Atena
Atena
Atena
2020/2021 1/1/2021
ATENA
Chi era
Atena era la dea greca della sapienza, dell’artigianato, dell’invenzione tecnologica, dell’astuzia, della
furbizia, delle arti e della guerra. Era una dea guerriera e vergine, e aveva varie funzioni: difendere e
consigliare gli eroi, istruire le donne, orientare i giudici dei tribunali, ispirare gli artigiani e proteggere i
fanciulli.
La dea viene rappresentata sempre vestita con peplo e spesso armata, attorniata dai suoi simboli sacri: la
civetta, l'elmo, la lancia, lo scudo e l'Egida, ossia un mantello indistruttibile realizzato con la pelle della
capra Amaltea. Il suo albero sacro era l'ulivo, da lei creato come dono agli ateniesi, per divenire la loro
divinità protettrice. La sua statua era considerata simbolo dell'inespugnabilità della città; e la statua ad
Atene ogni anno riceveva, durante le feste Panatenaiche, una nuova veste ricamata dalle fanciulle ateniesi.
Tra gli dei dell’Olimpo Atena viene ritratta come la figlia prediletta di Zeus, nata già adulta e armata.
I suoi epiteti
Atena glaucopide, ovvero dallo sguardo scintillante.
Atena Tritogenia, che significa nata da Tritone.
Atena Pallade, attribuitole dopo aver ucciso per sbaglio un suo compagno di giochi di nome Pallade.
Atena Ergane, industriosa.
Atena Parthenos, vergine.
Atena Promachos, prima in battaglia.
Atena Polias, ovvero Atena della città, come protettrice di Atene ma anche di altre città.
Atena Areia, per il suo ruolo di giudice al processo di Oreste (che viene assolto) per l'assassinio della
madre Clitennestra nonché per l'istituzione del tribunale per giudicare il comportamento degli
uomini.
Atena Itonia, in onore di Atena ad Itonia si celebravano le Pambeozie (grandi feste).
Atena Atritonia, dal verbo greco tryo, "logorare", "distruggere", più alfa privativo e quindi
"l'instancabile”.
Atena Alea, protettrice dei mulini e del grano.
Atena Agoraia, nome che gli Spartani davano ad Atena, nella funzione di ispiratrice degli oratori
durante le assemblee popolari, che si tenevano nelle piazze (agorà), dove i giudici amministravano i
pubblici diritti.
Fonti
Wikipedia
Sullacrestadell’onda.it
Ilcrepuscolo.altervista.org