Block Chords

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BLOCK

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CHORDS
Affrontiamo in questo capitolo un argomento che si discosta
leggermente dal percorso fin qui seguito. I block chords sono una
tecnica di armonizzazione della melodia e rispondono quindi ad
una necessità di sviluppo melodico a più parti. Nascono infatti
dall'esigenza di armonizzare una linea melodica per una sezione di
4 o 5 fiati nella jazz orchestra.

L'uso dei block chords è stato trasportato sul pianoforte da pianisti


come Milt Buckner e George Shearing ma anche alcuni grandi
pianisti moderni lo adottano nell'improvvisazione.

ANALISI MELODICA
Il punto di partenza per l'armonizzazione con i block chords è
l'analisi della melodia. Ogni nota viene armonizzata in base al
rapporto con l'accordo che la sostiene. Prendiamo come esempio
una semplice melodia (esempio 8.1).

8.1

100 Capitolo 8
Le note sono catalogate come

Chord Note (1 3 5 7) | Nota dell'accordo


Tension (9 11 13) T
Scalewise approach S Nota di passaggio diatonica (cioè della scala)
Chromatic approach C Nota di passaggio cromatica
Delayed Resolution DR Nota cambiata
Double chromatic DC Doppio approccio cromatico

ARMONIZZAZIONE
Ogni categoria viene armonizzata in modo diverso secondo questi
criteri:

Le Chord Note sono armonizzate con l'accordo relativo (esempio


8.2).

8.2

Le Tension sono armonizzate con l'accordo relativo, ma togliendo


la nota dell'accordo più vicina alla tension (esempio 8.3)

8.3

Le Scalewise Approach si possono armonizzare in due modi:

1) Con un accordo diminuito (esempio 8.4).

2) Con un accordo diatonico parallelo costruito sul modo dell'ac-


cordo base (esempio 8.5). Nel 99% dei casi l'accordo diatonico è
quello che si trova un tono sopra rispetto all'accordo base.

Block Chords 101


8.4

8.5

Le Chromatic Approach sono armonizzate con un accordo


cromatico, mezzo tono sopra o sotto l'accordo seguente (esempio
8.6).

8.6

Le Delayed Resolution sono armonizzate considerando le due


approach notes separatamente e armonizzandole di conseguenza
come Scalewise o Chromatic (esempio 8.7).

8.7

Le Double Chromatic sono armonizzate con due accordi cromatici


successivi (esempio 8.8).

102 Capitolo 8
8.8

Si deve anche tenere conto delle anticipazioni armoniche. Talvolta


l'armonia non cambia esattamente in battere ma l'accordo è antici-
pato di un ottavo o di un sedicesimo. E' il caso della battuta 2 del
nostro esempio di melodia (esempio 8.1) dove l'ultima nota fa
appartiene già all'accordo di sib. Ovviamente in questi casi la nota
va armonizzata con l'accordo anticipato.

Nell'esempio 8.9 vediamo l'armonizzazione completa

8.9

Analizzando l'armonizzazione a block chords dell'esempio 8.9


possiamo verificare le regole ed i criteri che hanno portato alla
scelta degli accordi.

Block Chords 103


Una prima scelta riguarda l'armonizzazione delle note di passag-
gio diatoniche (Scalewise Approach). Tra le due possibilità indi-
cate, accordo diminuito o diatonico parallelo, la prima produce una
sonorità meno aggressiva e più tradizionale (è infatti un voicing
tipico del periodo swing) mentre la seconda ha un carattere più
moderno e perciò è stata qui adottata nella maggior parte dei casi.

E'interessante notare che l'accordo diminuito di passaggio, che si


trova principalmente sul II e sul IV grado del modo dell'accordo,
genera un'alternanza tonica/dominante. Il voicing diminuito infat-
ti può essere anche interpretato come un accordo di 7b9 (esempio
8.10).

8.10

Alle regole e indicazioni di base possiamo così aggiungere alcuni


criteri più specifici:

1) RICERCARE UNA CERTA OMOGENEITÀ DI STILE

cioè non mescolare senza ragione voicing di tipo differente (accor-


di con o senza tension, diminuiti o diatonici, etc.).

2) EVITARE LE NOTE RIBATTUTE

Questa è una indicazione che ha più senso se i block chords sono


suonati da una sezione di fiati, permettendo così ad ogni strumento
di avere una melodia il più possibile simile alla lead. Anche sul
pianoforte, comunque, le note ribattute rendono meno interessante
l'armonizzazione. La necessità di evitarle giustifica talvolta qual-
che scelta di voicing. Nel nostro esempio l'accordo diminuito nella
2a battuta serve ad evitare il fa ribattuto generato dall'accordo
diatonico (confronta l'esempio 8.5) e il primo accordo di Mib7 è
armonizzato senza la nona per evitare un altro fa ribattuto dall'ac-
cordo di passaggio seguente.

104 Capitolo 8
3) EVITARE DI PORRE NOTE A DISTANZA DI SEM ITONO DALLA MELODIA

L'effetto è molto duro e disturba la melodia anche se il fenomeno


è molto più accentuato in una sezione di fiati rispetto al pianoforte
che normalmente addolcisce le dissonanze. Il problema nasce
soprattutto dovendo armonizzare la fondamentale di un accordo
Maj7. Il voicing classico è quello con la sesta (esempio 8.11a);
volendo adottare un voicing più moderno non è possibile sostituire
la sesta con la settima maggiore (esempio 8.11b) a causa del
semitono; la soluzione adottata è quella dell'esempio 8.11c. Nel
nostro esempio la troviamo sul sib della 3a battuta.

8.11

RADDOPPI E DROP
Oltre al formato standard illustrato nel paragrafo precedente i
block chords possono essere realizzati anche in altri modi:

5 voci con raddoppio la melodia è raddoppiata all'ottava inferiore.


Particolarmente efficace sul pianoforte (esempio 8.12).

8.12

Block Chords 105


4 o 5 voci in drop 2 (esempio 8.13) o in drop 2 4 (esempio 8.14).

8.13

8.14

106 Capitolo 8
In tutti questi casi non cambia la composizione degli accordi. Le
voci vengono semplicemente raddoppiate (la melodia) o traspor-
tate un'ottava sotto per il drop. Le parti reali rimangono sempre 4.
Un'armonizzazione a 5 parti reali si ottiene invece con i cluster
voicing.

CLUSTER V OICING

8.15

Questi accordi sono la forma più complessa di voicing per i block


chords. Comprendono infatti 5 voci nello spazio di un ottava con
un effetto molto dissonante. E'necessario fare parecchia attenzione
nel distribuire gli intervalli di seconda maggiore o minore tra le
parti. Nell'esempio 8.15 troviamo il nostro solito esempio realiz-
zato con i cluster voicing.

E' evidente che per raggiungere le 5 voci è necessario aggiungere


all'accordo delle tension: nona, undicesima o tredicesima. Nel
caso che la tension possibile disturbi la melodia la nota aggiunta
può essere anche la fondamentale. Per ogni nota della melodia da
armonizzare vi sono diverse soluzioni tra cui scegliere. Anche qui
il criterio guida sarà quello della maggiore coerenza possibile tra
i vari accordi.

Anche i cluster voicing possono essere trattati nelle forme già


viste: raddoppio della melodia all'ottava inferiore (l'accordo di-
venta a 6 voci), drop 2 e 2 4. Questi voicing sono comunque molto
meno pianistici di quelli a 4 voci per la loro oggettiva difficolta di
esecuzione e restano praticamente limitati all'ambito orchestrale.

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E SERCIZIO 16
1) Completa l'armonizzazione della melodia dell'esempio 8.9 nelle forme
degli esempi da 8/12 a 8/15 (5 voci con raddoppio, 4 e 5 voci in drop 2, 4
e 5 voci in drop 2 4, cluster).
2) Armonizza con block chords in tutte le forme possibili la seguente
melodia

3) Armonizza con block chords le melodie di alcuni brani a tua scelta.

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