MAT Feb17

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MAT2020 - n°37 - Febbraio 2017

GIANNI E VITTORIO NOCENZI


MAGNUS MORIARTYTM
BAD COMPANY
LASTANZADIGRETA
LUCA AQUINO
Febbraio 2017
Primo numero del 2017 per l’instancabile squadra di MAT2020.
Iniziamo con la descrizione dei nuovi album analizzati: Alberto Sgarlato, oltre alla sua consueta ru-
brica, dedicata questa volta alla nascita del prog targata King Crimson, si dedica al commento del
primo album de LASTANZADIGRETA - rinforzato da un’intervista alla band di Franco Vassia -, ad una
rilettura di un album dei Malaavia e alla scoperta di una nuova uscita discografia spagnola, quella
dei The Circle Project.

MAT 2020 - MusicArTeam


[email protected]
racconta... Athos Enrile analizza gli album di CAP + Alvaro “Jumbo Fella”, Paolo Siani & friends ft Nuova Idea, e
il nuovissimo disco degli Ancient Veil, utilizzando poi il pensiero di Paola Tagliaferro per evidenziare
la fresca uscita dell’album “italiano” di Paul Roland.
Angelo De Negri
Gianni Sapia ci parla del nuovo disco di Paolo Cattaneo, Evandro Piantelli si concentra sugli esperti
General Manager and Web Designer
canadesi Half Past Four, Claudio Milano propone lo strumentale di Raoul Moretti, mentre Edmondo
Romano ci descrive le magie del nuovo lavoro di Luca Aquino.
Athos Enrile
1st Vice General Manager and Chief Editor Antonello Giovannelli ci introduce poi nel mondo di Nuova Era e Maurizio Mazzarella, nella sua
consueta rubrica metal, ci parla del ritorno discografico dei Vanexa.
Massimo ‘Max’ Pacini Andrea Pintelli illustra un mondo per molti sconosciuto, quello dei norvegesi Magnus MoriartyTM .
2nd Vice General Manager, Chief Editor and Webmaster
Athos Enrile intervista uno dei collaboratori originari di MAT2020, Glauco Cartocci, che nel 2016 ha
rilasciato un suo nuovo libro dedicato al mondo Beatles.
Marta Benedetti, Paolo ‘Revo’ Revello
Administration Per la sezione live, Antonio Pellegrini ci racconta le impressioni scaturite dalla sua partecipazione al
Blues Fest London 2016 di ottobre, e Franco Vassia si sofferma su di una performance tanto attesa,
Web Journalists: quella dei fratelli Nocenzi.
Carlo Bisio E veniamo alle rubriche fisse: termina con la terza puntata il viaggio di Riccardo Storti nel percorso
Antonello Giovannelli di Armando Sciascia, mentre si apre un nuovo lungo capitolo tra romanzo e musica, il cui regista è
Maurizio Mazzarella Giorgio Mora, che ci terrà compagnia con il suo racconto per tutto l’anno.
Giorgio Mora
Carlo Bisio ci spiega ancora, attraverso la musica, come la sicurezza sul lavoro, ma in generale nel
Antonio Pellegrini
quotidiano, sia un obiettivo primario di una società civile.
Evandro Piantelli
Andrea Pintelli E ancora Mauro Selis, uno dei più costanti e prolifici collaboratori di MAT2020, instancabile nel ricer-
Edmondo Romano care sonorità a cui nessuno mai pensa: in questo caso va di scena la Turchia, una nazione da scoprire
Gianni Sapia dal punto di vista musicale.
Mauro Selis E non poteva mancare la rubrica Psycomusicology, di cui Selis è inventore e alimentatore.
Alberto Sgarlato
Paolo Siani MAT2020 è il nostro orgoglio, consci della qualità - e quantità - del prodotto che siamo in grado di
regalare agli utenti, cercando di dare la maggior visibilità possibile agli artisti di cui parliamo, nella
Riccardo Storti
speranza che i nostro sforzi notturni siano un aiuto per tutti, ma proprio tutti!
Franco Vassia
Leggeteci e diffondete il verbo… non costa proprio nulla!

MAT2020 is a trademark of MusicArTeam.

2 3
sommario

50 Bad Company
MAT2020 - n° 34 Dicembre 2016

56 Half Past Four


L’immagine di copertina: PETER GABRIEL passeggia tra le poltrone 64 Circle Project
70 Ma.ra.cash. news
ed il pubblico spaventato del Teatro Ariston di Sanremo nel 1983.

In questo numero:
(click sul titolo per andare alla pagina)
78 Luca Aquino
Vittorio e Gianni Nocenzi 6 80 Paolo Cattaneo
Magnus Moriartytm 10 82 Lastanzadigreta
Ancient Veil 18 91 Malaavia
Glauco Cartocci 20 Le Rubriche di MAT2020
(click sul titolo per andare alla pagina)

C.A.P. + Alvaro fella 28


New Millennium Prog Metalmorfosi

24 58
a cura di Mauro Selis a cura di Maurizio Mazzarella
MEDIO ORIENTE 5° PARTE: VANEXA
TURCHIA

Paolo Siani & Friends 30 Once I wrote some poems


a cura di Alberto Sgarlato
Psycomusicology
a cura di Mauro Selis

Paola Tagliaferro 32
KING CRIMSON
IN THE COURT OF CRIMSON KING 62 74 ARTURO E LA SINDROME
DI ASPERGER

Gioielli Nascosti L’angolo diaPaolo Siani


Nuova Era 40
a cura di Riccardo Storti cura di Paolo Siani
ARMANDO SCIASCIA
66 68 QUALE MIC
PER L’HOME STUDIO?

Raoul Moretti 44 Careful with that axe, eugene


a cura di Carlo Bisio

36
“THE DARK SIDE”
DELLA SICUREZZA

“Quelli erano giorni”


4
46 5
6 7
8 9
10
MAGNUS MORIARTY
: TM

di Andrea Pintelli
Genialità norvegese
11

Alchimisti sonori, foto promozionale di “Kodachromerockopera”


Troppo spesso prestiamo attenzione alle propo-
ste musicali che arrivano dagli U.S.A., dalla Gran
Bretagna, nonché dall’Italia stessa, forse per co-
lonizzazione cui ci hanno sottoposto la maggior
parte dei giornali di settore, vari format TV, molti
siti Internet, dimenticandoci che l’arte abita an-
che altrove. A volte soprattutto. Per pigrizia, o
forse per mancanza di spinta emotiva, molte per-
sone si accontentano di rivolgersi a chi gli spia-
na la strada verso i propri gusti, subendo senza
scegliere. Come sappiamo MAT2020 (e i propri
lettori, ovviamente, gente di ampie vedute) rap-
presenta (rappresentano) un unicum, siccome,
come effettuato nei numeri precedenti, si oc-
cupa sistematicamente di artisti di varie prove-
nienze, con special oppure con articoli dedicati.
Questo è uno di questi, dove si vuole dare spazio
a un gruppo norvegese chiamato Magnus Mo-
riartyTM. La loro proposta prevarica i confini del
nostro amato Progressive, talvolta assorbendo-
lo, perché pur rientrando in questo ambito dal
punto di vista concettuale citandone talvolta cer-
ti stilemi, certe modalità, prende spunto e trae
ispirazione da diversi generi. Ci si può ritrovare
la Musica Classica, tanto quanto il Folk scandina-
vo (Trond Villa dei Folque, i Fairport Convention
scandinavi per intenderci, è stato il primo mae-
stro di violino di Magnus), la Musica Elettronica,
un intelligente modo di proporre certo raffinato
Pop, e ovviamente il Rock. Troppo? No, assolu-
tamente. Questi ragazzi, un duo formato da Ma-
gnus Nielsen (cantante, polistrumentista -suona
violino, chitarra, batteria, ecc. - creatore delle
musiche e dei testi) e Marius Ergo (chitarrista e nomomenti di puraserenità. Questi ragazzi hanno Kerouac, che ho letto quando stavo aprendo il
altri strumenti a corda, tastierista, responsabile la rara dote di far stare bene chi li ascolta. Anda- mio primo account di Hotmail, e mi è stato detto M - Ho iniziato a suonare su “cake boxes” (scatole
del mixing), nel corso della loro carriera hanno te a cercare i loro video su Youtube, ascoltateli che avrei dovuto usare un nome fittizio al posto in latta per biscotti, n.d.r.) quando avevo circa 4
creato un proprio stile, meravigliosamente uni- bene, ma soprattutto comprate i loro album, solo del mio. Quando ho pubblicato il mio primo al- anni. Facevo un sacco di canzoni battendo sulle
co, fatto di tanti riferimenti, non solo a livello di così potrete godere appieno della loro arte (ba- bum un anno e mezzo dopo, questo nome era scatole, e cantavo. Avevo un piccolo registratore
suoni, ma anche letterari, come avrete modo di sta farlo tramite MetronomiconAudio records, cresciuto dentro di me e ho pensato che poteva a cassette su cui ne registravo un po’. Più tardi
leggere nell’intervista seguente. La loro è conti- loro casa produttrice). essere adatto anche per la mia musica. Un sac- io e un amico avevamo fondato una band, uti-
nua “progressione” di idee, scoperta di nuove ar- co di gente pensa che derivi dall’antagonista in lizzando solo batteria, voce e tastiere, registran-
monie vocali, intreccio fra passato presente e fu- Da me raggiunto via mail tempo fa, Magnus si è Sherlock Holmes, ma non è così. Il progetto è ini- do un sacco di cassette che abbiamo poi provato
turo, altissima sensibilità musicale, insomma un sempre mostrato molto cordiale, disponibile fin ziato come un progetto solista, ma in seguito è a vendere nella periferia della città dove siamo
emozionante mondo sonoro; è fortissimamente da subito, il che ne delinea un ottimo carattere, diventato un duo, col sottoscritto e Marius Ergo. cresciuti. Quando avevo sette anni ho iniziato
Vita. assolutamente in linea con le proprie creazioni. Io di solito scrivo tutta la musica e i testi, e Mari-
a suonare il violino, entrando successivamente
Eccovelo: us registra e produce. Scrive anche una canzone
In un termine, oggettivamente appropriato, cosa in un’orchestra d’archi. Ho suonato un sacco di
sono Magnus MoriartyTM? Geniali. A – Magnus Moriarty™: raccontaci il significato su quasi ogni album. Quando suoniamo dal vivo, musica classica fino alla fine del liceo, ma anche
di questo nome, chi fa parte del progetto e quali possiamo essere fino a 9 persone sul palco. musica da banda. Quando avevo tredici anni ho
Canzoni come “She Lingers in The Grandest of sono i vostri ruoli all’interno del gruppo. imparato a suonare la chitarra a scuola. Tutti nel-
Field”, “So Five Light Years Ago”, “KnightsCry- A – Che origini musicali avete e quali sono le vo-
la classe strimpellavano le loro chitarre e canta-
RocketTears”, “Easy Over”, per citarnealcune, so- M - Il nome deriva dal libro “On the Road” di Jack stre maggiori ispirazioni?
vano, suonando semplici canzoni da tre accordi
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degli anni Cinquanta e Sessanta. Vorrei aver re- combina questo con il mio amore per la libertà e quindi il lavoro su “PerhapsInteriorHeartPolitne- biamo ottenuto delle belle recensioni provenien-
gistrato alcune di quelle sessioni - avevano un le soluzioni strane, si ottiene un album che suona ness” ha avuto un forte senso di messa a fuoco e ti dall’Italia, che ci ha sorpresi e reso molto felici.
suono così selvaggio! Dopo il liceo ho suonato come un “ippopotamo reale che è bollito nel ser- consapevolezza, siccome il tempo che avevamo
in molte band differenti, molte delle quali asso- batoio” (titolo al singolare del disco, n.d.r.). Il ti- avuto per farlo era limitato. Inoltre questo album A – Personalmente vi seguo dal 2011 e penso sia
ciate alla nostra casa discografica Metronomi- tolo è preso in prestito da un progetto di un libro è stato registrato su un bellissimo registratore a ingiusto che solo un piccolo pubblico vi conosca,
con Audio. Ho suonato il violino come session di Kerouac e Burroughs, e abbiamo trovato la fra- nastro negli studi della Metronomicon, con un vista la vostra meravigliosa arte.Parlaci dei diffe-
man su una vasta gamma di canzoni e album. se in un avviso di giornale riguardante un incen- sacco di ottime attrezzature e buoni produttori, renti processi compositivi che hanno contrasse-
Le mie ispirazioni cambiano di volta in volta, ma dio in un campo di un circo. Il problema di que- mentre “Sky-Fi Beatitude” è stato registrato su gnato il vostro cammino e della sublime ricerca
credo che la musica classica che ho suonato e sto labirinto (il disco stesso), come precisamente un computer portatile presso una soffitta di Ma- che vi ha portato a comporre un lavoro di altissi-
ascoltato crescendo abbia significato molto per tu lo hai chiamato, è che non ha uscita in sè. C’è rius Ergo usando Garageband. Il titolo “Perhap- mo livello come “In search of the archetype” del
me, soprattutto quando si tratta della creazione così poco spazio per respirare in questo album, ci sInteriorHeartPolitneness” proviene da un libro 2015.
di melodie. Ascolto ancora un sacco di musica si sente come essere in un luogo claustrofobico. di Jack Kerouac, ma non riesco a ricordare qua- M - La maggior parte delle canzoni viene da
classica, come Bartok, Stravinsky, Steve Reich, Penso che una delle cose che ho imparato facen- le. Mi piace l’idea che qualcuno avente un buon schizzi che faccio nel mio piccolo studio a casa,
Grieg e Lyadov. Mi piacciono anche le registra- do questo album sia che è necessario mettere rapporto col disco, possa poi leggere questo libro alla sera. Essi possono spesso maturare per mesi
zioni di Duke Ellington realizzate in The Peer Gynt delle stazioni di respirazione nei punti strategici e improvvisamente vedere la frase che è il titolo o addirittura anni, prima che diventino canzo-
Suite e The Nutcracker suite. E’ un peccato che ci di ogni album, altrimenti l’ascoltatore sarà sof- del disco stesso. ni. Maturano in questo modo, diventando can-
sia così poca musica classica che viene interpre- focato o spegnerà l’impianto stereo. Fortunata- zoni piene e ricche, ed è più facile riconoscerne
tata al di fuori del rigore delle sale da concerto. mente abbiamo trovato di nuovo la nostra libertà A–“Kodachromerockopera” è del 2011, ed è il
penultimo album. E’ secondo me incredibile, non l’identità quando si ascoltano. “Archetype ...” è
in “U R on a Radar”, che è stato registrato con An- stato molto simile a “Kodachromerockopera”, re-
A–Spiegaci l’evoluzione della vostra proposta dal dersIsaksen a Moss. Siamo stati con loro per una ha un suono fuori luogo, è evocativo come pochi
primo album “Drive fast slow right left” del 2002 altri dischi sono (ti assicuro che nella mia vita ne gistrato questa volta da solo, in uno studio nel
settimana, dormendo in studio e divertendoci un seminterrato della casa dei miei genitori. Molte
all’ultimo “In search of the archetype” del 2015. sacco. Tutto questo album è stato registrato su ho ascoltati migliaia e migliaia), è calibrato per-
fettamente, ed è anche diventato (con stupenda delle canzoni si sono evolute nel corso del pro-
M - Questo è un arco temporale di 13 anni, in cui nastro, anche il mixing è stato effettuato manual- cesso compositivo e sono totalmente diverse da
mente, senza l’uso di computer. Quindi sì, credo naturalezza) la colonna sonora dell’unione fra
sono successe molte cose. Musicalmente siamo me e mia moglie. In poche parole, un capolavoro. quanto inizialmente previsto. Il materiale scrit-
maturati parecchio e abbiamo imparato molto che l’uscita di “And the hipposwereboiled in the to era molto vivo fin da subito, e ho sentito una
tanks” sia l’intro di “U R On A Radar”. Qual è la magia che lo pervade?
su tecniche di registrazione e inerenti attrezza- grande gioia nella creazione di questo disco. L’ho
ture. Tutto ciò facilita il trasferimento su nastro A – “Sky-Fi Beatitude” del 2005 e “PerhapsIn- M - «PerhapsInteriorHeartPolitneness» ha ri- fatto attraversando una fase della vita un po’ più
delle immagini che abbiamo in mente. Abbiamo teriorHeartPoliteness“ del 2008 sono entrambi cevuto un sacco di buone critiche, così dopo di difficile del solito, comunque il risultato finale mi
suonato molti concerti e registrato molti dischi, bellissimi e “cosmici”, con al loro interno canzo- esso abbiamo avuto la necessità di fare un disco pare molto buono. Per undici giorni ho registrato
quindi ora siamo ovviamente più esperti. Riten- ni davvero memorabili. Ma penso che “Perhap- migliore. Per rendere possibile tutto ciò, mi ero una canzone prima di pranzo e uno dopo. In que-
go inoltre che con l’età si perda ovviamente qual- sInteriorHeartPoliteness“ sia un deciso salto in preso un mese di ferie dal mio lavoro come giar- sto modo ho evitato di perdere tempo, con pas-
cosa di quell’energia giovanile, ma si guadagna avanti rispetto a “Sky-Fi Beatitude”. In quei tre diniere, lavorando in un studio tutti i giorni dalle saggi senza senso sui dettagli. Dopo la sessione
in senso di profondità musicale che era impos- anni che separano i due album pare abbiate fo- 9 alle 15, con una pausa pranzo nel mezzo. Il la- di registrazione principale, io e Marius Ergo ab-
sibile da raggiungere in gioventù. Questo vale calizzato maggiormente la direzione in cui espri- voro fatto con «Kodachromerockopera» è stato biamo avuto un appuntamento settimanale nel
anche per i testi. Ci sono sempre degli album e mere la vostra arte. Qual è il tuo pensiero in pro- molto strutturato e penso che abbia reso così suo studio, finendo il disco nel corso di un paio
delle canzoni di cui sei più soddisfatto rispetto ad posito? professionale il suono di questo disco. E› stato di mesi. “Archetype ...” è molto vicino al mio cuo-
altri, e questo spesso differisce molto da quello registrato nello studio della Metronomicon, con re, e la copertina è la riproduzione di un quadro
che gli altri pensano. Per fortuna non ho ancora M - Dopo avere registrato “Sky-Fi Beatitude” ho l›aiuto fantastico (e guida) da parte di Sissyfus, fatto da mio padre quando era un ragazzo. Penso
fatto alcun album perfetto - sto ancora cercando sentito il bisogno di fare qualcosa di completa- Camillo e Marius Ergo. Per quanto riguarda le che assomigli a “Sky-fi Beatitude” (più che gli ul-
di farlo! mente diverso, così io e un amico, che è un can- canzoni, sono state fatte per lo più mentre ero a timi due album), quindi è forse un disco sia per il
tante, abbiamo deciso di formare una nuova casa in congedo paternità con mio figlio più gio- passato che per il futuro.
A – “...And the hipposwereboiled in their band chiamata Meta Forever. Abbiamo scritto le vane, e suonano molto più personali delle canzo-
tanks...”, del 2003 è uno strano disco, vero? Io canzoni in stretta collaborazione, in sessions che ni precedenti, credo. Penso anche che le canzoni A - Qual’è l’importanza della Metronomiconre-
l’ho sempre idealizzato come un labirinto…dov’è erano basate sull’improvvisazione e la piena li- in «Kodachromerockopera» abbiano un’identità cords per il vostro lavoro, oltre al fatto di pubbli-
l’uscita? Forse è l’EP “U R On A Radar” del 2004? bertà artistica. Questo ha portato al taglio “lo-fi” più caratteristica, suonate con un sacco di stru- care i vostri dischi? Che peso ha all’interno della
ma comunque piuttosto complesso dell’album menti diversi e fatte di arrangiamenti molto dif- scena musicale norvegese?
M - Sì, è davvero molto strano. E’ stato registra-
to in una grande casa abbandonata su una col- “AstroidAntics”. Questo processo ha liberato ferenti rispetto a «PerhapsInteriorHeartPolitne- M - Metronomicon Audio significa tutto per il
lina che domina Oslo. Molte delle canzoni erano molti dei miei poteri artistici e, sicuramente, fat- ness”, che è più simile a molte canzoni che erano mio lavoro. Senza di loro sarebbe molto difficile
avanzi della precedente session. Il produttore, to strada ad una nuova espressività. E’ così bello state scritte per “lavorare insieme” (in pratica, un realizzare la mia musica. C’è anche molto da gua-
Dr. Salte, è una persona molto severa, con le idee fare musica senza dover pensare alla voce, a vol- concept…n.d.r.). «Kodachromerockopera» non dagnare in un ambiente così creativo, siccome si
chiare su ciò che è bene e ciò che non lo è. Se si te. Nel frattempo era in arrivo il mio primo figlio, ha causato tanto “fuzz” qui in Norvegia, ma ab- è attorniati da un sacco di bella gente quando si
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crea. Con loro non c’è mai stata alcuna difficoltà filosofiche uscite su alcuni dei miei album. Mi
a trovare musicisti per spettacoli live o registra- sento sempre bene quando ho un anthemprog
zioni, o di ottenere assistenza tecnica a proposito per finire le mie avventure discografiche. Si lascia
di suoni e registrazioni. Abbiamo anche un atti- l’ascoltatore con qualcosa su cui riflettere. Per
co estremamente accogliente nello studio, uffici ora, siamo nel bel mezzo nella registrazione di un
e spazi per le prove, dove è possibile sedersi in nuovo album di MetaForever, che si spera sarà
tranquillità e prendere un caffè con tutte le per- finito durante la primavera. Ho la sensazione che
sone che vengono a trovarci. Metronomicon è il prossimo album Magnus MoriartyTM verrà re-
ancora abbastanza underground all’interno della gistrato quest’anno, magari con un tocco ancora
scena musicale norvegese, quindi a parte l’im- più semplice di quello precedente.
portanza di fare dischi come ci piace e distribu-
irli come meglio possiamo, non credo che attual-
mente facciamo una grande differenza. Quest’ultima affermazione di Magnus mi rende
A -MAT2020è una rivista prettamente incentrata ancor più felice, perché senz’altro nel loro prossi-
sulla musica progressive; voi siete un crossover in mo album respirerò quell’aria fatta di gioia e be-
costante rinnovo fra diversi generi (un esempio nessere che, attualmente, sono fra i pochissimi
ulteriore può essere ”DidYou Order a Radar” del a trasmettermi tramite la loro arte. Spero (e de-
2006, frutto della collaborazione con Center of sidero) possiate respirarla anche voi, vorrà dire
the Universe, d.j. e produttore della Metronomi- che questo articolo sarà servito a dare un input in
con), quindi siete sempre in “progressione”, per più ai lettori e collaboratori della nostra stupen-
cui senz’altro risulterete molto interessanti ai no- da rivista. Abbracci diffusi.
stri lettori; qual è la vostra opinione in merito a
tale termine?
Testo e intervista di Andrea Pintelli
M - Come la maggior parte della gente, ho un
hangup su diversi stili di musica di tanto in tan-
to, e questo si riflette sicuramente sulla musica
che faccio. Dal momento che siamo così fortu- Foto 1:
nati da essere su un’etichetta indipendente, pos- Foto 2: session di registrazione del 2013
siamo fare esattamente la musica che vogliamo,
senza dover pensare ad altro. Questo rende le Foto 3: Magnus live on stage
registrazioni Metronomicon più progressive di
molti altri. Jørgen Sissfyfus Skjulstad, aka C.O.U.,
produttore e factotum dell’etichetta, ha anche
un background nella scena prog, e questo aspet-
to può essere ascoltato in particolare sul pre-
cedente album del suo gruppo NowWe’ve Got
Members. Credo che una delle implicite norme
estetiche della Metronomicon sia quella di cer-
care sempre di aggiungere un elemento che fac-
cia decollare la musica in direzioni inaspettate ed
emozionanti.
A – “Awake the stargazer”, da “In search of the
archetype”, è l’ultima canzone dell’ultimo album.
E’ sublime, nel suo incedere, nel suo messaggio,
nella sua armonia, nella sua chiusura. Credo pra-
ticamente perfetta. Non un arrivo, ma magari
una partenza per i vostri progetti futuri?
M - “Awake the stargazer” più o meno si inseri-
sce all’interno del modello di canzoni lunghe e
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RECENSIONI MAT2020 di supporto, i cui componenti sono citati a fine tutto ė stato fatto”.

ANCIENT VEIL
articolo.
Due parole sull’artwork, elemento fondamentale
Ho chiesto ai due autori in cosa si differenzia “I in ambito progressivo; dice Edmondo Romano:

“I’m changing”
am chaning” rispetto alle altre proposte in cam- “Ho sempre curato io la parte grafica dei miei
po prog… lavori, non solo per l’aspetto creativo ma anche
nella parte esecutiva. Per questo lavoro ho scelto
“Crediamo che, indifferentemente dalla forma due dipinti di Francesca Ghizzardi che, a parte es-
Lizard Records d’arte o dal genere, l’unico modo per “differen- sere mia madre, è una pittrice che io stimo molto
ziarsi” sia essere sinceri e se stessi, senza preoc- per la sua forza d’immagine, profondità e capac-
di Athos Enrile cuparsi delle mode o delle formule, dei canoni ità di comunicazione. Dipinge dagli anni ’60 e la
Nel 1985 Alessandro Serri e Edmondo Romano e neanche del fatto di “differenziarsi”. L’arte non sua produzione è vastissima. I suoi quadri li ho
fondano gli Eris Pluvia, una fusione tra suoni an- è espressione egoica del proprio Io, ma ricerca sempre trovati molto affini al mondo dei suoni e
tichi e moderni. Nel 1991 danno vita ed arrangi- umile del proprio profondo. Anche seguendo della musica, come a mio avviso si può vedere e
ano le loro composizioni nel lavoro discografico questo percorso si può assomigliare a qualcosa provare osservando la copertina di questo “I am
“Rings of earthly light”, uno dei più apprezzati al- di già esistente, ma noi siamo naturale conseg- changing”.
bum del progressive rock internazionale di quegli uenza di tutto ciò che è stato creato.
anni. Ma il tentativo che facciamo ė quello di non co- Un album che mi entusiasma, che ho ascoltato
Alessandro e Edmondo nel 1992 lasciano la band proseguire per saperne di più - situazione non piare nessuno e di proporre quello che sentiamo più volte e che non mi stanca mai, da godere nei
e insieme a Fabio Serri creano il progetto ‘Ancient scontata -, alimentato da atmosfere con cui con- e che ci piace. Cerchiamo il più possibile di usare dettagli, apprezzando l’armonia tra liriche suoni
Veil’ e nel 1995 pubblicano l'omonimo CD. vivo da sempre, tra passato e novità. strumenti acustici e di metterci in gioco, natural- e parti vocali.
“I am changing” è il nuovo capitolo di questo par- Vorrei partire da un punto preciso del disco, “I mente, così come siamo. In tutti i modi spero che E ora attendo con curiosità una performance live!
ticolare suono (estratto dal C. S.). am changing”. Esistono storicamente passaggi arrivi all'ascoltatore la sincerità e la gioia con cui
capaci di caratterizzare un intero lavoro, appic-
Commentando a ripetizione lavori musicali, mi cicandosi per sempre all’artista che lo propone.
sono spesso posto il problema legato al valore Nella musica leggera si potrebbe utilizzare il ter-
assoluto di un album, ovvero se esista un mod- mine “tormentone”, ma in ambito nobil rock (la
ello di riferimento che prescinde dai gusti e dalle musica progressiva possiede i tatti della classic-
mode, se un disco possa contenere i canoni della ità…) alcune parole, particolari momenti sonori,
perfezione, se ci sia, in sintesi, un modello cam- o entrambe le cose, favoriscono questa… “im-
pione a cui fare riferimento per stabilire ciò che magine per sempre”: mi viene in mente il “Play
è degno di attenzione e ciò che meriterebbe me my song” di “The musical box” dei Genesis.
l’assoluto anonimato. In “I am changing” ho trovato una suggestione
E’ un ragionamento puramente tecnico che ni- simile: “My voice reaches the worlds/they tea-
ente ha a che vedere con il concetto di musica, chus that we can never go/My song takes me
quell’arte antica capace di stimolare tutti i nostri away/it makes me go forward, don’t you know”.
sensi (nessuno escluso) e di risvegliare memorie Un vero peccato non poter aggiungere, in questo
sopite e nascoste nei meandri più reconditi della momento, la parte musicale.
nostra mente: insomma, l’efficacia di un brano Ma “Ancient Veil” è una sorpresa continua, con
è fatto soggettivo, indipendente dal conosciuto, un dosaggio sapiente della forza e della deli-
ma strettamente legata ad un quadretto miste- catezza - utilizzo l’esempio del prefetto trittico
rioso, a volte aulico, di cui nessuno conosce i ter- “You will see me” -, alternato alla presenza di
mini esatti. momenti in cui ogni amante del genere troverà
Tutto questo preambolo per dire che non so es- qualcosa del suo DNA - “Fading light” e “The fly”,
attamente in quale scala di valore ufficiale potrei e attimi acustici che, almeno nel caso di “If I only
mettere “Ancient Veil”, ma posso affermare che knew”, riportano al mood Jamestayloriano. La
dopo un solo minuto di “Bright autumn dawn”, varietà non manca!
la taccia di apertura, mi si è aperto un mondo, Le skills di Serri e Romano sono di grado superi-
quello fatto innanzitutto della voglia assoluta di ore, ma occorre sottolineare una grande squadra
18 19
INTERVISTA MAT2020 tributo di appassionati con i quali negli anni (dal da John, Paul, George e Ringo?
2005) sono venuto in contatto. Posso dire che Bella domanda. La prima risposta (certo parzia-

GLAUCO CARTOCCI
una cosa che all’inizio sembrava strana, ma che le) che mi viene in mente è che già come carat-
poi è stata molto apprezzata, è che il mio libro teri erano predisposti a infiammare l’Immagi-
non è un trattato “a tesi”, nel senso che io non nario della gente. All’inizio erano “il mostro a
pretendo di dimostrare né che Paul è sempre quattro teste”, come argutamente li definì Mick
lui, né che è stato rimpiazzato da un sosia. Io Jagger. Le persone che sembrano somigliarsi e
di Athos Enrile non dò risposte definitive, ma fornisco una va- agiscono insieme sconcertano sempre il pub-
stissima documentazione di fatti; ragiono senza blico; ancor più, credo, sconcertò la successiva
“esplosione” delle quattro personalità, che si
pregiudizi su ogni filone di analisi, e lascio infine
Glauco Cartocci è impossibile da inquadrare con al lettore la possibilità di formarsi una propria vanno differenziando enormemente dal 1967 in
un solo termine: musicofilo, scrittore, progetti- opinione. C’è chi esce dalla lettura convintissi- poi (significativa la copertina di “Sgt.Pepper’s”
sta grafico, architetto, esperto dell’universo Be- mo che ci sono stati due “Paul McCartney”, così in cui si passa dai “vecchi” ai nuovi Beatles, non
atles da lui delineato da sempre utilizzando ogni come altri mi dicono “interessantissimo, ma per più omologati). Quindi i Fab entrano nella no-
mezzo a disposizione, avendo come obiettivo la me è sempre lui”. Per me è OK, perché li ho fatti stra immaginazione come John, il geniale guru
sottolineatura del suo “amore” più importante, ragionare, su delle basi e non sul “sentito dire”. della pace; Paul, l’eterno ragazzo, dotatissimo
e dopo aver cercato di sviscerare il mistero della Certo, c’è sempre il saccentone che, a priori, come musicista; George, il taciturno, il maestro
PID (Paul Is Dead) facendo opera di oggettività, senza sapere nulla o quasi di tutta la storia, pon- mistico; e Ringo, l’estroverso amicone di tutti,
prova oggi a delineare il “Mito della Beatlema- tifica e ti giudica un “complottista”, ma ormai ci talora il clown. Questo - come giustamente dici
nia” utilizzando parte dell’enorme mole di docu- ho fatto il callo. tu - è OLTRE la musica, anche se ovviamente la
menti che lo alimentarono, attingendo a tutte le musica è il detonatore. A ciò vanno aggiunti fatti
fonti possibili, da quelle tradizionali - letteratura, E’ appena uscito un nuovo volume dedicato ai tragici come le morti di Lennon e Harrison, e si
cinema e serie televisive, fumetti e teatro - alle Beatles: mi parli del contenuto? sa che quando l’Eroe muore il suo Mito si accre-
più recenti legate al mondo di internet. Sostanzialmente delineo le tappe cronologiche sce.
Il suo nuovo lavoro ha un titolo - ma ancora più attraverso le quali i Beatles sono passati “dal-
un sottotitolo - significativo: I BEATLES NELLO la vicenda alla Leggenda”. Da “cantanti famosi”, Un capitolo del book è dedicato al rapporto tra
SPIRITO DEL TEMPO-Come 4 persone divennero nei decenni, hanno acquisito un’aura mitologi- John e Yoko, anch’essi miti all’interno della mito-
4 Personaggi. ca, come fossero Superman, o Robin Hood, o al logia beatlesiana: la domanda è banale e sfrut-
Ho chiacchierato con Glauco, che come sempre limite Topolino. Questo tema principale è svol- tata ma mi interessa l’opinione di chi ha studiato
ha fornito preziosi indicazioni e diverse chiavi di to, oltre che nell’esame di passaggi della loro la materia e raccolto documenti, oltre ad aver
lettura. storia, anche attraverso un’elencazione di cita- vissuto l’epoca: Yoko Ono è da considerarsi ele-
zioni su di loro in ogni campo dello scibile uma- mento… utile, all’interno del contesto di cui parli
no. I Beatles sono citati nella letteratura, nel da sempre?
cinema, nelle fiction TV, nei fumetti, nel teatro Su Yoko si può pensare bene, male, o anche un
e musical, nell’arte figurativa, nel web. Mostre, misto di entrambe le cose. E’ innegabile però
I tuoi interessi musicali sono vasti, ma senza dub- non si scorda mai. Inoltre, mi riesce più facile musei, documentari. E non basta: vengono uti- che quel periodo (che personalmente ho ama-
bio il tempo che hai dedicato all’argomento Beat- scrivere di loro, perché - forse presuntuosamen- lizzati come esempi (vedremo come) in campo to poco) in cui Lennon si accompagnava sempre
les fornisce indicazioni precise su quale sia il tuo te - credo di aver colto qualche aspetto dei Be- economico, politico, sociale, in alcuni casi persi- alla figura della piccola, misteriosa giapponese
amore più importante: che cosa sono stati per te atles inedito, o quanto meno poco considerato, no religioso, per giungere ai paradossi di ricette abbia creato una sorta di “sottomito” che resi-
i FabFour, sia dal punto di vista musicale che da pur nella vastissima mole di scritti che li riguar- di cucina a loro ispirate, o di asteroidi o fossili ste nel tempo, anche a prescindere da quello
quello affettivo? dano. che portano il loro nome. Anche i fan più esperti dei Beatles. John ci contava (ricordiamo “The
Beh, i Beatles hanno sconvolto la mia gioventù, penso troveranno citazioni sui Quattro che ma- Ballad of John and Yoko”) e - ahimé - in una
sia dal punto di vista musicale che sociale; esser- Tra le tue tante pubblicazioni risalta lo spazio che, gari non conoscevano, o che avevano dimenti- certa fase decise di sostituire il suo gruppo con
mi innamorato di loro mi ha impedito di diven- nel tempo, hai dedicato alla PID (Paul Is Dead), cato, nel tale film o romanzo. Yoko. Per noi fan fu anche un colpo, ribadito dal
tare un imbranatone, dedito solo allo studio e al fatto che ha suscitato prese di posizioni differenti, “don’t believe in Beatles” (dal brano God), ma
dovere. La loro Seconda Rivoluzione (da Revol- essendo il tuo contributo oggettivo e stimolatore “I Beatles nello spirito del tempo” ha un sottoti- sicuramente è un esempio fulgido di amore di
ver in poi) ha aperto la strada a tanti altri grup- di reazioni: riesci a tirare un po’ di somme e a tolo, “Come 4 persone divennero 4 Personaggi”; coppia, fra i più eclatanti del secolo ventesimo.
pi che successivamente ho amato, alcuni certa- stabilire che cosa pensa la gente di quanto hai non basta a mio giudizio la sola musica e l’inno- E John-and-Yoko sono divenuti anche loro icone,
mente superiori a loro (almeno tecnicamente). studiato e raccontato? vazione per giustificare tale passaggio: come si è sia come “alfieri della pace” che come esempio
Il regalo che mi hanno fatto è enorme. Ci sono Il Mistero PID ha necessitato di continui aggior- arrivati trascendere la materia per arrivare alle di coppia “in cui decide tutto lei”, talora con ca-
stati diversi altri amori dopo di loro (Jethro Tull, namenti, sia per la continua uscita di nuovi “In- icone impalpabili e indistruttibili rappresentate ratteri grotteschi e non voluti da loro stessi. Ma
King Crimson, Genesis etc…) ma il primo amore dizi” o piste di indagine, che per il grande con-
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si sa che per diventare “eterni” c’è anche uno Ma questo non significa che non ci siano bra-
scotto da pagare. vissimi compositori e esecutori, in Italia. A par-
te antichi amori per Equipe 84 e qualche altro
Esiste una liason concettuale tra i libri sulla PID e gruppo beat, trovo straordinaria la prima parte
quello appena uscito? della carriera di Elisa (ebbene sì, cantava in in-
Non volutamente, anche se parecchie delle ci- glese… ma mi piace anche “Luce” in italiano);
tazioni di cui parlavo prima riguardano anche la per non parlare di uno dei più grandi musicisti
vicenda Paul Is Dead. Specialmente in ambito contemporanei, Ennio Morricone. (Ah, giusto…
cinematografico, fumettistico e nei Serial TV la sono brani strumentali ahhha!).
vicenda “Paul è Morto” è foriera di spunti. Ma
è anche logico: un mistero molto “noir” è man- Certo che Troisi che canta “Yesterday” era davve-
na per creare situazioni immaginarie, e gli sce- ro godibile!
neggiatori ci pescano a man bassa. La copertina Quando abbino alle mie “conferenze” filmati,
di Abbey Road è ormai un’icona mondiale, e la quello è un punto che il pubblico ama assolu-
“sottolettura” inquietante della “processione tamente! Vedi, già da lì si configurava il Mito...
funebre” contribuisce a renderla famosa. Eb-
bene, anche la PID ha foraggiato il mito, vera o E ora, quale sarà il tuo prossimo capitolo?
falsa che sia.
Mi piacerebbe avere un minimo di riscontro
Sei un esperto, anche, di grafica e di aspetti vi- (non dico “successo” che è una parola grossa)
sual; mi sono fatto l’idea che la sovraesposizione, con un romanzo che sto completando, e do-
la presenza continua alla fine provochi repulsione vrebbe uscire in primavera per l’editore Erga di
per ciò che magari un tempo era oggetto di gra- Genova. Parla di un personaggio effettivamen-
dimento: perché questo rifiuto non riguarda mai te vissuto a inizio secolo XX, straordinariamen-
i Beatles, che come tu evidenzi nel libro sono stati te affascinante. Ho fatto delle ricerche, poi ho
utilizzati e sfruttati in tutte le salse? voltato tutto in maniera romanzesca. No, nien-
La tua idea è assolutamente valida; ci sono can- te Rock stavolta… anche se resto affezionato al
zoni bellissime che non si riescono più ad ascol- personaggio di Floyd Hendrix, eroe di un mio
tare perché se ne è abusato, o film che dopo thriller che ebbe pochissima diffusione. Forse
un po’ “stufano” perché alcune sequenze sono tu sei fra i pochi che lo ricordano!
viste e riviste. In parte, non neghiamolo, può/
potrà essere così pure con i Beatles, consideran- E come si potrebbe dimenticare “Com’era nero il
do anche che ci sono dei monomaniaci in Rete vinile”!
per i quali esistono soltanto Loro. Io preferisco
ritenermi un Beatlesiano dotato di senso critico,
anche nei confronti dei miei beniamini, e alcune
posizioni “eccessive” di molta gente le descrivo
e le stigmatizzo anche nel libro. Quello che co-
munque osserviamo è che al momento la loro
popolarità non è assolutamente in calo (anche
se ovviamente va diversamente intesa da quan-
do erano in attività).

Glauco, perché non ami la musica italiana, o al-


meno la ritieni meno importante di quella di im-
portazione?
E’ un mio limite oggettivo dovuto alla lingua:
nell’ascoltare canzoni, mi piace solo l’inglese e
al massimo il gaelico, non amo il suono e le ca-
denze di spagnolo, italiano, francese, tedesco,
che non trovo adatti alla musica Rock o Prog.

22 23
New Millennium Prog
il Progressive del terzo millennio
Timesailor
I Timesailor sono un ensamble di Ankara che
inizialmente si chiamava Apoplexy (realizzarono
a cura di MAURO SELIS un mini album nel 2006 dal titolo Sun of Paradise)
[email protected] poi, anche per l’abbandono del gruppo da parte

Medio Oriente 7a puntata:


del fondatore/vocalist Beren sostituito da due
voci - la maschile Gunes e la femminile Özdemir

Turchia
-, hanno mutato il nome in quello che li ha
portati a rilasciare - in modo indipendente - Once

t e 1 upon a time, il primo full lenght (finora unico)

ar
il 18 Novembre 2011. Nel lavoro, tipicamente
P e classicamente prog metal, eccelle la lunga e
articolata suite di 27 minuti Dreamwalker.
Line up: Burak Karhaman: chitarre. Bahadir
Dopo aver analizzato Israele, proseguiamo il nostro viaggio Progmusicale Arslan: batteria. Yasemin Türkyilmaz : tastiera e i
nel Medio Oriente in una nazione come la Turchia, autentica terra di mezzo vocalist Damla Özdemir e Bulutay Gunes autore
tra il mondo Occidentale e quello Orientale, ultimamente martoriata da una anche dell’artwork.
destabilizzazione socio-politica che preoccupa non poco.
Nemrud
Il progetto Nemrud ha preso forma nella seconda Link utile: BANDCAMP
metà del 2008 a Istanbul per merito del vocalist/
chitarrista Mert Göçay, il batterista Harun Sönmez Album consigliato: Once Upon a time (2011)
e il bassista Aycan Sari.
Il nome prende spunto dall’omonimo monte
(conosciuto anche come Nemrut Dag), vetta di Fairuz Derin Bulut
2150 mt. situata nella Turchia Sud Orientale, sulla Originari di Istanbul, i Fairuz Derin Bulut si sono
cui cima si trovano le teste giganti delle rovine formati nel 1996 ma soltanto nel terzo millennio
del regno perduto di Commagene. sono stati attivi discograficamente.
(Vedi : https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_ Tre album all’attivo: Kundante nel 2003, Arabesk
Commagene) nel 2009 e Patlantis nel 2013.
I Nemrud, attivi discograficamente dal 2010, In questi lavori l’ensamble mediorientale ha una
hanno finora pubblicato tre album. propensione all’eclettismo sonoro, abbinando
Il loro sound oscilla tra space rock psichedelico space-rock psichedelico e folk music, il tutto
e prog sinfonico con virate melodiche; degne di impreziosito da un fascinoso cantato in lingua
menzione la vocalità sognante di Mert Göçay turca.
(canta in inglese) e la sezione ritmica, in certi Ultima formazione conosciuta: Derim Kerem
punti davvero ipnotica. Atay (chitarra elettrica, voci), Okan Yilmaz
Da segnalare l’artwork estremamente (sintetizzatore, voce), Taha Reza Ozmen (basso e
interessante dell’ultimo album Nemrud, del 2016 voci) e Onur Öztürk (batteria, voce).
- soprattutto il formato 33 giri - realizzato dalla
creativa Betul Atli.
Line up: Mert Göçay (chitarre, voce), Mert Topel
(tastiere), Levent Candas (basso) e Mert Alkaya
alla batteria.
Link utile: BANDCAMP
Link utile: SITO UFFICIALE
Album consigliato: Nemrud (2016) Album consigliato: Arabesk (2009)
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Fenomen
Originari di Istanbul, i Fenomen si sono formati
nel 2003. L’unica uscita discografica risale però al
2006 allorquando per la label turca indipendente
Kalan Muzik fondata nel 1991 da Hasan Saltik
(classe 1964) hanno dato alle stampe il loro disco
omonimo.
Gli strumentisti della band sono musicisti molto
stimati in patria e in effetti il loro sound è davvero
di eccellente qualità, saturando con disinvoltura
un’area jazz fusion progressiva quasi totalmente
strumentale.
Line up: Baris Bölükbaş: chitarre, voce , Ismail
Soyberk : basso, voce .Bulent Ay: batteria,
percussioni e Mert Topel: il tastierista dei
Nemrud.

Link utile: MYSPACE

Album consigliato: Fenomen (2006)

Comma
I Comma sono una band di Istanbul che si è
formata nel 1998.
Attivi discograficamente solo all’inizio del terzo
millennio, hanno pubblicato due album per la
label Hammer Muzik: Elusive Dreams, nel 2001 e
il più convincente Free as God, nel 2004. Il loro è un
sound tipicamente metal progressivo con virate
melodiche di discreto impatto emotivo. Link utile
per ascoltare l’intero secondo album: https://
www.youtube.com/watch?v=vR_26qXt2WE
La band è composta da Serkan Aktab (basso),
Baryp Dokuzer (tastiere), Ufuk Özkurt (voce),
Baryp Hacybapyoolu (chitarre) e Emre Gunaydyn
(batteria).

Album consigliato: Free as God (2004)


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RECENSIONI MAT2020 la presenza della bonus track “Sette e trenta (di I messaggi proposti sono molto forti, spesso “na-
mattina)”, sono presenti otto brani per un totale scosti” da metafore ed eleganza scritturale, e lo
di circa 72 minuti di musica. Quantità oltre alla stesso titolo, “Coraggio e Mistero”, può essere

CONSORZIO ACQUA POTABILE


qualità. considerato il simbolo di un contenitore che re-
alizza un’immagine e al contempo fornisce giu-
+ Gli autori dei brani sono Fella e Venegoni, che dizi e propositi, perché la consapevolezza è cosa

ALVARO “JUMBO” FELLA


scambiano esperienze e storie sul filo dei ricordi poco utile se non è seguita dall’immediata rea-
e della memoria, partendo dagli “appunti” per- zione atta al cambiamento.

“Coraggio e Mistero”
sonali di “Jumbo” sino allo sviscerare della tra- Ma non tutto può essere spiegato, capito, ricon-
dizione in un contesto preciso, quello della cam- dotto alla logica, e in fondo lasciare spazi per la
pagna novarese, dove la serenità del quotidiano fantasia, la speranza, l’ignoto, resta il sale della
superava ogni tipo di disagio, e le parole del più vita, oggi come nel passato.
Black Widow Records esperto, rivolte ai più giovani raccolti spesso at-
torno ad un camino, creavano magie irripetibili, Alvaro Fella e i CAP sintetizzano tutto questo in
talmente forti da diventare oggi, dopo mezzo se- maniera perfetta, risvegliando l’ascoltatore da
di Athos Enrile colo, la base di un nuovo progetto. ogni tipo di torpore, arrivando a toccare le cor-
Tra il rock molto articolato dei CAP e la forza de più intime ed emozionali in brani come “Ciao
espressiva di Fella nasce il disco perfetto, a cui Alvaro (dove vai?” che, complice la tipologia di
non manca niente, dove anche gli aspetti più cari arrangiamento, mi è risultato particolarmente
ai cultori del genere (art work e immagini) sono toccante.
La Denominazione ufficiale è CONSORZIO AC- quasi attoriale, utilizzato per urlare il disagio dei curati nei particolari: un perfetto bridge tra epo-
QUA POTABILE + ALVARO “JUMBO” FELLA, l’al- tempi, adesso come un tempo; a questa carat- che diverse. Album imperdibile!
bum rilasciato “Coraggio e Mistero”. teristica si fonde quella dei CAP in toto, capaci
Inutile sottolineare come gli appassionati del ge- di ricreare lo spirito più profondo del prog, e la
nere progressivo, meglio se un po’ “antichi”, non somma degli ingredienti conduce a soluzioni ine-
abbiano bisogno di essere convinti che il mix tra dite, ad un prodotto che non è copia di nessun
due entità così rilevanti possa alla fine risultare altro ma può diventare esso stesso punto di rife-
esplosivo, nel senso più positivo del termine. rimento.
Parlare di CAP significa addentrarsi in un organico
Alvaro Fella, fondatore dei mitici Jumbo, ha in di alta qualità, ma sono proprio Fella e Venegoni
comune con i CAP di Maurizio Venegoni il lonta- che evidenziano alcuni valori del loro team: “L’in-
no punto di partenza - gli albori dei seventies -, tero lavoro ha visto grandi protagonisti i nostri
un percorso breve - come accaduto a quasi tutti Gigi Secco al basso e Maurizio Mux alla batteria,
i gruppi dell’epoca - e un rinascimento in occa- anche se il loro duro lavoro non si evince nelle
sione del rinnovato interesse per la musica pro- note di copertina del disco. La loro matrice rock
gressiva. Eh sì, in realtà è questo il vero collante: d’annata, la loro creatività ritmica ha veramente
la passione per un genere che forse genere non arricchito e caratterizzato quanto di volta in vol-
è, o almeno non era nel momento in cui è nato, ta veniva recuperato dai cassetti della memoria…
e solo nel tempo è stato caricato di nobiltà, che musicisti e persone meravigliose che hanno reso
alla fine si traduce in immortalità. il tutto molto facile da condividere, come il vo-
Ma la forza di “Coraggio e Mistero” non è il frutto calist Maurizio Mercandino, alter ego vocale di
di una rivisitazione di un nobile passato musica- Fella”.
le, bensì della voglia - probabilmente necessità
- di creare attraverso idee fresche musica nuova, Il disco è presentato come la realizzazione di un
seguendo il DNA dei protagonisti. sogno, ma nei contenuti esiste una concretezza
E così emerge prepotentemente il mood di Fella, che si afferra all’impatto, ed è sufficiente sfoglia-
che lascia il segno con il suo modello interpreta- re il suggestivo booklet per rimanere incantanti
tivo, che supera i canoni tipici del vocalist - esten- e… invogliati a proseguire con l’ascolto.
sione e timbrica - a favore di un atteggiamento Nella versione CD in mio possesso, quella con

28 29
RECENSIONI MAT2020 rantacinque minuti di musica, a cui occorre ag- com/watch?v=84ockh8TMns)

PAOLO SIANI & FRIENDS


giungere tre importanti bonus track. Con il pezzo finale, lo strumentale ‘’Eriu’’, si arriva
Il contenitore è molto vario, partendo dal mistici- in Irlanda, in un’atmosfera magica creata dalla
smo introduttivo provocato dal duduk (strumen- dagli archi di Stefano Cabrera.
to tradizionale armeno) suonato da Gevorg Da-

ft. NUOVA IDEA


baghyan per arrivare al momento acustico “No Una bella varietà di sonorità, impreziosita da una
one’s born a hero” che vede la presenza di Paul grande squadra al lavoro, ma ciò che dovrebbe
Gordon Manners. emergere sono i messaggi, gli intenti che Paolo

“Faces with no Traces”


Si prosegue con la parte più “dura” ed elettrica, Siani ha elaborato in due anni di impegno, lon-
quella di ‘’Welcome Aboard’’, che vede in prima tano dall’idea di creare un disco come richiesto
linea Roberto Tiranti, fase che arriverà all’apice dal mercato - ammesso che ormai questi canoni
con ‘’Rockstar’’, traccia impreziosita dalla chitar- esistano - ma concentrandosi sui bilanci di vita,
Black Widow Records ra di da Ricky Belloni e dal virtuosismo del giova- perché arriva il momento in cui tutto appare più
ne Paolo Tognazzi. chiaro, quando sembra di possedere risposte
di Athos Enrile E’ con “Black angel’s claws” che Paolo Siani inizia quasi certe, e diventa quasi un’urgenza condi-
a proporre la sua voce, avvalendosi della collabo- videre il proprio vissuto, quasi un atto morale e
razione di Guido Guglielminetti al basso. Il bra- quindi doveroso. Essere musicista fornisce que-
no è anche oggetto di due bonus track nate nei sta prerogativa, avere nelle mani la possibilità di
prestigiosi Abbey Road Studios di Londra, frutto lasciare il segno, e per sempre.
della collaborazione tra Leeroy Thornhill (X The
Prodigy) e Alessandro Siani. Per poter entrare nel profondo di “Faces with no
Ad ampio respiro la suite “Free the borders”, traces’’ occorre un po’ di tempo, ripetuti ascol-
che prevede la partecipazione del Coro polifo- ti e magari l’aiuto del booklet davvero bello ed
esaustivo. Ma molto più semplicemente lo si
nico “Nuova armonia”, costituito da 40 cantanti
può ascoltare lasciandosi andare, godendo dei
femminili.
cambiamenti all’arrivo di ogni singolo episodio;
Una vera chicca è rappresentata dalla riproposi-
i cambiamenti presuppongono coraggio o neces-
zione di un vecchio blues dei Quatermass, glorio- sità, forse entrambe le cose: Paolo Siani può, pro-
sa band seminale nata a fine anni ’60 e scemata babilmente, spiegarci molte cose sull’argomento!
in breve tempo, anche se il loro album d’esordio
è rimasto nella storia: “Post war saturday echo’’
è il titolo del brano, reso incredibilmente “vivo” Come per l’album precedente, ‘’Castles, wings,
dalla voce di Tiranti, dall’hammond di Giorgio stories and dreams’’, insieme a tutti i musici-
Usai e dal pianoforte di Marco Zoccheddu. sti che hanno partecipato alla realizzazione di
Con “Three Things” Paolo Siani si mette comple- ‘’Faces with no traces’’ Paolo Siani raccoglierà
E’ da poco uscito il secondo album di Paolo Siani discesa sempre più ripida. Questo per dire sen- tamente a nudo, attraverso un video del bravo fondi destinati all’Ospedale Pediatrico G. Gasli-
ft Nuova Idea dal titolo “Faces With No Traces”, za falsa retorica che sento la necessità di correre Matteo Malatesta, che mette in rilievo il toccan- ni di Genova, un centro di eccellenza che ospita
mentre un terzo è già in cantiere, e questa attivi- sempre più in fretta…”), chiarisce il motivo per te momento autobiografico; il video è l’oggetto piccoli e sfortunati pazienti provenienti da tutta
tà incessante si riallaccia probabilmente ai conte- cui è questo il momento giusto per non fermar- di una delle bonus track (https://www.youtube. Italia e non solo.
nuti dell’album che presento oggi. si, condizione che va oltre le ovvie passioni mu-
Paolo Siani ha una storia importante alle spalle, sicali: il tempo fugge, scorre ad una velocità in-
legata ad un rock preciso degli anni ’70, perio- sopportabile, e urge quindi lasciare qualcosa di
do in cui militava in una band divenuta storica, la concreto, un messaggio, un’idea, un’esperienza,
Nuova Idea. tutte cose possibili e plausibili solo nel momento
Il tempo è passato inesorabile, ma i vecchi com- della maturità.
pagni di viaggio, uniti a quelli più recenti, contri- Ecco come mi appare ‘’Faces with no traces’’, un
buiscono in modo sostanziale alla riuscita di que- bel disco che mi rifiuto di incasellare, anche se i
sto album. Per non dimenticarne alcuno, a fine protagonisti del progetto forniscono indizi preci-
post sono riportati i crediti, e molto altro. si.
Il pensiero di Siani (“Ultimamente sento il pas-
sare del tempo e mi accorgo di percorrere una Sono otto i brani, che si dipanano su circa qua-

30 31
PAUL ROLAND
“White Zombie”
Il pensiero di Paola Tagliaferro
di Athos Enrile

E’ uscito il CD album di PAUL ROLAND “White seguente alla data di Piacenza, un concerto per
Zombie” e il singolo “Mambo Jo” con all’inter- Paul Roland all’Auditorium del Carlo Felice di Ge-
no due cantos non contenuti nell’album e il bel- nova.
lissimo Mambo Jo (edizione limitata di 300 pz). In quell’occasione ho incontrato Paul Roland e la
Etichetta Unifaun production – Dark Companion sua musica. Ho aperto per lui il concerto chitarra
records. voce con “ Witches”, dei Cowboy Junkies. Il mio
inglese è limitato, ma sentivo che avrei comuni-
Ho chiesto a Paola Tagliaferro, tra i protagonisti cato con Paul attraverso altre frequenze, poche
del progetto, di presentare ai lettori di MAT2020 parole, grandi applausi, per il suo concerto, e
l’iter realizzativo, le motivazioni e i dettagli di un in regalo a Paul i miei due ultimi CD, “Chrysalis
lavoro davvero interessante. e Milioni di lune “. Dopo qualche mese ho rice-
vuto da Paul un’email dove lui elogiava la mia
Ecco cosa ci ha raccontato… partendo da lonta- voce, che gli aveva fatto tornare alla mente un
no! suo vecchio progetto, “White Zombie“, creato
anni prima per rimusicare il film con Bela Lugo-
Io mi definisco una ricercatrice musicale e riten- si, “L’isola degli Zombies”, di Victor Halperin, in
go che la ricerca del suono primordiale possa originale White Zombies, del 1932. Per problemi
portare a frequenze più alte di quelle del mondo di copyright della pellicola Paul aveva dovuto ab-
materiale e a uno stato di consapevolezza supe- bandonare il progetto, ma aveva già composto le
riore. Per questo ho iniziato l’approfondimento musiche e la sua ricerca aveva preso un percor-
della mia ricerca iscrivendomi al Conservato- so interessante a cui non poteva rinunciare. Lui
rio di musica e cultura indiana, e in particolare è un divoratore di musica e di vecchi film, uno
dell’antico canto Dhrupad. Contemporaneamen- scrittore e un ricercatore spirituale e non teme
te, circa otto anni fa, ho incontrato Max Marchini le frequenze delle altre dimensioni. Così tra una
musicista e critico musicale. Con lui ho iniziato chiacchierata con Dr John e un incontro con uno
una ricerca e uno studio di nuove sonorità da sciamano ha composto i canti in francese-creolo,
cui sono nati due album, “Chrysalis” e “Milioni che sono il nucleo dell’album “White Zombie“. In

Pinko Palla
di lune”. Max, amante e ricercatore della musica quella meravigliosa email Paul chiedeva a me di
di nicchia di qualità, ha invitato a Piacenza per cantare e interpretare tutti i cantos voodoo della
un concerto Paul Roland, che seguiva già da anni. Gran Sacerdotessa ( High Priestess ). Onorata e
Io in collaborazione con il Festival Internazionale emozionata ho accettato con tanto entusiasmo e
della poesia di Genova ho organizzato, il giorno un pò di paura…
32 33
primo oboe della scala Camillo Mozzoni. Mentre di entrare in contatto con la Gran Sacerdotessa
registravo ho avuto il piacere di lavorare anche che è dentro di me e di trasmettere il suo canto
con Yuston (chitarra) e Sergio Nachira (percussio- d’amore infinito, di Madre e di terribile guerriera
ni). Poi mandavamo il tutto a Paul che toglieva e che segna i confini in difesa della casa dell’anima
aggiungeva, lui è il vero produttore dell’album in e che risveglia gli Zombies.
collaborazione con Alberto Callegari e Max Mar- L’unico a non perdere mai il controllo Papa John,
chini. Finiti gli 8 cantos Paul è arrivato in Italia, ha Paul Roland.
aggiunto la sua voce sulle tracce da me cantate E’ stata un’esperienza che mi ha insegnato molto
e ha registrato le canzoni nuove da lui scritte a e ringrazio Paul Roland per l’onore concessomi.
tema, bellissime e potenti. Anche con lui si sono Ringrazio anche tutta la grande famiglia di mu-
alternati vari musicisti, tra cui Lorenzo3k, Annie sicisti e i produttori. Non è stato facile arrivare
Barbazza, The Warmbrothers e Beppe Lombardo. in fondo, ma il risultato è originale e ricercato.
Ci sono tanti ospiti importanti che hanno aggiun- Un album che passa dai canto “esoterici” ai pezzi
to un loro contributo, ad esempio Claudio Mila- d’autore .
no, Francesco Paladino, Priska e Alberto Crosio. Paul Roland è un fiume di creatività e penso che
E’ stato un lavoro durato quasi tre anni, la distan- abbia già scritto tre nuovi progetti per teatro,
za e la lingua rendevano a volte difficile la comu- canzoni e musica classica.
nicazione, ma la cosa che mi ha colpito è stato l’a- Spero di rincontrarlo, presto, sulle alte frequen-
lone esoterico che si era creato. Queste musiche, ze.
questi testi hanno mosso energie profonde, suc-
cedevano cose strane e non sempre compren- Paola Tagliaferro
sibili. Sono uscite basse frequenze inquietanti e www.paolatagliaferro.it
Franz Soprani alte frequenze gioiose e piene di luce. Ho cercato

Cos’era in realtà il voodoo? E la Gran Sacerdotes- protegge il suo territorio e lotta senza paura con-
sa cosa rappresentava? tro il male. Ho trovato tutto questo meraviglioso,
Degli Zombies nulla sapevo, se non che erano ter- perché sono convinta che la Gran Sacerdotessa
rificanti nella notte di Halloween… e iniziai la mia sia il nostro Se’ superiore che è dentro ogni es-
nuova ricerca. La letteratura riportata dai media sere umano, e la sua voce è il nostro istinto pri-
parlava di riti di magia nera, ma approfondendo mordiale. Paul all’inizio aveva chiesto a me e ad
ho scoperto che è una antica religione afroameri- Alberto Callegari di realizzare con lui il progetto;
cana dai caratteri esoterici, il cui tema principale io che lavoravo con Max Marchini l’ho coinvol-
è la lotta tra il bene e il male, con i suoi rituali e to come musicista. Iniziammo a registrare i canti
dottrine morali e sociali. Vudù significa “spirito, che mi mandò Paul Roland presso Elfo Studios di
divinità”. Nel vudù l’anima è distinta in due corpi, Piacenza. L’anno dopo Max, Alberto e altri soci
il “grande angelo guardiano e il piccolo angelo fondarono la Dark Companion un’etichetta di ri-
guardiano”. Il piccolo angelo è legato al corpo, cerca ed avanguardia, con altre linee al suo inter-
che lascia solo dopo la morte, mentre il grande no, tra cui Unifaun production. Con quest’ultima
angelo è la parte più sottile che lascia spesso il Paul Roland firmò un contratto per l’album White
corpo e per questo, è più soggetta ad influssi Zombie. Io ho studiato i cantos in francese/creolo
esterni che, se negativi, possono impossessarse- e la loro linea melodica e poi li ho ricantati sulle
ne per poi controllare il piccolo angelo guardia- basi create da Paul. Max ha prodotto con Alberto,
no, rendendo così la persona uno zombi. Ci sono in sala, suoni nuovi con vari strumenti e con altri

Francesco Paladino
varie figure che si alternano nei loro riti, positive musicisti che si alternavano, una grande famiglia
e negative, ma la Gran Sacerdotessa Damballah allargata i cui nomi sono elencati sulla cover. Sui
è la Grande Madre, l’energia vitale da cui nasce il cantos ho lavorato in multi traccia con improvvi-
tutto, una figura benevola e potente. Lei culla gli sazioni vocali, usando solo la mia voce femmini-
spiriti affranti e risveglia gli zombi senza vitalità. le per far percepire le energie diverse e opposte
Il suo amore è infinito, ma è anche la lupa che della High Priestess. Gli ospiti incredibili che sono
intervenuti sono Paolo Tofani con la tricanta e il
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CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENE
a cura di CARLO BISIO
L’album del 1973 The Dark Side of the Moon è considerato da mol-
http://www.carlobisio.com/
ta critica e da semplici appassionati uno dei migliori di tutti i tempi.
Con esso i Pink Floyd hanno dato un contributo importante alla
musica dell’epoca e a quella successiva.

“THE DARK SIDE”


Il concept ripercorre fasi e momenti della vita di un uomo, dalla
nascita alla morte; l’album infatti inizia e termina con il suono del
battito cardiaco. I testi mettono in luce elementi negativi che sono
presenti nella vita, il lato oscuro appunto. Il significato del lato
oscuro si estende a tutto ciò che non si riesce a controllare nell’ani-

della sicurezza mo umano, come la pazzia.


È facile scorgere nel filo conduttore dell’album diversi aspetti che
impattano sulla sicurezza al lavoro; riprendo perciò alcuni pezzi
dell’album collegandoli ai temi della sicurezza.

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On the run a sfavore della sicurezza. Dalla scarsità di forma di molestie sessuali, di abusi verbali e malattie, ma per altri vantaggi indotti fra
La canzone evidenzia l’ansia e lo stress presen- investimenti nella sicurezza e nella manu- e altre manifestazioni di aggressività o di cui una maggiore affidabilità del processo
te nella nostra vita; in particolare si rivolge alla tenzione, alla disponibilità di manodopera mobbing. in generale, un miglior senso di apparte-
paura dei mezzi di trasporto (la paura di volare di che accetta condizioni di lavoro meno si- nenza delle persone, ecc.
Wright secondo alcune fonti è presa e riferimen- cure; Sei punti per rimanere sul “lato illuminato” Anche chi lavora in proprio o chi affronta
to per questo pezzo). • d’altro lato gli infortuni sul lavoro e le ma- lavori in casa propria che possono causa-
Gli infortuni durante gli spostamenti fra abitazio- lattie professionali sono una fonte di costo Per tirare le somme in modo positivo rispetto ai re infortuni si rammenti di creare le con-
ne e lavoro e viceversa sono numerosi. E gli infor- notevole per le famiglie, le imprese, la so- punti precedenti ecco alcune brevi raccomanda- dizioni idonee per un lavoro in sicurezza,
tuni dovuti alla guida per lavoro (ad es. automo- cietà stessa. I costi derivanti dagli infortu- zioni: ad es. non utilizzare mezzi di fortuna ma
bili, trattori agricoli, carrelli a forche, ecc.) sono ni sono dovuti a molti fattori, fra cui i costi • I mezzi di trasporto sono prima di tutto utensili adatti.
spesso gravi, dovuti ad impatti con altri veicoli o materiali dovuti all’infortunio e al tempo una risorsa importante nella nostra vita; • Le diversità sono una grande risorsa ma
con strutture fisse, a investimenti, al ribaltamen- perso a seguito dell’infortunio, i costi lega- per rimanere tali devono essere utilizzati vanno gestite, altrimenti la sicurezza e
to del mezzo o ad altri tipi di infortunio. li, gli aumenti dei premi assicurativi, i costi in modo sicuro; sul tema della sicurezza il benessere sono a rischio. Ad esempio
Altrettanto importanti sono gli infortuni dovuti ai delle cure, e molti altri. stradale mi sono già soffermato in altri consultare per la soluzione di problemi
mezzi di trasporto ma non al momento del viag- numeri di questa rubrica (con i due clas- specifici anche minoranze linguistiche o
gio, come quelli durante il carico e lo scarico di Us and Them sici Wreck on the Highway di Springsteen culturali presenti, oppure formare le per-
merci, o la manutenzione dei mezzi. Parla del tema dell’etnocentrismo, del confronto e Last Kiss dei Pearl Jam). Ricordiamoci di sone alla sicurezza in modo comprensibile
fra persone e soprattutto fra gruppi e culture. guardare la strada, di regolare la velocità per loro, oppure ancora gestire l’ergono-
Time Oggi il tema delle diversità sui luoghi di lavoro secondo le condizioni, di non bere pri- mia dei luoghi di lavoro in modo che sia-
Affronta il tema del rapporto con il tempo, la sua e della loro gestione e integrazione rimane una ma di guidare, di manutenere il mezzo in no adatti al maggior numero di persone.
importanza nella nostra vita, e la leggerezza con delle frontiere della sicurezza e del benessere sul modo adeguato. I gruppi di lavoratori più giovani e i più
cui talvolta viene speso. lavoro. • La fretta è pericolosa, non solo in automo- anziani sono spesso più vulnerabili per di-
Il fattore tempo è fondamentale per la sicurezza • Ad esempio il tema delle diversità di gene- bile. E la fretta nasce spesso da una catti- versi motivi; uomini e donne sono diversi
in diversi modi: re, di età, di provenienza, di cultura, ecc. va pianificazione o dall’aver rimandato le anche di fronte al rischio; le donne in gra-
• spesso è la “mancanza di tempo” che vie- che rischia se non adeguatamente gestito cose da fare. vidanza hanno bisogno di ulteriori specifi-
ne addotta a causa del mancato uso di di creare problemi di comunicazione, di A volte è invece inevitabile avere poco che misure di sicurezza.
procedure o di altri presidi di sicurezza; formazione, di gestione del lavoro quoti- tempo (è il caso delle vere emergenze); La comunicazione fra lingue e culture di-
• si riscontra spesso che il senso di fretta diano, con chiari impatti sulla sicurezza; occorre in tali casi sapere che fare le cose verse è un altro punto che sempre più è
conduce a errori e infortuni. • Le diversità di abilità sono uno degli ogget- mantenendo la calma seppur ottimiz- necessario presidiare in modo adeguato
ti di interesse dell’ergonomia, che si sforza zando i tempi consente di evitare errori per evitare inconvenienti.
The Great Gig in the Sky di generare condizioni di lavoro adatte a o danni maggiori di quelli che avremmo • Lo stress sul lavoro è considerato oggi
Dal significato controverso, sembra riconducibile tutti. Un luogo di lavoro adatto a tutti è terminando in ritardo. Conclusione: usare un’epidemia sociale di vaste proporzioni,
in ogni caso al tema della morte, della sua pre- uno degli obiettivi per cui gli ergonomi la- bene il proprio tempo è un fatto di sicu- che crea danni notevoli. Ma ciascuno di
senza nella nostra vita. vorano. rezza. noi può fare qualcosa per ridurre il pro-
Il mondo del lavoro propone quotidianamente • Siamo consapevoli della nostra maggio- prio stress e quello delle altre persone.
episodi mortali. Nel mondo prevalgono di gran Brain Damage re vulnerabilità di fronte a certi tipi di ri- Ad esempio risolvere in modo assertivo e
lunga le malattie professionali come causa di Propone il tema della malattia mentale, acco- schio, come quello di cadere dall’alto, o (di positivo le difficoltà relazionali con gli al-
morte da lavoro rispetto agli infortuni; e le ma- standola ai temi della ricerca del successo, e d’al- nuovo) alla guida. Gli infortuni più gravi e tri, pianificare in modo efficace il proprio
lattie mortali che compaiono nel tempo sono do- tra parte evidenzia il diritto di evitare l’omologa- mortali avvengono sul lavoro per questi tempo, curare la propria dieta e salute fi-
vute ad esposizione a sostanze chimiche. zione sociale. motivi. sica in generale. Ma ciò merita di essere
Parlando invece di infortuni, le cause prevalenti È possibile accostare questo tema a quello del • La lezione di Money penso che sia più per- preso in considerazione in uno dei prossi-
di decesso sono le cadute dall’alto e gli incidenti disagio mentale o della salute mentale sul lavoro: tinente a chi gestisce le aziende, i cantieri, mi numeri di questa rubrica.
stradali per lavoro. • Il lavoro dovrebbe essere produttore di le officine, i luoghi di lavoro in generale.
benessere, spesso porta però fattori che Un’adeguata attenzione alla sicurezza è
Money generano stress e disagio. Gli impatti dello visibile solo dove c’è un ottimale investi-
Introduce il tema del denaro e del consumismo. stress sul lavoro sono notevoli; ad esem- mento in essa (nelle misure di sicurezza,
Alcuni possibili accostamenti con la sicurezza sul pio nelle aziende con alto stress si eviden- nella manutenzione, nella formazione,
lavoro: zia un maggiore tasso di assenze per ma- ecc.). È del resto provato che nel medio e
• il fatto che nei periodi di ristrettezze eco- lattia e di infortuni; lungo termine le risorse spese in sicurez-
nomiche o nelle fasi recessive dell’eco- • Altri temi importanti riguardano i disagi za danno un ritorno sull’investimento non
nomia vi siano alcuni fattori che giocano derivanti dalle violenze sul lavoro, sotto solo per la riduzione di costi per infortuni

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nel 1995. La prima fase della storia del gruppo si mi ha ispirato in tutti i brani che ho composto”. I
chiude qui. L’abbigliamento è fedele allo stile an- lavori dei Nuova Era sono stati apprezzati anche
ticheggiante da sempre preso ad ispirazione, sta- all’estero, soprattutto nel mercato giapponese.
volta tendente ad un elegante ottocentesco. Era La Mitsubishi, racconta Walter, utilizzò “Dopo
impossibile non chiedere a Walter le ragioni per l’infinito” per una pubblicità.
questo tipo di scelta, quali messaggi volesse tra- Nel 2010, quindici anni dopo, Walter Pini torna
smettere questa immagine scelta per il gruppo. sulla scena discografica con i Nuova Era, dando
Così come il significato dei castelli, che ricorrono alle stampe, con una formazione a tre comple-
sempre nelle copertine dei dischi. La risposta è tamente rimaneggiata ed inizialmente finalizzata
stata immediata e semplice, come capita tutte le al ritorno sul palco (Davide Guidoni alla batteria
volte che è sincera: “E’ stato sempre tutto detta- e Guglielmo Mariotti al basso) un CD (“Nuova
to dalla passione e dall’amore per il passato, che Era”), che contiene alcuni inediti, altri pezzi Live

di Antonello Giovannelli

La chiacchierata con Walter Pini è cordiale e sim- a breve distanza da “Dopo l’infinito” (1989). Lo
patica. Gli chiedo svariate cose, aneddoti, ricordi stile è molto personale, così come il sound com-
vicini e lontani, idee per il futuro. Walter, fonda- plessivo, con sintetizzatori già vintage per l’epo-
tore nel 1986 del gruppo “Nuova Era”, aveva in ca, e l’ispirazione a temi profondi, condensati da
mente fin dagli anni ’70 di vivere la musica pro- Ivan Pini in testi densi e suggestivi. Anche l’abbi-
gressive in modo attivo, da protagonista. Non vo- gliamento, per quanto non nuovo come idea, si
leva solo stare a sentire. Si sa che suonare questo fa notare per i lunghi cappelli a tuba che i fratelli
genere di musica non agevola la ricerca dei com- Pini indossano, in buona compagnia di pantaloni
pagni di viaggio, cosicché solo nel 1985 si delinea a zampa da elefante, stivali, copricapi da guerra
la formazione iniziale, messa insieme con l’aiuto di secessione o da brigante, ed abbigliamento va-
del bassista Enrico Giordani. Ed è subito disco: riopinto da “chissenefrega”. Nel 1992 vede la luce
“L’ultimo viaggio”, esordio datato 1988, seguito “Io e il tempo”, ed infine “Il passo del soldato”,
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vitabilmente al Maestro di tastiere che in epoca tempi dispari ed allo scenario del progressive più
non sospetta aveva attinto così magistralmente classico. Cantato in inglese
alla tradizione letteraria del Ciclo Bretone. Raf-
fronto inevitabile, anche se i Nuova Era tirano 6) Carousel III: living for the king
dritti per la propria strada, con un brano origina-
le e piacevole, non necessariamente obbligato a 7) The castle
raccontare la storia di un drago ed un cavaliere.
Bel lavoro della chitarra, che svetta in modo par- 8) Carousel IV: at the banquet
ticolare A mio avviso il brano più intrigante di tutto il CD.
Molto evocativo e trascinante, nella tradizione
4) Carousel II: dancing shadows in the forest Nuova Era
Bei suoni, belle idée, bella atmosfera per queste
ombre che danzano nella foresta, su una parti- 9) Court life
tura essenzialmente per tastiere (sintetizzatori,
Hammond) 10) Carousel V: the dreams of childhood
Altro brano molto bello, rappresentativo dei
5) The Prophecy massimi livelli compositivi di Nuova Era
Forse il brano che più ci riporta allo stile ed alle
sonorità cari agli estimatori dei Nuova Era, ai 11) Return to the castle, part 2 – conclusion

e la rivisitazione di “Dopo l’infinito”. ter. Una passione che sta già seminando semi
Confesso che “Dopo l’infinito” è, tra tutti, il mio antichi per il prossimo futuro, quando la nuova
preferito. “Pianeta trasparente è così bello che a avventura si svolgerà… sotto i mari.
volte stento a credere di averlo composto io”, si Formazione dei Nuova Era: Walter Pini tastiere,
schernisce Walter. Poi si lamenta della strumen- Rudi Greco basso elettrico, Maurizio Marra bat-
tazione inadeguata che aveva all’epoca. Gli fac- teria, Alessandro Camaiti chitarre e voce
cio notare che il Korg MS20 e lo Yamaha CS20M
erano sintetizzatori di tutto rispetto, il cui suono Tracce di “Return to the castle”:
particolare ha costituito un elemento distintivo
alle parti di tastiera. Ma su questo fronte, alme- 1) Return to the castle
no su questo, Walter non ha rimpianti per il pas- E’ di fatto il ritorno dei Nuova Era sulla scena mu-
sato. sicale, il ritorno alle atmosfere ed alle sonorità
Infine, “Return to the castle”. “Cosa è questo ca- che hanno contraddistinto il gruppo fin dalle ori-
stello, dove è, cosa rappresenta?” gli chiedo. “Il gini. Il brano, di notevole durata, espone in un
castello”, mi risponde, “rappresenta il gruppo. crescendo continuo di intensità emotiva questo
Alessandro Camaiti che torna, il gruppo che si ri- ritorno, con la pomposità strumentale dei vecchi
forma… è come tornare a casa, tornare al castel- tempi
lo che rappresenta la nostra storia”. Ispirato alle
sonorità dei Jethro Tull, Walter ha composto 11 2) Carousel I: through the battles and the years
brani, di cui 5 “Carousel”, che rappresentano una
sorta di presentazione (di spot, dice lui) dei brani 3) The dragon and the knight
più estesi di cui presentano il tema principale. Atmosfere decisamente “merliniane” (alla Wa-
Un lavoro che ha richiesto alcuni anni per essere keman, per intenderci), sia per il tema che per il
completato, frutto della grande passione di Wal- sound. Anche il cantato in inglese ci riporta ine-
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RECENSIONI MAT2020 gioiello. Altro aspetto essenziale dell’opera, è il fino a raggiungere una convincente saturazione

Raoul Moretti
ricorso ad un minimalismo vicino al post rock più integrale di accumulazioni“droniche” e arpeggi
ispirato di sempre, riportato ad una dimensio- in semibiscrome, mood, già esperito nell’intro-
ne reiterata, ipnotica, come in Breakway, anco- duttiva Sharpness. Soddu, in Just an Illusion, tesse
ra con Bertoni. Quanto Moretti, ami i Pink Floyd trame di percussioni sintetiche, che movimenta-

“Harpness”
e la psichedelia tutta, non è un mistero, ma tra no le movenze del lavoro, senza appesantirle. La
questi solchi, i vortici creati (qui memori delle più chiusura del disco con Rebirth, non è meno che
profonde trame di Echoes), diventano profonda- magistrale. Piccola composizione neo-cameristi-
mente minimali, bozzetti, più che dilatazioni per- ca dai toni gotici, tra dissonanze, fantasmi sonici,
Morez001 - 2016 cettive estenuate. E’ così anche con Sharp-Eyed ottenuti con miriadi di suoni, da un organo cro-
Man, con gli interventi al violino, di un’impecca- ato, a tamburini sardi, tastiere e chitarre di ogni
Genere: Ambient/Drone bile Erica Scherl, sempre più vicina a dimensioni sorta, tutto affogato in solide dosi d’assenzio, a
contemporanee, vissute in parallelo all’attività di disegnare geometrie acquerellate attorno ad
concertista classica e al basso (oltre che all’iPad), un’arpa che sa toccare l’animo in modo strug-
di un Valerio Corzani, pilastro non solo radiofoni- gente, intorno al terzo minuto e mezzo, una vol-
di Claudio Milano
co di una Roma, sempre più sorda, ma anche tra i ta rimasta sola. Altro picco assoluto del combo
più validi polistrumentisti della capitale. Sorpren- e non a caso, ancora, ad opera del duo Moretti/
dente, ancora di più SweetlyViolent, con Michele Bertoni. Una sorpresa e una delle migliori pro-
Non c’è nulla di più complesso, oggi, in ambito no, nulla di più risibile, perché l’evocazione, qui, Bertoni, la cui collaborazione, nell’arco di tutto duzioni nostrane dell’anno in corso, aiutata da
musicale, che dare alle stampe un album da stru- trascende completamente il virtuosismo, pur ri- l’album, registrata nelle location più suggestive e una magistrale post produzione ad opera di Pao-
mentista. L’attitudine alla “manifestazione tecni- conoscibile, nella capacità di gestire intervalli impensabili, dona pura rarefazione e si attesta, lo Siconolfi, alchimista del digitale “umano”. Non
ca”, più che alla ricerca estetica, dove un artista tonali alieni a chiunque altro, non me ne voglia assieme a quella con Demuru e Soddu, la più av- gradito dal sottoscritto, invece, l’artwork di Gio-
diviene tutt’uno col proprio strumento, a favore ZeenaParkins, ma qui si è un passo oltre, A Kalei- vincente del lotto, per la semplicità dei connubi. vanna Manca, che banalizza un lavoro che nulla
dell’espressione pura, sembra sempre più com- doscopingMinds, con la partecipazione di Walter E’ questo del resto, disco che punta alla sottrazio- di banale trasuda.
plessa. Non solo perché tanto è stato fatto, que- Demuru, come Near Death Experience, con Diego ne, più che alla complessità, autentica sorpresa,
sto vale per ogni ambito del suono, ma perché Soddu (entrambi all’elettronica) ne sono enco- dopo il più cinematico disco precedente, dove Avete amato l’ultimo Raphael Anton Irisarri? Beh
si vive certo il periodo di massima confusione miabili esempi,requiem alle rovine di una civiltà echi nymaniani ed episodi di autentica bravura non perdetevi questo piccolo, grande gioiello,
che l’underground musicale abbia mai affronta- occidentale ormai allo stremo e senza alcuna ci- esecutiva, richiamavano all’applauso, più che alla per nessuna ragione al mondo, nessuna.
to. Gente come Colin Stetson, MatsGustaffson, tazione diretta che rimandi all’antico. Qui, tutto contemplazione più astratta. E’ come incontrare Il progetto, è presentato dal vivo con proiezioni
Elliott Sharp, Nels Cline, Brad Mehldau, per fare è moderno, strettamente contemporaneo. Come geometrie diKandiskij, sparse per i solchi di tutto video ottenute in tempo reale, anche se baste-
qualche nome, ha aperto nuove frontiere nell’u- un pianto sommesso che sa di sciabordio muto il suono. Pura musica astratta e di una profondità rebbe la sola materia sonica a far viaggiare men-
so di strumenti acustici e/o elettrici, senza fare di onde, flussi di coscienza che si susseguono insondabile (ViolentSweet). La bellezza dei suo- te ed emotività in territori alieni. La speranza,
dell’elettronica e dell’estetica dei drones l’unica senza sosta, lasciando intravedere divergenze tra ni di HazyIdeas, riporta al connubio con Berto- sincera, è che Moretti, dopo aver conquistato
via possibile. Raoul Moretti, alla sua seconda traccia e traccia, appena qualche barlume di spe- ni ed è ancora magia, al punto tale da suggerire appieno i cultori dello strumento, possa trova-
prova, forte di un successo tale da non lasciare ranza, ma che scava dentro senza sosta. Le per- un possibile disco in duo, che certo saprebbe di- re il meritato riscontro internazionale (perché di
spazio a dubbi, che lo ha portato a girare il globo, cussioni di Marco Tuppo e i suoi consueti suoni spensare meraviglie a profusione. Qui, le trame produzione dal valore ampiamente internaziona-
dall’Europa, alle Americhe, all’Oriente e all’Au- deviati ma “densi di materia”, che da un venten- si fanno, ora ficcanti, ora sospese nel vuoto, ap- le, si sta trattando) da ambienti quali space-rock,
stralia, è da considerarsi, senza dubbio, uno dei nio animano l’elettronica più underground itali- presso a suoni elaborati di strumenti tradizionali, drones, ambient, avantgarde elettronica del nuo-
più grandi innovatori del suo strumento, l’arpa ca, su The Black Swan, rimandano a spazi cosmici resi segnali da altri pianeti. Quanto Alio Die (nel vo millennio. Progetto tutt’altro che impossibile
a pedali. Lo strumento “antico” per eccellenza, kraut e riduzionisti, figli di Klaus Schulze, quanto suo magico, nel senso autentico di esoterico, la- ed esito che giungerebbe null’altro che come un
quello che evoca nobiltà affettate, fatte di mani- di Autechre. Universi Paralleli, apre alla melodia, voro con Mariolina Zitta, “La Sala dei Cristalli”) merito dovuto. Complimenti vivissimi.
cheismi, o al limite, in ambito folk, di evocazioni sempre, ma mai senza ergersi a magniloquenza. apprezzerebbe questo lavoro, non mi è un dub-
a festosità pagane, tra le sue dita e i suoi piedi, Prima e assolutamente meravigliosa, esondazio- bio, ma anche Fennesz, l’ultimo Eno, o Johnny
diviene strumento rock per eccellenza, foriero di ne di sfavillio di luci, è nella sezione centrale di Greenwood, se lo ritrovassero tra le mani, non
percorsi d’avanguardia, che dal suono conduce Obliviousness, con la partecipazione dell’artista ne resterebbero indifferenti in modo alcuno. Più
immediatamente alla visione. Arpa elettrificata, multimediale Michele Bertoni, brano che, co- statico, il secondo episodio della collaborazione
suonata anche con archetti e moltitudini di dia- munque, non rinuncia ad una chiusa che sa com- con Demuru, Sockpuppet, prima di un’apertura di
volerie elettriche. Un Jimi Hendrix dell’arpa? Oh muovere, nel ripiegarsi su sé stessa. Un autentico grande efficacia, ma anche, a tratti, stucchevole,
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"QUELLI
una volta: legami forti, indissolubili, che niente sopportare, se fosse rimasto sveglio.
e nessuno avrebbe potuto scalfire. Nel gruppo Sapeva benissimo che ad accudirlo non sareb-
erano in cinque. Ma adesso, mentre uno stava be arrivato nessuno, nonostante fosse stato un

ERANO GIORNI”
morendo, c’era un solo compagno al suo fianco. uomo di un certo cliché e conoscesse diversi per-
Gli altri, Mirtes, Volter e Squas, chissà dov’erano. sonaggi illustri nella sua cittadina. Invece un ami-
I nomignoli se li erano dati quand’erano ragazzi, co al suo fianco ce l’aveva. Ma non poteva saper-
e non li avevano cambiati più. Rappresentavano lo, e neppure avrebbe mai immaginato che Gingo
una sorta di appartenenza solidale, infrangibile al sarebbe stato lì proprio per lui. Non erano questi
mondo, segnata in un destino comune che cias- gli accordi del gruppo. Ognuno per i fatti suoi, e
Testo di Giorgio Mora cuno avrebbe voluto avverato col tempo. Poi, la buona fortuna. Salvo sporadici incontri. Ma Gin-
vita avrebbe dato ben altri verdetti. go era legato ai ricordi della sua gioventù, a quei
Il gruppo s’era sfaldato poco per volta, ne era mondi fantastici che scorrono dentro come fiumi
sortito un lento rosario di abbandoni, fin quan- in piena, che restano appiccicati addosso, quan-
do ognuno si era ritrovato solo, a dover affron- do si è fortunati, per l’eternità.
tare la vita senza il sostegno degli altri. A dire il In ospedale era arrivata anche la polizia, per sa-
vero, non s’erano mai persi di vista del tutto. In perne di più su quel ricovero. Ma pareva non
una maniera o nell’altra si erano sentiti, talvolta ci fosse nulla di strano in quanto era accaduto.
persino incontrati, quasi mai tutti insieme, però. Nestor era stato male fuori da un bar. Aveva bar-
In due, oppure in tre, non di più. Il gruppo era collato per qualche decina di metri, poi era cadu-
un’esperienza chiusa, come a voler marcare un to. Pioveva a dirotto e il corpo fradicio sul mar-
addio senza rimpianti all’età della giovinezza. ciapiede aveva attirato l’attenzione di qualcuno,
un automobilista forse, oppure uno che abitava
nei palazzi che davano sulla via. Era accaduto
Capitolo 1 di notte. E adesso quella notte non era ancora
terminata del tutto. Gingo era giunto lì perché il

G ingo non aveva abbandonato il suo amico.


E adesso lo accudiva come si fa quando si è
fratelli e uno sta male o, peggio, sta per dire ad-
medico del pronto soccorso era suo figlio. L’aveva
avvisato subito di quanto stava capitando a quel
suo vecchio amico del tempo passato.
dio alla vita. Nestor mai come in quei momenti Nestor aveva ancora molte cose da farsi perdon-

G imme Five, questo era il vecchio titolo, è un


romanzo incentrato sull’amicizia e sulla mu-
sica. E’ stato scritto e pubblicato quattro anni fa.
nale del libro, stava a significare “batti il cinque”,
ed era la testimonianza di un abbraccio tra le
mani dei cinque amici. Oggi che un po’ di tempo
aveva bisogno d’aiuto. La clinica non era un luogo
per persone abbienti. Ci stavano i poveri, gli ulti-
mi, i diseredati senza avvenire. Ce ne sono tante
are dall’altro. Ma certi legami resistono all’usura
del tempo, e anche ai torti subiti, senza che ve
ne sia una ragione concreta. E’ il destino a stabil-
Dopo averlo letto, abbiamo deciso di pubblicarlo è passato, leggiamo il racconto affidandoci al suo di persone così, senza rappresentanza, prive di ire l’ordine delle cose, ed era stabilito che Gingo
a puntate, una decina a coprire le pubblicazioni incedere musicale e per questa ragione è venuto voce in capitolo, talvolta infelici, ma in certi casi avrebbe perdonato in ogni caso. Non era stato
di un anno, pensando che fosse piacevole lettura spontaneo cambiare intestazione e - pensando a no. E’ gente che si abitua alla solitudine, a quel facile riuscirci, perché lui per colpa di Nestor era
per quanti amano la musica. Il libro è ambientato un successo tanto in voga in quell’epoca lontana malinconico abbandono che segna l’uscita da un finito in galera. Tuttavia non glielo aveva mai
sul lago di Garda e racconta le vite di cinque ra- - lo titoliamo: “Quelli erano giorni”. ingranaggio. Nessuno tra costoro s’è mai messo rinfacciato. Né aveva cercato di fargliela pagare
gazzi negli anni Settanta. La musica diventa pro- Sì, quelli erano giorni. a urlare. Casomai dalla gola fuoriescono parole in qualche maniera. Non era vendicativo, Gingo,
tagonista poco per volta, tra le pagine si incon- strozzate, monche. Poi, viene il momento in cui e questo era un tratto essenziale del suo carat-
trano i Jethro Tull, i Genesis, Peter Gabriel e Biko, c’è solo voglia di chiudere gli occhi senza pen- tere.
Janis Joplin, i Pink Floyd in concerto a Pompei,
i Rolling Stones, i Beatles dentro a un circo con Introduzione sare al domani, perché non ci sarà alcun domani.
Nestor era tra questi: non aveva un avvenire, per-
A Salò correvano i primi anni Sessanta. I cinque
abitavano in zona, sparsi tra Gardone della Rivi-
Seargent Pepper’s, De André ai mercatini di Na- ché la sua vita era giunta al capolinea. L’avevano era e Desenzano. Si sarebbero conosciuti perché
tale, l’Equipe 84 a una serata lacustre e altre fig- ricoverato grazie a una segnalazione anonima, a quel tempo c’era un istituto che funzionava
ure ancora e dischi fino all’Isola di Wight e a Jimi
Hendrix che, a un certo punto, cambierà la vita di
uno dei protagonisti.
N estor era agli sgoccioli. Questione di giorni,
pochi, dicevano i medici. Al suo fianco, sedu-
to sul ciglio del letto di un anonimo ospedale di
una telefonata che gli aveva salvato la vita, o
forse gli aveva allungato l’agonia. L’avevano rip-
molto bene, sulle rive del Garda. Accoglieva gio-
vani disadattati, oppure quelli avviati ai piccoli
ulito in ospedale e dopo una lavanda gastrica crimini di provincia. Loro avevano tutti un buon
Accanto alla musica, si snodano cinque vite fino periferia, c’era Gingo. Il vecchio lo guardava, e l’avevano adagiato su un letto per riposare. Lui motivo per varcare la soglia di quella casa, e in-
ai giorni nostri, ricche di gioie, rimpianti e solitu- pensava all’antico compare di mille scorribande. dormiva, adesso. Aveva troppi mali addosso da fatti la superarono insieme o quasi, questione di
dini di chi è rimasto. “Gimme five”, il titolo origi- Erano stati amici per la pelle. Amici come si usava
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settimane l’uno dall’altro. Avevano poco meno di In quell’estate degli anni Sessanta faceva molto al capezzale dell’amico. Sapeva che anche l’altro ciava la stagione calda. La natura cominciava a
vent’anni, e un futuro ancora tutto da scrivere. caldo. Fuori il lago invitava a fare il bagno ma loro si sarebbe comportato così. E sapeva che prima o fiorire. Per una vita che se ne andava, mille al-
Non facevano niente per costruirselo, anche per- due lo guardavano dalle finestre dietro le sbarre. poi sarebbe toccato anche a lui il grande passo. E tre cominciavano a sbocciare. Gingo si accomiatò
ché a quell’età sono pochi quelli che ci pensano Anche se l’istituto non era una prigione, per certi allora, quel frangente, potendo scegliere, avreb- dal camposanto, aveva addosso un sentimento
davvero. Poi, chi lo pianifica trova sempre qual- aspetti, quando occorreva, le porte venivano sig- be voluto viverlo in solitudine. ‘Quando si muore, vago, potremmo dire di malinconico abbandono.
che ostacolo che modifica i piani. Così, consape- illate. E così le finestre. Gli altri tre invece usci- si muore soli’, diceva Villon nel suo Testamento. Quello stato d’animo che conosce benissimo chi
voli di questa teoria, i cinque vivevano alla gior- vano, la sera e di domenica. Ma era destino che E Gingo non era quel tipo d’uomo avvezzo alle ama la musica. Promise al vecchio compagno che
nata. prima o poi si sarebbero incontrati tutti insieme. cerimonie. Anche la morte per lui era un ap- sarebbe tornato a trovarlo. Di chiamare gli al-
La gente li considerava dei disadattati. Quando Accadde quando i due ladruncoli, a reato scon- puntamento naturale. Uscì dall’ospedale che era tri e avvisarli della morte di Nestor non ci pensò
non fai nulla da mattina a sera, puoi risultare sim- tato, vennero portati nella sezione scolastica. giorno inoltrato. Fuori non era cambiato nulla. Il neppure per un istante. Si sedette calmo su una
patico per un breve periodo. Poi passa la poesia, Avrebbero potuto studiare, imparare un lavoro, suo amico stava morendo, ma non importava ni- panchina che guardava sul lago. Aveva davanti a
e cominciano le maldicenze. Loro non avevano se solo avessero voluto. Ma il pendolo del des- ente a nessuno. sé Portese e san Felice, il sole gli faceva lacrimare
mai fatto nulla per togliersele di dosso quando tino segnava un’altra ora: il gruppo andava for- E chi lo conosceva dopotutto quel Nestor? Che gli occhi.
erano da soli. Figuriamoci lì dove si conobbero mandosi, e insieme si sostenevano a vicenda. ne sapeva la gente che andava e veniva indaffa- Non era il dolore a farlo piangere, ma i raggi incan-
e trovarono ciascuno negli altri i rinforzi ideali L’unione, dopotutto, ha sempre fatto la forza. rata della sua vita? Cosa ne sa la moltitudine di descenti che gli bruciavano le pupille. Si accese
per non cambiare stili di vita. Tre di loro, Mirtes, Quindi, facevano finta di impegnarsi, ma sapeva- uomini e donne che passa per strada che prima una sigaretta, guardava la gente passare. Avreb-
Volter e Squas, c’erano capitati d’accordo con le no benissimo che da quell’esperienza sarebbero o poi si muore, che in ogni momento del giorno be potuto togliersi di lì, andare a casa. Avrebbe
famiglie. I genitori non ne potevano più di quei usciti esattamente come prima. Anzi, con una qualcuno se ne va? Gingo non aveva fretta. Ne potuto leggere un libro o un giornale, mettersi
figli che passavano il tempo al lago o in qualche consapevolezza maggiore: che la loro vita non aveva di più Nestor, che prima di sera cessò di vi- a cantare. Ma preferì non fare nulla. Celebrava
bar o a pescare. Siccome a lavorare non ci pen- sarebbe stata uguale a quella di molti coetanei vere. Bruciò gli ultimi istanti tornando in sé. Non l’abbandono di Nestor in deferente silenzio. Nul-
savano proprio, avevano accettato la proposta. che vivevano esistenze piatte, già scritte, sulle si meravigliò di essere solo. E l’agonia cominciava la di religioso, o di sentimentale. Forse c’entrava
Ed erano lì, ad aspettare che qualcosa accadesse. rive del lago di Garda. a dargli fastidio. Meglio chiudere: un colpo di poco anche la morte in quel suo modo di fare.
L’istituto aveva una doppia funzione: avviare a tosse e via, per dove non lo sapeva, ma ora era il Era sempre stato così, Gingo, e chi lo conosceva
una attività chi era interessato a farsi un avve- primo dei cinque ad aver svelato il mistero.
nire, ‘correggere’ chi aveva commesso qualche Capitolo 2 Suo figlio gli spiegò che era stato meglio così. Ogni
lo sapeva benissimo. Anche suo figlio, così diver-
so da lui. Era nato trent’anni prima, quand’erano
piccolo reato. Gingo e Nestor erano in questa minuto in più sarebbe stato un patimento. Gingo giovani, lui e gli altri. Era il frutto di una avventura,
schiera. Il fatto strano che li accomunava era che
avevano messo a segno lo stesso ‘colpo’ senza I ntanto Gingo guardava Nestor morire. Ac-
cadeva poco per volta, come succede nei film
quando il protagonista ci mette un po’ prima di
si prodigò per il funerale. Alla cerimonia c’erano
soltanto lui e il prete. Gli altri non li aveva avverti-
perché per l’amore non era portato. Ma la madre
volle tenerselo, nonostante certe sue resistenze.
conoscersi, a distanza di pochi chilometri. Gingo ti, e parenti non ne aveva. Lo portarono in chiesa E adesso era fiero di lui, che aveva studiato ed
a Polpenazze rubò l’incasso al bar del paese. En- togliersi di torno. Ma nei film ci sono esigenze quattro becchini con la bara in spalla. Pesava tal- era diventato un bravo dottore. Forse suo figlio
trò nel locale dove lo conoscevano tutti e aspettò sceniche, e qui no. Questa era una scena di vita. mente poco che non avevano fatto alcuna fatica. era l’unica cosa di cui andare orgoglioso, perché
che la barista andasse in cantina. Gli avventori Lo guardava mentre si lamentava dormendo. E poi al cimitero, a Gardone Riviera, immerso nel per il resto, a parte il lavoro, la sua vita era sta-
giocavano a carte e nessuno sembrava badare a Pensava a quand’erano stati giovani, a quel lago verde, tra gli alberi. Il suo amico lo accompagnò ta un florilegio di cose cominciate e mai finite.
lui. Si avvicinò alla cassa e prese i soldi. In quel che avevano tanto amato. Ai sogni in comune. O fino a quando lo adagiarono in terra, a riposare Come la sigaretta che spense quand’era ancora a
momento, per pura fatalità entrò il maresciallo all’assenza di sogni in comune. Avevano caratteri per sempre. Poi lo seppellirono, mezz’ora o poco metà. Rimase seduto fino al tramonto, poi si alzò
dei carabinieri, che capita la situazione lo mise molto differenti i cinque del gruppo. Agli antipodi più per coprire un palmo di terra. Quel giorno e si diresse verso casa.
con le spalle al muro. Polpenazze era il suo paese, uno dall’altro. Ed era proprio questo il collante sul Garda ballava un vento leggero che annun- Continua....
un artista del crimine avrebbe avuto la saggezza che li aveva tenuti insieme. Solo più tardi la diver-
di spostarsi almeno un chilometro più in là. Lui sità li avrebbe portati lontani.
no, questione di pigrizia congenita. Nestor ab- Non era un bello spettacolo per Gingo guardare
itava a Peschiera del Garda e fece esattamente l’amico morire. Non è mai bello frequentare la
lo stesso sbaglio dell’altro. A fermarlo però non morte, e lo è ancor meno se il moribondo è una
intervennero i carabinieri. Ci pensò direttamente persona a cui si vuole bene. Ma il corso degli av-
il barista. Che gli mollò anche due ceffoni. Così venimenti era segnato. E Nestor sarebbe morto
arrivarono alla casa insieme. Fecero conoscenza di lì a poco, questione di ore, non certo di giorni.
e poco tempo dopo erano diventati buoni amici. Glielo aveva sussurrato suo figlio: “Non c’è niente
Li accomunava una certa svogliatezza verso la da fare” - gli aveva detto con delicatezza -. Gingo a
vita. Non è che non avessero stimoli. Li avevano, un tratto si stancò di vegliare un prossimo cadav-
invece. Ma erano fuori dalla norma. ere. Così decise di andarsene. Non volle più stare

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Bad Company al Blues Fest London 2016

L’ULTIMO CONCERTO? di Antonio Pellegrini – www.tonyinviaggio.com

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Nel weekend tra il 28 e il 30 ottobre si è svolta Richie Sambora + Orianthi
alla O2 Arena di Londra la manifestazione Blues
Fest 2016. Il cartellone prevedeva grandi nomi E’ venuta poi la volta di Richie Sambora, storico
tra cui: Jeff Beck, Van Morrison, i Bad Company, chitarrista dei Bon Jovi, sul palco con Orianthi,
Richie Sambora, The Strypes e Mary J. Blige. anch’essa grande chitarrista nonché fidanzata
Ho assistito alla data del 29 ottobre in cui hanno di Richie. Oltre a suonare il proprio strumento,
suonato Steve Rodgers, Richi Sambora + Orianthi entrambi hanno cantato, specialmente Richie.
e i Bad Company. Sono rimasto davvero colpito da Orianthi: in
particolare dal suo sound alla chitarra e dal
notevole gusto negli assoli, oltre che (non posso
Steve Rodgers certo negarlo!) dalla bellezza. Molto validi anche
gli altri musicisti che li hanno accompagnati.
Il concerto è stato aperto dal figlio del leggendario
cantante dei Bad Company. Steve ha una bella Sono state eseguite prevalentemente cover rock
voce tra il soul e il blues. Ha suonato alcuni suoi blues, regalando ai presenti grandi emozioni e un
pezzi da solo, accompagnandosi con la tastiera, muro di suono che ho trovato sorprendente.
la chitarra acustica e quella elettrica. Davvero dirompente la scaletta:

Bad Company
When Love Comes to Town (U2)
I’m Your Hoochie Coochie Man (Willie Dixon) E’ stata poi la volta dei Bad Company, il super
Heaven in This Hell (Orianthi) gruppo inglese anni ‘70 composto da Paul
Midnight Rider (The Allman Brothers) (parti) Rodgers alla voce, Simon Kirke alla batteria
Wanted Dead or Alive (Bon Jovi) (entrambi ex Free), Mick Ralphs alla chitarra (ex
How Do You Sleep? (Orianthi) Mott The Hoople), e lo scomparso Boz Burrell al
Lay Your Hands on Me (Bon Jovi) basso (ex King Crimson).
I Got You Babe (Sonny & Cher) La formazione di questa tournée prevedeva oltre
Stranger in This Town (Richie Sambora) ai tre membri storici la presenza di Howard Leese
Livin’ on a Prayer (Bon Jovi) (con Steven Van alla chitarra e di Todd Ronning al basso.
Zandt)
Il concerto, durato appena un’ora e mezza scarsa,
Sull’ultimo pezzo si è unito alla band Steven è stato comunque molto coinvolgente grazie alla
Van Zandt, da sempre alla chitarra con Bruce qualità dei pezzi e all’efficacia della band. Il fronte
Springsteen. Il terzetto di chitarre ha chiuso in sonoro infatti era compatto ma mai aggressivo
bellezza questa parte dello show. e caratterizzato da stupende sfumature blues
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rock. La scaletta è stata varia, includendo oltre
alle hit qualche pezzo meno noto e addirittura un
inedito. Della setlist ho apprezzato specialmente
la parte iniziale e quella finale.

Live for the Music


Gone, Gone, Gone
Feel Like Makin’ Love
Electricland
Burnin’ Sky
Run With the Pack
Ready for Love
Crazy Circles
Troubleshooter (inedito)
Movin’ On
Shooting Star
Can’t Get Enough
Rock ‘n’ Roll Fantasy
Bis:
Bad Company
Bis 2:
Seagull

Paul Rodgers era in buona forma vocale,


nonostante questa fosse l’ultima data di un tour
inglese di nove serate svoltosi in due settimane. I
riflettori durante il concerto erano sempre puntati
su di lui, rimarcando la sua predominanza nella
band e il suo carisma. Per sottolineare la rilevanza
di questo concerto a Londra, e specialmente per
salutarli, Paul ha detto al pubblico che c’erano
alcuni importanti amici musicisti presenti dietro
le quinte: oltre al già citato Little Steven, anche
Bryan Adams e Roger Taylor.

Sono rimasto positivamente colpito dall’estrema


semplicità nell’atteggiamento di Mick Ralphs.
Se non fosse stato su quel palco, sarebbe stato
difficile pensare a lui come all’autore di pezzi
fantastici e a uno dei chitarristi fondamentali
nella definizione del sound e degli stilemi della
chitarra proto-hard rock. Davvero godibili, da Durante il concerto i musicisti sono stati Toccanti le immagini di grandi musicisti scomparsi come è stato per me in questa magnifica serata.
spettatore, i suoi assoli e riff. abbastanza statici e nessuno a parte Paul ha che sono state proiettate durante “Shooting Star”
avuto atteggiamenti da star. Mick ogni tanto e in altre parti dello show: da Jimi Hendrix a Paul Si è saputo poi che dopo questa serata Mick
Simon Kirke, nonostante due o tre errori camminava lentamente per il palco e spesso si Kossoff dei Free, passando per Freddie Mercury Ralphs ha avuto un pesante ictus e si è ritirato a
che onestamente non mi sarei aspettato da girava verso il batterista, quasi a voler confermare e Janis Joplin. Il passaggio veloce di questi artisti, vita privata per curarsi. Senza esserne ovviamente
un professionista di tale livello, ha saputo la loro intesa ritmica. che sono stati come vere e proprie stelle cadenti, consapevole, ho visto l’ultimo concerto dei Bad
sostenere efficacemente i pezzi, dando vita a una Essenziale ma adatta allo show la scenografia, mi ha fatto pensare a come vada accolta la loro Company con il loro chitarrista originario.
performance più che godibile. fatta prevalentemente di luci e proiezioni. luce nel momento in cui ci si trova davanti a esse,
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la graziosa Kyree Vibrant alla voce, il variegate che ricordano i King Crimson degli anni
solido Dmitri Lesov al basso, Chapman ‘80 (quelli di Elephant Talk, per intenderci).
Stick e voce, l’abile Igor Kurzman alle Il disco prosegue con One eyed man, un pezzo
tastiere e voce, il dinamico Costantin che sembra leggero, ma (come al solito) l’appa-
Necrasov alla chitarra e voce ed infine renza inganna e presto la canzone si colora di
l’italico (almeno d’origine) Marcello sonorità sempre nuove, in un crescendo dove la
Ciurleo alla batteria. chitarra elettrica di Costantin Necrasov la fa da
Lo scorso settembre la band canadese padrone e la voce di Kyree ci stupisce ancora.
ha realizzato il suo terzo lavoro, dopo Land of the blind si conclude con Mirror eyes, il
Rabbit in the vestibule (2008) e Good brano più lungo del disco (6’44’’). Anche in que-
things (2013). Si tratta di un CD conte- sto caso la band mescola le carte e i King Crimson
nente cinque brani (quindi un EP), dal incontrano gli Steely Dan, con un finale che vira
titolo Land of the blind. decisamente al prog.
Definire il genere in cui si inserisco- Dopo l’ascolto dei cinque brani che compongo-
no gli Half past four è molto difficile. no questo lavoro il primo commento che viene in
Sono un gruppo di rock progressivo? mente è: “ma è già finito?”. Infatti l’unico difetto
Sì e no. Sicuramente l’ascolto del di- del disco è proprio la lunghezza (una mezz’ora).
sco rivela fonti di ispirazione ben in- Per il resto si tratta di un lavoro molto interessan-
serite nel genere caro ai lettori, ma te e originale, che non stanca l’ascoltatore, anzi
c’è molto di più. Come avviene oggi lo stimola con sonorità e ritmi sempre diversi.
da parte di molte giovani band i ge- Chissà se questi cinque bravi musicisti dell’Onta-
neri sono mescolati, masticati e rispu- rio capiteranno mai a suonare nello stivale?
tati per ottenere qualcosa di nuovo e
personale, che invita all’ascolto e non
annoia.
Il primo brano del disco è Mathe-
matics, dove la voce della cantante
si mette in mostra fin da subito ed i

HALF PAST FOUR


musicisti non sono da meno, con un
pezzo che è un po’ jazz, un po’ prog,
con una chitarra quasi metal e una bella varietà
di tastiere. E che dire della batteria, con i continui
cambi di tempo? Insomma ce n’è per tutti i gusti.

LAND OF THE BLIND


Il secondo pezzo (Mood elevator) è sicuramente
il più zappiano del disco, con il parlato che mi ri-
corda The central scrutinizer del capolavoro Joe’s
garage. Ma ecco che subito tutto cambia e il bra-
no diventa più rhythm and blues, la cantante si
cimenta in un quasi-scat e il batterista punteggia
di Evandro Piantelli il brano di sonorità incredibili. Un piccolo gioiello
che piacerà tantissimo agli estimatori del genio
di Baltimora (il video del brano è disponibile su
Youtube ed è stato diretto dalla cantante Kyree
Vibrant).
Il Canada è un paese vastissimo e meraviglioso, versità e con un’offerta musicale ricchissima, sia Il brano seguente Toronto Tontos (cover di una
dove a fianco di una natura ancora in gran parte per quanto riguarda i veterani del rock (Rush in canzone del 1976della band canadese Max Web-
incontaminata si incontrano metropoli moderne primis), sia per le nuove proposte. ster) è un divertissement (ma non troppo) canta-
e multiculturali. Toronto, che si affaccia sul Lago Half past four è un gruppo di giovani musicisti to in inglese e francese, pieno di colori e rumori,
Ontario, è forse la città canadese più ricca di di- provenienti dalla città canadese, così composto: dove l’ascolto attento rivela sonorità quantomai

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METALMORFOSI
di MAURIZIO MAZZARELLA

VANEXA “TOO HEAVY TO FLY”

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Se amate l’heavy metal puro corredato di Tarantino Theme, dove ogni particolare non
sfumature hard rock, amerete senza alcuna viene lasciato al caso. Giunge il momento di
ombra di dubbio anche Too Heavy To Fly, Paradox un altro brano da pelle d’oca, forte
il nuovo album dei nostrani nei contenuti e dall’essenza incisiva, un brano
Vanexa, che tornano con dove si vede la buona sintonia tra le chitarre e
un nuovo lavoro in studio a la sezione ritmica e nel quale Ranfa riesca a fare
distanza di ben ventidue anni la differenza dietro al microfono, supportato
dal precedente Against The Sun. da un ritornello accattivante. Qualità e talento
La band ligure capitanata da si fondono in Kiss In The Dark, una ballata
Sergio Pagnacco, ex bassista dei classica che arricchisce notevolmente Too
Labyrinth, si presenta con una Heavy To Fly e lo rende completo nel proprio
formazione rinnovata, che tra gli insieme con lo strumentale In The Dark. La
altri presenta Pier Gonella alla chiosa di Too Heavy To Fly è affidata ad un
chitarra, ascia di Necrodeath e altro autentico capolavoro: The Traveller,
Mastercastle, e Andrea Ranfagna song accattivante e coinvolgente, perfetta
alla voce. La partenza è affidata nel suo insieme con chitarre penetranti e
alla title-track, il brano più ben ponderate, arricchite da un letto sonoro
rappresentativo del disco, da estatico. Ottima la produzione, il sono è pulito
cui è stato anche estrapolato ed attuale, nonostante la palpabile ispirazione
un pregevole videoclip. Il brano anni ottanta ed in questo risulta pregevole il
riassume l’essenza dei nuovi lavoro del MusicArt Studio di Rapallo. Ci sono
Vanexa, moderni ed attuali poche altre parole da aggiungere, Too Heavy
nel sound, ma dal cuore anni To Fly è il disco che bisogna attendersi da
ottanta. Possenti nella sezione una grande band quale è quella dei Vanexa.
ritmica e taglienti quanto incisivi Una perla musicale destinata ad occupare un
con le chitarre. Too Heavy To ruolo da protagonista nella storia del metallo
Fly si caratterizza per la cura italiano.
delle melodia e lo si nota
splendidamente nella seguente
007, un pezzo che esalta la voce
di “Ranfa” e l’aspetto ritmico
delle chitarre. In Rain viene fuori
l’aspetto più profondo dell’arte
compositiva del Vanexa, quasi
crepuscolari nella parte iniziale e
potenti alle stesso tempo, grazie
al battito di pelli di un Silvano
Bottari in forma smagliante. Life
Is War è un autentico capolavoro,
una sorta di puzzle dove ogni
componente si incastona in
modo impeccabile, It’s Illusion è il
classico inno anni ottanta che non
può certo mancare in un disco
di metal/rock in stile Saxon o Iron Maiden
della prima ora. Sulla stessa scia si sciorina
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ONCE I WROTE SOME POEMS… del Re Cremisi, che ha visto vivaci reazioni,
soprattutto sui social network, tra i commenti dei
“I talk to the wind” è una ballata di una dolcezza
tale che si può tranquillamente considerare “La”
Riflessioni sugli album che hanno maggiormente segnato la mia esistenza pro-frippiani e degli anti-frippiani. Anche perché, prog-ballad: essa viene prima di “Harlequin”
diciamo la verità: i King Crimson, da sempre e dei Genesis e di “Wonderous stories” degli Yes,
a cura di ALBERTO SGARLATO per sempre, sono l’emanazione e la massima viene prima di “Us and them”, di “Lavender”, di
espressione di Lui e Lui soltanto. Ma forse, la “Fadeaway” dei Porcupine Tree Viene prima, e
[email protected] vera “notizia nella notizia”, la cosa che ha fatto basta.
maggiormente emozionare i fans più di vecchia Allo stesso modo, nei crescendo drammatici di
data, è che per la prima volta dopo decenni, il Re “Epitaph” e di “The Court” troviamo già tutto
Cremisi ha scelto di offrire al pubblico una scaletta l’epic-prog più solenne degli anni a venire: questi
fortemente incentrata sulla sua produzione due brani sono i semi dai quali si può far nascere
settantiana, con tanto di poderosi crescendo di “Seven stones” dei Genesis o “And you and I”
Mellotron, pescando abbondantemente sia da degli Yes, oltre a tutto un intero sottobosco
tutti gli album della prima tetralogia, sia della britannico, dai Gracious agli Spring. In queste due
seconda fase del decennio, quella associata alle tracce del 1969 c’è già la struggente cupezza che
figure di due grandissimi artisti come Wetton e oggi ritroviamo in dischi come “The raven that
Bruford. refused to sing” di Steven Wilson o “The road of
Quindi, in questa rubrica dedicata alle “riflessioni bones” degli IQ.
sugli albums che hanno maggiormente segnato L’unico nome capace di pareggiare il genio di
la mia esistenza” non poteva mancare quello Fripp può essere quello di Keith Emerson, che già
che si può storicamente considerare il titolo più nella metà degli anni ‘60 osava fondere rock, jazz,
importante di tutti. Secondo molti, infatti, “In the ragtime, blues e i compositori di musica classica
Court of the Crimson King” si può considerare il dell’Est Europeo. E, infatti, nelle registrazioni live
primo vero album di progressive rock, l’opera che di metà anni ‘70 degli ELP, durante l’esecuzione di
ne traccia i dettami. Questo parere si potrebbe “Tarkus”, Greg Lake (che aveva fatto parte proprio
considerare inesatto, o meglio: addirittura di questo meraviglioso album d’esordio dei King
limitativo. “In the Court “ è IL Prog. In esso c’è già Crimson) citava un paio di strofe di “Epitaph”,
dentro tutto. Basti pensare che stiamo parlando a dimostrazione che tutto torna, che c’è un fil
di un album del 1969 le cui tracce, eseguite dal rouge che in qualche modo collega questi due
vivo assieme a quelle degli anni ‘80, ‘90, 2000 geni assoluti.
e attuali di una band che ha sempre condotto E poi, su “In the Court of the Crimson King”
un percorso di crescita e maturazione, suonano c’è “Moonchild”, la più folle, stralunata,
fresche e moderne come le altre. avanguardistica e rivoluzionaria creazione della
“In the Court” è uno di quei dischi che non prima fase del Re Cremisi: questo è un brano
stancano mai, perché sono talmente scritti, veramente avanti di decenni. In quei 10 minuti
arrangiati e suonati bene che a ogni ascolto ci di impalpabile rarefazione c’è già dentro tutto: il
sarà sempre qualcosa di nuovo e di magico da minimalismo, gli album più affascinanti dei Talk
scoprire. Talk, l’ambient di Eno, la ricerca sulla purezza del
Si apre con la potenza di un brano come “21st suono dei Tuxedomoon, il post-rock e il math-
Century Schizoid Man”, che fa veramente paura rock.
non solo per l’energia che sprigiona, ma per la A tanti Robert Fripp non risulta simpatico: non
modernità dei temi trattati e delle sonorità: piace la severità con la quale gestisce i propri
in esso c’è già tutto il filone hard-prog dei ‘70 progetti, o la comunicatività con il pubblico
King Crimson – In the Court of the che li ha visti toccare l’Italia per ben otto volte, e metal-prog nato dagli ‘80 in poi, sia nel riff ridotta a zero, il suo brutto rapporto con le foto,
facendo due sere di fila in ciascuna delle quattro granitico, sia nell’ipervirtuosismo strumentale i video e le moderne tecnologie (è noto, ad
Crimson King (1969) città diverse nelle quali hanno suonato. degli unisoni veloci e degli stacchi ultraprecisi. Il esempio, il suo conflitto contro le pubblicazioni
Solo la mediocrità genera indifferenza: i veri tutto, però, mutuato attraverso costrutti jazz che crimsoniane su Youtube) Ma alla fine, ad un
Il 2016 si è concluso con un evento che non è
Grandi, inevitabilmente, fanno esplodere il i gruppi metal-prog di oggi possono a malapena genio così tanto avanti al proprio tempo si può
eccessivo definire epocale: un maxitour dei King
dibattito su di loro. E così è stato con la Corte sognarsi. perdonare qualsiasi cosa.
Crimson, con una formazione a sette elementi,
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Rafael Pacha, polistrumentista (chitarra, tastiere, (che non sfigurerebbe nel catalogo dell’etichetta
RECENSIONI MAT2020
basso, mandolino, banjo e flauto), compositore, Real World), fino agli ultimi fuochi d’artificio
coordinatore e, in questo caso, quasi vero e tenuti per il gran finale: i ricami intrecciati tra

CIRCLE PROJECT
proprio “direttore d’orchestra”, coadiuvato chitarre acustiche e Minimoog palesemente
dai due co-compositori e arrangiatori German genesisiani di “Umatodo oscuro” che si evolve
Fafian (chitarra e tastiere) e Raul Diaz (tastiere), in una conclusione strumentale bellissima, le
gestisce il progetto molto più come un’opera- slide-guitars gilmouriane di “Nubes Vivere”, che

“Bestiario”
rock che come il classico concept-album, poi ci delizia con la sua bizzarra chiusura per
facendo avvicendare in vari ruoli innumerevoli piano elettrico, chitarre acustiche e banjo, fino
strumentisti e cantanti e persino un narratore. all’Epilogo, che giustamente riprende gli effetti
“Sensazioni di prog italiano”, si diceva all’inizio tenebrosi del Prologo.
Ebbene sì: quando parte il maestoso pianoforte Concludendo: un album certamente con luci e
che introduce la title-track non si può fare a meno ombre, capace di regalare momenti strumentali
di Alberto Sgarlato
di pensare al Banco del Mutuo Soccorso, ma nel meravigliosi, parti cantate non sempre all’altezza
momento in cui esso viene affiancato dall’organo della situazione e, soprattutto, una decina
e da una chitarra dalle sonorità acide e vintage di inserti narrativi a tratti un po’ defatiganti;
le coordinate si spostano a cavallo tra gli Osanna sicuramente sono fondamentali per chiarire
di “Tema Preludio Variazioni Canzona” e i New i risvolti di questo studio dedicato ad animali
Trolls di “Ut”. Solenni crescendo strategicamente misteriosi e fiabeschi, ma meriterebbero di
piazzati e complessi ricami di sintetizzatore fanno essere seguiti con un libretto dotato di traduzione
capire che Pacha, Fafian e Diaz devono avere a fronte per meglio cogliere l’equilibrio tra poesia
ascoltato e approfondito con devozione i lavori di e ricerca scientifica dell’opera.
orchestrazione e di arrangiamento partoriti negli
anni da Maestri come Luis Enriquez Bacalov,
Maurizio Salvi e Giampiero Reverberi.
Decisamente più spiazzante si fa la cosa in “El
gusano del bosque gris”, quando le sonorità
guardano al metal ed entra un cantato epico e
sofferto, in lingua spagnola, forse un po’ troppo
enfatico rispetto al gusto al quale l’ascoltatore si
era abboccato fino a quel momento. A riprendere
il controllo della situazione ci pensa Equus
Neptunialis, sicuramente l’episodio più riuscito
dell’intero album (complice anche un cantato
sobrio, misurato e in lingua inglese, più consono
all’impronta generale dell’opera); un brano ricco
di suggestioni crimsoniane che si evolve in un
gran finale chitarristico a cavallo tra i Genesis di
“Wind and Wuthering” e lo Steve Hackett solista.
L’album procede, variegato e brillante, tra la
medievale “El Hada de las volutas de humo”,
l’hard rock quasi deeppurpleiano di “Hyosube”,
il cui cantato potrebbe sollevare negli ascoltatori
italiani qualche perplessità (ritroverete alcune
remote sfumature nel timbro capaci di evocare
Può risultare decisamente sorprendente quanto Project, forse uno dei primi esempi di “band
un noto personaggio che in molti festival
il progressive rock spagnolo sia in grado di interattiva e social”, nata dalla volontà di alcuni
sanremesi ha cantato storie di “Felicità” e di
assomigliare a quello italiano. Queste sono musicisti di collaborare dopo essersi conosciuti
“Nostalgia Canaglia” Ci siamo capiti ), il colorato
alcune sensazioni che pervadono l’ascoltatore su una pagina di Facebook che si chiama “Prog
lavoro percussivo e multietnico di “Pectoide”
di fronte a “Bestiario”, concept-album dei Circle Circle” (da lì il nome della band).
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GIOIELLI NASCOSTI ARMANDO SCIASCIA
Impressions in Rhythm&Sound
quasi al confine con il caos. Psichedelia e musica
contemporanea in un spettro di spinta elettrofo-
nia vicino alle soluzioni più freak del primo Zappa
a cura di RICCARDO STORTI (Vedette, 1970) ma per nulla lontano da quanto ascolteremo nel
primo Battiato emulo di Stockhausen.
(parte 3) Un ritorno ad un sound più popular nel passo
[email protected] marziale di Cerotico: basso e batteria avviano
Dopo avere illustrato il peso di Armando Sciascia una lenta processione, nastro trasportatore di
nei sotterranei della cultura musicale italiana un’improvvisazione pianistica dai contorni sono-
edanalizzati i contorni di questo suo imprescin- ri assai dilatati e prossima ad un’idea onirica. Il
dibile (eppure sconosciuto) lavoro, proviamo ad ritmo sfiora dinamiche rockabilly nella fuga iper-
entrare nel dettaglio, anzi, tentiamo – vinile sul cinetica di Eccentrico ST3, ma è solo un’illusio-
piatto – l’immersione in codesto affascinante ne: sforziamoci di superare la prima impressione
universo di impressioni ritmiche e coloristiche. (colonna sonora per un poliziesco?) e seguiamo
Si entra a passo lento attraverso le mosse claudi- invece le spire concentriche (ed eccentriche) del-
canti di Aciclico, un valzer sinistro con improvvisi le corse tastieristiche dei vari pianoforti e organi
scat jazzistici di uno strumento effettato, proba- (sembra di essere già negli anfratti più bui di Ys
bilmente una chitarra che imita un fiato: due mo- del Balletto di Bronzo).
duli semplici ma dalle ricadute espressive inde- Jazz davisiano in linea con la massa montante di
lebili. Con Apollo RY709 conta solo l’atmosfera: BitchesBrew nella suadente Siderale: una batte-
un rumore di fondo tra brevi cascatelle di piani ria molto Pink Panther, il solito basso cromatico,
elettrici, pigoli organistici e tante note riverbe- la tromba in lontananza e alcuni interventi di chi-
rate; un lavorio attento e preciso, giocato sulle tarra con il wah-wah. Le sottigliezze e i dettagli
variazioni timbriche delle diverse tastiere elet- si nascondono in alcuni cambi di tonalità dagli
triche a disposizione di Sciascia. Non può man- esiti spiazzanti, eppure il brano si chiude con un
care un invito a nozze per Tangerine Dream ed bell’accordo pieno.
Edgar Varèse. Macrocosmo, invece, è una sorta Tromba che ritorna in Dielettrico: estroso tango
di jazz waltz dai contorni grotteschi, un pizzico jazzistico dal campo sonoro seminato di bombe
stravinskiani, basati su una melodia cromatica timbriche e combinazioni accidentate. Il fiato
suonata da un clavicembalo elettrificato (o for- suona una melodia sbarazzina, ma il basso e le
se, più semplicemente, da un piano elettrico fil- mosse percussive sui tom-tom abbassano le luci,
trato).Invece, Circuito chiuso ci fa compiere un gli unisoni (metricamente irregolari) sono ironia
sorprendente balzo in avanti di oltre 10 anni: un pura sullo spartito mentre la chitarra tenta un
basso oscuro vivacizzato in maniera lugubre da dialogo, spesso smorzato dagli accordi metallici
qualche scala cromatica, una batteria insistente di una tastiera affilata come una lama.
e alcune figure ripetitive di organo sono la base Impressions in Rhythm& Sound resta un gioiel-
di una composizione che anticipa di gran lunga lo più che nascosto, ma che qualcuno avrà si-
certe tessiture pre-dark dei JoyDivision, Bauhaus curamente riscoperto, visto che è stato appena
o di Souxie and the Banshees. ristampato dall’australiana Roundtable. Quello
Il ticchettio di Imponderabilità abbandona l’a- di Sciascia è un territorio vergine da scavare a più
scoltatore tra le sospensioni metronomiche di non posso, perché lì sotto chissà cos’altro anco-
un pendolo da cui vengono proiettate le luci can- ra si nasconde (buttatevi su Distorsions dei Blue
gianti di freddi cembali e di caldi tappeti organi- Phantom, anno 1971... è sempre lui).
stici: una doccia sonora più teutonica che scozze-
se (qui siamo tra i primi Kraftwerk e i Can). (fine)
Il mare della tranquillità, ben evidente sulla co-
pertina, è un discreto omaggio al suolo selenico
appena toccato: strane percussioni etniche su
ritmiche quasi latine agitano la fissità lunare di
una ripetitiva sequenza d’organo da cui emergo-
no frasi melodiche sempre più dematerializzate,

66 67
zardata ma, credetemi, di azzardato non ha nien- agitando la testa; hanno un raggio di azione mol-
L’ANGOLO DI PAOLO SIANI te. Questi microfoni infatti pensati per uno uso to limitato, per cui i rientri di ventole e quant’al-
‘’violento’’ dal vivo sono perfetti per le loro ca- tro potranno essere evitati con facilità e per ul-
a cura di PAOLO SIANI
ratteristiche dinamiche: potete spararci dentro i timo la loro risposta dinamica e in frequenza è
volumi che volete ma sarà difficile sentirli distor- OGGI più che sufficiente per avere un risultato
cere; la loro caratteristica di polarità a cardioide di livello professionale. Come diceva quel signore
rende più difficile la perdita di presenza anche là? Provare per credere.

Quale Mic per il


nostro Home Studio?

Negli ultimi anni sono comparsi numerosi nuo- registra in casa, perchè riproducono rumori, an-
vi marchi nel delicato settore dei microfoni ‘’da che lievi, che circondano la nostra stanza o quello
studio’’; da qui è nata l’illusione per molti che, di qualche tastiera che rumoreggia o ancora di
acquistando uno di questi microfononi con tan- qualche antipatica ventola dei computer.
to di schermo anti-pop e sospensione elastica, si
possono ottenere gli stessi risultati (o comunque Bisogna ricordare che questo tipo di microfono
molto simili) rispetto ai tanto agognati Neumann nacque negli anni sessanta, non solo per una più
U-87. La realtà per me è molto diversa. fedele risposta in frequenza, ma anche per otti-
mizzare il rapporto S/N che allora con i registra-
Innanzitutto bisogna considerare il fatto che i tori analogici professionali di prima generazione
nostri studi casalinghi non sono quasi mai inso- non raggiungeva i 60db. Oggi ognuno di noi, re-
norizzati e, se lo sono, non sono frutto di un pro- gistrando con il PC, può farlo avendo a disposi-
getto di ingegneria acustica ma di un insieme di zione una risposta in frequenza enorme rispetto
pannelli fono assorbenti che nulla hanno a che ad allora e una dinamica (headroom) che spesso
vedere con una corretta diffusione sonora tipi- supera i 100db.
ca di uno studio di registrazione professionale.
In secondo luogo c’è da considerare che la mag- Partendo da queste considerazioni mi permetto
giore sensibilità dei microfoni a condensatore a di consigliare a tutti i possessori di Home Studio
capsula larga, spesso hanno una polarità molto microfoni super nella fascia che non supera i 100
particolare e ristretta per cui, cantando e muo- dollari. Gli Shure SM57 e SM58, o gli equivalenti
vendo la testa, si ha una serie di controindicazio- prodotti da Akg e Sennheizer, sono davvero più
ni, tipo la perdita di volume e di presenza solo che validi per registrare la voce nel migliore dei
con lo spostamento della testa di pochi centime- modi e anche per la ripresa di suoni di strumenti
tri; terzo elemento è che la maggiore sensibilità acustici e/o amplificati. Mi rendo conto che que-
di questo tipo di microfoni complica la vita a chi sta mia affermazione potrà sembrare un po’ az-

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NOVITA’ MA.RA.CASH RECORD sempre una grande accoglienza ed è da anni un punto di
riferimento di molti appassionati del nord Italia.
Il Brano PAPE SATAN ALEPPE parte con un prologo su una
capace di alternare malinconiche melodie pianistiche,
linee di basso elettrico e un'ampia rassegna di arrangia-
menti ariosi e misurati.
atmosfera ambient in cui Lino Vairetti recita i primi sei Arrangiamenti orchestrali ricchi e molto curati si abbinano
versi del 7 canto dell’inferno di Dante. Poi si entra nel vivo perfettamente all’easy listening delle canzoni che i Warm
SUBMARINE SILENCE zone, i FLUIDO ROSA hanno cercato di scavare nell’animo del brano con una ritmica molto rock (alla Led Zeppelin) Morning scrivono, in un continuo confronto con i mostri
Journey Through Mine umano, oltre i confini della comprensione razionale. e si sviluppa un brano molto corale dinamico e pieno di sacri del genere: da Burt Bacharach a Van Dyke Parks, da
CD Digipack Le influenze stilistiche derivano dai diversi gusti ed espe- cambiamenti tra ritmiche pari e dispari. Lee Hazelwood ai tardi Beatles, da Moody Blues a Barclay
rienze di ognuno dei componenti del gruppo, con la pre- Il testo è tutto in napoletano dove è paragonato il girone James Harvest, i “Brothers” sembrano mantenere il loro
senza più evidente del suono dei Pink Floyd, in virtù della dei dannati e dei peccatori di Dante, alla urbanizzazione cuore nel passato ma l’anima ben ancorata nel presente.
più che ventennale carriera di Tribute Band della mitica delle città metropolitane dove i peccatori sono i politici e
band inglese. i delinquenti.
La Band presenta alcuni dei membri dei Goblin Rebirth ed E’ stata utilizzata come citazione, una filastrocca popolare
è da diversi anni la Band che suona ed accompagna in tour secolare (molto famosa a Napoli)
“Journey Through Mine” è il terzo studio album dei SUB- Antonello Venditti. C’è anche una citazione a Goethe che nel suo soggiorno DUO DARSAN
MARINE SILENCE, side project dei membri fondatori dei Prodotto dal tastierista Danilo Cherni (che insieme a Ga- a Napoli disse che Napoli era “un Paradiso abitato da Dia- (Paolo Tofani e Saveria Savidya)
MOONGARDEN, Cristiano Roversi e David Cremoni. briele Marciano, cantante e autore dei testi, firma tutto voli”…
Con questo album si riforma la line up originale (Roversi, Way of Surrender
il repertorio del disco), il progetto è rappresentativo del
Cremoni, Pizzocoli) del debut album omonimo che ha CD Digisleeve
suono che il gruppo ha sviluppato e cercato in tutti questi
riscosso numerose critiche positive da parte dei fans del anni.
rock progressive di matrice Genesis e dalla critica del set-
WARM MORNING
tore.
Al trio originale si aggiunge la voce talentuosa di GUILL- Too Far From The Stars
ERMO GONZALES che oltre a comporre tutte le linee me- LP
OSANNA Nuovo grande Lavoro di Paolo Tofani (Area) questa volta
lodiche del canto si è occupato anche di tutte le liriche
Pape Satàn Aleppe con l'aiuto della bravissima Saveria Savidya alla voce ed
dell’album.
Prodotto da Maracash Records e Cristiano Roversi, regis- alla Tanpura. Il disco registrato nello scorso mese di mar-
trato al Tiny Castle Studio (IT) , “Journey Through Mine” zo al Narashima Studio in Manipal Karnataka India è un
raccoglie in se tutto l’amore per l’universo Genesis da omaggio alla musica ed alla religione del Dio Krishna ma
parte dei musicisti senza per questo copiare letteralmente risulta essere uno dei migliori album prodotti e realizzati
la lezione inglese ma bensì riscrivendone i contenuti in Gli Warm Morning provengono da Piacenza e sono il frutto da Paolo Tofani. Il disco suonato con un gruppo indiano a
maniera del tutto personale. Splendido l’Artwork by ED della genuina passione musicale dei fratelli Simone e An- supporto è assolutamente una piccola gemma ove tutti gli
UNITSKY. drea Modicamore, attivi sotto questa denominazione or- strumenti si amalgamano e penetrano nello spirito oltre
“Osanna – PAPE SATÀN ALEPPE” la nuova ed attesissima mai da otto anni. Il dualismo dei Warm Morning Brothers che nel cuore. La voce melodica di Saveria poi ci trasporta
Gli amanti della musica dei Genesis, Yes, Camel ed An-
pubblicazione musicale degli Osanna realizzata con uno si concretizza in canzoni Pop senza tempo, che rielabora- in mondi a molti ancora sconosciuti e crea un duo perfetto
thony Phillips non potranno che rimanere piacevolmente
splendido packaging papersleeve con book fotografico in- no la tradizione di quarant’anni di musica, ottenendo una col sitar e gli altri strumenti tradizionali. Insomma qual-
soddisfatti.Anche un Vinile a partire dal mese di dicembre
terno. miscela elegante e attuale con la quale si può facilmente cosa di veramente imperdibile !!!
con edizione limitata numerata ed in vinile colorato.
Il CD comprende un solo inedito in studio che è appunto percepire il senso di gioiosa nostalgia che questi suoni
il brano che dà il titolo all’intero lavoro Papè Satàn Aleppe provocano: basta chiudere gli occhi per lasciarsi traspor-
mentre gli altri brani sono live registrati durante il concer- tare in un passato oramai alquanto lontano, screziato dai
to del Maggio scorso al Club Il Giardino di Lugagnano (Vr). vividi colori di un’estate perduta nella memoria. Tali car-
FLUIDO ROSA La scaletta è stata scelta tra l’intero repertorio eseguito atteristiche si fanno ancora più evidenti nel loro lavoro, TOKIO
Le Vie Dei Sogni che durava oltre due ore "Too Far From The Stars", uscito nel 2010 e mai distribuito
CD Free
Si è preferito inserire molti brani tratti da Palepolitana ed precedentemente, fin dalla scelta della sua iniziale auto- Omaggio a Nelson Mandela
alcuni del repertorio storico Osanna come L’Uomo, Taka produzione in edizione limitata soltanto su vinile.
Boom, Oro Caldo (Fuje ‘a chistu paese) più alcune cover Gli undici brani compresi nell'edizione in vinile di "Too Far
che sono un omaggio e una citazione d’amore ai compag- From The Stars" sono già più che sufficienti a confermare
ni di viaggio del mondo progressive rock, come il Banco, la l'inclinazione degli Warm Morning per bozzetti melodici
PFM, gli Area, i Nomadi, l’Equipe 84, Alan Sorrenti ma spe- dalle tinte pastello, attraverso le quali omaggiano un pop
cialmente a quelli che ormai sono volati via come Franc- fuori dal tempo, narrando con disarmante semplicità sto-
Ognuno di noi, tutte le notti, ha la possibilità di viaggiare esco di Giacomo, Rodolfo Maltese, Demetrio Stratos e Au- rie di vita quotidiana, ordinarie mancanze e delicate istan-
in altre dimensioni, creando il proprio panorama, la pro- “Tokio – Free” Una rilettura di canzoni famose dedicate al
gusto Daolio e l’amico di sempre Pino Daniele. Lo stesso tanee che immortalano luoghi, sentimenti e fenomeni
pria storia. leader del Sudafrica da parte di questa rock band nata a
Pape Satàn Aleppe è un omaggio a Umberto Eco. atmosferici.
I FLUIDO ROSA, con questo nuovo progetto discografico Reggio Emilia sul finire degli anni ’70.
Il live è stato registrato in multitracce e gestito con un Non si tratta, tuttavia, di una raccolta di brani dimessi o
hanno tentato di tradurre in musica questo contenuto I Tokio sono stati per anni il punto di riferimento della sce-
grande lavoro di post-produzione, editing e missaggi da monocordi, poiché l'indole pop di Simone e Andrea am-
onirico che sembra a volte così concreto e materico da na musicale reggiana, sviluppando un proprio genere mu-
parte di Alfonso La Verghetta che si è davvero superato manta le loro canzoni di tonalità limpide e frizzanti, men-
confondersi con la realtà. sicale con concerti in molte città italiane. Nel 1982 si sono
nell’affrontare questo arduo compito. tre la loro ambizione di confrontarsi con soluzioni sonore
Attraverso le parole e la musica ricche di chiaro-scuri e di classificati quarti alla 2ª edizione del Rock Festival Italiano
La scelta del Club Il Giardino è stata fatta perché è diven- sempre diverse li conduce a un'articolazione strumentale
emozioni profonde, miscelando rock, prog e forma can- vinto dai Litfiba. Poi un momentaneo scioglimento dovuto
tato una meta tradizionale per gli Osanna, dove hanno non circoscritta alla classica formula voci-e-chitarra, ma
70 71
al coinvolgimento di alcuni di loro nel gruppo di Luciano butto Mediocrazia. Lungo i quasi 30 minuti con 4 tracce,
Roland Paul
Ligabue “Clandestino” ed in altri progetti di grande inter- questo primo disco pone le basi del sound della band,
sostenuti dai temi sociali e introspettivi toccati da testi. White Zombie
esse nazionale. Nel 2014 si sono riuniti per realizzare il
L’Uscita di Mediocrazia è stata accettata positivamente ed CD
progetto “Free”, dedicato a Nelson Mandela.
è stata seguita da una serie di esibizioni dal vivo in tutto limited hand numbered edition
Così i Tokio parlano del loro progetto:
“Quando nel dicembre 2013 giunse la notizia della morte il nord Italia.
di Nelson Mandela ne siamo stati profondamente colpiti. Nel frattempo, la band ha lavorato sodo per la sua musica
Sentivamo una speciale affinità fra noi e Mandela, fra noi e, anche se una serie di eventi personali hanno ritardato la
e la lotta contro l’apartheid. Era un legame che nasceva sua preparazione, il secondo album Antropocene è stato
da lontano, da quando avevamo fatto nostra la canzone registrato a Sotto Il Mare Recording Studios (Verona, Ita-
“Biko” di Peter Gabriel, e la suonavamo con gioia a chiu- lia), ed esce a fine 2016 per la Fading Records e distribuito
in tutto il mondo da Ma.Ra.Cash Records. L’ ossessione di Paul Roland per il film White Zombie del
sura dei nostri concerti di 35 anni fa. Mai avremmo im-
1931, con Bela Lugosi come protagonista, vero cult del
maginato che quest’inno alla libertà ci avrebbe spinto a
cinema voodoo, lo ha portato negli anni ’90 a scrivere le
riunirci, dopo tanti anni, per raccogliere e reinterpretare
basi di quella che avrebbe dovuto essere la colonna so-
alcune tra le più significative canzoni dedicate a Mandela
nora del film, riscritta da Roland. Si trattava di musica
e ad altri protagonisti del movimento di liberazione del
perlopiù strumentale, con canti e cori che dipingevano la
Sudafrica. Greaves John schiavitù di questi uomini ridotti dallo scienziato folle a
Per noi, giovani musicisti di allora, Mandela era il simbolo, Songs zombie, automi per aumentare la forza lavoro nelle fab-
mentre era ancora in carcere, della lotta contro l’ingiustizia CD briche. Un tema, piuttosto attuale, fuor di metafora…
e la segregazione razziale. Oggi, dopo la sua liberazione limited hand numbered edition Parlandone una sera a cena con il produttore Max Mar-
e i successivi avvenimenti che hanno trasformato la sto-
chini nasce l’idea di rielaborare i nastri originali trasfigu-
ria del Sudafrica, possiamo dire a maggior ragione che
randoli in qualcosa di davvero inedito e originale per la
rimane un simbolo, ma questa volta di riconciliazione e
lunga e onorata carriera del songwriter inglese.
pacificazione. Crediamo che sia questa la grandezza di
Secondo la scuola di Dark Companion, della quale Unifaun
Mandela, e che libertà sia la parola chiave per raccontarla.
Productions è sussidiaria, la musica pop di Roland ha
Così è nata l’idea: “Free” è la rivisitazione di famosi brani
subito un processo di rivisitazione con percussioni tribali
dedicati da vari artisti a Mandela e alla lotta di liberazione Completamente rimasterizzato allo stato dell’arte ai leg- che rimandano a “Eskimo” dei Residents, chitarre oblique
del Sudafrica. Li abbiamo voluti suonare alla nostra mani- gendari Elfo Studios dai nastri originali, torna ad essere e spezie avant-garde che hanno impreziosito i canti, av-
era, anche introducendo parti musicali originali da noi disponibile il capolavoro di John Greaves (ex Henry Cow, valendosi anche della collaborazione di musicisti e amici
composte, e aggiungendo alla fine un nostro personale National Health, ecc) in mini lp sleeve e tiratura limitata italiani tra i quali citiamo la vocalist d’avanguardia Paola
contributo, un inedito intitolato “The road to freedom”. a 900 esemplari numerati a mano. Realizzato originari- Tagliaferro che ha contribuito alla musica incidentale
Siamo orgogliosi di avere dedicato questo nostro impegno amente nel 1994 l’album è considerato tra le pietre mil- rivestendo la voce solista della Gran Sacerdotessa. Tra
a Nelson Mandela: pensiamo che raccontarlo attraverso iari della musica nuova e di quella area di Canterbury che gli ospiti Annie Barbazza, già colaboratrice di Greg Lake
la musica e le canzoni a lui dedicate sia il miglior modo ha vissuto proprio nelle sperimentazione neoprog degli e John Greaves, Paolo Tofani degli Area, i Warm Morning
per consegnarlo alle nuove generazioni, vivo e definitiva- Henry Cow & c una delle stagioni più entusiasmanti della Brothers, Lorenzo 3k Trecordi, Camillo Mozzoni (l’oboe di
mente “Free”. musica nuova britannica. Greaves viene ricordato anche Lino Capra Vaccina), Beppe Lombardo e altri ancora.
per le tante collaborazioni, dai Soft Heap a Michael Old- I chants sono riusciti talmente bene che hanno spinto Ro-
field, da Robert Wyatt a Michael Nyman, e tantissimi al- land a scrivere delle nuove canzoni straordinarie sul tema
tri ancora. Nel suo capolavoro, qui rimasterizzato, ospiti voodoo dal sapore vagamente psichedelico alle quali i so-
di eccezione quali Robert Wyatt, Elton Dean, David Cun- pracitati musicisti hanno saputo dare una veste davvero
IL RUMORE BIANCO ningam, Kristoffer Blegvad, Sofia Domanchich e altri an- sorprendente, tanto da aver fatto dichiarare a Roland che
Antropocene cora. Un’occasione imperdibile per strappare dagli squali questo White Zombie è il lavoro che lo ha più soddisfatto
del disco raro un capolavoro assoluto della musica inglese in tutta la sua carriera. Un album di musica nuova, davve-
in una edizione dal suono impeccabile e arricchita da foto ro diversa ma pur immediatamente riconoscibile sotto al
inedite e con nuove note di copertina scritte da John stes- raffinatissimo “trademark” del padre dello Steampunk,
so, in aggiunta alle originali. Un opera di rigorosa filologia ovvero mr. Paul Roland,
che apre la collana di ristampe di capolavori di Dark Com- registrato e mixato da Alberto Callegari ai mitici studi Elfo
panion. di Tavernago, per un suono da dimostrazione HI-FI.
Dall’album verrà estratto un EP singolo, “Mambo Jo” che
Il Rumore Bianco è un progetto nato nell’estate 2012 gra- vede la presenza di due inediti, uno dei quali di straor-
zie a Thomas Pessina, Michele Zanotti e Alessandro Danzi. dinaria bellezza, con Paolo Tofani in una specie di space
Anche se il principale genere di riferimento è certamente raga eseguito sulla tricanta vena elettrica, disponibili solo
il rock progressivo, un contributo molto importante è por- in questa forma.
tato dal jazz, elettronica, ambient, post-rock e sperimen-
tazione. Da questo punto di vista, la band ha creato uno
stile particolare e personale che potrebbe essere etichet-
tato nella categoria post-progressive rock.
Entro la fine del 2013, la band ha pubblicato l'EP di de-
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La corposa anamnesi mette in evidenza il fatto che se chiedesse di riprendere una favola interrotta:
il paziente avesse risentito in maniera cospicua “Oh mother, tell me more, why d’ya have to leave

Psycomusicology
della dipartita paterna (fulmineo mieloma me there. Oh mamma dimmi di più, perchè devi
multiplo) e come in quei giorni pretendesse dalla lasciarmi lì “
mamma - in una sorta di risarcimento - attenzioni (Pink Floyd: Matilda Mother https://youtu.be/
che la donna, oberata dal lavoro e dalla gestione ahn_fVEF9e8).
a cura di MAURO SELIS degli altri figli, non poteva più offrire; era come

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Autismo ad alto funzionamento:


ARTURO E LA SINDROME
DI ASPERGER

Da quel momento alcune caratteristiche di nome dagli studi - valorizzati post mortem - del
difficoltà di Arturo - a detta della madre già pediatra/psichiatra viennese Hans Asperger
in parte presenti fin dalla prima infanzia - nel (1906-1980) (vedi foto).
comunicare agli altri come si sentisse e cosa (Per saperne di più: http://www.asperger.
provasse, si acuirono a tal punto che i suoi it/?q=asperger_syndrome).
insegnanti scolastici consigliarono alcuni incontri
con uno Psicologo Infantile: “So help me, please La preoccupazione della sua mancata integrazione
doctor, I’m damaged” (Rolling Stones: Dear con i coetanei era consistente, nonostante Arturo
Doctor https://youtu.be/A4VpZkSM20A). dimostrasse di essere un bambino creativo e
avesse una propensione matematica, ideando
Arturo era un pallido ragazzo ventenne, con un ubriaco incapace di mantenere la linea retta Il collega intuì che il bambino, dotato di soluzioni alternative a certi problemi.
due occhi color carbone, esile a tal punto che del suo incedere. una precoce iperlessia (a 4 anni leggeva già Nel periodo della pre-adolescenza il ragazzo, pur
la goffagine nei movimenti e la mancanza Ultimogenito di quattro figli maschi, orfano perfettamente singole parole), potesse essere isolato dal resto del suo universo, era capace di
di coordinazione gli provocava situazioni di padre a 8 anni con una madre che dovette affetto da autismo, ma di quella forma “ad alto osservazioni naturalistiche sorprendenti e creava
imbarazzanti quando, ad esempio, una folata di reagire - anche socialmente - per mantenere i funzionamento” che è la Sindrome di Asperger, neologismi alla stregua del noto “petaloso” .
vento gli faceva perdere l’equilibrio, come fosse figli (il maggiore ne aveva appena 14). disturbo pervasivo dello sviluppo che prende il (vedi:http://www.corriere.it/scuola/16_
74 75
febbraio_24/ferrara-copparo-piccolo-
matteo-inventa-parola-petaloso-accademia-
crusca-risponde-7296e148-dac9-11e5-956c-
6f7e55711737.shtml).

Negli anni dell’adolescenza Arturo dimostrò


interesse per la pittura e contrastò la paura,
il sentimento primordiale della sua vita,
attraverso colloqui con lo psicologo, una
terapia farmacologica ad hoc, e soprattutto con
l’iscrizione al Liceo Artistico - triennio di arti
figurative- ove concretizzò armi cognitive atte a
combattere e superare, usando simboli pittorici,
i passaggi ostici della propria esistenza.
L’accademia delle belle arti (specializzazione arti
visive) è il luogo ove il ragazzo attualmente mette
in scena il suo repertorio di originalità: ogni
persona è un unicum irripetibile e incomparabile
con gli altri.
Le problematiche di Arturo non hanno intaccato
l’area della comprensione ma, essendo altamente
carente nell’intelligenza affettiva nonostante
l’uso sapiente dei colori sulla tela, vive il mondo
in bianco nero “The world is black, The world is
white” (Three dog night: Black and white https://
youtu.be/kNHmOOPNWeo).

Il giovane non appare in grado di focalizzare con


attenzione quella miriade di sfumature di grigio
che gli eventi della vita ci possono far visualizzare,
ha scarse capacità empatiche.“Mi guardo allo
specchio ma non vedo più quella parte di me
che sapeva dove andare, lontano dagli occhi,
lontano dalle illusioni che la mente accoglie ma
non lascerà mai”(Il paradiso degli orchi: Specchio
https://youtu.be/UFy-e1tru0Q).

Tra le caratteristiche odierne di Arturo, dotato


di intelligenza nella norma, ma sempre con la (Banco del Mutuo Soccorso: Ed Ora Io Domando autistico si consolida allorquando non appare persona Asperger consegue la patente per vivere
tendenza ad isolarsi, le più salde sono quelle che Tempo Al Tempo Ed Egli Mi Risponde... Non Ne preoccupato delle reazioni altrui su alcune la vita in modo efficace, segue un percorso per
il paziente definisce “fissazioni involontarie non Ho! https://youtu.be/Pic70ZKd1Z8 ). affermazioni che esplicita. In generale ha una ricostruire la macchina in modo che funzioni, si
remissibili”, ossia una robusta dose di attenzione scarsa attitudine alla mediazione e appare poco trova ad avere la possibilità di esprimere una
per i particolari, nei suoi lavori ad esempio Altra caratteristica della sua personalità è quella sensibile ai sentimenti degli altri. grande essenza, con un veicolo che può far invidia
appare maniacale nel puntinismo eccessivo di non comprendere il sarcasmo e il doppio senso Un genitore di una ragazza con la sindrome di a molti”.
(https://youtu.be/MTNgz8qGKQg). Ha difficoltà di alcune frasi, tipo “gatta ci cova” (tipica risposta Asperger un giorno affermò: “E’ una potenzialità Credo proprio di poter essere d’accordo con
ad operare scelte in tempi rapidi, perdendo di Arturo: “… ma non sono i gatti a covare… sono enorme. E’ come se in un garage ci fossero dei questa osservazione altamente pragmatica. Mi
consapevolezza del tempo che scorre: “Ruota le galline!!!”). pezzi di una Ferrari tutti mischiati o montati piace così com’è!
eterna ruota pesante lenta nel tuo cigolio stai Nelle conversazioni, infatti, non usa doppi sensi, alla carlona, con un guidatore goffo o che non (Pete Townshend: I Like It The Way It Is https://
schiacciando le mie ossa e la mia volontà “. metafore o motivazioni nascoste e il suo spettro ha l’abilitazione per guidare. Se, al contrario, la youtu.be/sgiQlLjaEP4).
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Luca Aquino con il suo disco “Petra”

SOFFIO E PASSIONE
di Edmondo Romano

«Registrare un album in Giordania tra i colori sionista di New Orleans, l’oboista rumeno Lauren-
del deserto e i riverberi del sito archeologico di tiu Baciu e il violista iracheno Mohammad Abbas
Petra, è un sogno inseguito per anni e finalmente formano il gruppo internazionale multietnico di
realizzato. Un’esperienza mistica, condivisa con musicisti impegnati a collaborare con l’Unesco di
un fantastico organico cosmopolita, proveniente Amman a sostegno della campagna #Unite4He-
da culture e nazionalità apparentemente lontane ritage rivolta alla tutela dei beni archeologici e
che, unite dall’urgenza espressiva della musica, artistici danneggiati dai ‘fondamentalismi’, ed è il
hanno dato vita ad un sound che soffia luce dai primo lavoro discografico della TAG International
minareti, sorvola la mia bella Benevento e punta Records, etichetta discografica del fondatore di
dritto a New Orleans». molte strutture e realtà per la tutela culturale del
mondo arabo, compresa la difesa dei diritti d’au-
tore di questa cultura, il Dr.Talal Abu-Ghazaleh.
Il disco “Petra” del poliedrico trombettista Luca I ricavati dell’album andranno al sito di Petra e
Aquino viene registrato dal vivo in presa diretta all’associazione no-profit che sostiene l’orchestra
nel bellissimo sito archeologico di “Piccola Petra” giordana.
in Giordania, un luogo sospeso, scavato nella Trovo “Petra” il lavoro discografico di Aquino più
roccia tredici secoli fa, dal profondo colore rosso forte ed incisivo da lui realizzato, dove silenzi e
terra che bene viene trasmesso dalla bellissima musica sono dosati con grande sapienza. Si as-
copertina del CD, immagine che ci aiuta a com- sapora il luogo dove in diretta è stato registrato,
prendere la musica presente al suo interno, fatta si vive una forte suggestione cinematografica di
di echi naturali, di suoni rispettosi e in sintonia suoni ed immagini. Per questo lavoro ha creato
con il luogo, mai inopportuni e sempre equilibra- una forma di scrittura che coinvolge davvero i
ti tra loro. vari mondi presenti al loro interno, nessuno inva-
Questo magico luogo una volta visitatissimo ad sivo o predominante sugli altri. Il jazz è il tappeto
un certo punto è divenuto quasi vuoto dopo il silente su cui posa la struttura e la parte “etnica”
passaggio nelle vicinanze dell’Isis. Oggi rivive, non è sfruttata o evidenziata come spesso avvie-
e la musica è stato uno dei fondamentali ingre- ne, ma fa parte naturale del tutto. Il calore e la
dienti per risvegliarla dal suo apparente silenzio. riservatezza del suono della tromba di Aquino è
la voce riflessiva di questo percorso.
Luca Aquino alla tromba e alle musiche d’insie-
me, Sergio Casale al flauto e agli arrangiamenti, Questo lavoro dimostra come la musica possa
Natalino Marchetti alla fisarmonica e i solisti della essere il mezzo universale per far tornare a dialo-
Jordanian National Orchestra composta dalla te- gare culture distanti o che nel tempo si sono mo-
desca Anna Maria Matuszczak, il contrabbassista mentaneamente allontanate a causa di elementi
siriano Bassem Al Jaber, Brad Broomfield percus- violenti esterni come la guerra.

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RECENSIONI MAT2020 del cantautore bresciano che ci regala un lungo gevole dispatia, nel testo e nella musica. Legge-
respiro dopo una corsa affannosa, il divano la rezza e voli di farfalle in La Strada è Tutta Libera

PAOLO CATTANEO
sera, il parcheggio in centro nell’ora di punta, un che in un suo verso racchiude tutta l’euforia di un
tuffo nel mare ad agosto, un brandy invecchiato brano che ride davvero “Questa notte mi porta
davanti al camino, la sigaretta dopo il caffè. L’al- via, il vento si è fermato stregato dal tempo, ogni

“Una Piccola
bum comincia con i suoni di 2095 che danno il stella mi applaudirà“. Un brano spensierato che
benvenuto all’incalzare di Trasparente che sem- Cattaneo ci regala prima della fine dell’album, un

Tregua”
bra essere la base sonora di un rituale ancestrale. brano che sa di libertà. Fragili Miti chiude il viag-
L’amore incondizionato è il protagonista, l’amore gio e lo fa in maniera epica e teatrale. L’amicizia
fantastico che permette di toccare le stelle e allo che resta, malgrado la realtà abbia cancellato i
stesso tempo “mi consuma le unghie” e il cuore. sogni, malgrado la vita abbia tentato di minare
Ho Chiuso Gli Occhi prosegue sul ritmo già trac- un legame che va al di là del vero. L’amicizia è
di Gianni Sapia ciato e ci fa respirare alla fine di una lunga apnea, la vittoria dell’irrazionale sul razionale, del meta-
“a rincorrere una pace indecisa, una piccola tre- fisico sull’empirico, dell’astrazione sul concreto.
gua”. Torna l’amore ne Il Miracolo, l’amore fatto di Non bastano vent’anni né una vita a cancellarla.
ricordi e di presente, l’amore che dura nel tempo Paolo Cattaneo finisce così Una Piccola Tregua,
malgrado il tempo. “La mia vita insieme a te è un restando coerente alle intime emozioni che colo-
miracolo” e i miracoli sono sempre meravigliosi. rano ogni anfratto del suo lavoro, alle sensazioni
Due Età Un Tempo è una canzone che meglio di che ci regala, le riflessioni a cui ci induce. Per dir-
come viene descritta dal suo stesso titolo non si la in poche parole, Una Piccola Tregua è un’ani-
può fare. La nostalgia di ciò che è stato, i ricor- ma che si palesa.
di, aleggiano non soltanto nelle parole ma anche
nella musica di un brano di cullevole nostalgia che
invita a sognare ancora. L’indecisione nel vivere,
quella che ci fa cambiare idea ad ogni semaforo
è descritta con cura in Questa Vita Al Volante, la
stessa indecisione che paradossalmente diventa
l’unica certezza. L’atmosfera da streghe nel bosco
apre Se Io Fossi Un Uomo. E di stregoneria si par-
la, in questo caso sotto forma di innamoramento.
è il mondo che cambia quando ti innamori, la per-
cezione dell’intorno che assume nuovi contorni,
la sopravalutazione di te che mi fai sudare le mani
e attorcigli le mie viscere. La sensibilità d’animo di
Cattaneo traspare completamente in Confessioni
Una bolla di sapone. l’interno di una bolla di sa- loro senza lasciare scampo al certo, suoni che na- Per Vivere. “I bambini sbagliano cosi, confondono
pone, da dove il mondo sembra più soffice. Ma vigano nelle vene sospinti da un cuore che pulsa col sole gli altri fiori e sognano il futuro come tutti,
anche panorami di creste di montagne, tra nu- fiero e potente. Dettagli che uniti formano il bel- senza colpe, ad occhi chiusi” è solo l’inizio ed è già
vole e neve e orizzonti marini, che sfumano nel lo. Sussurrato e vivido, come una fiaba. Raffinato, poesia, intimità, carezzevoli utopie. Ancora amo-
cielo senza contorni, come un quadro impres- senz’altro. Ho quasi voglia di non scrivere altro, re in Sottile Universo, amore fatto di desiderio di
sionista. Radure introspettive che si aprono tra di smettere di descrivere quello che ascolto, per “sguardi che fanno male”, un desiderio che nasce
il bosco degli affanni di chi vive e vuole vivere, paura di fare un torto a chi ha saputo tradurre e “rinasce tra le tue labbra e l’autunno”. Ridere
malgrado il tempo e il suo scorrere. Tasto pau- suoni immaginati in suoni da ascoltare, chi ha per gli altri in difesa di una reputazione di uomo
sa. O magari solo velocità ridotta, per vedere più saputo contornare un’idea e regalarla a chi non allegro, ridere da matti, senza che questo ridere
chiaramente le immagini che scorrono dal fine- riesce ad afferrare la fantasia. Paolo Cattaneo. è possa portare felicità nel proprio animo. Bandiera
è la storia di chi vive da incompreso in una società ETICHETTA: LAVORARESTANCA
strino della nostra percezione. Come un treno lui il colpevole. è lui che ci fa vivere atmosfere
che frena, come muoversi sott’acqua. Atmosfe- soffici e ricercate e ci fa respirare con la sua pic- che lo vuole allegro e sorridente quando invece DISTRIBUZIONE: AUDIOGLOBE
re fatte di colori che sfumano e si intrecciano tra cola tregua. Una Piccola Tregua è il quarto album vorrebbe soltanto essere se stesso. Pezzo di strug-
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RECENSIONI MAT2020 È uscito il 2 dicembre l’album di esordio di Gagarine” o “Vita di Galileo” rivelano fin dal

LASTANZADIGRETA
La Stanza di Greta, un nome che in realtà titolo che qui non siamo di fronte alla classica
da diverso tempo sta animando la cultura iconografia pop di “Sole/cuore/amore”, qui
musicale soprattutto del Nord-Ovest italiano. c’è qualcosa di più.
Questi quattro torinesi sono davvero fuori La Stanza di Greta è veramente una band

“Creature Selvagge”
dagli schemi: impossibile ingabbiarli in un senza compromessi, è un “prendere o
genere, ma persino in un concetto stesso lasciare” molto esplicito: o accettate di
di band. A cominciare dal fatto che loro, affrontare questi arpeggi di corde ostinati,
appunto, non si definiscono un gruppo ma percussivi, corrosivi, i contrabbassi stridenti,
un “collettivo musicale”. Anche i ruoli sono in le melodie sgangherate di certe fisarmoniche,
Di Alberto Sgarlato continua evoluzione: i musicisti de La Stanza la prepotenza di questi supporti ritmici così
di Greta rifuggono i canoni del classico gruppo penetranti, questi testi così imprevedibili, o
rock chitarra/tastiere/basso/batteria per li respingerete. Ma se accettate di entrare in
cimentarsi invece, a rotazione, su percussioni questa Stanza ne verrete irrimediabilmente
intonate, strumenti a corde inconsueti, fagocitati.
attrezzi industriali
Da tutta questa indomabile creatività nasce Lastanzadigreta | biografia
questo album, altrettanto imprevedibile:
la title-track ha un incedere che potrebbe Lastanzadigreta nasce per caso nel 2009,
quasi sembrare la base strumentale di una in occasione di un’iniziativa di solidarietà,
versione alternativa di “Heroes” di Bowie, dall’incontro di cinque musicisti torinesi già
sulla quale però si innesca un cantato che fa attivi con diverse formazioni.
pensare alla musica di protesta di personaggi Il primo risultato tangibile è un pugno di
ormai leggendari come Paolo Pietrangeli canzoni originali. Una delle prime uscite
o Pierangelo Bertoli, ma filtrato attraverso pubbliche è del 2010: il gruppo partecipa al
una voce soave che evoca persino Aldo Greenage Festival alla Maison Musique di
Tagliapietra in certe sfumature. “4-4-2” è una Rivoli (TO), ottenendo una menzione speciale
toccante filastrocca dolceamara dedicata ai per l’originalità dell’organico strumentale.
ricordi di infanzia, che potrebbe essere “il Seguono concerti in moltissimi festival e locali
lato oscuro” di “Odore di colla bianca” de del nord Italia, fra cui due inviti al MEI. Nel
la Locanda delle Fate. Le atmosfere quasi settembre 2013 arriva la vittoria al premio
western di “Lisa” descrivono una persona nazionale Lanterne Rock per la canzone
decisamente fuori dagli schemi usando d’autore.
metafore musicali, solo da alcune strofe (il Il primo EP, del 2012, si intitola Lato a e
riferimento al fratello Bart) capiamo che la contiene cinque canzoni registrate in proprio.
protagonista della canzone è la bambina de Esce in tiratura limitata di 300 copie numerate.
“I Simpson”! I testi de La Stanza di Greta son Segue nel 2014 Lato b, registrato dal vivo al
così, sono spiazzanti, e valgono, se possibile, Diavolo Rosso di Asti, pubblicato da Tam Tam
ancor più della musica: mischiano cultura e Production in digitale e “ancora” in 300 copie
sottocultura, politica e letteratura, poesia del numerate. La copertina di entrambi i dischi è
quotidiano e cartoni animati, ma spesso lo frutto della collaborazione con l’illustratrice
fanno in modo estremamente criptico, non Cinzia Ghigliano.
basta interpretarli, bisogna proprio entrarci
dentro. Come “Erri”, brano dedicato allo Nel frattempo, lastanzadigreta si esibisce
scrittore Erri De Luca (che ha collaborato su numerosi palchi, in apertura a diversi
anche con la band). Brani come “Camarade artisti e con serate proprie. Comincia la
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collaborazione con gli Yo Yo Mundi, che strumenti giocattolo e autocostruiti, e altri RECENSIONI MAT2020
culmina con la decisione da parte del gruppo ancora.

MALAAVIA
di produrre, attraverso la propria etichetta – Grazie al lavoro del marimbista e percussionista
la storica Sciopero Records – il disco d’esordio Alan Brunetta, lastanzadigreta arriva anche al
del collettivo torinese. Il lavoro su Creature cinema, con la colonna sonora del film The
selvagge, avviato nel 2014, giunge a termine Repairman, opera prima del regista Paolo

“Frammenti Compiuti”
nell’autunno del 2016 con la pubblicazione Mitton, che gira i festival di tutto il mondo
del disco, distribuito in Italia da Self. Negli viene distribuito nei cinema italiani nel 2015.
stessi mesi, lastanzadigreta è finalista al
premio L’artista che non c’era. Dal 2011, lastanzadigreta affianca l’attività (2014)
musicale con la didattica, attraverso
Da sempre lastanzadigreta alterna i concerti l’associazione culturale altreArti e il suo di Alberto Sgarlato
all’attività teatrale, in collaborazione con la progetto JAM: una concezione didattica
compagnia Arno Klein e l’attrice Marlen Pizzo: diversa, “leggera” e rock, che mette al centro
vengono prodotti, fra gli altri, gli spettacoli Già la pratica strumentale e l’esperienza della
l’ora suonò, commissionato dal Comune di musica d’assieme come percorso di crescita
San Mauro Torinese per i 150 anni dell’Unità artistica e personale.
d’Italia; Come l’allodola, basato sul romanzo Il nome dei Malaavia è tra quelli con il curriculum napoletane, tra prog e musica popolare, degli
di Marco Tomatis e Loredana Frescura Ho più importante e prestigioso nella storia del Osanna e della NCCP, due indimenticabili realtà
attraversato il mare a piedi (Mondadori), www.lastanzadigreta.com nuovo progressivo italiano: vent’anni di attività, musicali delle quali i Malaavia sono diretti
sulla vita di Anita Garibaldi; e Se mancasse [email protected] numerosi premi vinti a manifestazioni di portata discendenti; l’elettronica di “Sideral Theme”
la corrente, spettacolo unplugged di soli nazionale e internazionale, collaborazioni illustri viaggia tra Baffo Banfi, i Tangerine Dream, i
che spaziano dalla Nuova Compagnia di Canto Porcupine Tree e gli Ozric Tentacles su percorsi
Popolare a Tony Pagliuca (Le Orme), nome di tra psychedelia, space-rock e l’immancabile
apertura per concerti di gruppi storici come Yes, nota di prog romantico; l’ormai trascorsa
Banco e Pfm Insomma, a ricostruire la storia collaborazione con Pagliuca (Le Orme) traspare
di questa band dal 1998 a oggi ci si potrebbe in certe atmosfere di “Terra di Mohammed”, ma
scrivere un libro. ci pensa un abile cantato a due voci (maschile
Tra tanti cambi di formazione (cosa comune a e femminile) a movimentare le cose verso lidi
molte band dall’attività di lunga data) il fulcro e il più imprevedibili; il tema del mare, del viaggio,
riferimento principale di tutto il progetto è sempre della contaminazione tra genti e luoghi è sempre
stato il polistrumentista e cantante Pas Scarpato. ricorrente nelle note di questi “Frammenti”, li
Con questo terzo album, uscito da un paio d’anni collega tra loro, ed ecco spuntare fuori un brano
ma ancora attuale, ed intitolato “Frammenti come “‘O Mare”, che nelle sue atmosfere evoca
Compiuti”, la band di Pas ci offre 13 tracce che Camel, Mike Oldfield ma anche i classici del prog
potrebbero essere concepite come “schegge di italiano; anche quando i suoni si induriscono
un tutto”: di durata più o meno variabile tra 1 appena un po’, come nella prima parte della
e 7 minuti, fino a formare un’ora complessiva di lunga e articolata “Niente di più”, rimane
musica che merita di essere assaporata nella sua sempre in primo piano quella godibilissima vena
globalità, come un unico fiume in piena di suoni, melodica, tutta mediterranea, calda e sincera,
e non smembrata secondo l’ottica della canzone. sempre pronta a sfociare in crescendo di grande
Già nell’apertura “Specchi del tutto” troviamo intensità.
tutti gli ingredienti più amati dal pubblico del Ecco: sincerità e intensità sono le due parole che
prog: dilatazioni floydiane fatte di chitarre potrebbero riassumere questo terzo album dei
liquide su tappeti ad ampio respiro, momenti in Malaavia. Un disco realizzato con sentimento
crescendo di gusto barocco, flauti a cavallo tra e che punta a instaurare un dialogo puramente
classica e folk, esotismi arabeggianti; “Sabbia che empatico con l’ascoltatore, al di là di mode,
tocchi” ci regala quelle meravigliose suggestioni suoni, generi e correnti.
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