Automotore FS 211
Automotore FS 211 | |
---|---|
Locomotiva Diesel | |
Sogliolone 211.063 | |
Anni di costruzione | 1948-49 (211.025-074) 1951 (211.075-079) |
Anni di esercizio | 1949-1986 |
Quantità prodotta | 55 |
Costruttore | ABL |
211.025-079 (tipo ABL V NE) | |
Dimensioni | lunghezza: 4.162 mm; larghezza: 3.100 mm; altezza: 3.995 mm. |
Scartamento | 1.435 mm |
Passo dei carrelli | 3.396÷3.476 mm |
Massa in servizio | 12.000 kg |
Rodiggio | B |
Diametro ruote motrici | 600 mm |
Tipo di trasmissione | cambio meccanico FIAT a 4 rapporti + 4 ridotti, trasmissione finale a catene. |
Rapporto di trasmissione | 1/5,18 |
Potenza continuativa | 83,1 kW a 1.900 giri/min |
Sforzo trazione massimo | 39,2 kN |
Velocità massima omologata | 41,5 km/h |
Alimentazione | gasolio |
Tipo di motore | Diesel a 4 tempi, iniezione diretta, alimentazione naturale, raffreddamento ad acqua, tipo FIAT 366/45. |
Numero di cilindri | 6 in linea |
Dati tratti da:
Tronconi, Badoni, p. 69, 122 |
Gli automotori del gruppo 211, più comunemente conosciuti con il soprannome di sogliola e sogliolone, sono automotori di costruzione ABL.
Vennero costruiti sulla base del progetto, su licenza della fabbrica tedesca Breuer, che aveva dato luogo alla precedente serie di "sogliole" 207-208. Sulla base di tale progetto vennero realizzati a partire dal 1945 gli automotori del gruppo 210 e tra il 1949 e il 1951 la serie più "grande" e ultima del gruppo 211.
Il nomignolo di "sogliola" venne loro conservato, come nelle precedenti serie, a causa della loro forma tipica: la cabina di manovra, unica e centrale che, stretta e verticale, era atta a occupare pochissimo spazio, come del resto tutto il rotabile.
Come per le precedenti serie 207-208 i rotabili erano destinati alle manovre nei piccoli scali ferroviari, nei depositi, nei raccordi civili e militari.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Prodotti in numero di 55 unità, precedentemente classificati FS 5025-5079, gli automotori della serie 211 hanno prestato servizio nelle Ferrovie dello Stato fino alla fine degli anni ottanta e vennero dismessi tra il 1984 e il 1986.
La motorizzazione a benzina o a nafta fu ancora della Fiat con vari tipi di propulsore Fiat 366 da 83 kW con sei cilindri in linea. La trasmissione del moto era a catena di trasmissione e corona dentata con cambio a quattro velocità più quattro ridotte. Il carrello era a ruote piccole da 600 mm a due assi motori. Il tutto permetteva una velocità massima molto modesta di 40 km/h ma ciò era del tutto sufficiente allo scopo per cui il mezzo era stato costruito.
Gli automotori 211 avendo dimensioni e peso maggiori delle serie precedenti hanno avuto l'aggiornamento del soprannome da "sogliola" a "sogliolone".
Automotori conservati
[modifica | modifica wikitesto]- L'automotore 211.063, atto al servizio, è stato assegnato al DRS di Rimini per le manovre dei mezzi storici assegnati all'impianto, ed è conservato in efficienza a cura dell'Associazione amatoriale Adriavapore[1]
- L'automotore 211.050 in riparazione presso DL Milano Smistamento
- Presso il raccordo portuale dismesso di Torre Annunziata è presente, ormai semidistrutto dall'incuria e dall'abbandono, il "sogliolone" 211.066[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Automotore diesel da manovra - Gruppo 211, su ilmondodeitreni.it. URL consultato il 7 dicembre 2022.
- ^ Il raccordo Torre Annunziata Centrale - Torre Annunziata Marittima, su lestradeferrate.it. URL consultato il 4 novembre 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Nascimbene, Luca Vanni, FS Trenitalia. Locomotive Diesel, Albignasego, Duegi, 2002, pp. 34-35, 59, 129, ISSN 1124-4232 .
- Beppe Tronconi, Badoni e le sue locomotive, Salò (BS), ETR – Editrice Trasporti su Rotaie, 1999, ISBN 88-85068-08-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Automotore FS 211
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Galleria fotografica su photorail.com, su photorail.com. URL consultato il 23-04-2008 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2008).