II Quaderno Di Anatomia Chirurgica Toracica - Il Carcinoma Del Polmone - Giuliano Urciuoli
II Quaderno Di Anatomia Chirurgica Toracica - Il Carcinoma Del Polmone - Giuliano Urciuoli
II Quaderno Di Anatomia Chirurgica Toracica - Il Carcinoma Del Polmone - Giuliano Urciuoli
TORACICA
IL CARCINOMA DEL POLMONE
Giuliano Urciuoli
PER I PAZIENTI
Nella foto di copertina a sinistra Giuliano Urciuoli, a destra Antonello Casaletto ed al centro Gerardo
Guarino.
A Maria, paziente e straordinaria compagna di vita,
ai miei figli Antonella e Vittorio.
II QUADERNO DI ANATOMIA CHIRURGICA
TORACICA
IL CARCINOMA DEL POLMONE
Giuliano Urciuoli
Prefazione
Mario Massimo
3
Giuliano Urciuoli
U.O.D. Chirurgia Toracica
Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo - Potenza
Nessuna parte del testo può essere riprodotta in alcuna forma di stampa e/o con mezzi digitali e/o
elettronici senza il consenso scritto dell’Autore.
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Prefazione
Mario Massimo
5
Nota dell’Autore
In occasione del IV Convegno di Chirurgia Toracica Oncologica con diretta dalla sala operatoria
e dalle sale endoscopiche, organizzato dalla nostra U.O. nel mese di giugno 2010, ho pensato di
presentare un II Quaderno monotematico sul carcinoma del polmone.
Nel testo ho raccolto, con lo stesso criterio espositivo del precedente Quaderno di Anatomia
Chirurgica Toracica, inserendo molte foto intraoperatorie e considerazioni derivanti da una
esperienza di più di dieci anni di attività, un insieme di casi clinici di tumori del polmone da noi
trattati.
L’intento è quello di sensibilizzare il lettore sul grosso problema rappresentato da questa temibile
patologia, offrendo il testo a tutti i partecipanti del Convegno.
Sicuramente i tumori costituiscono i big killers nell’ambito delle neoplasie e di conseguenza
impegnano la classe medica ed in particolare noi chirurghi, sia per l’elevata incidenza che per la
complessità della diagnosi e della terapia.
Nel testo vengono sottolineati i dati epidemiologici, i concetti di profilassi primaria, secondaria e
terziaria, l’importanza di uno screening. Vengono indicate le indagini più importanti per la diagnosi
differenziale che insieme alla diagnosi istologica, permettono una corretta impostazione terapeutica
e prognostica. Vengono illustrati alcuni casi di tumori del polmone operati; casi in cui non vi è
indicazione chirurgica sottoposti ad altre terapie oncologiche; casi sottoposti a terapie oncologiche
integrate preoperatorie (neoadiuvanti) e successivamente operati; casi di tumori recidivati, rioperati;
casi operati del tumore primitivo e di metastasi uniche correlate.
Pubblico questo testo con la speranza che possa dare un contributo alla lotta contro questa patologia
(campagna antifumo, riduzione dell’inquinamento, messa in sicurezza a quanti sono esposti a noxe
cancerogene) e possa essere di monito per quanti fumano, affinchè con grande forza di volontà,
consapevoli dei gravi danni per la salute, mettano fine a questo gravissimo vizio, prima causa
dell’insorgenza del carcinoma del polmone.
Il testo è rivolto in particolare a tutti i nostri pazienti ai quali va il vivo ringraziamento per essersi
affidati alle nostre cure con grande pazienza e fiducia. Ad ogni malattia corrisponde una Persona
dalla quale deriva una continua occasione per trarre insegnamenti ed una grande e profonda
esperienza di vita ed è ciò che più gratifica il nostro operato!
Un ringraziamento a quanti collaborano con me, condividendo la metodologia rigorosa nella
valutazione clinica, nella tecnica chirurgica e nell’assistenza pre e postoperatoria dei pazienti.
Un affettuoso ricordo e vivo ringraziamento ai miei Maestri di vita e di chirurgia Dr. Giovanni Pesce
e Prof. Mario Massimo.
Un ringraziamento, infine, alla Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo
di Potenza che si è fatta carico della pubblicazione del testo.
Giuliano Urciuoli
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INDICE
PREFAZIONE ................................................................................................................................... 5
CAPITOLO VII - QUALI SONO I TIPI ISTOLOGICI DI CARCINOMA DEL POLMONE .... 57
9
CAPITOLO I
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COSA SONO I POLMONI E QUALE FUNZIONE SVOLGONO
I polmoni sono due organi simmetrici, aerati, posti nel torace la cui funzione è quella di permettere,
mediante il passaggio dell’aria attraverso le vie aeree e gli alveoli, l’ossigenazione del sangue e
depurarlo dall’anidride carbonica prodotta dal metabolismo organico.
Diffusione Diffusione
di CO2 di ossigeno
13
CAPITOLO II
ANATOMIA
15
ANATOMIA
17
18
19
CAPITOLO III
21
COS’É IL TUMORE DEL POLMONE
I tumori primitivi del polmone derivano dalla crescita anarchica delle cellule che costituiscono tale
organo. Si distinguono pertanto tumori benigni e tumori maligni.
Oltre il 95% dei tumori maligni sono i carcinomi, derivanti dai tessuti epiteliali che costituiscono i
bronchi ed il parenchima polmonare. Molto più rari (0,5%) sono i sarcomi e i linfomi. Meno del 5%
delle neoplasie polmonari sono rappresentate dai tumori benigni (amartomi) o a basso grado di
malignità (carcinoidi).
Il carcinoma del polmone appare come una massa compatta, di colore spesso grigio-biancastro e
contorni sfrangiati infiltrante le zone circostanti del polmone ed eventualmente il mediastino, la
pleura e la parete toracica. Dal polmone cellule tumorali possono migrare per via linfatica ed ematica
in altri organi (cervello, ossa, surreni, fegato, ecc.) determinando le metastasi.
23
CARCINOMA DEL POLMONE
24
Carcinoma lobo polmonare medio sanguinante
24/07/2002 Bilobectomia polmonare inferiore destra e linfoadenectomia
E.I. Ca squamoso pT2a N2 M0 G2 trancia bronchiale negativa
Stadio IIIA
25
24/07/2002 Lobo polmonare medio ed inferiore
(nel contesto del medio si evidenzia il tumore e l’infarcimento emorragico)
26
METASTASI SURRENALICA DA CARCINOMA DEL POLMONE
27
METASTASI POLMONARE
Vanno poi menzionati i tumori secondari del polmone o metastasi derivanti dalla localizzazione pol-
monare di neoplasie primitive di altri organi, quali ad esempio il rene, il fegato, il colon, la mammella,
la prostata etc.
28/01/2010 La pinza indica la lesione metastatica a carico del lobo polmonare inferiore destro
28
Metastasi polmonare (lobo inferiore destro) di adenocarcinoma del
retto sottoposto ad intervento di resezione rettocolica anteriore il
14/10/2009
28/01/2010 Resezione polmonare atipica
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CAPITOLO IV
31
QUALI SONO LE CAUSE DEL CARCINOMA DEL POLMONE
I dati riguardanti l’epidemiologia del carcinoma del polmone fanno rientrare tale tumore tra uno dei
più impegnativi capitoli dell’oncologia. Tra i motivi di questa affermazione annoveriamo l’incremento
dei casi, la difficoltà di una diagnosi precoce e del trattamento e soprattutto l’indice di mortalità
ancora oggi estremamente preoccupante tanto da essere la prima causa di morte per tumore nell’uomo
e seconda nella donna dopo il cancro della mammella. In Italia muoiono per tumore del polmone circa
35.000 persone all’anno. L’incidenza del tumore aumenta con l’età. L’età media è 60 anni ed oltre un
terzo dei nuovi casi viene diagnosticato in soggetti di età superiore ai 70 anni.
É noto che la principale causa del carcinoma del polmone è il fumo di sigaretta. Questa relazione
vale in particolare per due tipi istologici quali il carcinoma spinocellulare ed il microcitoma. Il rischio
di contrarre tale patologia è correlata al numero di sigarette fumate giornalmente, al periodo di
esposizione al fumo ed alle modalità del fumare.
I forti fumatori (più di 40 sigarette al giorno) hanno un rischio 60 volte superiore, rispetto ai non
fumatori, di sviluppare la malattia. Lo stesso rischio diminuisce in rapporto al numero di anni
dalla cessazione del fumo. Le probabilità di contrarre un carcinoma del polmone sono legate anche
all’esposizione al fumo di tabacco ambientale, cioè al cosiddetto fumo passivo.
22/05/2007 Carcinoma bronco lobare superiore sinistro infiltrante lo sperone con il bronco lobare
inferiore.
33
Attualmente circa il 35% degli uomini fuma, mentre tra le donne il numero delle fumatrici è circa il
20%, percentuale in aumento rispetto agli anni scorsi ed il grosso problema è la dipendenza.
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La dipendenza dal fumo di sigaretta è tale da averci indotto in un paziente operato, in grave crisi di
astinenza da sospensione al fumo, nonostante l’intervento dello psicologo, ad organizzare nella nostra
U.O. una “stanza fumatori”. Grazie a questo accorgimento, di estrema necessità, il paziente ha
superato bene il postoperatorio con dimissione in VII gg. p.o.
Il paziente dopo l’intervento ha ripreso a fumare!
35
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Il fumo contiene circa 60 sostanze cancerogene.
Le principali sono gli idrocarburi aromatici policiclici (prodotti della combustione come il benzopirene,
etc.), le amine aromatiche e le nitrosamine (derivati dell’ammoniaca usati nella lavorazione delle
sigarette) e i fenoli e le aldeidi.
Queste sostanze stabiliscono uno stretto legame col DNA rendendolo instabile, determinando
mutazioni e alterazioni genetiche (p53, kras) con conseguente proliferazione di cellule tumorali ed è
dimostrata, a carico dell’epitelio bronchiale, la modificazione in iperplasia - metaplasia - displasia -
carcinoma.
POLMONE NON FUMATORE
POLMONE FUMATORE
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Altri fattori determinanti il tumore del polmone sono l’inquinamento ambientale, spesso legato a
quello industriale e alla motorizzazione, e le radiazioni (uranio etc.). É dimostrato infatti il legame tra
l’insorgenza del carcinoma del polmone e l’esposizione a determinati inquinanti atmosferici, come ad
esempio i sottoprodotti della combustione della benzina ed tanti altri combustibili fossili.
Un ruolo particolare è inoltre quello dell’amianto o asbesto, sotto accusa dal 1992, la
cui esposizione oltre ad essere in causa nella patogenesi dei mesoteliomi (gravissimi
tumori della pleura o del peritoneo) aggrava l’incidenza dei tumori del polmone da 3 a
4 volte.
Fibre di asbesto
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Da questi dati emerge che spesso alla base dell’insorgenza del tumore del polmone vi è anche
l’esposizione professionale.
Ma soprattutto il carcinoma del polmone è uno dei pochi tumori di cui si riconosce l’eziologia più
importante e frequente e cioè il fumo di sigaretta, motivo per cui, tenendo conto anche della difficoltà
della diagnosi precoce, va effettuata nei sui confronti una vera prevenzione.
La sospensione del fumo non mette a riparo dal rischio per almeno 8-10 anni dalla data di cessazione
e la chiave di volta è soprattutto che non si cominci a fumare.
Grazie alle varie campagne contro il fumo, ormai in atto da diversi anni, nei paesi occidentali si sta
verificando una lieve flessione del numero di fumatori maschi mentre per la donne si registra un
costante aumento e soprattutto è preoccupante la diffusione del tabagismo tra i giovani.
Il miglior modo per prevenire il cancro del polmone è smettere di fumare o meglio
non iniziare mai!
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CAPITOLO V
CENNI STORICI
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CENNI STORICI
Il carcinoma del polmone era raro prima della diffusione dell’abitudine al fumo di tabacco e fino al
1791 non era considerato un’entità patologica con dignità propria.
I differenti aspetti del carcinoma del polmone vennero descritti per la prima volta nel 1819. Nel 1878
i tumori maligni del polmone costituivano solo l’1% delle neoplasie riscontrate in corso di autopsia,
ma la percentuale salì fino al 10-15% nella prima parte del 1900. In Germania, nel 1929, il medico
Fritz Lickint scoprì il rapporto tra fumo di tabacco ed il carcinoma del polmone, evento che comportò
una grossa campagna antifumo nella Germania nazista. Il British Doctors Study, studio iniziato negli
anni cinquanta, costituì la prima evidenza scientifica epidemiologica della dipendenza tra fumo e
carcinoma del polmone. Il risultato fu che il Surgeon General of the United States raccomandò a tutti
i fumatori di interrompere l’abitudine al fumo.
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Il rapporto con il radon venne riconosciuto per la prima volta tra i minatori di Schneeberg, nella zona
di confine tra la Baviera (Germania) e la Boemia (Repubblica Ceca), regione ricca di fluorite, ferro,
rame, cobalto e argento, quest’ultimo estratto fin dal 1470.
La presenza di grandi quantità di uranio e radio comportò un’intensa e continuativa esposizione al
radon, gas radioattivo cancerogeno.
Chernobil
44
Nel 1898 H. Montague Murray, medico del Charing Cross Hospital di Londra notò nell’autopsia di un
uomo, cardatore in una fabbrica di amianto, gravi alterazioni polmonari di tipo sclerotico mettendole
in rapporto con la polvere presente nell’ambiente di lavoro.
Nel 1918 furono descritte per la prima volta alterazioni radiologiche del torace nei lavoratori
dell’amianto e negli Stati Uniti, Hoffmann, della Prudential Insurance Company, convinto della
pericolosità di questo minerale, propose di non stipulare più contratti di assicurazione sulla vita con
lavoratori dell’amianto. Casi di mesotelioma negli esposti all’amianto cominciarono ad essere
descritti negli anni 40 e 50.
Nel 1960 Wagner riportò ben 47 casi di mesotelioma pleurico tra i minatori del Sud Africa dove
erano presenti una grande quantità di miniere. L’amianto oltre ad essere implicato nella patogenesi
dell’asbestosi e dei mesoteliomi, ha un ruolo sinergico con il fumo di tabacco nell’insorgenza del
carcinoma del polmone.
Sauerbruch
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L’era della chemioterapia è iniziata nel 1940 con l’impiego delle mostarde azotate (utilizzate nella
guerra chimica) da parte di Goodman e Gilman e degli antagonisti dell’acido folico da parte di
Sidney Farber.
Nel 1965 Iames Holland, Emil Freirech ed Emil Frei introdussero la chemioterapia di combina-
zione partendo dal presupposto ampiamenete validato dell’impiego in combinazione di più anti-
biotici, ognuno con diverso meccanismo di azione, per la terapia efficace della tubercolosi.
I farmaci chemioterapici più attivi nel carcinoma del polmone sono i derivati del platino, soprattutto
il carboplatino (1989) e la gemcitabina.
Infine stanno entrando nell’impiego corrente i cosiddetti farmaci biologici, come ad esempio i
taxani (1987), molecole derivate da organismi viventi prodotte a partire dalla metà degli anni 70
mediante la tecnologia del DNA ricombinante, ed il futuro della chemioterapia è rappresentato,
sulla base della genomica funzionale e della proteomica, dal trattamento individuale del car-
cinoma del polmone.
La radioterapia palliativa è stata applicata fin dagli anni 40, mentre la radioterapia radicale (ad alti do-
saggi) è stata introdotta negli anni 50 come trattamento dei tumori iniziali, in pazienti inoperabili.
Nel 1997 la radioterapia continua accellerata iperfrazionata (CHART) ha soppiantato la radioterapia
convenzionale ed attualmente la tecnica più avanzata di radioterapia conformazionale è la
radioterapia a modulazione di intensità (Intensity Modulated Radiotherapy - IMRT).
Moderni trattamenti sono inoltre la radioterapia stereotassica o radiochirurgia, l’ipertermia
oncologica a radiofrequenza e l’adroterapia.
Per quanto concerne il microcitoma gli approcci chirurgici nel 1960 e la radio-terapia radicale sono
risultati infruttuosi, mentre regimi chemioterapici efficaci sono stati applicati solo a partire dagli anni
Settanta.
46
22/05/2007
47
22/05/2007
48
Carcinoma lobo polmonare superiore sinistro
22/05/2007 Pneumonectomia sinistra e linfoadenectomia
E.I. Carcinoma adenosquamoso scarsamente differenziato con aspetti a cellule chiare
pT2b N1 M0 G3 trancia bronchiale negativa
Stadio IIB
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CAPITOLO VI
COME SI FA LA DIAGNOSI
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COME SI FA LA DIAGNOSI
La diagnosi di carcinoma del polmone è molto complessa, legata alla clinica ed agli esami
strumentali.
Tenuto conto della difficoltà della prevenzione primaria, che comunque rappresenta l’obiettivo
prioritario, è estremamente importante la diagnosi precoce, peraltro anch’essa molto difficile, e per
lo meno la diagnosi tempestiva che permetta una trattamento efficace con buon indice di
sopravvivenza.
SINTOMI
Nel primo caso fortuito, se la diagnosi è tempestiva, vi sono ovviamente le maggiori possibilità di un
trattamento adeguato e della guarigione.
Sintomi di allarme sono: tosse secca stizzosa, o modificazione dell’abituale tosse mattutina nel
paziente fumatore, febbre e secrezione mucopurulenta con o senza emoftoe (espettorato striato di
sangue, particolare campanello d’allarme), dispnea, dolore toracico. In una percentuale del 10-15%
la diagnosi è casuale a seguito di Rx Torace eseguito per altre indicazioni.
Nel secondo caso la lesione si estende spesso oltre i limiti della resecabilità ed in rapporto al grado e
tipo di diffusione del tumore vi è una combinazione dei seguenti sintomi e segni:
• sintomi sistemici aspecifici (perdita di peso, astenia, anoressia)
• segni e sintomi da estensione extrapolmonare intratoracica (sindrome della vena cava
superiore, voce bitonale, paralisi di un emidiaframma, versamento pleurico-pericardico,
dispnea, disfagia etc.
• segni e sintomi di estensione extratoracica (linfoadenopatie, cefalea, dolori ossei, etc)
• segni e sintomi da sindromi paraneoplastiche: dita a bacchetta di tamburo, sindromi
neuromuscolari, sindromi endocrine etc.
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ESAME CLINICO
ESAMI STRUMENTALI
RADIOLOGIA (Rx Torace in 2P, ecografia, TC spirale Total Body, FNAB TC o ECO guidata)
RX ECOGRAFIA
TC MULTISLICE
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MEDICINA NUCLEARE (PET-TC, scintigrafia ossea, scintigrafia polmonare)
PET - TC SCINTIGRAFIA
Gamma Camera GE
RACK
(in dotazione dell’U.O. di Chirurgia Toracica di PZ)
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CAPITOLO VII
57
QUALI SONO I TIPI ISTOLOGICI DI CARCINOMA DEL POLMONE
Dal punto di vista anatomopatologico si distinguono quattro forme di carcinoma del polmone:
• carcinoma squamoso o spinocellulare
• adenocarcinoma NSCLC
• carcinoma indifferenziato a grandi cellule
• carcinoma indifferenziato a piccole cellule o microcitoma SCLC
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CAPITOLO VIII
61
QUAL’É IL GRADO DI DIFFUSIONE DEL TUMORE
Il carcinoma del polmone, come tutti i tumori solidi, può diffondere per continuità, contiguità, per via
linfatica e per via ematica.
Continuità: diffusione nel contesto del parenchima polmonare
Contiguità: infiltrazione di tessuti contigui (pleura, parete toracica, diaframma, mediastino)
Via linfatica:metastasi linfonodali
Via ematica: metastasi a distanza (fegato, surreni, ossa, polmone controlaterale, encefalo)
Sulla base della diffusione va distinta la classificazione dei carcinomi indifferenziati a piccole cellule
(microcitomi) SCLC con i due stadi: ML (malattia localizzata) e MD (malattia diffusa) e la
classificazione TNM delle altre forme istologiche NSCLC.
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SISTEMA TNM (Mountain, 1997)
T: Tumore primitivo
N: Linfonodi Regionali
M: Metastasi a distanza
Fattore T
T 1 a: Ø ≤ 2 cm
b: Ø ≥ 2 - 3 cm
bronco lobare
T 2 a: Ø ≥ 3 - 5 cm
b: Ø ≥ 5 - 7 cm
bronco principale a > 2 cm dalla carena;
invasione pleura viscerale;
parziale atelettasia del parenchima a valle
T 3 Ø > 7 cm
invasione di parete toracica, diaframma,
pleura mediastinica, pericardio, oppure
del bronco principale a < 2 cm dalla carena
e/o associato ad atelettasia completa a valle,
altro nodulo nello stesso lobo
Fattore N
Fattore M
M 1 metastasi a distanza
64
65
Carcinoide lobo polmonare superiore destro
26/06/2008 Lobectomia superiore destra in toracotomia previo approccio toracoscopico
E.I. Carcinoide tipico (+ CK pool, Cromogranina A, NSE e Sinaptofisina)
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Raggruppamento dei parametri TNM in STADI
I A T1a,b N0 M0
I B T2a NO MO
T2b NO MO
II A T1a,b N1 M0
T2a N1 MO
II B T2b N1 M0
T3 N0 M0
T1a,b T2a,b N2 M0
III A T3 N1, N2 M0
T4 N0, N1 M0
III B T4 N2 M0
ogni T N3 M0
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CAPITOLO IX
69
COME SI CURANO I CARCINOMI DEL POLMONE
• chirurgia
• terapia medica (chemioterapia - immunoterapia)
• radioterapia
L’approccio terapeutico cambia a seconda del tipo istologico ed in particolare il carcinoma a piccole
cellule è molto sensibile alla chemioterapia e non prevede indicazioni chirurgiche tranne che nelle
rare forme localizzate.
71
La terapia chirurgica è la terapia più importante per i tumori non a piccole cellule, ma spesso
il trattamento è combinato prima o dopo con la chemioterapia e/o la radioterapia (neoadiuvante,
adiuvante), per cui vale il concetto di terapia personalizzata o individuale.
I A T1a,b N0 M0
I B T2a NO MO
T2b NO MO
II A T1a,b N1 M0
T2a N1 MO
II B T2b N1 M0
T3 N0 M0 CHIRURGIA
T1a,b T2a,b N2 M0
III A T3 N1, N2 M0
T4 N0, N1 M0
III B T4 N2 M0
ogni T N3 M0
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Tutti i pazienti candidati ad un intervento chirurgico toracico eseguono una visita cardiologica con
ecocardiogramma e una visita pneumologica con emogasanalisi e prove di funzionalità respiratoria,
con determinazione dei valori di funzionalità residua in caso di exeresi.
73
CAPITOLO X
CHIRURGIA
75
CHIRURGIA
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Principi della terapia chirurgica
Novità:
sampling linfonodale (campionamento dei linfonodi)
linfonodo sentinella
VATS (tecnica chirurgica mini-invasiva)
Robotica
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Robotica
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Interventi chirurgici di principio
1. lobectomia
2. pneumonectomia
3. resezione atipica (wedge resection) in pz. con ridotta riserva funzionale
4. resezione bronchiale a manicotto (sleeve resection) in pz. con ridotta riserva funzionale
80
Interventi chirurgici di necessità (tumori sanguinanti o ascessualizzati)
1. Indicazioni
2. Stato clinico e preparazione pre-operatoria
3. Condotta anestesiologica
4. Tecnica chirurgica
5. Terapia intensiva e sub-intensiva postoperatoria
81
CAPITOLO XI
TERAPIA MEDICA
83
TERAPIA MEDICA
Il principio della chemioterapia è di agire con farmaci bloccando la proliferazione delle cellule
tumorali in maniera quanto più selettiva, riducendo al massimo i danni sulle cellule sane e quindi gli
effetti collaterali.
I farmaci classici più usati sono i derivati del platino (Carboplatino e Cisplatino) e la Gemcitabina.
L’immunoterapia rientra nell’argomento più ampio della terapia biologica, ovvero dell’utilizzazione
dei modificatori della risposta biologica (BRM). Sostanze che possono agire attraverso uno o più
meccanismi quali:
1. stimolare la risposta antitumorale dell’ospite mediante l’aumento delle cellule effettrici o
attraverso la produzione di uno o più mediatori solubili (ad es. linfochine)
2. ridurre i meccanismi immunosopressori dell’ospite
3. alterare le cellule tumorali per aumentare la loro immunogenicità e renderle più sensibili alla
risposta immunologica
4. migliorare la tolleranza dell’ospite ai farmaci citotossici o alla radioterapia
I primi tre meccanismi comportano una manipolazione dei processi immunologici e corrispondono
all’immunoterapia ed un esempio di tali farmaci sono i cosiddetti anticorpi antitumorali
I farmaci biologici di ultima generazione, quali i taxani (Tarceva) sono nuove molecole, derivate da
organismi viventi, capaci di un’azione più mirata mediante l’inibizione della crescita delle cellule
neoplastiche, bloccando la tirosinachinasi del EGF (fattore di crescita cellulare coinvolto nella
proliferazione tumorale).
Benchè siano disponibili diversi farmaci intelligenti contro l’EGFR, alcuni somministrabili
efficacemente per via orale, i risultati non sono ancora quelli sperati a causa di mutazioni genetiche
concomitanti che possono rendere inefficace il farmaco biologico. Grazie agli studi in corso sulla
genomica funzionale e sulla proteomica si riuscirà sicuramente a risolvere questo problema,
producendo nuove molecole biologiche tali da consentire un trattamento individuale più specifico ed
efficace. La chemioterapia infine in rapporto alle modalità di impiego può essere unico trattamento,
neoadiuvante (preliminare all’intervento chirurgico), adiuvante (successiva all’intervento chirurgico)
associata o meno alla radioterapia.
85
CAPITOLO XII
RADIOTERAPIA
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RADIOTERAPIA
La radioterapia consiste nell’utilizzo di fasci di radiazioni, attive sulle cellule in rapida crescita.
Queste opportunamente dirette sul tumore lo distruggono, bloccandone la crescita.
La tecnologia più moderna è quella conformazionale. Tale tecnica, grazie all’istallazione di un
sistema micromutileaf, permette di indirizzare un fascio preciso di dosi elevate di radiazioni sul
volume del tumore, con grande selettività e risparmio dei tessuti sani circostanti.
La radioterapia a modulazione di intensità (Intensity Modulated Radiotherapy - IMRT) è oggi la
tecnologia più avanzata in radioterapia conformazionale.
Tecniche moderne in corso di validazione sono infine la radiochirurgia o radioterapia stereotassica e
l’ipertermia oncologica a radiofrequenza.
La radiochirurgia grazie un’apparecchiatura molto sofisticata utilizza altissime dosi di radiazioni che
vengono opportunamente focalizzate sulla neoplasia con effetto citotossico immediato selettivo,
lasciando indenni i tessuti limitrofi.
L’ipertermia oncologica utilizza sonde a radiofrequenza che vengono opportunamente inserite nel
centro del tumore distruggendolo mediante il conseguente effetto calorico.
Risultati promettenti infine derivano dall’applicazione della moderna Adroterapia.
Anche la radioterapia può essere impiegata come unica terapia, neoadiuvante (preliminare all’intervento
chirurgico), adiuvante (successiva all’intervento chirurgico) associata o meno alla chemioterapia.
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CAPITOLO XIII
CASI CLINICI
91
CASO CLINICO 1
Paziente T. L. di anni 74, di sesso femminile, ricoverata il 16/07/2007 per neoplasia polmonare
sinistra.
Casalinga. Non fumatrice. Tosse secca. Dolore toracico.
Ha eseguito Rx torace, TC total body, FNAB TC guidata, BFS.
Biopsia positiva per adenocarcinoma.
TC
93
17/07/2007
94
TC con ricostruzione tridimensionale - broncoscopia virtuale di altro paziente affetto da tumore del
lobo polmonare superiore sinistro eseguita l’11/02/2010
95
In data 17/07/2007 intervento di Lobectomia superiore sinistra e linfoadenectomia.
Decorso postoperatorio regolare con rimozione dei drenaggi pleurici in V^ gg. p.o.
Dimissione in VII^ gg. p.o., guarita chirurgicamente.
Diagnosi istologica: Adenocarcinoma mediamente differenziato (2,8cm) con focali aspetti
bronchiolo-alveolare infiltrante la pleura viscerale focalmente, microemboli neoplastici. 7 linfonodi
negativi. Trancia bronchiale negativa. pT1b N0 M0 G2
STADIO IA
Foto intraoperatorie
Individuazione della neoplasia a carico del lobo polmonare superiore sinistro, infiltrante la pleura
viscerale
96
Isolamento della vena e dell’arteria polmonare superiore e dei loro rami per il lobo polmonare
superiore sinistro
97
Sutura della vena polmonare superiore sinistra con suturatrice lineare vascolare monouso n° 30
98
Isolamento dei rami arteriosi ascendenti intrascissurali. L’endoloop circonda l’arteria polmonare sinistra
99
Sutura del bronco lobare superiore di sinistra con suturatrice lineare bronchiale monouso n° 30
100
Campo operatorio a termine della lobectomia polmonare superiore sinistra e linfoadenectomia
101
Campo operatorio a termine della lobectomia polmonare superiore sinistra dopo applicazione della
fibrina autologa e del Tachosil
102
Pezzo operatorio
Particolare del tumore nel contesto del lobo polmonare superiore sinistro
103
Follow up
TC 22/08/2009
104
105
CASO CLINICO 2
Paziente P.R. di anni 73, di sesso maschile, ricoverato il 14/09/2009 per neoplasia polmonare
sinistra (lobo inferiore).
Carpentiere. Forte fumatore (25 sigarette die per oltre 50 anni).
Dolore toracico. Febbricola serotina. Tosse secca.
Ha eseguito Rx torace, TC total body, FNAB TC guidata, Agobx positiva per adenocarcinoma.
Rx torace
TC
106
FNAB TC guidata
107
Foto intraoperatorie
108
Isolamento dei rami vascolari arteriosi e venosi per il lobo inferiore di sinistra
109
Sezione della vena polmonare inferiore di sinistra con suturatrice lineare vascolare monouso n° 30
110
Suturatrice chiusa, pronta per essere azionata
111
Sutura dell’arteria polmonare inferiore di sinistra con suturatrice lineare vascolare monouso n° 30
112
Sezione dell’arteria polmonare inferiore di sinistra
113
Sutura del bronco lobare inferiore sinistro con suturatrice lineare bronchiale monouso n° 30
114
Sezione del bronco lobare inferiore sinistro
115
Campo operatorio a termine (sono evidenti le suture meccaniche a carico dell’arteria, del bronco e
della vena lobare inferiore di sinistra)
116
Prova idropneumatica
117
Pezzo operatorio
118
Lobo polmonare inferiore sinistro (faccia esterna)
119
Particolare del tumore nel contesto del lobo polmonare inferiore sinistro
120
Follow up
Rx torace 2/01/2010
PET-TC 13/01/2010
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CASO CLINICO 3
Paziente T.P. di anni 73, di sesso maschile, ricoverato il 20/03/2007 per neoplasia polmonare destra
(lobo inferiore) e bolla apicale.
Falegname. Forte fumatore (25 sigarette die da oltre 40 anni) Tosse insistente senza espettorazione.
Ha eseguito Rx torace, TC total body, FNAB TC guidata, BFS. Agobx positiva per carcinoma
squamoso.
Rx torace
122
TC
FNAB TC guidata
123
In data 21/03/2007 intervento di Lobectomia polmonare inferiore destra, linfoadenectomia e
bullectomia.
Decorso postoperatorio regolare con rimozione dei drenaggi pleurici in V^ gg. p.o. Dimissione in
VII^ gg. p.o., guarito chirurgicamente.
Diagnosi istologica: Carcinoma squamoso invasivo, moderatamente differenziato infiltrante la pleura
viscerale. 12 linfonodi negativi. Enfisema bolloso. Trancia bronchiale negativa.
pT2a N0 M0 G2
STADIO IB
Foto intraoperatorie
Individuazione della neoplasia a carico del lobo polmonare inferiore destro infiltrante la pleura
viscerale
124
Isolamento della vena polmonare inferiore e dei rami per il lobo inferiore dell’arteria polmonare
destra
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Sutura della vena polmonare inferiore destra con suturatrice lineare vascolare monouso n° 30
126
Sutura del bronco lobare inferiore destro con suturatrice lineare bronchiale monouso n° 30
127
Sutura della bolla di enfisema del segmento apicale del lobo polmonare superiore di destra con
suturatrice lineare bronchiale monouso n° 30
128
Pezzo operatorio
129
CONCLUSIONI
Il carcinoma del polmone rappresenta uno dei capitoli più complessi della moderna oncologia. La sua
incidenza aumenta e preoccupa soprattutto l’incremento nel sesso femminile.
Diversi sono i fattori in causa e seppur si dovesse riuscire nella prevenzione primaria, debellando il
fumo di sigaretta, i suoi effetti cancerogeni sarebbero presenti per altri 8-10 anni.
In dieci anni di attività abbiamo operato 251 tumori del polmone. I nostri risultati sono in linea con
quelli della letteratura. Solo il 30 % dei pazienti osservati hanno potuto giovarsi dell’intervento
chirurgico e il 23% di quelli in I stadio, operati radicalmente, non è sopravvissuto a 5 anni di distanza,
con una sopravvivenza globale del 13%.
C’è ancora da fare molto; probabilmente risultati migliori potranno derivare dalla adozione di uno
screening (citologia dell’espettorato e radiografia standard del torace o meglio TC spirale a basse
dosi, in pazienti di oltre 60aa forti fumatori) ed il nostro impegno sarà sempre maggiore nei prossimi
anni consapevoli che la lotta contro questa temibile patologia sarà vinta dalla ricerca scientifica grazie
alla biologia molecolare.
Concludo con la speranza che questo testo possa avere ampia divulgazione e che possa dare un
contributo alla soluzione di questa gravissima patologia.
Ringrazio infine i colleghi dell’U.O. di Chirurgia Toracica Antonello Casaletto, Gerardo Guarino,
Gianni Santoro nonché le giovani colleghe Stefania Carella e Annarita Saponara che hanno
collaborato con dedizione e passione alla stesura del testo.
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