Principi Di Farmacocinetica e Farmacodinamica
Principi Di Farmacocinetica e Farmacodinamica
Principi Di Farmacocinetica e Farmacodinamica
Meccanismi di trasporto:
- Trasporto passivo: le molecole penetrano nella cellula seguendo un gradiente di
concentrazione e in funzione della loro solubilità nel doppio strato lipidico. Tale trasporto è
fortemente influenzato dal gradiente di concentrazione del farmaco attraverso la
membrana, dal suo coefficiente di ripartizione olio/acqua e dall’area della membrana
esposta al farmaco (legge di Fick per la diffusione). Maggiore è il coefficiente di ripartizione
e maggiore è la concentrazione del farmaco nella membrana (olio) e più rapida sarà la
diffusione. Una volta raggiunto l’equilibrio la concentrazione di farmaco è uguale su
entrambi i lati della membrana. Nel caso invece di composti ionici, la concentrazione
all’equilibrio dipende dal gradiente elettrochimico dello ione e dalla differenza di pH tra i
due compartimenti. Il trasporto convettivo invece avviene per molecole idrofile di piccole
dimensioni come acqua, zuccheri ed elettroliti a basso peso molecolare che attraversano la
membrana cellulare attraverso i canali e i pori acquosi nella membrana.
Influenza del pH: molti farmaci sono acido o basi deboli presenti sia in forma ionizzata, sia non
ionizzata. Le forme non ionizzate sono più liposolubili e possono diffondere facilmente attraverso la
membrana plasmatica, al contrario di quelle ionizzate il cui passaggio dipende dalla permeabilità
della membrana. Pertanto, la distribuzione di un elettrolita debole è influenzata dal suo pKa (valore
di pH al quale metà del farmaco elettrolita si trova nella forma ionizzata) e dal gradiente di pH tra i
lati della membrana.
Equazione Henderson-Hasselbalch:
Distribuzione di un acido debole: nel plasma (pH neutro/basico) abbiamo una prevalenza di
farmaco e in forma ionizzata (dissociata), mentre nel succo gastrico acido abbiamo una minor
prevalenza del farmaco e in forma non ionizzata (non dissociato). Nel caso di una base debole il
rapporto è invertito, quindi si ha una maggiore prevalenza del farmaco a pH acidi gastrici in forma
ionizzata (dissociata) e una minor prevalenza a pH basici in forma non ionizzata. Di conseguenza un
farmaco acido sarà accumulato sul lato basico della membrana e un farmaco basico sul lato più
acido (da ricordarsi che le molecole ionizzate sono meno lipofile e non oltrepassano più la
membrana).
ASSORBIMENTO
Biodisponibilità: indica la frazione della quantità di farmaco somministrata che raggiunge il proprio
sito d’azione.
- Effetto di primo passaggio: è il fenomeno del metabolismo che alcuni farmaci per via orale
subiscono e che si verifica quando si ha una riduzione della biodisponibilità prima che esso
raggiunga il sito d’azione e si distribuisca in tutto l’organismo. Per via orale viene assorbito
prima dal tratto gastrointestinale, entra nel sistema portale epatico e nel circolo sanguigno
della vena porta, che porterà il sangue al fegato che metabolizzerà il farmaco prima che
esso entri nella circolazione sistemica.
L’assorbimento è influenzato da:
- Via di somministrazione (per via orale possiamo avere interferenza con il cibo legati al
volume del pasto, alla viscosità del pasto, al pH causato dalla digestione, al tempo di
svuotamento gastrico)
- Natura anatomica, fisiologica e patologica del sito di applicazione (quindi anche eventuali
condizioni patologiche del paziente)
VIE DI SOMMINISTRAZIONE:
- Parenterale: endovenosa, sottocutanea, intramuscolare, intradermica;
- Enterale: orale, sublinguale, rettale;
- Altre vie: inalatoria, vie d’organo, intraperitoneale, transcutanea, transmucosale.
DISTRIBUZIONE
Fattori che influenzano il legame sono la concentrazione del farmaco, l’affinità di legame al
farmaco-proteina e il numero di siti di legame.
Farmaci fortemente legati alle proteine plasmatiche: FANS, warfarin, doxociclina, furosemide,
chinidina, diazepam, propranololo.
Se aumento la quota libera del farmaco aumento l’effetto del farmaco e aumento anche la velocità
di eliminazione. Se ho un aumento delle proteine plasmatiche invece avrò una riduzione della
concentrazione del farmaco libero e una riduzione della velocità di eliminazione del farmaco. Il
legame con le proteine plasmatiche, infatti, riduce la filtrazione glomerulare e quindi
l’eliminazione. Anche il trasporto e il metabolismo sono limitati dal legame con le proteine
plasmatiche.
Legame ai tessuti e accumulo: molti farmaci si accumulano nei tessuti a concentrazioni più alte
rispetto al sangue. Il legame avviene solitamente tra il farmaco e le proteine, fosfolipidi o proteine
nucleari del tessuto ed è solitamente reversibile. L’accumolo nei tessuti però può anche causare
tossicità a livello locale (es. antibiotico amminoglicosidico gentamicina che si accumula nel rene e
nel sistema vestibolare causando perdita di udito). (Altri esempi come le benzodiazepine, il
remifentanil, e alcuni beta-bloccanti sono altamente lipofili e si accumulano nel tessuto adiposo,
l’amiodarone si accumula nel fegato, le tetracicline e i metalli pesanti si legano agli ioni calcio del
tessuto osseo).
Tessuto SNC: Il legame al tessuto centrale dipende dalle cellule endoteliali dei capillari cerebrali
che presentano le giunzioni serrate pertanto la penetrazione delle molecole dipende dal trasporto
transcellulare più che paracellulare. Passano nel SNC piccole forme non ionizzate, liposolubili, non
legate alle proteine plasmatiche. Alcuni farmaci possono penetrare nel SNC attraverso specifici
trasportatori, normalmente coinvolti nel trasporto dei nutrienti e di composti endogeni dal plasma
al cervello e al liquor cerebrospinale. Nel SNC ci sono anche i carrier di efflusso in grado di
rimuovere dalla cellula i farmaci (glicoproteina P e il polipeptide trasportatore di anioni organici
OATP: organic anion transporting polypeptide).
ESCREZIONE
I farmaci sono eliminati dall’organismo immodificati (20/30% dei farmaci somministrati), mediante
il processo di escrezione, oppure trasformati in metaboliti e successivamente escreti. Gli organi
deputati all’escrezione eliminano facilmente molecole polari, a differenza del polmone che elimina
farmaci liposolubili (anestetici gassosi), pertanto i medicinali vengono prima metabolizzati in
cataboliti idrofili e polari.
Escrezione mediante altre vie: mediante sudore, saliva e lacrime non è significativa e
avviene a carico del farmaco non ionizzato ed è pH dipendente. La concentrazione dei
farmaci nella saliva è simile a quella nel plasma. Escrezione nel latte materno, il latte è più
acido del plasma per cui i composti basici sono maggiormente concentrati rispetto al
plasma.
METABOLISMO DEI FARMACI
REAZIONI DI FASE 1: vengono introdotti gruppi funzionali quali -OH, -COOH, -SH, -O-, NH2. Questi
aumentano la solubilità in acqua. Gli enzimi catalizzano reazioni di:
- Ossidazione: effettuate dal CYP 450 (citocromo P 450), mono ossigenasi flaviniche ed
epossido idrolasi.
- Riduzione
- Idrolisi
REAZIONI DI FASE 2: gli enzimi catalizzano la formazione di un coniugato del substrato (che spesso
deriva dalle reazioni di fase 1) e solitamente determinano l’inattivazione dei metaboliti tossici
prodotti dall’ossidazione di fase 1.
Gli enzimi deputati al metabolismo sono concentrati nel tratto gastrointestinale: fegato, intestino
tenue (sito iniziale del metabolismo dei farmaci somministrati oralmente) e intestino crasso. Altri
organi che si occupano del metabolismo dei farmaci sono la mucosa nasale e il tessuto polmonare
che operano un metabolismo di primo passaggio per farmaci somministrati mediante aerosol.
CYP 450: gli enzimi come il CYP, le FMO, EH e UGT sono localizzati nel reticolo endoplasmatico
cellulare degli epatociti centro-lobulari nel fegato. Nello specifico i CYP sono una superfamiglia di
enzimi che contengono una molecola di eme che lega molecole di ossigeno (infatti molti enzimi
che utilizzano come substrato l’ossigeno hanno il gruppo eme).
I CYP utilizzano quindi ossigeno e protoni H+ derivanti dal NADPH ridotto (cofattore nicotinamide
adenin dinucleotide fosfato). La biotrasformazione ad opera del CYP spesso è una reazione
disaccoppiata che consuma più ossigeno con produzione dell’anione superossido O2- (specie
reattiva dell’ossigeno ROS), dannoso per la fisiologia cellulare e associato anche a cirrosi epatica.
Questo anione verrà convertito dall’enzima superossido dismutasi in acqua.
Esiste però un’ampia variabilità individuale nell’espressione dei CUP dovuta alla presenta di
polimorfismi genetici (ovvero una variazione della sequenza del DNA che in una popolazione è
presente a una frequenza allelica dell’1% o maggiore) e differenze nella regolazione genica. Sono
state identificare due varianti alleliche dei geni CYP1B1 e CYP3A4.
Epossido idrolasi o altri enzimi idrolitici: esiste l’epossido idrolasi solubile espressa sEH nel
citoplasma e quella microsomiale mEH localizzata nelle membrane del reticolo
endoplasmatico. Gli epossidi sono elettrofili altamente reattivi che possono legarsi a
nucleofili presenti sulle proteine, RNA e DNA provocando tossicità cellulare. Ad esempio la
carbamazepina (antiepilettico) viene convertito dal CYP nel metabolita attivo cabamazepina
epossido che viene idrolizzato e inattivato dalla mEH. L’acido valproico inibisce la mEH
provocando interazione con la carbamazepina.
Enzimi di coniugazione o di fase 2: sono soggetti a queste reazioni i farmaci già metabolizzati dalle
reazioni di fase 1.
La farmacodinamica si occupa dello studio degli effetti biochimici e fisiologici, anche degli effetti
collaterali, dei farmaci e dei loto meccanismi d’azione tramite la loro interazione con componenti
macromolecolari dell’organismo. Ad esempio il legame del ligando con il recettore fisiologico
(solitamente sono sempre proteine) o bersaglio causano una conseguente risposta cellulare, ad
esempio, un cambiamento della funzione cellulare. I recettori sono spesso localizzati sulla
superficie cellulare ma possono anche trovarsi in specifici compartimenti intracellulari come il
nucleo. Recettore orfano: recettore nucleari che non hanno ligandi naturali conosciuti, e sono o
recettori accoppiati a proteine G oppure recettori nucleari per gli ormoni.
Farmaci agonisti: farmaci che si legano a recettori e mimano gli stessi effetti delle sostanze
endogene, se il farmaco si lega allo stesso sito dell’agonista endogeno allora è un agonista
primario, se si legano a differenti regioni del recettore allora si chiama agonista allosterico
Agonista parziale: agonista che ha soltanto un’attività intrinseca moderata e produce un
effetto massimo più basso di quello dell’agonista puro o completo.
Agonista inverso: stabilizzano il recettore nella sua conformazione inattiva e produce lo
stesso effetto dell’agonista ma di segno opposto.
Farmaci antagonisti: competono con un agonista per lo stesso sito di legame sul recettore
(antagonista primario) oppure si legano ad altri siti del recettore (antagonista allosterico), o
ancora si combinano chimicamente con l’agonista causando antagonismo chimico.
L’antagonismo si divide in antagonismo competitivo (diminuiscono la potenza dell’agonista,
si legano reversibilmente al recettore) e non competitivo (diminuiscono l’efficacia
dell’agonista, dato da un legame irreversibile o allosterico).
Indice terapeutico IT: è il rapporto tra la dose letale mediana DL50 e la dose efficace mediana che
determina un effetto terapeutico ED50, maggiore è il rapporto e maggiore sarà la sicurezza del
farmaco. (farmaci con basso indice terapeutico letali: barbiturici, digossina/digitossina, warfarin
dovuto a polimorfismi del CYP2C9 i quali aumentano la sensibilità al warfarin, e della vitamina K
epossido-reduttas i quali causano fenotipi warfarin-resistenti).
Margine di sicurezza: rapporto tra la dose tossica 1 DT1 e la dose efficace 99 DE99.
RECETTORI FISIOLOGICI
AMP ciclico: viene sintetizzato dall’adenilato ciclasi sotto il controllo dei recettori accoppiati a
proteine G, la stimolazione è mediata dalle Gs e l’inibizione dalle Gi. L’AMP ciclico generato dall’AC
ha tre principali bersagli: le proteinchinasi PKA, i fattori di scambio dei nucleotidi guaninici EPAC e i
fattori di trascrizione come il CREB (cAMP responsive element binding protein).
- Proteinchinasi: sono i bersagli del cAMP, il può rappresentativo è la PKA, che fosforila molti
bersagli come gli enzimi del metabolismo e proteine di trasporto.
Fosfodiesterasi: PDE sono nucleotidi ciclici sono una famiglia di proteine segnale responsabili
dell’idrolisi dell’AMP ciclico e GMP ciclico causandone la fine dell’attività.
Canali voltaggio dipendenti o Canali attivati dal voltaggio: per il Na+, K+, Ca2+ e Cl-. Questi
canali depolarizzano la membrana dal suo potenziale a riposo di -70mV a un potenziale di
+20mV.
Canali ligando dipendenti o Canali attivati dal ligando: vengono attivati dal legame di uno
specifico ligando sul sito della proteina del canale, tra i più importanti ci sono i canali a
livello del SNC che rispondono a neurotrasmettitori come l’acetilcolina o il glutammato
(AMPA e NMDA) e a neurotrasmettitori inibitori come la glicina e il GABA.
Apoptosi: processo con il quale le cellule vengono geneticamente programmate per morire in
modo organizzato. Le cellule inizialmente assumono una forma tondeggiante, riducono il
citoplasma, condensano il nucleo e il materiale nucleare, modificano la membrana cellulare in
modo da aumentare l’esposizione di fosfatidilserina che viene riconosciuta dai macrofagi che
fagocitano la cellula morente. La cellula rimane intatta e la morte non rilascia il citoplasma o il
materiale nucleare a differenza della necrosi e non da neanche luogo a una risposta infiammatoria.
TOLLERANZA RECETTORIALE
La tolleranza è l’adattamento dell’organismo ad un trattamento cronico e la tolleranza
farmacologica si verifica con un’assenza o una riduzione della risposta farmacologica ad un dato
farmaco.