Lollino Parise Sigea
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Società Italiana
di Geologia
Ambientale
www.amref.it
www.puglia.sigeaweb.it
Geologia dell’Ambiente
Periodico trimestrale della SIGEA
Società Italiana di Geologia Ambientale
Associazione di protezione ambientale a carattere
Sommario
nazionale riconosciuta dal Ministero dell’ambiente,
della tutela del territorio e del mare,
con D.M. 24 maggio 2007, G.U. n. 127 del 4.6.2007
Presentazione
Supplemento al n. 2/2014 ANTONELLO FIORE, RAFFAELE LOPEZ, SALVATORE VALLETTA 6
Anno XXII - aprile-giugno 2014
Atti del Workshop
Iscritto al Registro Nazionale della Stampa n. 06352 Le coste pugliesi: tra prospettive di sviluppo ed esigenze di tutela
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 229
del 31 maggio 1994
Nuovi scenari e nuove opportunità per una gestione
integrata della costa. Possibili sinergie fra il PPTR
Comitato scientifico
e il PRC
Mario Bentivenga, Aldino Bondesan, FRANCESCO SELICATO, SERGIO SELICATO 10
Giancarlo Bortolami, Felice Di Gregorio,
Giuseppe Gisotti, Giancarlo Guado,
Gioacchino Lena, Giacomo Prosser, La rete di monitoraggio meteomarina
Giuseppe Spilotro della Regione Puglia
Consiglio Direttivo nazionale 2013-2016 MARIA FRANCESCA BRUNO, ANTONIO FELICE PETRILLO 14
Fatima Alagna, Federico Boccalaro (Segretario),
Antonello Fiore (Tesoriere), Daria Duranti,
Fabio Garbin, Sandro Gennaro, Francesco Geremia,
Il contributo dell’idraulica alla salvaguardia
Giuseppe Gisotti (Presidente), Fabrizio Ioiò, dell’ambiente marino
Gioacchino Lena, Vincent Ottaviani, Debora Perazzoli, MICHELE MOSSA 18
Angelo Sanzò, Andrea Vitturi (Vicepresidente),
Francesco Zarlenga
La subsidenza delle piane costiere pugliesi
Comitato di redazione
Federico Boccalaro, Giorgio Cardinali, MASSIMO CALDARA, DOMENICO CAPOLONGO,
Giovanni Conte, Gioacchino Lena, MARIANNA TRIGGIANI, ALBERTO REFICE 30
Paola Mauri, Maurizio Scardella
Volume a cura di
Antonello Fiore, Raffaele Lopez & Salvatore Valletta
P t i i i hi ti
Patrocinirichiesti:
conilsostegno: CittàdiLecce
ProvinciadiLecce
UniversitàdegliStudidiBari“AldoMoro”
PolitecnicodiBari
UniversitàdelSalento
RegionePuglia
IRPIͲCNR
AutoritàdiBacinodellaPuglia
ARPAPuglia
OrdinedeiGeologidellaPuglia
Atti del Convegno
L'attività estrattiva: tra sviluppo
economico e tutela del territorio
Lecce, 30 aprile 2013
PIERNICOLA LOLLINO
74
La valutazione della stabilità CNR – IRPI, Bari
E-mail: [email protected]
avanzati di calcolo
ABSTRACT ta a due tipologie di fattori: da un lato, la zione di procedure di calcolo numerico, oggi-
La presenza di cavità sotterranee è di perdita della memoria storica riguardante giorno disponibili commercialmente.
frequente all’origine di fenomeni di sprofon- l’esistenza delle stesse cavità nei processi Come dianzi anticipato, l’instabilità del-
damento, derivanti dalla propagazione verso di sviluppo urbanistico ed infrastrutturale e, le cavità è frequentemente associata alla
l’alto di instabilità prodottesi all’interno degli dall’altro, le modifiche nel corso del tempo dei diffusione di processi di degradazione delle
ambienti ipogei. Nel caso di cavità di origine fattori che controllano la stabilità delle cavità proprietà meccaniche della roccia che cir-
antropica, e specificamente di cave sotterra- stesse, che possono estendersi per interval- conda le cavità a seguito di processi di na-
nee (che presentano in genere notevole svi- li di breve o lungo periodo. Nel primo caso, tura ambientale,quali ad esempio i processi
luppo e complesse geometrie degli ambienti), infatti, le variazioni di uso del territorio pos- di alterazione da agenti climatici o chimici
la conoscenza della presenza dei sistemi ca- sono comportare variazioni di carico agenti (weathering). Pertanto, la stabilità di tali ca-
veali sotterranei e dell’interazione tra questi e sull’ammasso sovrastante le cavità, mentre vità spesso dipende in maniera significativa
il sovrastante ambiente antropizzato, nonché nel secondo si tratta soprattutto di variazioni dal grado di avanzamento nella diffusione
lo stato attuale delle proprietà fisico-mecca- delle condizioni al contorno delle cavità dovu- dei suddetti processi attivi all’interno delle
niche dei materiali, risultano imprescindibili te ad agenti ambientali, le quali comportano cavità,che sono processi dipendenti dal tem-
ai fini della valutazione della suscettibilità a riduzioni anche significative della capacità di po (PARISE, 2008). In particolare, l’infiltrazione
sprofondamenti. Per poter eseguire analisi resistenza dello stesso ammasso. Diversi casi di acqua piovana dalla superficie topografica
numeriche di stabilità in tali contesti, è quindi di studio recenti riguardanti collassi di cavi- o le perdite dalle reti acquedottistiche sovra-
fondamentale disporre di accurati rilievi to- tà sotterranee sono stati proposti nella let- stanti le cavità stesse, l’aumento dell’umi-
pografici delle gallerie sotterranee, di dati su teratura scientifica internazionale, come ad dità relativa all’interno degli ambienti delle
eventi di instabilità occorsi o in atto, e sui esempio quelli che hanno interessato le cavi- cavità, così come l’imbibizione della roccia
caratteri geotecnici dei materiali interessati. tà in calcarenite dell’Italia Meridionale (PARISE per allagamento delle stesse nei casi più
Il presente contributo descrive brevemen- &LOLLINO, 2011; BONAMINI et al., 2013), le cavità estremi, determinano un aumento nel tempo
te i principali approcci, da quelli semplificati delle miniere di metalli in Canada (BETOURNAY, del grado di saturazione della roccia. Que-
ai metodi di calcolo più avanzato, utili alla 2009), le caverne in argilliti a Longyou in Cina sti fenomeni, insieme ai processi ciclici di
valutazione della stabilità di cave sotterra- (LI et al., 2009;YANG et al., 2011), le miniere in imbibizione-essiccamento (wetting-drying),
nee, e illustra brevemente alcune esperienze calcare nei Paesi Bassi (VAN DEN EECKHAUT et sono all’origine della degradazione meccani-
condotte su cave ipogee in diversi contesti al., 2007), per citarne solo alcuni. ca della roccia stessa, che può condurre fino
dell’Italia meridionale, mediante l’applica- Il problema della stabilità delle cavità al collasso della cavità ed alla formazione
zione di codici di calcolo agli elementi finiti, sotterranee è di frequente affrontato mediante di uno sprofondamento(sinkhole, Fig. 1). Ciò
sia in 2D che in 3D.
1. INTRODUZIONE
La valutazione del rischio associato alla
stabilità di cavità sotterranee richiede neces-
sariamente sforzi mirati ad offrire tecniche
e strumenti di supporto alla pianificazione
territoriale in aree urbane ed extraurbane in- Figura 1 – Fasi dei processi di weathering (1) ed innesco dello sprofondamento (2); a) porzione di ammasso schematica
teressate da infrastrutture o attività antropi- interessata dai processi di weathering; b) innesco del crollo
ca. Spesso, infatti, aree periferiche dei centri
urbani o infrastrutture di collegamento extra- l’applicazione di approcci semplificati di tipo è particolarmente vero per rocce altamente
urbano sono ubicate al di sopra di cavità sot- fenomenologico o analitico, che richiedono forti sensibili all’interazione con l’acqua, come ad
terranee di origine antropica, in prevalenza ipotesi a riguardo del meccanismo di rottura esempio le rocce evaporitiche o le rocce poro-
generate dallo scavo di materiali utilizzati per della cavità e sono generalmente inadatti a se tenere, che risultano interessate da veri e
le attività costruttive o industriali, o di origine considerare tutti i principali fattori che gover- propri processi di perdita della cementazione
naturale, come ad esempio le cavità carsiche; nano un simile problema al finito. Infatti, la (NOVA et al., 2003; ANDRIANI & WALSH, 2006; CA-
il rischio associato all’interazione tra cavità soluzione di tale problema dovrebbe richiedere, STELLANZA et al., 2008). Pertanto, occorre tenere
ed ambiente antropizzato sovrastante risul- oltre alle analisi di carattere geologico-struttu- presente adeguatamente questi aspetti nella
ta di frequente sottostimato nelle attività di rale, anche l’uso di metodologie di valutazione scelta dei parametri meccanici utili nelle valu-
gestione e pianificazione del territorio (PARISE, della pericolosità che siano basate su indagini tazioni sulla stabilità delle cavità o nelle ana-
2012). Tale sottostima è in generale correla- di laboratorio e di sito unitamente all’applica- lisi sulla loro possibile evoluzione nel tempo.
Figura 2 – Abaco di POTVIN & MILNE (1992) per la valutazione della stabilità della volta Figura 3 – Parametri geometrici utilizzati nel modello a trave di OBERT& DUVALL (1967) e
di una cavità progressione della rottura verso l’alto
a) b)
Figura 9 – Risulta-
ti modello FEM di
Cutrofiano: a) aree
con diverso grado
di degradazione
delle proprietà
meccaniche; b)
deformazioni di
taglio nell’ipotesi
di riduzione delle
proprietà lungo le
pareti laterali; c)
deformazioni di
taglio nell’ipotesi
di riduzione delle
proprietà lungo la
volta; d) isolinee
degli spostamenti
verticali nell’ipo-
tesi di riduzione
c) d) delle proprietà
lungo la volta.
a) b)
Figura 10 – Risultati modello FEM di Cutrofiano: a) zone plastiche calcolate nell’ipotesi diaumento delle dimensioni della cavità; b)isolinee degli spostamenti verticali nell’ipotesi di
aumento delle dimensioni della cavità
formazione di una cupola lungo la volta. risultati concentrati solo in un piccola zona 3.2 MODELLO 3-D AGLI ELEMENTI FINITI (CAVE
Quindi, sono state condotte analisi per la centrale al di sopra della volta della galleria. SOTTERRANEE A MARSALA).
simulazione degli effetti dell’incremento, sia L’assottigliamento dello spessore del mazzaro Il territorio di Marsala (provincia di Trapa-
in altezza che in larghezza, delle dimensioni a valori pari a s = 0.5 m comporta invece la for- ni, Sicilia; Fig. 7) è caratterizzato da numerose
delle cavità, come conseguenza dei processi di mazione di un meccanismo di collasso genera- cave abbandonate, utilizzate in passato per
collasso locale fin qui descritti e dunque per la le che richiama i fenomeni di sprofondamento l’estrazione della locale roccia calcarenitica,
verifica delle condizioni di innesco di processi osservati in superficie al di sopra delle cave. ubicate a profondità variabili da pochi metri
di collasso generale (sinkholes). La cavità è Infatti, in queste ipotesi le analisi mostrano a circa 15 m dal p.c., su livello singolo o su
stata allargata fino ad una dimensione pari zone plastiche che si estendono fino al piano due livelli, e scavate con la tecnica di camere
a B = 8 m, valore massimo riscontrato per le campagna, dove peraltro si allargano in ma- e pilastri. A partire dagli anni‘60 le cave sot-
Figura 11 – Risultati modello FEM a due cavità di Cutrofiano: a) isolinee degli spostamenti verticali; b) isolinee delle deformazioni deviatoriche
Figura 13 – Modello PLAXIS-3D di Marsala. Solidi in vista prospettica (a) ed in vista laterale (b).
Figura 14 – Risultati modello FEM-3D di Marsala: Analisi 2 - isolinee delle deformazioni Figura 15 – Risultati modello FEM-3D di Marsala: Analisi 2 - isolinee delle deformazioni
deviatoriche a livello della cava deviatoriche a livello di un piano orizzontale al di sopra della cava
è ipotizzato un inviluppo di resistenza lineare caratteristiche di resistenza della roccia fino lità, indicano un meccanismo di collasso che
equivalente all’inviluppo di Hoek-Brown defini- al raggiungimento del collasso. ben si accorda con la geometria dell’ammasso
to da c = 75 kPa e = 35° (Analisi 3, Tab. 2). Con riferimento all’analisi 1 (calcarenite successiva allo sprofondamento, così come
Un valore del coefficiente di spinta a riposo pari
con basso grado di saturazione), a seguito ricostruito sulla base dei rilievi topografici in
a K0 = 1 è stato scelto per l’assegnazione dellodell’analisi plastica, i risultati indicano condi- sito (Fig. 7). Infine, l’analisi 3 (calcarenite con
stato tensionale iniziale dell’ammasso. La zioni di stabilità del modello. Tuttavia, l’analisi grado di saturazione S = 1; GSI = 80) conduce
procedura di calcolo adottata per le tre diverseindica limitate zone di deformazioni deviatori- ad un valore del coefficiente di stabilità pari a
analisi prima descritte ha previsto una fase che plastiche nei pilastri che delimitano le ca- F = 1.3. Il meccanismo di rottura associato è
di generazione dello stato tensionale iniziale mere di coltivazione. L’analisi di tipo strength- rappresentato in Fig. 16 in termini di isolinee
ed una fase di simulazione dello scavo delle reduction ha indicato in questo caso un valore degli spostamenti verticali cumulati in una se-
camere di coltivazione fino al raggiungimento del coefficiente di stabilità dell’ammasso pari zione verticale del modello ed in Fig. 17 come
dell’attuale configurazione geometrica, con a F = 1.8. L’analisi 2 (calcarenite con grado di vista laterale dei vettori di spostamento cal-
riferimento alla quale è stata condotta l’a- saturazione S = 1) mostra livelli di deforma- colati. Le analisi svolte suggeriscono, dunque,
nalisi tenso-deformativa. Successivamente, zione deviatorica plastica molto più accentuati che le condizioni che possono aver condotto
nell’ipotesi di convergenza numerica (condi- nelle aree dei pilastri divisori molto più accen- al collasso da sprofondamento nell’area di
zioni di stabilità del modello), ai fini del cal-tuati rispetto al caso precedente, che indicano Marsala siano da ricercarsi presumibilmente
colo del coefficiente di stabilità è stata svoltacondizioni critiche degli stessi pilastri (Fig. 14). nella concomitanza di processi di saturazione
un’analisi di tipo strength reduction (MATSUI & Inoltre, in Fig. 15 sono mostrate le isolinee delle della calcarenite per imbibizione e di stati di
SAN, 1992), che comporta una riduzione delle deformazioni di taglio incrementali calcolate fessurazione presenti nell’area in esame, che
lungo una sezione orizzontale dell’ammasso al nello specifico sono stati considerati mediante
Tabella 2 – Parametri modello FEM di Cutrofiano
di sopra del sistema di cavità, le quali indica- riduzione della resistenza disponibile di un am-
Calcarenite Calcarenite Calcarenite
asciutta imbibita asciutta no un’area a forma sub-circolare di concen- masso continuo equivalente rispetto all’am-
(GSI = 95) (GSI = 95) (GSI = 80) trazione delle deformazioni immediatamente masso reale. Tuttavia, il conseguimento di va-
(kg/m3) 15 15.5 15.5 al di sopra dell’area dove le cavità sono più lori del coefficiente di stabilità ancora maggiori
E’50 (MPa) 600 300 300 superficiali, che è coerente con l’area effetti- dell’unità nel caso dell’analisi con condizioni di
vamente interessata dallo sprofondamento saturazione e resistenza globale di ammasso
’ 0.3 0.3 0.3
qui in esame. In queste ipotesi, l’analisi di ridotta per considerare l’effetto delle discon-
c’ (kPa) 165 110 75
riduzione della resistenza indica un valore del tinuità (Analisi 3) suggerisce che il collasso
’ (°) 35 35 35 coefficiente di stabilità dell’ammasso roccioso occorso può essere spiegato esaustivamente
t (kPa) 200 130 130 pari a F = 1.6. I risultati ottenuti nell’analisi 2, nell’ipotesi di un maggiore controllo strutturale
c (kPa) 2000 1300 1300 sebbene configurino una condizione di stabi- del meccanismo dovuto alla presenza di speci-
fiche discontinuità lungo cui si è sviluppata la
Figura 16 – Risultati mo-
dello FEM-3D di Marsala: rottura dell’intero ammasso roccioso.
Analisi 3 - isolinee degli
spostamenti verticali lungo
un piano di sezione verticale 4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Il presente contributo ha inteso offrire
Figura 17 – Risultati model- alcuni caratteri peculiari dei metodi oggi
lo FEM-3D di Marsala: Anali- attualmente disponibili per lo studio delle
si 3 – vettori di spostamento
al termine dell’analisi di ri- condizioni di stabilità di cavità sotterranee.
duzione di resistenza (vista I metodi descritti sono espressamente rivolti
laterale)
Cosa fa SIGEA
• favorisce il progresso, la valorizzazione e la diffusione della Geologia Ambientale, mediante gli “eventi”
sotto riportati, la rivista trimestrale “Geologia dell’Ambiente” e il sito web;
• promuove il coordinamento e la collaborazione interdisciplinare nelle attività conoscitive ed applicative
rivolte alla conoscenza e tutela ambientale; per questo scopo ha costituito le Aree tematiche: “Patrimonio
Geologico”, “Dissesto Idrogeologico”, “Gestione delle Coste”, “Idrogeologia” (con riferimento anche alle tema-
tiche Bonifica siti inquinati e Geotermia), “Infrastrutture e Territorio”;
• opera sull’intero territorio nazionale nei settori dell’educazione e divulgazione, della formazione professio-
nale, della ricerca applicata, della protezione civile e in altri settori correlati con le suddette finalità, attivan-
dosi anche mediante le sue Sezioni regionali;
• organizza corsi, convegni, escursioni di studio, interventi sui mezzi di comunicazione di massa;
• svolge attività di divulgazione scientifica in vari campi d’interesse della Geologia Ambientale, fra cui la
conservazione del Patrimonio Geologico: ad esempio, in collaborazione con ProGEO (European Association for
Conservation of Geological Heritage), ha organizzato il 2° Symposium internazionale sui geotopi tenutosi a
Roma nel maggio 1996 e il 7° Symposium sullo stesso argomento a Bari nel settembre 2012; inoltre è attiva
per svolgere studi, censimenti e valorizzazione dei geositi e per creare collaborazioni con altre realtà europee
afferenti a ProGEO;
• svolge attività di formazione: organizza corsi e convegni di aggiornamento professionale o di divulgazione
su tematiche ambientali, quali previsione, prevenzione e riduzione dei rischi geologici, gestione dei rifiuti,
bonifica siti contaminati, studi d’impatto ambientale, tutela delle risorse geologiche e del patrimonio geolo-
gico, geologia urbana, pianificazione territoriale, pianificazione del paesaggio, contratti di fiume ecc.; inoltre
rende disponibili per i soci le pubblicazioni degli Atti dei convegni SIGEA;
• informa attraverso il periodico trimestrale “Geologia dell’Ambiente”, che approfondisce e diffonde argo-
menti di carattere tecnico-scientifico su tematiche geoambientali di rilevanza nazionale e internazionale; la
rivista è distribuita in abbonamento postale ai soci e a Enti pubblici e privati;
• interviene sui mezzi di comunicazione di massa, attraverso propri comunicati stampa, sui problemi attuali
che coinvolgono l’ambiente geologico;
• collabora con gli Ordini professionali, con il mondo universitario e con altre Associazioni per lo svilup-
po delle citate attività, in particolare nella educazione, informazione e formazione ambientale: con CATAP
(Coordinamento delle Associazioni Tecnico-scientifiche per l’Ambiente e il Paesaggio) cui SIGEA aderisce,
Associazione Idrotecnica Italiana, Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali, Alta Scuola (Scuola di
alta specializzazione e centro studi per la manutenzione e conservazione dei centri storici in territori instabili),
Italia Nostra, Legambiente, WWF, ProGEO ecc.