Impianto Cantiere

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Sicurezza Cantieri

Impianto Elettrico di Cantiere

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81, (lett. A, art.89 e All. X)


• Cantiere Temporaneo o Mobile, di seguito denominato: “cantiere”: qualunque luogo
in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco:
1. I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione,
risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento
o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in
cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le parti strutturali
delle linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali,
ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta
lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di
sterro.
2. Sono, inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il
montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di
lavori edili o di ingegneria civile.

CEI 64-17
Impianto elettrico di Cantiere: Insieme di componenti elettrici, ubicati all’interno del
recinto di cantiere, elettricamente associati in modo da rendere disponibile l’energia
elettrica agli apparecchi utilizzatori del cantiere.
Fanno parte dell’impianto di cantiere anche i componenti elettrici alimentati tramite
prese a spina ad eccezione degli apparecchi utilizzatori.
Si considera parte dell’impianto elettrico di cantiere anche l’eventuale tratto della
linea di alimentazione esterno al recinto di cantiere.
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Impianto Elettrico di Cantiere

Riferimenti Normativi
1) Decreto Ministeriale 22 Gennaio 2008, n. 37 e s.m.i. «Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a)
della legge n. 248 del 12/2/2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici»;
2) Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81 e s.m.i. «Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.»
3) D.P.R. 22 Ottobre 2001, N. 462 «Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione
contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi»;
4) Norma CEI 64-8, sesta edizione, anno 2007 «Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a
1500 V in corrente continua.
• Parte 7: Ambienti e applicazioni particolari.
• Sezione 704: Cantieri di costruzione e di demolizione.
4) Guida CEI 64-17, seconda edizione, anno 2010 «Guida all’esecuzione degli impianti elettrici di cantiere di energia elettrica per impianti di
cantiere e similari»;
Obblighi Datore di Lavoro
Gli impianti elettrici, di messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche realizzati nei cantieri prevedono il rilascio di una Dichiarazione di
Conformità a cura dell’installatore secondo quanto previsto dal D.M. 37/08. La dichiarazione deve riportare i dati dell’impresa installatrice con numero
di iscrizione CCIAA, il nominativo del committente, la descrizione dell’impianto e sua ubicazione. Devono essere allegati:
1) relazione tipologica dei materiali utilizzati,
2) schema dell’impianto realizzato,
3) Certificato CCIAA dell’impresa installatrice.
• La redazione del progetto non è obbligatoria per la fornitura provvisoria di energia elettrica per impianti di cantiere e similari.
• Il datore di lavoro committente dell’impianto, entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell’impianto di cantiere, invia con apposita modulistica la
dichiarazione di conformità all’INAIL e all’Azienda Sanitaria Provinciale o ARPA territorialmente competenti e deve comunicare, tempestivamente, la
cessazione dell’esercizio dell’impianti agli stessi organi di vigilanza.
• La dichiarazione di conformità dell’installatore e la relativa lettera di trasmissione all’INAIL e all’ASP, nonché il Verbali di avvenuta verifica devono
essere custoditi in cantiere a disposizione degli Organi di Vigilanza.
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Classificazione

Classificazione sistemi elettrici in base alla tensione


Sistema di Corrente Corrente
Tensione
categoria Alternata continua
0 U ≤ 50 V U ≤ 120 V Bassissima
I 50 V < U < 1 kV 120 < U < 1,5 kV Bassa
II 1 kV < U < 30 kV 1,5 kV < U < 30 kV Media
III U > 30 kV U > 30 kV Alta
U → Tensione Nominale

Il neutro è il conduttore collegato al punto a potenziale zero del


sistema elettrico.
Nei sistemi monofase, è il conduttore utilizzato come ritorno al
generatore della corrente erogata dallo stesso al fine di alimentare
un carico.
Nei sistemi trifase, invece, con sistema squilibrato e a quattro
conduttori, funge da ritorno al centro stella dei generatori per la
corrente di squilibrio.
Il conduttore neutro è quindi da considerarsi, alla stregua del
conduttore di fase, un conduttore attivo che si differenzia dal
conduttore di fase perché, nella maggioranza dei casi, ha una
tensione rispetto terra di pochi volt.
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Classificazione
Classificazione dei sistemi elettrici in relazione alla messa a terra
I sistemi elettrici in base alla messa a terra (CEI 64-8/3) sono
classificati con la combinazione di due lettere: sistema di
tipi di Collegamenti Indicazioni
distribuzione
La prima lettera indica lo “stato” del neutro:
Il neutro è collegato direttamente a terra e le masse sono collegate Sistema di distribuzione dell'energia elettrica alle
• T → neutro collegato direttamente a terra; TT
mediante PE ad un impianto di terra indipendente da quello del neutro utenze di categoria I (*)
• I → neutro isolato da terra. (***) sistema con il quale viene distribuita l’energia alle
TN Il neutro è connesso direttamente a terra mentre le masse sono
La seconda lettera indica il collegamento delle masse: connesse allo stesso impianto di terra del neutro utenze che dispongono di propria cabina di
• T → masse collegate direttamente a terra; trasformazione
• N → masse collegate al neutro del sistema. TN-S il conduttore di neutro N e di protezione PE (****) sono separati

Eventuali lettere successive indicano la disposizione dei TN-C


le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un unico
conduttori di neutro e di protezione: conduttore definito PEN
• S → funzioni di neutro e protezione svolte da conduttori le funzioni di neutro e di protezione sono in parte combinate in un solo
TN-C-S
separati; conduttore PEN (*****) ed in parte separate PE + N
• C → funzioni di neutro e protezione svolte da un unico non ha parti attive collegate direttamente a terra ma può avere parti Sistema di distribuzione dell'energia elettrica
conduttore (conduttore PEN).(*) IT (**) quando deve essere garantita la continuità di
attive collegate a terra tramite un’impedenza di valore elevato
servizio (ospedali)

(*) Il sistema TT è l’unico sistema di distribuzione ammesso in Italia per tutti gli impianti utilizzatori alimentati direttamente nella rete BT.
(**) impedenza è la resistenza elettrica (legge di Ohm) nella corrente alternata.
(***) Massa parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizioni di guasto
(****) PE Conduttore di protezione.
(*****) PEN Conduttore con funzione di protezione e di neutro.

sistema TT sistema TN sistema TN-S sistema TN-C sistema TI


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Soggetti Idonei

Generatore di Conduttura incassata I SOGGETTI CHE POSSONO SVOLGERE LAVORI ELETTRICI SONO CLASSIFICATI IN BASE
Tensione Continua entro tubazione
AL LIVELLO DI FORMAZIONE CONSEGUITO;
Conduttura a parete
• PEI «Persona Idonea» soggetto al quale è stata riconosciuta la
Generatore di capacità tecnica ad eseguire specifici lavori sotto tensione.
Tensione Alternata Conduttura posata
• PES «Persona Esperta» soggetto con istruzione, conoscenza ed
in canalina
esperienza rilevanti tali da consentirle di analizzare i rischi e di evitare
Resistore (indica la
linea aerea
i pericoli che l’elettricità può creare;
resistenza in un circuito)
• PAV «Persona Avvertita» soggetto adeguatamente avvisata da
persone esperte per metterla in grado di evitare i pericoli che
Terra Segno generale (E) Linea interrata l’elettricità può creare.
• PEC «persona comune» soggetto che non rientra nelle categorie PAV
Terra di protezione Pozzetto per dispersore di terra e PES può eseguire lavori elettrici fuori tensione e solo sotto
sorveglianza o la supervisione di un PAV o PES.

Equipotenzialità

Quadro Elettrico

Apparecchiatura
elettrica in doppio
isolamento
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Impianto Elettrico di Cantiere

Esempio zonizzazione area del cantiere

Gli impianti elettrici dei locali di servizio di un cantiere (uffici, spogliatoi, sale
riunione, spacci, ristoranti, mense, dormitori, servizi igienici, officine meccaniche
ecc.) non devono sottostare alle prescrizioni relative agli impianti di cantiere.
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
Impianto Elettrico Di Cantiere
Impianto elettrico di cantiere: Insieme di componenti elettrici,
ubicati all’interno del recinto di cantiere, elettricamente
associati in modo da rendere disponibile l’energia elettrica agli
apparecchi utilizzatori del cantiere. (guida CEI 64‐17)
• Fanno parte dell’impianto di cantiere anche i componenti
elettrici alimentati tramite prese a spina ad eccezione degli
apparecchi utilizzatori .
• Si considera parte dell’impianto elettrico di cantiere anche
l’eventuale tratto della linea di alimentazione esterno al recinto
di cantiere

Layout Cantiere: Posizionamento dei quadri e delle condutture


(1) Franco verso terra superiore a 5m
(2) Protezione per il rispetto delle
distanze di sicurezza
Q0 = punto fornitura ASC di alimentazione di entrata
QG = Quadro principale ASC di distribuzione principale
Q1 = Quadro servizio baracche non è un quadro ASC
Q2 = Quadro impianto di betonaggio non è un quadro ASC
Q3 = Quadro di distribuzione piano
ACS di distribuzione
terra
→ non è un quadro ASC (quadro
Q4 = Quadro gru a torre
a bordo macchina)
Q5 = Quadro distribuzione primo
ASC di distribuzione finale
piano
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Impianto Elettrico di Cantiere
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impianto elettrico di cantiere «Alimentazione»
ALIMENTAZIONE DA RETE PUBBLICA A BASSA TENSIONE: fornita dall'ente distributore (con sistema
TT) per potenza fino a 50÷75 kW tramite un sistema di conduttori attivi:
• monofase (fase-neutro) 230 V, 50 Hz (*),
• trifase con neutro 230/400 V, 50 Hz
Questo sistema prevede che le masse (**) dell’impianto di cantiere siano collegate ad un
impianto di terra elettricamente indipendente da quello della rete pubblica di
alimentazione.
RE → somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse;
RE ≤ 25/Idn 25 V → tensione limite di contatto.
Idn → corrente nominale differenziale del dispositivo di protezione;

ALIMENTAZIONE MEDIANTE GRUPPI ELETTROGENI: avviene quando non sia possibile (o non si
voglia) accedere alle zone servite dal fornitore di energia elettrica. I gruppi elettrogeni
sono di potenza limitata, (in genere monofase) e alimentano un solo apparecchio
utilizzatore, la protezione contro i contatti indiretti può essere ottenuta mediante
separazione elettrica, cioè senza realizzare alcun collegamento intenzionale a terra delle
masse.

ALIMENTAZIONE DA RETE PUBBLICA A MEDIA TENSIONE: quando la fornitura arriva da rete


elettrica con tensione compresa fra 1 kV ÷ 35 kV occorre realizzare una cabina di
trasformazione. (in questi casi il collegamento a terra «sistema TN-S» , prevede che le
masse dell'impianto di cantiere siano collegate, per mezzo di un conduttore di
protezione, all'impianto di terra della cabina di trasformazione.
(*) Hz → hertz (frequenza 1/s)
(**) Massa → parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizioni di
guasto (N.B.: le masse devono essere collegate all’impianto di terra).
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Impianto Elettrico di Cantiere
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
Quadri Elettrici

I QUADRI ELETTRICI devono essere conformi alle


prescrizioni della Norma Europea EN 60439-4 / CEI
17-13/4), “Apparecchiature assiemate di protezione
e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 4:
Prescrizioni particolari per Apparecchiature
Assiemate per Cantiere (ASC) ”

Le tipologie di quadri ASC previste nei cantieri sono:


• quadro ASC di distribuzione principale
• quadro ASC di distribuzione:
• quadro ASC di trasformazione;
• quadro ASC di distribuzione finale;
• quadro ASC di prese a spina

GRANDI CANTIERI: la potenza impegnata supera


generalmente i 30 kW con l’alimentazione in MT
(Media Tensione). Per questi, sviluppandosi su aree
molto estese, si rende indispensabile installare più
quadri di distribuzione, alimentati dal quadro di
distribuzione principale, per alimentare gli
utilizzatori trifase di grande potenza

golfari →sono degli anelli che vengono fissati a cassoni, macchinari o altri oggetti pesanti allo scopo di agevolarne o permetterne il sollevamento o l'ancoraggio.)
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Quadri Elettrici

Nei Piccoli E Medi Cantieri la potenza installata solitamente non è superiore ai 30 kW,
con l’alimentazione in BT (Bassa Tensione).
La distribuzione principale è ottenuta per mezzo di un singolo quadro di distribuzione
principale, collegato al punto di fornitura dell'energia elettrica in bassa tensione,
dotato di prese e morsettiere per il collegamento delle macchine fisse. L'impianto può
essere completato con quadri di prese a spina secondari allacciati al quadro di
distribuzione principale per l'alimentazione di elettroutensili portatili.

Quadro ASC mobile Quadro ASC fisso


Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
Quadri Elettrici

L’interruttore differenziale, deve essere sempre presente in


tutti i quadri elettrici ASC, è un dispositivo di sicurezza in grado
di interrompere il flusso di energia elettrica in caso di guasto
verso terra (dispersione elettrica) o folgorazione fase terra.
L’interruttore differenziale fornisce una protezione anche
verso lo shock elettrico, sia diretto sia indiretto, sulle persone
a rischio. Non offre invece alcuna protezione contro
sovraccarico o cortocircuito tra fase e fase o tra fase e neutro.
È detto differenziale, perché basa il suo funzionamento sulla
rilevazione dell’eventuale differenza di correnti elettriche
rilevata in ingresso e in uscita al sistema elettrico in caso di
dispersione: se nell’impianto la somma vettoriale delle
correnti è diversa da zero (ovvero è presente una dispersione),
l’interruttore differenziale interrompe l’alimentazione elettrica
delle linee immediatamente a valle.

L’interruttore magnetotermico è un dispositivo di sicurezza in


grado di interrompere il flusso di corrente elettrica in un
circuito elettrico in caso di sovracorrente (*); quest'ultima può
(*) Il sovraccarico (sovracorrente) si realizza quando la corrente assorbita in un impianto è superiore essere causata da un utilizzo dell'impianto elettrico oltre i suoi
a quella sopportabile dal cavo nel quale transita e deve essere interrotto in tempi brevi per limiti, ma senza la presenza di guasti imminenti (sovraccarico)
evitare il rapido deterioramento dell’isolante del cavo. oppure da un corto circuito (**) (situazione di guasto assai
(**) Il cortocircuito si verifica quando due o più fasi (o neutro/terra) vengono incidentalmente in
gravosa per l'impianto stesso).
contatto tra loro. Le correnti in gioco possono assumere valori estremamente elevati e devono
essere interrotte in tempi brevissimi.
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Prese e Spine

Spine e Prese Mobili sono comuni negli impianti di cantiere, devono avere particolari caratteristiche a
seconda delle condizioni in cui si opera:
• grado di protezione minimo IP44 sia con spina inserita sia con spina disinserita;
• grado di protezione minimo IP 67 se le prese a spina sono utilizzate per collegamenti volanti o in
zone del cantiere dove si fa uso di getti d'acqua;
• una adeguata protezione contro gli urti e resistenza meccanica a basse temperature (fino a -25°C).
• essere di tipo industriale conformi alle norme EN 60309 (CEI‐23‐12);
• devono essere all'interno di quadri di distribuzione o sulle pareti esterne degli stessi;
• devono essere protette a monte, fino ad un massimo di 6 prese, con un interruttore differenziale
avente una Idn non superiore a 30 mA le prese a spina con correnti nominali fino a 32 A;
• in piccoli cantieri di ristrutturazione e/o per attività di breve durata, di finitura è ammesso l’uso di
prese per uso domestico o similare (CEI 23-50) a condizione che siano protette per installazione
contro gli urti, la penetrazione di liquidi e dei corpi solidi.

Prese a spina Prese


Sicurezza Cantieri Impianto Elettrico di Cantiere
Cavi Elettrici

Posa Cavi Elettrici:


F → conduttura a posa fissa
M → conduttura a posa mobile
U → cavi degli apparecchi utilizzatori
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Cavi Elettrici

• Conduttura: insieme costituito da uno o più conduttori elettrici e dagli elementi che assicurano il loro isolamento, il loro supporto,
il loro fissaggio e la loro eventuale protezione meccanica.
• Cavo: insieme dei conduttori, degli isolanti, delle guaine e delle armature di protezione o di schermatura, specificatamente
costruito per convogliare la corrente sia ai fini del trasporto dell’energia che della trasmissione dei segnali
• Cavo unipolare: cavo elettrico isolato che porta un solo conduttore;
• Cavo multipolare: gruppo di conduttori unipolari raccolti assieme e a loro volta ricoperti da una guaina protettiva.
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Cavi Elettrici
Pos a fis s a
Tubi protettivi e Pas s erelle e Interrato
Pos a mobile
canali funi Tubi Con protezione
Modalità di posa protettivi meccanica
3,34 11,12,13,17,34
Tipo Tensioni 61 63
H07V-K 450/750V SI NO NO NO NO
H07BQ-F 450/750V SI SI NO NO SI
H07RN-F 450/750V SI SI NO NO SI
FG7OR 0,6/1 kV SI SI SI SI NO

Un cavo elettrico è costituito dai seguenti elementi:


Conduttore: complesso di fili metallici elementari, in rame ricotto nudo o rivestito (*) o anche il
alluminio o lega di alluminio nudo, sistemati a spirale al fine di ridurre l’effetto pelle (**). Il
conduttore può essere a filo unico (conduttore rigido) o a corda (conduttore flessibile), la norma CEI
20-29 suddivide i conduttori in quattro classi in funzione della flessibilità:
Isolante: involucro di materiale dielettrico (***) posto intorno al conduttore e destinato a sopportare
la tensione elettrica, è una parte fondamentale del cavo che ne determina le prestazioni in termini
di tensione nominale, portata, comportamento termico; è formato dalla mescola di materiali
opportunamente scelti e dosati, può essere secondo le tensioni di esercizio: PVC, gomma, carta
impregnata, resine sintetiche. L’insieme del conduttore e dell’isolante costituisce l’anima del cavo,
un cavo può essere composto da più anime;

(*) Rivestito: è un sottile strato di un metallo conduttore quale stagno, lega di stagno o lega di piombo, che ricopre il conduttore;
(**) Effetto Pelle (in inglese Skin Effect) tendenza di una corrente elettrica alternata a distribuirsi dentro un conduttore in modo non uniforme con densità maggiore sulla superficie ed inferiore
all'interno determinando un aumento della resistenza elettrica;
(***) Dielettrico indica il materiale che si polarizza in opposizione al campo elettrico esterno, comunemente è associato ai materiali isolanti elettricamente
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Cavi Elettrici
cavo unipolare

Un cavo elettrico è costituito dai seguenti elementi:


Cintura o Riempitivo: involucro isolante applicato sull’insieme delle anime e serve per riempire gli
interstizi tra le anime e conferire la forma rotonda, la cintura generalmente non viene utilizzata nei
cavi di piccola sezione e in quelli non soggetti a particolari sollecitazioni meccaniche;
Schermo: sottile nastro di rame avvolto a spirale e applicato sull’insieme delle anime o
singolarmente attorno all’isolante di ciascuna con la duplice funzione di confinare il campo elettrico
generato nei conduttori quando sono sotto tensione limitandone la propagazione nell’ambiente
circostante e quella di proteggere il cavo dai disturbi elettromagnetici esterni;
guaina esterna, l’isolante esterno, l’armatura metallica sono rivestimenti esterni che hanno il
compito di proteggere la cintura e le anime del cavo dalle sollecitazioni meccaniche e dagli agenti
(*) PVC cloruro di polivinile o polivinilcloruro è il polimero del cloruro
esterni. Per la guaina esterna e l’isolante esterno si usa PVC (*), PE (**), gomma, altri tipi di resine
di vinile è tra le materie plastiche di maggior consumo al mondo.
termoplastiche, treccia tessile; per l’armatura metallica si usano fili o nastri di acciaio, tubo di (**) PE polietilene polimero sintetico è il materiale più comune fra le
piombo o di alluminio. materie plastiche.
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Cavi Elettrici

Posa Cavi Elettrici: Durante la posa di un cavo si debbono usare


precauzioni per evitare il danneggiamento della guaina, dell’isolante e
del conduttore, che potrebbe compromettere il suo successivo
funzionamento.
Temperature minime di posa: Ogni tipologia di cavo ha dei precisi limiti di
temperatura di posa fissati definiti dai produttori, poiché alle basse
temperature le materie plastiche di cui sono costituite le guaine e gli
isolanti si irrigidiscono è bene non procedere all’installazione dell’impianto
per temperature al di sotto dei 5°C.
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Cavi Elettrici
Nella posa delle condutture elettriche occorre porre particolare attenzione ai fattori che possono danneggiare il
cavo: temperatura, raggio di curvatura, abrasioni e l’ancoraggio ai sostegni; usando tutte le precauzioni per evitare il R > 12∙D
danneggiamento della guaina, dell’isolante e del conduttore, che potrebbero compromettere il corretto
funzionamento dell’impianto.
Le condutture elettriche possono subire ulteriori danni, durante le fasi lavorative quando attraversano luoghi
di transito di veicoli o pedoni. In questi casi deve essere assicurata una protezione speciale contro i danni
meccanici e contro il contatto con macchinario di cantiere con particolare attenzione ai cavi posati a terra e a
Temperature di posa:
quelli aerei contro danneggiamenti meccanici dovuti all’ambiente e alle attività del cantiere.
cavo N1VV-K → T > 5 C°;
cavo FG7OR → T > 0 C°;
cavo H07RN-F → T > -25 C°

Altezza minima cavo Posa Su Pali Con Attraversamento Altezza minima cavo Posa Su Pali Senza Attraversamento Giunzione su cavo posa su pali
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impianto elettrico di cantiere «Cavi Elettrici»

Modalità di posa dei cavi interrati

Modalità di posa cavi interrati in cunicolo affiorante e interrato

Incroci e parallelismo con cavo telecomunicazioni


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Cavi Elettrici

h ≥ 5m
Posa interrata: Quando la posa interrata che non
prevede il recupero del cavo a fine utilizzo, la posa
deve risultare profonda almeno 0,5 m e protetta
meccanicamente, e si consiglia di interporre un
nastro di segnalazione a circa 0,2 m sopra il cavo
stesso. In caso contrario i cavi devono essere
muniti di armatura metallica

Posa su pali senza fune di sostegno: È la più usata forma di realizzazione


L ≥ 2,00m delle linee di cantiere. Questa posa è considerata fissa, nonostante la
possibilità di ondeggiamenti del cavo dovuta all’azione del vento. In
Posa su funi: Quando il cavo non è questa posa non è ammesso il sostegno a mezzo di legacci in filo di ferro
autoportante e viene sospeso a funi che rischiano di tagliare la guaina e l’isolante; il cavo deve essere
metalliche, è bene che le fasciature siano sostenuto da selle in legno o di altro materiale, prive di spigoli e di altri
tali da non danneggiare il cavo, e disposte elementi taglienti.
almeno ogni due metri
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impianto elettrico di cantiere «Cavi Elettrici»

Cordoni prolungatori (prolunghe): cavi elettrici destinati alla posa mobile, debbono essere equipaggiati con prese a spina di
tipo industriale con grado di protezione minimo IP44 sia con spina inserita sia con spina disinserita o IP 67 se le prese a spina
sono utilizzate per collegamenti volanti o in zone del cantiere dove si fa uso di getti d'acqua. Il cavo deve essere del tipo
H07RN-F o equivalente, la sezione minima deve essere di 2,5 mm² per prolunghe con prese da 16A, di 6 mm² per prese da
32A, e di 16 mm² per prese da 63A

Gli avvolgicavo devono essere di tipo industriale conformi alla


norma CEI EN 61316 con le seguenti caratteristiche minime:
• devono essere protetti mediante protettore termico di
corrente incorporato in modo da impedire il surriscaldamento
sia a cavo avvolto sia a cavo svolto;
• il cavo deve essere di tipo H07RN-F (o equivalente) con
sezione non inferiore a 2,5 mm² se l'avvolgicavo è da 16 A, 6
mm² se è da 32 A e 16 mm² se è da 63 A.
• devono indicare il nome o il marchio del costruttore, la
tensione nominale, e la massima potenza prelevabile sia a
cavo svolto sia avvolto.
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
Impianto di Illuminazione
L’impianto di illuminazione di cantiere è presente in particolari situazioni (cantiere con ciclo di lavorazione continua superiore a quella diurna, per
attività in gallerie, locali interrati e altri ambienti generalmente bui. La realizzazione dell’impianto di illuminazione, e in particolare della
illuminazione di sicurezza deve essere eseguita tenendo ben presente le specifiche richieste dal piano di sicurezza.
Si distinguono tre tipi di illuminazione: impianti fissi, impianti trasportabili e impianti portatili, per ognuno di questi esistono particolari specifiche

Impianti fissi di illuminazione: Debbono avere le stesse caratteristiche dei normali impianti
elettrici di cantiere, per gli apparecchi di illuminazione
• si consiglia un grado di protezione almeno IP44;
• non devono risultare d'intralcio ed essere possibilmente protetto contro gli urti accidentali;
• in particolare i proiettori non devono essere causa di abbagliamento.

Impianti di illuminazione trasportabili: Generalmente si utilizzano proiettori dotati di lampade


Alogene (ora a leed), installati su appositi sostegni; funzionano quindi in posizione fissa e
debbono essere trasportati solo dopo aver disattivato l'alimentazione.
• protette da schermi adeguati,
• grado di protezione minimo IP44,
• consigliati apparecchi di illuminazione con isolamento di classe seconda
• consigliati cavi di alimentazione adatti alla posa mobile
Apparecchi di illuminazione portatili: Devono essere conformi alla Norma CEI EN 60598-2-8,
ed avere almeno le seguenti caratteristiche:
• impugnatura in materiale isolante;
• parti in tensione o che possono entrare in tensione completamente protette;
• protezione meccanica della lampada.
• grado di protezione minimo IP44
Apparecchi di illuminazione portatili se utilizzati in luoghi conduttori ristretti debbono essere
alimentati con circuiti a bassissima tensione di sicurezza SELV
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Impianto di Terra

L’impianto di terra: collega tutte le parti metalliche conduttrici e


accessibili dell’impianto elettrico alla terra (collegamento o messa a
terra di protezione) i cui elementi costitutivi sono: dispersori,
conduttori di terra, collettori (o nodi) principali di terra, conduttori di
protezione ed equipotenziali, parti metalliche in contatto con il terreno
(di efficacia pari a quella dei dispersori).
Le principali finalità sono:
• disperdere le correnti dovute a cedimento dell’isolamento dei circuiti
attivi;
• disperdere le correnti dovute ai fulmini;
• disperdere le correnti dipendenti dall’innesco degli scaricatori di
sovratensione;
• creare un potenziale di riferimento;
• vincolare il potenziale di determinati punti dei sistemi dell’impianto
elettrico.

La messa a terra di protezione, coordinata con un adeguato dispositivo di


protezione, ad esempio il relè differenziale, realizza il metodo di “protezione
mediante interruzione automatica dell’alimentazione” che è il metodo
correntemente utilizzato contro i contatti indiretti
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
Impianto di Terra
Componenti Impianto di Terra

1. dispersore intenzionale o artificiale;


2. dispersore di fatto o naturale;
3. conduttore di terra;
4. collettore principale di terra;
5. collegamenti equipotenziali;
6. pozzetto di ispezione, non obbligatorio
7. conduttore di protezione principale montante
8. derivazione principale sul PE con collegamento
passante senza interruzione del PE montante.

Conduttore di protezione: è identificato dal colore Sez. Conduttore di Fase Sez. minima Conduttore di Protezione
giallo/verde e viene chiamato PE oppure PEN, se S (mm²) SP (mm²)
svolge contemporaneamente anche la funzione di
neutro, collega le masse con l’impianto di terra, ha lo S ≤ 16 SP = S
scopo di convogliare la corrente di guasto dalle masse
al collettore principale di terra e quindi al dispersore. 16 < S ≤ 35 16

S > 35 SP = S/2
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «Terra»

Il conduttore di terra: collega il nodo di terra al sistema disperdente e i dispersori tra loro, deve essere in grado
di resistere alla corrosione e di sopportare eventuali sforzi meccanici. Deve avere la sezione non inferiore a
quella utilizzata per i conduttori di protezione, può essere costituito da cavo isolato, corda metallica nuda,
piattina metallica.
sezioni minime in assenza di protezione contro la corrosione → ≥ 25 mm² conduttori in rame
≥ 50 mm² conduttori in ferro
sezioni minime in assenza di protezioni meccaniche, ma con
protezione contro la corrosione (es. conduttore interrato con → ≥ 16 mm² collettore
isolamento in PVC),

Il conduttore equipotenziale: collega le masse alle masse estranee e le masse estranee tra loro, al fine di
renderle equipotenziali (con lo stesso valore di tensione) e, pertanto, non attraversate da corrente, sia in
condizioni ordinarie sia di guasto. La sezione minima dei conduttori equipotenziali principali deve essere non
inferiore a metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata dell’impianto con un minimo di 6
mm². Si distinguono in conduttori equipotenziali principali (EQP) e supplementari (EQS).
• EQP: conduttori equipotenziali principali collegano le strutture metalliche principali dell’edificio (impianto
termo-idraulico, armature del calcestruzzo, grondaie ecc.) al collettore di terra;
SEQP ≥ SP/2
sezioni minime → 6 mm² ≤ SEQP ≤ 25 mm²
• EQS: conduttori equipotenziali supplementari collegano in loco le masse estranee (in genere già collegate al
collettore di terra) al morsetto di terra locale per costituire un’ulteriore sicurezza.
S ≥ 2,5 mm² con protezione meccanica
sezioni minime → SEQS ≥ 4,0 mm² senza protezione meccanica
EQS
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
Impianto di Terra

Il dispersore: è costituito dai complessi metallici in intimo contatto con il terreno con la
funzione di disperdere o a captare le correnti di terra;
• DA - Intenzionale; sono costituiti da elementi installati unicamente per la dispersione a
terra delle correnti di guasto possono essere:
• di tipo verticale (Picchetti a Tubo o Massicci, Profilati in acciaio zincato a L, T o a croce;
corde metalliche, ecc.) infissi nel terreno a distanze superiori a 50 cm;
• di tipo orizzontale, sono invece costituiti da nastri e conduttori cordati anch’essi
interrati a profondità superiori ai 50 cm.
• DN - Di fatto: quando si utilizza una struttura avente altri scopi primari quali: armature
metalliche interrate delle fondazioni in CA; camicie metalliche di pozzi; tubazioni
metalliche interrate ecc. Contribuiscono notevolmente alla dispersione delle correnti di
guasto, anche in modo preponderante rispetto ai dispersori intenzionali

Il dispersore deve essere dimensionato e scelto in funzione dei seguenti criteri:


• Resistenza meccanica adeguata per evitare eventuali danneggiamenti dovuti alle
sollecitazioni in fase di installazione o agli assestamenti del terreno;
• Collegamenti che garantiscano nel tempo una buona continuità elettrica tra le varie parti
del dispersore;
• Resistenza alla corrosione chimica del terreno e non aggressività nei confronti di altre
strutture metalliche interrate alle quali il dispersore è collegato elettricamente;
• Sezione adeguata a sopportare senza danni le sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche
dovute alle correnti di guasto verso terra
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Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche

D.Lgs. 81/2008, art. Protezioni dai fulmini


1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature,
siano protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme tecniche.
La norma tecnica sulla protezione contro i fulmini è CEI EN 62305 (CEI 81-10)
A questo obbligo si assolve facendo eseguire un'analisi del rischio da scariche atmosferiche,
a seguito del quale si evidenzia la necessità o meno della realizzazione di un parafulmine
(LPS * esterno) o di protezioni elettriche integrative (LPS interno).
La valutazione del rischio fulminazione effettuata secondo la norma CEI EN 62305-2 (CEI
81-10/2) può portare a due conclusioni:
1) se il rischio fulminazione risulta minore del rischio tollerabile (RT), non è necessario
procedere all’installazione di sistemi di protezione contro il fulmine e la struttura si
definisce “auto protetta” dal rischio fulminazione;
2) se invece il rischio fulminazione totale calcolato risulta maggiore del rischio tollerabile
RT, dovranno essere adottate idonee misure di protezione quali ad esempio captatori,
gabbie di Faraday, scaricatori, e tale condizione deve essere attestata da una relazione
firmata da un tecnico abilitato.

Mappa dei fulmini by CESI

densità ceraunica del territorio italiano


(media Densità diche
dei fulmini fulmini al insuolo
cadono in Italia
una data zona.).
(media dal 2010 al 2015) (fonte: CESI - SIRF). * LPS = Lightning Protection System (en), Sistema di Protezione contro i Fulmini
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Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche

Sistema di protezione contro i fulmini (LPS – Lightning Protection System)

(BLITZPLANER - manuale per la protezione da fulmini).

L’impianto di protezione esterno è costituito da: L’impianto di protezione interno previene le scariche pericolose nella
• un sistema di captatori, che ha lo scopo di intercettare i fulmini struttura, sfruttando le connessioni equipotenziali o l’isolamento
diretti sulla struttura; elettrico tra i componenti dell’LPS esterno ed altri elementi metallici
• un sistema di calate, che deve condurre a terra la corrente di fulmine interni alla struttura. L'equipotenzialità si ottiene con il collegamento
senza danni; diretto di tutte le parti conduttrici separate dell'impianto tramite
• un sistema di dispersori, che deve disperdere a terra la corrente di conduttori oppure dispositivi di protezione contro le sovratensioni
fulmine (SPD)
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche

Cause di danno effettive da fulminazioni:


• S1 Fulmine diretto sulla struttura;
• S2 Fulmine nelle vicinanze della struttura;
• S3 Fulmine diretto su una linea entrante;
• S4 Fulmine nelle vicinanze di una linea entrante.
Tipologie di danno da fulminazioni:
• D1 Lesioni a esseri viventi provocate da folgorazioni dovute a
tensioni di contatto e di passo;
• D2 Incendio, esplosione, reazioni meccaniche e chimiche a
causa degli effetti fisici del fulmine;
• D3 Guasto degli impianti elettrici ed elettronici a seguito di
sovratensioni.
Conseguenze da danno di fulminazione:
• L1 Perdita di vite umane (lesioni o morte di persone);
• L2 Perdita di servizio al pubblico;
• L3 Perdita del patrimonio culturale;
• L4 Perdita di valore economico.

Fonti di danno, i tipi di danni e tipi di perdite a seconda del punto di impatto
(BLITZPLANER - manuale per la protezione da fulmini).
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «protezione contatti»
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «protezione contatti diretti»
Contatto diretto: il contatto diretto si verifica quando una parte del corpo umano viene a contatto con parti attive
dell’impianto che normalmente sono in tensione. Si può avere un contatto diretto con un conduttore in tensione,
un morsetto, l’attacco di una lampadina o altri componenti elettrici che sono normalmente in tensione (Norma CEI
64-8/2).
Le misure di protezione contro i contatti diretti possono essere ottenute tramite isolamento delle parti attive o
mediante involucri e barriere.

Livello Di Protezione Degli “Involucri Elettrici"


Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «protezione contatti diretti»
Livello Di Protezione Degli “Involucri Elettrici": La classificazione dei gradi di protezione degli involucri per materiale elettrico, la cui tensione nominale
non supera 72,5 kV è prescritta dalla norma CEI EN 60529/A1 “Gradi di protezione degli involucri”. Questa norma permette di indicare, attraverso il
codice IP (dal francese “Indice de Protection” in inglese "Degree of Protection"), il livello di protezione degli involucri per materiale elettrico, contro
l’accesso a parti pericolose interne all’involucro e contro la penetrazione di corpi solidi estranei e dell’acqua,

Il grado IP è indicato con le due cifre caratteristiche, più l’eventuale lettera addizionale per indicare il grado di protezione per le persone contro l’accesso
alle parti in tensione e lettera supplementare per fornire ulteriori chiarimenti specifiche di prodotto.

La prima cifra (obbligatoria) indica simultaneamente la


protezione dei materiali contro la penetrazione di corpi solidi
estranei compresa la polvere, e la protezione delle persone
contro il contatto con parti pericolose (vedi anche “lettera
addizionale”)
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «protezione contatti diretti»

La seconda cifra (obbligatoria) indica la protezione dei materiali


contro la penetrazione dannosa di acqua.
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impianto elettrico di cantiere «protezione contatti diretti»

Codice IP 34DW Le lettere addizionali (facoltativa) sono utilizzate qualora la protezione


• IP: indice di protezione delle persone, contro il contatto con parti pericolose, sia superiore a
• 3: protetto contro l'ingresso di corpi solidi superiori a 2,5 mm quella dell’ingresso dei corpi solidi espressa dalla prima cifra
• 4: protetto contro gli effetti degli spruzzi d'acqua caratteristica.
• D: protetto contro l'accesso con un filo Le lettere supplementari (facoltativa) sono utilizzate per fornire ulteriori
• W: adatto all'uso in condizioni atmosferiche specificate informazioni particolari, relative al materiale. Possono essere poste
dopo la seconda cifra caratteristica o dopo la lettera addizionale.
Lettere Addizionali
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «protezione contatti diretti»
Le misure di protezione contro i contatti per lavori in prossimità parti attive
D. Lgs. 81/2008, Articolo 117 -Lavori in prossimità di parti attive
1. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per
circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:
a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;
b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;
c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.
2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate
e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti dall’applicazione delle pertinenti norme
tecniche.

Un (kV) D (m)
≤1 3
1< Un≤ 30 3,5
30 < Un ≤132 5
> 132 7
Un → tensione nominale

Distanze per lavori in prossimità di linee elettriche aeree non protette Distanze per lavori in prossimità di linee elettriche aeree non protette
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «protezione contatti diretti»
Le misure di protezione contro i contatti per lavori in prossimità parti attive, si
applicano ai lavori svolti sugli impianti elettrici e ai lavori non elettrici eseguiti
nelle vicinanze di parti attive in tensione non protette o non sufficientemente
protette (come precisato nel D. Lgs 81/08), compresi i lavori sotto tensione su
impianti a tensione fino a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c. Non si applica invece ai
lavori sotto tensione sugli impianti con tensione superiore a 1000 V in corrente
alternata e 1500 V in corrente continua che sono invece oggetto della Norma CEI
11-15.

• DL - La distanza DL delimita lo spazio intorno alle parti attive, detto zona di lavoro sotto
tensione, nel quale non è assicurato il livello di isolamento atto a prevenire il pericolo
elettrico;
• DV - La distanza DV delimita lo spazio, esterno alla zona di lavoro sotto tensione, detto
zona prossima
• DA9 - La distanza DA9 delimita lo spazio, esterno alla zona prossima, detto zona di
lavoro non elettrico

Dispositivo isolante

Distanze per lavori in prossimità di linee elettriche aeree non protette Distanze per lavori in prossimità di linee elettriche aeree non protette
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «Protezione Contatti Indiretti»

CONTATTO INDIRETTO: si verifica quando una parte del corpo umano viene a contatto
con una massa o con altra parte conduttrice, normalmente non in tensione, ma che
accidentalmente si trova in tensione in seguito ad un guasto o all’usura
dell’isolamento.

Protezione da contatto Indiretto:


1. interruzione automatica dell'alimentazione,
2. componenti di classe II o con isolamento equivalente
3. separazione elettrica, ecc

Protezione con interruzione automatica dell’alimentazione:


Si realizza imponendo che la tensione di contatto limite convenzionale risulti (CEI 64-8):
• UL ≤ 25 V in Corrente Alternata (CA);
• UL ≤ 60 V in Corrente Continua non ondulata (CC).
Il caso più frequente si realizza nei sistemi TT (fornitura in bassa tensione) la protezione è costituita da collegamento a terra delle masse (impianto di
terra) abbinato all’interruttore differenziale verificando che la resistenza di terra risulti:
RE → somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse;
Idn → corrente nominale differenziale del dispositivo di protezione;
25 V → tensione limite di contatto per ambienti particolari.
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «Protezione Contatti Indiretti»

CONTATTO INDIRETTO: si verifica quando una parte del corpo umano viene a contatto
con una massa o con altra parte conduttrice, normalmente non in tensione, ma che
accidentalmente si trova in tensione in seguito ad un guasto o all’usura
dell’isolamento.

Protezione da contatto Indiretto:


1. interruzione automatica dell'alimentazione,
2. componenti di classe II o con isolamento equivalente
3. separazione elettrica, ecc

Protezione mediante componenti elettrici di Classe II o con isolamento


equivalente:
nei cantieri si può fare ricorso a tale protezione ricorrendo a utensili portatili
riconoscibili dalla presenza sulla targa dell’apparecchio di un doppio
quadrato, uno interno all’altro e verificando che non siano collegate a terra
le carcasse degli apparecchi (nella presa manca il collegamento di terra).
Occorre, inoltre, fare attenzione che questi apparecchi siano idonei per l’uso
in luoghi soggetti a spruzzi d’acqua (IPX4).
Sicurezza Cantieri «Impianto Elettrico»
impianto elettrico di cantiere «Protezione Contatti Indiretti»

CONTATTO INDIRETTO: si verifica quando una parte del corpo umano viene a contatto
con una massa o con altra parte conduttrice, normalmente non in tensione, ma che
accidentalmente si trova in tensione in seguito ad un guasto o all’usura
dell’isolamento.

Protezione da contatto Indiretto:


1. interruzione automatica dell'alimentazione,
2. componenti di classe II o con isolamento equivalente
3. separazione elettrica, ecc

Protezione per separazione elettrica


Nella protezione per separazione elettrica la sorgente di alimentazione del circuito deve
essere un trasformatore di isolamento o una sorgente con caratteristiche di sicurezza
equivalente a quella del trasformatore di isolamento (ad esempio un piccolo gruppo
elettrogeno). Se vengono alimentati più apparecchi utilizzatori le loro masse devono
essere collegate con un conduttore equipotenziale.
Questa protezione può essere applicata a circuiti con prese a spina solo se ciascun
apparecchio utilizzatore è alimentato da un trasformatore di isolamento separato o da
un avvolgimento secondario separato del trasformatore (per ogni avvolgimento
secondario un solo utilizzatore).
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impianto elettrico di cantiere «Protezioni in luoghi conduttori ristretti»

LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI sono quei luoghi limitati essenzialmente da superfici


metalliche o comunque conduttrici nel quale è probabile che una persona possa venire
in contatto con tali superfici attraverso un ampia parte del suo corpo, ed è limitata la
possibilità di interrompere tale contatto.
Esempi di luoghi conduttori ristretti presenti nei cantieri sono piccole cisterne
metalliche, interno di tubazioni metalliche, cunicoli umidi, scavi ristretti nel terreno e
tralicci.
Non si considerano luoghi conduttori ristretti i piani di lavoro sui ponteggi metallici. Il
luogo conduttore ristretto può essere applicabile anche a situazioni in cui l’operatore è
in ambiente ampio ma a stretto contatto, su larga parte del corpo, con superfici
conduttrici, per esempio lavori con cinture di sicurezza su strutture metalliche.

Gli utensili portatili e gli apparecchi di misura trasportabili o mobili utilizzati in


questi luoghi, devono essere alimentati a bassissima tensione di sicurezza (SELV) o
devono essere protetti per separazione elettrica.
Per le lampade portatili è ammessa solo la alimentazione a bassissima tensione di
sicurezza (SELV).
Sia il trasformatore di isolamento che il trasformatore di sicurezza dei sistemi SELV
debbono essere tenuti all’esterno del luogo conduttore ristretto.

(SELV - Safety Extra Low Voltage) La bassissima tensione di sicurezza offre una
protezione congiunta nei confronti dei contatti diretti e indiretti. La tensione non
deve essere superiore a 50 V in corrente alternata e non deve in nessun modo
superare tale valore per un guasto alle sorgenti di alimentazione o a causa di un
contatto con altri circuiti
Bibliografia

Web Site → La sicurezza elettrica in bassa tensione


Web Site → Impresa sicura Impiantistica elettrica di Cantiere

• ITACA - Guida Operativa Per La Sicurezza Degli Impianti Elettrici: N. 1 - Norme Generali;
• ITACA - Guida Operativa Per La Sicurezza Degli Impianti Elettrici: N. 2 – Cantieri;
• AEI, ANIE, CEI - Manuali Impianti elettrici Impianti di distribuzione dell’energia elettrica
• BLITZPLANER - manuale per la protezione da fulmini;
• ABB - Quaderni di Applicazione Tecnica N.3 Sistemi di distribuzione e protezione contro i contatti indiretti ed i guasti a terra;
• Norma CEI 64-17 /2010 «Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri;
• Norma CEI 64-12/2010 «Guide All'esecuzione Degli Impianti Di Terra Negli Edifici Per Uso Residenziale E Terziario E Degli Impianti Elettrici Nei
Cantieri;
• Norma CEI EN 61439-4/2013 «Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 4: Prescrizioni particolari
per quadri per cantiere (ASC)»

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