MAT Feb17
MAT Feb17
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sommario
50 Bad Company
MAT2020 - n° 34 Dicembre 2016
In questo numero:
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78 Luca Aquino
Vittorio e Gianni Nocenzi 6 80 Paolo Cattaneo
Magnus Moriartytm 10 82 Lastanzadigreta
Ancient Veil 18 91 Malaavia
Glauco Cartocci 20 Le Rubriche di MAT2020
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a cura di Mauro Selis a cura di Maurizio Mazzarella
MEDIO ORIENTE 5° PARTE: VANEXA
TURCHIA
Paola Tagliaferro 32
KING CRIMSON
IN THE COURT OF CRIMSON KING 62 74 ARTURO E LA SINDROME
DI ASPERGER
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“THE DARK SIDE”
DELLA SICUREZZA
di Andrea Pintelli
Genialità norvegese
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ANCIENT VEIL
articolo.
Due parole sull’artwork, elemento fondamentale
Ho chiesto ai due autori in cosa si differenzia “I in ambito progressivo; dice Edmondo Romano:
“I’m changing”
am chaning” rispetto alle altre proposte in cam- “Ho sempre curato io la parte grafica dei miei
po prog… lavori, non solo per l’aspetto creativo ma anche
nella parte esecutiva. Per questo lavoro ho scelto
“Crediamo che, indifferentemente dalla forma due dipinti di Francesca Ghizzardi che, a parte es-
Lizard Records d’arte o dal genere, l’unico modo per “differen- sere mia madre, è una pittrice che io stimo molto
ziarsi” sia essere sinceri e se stessi, senza preoc- per la sua forza d’immagine, profondità e capac-
di Athos Enrile cuparsi delle mode o delle formule, dei canoni ità di comunicazione. Dipinge dagli anni ’60 e la
Nel 1985 Alessandro Serri e Edmondo Romano e neanche del fatto di “differenziarsi”. L’arte non sua produzione è vastissima. I suoi quadri li ho
fondano gli Eris Pluvia, una fusione tra suoni an- è espressione egoica del proprio Io, ma ricerca sempre trovati molto affini al mondo dei suoni e
tichi e moderni. Nel 1991 danno vita ed arrangi- umile del proprio profondo. Anche seguendo della musica, come a mio avviso si può vedere e
ano le loro composizioni nel lavoro discografico questo percorso si può assomigliare a qualcosa provare osservando la copertina di questo “I am
“Rings of earthly light”, uno dei più apprezzati al- di già esistente, ma noi siamo naturale conseg- changing”.
bum del progressive rock internazionale di quegli uenza di tutto ciò che è stato creato.
anni. Ma il tentativo che facciamo ė quello di non co- Un album che mi entusiasma, che ho ascoltato
Alessandro e Edmondo nel 1992 lasciano la band proseguire per saperne di più - situazione non piare nessuno e di proporre quello che sentiamo più volte e che non mi stanca mai, da godere nei
e insieme a Fabio Serri creano il progetto ‘Ancient scontata -, alimentato da atmosfere con cui con- e che ci piace. Cerchiamo il più possibile di usare dettagli, apprezzando l’armonia tra liriche suoni
Veil’ e nel 1995 pubblicano l'omonimo CD. vivo da sempre, tra passato e novità. strumenti acustici e di metterci in gioco, natural- e parti vocali.
“I am changing” è il nuovo capitolo di questo par- Vorrei partire da un punto preciso del disco, “I mente, così come siamo. In tutti i modi spero che E ora attendo con curiosità una performance live!
ticolare suono (estratto dal C. S.). am changing”. Esistono storicamente passaggi arrivi all'ascoltatore la sincerità e la gioia con cui
capaci di caratterizzare un intero lavoro, appic-
Commentando a ripetizione lavori musicali, mi cicandosi per sempre all’artista che lo propone.
sono spesso posto il problema legato al valore Nella musica leggera si potrebbe utilizzare il ter-
assoluto di un album, ovvero se esista un mod- mine “tormentone”, ma in ambito nobil rock (la
ello di riferimento che prescinde dai gusti e dalle musica progressiva possiede i tatti della classic-
mode, se un disco possa contenere i canoni della ità…) alcune parole, particolari momenti sonori,
perfezione, se ci sia, in sintesi, un modello cam- o entrambe le cose, favoriscono questa… “im-
pione a cui fare riferimento per stabilire ciò che magine per sempre”: mi viene in mente il “Play
è degno di attenzione e ciò che meriterebbe me my song” di “The musical box” dei Genesis.
l’assoluto anonimato. In “I am changing” ho trovato una suggestione
E’ un ragionamento puramente tecnico che ni- simile: “My voice reaches the worlds/they tea-
ente ha a che vedere con il concetto di musica, chus that we can never go/My song takes me
quell’arte antica capace di stimolare tutti i nostri away/it makes me go forward, don’t you know”.
sensi (nessuno escluso) e di risvegliare memorie Un vero peccato non poter aggiungere, in questo
sopite e nascoste nei meandri più reconditi della momento, la parte musicale.
nostra mente: insomma, l’efficacia di un brano Ma “Ancient Veil” è una sorpresa continua, con
è fatto soggettivo, indipendente dal conosciuto, un dosaggio sapiente della forza e della deli-
ma strettamente legata ad un quadretto miste- catezza - utilizzo l’esempio del prefetto trittico
rioso, a volte aulico, di cui nessuno conosce i ter- “You will see me” -, alternato alla presenza di
mini esatti. momenti in cui ogni amante del genere troverà
Tutto questo preambolo per dire che non so es- qualcosa del suo DNA - “Fading light” e “The fly”,
attamente in quale scala di valore ufficiale potrei e attimi acustici che, almeno nel caso di “If I only
mettere “Ancient Veil”, ma posso affermare che knew”, riportano al mood Jamestayloriano. La
dopo un solo minuto di “Bright autumn dawn”, varietà non manca!
la taccia di apertura, mi si è aperto un mondo, Le skills di Serri e Romano sono di grado superi-
quello fatto innanzitutto della voglia assoluta di ore, ma occorre sottolineare una grande squadra
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INTERVISTA MAT2020 tributo di appassionati con i quali negli anni (dal da John, Paul, George e Ringo?
2005) sono venuto in contatto. Posso dire che Bella domanda. La prima risposta (certo parzia-
GLAUCO CARTOCCI
una cosa che all’inizio sembrava strana, ma che le) che mi viene in mente è che già come carat-
poi è stata molto apprezzata, è che il mio libro teri erano predisposti a infiammare l’Immagi-
non è un trattato “a tesi”, nel senso che io non nario della gente. All’inizio erano “il mostro a
pretendo di dimostrare né che Paul è sempre quattro teste”, come argutamente li definì Mick
lui, né che è stato rimpiazzato da un sosia. Io Jagger. Le persone che sembrano somigliarsi e
di Athos Enrile non dò risposte definitive, ma fornisco una va- agiscono insieme sconcertano sempre il pub-
stissima documentazione di fatti; ragiono senza blico; ancor più, credo, sconcertò la successiva
“esplosione” delle quattro personalità, che si
pregiudizi su ogni filone di analisi, e lascio infine
Glauco Cartocci è impossibile da inquadrare con al lettore la possibilità di formarsi una propria vanno differenziando enormemente dal 1967 in
un solo termine: musicofilo, scrittore, progetti- opinione. C’è chi esce dalla lettura convintissi- poi (significativa la copertina di “Sgt.Pepper’s”
sta grafico, architetto, esperto dell’universo Be- mo che ci sono stati due “Paul McCartney”, così in cui si passa dai “vecchi” ai nuovi Beatles, non
atles da lui delineato da sempre utilizzando ogni come altri mi dicono “interessantissimo, ma per più omologati). Quindi i Fab entrano nella no-
mezzo a disposizione, avendo come obiettivo la me è sempre lui”. Per me è OK, perché li ho fatti stra immaginazione come John, il geniale guru
sottolineatura del suo “amore” più importante, ragionare, su delle basi e non sul “sentito dire”. della pace; Paul, l’eterno ragazzo, dotatissimo
e dopo aver cercato di sviscerare il mistero della Certo, c’è sempre il saccentone che, a priori, come musicista; George, il taciturno, il maestro
PID (Paul Is Dead) facendo opera di oggettività, senza sapere nulla o quasi di tutta la storia, pon- mistico; e Ringo, l’estroverso amicone di tutti,
prova oggi a delineare il “Mito della Beatlema- tifica e ti giudica un “complottista”, ma ormai ci talora il clown. Questo - come giustamente dici
nia” utilizzando parte dell’enorme mole di docu- ho fatto il callo. tu - è OLTRE la musica, anche se ovviamente la
menti che lo alimentarono, attingendo a tutte le musica è il detonatore. A ciò vanno aggiunti fatti
fonti possibili, da quelle tradizionali - letteratura, E’ appena uscito un nuovo volume dedicato ai tragici come le morti di Lennon e Harrison, e si
cinema e serie televisive, fumetti e teatro - alle Beatles: mi parli del contenuto? sa che quando l’Eroe muore il suo Mito si accre-
più recenti legate al mondo di internet. Sostanzialmente delineo le tappe cronologiche sce.
Il suo nuovo lavoro ha un titolo - ma ancora più attraverso le quali i Beatles sono passati “dal-
un sottotitolo - significativo: I BEATLES NELLO la vicenda alla Leggenda”. Da “cantanti famosi”, Un capitolo del book è dedicato al rapporto tra
SPIRITO DEL TEMPO-Come 4 persone divennero nei decenni, hanno acquisito un’aura mitologi- John e Yoko, anch’essi miti all’interno della mito-
4 Personaggi. ca, come fossero Superman, o Robin Hood, o al logia beatlesiana: la domanda è banale e sfrut-
Ho chiacchierato con Glauco, che come sempre limite Topolino. Questo tema principale è svol- tata ma mi interessa l’opinione di chi ha studiato
ha fornito preziosi indicazioni e diverse chiavi di to, oltre che nell’esame di passaggi della loro la materia e raccolto documenti, oltre ad aver
lettura. storia, anche attraverso un’elencazione di cita- vissuto l’epoca: Yoko Ono è da considerarsi ele-
zioni su di loro in ogni campo dello scibile uma- mento… utile, all’interno del contesto di cui parli
no. I Beatles sono citati nella letteratura, nel da sempre?
cinema, nelle fiction TV, nei fumetti, nel teatro Su Yoko si può pensare bene, male, o anche un
e musical, nell’arte figurativa, nel web. Mostre, misto di entrambe le cose. E’ innegabile però
I tuoi interessi musicali sono vasti, ma senza dub- non si scorda mai. Inoltre, mi riesce più facile musei, documentari. E non basta: vengono uti- che quel periodo (che personalmente ho ama-
bio il tempo che hai dedicato all’argomento Beat- scrivere di loro, perché - forse presuntuosamen- lizzati come esempi (vedremo come) in campo to poco) in cui Lennon si accompagnava sempre
les fornisce indicazioni precise su quale sia il tuo te - credo di aver colto qualche aspetto dei Be- economico, politico, sociale, in alcuni casi persi- alla figura della piccola, misteriosa giapponese
amore più importante: che cosa sono stati per te atles inedito, o quanto meno poco considerato, no religioso, per giungere ai paradossi di ricette abbia creato una sorta di “sottomito” che resi-
i FabFour, sia dal punto di vista musicale che da pur nella vastissima mole di scritti che li riguar- di cucina a loro ispirate, o di asteroidi o fossili ste nel tempo, anche a prescindere da quello
quello affettivo? dano. che portano il loro nome. Anche i fan più esperti dei Beatles. John ci contava (ricordiamo “The
Beh, i Beatles hanno sconvolto la mia gioventù, penso troveranno citazioni sui Quattro che ma- Ballad of John and Yoko”) e - ahimé - in una
sia dal punto di vista musicale che sociale; esser- Tra le tue tante pubblicazioni risalta lo spazio che, gari non conoscevano, o che avevano dimenti- certa fase decise di sostituire il suo gruppo con
mi innamorato di loro mi ha impedito di diven- nel tempo, hai dedicato alla PID (Paul Is Dead), cato, nel tale film o romanzo. Yoko. Per noi fan fu anche un colpo, ribadito dal
tare un imbranatone, dedito solo allo studio e al fatto che ha suscitato prese di posizioni differenti, “don’t believe in Beatles” (dal brano God), ma
dovere. La loro Seconda Rivoluzione (da Revol- essendo il tuo contributo oggettivo e stimolatore “I Beatles nello spirito del tempo” ha un sottoti- sicuramente è un esempio fulgido di amore di
ver in poi) ha aperto la strada a tanti altri grup- di reazioni: riesci a tirare un po’ di somme e a tolo, “Come 4 persone divennero 4 Personaggi”; coppia, fra i più eclatanti del secolo ventesimo.
pi che successivamente ho amato, alcuni certa- stabilire che cosa pensa la gente di quanto hai non basta a mio giudizio la sola musica e l’inno- E John-and-Yoko sono divenuti anche loro icone,
mente superiori a loro (almeno tecnicamente). studiato e raccontato? vazione per giustificare tale passaggio: come si è sia come “alfieri della pace” che come esempio
Il regalo che mi hanno fatto è enorme. Ci sono Il Mistero PID ha necessitato di continui aggior- arrivati trascendere la materia per arrivare alle di coppia “in cui decide tutto lei”, talora con ca-
stati diversi altri amori dopo di loro (Jethro Tull, namenti, sia per la continua uscita di nuovi “In- icone impalpabili e indistruttibili rappresentate ratteri grotteschi e non voluti da loro stessi. Ma
King Crimson, Genesis etc…) ma il primo amore dizi” o piste di indagine, che per il grande con-
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si sa che per diventare “eterni” c’è anche uno Ma questo non significa che non ci siano bra-
scotto da pagare. vissimi compositori e esecutori, in Italia. A par-
te antichi amori per Equipe 84 e qualche altro
Esiste una liason concettuale tra i libri sulla PID e gruppo beat, trovo straordinaria la prima parte
quello appena uscito? della carriera di Elisa (ebbene sì, cantava in in-
Non volutamente, anche se parecchie delle ci- glese… ma mi piace anche “Luce” in italiano);
tazioni di cui parlavo prima riguardano anche la per non parlare di uno dei più grandi musicisti
vicenda Paul Is Dead. Specialmente in ambito contemporanei, Ennio Morricone. (Ah, giusto…
cinematografico, fumettistico e nei Serial TV la sono brani strumentali ahhha!).
vicenda “Paul è Morto” è foriera di spunti. Ma
è anche logico: un mistero molto “noir” è man- Certo che Troisi che canta “Yesterday” era davve-
na per creare situazioni immaginarie, e gli sce- ro godibile!
neggiatori ci pescano a man bassa. La copertina Quando abbino alle mie “conferenze” filmati,
di Abbey Road è ormai un’icona mondiale, e la quello è un punto che il pubblico ama assolu-
“sottolettura” inquietante della “processione tamente! Vedi, già da lì si configurava il Mito...
funebre” contribuisce a renderla famosa. Eb-
bene, anche la PID ha foraggiato il mito, vera o E ora, quale sarà il tuo prossimo capitolo?
falsa che sia.
Mi piacerebbe avere un minimo di riscontro
Sei un esperto, anche, di grafica e di aspetti vi- (non dico “successo” che è una parola grossa)
sual; mi sono fatto l’idea che la sovraesposizione, con un romanzo che sto completando, e do-
la presenza continua alla fine provochi repulsione vrebbe uscire in primavera per l’editore Erga di
per ciò che magari un tempo era oggetto di gra- Genova. Parla di un personaggio effettivamen-
dimento: perché questo rifiuto non riguarda mai te vissuto a inizio secolo XX, straordinariamen-
i Beatles, che come tu evidenzi nel libro sono stati te affascinante. Ho fatto delle ricerche, poi ho
utilizzati e sfruttati in tutte le salse? voltato tutto in maniera romanzesca. No, nien-
La tua idea è assolutamente valida; ci sono can- te Rock stavolta… anche se resto affezionato al
zoni bellissime che non si riescono più ad ascol- personaggio di Floyd Hendrix, eroe di un mio
tare perché se ne è abusato, o film che dopo thriller che ebbe pochissima diffusione. Forse
un po’ “stufano” perché alcune sequenze sono tu sei fra i pochi che lo ricordano!
viste e riviste. In parte, non neghiamolo, può/
potrà essere così pure con i Beatles, consideran- E come si potrebbe dimenticare “Com’era nero il
do anche che ci sono dei monomaniaci in Rete vinile”!
per i quali esistono soltanto Loro. Io preferisco
ritenermi un Beatlesiano dotato di senso critico,
anche nei confronti dei miei beniamini, e alcune
posizioni “eccessive” di molta gente le descrivo
e le stigmatizzo anche nel libro. Quello che co-
munque osserviamo è che al momento la loro
popolarità non è assolutamente in calo (anche
se ovviamente va diversamente intesa da quan-
do erano in attività).
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New Millennium Prog
il Progressive del terzo millennio
Timesailor
I Timesailor sono un ensamble di Ankara che
inizialmente si chiamava Apoplexy (realizzarono
a cura di MAURO SELIS un mini album nel 2006 dal titolo Sun of Paradise)
[email protected] poi, anche per l’abbandono del gruppo da parte
Turchia
-, hanno mutato il nome in quello che li ha
portati a rilasciare - in modo indipendente - Once
ar
il 18 Novembre 2011. Nel lavoro, tipicamente
P e classicamente prog metal, eccelle la lunga e
articolata suite di 27 minuti Dreamwalker.
Line up: Burak Karhaman: chitarre. Bahadir
Dopo aver analizzato Israele, proseguiamo il nostro viaggio Progmusicale Arslan: batteria. Yasemin Türkyilmaz : tastiera e i
nel Medio Oriente in una nazione come la Turchia, autentica terra di mezzo vocalist Damla Özdemir e Bulutay Gunes autore
tra il mondo Occidentale e quello Orientale, ultimamente martoriata da una anche dell’artwork.
destabilizzazione socio-politica che preoccupa non poco.
Nemrud
Il progetto Nemrud ha preso forma nella seconda Link utile: BANDCAMP
metà del 2008 a Istanbul per merito del vocalist/
chitarrista Mert Göçay, il batterista Harun Sönmez Album consigliato: Once Upon a time (2011)
e il bassista Aycan Sari.
Il nome prende spunto dall’omonimo monte
(conosciuto anche come Nemrut Dag), vetta di Fairuz Derin Bulut
2150 mt. situata nella Turchia Sud Orientale, sulla Originari di Istanbul, i Fairuz Derin Bulut si sono
cui cima si trovano le teste giganti delle rovine formati nel 1996 ma soltanto nel terzo millennio
del regno perduto di Commagene. sono stati attivi discograficamente.
(Vedi : https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_ Tre album all’attivo: Kundante nel 2003, Arabesk
Commagene) nel 2009 e Patlantis nel 2013.
I Nemrud, attivi discograficamente dal 2010, In questi lavori l’ensamble mediorientale ha una
hanno finora pubblicato tre album. propensione all’eclettismo sonoro, abbinando
Il loro sound oscilla tra space rock psichedelico space-rock psichedelico e folk music, il tutto
e prog sinfonico con virate melodiche; degne di impreziosito da un fascinoso cantato in lingua
menzione la vocalità sognante di Mert Göçay turca.
(canta in inglese) e la sezione ritmica, in certi Ultima formazione conosciuta: Derim Kerem
punti davvero ipnotica. Atay (chitarra elettrica, voci), Okan Yilmaz
Da segnalare l’artwork estremamente (sintetizzatore, voce), Taha Reza Ozmen (basso e
interessante dell’ultimo album Nemrud, del 2016 voci) e Onur Öztürk (batteria, voce).
- soprattutto il formato 33 giri - realizzato dalla
creativa Betul Atli.
Line up: Mert Göçay (chitarre, voce), Mert Topel
(tastiere), Levent Candas (basso) e Mert Alkaya
alla batteria.
Link utile: BANDCAMP
Link utile: SITO UFFICIALE
Album consigliato: Nemrud (2016) Album consigliato: Arabesk (2009)
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Fenomen
Originari di Istanbul, i Fenomen si sono formati
nel 2003. L’unica uscita discografica risale però al
2006 allorquando per la label turca indipendente
Kalan Muzik fondata nel 1991 da Hasan Saltik
(classe 1964) hanno dato alle stampe il loro disco
omonimo.
Gli strumentisti della band sono musicisti molto
stimati in patria e in effetti il loro sound è davvero
di eccellente qualità, saturando con disinvoltura
un’area jazz fusion progressiva quasi totalmente
strumentale.
Line up: Baris Bölükbaş: chitarre, voce , Ismail
Soyberk : basso, voce .Bulent Ay: batteria,
percussioni e Mert Topel: il tastierista dei
Nemrud.
Comma
I Comma sono una band di Istanbul che si è
formata nel 1998.
Attivi discograficamente solo all’inizio del terzo
millennio, hanno pubblicato due album per la
label Hammer Muzik: Elusive Dreams, nel 2001 e
il più convincente Free as God, nel 2004. Il loro è un
sound tipicamente metal progressivo con virate
melodiche di discreto impatto emotivo. Link utile
per ascoltare l’intero secondo album: https://
www.youtube.com/watch?v=vR_26qXt2WE
La band è composta da Serkan Aktab (basso),
Baryp Dokuzer (tastiere), Ufuk Özkurt (voce),
Baryp Hacybapyoolu (chitarre) e Emre Gunaydyn
(batteria).
“Coraggio e Mistero”
sonali di “Jumbo” sino allo sviscerare della tra- Ma non tutto può essere spiegato, capito, ricon-
dizione in un contesto preciso, quello della cam- dotto alla logica, e in fondo lasciare spazi per la
pagna novarese, dove la serenità del quotidiano fantasia, la speranza, l’ignoto, resta il sale della
superava ogni tipo di disagio, e le parole del più vita, oggi come nel passato.
Black Widow Records esperto, rivolte ai più giovani raccolti spesso at-
torno ad un camino, creavano magie irripetibili, Alvaro Fella e i CAP sintetizzano tutto questo in
talmente forti da diventare oggi, dopo mezzo se- maniera perfetta, risvegliando l’ascoltatore da
di Athos Enrile colo, la base di un nuovo progetto. ogni tipo di torpore, arrivando a toccare le cor-
Tra il rock molto articolato dei CAP e la forza de più intime ed emozionali in brani come “Ciao
espressiva di Fella nasce il disco perfetto, a cui Alvaro (dove vai?” che, complice la tipologia di
non manca niente, dove anche gli aspetti più cari arrangiamento, mi è risultato particolarmente
ai cultori del genere (art work e immagini) sono toccante.
La Denominazione ufficiale è CONSORZIO AC- quasi attoriale, utilizzato per urlare il disagio dei curati nei particolari: un perfetto bridge tra epo-
QUA POTABILE + ALVARO “JUMBO” FELLA, l’al- tempi, adesso come un tempo; a questa carat- che diverse. Album imperdibile!
bum rilasciato “Coraggio e Mistero”. teristica si fonde quella dei CAP in toto, capaci
Inutile sottolineare come gli appassionati del ge- di ricreare lo spirito più profondo del prog, e la
nere progressivo, meglio se un po’ “antichi”, non somma degli ingredienti conduce a soluzioni ine-
abbiano bisogno di essere convinti che il mix tra dite, ad un prodotto che non è copia di nessun
due entità così rilevanti possa alla fine risultare altro ma può diventare esso stesso punto di rife-
esplosivo, nel senso più positivo del termine. rimento.
Parlare di CAP significa addentrarsi in un organico
Alvaro Fella, fondatore dei mitici Jumbo, ha in di alta qualità, ma sono proprio Fella e Venegoni
comune con i CAP di Maurizio Venegoni il lonta- che evidenziano alcuni valori del loro team: “L’in-
no punto di partenza - gli albori dei seventies -, tero lavoro ha visto grandi protagonisti i nostri
un percorso breve - come accaduto a quasi tutti Gigi Secco al basso e Maurizio Mux alla batteria,
i gruppi dell’epoca - e un rinascimento in occa- anche se il loro duro lavoro non si evince nelle
sione del rinnovato interesse per la musica pro- note di copertina del disco. La loro matrice rock
gressiva. Eh sì, in realtà è questo il vero collante: d’annata, la loro creatività ritmica ha veramente
la passione per un genere che forse genere non arricchito e caratterizzato quanto di volta in vol-
è, o almeno non era nel momento in cui è nato, ta veniva recuperato dai cassetti della memoria…
e solo nel tempo è stato caricato di nobiltà, che musicisti e persone meravigliose che hanno reso
alla fine si traduce in immortalità. il tutto molto facile da condividere, come il vo-
Ma la forza di “Coraggio e Mistero” non è il frutto calist Maurizio Mercandino, alter ego vocale di
di una rivisitazione di un nobile passato musica- Fella”.
le, bensì della voglia - probabilmente necessità
- di creare attraverso idee fresche musica nuova, Il disco è presentato come la realizzazione di un
seguendo il DNA dei protagonisti. sogno, ma nei contenuti esiste una concretezza
E così emerge prepotentemente il mood di Fella, che si afferra all’impatto, ed è sufficiente sfoglia-
che lascia il segno con il suo modello interpreta- re il suggestivo booklet per rimanere incantanti
tivo, che supera i canoni tipici del vocalist - esten- e… invogliati a proseguire con l’ascolto.
sione e timbrica - a favore di un atteggiamento Nella versione CD in mio possesso, quella con
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RECENSIONI MAT2020 rantacinque minuti di musica, a cui occorre ag- com/watch?v=84ockh8TMns)
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PAUL ROLAND
“White Zombie”
Il pensiero di Paola Tagliaferro
di Athos Enrile
E’ uscito il CD album di PAUL ROLAND “White seguente alla data di Piacenza, un concerto per
Zombie” e il singolo “Mambo Jo” con all’inter- Paul Roland all’Auditorium del Carlo Felice di Ge-
no due cantos non contenuti nell’album e il bel- nova.
lissimo Mambo Jo (edizione limitata di 300 pz). In quell’occasione ho incontrato Paul Roland e la
Etichetta Unifaun production – Dark Companion sua musica. Ho aperto per lui il concerto chitarra
records. voce con “ Witches”, dei Cowboy Junkies. Il mio
inglese è limitato, ma sentivo che avrei comuni-
Ho chiesto a Paola Tagliaferro, tra i protagonisti cato con Paul attraverso altre frequenze, poche
del progetto, di presentare ai lettori di MAT2020 parole, grandi applausi, per il suo concerto, e
l’iter realizzativo, le motivazioni e i dettagli di un in regalo a Paul i miei due ultimi CD, “Chrysalis
lavoro davvero interessante. e Milioni di lune “. Dopo qualche mese ho rice-
vuto da Paul un’email dove lui elogiava la mia
Ecco cosa ci ha raccontato… partendo da lonta- voce, che gli aveva fatto tornare alla mente un
no! suo vecchio progetto, “White Zombie“, creato
anni prima per rimusicare il film con Bela Lugo-
Io mi definisco una ricercatrice musicale e riten- si, “L’isola degli Zombies”, di Victor Halperin, in
go che la ricerca del suono primordiale possa originale White Zombies, del 1932. Per problemi
portare a frequenze più alte di quelle del mondo di copyright della pellicola Paul aveva dovuto ab-
materiale e a uno stato di consapevolezza supe- bandonare il progetto, ma aveva già composto le
riore. Per questo ho iniziato l’approfondimento musiche e la sua ricerca aveva preso un percor-
della mia ricerca iscrivendomi al Conservato- so interessante a cui non poteva rinunciare. Lui
rio di musica e cultura indiana, e in particolare è un divoratore di musica e di vecchi film, uno
dell’antico canto Dhrupad. Contemporaneamen- scrittore e un ricercatore spirituale e non teme
te, circa otto anni fa, ho incontrato Max Marchini le frequenze delle altre dimensioni. Così tra una
musicista e critico musicale. Con lui ho iniziato chiacchierata con Dr John e un incontro con uno
una ricerca e uno studio di nuove sonorità da sciamano ha composto i canti in francese-creolo,
cui sono nati due album, “Chrysalis” e “Milioni che sono il nucleo dell’album “White Zombie“. In
Pinko Palla
di lune”. Max, amante e ricercatore della musica quella meravigliosa email Paul chiedeva a me di
di nicchia di qualità, ha invitato a Piacenza per cantare e interpretare tutti i cantos voodoo della
un concerto Paul Roland, che seguiva già da anni. Gran Sacerdotessa ( High Priestess ). Onorata e
Io in collaborazione con il Festival Internazionale emozionata ho accettato con tanto entusiasmo e
della poesia di Genova ho organizzato, il giorno un pò di paura…
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primo oboe della scala Camillo Mozzoni. Mentre di entrare in contatto con la Gran Sacerdotessa
registravo ho avuto il piacere di lavorare anche che è dentro di me e di trasmettere il suo canto
con Yuston (chitarra) e Sergio Nachira (percussio- d’amore infinito, di Madre e di terribile guerriera
ni). Poi mandavamo il tutto a Paul che toglieva e che segna i confini in difesa della casa dell’anima
aggiungeva, lui è il vero produttore dell’album in e che risveglia gli Zombies.
collaborazione con Alberto Callegari e Max Mar- L’unico a non perdere mai il controllo Papa John,
chini. Finiti gli 8 cantos Paul è arrivato in Italia, ha Paul Roland.
aggiunto la sua voce sulle tracce da me cantate E’ stata un’esperienza che mi ha insegnato molto
e ha registrato le canzoni nuove da lui scritte a e ringrazio Paul Roland per l’onore concessomi.
tema, bellissime e potenti. Anche con lui si sono Ringrazio anche tutta la grande famiglia di mu-
alternati vari musicisti, tra cui Lorenzo3k, Annie sicisti e i produttori. Non è stato facile arrivare
Barbazza, The Warmbrothers e Beppe Lombardo. in fondo, ma il risultato è originale e ricercato.
Ci sono tanti ospiti importanti che hanno aggiun- Un album che passa dai canto “esoterici” ai pezzi
to un loro contributo, ad esempio Claudio Mila- d’autore .
no, Francesco Paladino, Priska e Alberto Crosio. Paul Roland è un fiume di creatività e penso che
E’ stato un lavoro durato quasi tre anni, la distan- abbia già scritto tre nuovi progetti per teatro,
za e la lingua rendevano a volte difficile la comu- canzoni e musica classica.
nicazione, ma la cosa che mi ha colpito è stato l’a- Spero di rincontrarlo, presto, sulle alte frequen-
lone esoterico che si era creato. Queste musiche, ze.
questi testi hanno mosso energie profonde, suc-
cedevano cose strane e non sempre compren- Paola Tagliaferro
sibili. Sono uscite basse frequenze inquietanti e www.paolatagliaferro.it
Franz Soprani alte frequenze gioiose e piene di luce. Ho cercato
Cos’era in realtà il voodoo? E la Gran Sacerdotes- protegge il suo territorio e lotta senza paura con-
sa cosa rappresentava? tro il male. Ho trovato tutto questo meraviglioso,
Degli Zombies nulla sapevo, se non che erano ter- perché sono convinta che la Gran Sacerdotessa
rificanti nella notte di Halloween… e iniziai la mia sia il nostro Se’ superiore che è dentro ogni es-
nuova ricerca. La letteratura riportata dai media sere umano, e la sua voce è il nostro istinto pri-
parlava di riti di magia nera, ma approfondendo mordiale. Paul all’inizio aveva chiesto a me e ad
ho scoperto che è una antica religione afroameri- Alberto Callegari di realizzare con lui il progetto;
cana dai caratteri esoterici, il cui tema principale io che lavoravo con Max Marchini l’ho coinvol-
è la lotta tra il bene e il male, con i suoi rituali e to come musicista. Iniziammo a registrare i canti
dottrine morali e sociali. Vudù significa “spirito, che mi mandò Paul Roland presso Elfo Studios di
divinità”. Nel vudù l’anima è distinta in due corpi, Piacenza. L’anno dopo Max, Alberto e altri soci
il “grande angelo guardiano e il piccolo angelo fondarono la Dark Companion un’etichetta di ri-
guardiano”. Il piccolo angelo è legato al corpo, cerca ed avanguardia, con altre linee al suo inter-
che lascia solo dopo la morte, mentre il grande no, tra cui Unifaun production. Con quest’ultima
angelo è la parte più sottile che lascia spesso il Paul Roland firmò un contratto per l’album White
corpo e per questo, è più soggetta ad influssi Zombie. Io ho studiato i cantos in francese/creolo
esterni che, se negativi, possono impossessarse- e la loro linea melodica e poi li ho ricantati sulle
ne per poi controllare il piccolo angelo guardia- basi create da Paul. Max ha prodotto con Alberto,
no, rendendo così la persona uno zombi. Ci sono in sala, suoni nuovi con vari strumenti e con altri
Francesco Paladino
varie figure che si alternano nei loro riti, positive musicisti che si alternavano, una grande famiglia
e negative, ma la Gran Sacerdotessa Damballah allargata i cui nomi sono elencati sulla cover. Sui
è la Grande Madre, l’energia vitale da cui nasce il cantos ho lavorato in multi traccia con improvvi-
tutto, una figura benevola e potente. Lei culla gli sazioni vocali, usando solo la mia voce femmini-
spiriti affranti e risveglia gli zombi senza vitalità. le per far percepire le energie diverse e opposte
Il suo amore è infinito, ma è anche la lupa che della High Priestess. Gli ospiti incredibili che sono
intervenuti sono Paolo Tofani con la tricanta e il
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CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENE
a cura di CARLO BISIO
L’album del 1973 The Dark Side of the Moon è considerato da mol-
http://www.carlobisio.com/
ta critica e da semplici appassionati uno dei migliori di tutti i tempi.
Con esso i Pink Floyd hanno dato un contributo importante alla
musica dell’epoca e a quella successiva.
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On the run a sfavore della sicurezza. Dalla scarsità di forma di molestie sessuali, di abusi verbali e malattie, ma per altri vantaggi indotti fra
La canzone evidenzia l’ansia e lo stress presen- investimenti nella sicurezza e nella manu- e altre manifestazioni di aggressività o di cui una maggiore affidabilità del processo
te nella nostra vita; in particolare si rivolge alla tenzione, alla disponibilità di manodopera mobbing. in generale, un miglior senso di apparte-
paura dei mezzi di trasporto (la paura di volare di che accetta condizioni di lavoro meno si- nenza delle persone, ecc.
Wright secondo alcune fonti è presa e riferimen- cure; Sei punti per rimanere sul “lato illuminato” Anche chi lavora in proprio o chi affronta
to per questo pezzo). • d’altro lato gli infortuni sul lavoro e le ma- lavori in casa propria che possono causa-
Gli infortuni durante gli spostamenti fra abitazio- lattie professionali sono una fonte di costo Per tirare le somme in modo positivo rispetto ai re infortuni si rammenti di creare le con-
ne e lavoro e viceversa sono numerosi. E gli infor- notevole per le famiglie, le imprese, la so- punti precedenti ecco alcune brevi raccomanda- dizioni idonee per un lavoro in sicurezza,
tuni dovuti alla guida per lavoro (ad es. automo- cietà stessa. I costi derivanti dagli infortu- zioni: ad es. non utilizzare mezzi di fortuna ma
bili, trattori agricoli, carrelli a forche, ecc.) sono ni sono dovuti a molti fattori, fra cui i costi • I mezzi di trasporto sono prima di tutto utensili adatti.
spesso gravi, dovuti ad impatti con altri veicoli o materiali dovuti all’infortunio e al tempo una risorsa importante nella nostra vita; • Le diversità sono una grande risorsa ma
con strutture fisse, a investimenti, al ribaltamen- perso a seguito dell’infortunio, i costi lega- per rimanere tali devono essere utilizzati vanno gestite, altrimenti la sicurezza e
to del mezzo o ad altri tipi di infortunio. li, gli aumenti dei premi assicurativi, i costi in modo sicuro; sul tema della sicurezza il benessere sono a rischio. Ad esempio
Altrettanto importanti sono gli infortuni dovuti ai delle cure, e molti altri. stradale mi sono già soffermato in altri consultare per la soluzione di problemi
mezzi di trasporto ma non al momento del viag- numeri di questa rubrica (con i due clas- specifici anche minoranze linguistiche o
gio, come quelli durante il carico e lo scarico di Us and Them sici Wreck on the Highway di Springsteen culturali presenti, oppure formare le per-
merci, o la manutenzione dei mezzi. Parla del tema dell’etnocentrismo, del confronto e Last Kiss dei Pearl Jam). Ricordiamoci di sone alla sicurezza in modo comprensibile
fra persone e soprattutto fra gruppi e culture. guardare la strada, di regolare la velocità per loro, oppure ancora gestire l’ergono-
Time Oggi il tema delle diversità sui luoghi di lavoro secondo le condizioni, di non bere pri- mia dei luoghi di lavoro in modo che sia-
Affronta il tema del rapporto con il tempo, la sua e della loro gestione e integrazione rimane una ma di guidare, di manutenere il mezzo in no adatti al maggior numero di persone.
importanza nella nostra vita, e la leggerezza con delle frontiere della sicurezza e del benessere sul modo adeguato. I gruppi di lavoratori più giovani e i più
cui talvolta viene speso. lavoro. • La fretta è pericolosa, non solo in automo- anziani sono spesso più vulnerabili per di-
Il fattore tempo è fondamentale per la sicurezza • Ad esempio il tema delle diversità di gene- bile. E la fretta nasce spesso da una catti- versi motivi; uomini e donne sono diversi
in diversi modi: re, di età, di provenienza, di cultura, ecc. va pianificazione o dall’aver rimandato le anche di fronte al rischio; le donne in gra-
• spesso è la “mancanza di tempo” che vie- che rischia se non adeguatamente gestito cose da fare. vidanza hanno bisogno di ulteriori specifi-
ne addotta a causa del mancato uso di di creare problemi di comunicazione, di A volte è invece inevitabile avere poco che misure di sicurezza.
procedure o di altri presidi di sicurezza; formazione, di gestione del lavoro quoti- tempo (è il caso delle vere emergenze); La comunicazione fra lingue e culture di-
• si riscontra spesso che il senso di fretta diano, con chiari impatti sulla sicurezza; occorre in tali casi sapere che fare le cose verse è un altro punto che sempre più è
conduce a errori e infortuni. • Le diversità di abilità sono uno degli ogget- mantenendo la calma seppur ottimiz- necessario presidiare in modo adeguato
ti di interesse dell’ergonomia, che si sforza zando i tempi consente di evitare errori per evitare inconvenienti.
The Great Gig in the Sky di generare condizioni di lavoro adatte a o danni maggiori di quelli che avremmo • Lo stress sul lavoro è considerato oggi
Dal significato controverso, sembra riconducibile tutti. Un luogo di lavoro adatto a tutti è terminando in ritardo. Conclusione: usare un’epidemia sociale di vaste proporzioni,
in ogni caso al tema della morte, della sua pre- uno degli obiettivi per cui gli ergonomi la- bene il proprio tempo è un fatto di sicu- che crea danni notevoli. Ma ciascuno di
senza nella nostra vita. vorano. rezza. noi può fare qualcosa per ridurre il pro-
Il mondo del lavoro propone quotidianamente • Siamo consapevoli della nostra maggio- prio stress e quello delle altre persone.
episodi mortali. Nel mondo prevalgono di gran Brain Damage re vulnerabilità di fronte a certi tipi di ri- Ad esempio risolvere in modo assertivo e
lunga le malattie professionali come causa di Propone il tema della malattia mentale, acco- schio, come quello di cadere dall’alto, o (di positivo le difficoltà relazionali con gli al-
morte da lavoro rispetto agli infortuni; e le ma- standola ai temi della ricerca del successo, e d’al- nuovo) alla guida. Gli infortuni più gravi e tri, pianificare in modo efficace il proprio
lattie mortali che compaiono nel tempo sono do- tra parte evidenzia il diritto di evitare l’omologa- mortali avvengono sul lavoro per questi tempo, curare la propria dieta e salute fi-
vute ad esposizione a sostanze chimiche. zione sociale. motivi. sica in generale. Ma ciò merita di essere
Parlando invece di infortuni, le cause prevalenti È possibile accostare questo tema a quello del • La lezione di Money penso che sia più per- preso in considerazione in uno dei prossi-
di decesso sono le cadute dall’alto e gli incidenti disagio mentale o della salute mentale sul lavoro: tinente a chi gestisce le aziende, i cantieri, mi numeri di questa rubrica.
stradali per lavoro. • Il lavoro dovrebbe essere produttore di le officine, i luoghi di lavoro in generale.
benessere, spesso porta però fattori che Un’adeguata attenzione alla sicurezza è
Money generano stress e disagio. Gli impatti dello visibile solo dove c’è un ottimale investi-
Introduce il tema del denaro e del consumismo. stress sul lavoro sono notevoli; ad esem- mento in essa (nelle misure di sicurezza,
Alcuni possibili accostamenti con la sicurezza sul pio nelle aziende con alto stress si eviden- nella manutenzione, nella formazione,
lavoro: zia un maggiore tasso di assenze per ma- ecc.). È del resto provato che nel medio e
• il fatto che nei periodi di ristrettezze eco- lattia e di infortuni; lungo termine le risorse spese in sicurez-
nomiche o nelle fasi recessive dell’eco- • Altri temi importanti riguardano i disagi za danno un ritorno sull’investimento non
nomia vi siano alcuni fattori che giocano derivanti dalle violenze sul lavoro, sotto solo per la riduzione di costi per infortuni
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nel 1995. La prima fase della storia del gruppo si mi ha ispirato in tutti i brani che ho composto”. I
chiude qui. L’abbigliamento è fedele allo stile an- lavori dei Nuova Era sono stati apprezzati anche
ticheggiante da sempre preso ad ispirazione, sta- all’estero, soprattutto nel mercato giapponese.
volta tendente ad un elegante ottocentesco. Era La Mitsubishi, racconta Walter, utilizzò “Dopo
impossibile non chiedere a Walter le ragioni per l’infinito” per una pubblicità.
questo tipo di scelta, quali messaggi volesse tra- Nel 2010, quindici anni dopo, Walter Pini torna
smettere questa immagine scelta per il gruppo. sulla scena discografica con i Nuova Era, dando
Così come il significato dei castelli, che ricorrono alle stampe, con una formazione a tre comple-
sempre nelle copertine dei dischi. La risposta è tamente rimaneggiata ed inizialmente finalizzata
stata immediata e semplice, come capita tutte le al ritorno sul palco (Davide Guidoni alla batteria
volte che è sincera: “E’ stato sempre tutto detta- e Guglielmo Mariotti al basso) un CD (“Nuova
to dalla passione e dall’amore per il passato, che Era”), che contiene alcuni inediti, altri pezzi Live
di Antonello Giovannelli
La chiacchierata con Walter Pini è cordiale e sim- a breve distanza da “Dopo l’infinito” (1989). Lo
patica. Gli chiedo svariate cose, aneddoti, ricordi stile è molto personale, così come il sound com-
vicini e lontani, idee per il futuro. Walter, fonda- plessivo, con sintetizzatori già vintage per l’epo-
tore nel 1986 del gruppo “Nuova Era”, aveva in ca, e l’ispirazione a temi profondi, condensati da
mente fin dagli anni ’70 di vivere la musica pro- Ivan Pini in testi densi e suggestivi. Anche l’abbi-
gressive in modo attivo, da protagonista. Non vo- gliamento, per quanto non nuovo come idea, si
leva solo stare a sentire. Si sa che suonare questo fa notare per i lunghi cappelli a tuba che i fratelli
genere di musica non agevola la ricerca dei com- Pini indossano, in buona compagnia di pantaloni
pagni di viaggio, cosicché solo nel 1985 si delinea a zampa da elefante, stivali, copricapi da guerra
la formazione iniziale, messa insieme con l’aiuto di secessione o da brigante, ed abbigliamento va-
del bassista Enrico Giordani. Ed è subito disco: riopinto da “chissenefrega”. Nel 1992 vede la luce
“L’ultimo viaggio”, esordio datato 1988, seguito “Io e il tempo”, ed infine “Il passo del soldato”,
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vitabilmente al Maestro di tastiere che in epoca tempi dispari ed allo scenario del progressive più
non sospetta aveva attinto così magistralmente classico. Cantato in inglese
alla tradizione letteraria del Ciclo Bretone. Raf-
fronto inevitabile, anche se i Nuova Era tirano 6) Carousel III: living for the king
dritti per la propria strada, con un brano origina-
le e piacevole, non necessariamente obbligato a 7) The castle
raccontare la storia di un drago ed un cavaliere.
Bel lavoro della chitarra, che svetta in modo par- 8) Carousel IV: at the banquet
ticolare A mio avviso il brano più intrigante di tutto il CD.
Molto evocativo e trascinante, nella tradizione
4) Carousel II: dancing shadows in the forest Nuova Era
Bei suoni, belle idée, bella atmosfera per queste
ombre che danzano nella foresta, su una parti- 9) Court life
tura essenzialmente per tastiere (sintetizzatori,
Hammond) 10) Carousel V: the dreams of childhood
Altro brano molto bello, rappresentativo dei
5) The Prophecy massimi livelli compositivi di Nuova Era
Forse il brano che più ci riporta allo stile ed alle
sonorità cari agli estimatori dei Nuova Era, ai 11) Return to the castle, part 2 – conclusion
e la rivisitazione di “Dopo l’infinito”. ter. Una passione che sta già seminando semi
Confesso che “Dopo l’infinito” è, tra tutti, il mio antichi per il prossimo futuro, quando la nuova
preferito. “Pianeta trasparente è così bello che a avventura si svolgerà… sotto i mari.
volte stento a credere di averlo composto io”, si Formazione dei Nuova Era: Walter Pini tastiere,
schernisce Walter. Poi si lamenta della strumen- Rudi Greco basso elettrico, Maurizio Marra bat-
tazione inadeguata che aveva all’epoca. Gli fac- teria, Alessandro Camaiti chitarre e voce
cio notare che il Korg MS20 e lo Yamaha CS20M
erano sintetizzatori di tutto rispetto, il cui suono Tracce di “Return to the castle”:
particolare ha costituito un elemento distintivo
alle parti di tastiera. Ma su questo fronte, alme- 1) Return to the castle
no su questo, Walter non ha rimpianti per il pas- E’ di fatto il ritorno dei Nuova Era sulla scena mu-
sato. sicale, il ritorno alle atmosfere ed alle sonorità
Infine, “Return to the castle”. “Cosa è questo ca- che hanno contraddistinto il gruppo fin dalle ori-
stello, dove è, cosa rappresenta?” gli chiedo. “Il gini. Il brano, di notevole durata, espone in un
castello”, mi risponde, “rappresenta il gruppo. crescendo continuo di intensità emotiva questo
Alessandro Camaiti che torna, il gruppo che si ri- ritorno, con la pomposità strumentale dei vecchi
forma… è come tornare a casa, tornare al castel- tempi
lo che rappresenta la nostra storia”. Ispirato alle
sonorità dei Jethro Tull, Walter ha composto 11 2) Carousel I: through the battles and the years
brani, di cui 5 “Carousel”, che rappresentano una
sorta di presentazione (di spot, dice lui) dei brani 3) The dragon and the knight
più estesi di cui presentano il tema principale. Atmosfere decisamente “merliniane” (alla Wa-
Un lavoro che ha richiesto alcuni anni per essere keman, per intenderci), sia per il tema che per il
completato, frutto della grande passione di Wal- sound. Anche il cantato in inglese ci riporta ine-
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RECENSIONI MAT2020 gioiello. Altro aspetto essenziale dell’opera, è il fino a raggiungere una convincente saturazione
Raoul Moretti
ricorso ad un minimalismo vicino al post rock più integrale di accumulazioni“droniche” e arpeggi
ispirato di sempre, riportato ad una dimensio- in semibiscrome, mood, già esperito nell’intro-
ne reiterata, ipnotica, come in Breakway, anco- duttiva Sharpness. Soddu, in Just an Illusion, tesse
ra con Bertoni. Quanto Moretti, ami i Pink Floyd trame di percussioni sintetiche, che movimenta-
“Harpness”
e la psichedelia tutta, non è un mistero, ma tra no le movenze del lavoro, senza appesantirle. La
questi solchi, i vortici creati (qui memori delle più chiusura del disco con Rebirth, non è meno che
profonde trame di Echoes), diventano profonda- magistrale. Piccola composizione neo-cameristi-
mente minimali, bozzetti, più che dilatazioni per- ca dai toni gotici, tra dissonanze, fantasmi sonici,
Morez001 - 2016 cettive estenuate. E’ così anche con Sharp-Eyed ottenuti con miriadi di suoni, da un organo cro-
Man, con gli interventi al violino, di un’impecca- ato, a tamburini sardi, tastiere e chitarre di ogni
Genere: Ambient/Drone bile Erica Scherl, sempre più vicina a dimensioni sorta, tutto affogato in solide dosi d’assenzio, a
contemporanee, vissute in parallelo all’attività di disegnare geometrie acquerellate attorno ad
concertista classica e al basso (oltre che all’iPad), un’arpa che sa toccare l’animo in modo strug-
di un Valerio Corzani, pilastro non solo radiofoni- gente, intorno al terzo minuto e mezzo, una vol-
di Claudio Milano
co di una Roma, sempre più sorda, ma anche tra i ta rimasta sola. Altro picco assoluto del combo
più validi polistrumentisti della capitale. Sorpren- e non a caso, ancora, ad opera del duo Moretti/
dente, ancora di più SweetlyViolent, con Michele Bertoni. Una sorpresa e una delle migliori pro-
Non c’è nulla di più complesso, oggi, in ambito no, nulla di più risibile, perché l’evocazione, qui, Bertoni, la cui collaborazione, nell’arco di tutto duzioni nostrane dell’anno in corso, aiutata da
musicale, che dare alle stampe un album da stru- trascende completamente il virtuosismo, pur ri- l’album, registrata nelle location più suggestive e una magistrale post produzione ad opera di Pao-
mentista. L’attitudine alla “manifestazione tecni- conoscibile, nella capacità di gestire intervalli impensabili, dona pura rarefazione e si attesta, lo Siconolfi, alchimista del digitale “umano”. Non
ca”, più che alla ricerca estetica, dove un artista tonali alieni a chiunque altro, non me ne voglia assieme a quella con Demuru e Soddu, la più av- gradito dal sottoscritto, invece, l’artwork di Gio-
diviene tutt’uno col proprio strumento, a favore ZeenaParkins, ma qui si è un passo oltre, A Kalei- vincente del lotto, per la semplicità dei connubi. vanna Manca, che banalizza un lavoro che nulla
dell’espressione pura, sembra sempre più com- doscopingMinds, con la partecipazione di Walter E’ questo del resto, disco che punta alla sottrazio- di banale trasuda.
plessa. Non solo perché tanto è stato fatto, que- Demuru, come Near Death Experience, con Diego ne, più che alla complessità, autentica sorpresa,
sto vale per ogni ambito del suono, ma perché Soddu (entrambi all’elettronica) ne sono enco- dopo il più cinematico disco precedente, dove Avete amato l’ultimo Raphael Anton Irisarri? Beh
si vive certo il periodo di massima confusione miabili esempi,requiem alle rovine di una civiltà echi nymaniani ed episodi di autentica bravura non perdetevi questo piccolo, grande gioiello,
che l’underground musicale abbia mai affronta- occidentale ormai allo stremo e senza alcuna ci- esecutiva, richiamavano all’applauso, più che alla per nessuna ragione al mondo, nessuna.
to. Gente come Colin Stetson, MatsGustaffson, tazione diretta che rimandi all’antico. Qui, tutto contemplazione più astratta. E’ come incontrare Il progetto, è presentato dal vivo con proiezioni
Elliott Sharp, Nels Cline, Brad Mehldau, per fare è moderno, strettamente contemporaneo. Come geometrie diKandiskij, sparse per i solchi di tutto video ottenute in tempo reale, anche se baste-
qualche nome, ha aperto nuove frontiere nell’u- un pianto sommesso che sa di sciabordio muto il suono. Pura musica astratta e di una profondità rebbe la sola materia sonica a far viaggiare men-
so di strumenti acustici e/o elettrici, senza fare di onde, flussi di coscienza che si susseguono insondabile (ViolentSweet). La bellezza dei suo- te ed emotività in territori alieni. La speranza,
dell’elettronica e dell’estetica dei drones l’unica senza sosta, lasciando intravedere divergenze tra ni di HazyIdeas, riporta al connubio con Berto- sincera, è che Moretti, dopo aver conquistato
via possibile. Raoul Moretti, alla sua seconda traccia e traccia, appena qualche barlume di spe- ni ed è ancora magia, al punto tale da suggerire appieno i cultori dello strumento, possa trova-
prova, forte di un successo tale da non lasciare ranza, ma che scava dentro senza sosta. Le per- un possibile disco in duo, che certo saprebbe di- re il meritato riscontro internazionale (perché di
spazio a dubbi, che lo ha portato a girare il globo, cussioni di Marco Tuppo e i suoi consueti suoni spensare meraviglie a profusione. Qui, le trame produzione dal valore ampiamente internaziona-
dall’Europa, alle Americhe, all’Oriente e all’Au- deviati ma “densi di materia”, che da un venten- si fanno, ora ficcanti, ora sospese nel vuoto, ap- le, si sta trattando) da ambienti quali space-rock,
stralia, è da considerarsi, senza dubbio, uno dei nio animano l’elettronica più underground itali- presso a suoni elaborati di strumenti tradizionali, drones, ambient, avantgarde elettronica del nuo-
più grandi innovatori del suo strumento, l’arpa ca, su The Black Swan, rimandano a spazi cosmici resi segnali da altri pianeti. Quanto Alio Die (nel vo millennio. Progetto tutt’altro che impossibile
a pedali. Lo strumento “antico” per eccellenza, kraut e riduzionisti, figli di Klaus Schulze, quanto suo magico, nel senso autentico di esoterico, la- ed esito che giungerebbe null’altro che come un
quello che evoca nobiltà affettate, fatte di mani- di Autechre. Universi Paralleli, apre alla melodia, voro con Mariolina Zitta, “La Sala dei Cristalli”) merito dovuto. Complimenti vivissimi.
cheismi, o al limite, in ambito folk, di evocazioni sempre, ma mai senza ergersi a magniloquenza. apprezzerebbe questo lavoro, non mi è un dub-
a festosità pagane, tra le sue dita e i suoi piedi, Prima e assolutamente meravigliosa, esondazio- bio, ma anche Fennesz, l’ultimo Eno, o Johnny
diviene strumento rock per eccellenza, foriero di ne di sfavillio di luci, è nella sezione centrale di Greenwood, se lo ritrovassero tra le mani, non
percorsi d’avanguardia, che dal suono conduce Obliviousness, con la partecipazione dell’artista ne resterebbero indifferenti in modo alcuno. Più
immediatamente alla visione. Arpa elettrificata, multimediale Michele Bertoni, brano che, co- statico, il secondo episodio della collaborazione
suonata anche con archetti e moltitudini di dia- munque, non rinuncia ad una chiusa che sa com- con Demuru, Sockpuppet, prima di un’apertura di
volerie elettriche. Un Jimi Hendrix dell’arpa? Oh muovere, nel ripiegarsi su sé stessa. Un autentico grande efficacia, ma anche, a tratti, stucchevole,
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"QUELLI
una volta: legami forti, indissolubili, che niente sopportare, se fosse rimasto sveglio.
e nessuno avrebbe potuto scalfire. Nel gruppo Sapeva benissimo che ad accudirlo non sareb-
erano in cinque. Ma adesso, mentre uno stava be arrivato nessuno, nonostante fosse stato un
ERANO GIORNI”
morendo, c’era un solo compagno al suo fianco. uomo di un certo cliché e conoscesse diversi per-
Gli altri, Mirtes, Volter e Squas, chissà dov’erano. sonaggi illustri nella sua cittadina. Invece un ami-
I nomignoli se li erano dati quand’erano ragazzi, co al suo fianco ce l’aveva. Ma non poteva saper-
e non li avevano cambiati più. Rappresentavano lo, e neppure avrebbe mai immaginato che Gingo
una sorta di appartenenza solidale, infrangibile al sarebbe stato lì proprio per lui. Non erano questi
mondo, segnata in un destino comune che cias- gli accordi del gruppo. Ognuno per i fatti suoi, e
Testo di Giorgio Mora cuno avrebbe voluto avverato col tempo. Poi, la buona fortuna. Salvo sporadici incontri. Ma Gin-
vita avrebbe dato ben altri verdetti. go era legato ai ricordi della sua gioventù, a quei
Il gruppo s’era sfaldato poco per volta, ne era mondi fantastici che scorrono dentro come fiumi
sortito un lento rosario di abbandoni, fin quan- in piena, che restano appiccicati addosso, quan-
do ognuno si era ritrovato solo, a dover affron- do si è fortunati, per l’eternità.
tare la vita senza il sostegno degli altri. A dire il In ospedale era arrivata anche la polizia, per sa-
vero, non s’erano mai persi di vista del tutto. In perne di più su quel ricovero. Ma pareva non
una maniera o nell’altra si erano sentiti, talvolta ci fosse nulla di strano in quanto era accaduto.
persino incontrati, quasi mai tutti insieme, però. Nestor era stato male fuori da un bar. Aveva bar-
In due, oppure in tre, non di più. Il gruppo era collato per qualche decina di metri, poi era cadu-
un’esperienza chiusa, come a voler marcare un to. Pioveva a dirotto e il corpo fradicio sul mar-
addio senza rimpianti all’età della giovinezza. ciapiede aveva attirato l’attenzione di qualcuno,
un automobilista forse, oppure uno che abitava
nei palazzi che davano sulla via. Era accaduto
Capitolo 1 di notte. E adesso quella notte non era ancora
terminata del tutto. Gingo era giunto lì perché il
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Bad Company al Blues Fest London 2016
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Nel weekend tra il 28 e il 30 ottobre si è svolta Richie Sambora + Orianthi
alla O2 Arena di Londra la manifestazione Blues
Fest 2016. Il cartellone prevedeva grandi nomi E’ venuta poi la volta di Richie Sambora, storico
tra cui: Jeff Beck, Van Morrison, i Bad Company, chitarrista dei Bon Jovi, sul palco con Orianthi,
Richie Sambora, The Strypes e Mary J. Blige. anch’essa grande chitarrista nonché fidanzata
Ho assistito alla data del 29 ottobre in cui hanno di Richie. Oltre a suonare il proprio strumento,
suonato Steve Rodgers, Richi Sambora + Orianthi entrambi hanno cantato, specialmente Richie.
e i Bad Company. Sono rimasto davvero colpito da Orianthi: in
particolare dal suo sound alla chitarra e dal
notevole gusto negli assoli, oltre che (non posso
Steve Rodgers certo negarlo!) dalla bellezza. Molto validi anche
gli altri musicisti che li hanno accompagnati.
Il concerto è stato aperto dal figlio del leggendario
cantante dei Bad Company. Steve ha una bella Sono state eseguite prevalentemente cover rock
voce tra il soul e il blues. Ha suonato alcuni suoi blues, regalando ai presenti grandi emozioni e un
pezzi da solo, accompagnandosi con la tastiera, muro di suono che ho trovato sorprendente.
la chitarra acustica e quella elettrica. Davvero dirompente la scaletta:
Bad Company
When Love Comes to Town (U2)
I’m Your Hoochie Coochie Man (Willie Dixon) E’ stata poi la volta dei Bad Company, il super
Heaven in This Hell (Orianthi) gruppo inglese anni ‘70 composto da Paul
Midnight Rider (The Allman Brothers) (parti) Rodgers alla voce, Simon Kirke alla batteria
Wanted Dead or Alive (Bon Jovi) (entrambi ex Free), Mick Ralphs alla chitarra (ex
How Do You Sleep? (Orianthi) Mott The Hoople), e lo scomparso Boz Burrell al
Lay Your Hands on Me (Bon Jovi) basso (ex King Crimson).
I Got You Babe (Sonny & Cher) La formazione di questa tournée prevedeva oltre
Stranger in This Town (Richie Sambora) ai tre membri storici la presenza di Howard Leese
Livin’ on a Prayer (Bon Jovi) (con Steven Van alla chitarra e di Todd Ronning al basso.
Zandt)
Il concerto, durato appena un’ora e mezza scarsa,
Sull’ultimo pezzo si è unito alla band Steven è stato comunque molto coinvolgente grazie alla
Van Zandt, da sempre alla chitarra con Bruce qualità dei pezzi e all’efficacia della band. Il fronte
Springsteen. Il terzetto di chitarre ha chiuso in sonoro infatti era compatto ma mai aggressivo
bellezza questa parte dello show. e caratterizzato da stupende sfumature blues
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rock. La scaletta è stata varia, includendo oltre
alle hit qualche pezzo meno noto e addirittura un
inedito. Della setlist ho apprezzato specialmente
la parte iniziale e quella finale.
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METALMORFOSI
di MAURIZIO MAZZARELLA
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Se amate l’heavy metal puro corredato di Tarantino Theme, dove ogni particolare non
sfumature hard rock, amerete senza alcuna viene lasciato al caso. Giunge il momento di
ombra di dubbio anche Too Heavy To Fly, Paradox un altro brano da pelle d’oca, forte
il nuovo album dei nostrani nei contenuti e dall’essenza incisiva, un brano
Vanexa, che tornano con dove si vede la buona sintonia tra le chitarre e
un nuovo lavoro in studio a la sezione ritmica e nel quale Ranfa riesca a fare
distanza di ben ventidue anni la differenza dietro al microfono, supportato
dal precedente Against The Sun. da un ritornello accattivante. Qualità e talento
La band ligure capitanata da si fondono in Kiss In The Dark, una ballata
Sergio Pagnacco, ex bassista dei classica che arricchisce notevolmente Too
Labyrinth, si presenta con una Heavy To Fly e lo rende completo nel proprio
formazione rinnovata, che tra gli insieme con lo strumentale In The Dark. La
altri presenta Pier Gonella alla chiosa di Too Heavy To Fly è affidata ad un
chitarra, ascia di Necrodeath e altro autentico capolavoro: The Traveller,
Mastercastle, e Andrea Ranfagna song accattivante e coinvolgente, perfetta
alla voce. La partenza è affidata nel suo insieme con chitarre penetranti e
alla title-track, il brano più ben ponderate, arricchite da un letto sonoro
rappresentativo del disco, da estatico. Ottima la produzione, il sono è pulito
cui è stato anche estrapolato ed attuale, nonostante la palpabile ispirazione
un pregevole videoclip. Il brano anni ottanta ed in questo risulta pregevole il
riassume l’essenza dei nuovi lavoro del MusicArt Studio di Rapallo. Ci sono
Vanexa, moderni ed attuali poche altre parole da aggiungere, Too Heavy
nel sound, ma dal cuore anni To Fly è il disco che bisogna attendersi da
ottanta. Possenti nella sezione una grande band quale è quella dei Vanexa.
ritmica e taglienti quanto incisivi Una perla musicale destinata ad occupare un
con le chitarre. Too Heavy To ruolo da protagonista nella storia del metallo
Fly si caratterizza per la cura italiano.
delle melodia e lo si nota
splendidamente nella seguente
007, un pezzo che esalta la voce
di “Ranfa” e l’aspetto ritmico
delle chitarre. In Rain viene fuori
l’aspetto più profondo dell’arte
compositiva del Vanexa, quasi
crepuscolari nella parte iniziale e
potenti alle stesso tempo, grazie
al battito di pelli di un Silvano
Bottari in forma smagliante. Life
Is War è un autentico capolavoro,
una sorta di puzzle dove ogni
componente si incastona in
modo impeccabile, It’s Illusion è il
classico inno anni ottanta che non
può certo mancare in un disco
di metal/rock in stile Saxon o Iron Maiden
della prima ora. Sulla stessa scia si sciorina
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ONCE I WROTE SOME POEMS… del Re Cremisi, che ha visto vivaci reazioni,
soprattutto sui social network, tra i commenti dei
“I talk to the wind” è una ballata di una dolcezza
tale che si può tranquillamente considerare “La”
Riflessioni sugli album che hanno maggiormente segnato la mia esistenza pro-frippiani e degli anti-frippiani. Anche perché, prog-ballad: essa viene prima di “Harlequin”
diciamo la verità: i King Crimson, da sempre e dei Genesis e di “Wonderous stories” degli Yes,
a cura di ALBERTO SGARLATO per sempre, sono l’emanazione e la massima viene prima di “Us and them”, di “Lavender”, di
espressione di Lui e Lui soltanto. Ma forse, la “Fadeaway” dei Porcupine Tree Viene prima, e
[email protected] vera “notizia nella notizia”, la cosa che ha fatto basta.
maggiormente emozionare i fans più di vecchia Allo stesso modo, nei crescendo drammatici di
data, è che per la prima volta dopo decenni, il Re “Epitaph” e di “The Court” troviamo già tutto
Cremisi ha scelto di offrire al pubblico una scaletta l’epic-prog più solenne degli anni a venire: questi
fortemente incentrata sulla sua produzione due brani sono i semi dai quali si può far nascere
settantiana, con tanto di poderosi crescendo di “Seven stones” dei Genesis o “And you and I”
Mellotron, pescando abbondantemente sia da degli Yes, oltre a tutto un intero sottobosco
tutti gli album della prima tetralogia, sia della britannico, dai Gracious agli Spring. In queste due
seconda fase del decennio, quella associata alle tracce del 1969 c’è già la struggente cupezza che
figure di due grandissimi artisti come Wetton e oggi ritroviamo in dischi come “The raven that
Bruford. refused to sing” di Steven Wilson o “The road of
Quindi, in questa rubrica dedicata alle “riflessioni bones” degli IQ.
sugli albums che hanno maggiormente segnato L’unico nome capace di pareggiare il genio di
la mia esistenza” non poteva mancare quello Fripp può essere quello di Keith Emerson, che già
che si può storicamente considerare il titolo più nella metà degli anni ‘60 osava fondere rock, jazz,
importante di tutti. Secondo molti, infatti, “In the ragtime, blues e i compositori di musica classica
Court of the Crimson King” si può considerare il dell’Est Europeo. E, infatti, nelle registrazioni live
primo vero album di progressive rock, l’opera che di metà anni ‘70 degli ELP, durante l’esecuzione di
ne traccia i dettami. Questo parere si potrebbe “Tarkus”, Greg Lake (che aveva fatto parte proprio
considerare inesatto, o meglio: addirittura di questo meraviglioso album d’esordio dei King
limitativo. “In the Court “ è IL Prog. In esso c’è già Crimson) citava un paio di strofe di “Epitaph”,
dentro tutto. Basti pensare che stiamo parlando a dimostrazione che tutto torna, che c’è un fil
di un album del 1969 le cui tracce, eseguite dal rouge che in qualche modo collega questi due
vivo assieme a quelle degli anni ‘80, ‘90, 2000 geni assoluti.
e attuali di una band che ha sempre condotto E poi, su “In the Court of the Crimson King”
un percorso di crescita e maturazione, suonano c’è “Moonchild”, la più folle, stralunata,
fresche e moderne come le altre. avanguardistica e rivoluzionaria creazione della
“In the Court” è uno di quei dischi che non prima fase del Re Cremisi: questo è un brano
stancano mai, perché sono talmente scritti, veramente avanti di decenni. In quei 10 minuti
arrangiati e suonati bene che a ogni ascolto ci di impalpabile rarefazione c’è già dentro tutto: il
sarà sempre qualcosa di nuovo e di magico da minimalismo, gli album più affascinanti dei Talk
scoprire. Talk, l’ambient di Eno, la ricerca sulla purezza del
Si apre con la potenza di un brano come “21st suono dei Tuxedomoon, il post-rock e il math-
Century Schizoid Man”, che fa veramente paura rock.
non solo per l’energia che sprigiona, ma per la A tanti Robert Fripp non risulta simpatico: non
modernità dei temi trattati e delle sonorità: piace la severità con la quale gestisce i propri
in esso c’è già tutto il filone hard-prog dei ‘70 progetti, o la comunicatività con il pubblico
King Crimson – In the Court of the che li ha visti toccare l’Italia per ben otto volte, e metal-prog nato dagli ‘80 in poi, sia nel riff ridotta a zero, il suo brutto rapporto con le foto,
facendo due sere di fila in ciascuna delle quattro granitico, sia nell’ipervirtuosismo strumentale i video e le moderne tecnologie (è noto, ad
Crimson King (1969) città diverse nelle quali hanno suonato. degli unisoni veloci e degli stacchi ultraprecisi. Il esempio, il suo conflitto contro le pubblicazioni
Solo la mediocrità genera indifferenza: i veri tutto, però, mutuato attraverso costrutti jazz che crimsoniane su Youtube) Ma alla fine, ad un
Il 2016 si è concluso con un evento che non è
Grandi, inevitabilmente, fanno esplodere il i gruppi metal-prog di oggi possono a malapena genio così tanto avanti al proprio tempo si può
eccessivo definire epocale: un maxitour dei King
dibattito su di loro. E così è stato con la Corte sognarsi. perdonare qualsiasi cosa.
Crimson, con una formazione a sette elementi,
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Rafael Pacha, polistrumentista (chitarra, tastiere, (che non sfigurerebbe nel catalogo dell’etichetta
RECENSIONI MAT2020
basso, mandolino, banjo e flauto), compositore, Real World), fino agli ultimi fuochi d’artificio
coordinatore e, in questo caso, quasi vero e tenuti per il gran finale: i ricami intrecciati tra
CIRCLE PROJECT
proprio “direttore d’orchestra”, coadiuvato chitarre acustiche e Minimoog palesemente
dai due co-compositori e arrangiatori German genesisiani di “Umatodo oscuro” che si evolve
Fafian (chitarra e tastiere) e Raul Diaz (tastiere), in una conclusione strumentale bellissima, le
gestisce il progetto molto più come un’opera- slide-guitars gilmouriane di “Nubes Vivere”, che
“Bestiario”
rock che come il classico concept-album, poi ci delizia con la sua bizzarra chiusura per
facendo avvicendare in vari ruoli innumerevoli piano elettrico, chitarre acustiche e banjo, fino
strumentisti e cantanti e persino un narratore. all’Epilogo, che giustamente riprende gli effetti
“Sensazioni di prog italiano”, si diceva all’inizio tenebrosi del Prologo.
Ebbene sì: quando parte il maestoso pianoforte Concludendo: un album certamente con luci e
che introduce la title-track non si può fare a meno ombre, capace di regalare momenti strumentali
di Alberto Sgarlato
di pensare al Banco del Mutuo Soccorso, ma nel meravigliosi, parti cantate non sempre all’altezza
momento in cui esso viene affiancato dall’organo della situazione e, soprattutto, una decina
e da una chitarra dalle sonorità acide e vintage di inserti narrativi a tratti un po’ defatiganti;
le coordinate si spostano a cavallo tra gli Osanna sicuramente sono fondamentali per chiarire
di “Tema Preludio Variazioni Canzona” e i New i risvolti di questo studio dedicato ad animali
Trolls di “Ut”. Solenni crescendo strategicamente misteriosi e fiabeschi, ma meriterebbero di
piazzati e complessi ricami di sintetizzatore fanno essere seguiti con un libretto dotato di traduzione
capire che Pacha, Fafian e Diaz devono avere a fronte per meglio cogliere l’equilibrio tra poesia
ascoltato e approfondito con devozione i lavori di e ricerca scientifica dell’opera.
orchestrazione e di arrangiamento partoriti negli
anni da Maestri come Luis Enriquez Bacalov,
Maurizio Salvi e Giampiero Reverberi.
Decisamente più spiazzante si fa la cosa in “El
gusano del bosque gris”, quando le sonorità
guardano al metal ed entra un cantato epico e
sofferto, in lingua spagnola, forse un po’ troppo
enfatico rispetto al gusto al quale l’ascoltatore si
era abboccato fino a quel momento. A riprendere
il controllo della situazione ci pensa Equus
Neptunialis, sicuramente l’episodio più riuscito
dell’intero album (complice anche un cantato
sobrio, misurato e in lingua inglese, più consono
all’impronta generale dell’opera); un brano ricco
di suggestioni crimsoniane che si evolve in un
gran finale chitarristico a cavallo tra i Genesis di
“Wind and Wuthering” e lo Steve Hackett solista.
L’album procede, variegato e brillante, tra la
medievale “El Hada de las volutas de humo”,
l’hard rock quasi deeppurpleiano di “Hyosube”,
il cui cantato potrebbe sollevare negli ascoltatori
italiani qualche perplessità (ritroverete alcune
remote sfumature nel timbro capaci di evocare
Può risultare decisamente sorprendente quanto Project, forse uno dei primi esempi di “band
un noto personaggio che in molti festival
il progressive rock spagnolo sia in grado di interattiva e social”, nata dalla volontà di alcuni
sanremesi ha cantato storie di “Felicità” e di
assomigliare a quello italiano. Queste sono musicisti di collaborare dopo essersi conosciuti
“Nostalgia Canaglia” Ci siamo capiti ), il colorato
alcune sensazioni che pervadono l’ascoltatore su una pagina di Facebook che si chiama “Prog
lavoro percussivo e multietnico di “Pectoide”
di fronte a “Bestiario”, concept-album dei Circle Circle” (da lì il nome della band).
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GIOIELLI NASCOSTI ARMANDO SCIASCIA
Impressions in Rhythm&Sound
quasi al confine con il caos. Psichedelia e musica
contemporanea in un spettro di spinta elettrofo-
nia vicino alle soluzioni più freak del primo Zappa
a cura di RICCARDO STORTI (Vedette, 1970) ma per nulla lontano da quanto ascolteremo nel
primo Battiato emulo di Stockhausen.
(parte 3) Un ritorno ad un sound più popular nel passo
[email protected] marziale di Cerotico: basso e batteria avviano
Dopo avere illustrato il peso di Armando Sciascia una lenta processione, nastro trasportatore di
nei sotterranei della cultura musicale italiana un’improvvisazione pianistica dai contorni sono-
edanalizzati i contorni di questo suo imprescin- ri assai dilatati e prossima ad un’idea onirica. Il
dibile (eppure sconosciuto) lavoro, proviamo ad ritmo sfiora dinamiche rockabilly nella fuga iper-
entrare nel dettaglio, anzi, tentiamo – vinile sul cinetica di Eccentrico ST3, ma è solo un’illusio-
piatto – l’immersione in codesto affascinante ne: sforziamoci di superare la prima impressione
universo di impressioni ritmiche e coloristiche. (colonna sonora per un poliziesco?) e seguiamo
Si entra a passo lento attraverso le mosse claudi- invece le spire concentriche (ed eccentriche) del-
canti di Aciclico, un valzer sinistro con improvvisi le corse tastieristiche dei vari pianoforti e organi
scat jazzistici di uno strumento effettato, proba- (sembra di essere già negli anfratti più bui di Ys
bilmente una chitarra che imita un fiato: due mo- del Balletto di Bronzo).
duli semplici ma dalle ricadute espressive inde- Jazz davisiano in linea con la massa montante di
lebili. Con Apollo RY709 conta solo l’atmosfera: BitchesBrew nella suadente Siderale: una batte-
un rumore di fondo tra brevi cascatelle di piani ria molto Pink Panther, il solito basso cromatico,
elettrici, pigoli organistici e tante note riverbe- la tromba in lontananza e alcuni interventi di chi-
rate; un lavorio attento e preciso, giocato sulle tarra con il wah-wah. Le sottigliezze e i dettagli
variazioni timbriche delle diverse tastiere elet- si nascondono in alcuni cambi di tonalità dagli
triche a disposizione di Sciascia. Non può man- esiti spiazzanti, eppure il brano si chiude con un
care un invito a nozze per Tangerine Dream ed bell’accordo pieno.
Edgar Varèse. Macrocosmo, invece, è una sorta Tromba che ritorna in Dielettrico: estroso tango
di jazz waltz dai contorni grotteschi, un pizzico jazzistico dal campo sonoro seminato di bombe
stravinskiani, basati su una melodia cromatica timbriche e combinazioni accidentate. Il fiato
suonata da un clavicembalo elettrificato (o for- suona una melodia sbarazzina, ma il basso e le
se, più semplicemente, da un piano elettrico fil- mosse percussive sui tom-tom abbassano le luci,
trato).Invece, Circuito chiuso ci fa compiere un gli unisoni (metricamente irregolari) sono ironia
sorprendente balzo in avanti di oltre 10 anni: un pura sullo spartito mentre la chitarra tenta un
basso oscuro vivacizzato in maniera lugubre da dialogo, spesso smorzato dagli accordi metallici
qualche scala cromatica, una batteria insistente di una tastiera affilata come una lama.
e alcune figure ripetitive di organo sono la base Impressions in Rhythm& Sound resta un gioiel-
di una composizione che anticipa di gran lunga lo più che nascosto, ma che qualcuno avrà si-
certe tessiture pre-dark dei JoyDivision, Bauhaus curamente riscoperto, visto che è stato appena
o di Souxie and the Banshees. ristampato dall’australiana Roundtable. Quello
Il ticchettio di Imponderabilità abbandona l’a- di Sciascia è un territorio vergine da scavare a più
scoltatore tra le sospensioni metronomiche di non posso, perché lì sotto chissà cos’altro anco-
un pendolo da cui vengono proiettate le luci can- ra si nasconde (buttatevi su Distorsions dei Blue
gianti di freddi cembali e di caldi tappeti organi- Phantom, anno 1971... è sempre lui).
stici: una doccia sonora più teutonica che scozze-
se (qui siamo tra i primi Kraftwerk e i Can). (fine)
Il mare della tranquillità, ben evidente sulla co-
pertina, è un discreto omaggio al suolo selenico
appena toccato: strane percussioni etniche su
ritmiche quasi latine agitano la fissità lunare di
una ripetitiva sequenza d’organo da cui emergo-
no frasi melodiche sempre più dematerializzate,
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zardata ma, credetemi, di azzardato non ha nien- agitando la testa; hanno un raggio di azione mol-
L’ANGOLO DI PAOLO SIANI te. Questi microfoni infatti pensati per uno uso to limitato, per cui i rientri di ventole e quant’al-
‘’violento’’ dal vivo sono perfetti per le loro ca- tro potranno essere evitati con facilità e per ul-
a cura di PAOLO SIANI
ratteristiche dinamiche: potete spararci dentro i timo la loro risposta dinamica e in frequenza è
volumi che volete ma sarà difficile sentirli distor- OGGI più che sufficiente per avere un risultato
cere; la loro caratteristica di polarità a cardioide di livello professionale. Come diceva quel signore
rende più difficile la perdita di presenza anche là? Provare per credere.
Negli ultimi anni sono comparsi numerosi nuo- registra in casa, perchè riproducono rumori, an-
vi marchi nel delicato settore dei microfoni ‘’da che lievi, che circondano la nostra stanza o quello
studio’’; da qui è nata l’illusione per molti che, di qualche tastiera che rumoreggia o ancora di
acquistando uno di questi microfononi con tan- qualche antipatica ventola dei computer.
to di schermo anti-pop e sospensione elastica, si
possono ottenere gli stessi risultati (o comunque Bisogna ricordare che questo tipo di microfono
molto simili) rispetto ai tanto agognati Neumann nacque negli anni sessanta, non solo per una più
U-87. La realtà per me è molto diversa. fedele risposta in frequenza, ma anche per otti-
mizzare il rapporto S/N che allora con i registra-
Innanzitutto bisogna considerare il fatto che i tori analogici professionali di prima generazione
nostri studi casalinghi non sono quasi mai inso- non raggiungeva i 60db. Oggi ognuno di noi, re-
norizzati e, se lo sono, non sono frutto di un pro- gistrando con il PC, può farlo avendo a disposi-
getto di ingegneria acustica ma di un insieme di zione una risposta in frequenza enorme rispetto
pannelli fono assorbenti che nulla hanno a che ad allora e una dinamica (headroom) che spesso
vedere con una corretta diffusione sonora tipi- supera i 100db.
ca di uno studio di registrazione professionale.
In secondo luogo c’è da considerare che la mag- Partendo da queste considerazioni mi permetto
giore sensibilità dei microfoni a condensatore a di consigliare a tutti i possessori di Home Studio
capsula larga, spesso hanno una polarità molto microfoni super nella fascia che non supera i 100
particolare e ristretta per cui, cantando e muo- dollari. Gli Shure SM57 e SM58, o gli equivalenti
vendo la testa, si ha una serie di controindicazio- prodotti da Akg e Sennheizer, sono davvero più
ni, tipo la perdita di volume e di presenza solo che validi per registrare la voce nel migliore dei
con lo spostamento della testa di pochi centime- modi e anche per la ripresa di suoni di strumenti
tri; terzo elemento è che la maggiore sensibilità acustici e/o amplificati. Mi rendo conto che que-
di questo tipo di microfoni complica la vita a chi sta mia affermazione potrà sembrare un po’ az-
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NOVITA’ MA.RA.CASH RECORD sempre una grande accoglienza ed è da anni un punto di
riferimento di molti appassionati del nord Italia.
Il Brano PAPE SATAN ALEPPE parte con un prologo su una
capace di alternare malinconiche melodie pianistiche,
linee di basso elettrico e un'ampia rassegna di arrangia-
menti ariosi e misurati.
atmosfera ambient in cui Lino Vairetti recita i primi sei Arrangiamenti orchestrali ricchi e molto curati si abbinano
versi del 7 canto dell’inferno di Dante. Poi si entra nel vivo perfettamente all’easy listening delle canzoni che i Warm
SUBMARINE SILENCE zone, i FLUIDO ROSA hanno cercato di scavare nell’animo del brano con una ritmica molto rock (alla Led Zeppelin) Morning scrivono, in un continuo confronto con i mostri
Journey Through Mine umano, oltre i confini della comprensione razionale. e si sviluppa un brano molto corale dinamico e pieno di sacri del genere: da Burt Bacharach a Van Dyke Parks, da
CD Digipack Le influenze stilistiche derivano dai diversi gusti ed espe- cambiamenti tra ritmiche pari e dispari. Lee Hazelwood ai tardi Beatles, da Moody Blues a Barclay
rienze di ognuno dei componenti del gruppo, con la pre- Il testo è tutto in napoletano dove è paragonato il girone James Harvest, i “Brothers” sembrano mantenere il loro
senza più evidente del suono dei Pink Floyd, in virtù della dei dannati e dei peccatori di Dante, alla urbanizzazione cuore nel passato ma l’anima ben ancorata nel presente.
più che ventennale carriera di Tribute Band della mitica delle città metropolitane dove i peccatori sono i politici e
band inglese. i delinquenti.
La Band presenta alcuni dei membri dei Goblin Rebirth ed E’ stata utilizzata come citazione, una filastrocca popolare
è da diversi anni la Band che suona ed accompagna in tour secolare (molto famosa a Napoli)
“Journey Through Mine” è il terzo studio album dei SUB- Antonello Venditti. C’è anche una citazione a Goethe che nel suo soggiorno DUO DARSAN
MARINE SILENCE, side project dei membri fondatori dei Prodotto dal tastierista Danilo Cherni (che insieme a Ga- a Napoli disse che Napoli era “un Paradiso abitato da Dia- (Paolo Tofani e Saveria Savidya)
MOONGARDEN, Cristiano Roversi e David Cremoni. briele Marciano, cantante e autore dei testi, firma tutto voli”…
Con questo album si riforma la line up originale (Roversi, Way of Surrender
il repertorio del disco), il progetto è rappresentativo del
Cremoni, Pizzocoli) del debut album omonimo che ha CD Digisleeve
suono che il gruppo ha sviluppato e cercato in tutti questi
riscosso numerose critiche positive da parte dei fans del anni.
rock progressive di matrice Genesis e dalla critica del set-
WARM MORNING
tore.
Al trio originale si aggiunge la voce talentuosa di GUILL- Too Far From The Stars
ERMO GONZALES che oltre a comporre tutte le linee me- LP
OSANNA Nuovo grande Lavoro di Paolo Tofani (Area) questa volta
lodiche del canto si è occupato anche di tutte le liriche
Pape Satàn Aleppe con l'aiuto della bravissima Saveria Savidya alla voce ed
dell’album.
Prodotto da Maracash Records e Cristiano Roversi, regis- alla Tanpura. Il disco registrato nello scorso mese di mar-
trato al Tiny Castle Studio (IT) , “Journey Through Mine” zo al Narashima Studio in Manipal Karnataka India è un
raccoglie in se tutto l’amore per l’universo Genesis da omaggio alla musica ed alla religione del Dio Krishna ma
parte dei musicisti senza per questo copiare letteralmente risulta essere uno dei migliori album prodotti e realizzati
la lezione inglese ma bensì riscrivendone i contenuti in Gli Warm Morning provengono da Piacenza e sono il frutto da Paolo Tofani. Il disco suonato con un gruppo indiano a
maniera del tutto personale. Splendido l’Artwork by ED della genuina passione musicale dei fratelli Simone e An- supporto è assolutamente una piccola gemma ove tutti gli
UNITSKY. drea Modicamore, attivi sotto questa denominazione or- strumenti si amalgamano e penetrano nello spirito oltre
“Osanna – PAPE SATÀN ALEPPE” la nuova ed attesissima mai da otto anni. Il dualismo dei Warm Morning Brothers che nel cuore. La voce melodica di Saveria poi ci trasporta
Gli amanti della musica dei Genesis, Yes, Camel ed An-
pubblicazione musicale degli Osanna realizzata con uno si concretizza in canzoni Pop senza tempo, che rielabora- in mondi a molti ancora sconosciuti e crea un duo perfetto
thony Phillips non potranno che rimanere piacevolmente
splendido packaging papersleeve con book fotografico in- no la tradizione di quarant’anni di musica, ottenendo una col sitar e gli altri strumenti tradizionali. Insomma qual-
soddisfatti.Anche un Vinile a partire dal mese di dicembre
terno. miscela elegante e attuale con la quale si può facilmente cosa di veramente imperdibile !!!
con edizione limitata numerata ed in vinile colorato.
Il CD comprende un solo inedito in studio che è appunto percepire il senso di gioiosa nostalgia che questi suoni
il brano che dà il titolo all’intero lavoro Papè Satàn Aleppe provocano: basta chiudere gli occhi per lasciarsi traspor-
mentre gli altri brani sono live registrati durante il concer- tare in un passato oramai alquanto lontano, screziato dai
to del Maggio scorso al Club Il Giardino di Lugagnano (Vr). vividi colori di un’estate perduta nella memoria. Tali car-
FLUIDO ROSA La scaletta è stata scelta tra l’intero repertorio eseguito atteristiche si fanno ancora più evidenti nel loro lavoro, TOKIO
Le Vie Dei Sogni che durava oltre due ore "Too Far From The Stars", uscito nel 2010 e mai distribuito
CD Free
Si è preferito inserire molti brani tratti da Palepolitana ed precedentemente, fin dalla scelta della sua iniziale auto- Omaggio a Nelson Mandela
alcuni del repertorio storico Osanna come L’Uomo, Taka produzione in edizione limitata soltanto su vinile.
Boom, Oro Caldo (Fuje ‘a chistu paese) più alcune cover Gli undici brani compresi nell'edizione in vinile di "Too Far
che sono un omaggio e una citazione d’amore ai compag- From The Stars" sono già più che sufficienti a confermare
ni di viaggio del mondo progressive rock, come il Banco, la l'inclinazione degli Warm Morning per bozzetti melodici
PFM, gli Area, i Nomadi, l’Equipe 84, Alan Sorrenti ma spe- dalle tinte pastello, attraverso le quali omaggiano un pop
cialmente a quelli che ormai sono volati via come Franc- fuori dal tempo, narrando con disarmante semplicità sto-
Ognuno di noi, tutte le notti, ha la possibilità di viaggiare esco di Giacomo, Rodolfo Maltese, Demetrio Stratos e Au- rie di vita quotidiana, ordinarie mancanze e delicate istan-
in altre dimensioni, creando il proprio panorama, la pro- “Tokio – Free” Una rilettura di canzoni famose dedicate al
gusto Daolio e l’amico di sempre Pino Daniele. Lo stesso tanee che immortalano luoghi, sentimenti e fenomeni
pria storia. leader del Sudafrica da parte di questa rock band nata a
Pape Satàn Aleppe è un omaggio a Umberto Eco. atmosferici.
I FLUIDO ROSA, con questo nuovo progetto discografico Reggio Emilia sul finire degli anni ’70.
Il live è stato registrato in multitracce e gestito con un Non si tratta, tuttavia, di una raccolta di brani dimessi o
hanno tentato di tradurre in musica questo contenuto I Tokio sono stati per anni il punto di riferimento della sce-
grande lavoro di post-produzione, editing e missaggi da monocordi, poiché l'indole pop di Simone e Andrea am-
onirico che sembra a volte così concreto e materico da na musicale reggiana, sviluppando un proprio genere mu-
parte di Alfonso La Verghetta che si è davvero superato manta le loro canzoni di tonalità limpide e frizzanti, men-
confondersi con la realtà. sicale con concerti in molte città italiane. Nel 1982 si sono
nell’affrontare questo arduo compito. tre la loro ambizione di confrontarsi con soluzioni sonore
Attraverso le parole e la musica ricche di chiaro-scuri e di classificati quarti alla 2ª edizione del Rock Festival Italiano
La scelta del Club Il Giardino è stata fatta perché è diven- sempre diverse li conduce a un'articolazione strumentale
emozioni profonde, miscelando rock, prog e forma can- vinto dai Litfiba. Poi un momentaneo scioglimento dovuto
tato una meta tradizionale per gli Osanna, dove hanno non circoscritta alla classica formula voci-e-chitarra, ma
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al coinvolgimento di alcuni di loro nel gruppo di Luciano butto Mediocrazia. Lungo i quasi 30 minuti con 4 tracce,
Roland Paul
Ligabue “Clandestino” ed in altri progetti di grande inter- questo primo disco pone le basi del sound della band,
sostenuti dai temi sociali e introspettivi toccati da testi. White Zombie
esse nazionale. Nel 2014 si sono riuniti per realizzare il
L’Uscita di Mediocrazia è stata accettata positivamente ed CD
progetto “Free”, dedicato a Nelson Mandela.
è stata seguita da una serie di esibizioni dal vivo in tutto limited hand numbered edition
Così i Tokio parlano del loro progetto:
“Quando nel dicembre 2013 giunse la notizia della morte il nord Italia.
di Nelson Mandela ne siamo stati profondamente colpiti. Nel frattempo, la band ha lavorato sodo per la sua musica
Sentivamo una speciale affinità fra noi e Mandela, fra noi e, anche se una serie di eventi personali hanno ritardato la
e la lotta contro l’apartheid. Era un legame che nasceva sua preparazione, il secondo album Antropocene è stato
da lontano, da quando avevamo fatto nostra la canzone registrato a Sotto Il Mare Recording Studios (Verona, Ita-
“Biko” di Peter Gabriel, e la suonavamo con gioia a chiu- lia), ed esce a fine 2016 per la Fading Records e distribuito
in tutto il mondo da Ma.Ra.Cash Records. L’ ossessione di Paul Roland per il film White Zombie del
sura dei nostri concerti di 35 anni fa. Mai avremmo im-
1931, con Bela Lugosi come protagonista, vero cult del
maginato che quest’inno alla libertà ci avrebbe spinto a
cinema voodoo, lo ha portato negli anni ’90 a scrivere le
riunirci, dopo tanti anni, per raccogliere e reinterpretare
basi di quella che avrebbe dovuto essere la colonna so-
alcune tra le più significative canzoni dedicate a Mandela
nora del film, riscritta da Roland. Si trattava di musica
e ad altri protagonisti del movimento di liberazione del
perlopiù strumentale, con canti e cori che dipingevano la
Sudafrica. Greaves John schiavitù di questi uomini ridotti dallo scienziato folle a
Per noi, giovani musicisti di allora, Mandela era il simbolo, Songs zombie, automi per aumentare la forza lavoro nelle fab-
mentre era ancora in carcere, della lotta contro l’ingiustizia CD briche. Un tema, piuttosto attuale, fuor di metafora…
e la segregazione razziale. Oggi, dopo la sua liberazione limited hand numbered edition Parlandone una sera a cena con il produttore Max Mar-
e i successivi avvenimenti che hanno trasformato la sto-
chini nasce l’idea di rielaborare i nastri originali trasfigu-
ria del Sudafrica, possiamo dire a maggior ragione che
randoli in qualcosa di davvero inedito e originale per la
rimane un simbolo, ma questa volta di riconciliazione e
lunga e onorata carriera del songwriter inglese.
pacificazione. Crediamo che sia questa la grandezza di
Secondo la scuola di Dark Companion, della quale Unifaun
Mandela, e che libertà sia la parola chiave per raccontarla.
Productions è sussidiaria, la musica pop di Roland ha
Così è nata l’idea: “Free” è la rivisitazione di famosi brani
subito un processo di rivisitazione con percussioni tribali
dedicati da vari artisti a Mandela e alla lotta di liberazione Completamente rimasterizzato allo stato dell’arte ai leg- che rimandano a “Eskimo” dei Residents, chitarre oblique
del Sudafrica. Li abbiamo voluti suonare alla nostra mani- gendari Elfo Studios dai nastri originali, torna ad essere e spezie avant-garde che hanno impreziosito i canti, av-
era, anche introducendo parti musicali originali da noi disponibile il capolavoro di John Greaves (ex Henry Cow, valendosi anche della collaborazione di musicisti e amici
composte, e aggiungendo alla fine un nostro personale National Health, ecc) in mini lp sleeve e tiratura limitata italiani tra i quali citiamo la vocalist d’avanguardia Paola
contributo, un inedito intitolato “The road to freedom”. a 900 esemplari numerati a mano. Realizzato originari- Tagliaferro che ha contribuito alla musica incidentale
Siamo orgogliosi di avere dedicato questo nostro impegno amente nel 1994 l’album è considerato tra le pietre mil- rivestendo la voce solista della Gran Sacerdotessa. Tra
a Nelson Mandela: pensiamo che raccontarlo attraverso iari della musica nuova e di quella area di Canterbury che gli ospiti Annie Barbazza, già colaboratrice di Greg Lake
la musica e le canzoni a lui dedicate sia il miglior modo ha vissuto proprio nelle sperimentazione neoprog degli e John Greaves, Paolo Tofani degli Area, i Warm Morning
per consegnarlo alle nuove generazioni, vivo e definitiva- Henry Cow & c una delle stagioni più entusiasmanti della Brothers, Lorenzo 3k Trecordi, Camillo Mozzoni (l’oboe di
mente “Free”. musica nuova britannica. Greaves viene ricordato anche Lino Capra Vaccina), Beppe Lombardo e altri ancora.
per le tante collaborazioni, dai Soft Heap a Michael Old- I chants sono riusciti talmente bene che hanno spinto Ro-
field, da Robert Wyatt a Michael Nyman, e tantissimi al- land a scrivere delle nuove canzoni straordinarie sul tema
tri ancora. Nel suo capolavoro, qui rimasterizzato, ospiti voodoo dal sapore vagamente psichedelico alle quali i so-
di eccezione quali Robert Wyatt, Elton Dean, David Cun- pracitati musicisti hanno saputo dare una veste davvero
IL RUMORE BIANCO ningam, Kristoffer Blegvad, Sofia Domanchich e altri an- sorprendente, tanto da aver fatto dichiarare a Roland che
Antropocene cora. Un’occasione imperdibile per strappare dagli squali questo White Zombie è il lavoro che lo ha più soddisfatto
del disco raro un capolavoro assoluto della musica inglese in tutta la sua carriera. Un album di musica nuova, davve-
in una edizione dal suono impeccabile e arricchita da foto ro diversa ma pur immediatamente riconoscibile sotto al
inedite e con nuove note di copertina scritte da John stes- raffinatissimo “trademark” del padre dello Steampunk,
so, in aggiunta alle originali. Un opera di rigorosa filologia ovvero mr. Paul Roland,
che apre la collana di ristampe di capolavori di Dark Com- registrato e mixato da Alberto Callegari ai mitici studi Elfo
panion. di Tavernago, per un suono da dimostrazione HI-FI.
Dall’album verrà estratto un EP singolo, “Mambo Jo” che
Il Rumore Bianco è un progetto nato nell’estate 2012 gra- vede la presenza di due inediti, uno dei quali di straor-
zie a Thomas Pessina, Michele Zanotti e Alessandro Danzi. dinaria bellezza, con Paolo Tofani in una specie di space
Anche se il principale genere di riferimento è certamente raga eseguito sulla tricanta vena elettrica, disponibili solo
il rock progressivo, un contributo molto importante è por- in questa forma.
tato dal jazz, elettronica, ambient, post-rock e sperimen-
tazione. Da questo punto di vista, la band ha creato uno
stile particolare e personale che potrebbe essere etichet-
tato nella categoria post-progressive rock.
Entro la fine del 2013, la band ha pubblicato l'EP di de-
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La corposa anamnesi mette in evidenza il fatto che se chiedesse di riprendere una favola interrotta:
il paziente avesse risentito in maniera cospicua “Oh mother, tell me more, why d’ya have to leave
Psycomusicology
della dipartita paterna (fulmineo mieloma me there. Oh mamma dimmi di più, perchè devi
multiplo) e come in quei giorni pretendesse dalla lasciarmi lì “
mamma - in una sorta di risarcimento - attenzioni (Pink Floyd: Matilda Mother https://youtu.be/
che la donna, oberata dal lavoro e dalla gestione ahn_fVEF9e8).
a cura di MAURO SELIS degli altri figli, non poteva più offrire; era come
Da quel momento alcune caratteristiche di nome dagli studi - valorizzati post mortem - del
difficoltà di Arturo - a detta della madre già pediatra/psichiatra viennese Hans Asperger
in parte presenti fin dalla prima infanzia - nel (1906-1980) (vedi foto).
comunicare agli altri come si sentisse e cosa (Per saperne di più: http://www.asperger.
provasse, si acuirono a tal punto che i suoi it/?q=asperger_syndrome).
insegnanti scolastici consigliarono alcuni incontri
con uno Psicologo Infantile: “So help me, please La preoccupazione della sua mancata integrazione
doctor, I’m damaged” (Rolling Stones: Dear con i coetanei era consistente, nonostante Arturo
Doctor https://youtu.be/A4VpZkSM20A). dimostrasse di essere un bambino creativo e
avesse una propensione matematica, ideando
Arturo era un pallido ragazzo ventenne, con un ubriaco incapace di mantenere la linea retta Il collega intuì che il bambino, dotato di soluzioni alternative a certi problemi.
due occhi color carbone, esile a tal punto che del suo incedere. una precoce iperlessia (a 4 anni leggeva già Nel periodo della pre-adolescenza il ragazzo, pur
la goffagine nei movimenti e la mancanza Ultimogenito di quattro figli maschi, orfano perfettamente singole parole), potesse essere isolato dal resto del suo universo, era capace di
di coordinazione gli provocava situazioni di padre a 8 anni con una madre che dovette affetto da autismo, ma di quella forma “ad alto osservazioni naturalistiche sorprendenti e creava
imbarazzanti quando, ad esempio, una folata di reagire - anche socialmente - per mantenere i funzionamento” che è la Sindrome di Asperger, neologismi alla stregua del noto “petaloso” .
vento gli faceva perdere l’equilibrio, come fosse figli (il maggiore ne aveva appena 14). disturbo pervasivo dello sviluppo che prende il (vedi:http://www.corriere.it/scuola/16_
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febbraio_24/ferrara-copparo-piccolo-
matteo-inventa-parola-petaloso-accademia-
crusca-risponde-7296e148-dac9-11e5-956c-
6f7e55711737.shtml).
SOFFIO E PASSIONE
di Edmondo Romano
«Registrare un album in Giordania tra i colori sionista di New Orleans, l’oboista rumeno Lauren-
del deserto e i riverberi del sito archeologico di tiu Baciu e il violista iracheno Mohammad Abbas
Petra, è un sogno inseguito per anni e finalmente formano il gruppo internazionale multietnico di
realizzato. Un’esperienza mistica, condivisa con musicisti impegnati a collaborare con l’Unesco di
un fantastico organico cosmopolita, proveniente Amman a sostegno della campagna #Unite4He-
da culture e nazionalità apparentemente lontane ritage rivolta alla tutela dei beni archeologici e
che, unite dall’urgenza espressiva della musica, artistici danneggiati dai ‘fondamentalismi’, ed è il
hanno dato vita ad un sound che soffia luce dai primo lavoro discografico della TAG International
minareti, sorvola la mia bella Benevento e punta Records, etichetta discografica del fondatore di
dritto a New Orleans». molte strutture e realtà per la tutela culturale del
mondo arabo, compresa la difesa dei diritti d’au-
tore di questa cultura, il Dr.Talal Abu-Ghazaleh.
Il disco “Petra” del poliedrico trombettista Luca I ricavati dell’album andranno al sito di Petra e
Aquino viene registrato dal vivo in presa diretta all’associazione no-profit che sostiene l’orchestra
nel bellissimo sito archeologico di “Piccola Petra” giordana.
in Giordania, un luogo sospeso, scavato nella Trovo “Petra” il lavoro discografico di Aquino più
roccia tredici secoli fa, dal profondo colore rosso forte ed incisivo da lui realizzato, dove silenzi e
terra che bene viene trasmesso dalla bellissima musica sono dosati con grande sapienza. Si as-
copertina del CD, immagine che ci aiuta a com- sapora il luogo dove in diretta è stato registrato,
prendere la musica presente al suo interno, fatta si vive una forte suggestione cinematografica di
di echi naturali, di suoni rispettosi e in sintonia suoni ed immagini. Per questo lavoro ha creato
con il luogo, mai inopportuni e sempre equilibra- una forma di scrittura che coinvolge davvero i
ti tra loro. vari mondi presenti al loro interno, nessuno inva-
Questo magico luogo una volta visitatissimo ad sivo o predominante sugli altri. Il jazz è il tappeto
un certo punto è divenuto quasi vuoto dopo il silente su cui posa la struttura e la parte “etnica”
passaggio nelle vicinanze dell’Isis. Oggi rivive, non è sfruttata o evidenziata come spesso avvie-
e la musica è stato uno dei fondamentali ingre- ne, ma fa parte naturale del tutto. Il calore e la
dienti per risvegliarla dal suo apparente silenzio. riservatezza del suono della tromba di Aquino è
la voce riflessiva di questo percorso.
Luca Aquino alla tromba e alle musiche d’insie-
me, Sergio Casale al flauto e agli arrangiamenti, Questo lavoro dimostra come la musica possa
Natalino Marchetti alla fisarmonica e i solisti della essere il mezzo universale per far tornare a dialo-
Jordanian National Orchestra composta dalla te- gare culture distanti o che nel tempo si sono mo-
desca Anna Maria Matuszczak, il contrabbassista mentaneamente allontanate a causa di elementi
siriano Bassem Al Jaber, Brad Broomfield percus- violenti esterni come la guerra.
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RECENSIONI MAT2020 del cantautore bresciano che ci regala un lungo gevole dispatia, nel testo e nella musica. Legge-
respiro dopo una corsa affannosa, il divano la rezza e voli di farfalle in La Strada è Tutta Libera
PAOLO CATTANEO
sera, il parcheggio in centro nell’ora di punta, un che in un suo verso racchiude tutta l’euforia di un
tuffo nel mare ad agosto, un brandy invecchiato brano che ride davvero “Questa notte mi porta
davanti al camino, la sigaretta dopo il caffè. L’al- via, il vento si è fermato stregato dal tempo, ogni
“Una Piccola
bum comincia con i suoni di 2095 che danno il stella mi applaudirà“. Un brano spensierato che
benvenuto all’incalzare di Trasparente che sem- Cattaneo ci regala prima della fine dell’album, un
Tregua”
bra essere la base sonora di un rituale ancestrale. brano che sa di libertà. Fragili Miti chiude il viag-
L’amore incondizionato è il protagonista, l’amore gio e lo fa in maniera epica e teatrale. L’amicizia
fantastico che permette di toccare le stelle e allo che resta, malgrado la realtà abbia cancellato i
stesso tempo “mi consuma le unghie” e il cuore. sogni, malgrado la vita abbia tentato di minare
Ho Chiuso Gli Occhi prosegue sul ritmo già trac- un legame che va al di là del vero. L’amicizia è
di Gianni Sapia ciato e ci fa respirare alla fine di una lunga apnea, la vittoria dell’irrazionale sul razionale, del meta-
“a rincorrere una pace indecisa, una piccola tre- fisico sull’empirico, dell’astrazione sul concreto.
gua”. Torna l’amore ne Il Miracolo, l’amore fatto di Non bastano vent’anni né una vita a cancellarla.
ricordi e di presente, l’amore che dura nel tempo Paolo Cattaneo finisce così Una Piccola Tregua,
malgrado il tempo. “La mia vita insieme a te è un restando coerente alle intime emozioni che colo-
miracolo” e i miracoli sono sempre meravigliosi. rano ogni anfratto del suo lavoro, alle sensazioni
Due Età Un Tempo è una canzone che meglio di che ci regala, le riflessioni a cui ci induce. Per dir-
come viene descritta dal suo stesso titolo non si la in poche parole, Una Piccola Tregua è un’ani-
può fare. La nostalgia di ciò che è stato, i ricor- ma che si palesa.
di, aleggiano non soltanto nelle parole ma anche
nella musica di un brano di cullevole nostalgia che
invita a sognare ancora. L’indecisione nel vivere,
quella che ci fa cambiare idea ad ogni semaforo
è descritta con cura in Questa Vita Al Volante, la
stessa indecisione che paradossalmente diventa
l’unica certezza. L’atmosfera da streghe nel bosco
apre Se Io Fossi Un Uomo. E di stregoneria si par-
la, in questo caso sotto forma di innamoramento.
è il mondo che cambia quando ti innamori, la per-
cezione dell’intorno che assume nuovi contorni,
la sopravalutazione di te che mi fai sudare le mani
e attorcigli le mie viscere. La sensibilità d’animo di
Cattaneo traspare completamente in Confessioni
Una bolla di sapone. l’interno di una bolla di sa- loro senza lasciare scampo al certo, suoni che na- Per Vivere. “I bambini sbagliano cosi, confondono
pone, da dove il mondo sembra più soffice. Ma vigano nelle vene sospinti da un cuore che pulsa col sole gli altri fiori e sognano il futuro come tutti,
anche panorami di creste di montagne, tra nu- fiero e potente. Dettagli che uniti formano il bel- senza colpe, ad occhi chiusi” è solo l’inizio ed è già
vole e neve e orizzonti marini, che sfumano nel lo. Sussurrato e vivido, come una fiaba. Raffinato, poesia, intimità, carezzevoli utopie. Ancora amo-
cielo senza contorni, come un quadro impres- senz’altro. Ho quasi voglia di non scrivere altro, re in Sottile Universo, amore fatto di desiderio di
sionista. Radure introspettive che si aprono tra di smettere di descrivere quello che ascolto, per “sguardi che fanno male”, un desiderio che nasce
il bosco degli affanni di chi vive e vuole vivere, paura di fare un torto a chi ha saputo tradurre e “rinasce tra le tue labbra e l’autunno”. Ridere
malgrado il tempo e il suo scorrere. Tasto pau- suoni immaginati in suoni da ascoltare, chi ha per gli altri in difesa di una reputazione di uomo
sa. O magari solo velocità ridotta, per vedere più saputo contornare un’idea e regalarla a chi non allegro, ridere da matti, senza che questo ridere
chiaramente le immagini che scorrono dal fine- riesce ad afferrare la fantasia. Paolo Cattaneo. è possa portare felicità nel proprio animo. Bandiera
è la storia di chi vive da incompreso in una società ETICHETTA: LAVORARESTANCA
strino della nostra percezione. Come un treno lui il colpevole. è lui che ci fa vivere atmosfere
che frena, come muoversi sott’acqua. Atmosfe- soffici e ricercate e ci fa respirare con la sua pic- che lo vuole allegro e sorridente quando invece DISTRIBUZIONE: AUDIOGLOBE
re fatte di colori che sfumano e si intrecciano tra cola tregua. Una Piccola Tregua è il quarto album vorrebbe soltanto essere se stesso. Pezzo di strug-
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RECENSIONI MAT2020 È uscito il 2 dicembre l’album di esordio di Gagarine” o “Vita di Galileo” rivelano fin dal
LASTANZADIGRETA
La Stanza di Greta, un nome che in realtà titolo che qui non siamo di fronte alla classica
da diverso tempo sta animando la cultura iconografia pop di “Sole/cuore/amore”, qui
musicale soprattutto del Nord-Ovest italiano. c’è qualcosa di più.
Questi quattro torinesi sono davvero fuori La Stanza di Greta è veramente una band
“Creature Selvagge”
dagli schemi: impossibile ingabbiarli in un senza compromessi, è un “prendere o
genere, ma persino in un concetto stesso lasciare” molto esplicito: o accettate di
di band. A cominciare dal fatto che loro, affrontare questi arpeggi di corde ostinati,
appunto, non si definiscono un gruppo ma percussivi, corrosivi, i contrabbassi stridenti,
un “collettivo musicale”. Anche i ruoli sono in le melodie sgangherate di certe fisarmoniche,
Di Alberto Sgarlato continua evoluzione: i musicisti de La Stanza la prepotenza di questi supporti ritmici così
di Greta rifuggono i canoni del classico gruppo penetranti, questi testi così imprevedibili, o
rock chitarra/tastiere/basso/batteria per li respingerete. Ma se accettate di entrare in
cimentarsi invece, a rotazione, su percussioni questa Stanza ne verrete irrimediabilmente
intonate, strumenti a corde inconsueti, fagocitati.
attrezzi industriali
Da tutta questa indomabile creatività nasce Lastanzadigreta | biografia
questo album, altrettanto imprevedibile:
la title-track ha un incedere che potrebbe Lastanzadigreta nasce per caso nel 2009,
quasi sembrare la base strumentale di una in occasione di un’iniziativa di solidarietà,
versione alternativa di “Heroes” di Bowie, dall’incontro di cinque musicisti torinesi già
sulla quale però si innesca un cantato che fa attivi con diverse formazioni.
pensare alla musica di protesta di personaggi Il primo risultato tangibile è un pugno di
ormai leggendari come Paolo Pietrangeli canzoni originali. Una delle prime uscite
o Pierangelo Bertoli, ma filtrato attraverso pubbliche è del 2010: il gruppo partecipa al
una voce soave che evoca persino Aldo Greenage Festival alla Maison Musique di
Tagliapietra in certe sfumature. “4-4-2” è una Rivoli (TO), ottenendo una menzione speciale
toccante filastrocca dolceamara dedicata ai per l’originalità dell’organico strumentale.
ricordi di infanzia, che potrebbe essere “il Seguono concerti in moltissimi festival e locali
lato oscuro” di “Odore di colla bianca” de del nord Italia, fra cui due inviti al MEI. Nel
la Locanda delle Fate. Le atmosfere quasi settembre 2013 arriva la vittoria al premio
western di “Lisa” descrivono una persona nazionale Lanterne Rock per la canzone
decisamente fuori dagli schemi usando d’autore.
metafore musicali, solo da alcune strofe (il Il primo EP, del 2012, si intitola Lato a e
riferimento al fratello Bart) capiamo che la contiene cinque canzoni registrate in proprio.
protagonista della canzone è la bambina de Esce in tiratura limitata di 300 copie numerate.
“I Simpson”! I testi de La Stanza di Greta son Segue nel 2014 Lato b, registrato dal vivo al
così, sono spiazzanti, e valgono, se possibile, Diavolo Rosso di Asti, pubblicato da Tam Tam
ancor più della musica: mischiano cultura e Production in digitale e “ancora” in 300 copie
sottocultura, politica e letteratura, poesia del numerate. La copertina di entrambi i dischi è
quotidiano e cartoni animati, ma spesso lo frutto della collaborazione con l’illustratrice
fanno in modo estremamente criptico, non Cinzia Ghigliano.
basta interpretarli, bisogna proprio entrarci
dentro. Come “Erri”, brano dedicato allo Nel frattempo, lastanzadigreta si esibisce
scrittore Erri De Luca (che ha collaborato su numerosi palchi, in apertura a diversi
anche con la band). Brani come “Camarade artisti e con serate proprie. Comincia la
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collaborazione con gli Yo Yo Mundi, che strumenti giocattolo e autocostruiti, e altri RECENSIONI MAT2020
culmina con la decisione da parte del gruppo ancora.
MALAAVIA
di produrre, attraverso la propria etichetta – Grazie al lavoro del marimbista e percussionista
la storica Sciopero Records – il disco d’esordio Alan Brunetta, lastanzadigreta arriva anche al
del collettivo torinese. Il lavoro su Creature cinema, con la colonna sonora del film The
selvagge, avviato nel 2014, giunge a termine Repairman, opera prima del regista Paolo
“Frammenti Compiuti”
nell’autunno del 2016 con la pubblicazione Mitton, che gira i festival di tutto il mondo
del disco, distribuito in Italia da Self. Negli viene distribuito nei cinema italiani nel 2015.
stessi mesi, lastanzadigreta è finalista al
premio L’artista che non c’era. Dal 2011, lastanzadigreta affianca l’attività (2014)
musicale con la didattica, attraverso
Da sempre lastanzadigreta alterna i concerti l’associazione culturale altreArti e il suo di Alberto Sgarlato
all’attività teatrale, in collaborazione con la progetto JAM: una concezione didattica
compagnia Arno Klein e l’attrice Marlen Pizzo: diversa, “leggera” e rock, che mette al centro
vengono prodotti, fra gli altri, gli spettacoli Già la pratica strumentale e l’esperienza della
l’ora suonò, commissionato dal Comune di musica d’assieme come percorso di crescita
San Mauro Torinese per i 150 anni dell’Unità artistica e personale.
d’Italia; Come l’allodola, basato sul romanzo Il nome dei Malaavia è tra quelli con il curriculum napoletane, tra prog e musica popolare, degli
di Marco Tomatis e Loredana Frescura Ho più importante e prestigioso nella storia del Osanna e della NCCP, due indimenticabili realtà
attraversato il mare a piedi (Mondadori), www.lastanzadigreta.com nuovo progressivo italiano: vent’anni di attività, musicali delle quali i Malaavia sono diretti
sulla vita di Anita Garibaldi; e Se mancasse [email protected] numerosi premi vinti a manifestazioni di portata discendenti; l’elettronica di “Sideral Theme”
la corrente, spettacolo unplugged di soli nazionale e internazionale, collaborazioni illustri viaggia tra Baffo Banfi, i Tangerine Dream, i
che spaziano dalla Nuova Compagnia di Canto Porcupine Tree e gli Ozric Tentacles su percorsi
Popolare a Tony Pagliuca (Le Orme), nome di tra psychedelia, space-rock e l’immancabile
apertura per concerti di gruppi storici come Yes, nota di prog romantico; l’ormai trascorsa
Banco e Pfm Insomma, a ricostruire la storia collaborazione con Pagliuca (Le Orme) traspare
di questa band dal 1998 a oggi ci si potrebbe in certe atmosfere di “Terra di Mohammed”, ma
scrivere un libro. ci pensa un abile cantato a due voci (maschile
Tra tanti cambi di formazione (cosa comune a e femminile) a movimentare le cose verso lidi
molte band dall’attività di lunga data) il fulcro e il più imprevedibili; il tema del mare, del viaggio,
riferimento principale di tutto il progetto è sempre della contaminazione tra genti e luoghi è sempre
stato il polistrumentista e cantante Pas Scarpato. ricorrente nelle note di questi “Frammenti”, li
Con questo terzo album, uscito da un paio d’anni collega tra loro, ed ecco spuntare fuori un brano
ma ancora attuale, ed intitolato “Frammenti come “‘O Mare”, che nelle sue atmosfere evoca
Compiuti”, la band di Pas ci offre 13 tracce che Camel, Mike Oldfield ma anche i classici del prog
potrebbero essere concepite come “schegge di italiano; anche quando i suoni si induriscono
un tutto”: di durata più o meno variabile tra 1 appena un po’, come nella prima parte della
e 7 minuti, fino a formare un’ora complessiva di lunga e articolata “Niente di più”, rimane
musica che merita di essere assaporata nella sua sempre in primo piano quella godibilissima vena
globalità, come un unico fiume in piena di suoni, melodica, tutta mediterranea, calda e sincera,
e non smembrata secondo l’ottica della canzone. sempre pronta a sfociare in crescendo di grande
Già nell’apertura “Specchi del tutto” troviamo intensità.
tutti gli ingredienti più amati dal pubblico del Ecco: sincerità e intensità sono le due parole che
prog: dilatazioni floydiane fatte di chitarre potrebbero riassumere questo terzo album dei
liquide su tappeti ad ampio respiro, momenti in Malaavia. Un disco realizzato con sentimento
crescendo di gusto barocco, flauti a cavallo tra e che punta a instaurare un dialogo puramente
classica e folk, esotismi arabeggianti; “Sabbia che empatico con l’ascoltatore, al di là di mode,
tocchi” ci regala quelle meravigliose suggestioni suoni, generi e correnti.
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