Soluzioni2022 1
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Ministero dell’Istruzione
Olimpiadi della Matematica
Gara di Febbraio
16 febbraio 2022
1. Viale Marconi è lungo 800m; a 200m da un estremo c’è un parchimetro, a 100m dall’estremo
opposto c’è un negozio di vestiti. Astolfo vuole parcheggiare la sua macchina, prendere un
biglietto al parchimetro, tornare alla macchina per esporlo sul parabrezza, visitare il negozio e
infine ritornare alla macchina. Inoltre è pigro e quindi vuole camminare il meno possibile; dove
deve parcheggiare per farlo? Indicare l’insieme dei punti del viale che minimizzano la distanza
che Astolfo deve percorrere a piedi.
(A) Il punto davanti al parchimetro (B) Il punto davanti al negozio (C) Il punto medio tra
il parchimetro e il negozio (D) Tutti i punti del viale (E) Tutti i punti del tratto di viale
compreso tra il parchimetro e il negozio.
2. Il risultato della divisione di 57 per 111 è un numero della forma 0, . . . con infinite cifre dopo la
virgola. Quanto vale la somma delle prime 2022 cifre dopo la virgola?
(A) 3033 (B) 4044 (C) 5055 (D) 6066 (E) 7077
3. Tre circonferenze di raggio unitario sono tangenti tra loro e una quarta circonferenza è tangente
a tutte e tre, e non le racchiude. Quanto vale il raggio della quarta circonferenza?
√ √ √ √
3+1 1 3 2 3 3−1
(A) 24 (B) 8 (C) 12 (D) 3 −1 (E) 4
4. Il polinomio p(x) ha la seguente proprietà: per ogni terna di interi a, b, c tali che a + b + c = 2022
si ha che p(a) + p(b) + p(c) = p(674). Si sa inoltre che p(0) = −2696. Quanto vale p(2022)?
(A) −2696 (B) 674 (C) 5392 (D) 8088 (E) Non è possibile determinarlo con i dati
forniti.
5. Lucia vuole scrivere tre interi positivi a, b, c in modo che ognuno di essi sia un divisore di 30 e
che i massimi comuni divisori fra due termini consecutivi (cioè MCD(a, b) e MCD(b, c)) siano
numeri primi. In quanti modi può farlo?
(A) 69 (B) 72 (C) 105 (D) 27 (E) Nessuna delle precedenti.
6. Sia ABC un triangolo isoscele con AB = AC. L’altezza uscente da A misura 15 mentre l’altezza
uscente da B misura 24. Quanto vale l’area di ABC?
√ √
(A) 180 (B) 300 (C) 240 2 (D) 200 3 (E) 320
7. Alla lavagna è scritta la moltiplicazione x × y, dove x e y sono numeri interi positivi di tre cifre.
Nicolò, un po’ sbadato, non ha notato il simbolo di moltiplicazione e ricopia sul suo quaderno
il numero di sei cifre ottenuto giustapponendo x e y. L’insegnante, passando fra i banchi, fa
notare a Nicolò che il numero da lui scritto è uguale a 7 volte il prodotto xy. Quanto vale la
somma x + y?
(A) 125 (B) 286 (C) 312 (D) 487 (E) 513
8. In una partita di palla Riemanniana si affrontano due squadre; in ogni momento, ciascuna schiera
in campo k > 1 giocatrici. Alla fine di ogni azione viene assegnato un punto a una delle due
squadre; inoltre, ciascuna squadra può effettuare un numero arbitrario di sostituzioni prima che
abbia inizio l’azione successiva. Alice e Barbara fanno parte della squadra delle Geodetiche. Alla
fine della partita di oggi, Alice osserva che, mentre lei era in campo, le Geodetiche hanno vinto
7 azioni in più di quante ne abbiano perse. Quando Barbara era in campo, invece, hanno perso
2 azioni in più di quante ne abbiano vinte. Ciascuna delle altre giocatrici delle Geodetiche ha
partecipato a tante azioni vincenti quante perdenti. Quanto vale k?
(A) 3 (B) 5 (C) 6 (D) 9 (E) I dati non sono sufficienti per determinarlo.
an = n(a1 + a2 + · · · + an−1 ).
10. Maddalena scrive su un foglio tutte le potenze di 2 da 1 a 2100 (estremi inclusi). Quanti dei
numeri che ha scritto iniziano per 1?
(A) 28 o meno (B) 29 (C) 30 (D) 31 (E) 32 o più.
11. I πcchi sono animali che vivono in famiglie di 1, 2 o 3 individui. Originariamente fu importata
in Italia una famiglia di 3 πcchi. Una famiglia di n πcchi si riproduce crescendo di 2n − 2 nuovi
individui, formando un totale di 3n − 2, e dividendosi in nuove famiglie (non necessariamente
due famiglie con lo stesso numero di individui si dividono allo stesso modo). Tutte le famiglie si
riproducono contemporaneamente ad ogni nidiata. Per esempio, dopo la prima nidiata ci sono
per forza sette πcchi, che potrebbero essere divisi in tre famiglie di due e una di uno, o in una
di tre e due di due, o in sette di uno, eccetera. Quante sono le possibilità per il numero totale
di πcchi dopo la settima nidiata?
27 +37 +1
(A) 129 (B) 253 (C) 27 (D) 2 (E) 37
12. Sia dato un esagono regolare di lato 1. Consideriamo un triangolo equilatero di lato 1 dentro
all’esagono, con due vertici vincolati al perimetro dell’esagono. Muoviamo il triangolo equila-
tero in modo che uno dei due vertici vincolati compia esattamente un giro lungo il perimetro
dell’esagono. Quant’è la lunghezza percorsa dal vertice non vincolato?
√ √ √
(A) π/2 (B) π 3 3 (C) 8 3 − 12 (D) (4 3 − 6)π (E) Nessuna delle precedenti.
13. Lucio compra un tavolo a forma di esagono regolare e una tovaglia rettangolare di area 1024 cm2
che ha lato minore pari al lato dell’esagono e copre esattamente la porzione di tavolo compresa
fra due lati opposti. Quanto vale l’area del tavolo, espressa in cm2 ?
n n
14. Quanti sono gli interi positivi n per cui 2022 + 12 + 25 + 12 è un numero intero?
15. ESERCIZIO DIMOSTRATIVO
Un numero di tre cifre, diverse fra loro e non nulle (diciamo abc), si dice petaloso se esiste un
intero n ≥ 1 tale che il numero cba 00 · · · 0} sia multiplo di abc. Il più piccolo n che rende vera
| {z
n zeri
questa divisibilità è detto fiore di abc.
Esempio. Il numero 132 è petaloso, in quanto 132 divide 23100. Siccome 23100/132 = 175 è
intero ma 2310/132 = 17,5 non lo è, il fiore di 132 è 2.
(a) Sia abc un numero di tre cifre (diverse fra loro e non nulle) della forma 2x · 3y · 5z con x, y, z
interi non negativi e y ≤ 2. Dimostrare che abc è petaloso.
(b) Quanto vale al massimo il fiore di un numero petaloso (di tre cifre)?
(c) Sia abc un numero petaloso. Dimostrare che abc non è divisibile per 13.
SOLUZIONE:
Nome: Cognome:
16. ESERCIZIO DIMOSTRATIVO
Sia ABC un triangolo, sia r la bisettrice interna dell’angolo acuto BAC
\ e siano K la proiezione
di B su r, L la proiezione di K su AB e D il simmetrico di B rispetto ad L. Chiamiamo infine
H il piede dell’altezza del triangolo ABC uscente da B. Dimostrare che:
(a) BH = 2LK;
SOLUZIONE:
Nome: Cognome:
17. ESERCIZIO DIMOSTRATIVO
Il primo quadrante del piano cartesiano è l’insieme dei punti (x, y) con x e y numeri reali
strettamente positivi (cioè x > 0, y > 0). Ciascun punto del primo quadrante è colorato di rosso
o di blu. Inoltre, per ogni punto P = (x, y) del primo quadrante, tutti i punti sulla semiretta
uscente da P con pendenza y (ovvero la semiretta avente origine in P e passante per il punto
di coordinate (x + 1, 2y)) hanno lo stesso colore di P . Dimostrare che tutti i punti del primo
quadrante hanno lo stesso colore.
SOLUZIONE:
Nome: Cognome:
Questa gara non sarebbe stata possibile senza la preziosa collaborazione di tutti coloro che hanno
proposto, risolto, modificato e testato i problemi:
Lorenzo Benedini, Luigi Amedeo Bianchi, Alberto Cagnetta, Andrea Ferretti, Leonardo Franchi, An-
drea Gallese, Marco Golla, Alessandro Iraci, Marcello Mamino, Giovanni Marzenta, Giuseppe Ma-
scellani, Lorenzo Mazza, Silvia Pagani, Ludovico Pernazza, Federico Poloni, Matteo Protopapa, Lucio
Tanzini.
dove i vari addendi corrispondono ai tratti per andare dalla macchina al negozio, dal negozio
al parchimetro, tornare dal parchimetro al negozio, tornare dal negozio alla macchina, e infine
tornare ancora dalla macchina al negozio e viceversa. Si vede quindi che la distanza minima che
Astolfo è costretto a percorrere a piedi è di 1000m, e che essa è realizzata da tutti e soli i punti
del tratto compreso fra il parchimetro e il negozio.
2. La risposta è (D).
57 57·9 513 a
Si ha 111 = 111·9 = 999 . Come noto, una frazione b con denominatore della forma b = |9 .{z
. . 9}
k cifre nove
ha uno sviluppo decimale periodico, con periodo di lunghezza k. Inoltre, se il numeratore è
inferiore al denominatore, allora il numeratore fornisce esattamente le cifre del periodo. Si
ottiene allora
57 513
= = 0.513513513 . . .
111 999
e quindi ogni gruppo di tre cifre consecutive ha somma 5 + 1 + 3 = 9. Dal momento che 2022
cifre corrispondono a 2022/3 gruppi di 3 cifre, la risposta è 2022
3 · 9 = 6066.
Nota. Naturalmente il risultato della divisione si può anche ottenere per calcolo diretto.
ω3
P2
ω1 ω2
Ω
P
P1 P2
5. La risposta è (C). Distinguiamo diversi casi, a seconda del numero di fattori primi di b:
(a) se b ha 0 fattori primi, allora b = 1, e qualunque sia il valore di a si ha (a,b) = 1, che non è
un numero primo.
(b) se b ha esattamente un fattore primo, cioè è esso stesso primo, allora la condizione che (a, b)
e (b, c) siano primi vuol dire che entrambi devono coincidere con b. Gli interi a, c possono
quindi essere scelti in qualunque modo fra i divisori di 30 = 2 · 3 · 5 che sono multipli di b.
È facile verificare che (qualunque sia il valore di b) ci sono 4 scelte per a e 4 scelte per c
(ad esempio, se b = 2, allora a e c possono essere scelti nell’insieme {2, 6, 10, 30}). Tenendo
conto che 30 = 2 · 3 · 5 ha esattamente 3 fattori primi distinti (e quindi ci sono 3 scelte per
b in questo caso), abbiamo 3 · 4 · 4 = 48 possibili scelte per la terna (a, b, c).
(c) se b ha esattamente 2 fattori primi, diciamo b = pq, allora posto r = 30/b si vede facilmente
che la condizione che (a, b) e (a, c) siano numeri primi è equivalente al fatto che gli interi a, c
appartengano all’insieme {p, q, pr, qr}. Osserviamo che scegliere b è equivalente a scegliere
il primo r ∈ {2, 3, 5}, per cui in questo caso abbiamo 3 scelte per b e 4 scelte per ognuno
fra a e c, per un totale di 3 · 4 · 4 = 48 scelte possibili.
(d) infine, se b ha esattamente 3 fattori primi, allora si ha b = 30. Siccome per ipotesi a e c
dividono 30 si ha (a, b) = a e (b, c) = c, per cui dobbiamo scegliere sia a che c nell’insieme
{2, 3, 5}. Abbiamo allora 3 · 3 = 9 scelte per la terna (a, b, c) = (a, 30, c).
6. La risposta è (B). Sia M il punto medio del lato BC, che è anche il piede dell’altezza uscente
da A (in quanto ABC è isoscele su base BC), e sia P il piede dell’altezza uscente da B. Dal
momento che l’altezza uscente da A è più corta di quella uscente da B, l’angolo in A risulta
ottuso, per cui il punto P cade fuori dal segmento AC (e si trova dal lato opposto di C rispetto
ad A).
P
A
B M C
I triangoli M CA e P CB sono simili, in quanto hanno due angoli uguali: infatti gli angoli in M
e in P sono retti, e l’angolo in C è in comune. Poniamo x = P C e y = M B = M C. Dalla
y x
similitudine già osservata si ottiene M C/AM = P C/BP , ovvero 15 = 24 . Il triangolo BP C è
rettangolo in P , per cui il teorema di Pitagora fornisce P B + P C = BC 2 , cioè
2 2
242 + x2 = (2y)2 .
24
Sostituendo x = 15 y = 85 y otteniamo allora
r
64 36 242 · 52 24 · 5
24 + y 2 = 4y 2 ⇒ 242 = y 2 ⇒ y =
2
= = 20.
25 25 62 6
1 1
L’area di ABC è quindi uguale a 2 · BC · AM = 2 · 2z · 15 = 20 · 15 = 300.
7. La risposta è (B). Le ipotesi del problema si traducono in 1000x + y = 7xy, e possiamo riscrivere
questa equazione come y = 1000x
7x−1 . A questo punto possiamo procedere in (almeno) due modi:
1000x 1000x 1000
(a) si ha y = 7x−1 ≥ 7x = 7 = 142.8 . . ., e d’altro canto
1000x 1000(x − 1/7) + 1000/7 1000 1000/7 1000 1000/7 1000
y= = = + ≤ + < + 1,
7x − 1 7x − 1 7 7x − 1 7 7 · 100 − 1 7
per cui y deve essere l’unico intero compreso fra 1000/7 e 1000/7 + 1, ovvero y = 143. Da
y
questo si ricava immediatamente che x = 7y−1000 = 143 e quindi x + y = 286.
(b) in alternativa, osserviamo che x e 7x − 1 non possono avere fattori primi in comune (in
quanto se p divide sia x sia 7x − 1 allora divide anche (7x − 1) − 7 · x = −1, ma nessun
numero primo divide −1). Il fatto che 7x − 1 divida 1000x implica allora che 7x − 1 divida
1000; d’altra parte, per ipotesi x ha 3 cifre, per cui 7x − 1 ≥ 7 · 100 − 1 = 699. L’unico
divisore di 1000 maggiore o uguale a 699 è 1000 stesso, da cui 7x − 1 = 1000 ⇒ x = 143 e
y = 1000·x
7x−1 = x = 143. Ne segue che x + y = 286.
8. La risposta è (B). Costruiamo una tabella con una riga per ogni azione giocata e una colonna
per ogni giocatrice delle Geodetiche. Scriviamo +1 in una casella se la giocatrice corrispondente
alla riga era in campo durante l’azione corrispondente alla colonna e l’azione è stata vinta dalle
Geodetiche. Similmente, scriviamo −1 in corrispondenza delle coppie (giocatrice, azione) date
dalle azioni perse dalle Geodetiche con quella giocatrice in campo. Infine, scriviamo 0 nelle
caselle corrispondenti a coppie (giocatrice, azione) per cui la giocatrice non era in campo nella
corrispondente azione. Consideriamo ora la somma di tutti i numeri nella tabella.
Per ipotesi sappiamo che la colonna di Alice somma a +7, la colonna di Barbara somma a −2, e
tutte le altre colonne sommano a 0. La somma di tutti i numeri nella tabella è quindi 5. D’altro
canto, ogni riga della tabella ha somma +k (se l’azione è stata vinta dalle Geodetiche) o −k (se
l’azione è stata persa): infatti su ogni riga ci esattamente k numeri non nulli (corrispondenti alle
k giocatrici in campo), e sono o tutti uguali a +1, se l’azione è stata vinta dalle Geodetiche, o
tutti uguali a −1, altrimenti. Detti allora V e P il numero di azioni vinte e il numero di azioni
perse dalle Geodetiche, abbiamo ottenuto l’equazione 5 = k(V − P ). Da questo segue che k
divide 5, e siccome k > 1 si ha k = 5.
Nota. Non è difficile costruire esempi della situazione descritta nel testo: i punteggi considerati
sono effettivamente realizzabili.
9. La risposta è (C). Consideriamo le equazioni
(
an = n(a1 + a2 + · · · + an−1 )
an+1 = (n + 1)(a1 + a2 + · · · + an−1 + an ),
valide per ogni n ≥ 2. Riscriviamo ora la seconda nella forma
an+1 = n(a1 + a2 + · · · + an−1 ) + (a1 + a2 + · · · + an−1 ) + (n + 1)an
an
= an + + (n + 1)an
n
n2 + 2n + 1
= an
n
(n + 1)2
= an
n
dove – usando la prima equazione – abbiamo sostituito dovunque possibile a1 + a2 + · · · + an−1
con ann . Otteniamo allora
n2 n2 (n − 1)2 n2 (n − 1)2 32
an = an−1 = an−2 = · · · = · · · a2 .
n−1 n−1 n−2 n−1 n−2 2
Semplificando il denominatore di ogni frazione con il numeratore della successiva e osservando
che a2 = 2 otteniamo
3 n!
an = n2 · (n − 1) · (n − 2) · . . . · 4 · a2 = n ·
2 2
per ogni n ≥ 2. A questo punto, osserviamo che 2022 = 2 · 3 · 337 divide n · n! 2 se e soltanto
se questo numero è divisibile separatamente per 2, 3 e 337. Da una parte, siccome n · n! 2 è un
prodotto di numeri minori o uguali ad n e 337 è primo, tale prodotto può essere divisibile per 337
soltanto se n ≥ 337. D’altra parte, se n = 337 abbiamo an = 337· 21 ·337!, e 12 ·337! = 3·4·. . .·337
è certamente multiplo di 6, per cui 2 · 3 · 337 divide a337 , e quindi 337 è il minimo cercato.
10. La risposta è (D). Iniziamo con un’osservazione più generale. Dato un intero positivo n ≥ 2,
consideriamo la più piccola potenza 2a di 2 che in base 10 si scriva con almeno n cifre. Siccome
2a−1 si scrive con al massimo n − 1 cifre abbiamo 2a−1 ≤ 10n−1 − 1, e quindi 10n−1 ≤ 2a ≤
2 · 10n−1 − 1, dove la prima disuguaglianza segue dall’ipotesi che 2a si scriva con almeno n cifre.
Le disuguaglianze appena scritte significano esattamente che la scrittura decimale di 2a inizia
con la cifra 1. D’altra parte, la potenza di 2 successiva, ovvero 2a+1 , rispetta 2 · 10n−1 ≤ 2a+1 ≤
4 · 10n−1 − 2, e quindi la sua prima cifra decimale è 2 o 3. Da questo segue immediatamente che
2a è l’unica potenza di 2 che in base 10 si scriva con esattamente n cifre e la cui prima cifra sia
uguale ad 1. Lo stesso vale ovviamente per le potenze di 2 ad una cifra: l’unica che inizi con 1 è
proprio 20 . Otteniamo quindi che per ogni possibile lunghezza della rappresentazione decimale
esiste una ed una sola potenza di 2 la cui rappresentazione decimale abbia quella lunghezza ed
inizi per 1.
Da questo segue che per contare le potenze di 2 volute dobbiamo soltanto capire quante diverse
lunghezze assumono i numeri scritti da Maddalena: per ogni lunghezza c’è esattamente una
potenza di 2 che inizia con la cifra 1. Siccome 20 ha una singola cifra, si tratta di capire quante
cifre abbia 2100 . Osserviamo che 210 = 1024 > 103 , quindi 2100 > (103 )10 = 1030 , e quindi 2100
ha almeno 31 cifre. Mostriamo ora che 2100 ha esattamente 31 cifre, ovvero che 2100 < 1031 .
Semplificando un fattore 230 da entrambi i lati, la disuguaglianza voluta diventa 270 < 10 · 530 .
Osserviamo ora che 27 = 128 e 53 = 125, per cui la disuguaglianza si riscrive ulteriormente nella
forma
128 10
< 10.
125
La validità di tale disuguaglianza può essere verificata in vari modi; una possibilità è quella di
128 3 1
osservare che 125 = 1 + 125 < 1 + 40 , da cui
2
1 2
128 1 1 1
< 1+ =1+ + <1+ ,
125 40 20 1600 19
11. La risposta è (B). Il numero di πcchi dopo 7 nidiate può assumere qualsiasi valore dispari fra 7
9
e 29 − 1, e nessun altro. La risposta alla domanda è quindi 2 −1−7
2 + 1 = 28 − 3 = 253, in quanto
9
questa è la quantità di numeri dispari compresi fra 7 e 2 − 1 = 511.
Giustifichiamo l’affermazione precedente tramite i seguenti fatti:
(a) una famiglia costituita da 1 solo πcchio continuerà per sempre ad essere costituita da un
solo πcchio: evidente;
(b) una famiglia costituita da 2 πcchi può dar origine, dopo n ≥ 1 nidiate, a non più di 2n+1
πcchi;
(c) una famiglia costituita da 3 πcchi può dar origine, dopo n ≥ 1 nidiate, ad un qualsiasi
numero di πcchi che sia dispari e compreso fra 7 e 2n+2 − 1.
Dimostriamo le affermazioni (b) e (c) simultaneamente per induzione: assumendo che (b) e (c)
valgano per un certo n le dimostreremo per n + 1. Si osservi che il caso base n = 1 è evidente
per entrambe. Si osservi inoltre che la parità del numero di πcchi non cambia dopo una nidiata,
per cui la condizione di parità affermata al punto (c) è effettivamente necessaria. Inoltre:
(b) in questo caso, dopo una nidiata abbiamo 4 πcchi, che possono vivere in quattro famiglie
da 1 (e in tal caso a tutte le generazioni successive avremo ancora 4 πcchi), una famiglia da
2 e due da 1, due famiglie da 2, o una famiglia da 3 e una da 1. Nei vari casi, le affermazioni
(b) e (c) per n nidiate mostrano che – dopo ulteriori n nidiate – avremo al massimo
πcchi. Siccome ognuno di questi numeri è minore o uguale a 2n+2 , questo dimostra
l’affermazione (b) per n + 1 nidiate.
(c) in questo caso, dopo una nidiata i 7 πcchi possono essere distribuiti in famiglie nei modi
seguenti:
3 + 3 + 1, 3 + 2 + 2, 3 + 2 + 1 + 1,
3 + 1 + 1 + 1 + 1, 2 + 2 + 2 + 1, 2 + 2 + 1 + 1 + 1,
2 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1, 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1.
Dopo ulteriori n nidiate, usando come sopra l’ipotesi induttiva otteniamo che nei vari casi
il numero totale di πcchi è al massimo
2n+1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1, 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1.
È facile verificare che ognuno di questi numeri è minore o uguale a 2n+3 − 1. Infine, se dopo
la prima nidiata i 7 πcchi sono organizzati in famiglie come 3 + 3 + 1, allora dopo ulteriori
n nidiate il numero di πcchi sarà della forma d1 + d2 + 1, dove d1 , d2 possono assumere
qualsiasi valore dispari compreso fra 7 e 2n+2 − 1. L’espressione d1 + d2 + 1 può allora
assumere qualsiasi valore dispari compreso fra 7 + 7 + 1 = 15 e 2 · 2n+2 − 2 + 1 = 2n+3 − 1.
Resta solo da mostrare che il numero di πcchi dopo n + 1 ≥ 2 nidiate può essere anche 7, 9,
11 o 13, ma questo è facile. Infatti, se ad un certo punto i πcchi si organizzano in famiglie
da 1, da quel punto in poi il loro numero non crescerà più, per cui è sufficiente dimostrare
che tali numeri di πcchi sono realizzabili dopo al più due nidiate, ad esempio come segue:
3 → 7; 3 → 2 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 → 4 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 = 9;
3 → 2 + 2 + 1 + 1 + 1 → 4 + 4 + 1 + 1 + 1 = 11; 3 → 2 + 2 + 2 + 1 → 4 + 4 + 4 + 1 = 13.
12. La risposta è (C). Mostriamo che, nello spostare il primo vertice vincolato del triangolo da un
estremo all’altro di un singolo
√ lato dell’esagono, il vertice non vincolato percorre avanti e indietro
2 3
un segmento di lunghezza 3 − 1.
In effetti, sia ABCDEF l’esagono, sia O il suo centro; siano G e H sui segmenti AB e BC,
rispettivamente, tali che GH = AB, e sia R il punto dalla stessa parte di O rispetto alla retta
GH tale che GHR sia un triangolo equilatero. Vogliamo dimostrare che R si trova sulla retta
OB.
X
R≡X
R O O
C C
K
H
A G B A G B
\ = 120◦ e
Notiamo che il quadrilatero GBHR è ciclico, poiché la somma degli angoli GBH
GRH ◦
\ = 60 è un angolo piatto. Segue che GBR \ = GHR ◦
\ = 60 , dunque GBR \ = GBO \ come
desiderato. Calcoliamo inoltre la distanza di R da O nel caso in cui GH sia ortogonale a BO
(ovvero H sia il simmetrico di G rispetto a tale retta). In questo caso, detto K il punto di
intersezione fra BO e GH, i triangoli KGB e KHB sono √ congruenti e rettangoli,
√ ciascuno la
metà di un triangolo equilatero, da cui BK = √13 GK = 63 . Dato che RK = 23 e OB = 1, vale
√
3
RO = RK − (OB − BK) = 2 3 − 1.
Risulta dunque che, quando un vertice vincolato del triangolo rettangolo si muove da A a B
e il secondo vertice vincolato √da B a C, il vertice non vincolato percorre avanti e indietro un
segmento OX di lunghezza 2 33 − 1. In totale, la lunghezza percorsa dal vertice non vincolato
√
è 12 · OX = 8 3 − 12.
E D
F C
K O H
A B
Sia ABCDEF un esagono regolare che rappresenti il tavolo; la tovaglia di area 1024 cm2 copre
esattamente il rettangolo ABDE. Detto O il centro dell’esagono e detti H, K i punti di interse-
zione fra i segmenti BD e OC, AE e OF , rispettivamente, i triangoli OAK, OEK, OBH e ODH
sono tutti congruenti e di area pari a metà dell’area dei triangoli equilateri ABO e DEO. Segue
che l’area del rettangolo ABDE pari a quattro volte l’area di ABO, mentre l’area del tavolo
vale sei volte l’area di ABO. Se ne conclude che l’area del tavolo è di 46 · 1024 cm2 = 1536 cm2 .
14. La risposta è 6. Mostreremo che gli interi n voluti sono precisamente gli interi positivi dispari
minori o uguali ad 11. Osserviamo che 2022 + 12 = 4045 1 51
2 e 25 + 2 = 2 , per cui stiamo cercando
4045n +51n
gli interi positivi n per i quali la frazione 2n sia intera. Osserviamo intanto che se n = 2k
è pari questo non accade mai: infatti il numeratore è pari, ma non divisibile per 4, in quanto
40452k e 512k lasciano entrambi resto 1 nella divisione per 4 (per dimostrare questo fatto basta
osservare che 40452k − 1 = (4045k + 1)(4045k − 1) è prodotto di due numeri pari, e perciò è
divisibile per 4; similmente per 512k − 1), e quindi la loro somma lascia resto 2 nella divisione
per 4. Quando n = 2k + 1 è dispari, invece, possiamo usare la nota fattorizzazione per una
somma di due potenze dispari di uguale esponente per ottenere
40452k+1 + 512k+1 = (4045 + 51) · 40452k − 40452k−1 · 51 + · · · − 4045 · 512k−1 + 512k
Il numero nella seconda parentesi è la somma algebrica di 2k +1 termini dispari, quindi è dispari.
Il prodotto appena scritto è quindi divisibile per 22k+1 se e solo se lo è 4045 + 51 = 4096 = 212 .
Questo accade se e solo se 2k + 1 ≤ 12, cioè per k = 0, 1, . . . , 5, valori che forniscono le 6 soluzioni
volute.
15. (a) Dobbiamo dimostrare che, per n sufficientemente grande, il numero abc = 2x · 3y · 5z divide
cba · 10n = cba · 2n · 5n . Mostreremo che questa condizione è rispettata con n = max{x, z}.
Sicuramente con questa scelta di n si ha che 2x · 5z divide 2n · 5n . Basta quindi verificare che
3y divida cba·10n , e chiaramente per far questo è sufficiente mostrare che 3y divide cba. Per
y = 0 non c’è niente da dimostrare (30 = 1 divide qualsiasi numero). Per y = 1 abbiamo
che 3 divide abc, ovvero, per il noto criterio di divisibilità per 3, che 3 divide a + b + c. Per
lo stesso criterio di divisibilità abbiamo allora che 3 = 3y divide cba (la cui somma delle
cifre è ancora a + b + c), da cui la tesi. Nel caso y = 2 procediamo similmente: il criterio
di divisibilità per 9 garantisce che a + b + c sia multiplo di 9, e quindi anche cba è multiplo
di 3y = 9, come voluto.
Seconda soluzione. Scriviamo più propriamente abc = 100a + 10b + c e cba = 100c + 10b + a.
Si chiede di mostrare che 100a + 10b + c = 2x · 3y · 5z divide (100c + 10b + a) · 10n per n
sufficientemente grande. Un intero k divide un intero m se e solo se k divide m − tk, dove t
è un qualsiasi numero intero. In particolare, preso t = 10n , si ha che 100a + 10b + c divide
(100c + 10b + a) · 10n se e solo se divide (100c + 10b + a) · 10n − (100a + 10b + c) · 10n =
9 · 11 · (c − a) · 10n . Dato che per ipotesi y ≤ 2, è chiaro che per n = max{x,z} si ha la
divisibilità voluta, in quanto 3y divide 9 e 2x · 5z divide 10max{x,z} = 2max{x,z} · 5max{x,z} .
(b) Consideriamo per quali k il numero abc divida cba · 10k = cba · 2k · 5k . Scriviamo la
fattorizzazione in primi di abc come 2x · 5y · pe11 · · · pekk , dove p1 , . . . , pk sono primi distinti fra
loro e distinti da 2 e 5. Scriviamo similmente la fattorizzazione di cba come 2X ·5Y ·q1f1 · · · qrfr .
La condizione di divisibilità è che ogni primo appaia nella fattorizzazione di abc con espo-
nente minore o uguale a quello con cui appare in cba · 10k . Per i primi diversi da 2 e 5,
questo vuol dire che ogni pi appare anche nella fattorizzazione di cba, e che l’esponente con
cui divide cba è maggiore o uguale di quello con cui divide abc. Questa condizione non
dipende da k. Per i primi 2 e 5 invece la condizione
2x · 5y divide cba · 10k = 2X+k · 5Y +k · q1f1 · · · qrfr
si traduce in x ≤ X + k e y ≤ Y + k. Affermiamo allora che non può mai essere necessario
un valore di k strettamente superiore a 9: infatti k = 10 può essere necessario solo se x ≥ 10
o y ≥ 10, ma in tal caso abc sarebbe divisibile o per 210 = 1024 o per 510 > 1000, e quindi
non potrebbe essere un numero di tre cifre. Questo mostra che il massimo fiore non può
superare 9. D’altra parte, preso abc = 512 = 29 , abbiamo che il minimo k per cui abc divide
cba · 10k = 215 · 2k · 5k è proprio 9 (i fattori 2 in quest’ultimo prodotto sono esattamente
k). Il massimo fiore di un numero petaloso di tre cifre è quindi 9.
(c) Supponiamo per assurdo che 13 divida il numero petaloso abc. Per quanto dimostrato
al punto precedente vediamo che 13 divide anche cba. Scrivendo esplicitamente questi
numeri in termini della loro rappresentazione in base 10 abbiamo abc = 100a + 10b + c e
cba = 100c + 10b + a. Se 13 divide entrambi questi numeri, allora deve dividere la loro
differenza, che è 99(c − a). Ora osserviamo che 13 è un numero primo, per cui il prodotto
99(c − a) è divisibile per 13 se e solo se lo è uno dei due fattori. Tuttavia 99 non è divisibile
per 13, come è facile verificare con un calcolo diretto, e c−a non è divisibile per 13 in quanto
differenza di 2 cifre distinte e non nulle: si ha in effetti 0 < |c − a| ≤ 8, e quindi certamente
c − a non è multiplo di 13. Siamo giunti ad un assurdo, per cui l’ipotesi originaria che 13
dividesse abc doveva essere falsa, il che mostra la tesi.
16. (a) Osserviamo intanto che il quadrilatero AHKB è inscrivibile in una circonferenza, in quanto
gli angoli AHB
\ e AKB \ sono uguali (in particolare, retti). Gli angoli alla circonferenza
KBH e KAH insistono sul medesimo arco e sono quindi uguali. D’altro canto KAH
\ \ \ =
BAK
\ per costruzione; sia α l’ampiezza comune di questi due angoli. Anche gli angoli alla
circonferenza BHK\ e BAK\ insistono sullo stesso arco, e quindi sono uguali fra loro (e ad
α). Ne segue che il triangolo HKB è isoscele su base HB, in quanto gli angoli BHK \ e
KBH
\ sono entrambi pari ad α. Detto M il punto medio di HB, il segmento KM è altezza
e mediana dell’angolo in K del triangolo HKB, per cui BH = 2BM e il triangolo BM K
è rettangolo in M .
Dal momento che il triangolo KLB è rettangolo in L abbiamo KBL+
\ LKB \ = 90◦ . Siccome
◦
anche AKB è rettangolo (in K), abbiamo anche 90 = KBA \ + BAK \ = KBL \ + α. Combi-
nando le ultime due equazioni otteniamo allora LKB = α. In particolare, il triangolo BLK
\
è simile al triangolo KM B, in quanto entrambi sono rettangoli e hanno uno dei due angoli
acuti uguale ad α. D’altro canto essi sono anche congruenti, visto che hanno l’ipotenusa in
comune. Ne segue quindi che BM = LK, e infine che BH = 2BM = 2LK.
Seconda soluzione. Detto α l’angolo BAK,
\ cosicché BAH è di ampiezza 2α, usando il fatto
che i triangoli AHB, AKB e ALB sono tutti rettangoli per ipotesi si ottiene
BH = AB · sin(BAH)
\ = AB · sin(2α) = 2 · AB · sin(α) · cos(α),
che è la tesi.
17. Consideriamo due punti qualsiasi P1 = (x1 , y1 ) e P2 = (x2 , y1 ) giacenti sulla semiretta orizzontale
data dall’intersezione di y = y1 con il primo quadrante (si veda anche la figura, dove y1 = 1).
Siano r1 , r2 le due semirette uscenti da P1 , P2 considerate nel problema. Tali semirette hanno la
stessa pendenza rispetto all’asse orizzontale e sono quindi parallele. Questo si può vedere anche in
termini di geometria euclidea, in quanto i triangoli formati dai punti P1 , (x1 + 1, y1 ), (x1 + 1, 2y1 )
e P2 , (x2 + 1, y1 ), (x2 + 1,2y1 ) si ottengono l’uno dall’altro tramite una traslazione orizzontale di
x2 − x1 , e quindi le loro ipotenuse (che giacciono sulle semirette r1 , r2 ) sono parallele.
A meno di simmetria supponiamo ora che x2 > x1 , cosicché la semiretta r2 giace a destra di r1 .
Scegliamo un qualsiasi punto Q = (xQ , yQ ) su r2 distinto da P2 . Si ha in particolare yQ > y1 ,
in quanto P2 è il punto di ordinata minima sull’intera semiretta r2 . La semiretta r uscente da
Q e passante per (xQ + 1, 2yQ ) ha pendenza yQ , maggiore della pendenza della semiretta r1 , e
quindi r1 ed r si incontrano in un qualche punto S a destra di Q.
12
11
10
9 S
6
r1 r r2
5
3 Q
1
P1 P2
−1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
−1
Segue allora dalle ipotesi del problema che S ha lo stesso colore di Q (in quanto S appartiene alla
semiretta r) e che Q ha lo stesso colore di P2 (in quanto appartiene alla semiretta r2 ). D’altro
canto, è anche vero che S appartiene alla semiretta r1 , e quindi ha lo stesso colore di P1 . Ne
segue perciò che P1 , Q e P2 hanno tutti lo stesso colore. Dal momento che i punti P1 , P2 erano
scelti arbitrariamente sulla retta y = y1 , questo mostra che tale retta orizzontale è costituita da
punti tutti dello stesso colore. Visto poi che anche y1 era scelto arbitrariamente, otteniamo che
ogni semiretta orizzontale è monocromatica.
Infine, prendiamo due qualsiasi semirette orizzontali s1 , s2 , date dalle intersezioni con il primo
quadrante rispettivamente delle rette y = y1 e y = y2 . A meno di simmetria possiamo supporre
y1 < y2 . Si consideri un punto qualsiasi P sulla semiretta s1 . La semiretta rP uscente da P
con pendenza pari all’ordinata di P interseca ogni retta orizzontale che stia sopra s1 , e quindi in
particolare interseca s2 . Dato che la semiretta rP è monocromatica e contiene tanto un punto di
s1 quanto un punto di s2 , otteniamo che il colore comune di tutti i punti di s1 è uguale al colore
comune di tutti i punti di s2 . Infine, questo ragionamento vale per qualsiasi coppia di semirette
orizzontali, e quindi ogni punto del primo quadrante è colorato con lo stesso colore.
y1 − yQ yQ · xQ − x1 y1 y1 (xQ − x2 + 1) · xQ − x1 y1
x= + = −1 +
yQ − y1 yQ − y1 y1 (xQ − x2 )
(xQ − x2 + 1) · xQ − x1 xQ − x1
= −1 + = −1 + + xQ .
xQ − x2 xQ − x2
1 x −x
Basta ora osservare che x1 < x2 < xQ implica xQ − x1 > xQ − x2 > 0, per cui il rapporto xQ Q −x2
è strettamente maggiore di 1, e quindi la coordinata x del punto di intersezione calcolata qui
sopra è strettamente maggiore di xQ (quindi anche di x1 ), ovvero effettivamente tale punto è a
destra di Q ed appartiene alle semi rette r ed r1 .
Seconda soluzione.
12
11
S1
10
6 r1
rS r2
5
4
S2
3
S
1 P1
P2
−1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
−1
Mostriamo direttamente che due punti qualsiasi P1 = (x1 , y1 ) e P2 = (x2 , y2 ) del primo quadrante
hanno lo stesso colore. Siano r1 , r2 le semirette uscenti da P1 , P2 con pendenze rispettive y1 , y2 .
Osserviamo come caso speciale che se r1 , r2 si incontrano in un punto Q, allora chiaramente P1
e P2 hanno lo stesso colore, perché Q ha lo stesso colore di P1 (in quanto sta su r1 ) e anche lo
stesso colore di P2 (in quanto sta su r2 ).
Nel caso generale (ovvero che r1 , r2 si intersechino o meno) possiamo procedere come segue.
Scegliamo un punto S = (xS , yS ) che rispetti le seguenti condizioni:
Mostreremo sotto per via algebrica che un tale punto esiste sempre. La semiretta rS uscente da
S ha pendenza yS , maggiore di quelle di r1 , r2 , e siccome S è sotto r1 , r2 e a destra di P1 , P2 ,
la semiretta rS interseca sia r1 che r2 , in due punti che chiamiamo S1 , S2 (che queste semirette
effettivamente si intersechino si può verificare per via algebrica in modo molto simile a quanto
fatto nella prima soluzione). Il colore comune dei punti di r1 è il colore di S1 e il colore comune
dei punti di r2 è il colore di S2 . Ma d’altro canto S1 , S2 appartengono alla stessa semiretta
monocromatica rS , per cui r1 , r2 sono in effetti dello stesso colore. In particolare, P1 e P2 sono
colorati con lo stesso colore. Siccome questo vale per ogni coppia di punti del primo quadrante,
l’intero primo quadrante è colorato del medesimo colore.
Per mostrare l’esistenza del punto S = (xS , yS ) voluto, scegliamo
1 1 y2 y1
xS = (x1 + x2 ) + + + +
y1 y2 y1 y2
y = y1 (x − x1 + 1), y = y2 (x − x2 + 1);
Il punto (a) vale 5 punti. Di questi, si assegnino 2 punti per chi argomenta che scegliere n suf-
ficientemente grande garantisce la divisibilità per 2x e 5z , e 3 punti per chi tratta correttamente
il fattore 3y (di questi, nessun punto per il caso y = 0, 1 punto per chi menziona il criterio di
divisibilità per 3 o per 9 in termine delle cifre, e i rimanenti 2 punti per chi conclude).
Per quanto riguarda l’approccio della seconda soluzione si assegnino invece 2 punti a chi tratti
correttamente i fattori 2x e 5z , 2 punti a chi consideri la differenza cba − abc e la scriva nella
forma 99(c − a), e 1 punto a chi deduca da questo che la condizione di divisibilità è rispettata
per il fattore 3y .
Il punto (b) vale 5 punti. Di questi si assegnino 2 punti per l’esempio del numero 512 e 3
punti per la dimostrazione del fatto che il fiore non può superare 9 (di questi, 1 punto per chi
argomenta o anche solo osserva che i primi diversi da 2 e 5 non intervengono nella questione).
Il punto (c) vale 5 punti. Di questi si assegnino fino a 2 punti per chi arriva a considerare la
differenza 99(c − a).
Esercizio 16
Si assegnino 15 punti a una soluzione interamente corretta, anche diversa da quella proposta. Per
soluzioni incomplete si assegnino punti parziali secondo il seguente schema:
Il punto (a) vale 7 punti. Si assegnino 2 punti per chi dimostra la ciclicità del quadrilatero
AHKB (di cui 1 punto per chi la afferma senza giustificazione), 1 punto per chi ne deduca
che il triangolo KHB è isoscele su base HB, 3 punti per dedurre che i triangoli KLB e KM B
sono congruenti (di cui 2 punti per la dimostrazione che siano simili), 1 punto per concludere.
Per chi scelga la strada della seconda soluzione, si assegnino invece 2 punti per l’uguaglianza
BH = AB · sin(2α), 2 punti per il calcolo di LK in termini di AB e sin(α), cos(α), e 3 punti
per l’osservazione che l’uguaglianza voluta segue dalla formula di duplicazione del seno.
Il punto (b) vale 4 punti. Di questi, si assegnino 2 punti per il calcolo dell’angolo HKA
\ in
termini di α e 2 punti per il calcolo di AKD
\ in termini di α.
Il punto (c) vale 4 punti; si assegnino tutti i punti anche a chi dimostri il punto (c) usando i
punti (a) e (b), senza essere riuscito a dimostrarli. Si assegnino 2 punti a chi dimostra che HKD
è isoscele su base HD, e 2 punti a chi dimostri che i triangoli AHK e ADK sono congruenti.
Per chi scelga la strada della seconda soluzione, si assegnino invece 0 punti per l’uguaglianza
AH = AB · cos(2α), 2 punti per il calcolo di AD in termini di AB e sin(α), e 2 punti per
l’osservazione che le due espressioni trovate sono uguali grazie alla formula di duplicazione del
coseno.
Si assegni inoltre 1 punto addizionale se la soluzione riporta una figura costruita in modo corretto,
purché questo non conduca un concorrente con una soluzione incompleta ad ottenere 15 punti.
Esercizio 17
Si assegnino 15 punti a una soluzione interamente corretta, anche diversa da quella proposta. Per
soluzioni incomplete si assegnino punti parziali secondo il seguente schema:
2 punti a chi osservi che, dati due punti P1 = (x1 , y1 ) e P2 = (x2 , y2 ) del primo quadrante, se
le semirette r1 , r2 uscenti da P1 , P2 e con pendenze rispettive y1 , y2 si intersecano, allora P1 , P2
hanno lo stesso colore.
2 punti a chi scriva esplicitamente una condizione sufficiente affinché la condizione del punto
precedente sia soddisfatta da P1 , P2 , ad esempio: se P2 si trova più a destra e più in alto di P1 ,
allora le semirette uscenti da P1 , P2 si intersecano.
1 punto a chi dichiari di voler dimostrare che tutti i punti lungo un luogo geometrico semplice
(quale una semiretta orizzontale, come nella soluzione presentata qui sopra, o una semiretta
verticale) hanno lo stesso colore. Chiamiamo tale affermazione esistenza di una semiretta mono-
cromatica non banale. Naturalmente tale luogo geometrico non deve essere una delle semirette
descritte nel testo del problema.
5 punti per una dimostrazione completa del fatto che il primo quadrante sia unione di semirette
monocromatiche non banali (o un risultato analogo); punteggi parziali possono essere attribuiti
per dimostrazioni considerate incomplete o difettose.
5 punti per chi deduca la tesi del problema da un risultato come quello del punto precedente.
Si assegnino tali punti anche in assenza della dimostrazione di tale risultato intermedio.
Non si deduca alcun punto a quei concorrenti che non verificano algebricamente che le semirette r
ed r1 effettivamente si intersechino e si limitano ad argomentare questo fatto sulla base dell’intuizione
geometrica.
Per chi segua la strada della seconda soluzione proposta si assegnino punti parziali secondo il seguente
schema:
2 punti a chi osservi che, dati due punti P1 = (x1 , y1 ) e P2 = (x2 , y2 ) del primo quadrante, se
le semirette r1 , r2 uscenti da P1 , P2 e con pendenze rispettive y1 , y2 si intersecano, allora P1 , P2
hanno lo stesso colore.
2 punti a chi scriva esplicitamente una condizione sufficiente affinché la condizione del punto
precedente sia soddisfatta da P1 , P2 , ad esempio: se P2 si trova più a destra e più in alto di P1 ,
allora le semirette uscenti da P1 , P2 si intersecano.
4 punti a chi definisca, in funzione di due punti P1 , P2 , un punto analogo a quello chiama-
to S nella soluzione presentata sopra e chiarisca precisamente quali condizioni debbano essere
soddisfatte da tale punto (ovvero le condizioni (a), (b), (c) date nella soluzione).
4 punti a chi deduca la tesi dell’esercizio dall’esistenza di un punto S con tali caratteristiche.
3 punti per chi argomenti correttamente (o per via algebrica, o per via geometrica) l’esistenza
del punto S voluto.