Ferdinando Carulli Short Bio

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Ferdinando Carulli Short Bio

Cominci studiando il violoncello presso un sacerdote, poi, quasi da autodidatta, si dedic alla chitarra
classica. Fu uno dei migliori concertisti dell'inizio Ottocento a Parigi (dove si trasfer, in seguito ad una
fortunata serie di concerti, nell'aprile 1808, dopo un periodo a Livorno dove nel 1801 gli nacque il figlio
Gustavo). questo il periodo della sua grande produzione, che comprende soli, duetti, trii, quartetti,
concerti, fantasie, arie con variazioni, ecc. Il suo catalogo annovera 366[1] numeri d'opus, oltre a decine di
brani senza numero. Carulli scrisse anche un metodo, che venne pubblicato in pochi anni da quattro case
editrici diverse.

Negli ultimi anni della sua vita la sua fama fu offuscata dal cambio del gusto musicale e dall'apparizione di
nuovi giovani artisti, la cui tecnica pi moderna consentiva l'apertura di altri orizzonti musicali. Da quel
momento si dedic quasi esclusivamente all'attivit didattica. Fra i suoi allievi ricordiamo suo figlio Gustavo
il quale, dopo aver tentato la carriera di operista, divenne stimato insegnante di canto; notabile anche la
"conversione" alla chitarra di un Filippo Gragnani compositore oramai trentenne per merito di Carulli.
Segno della stima di cui godeva la dedica di composizioni da parte sia dello stesso Gragnani (con tre
Duetti per due chitarre), sia Luigi Legnani, con il Grande Capriccio op.34, Giuseppe Pasini con tre Sonate
(pubblicate da Ricordi nel dicembre 1817), Zani de Ferranti con i 44 Capricci op.50.

La sua musica legata ai modelli ispirati alla scuola napoletana (cfr. le ouvertures) e all'impianto strutturale
derivato dalla musica galante[2] e rimane sostanzialmente estranea al concetto di sviluppo e di
elaborazione motivica. La sua produzione caratterizzata da composizioni di grande interesse insieme ad
altre di genere pi consumistico, ma non perde mai di nitore e pulizia formale. Scrisse per tutti i generi con
chitarra, sia per chitarra solista (Sonate op. 5, 21; Grand Sonata op.16; Solo op.20 e op.76), sia per varie
formazioni cameristiche (Tri op.9, 12 e tre ouvertures da Rossini per flauto, violino e chitarra; Serenate per
flauto e chitarra; Grande Sonata op. 25 per due chitarre; numerosi duetti con pianoforte) e anche per
chitarra e orchestra (Concerto op. 8, 140 e il doppio concerto col flauto).

La maggiore popolarit, tuttavia, gli deriv dal Metodo op. 27, un testo didattico moderno e di eccezionale
completezza per l'epoca e concluso da 24 pregevoli duetti. Il Metodo fu integrato in seguito da diversi
supplementi. Alcuni anni dopo, il Carulli volle aggiornare la sua didattica, pubblicando un nuovo Metodo
op. 241; il secondo Metodo risulta effettivamente pi razionale e raggiunge un livello tecnico pi avanzato
del primo, ma curiosamente il testo di riferimento, tuttora in uso, rimase lo storico Metodo op. 27.