Automotore FS 215
Automotore FS 215 | |
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Locomotiva Diesel | |
Automotore 215.006 al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa | |
Anni di costruzione | 1954-1956 |
Anni di esercizio | 1954-1993 |
Quantità prodotta | 15 |
Costruttore | ABL |
Lunghezza | 7250 mm |
Larghezza | 2900 mm |
Altezza | 3630 mm |
Interperno | 2.400 mm (tra assi estremi) |
Rodiggio | B |
Diametro ruote motrici | 1060 mm |
Potenza oraria | 110 kW |
Sforzo trazione massimo | 56,9 kN |
Velocità massima omologata | 50 km/h |
Alimentazione | gasolio |
Gli automotori del gruppo 215 sono mezzi di trazione da manovra, a scartamento normale, delle Ferrovie dello Stato Italiane; inizialmente classificati come gruppo 150, si sono diffusi sugli impianti ferroviari di tutta la rete italiana.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli automotori, costruiti nel 1954 in numero di 2 unità dalla Antonio Badoni Lecco, corrispondevano al tipo VII BXD ABL[1].
Erano stati progettati con lo scopo di sostituite in alcuni servizi, di manovra e di brevi tradotte in linea, le locomotive a vapore ormai obsolete e spesso in cattivo stato[2].
Ebbero la classificazione di gruppo 150 e vennero immatricolati con i numeri progressivi 001 e 002[1].
Nel 1956, in seguito al buon risultato, le FS ne acquisirono ulteriori 13 unità cambiandone la classificazione in gruppo 215[3].
Gli automotori vennero assegnati a vari impianti della rete italiana dove svolsero servizio fino agli anni ottanta, progressivamente rimpiazzati dai 214.4000[4].
Due esemplari la 215.001 e la 215.013 sopravvissero fino al 1993. Il 215.006 è oggi conservato al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il progetto adottava un motore diesel tipo BXD 54 raffreddato ad acqua prodotto dagli stabilimenti OM in grado di fornire 110 kW di potenza a 1800 giri al minuto[1].
La trasmissione del moto venne affidata a un cambio idrostatico Hydro Titan-Von Roll con il tradizionale sistema di accoppiamento dei due assi motori a biella con terzo asse cieco posteriore contrappesato[1].
La locomotiva raggiungeva la velocità di 50 km/h ed era in grado di effettuare anche tradotte in linea in quanto dotata di impianto frenante ad aria compressa con freno Westinghouse[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Tronconi, Badoni, p. 53.
- ^ a b Tronconi, Badoni, pp. 53-54.
- ^ Tronconi, Badoni, p. 54.
- ^ Rubrica Arrivi e partenze in I treni oggi, 7 (1986), n. 63, p. 11.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Beppe Tronconi, Badoni e le sue locomotive, Salò, Editrice Trasporti su Rotaia, 1999, ISBN 88-85068-08-1.
- Angelo Nascimbene, Luca Vanni, FS Trenitalia. Locomotive Diesel, Albignasego, Duegi, 2002, ISSN 1124-4232 .
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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