Fitocosmesi e Oli Essenziali

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SCUOLA ESTETICA

CENTRO ITALIA
CORSO QUALIFICA ESTETISTA 2 ANNO
ANNO ACCADEMICO 2013/2014

CANDIDATA:
DIRETTORE:
1

Serena Rotini

COSMETOLOGIA APPLICATA:
Fitocosmesi e oli essenziali

pag 3

CULTURA GENERALE:
La busta paga
11

pag

INGLESE:
Fitocosmetic and the essential oils pag
16

ANATOMIA:
La cellula e il doppio strato fosfolipidico
pag
20

DERMATOLOGIA:
Derma e ipoderma
28

pag

La cosmetica uno dei settori pi antichi dedicati alla cura della


bellezza, da sempre infatti la donna ha cercato di migliorare il suo
aspetto estetico grazie all'uso di estratti naturali di erbe e piante,
non a caso il termine fitocosmetica deriva
dal greco fitos (pianta) e kosmesis
(adornare) e si occupa appunto di tutti i
prodotti di bellezza totalmente naturali.
Dove per prodotti naturali si intendono
tutti quei prodotti di natura vegetale,
animale o minerale ai quali non stata
apportata alcuna modifica chimica. La
fitosmesi naturale nella realizzazione di
un prodotto si avvale principalmente dei
seguenti derivati: droghe o principi attivi,
droghe essenziali, droghe non essenziali,
estratti e oli essenziali. Tra questi per
spiccano per importanza e per i numerosi
campi di utilizzo gli oli essenziali. Gli oli
essenziali sono sostanze profumate volatili. Sono miscele
complesse
di sostanze volatili e odorose, liquide o solide,
prodotte da molte piante e raccolte allinterno dellle cellule
vegetali sottoforma di minuscole goccioline dentro cavit
rotondeggianti detti vacuoli. Essi sono intimamente connessi
con i processi vitali che si svolgono nellorganismo vegetale e si
possono localizzare in diverse strutture della pianta, alle quali
conferiscono lodore caratteristico: nelle foglie, negli steli, nella
scorza dei frutti, nelle resine, cortecce, legni, nei fiori, nella
radice, nei semi.

Propriet generali degli oli essenziali


Bench molto differenti tra loro, gli oli essenziali hanno
comunque diverse propriet in comune: sono sostanze oleose,
non si mescolano con lacqua, sono solubili negli oli, nellalcool e
nei solventi organici; essi inoltre presentano tre importanti
caratteristiche che determinano le tre peculiari modalit
6

attraverso cui entrano in rapporto con luomo, penetrano nel suo


orgnismo e possono espletare la maggior parte dei loro benefici
effetti, non solo a livello fisico, ma anche psicoemotivo. Essi sono
sostanze volatili, odorose, oleose.
La volatilit, ossia la capacit di evaporare e diffondersi nellaria
ne permette lassorbimento attraverso le vie aeree e i polmoni,
poich si miscelano con laria che inspiriamo. Lodorosit
reppresenta la loro caratteristica pi significativa e consiste nella
capacit da parte del nostro olfatto di rilevarli sensorialmente
come odori. La percezione dellodore dellolio essenziale viene
immagazzinata nella memoria come esperienza associata a
eventi. Si pensa che attraverso lolfatto gli oli essenziali esercitino
la loro azione soprattutto sulla mente, cio come funzioni
psichiche quali apprendimento e memoria, sullumore, sulle
emozioni, sulla componente neurovegetativa del sistema
nervoso, cio sulla relazione esistente tra gli stati psicoemotivi e
il funzionamento degli organi. Loleosit di queste sostanze
vegetali le rende liposolubili, quindi in qrado di superare la
barriera costituita dalle cellule epidermiche e di venire facilmente
assorbite attraverso la pelle.

Metodi di estrazione
I metodi di etrazione e preparazione sono diversi :

Distillazione in corrente di vapore

il metodo pi usato per ottenere un' olio essenziale di alta


qualit. Le parti della pianta vengono poste sopra una rete
metallica, o un cestino, che permetter lattraversamento del
materiale vegetale da parte della corrente di vapore acqueo che
trasciner lOlio Essenziale in esso contenuto. La pianta cede al
vapore le sue sostanze volatili, che dopo il processo di
refrigerazione, si separano e vengono raccolte in goccioline, i
cosddetti "oli essenziali"
7


Spremitura
a freddo
Questo metodo
viene
usato
per
gli
oli
essenziali degli agrumi.
Con apposite macchine viene estratto lolio essenziale contenuto
nelle bucce degli agrumi. Si esegue a freddo e non comprende
alcun trattamento chimico.

Enfleurage
E il pi antico metodo di estrazione
conosciuto. Sviluppato dagli Egizi, oggi
quasi in disuso. Questo metodo
permette di trattare fiori fragili, come il
gelsomino, la tuberosa, la rosa e la
violetta
che
altrimenti si
danneggerebbero facilmente. I fiori
vengono appoggiati su lastre ricoperte
di grasso animale o di olio vegetale
(olio di carit, di cocco o altri) per
assorbire i profumi dei fiori. Per i primi 2
mesi i fiori vengono sostituiti circa ogni
secondo giorno con fiori freschi, finch il grasso sar impregnato
di profumo. Questo "grasso profumato" verr sciolto con
dell'alcool; in seguito sar separato nuovamente l'acool
dall'essenza.
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Estrazione con solventi


Un altro metodo, usato dall' industria della cosmetica quello di
utilizzare solventi volatili, che in seguito devono essere tolti.

Estrazione
con
(anidride carbonica)
E

un

degli

CO

estrazione moderna ed
integrale
che
vede
lutilizzo di un gas inerte
come
lanidride
carbonica
quale
solvente di trasporto
oli essenziali. Questo
metodo
molto
particolare e nuovo, ad alti costi. E adatto per non
danneggiare le piante e i fiori molto sensibili.
Sar un metodo apprezzato in futuro.

Gli oli essenziali sono molto particolari ed importanti in quanto


agiscono sul sistema nervoso centrale, entrando in contatto
con la parte pi antica del cervello, il sistema limbico. Le
molecole profumate provocano una reazione chimica nelle cellule
nervose che danno vita a loro volta, a uno stimolo elettrico che
raggiunge direttamente il sistema limbico. Il sistema limbico, la
sede delle emozioni e dell'inconscio, che percepisce l'impulso
elettrico provoca la produzione di sostanze neurochimiche come
la serotonina, l'adrenalina, noradrenalina, endorfine ecc e di altre
che invece stimolano la sintesi di altre molecole o accellerano
determinati processi. Queste sostanze donano armonia e
benessere, contrastano lo stress, l'ansia e gli squilibri della vita,
aiutano nel prevenire o attenuare problematiche corporee, a
ridurre gli inestetismi e nella cura della pelle; insomma gli utilizzi
9

e i metodi di utilizzo sono molteplici. Lolio essenziale per noi


estetiste, quindi, diviene essenziale per creare nella cliente un
benessere psico-fisico migliore,
ogni pianta in questo modo
acquista rilevanza , vediamone le
principali:

ARANCIO
COMPONENTE
PRINCIPALE:

D-limonene
ESTRAZIONE: dalla scorza
del frutto, per spremitura.

E un ottimo antistress e rilassante sia vaporizzato nellambiente,


sia disciolto nella vasca da bagno, sia veicolanto in olio di
mandorle nei massaggi; veicolato in creme e maschere viso
idratante, antirughe, detossinante, veicolato in fanghi e creme
corpo drenante e anticellulite. Calma il cuore riducendo
lampiezza delle sue contrazioni, favorisce leliminazione delle
cellule morte e stimola il metabolismo cutaneo producendone di
nuove , in questo modo tonifica i tessuti. Stimola il ritorno venoso
e linfatico riducendo le stasi sangugne e linfatiche; assicura cos
unazione depurativa e drenante.

CAMOMILLA

10

COMPONENTE PRINCIPALE:
Alfa-pinene

Alfa-bisabololo

ESTRAZIONE:

dai fiori

Pu

essere vaporizzato nellambiente in caso di


tosse, e mal di gola, di nervosismo
e
insonnia, di allergie stagionali al
polline o alle polveri. Adatta nei
trattamenti della pelle sensibile, arrossata o couperosica e di
acne irritata; molto utile anche prima di un trattamento
specifico, per ridurre le infiammazioni del circuito vasale
sanguigno e linfatico, e sui capillari come antiflogistico. E un
antidolorifico per dolori muscolari, torcicollo, dolori mestruali, mal
di testa ed antinfiammatorio in presenza di acne, arrossamenti
cutanei, punture di insetti.

TEA TREE
COMPONENTE PRINCIPALE:
Terpene
ESTRAZIONE: dalle foglie
Poche
gocce
diluite in olio di
mandorle dolci per il trattamento delle
micosi, onicomicosi e qualche goccia nello
shampoo o nel balsamo per il trattamento
antiforfora e della dermatite seborroica
del
cuoio
capelluto.
Adatto
nel
trattamento antiacne e nei trattamenti per
la cellulite edematosa, verruche piane,
pelle impura. E inoltre un antibatterico ed
un antibiotico naturale.
11

SALVIA
COMPONENTE PRINCIPALE:
Cirneolo e Borneolo
ESTRAZIONE: dalle foglie
Poche gocce in olio di mandorle per il
trattamento di piaghe, ulcere, dermatosi ed
eczemi. Contrasta lansia e gli sbalzi dumore, funge da tonico per
i vasi sanguigni e da detossinante del sangue. E un
antimicrobico, antibatterio antivirale. Adatto su pelle grassa,
riduce la sudorazione abbondante. Si utilizza nei trattamenti
equilibranti e astringenti al viso, nel trattamento dei capillari e si
costituisce come coaudiuvante nei trattamenti snellenti.

ROSMARINO
COMPONENTE PRINCIPALE:
Alfa-pinene
ESTRAZIONE: dalle foglie
Poche gocce risultano utili contro
la forfora, la caduta dei capelli. Utile nei trattamenti della pelle
grassa e acneica e per quelli snellenti e anticellulite. E adatto per
le affezioni delle vie respiratorie, stimola il cuore, la circolazione
sanguigna e lattivit epatica, riduce i dolori muscolari e riattiva
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la microcircolazione (infatti poche gocce in olio di mandorle sono


ideali per massaggi post agonistici). E antiancne, depurativo e
detossinante.

LIMONE
COMPONENTE PRINCIPALE: Limonene
ESTRAZIONE: dal frutto
Poche
e

gocce disciolte in olio di mandorle


massaggiato sul plesso solare pu
stimolare la digestione e le funzioni
epatiche. E utile nei trattamenti drenanti, anticellulite e contro la
ritenzione idrica; nei trattamenti della pelle grassa e acneica. E
adatto anche per il trattamento delle verruche, delle macchie
cutanee e delle unghia fragili. Ha un azione tonificante, drenante
e decongestinante dei vasi sanguigni e linfatici; ha un azione
depurativa in quanto stimola il ritorno dei liquidi agli organi
depuratori (fegato e reni); aiuta a controllare lipertensione
arteriosa.

GLI
OLI
ESSENZIALI
INESTETISMI

NEI

PRINCIPALI

PELLE ALIPIDICA(SECCA)
Camomilla, Gelsomino, Lavanda, Mandorle dolci, Incenso.
PELLE GRASSA
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Cipresso, Geranio, Lavanda


RUGHE
Incenso, Arancio, Mirra, Lavanda.
VENE VARICOSE
Cipresso, Geranio, Limone.
COUPEROSE
Camomilla, Rosa, Cipresso, Geranio, Mirra.
CELLULITE FIBROMATOSA
Geranio, Rosmarino, Cannella, Y-lang Y-lang, Limone.
CELLULITE EDEMATOSA
Rosmarino, Cipresso, Ginepro, Limone.
RITENZIONE IDRICA
Ginepro, Cipresso, Basilico, Arancio, Limone, Pino

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La busta paga il prospetto che indica la somma che il lavoratore


percepisce come compenso per un determinato periodo di lavoro.

15

Essa esprime, in termini


monetari,
l'insieme
dei
rapporti del lavoratore con il
datore di lavoro (la paga), con
lo Stato (le imposte) e con gli
enti
previdenziali
(per
esempio le trattenute INPS). Il
datore di lavoro ha l'obbligo di
consegnare,
insieme
alla
retribuzione, un prospetto di
paga in cui devono essere
indicati,
oltre
al
periodo
lavorativo in questione, tutti
gli elementi che concorrono a
determinare la retribuzione
lorda e le detrazioni che portano alla paga netta.
Le voci economiche di cui si compone la busta paga possono
essere suddivise in quattro gruppi, e cio:
gli elementi fissi della retribuzione;
la parte variabile;
le trattenute fiscali;
le trattenute previdenziali.
In generale gli elementi fissi della retribuzione sono:
la paga base, che la retribuzione minima prevista dai
CCNL per le singole qualifiche;
la contingenza tale voce sostituisce lelemento che in
precedenza era utilizzato per integrare la retribuzione al
costo della vita (scala mobile). Il suo ammontare stabilito
in misura fissa. Lelemento variabile che eventualmente
integra tale importo denominato E.D.R. ovvero: elemento
distintivo della retribuzione. Nato dall'Accordo 31/07/92, per
compensare la perdita di rivalutazione della contingenza
16

bloccata a Novembre del 1991, normalmente ha un valore


fisso di 10,33.
Il super minimo, o terzo elemento, la quota di
retribuzione che viene versata al lavoratore in aggiunta alla
paga base e alla contingenza. Esso pu essere individuale
oppure collettivo: nel primo caso il datore di lavoro decide di
premiare la professionalit del lavoratore con una quota
aggiuntiva di denaro; nel secondo caso la retribuizione
supplementare il risultato di una vera e propria
contrattazione tra azienda e sindacati.
gli scatti di anzianit, che sono quella parte della
retribuzione legata alla permanenza del lavoratore
nell'azienda, legata quindi allanzianit di servizio. Si deve
comunque far riferimento ai singoli CCNL in quanto sono
regolamentati in maniera diversa sia nel numero, che nella
percentuale o quantificazione come nella cadenza
temporale, ogni 2 anni di anzianit il lavoratore ha diritto ad
uno scatto per un massimo di 5 scatti.

Gli elementi variabili sono:


straordinari sono una maggiorazione del salario per ogni
ora di lavoro prestato oltre il proprio turno di lavoro sia
feriale che prefestivo e festivo, le maggiorazioni sono
normate contrattualmente;
indennit Le indennit sono inserite appositamente nei
contratti nazionali o aziendali per remunerare con una
maggiore retribuzione un disagio o dei rischi sostenuti da un
lavoratore. Le indennit pi ricorrenti sono:
Lindennit di trasferta che spesso un rimborso delle spese
sostenute
da
lavoratori
che prestano la loro attivit lavorativa in luoghi diversi da
quello della sede normale di lavoro;
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Lindennit di alta montagna e di sottosuolo che dedicata a


quelle attivit lavorative che vengono svolte in alta quota
(1500 mt);
Lindennit di cassa per chi ha la responsabilit di dover
portare con se del contante, che ha mansioni contabili e di
cassa e maneggia normalmente denaro. Come indennit
spetta mensilmente il 6% del minimo tabellare;
Lindennit di mancata mensa che una indennit
sostitutiva della mensa erogata ai lavoratori dipendenti di
aziende, in cui non attivato il servizio di mensa, oppure
corrisposta al lavoratore che non possa beneficiare del
servizio stesso per le condizioni particolari della propria
prestazione;
Lindennit per lavori nocivi, quando un dipendente
esposto a situazioni di pericolo per la salute;
giornate di malattia corrisponde alla possibilit del
lavoratore di astenersi dal lavoro per malattia. Questo tipo di
indennizzo concede al lavoratore pur rimanendo a casa (o
ricovero ) di conservare il posto di lavoro e di percepire una
parte di retribuzione, entro certo limiti definiti per contratto.
Per garantirsi tali condizioni deve produrre idonea
certificazione medica ed accettare controlli sul suo stato di
salute. Il lavoratore, qualora decidesse di mettersi in
malattia, deve immediatamente rivolgersi al proprio medico
curante, il quale rilascia il certificato attestante la durata
della malattia. Il certificato va trasmesso alla INPS ed
all'azienda tramite invio telematico;
assegni per nucleo familiare;
tredicesima e (se presenti) le altre mensilit;
contributi volontari sindacato, Cral, pensioni integrative;
rimborsi allaziende (prestiti, Irpef, ecc).
18

Il datore di lavoro tenuto a trattenere per ogni periodo di paga


al lavoratore la quota di contributi previdenziali (per pensioni di
vecchiaia, invalidit) e a versarla insieme alla quota a suo carico
e ai contributi assistenziali (malattia, maternit, disoccupazione)
all'ente pensionistico.
Per i lavoratori di aziende private, per gli artigiani, i commercianti
ed altre categorie, lente che si occupa dellapparato
pensionistico lINPS. Il contributo all'INPS finalizzato a
concorrere alla copertura assicurativa pubblica ed obbligatoria
dei rischi di invalidit, vecchiaia, morte, disoccupazione
involontaria.
Nella busta paga troviamo inoltre la voce legata allIrpef, ossia la
trattenuta fiscale sul reddito delle persone fisiche operata sulla
retribuzione del lavoratore dipendente da parte del datore di
lavoro, egli, infatti, che provvede ad effettuare il versamento
allo Stato per conto del lavoratore.
Nella busta paga vengono messe il luce le quote da corrispondere
allINAIL(Istituto Nazionale Assicurazioni contro gli Infortuni sul
Lavoro), totalmente a carico del datore di lavoro e calcolata sulla
base delleffettiva pericolosit e rischio della mansione svolta.
Tra gli elementi della retribuzione, che devono, risultare nella
busta paga, vi l'assegno per il nucleo familiare. Tale assegno
viene riconosciuto e pagato, a tutti i lavoratori dipendenti o in
pensione in base al loro reddito familiare.

19

20

21

The cosmetics is one of the oldest sector dedicated to beauty


care, always in fact the woman has tried to improve its
appearance through the use of
natural extracts of herbs and plants,it
is not a coincidence that the term
Phytocosmetic derives from the greek
Fitos (plant) and kosmesis (adorn)
and deals precisely of all beauty
products that are totally naturals.
Where with natural products are
intented all products of vegetable,
animal or mineral nature, which has
not been chemically altered in
anyway. The phytocosmetic for the
realization of a product mainly uses
the following derivatives: drugs or
active ingredients, essential drugs,
drugs not essential, extracts and
essential oils. Among these, however,
stand out for their importance the
essential oils. Essential oils are volatile
aromatic substances, are complex
mixtures of volatile and odorous
sostance, liquid or solid, produced by
many plants and harvested within the
vegetal cells in the form of tiny
droplets inside rounded cavity said vacuoles. They are intimately
connected with the vital processes that take place in the body of
plants and can be located in different structures of the plant : in
the leaves, in the stems, in the rind of the fruit, resins, bark,
woods , in the flowers, in the root and in the seeds.

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General properties of essenzial oils

Though very different between them, the essential oils have


properties in common: they are oily substances, do not mix with
water, are soluble in oils, alcohol and organic solvents; and they
also have three important characteristics that determine the
three special ways in which they come into relationship with man,
gets in his organism and can carry out most of their beneficial
effects, not only on a physical level, but also psycho-emotional.
They are volatile, odorous and oily.
The volatility, is the ability to evaporate into the air and spread
allows it to be absorbed
through the airways and
lungs.The odorosity is their
most significant feature
and it is the ability by our
sense of smell to notice
odors as sensory. The
perception of the smell of
the essential oil is stored in
memory as an experience
associated with events. It
is believed that through the sense of smell essential oils exercise
their action primarily on the mind, that is how mental functions
such as learning and memory, mood, emotions, the component of
the autonomic nervous system. The oiliness of these vegetal
substances makes them soluble in fat, so able of overcome
barrier constituted by the epidermal cells and to be easily
absorbed through the skin.

Method of extraction
The method of extraction are different:

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Distillation of steam
It is the most used method for obtaining an essential oil of high
quality. The parts of the plant are placed on a basket, which will
allow the crossing of the vegetal material by the current of water
vapor that will drag the essential oil content in it. The plant sells
its steam volatile substances, which after the refrigeration
process, are separate and are collected in droplets.
Cold pressing
This method is used for the essential oils of citrus fruits. With
special machines is extracted essential oil content in the skins of
citrus fruits. Its done in cold and does not include any chemical
treatment.
Enfleurage
It 's the oldest method of extraction known. It was developed by
the Egyptians, but now is almost obsolete. This method allows to
treat delicate flowers such as jasmine, tuberose, rose and violet
which otherwise would damage easily. The flowers are placed on
plates coated with animal fat or vegetable oil (oil of Charis,
coconut or other) to absorb the fragrance of flowers. For the first
2 months, the flowers are replaced approximately every two day
with fresh flowers, until the fat will be impregnated with perfume.
This fat will be dissolved with alcohol; later it will be separate
again the alcohol by essence.

Extraction with CO (carbon dioxide)


It 's a modern extraction and integral which sees the use of an
inert gas such as carbon dioxide as a solvent transport for
essential oils. This method is very unique and new, with high
costs. It is not appropriate to damage plants and flowers very
sensitive. It will be a popular method in the future.

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Essential oils are very special and important as they act on the
central nervous system, coming into contact with the oldest part
of the brain, the limbic system. The aromatic molecules cause a
chemical reaction in the nerve cells that rises in turn to an
electrical stimulus that reaches directly the limbic system. The
limbic system, the seat of the emotions and the unconscious,
which receives the electrical impulse causes the production of
neurochemicals substance such as serotonin, epinephrine,
norepinephrine, endorphins, etc. and others that stimulate the
synthesis of other molecules or accelerate certain processes.
These substances give harmony and well-being, counteract
stress, anxiety and imbalances of life, help in prevent or mitigate
problems in the body, to reduce the blemishes and skin care.

25

26

La cellula l'unit morfofunzionale, cio di forma e di funzione,


degli organismi viventi, la pi piccola struttura ad essere
classificabile come vivente. Il termine cellula stato introdotto
in biologia nel 1665 da Hooke, che per primo osserv le cellule al
microscopio; furono poi M. Schleiden e T. Schwann, nel 1838-39, a
definire la cellula come unit fondamentale dei viventi e quindi
ad elaborare la teoria cellulare. Secondo tale teoria, tutte le
funzioni vitali di base di un organismo si svolgono all'interno delle
cellule, che possiedono l'informazione genetica necessaria per
regolare le funzioni cellulari e per trasmettere l'informazione alla
generazione successiva. Ogni cellula pu esser definita come
un'entit chiusa ed autosufficiente: essa infatti in grado di
assumere nutrienti, di convertirli in energia, di svolgere funzioni
specializzate e di riprodursi se necessario. Lorganizzazione
interna e il movimento delle cellule dipendono da una complicata
rete di filamenti proteici presenti nel citoplasma che hanno
funzioni statiche e dinamiche e che costituiscono, nel loro
complesso, il citoscheletro: filamenti di actina, microtubuli,
filamenti intermedi. Ogni cellula delimitata dalla membrana
cellulare, al cui interno si trova il citoplasma, in cui sono presenti
numerosi organelli cellulari: il reticolo endoplasmatico granulare o
ergatoplasma e quello liscio o agranulare, i ribosomi, lapparato
di Golgi, i mitocondri, i lisosomi, i centrioli e una regione nucleare
differenziata, allinterno della quale si trova il nucleo.
Una particolare attenzione va posta alla membrana cellulare,
anche
detta membrana
plasmatica, plasmalemma o citomembrana, essa un sottile
rivestimento, con spessore di 5-10 nm che delimita la cellula in
tutti gli organismi viventi, la separa dall'ambiente esterno e ne
regola gli scambi con questo.

IL DOPPIO STRATO LIPIDICO


La membrana cellulare costituita da un doppio strato di
fosolipidi, caratterizzati da una testa idrofila, il gruppo fosfato,
27

solubile in acqua e da una coda idrofoba, le due catene di acidi


grassi che sono insolubili in acqua. Nel doppio strato di fosfolipidi
che costituisce la membrana cellulare, le teste idrofile sono
rivolte verso lesterno mentre le code idrofobe sono rivolte verso

linterno. Da entrambe i lati della membrana infatti presente un


ambiente acquoso che attrae le teste delle molecole
fosfolipidiche e ne respinge le code. La composizione a base di
molecole di fosfolipidi fa s che la membrana plasmatica sia una
struttura molto fluida : infatti, i due strati di code fosfolipidiche,
che si compenetrano parzialmente allinterno della membrana,
possono scorrere facilmente luno rispetto allaltro. Questa
struttura consente, inoltre, alla membrana cellulare di svolgere
una importante funzione selettiva. Dato che i due strati di code
fosfolipidiche sono idrofobe, le uniche sostanze che possono
attraversare la membrana sono altre sostanze idrofobe (come i
lipidi, gli ormoni stereoidei e gli acidi grassi) oppure molecole
molto piccole, come le molecole dacqua. Invece le sostanze
idrofile (ioni e molecole polari) non si sciolgono nel doppio strato
fosfolipidico della membrana e non sono quindi in grado di
entrare nella cellula o di uscirne.

IL COLESTEROLO
28

Tra le molecole di fosfolipidi della membrana cellulare sono


annidate molecole di colesterolo che svolge due importanti
funzioni: le sue molecole fungono da tappabuchi impedendo ad
alcune piccole molecole di scivolare attraverso il doppio strato
fosfolipidico; concorrono a conferire alla membrana plasmatica il
grado di fluidit ottimale.

LE PROTEINE
Un terzo componente della membrana plasmatica costituito
dalle proteine inserite tra i lipidi o appoggiate sulle sue superfici.
Le proteine di membrana si distinguono in due grandi categorie:
le proteine integrali e le proteine periferiche. Le proteine integrali
sono quelle legate, mediante alcune parti della loro struttura, al
doppio strato idrofobo della membrana e possono attraversarlo
da parte a parte oppure possono essere inserite parzialmente in
esso. Le proteine periferiche, invece, poggiano sulluna o
sullaltra superficie della membrana e non hanno alcun legame
con linterno idrofobo del doppio strato, anche se in genere sono
agganciate a proteine integrali, in corrispondenza della superficie
della membrana.

IL MODELLO A MOSAICO FLUIDO


La membrana plasmatica una struttura flessibile a base di lipidi,
disseminata di proteine e ricca al suo esterno di carboidrati: la
possiamo immaginare come un mare di lipidi in cui galleggiano le
proteine. La membrana plasmatica infatti talmente fluida che la
maggior parte dei suoi componenti pu spostarsi liberamente in
senso laterale, allinterno del doppio strato, formando
configurazioni diverse, dette mosaici. In altre parole, la
membrana si trasforma in continuazione. Per questa ragione, per
riferirsi alla struttura della membrana plasmatica si parla di
modello a mosaico fluido:un mosaico di proteine mobili
nellambiente fluido della membrana.
29

Quello che pi va considerato soprattutto nel campo estetico, in


quanto noi estetiste lavoriamo sugli strati epidermidici e quindi a
contatto con le cellule stesse, :

IL PASSAGGIO DI SOSTANZE ATTRAVERSO


LA MEMBRANA PLASMATICA

Le cellule, in quanto viventi, non sono mondi isolati: molte


sostanze devono poter entrare in esse ( come ad esempio le
sostanze nutritive) e altre devono poter uscire (come ad esempio
le sostanze di rifiuto). Per questo i principali compiti della
membrana plasmatica sono quelli di rendere possibile questo
transito controllato e impedire lingresso di sostanze dannose per
proteggere e mantenere inalterato lambiente cellulare interno, e
allo stesso tempo permettere lingresso di sostanze necessarie.
La membrana plasmatica, proprio per questa funzione selettiva,
una membrana semipermeabile ovvero permette il transito di
alcune sostanze ed impedisce il passaggio di altre. A seconda del
30

meccanismo con cui una sostanza entra od esce dalla cellula


attraverso la membrana plasmatica, si parla di:
trasporto passivo: diffusione semplice, diffusione facilitata e
osmosi (che un particolare tipo di diffusione)
trasporto attivo

IL TRASPORTO PASSIVO
LA DIFFUSIONE SEMPLICE
E un fenomeno in cui le sostanze tendono a muoversi
spontaneamente da una regione in cui la loro concentrazione
elevata verso una regione in cui la loro concentrazione pi
bassa. La differenza di concentrazione fra le due zone detta
gradiente di concentrazione. La diffusione semplice si verifica
solo se, tra gli ambienti situati ai due lati della membrana, vi
una differenza nella concentrazione delle sostanze, e solo se le
sostanze possono effettivamente attraversare la membrana
stessa. La diffusione delle sostanze procede fino a quando non si
raggiunta una uguale concentrazione ai due lati della
membrana.

LA DIFFUSIONE FACILITATA
La diffusione facilitata avviene quando le molecole attraversano
la membrana aiutate da particolari strutture presenti nella
membrana (pori o proteine di trasporto), che ne aumentano la
velocit di passaggio. Questa forma di trasporto non richiede
consumo di energia in quanto il gradiente di concentrazione
favorevole al passaggio. Pertanto, come la diffusione semplice,
anche la diffusione facilitata ha come elemento motore il
gradiente di concentrazione e non richiede consumo di energia
da parte della cellula.
31

1)diffusione semplice

2)diffusione facilitata

LOSMOSI
Il
processo
di
diffusione
attraverso
la
membrana
plasmatica intersessa anche le
molecole dacqua; la diffusione
delle
molecole
dacqua
attraverso
una
membrana
semipermeabile prende il nome
di
osmosi.
Losmosi

il
movimento
spontaneo
delle
molecole dacqua attraverso
una membrana semipermeabile da una regione in cui la
concentrazione del soluto minore ad una regione in cui la
concentrazione del soluto maggiore.

IL TRASPORTO ATTIVO
La soluzione adottata dalla cellula per muovere i soluti in senso
contrario al loro gradiente di concentrazione si chiama trasporto
attivo il quale, per funzionare, richiede sempre, da parte della
cellula, proteine trasportatrici e una spesa di energia. Per far ci
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la cellula si avvale di pompe chimiche, per far funzionare le quali,


la cellula spende energia. La fonte di energia necessaria per far
funzionare queste pompe chimiche costituita in genere dallATP.
Uno dei pi importanti e
meglio studiati meccanismi
di trasporto attivo quello
che va sotto il nome di
pompa sodio-potassio. La
cellula usa la pompa sodiopotassio per mantenere
unalta concentrazione di
ioni K+ al suo interno e
unalta concentrazione di
ioni Na+ al suo esterno.

COME AVVIENE IL TRASPORTO


DI MATERIALI DI GRANDI DIMENSIONI

Pompe proteiche e proteine-canale, diffusione ed osmosi sono


tutti meccanismi che servono a far passare attraverso la
membrana plasmatica particelle relativamente piccole. Nel caso
in cui devono essere trasportati materiali di grandi dimensioni i
meccanismi impiegati dalla cellula sono lendocitosi quando si
tratta di introdurre materiali nella cellula, e lesocitosi quando si
tratta di espellerli. Ci che hanno in comune questi meccanismi
luso di vescicole, cio di minuscoli sacchetti delimitati da una
membrana che, a seconda dei casi, si staccano dalla membrana
plasmatica o si fondono con essa.
ESOCITOSI
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Si definisce esocitosi lespulsione di materiali relativamente


grossi dalla cellula mediante la fusione di vescicole con la
membrana
plasmatica.
Nellesocitosi
una
vescicola
di
trasporto(carica per esempio di proteine o prodotti di rifiuto)
migra fino alla membrana palsmatica e si fonde con essa.
Successivamente questo tratto della membrana si apre e quello
che era il contenuto della vescicola viene rilasciato nel liquido
extracellulare.
ENDOCITOSI
Nellendocitosi si verifica lintroduzione nella cellula di materiali
relativamente grossi mediante una introflessione della membrana
cellulare a forma di tasca che accoglie le molecole da inglobare.
La tasca si chiude formando una vescicola, che contiene al suo
interno le molecole da portare dentro la cellula. La vescicola si
stacca dalla membrana e migra nel citoplasma.

FAGOCITOSI
34

( letteralmente
mangia).

cellula

che

E un tipo di endocitosi per


mezzo della quale le cellule
inglobano particelle solide di
grandi dimensioni o addirittura
altre cellule. La membrana
plasmatica si infossa, ingloba le
particelle solide e poi si
racchiude intorno ad esse; si
stacca poi una vescicola che viene trasportata nel citoplasma ; la
vescicola si fonde con un lisosoma che contiene gli enzimi
necessari a demolire le particelle o la cellula inglobata.

35

L'apparato
tegumentario,
comunemente
noto
come cute o pelle, il tessuto
tegumentario
organizzativo che svolge
le
funzioni di rivestimento,
secrezione,
termoregolazione,
attivit sensoriale e
protezione
dell'organismo umano e
animale, specialmente
nei
vertebrati. composto da
diversi
strati:
l'epidermide,
il
pi
superficiale,
e
il
sottostante derma, separati dalla lamina basale. Al di sotto di essi
si trova la tela sottocutanea, o ipoderma, una zona di tessuto
connettivo lasso e tessuto adiposo.
L'epidermide la zona pi esterna della pelle. Alla sua base ci
sono numerosi strati di cellule che si riproducono continuamente
spostandosi verso gli strati pi esterni per sostituire quelle che
muoiono e si staccano. Nell'epidermide si possono riconoscere
pi strati, dal basso verso l'alto:
1. Uno strato
di cellule cubiche unite
cellulari chiamate des
mosomi ed ancorate
alla membrana
basale, che connette
l'epidermide al derma;

basale di cheratinociti dotato


tra
di
loro
da giunzioni

2. Uno strato
spinoso composto
da cellule poliedriche i
n cui si ha un
progressivo accumulo
di tonofibrille, protein
e di membra
na e granuli lamellati.
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3. Uno strato granuloso composto da cellule pavimentose


ricche di cheratina e di granuli di chetoialina.
4. Uno strato
corneo in
cui
le cellule ormai
a lamine sono andate incontro ad apoptosi.

ridotte

Posto al di sotto dellepidermide, il derma ne rappresenta il


tessuto di supporto e la fonte di nutrimento per lepidermide, alla
quale trasferisce nutrienti e sebo,
una
sostanza
oleaginosa
che
protegge lo strato superficiale della
pelle da batteri e disidratazione, oltre
ad essere sede degli annessi cutanei,
quali unghie, ghiandole, capelli e peli.
Diversamente
dallepidermide,
il
derma densamente vascolarizzato
ed innervato. Essendo densamente
irrorato dai vasi sanguigni, un
prodotto in grado di raggiungere
questo livello di profondit rilascia i
suoi principi attivi nel sangue, lunico
prodotto cosmetico in grado di
raggiungere questo strato sono gli oli
essenziali. Il derma ha uno spessore di circa 2-3 mm, ha una
forma ondulata per la presenza di papille dermiche, estroflessioni
che hanno lo scopo di inserirsi nelle creste presenti nello strato
epidermico sovrastante. Questa particolare conformazione
anatomica ha lo scopo di aumentare l'aderenza tra i due strati e
di favorire gli scambi metabolici. Dal punto di vista istologico, il
derma un connettivo formato da glicoproteine fibrose immerse
in una sostanza fondamentale. Al suo interno sono presenti
diversi tipi di cellule, follicoli piliferi e le ghiandole tipiche della
cute. Il derma pu essere distinto in due porzioni: lo strato pi
superficiale detto avventiziale, ricco di cellule; e quello pi
profondo, detto reticolare, in cui prevalgono invece le fibre, che
intrecciate a reticolo,costituiscono la zona di sostegno vera e
propria.
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Nel derma si possono distinguere tre componenti: le cellule, le


fibre e la sostanza fondamentale (o amorfa) che riempie gli spazi
lasciati liberi dalle fibre e dalle cellule dermiche.

CELLULE:
I fibroblasti sono le cellule pi abbondanti del derma e sono
responsabili della sintesi delle fibre e dei componenti della
sostanza fondamentale. Oltre ai fibroblasti sono presenti anche i
mastociti, cellule che racchiudono molti granuli ricchi
di eparina ed istamina. Il derma popolato anche da cellule
provenienti dal sangue come i macrofagi, i granulociti ed i
linfociti. La presenza di queste cellule a livello del derma aumenta
durante gli stati infiammatori.

SOSTANZA FONDAMENTALE:
E costituita da glucosamminoglicani (GAG). Si tratta
di polisaccaridi costituiti da lunghe catene di disaccaridi, nei quali
almeno una delle due unit un amminozucchero. I pi noti
glucosamminoglicani sono l'acido ialuronico e l'eparina. Queste
ed altre sostanze appartenenti a tale famiglia, hanno la capacit
di trattenere molta acqua, formando un gel. A livello del derma,
questo gel occupa la maggior parte dello spazio extracellulare ed
responsabile del turgore cutaneo.

FIBRE:
fibroblasti al microscopio

Le principali sono quelle di collagene. Il elettronico


collagene
una glicoproteina estremamente complessa
organizzata in grossi fasci fibrosi e, oltre ad essere la proteina pi
abbondante dell'organismo, nella pelle rappresenta da sola il 70%
delle proteine. Il collagene ha funzione di sostegno e conferisce
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una notevole resistenza meccanica al derma. Nello strato pi


superficiale, detto avventiziale, sono
presenti anche fibre di collagene pi
sottili, dette reticolari. Oltre alle
fibre di collagene, nel derma
presente una piccola quota di fibre
elastiche che, nel loro insieme,
rappresentano soltanto il 2% delle
proteine cutanee. Sono costituite da
elastina che conferisce alla pelle un
certo
grado
di
elasticit,
indispensabile sia per consentire la mimica facciale, sia per
seguire le numerose variazioni delle dimensioni corporee che
avvengono nel corso della vita. Le molecole di elastina sono unite
da ponti trasversali, grazie ai quali formano un'ampia rete che
conferisce alla pelle un discreto grado di
elasticit. La distensione cutanea per
limitata dalla presenza di fibre di collagene
frammiste a quelle elastiche. Esistono
tuttavia dei casi in cui la distensione della
pelle talmente pronunciata da causare la
rottura delle fibre di collagene: un classico
esempio

dato
dalle smagliature gravidiche.
Lipoderma
(o
strato
sottocutaneo) rappresenta lo strato pi profondo della cute;
esso continua in profondit il derma, ponendolo in rapporto con le
fasce muscolari, con il periostio o con il pericondrio. Il suo
spessore vario, oscillando in media da 0,5 a 2 cm. In alcune
sedi (naso, palpebra, padiglione dellorecchio) lipoderma
virtualmente assente, mentre in altre (regioni glutee, palmo della
mano, pianta del piede) il suo sviluppo massimo.
Nell'ipoderma si individuano tre strati di tessuto connettivo, non
sempre facilmente separabili, detti, lamina superficiale, lamina
intermedia e lamina profonda della tela sottocutanea che
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possono presentare spessori e caratteristiche diverse a seconda


delle regioni del corpo.
Lamina superficiale
La lamina superficiale costituita
da tessuto connettivo lasso ed in
questo strato si accumulano le
riserve
di grassi sotto
forma
di adipociti. Questo tessuto adiposo,
se presente in sensibile quantit, si
organizza in aggregati anche di
grandi dimensioni che prendono il
nome di pannicolo adiposo della tela
sottocutanea.
Questo
strato
di tessuto co tessuto connettivo al microscopio
elettronico
nnettivo
adiposo presente al di sotto della cute
costituito
da
lobuli
di tessuto
adiposo separati da tralci di fibre
collagene ed elastiche, svolge funzioni
protettive nei confronti di traumi
meccanici, funge da isolante termico e
costituisce un deposito di materiale
nutritizio che viene mobilizzato in caso
cellule adipose al microsopio
di necessit, esso inoltre ha la
elettronico
funzione meccanica di facilitare lo
scorrimento della cute sui piani sottostanti. Labbondanza del
pannicolo adiposo dipende dalla costituzione del soggetto, dal
suo equilibrio ormonale, dalle sue abitudini alimentari, dal sesso,
dallet, inoltre il suo spessore varia da regione a regione
corporea: pi abbondante ai fianchi, ai glutei e in genere
al tronco, specie nelle donne.

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Lamina intermedia
La lamina intermedia, costituita da tessuto connettivo denso,
prende anche il nome di fascia superficiale per distinguerla
dalla fascia profonda, anch'essa formata da connettivo denso,
che riveste i sottostanti muscoli scheletrici. Sulla maggior parte
del corpo dei mammiferi la fascia superficiale si sdoppia in due
foglietti che avvolgono un ampio muscolo di forma laminare,
detto muscolo pellicciaio, che permette all'animale di scuotere la
propria pelle come nell'atto di asciugare la pelliccia. Evolvendosi
l'uomo ha perso tale muscolo, tuttavia ne restano alcuni
segmenti costituiti dal muscolo platisma, detto anche muscolo
pellicciaio del collo, ed i muscoli mimici.
Lamina profonda
La lamina profonda della tela sottocutanea infine, composta
anch'essa di tessuto connettivo lasso, ha la funzione di separare i
movimenti della fascia superficiale e quindi di tutta la pelle da
quelli della fascia profonda e dei muscoli che questa riveste.

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Lo strato pi superficiale, in azzurro, lo strato corneo, formato


da cellule sovrapposte che subiscono un processo di
rigenerazione continuo. Al livello inferiore troviamo il derma (in
verde scuro) contenente i vasi sanguigni che nutrono anche lo
strato superiore. In verde chiaro, infine, lo strato sottocutaneo
o ipoderma, composto prevalentemente di tessuto adiposo, che
funziona da isolante termico e riserva di energia.

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