(Ebook - Ita - Scienze) Paleografia (Studio Antiche Scritture)
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Definizioni di paleografia
Secondo G. Pasquali1 paleografo nascitur et fit: la paleografia sia arte che
scienza. Supporto tecnico necessario per il paleografo la conoscenza dei sistemi
abbreviativi, del materiale utilizzato per la scrittura, del sistema di scrittura, della finalit e
della cronologia dei documenti. La paleografia si accompagna alla filologia.
Per Pratesi2 la paleografia larte o la scienza che studia criticamente le antiche scritture.
Campana3 definisce la paleografia come scienza storica, non classificatoria, mirante a
ricostruire lo sviluppo storico della scrittura.
Petrucci si interessa alla definizione dellidentit degli autori, per valorizzare laspetto
sociale della scrittura: la sua attenzione riposta nella valutazione dellalfabetizzazione
di una societ in un determinato periodo, nellanalisi circa il tipo e la qualit
delleducazione scolastica, nellindividuazione del ruolo di semianalfabeti e analfabeti
nella produzione del materiale scritto. La scuola francese di Perrat, Mallon, Marichal4,
invece, si interessa particolarmente alle modalit della scrittura.
Cencetti definisce usuale la scrittura usata dalla maggior parte degli scriventi,
soggetta a una molteplicit di influenze. Tali influenze (per esempio derivanti dalla
scrittura cancelleresca) producono modificazioni destinate a generale scritture stilizzate
o canonizzate, le quali talvolta diventano talmente astratte da dover essere
abbandonate. La scrittura tipizzata si colloca prima della canonizzata. -la scrittura
normale non esiste in concreto: il modello ideale a cui si rapportano le scritture
usuali. Questo schema evolutivo criticato da Petrucci per la sua artificiosit: secondo
Petrucci non esiste quasi mai un unico sistema grafico che si evolve (ad es. nella Firenze
del 400 la scrittura mercantesca vive accanto alla minuta notarile).
Paleografia quale scienza dello spirito, Nuova Antologia 355, 1931, pagg. 341 sgg. Pagine stravaganti,
Lanciano 1933, pp. 196 sgg.
2
Paleografia latina, Doxa II, 1949, pagg. 167-179 e 193-218.
3
Paleografia oggi ..., Studi urbinati di storia, filosofia e letteratura, 41, 1967, pagg. 1013-1030.
4
Lcriture latine de la capitale romaine la minuscule, Paris 1939.
Definizioni tecniche
La scrittura maiuscola: comprende le scritture i cui segni sono racchiusi in un sistema
formato da due linee parallele, senza che vi siano aste che le oltrepassino n in alto,
n in basso (sistema bilineare)
il tratteggio, ossia lordine e la successione dei tratti che costituiscono una lettera
5
langolo di scrittura, ossia langolo formato dallo strumento scrittorio con la linea di
base della scrittura
il nesso, ossia la fusione di due segni alfabetici per cui lettere contigue vengono ad
avere in comune uno o pi tratti. Sono artificiosi e tipici del ductus posato
ae
nt
&
Materie scrittorie
Le pi antiche sono la corteccia di tiglio utilizzata nella parte interna coperta da una
pellicola; il tessuto di lino (i libri lintei di magistrati e pontefici romani come
testimoniato indirettamente da Livio, Plinio e Marziano Capella); la terracotta di recupero
del mondo assiro-babilonese, dove erano registrati conti e scritture private. Su pietra
erano incise iscrizioni onorarie, dedicatorie, funerarie, commemorative, sacrali; su bronzo
leggi, trattati, documenti ufficiali, privilegi.
Il legno talvolta era trattato con vernice bianca prima della scrittura con calamo e
inchiostro: sono queste le tabulae dealbate. Ma luso pi comune del legno
costituito dalle tavolette cerate: incavate e ricoperte da un sottile strato di gomma
lacca fusa su cui si scriveva con lo stilo (nel medioevo la gomma lacca veniva
mescolata con la pece). Le tavolette erano riunite insieme tramite fili di ferro a formare
data
quantit
VI e VII secolo
secoli V-X
5
67
VII secolo
788-1051
13
25
25
13
67
codici medievali
documenti ravennati dellarchivio arcivescovile
diplomi dei re merovingi
privilegi e lettere dei pontefici
La carta
fu scoperta dai Cinesi nel II secolo d.C. e trasmessa agli Arabi di
Samarcanda nel 751. In Italia luso si afferma a partire dal XII secolo8, ma la cartiera
europea pi antica quella spagnola di Xativa, impiantata dagli Arabi nel 1151. La
prima cartiera italiana impiantata a Fabriano nel 1268. In Francia la produzione della
carta introdotta nella prima met del XIV secolo; in Germania alla fine del medesimo
secolo.
Il documento cartaceo pi antico costituito dal mandato della contessa Adelaide conservato allarchivio di stato
di Palermo: del 1109.
LE S C R ITTU R E
LALFABETO LATINO
Categorie sociali che nel VII e VI secolo fanno uso della scrittura sono i magistrati
(scritture di carattere pubblico come i fasti e gli annali dei pontefici) e le gentes
aristocratiche (scritture di carattere privato come le laudationes).
Per quanto riguarda il sistema alfabetico, il theta viene usato per 100, il phi per 1.000, il
psi per 50. Il segno per la velare sonora g introdotto nel III secolo. La z viene eliminata
nel 312 da Appio Claudio.
Esempi di iscrizioni arcaiche:
fibula prenestina, del VII secolo (se si tratta di originale e non di un falso
ottocentesco come supposto dalla Guarducci)
iscrizione di Corcolle su un altare in peperino del V secolo a.C.
iscrizione di Satricum di Publio Valerio Publicola: ... Popliosio Valesiosio, anteriore
al 500 a.C.
&
modifiche
LA MINUSCOLA
Mallon situa il cambio grafico nel III secolo d.C. e lo considera una conseguenza del
passaggio dal rotolo al codice: la minuscola si sarebbe dunque sviluppata in ambito
librario. Cencetti considera la Epitome Livii il punto di arrivo di una riforma grafica che
si inizia nellambito della scrittura duso per canonizzarsi nella scrittura libraria.
Trascrizione della TAV. 10
Domino suo
Achillio Vitali
Cum in omnibus donis benignitas tua sit praeditatum etiam scholasticos et maxime qui
a me cultore tuo honorificentiae tuae traduntur quod honeste respicere ...
la b presenta locchiello a sinistra e si distingue dalla d perch questa non lega a destra.
della c disegnata prima la parte inferiore, poi la superiore
&
LONCIALE
IV-VIII sec.
Luso del termine onciale risale allerrore di Mabillon che rifer a questo tipo di
scrittura lespressione di S. Gerolamo, che parlava di unciales litterae, intendendo per
la capitale.
Lonciale essenzialmente maiuscola perch contenibile in un sistema bilineare, ma
accoglie anche elementi minuscoli.
La scrittura si colloca tra linizio del IV e lVIII-IX secolo, quando si arresta la sua
evoluzione, (per la troviamo usata nei titoli e allinizio di parola ancora nel XII secolo).
La sua creazione si pone in Africa. I maggiori centri di produzione sono lItalia e lAfrica
settentrionale.
Si contrappongono due teorie circa la sua nascita:
1. secondo Tjder nasce nellambito della cultura latina di natura giuridica e letteraria.
Alcuni elementi di onciale si potrebbero riscontrare gi nel De bellis Macedonicis del
I sec. d.C.
2. lorigine sarebbe greca, per influsso della minuscola biblica.
Il Cencetti per considera luso dellonciuale tipico della cultura tardoantica in genere.
Lonciale romana, che ha caratteristiche proprie, influenz lonciale prodotta in Inghilterra nei secoli VII e VIII,
dopo linvio da parte del papa di Agostino di Canterbury per evangelizzare il paese. A partire dal secolo VIII
lonciale romana influenza anche la carolina in seguito allinvio di splendidi codici.
10
gentiam sci
entiam sapi
enti propter
ea quod om
nia essent ei
praeparanda
quibus nes
cirent ali
erat institu
ta et suscepta
mihi de rep(ublica)
disputatio q(uae)
ne frustra
haberetur du
bitationem
ad rem p(ublicam)
eundam
ad
TAV. 14, Ilario In Psalmos, da Lione, V sec. Commento al salmo CXXXII sulla
concordia fraterna
I tre righi della prima colonna non allineate sono una citazione che termina al rigo 9.
10
Onciale romana: il codice stato scritto per la basilica dei Santi Apostoli di Roma ed ,
secondo Petrucci, la copia di un manoscritto sotto Gregorio Magno. La scrittura rigida,
artificiosa; il tratteggio incerto. Il copista, che influenzato dalla capitale epigrafica, ha
tentato di copiare un autografo in onciale elegante (scrittura di imitazione).
QXVI: la numerazione del fascicolo facilita il calcolo del compenso dovuto al copista.
&
LA SEMIONCIALE
V-VIII sec.
Tra la fine del V e linizio del VI secolo prende forma una stilizzazione calligrafica della
minuscola in concomitanza con la creazione di centri di scrittura libraria. I paleografisti
definiscono questo tipo di scrittura semionciale: essa, secondo i paleografisti italiani,
non ha alcun rapporto genetico con lonciale. La semionciale accetta in via generale le
caratteristiche della scrittura usuale: sono preponderanti i tratti tondi ed limitato lo
sviluppo delle aste.
I centri di produzione furono Verona, Napoli (Castrum Lucullanum), Roma. La
semionciale fu utilizzata per testi di studio e lettura nelle scuole religiose. Il 35% dei
codici del periodo scritto in semionciale, che non raggiunge mai una canonizzazione.
La sua decadenza inizia nella seconda met del VII secolo e diviene evidente nel secolo
VIII. Rinasce, come fenomeno imitativo, tra la fine dellVIII e linizio del IX secolo nel
centro carolino di S. Martino di Tours.
TAV. 20, Sulpicio Severo Dialogi, dal centro scrittorio della cattedrale di Verona;
517 d.C.
Il copista Ursicino, come attesta una nota a margine dellarcidiacono Pacifico (IX sec.).
Il chiaroscuro forte; i tratti pieni sono accentuati a svantaggio di quelli sottili.
come in longinquis al r. 2
11
12
**********
Panorama della scrittura romana
scritture maiuscole canonizzate: capitale (fino al VI secolo) e onciale
minuscola corsiva canonizzata
semionciale
Lonciale usato raramente per codici lussuosi; pi comunemente utilizzato lonciale
meno raffinato, detto rustico.
Le scritture quotidiane di carattere pratico sono in minuscola corsiva.
Dopo la caduta dellimpero romano la scrittura conosciuta dagli uomini di legge (notai
e giudici membri delle cancellerie dei regni romano-barbarici) e dagli ecclesiastici, che
iniziano a detenere il controllo sulla produzione libraria: si cominciano a formare i centri
di scrittura monastici e vescovili, spesso connessi con una biblioteca. In questi centri
scrittori ogni copista ricerca una propria corsiva partendo o dalla minuscola, tracciata
con mano posata, o dallonciale, snaturandola: nascono cos le scritture minuscole dette
precaroline, destinate o a scomparire presto o a tipizzarsi fuori dal centro scrittorio nel
quale sono state elaborate. Cencetti definisce tale fenomeno, che si sviluppa tra VI e
VIII secolo, del particolarismo grafico.
**********
LA SCRITTURA MEROVINGICA
Larga la produzione di libri in Gallia per la quale si utilizza lonciale e la semionciale;
diffusa la scrittura corsiva di uso quotidiano; negli atti ufficiali, ma anche in quelli
privati, si incontra la corsiva cancelleresca.
13
I diplomi dei re merovingi (625-722 d.C.: 37 esemplari11) sono una testimonianza della
scrittura cancelleresca che si forma dallelaborazione della cancelleresca romana. Lo
specchio cronologico di tale scrittura copre il VII e lVIII secolo, con qualche esempio
del IX. Viene usata in tutto il regno franco, in Burgundia, nellodierna Baviera, in Italia
nordoccidentale.
La forma della scrittura risulta da una compressione laterale: le lettere sono allungate e
attaccate fra loro; le linee sono sinuose; il tratto non sempre continuo (legatura
impropria); i segni abbreviativi si riducono a caratteri ornamentali.
La b lega frequentemente a destra.
La o, crestata e biforcuta, lega con le lettere antecedenti e, pi frequentemente, con le
seguenti.
TAV. 28, Diploma di Childeberto III, 23 dicembre 695
Il primo segno un chrismon.
Childebertus rex Franc(orum) v(iris) il(lustribus)
Cum nos in D(e)i nostri conpendium in palacio nostro una cum nostris fedelebus
resederemus/
ibique veniens inl(uster) vir Aigoberthus menesterialis noster in causa venerabile viro
Haino/
ne abate de basileca domni diunense ubi ipsi ipse preciosus in corpore requiiscit
suggerebat
a aperta
c crestata
u a cuore
o in legatura
b con tratto aggiuntivo
&
11
Il pi antico un precetto di Cleotario II del 625; lultimo di Cleotario III. I 13 pi antichi sono scritti su
papiro, gli altri su pergamena.
14
corsiva
legaturatu
capitale
15
TAV. 31, Venanzio Fortunato De excidio Thuringiae: scrittura di tipo a-b, affine
alla merovingica, conosciuta grazie a 35 codici. Nasce dopo la carolina e si
estingue nei primi decenni del IX secolo
.
Inc(i)p(it) opus Fortunati presbiteri
Condicio belli tristis sors
t occhiellata
o crestata
&
LA SCRITTURA VISIGOTICA
In Spagna accanto allonciale e alla semionciale si utilizzava da un lato la capitale,
dallaltro la corsiva romana.
Fra VI e VII secolo si segnalano le ardesie graffite che generalmente riportano dei
contratti scritti in una corsiva affine alla nuova romana.
La scrittura visigotica comincia a essere usata tra la met del VII e linizio dellVIII
secolo ed attestata fino al XIII. La visigotica inizi a venir meno quando i cluniacensi
diffusero i manoscritti in carolina in Spagna: secondo un cronachista il concilio
provinciale di Burgos nel 1091 proib luso della visigotica in favore della carolina. Il pi
antico esempio costituito dal manoscritto 27 di Otun che contiene corsiva e minuscola.
Le caratteristiche della c o r s i v a (VII-VIII sec.) sono:
la a aperta a forma di epsilon
la u con il secondo tratto dritto che non entra in legatura con la lettera successiva
La m i n u s c o l a visigotica elaborata dai centri scrittori a partire dallinizio del secolo
VIII e si canonizza nel primo quarto del IX secolo (Cencetti). Viene adoperata fino al XIII
secolo.
16
Le caratteristiche sono:
distinzione in scuole:
1) scuola andalusa
2) toletana
primo esempio: TAV. 46, Giovanni Crisostomo Omelie, del 902
secondo esempio: commentario a Isidoro di Siviglia del 976
3) leonese
scrittura elegante
4) castigliana
TAV. 44, Isidoro Etymologiae, del X secolo (Steffens propone
lVIII, che invece il secolo dellexemplar)
TAV. 48, Commento di Beato allApocalisse, 1073-1091, scrittura
calligrafica
17
LE SCRITTURE INSULARI
LIrlanda fu cristianizzata da S. Patrizio, fondatore di monasteri come S. Colombano e
S. Brendano. Tra IV e VI secolo i profughi galloromani vi introducono manoscritti in
onciale e semionciale. Mancano attestazioni della minuscola corsiva: luso della scrittura
rimane un fatto culturale. Nel 597 Gregorio Magno invia da Roma una commissione con
a capo Agostino di Canterbury: si diffonde cos la scrittura letteraria romana.
Si discusso sul centro originario di produzione dei manoscritti: per Schiaparelli
lIrlanda, per Masai lInghiterra. Schiaparelli identificava uno degli esempi pi antichi di
scrittura irlandese nel manoscritto del salterio di S. Colombano, in seguito attribuito ad
altro autore.
m a i u s c o l a o s e m i o n c i a l e i n s u l a r e , VII-X sec TAV. 35 Vangeli
di Canterbury, inizio VIII sec..
Caratteristiche:
rotondit e schiacciamento delle lettere
decorazione a dente di lupo
forma minuscola della d
b a fiasco
a formata da due c accostate
F=
Z=
nesso et
18
TAV. 43
Quoniam dominus spes eius est
Quis dabit ex Sion salutare Israel cum
Averterit dominus captivitatem ple
bis suae exultabit Iacob et letabitur
Israel
Domine quis habitavit titulus psalmus David
patet psalmus iste est proprie institutorius morum et praesumptionis reprehensio ubi
agitur de unitate praesentis ecclesiae et de futura quiete in praesenti namque ecclesia
quia propter corporalem cohabitationem malorum cum bonis non permittimur scire
qui vere sint de unitate ecclesiae ideo quidam licet indigni iactant se de ecclesia esse
cum tamen vere non sint illorum ergo praesumptionem retundens hic propheta quasi
sacerdos ante propitiatorium astans querit qui et in praesenti ecclesia digne deo
militent et in futura beatitudine sit ...
TAV. 38 Donazione di Offa, 793-796 d.C., maiuscola anglosassone con molti
elementi minuscoli
19
legatura
S. Colombano fonda nel continente Luxeuil e Bobbio nel 61212. Gallo fonda lomonimo
monastero presso il lago di Costanza. Anche Corbie fondazione di monaci irlandesi.
Le TAVV. 36 e 37, Collectio canonum Dionysiana e Donato Interpretationes
Vergilianae, entrambi in insulare minuscola del secolo VIII, costituiscono
testimonianza dellinfluenza delle scritture insulari sul continente.
Come sistemi abbreviativi si utilizzano:
il punto n = nec s = sic
lapostrofo = -us
la notula
il punto e virgola ; = -us -que
TAV. 37
Laborem arripuit intellegendum hoc loco altitudinem scopulorum ic circo esse in loci
describtione propositam ut non tantum esset maior prospectus ex summo verum etiam
ut Aeneae laudationi altitudo ipsa preficeret cuius virtus et animi et corporis tanta
extitit ut lasis omnibus exdecibo ac requie cogitantibus solus non fugiret laborem et
difficilis ascensus et prolixos aggressus sit arripuit ergo altitudinem scopuli neque ab
ascendendi labore revocatur est dum modo locus ille ex summo socios forsitan in
subiecta latitudine pelagi demonstraret errantis ait ergo Aeneas scopulorum interea
conscendit
&
12
A Bobbio mor nel 613. La biblioteca di Bobbio possedeva 700 manoscritti, tra cui Lucrezio.
20
semionciale
precarolina
6
12
misti oncialesemionciale
misti oncialesemioncialeprecarolina
Agli inizi del IX secolo viene adottata la carolina grazie allopera dellarcidiacono
Pacifico, sotto la cui direzione vennero copiati 218 manoscritti.
21
; la legatura ti
; la g semionciale.
Lucca
A Lucca attribuito con sicurezza un solo codice: il 490 della biblioteca capitolare,
definito da Schiaparelli una biblioteca in piccolo volume. costituito da quattro parti
poi riunite insieme:
1. Chronica di S. Gerolamo in minuscola con elementi visigotici
2. opere di Isidoro di Siviglia e parte del Liber pontificalis in onciale e minuscola
corsiva (11 mani)
3. completamento del Liber pontificalis in onciale
4. opere di Isidoro e altri testi in carolina
Si riconoscono in tutto 40 mani diverse. Il tempo di composizione va dal 717 all816. Si
tratta di uno dei primi esempi di libri miscellanei, destinato alla stessa comunit che lo ha
prodotto.
Vercelli
Lesempio di scrittura fornito dalla TAV. 52, Isidoro Etymologiae, VIII-IX sec.
Ricchezza di legature; a onciale; i titoli sono in onciale.
Caratteristica di Vercelli la f
Prefatio de quattuor sequentibus disciplinis de mathematica
Mathematica latine dicitur doctrinalis scientia quae abstractam considerat
quantitaten. Abstracta enim quantitas est quam intellectu a materia separates vel ab
aliis accedentibus ut est par inpar vel ab aliis huiuscemodi in sola ratiocinatione
tractamus. Cuius scpecies sunt quattuor id est arithmetica musica geumetria et
astronomia. Arithmetica est disciplina quantitatis numerabilis secundum se. Musica
est disciplina quae de numeris loquitur qui inveniuntur in sonis. Geumetria est
disciplina similitudinis et formarum. Astronomia est disciplina quae cursus
caelestium siderum atque figuras contemplatur atque omnes habitudines stellarum
quas disciplinas deinceps paulo latius indicamus
Nonantola13
Qui, unico caso nellItalia centro-settentrionale, avviene la tipizzazione della scrittura fra
VIII e IX secolo.
TAV. 55 Cesario di Arles Homiliae, IX secolo.
Le lettere sono rotondeggianti, il tracciato pesante, le aste alte e clavate. Vi
chiaroscuro.
a in due forme, aperta e chiusa
c crestata
q maiuscola (r. 4: quis est)
E=
13
Il monaatero fu fondato verso la met del secolo ottavo dal duca longobardo Anselmo, poi santo.
22
Bobbio
Il manoscritto delle Etymologiae di Isidoro riportato nella TAV. 51 fu donato a Bobbio
nel X secolo da tale Boniprandus. La scrittura corsiva.
Colonna sinistra
Arte sexta uso septima necessitate octava concursio fortuitorum testimonium omne
est quod ex aliqua externa resumitur ad faciendum fidem sed morum probitate debet
esse laudabilis natura auctoritas est quae maxima virtute consistit testimonia multa
sunt ...
Colonna destra, dal r. 3
Mirabile plane genus operis in unum potuis(s)e collegi quia quidquid mobilitas ac
varietas humane mentis in sensibus exquirendis per diversas poterat invenire
conclusum liber(um) intellectum nam quocumq(ue) se verterit quascumq(ue)
cogitationes intraverit in aliquid eor(um)q(ue) praedicta sunt necesse est cadat
ingenium ...
La maggior parte dei manoscritti di Bobbio in corsiva. Neanche qui si arriva alla
tipizzazione della minuscola libraria.
**********
Il sistema di punteggiatura
punto in alto = pausa lunga (punto)
punto a mezza altezza = pausa media (punto e virgola)
punto in basso = pausa breve (virgola)
fu creato dai grammatici latini nel II secolo a.C. e fatto proprio da Isidoro di Siviglia nel
VII secolo. Nei manoscritti pi antichi si soliti segnalare solo la pausa lunga e media.
Talvolta, per linfluenza epigrafica, si trovano punti con la funzione di separazione delle
parole. Nei secoli ottavo e nono si inizia a recuperare il sistema di punteggiatura. A
partile dallottavo secolo si utilizza il segno
per l punto interrogativo. Nel XIII
secolo luso confuso. In et umanistica si fissa un sistema rigido.
**********
23
In zona longobarda era usata una corsiva non tipizzata e non elegante, ricca di legature
(documenti privati anteriori al 774 editi da Schiaparelli). A causa della mancanza di
documentazione dubitiamo se la stessa scrittura fosse utilizzata anche dai re longobardi.
A Ravenna si diffonde, tra VI e VIII secolo, la corsiva nuova, stretta e obliqua, che nel
IX secolo si trasforma in corsiva curiale, simile alla curiale romana, caratterizzata
dallandamento diritto, dalla e simile alla epsilon, dalla t occhiellata.
&
SCRITTURA BENEVENTANA
LItalia meridionale presenta un vuoto di documentazione per tutto il VII secolo e
gran parte dellVIII. I primi documenti, in corsiva nuova protobeneventana, risalgono
alla fine del secolo VIII e al IX: due relativi a Isidoro, conservati luno a Montecassino,
laltro a Cava dei Tirreni, una raccolta grammaticale a Parigi15, il Cassiodoro di Banberga.
Sono databili fra il 779 e il 797.
24
la r lunga e scende sotto il rigo, ma si usa la forma corta nei manoscritti anteriori al
secolo XII, in legatura e in fine di parola
legature obbligatorie sono quelle di e f g l r t con i
punteggiatura
a) fino al secolo VIII
punto in basso = pausa finale o intermedia
= pausa finale
b) successivamente
= pausa finale
virgola = pausa breve
punto in basso = pausa media
25
Dalla fine del secolo IX diviene usuale il testo disposto su due colonne.
La a, come detto, assume la forma chiusa; la c semplice convive con quella crestata;
locchiello della t evidenziato e discende sul rigo di scrittura
TAV. 64, II colonna
Adtendat igitur pravus quisque fidelis qua cordis amaritudine quo mentis dolore post
fidei agnitionem perpetrata crimina debeat lugere si ad fidem venientibus ...
TAV. 58
Et contra Valentinianum necem machinabantur cubicularios apud Biennam Galliae
urbem corrunpentes eunuchos at illi dormientem principem suffocarunt atque ut
voluntariam sibi conscivisse mortem putaretur laqueo suspensus est ...
Nel secolo XI, mentre si afferma la tipizzazione cassinese, in Puglia, a Bari, prende forma
una tipizzazione barese della beneventana che per Petrucci nasce dalla tipizzazione
della scrittura documentaria barese del X secolo. Viene usata nella scuola annessa alla
diocesi della citt. Tra gli esempi pi antichi vi un Exultet del 1025, conservato
nellarchivio della cattedrale di Bari.
Secondo Petrucci la rotondit del tracciato della scrittura barese (cfr. TAV. 57
Evangeliario XI sec.) potrebbe derivare dal modello greco bizantino.
La documentaria barese, scrittura madre, scompare di fronte allaffermarsi della
minuscola cancelleresca di tipo carolino portata dai Normanni che nel 1071 conquistano
Bari. La tipizzazione barese dura fino al XIII secolo.
&
26
LA CAROLINA
Fitto stato il dibattito sullorigine della carolina; gli interrogativi formulati sono stati
cos schematizzati da Collura:
A. la carolina il risultato dellazione ufficiale esercitata da Alcuino e Carlo?
B. oppure lesito di un lento processo paleografico, spontaneo e non diretto dallalto?
C. si possono identificarne i luoghi di origine? (lipotesi A. conduce a prospettare un
unico centro di diffusione; la B., allinverso, produce una moltiplicazione dei luoghi di
elaborazione)
D. in quali tempi si produsse il cambiamento grafico?
E. a partire da quali scritture?
Storia degli studi:
1. La tesi unitaria della scuola francese (L. Delisle, 1886) individuava nel monastero di S.
Martino di Tours, diretto da Alcuino dal 796 all804, il luogo di origine della carolina,
a partire da modelli semionciali
2. la scuola tedesca si spost verso la Francia orientale, individuando come centro
nevralgico Aquisgrana, sulla base dellanalisi del codex aureus, codice in lettere
doro su pergamena dei Vangeli proveniente da Treviri (la e in tre tratti
; il nesso
est
. Il cambiamento grafico sarebbe avvenuto nel periodo di Pipino (747-768) e a
partire dal modello semionciale
3. la scuola austriaca sostiene la diffusione della nuova scrittura in Francia a partire da
Roma. Lipotesi, a cui aderirono anche gli italiani I. Giorgi e V. Federici, si fonda sullo
studio del Liber diurnus pontificum Romanorum, che presenta il testo in minuscola e
le rubriche in onciale (e che, per, potrebbe essere stato prodotto a Verona, secondo
Lowe). Anche in questa prospettiva il prototipo supposto la semionciale; le
caratteristiche enucleate sono la legatura et
e la g semionciale
4. Traube contest lorigine romana della carolina in tre punti:
I. non esiste in questo periodo un primato culturale italiano sulla Francia
II. i primi codici in carolina italiana sono posteriori ai francesi
III. vi sono, al contrario, prive dellinfluenza francese sulla cultura italiana
5. nel primo dopoguerra Lehmann, seguito da Schiaparelli, neg la derivazione dalla
semionciale a favore della derivazione dalle cosiddette precaroline. Hessel sostenne
limportanza della scrittura di Corbie negli esempi di Leutcario e Mordramno: cfr.
TAV. 34, la scrittura talmente vicina alla carolina (r. 3, a onciale in mansit; r. 4,
legatura et; scrittura rotonda) che alcuni studiosi rifiutano di considerarla un tipo a
parte e la ritengono lesempio pi antico di carolina (Ph. Lauer). Dalla fusione di
questo tipo con la corsiva sarebbe sorta la carolina in una sintesi realizzatasi nella
scuola palatina di Carlo.
6. secondo Lowe nel secolo ottavo dappertutto si operano tentativi per modificare la
scrittura, ricercando nuove forme grafiche, pi economiche, per risparmiare spazio e
materiale (il costo della pergamena induce allelaborazione di una scrittura pi
piccola); ma accanto al motivo economico agisce anche il motivo culturale: gli scribi,
27
28
minuscole
semionciale corsiveggiante
classe precarolina
classe* carolina
b in due tempi
c in due tempi non crestata
d a forma diritta
o di ascendenza onciale
o a tre tratti
29
bimorfismo della z
e cedigliata per ae
legature et
, rt, st
nessi nt
e us
TAV. 78
semplicit e regolarit di tratteggio: lesempio molto pi calligrafico della successiva
TAV. 81
elementi corsivi: a aperta, legature con la r
aste clavate
g con occhiello aperto
distinzione fra -ur e -us
nesso
TAV. 81, Sermoni di S. Agostino, fine VIII sec. (da Verona o da Rachinau)
Si riconoscono otto scribi, di cui due svolsero la maggior parte del lavoro.
pochissime abbreviazioni
aste dritte; aste superiori leggermente appuntite
diverse forme di a: onciale in matris al r. 1; a forma di due c accostate in candorem al
r. 3
g con occhiello inferiore aperto
e cedigliata per il dittongo ae
30
TAV. 83, redatto allinizio del IX secolo a Ratisbona (fu donato nel 1022 da
Enrico II a Montecassino?)
la u, la n, la m presentano un ispessimento allattacco delle aste
si nota una tendenza allangolosit del tratteggio
sono scarsi gli elementi corsivi: scompare la a aperta; sono rare le legature, ma pi
frequenti le abbreviature
si afferma luso della e cedigliata (talvolta anche a sproposito al posto della semplice
e)
usata la s maiuscola in fine di riga e di parola e in forma rimpicciolita anche come
segno abbreviativo
due i consecutive vengono contraddistinte dagli apici per differenziarle dalla u
31
32
TAV. 107, Vatr. Lat. 653 prodotto al monastero di S. Scolastica di Subiaco (la
maggior parte dei manoscritti prodotti qui risalgono ai secoli XI e XII): commento
alle Epistole di S. Paolo fatto da Ainone di Auxerre.
Il testo opera di quattro mani: due romanesche e due caroline con influssi romaneschi.
Si nota lallargamento a spatola dellasta della l in solum(m)modo al r. 2
alterius tor(um) violare unde adult(er) q(u)os alte
rius tor(um) violans sed nu(m)q(ui)d om(n)ip(oten)s d(eu)s solu(m)modo
fornicatores et adulteros iudicabit hoc
e(st) da(m)pnabit? pret(er)missis homicidis sacrile
gis furib(us) aliisq(ue) diversis criminib(us) involu
tis minime quare ergo ap(osto)l(us) speciali
ter fornicatores et adulteros iudicandos fo
re dixit nimiru(m) q(ui)a de homicidis sa
crilegis furib(us) parricidis atq(ue) aliis pecca
tor(um) pondere gravatis nulla hesitatio e(st) q(ui) n(on)
sint damnandi
Di Farfa rimangono quattro manoscritti in romanesca.
TAV. 105, carolina di tipo romano del IX secolo di uno scriba che aveva
familiarit con lonciale. Dal monastero di S. Maria di Farfa.
modulo grande
inclinazione a destra
tratteggio pesante
le lettere interne alla parola sono spaziate
legature re, ra, st
TAV. 102, redatto da Gregorio da Catino, che tra 1092 e 1099 lavor al regesto di
Farfa. La scrittura un compromesso fra la minuscola libraria e la minuscola
cancelleresca.
elemento cancelleresco nella legatura et in predictum al r. 3
s maiuscola in monasterium al r. 7
abbreviazioni con lettera soprascritta
aste ascendenti pronunciate
TAV. 77
nachos monasterii sui excusaret sol(is) diaconib(us) in hac re pa(r)cebat q(u(or(um) X
et VIII
plenitudne redundabat cu(m)q(ue) ca(r)dinales si t(a)m(en) c(on)sentire voluntarie
prove
heret nemine(m) prors(us) q(u)antacu(m)q(ue) necessitate coact(us) violent(er)
promovere certabat
ne sub h(uiu)smo(d)i occasione que(m)quam elimando16 deponere videretur LXXIII *
16
*
33
34
Caratteristici sono i motivi ornamentali; la scrittura allineata sul rigo (la pergamena
preventivamente sottoposta alla rigatura); le aste spesso si intrecciano verso lalto.
Caratteri fondamentali tra IX e X secolo:
aste superiori allungate, curve, solitamente tendenti a destra
le curve superiori di f ed s tendono a chiudersi in un occhiello
la coda della g tende a trasformarsi in tratto ornamentale
la e e la o sono spesso crestate
la a aperta
segno abbreviativo frequente il modulo
TAV. 51, diploma di Ludovico III di Germania, dell882 in favore del monastero di
Hertzfeld
a aperta con i tratti che piegano a destra
t occhiellata (ma carolina in annuente al r. 2)
c crestata (ma non in claementia al r. 2)
la s supera la parte mediana del quadrilineo, pur non allungandosi come altre lettere
la p presenta un alto svolazzo
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quisquam minuere vel offerre sive suis usibus applicare vel aliis quasi tempus causis
pro |
Il primo documento tabellionale, di Teodosio, riportato dal papiro Marini della seconda
met del secolo VIII. Intorno al 970 si collocano due pergamene relative a tabellioni.
La curiale nuova usata nella cancelleria fra X e XII secolo; nei documenti privati fino al
XIII.
*****
LA CAROLINA IN SPAGNA
Fu portata dai monaci cluniacensi nellambito dellintroduzione del rito romano voluta
da Gregorio VII. Con leditto di Toledo si viet luso della scrittura di Leon (cfr. quanto
detto sulla visigotica): questa una testimonianza diretta della volont dirigistica
applicata alla scrittura.
LA CAROLINA IN INGHILTERRA
Si diffuse a opera dei Normanni dopo la battaglia di Hastings del 1066. Anche qui
operano i monaci di Cluny.
&
VERSO LA GOTICA
Il processo di trasformazione della scrittura che conduce alla gotica parte dallarea
anglo-normanna verso la fine del XII secolo. Un ruolo importante fu svolto
tecnicamente dalluso della nuova penna animale con taglio a sinistra, che nel XII
secolo si diffonde in tutta Europa: Boussard (1941), in particolare, considera decisiva,
per la diffusione del nuovo sistema, linnovazione del mezzo scrittorio, introdotto in
Inghilterra, che produce una scrittura bris (= spezzata). Il rotolo mortuario di Vitale,
abate di Savigny, consente di confrontare le diverse scritture usate nel XII secolo: si
constata come in Inghilterra prevalga la bris, come anche in Normandia (26 esempi
contro 16 di minuscola). La nuova penna produce la spezzatura angolare dei tratti curvi:
proprio in base a questa osservazione, Schiaparelli (1929) rigett lipotesi di Olga
Dobiache-Rojdestvensky (1925), che aveva sostenuto la derivazione della gotica dalla
beneventana. La contestazione di Schiaparelli si articola su tre punti:
1. nella beneventana sono spezzate le aste, non i tratti curvi
2. nessuna lettera caratteristica della beneventana si ritrova nella gotica
3. i pi antichi esempi in gotica risalgono alla Francia, non allItalia
Caratteristiche generali della gotica:
forte contrasto fra tratti grossi e sottili
spezzatura dei tratti curvi
tendenza allo slancio verticale
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la a, di ascendenza carolina, in due forme: luna usata in Italia, laltra a doppia pancia
in Europa
la d in due forme: onciale e con lasta dritta
la u in due forme: rotondeggiante; arcuata con il tratto sinistro allungato
scomparsa della legatura corsiva et
=z
q2 = quia
c conversum = con; cum
sovrapposizione dei tratti curvi in bo, oc
Un esemplare di gotica risulta elegante quando rispetta le seguenti tre regole di Meyer:
1. la r a forma di 2 dopo lettere curve convesse a destra
2. una lettera curva convessa a destra fonde la propria curva con quella della seguente
lettera curva convessa a sinistra
3. la d minuscola con asta diritta usata di fronte a lettere dritte (i, u); la d onciale
usata di fronte a lettere tonde
Bischoff propone la definizione di gotiche primitive per le scritture utilizzate fra XI e XII
secolo.
Lieftinck distingue secondo il seguente schema:
textura(lettere dritte)
per libri liturgici (XII-XIII sec.)
textualis currens
per manuali e glosse
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Le TAVV. 113 (Cronicha di G. Villani, XIV sec.) e 116 (Eneide commentata da Servio
con note di Petrarca, sec. XIII) esemplificano la gotica italiana che assume un
andamento rotondo, con scarse spezzature, per suggestione della carolina: gotica
rotunda. Gli esempi pi conosciuti risalgono a Bologna e Padova. In Italia
meridionale la gotica fu introdotta da Normanni e Svevi, ma un ruolo importante lo
svolsero i monaci cistercensi.
Una tipologia particolare costituita dalla lettera scolastica. Destrez ha individuato le
litterae scholasticae di Oxford, Pariogi, Bologna e Napoli.
La Bononiensis la pi studiata: si sviluppata fra XII e XIII secolo a partire dalla
scrittura notarile, ed fiorita fino alla met del XIV secolo. Presenta affinit con la
rotunda (gotica textualis), tuttavia le lettere sono maggiormente schiacciate e le
abbreviazioni molto frequenti (i segni abbreviativi si riducono a sottili puntini; il tratto
del compendio di p e q estremamente sottile). Scompare verso la fine del 300,
sostituita dalla semigotica e dalle scritture preumanistiche.
TAV. 114, Digestum vetus con glosse di Accursio, inizio XIV sec.
TAV. 118, Decretum di Graziano, con apparato critico di Bartolomeo da Brescia, sec.
XIV.
La Parisiensis meno curata della Bononiensis, pi piccola, meno rotondeggiante,
pi spezzata nel tratteggio, meno ordinata nella disposizione del testo; ha tratteggio
pesante, molto contrastato; la a sia simile a quella italiana, sia a doppia pancia; usata
la nota tironiana per et tagliata
TAV. 115, commento di Tommaso dAquino al libro IV delle Sentenze di Pietro
Lombardo, del 1286.
TAV. 117, commento di Tommaso alla Metafisica aristotelica, 1270-1290.
Della Oxoniensis e della Napolitana sappiamo poco.
38
&
LA SCRITTURA DOCUMENTARIA:
LA MINUSCOLA CANCELLERESCA
Tra XII e XIII secolo si forma una nuova corsiva che trae origine dalla minuscola
diplomatica e che, fra XIII e XIV secolo, si afferma in tutta Europa. Landamento della
scrittura si basa su un movimento sinistrogiro che produce le legature in basso. In
paleografia si variamente definita tale scrittura: gotica corsiva (ma non vi alcun
legame genetico con la gotica), bastarda (ma propriamente la bastarda una sua
tipizzazione usata in Francia e Germania), minuscola cancelleresca documentaria o
minuscola notarile, a seconda dellambiente in cui prodotta (Cencetti). La tipizzazione
su base nazionale (in Italia la minuscola documentaria presenta tracciato rotondeggiante
e accentuazione dei segni abbreviativi).
Minuscola cancelleresca
TAV. 168, privilegio di Innocenzo III del 23 agosto 1207, Viterbo, con cui si
confermano i privilegi alla citt di Perugia: il preannuncio della minuscola
cancelleresca.
f e s alte
tipico tratteggio a occhiello della minuscola diplomatica
forma rotonda delle lettere; assenza di contrasti (retaggio della minuscola di
transizione)
TAV. 169, lettera graziosa di Gregorio IX del 13 ottobre 1228, con cui si conferma
allospedale di S. Spirito il possesso del monastero di S. Angelo nella diocesi di
Spoleto.
ductus posato; lettere unite alla base; le lettere maiuscole identificano la partizione
del documento
apici sulla i
aste superiori acute, inferiori a uncino
s tonda in fine di parola (eredit gotica)
g forse in un solo tratto sinistrogiro
fusione delle curve opposte (eredit gotica)
TAV. 170, mandato di Innocenzo III del 7 luglio 1254 con cui si ordina ai frati minori di
far s che le comunit inseriscano nei loro statuti le disposizioni contro leresia.
Sparisce il modulo come segno abbreviativo
=z
aste superiori a uncino
d onciale con ansa chiusa destrogira
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LA BASTARDA
A partire dal XIII secolo le scritture documentarie vengono utilizzate in ambito
libresco. Caratteristica del periodo fra XIV e XV secolo la bastarda, nata in Francia e
diffusasi in Inghilterra e Germania; in Italia utilizzata soprattutto in Toscana: di uso
specialmente librario per testi in volgare.
Caratteristiche:
appuntimento della parte inferiore delle aste e rigonfiamento della parte centrale
s finale a forma di b capitale rovesciata (nella bastarda borgognona); s minuscola che
scende sotto il rigo
r simile alla v
inclinazione a destra (nelle realizzazioni francesi)
tratteggio contrastato
spezzatura delle curve
Nel XVI secolo si sente linfluenza dellitalica: luso di una penna pi sottile e dura
produce una realizzazione pi nitida e leggera, seppur artificiosa.
TAV. 126, Cicerone Timaeus, XV sec.
Multa sunt in | Achademicis | nostris conscripta | contra phisicos et sepe P. Ni|gidio
cane adeo more et | modo disputata fuit enim | vir cum ceteris artibus que | quidem
digne libero essent | ornatus omnibus tuque ante | investigator et dirigens | earum
40
rerum que antea involute | videntur denique sic indicio | post illos nobiles pitagore|os
quorum dottrina exincta | est quodammodo cum aliquot | secla in Ytalia Siciliaque |
viguisset (?) habet extitisse | qui illam innovaret | qui cum me in Italiam |
proficiscentem Ephesi expecta|vissetque eodem Mitilenis ...
&
LA MERCANTESCA
Non sempre i mercanti potevano o volevano (per questioni di riservatezza e comodit)
rivolgersi ai notai per la redazione di scritture: arrivano cos a elaborare, dalla fine del
XIII secolo e a partire dal modello della minuscola rotonda di ascendenza carolina, una
nuova scrittura che viene usata sia per la redazione di testi di carattere personale quali
appunti e lettere, sia per la compilazione di libri mastri (Orlandelli).
La prima testimonianza del 1305: TAV. in fotocopia, a) Cedola della compagnia Peruzzi.
Caratteristiche:
andamento diritto
pochi legamenti sinistrogiri
scarso slancio verso lalto
Lettere caratteristiche (individuate da Cencetti ma che non sempre si riscontrano)
LA SCRITTURA UMANISTICA
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La semigotica
Secondo Cencetti la prospettiva del naturale sviluppo della scrittura a partire dalla
minuscola usuale non vale per lumanistica, la cui introduzione e il cui sviluppo si
fondano, invece, su un cosciente e programmatico recupero dellantico
Tra i personaggi eminenti che consapevolmente recuperano i modelli grafici carolini dei
secoli XI e XII si segnalano Lovato Lovati a Padova e Landolfo Colonna ad Avignone.
Uno dei principi perseguiti la chiarezza espressiva che si contrappone alla decorativit
gotica. Petrarca, che nel 1353 torna in Italia alla chiusura del periodo francese, in parte
impegnato nella ricerca di manoscritti, sviluppa il tipo della semigotica, fondato sul
rifiuto della gotica che, essendo pi pittura che scrittura, da lontano addolcisce gli
occhi, ma da vicino li affatica (come scrive egli stesso in una lettera a Boccaccio del
1366, riguardo la trascrizione del codice riportante le sue Familiares, affidata a Giovanni
Malpaghini), in favore di una littera castigata et clara.
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Lumanistica corsiva
Accanto allantiqua, gli umanisti del XV secolo usano un sistema di scrittura antitetico,
di tipo corsivo, sia in ambito documentario che privato, con qualche esito librario (dove
continuano a essere usate sia la gotica libraria che la semigotica). Lumanistica corsiva
compare verso la met del 400 in ambito cancelleresco e finisce per soppiantare la
semigotica. Sulla sua origine si sono confrontate diverse ipotesi:
1. Cencetti: si origina dalla cancelleresca italiana
2. Petrucci: dalla semigotica
3. Miglio: dalla minuscola cancelleresca nellevoluzione del filone corsivo
4. Casamassima individua un filone di umanistica corsiva, usato da vari autori fra cui
Flavio Biondo, che si riallaccia direttamente a esempi pi antichi di carolina
43
Lantiqua tonda
Nella seconda met del 400 lumanistica si modifica in antiqua tonda, soprattutto a
Roma e a Firenze (ma anche a Milano e Padova, dove per si riscopre la capitale; alla
fine del secolo si diffonde a Bologna): presenta
tratteggio rigido, diritto, uniforme, tondo (triangolare allestremit delle aste)
lettere separate
Questa scrittura, artificiosa, usata da Niccol V e Pio II (Piccolomini).
TAV. 138, D.H. Ant. Rom., scrittura di Antonio Tofio, 1469-1470:
bimorfismo della s
legatura et
44
45
AP P E N D IC E
LE ABBREVIAZIONI
Le abbreviazioni vengono usate per risparmiare il materiale scrittorio e per la tendenza
alla sintesi grafica da parte di chi scrive e di chi legge. Sono rare nei manoscritti letterari,
frequenti nelle epigrafi, nelle tavolette, nei papiri con testi giuridici.
Nel I secolo a.C. Tullio Tirone inventa, secondo Isidoro di Siviglia, un sistema
tachigrafico di duecento segni, le cosiddette note tironiane. Successivamente il sistema
si amplia sviluppando, accanto al troncamento, la contrazione: si usa un signum
principale per il tema della parola e un signum sussidiario per la desinenza.
A partire dal V secolo si utilizza la prima lettera della sillaba iniziale e la prima della sillaba
successiva: ad es. dx per dixerunt.
Dal VI secolo d.C. si sviluppa la tachigrafia sillabica: ad ogni sillaba corrisponde un
segno.
Le notae iuris consistono in un complesso di abbreviazioni usato fra II e V secolo d.C.,
che influenz il sistema abbreviativo medievale. La sua applicazione si estese anche a
termini non giuridici. Fu usato prevalentemente in testi di diritto. Luso venne proibito
dal senato nel 438 in occasione della trasmissione del codice teodosiano a causa
dellambiguit di lettura e della conseguente incertezza nellinterpretazione del diritto.
Per lo stesso motivo Giustiniano lo viet per la trascrizione del Digesto.
Nomina sacra: dal tetragramma JHVH deriva il greco QC e il latino DS. Da IC e XC
derivano IHS e CHS. Dal V secolo il sistema si estende a termini quale clericus, CLRS.
Traube interpreta tale estensione come frutto della laicizzazione a cui sottoposta
labbreviazione del nome della divinit, mentre secondo Schiaparelli i nomina sacra
entrano direttamente in uso come abbreviazioni sacrali.
La contrazione segnata:
dalla notula `
dalla lettera soprascritta
dal punto e virgola
dalla linea obliqua
dal segno
per
Il troncamento segnato:
46
dal punto
dalla notula
dalla lettera soprascritta (che deriva dalle notae iuris)
dallapostrofo (dalle notae iuris; diffuso nelle scritture insulari)
dal punto e virgola
dalla linea obliqua dopo consonante