Il mito racconta della nascita di Eros, figlio di Pòros e Penìa. Pòros era un dio abile e astuto mentre Penìa era povera. Eros assomigliava ad entrambi i genitori, era povero ma anche coraggioso e amava la bellezza come Afrodite di cui divenne servitore.
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Il mito racconta della nascita di Eros, figlio di Pòros e Penìa. Pòros era un dio abile e astuto mentre Penìa era povera. Eros assomigliava ad entrambi i genitori, era povero ma anche coraggioso e amava la bellezza come Afrodite di cui divenne servitore.
Il mito racconta della nascita di Eros, figlio di Pòros e Penìa. Pòros era un dio abile e astuto mentre Penìa era povera. Eros assomigliava ad entrambi i genitori, era povero ma anche coraggioso e amava la bellezza come Afrodite di cui divenne servitore.
Il mito racconta della nascita di Eros, figlio di Pòros e Penìa. Pòros era un dio abile e astuto mentre Penìa era povera. Eros assomigliava ad entrambi i genitori, era povero ma anche coraggioso e amava la bellezza come Afrodite di cui divenne servitore.
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IL MITO DI EROS
È una lunga storia. Adesso te la racconto. Il giorno in cui nacque Afrodite…
(Platone, Simposio, 203 a)
Quando nacque Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, le divinità
dell’Olimpo organizzarono una grande festa in suo onore. Tra gli invitati c’era anche Pòros, un dio scaltro ed abile, che sapeva trovare la soluzione giusta ad ogni problema. Una volta terminato il banchetto arrivò una donna per mendicare. Si chiamava Penìa ed era molto povera. Pòros, avendo bevuto troppo nettare, la bevanda inebriante cara agli dei, si addormentò nel giardino di Zeus. Penìa, misera e senza risorse, sentiva la mancanza di tutto ciò che aveva Pòros: ricchezza, capacità d’inventare espedienti, astuzia, bellezza. Quindi pensò di avere un figlio da lui. In questo modo nacque Eros, che in lingua greca significa Amore. Eros assomigliava sia al padre che alla madre. Come sua madre, era povero, non aveva una casa, camminava sempre scalzo ed era tutt’altro che bello e delicato. Dal padre, invece, aveva ereditato l’ingegno, il coraggio, l’audacia, l’abilità nel cacciare e la passione per ciò che è bello e buono. Eros, da grande, essendo stato concepito nel giorno della nascita di Afrodite, ne divenne il fedele servitore, sempre alla ricerca della bellezza e della sapienza. Egli, proprio perché a metà fra l’astuzia del padre e la povertà della madre, desiderava ciò che non aveva e sapeva trovare la strada per arrivare dove voleva. Per questa ragione è paragonato al filosofo che, cosciente di non sapere, usa la ragione per conquistare ciò che desidera: la bellezza, la conoscenza, il bene. È come sospeso tra l’ignoranza e la sapienza. Il filosofo è colui che prova meraviglia davanti alla bellezza delle cose e si pone mille domande su di esse, desideroso di conoscerle, riuscendo a distinguere il vero dal falso.
Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false:
1. Pòros e Penìa si sono incontrati durante un banchetto in onore della dea
Afrodite. 2. Afrodite è la dea della bellezza e dell’amore. 3. Il filosofo è ignorante e non ama la conoscenza. 4. Eros va sempre alla ricerca di ciò che gli manca. 5. Colui che è ignorante desidera essere sapiente.