli enti locali stato a lungo visto come mero adempimento di legge, con la
conseguenza che l'aspetto contabile ha oscurato gli aspetti programmatori e gestionali del sistema e che si
radicato un diffuso disinteresse da parte degli operatori appartenenti a settori diversi da quello contabile alla
concreta predisposizione ed attuazione del bilancio di previsione. Al contrario, il bilancio di previsione il
documento centrale del ciclo di programmazione e controllo dellente e deve assolvere contemporaneamente le
funzioni di tipo politico-amministrativo, economico-finanziario ed informativo, e particolarmente deve
esprimere con chiarezza e precisione gli obiettivi, limpegno finanziario e la sostenibilit dello stesso. La
correttezza del processo di previsione e programmazione seguito dallente parte costitutiva del ciclo di
programmazione e controllo, e deve essere patrimonio comune di tutti i settori dell'ente.
Coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio
7.
Il bilancio di previsione, momento conclusivo della fase di previsione e programmazione, deve rappresentare
con chiarezza non solo gli effetti contabili delle scelte assunte ma anche la loro motivazione e coerenza con il
programma politico dellamministrazione e con il quadro economico-finanziario.
Il Tuel ha disegnato un sistema nel quale:
(a) la componente contabile solo una delle componenti di formazione e lettura del bilancio;
(b) le competenze contabili ed amministrative diventano una esigenza comune di tutti i soggetti preposti
alla programmazione ed alla gestione dell'ente.
L'introduzione della contabilit patrimoniale ed economica, con elementi di contabilit analitica, unitamente ad
una esposizione chiara degli obiettivi da conseguire e delle risorse disponibili, rendono possibile il
coinvolgimento di tutti gli operatori all'interno dell'ente locale, la loro effettiva responsabilizzazione, e la
necessaria trasparenza dell'azione amministrativa verso l'esterno.
Il documento Finalit e postulati dei principi contabili degli enti locali richiede al sistema di bilancio il
rispetto del principio di coerenza. Ci implica una considerazione complessiva del sistema di bilancio, un
raccordo stabile e duraturo tra i diversi aspetti quantitativi, descrittivi, di politiche, di obiettivo - inclusi nei
documenti di programmazione, tale da spiegare con sempre maggiori dettagli lazione amministrativa futura.
Come previsto dal documento ora detto occorre assicurare un nesso logico e conseguente fra la pianificazione,
la programmazione, la previsione e gli atti di gestione. La coerenza implica che gli stessi siano strumentali al
perseguimento dei medesimi obiettivi.
Eventuali modifiche agli obiettivi, programmi e progetti, rispetto a quelli indicati nella relazione previsionale e
programmatica, devono essere esplicitamente deliberate indicando i motivi che le rendono necessarie.
Il rispetto del postulato della coerenza comporta che la stessa deve essere assicurata anche quando i contenuti
dei documenti previsionali vengano modificati nel succedersi della programmazione annuale.
Utilizzo dei modelli di bilancio
8.
Lautonomia degli enti locali in fase di programmazione non pu prescindere dal rispetto dei postulati ed in
particolare dal principio della comprensibilit finalizzato a fornire una omogenea informazione nei confronti
dei diversi destinatari del sistema di bilancio.
Ne deriva che il corretto utilizzo dei modelli previsti dalla legge rappresenta unattuazione del postulato della
comprensibilit ed quindi un elemento imprescindibile per lapplicazione dei principi contabili, in quanto
consente leffettiva intelleggibilit e comparabilit del sistema di bilancio.
9. Una particolare raccomandazione va formulata per i comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti per i quali
la legge consente forme semplificate, che vanno dalle modalit semplificate di redazione del bilancio (per i
comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti) allesonero dallutilizzare il Piano esecutivo di
gestione. E utile approfittare di queste agevolazioni formali, che riducono notevolmente il carico degli
adempimenti.
259
Lo schema di programma triennale ed elenco annuale devono essere annualmente adottati o aggiornati entro il
30 settembre di ogni anno, da parte dellorgano esecutivo e resi pubblici mediante affissione per almeno
sessanta giorni consecutivi. opportuno, considerata la valenza dellatto sul territorio e sullambiente, che sia
integrata la pubblicazione obbligatoria con ulteriori forme dinformazione ai cittadini.
Ogni ente locale deve analizzare, identificare e quantificare gli interventi e le risorse reperibili per il loro
finanziamento.
Il quadro delle disponibilit finanziarie deve tenere conto degli accantonamenti necessari per accordi bonari,
lavori urgenti e per laggiornamento del programma nei successivi esercizi.
Il programma deve in ogni modo indicare:
(a) le priorit e le azioni da intraprendere come richiesto dallart. 14, comma 3, della legge n. 109/1994 e
dagli artt. 5 e 6 del decreto ministeriale 21 giugno 2000;
(b) la stima dei tempi e la durata degli adempimenti amministrativi di realizzazione delle opere e del
collaudo.
La programmazione dei lavori pubblici deve essere integrata da una corrispondente analisi dei fabbisogni
finanziari generati in termini di quantit, qualit e tempistica delle fonti.
Il programma triennale ed elenco annuale devono essere approvati unitamente al bilancio di previsione ed
integrano sostanzialmente la relazione previsionale e programmatica.
Programmazione triennale del fabbisogno di personale
15.Latto di programmazione del fabbisogno di personale che gli organi di vertice delle amministrazioni locali sono
tenuti ad approvare, ai sensi dellart. 91 del Tuel, deve assicurare le esigenze di funzionalit e di ottimizzazione
delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi compatibilmente con le disponibilit finanziarie.
Nella quantificazione della spesa si deve tenere conto degli adeguamenti retributivi previsti e prevedibili sulla
base delle norme di legge, del contratto collettivo nazionale e dei contratti locali.
La previsione annuale e pluriennale deve essere coerente con le esigenze finanziarie espresse nellatto di
programmazione del fabbisogno.
Latto di programmazione del fabbisogno di personale costituisce un allegato alla relazione previsionale e
programmatica.
Gli strumenti di previsione
16. Si detto che il sistema di bilancio include, a livello di previsione:
(a) la relazione previsionale e programmatica;
(b) il bilancio annuale di previsione;
(c) il bilancio pluriennale;
(d) il piano esecutivo di gestione;
(e) gli allegati al bilancio di previsione.
La previsione, pertanto, qui intesa come lattivit di programmazione annuale, e si traduce nella
documentazione contabile che viene prodotta in sede di approvazione del bilancio di previsione, nel rispetto
dei postulati di bilancio presentati nel documento Finalit e postulati dei principi contabili degli enti locali.
La relazione previsionale e programmatica
17.Il modello della relazione previsionale e programmatica degli enti locali qui preso a riferimento quello
approvato con D.P.R. n. 326 del 3 agosto 1998.
Secondo i corretti principi contabili la redazione della relazione riveste un carattere prioritario nel processo di
previsione annuale.
Programmazione e previsione sono processi essenziali ai fini del rispetto dei postulati di bilancio. Non vi pu
essere rispetto dei principi di bilancio, a partire dalla veridicit e fino al pareggio finanziario, se non vi
programmazione.
Lapproccio con il quale vengono affrontati i procedimenti di formazione dei documenti contabili dellente
deve necessariamente partire dalla programmazione, attraverso la relazione previsionale e programmatica ed il
bilancio pluriennale.
18.La relazione assume particolare rilevanza perch il suo contenuto tecnico-descrittivo pu rivelarsi altamente
efficace, sia in funzione dei dati, non solo finanziari, che pu esporre, sia dello spazio che pu riservare alle
illustrazioni, alle comparazioni, alle motivazioni, non solo tecniche.
Lart. 170 del Tuel offre una elencazione puntuale dei contenuti della relazione stessa, ponendo in evidenza il
carattere generale della relazione, con ci significando che essa racchiude lintero panorama programmatorio,
sia in termini di tempo il periodo compreso nel bilancio pluriennale sia in termini di contenuti,
261
comprendente cio gli aspetti finanziari ed economici, ma anche gli aspetti fisici, strutturali e politici della
manovra di bilancio.
La redazione della Relazione comporta cinque momenti, o fasi, strategici e caratterizzanti:
(a) la ricognizione delle caratteristiche generali;
(b) la individuazione degli obiettivi;
(c) la valutazione delle risorse;
(d) la scelta delle opzioni;
(e) la individuazione e redazione dei programmi e dei progetti.
19. Nella predisposizione della relazione previsionale e programmatica si devono rispettare tutti i postulati di
bilancio, particolarmente quello della economicit, che comporta prima una valutazione delle attivit fondata
sulla considerazione dei costi e dei proventi, poi una loro ridefinizione in impegni ed accertamenti in funzione
della eventuale discrasia tra il momento della competenza economica e quella della competenza finanziaria.
Dal mancato rispetto dei postulati consegue una relazione previsionale e programmatica non corretta, che non
in grado di fornire una univoca informazione ai diversi utilizzatori sulle finalit del sistema di bilancio.
La relazione previsionale e programmatica fa riferimento al bilancio annuale ed a quello pluriennale.
Relativamente a questultimo deve chiarire, nella logica dello scorrimento temporale, le ragioni per le quali i
valori del secondo e del terzo esercizio vengano modificati rispetto a quanto era stato previsto nellanno
precedente.
Fasi della relazione
20. Ricognizione. La relazione previsionale e programmatica illustra anzitutto le caratteristiche generali della
popolazione, del territorio, dell'economia insediata e dei servizi dell'ente, precisandone risorse umane,
strumentali e tecnologiche. Si rende necessario un susseguirsi di azioni volte dunque ad una sorta di
censimento, o di monitoraggio, degli oggetti puntualmente elencati, che hanno valore di oggetti di informativa
minima necessaria.
La relazione deve quindi proporre un quadro dettagliato di quello che deve poi essere il punto di partenza della
attivit di programmazione. In quel contesto, e su quellordito, deve quindi costruirsi il piano di sviluppo
dellente, compreso nel periodo interessato dalla relazione.
Si devono perci acquisire dati sulla popolazione, a partire dalle risultanze dellultimo censimento, fino alla
consistenza risultante alla fine del penultimo anno precedente, definendo ed aggiornando appositi trend per
fasce di et. Questa raffigurazione nel tempo dellevoluzione della popolazione considerata nonch ogni altra
informazione, quale i tassi di natalit e di mortalit utile per guidare e sostenere la programmazione. Ad
esempio, limportanza del tasso di natalit e lentit di popolazione in et prescolare per orientare gli
investimenti in materia di edilizia scolastica, oppure lincidenza della popolazione in et pi avanzata al fine di
programmare interventi di assistenza agli anziani.
La ricognizione si orienta quindi al territorio, osservandone le caratteristiche fisiche, altimetriche,
morfologiche; acquisendo anche informazioni sull'igiene ambientale, sugli strumenti urbanistici e
programmatori vigenti, proprio in funzione del disposto del comma 7 dellart. 170 del Tuel il quale impone la
fornitura di adeguati elementi che dimostrino la coerenza delle previsioni annuali e pluriennali con gli
strumenti urbanistici.
Viene poi lasciato uno spazio all'economia insediata, per evidenziare le varie componenti del tessuto
produttivo, e per una corretta individuazione dei bisogni sociali e degli opportuni interventi nel campo del
lavoro, della distribuzione, del terziario.
Per ultimo la ricognizione si rivolge ai servizi dell'ente, evidenziandone dapprima le risorse umane e poi le
risorse strutturali, strumentali e tecnologiche.
21. Individuazione degli obiettivi. Completata lazione di monitoraggio sulle varie componenti e caratteristiche
dellente, e resi perci cogniti i termini della realt sulla quale si chiamati ad operare, spetta all'ente
formulare i propri obiettivi programmatori.
Le proposte di obiettivi formulate dai vari Responsabili dei servizi devono assumere a proprio orientamento ed
indirizzo:
(a) il programma amministrativo del Sindaco o del Presidente;
(b) le linee programmatiche comunicate allorgano consiliare;
(c) il piano generale di sviluppo dellente;
(d) i risultati della ricognizione;
(e) le direttive generali della Giunta;
(f) le indicazioni proprie dei servizi.
262
22.Valutazione delle risorse. La relazione comprende, per la parte entrata, una valutazione generale sui mezzi
finanziari, individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando landamento storico degli stessi ed i relativi
vincoli .
I mezzi finanziari necessari per la realizzazione dei programmi e dei progetti della spesa devono essere
valutati, e cio:
(a) individuati quanto a tipologia;
(b) quantificati in relazione al singolo cespite;
(c) descritti in rapporto alle rispettive caratteristiche;
(d) misurati in termini di gettito finanziario.
Contestualmente devono essere individuate le forme di finanziamento, avuto riguardo alla natura dei cespiti, se
ricorrenti e ripetitivi - quindi correnti - oppure se straordinari - e quindi riferiti ai movimenti di capitale ed ai
movimenti di fondi.
Particolare attenzione va posta alle nuove forme di indebitamento, che vanno attentamente valutate nella loro
portata e nei riflessi che provocano nella gestione dellanno in corso ed in quelle degli anni successivi.
Per ultimo, la valutazione delle risorse deve offrire, a conforto della veridicit della previsione, un trend storico
che evidenzi gli scostamenti rispetto agli accertamenti, tenuto conto delleffettivo andamento degli esercizi
precedenti.
La relazione deve essere coerente con il piano di sviluppo dellente e con gli strumenti urbanistici e relativi
piani di attuazione. Nel rispetto del principio di veridicit ed attendibilit e del postulato della informazione
attendibile non devono esserne acquisiti aspetti e risvolti meramente dichiarativi o irrealizzabili. La richiesta di
una valutazione impone la puntuale individuazione dei mezzi finanziari e la loro attendibilit, alla luce del
rispetto del principio della attendibilit e congruit, per tutto il periodo preso a riferimento dalla relazione, e
quindi quello pluriennale.
Nella predisposizione della relazione, pertanto, necessario effettuare una analisi preventiva per verificare il
finanziamento delle spese del primo periodo, valutare gli effetti che le stesse possono produrre nei periodi
successivi, ed adeguare in conseguenza la previsione dellentit dei mezzi finanziari da reperire per i periodi
corrispondenti. Ci comporta una selezione dei mezzi finanziari da attivare, privilegiando quelli che offrano
maggiori affidabilit ed elasticit. Portare le fonti di finanziamento ai regimi massimi, come un ricorso al
credito al limite della delegabilit delle entrate correnti, rappresenta una pericolosa forma di irrigidimento,
specie in funzione degli esercizi successivi, e crea i presupposti per ridurre il livello di veridicit.
23.Scelta delle opzioni. Partendo dai dati e dalle informazioni rilevati con la fase della ricognizione, individuati gli
obiettivi programmatici, verificato che le risorse finanziarie non sono quasi mai sufficienti a perseguire tutti gli
obiettivi, si impone dunque la scelta tra pi opzioni.
Pur nel rispetto delle scelte politiche dellamministrazione, occorre considerare i dati finanziari, vale a dire
la destinazione delle risorse. In tale ottica prioritario il finanziamento delle spese correnti consolidate, riferite
cio ai servizi essenziali e strutturali, al mantenimento del patrimonio e dei servizi ritenuti necessari.
La parte rimanente pu quindi essere destinata alla spesa di sviluppo, intesa quale quota di risorse aggiuntive
che si intende destinare al potenziamento quali-quantitativo di una certa attivit, o alla creazione di un nuovo
servizio, indipendentemente dalla natura della spesa.
Infine la previsione di spese di investimento, per il cui finanziamento auspicabile un ampio ricorso a risorse
di parte corrente.
Nella previsione delle spese di investimento occorre riflettere sulla loro sostenibilit negli esercizi futuri.
errato dare alle stesse una accezione sempre ed esclusivamente positiva. Esse, infatti, hanno leffetto di
aumentare il livello delle spese incomprimibili e quindi condizionano i bilanci di previsione dei periodi
amministrativi che seguono.
24. Individuazione e redazione dei programmi e dei progetti. La fase riguarda il processo di formazione
dellindirizzo che deve portare, partendo da obiettivi generali, alla definizione di programmi e progetti per
lazione amministrativa, per la gestione e per lorganizzazione.
necessario anzitutto chiarire lampiezza del concetto di programma e cio se questo rientri allinterno di
ciascuna singola funzione o se si presenta di natura trasversale tra le funzioni.
La prima soluzione la pi semplice anche per la formulazione di schemi omogenei, in quanto il programma
diviene una specificazione organizzatoria della funzione. La seconda ha il vantaggio di assecondare meglio la
volont degli enti e la libera espressione di una parte del complessivo piano di attivit dellente, assolutamente
non comprimibile entro spazi predefiniti.
In ogni caso il programma il cardine della programmazione e, di conseguenza, il contenuto dei programmi
deve esprimere il momento chiave della predisposizione del bilancio. Il contenuto del programma lelemento
fondamentale della struttura del bilancio ed il perno intorno a cui definire i rapporti tra organi politici
(Consiglio, Giunta, Sindaco, Presidente), e tra questi e la struttura dellente, nonch per la corretta
informazione sui contenuti effettivi delle scelte dellamministrazione agli utilizzatori del sistema di bilancio.
263
Nella costruzione, formulazione e approvazione dei programmi si svolge lattivit di definizione delle scelte
politiche che propria del massimo organo elettivo preposto allindirizzo e al controllo. Si devono esprimere
con chiarezza le decisioni politiche che caratterizzano lente e limpatto economico, finanziario e sociale che
avranno. necessario, perci, il riferimento al piano generali di sviluppo dellente.
Lart. 165 del Tuel parla di programmi anche nellultimo periodo del comma 5 laddove si afferma che la parte
spesa leggibile anche per programmi dei quali fatta analitica illustrazione in apposito quadro di sintesi del
bilancio e nella relazione previsionale e programmatica. Pertanto i programmi sono contenuti:
(a) in apposito quadro di sintesi del bilancio;
(b) nella relazione previsionale e programmatica.
Dei programmi occorre fare analitica illustrazione perch da qui inizia il processo di definizione degli indirizzi
e delle scelte che deve portare allaffidamento di obiettivi e risorse ai responsabili dei servizi e quindi della
gestione e dei risultati. quindi il necessario punto di collegamento tra indirizzo politico-amministrativo,
bilancio e piano esecutivo di gestione a disposizione dei responsabili dei servizi.
Gi in questa fase possibile introdurre progetti di contenuto applicativo dei singoli programmi e che
dettaglino le concrete attivit da porre in essere.
La corretta definizione dei programmi e degli eventuali progetti un momento essenziale per la distinzione
tra indirizzo politico e amministrazione. In un quadro in cui la politica stabilisce gli obiettivi, le scelte e le
mediazioni di fondo, gli indirizzi operativi, la distribuzione delle macrorisorse, lasciando, entro questi confini,
autonomia alle amministrazioni per quanto riguarda le scelte di carattere gestionale. Spetta poi agli organi
politici il controllo sui risultati della gestione affidata ai responsabili dei servizi.
25.Predisposizione del modello della relazione. Il D.P.R. 3 agosto 1998, n. 326, ha approvato i modelli e schemi
contabili relativi alla relazione previsionale e programmatica. Il modello suddiviso in sei sezioni cos
rubricate:
(a) caratteristiche generali della popolazione, del territorio, delleconomia insediata e dei servizi
dellente;
(b) analisi delle risorse;
(c) programmi e progetti;
(d) stato di attuazione dei programmi deliberati negli anni precedenti e considerazioni sullo stato di
attuazione;
(e) rilevazione per il consolidamento dei conti pubblici;
(f) considerazioni finali sulla coerenza dei programmi rispetto ai piani regionali di sviluppo, ai piani
regionali di settore, agli atti programmatici della regione.
Il modello contiene indicazioni del contenuto minimo, vale a dire che lo stesso pu essere liberamente
integrato di altre indicazioni, di altri prospetti, di altri elementi e di altre informazioni che siano ritenuti utili ai
fini della illustrazione del bilancio annuale e del bilancio pluriennale, nonch dei programmi e dei progetti
negli stessi contenuti.
Questo principio ritiene dovere dellente locale integrare linformativa minima richiesta ove questo sia utile per
dare una rappresentazione veritiera e corretta dei futuri andamenti dellente e del processo di formulazione dei
programmi, in coerenza con il dettato del documento Finalit e postulati dei principi contabili degli enti
locali.
Per consentire la corrispondenza generale delle previsioni col bilancio pluriennale, necessario aggiungere un
prospetto nel quale si possano inserire anche gli oneri della restituzione dei prestiti.
La forma grafica obbligatoria per le sezioni da 2 a 6, restando facoltativa per la sezione 1 riservata alle
caratteristiche generali.
Il bilancio annuale di previsione
26.Il modello. Il modello di bilancio di previsione annuale, distinto per tipologia di ente (province, comuni ed
unioni di comuni, comunit montane e citt metropolitane), stato approvato con il D.P.R. n. 194 del 1996. a
struttura obbligatoria, non modificabile neppure parzialmente.
Nella redazione del bilancio di previsione fatto obbligo di rispettare i postulati di bilancio previsti dallart.
162, c. 1 del Tuel, come interpretati ed integrati dal documento Finalit e postulati dei principi contabili
degli enti locali.
Il bilancio di previsione corredato da una relazione della Giunta allorgano deliberante, nella quale
necessario che sia data una illustrazione esauriente ed il pi possibile dettagliata delle politiche dellente come
si esprimono nel documento e negli allegati.
264
27.Struttura del bilancio. Lordinamento prevede una classificazione dellentrata in sei titoli, secondo la fonte di
provenienza, e della spesa in quattro titoli. Sono unit elementari del bilancio, la risorsa per le entrate e
lintervento per la spesa.
Con il bilancio di previsione il Consiglio, nellambito della sua funzione di indirizzo e di programmazione,
assegna i mezzi finanziari ai servizi, la cui ulteriore specificazione spetter poi alla giunta in sede di piano
esecutivo di gestione, se previsto.
I servizi per conto di terzi sono servizi che impongono entrate e spese costituenti al tempo stesso un credito ed
un debito dellente. Sono puntualmente definiti e sono immodificabili.
I valori compresi nel bilancio devono fare riferimento alla previsione di accertamenti ed impegni che si
concluderanno entro lanno, considerati attraverso la puntuale applicazione dei postulati.
28.La parte delle entrate nel bilancio di previsione. La parte delle entrate ordinata come segue:
(a) titoli, secondo la fonte di provenienza delle entrate, ossia la natura dellentrata;
(b) categorie, secondo la tipologia delle entrate allinterno della fonte di provenienza;
(c) risorse, in base alloggetto dellentrata, specificatamente individuato allinterno della categoria di
appartenenza. Le risorse non sono definite e sono quindi rimesse alle decisioni dellente locale.
29. Lunit elementare dellentrata. Per lentrata lunit elementare la risorsa, che individua specificatamente
loggetto dellentrata e riguarda la dotazione di mezzi di cui lente pu disporre al fine di impiegarli
nellesercizio della propria attivit.
Le risorse sono indistintamente destinate ad essere impiegate nelle diverse attivit di competenza dellente.
Soltanto la legge pu disciplinare la destinazione di risorse specifiche a particolari e precisate attivit. Si tratta
di risorse che individuano entrate aventi vincolo di specifica destinazione stabilito per legge. Per tutte le altre,
vale il principio dellunit del sistema di bilancio come enunciato dalla legge ed interpretato dal documento
Finalit e postulati dei principi contabili degli enti locali.
Anche in riferimento ai servizi le risorse si possono distinguere tra indistinte e generali, se non risultano
riferibili a determinati e individuati servizi, o specifiche e tipiche se risultano ascrivibili a servizi determinati
o determinabili nella struttura organizzativa dellente. Si individuano, altres, le risorse costituite dai proventi
dei servizi che sono direttamente correlate ai servizi organizzati e resi dallEnte.
La risorsa, quale insieme di mezzi di cui lente pu disporre costituisce anche scopo e fine dellattivit
dellente rivolta allacquisizione degli stessi. quindi oggetto e misura della responsabilit gestionale nei
servizi (risorse specifiche e proventi dei servizi) e in funzione di supporto (risorse generali).
Per questo il responsabile del servizio finanziario preposto alla verifica di veridicit delle previsioni di
entrata, avanzate dai vari servizi.
30.La parte della spesa nel bilancio di previsione. ordinata in titoli, funzioni, servizi e interventi.
I titoli aggregano le spese in base alla loro natura e destinazione economica. Le funzioni ed i servizi sono
commentati nei paragrafi successivi.
Le funzioni. Le funzioni individuano in modo pi articolato le spese in relazione alla tipologia delle attivit
espletate e cio alloggettivo esercizio di operazioni da parte delle articolazioni organizzative dellente a cui le
stesse sono affidate per lottenimento di risultati.
Le funzioni considerate nella struttura di bilancio, distinte per tipologia di ente, sono stabilite dal D.P.R. n.
194 del 1996. L'articolazione della parte spesa del bilancio nelle funzioni cos individuate non derogabile o
modificabile da parte degli enti locali.
Con il bilancio e i suoi allegati sono individuate tutte le attivit che lente prevede di svolgere nel periodo di
riferimento: su di esse sono espresse le competenze degli organi di governo in termini di indirizzo e di
controllo e le competenze dei responsabili gestionali in termini di svolgimento concreto delle attivit e di
risultato.
31.Il servizio. I servizi sono determinati dal D.P.R. n. 194 del 1996 e non sono modificabili, salvo per la facolt
concessa (dall'art. 2, comma 7, del medesimo D.P.R. n. 194 del 1996) ai comuni con popolazione inferiore a
5000 abitanti ed alle comunit montane di utilizzare il servizio prevalente, vale a dire individuare nell'ambito
di ciascuna funzione un servizio che abbia carattere di prevalenza nello svolgimento delle attivit riferibili alla
funzione stessa ed iscrivere gli stanziamenti di spesa relativi alla funzione nei soli interventi di quel servizio.
Per servizio si pu intendere sia il reparto organizzativo semplice o complesso composto di persone e mezzi
per larticolazione di unarea organizzativa dellente, sia le attivit che vi fanno capo per lesercizio di parte di
una funzione propria dello stesso ente deputata allerogazione di prestazioni ai cittadini (funzioni finali) ovvero
a fini interni di supporto e di strumentalit (funzioni strumentali e di supporto). Il concetto di servizio consente
di misurare gli effetti economici delle decisioni dei responsabili delle singole unit organizzative elementari e
costituisce quindi la base dei sistemi di controllo direzionale.
A ciascun servizio affidato, con il bilancio di previsione, un complesso di mezzi finanziari. auspicabile che
al servizio sia affidata la gestione dellentrata e del patrimonio. In questo modo il servizio si incardina nella
265
mappa delle responsabilit gestionali dellente: sia per lacquisizione delle risorse, se ad esso riferibili, sia per
limpiego dei mezzi finanziari affidati in dotazione, sia per la gestione del patrimonio a esso riferibile in
termini di attivit e passivit.
Il servizio 1-8 ha carattere residuale. Pertanto, lente deve essere in grado di motivare la sua utilizzazione che
deve in ogni caso non essere prevalente o comunque eccessiva.
Non suddividere le spese tra i servizi interessati ma concentrarle in un unico o pochi servizi contrasta con i
postulati di veridicit ed attendibilit. Comunque, limputazione ai diversi servizi delle previsioni di bilancio
deve rispettare precisi canoni di accuratezza ed attendibilit.
Per i comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti e per le comunit montane lart. 2, comma 7, del D.P.R.
n. 194 del 1996 consente di iscrivere gli stanziamenti nel sevizio che abbia carattere di prevalenza nello
svolgimento delle attivit.
32.Lunit elementare della spesa. Lintervento contraddistingue la tipologia e luso dei fattori produttivi. Gli
interventi sono specificati nel D.P.R. n. 194 del 1996 e non sono assolutamente modificabili.
I tipi di intervento servono per specificare, qualificare e individuare le dotazioni finanziarie costituenti parte
del complessivo budget del servizio.
La considerazione dei fattori produttivi e limpiego degli stessi consente di evidenziare centri di responsabilit
verticali allinterno di ogni servizio e centri di responsabilit orizzontali (personale globalmente considerato,
acquisti per la generalit dei servizi, interessi passivi e cos di seguito).
Lintervento indicativo della natura economica dei fattori produttivi destinati a ciascun servizio.
Previsioni dei singoli interventi. I primi otto tipi di intervento stabiliti dallart.2 del D.P.R. n. 194 del 1996 per
tutti i servizi (dal personale agli oneri straordinari della gestione corrente) non presentano, in linea di massima,
particolari problemi di quantificazione dei relativi stanziamenti.
Per quanto riguarda il nono intervento, relativo agli ammortamenti di esercizio e collocato anchesso in ogni
servizio, va sottolineato che rappresenta uno stanziamento non obbligatorio, ma comunque fondamentale per
una corretta politica di autofinanziamento.
Esso non concettualmente assimilabile con lammortamento di tipo economico. Rappresenta per una
modalit di autofinanziamento, perch permette di accantonare quote di risorse annuali, determinate con precisi
parametri (artt. 167 e 229 del Tuel), e di poterne disporre nellesercizio successivo per sostituire, rinnovare e
manutenere propri beni. Gli stanziamenti non consentono impegni e perci le somme confluiscono nel risultato
di amministrazione per trovare dallanno successivo la propria destinazione.
I due ultimi interventi delle spese correnti, il fondo di svalutazione crediti ed il fondo di riserva, sono previsti
solo per il servizio altri servizi generali della funzione generale di amministrazione, di gestione e di
controllo.
Il primo di essi, il fondo di svalutazione crediti, ha la funzione di compensare eventuali minori entrate derivanti
da crediti divenuti parzialmente o totalmente inesigibili - crediti per i quali certo il titolo giuridico ma
divenuta dubbia e difficile la riscossione per condizioni oggettive - al fine di preservare l'ente da possibili
squilibri. Per quanto attiene l'utilizzo del fondo lo stesso non va impegnato, confluendo in tal modo, a fine
esercizio, nel risultato di amministrazione quale fondo vincolato.
Lapplicazione di questa componente del risultato di amministrazione verr effettuata quando si proceder a
stralciare il credito rilevandone linesigibilit
Il secondo, il fondo di riserva finalizzato a soddisfare esigenze straordinarie di bilancio, e quindi non
ricorrenti e imprevedibili, o comunque ad affrontare situazioni di insufficienza, a causa della loro
imprevedibilit, delle dotazioni di spesa corrente. Lart. 166 del Tuel prevede che l'ammontare complessivo sia
compreso tra lo 0,30 % ed il 2 % del totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio. L'utilizzazione
disposta, tramite prelievo e con inserimento di altro intervento di spesa, con provvedimenti dell'organo
esecutivo da comunicare all'organo consiliare nei tempi stabiliti dal regolamento di contabilit. Non pu essere
rifinanziato tramite successive variazioni di bilancio, se non nel limite massimo complessivo, al lordo quindi
degli utilizzi, del 2% del totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio.
La corretta distribuzione negli interventi delle previsioni di bilancio il presupposto per la definizione, in sede
di Peg, di corretti indicatori gestionali.
Collegamento del bilancio con il risultato degli esercizi precedenti.
33.Il bilancio di previsione un bilancio finanziario di competenza mista per effetto della previsione dellart.
165, c. 11 del Tuel, per la quale l'avanzo ed il disavanzo di amministrazione sono iscritti in bilancio, con le
modalit di cui agli articoli 187 e 188 del Tuel, prima di tutte le entrate e prima di tutte le spese.
Il risultato di amministrazione, da considerare per ogni effetto di legge, salvo deroghe di legge, quello
accertato con lapprovazione del rendiconto della gestione. Esso pu essere utilizzato, con liscrizione in
bilancio, per le destinazioni espressamente previste dallart. 187 del Tuel.
266
Lavanzo presunto dellesercizio precedente a quello cui si riferisce il bilancio pu essere iscritto in bilancio ed
anche assegnato contabilmente, ma lobbligazione giuridica perfezionabile solo dopo lapprovazione del
rendiconto.
Quadri riepilogativi. Il D.P.R. 31 gennaio 1996, n. 194 ha stabilito che tra i modelli di bilancio di previsione di
province, unioni di comuni e comuni ve ne sia uno definito quadro generale riassuntivo, che riepiloga le
previsioni dei vari titoli di entrata e di spesa ed un altro definito risultati differenziali.
Allegati al bilancio di previsione
34.Lart. 172 del Tuel dispone che al bilancio di previsione, oltre alla relazione previsionale e programmatica ed al
bilancio pluriennale, commentati in altra parte, siano allegati:
(a) il rendiconto deliberato dal penultimo esercizio antecedente quello cui si riferisce il bilancio di
previsione;
(b) le risultanze dei rendiconti o conti consolidati delle unioni di comuni, aziende speciali, consorzi,
istituzioni, societ di capitali costituite per l'esercizio di servizi pubblici, relativi al penultimo
esercizio antecedente quello cui il bilancio si riferisce;
(c) la deliberazione, da adottarsi annualmente prima dell'approvazione del bilancio, con la quale i comuni
verificano la quantit e qualit di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attivit produttive e
terziarie - ai sensi delle leggi 18 aprile 1962, n. 167, 22 ottobre 1971, n. 865 e 5 agosto 1978, n. 457 che potranno essere ceduti in propriet od in diritto di superficie; con la stessa deliberazione i comuni
stabiliscono il prezzo di cessione per ciascun tipo di area o di fabbricato;
(d) il programma triennale dei lavori pubblici di cui alla legge 11 febbraio 1994, n. 109;
(e) le deliberazioni con le quali sono determinati, per lesercizio successivo, le tariffe, le aliquote
dimposta e le eventuali maggiori detrazioni, le variazioni dei limiti di reddito per i tributi locali e per
i servizi locali, nonch, per i servizi a domanda individuale, i tassi di copertura in percentuale del
costo di gestione dei servizi stessi;
(f) la tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione di deficitariet strutturale prevista dalle
disposizioni vigenti in materia, non appena disponibile a seguito della sua approvazione con apposito
decreto ministeriale.
Il bilancio pluriennale
35.Il modello. Il modello di bilancio pluriennale, distinto per tipologia di ente (province, comuni, unioni di comuni,
citt metropolitane e comunit montane), stato approvato con il D.P.R. n. 194 del 1996, ed modificabile con
il regolamento di contabilit dellente locale.
Questo principio ritiene inopportuna ladozione di un modello autonomo e quindi non generale.
In ogni caso il complesso delle indicazioni del bilancio pluriennale deve coincidere con quanto presentato nella
relazione previsionale e programmatica.
36.Caratteristiche e finalit del bilancio pluriennale. Nel contesto della programmazione delle attivit degli enti
locali, il bilancio pluriennale si inserisce quale strumento essenziale di analisi finanziaria. Riveste una
importanza fondamentale assieme alla relazione previsionale e programmatica, poich attraverso questi due
documenti si concretizza la capacit di programmazione di medio termine degli organi di governo degli enti
locali.
Mentre la relazione previsionale e programmatica ha lo scopo di individuare un piano generale degli interventi
dellente locale, illustrando i programmi, i progetti e le relative risorse da utilizzare, il bilancio pluriennale ha
quale principale funzione la verifica complessiva dellentit e della tipologia dei mezzi finanziari idonei a
garantire il mantenimento degli equilibri economico-finanziari nel tempo e, in particolare, la copertura delle
spese di funzionamento e di investimento.
Tale verifica prende in considerazione un periodo di pi anni in relazione a vari elementi, fra i quali si
distinguono le opere pubbliche e gli altri investimenti che usualmente comportano spese in conto capitale e
oneri indotti in grado di produrre effetti finanziari anche a lunga distanza di tempo dal momento delle
decisione e di avvio dellintervento. Vi sono inoltre alcune fonti di finanziamento, come i mutui passivi, che
per loro natura incidono sugli equilibri dei bilanci futuri, in termini di spese per interessi passivi e rimborsi di
capitale.
I riflessi finanziari delle decisioni gi prese e delle altre da effettuare, come descritte nella relazione
previsionale e programmatica, debbono essere attentamente vagliati per la corretta elaborazione del bilancio
pluriennale; ci per rispettare i principi della veridicit e della coerenza delle previsioni di bilancio.
Lattendibilit e la veridicit del bilancio pluriennale discendono quindi dallesistenza di una valida ed efficace
programmazione, che si traduce nellindividuazione di programmi da specificare nella relazione previsionale
e programmatica.
267
Il bilancio pluriennale bilancio di competenza finanziaria e prende in considerazione le entrate e le uscite per
le quali si prevede sorga il diritto allaccertamento e lobbligo allimpegno, senza tenere conto dei rispettivi
momenti successivi dellincasso e del pagamento.
37.Carattere autorizzatorio del bilancio pluriennale. Gli stanziamenti previsti nel bilancio pluriennale, che per il
primo anno coincidono con quelli del bilancio annuale di competenza, hanno carattere autorizzatorio,
costituendo limite agli impegni di spesa, e sono aggiornati annualmente in sede di approvazione del bilancio di
previsione, come espressamente indicato allart. 171 del Tuel.
La determinazione delle entrate deve misurare quanto si ritiene di poter ragionevolmente accertare in ogni
esercizio contemplato dal bilancio pluriennale, nel rispetto del postulato della attendibilit e congruit. Gli
stanziamenti di entrata rappresentano, pertanto, indirizzo e programma che lorgano consiliare assegna
allorgano esecutivo per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie al finanziamento delle spese di
funzionamento e di investimento.
Come diretta conseguenza del carattere autorizzatorio del bilancio pluriennale si pone, fra laltro, la necessit
di assumere impegni sul bilancio pluriennale qualora dalle scelte amministrative derivino spese a carico degli
anni futuri e non si rientri nella fattispecie degli impegni automatici, nel qual caso non c bisogno di uno
specifico atto di impegno di spesa.
Si evidenzia, in questo caso, la responsabilit diretta del responsabile del servizio nellindicare nella
determinazione di impegno di spesa tutti gli elementi necessari ad una corretta quantificazione delle spese, non
solo nellesercizio considerato ma anche in quelli successivi e la responsabilit di verifica e di controllo della
copertura finanziaria da parte del responsabile del servizio finanziario.
Il responsabile del servizio, ai sensi dellart. 200 del Tuel, deve indicare se il bilancio pluriennale d copertura
finanziaria ai maggiori oneri determinati dallintervento o se necessario procedere ad una variazione di
bilancio pluriennale.
necessario assicurare la coerenza e la conciliazione finanziaria fra previsioni pluriennali e programma
triennale dei lavori pubblici e programmazione triennale del fabbisogno del personale.
38.Struttura del bilancio pluriennale. Il bilancio pluriennale per la parte entrata comprende il quadro dei mezzi
finanziari che, per ciascuno degli anni considerati, si prevede di destinare:
(a) alla copertura di spese correnti;
(b) al finanziamento di spese dinvestimento, con indicazione della capacit di ricorso alle fonti di
finanziamento.
Si rilevano per ciascun programma, titolo, servizio e intervento, lammontare delle spese correnti di gestione,
suddivise tra spese consolidate (CO) e di sviluppo (SV), anche derivanti dallattuazione delle politiche
dinvestimento, nonch le spese dinvestimento previste (IN); tutto ci distintamente per ognuno degli anni
considerati dal bilancio pluriennale.
Ogni programma o servizio rileva gli interventi suddivisi per titoli, con il totale per titoli ed il totale finale per
lintero programma o servizio.
39.Durata del bilancio pluriennale. La durata del periodo contemplato dal bilancio pluriennale pari a quello della
regione di appartenenza e comunque non inferiore a tre anni. La durata del periodo analizzato dal bilancio
pluriennale coincide, inoltre, con quella della relazione previsionale e programmatica. Il primo esercizio
indicato nel bilancio pluriennale coincide con il periodo preso in considerazione dal bilancio annuale.
Lordinamento prevede limpiego del metodo scorrevole nella redazione del bilancio pluriennale. Pertanto,
ogni anno rileva un periodo di tempo traslato in avanti di un esercizio finanziario e deve pertanto essere
aggiornato in sede di approvazione del bilancio di previsione, visto che il primo esercizio del bilancio
pluriennale coincide con lesercizio contemplato dal bilancio annuale.
Deve essere posta particolare attenzione agli impegni pluriennali gi assunti che debbono essere rideterminati
in ragione di ogni anno previsto dal bilancio pluriennale per effetto della scorrevolezza dello stesso. Si fa
riferimento, in particolare, oltre agli impegni sul bilancio pluriennale veri e propri, anche alle spese derivanti
da scelte pregresse, ma che si manifestano in anni successivi oltre al periodo indicato nel bilancio pluriennale
come, ad esempio, gli oneri indotti degli investimenti. Vi sono, poi, le spese che per loro natura ricadono anche
negli anni successivi come, ad esempio, le rate di ammortamento dei mutui ed i premi assicurativi. Tutte le
fattispecie su indicate devono essere vagliate e rimodulate ogni anno per la corretta determinazione degli
stanziamenti di spesa da inserire nel bilancio pluriennale.
Si evidenzia limportanza di questa fase di previsione, poich dalla correttezza di queste operazioni deriva
direttamente la veridicit e lattendibilit, nonch il rispetto degli equilibri del bilancio stesso. Emerge, in tale
ambito, la competenza del responsabile del servizio nellindicare correttamente le previsioni di spesa dei
servizi di propria competenza ed anche la successiva responsabilit di verifica e di controllo da parte del
responsabile del servizio finanziario.
268
riscontro oggettivo. E bene che gli indicatori siano previsti, anche se in via di massima, nei regolamenti di
contabilit.
Per le attivit innovative, ancora da definire in tutti gli aspetti, oggetto di sperimentazioni ed aggiustamenti,
lobiettivo desumibile direttamente come ricerca di ottimizzazione gestionale a cui far seguire il
consolidamento dellattivit stessa negli atti successivi.
Gli obiettivi gestionali presenti nel Peg hanno valenza annuale e, qualora si riferiscano ad azioni che si
protraggano per periodi pi lunghi devono essere riproposti nei vari anni e misurati correttamente nel loro stato
di avanzamento.
La giunta con lapprovazione del Peg e con lassegnazione delle risorse necessarie alla realizzazione degli
obiettivi approva la pianificazione proposta dai dirigenti e dai responsabili dei servizi.
Gli obiettivi gestionali, per essere definiti, necessitano di un idoneo strumento di misurazione individuabile
negli indicatori. Essi consistono in parametri gestionali considerati e definiti a preventivo, ma che poi dovranno
trovare confronto con i dati desunti, a consuntivo, dallattivit svolta. La loro individuazione fondamentale
per la concretezza del Peg, per la sua capacit di essere guida nei riguardi della struttura operativa, ma anche
termine di raffronto a consuntivo, per favorire il buon andamento e assicurare nel contempo condizioni di
trasparenza. La validit degli indicatori da valutarsi rispetto al risultato raggiunto e pu pertanto essere
opportuna ed idonea una griglia di indicatori tra loro correlati.
42.La codifica dei capitoli deve aiutare la lettura: cos ogni capitolo deve immediatamente essere collegabile
allintervento od alla risorsa che vuole dettagliare ed ogni centro di costo deve a sua volta leggersi come parte
di un servizio. Circa il rispetto della struttura organizzativa, ivi comprese le responsabilit trasversali, va
osservato che il Peg va costruito in maniera adeguata ad essa. In modo particolare la norma consente di
suddividere la responsabilit di un servizio di tipo trasversale o di una sua parte fra gestore e responsabile del
procedimento. Per i centri interessati (centro gestore e centro responsabile), devono chiaramente essere chiariti
i ruoli dei responsabili, attraverso il PEG od attraverso un atto regolamentare.
43.Per gli enti che non provvedono alla predisposizione del Peg il piano degli obiettivi deve comunque essere
coerente con la spesa iscritta in bilancio e con i programmi ed i progetti della relazione previsionale e
programmatica.
270
Principio contabile n. 2
Gestione nel sistema di bilancio
(approvato nella seduta del 8 gennaio 2004)
Linquadramento costituzionale della nozione di gestione in ambito pubblico fornito dallart. 97 della
Costituzione nel quale si stabilisce che nellordinamento della Repubblica i pubblici uffici sono organizzati in
modo che siano assicurati il buon andamento e limparzialit dellAmministrazione, determinando
nellordinamento degli uffici le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilit dei funzionari. La norma
costituzionale ha orientato levoluzione che nel tempo si manifestata nellambito pubblico passando da una
visione della responsabilit ancorata alla verifica e valutazione della correttezza legale dellatto e della
procedura a una innovativa visione incentrata sui comportamenti e sui risultati raggiunti. Come appresso
specificato, la valutazione si realizza attraverso il confronto tra valore impiegato e valore creato o (utilit
creata) dalloperatore pubblico e sulla capacit di risposta e soddisfazione della domanda del cittadino utente e
contribuente, soggetto attivo e non passivo dellazione dellamministrazione pubblica.
2.
La legge 15 marzo 1997, n. 59 ha delegato il Governo ad emanare uno o pi decreti legislativi volti a conferire
alle regioni e agli enti locali funzioni e compiti amministrativi ai sensi degli articoli 5, 118 e 128 della
Costituzione e in tale contesto normativo compaiono i principi informatori del processo di conferimento di
funzioni tra i quali, fondamentale, il principio di sussidiariet e quindi, tra gli altri, il principio di efficienza e di
economicit, di responsabilit e unicit dellAmministrazione, di adeguatezza e differenziazione
nellallocazione delle funzioni, di autonomia organizzativa e regolamentare e di responsabilit degli enti locali
nellesercizio delle funzioni e dei compiti ad essi conferiti.
3.
Successivamente, la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 ha approvato le modifiche al titolo quinto della
Costituzione: si consolidano nel quadro costituzionale lautonomia di comuni, province e citt metropolitane e
i principi di sussidiariet, differenziazione e adeguatezza. Si consolida altres la potest regolamentare degli
enti locali territoriali in ordine alla disciplina dellorganizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro
affidate.
4.
In applicazione del nuovo quadro costituzionale stata pi recentemente approvata la legge 5 giugno 2003, n.
131 relativa a Disposizioni per ladeguamento dellordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18
ottobre 2001, n. 3. Ai fini dellattuazione della delega sono richiamati i principi costituzionali gi ricordati,
anche nellottica di garantire lottimale gestione delle funzioni da parte degli enti locali.
5.
Il quadro giuridico di riferimento si completa con la considerazione degli ordinamenti tipici delle
amministrazioni pubbliche e degli enti locali. In particolare, il D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 riguardante
Norme generali sullordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche allart. 4
rubricato Indirizzo politico amministrativo- Funzioni e responsabilit prevede che gli organi di governo
esercitino le funzioni di indirizzo politico amministrativo, definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare
nellambito delle funzioni di programmazione e previsione ( Principio contabile n. 1) e verificano la
rispondenza dei risultati della gestione agli indirizzi impartiti. Inoltre, il capo III del D.Lgs. 18 agosto 2000, n.
267, Testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali, allart. 107 disciplina funzioni e
responsabilit della dirigenza prevedendo che spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi secondo i
criteri e le norme degli statuti e dei regolamenti, informati al principio per cui i poteri di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo spettano agli organi di governo mentre la gestione affidata ai dirigenti. Essi sono
direttamente responsabili, in via esclusiva, in relazione agli obiettivi dellente, della correttezza
amministrativa, della efficienza e dei risultati della gestione. Nel contempo il legislatore prevede anche al
successivo art. 109 dello stesso testo unico che negli enti privi di personale di qualifica dirigenziale tali
funzioni possano essere attribuite dal Capo dellAmministrazione ai responsabili degli uffici e dei servizi,
indipendentemente dalla loro qualifica funzionale, fatta salva lattribuzione al Segretario dellente.
271
6.
In questo quadro giuridico di riferimento stato definito, in armonia con il documento sulle finalit ed i
postulati dei principi contabili per gli enti locali, il presente principio contabile, finalizzato a interpretare le
norme sulla gestione del bilancio, collegando alle stesse tutte quelle alle quali si fa riferimento diretto o
indiretto e orientando lattivit di gestione, anche non meramente contabile o di bilancio, secondo i principi di
funzionalit, economicit, efficacia ed efficienza quali componenti essenziali e integrativi del principio di
legalit. La complessit e la diversificazione del sistema delle operazioni di gestione comporta
necessariamente il riferimento anche a tutte le altre norme che direttamente o indirettamente si riferiscono alla
gestione degli enti locali, come ad esempio le norme sullapplicazione del Patto di stabilit interno degli enti
locali (art. 29 della legge 27 dicembre 2002, n. 289), sulla gestione di Tesoreria unica (legge 29 ottobre 1984,
n. 720 e successive modificazioni e integrazioni), o sulleffettuazione dei pagamenti per acquisizione di beni e
servizi ( D.Lgs. 9 ottobre 2002, n. 231).
7.
Lapplicazione concreta del buon andamento e dellimparzialit dellAmministrazione, di cui al citato art. 97
della Costituzione, comporta il rispetto dei principi di efficienza, di efficacia e di economicit quali
componenti essenziali e integrativi del principio di legalit.
8.
A tal fine, lefficienza deve poter esprimere la capacit dellente in tutti i settori dintervento di massimizzare
lutilizzo delle risorse a disposizione al fine della creazione di valore (o utilit). Lefficienza interna riguarda
lutilizzo delle risorse al fine di ottenere i migliori rendimenti e unelevata produttivit. Lefficienza esterna
riguarda la capacit dellente di valutare le richieste provenienti dalla comunit e dal territorio. Lefficacia si
deve poter riferire al raggiungimento dello scopo o del fine e considera la capacit di un processo di produrre
un risultato qualitativamente adeguato sia in termini di grado di raggiungimento degli obiettivi, sia di livello di
soddisfazione dei cittadini e dei portatori dinteresse, sia di capacit del servizio di rispondere, sotto il profilo
quantitativo e qualitativo, alla domanda dei medesimi. Infine, leconomicit della gestione deve essere espressa
dalla capacit di garantire lequilibrio tra costi e proventi della gestione, inteso quindi quale equilibrio durevole
a valere nel tempo secondo i principi aziendali. Lequilibrio economico a valere nel tempo un obiettivo
essenziale il cui mancato perseguimento condiziona la funzionalit dellente locale. E riferita nellente locale
anche alla capacit verificata e mantenuta di soddisfare i bisogni considerati di pubblico interesse, osservando
il principio di efficienza ed efficacia dellazione amministrativa nella conduzione dellattivit gestionale.
9.
La gestione dellente locale e le operazioni che la caratterizzano si devono quindi realizzare in una visione
unitaria e integrata per garantire il raggiungimento di risultati globali efficienti ed efficaci. Gli strumenti
contabili nelle proprie finalit devono garantire la visione unitaria e integrata della gestione, superando il
frazionamento e la settorialit delle operazioni di gestione.
10. I dirigenti e i responsabili degli uffici e dei servizi, negli enti privi di personale di qualifica dirigenziale, sono
direttamente responsabili, in via esclusiva, della correttezza amministrativa, dellefficienza, dei risultati della
gestione e del raggiungimento degli obiettivi formulati negli strumenti di programmazione costituenti il
sistema di bilancio.
11. Il presente principio contabile destinato a tutti i responsabili degli uffici e dei servizi dellente locale ai fini di
orientare e guidare lesercizio dellattivit gestionale di cui sono direttamente responsabili. Esso deve orientare
lattivit dei responsabili degli uffici e dei servizi in ordine alladozione dei modelli organizzativi ritenuti pi
funzionali per lesercizio delle attivit istituzionali e per il migliore raggiungimento dei risultati e
perseguimento degli obiettivi. Deve consentire la migliore acquisizione di conoscenze, anche di natura
contabile, nella fase dellinformazione, nonch lesecuzione di confronti e analisi delle alternative e la
valutazione anche economica in termini di costo e di soddisfacimento della domanda nella fase decisionale.
12. Il presente principio contabile sulla gestione orienta la rilevazione dei fatti amministrativi desercizio in modo
da garantire la produzione di informazioni in merito alla situazione patrimoniale-finanziaria ed ai cambiamenti
272
della stessa, nonch sugli andamenti economici dellente, ad integrazione delle informazioni sullequilibrio
finanziario, per la formulazione di un giudizio completo sul futuro andamento dellente. Orienta anche la
rilevazione dei procedimenti di gestione in modo da ottenere informazioni attendibili sullacquisizione delle
entrate, sullerogazione delle spese e sullandamento complessivo della situazione patrimoniale-finanziaria ed
economica dellente, affinch gli utilizzatori delle informazioni possano fare affidamento sulle informazioni
gestionali come espressione veridica di ci che si intende rappresentare.
13. Il principio contabile sulla gestione, collegandosi al principio della coerenza interna deve poter ottenere che le
decisioni e gli atti non siano in contrasto con gli indirizzi e gli obiettivi indicati nella relazione revisionale e
programmatica e non pregiudichino gli equilibri finanziari ed economico-patrimoniali.
14. Il principio contabile sulla gestione si fonda sul principio della competenza finanziaria ma deve orientare la
rilevazione dei fatti di gestione alla valutazione dei costi ed oneri e dei correlati proventi e ricavi per ottenere
informazioni secondo il principio della competenza economica, considerato che laspetto economico della
gestione, in tutta la normativa, prevalente sulla considerazione degli obiettivi che lordinamento assegna al
sistema informativo obbligatorio.
Accertamento
15. Laccertamento la prima e la pi importante delle tre fasi gestionali e caratterizza il bilancio finanziario di
competenza. Presuppone idonea documentazione attraverso la quale sono verificati ed evidenziati dal
competente responsabile del servizio, che lo attesta:
(a) la ragione del credito;
(b) il titolo giuridico che supporta il credito;
(c) il soggetto debitore;
(d) lammontare del credito scaduto o che viene a scadere nellanno o successivamente;
(e) la relativa scadenza nellanno o negli anni successivi.
In mancanza anche di uno soltanto dei requisiti di cui alle precedenti lettere da a) ad e), non pu farsi luogo ad
alcun accertamento. In particolare, non corretto e non rispetta il principio della veridicit, laccertamento di
somme ove non si siano perfezionate le condizioni per portare i crediti a conoscenza dei terzi nei modi che si
rendono necessari per avere titolo alla loro riscossione.
Il regolamento di contabilit di ciascun ente bene che preveda i tempi ed i modi secondo i quali i responsabili
dei servizi trasmettono al responsabile del servizio finanziario lidonea documentazione ai fini dellannotazione
nelle scritture contabili.
16. Laccertamento delle entrate di competenza affidato ai responsabili dei servizi cui attribuito il
procedimento di gestione delle singole risorse e/o categorie di entrata. Agli stessi responsabili compete
individuare, formare e conservare gli atti documentali presupposto dellaccertamento e la verifica delle ragioni
del credito.
17. Accertamenti idonei comportano la verifica puntuale degli atti e dei provvedimenti in forza dei quali
possibile attestare che lammontare del credito, su base certa, attribuibile alla competenza dellesercizio,
essendo sorto in capo allente il diritto a percepire somme di denaro da terzi.
18. Il principio della prudenza applicato alla procedura di accertamento deve garantire, nel contesto di risultati di
amministrazione in avanzo, di poter disporre di risorse
straordinarie attendibili e, nel contesto di risultati
di amministrazione in disavanzo, di non consentire sottostima di squilibri finanziari da ripianare.
19. Laccertamento avviene sulla base del principio della competenza finanziaria secondo il quale unentrata
accertabile nellesercizio finanziario in cui sorto il diritto di credito e questultimo sia connotato dei requisiti
di certezza, liquidit ed esigibilit. Un credito certo in presenza di un idoneo titolo giuridico in cui esso trova
fondamento; liquido se ne determinato lammontare; esigibile se sia venuto in scadenza nellesercizio o,
per la riscossione del relativo importo, lente abbia autonomamente fissato il versamento nellanno successivo,
ovvero abbia concesso al debitore una dilazione di pagamento che cada negli esercizi successivi.
20. Unentrata tributaria accertabile soltanto dopo che sia stato formato il ruolo, o acquisita la denuncia, o
ricevuto il versamento effettuato in autoliquidazione, o comunicato il gettito, o divenuto definitivo latto di
273
accertamento o di liquidazione. Per lentrata relativa agli oneri per permessi di costruire, da qualificarsi come
tributaria, laccertamento effettuato sulla base degli introiti effettivi.
21. Unentrata da trasferimenti accertabile sulla base di norma di legge o di atto amministrativo emanato dagli
enti del settore pubblico, sulla base di specifica comunicazione da parte dei medesimi enti.
22. Unentrata extratributaria accertabile sulla base delle riscossioni avvenute e degli ordinativi di incasso
emessi, delle fatture o dei relativi titoli fiscali sostitutivi emesse, dei contratti in essere e delle liste di carico
formate, nonch sulla base di atti autorizzativi, concessivi o accertativi emessi dallente locale.
23. Unentrata da accensione di prestiti accertabile sulla base del contratto di mutuo o, se disciplinata da altra
norma di legge, sulla base del provvedimento di concessione del prestito.
24. Per le entrate da servizi conto terzi, la misura dellaccertamento deve garantire lequivalenza con limpegno sul
correlato capitolo delle spese per servizi conto terzi. Le entrate da servizi conto terzi devono essere limitate a
quelle strettamente previste dallordinamento finanziario e contabile, con responsabilit del servizio finanziario
sulla corretta imputazione.
Le entrate e le spese da servizi conto terzi riguardano:
(a) le ritenute erariali, ad esempio le ritenute dacconto irpef, ed il loro riversamento nella tesoreria dello
Stato;
(b) le ritenute effettuate al personale ed ai collaboratori di tipo previdenziale, assistenziale o per conto di
terzi, come ad esempio le ritenute sindacali o le cessioni dello stipendio, ed il loro riversamento agli
enti previdenziali, assistenziali ecc.;
(c) i depositi cauzionali, ad esempio su locazioni di immobili, sia quelli a favore dellente sia quelli che
lente deve versare ad altri soggetti;
(d) il rimborso dei fondi economati anticipati alleconomo;
(e) i depositi e la loro restituzione per spese contrattuali;
(f) le entrate e le spese per servizi effettuati per conto di terzi, come ad esempio le elezioni europee,
politiche, regionali o provinciali e le consultazioni referendarie non locali, se attivate dai Comuni.
Ad ogni accertamento di entrata consegue, automaticamente, impegno di spesa di pari ammontare.
25. Le riscossioni eseguite dai riscuotitori speciali o i versamenti effettuati sui conti correnti postali, sui conti di
contabilit speciale tenuti presso la Tesoreria provinciale dello Stato o sul conto del Tesoriere, comportano il
corrispondente accertamento dellentrata sulla competente risorsa.
26. Laccertamento presupposto per lattivazione dei procedimenti che condurranno allintroito delle somme
nellesercizio, oppure alla formazione di una situazione creditoria (residui attivi) giuridicamente costituita,
tranne il caso dei versamenti effettuati direttamente da terzi in conto tesoreria o nei conti correnti postali.
27. I residui attivi provenienti dalla gestione di competenza sono formati dalla differenza tra le somme accertate
nei modi esposti ai punti da 20 a 24 e le somme a tale titolo riscosse e versate al tesoriere. Le eventuali somme
riscosse ma non versate al 31 dicembre di ciascun esercizio sono riportate tra i residui attivi dellanno
successivo.
28. Le somme iscritte nel bilancio tra le entrate di competenza e non accertate entro il termine dellesercizio o, in
ogni caso, prima della deliberazione del rendiconto della gestione con riferimento ad atti o provvedimenti
aventi effetti sullesercizio di competenza, costituiscono minori accertamenti rispetto alle previsioni ed a tale
titolo concorrono a determinare il risultato della gestione.
29. Le condizioni del permanere dellaccertamento devono essere costantemente verificate e formalizzate
annualmente dai responsabili dei servizi competenti, prima della deliberazione del rendiconto, ai fini della
revisione del mantenimento, in tutto o in parte, dei crediti accertati, particolarmente di quelli riferiti agli anni
precedenti e riportati a residuo.
30. La competenza ad eseguire le operazioni di riaccertamento dei residui attivi attribuita ai soggetti preposti ai
vari servizi, responsabili del procedimento con il quale stata accertata lentrata nellesercizio di competenza.
31. Le operazioni di revisione conducono al riaccertamento delle posizioni creditorie ed alleventuale
eliminazione, totale o parziale, dei residui attivi riconosciuti insussistenti, per lavvenuta legale estinzione o
per indebito o erroneo accertamento del credito, o di dubbia esigibilit. In tal caso i responsabili dei servizi
devono dare adeguata motivazione.
274
32. I residui eliminati per dubbia esigibilit in conseguenza del riaccertamento operato sulla base delle
informazioni conosciute alla data di deliberazione del rendiconto, sono inseriti nel conto del patrimonio tra le
attivit per immobilizzazioni finanziarie fino al compimento dei termini di prescrizione, oppure
allaccertamento della definitiva inesigibilit.
33. I residui attivi eliminati per insussistenza o per intervenuta prescrizione sono elencati in allegato al conto del
bilancio.
Riscossione e versamento
34. Lentrata riscossa a seguito del materiale introito delle somme corrisposte dai debitori agli incaricati ad
esigere, interni o esterni.
35. Per tutte le entrate, comunque riscosse, il servizio economico finanziario emette i relativi ordinativi d'incasso
da registrarsi nel libro cassa e nel libro mastro. Il Tesoriere rilascia ricevuta delle somme incassate da staccarsi
da un bollettario a madre e figlia e numerate progressivamente per l'esercizio finanziario. I bollettari sono
numerati e timbrati prima dell'uso a cura dellente locale e firmati sul frontespizio, previa indicazione delle
bollette contenute, dal responsabile del Servizio economico finanziario. Nei casi di organizzazione
informatizzata, le modalit indicate possono subire variazioni, ferme restando le caratteristiche indispensabili
dei documenti.
36.
In nessun caso il tesoriere pu rifiutare la riscossione di somme di spettanza dellente locale. Nel caso di
versamenti senza ordinativi d'incasso il tesoriere deve darne immediata comunicazione al servizio finanziario e
richiedere l'emissione dellordinativo dincasso. E da ritenersi consentito, in sostituzione, luso di documenti
meccanografici o informatici contenenti gli estremi degli ordinativi dincasso.
37.
Le entrate vengono riscosse con versamenti diretti in tesoreria, con versamenti sui c/c postali intestati
allente locale con traenza del tesoriere, con versamenti effettuati presso il concessionario relativamente alle
entrate ad esso affidate in riscossione, od infine, a mezzo di incaricati speciali per la riscossione, ad esempio,
dei diritti di segreteria, delle tasse e canoni per l'occupazione temporanea di suolo pubblico e per le affissioni e
pubblicit, dei proventi dei servizi a domanda individuale, dei proventi della farmacia comunale e dei proventi
di tutti gli altri servizi per i quali l'entit delle somme ed il cospicuo numero delle operazioni suggeriscono tale
sistema di riscossione. Nei casi di organizzazione informatizzata, le modalit indicate possono subire
variazioni, ferme restando le caratteristiche indispensabili dei documenti.
38.
Per ciascuno dei servizi interessati, con apposito provvedimento del responsabile del servizio, viene
individuato lincaricato speciale della riscossione che attende a tale compito sotto la vigilanza del responsabile
del servizio ed assume la figura di agente contabile. Egli soggetto alla giurisdizione della Corte dei conti, alla
quale deve rendere il loro conto giudiziale per il tramite delAmministrazione di appartenenza, che vi provvede
entro 60 giorni dallapprovazione del rendiconto della gestione insieme con la trasmissione del conto del
tesoriere. Agli stessi obblighi sono sottoposti tutti coloro che, anche senza legale autorizzazione, si ingeriscono
di fatto negli incarichi attribuiti agli agenti anzidetti.
39.
Gli incaricati speciali devono tenere un registro giornaliero delle riscossioni e versare al Tesoriere dellEnte
gli introiti riscossi secondo la cadenza fissata dal regolamento di contabilit. La ricevuta di incasso rilasciata
dal Tesoriere, unitamente ai registri giornalieri, sono inviati, con la cadenza fissata dal regolamento di
contabilit, al servizio finanziario che ne eseguir il riscontro contabile. Il regolamento di contabilit disciplina
le modalit di riscossione e successivo versamento in tesoreria delle entrate a mezzo incaricati speciali.
40.
Tutte le entrate devono essere riscosse senza alcuna riduzione delle correlative spese. Non possibile
l'utilizzo, in termini di cassa, anche se temporaneo, di entrate per ordinare e pagare spese di qualsiasi genere o
natura.
41.
I funzionari incaricati della gestione delle entrate sono responsabili della sana e corretta riscossione delle
potenziali entrate loro affidate e sono direttamente responsabili delle omissioni che dovessero causare danni
all'Ente. Essi devono suggerire all'Amministrazione le soluzioni pi idonee per garantire la riscossione delle
entrate programmate, massimizzando lefficienza gestionale.
Effettuazione della spesa
275
Limpegno il momento finale della prima fase del procedimento di spesa, a conclusione del quale,
sussistendo unobbligazione giuridicamente perfezionata, sono determinati ed individuati i seguenti elementi
costitutivi:
(a) la somma da pagare;
(b) il soggetto creditore;
(c) la ragione del debito;
(d) il vincolo costituito sullo stanziamento di bilancio.
Il responsabile che emette latto di impegno deve darsi carico della verifica di legittimit nei riguardi della
corretta applicazione delle norme dellordinamento finanziario e contabile.
43.
44.
Gli atti costitutivi di obbligazioni pecuniarie (contrattuali o amministrative) in capo allente devono essere
precedute da un provvedimento autorizzativo della spesa (determinazione o deliberazione) munito del visto di
regolarit contabile attestante la copertura finanziaria, cio dellavvenuta iscrizione, sullapposito stanziamento
di bilancio, del vincolo di destinazione per il corrispondente importo.
45.
La competenza ad adottare i provvedimenti che comportano impegno di spesa , di norma, dei responsabili
dei servizi cui attribuito il procedimento di gestione dei singoli interventi e/o servizi o funzioni del bilancio,
che vi provvedono con propria determinazione.
46.
In tutti i casi di espressa e tassativa previsione legislativa e statutaria di poteri di spesa conferiti ad uno degli
organi politici monocratici o collegiali dellente, questi adotta latto di propria competenza disponendo, altres,
sul corrispondente stanziamento limpegno, che deve avere le caratteristiche indicate nel precedente punto 42.
In tal caso, lobbligazione giuridicamente costituita con il provvedimento dellorgano monocratico o collegiale
dellEnte si perfeziona con il conseguimento dellesecutivit del provvedimento medesimo. E da escludere
che sia corretta la procedura intesa ad assumere da parte di organi politici impegni collettivi e globali, che poi
non necessitano di puntuali determinazioni dei responsabili dei servizi.
47.
48.
Nei casi di rapporto obbligatorio insorto per atto unilaterale di promessa di erogazione di somme (liberalit,
sostegni, contributi), limpegno pu considerarsi perfezionato con lesecutivit del provvedimento di spesa,
salvo laccertamento delle condizioni o lacquisizione di documentazione per la successiva erogazione.
49.
Le somme iscritte tra le spese di competenza che non hanno formato oggetto di provvedimento di spesa,
appositivo di vincolo sulle previsioni di bilancio, entro il termine dellesercizio e quelle di cui al punto
precedente, salvo i casi di cui ai punti da 53 a 59 che seguono, costituiscono economie della previsione di
bilancio alla quale erano riferiti ed a tale titolo concorrono a determinare il risultato della gestione.
Prenotazione dimpegno
50.
La determinazione a contrattare contiene, oltre alla modalit di scelta del contraente, la prenotazione della
spesa necessaria che consiste nellapposizione di un vincolo provvisorio di indispensabilit delle relative
somme sul corrispondente stanziamento.
51.
Agli effetti contabili, la prenotazione di spesa si trasforma in impegno sullo stanziamento a seguito di
approvazione del verbale di aggiudicazione della gara precedentemente bandita o di emanazione di determina
di aggiudicazione. La relativa obbligazione si perfeziona con la formale stipula di contratto pubblico
amministrativo. Ad esempio, la scelta di acquisto di arredi richiede la stipula di un apposito contratto con un
fornitore, per cui bisogna preventivamente approvare una determina a contrattare (art. 192 del Tuel) che
contiene anche la prenotazione di impegno. Dopo lesecutivit del provvedimento che avviene con
lapposizione del visto di regolarit contabile attestante la copertura finanziaria, possibile avviare la gara e
276
aggiudicare la fornitura al migliore offerente: laggiudicazione fa sorgere lobbligazione giuridica tra ente e
fornitore individuando il momento esatto in cui la prenotazione si trasforma in impegno ai sensi dellart. 183,
comma 3; in tale sede, si potrebbero verificare tre fattispecie diverse:
(a) limporto dellimpegno uguale a quello della prenotazione, nel qual caso non vi sono ulteriori
rilevazioni contabili;
(b) limporto dellimpegno inferiore a quello della prenotazione, nel qual caso sembra opportuno che la
determina di aggiudicazione ne prenda atto per consentire limmediato allineamento della contabilit;
(c) limporto dellimpegno superiore a quello della prenotazione, (soltanto nei rari casi di offerta al
rialzo) nel qual caso bisogna procedere nella stessa determina di aggiudicazione alladozione di un
nuovo impegno di spesa al fine di garantire la copertura finanziaria dellacquisto.
52.
Nel caso di contratti di fornitura di beni e servizi o di contratti di appalto di lavori pubblici limpegno di
spesa si intende assunto per lintero ammontare dellobbligazione pecuniaria assunta contrattualmente e le
somme non ancora pagate al termine dellesercizio confluiscono tra i residui passivi della gestione di
competenza anche qualora la prestazione contrattuale non sia ancora stata eseguita in tutto od in parte e tale
circostanza non costituisce causa di risoluzione contrattuale.
53.
Nel caso in cui la prenotazione di impegno non sia seguita nellesercizio dal bando di gara, essa decade e la
somma relativa costituisce economia. Nel caso in cui al termine dellesercizio la gara non si sia conclusa, la
prenotazione dimpegno si tramuta in impegno.
E tuttavia possibile che la prenotazione di impegno sia assunta a valere sullesercizio nel quale sar
prevedibilmente conclusa la gara, annotando lonere nel bilancio pluriennale.
Impegni automatici
54.
Non sono soggette a previa adozione di provvedimento di spesa, considerandosi impegnate automaticamente
con la deliberazione di approvazione del bilancio o successive variazioni, le spese per:
(a) obbligazioni giuridicamente perfezionate negli esercizi precedenti, per le quote gravanti
sullesercizio;
(b) trattamento economico tabellare gi attribuito al personale dipendente e relativi oneri riflessi, di
competenza dellanno;
(c) rate di competenza dellanno per lammortamento dei mutui e dei prestiti concessi o contratti;
(d) interessi di preammortamento e ulteriori oneri accessori collegati ai mutui contratti o concessi;
(e) oneri derivanti da contratti o da disposizioni di legge.
55.
Non sono soggette ad adozione di provvedimento autorizzativo della spesa entro il termine dellesercizio,
potendosi riportare tra i residui passivi dellente le spese atte a garantire il regime del vincolo di destinazione o
di scopo delle seguenti entrate accertate con le modalit esposte ai precedenti punti da 20 a 24:
(a) entrate derivanti da mutui concessi definitivamente da istituti di credito pubblici;
(b) entrate derivanti da mutui per i quali si proceduto alla stipulazione del contratto con istituti di
credito;
(c) entrate derivanti dallemissione di prestiti e obbligazioni;
(d) entrate derivanti da trasferimenti finalizzati;
(e) entrate aventi destinazione vincolata per legge.
Ad esempio, nel caso di unopera finanziata con lassunzione di un mutuo (o altra tipologia di finanziamento),
la spesa direttamente correlata alla fonte di finanziamento nel senso che la copertura finanziaria sussiste nel
momento in cui sorge il diritto da parte dellEnte a ricevere lerogazione del mutuo e, pertanto, al momento
della concessione o della sottoscrizione del contratto del mutuo. Eventuali atti preliminari con i quali listituto
finanziatore comunica la propria disponibilit ad erogare il finanziamento, come ad esempio, limpegno
formale della Cassa DD PP, pur facilitando la programmazione delle opere pubbliche da parte dellEnte, non
costituiscono un sufficiente titolo giuridico per procedere allaccertamento dellentrata e, di conseguenza,
anche al correlato impegno di spesa.
56.
Non sono, altres, soggette ad adozione di provvedimento autorizzativo della spesa entro il termine
dellesercizio, potendosi riportare a residui passivi dellente le spese in conto capitale finanziate con:
277
(a)
(b)
(c)
(d)
57.
58.
Per le spese relative ai servizi conto terzi, limpegno correlato agli equivalenti accertamenti di entrata. Le
spese da servizi conto terzi devono essere limitate a quelle strettamente previste dallordinamento finanziario e
contabile, con responsabilit del servizio finanziario sulla corretta imputazione. Ad ogni impegno di spesa
consegue, automaticamente, accertamento di entrata di pari ammontare.
Impegni pluriennali
59.
60.
L'assunzione di spese che impegnino pi esercizi subordinata alla loro espressa previsione nel bilancio
pluriennale del periodo di riferimento. Le spese pluriennali, ovvero le quote di dette spese da imputare su pi
anni, sono assumibili nei limiti dello stanziamento di ogni singolo intervento iscritto nel bilancio pluriennale.
61.
Il responsabile del Servizio economico finanziario tenuto a rilasciare la prescritta attestazione di copertura
finanziaria e ad annotare in particolari evidenze contabili gli impegni pluriennali assunti, avendo cura di
riportarli annualmente nei competenti interventi di spesa.
62.
Della presenza di impegni pluriennali che per la loro particolare natura hanno durata superiore a quella del
bilancio pluriennale, oppure che iniziano dopo il periodo considerato dal bilancio pluriennale, dovr
obbligatoriamente tenersi conto nella formazione dei bilanci degli anni successivi, rispettivamente per il
periodo residuale e per il periodo successivo. Essi sono connessi alla sussistenza dei requisiti
dellindispensabilit, dellutilit, della convenienza e delleconomicit, dei quali dare atto nei provvedimenti di
prenotazione di impegno e di costituzione del vincolo di destinazione relativi.
63.
Per tali ultime spese, l'impegno annuale deve intendersi gi assunto e valevole fino alla scadenza o revoca
della convenzione o del contratto. Il Servizio economico finanziario provvede annualmente ad iscriverle e ad
adeguarne la previsione in bilancio richiamando l'atto originario autorizzativo della spesa.
64.
In nessun caso possibile garantire la copertura finanziaria di spese relative allanno di competenza,
ancorch da pagare negli anni successivi, con impegni pluriennali a valere sugli esercizi futuri.
Attestazione di copertura finanziaria, visto e parere di regolarit contabile
65. Lesecutivit dei provvedimenti di impegno dei responsabili dei servizi, che comportino impegni di spese e
cio dispongano, con qualsiasi forma, spese a carico del bilancio dellente, si acquisisce solo con
lapposizione, da parte del responsabile finanziario, del visto di regolarit contabile attestante la copertura
finanziaria. Solo dopo aver acquisito lesecutivit, il responsabile preposto al servizio abilitato a comunicare
al terzo interessato lordinazione della fornitura o della prestazione, con avvertenza che la relativa fattura deve,
a suo tempo, contenere gli estremi della comunicazione.
66. Laccertamento della regolarit contabile, deve riguardare in particolare:
(a) il rispetto delle competenze proprie dei soggetti che adottano i provvedimenti;
(b) la regolarit della documentazione;
(c) il corretto riferimento del contenuto della spesaalla previsione di bilancio annuale ed ai programmi e
progetti del bilancio pluriennale;
(d) lesistenza del presupposto dal quale sorge il diritto dellobbligazione.
278
67. La copertura finanziaria attestata dal responsabile del servizio finanziario con riferimento ai corrispondenti
stanziamenti di bilancio, per la competenza dellanno, e del bilancio pluriennale per le spese in tutto o in parte
a carico di esercizi successivi e garantisce leffettiva disponibilit sul competente stanziamento. Il responsabile
del servizio finanziario ha tuttavia lobbligo di monitorare, con assiduit, lequilibrio finanziario complessivo.
68. Sono incidenti sulla copertura finanziaria i vincoli posti allimpegno di spesa dalle norme che limitano:
(a) ad un dodicesimo mensile delle autorizzazioni di spesa per ciascun intervento dellultimo bilancio
deliberato, nel periodo in cui il termine per la deliberazione del bilancio sia fissato da norme statali a
scadenza successiva allinizio dellesercizio finanziario di riferimento (art.163, comma 3, TUEL);
(b) ad un dodicesimo mensile delle autorizzazioni di spesa per ciascun intervento del bilancio deliberato,
nelle more della sua esecutivit (art.163, comma 1, TUEL);
(c) ai lavori pubblici di somma urgenza la formalizzazione successiva allordinazione, purch entro i
successivi 30 giorni e, per le ordinazioni nel mese di dicembre, entro la chiusura dellesercizio
(art.191, comma 3, TUEL);
(d) ai servizi espressamente previsti dalla legge, qualora lultimo rendiconto deliberato rechi lindicazione
di debiti fuori bilancio o presenti un disavanzo di amministrazione, fino allavvenuta adozione dei
provvedimenti consiliari, rispettivamente, di riconoscimento e finanziamento dei debiti fuori bilancio
o di ripiano del disavanzo (art.191, comma 5, TUEL).
69. Per le spese finanziate con entrate aventi vincolo di destinazione lattestazione di copertura finanziaria resa
nei limiti del correlato accertamento di entrata.
70. Nelle determinazioni dei responsabili dei servizi, lattestazione di copertura finanziaria resa congiuntamente
al visto di regolarit contabile e, pertanto, lattestazione forma un unico elemento costitutivo dellesecutivit
delle stesse insieme al visto.
71. Nelle proposte di deliberazioni che comportano impegno di spesa, la copertura finanziaria data dal
responsabile del servizio economico finanziario in sede di parere di regolarit contabile. Nei casi previsti al
precedente punto 46, limpegno sul corrispondente stanziamento viene assunto con il medesimo
provvedimento dellorgano collegiale e lobbligazione giuridicamente costituita con il provvedimento
autorizzativo si perfeziona con lacquisita esecutivit dellatto.
72. Qualsiasi provvedimento che comporti impegno di spesa o che, comunque, presenti aspetti finanziari ed
economico-patrimoniali sottoposto al visto o parere di regolarit contabile del responsabile del servizio
finanziario. Gli atti che presentano aspetti economico-patrimoniali devono esprimere le conseguenze nel conto
economico e nel conto del patrimonio.
73. La sottoscrizione delle determinazioni di spesa da parte dei responsabili dei servizi presuppone, fra laltro, la
conformit dellatto alla vigente normativa comunitaria, nazionale, regionale statutaria e regolamentare; il
successivo visto di regolarit contabile apposto dal responsabile del servizio finanziario, deve limitarsi alla
verifica della effettivit della disponibilit delle risorse impegnate e agli altri controlli indicati nel precedente
punto 73, essendo preclusa qualsiasi altra forma di verifica della legittimit degli atti la cui responsabilit resta
in capo ai soggetti che li hanno emanati.
74. In sede di visto o parere di regolarit contabile, si procede, altres, alla verifica della sussistenza del requisito,
attestato sulle determinazioni o nel parere tecnico-amministrativo sulle proposte di deliberazione, che
consente:
(a) il superamento del vincolo di impegnabilit in dodicesimi nel periodo di esercizio provvisorio per le
spese che:
1. devono essere assolte per evitare danni patrimoniali gravi e certi;
2. sono tassativamente regolate dalla legge;
3. non sono suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi.
(b) il superamento del vincolo assoluto di non impegnabilit in mancanza di bilancio (gestione
provvisoria) per le spese che:
1. conseguono ad obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi;
2. sono dovute in forza di obblighi tassativamente regolati dalla legge;
3.devono essere assolte per evitare danni patrimoniali gravi e certi.
(c) di impegnare spese esclusivamente per servizi espressamente previsti dalla legge, in presenza di
rendiconto deliberato che rechi lindicazione di debiti fuori bilancio o presenti disavanzo di
279
76. La materia dellinammissibilit e della improcedibilit di proposte modificative della relazione previsionale e
programmatica deve essere necessariamente prevista nel regolamento di contabilit dellente, in osservanza di
esplicita prescrizione normativa. Comunque, detti vizi di legittimit delle proposte si configurano allorch esse
contengono una o pi delle seguenti incoerenze con la relazione previsionale e programmatica:
(a) contrasto con le finalit dei programmi e dei progetti contenuti nella relazione previsionale e
programmatica;
(b) mancanza di compatibilit con le previsioni delle risorse finanziarie destinate alla spesa corrente o di
investimento nella relazione previsionale e programmatica;
(c) mancanza di compatibilit con le previsioni dei mezzi finanziari e delle fonti di finanziamento dei
programmi e dei progetti della relazione previsionale programmatica;
(d) mancanza di compatibilit con le risorse umane e strumentali destinate a ciascun programma e
progetto.
Linammissibilit pronunciata dal presidente dellorgano, Consiglio o Giunta, ed impedisce la presentazione
della proposta, secondo le norme regolamentari. Limprocedibilit, sempre pronunciata dal presidente
dellorgano, Consiglio o Giunta, impedisce la trattazione della proposta.
77. Lazione di controllo preventivo della coerenza attuata dai responsabili dei servizi interessati, a mezzo dei
pareri tecnico-amministrativi sulle proposte, e dal responsabile del servizio finanziario, a mezzo del parere di
regolarit contabile, nel corso del procedimento di formazione degli atti.
Lazione di controllo interviene esclusivamente sulle proposte di deliberazione, in quanto non pu verificarsi
carenza del requisito nelle determinazioni dei responsabili dei servizi attuative dei programmi e dei progetti
come approvati con i documenti di programmazione.
78. I pareri favorevoli che fossero gi dati allorch si accerti lesistenza dei vizi impeditivi delliter procedurali e
sia stata pronunciata linammissibilit o limprocedibilit non consentono accantonamento di fondi e
provocano la cancellazione di quelli gi effettuati.
280
81. La competenza consiliare al riconoscimento e finanziamento dei debiti fuori bilancio permane anche nel caso
in cui in bilancio siano stati previsti stanziamenti generici o specifici accantonati per sopperire a tali fattispecie
debitorie.
82. Al riconoscimento della legittimit e contestuale finanziamento dei debiti fuori bilancio di cui alle lettere da a)
ad e) dellart.194, comma 1, del TUEL deve provvedersi con procedura durgenza, con la sottoposizione al
Consiglio nei tempi brevi previsti dal regolamento di contabilit, in tutti i casi in cui al decorrere dei tempi
collegato il rischio di maggiori gravami o il maturare di interessi e rivalutazione monetaria o, comunque, non
appena il responsabile del servizio ne venuto a conoscenza.
83. Nei casi di debiti fuori bilancio previsti dalla lettere e) dellart.194 del TUEL, ossia di acquisizione di beni o
servizi in violazione delle norme giuscontabili che impongono la previa adozione del provvedimento
autorizzatorio, con lesecutivit ottenuta o dichiarata e munito di attestazione di copertura finanziaria, la
coesistenza dei due requisiti dellutilit e dellarricchimento, che ne consentono il riconoscimento e
finanziamento, deve essere motivatamente e dettagliatamente attestata nel parere tecnico-amministrativo sulla
proposta di deliberazione.
84. Laccertamento dellesistenza dellutilit, requisito indispensabile per il riconoscimento di debiti fuori bilancio,
deve consistere nella verifica della presenza di potenziale o reale possibilit, di ausilio o beneficio direttamente
allente e/o ai suoi cittadini. Deve in sintesi trattarsi dellaccertamento della possibilit di soddisfacimento di
bisogni collettivi, in relazione a fini specifici dellente, al pari di quelli per i quali sono resi i servizi pubblici.
Lutilit di una sola parte consente a quella sola parte ed al suo valore di essere riconosciuta come debito fuori
bilancio. La dimostrazione dellutilit da acquisire mediante idonea documentazione da acquisire finalizzata
a servire da prova dellavvenuto accertamento e dei suoi limiti. Il provvedimento di riconoscimento deve tener
conto della documentazione in tal senso acquisita. Lassenza di utilit impedisce il riconoscimento del debito.
85. Larricchimento, che laltro requisito essenziale per il riconoscimento di debiti fuori bilancio deve misurare
lincremento patrimoniale vero e proprio (cio il maggior valore patrimoniale di beni o servizi acquisiti),
oppure il risparmio di spese che diversamente sarebbero state dovute o la mancata perdita patrimoniale. La
misura dellarricchimento costituisce il limite massimo al quale pu arrivare il riconoscimento del debito fuori
bilancio, restando preclusa tale possibilit alle somme esuberanti rispetto a detto limite. La documentazione da
acquisire deve essere finalizzata a servire da prova dellavvenuto accertamento e del suo limite. Il
provvedimento di riconoscimento deve prendere atto della documentazione in tal senso acquisita. Non
costituisce in alcun caso arricchimento e non , pertanto, riconoscibile, lonere per interessi, spese,
rivalutazione monetaria ed i maggiori esborsi in generale causati da ritardato pagamento.
86. Poich il finanziamento di debiti fuori bilancio comporta una diversa modulazione in bilancio delle risorse
programmate o lutilizzo di nuove risorse e consegue al riconoscimento di interventi di spesa non autorizzati
nei documenti di programmazione, la competenza del consiglio in materia esclusiva, non surrogabile o
assumibile da altri soggetti.
87. La verifica del permanere o meno delle posizioni debitorie effettive o di impegni riportati a residui passivi pur
in assenza di obbligazioni giuridicamente perfezionate, in forza delle disposizioni ordinamentali, deve essere
eseguita annualmente, prima della deliberazione del rendiconto, ai fini della revisione del mantenimento, in
tutto o in parte, delle poste impegnate giuridicamente o contabilmente negli anni precedenti e riportate a
residuo.
88. Le operazioni di revisione conducono al riaccertamento delle posizioni debitorie effettive o mantenute
contabilmente a termini dellordinamento finanziario e contabile ed alleventuale eliminazione, totale o
parziale, dei residui passivi riconosciuti insussistenti o prescritti e di quelli per i quali possono essere
svincolate le risorse per la successiva riconversione.
89. La competenza ad eseguire le operazioni di riaccertamento dei residui passivi attribuita ai responsabili dei
servizi, ognuno per gli stanziamenti di spesa attribuiti alla propria competenza gestionale.
Liquidazione
281
90. Posto ad assunto che la spesa sia regolarmente impegnata, con la liquidazione si perviene alla precisazione
valutativa dellobbligo assunto di erogare una determinata somma a favore di un determinato soggetto, per una
determinata ragione, corrispondente ad una spesa che stata legittimamente posta a carico del bilancio. La
spesa liquidata attualizza lobbligazione, essendo la somma dovuta determinata nel suo ammontare ed
esigibile.
91. La liquidazione la fase gestionale che impone la verifica della completezza della documentazione prodotta e
della idoneit della stessa a comprovare il diritto del creditore. In particolare, deve essere verificato che:
(a) i documenti di spesa prodotti sono conformi alla legge, comprese quelle di natura fiscale,
formalmente e sostanzialmente corretti;
(b) le prestazioni eseguite o le forniture di cui si preso carico rispondono ai requisiti quantitativi e
qualitativi, ai termini e alle altre condizioni pattuite;
(c) lobbligazione esigibile, in quanto non sospesa da termine o condizione.
92. La competenza ad eseguire la liquidazione della spesa e ad adottare i relativi atti attribuita esclusivamente
al responsabile del servizio che ha dato esecuzione al provvedimento di spesa.
93. La competenza ad eseguire i controlli ed i riscontri amministrativi, contabili e fiscali sugli atti di
liquidazione attribuita al responsabile del servizio finanziario o agli altri responsabili individuati
nellambito dellarticolazione organizzativa del servizio finanziario.
Ordinazione
94. Lordinazione una fase intermedia tra la liquidazione della spesa e la materiale erogazione della somma di
denaro da parte del tesoriere dellEnte; consiste nellordine, da qui il nome, impartito al Tesoriere di
provvedere al pagamento ad un soggetto specificato.
Latto che contiene lordinazione detto mandato di pagamento e deve contenere tutti gli elementi informativi
previsti dallart. 185 del Tuel e da eventuali altre disposizioni normative. E possibile emettere mandati di
pagamento plurimi su diversi stanziamenti, se lo prevede il regolamento di contabilit, a norma di legge.
La competenza a sottoscrivere i mandati di pagamento va individuata dal regolamento di contabilit in
relazione allesigenza di garantire correttezza, funzionalit ed efficienza gestionale, specie se viene adottato il
mandato informatico.
Il controllo, la contabilizzazione e la trasmissione al tesoriere dei mandati di pagamento sono sempre di
competenza del servizio finanziario.
Pagamento
95. Con il pagamento, che la fase finale del procedimento di erogazione della spesa, il tesoriere d esecuzione
allordine contenuto nel mandato di pagamento effettuando i controlli di capienza dei rispettivi interventi
stanziati nel bilancio e/o nel PEG (controlli di castelletto), con le modalit indicate nei mandati stessi e nel
rispetto delle norme regolamentari e della convenzione di tesoreria.
96. Al termine dellesercizio, i mandati non estinti vanno commutati dal tesoriere in assegni postali localizzati o
altri mezzi equipollenti offerti dal sistema bancario o postale, al fine di rendere possibile al 31 dicembre di
ciascun anno la parificazione dei mandati emessi dallente con quelli pagati dal tesoriere.
97. In alcuni casi possibile che il tesoriere provveda direttamente al pagamento di somme prima dellemissione
del mandato da parte dellente; ci pu avvenire solamente nelle seguenti fattispecie:
(a) per obblighi tributari, per somme iscritte a ruolo, sulla base di delegazioni di pagamento e di altre
disposizioni di legge. In tali casi opportuno provvedere tempestivamente alla regolarizzazione con
lemissione a posteriori dei relativi mandati di pagamento (mandati a copertura) riallineando le
contabilit dellente e quella del tesoriere; in relazione a tale esigenza lart. 185, comma 4, del Tuel
prevede un termine ridotto a 15 giorni e comunque entro la fine del mese in corso;
282
(b) per pagamenti forzati a seguito di provvedimenti dellautorit giudiziaria. La legittimazione della
spesa discende dal provvedimento stesso con il quale lautorit giudiziaria si sostituisce di fatto
allamministrazione dellente. Anche in questo caso bisogna procedere tempestivamente alla
regolarizzazione contabile della spesa provvedendo, se del caso, ad effettuare opportune variazioni di
bilancio per assicurarne la copertura finanziaria.
98. Le attivit gestionali e contabili sono improntate al principio dellefficienza e della celerit del procedimento di
spesa tenuto conto anche della normativa in tema di interessi moratori per ritardati pagamenti.
Economato
99. Il servizio di economato istituito dal regolamento di contabilit che ne prevede larticolazione e le modalit
di gestione in relazione alla struttura organizzativa dellente, alle tipologie e allentit delle spese effettuabili,
nonch allesigenza imprescindibile di funzionalit ed efficienza.
Lanticipazione dei fondi necessari alleconomo per lespletamento delle proprie attivit deve essere restituita,
per la parte non spesa, entro la fine dellesercizio al fine di consentire la corretta contabilizzazione delle spese
effettuate.
Leconomo, cos come gli altri agenti contabili, sono soggetti alla giurisdizione della Corte dei conti secondo
le norme e le procedure previste dalle leggi vigenti.
Registri contabili
100.I registri contabili raccomandati per le rilevazioni di una corretta gestione sono i seguenti:
(a) Contabilit finanziaria
Registro cronologico degli accertamenti
Registro cronologico degli impegni
Registro di cassa
Partitario dei conti, per risorse, per interventi e per capitoli
Registro dei fatti incidenti ai fini della riconciliazione economica
Registro delle variazioni patrimoniali
Registro dei mutui e degli altri indebitamenti
Registri dei depositi cauzionali e delle fideiussioni
(b) Contabilit economica
Registro cronologico generale (giornale)
Paritario dei conti
283
Principio contabile n. 3
Il rendiconto degli enti locali
(approvato nella seduta del 15 gennaio 2004)
Linquadramento costituzionale della funzione di rendicontazione degli enti locali fornito in primo luogo
dallart. 114 del Titolo V della Costituzione che definisce i comuni, le province e le citt metropolitane quali
enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi costituzionali. I contenuti e lesercizio di
poteri autonomi si rendono concreti con lattribuzione, in base allart. 118, delle funzioni amministrative ai
comuni salvo che, per assicurarne lesercizio unitario siano conferite a province, citt metropolitane, regioni e
Stato, sulla base dei principi di sussidiariet, differenziazione e adeguatezza. In particolare, ai sensi dellart. 119
della Costituzione i comuni e le province hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa e hanno un proprio
patrimonio. Lattuazione dei principi costituzionali tende ad avvicinare lente locale, autonomo e responsabile
nella cura degli interessi e nella promozione dello sviluppo della comunit (art. 3 del testo unico delle leggi
sullordinamento degli enti locali) al cittadino quale destinatario delle scelte pubbliche effettuate: quindi
autonomia comporta responsabilit. In particolare lautonomia finanziaria determina un rapporto tra ente locale e
cittadino contribuente e utente dei servizi pubblici locali che non pu applicarsi a senso unico tra ente impositore
e soggetto passivo senza un corrispondente e conseguente rapporto inverso a quello impositivo, rapporto inverso
che comporta il diritto di conoscere, partecipare e vigilare nella destinazione delle entrate pubbliche locali: il
diritto al rendiconto costituisce elemento fondamentale di tale rapporto ente-cittadino.
2. In termini di attivit e di procedimenti amministrativi, la legge 7 agosto 1990 n. 241 allart. 1 prevede che lattivit
amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed retta da criteri di economicit, efficacia e di
pubblicit. E richiesta allente pubblico locale la responsabilizzazione in ordine allattivit amministrativa
svolta che si traduce anche nella resa del conto da parte dellente, del tesoriere e di ogni altro agente contabile o
di coloro che si ingeriscono negli incarichi attribuiti a detti agenti finalizzata a dimostrare la retta
amministrazione delle risorse pubbliche locali nellinteresse generale.
3.Anche i principi informatori del processo di conferimento di funzioni e di compiti agli enti locali di cui alla legge
15 maggio 1997, n. 59 richiamano lessenzialit della funzione di rendicontazione nel sistema di bilancio degli
enti locali e la strategicit della medesima nel quadro della responsabilizzazione dellente locale. E sufficiente
al riguardo citare i principi di responsabilit e unicit dellamministrazione e quello di identificabilit in capo ad
un unico soggetto della responsabilit di ciascun servizio o attivit amministrativa. Cos come connessa alla
rendicontazione la dimostrazione dellosservanza del principio della copertura finanziaria e patrimoniale dei
costi per lesercizio della funzioni amministrative conferite, introdotto dallart. 4 della citata legge n. 59 del
1997.
4. In tema di rendiconto, va fatto anche riferimento alle attribuzioni giurisdizionali della Corte dei Conti come previste
dallart. 3 della legge 14 gennaio 1994 n. 20 che, relativamente agli enti locali, conferma le disposizioni di cui al
D.L. 22 Dicembre 1981, n. 786, convertito con modificazioni ed integrazioni nella legge 26 febbraio 1982, n. 51.
Tali disposizioni si riferiscono alla trasmissione dei conti consuntivi da parte delle province e dei comuni con
popolazione superiore a ottomila abitanti, al piano delle rilevazioni che la Corte dei Conti si propone di compiere
con la determinazione dei relativi criteri, nonch al rapporto al Parlamento da presentarsi annualmente entro il 31
luglio sui risultati dellesame compiuto sulla gestione finanziaria e sul buon andamento dellazione
amministrativa degli enti.
In ogni caso la Corte esamina la gestione di tutti gli enti i cui consuntivi si chiudono in disavanzo ovvero rechino
lindicazione di debiti fuori bilancio.
Ai fini del referto di cui allart. 3 commi 4 e 7 della legge 14 gennaio 1994 n. 20 e del consolidamento dei conti
pubblici la sezione enti locali della Corte dei Conti pu richiedere i conti di tutti gli altri enti locali.
5.
Il testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali allart. 42 attribuisce al Consiglio la competenza per
lapprovazione dellatto fondamentale relativo al rendiconto. Allart. 93 disciplina la responsabilit patrimoniale
per gli Amministratori e per il personale degli enti locali richiamando in particolare gli adempimenti del
284
Tesoriere e di ogni altro agente contabile che abbia maneggio di pubblico denaro o sia incaricato della gestione
dei beni degli enti locali nellosservanza dellobbligo di resa del conto della loro gestione. Allart. 151,
nellambito dei principi in materia di contabilit, fa riferimento ai risultati di gestione rilevati anche mediante
contabilit economica e dimostrati nel rendiconto, a questultimo allegata la relazione illustrativa della Giunta.
Allart. 152 richiede di assicurare la conoscenza consolidata dei risultati globali delle gestioni relative ad enti ed
organismi costituiti per lesercizio di funzioni e servizi.
6.
In questo quadro giuridico di riferimento stato definito in armonia con il documento sulle finalit e i postulati
dei principi contabili per gli enti locali e in coerenza con i principi contabili n. 1 sulla Programmazione e
previsione nel sistema di bilancio e n. 2 sulla Gestione nel sistema di bilancio il presente principio destinato a
favorire la migliore interpretazione delle norme riguardanti il rendiconto della gestione nellottica di valutare i
risultati raggiunti mediante limpiego di risorse pubbliche a beneficio di tutti gli attori coinvolti , sia i decisori a
livello politico e i responsabili dei servizi e della gestione, sia i cittadini quali destinatari delle politiche
pubbliche locali e dei servizi resi dallente in via diretta o indiretta.
7.
8.
9.
Il rendiconto costituisce una rappresentazione articolata delle operazioni intraprese da un ente locale. Le finalit
di un rendiconto redatto con scopi generali sono quelle di rendere conto della gestione e quindi di fornire
informazioni sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sullandamento economico e sui flussi finanziari di un
ente locale. Specificamente, gli obiettivi generali della comunicazione dellente locale devono essere quelli di
dare informazioni utili per evidenziare la responsabilit dellente per le risorse ad esso affidate e per prendere
decisioni, fornendo informazioni:
(a)
sulle fonti, sulla allocazione e sull'utilizzo dei mezzi finanziari; e su come lente locale ha finanziato
le relative attivit, ha adempiuto agli impegni ed ha fatto fronte al relativo fabbisogno finanziario e di
cassa;
(b)
per la comprensione dellandamento gestionale dell'entit in termini di costi dei servizi, efficienza ed
efficacia.
indicando se le risorse sono state ottenute ed utilizzate in conformit al bilancio di previsione redatto
in conformit alle disposizioni in materia;
(b)
segnalando se le risorse sono state ottenute ed usate in conformit alle disposizioni di legge ed ai
vincoli contrattuali, compresi i limiti finanziari stabiliti dalle autorit legislative competenti.
Il rendiconto, che si inserisce nel complessivo sistema di bilancio, deve fornire informazioni sui programmi e i
progetti realizzati e in corso di realizzazione e sullandamento finanziario, economico e patrimoniale dellente.
Sotto il profilo politico-amministrativo, il rendiconto consente lesercizio del controllo che il Consiglio dellente
esercita sulla Giunta quale organo esecutivo, nellesercizio delle prerogative di indirizzo e di controllo politicoamministrativo attribuite dallordinamento al Consiglio.
10. Il rendiconto deve permettere di verificare sia la fase autorizzatoria-finanziaria attribuita al sistema di bilancio,
sia la situazione economica e patrimoniale-finanziaria dellente e i mutamenti di tale situazione anche in
relazione agli andamenti economici programmati dallente.
Non sufficiente il raggiungimento dellequilibrio finanziario complessivo per formulare un giudizio completo
sullandamento attuale e prospettico dellente. Lequilibrio economico a valere nel tempo un obiettivo
essenziale dellente, da verificare costantemente e da analizzare in sede di esame ed approvazione del rendiconto
della gestione.
Il rendiconto deve consentire la concreta verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi e della realizzazione
dei programmi nel rispetto degli equilibri economici e finanziari.
11. Il rendiconto deve soddisfare le esigenze degli utilizzatori del sistema di bilancio: cittadini, consiglieri ed
amministratori, organi di controllo e altri enti pubblici, dipendenti, finanziatori, fornitori e altri creditori.
Il rendiconto, oltre a fornire informazioni di carattere economico, finanziario e patrimoniale, deve evidenziare
anche i risultati socialmente rilevanti prodotti dallente. A questo riguardo assume un ruolo fondamentale la
relazione al rendiconto della gestione che, oltre a fornire le informazioni sullandamento economico-finanziario
dellente, deve consentire di valutare limpatto delle politiche locali e dei servizi dellente sul benessere sociale e
sulleconomia insediata.
285
12. Lente locale deve dimostrare, con la presentazione del rendiconto della gestione, il profilo di accountability
raggiunto, cio di responsabilizzazione e di capacit di rendere conto della propria attivit:
(a)
nel profilo interno allente, come capacit di introdurre e mantenere allinterno dellente locale un
clima organizzativo favorevole alla responsabilizzazione sulluso delle risorse e un alto grado di
orientamento a risultati efficaci e altamente positivi dal punto di vista qualitativo;
(b)
nel profilo esterno, nella considerazione e valutazione delle modificazioni che lattivit di governo e
di gestione dellente locale produce in termini di risultati economico-patrimoniali e di effetti sul
sistema economico locale, sia sulla soddisfazione dei cittadini e sul benessere sociale complessivo
della comunit;
(c)
nel profilo contabile, come dimostrazione dei risultati ottenuti sulla base del sistema di rilevazione
delle azioni amministrative fondato sulla conoscenza e sul monitoraggio dellandamento dei costi e
dei proventi dei singoli servizi e dellattivit in generale, con corrispondente responsabilizzazione dei
dirigenti e degli amministratori.
13. Il rendiconto della gestione e in particolare la relazione della Giunta, si inseriscono nel processo di
comunicazione di cui lente locale soggetto attivo. Si avr unattivit di comunicazione diretta allambiente
esterno di tipo istituzionale e unattivit comunicativa rivolta allinterno o gestionale.
14. La comunicazione istituzionale assume le caratteristiche della comunicazione di bilancio e di rendiconto, sui
servizi e sulle attivit svolte e gli aspetti tipici della comunicazione economica. Questultima indirizzata ad
analizzare e informare sui livelli di efficacia ed efficienza dellazione amministrativa con un linguaggio
adeguato chiaro e trasparente. La comunicazione economica riguarda anche la qualit dei servizi pubblici locali
al fine di promuovere e controllare il miglioramento continuo nel tempo e la tutela dei cittadini e degli utenti
(art. 11 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 286 Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di
monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dellattivit svolta dalle amministrazioni
pubbliche, a norma dellart. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59).
15. Il rendiconto della gestione nel sistema del bilancio deve essere corredato di uninformativa supplementare che
faciliti la comprensione della struttura contabile. Tale informativa deve essere contenuta nella relazione al
rendiconto di gestione.
In tale relazione si dar atto dellosservanza dei postulati del sistema di bilancio secondo i principi contabili e, in
particolare, dellattendibilit dellinformazione fornita quale rappresentazione fedele delle operazioni e degli
eventi che si intendono rappresentare e dimostrare nel rendiconto della gestione.
Nel contempo sar attestata lattendibilit e congruit delle entrate e delle spese, anche in riferimento
allesigibilit dei residui attivi e allattendibilit dei residui passivi.
Sar data anche adeguata informazione sul numero, sullentit e sulle ragioni che hanno determinato lesigenza di
approvare in corso di esercizio le variazioni di bilancio, anche in riferimento alla variazione generale di
assestamento di cui allart. 175, comma 8, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.
Lapplicazione del principio di prudenza al rendiconto della gestione deve tradursi nella regola secondo la quale i
proventi non certi nella realizzazione non devono essere conteggiati, mentre gli oneri devono essere dimostrati e
analizzati nella loro totalit, anche se non definiti in tutti gli elementi.
16. Il rendiconto della gestione e in particolare la relazione di cui allart. 231 del testo unico delle leggi
sullordinamento degli enti locali devono essere redatti con la partecipazione attiva di tutti i responsabili dei
servizi, non soltanto nelloperazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi ma anche nellanalisi dei
risultati raggiunti, dei programmi realizzati e in corso di realizzazione, nella dimostrazione dei risultati in
riferimento agli indirizzi dellente di cui agli strumenti generali di programmazione (piano generale di sviluppo,
relazione previsionale e programmatica, piano esecutivo di gestione ove esistente).
17. La partecipazione dei responsabili dei servizi alla redazione del rendiconto della gestione e relativi allegati
misura il grado di responsabilizzazione (accountability) della struttura dellente.
Nella relazione e negli allegati al rendiconto devono essere presentati indicatori, parametri e misuratori del grado
di efficienza, efficacia ed economicit, oltrech riferite le certificazioni e attestazioni richieste dalla legge.
Informazioni dettagliate sono fornite in ordine al rispetto del patto di stabilit interno.
Informazioni comparative
18. Il rendiconto deve osservare il principio della comparabilit sia nel tempo per lente locale per determinare e
analizzare gli andamenti e gli equilibri accertati e tendenziali, sia per gli altri utilizzatori che devono essere in
286
grado di comparare i risultati e gli indicatori nel sistema di bilancio di diversi enti locali, oltrech nel tempo per
lente che approva il rendiconto.
19. Devono essere fornite per il periodo precedente le informazioni comparative per tutti i dati numerici inclusi nel
rendiconto. Le informazioni comparative devono essere incluse nelle informazioni di commento e descrittive
contenute della relazione al rendiconto, quando ci sia significativo per la comprensione del rendiconto
dellesercizio di riferimento. Analoghe informazioni comparative devono essere contenute rispetto al bilancio
preventivo corrispondente. Il confronto con i valori di previsione definitiva di competenza (art. 228 del testo
unico delle leggi sullordinamento degli enti locali), necessario ma non sufficiente a fornire una corretta
informazione. Questo Principio incoraggia ad estendere il confronto, nella Relazione della Giunta sulla gestione,
anche ai valori del bilancio di previsione di prima approvazione.
Considerazioni generali
Presentazione attendibile e conformit ai Principi contabili
22. I rendiconti devono rappresentare in modo attendibile la situazione finanziaria, economica e patrimoniale ed i
flussi finanziari dellente locale. La corretta applicazione dei Principi contabili per gli enti locali, quando
necessario integrati con i Principi contabili internazionali per il settore pubblico e con i Principi contabili
nazionali, contribuisce a fornire una presentazione attendibile.
23. Un ente locale i cui bilanci vengono redatti in conformit ai Principi contabili per gli enti locali deve evidenziare
questo fatto. I rendiconti non devono essere presentati come conformi ai Principi contabili per gli enti locali a
meno che essi non siano redatti in conformit a tutte le disposizioni dei Principi contabili per gli enti locali.
24. Nei casi estremamente rari in cui lente ritenga che la conformit ad una disposizione di un Principio sia
fuorviante, e perci che la deviazione da una disposizione sia necessaria per fornire una presentazione
attendibile, lente locale deve indicare:
(a)
che lente locale ha ritenuto che i rendiconti rappresentano correttamente la situazione patrimoniale,
finanziaria ed economica, ed i flussi finanziari dellente ;
(b)
che il rendiconto stato redatto in modo conforme a tutti gli aspetti rilevanti dei Principi contabili per
gli enti locali, fatta eccezione per i casi in cui stato ritenuto opportuno discostarsi da tali principi per
ottenere una rappresentazione attendibile;
(c)
il Principio specifico da cui lente locale si discostato, la natura della deviazione, incluso il
trattamento contabile che il Principio richiederebbe, il motivo per il quale il trattamento sarebbe nelle
circostanze fuorviante e il trattamento adottato;
(d)
leffetto finanziario della deviazione sul risultato netto dellesercizio dellente, sullattivo, sul passivo,
sul patrimonio netto e sui flussi finanziari di ciascun esercizio oggetto di presentazione.
Principi contabili
25. Pur non avendone obbligo giuridico bene che lente locale applichi i Principi contabili. In ogni caso deve
tenere un comportamento tale da assicurare che il rendiconto fornisca una informativa che sia:
287
(a)
(b)
Struttura e contenuto
Introduzione
27. Il testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali disciplina al Titolo VI, parte II, la rilevazione e
dimostrazione dei risultati di gestione tramite rendiconto. Il D.P.R. 31 gennaio 1996, n. 194 definisce gli schemi
formali ed il contenuto obbligatorio dei documenti che compongono il rendiconto, distinti per tipologia di enti.
28. Il rendiconto fornisce agli utilizzatori le informazioni sulle risorse e sugli obblighi dell'ente locale alla data del
31 dicembre dellesercizio di riferimento. Queste informazioni sono utili per gli utenti che vogliono valutare la
capacit dell'ente locale di continuare ad erogare beni e servizi ad un dato livello ed il livello delle risorse che
necessitano in futuro all'entit economica in modo da poter continuare ad assolvere ai propri obblighi di
erogazione del servizio.
29. Il rendiconto per finalit generali dellente locale, deve indicare se le risorse ottenute sono state utilizzate in
conformit al bilancio di previsione approvato. Il presente Principio incoraggia ad includere nei bilanci un
confronto con gli importi previsti nel bilancio di previsione in sede di prima approvazione per il periodo di
riferimento. Il confronto tra bilancio di previsione prima che siano state effettuate eventuali variazioni di
bilancio permette di verificare il livello di attendibilit del processo di programmazione e di previsione e quindi
la corretta applicazione del Principio contabile n. 1, Programmazione e previsione nel sistema di bilancio.
30. Gli enti locali sono incoraggiati a presentare le informazioni supplementari di supporto agli utenti nella
valutazione dellandamento dell'ente, e la relativa gestione dei beni, cos come sono incoraggiati ad effettuare le
valutazioni riguardo alla destinazione delle risorse.
31. Il rendiconto di gestione costituisce un insieme unitario ed organico di documenti formali per la
rappresentazione dei risultati dellattivit amministrativa svolta nellesercizio di riferimento, considerati nei
diversi aspetti finanziario, patrimoniale ed economico e fa parte, insieme ai documenti di previsione, del Sistema
di Bilancio, come definito nel documento Finalit e postulati dei principi contabili degli enti locali. I valori di
rendiconto, pertanto, devono essere confrontabili e devono essere confrontati con quelli di previsione e
costituiscono conferma e dimostrazione del grado di attendibilit di questi ultimi, che devono essere formulati
nel rispetto del Principio contabile n. 1, Programmazione e previsione nel sistema di bilancio.
32. La serie di documenti che costituisce il sistema di bilancio include, a livello rendiconto:
(d)
(e)
(f)
(g)
35. La dimostrazione delle risultanze desercizio comporta fasi operative preliminari di riscontro e verifica , relative
a:
(a)
(b)
(c)
(d)
(e)
36. Il seguente Principio contabile incoraggia gli enti a dotarsi di un sistema di contabilit generale. La contabilit
generale favorisce la redazione di un rendiconto redatto con scopi generali veritiero e corretto, per quanto
riguarda i prospetti di conto economico e di conto del patrimonio. La contabilit generale, o economicopatrimoniale, una contabilit finalizzata esclusivamente alla informativa esterna, e come tale, non sostituisce le
contabilit finanziaria n la contabilit analitica. I diversi sistemi contabili, per, possono trovare una
integrazione tecnica che riduca lonere complessivo delle rilevazioni.
37. Nel sistema attuale la sola contabilit finanziaria obbligatoria per legge. Il Principio contabile sostiene per la
necessit di dotarsi di una contabilit generale, ai fini della informativa esterna, e di una contabilit analitica a
fondamento economico, ai fini della gestione dellente. Lente che non adotta un sistema organico di scritture in
partita doppia, durante la gestione deve annotare extracontabilmente in appositi prospetti tutte le operazioni di
rettifica ed integrazione.
(b)
(c)
grado di riscossione delle entrate sia nella gestione di competenza, che in quella residui;
(e) livelli e composizione del risultati finanziari di amministrazione, della gestione di competenza, della
gestione residui, degli equilibri di bilancio di parte corrente e di investimento.
40. La relazione al rendiconto fornisce informazioni idonee a valutare lefficacia, lefficienza e leconomicit
dellazione amministrativa evidenziando il grado di raggiungimento dei programmi e dei progetti indicati negli
strumenti di programmazione; tale analisi, di preminente scopo informativo nei confronti degli utilizzatori del
sistema di bilancio come definiti nel documento Finalit e postulati dei principi contabili degli enti locali, si
concretizza attraverso lo studio dei risultati finanziari, economici e patrimoniali sia generali, che settoriali ed
anche attraverso lutilizzo dei parametri gestionali da allegare obbligatoriamente al rendiconto.
41. Il conto del bilancio ha contenuti e struttura obbligatori al fine di consentire la corretta comparazione tra
previsioni e risultati, i controlli sulla gestione finanziaria, nonch al fine di assicurare luniformit della
rappresentazione dei risultati finanziari, la comparazione dei dati fra enti ed il consolidamento degli stessi. Per le
finalit di cui al punto 3, gli enti possono effettuare anche analisi finanziarie riferite ai programmi e progetti
definiti in sede di programmazione.
42. Nel conto del bilancio vanno indicati, per ciascuna risorsa dellentrata, per ciascun intervento della spesa e per
ciascun capitolo di entrata e spesa per conto terzi, i dati riferiti allesercizio finanziario relativi a:
(a)
(b)
(c)
(d)
(e)
(f)
differenze entrate, tra maggiori/minori residui attivi e maggiori/minori accertamenti di competenza;
(g)
differenze tra spesa, residui insussistenti e prescritti, economie della competenza.
43. Il D.P.R. n. 194 del 1996 prescrive gli schemi del conto e delle allegate tabelle dei parametri, distinti per
tipologia di ente con il relativo contenuto obbligatorio in relazione alla classificazione del bilancio di previsione.
Nel modello del conto del bilancio le risultanze della gestione finanziaria, articolate in entrate e spese, sono
riportate in prospetti distinti in:
(a)
(b)
(c)
(d)
(e)
(f)
(g)
(h)
(i)
(j)
44. Nel conto del bilancio, cos come avviene nel sistema di bilancio in generale e durante la gestione finanziaria,
occorre rispettare la struttura indicata dal legislatore: in particolare, la distinzione tra spese correnti e spese in
conto capitale in relazione ai limiti ed ai nuovi strumenti di gestione attiva dellindebitamento.
45. Le spese correnti (titolo I) comprendono le spese relative alla normale gestione dei servizi pubblici e si
distinguono in spese relative al personale, allacquisto di beni e servizi, allutilizzo di beni di terzi, ai contributi o
trasferimenti, agli interessi passivi e altri oneri finanziari, alle imposte e tasse; tra le spese correnti si annoverano
anche gli oneri straordinari della gestione corrente che ricomprendono generalmente gli oneri non strettamente
connessi allesercizio considerato, nonch gli ammortamenti (applicati al bilancio preventivo), il fondo
svalutazione crediti ed il fondo di riserva che permangono nel conto del bilancio solamente come stanziamento
di spesa, non potendo essere impegnati.
46. Le spese in conto capitale (titolo II) comprendono invece gli investimenti diretti ed indiretti: gli investimenti
diretti comportano un incremento patrimoniale dellente, ad esempio la costruzione di beni immobili o lacquisto
di beni durevoli; gli investimenti indiretti si riferiscono di norma a trasferimenti in conto capitale destinati
specificamente alla realizzazione di investimenti a cura di un altro soggetto.
47. Leventuale entrata derivante dalla contrazione di swap finalizzati alla ristrutturazione dei tassi di interesse del
residuo debito riguarda la rimodulazione del debito precedentemente contratto per investimenti ed incide sulle
condizioni economico-finanziarie e gli equilibri del bilancio di medio-lungo termine; pertanto, va considerata
una entrata straordinaria da allocare nel titolo IV delle entrate.
Il processo di rendicontazione
48. Le operazioni di parificazione, che contraddistinguono la fase preliminare della rendicontazione finanziaria,
comprendono i riscontri, le verifiche e la corretta rilevazione nella contabilit finanziaria dellente del conto del
tesoriere e dei conti degli altri agenti contabili. In questa sede lente emette gli ordinativi dincasso ed i mandati
di pagamento a copertura regolarizzando le operazioni di cassa effettuate di iniziativa da parte del tesoriere e
questultimo provvede a commutare i mandati interamente o parzialmente non estinti alla data del 31 dicembre
in assegni postali localizzati o con altri mezzi equipollenti offerti dal sistema bancario o postale. Il regolamento
di contabilit pu prevedere tempi e modalit nonch lobbligatoriet di verbali di chiusura tra ente e tesoriere.
Per quanto riguarda gli altri agenti contabili le operazioni di parificazione riguardano, ad esempio, le rilevazioni
della restituzione dellanticipazione ricevuta, del versamento delle somme riscosse dagli incaricati della
riscossione, delle spese sostenute tramite anticipazione. La fase preliminare di parificazione delle scritture
culmina con la resa del conto da parte del tesoriere e degli altri agenti contabili entro due mesi dalla chiusura
dellesercizio finanziario secondo le modalit dellart. 233 del testo unico delle leggi sullordinamento degli enti
locali ed i modelli indicati dal D.P.R. n. 194 del 1996.
290
49. Le partire del conto del tesoriere debbono concordare con le scritture della contabilit finanziaria dellente e la
relativa esposizione nel conto del bilancio; eventuali mancate concordanze devono essere analiticamente esposte
e motivate nella relazione al rendiconto: ad esempio, il caso dei pagamenti per azioni esecutive non regolarizzate
al 31 dicembre, che vanno indicate anche nellapposita riga del quadro riassuntivo della gestione finanziaria.
50. Gli accertamenti delle entrate vanno iscritti nel conto del bilancio al valore nominale sulla base del diritto a
riscuotere e valutati al presumibile valore di realizzo. Pertanto, gli accertamenti possono essere iscritti nel conto
del bilancio solo quando lente effettivamente controparte di un rapporto contrattuale o detiene la titolarit ad
incassare una entrata tributaria e/o un trasferimento; lente cancella un accertamento solo quando perde il
controllo dei diritti contrattuali costitutivi del credito e/o la sua titolarit. Lente perde il controllo allorch cede a
terzi i diritti alle prestazioni contrattuali, oppure allorch si estinguono i diritti o la titolarit.
51. Loperazione di riaccertamento dei residui attivi da iscrivere nel conto del bilancio tesa alla verifica del
permanere dei requisiti essenziali dellaccertamento delle entrate cos come indicati nel Principio contabile n. 2 e
precisamente la ragione del credito, il titolo giuridico, il soggetto debitore, la somma e la scadenza; durante tale
verifica, da effettuarsi obbligatoriamente per ciascun singolo accertamento della gestione di competenza e per
ciascun residuo attivo proveniente dagli anni precedenti, lente deve mantenere un comportamento prudente
ricercando le condizioni delleffettiva esistenza dei requisiti essenziali.
52. Le verifiche di cui al punto precedente individuano nel conto del bilancio parte entrata le seguenti fattispecie:
-
(b)
(c)
(d)
(e)
(f)
il residuo attivo che stato riscosso e quindi terminato il procedimento di acquisizione dellentrata,
per cui nel conto del bilancio appare sia la previsione originaria tra i residui conservati, sia limporto
riscosso in conto residui; non vi sono residui da riportare nellanno successivo;
il residuo attivo che non stato riscosso ed confermato per lo stesso importo e pertanto va iscritto
nel conto del bilancio nella rispettiva risorsa di entrata alla voce residui attivi da riportare nellanno
successivo;
il residuo attivo che viene considerato inesigibile e pertanto deve essere stralciato dal conto del bilancio
(minore residuo) per essere inserito nel conto del patrimonio;
il residuo attivo che viene considerato insussistente e pertanto deve essere stralciato dal conto del
bilancio (minore residuo);
il residuo attivo che viene considerato di dubbia esigibilit e pertanto deve essere stralciato dal conto del
bilancio (minore residuo) per essere inserito nel conto del patrimonio;
il residuo attivo che viene confermato ad un importo maggiore della sua previsione
iniziale, per
cui si ottiene un maggiore residuo attivo da evidenziare nellapposita colonna del conto del bilancio.
(b)
(c)
(d)
(e)
(f)
(g)
53. Non possibile riportare a residui attivi negli anni successivi somme non rispettano i requisiti essenziali
dellaccertamento delle entrate quali indicati nel Principio contabile n. 2.
54. In analogia alla competenza ad accertare le entrate affidata ai responsabili dei servizi cui attribuito il
procedimento di gestione delle singole risorse di entrata, anche la competenza ad eseguire le operazioni di
riaccertamento spetta ai medesimi soggetti.
291
55. I crediti inesigibili o di dubbia esigibilit devono essere stralciati dal conto del bilancio ed iscritti nel conto del
patrimonio tra le immobilizzazioni finanziarie al netto del relativo fondo svalutazione crediti. La verifica di
esigibilit del credito riguarda le condizioni di insolvibilit del debitore che devono essere illustrate e motivate
nella relazione del rendiconto, fermo restando che la rilevazione dellaccertamento segue laspetto giuridico
dellentrata ossia il momento in cui sorge in capo allente locale il diritto a percepire somme di denaro. Al fine di
garantire la conservazione del pareggio finanziario, in presenza di residui attivi inesigibili o di dubbia esigibilit,
lente in sede di redazione del bilancio preventivo opportuno che destini parte delle risorse di entrata
nellintervento di spesa fondo svalutazione crediti.
56. Gli impegni vanno iscritti nel conto del bilancio al valore nominale in base allesistenza di una obbligazione
giuridicamente perfezionata o di una disposizione di legge e negli altri casi previsti dallordinamento per i quali
risulta possibile riportare a residui passivi somme in assenza di obbligazioni giuridicamente perfezionate, come
indicato nel Principio contabile n. 2. Pertanto lente iscrive nel conto del bilancio un impegno di spesa:
-
(b)
in presenza di una prenotazione dimpegno per una gara per la quale stato pubblicato il bando entro
il termine dellesercizio; in caso contrario la somma relativa costituisce economia di spesa. Ad
esempio, nel caso di una gara per la fornitura di beni e servizi effettuata a cavallo tra due esercizi.
(c)
per rapporti obbligatori sorti per legge o per atti unilaterali; ad esempio a seguito di provvedimenti
esecutivi che assegnano contributi o altre liberalit a terzi;
(d)
per spese correlate ad accertamenti di entrate aventi destinazione vincolata per legge. Ad esempio, i
contributi finalizzati di parte corrente ricevuti sulla base di norme di legge da corrispondere a terzi;
per spese finanziate in corrispondenza a mutui o altri prestiti concessi definitivamente (ad esempio
dalla Cassa DD PP) o per i quali si proceduto alla stipula del contratto (ad esempio da istituti di
credito con atto notarile);
(b)
per spese in corrispondenza ad entrate derivanti da trasferimenti finalizzati o ad altre entrate aventi
destinazione vincolata per legge. Ad esempio, spese relative a contributi in conto capitale ricevuti per
la costruzione di opere pubbliche;
(c)
per spese in corrispondenza ad entrate proprie accertate costituenti in bilancio avanzo di parte
corrente. La presente fattispecie si riferisce allipotesi di un bilancio preventivo con maggiori entrate
correnti rispetto alle spese correnti;
(d)
per spese finanziare con quote di avanzo di amministrazione. Ad esempio, nel caso di spese iscritte
nel bilancio preventivo e finanziate con avanzo di amministrazione accertato ai sensi dellart. 186 del
testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali;
(e)
per spese finanziate con entrate da alienazioni intervenute di patrimonio. Ad esempio, in caso di un
contratto stipulato di vendita di immobili.
(f)
per spese finanziate con riscossione di crediti. Ad esempio nei casi di concessioni di crediti ed
anticipazioni per finalit produttive.
per spese corrispondenti agli accertamenti assunti nei correlati capitoli di entrata. Ad esempio
versamento delle ritenute dacconto Irpef allErario.
57. Gli stanziamenti di spesa del bilancio preventivo relativi al fondo di riserva, al fondo svalutazione crediti ed agli
ammortamenti di esercizio, non sono impegnati e pertanto rifluiscono nel risultato di amministrazione in qualit
di economie di spesa.
292
58. Come indicato nel Principio contabile n. 2, loperazione di riaccertamento dei residui passivi da iscrivere nel
conto del bilancio tesa alla verifica del permanere o meno delle posizioni debitorie effettive o di impegni
riportati a residui passivi pur in assenza di obbligazioni giuridicamente perfezionate in forza delle disposizioni
ordinamentali; durante tale verifica, da effettuarsi obbligatoriamente per ciascun residuo, lente deve mantenere
un comportamento prudente ricercando le condizioni delleffettiva esistenza dei requisiti previsti
dallordinamento.
59. Lente cancella un residuo passivo solo ed unicamente quando vi la certezza che non sussiste pi lobbligo di
pagare, per motivi di sua insussistenza (la minore spesa sostenuta rispetto allimpegno assunto, verificata con la
conclusione della rispettiva fase di liquidazione del saldo) o prescrizione (lestinzione del diritto soggettivo
conseguente al mancato esercizio da parte del titolare per un lasso di tempo determinato dalla legge, ex art. 2934
c.c.).
60. Non devono essere riportate a residui passivi negli anni successivi somme che non rispettano gli elementi
costitutivi dellimpegno di spesa cos come indicati nel Principio contabile n. 2. Non quindi possibile riportare
a residui passivi i cosiddetti residui di stanziamento fatta eccezione in tutti i casi nei quali espresse norme di
legge consentono il mantenimento del residuo stesso.
61. Le verifiche di riaccertamento dei residui passivi individuano nel conto del bilancio parte spesa le seguenti
fattispecie:
-
il residuo passivo stato pagato e quindi terminato il procedimento di erogazione della spesa, per
cui nel conto del bilancio appare sia la previsione originaria tra i residui conservati, sia limporto
pagato in conto residui; non vi sono residui da riportare nellanno successivo;
(b)
il residuo passivo non pagato confermato per lo stesso importo e pertanto va iscritto nel conto del
bilancio nel rispettivo intervento di spesa alla voce residui passivi da riportare nellanno successivo;
(c)
il residuo passivo viene considerato insussistente o in prescrizione e pertanto deve essere stralciato
dal conto del bilancio (minore residuo);
limpegno di spesa stato pagato e quindi terminato il procedimento di erogazione della spesa,
per cui nel conto del bilancio appare sia limporto impegnato, che quello pagato in conto
competenza; non vi sono residui da riportare nellanno successivo;
(b)
limpegno di spesa confermato per lo stesso importo, ma non stato pagato e pertanto va iscritto
nel conto del bilancio nel rispettivo intervento di spesa alla voce residui passivi da riportare
nellanno successivo;
(c)
limpegno di spesa viene considerato insussistente e pertanto non pu essere inserito nel conto del
bilancio confluendo nelle economie di spesa (minori impegni rispetto agli stanziamenti definitivi di
bilancio).
62. In analogia alla competenza ad impegnare le spese affidata ai responsabili dei servizi cui attribuito il
procedimento di gestione delle singole spese, anche la competenza ad eseguire le operazioni di riaccertamento
spetta ai medesimi soggetti. compito dei responsabili dei servizi evidenziare in sede di rendiconto leventuale
esistenza di debiti fuori bilancio per lattivazione del procedimento di riconoscimento di legittimit di cui allart.
194 del Tuel.
I risultati finanziari
63. Le risultanze finali del conto del bilancio sono espresse in termini di avanzo, disavanzo o pareggio finanziario, e
sono distinte in risultato contabile di gestione (quadro riassuntivo della gestione di competenza) e risultato
contabile di amministrazione (quadro riassuntivo della gestione finanziaria). Il risultato contabile di gestione,
determinato dalla somma delle riscossioni e dei residui attivi dedotti i pagamenti ed i residui passivi, derivanti
dalla gestione di competenza, evidenzia il risultato di sintesi finanziario dellanno considerato.
64. Il risultato contabile di amministrazione tiene conto anche dei residui degli anni precedenti ed determinato
dalla somma del fondo di cassa al 31 dicembre (dedotti gli eventuali pagamenti per azioni esecutive non
293
regolarizzate) pi i residui attivi finali e meno i residui passivi finali entrambi derivanti sia dalla gestione di
competenza che da quella residui; evidenzia il risultato di sintesi di tutta la gestione finanziaria e come tale, in
caso di avanzo, permette la sua applicazione alle entrate del bilancio preventivo ed in caso di disavanzo, obbliga
lente al ripiano mediante la sua iscrizione tra le spese del bilancio preventivo.
65. Il risultato di amministrazione, come richiesto dallart.187, comma 1, del T.U., deve essere scomposto, ai fini
del successivo utilizzo o ripiano, in:
(a)
fondi vincolati;
(b)
(c)
fondi di ammortamento;
(d)
I fondi vincolati si riferiscono per lo pi ad economie di spesa di stanziamenti finanziati con entrate finalizzate o
a contributi pervenuti oltre il termine massimo per effettuare le variazioni di bilancio e che, pertanto, hanno
contribuito alla determinazione del risultato di amministrazione; i fondi per il finanziamento delle spese in conto
capitale evidenziano anchessi risorse confluite nel risultato di amministrazione che presentano tuttavia una
destinazione a spese in conto capitale in relazione alla natura dellentrata originaria; i fondi di ammortamento
derivano invece dallapplicazione al titolo primo della spesa del bilancio preventivo degli ammortamenti di cui
allart. 167 del testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali e dallimpossibilit di impegnare i
relativi stanziamenti: ci comporta economie di spesa ed il rifluire delle stesse nel risultato di amministrazione
con levidenziazione del vincolo di destinazione per il riacquisto di beni ammortizzabili. I fondi non vincolati
hanno carattere residuale.
I vincoli di destinazione delle risorse confluite nel risultato di amministrazione permangono anche se
questultimo non capiente a sufficienza o negativo (disavanzo di amministrazione); in questi casi lente dovr
ricercare le risorse necessarie per finanziare tutte le spese derivanti da entrate vincolate rifluite nel risultato di
amministrazione.
Il risultato di amministrazione si collega a quello dellesercizio precedente e allevoluzione della gestione
finanziaria dellesercizio considerato; infatti, il risultato di amministrazione dato dal risultato di
amministrazione precedente +/- i maggiori o minori residui attivi riaccertati, dedotti i minori residui passivi
riaccertati, +/- i maggiori o minori accertamenti di competenza rispetto alle previsioni definitive di entrata del
bilancio, dedotti i minori impegni di competenza rispetto alle previsioni definitive di spesa del bilancio.
66. Il risultato di amministrazione deve essere misurato nel rispetto del principio della prudenza, cos come definito
dal documento Finalit e postulati dei principi contabili degli enti locali. Pertanto:
(a)
(b)
valuta, sulla base del trend storico, landamento del risultato della gestione di competenza, al fine di
evidenziare sia eventuali trend negativi strutturali, sia la capacit dellente di conseguire gli
obiettivi finanziari che lo stesso si era prefissato allinizio dellanno. Leventuale disavanzo della
gestione di competenza attentamente analizzato e motivato nel rendiconto, con lausilio del
quadro generale riassuntivo dei risultati differenziali che sottolinea sia lequilibrio economicofinanziario che lequilibrio finale;
(c)
scompone il risultato della gestione di competenza, della gestione dei residui, al fine di
comprenderne e analizzarne la formazione, in base alle seguenti componenti: bilancio corrente
(entrate correnti e spese correnti), bilancio investimenti (entrate in conto capitale e mutui con le
spese in conto capitale), bilancio dei movimenti di fondi e bilancio dei servizi per conto terzi.
(d)
sulla base della scomposizione sopra descritta, lente analizza il risultato finale di amministrazione,
dettagliandolo per anno di formazione, ed in caso di risultato positivo, evidenzia quanta parte
formata da residui da incassare con levidenziazione della loro anzianit, in modo da rendere
evidenti le eventuali difficolt di incasso di alcuni residui attivi, e ove vi sia una presenza
significativa di residui con elevato grado di anzianit, sia possibile condizionarne limpiego al loro
effettivo realizzo.
67. Nella relazione al rendiconto, leventuale disavanzo di amministrazione deve essere oggetto di analisi e devono
trovare spiegazione i risultati parziali della gestione di competenza e di quella residui; conseguentemente
294
Conto economico
72. 1.Il conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi della gestione secondo criteri di competenza
economica come definiti nei punti da 99 a 108 del documento Finalit e postulati dei principi contabili degli
enti locali.
La gestione comprende le operazioni attraverso le quali si vogliono realizzare le finalit dellente. I componenti
negativi sono riferiti ai consumi dei fattori impiegati, quelli positivi consistono nei proventi e ricavi conseguiti in
conseguenza dellaffluire delle risorse che rendono possibile lo svolgimento dei menzionati processi di consumo.
Il conto economico comprende:
(a)
proventi ed oneri, derivanti da impegni ed accertamenti di parte corrente del bilancio, rettificati al fine
di far partecipare al risultato della gestione solo i valori di competenza economica dellesercizio;
(b)
le sopravvenienze e le insussistenze;
(c)
gli elementi economici non rilevati nel conto del bilancio che hanno inciso sui valori patrimoniali
modificandoli.
73. Il conto economico rappresenta e dimostra le operazioni di gestione, mediante una sintesi dei componenti
positivi e negativi che hanno contribuito a determinare il risultato economico dellesercizio, raggruppati in modo
da fornire significativi risultati intermedi, in conformit ai corretti principi contabili.
74. Lo schema di conto economico, di contenuto obbligatorio, approvato con Il D.P.R. n. 194 del 1996, si
compendia nella considerazione delle seguenti aree funzionali, con riferimento alle quali, attraverso lanalisi di
28 valori, si procede alla quantificazione di alcuni risultati parziali (risultato della gestione e risultato della
gestione operativa) sino a pervenire alla determinazione del complessivo risultato economico desercizio, per le
parti appresso indicate, cos specificate:
A.
B.
C.
D.
E.
75. I risultati intermedi scaturenti dal conto economico, evidenziano le seguenti informazioni:
(a)
La gestione operativa costituita dalle operazioni che si manifestano in via continuativa nel corso dei
diversi esercizi e che evidenzia i proventi e i costi che qualificano e identificano la parte peculiare e
distintiva dellattivit dellente comprensiva della gestione immobiliare e dei proventi ed oneri della
gestione delle aziende speciali e partecipate.
(b)
La gestione finanziaria ai fini dello schema di conto economico rappresentata da interessi attivi e
passivi e da altri proventi ed oneri di natura finanziaria.
(c)
La gestione straordinaria costituita dai proventi od oneri che hanno natura non ricorrente, o di
competenza economica di esercizi precedenti, o derivanti da modifiche alla situazione patrimoniale
(insussistenze attive e passive).
76. I costi sono aggregati nel conto economico secondo la loro natura e non sono ripartiti in base alla loro
destinazione. I principi contabili intendono incentivare la suddivisione dei valori di costo negli specifici centri di
costo per consentire lanalisi dellefficienza ed il calcolo dei relativi indicatori da allegare al conto del bilancio. I
conti economici di dettaglio per servizio, per prodotto ecc.. sono in ogni caso indispensabili e devono essere
allegati al rendiconto ove richiesto da specifica normativa (vedi conto economico servizio rifiuti, acquedotto,
servizi pubblici a domanda individuale e servizi a rilevanza commerciale nel caso di opzione per la
determinazione della base imponibile irap con il metodo commerciale).
77. I principali scostamenti rispetto al conto economico dellesercizio precedente devono essere analizzati e valutati
nella relazione illustrativa dellorgano esecutivo. Il risultato economico dellesercizio ed in particolare il risultato
depurato dei componenti straordinari (classe E), se negativo, attesta uno squilibrio economico che rende
necessario provvedimenti per raggiungere nellarco temporale pi breve il pareggio. Lequilibrio economico
come indicato nei postulati dei principi contabili degli enti locali , infatti, un obiettivo essenziale ai fini della
funzionalit dellente. La tendenza al pareggio economico deve essere pertanto considerata un obiettivo di
gestione da sottoporre a costante controllo.
riscontate per la parte di competenza economica di successivi esercizi. Deve pertanto essere rilevata in questa
voce la quota di competenza dellesercizio di concessioni pluriennali affluite, in precedenza, nei risconti passivi.
I proventi rilevati nella voce trovano conciliazione con gli accertamenti della categoria 2 del Titolo III
dellentrata, rettificati ed integrati nel rispetto del principio della competenza economica.
82. Proventi diversi. Si tratta di una voce avente natura residuale, relativa a proventi di competenza economica
dellesercizio, non riconducibili ad altre voci del conto economico e che non rivestono carattere straordinario.
Deve essere rilevata in questa voce anche la quota annuale di ricavi pluriennali per limporto corrispondente alla
diminuzione dei risconti passivi ed in particolare lutilizzo di conferimenti ( contributi in conto impianti) per
limporto corrispondente alla quota di ammortamento del bene con essi finanziato.
I proventi rilevati nella voce trovano conciliazione con gli accertamenti della categoria 5 del Titolo III
dellentrata, rettificati ed integrati nel rispetto del principio della competenza economica.
83. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni. Sono indicati in tale voce i costi ( personale, acquisto beni,
servizi ecc) che danno luogo ad iscrizioni tra le immobilizzazioni del conto del patrimonio. Gli importi imputati
alla voce devono essere rilevati tra i costi della gestione ( classe B del conto economico). Gli eventuali oneri
finanziari capitalizzati devono essere compresi nellimporto di questa voce e non detratti dalla voce D 21.
E opportuno che lutilizzo di fattori produttivi per la produzione interna di costi capitalizzabili sia disposta con
determinazione indicante la convenienza economica del fare rispetto allacquistare e lammontare presumibile
del costo di produzione. Il responsabile del servizio deve rilevare analiticamente i costi con il criterio della
commessa e determinare il costo definitivo da iscrivere allattivo patrimoniale.
84. Variazioni nelle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione. In tale voce riportata la variazione tra il valore
delle rimanenze finali e delle iniziali relative a prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti. La
valutazione delle rimanenze dei prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti effettuata secondo i criteri
di cui allart.2426 n. 9 del codice civile.
popolazione ed il territorio. I trasferimenti ( contributi in conto esercizio) concessi ad aziende speciali, consorzi,
istituzioni ed a societ partecipate devono essere rilevati nella voce C19.
I costi rilevati in questa voce trovano conciliazione con gli impegni relativi all intervento 5) del Titolo I della
spesa.
91. Imposte e tasse. Sono inseriti rispettando il principio della competenza economica gli importi riferiti a imposte e
tasse corrisposte dallente durante lesercizio.
I costi rilevati in questa voce trovano conciliazione con gli impegni relativi all intervento 6) del Titolo I della
spesa rettificati ed integrati.
92. Quote di ammortamento dellesercizio. Vanno inclusi tutti gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali
e materiali iscrivibili nel conto del patrimonio.Trova allocazione in tale voce anche la quota di costo relativa ai
costi pluriennali che, nel rispetto del principio della competenza, sono ripartiti su pi esercizi. La procedura di
ammortamento necessaria per le immobilizzazioni la cui utilizzazione limitata nel tempo in quanto soggette a
deperimento o consumo. Lammortamento decorre dallesercizio di idoneit alluso del bene. Il registro dei beni
ammortizzabili ( o schede equivalenti) pur non essendo previsto dallordinamento come registro obbligatorio
lo strumento in grado di consentire la corretta procedura di ammortamento, di seguire il valore del singolo bene
in ogni momento e di determinare allatto della dismissione la plusvalenza o la minusvalenza. Nel registro
devono essere indicati per ciascun bene lanno di acquisizione, il costo, il coefficiente di ammortamento, la
quota annuale di ammortamento, il fondo di ammortamento nella misura raggiunta al termine del precedente
esercizio, il valore residuo e leventuale dismissione del bene. Le aliquote di ammortamento indicate nellart.229
del Tuel possono essere considerate come aliquote ordinarie assumendo carattere residuale le aliquote di
ammortamento via via imposte da norme speciali. Ove si verifichi la perdita totale del valore il relativo fondo di
ammortamento deve essere rettificato sino alla copertura del costo.
93. Utili. In tale voce si collocano gli importi relativi ai dividendi deliberati nellesercizio dalle aziende
speciali,consorzi e societ partecipate dallente. Nellesercizio di erogazione dell utile o del dividendo, deve
essere rilevato in tale voce anche leventuale credito dimposta o trasferimento compensativo di cui allart.4,
comma 2 del d.lgs.12/12/2003 n.344.
I proventi rilevati in questa voce trovano conciliazione con gli importi relativi agli accertamenti di cui alla
categoria 4) del Titolo III dellentrata integrati e rettificati in ragione del principio di competenza.
94. Interessi su capitale di dotazione. In questa voce sono evidenziati gli interessi attivi di competenza dellesercizio
che lazienda speciale versa allente come corrispettivo per la disponibilit del fondo di dotazione.
I proventi rilevati in questa voce trovano conciliazione con gli accertamenti di cui alla categoria 3) del Titolo III
dellentrata, integrati e rettificati nel rispetto della competenza economica.
95. Trasferimenti ad aziende speciali e partecipate. In tale voce inserito il costo annuo di competenza delle
erogazioni concesse dallente alle aziende speciali,consorzi, istituzioni e societ partecipate per contributi in
conto esercizio. I trasferimenti per ripiano perdite devono essere classificati nella voce E28.
I costi rilevati in tale voce trovano conciliazione con gli impegni relativi all intervento 5) del Titolo I della
spesa.
96. Interessi attivi. La voce accoglie i proventi di competenza dellesercizio connessi con larea finanziaria della
gestione dellente. Sono inseriti in tale voce, con specificazione nella relazione illustrativa anche i proventi
finanziari diversi dagli interessi attivi.
I proventi rilevati in tale voce trovano conciliazione con gli accertamenti relativi alla categoria 3) del Titolo III
dellentrata, integrati e rettificati secondo competenza economica
97. Interessi passivi. La voce accoglie gli oneri finanziari di competenza economica dellesercizio. Gli interessi
passivi devono essere distinti in: interessi su mutui e prestiti, interessi su obbligazioni; interessi su anticipazioni;
interessi per altre cause. Questi ultimi corrispondono a interessi passivi per ritardato pagamento, interessi passivi
in operazioni di titoli, ecc.
298
Gli oneri rilevati in tale voce trovano conciliazione con gli impegni relativi all intervento 6) del Titolo I della
spesa, integrati e rettificati.
98. Vi rientrano i componenti positivi e negativi di reddito non ricorrenti. Si tratta quindi di insussistenze,
accantonamenti e sopravvenienze tutte le plusvalenze e le minusvalenze, anche di quelle che hanno natura
ordinaria secondo limpostazione civilistica.
99. Insussistenze del passivo. Tale voce comprende gli importi relativi alla riduzione di debiti esposti nel passivo del
patrimonio il cui costo originario transitato nel conto economico in esercizi precedenti. La principale fonte di
conoscenza latto di riaccertamento dei residui passivi. Le variazioni dei residui passivi di anni precedenti
iscritti nei conti dordine, non fanno emergere insussistenza del passivo, ma bens una variazione in meno nei
conti dordine.
100. Sopravvenienze attive. Sono indicati in tale voce i proventi, di competenza economica di esercizi precedenti, che
determinano incrementi dellattivo. Trovano allocazione in questa voce i maggiori crediti derivanti dal
riaccertamento dei residui attivi e le altre variazioni positive del patrimonio non derivanti dal conto del bilancio,
quali ad esempio, donazioni acquisizioni gratuite, rettifiche positive per errori di rilevazione e valutazione nei
precedenti esercizi. Nella relazione illustrativa al rendiconto deve essere dettagliata la composizione della voce.
101. Plusvalenze patrimoniali. Corrispondono alla differenza positiva tra il valore di scambio
ammortizzato dei beni e derivano da:
(a)
cessione o conferimento a terzi di immobilizzazioni;
(b)
permuta di immobilizzazioni;
(c)
ed il valore non
102. Insussistenze dellattivo. Sono costituite dagli importi relativi alla riduzione di crediti o alla riduzione di valore di
immobilizzazioni. La principale fonte per la rilevazione delle insussistenze dellattivo latto di riaccertamento
dei residui attivi. Le insussistenze possono derivare anche da minori valori dellattivo per perdite, dismissione o
danneggiamento di beni e da rettifiche per errori di rilevazione e valutazione nei precedenti esercizi.
103. Minusvalenze patrimoniali. Hanno significato simmetrico rispetto alle plusvalenze, ed accolgono quindi la
differenza, ove negativa, tra il valore di scambio del bene e il corrispondente valore netto iscritto nellattivo del
conto del patrimonio.
104. Accantonamento per svalutazione crediti. Sono indicate in tale voce le quote di accantonamento per inesigibilit
che devono gravare sullesercizio in cui le stesse si possono ragionevolmente prevedere. Limporto accantonato
per svalutazione crediti v riferito nel conto del patrimonio in diminuzione dellattivo nella voce
immobilizzazioni finanziarie- crediti di dubbia esigibilit.
I crediti di dubbia esigibilit devono essere stralciati dal conto del bilancio, salvo che non sussista un avanzo
vincolato tale da consentire la copertura della relativa perdita. I proventi della gestione sono rilevati al netto dei
crediti di dubbia esigibilit se questultimi sono stralciati dal conto del bilancio. Se i proventi della gestione sono
rilevati al lordo dei crediti di dubbia esigibilit, in questa voce deve essere rilevato laccantonamento per
svalutazione il cui ammontare corrisponde allavanzo vincolato.
105. Oneri straordinari. Sono allocati in tale voce gli altri costi di carattere straordinario di competenza economica
dellesercizio. Vi trovano allocazione gli importi impegnati allintervento 8) del Titolo I della spesa,
riconducibili ad eventi straordinari ( non ripetitivi) ed i trasferimenti in conto capitale concessi a terzi e finanziati
con mezzi propri. La voce riveste carattere residuale, trovando allocazione in essa tutti i valori economici
negativi non allocabili in altra voce di natura straordinaria. La composizione della voce deve essere dettagliata
nella relazione illustrativa al rendiconto.
106. Risultato economico dellesercizio. Rappresenta la differenza positiva o negativa tra i proventi e gli oneri
dellesercizio. In generale la variazione del patrimonio netto deve corrispondere al risultato economico, salvo il
caso di rilevazione di errori nella ricostruzione iniziale della consistenza patrimoniale. Nel caso di errori nella
ricostruzione iniziale la rettifica della posta patrimoniale deve essere rilevata in apposito prospetto, contenuto
nella relazione al rendiconto della gestione, il cui saldo costituisce una rettifica del patrimonio netto. In tale
ipotesi il patrimonio netto finale risulter pari a: patrimonio netto iniziale +/- risultato economico dellesercizio
+/- saldo delle rettifiche.
299
Attivo
Immobilizzazioni
110. Questa macroclasse ricomprende i beni destinati a permanere durevolmente nellente, in ragione della loro funzione
e della scelta degli amministratori. Vi rientrano le classi delle immobilizzazioni immateriali, materiali e
finanziarie. Tali voci, devono essere riportate al netto degli accantonamenti effettuati a titolo di ammortamento
nei relativi fondi ammortamento.
111. Immobilizzazioni immateriali. Sono costi ad utilizzo pluriennale che possono essere economicamente sospesi in
quanto correlabili a ricavi e proventi futuri. Tutti i costi diversi da quelli relativi a beni materiali che non
esauriscono la loro utilit nellesercizio debbono essere rilevati in tale voce, dettagliando nella relazione
illustrativa la composizione. Vi rientrano gli oneri pluriennali ed i costi per diritti e beni immateriali. La
tipologia la seguente:
(a)
(b)
(c)
(d)
(e)
(f)
(g)
Il valore da iscrivere dato dal costo sostenuto o di acquisizione, comprensivo degli oneri accessori o di
produzione, comprendente tutti i costi direttamente imputabili. Tale valore non pu eccedere il valore
recuperabile, inteso come il maggiore tra il presumibile valore realizzabile tramite alienazione e il suo valore in
uso. Il valore iscritto rettificato dagli ammortamenti, le cui quote sono rapportate al periodo di effettivo utilizzo,
tenendo conto della residua possibilit di utilizzo. Qualora si riscontri una riduzione durevole delle condizioni di
utilizzo futuro, questa rilevata nel conto economico, a rettifica del costo relativo, tra gli oneri straordinari alla
voce Insussistenze dellattivo.
112. Immobilizzazioni materiali. Tale classe accoglie i beni tangibili che sono destinati a permanere nellente locale per
pi esercizi. La loro articolazione nel conto del patrimonio ha cura di distinguere i beni demaniali e quelli facenti
parte del patrimonio indisponibile (terreni e fabbricati) da quelli, classificati secondo la loro natura. Sono
soggetti ad ammortamento tutti i beni suscettibili di usura fisica o economica. I terreni non sono assoggettabili
ad ammortamento ad eccezione dei terreni adibiti a cave e quelli sui quali stato costruito un fabbricato il cui
valore va a costituire limporto complessivo da ammortizzare. Un cenno particolare alle immobilizzazioni
incorso, che sono tali fino a quando non vengano completate. A quel punto i relativi importi devono essere
stornati alla voce cui sono riferibili per natura. Trovano allocazione nella presente categoria i valori netti residui,
cio al netto dei relativi fondi di ammortamento, dei beni immobili e mobili costituenti parte dellorganizzazione
permanente dellente, cos come elencati nello schema del D.P.R. n. 194 del 1996.
300
113. Il valore da iscrivere, se i beni risultano acquisiti alla data di entrata in vigore del D.Lgs n. 77 del 1995, deve essere
calcolato in base alle disposizioni contenute nel medesimo Decreto Legislativo, altrimenti il valore da attribuire
alle immobilizzazioni rappresentato dal costo di acquisto. Tale costo rappresentato dal prezzo effettivo di
acquisto, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione. Se il bene non viene impiegato in un servizio
non rilevante ai fini dellIVA, questultima costituisce costo capitalizzabile; viceversa, essa, non costituendo un
elemento di costo ma un credito verso lerario, non capitalizzata. Leventuale capitalizzazione dellIVA non
deve far in modo che si ecceda il valore recuperabile tramite luso del bene.
114. Se il bene costruito in economia, il valore comprende tutti quei costi diretti che lente ha sostenuto per la
realizzazione del bene. Se il bene realizzato in economia disponibile sul mercato, la valutazione effettuata al
minore tra il costo e il prezzo di mercato. Leventuale eccedenza di costo, allocata tra le immobilizzazioni in
corso, svalutata nello stesso esercizio tra gli oneri straordinari alla voce Insussistenze dellattivo. Se
lacquisto avviene tramite permuta, liscrizione tiene conto dei valori dei due beni.
115. Il valore originariamente iscritto incrementato esclusivamente delle manutenzioni straordinarie effettuate sul bene
stesso, nel limite del valore recuperabile tramite luso. Sono straordinarie le manutenzioni che accrescono la vita
utile del bene o che ne incrementano la capacit, la produttivit o la sicurezza. Il costo storico del bene
rettificato in ogni esercizio attraverso le quote di ammortamento. La finalit dellammortamento economico
quella di far partecipare agli esercizi di effettivo utilizzo del bene una quota parte del costo originariamente
sostenuto. Le relative quote sono determinate da espresse previsioni di legge. Lammortamento decorre
dallesercizio di effettivo utilizzo del bene.
116. Qualora si verifichi una perdita duratura di valore, il bene va esposto al valore di presumibile ricuperabilit,
imputando leccedenza, quale svalutazione, tra gli oneri straordinari alla voce Insussistenze dellattivo. Lo
stesso trattamento contabile subiscono i beni destinati allalienazione, quelli obsoleti e quelli non utilizzabili, i
quali vanno valutati al minore tra il valore netto contabile ed il valore netto di realizzo.
117. Le immobilizzazioni finanziarie sono rappresentate dagli investimenti finanziari destinati a permanere
durevolmente nel patrimonio dellente. Sono rilevabili in questa voce le partecipazioni, i crediti e gli
investimenti finanziari a medio e lungo termine ed in generale tutti i crediti dellente diversi ( ad eccezione dei
depositi cauzionali e dei crediti di dubbia esigibilit conservati nel conto del bilancio) da quelli risultanti nei
residui attivi.
118. In base al D.P.R. n. 194 del 1996, si considerano immobilizzazioni finanziarie:
(a)
(b)
(c)
(d)
119. Appartengono a tale categoria anche i crediti di dubbia esigibilit ed i crediti inesigibili.Sono crediti di dubbia
esigibilit quelli per i quali vi siano elementi che facciano presupporre un difficile realizzo degli stessi. Per tale
categoria, in base agli elementi in possesso, lente deve o stralciarli dal conto del bilancio, trattandoli alla stregua
dei crediti inesigibili; o tenerli nel conto del bilancio, presentando per il relativo fondo svalutazione crediti a
detrazione. Sono crediti di dubbia esigibilit i crediti per i quali contestualmente si verificano le seguenti
circostanze: incapacit di riscuotere e mancata scadenza dei termini di prescrizione.
Attivo circolante
120. Rientrano in questa macroclasse, per esclusione, i beni non destinati a permanere durevolmente nellente locale.
Tali beni sono ricondotti a quattro classi: rimanenze, crediti, attivit finanziarie che non costituiscono
immobilizzi, disponibilit liquide.
301
121. Rimanenze. Sono i beni mobili, quali prodotti finiti, materie prime, semilavorati e prodotti in corso di lavorazione
che risultano presenti nellente dalle rilevazioni inventariali di fine esercizio.
122. Crediti. Questa classe accoglie i crediti di natura commerciale e quelli, in generale, derivanti dalla gestione
ordinaria dellente. I crediti vanno esposti al valore nominale.
123. Attivit finanziarie che non costituiscono immobilizzi. Si tratta di titoli che lente detiene con intento di
destinazione non durevole. In regime di tesoreria unica si tratta, evidentemente, di una eventualit remota. Nel
caso in cui un ente locale manifesti lintenzione di cedere una partecipazione ecco che il suo valore contabile
dovrebbe essere fatto figurare in questa classe.
124. Disponibilit liquide. Vi rientrano il fondo di cassa, comprensivo dellimporto complessivo depositato presso il
tesoriere ed i depositi bancari e postali.
Conti dordine
126. I conti d'ordine sono delle annotazioni di memoria. Essi costituiscono delle annotazioni di corredo della situazione
patrimoniale-finanziaria esposta dallo stato patrimoniale ma non costituiscono attivit e passivit in senso
stretto. Vi rientrano quindi tutti quegli elementi di gestione che alla chiusura dellesercizio non hanno generato
economicamente e finanziariamente effetti immediati e diretti sulla struttura patrimoniale. Vi rientrano le Opere
da realizzare, i Beni conferiti in aziende speciali, i Beni di terzi.
127. Le Opere da realizzare. Vi rientrano gli impegni di spesa, relativi ad investimenti, che ancora non hanno dato
luogo alla fase di liquidazione della spesa.
128. I Beni conferiti in aziende speciali. Vi rientrano i beni conferiti in aziende speciali ma anche i beni lasciati a
personalit giuridiche terze in comodato gratuito.
129. I Beni di terzi, rilevano il valore complessivo dei beni di propriet di terzi che, senza corresponsione di canone od
altro compenso, si trovano a disposizione dellente locale e per i quali questultimo di assume lonere della
custodia.
Passivo
Patrimonio netto
130. Il Patrimonio netto la differenza tra le attivit e le passivit di bilancio. Il Patrimonio netto rappresenta, in via
fondamentale, l'entit monetaria dei mezzi netti a disposizione dellente locale, indistintamente investita, insieme
ai mezzi di terzi, nelle attivit patrimoniali.
131. Il Patrimonio netto non determinabile indipendentemente dalle attivit e dalle passivit. Ne consegue che non pu
parlarsi di valutazione del Patrimonio netto. Oggetto di distinte valutazioni, in sede di redazione del rendiconto,
sono i singoli elementi attivi e passivi che compongono il patrimonio. Il Patrimonio netto, quale valore
differenziale, unitario, anche se per finalit pratiche e giuridiche risulta suddiviso in quote ideali .
132. Nello schema previsto dal D.P.R. n. 194 del 1996 il Patrimonio netto distinto in due classi: il Netto patrimoniale
ed il Netto da beni demaniali. Il legislatore ha quindi voluto distinguere le risultanze economiche dellesercizio
in base alla loro natura giuridica, in coerenza con la tradizionale impostazione giuscontabile di classificazione
dei beni ma che stride con un corretto approccio contabile.
302
Conferimenti
133. Trovano allocazione in tale voce, con la suddivisione nelle classi dei Conferimenti da trasferimenti in c/capitale e
dei Conferimenti da concessioni di edificare, le somme accertate allente quali forme contributive di
compartecipazione al finanziamento dellacquisizione e/o realizzazione di beni patrimoniali.
134. Trattasi, a tutti gli effetti, di contributi in conto capitale che lente riceve da enti pubblici o da privati. Proprio per
tale caratteristica, essi devono partecipare al risultato economico nellesercizio in cui i relativi costi sono
economicamente sostenuti, in base al principio di correlazione, secondo la metodologia illustrata nella voce
Proventi diversi di questo documento.
Debiti
135. I debiti sono obbligazioni a pagare una somma certa a scadenze prestabilite. La classificazione dei debiti in voci
avviene per natura e sono riportati in ragione del loro valore nominale residuo. Ci si sofferma solo sulle voci che
si ritiene necessito di qualche puntualizzazione.
136. I Debiti di finanziamento. La voce, a sua volta suddivisa in sottovoci, comprende i debiti contratti per il
finanziamento degli investimenti.
137. I Debiti di funzionamento. Vi rientrano tutte le posizioni debitorie assunte nella sua attivit corrente.
138. Debiti verso imprese controllate, collegate ed altre. Ai fini della definizione dei rapporti tra aziende deve farsi
riferimento allart. 2359 del codice civile.
Conti dordine
140. I conti d'ordine sono delle annotazioni di memoria. Essi costituiscono delle annotazioni di corredo della situazione
patrimoniale-finanziaria esposta dallo stato patrimoniale ma non costituiscono attivit e passivit in senso stretto.
Vi rientrano quindi tutti quegli elementi di gestione che alla chiusura dellesercizio non hanno generato
economicamente e finanziariamente effetti immediati e diretti sulla struttura patrimoniale. Vi rientrano le
Impegni opere da realizzare, i Conferimenti in aziende speciali, i Beni di terzi. Il loro significato del tutto
analogo a quello descritto in relazione allattivo.
Prospetto di conciliazione
I rapporti tra contabilit finanziaria e contabilit generale
141. La rappresentazione dei risultati della gestione viene effettuata, in sede di rendicontazione, sia sotto il profilo
finanziario che sotto quello economico-patrimoniale. Trattandosi di risultati riguardanti un unico insieme di fatti
gestionali, viene richiesta una dimostrazione delle relazioni esistenti tra i diversi aspetti rappresentati, riepilogata
in un prospetto di conciliazione, che costituisce allegato del conto economico e che stato divulgato, in una
303
versione pi corretta, sul sito del Ministero dellinterno, a cura dellOsservatorio per la finanza e la contabilit
degli enti locali. Al nuovo modello viene fatto riferimento nella presente parte del principio contabile.
142. Ai fini dellottenimento di tale risultato, occorre disporre di un sistema di scritture contabili in grado di integrare,
contestualmente, la rilevazione finanziaria con quella economica e patrimoniale. La contestualit delle
rilevazioni, ai fini della significativit delle stesse, deve garantire il rispetto dei principi contabili caratteristici sia
della contabilit finanziaria che della contabilit economica, evitando di alterare la specificit della rilevazione
di questultima in funzione di classificazioni e di esigenze di carattere finanziario e viceversa.
143. Le rilevazioni degli impegni di spesa aventi esclusivo contenuto finanziario, vengono allocate in conti dordine.
Per contro le rilevazioni prive di contenuto finanziario trovano rilevazione solamente nellambito economicopatrimoniale (contabilit generale).
144. Il prospetto di conciliazione documento obbligatorio per tutti gli enti e deve essere allegato al conto economico.
Gli enti che utilizzano il prospetto di conciliazione per formare il conto economico e rilevare le variazioni
patrimoniali (contabilit semplificata), devono dettagliare in carte di lavoro, da allegare al prospetto, le rettifiche
e le integrazioni apportate agli accertamenti ed agli impegni.
Gli accertamenti di entrata corrispondono alla nascita contestuale di un credito cui segue,
immediatamente o successivamente, un incasso;
(b)
2)
alla creazione di un vincolo, rilevato in conti dordine, successivamente trasformato in debiti, nel
momento in cui viene realizzata lattivit gestionale di cui limpegno costituisce copertura
finanziaria.
146. Le rilevazioni che non rivestono caratteristiche finanziarie (e come tali vengono ignorate nellambito della
contabilit finanziaria), opportunamente riepilogate, completano la costruzione del prospetto realizzando un
raccordo complessivo dei risultati. Si ottiene cos una visione dinsieme delle risultanze della gestione
consentendo una lettura in chiave economica e patrimoniale degli stessi risultati finanziari.
147. Il modello contabile n.18 pubblicato in allegato al D.P.R. n. 194 del 1996, oltre a contenere errori di stampa non
evidenzia il percorso logico e la metodologia di rettifica dei valori finanziari.
Si consiglia pertanto di utilizzare il modello allegato al presente principio che distingue le entrate e le spese
secondo la specifica caratteristica. In tale modello laccertamento e limpegno di parte corrente vengono
previamente rettificati per riportare la dimensione finanziaria ai flussi direttamente collegati con i proventi, ricavi
e costi dellesercizio; quindi i dati vengono rettificati di ratei (non compresi nei residui) e risconti, evidenziando
distintamente la rettifiche in modo da agevolare la compilazione ed il controllo.
gli accertamenti finanziari di parte corrente ed i ricavi o proventi di esercizio rilevati sotto il profilo
economico;
(b)
gli impegni finanziari di parte corrente ed i costi di esercizio rilevati sotto il profilo economico.
Contestualmente evidenzia le correlate modificazioni agli elementi del conto del patrimonio.
149. Le principali differenze tra i due profili (finanziario ed economico-patrimoniale) sono costituite da:
304
(b)
- differenze esistenti tra la classificazione determinata dalle regole della contabilit finanziaria e quelle della
contabilit economico patrimoniale.
(b)
(c)
(d)
(e)
Le entrate correnti della colonna 9E , devono essere riferite alla specifiche voci della lettera A) del conto
economico se di competenza economica dellesercizio ed alla voce E23, se relative ad entrate di carattere
eccezionale (quali ad esempio: gettito arretrato di tributi, per eventi calamitosi, consultazioni elettorali e
referendarie), e se riferite ad anni precedenti (per sentenze esecutive).
Va tenuto presente che i ratei attivi (colonne 7E 8E) si riferiscono a quote di proventi o ricavi, di competenza
dellesercizio, ma accertati nella competenza finanziaria dellesercizio successivo e, quindi, non comprese tra i
residui attivi.
Va anche considerato che i risconti passivi (colonne 5E 6E) si riferiscono a quote di proventi o ricavi accertati
nellesercizio ma di competenza economica dellesercizio successivo.
Le entrate a destinazione specifica e vincolata rilevate nelle entrate correnti devono confluire nel conto
economico per un importo pari ai costi della gestione finanziati nellesercizio con tali entrate. La differenza
rispetto allaccertamento deve essere riscontata.
Il valore residuo del bene alienato deve essere portato in diminuzione nel conto del patrimonio in corrispondenza
della specifica immobilizzazione. La differenza rispetto al provento (al netto dellIva), se positiva costituisce
plusvalenza da rilevare nella voce E24 del conto economico, se negativa alla voce E26 del conto economico
Trasferimenti di capitale
153.
I trasferimenti di capitale accertati al titolo IV delle entrate confluiscono nel passivo del conto del patrimonio
nella voci da BI e BIV.
Occorre comunque tenere conto delle seguenti possibili destinazione del trasferimento accertato:
305
(a)
al finanziamento indistinto degli investimenti (contributo in conto capitale) (es. fondo ordinario
investimenti);
(b)
(c)
(d)
al trasferimento a terzi;
(e)
al rimborso.
Nellipotesi sub a) limporto deve essere rilevato nella voce B IV del passivo patrimoniale " altri conferimenti".
Nellipotesi sub b) limporto deve essere rilevato nella voce B I o B III, se relativo a proventi per concessioni
edilizie e diminuito in relazione al valore dellimmobilizzazione iscritta nellattivo utilizzando il metodo del
costo netto (diminuzione del valore dellattivo al momento dell entrata in funzione della immobilizzazione per
un importo pari al contributo ottenuto), oppure quello della sterilizzazione della quota di ammortamento
(diminuzione del conferimento per un importo pari alla quota di ammortamento maturata annualmente sulla parte
del costo finanziato con il contributo ottenuto, da rilevare nel conto economico alla voce A5, e ed in calce del
prospetto di conciliazione, parte entrate, alla voce "quota annua di trasferimenti in conto capitale).
Nellipotesi sub c) limporto deve essere rilevato nel conto economico voce A6
Nelle ipotesi sub d) ed e) limporto deve essere rilevato nella voce B II del conto del patrimonio o in alternativa
nella voce C VII altri debiti.
Allaccertamento relativo allassunzione di un prestito corrisponde analogo aumento del debito rilevato al punto
C I) del Conto del patrimonio.
Nel caso in cui il finanziamento sia a carico di altri enti laccertamento sar rilevato come un contributo in conto
impianti e pertanto dovr essere contabilizzato nel passivo patrimoniale alla voce " conferimenti". Nel prospetto
di conciliazione saranno rilevate le opportune rettifiche (in pi alla voce trasferimenti in conto capitale e in
meno alla voce accensione di prestiti)
Inoltre, nel caso in cui venisse assunto lonere di ammortamento di un prestito contratto da altro ente (es. un
Consorzio), anche in assenza di accertamento finanziario, nel Tit. V dellentrata verr rilevato in aumento tale
valore che verr cos contrapposto ad un aumento del debito iscritto al punto C I) del conto del patrimonio.
Le spese
Le spese correnti Titolo I
155.
Le spese correnti della colonna 9S , devono essere riferite alla specifiche voci della lettera B) del conto
economico se di competenza economica dellesercizio.Le spese di carattere eccezionale rilevate nella parte
corrente (quali ad esempio: per eventi calamitosi, consultazioni elettorali e referendarie, e se riferite ad anni
precedenti, per sentenze esecutive, per ripiano disavanzo aziende di pubblico servizio, per debiti fuori bilancio),
devono essere rilevate nella voce E29 del conto economico.
Gli impegni per costi esercizi futuri (colonne 2S e 3S) sono costituiti da impegni solo finanziari per i quali non
si concretizzata alla chiusura dellesercizio lacquisizione del fattore produttivo in tutto o in parte quali ad
esempio quelli relativi a procedure di gara bandite entro la chiusura dellesercizio; a forniture di beni ordinate e
non consegnate alla chiusura dellesercizio; a prestazioni di servizio ordinate e non ultimate a fine esercizio.Il
loro importo viene riportato nella colonna 3S del prospetto.
Deve essere posto in aumento agli impegni di competenza lammontare dei costi anno futuro rilevato allinizio
dellesercizio (colonna 2S del prospetto) il cui valore corrisponde a quello della colonna 3S dellesercizio
precedente. Tali impegni hanno finanziato costi sostenuti nellesercizio in fase di chiusura ed eventuali quote non
utilizzate sono di nuovo detratte sommandole alla colonna 3S.
Limporto delle rettifiche deve essere rilevato nei conti dordine del conto del patrimonio distinto per tipologia di
finanziamento (non vincolato, vincolato), nelle voci E o F.
306
Lammontare della somma dei pagamenti in conto competenza e residui (col. 2S, viene rettificato con i seguenti
valori:
- 3S si sottraggono i pagamenti effettuati nellesercizio per valori gi inseriti nellattivo patrimoniale
dellesercizio precedente;
- 4S si aggiungono i valori di attivit patrimoniali, gi acquisite nel conto del patrimonio dellesercizio ma
non ancora pagate;
- 5S si sottraggono eventuali importi di trasferimenti in conto capitale che non si riferiscono a permutazioni
patrimoniali e che, di conseguenza non contribuiscono a migliorare il valore del patrimonio dellente.
Tali valori vengono portati in aumento alla voce trasferimenti del titolo I e costituiscono costi
desercizio;
- 6S si sottrae il valore dellI.V.A. quando questa non viene capitalizzata ma recuperata in quanto
linvestimento viene effettuato nellambito di un servizio rilevante ai fini I.V.A.;
- 7S si sommano altre differenze derivanti da imprecisioni di imputazione finanziaria nel caso in cui valori
patrimoniali siano stati finanziati tra gli impegni di parte corrente (es. acquisizione di beni strumentali
finanziati erroneamente nel Titolo I della spesa). In questo caso analogo importo sar detratto dagli
impegni del Titolo I nella colonna 4S (altre rettifiche).
Gli impegni solo finanziari del titolo II, devono essere rilevati nei conti dordine se ed in quanto riferiti a
costi/debiti non di competenza dellesercizio.
Qualora la somma impegnata fosse anche leggermente diversa dalla somma realmente utilizzata per quota
capitale di ammortamento di prestiti (per motivi di arrotondamento e compensazione con la quota interessi)
devono essere effettuate le opportune rettifiche.
Il dato si compenser nella colonna altre rettifiche del titolo I .
Nelle entrate le somme riscosse (competenza e residui), per conto di terzi devono essere rilevate nel conto del
patrimonio in aumento della voce CV del passivo " debiti per somme anticipate da terzi".
Le somme riscosse (competenza e residui) per anticipazioni per conto terzi, devono essere portate in
diminuzione
della
voce
B3e
dellattivo.
Nelle spese le somme pagate (competenza e residui), per conto di terzi devono essere rilevate nel conto del
patrimonio in diminuzione della voce CV del passivo "debiti per somme anticipate da terzi".
Le somme pagate (competenza e residui) per anticipazioni per conto terzi, devono essere portate in aumento
della voce B3e dellattivo " crediti per somme corrisposte conto terzi".
Nelle colonne 3E per lentrata, 4 S per la spesa corrente e 6S per la spesa in conto capitale, gli accertamenti e gli
impegni devono essere rettificati dellI.V.A. che costituisce rispettivamente un debito ed un credito verso
lerario. Limporto della rettifica deve essere rilevato nelle variazioni del conto del patrimonio in corrispondenza
delle voci " Debiti per I.V.A." o " Crediti per I.V.A.".
Ne consegue che:
307
- i ratei, i risconti ed i costi esercizi futuri devono essere rilevati al netto dellI.V.A. che non costituisce ricavo o
costo per lente;
- le plusvalenze e le minusvalenze da alienazione devono essere rilevate al netto dellI.V.A. a debito dellente;
- lincremento delle immobilizzazioni deve essere rilevato al netto dellI.V.A. a credito dellente.
Oltre allevidenziazione del riflesso in chiave patrimoniale, di tutte le operazioni modificative (proventi, ricavi,
costi), il prospetto di conciliazione collega gli accertamenti e gli impegni finanziari (ed i successivi incassi e
pagamenti) riferiti a fatti gestionali permutativi di elementi patrimoniali, opportunamente classificati , con i
corrispondenti
elementi
del
conto
del
patrimonio.
161.
Il collegamento del conto del patrimonio con le risultanze finanziarie dellesercizio consente di definire, in
chiave patrimoniale, il contenuto degli elementi che costituiscono lo stesso risultato finanziario (avanzo di
amministrazione), come segue:
(a)
(b)
(c)
crediti;
ratei attivi (con esclusione di quelli riportati nella colonna 8E del prospetto);
fatture da emettere;
debiti;
ratei passivi (con esclusione di quelli riportati nella colonna 8S del prospetto);
III.
fatture da ricevere;
IV.
V.
VI.
impegni solo finanziari per spese correnti aventi specifica destinazione (conti ordine);
eventuali impegni solo finanziari per spese correnti legittimamente assunti per il
finanziamento di costi da sostenere nellesercizio successivo (conti dordine).
Le poste dianzi elencate devono essere supportate dalla possibilit di analizzare le singole partite ognuna delle
quali collegata sia alla voce finanziaria (residuo) che al corrispondente elemento del conto del patrimonio.
Immobilizzazioni acquisite a titolo gratuito
162.
Le opere acquisite a scomputo di oneri di urbanizzazione devono essere rilevate nellattivo patrimoniale per un
valore pari agli oneri non versati, iscrivendo contestualmente nel passivo "conferimenti" un uguale importo.
Le immobilizzazioni acquisite senza esborso finanziario devono essere valutate al presumibile valore di mercato
attribuibile alla data di acquisizione al netto delle spese da sostenere e sostenute, iscrivendo limporto allattivo
del conto del patrimonio e nella voce E23 del conto economico (sopravvenienze attive).
163.
308
Relazione al rendiconto
Introduzione
164. Il legislatore non prescrive schemi-tipo per la relazione da allegare al rendiconto. Sul piano della struttura, le
informazioni richieste dallart. 231 del testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali trovano quindi
libera rappresentazione.
165. La finalit della relazione, vista la natura sintetica e quantitativa dei dati inseriti nel rendiconto, quella di fornire
informazioni integrative, esplicative e complementari. Essa, per consentire leffettiva comprensibilit del
rendiconto deve rispettare il postulato della chiarezza e non deve essere eccessivamente lunga, tale da celare ci
che invece linformazione deve rivelare.
166. Il contenuto del documento si ritrova nella norma, che richiede un contenuto minimale obbligatorio della relazione,
che deve:
(a)
(b)
(c)
(d)
esprimere le valutazioni in ordine allefficacia dellazione condotta sulla base dei risultati conseguiti
in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti;
analizzare gli scostamenti principali intervenuti rispetto alle previsioni;
motivare le cause che li hanno determinati;
evidenziare i criteri di valutazione del patrimonio e delle componenti economiche.
Ne consegue che eventuali vizi riguardanti il contenuto informativo della relazione, dovrebbero dar luogo alle
stesse conseguenze derivanti dai vizi contenuti nei prospetti contabili, essendo il documento parte integrante del
rendiconto, seppure in veste di allegato.
167. La relazione riveste unimportanza assai rilevante ai fini esplicativi dei valori contabili; essa contiene informazioni
principali sulla natura e sulla modalit di determinazione degli stessi e fornisce elementi anche di natura non
strettamente contabile per una rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione finanziaria,
economica, patrimoniale e per la valutazione dei principali aspetti della gestione.
168. Il documento, essendo dal legislatore non previsto lobbligo di redazione di una nota integrativa, deve comprendere
tutte le informazioni di natura tecnico-contabile, che altrimenti sarebbero collocabili in nota integrativa.
169. Considerate le finalit del documento, opportuno che la relazione, secondo corretti principi contabili, sia redatta
secondo il seguente schema.
Identit dellente locale
170. In questa parte si deve illustrare:
(a)
(b)
(c)
(d)
(e)
(f)
(g)
(h)
Profilo istituzionale. Si descrivere il ruolo attribuito allEnte in ragione delle evoluzioni legislative,
dello statuto e dei regolamenti interni.
Scenario. Illustra il sistema socio-economico del territorio di riferimento dellEnte.
Disegno strategico. Si espone le linee guida del programma politico dellamministrazione dellEnte,
evidenziando eventuali cambiamenti significativi e limpatto relativo. La descrizione riporta i tempi di
attuazione delle linee di programma.
Politiche gestionali. Si descrivono le politiche gestionali attuate e in corso di attuazione.
Politiche fiscali. Si espone la politica fiscale che lEnte ha attuato e/o intende perseguire nellambito
impositivo di sua competenza; evidenziando le ragioni e gli effetti sul bilancio.
Assetto organizzativo. Si evidenzia e sintetizzano almeno i seguenti punti:
Filosofia organizzativa
Sistema informativo
Cenni statistici sul personale
Competenze professionali esistenti
Fabbisogno di risorse umane in coerenza con il piano triennale di fabbisogno del personale
Partecipazioni dellente. Si elencano le partecipazioni dellente acquisite o da acquisire evidenziando
le motivazioni, landamento della societ, il numero e il valore della partecipazione, il valore del
patrimonio netto della partecipata.
Convenzioni con Enti. Si illustrano le eventuali convenzioni con altri enti del settore pubblico,
evidenziando le motivazioni e loggetto della convenzione.
(c)
(d)
(e)
(f)
(g)
Piano programmatico dellanno. Si tratta di descrivere il piano programmatico realizzato nellanno cui
si riferisce il rendiconto.
Analisi degli scostamenti. Analizzare gli scostamenti e le motivazioni rispetto alle linee
programmatiche originarie, rilevate nella prima parte del documento. Eventuali azioni correttive che
lamministrazione pone in essere sono qui evidenziate.
Politiche di investimento e di indebitamento. Si descrivono le politiche di investimento attuate e
prospettiche, con unanalisi circa la convenienza economico e/o sociale degli investimenti. Lanalisi
condotta mettendo in evidenza le relative politiche di finanziamento. Leventuale ricorso
allindebitamento messo in relazione alla capacit finanziaria ed economica dellEnte di sostenere il
peso del debito. Si evidenziano, infine, le politiche del ricorso al mercato dei capitali e di eventuali
ristrutturazioni del debito.
Rapporto sulle prestazioni e servizi offerti alla Comunit. Si tratta di enunciare le prestazioni offerte
alla comunit, il costo relativo e il grado di qualit percepita dagli utenti. La relazione deve essere
comprovata da elementi oggettivi di rilevazione.
Risultati economici delle diverse aree dellEnte. Devono essere illustrati i risultati conseguiti rispetto
agli obiettivi raggiunti dalle diverse strutture in cui articolato lEnte.
Informazioni generali sui risultati della gestione di competenza. La descrizione contiene le seguenti
informazioni minimali:
Andamento dei costi: evidenziare e motivare landamento delle principali categorie di
costi, correlandoli con le spese finanziarie sottolineando e giustificando gli scostamenti
Proventi: evidenziare e motivare landamento dei proventi, correlandoli con gli
accertamenti finanziari sottolineando e giustificando gli scostamenti
Investimenti: descrizione degli investimenti realizzati correlati, ove contenuti, con il piano
delle opere pubbliche
Attivit di ricerca e sviluppo eventualmente effettuata
Politiche di autofinanziamento (sponsorizzazioni, royalty, sfruttamento dellimmagine,
etc.)
Informazioni sulle partecipazioni. Si devono elencare le partecipazioni possedute dallente (quantit e
valore nominale), evidenziando le motivazioni del mantenimento delle stesse e i risultati conseguiti
dalla societ partecipata e le sinergie con le strategie attuate dallEnte.
310
(h)
(i)
Analisi per indici. Si commentano gli indici finanziari, economici e patrimoniali scaturenti dal
rendiconto.
Evoluzione prevedibile della gestione. Si descrive, in coerenza con i risultati raggiunti e con i
documenti di programmazione in essere, il prevedibile andamento della gestione sia in termini di
bilancio che di azioni intraprese e/o da intraprendere. La descrizione evidenzia fatti di rilievo avvenuti
successivamente non riflessi nel rendiconto e significativi per i destinatari dello stesso documento.
311
312
INDICE
Introduzione
13
Parte prima Cenni sui fondamentali aspetti della contabilit pubblica ...
15
17
20
24
26
28
29
31
41
55
Parte quinta Principali scritture contabili dellente locale in partita doppia ...
65
313
314