Compiti Di Algebra Lineare e Geometria
Compiti Di Algebra Lineare e Geometria
Compiti Di Algebra Lineare e Geometria
I
` assegnata la matrice
E
2
h
1
A = 1 h + 1 1 .
1
1
h1
1) Studiare lendomorfismo f : R3 R3 associato alla matrice M (f ) = A (rispetto alla base
canonica), determinando in ciascun caso Im f e Ker f .
2) Verificare che T = 1 `e un autovalore di f . Discutere la semplicit`a di f determinando, quando
possibile, una base di autovettori.
3) Calcolare, al variare di h, la controimmagine
f 1 (1, 2, 2) = {v R3 | f (v) = (1, 2, 2)}.
4) Detto g : R3 R3 lendomorfismo associato alla matrice M (g) = tA verificare che lendomorfismo = g f : R3 R3 `e semplice per ogni valore di h e che esiste una base ortogonale
di autovettori.
II
` assegnato nello spazio un sistema di riferimento cartesiano ortogonale O, ~x, ~y , ~z, u.
E
1) Sono assegnate le rette
xy =0
x1=0
r:
s:
.
z1=0
y+z2=0
Verificare che esse sono complanari e determinare il piano che le contiene. Determinare la
quadrica Q luogo dei punti equidistanti da r e da s. Verificare che Q `e spezzata e trovare i
piani che la compongono.
2) Ci poniamo sul piano coordinato z = 0. Dato il punto A (2, 2) determinare la circonfereza
c che ha per diametro il segmento OA. Determinare
la parabola p che ha vertice in O con
tangente la retta x + y = 0 e passa per P (1, 1 + 2). Studiare il fascio generato da c e da
p trovando in particolare i punti base e le coniche spezzate.
3) Studiare, al variare del parametro reale k, la quadrica Q di equazione
Q : x2 + 2kxy kz 2 + 2y 2z = 0
SOLUZIONE, I
1) Calcoliamo il determinante della matrice A
2 h 1
0 = h(h + 1) = 0 h = 1, 0
|A| = 1 1
1 1 h1
quindi per h 6= 1, 0 f `e un isomorfismo. Consideriamo i casi particolari
2 1 1
Im f = L ((1, 0, 1), (0, 1, 3))
h = 1 : M (f ) = 1 0 1
Ker f = {(x, x, x)}
1 1 2
1
h=0:
2 0 1
M (f ) = 1 1 1
1 1 1
1
AI =
1
h 1
h 1 ha rango < 3
1 h2
P (1) = 0
= h2 3h 1
2 h h 1
1 1 Vh = L (u2 = (1, 1, 2));
T =h 1
1
1 1
1 h h 1
0 1 Vh+1 = L (u2 = (1, 1, 1))
T =h+1 1
1
1 2
T =1
I tre autovettori che abbiamo trovato sono indipendenti per h 6= 0 quindi f `e semplice
per h = 1 mentre non lo `e per h = 0, come si pu`o facilmente verificare.
3) Consideriamo la matrice completa (A, B) =
2
h
1 | 1
2
h
1
| 1
2
h
1 |
1 h + 1 1 | 2 0 h + 2
1
| 3
0
h+2
1 |
1
1
h1 | 2
0 2 h 2h 1 | 3
0 2h(h + 1) 0 |
anche
1
3
6h
Se h 6= 1, 0 (A) = (A, B) = 3 quindi il sistema ammette una soluzione; con facili calcoli si
trova
3
3
2h
1
f (1, 2, 2) =
,
,
.
h+1 h+1 h+1
Per h = 0 si ha (A) = (A, B) = 2 quindi il sistema ammette 1 soluzioni e si trova
f 1 (1, 2, 2) = {(x, x + 1, 2x 1)} .
Infine per h = 1 si ha 2 = (A) < (A, B) = 3 quindi f 1 (1, 2, 2) = .
4) Con facili calcoli si ha
6
3h + 2
h4
h 2 .
M () = M (g) M (f ) = tA A = 3h + 2 2(h2 + h + 1)
2
h4
h 2
h 2h + 3
Siccome la matrice trovata simmetrica, per il teorema spettrale `e semplice ed esiste una base
ortogonale di autovettori.
II
1) Le rette date si secano nel punto (1, 1, 1), quindi sono complanari; il piano che le contiene si
trova facolmente, : x y z + 1 = 0. Le due rette hanno punti impropri R (1, 1, 0, 0),
S (0, 1, 1.0) rispettivamente; detto P (a, b, c) il punto generico, i piani per P ortogonali
ad r ed s hanno rispettivamente equazione r : x + y a b = 0, s : y z b + c = 0. Le
proiezioni di P sulle due rette hanno coordinate:
b c + 2 b + c + 2
a+b a+b
00
0
,
,1
P = s s 1,
,
P = r r
2
2
2
2
quindi uguagliando le distanze d(P, r) = P P 0 , d(P, s) = P P 00 si ha
r
r
(a b)2 (a b)2
(b + c 2)2 (b + c 2)2
+
+ (c 1)2 = (a 1)2 +
+
4
4
4
4
da cui, ponendo (a, b, c) = (x, y, z), con facili conti si ottiene lequazione
Q : x2 + 2xy + 2yz z 2 4x 4y + 4 = 0
Si verifica facilmente che la matrice associata a Q ha rango 2, quindi che Q `e spezzata in due
piani distinti. Per trovare questi piani risolviamo lequazione di Q rispetto ad x:
x2 + 2(y 2)x + 2yz z 2 4y + 4 = 0; x = 2 y (y z); Q : (x + z 2)(x + 2y z 2) = 0.
2
= 2 2; p : (x y)2 + ( 2 2)(x + y) = 0
2+ 2
1+h
B = 1
2
h1
2
1
1+h
2
h1
2
2
2
2
2
h1
h1
0
|B| = 2(
2
2
h 1)2 (h + 2)
|A| = h(h + 2)
Osserviamo che sia c che p sono simmetriche rispetto alla prima bisettrice,
quindi tutte le
h = 2 (x + y)(x + y 2 2) = 0
h = 22 1 (x ( 2 + 1)y)(x ( 2 1)y) = 0
3
2xyxy = 0;
1 k 0
k 0 0
B=
0 0 k
0 1 1
si ha
0
1
1
0
|A| = k 3 = 0 per k = 0.
Quindi Q non `e mai un paraboloide e le quadriche degeneri si hanno per k = 1, 0. Consideriamo i casi particolari
k = 0 x2 + 2y 2z = 0 : si tratta di un cilindro parabolico di vertice (0, 1, 1, 0);
k = 1 x2 2xy + z 2 + 2y 2z = 0 : si tratta di un cono di vertice (1, 1, 1).
Dal polinomio caratteristico di A, (k T )(T 2 T k 2 ), vediamo che gli autovalori non sono
mai concordi, quindi Q non pu`o essere un ellissoide. Avremo quindi:
|B| > 0, k < 1, k > 0
|B| < 0, 1 < k < 0
iperboloidi iperbolici;
iperboloidi ellittici.