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Esperia (nave)

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Esperia
Descrizione generale
Tipomotonave mista
ArmatoreAdriatica di Navigazione
Porto di registrazioneVenezia (1949 - 1974)
CostruttoriCantieri Riuniti dell'Adriatico
CantiereMonfalcone
Impostazione31 agosto 1940[1]
Varo20 ottobre 1941
Consegna21 marzo 1949
Viaggio inaugurale29 marzo 1949
Nomi precedentiAusonia
Destino finaledemolita nel 1974
Caratteristiche generali
Stazza lorda9 314 tsl
Portata lorda2 732 tpl
Lunghezza148,6 m
Larghezza19,2 m
Pescaggio7,1 m
Propulsionedue motori Diesel CRDA - Sulzer, 16 100 cavalli
Velocità19 nodi (35,19 km/h)
Equipaggio190
Passeggeri504
Pasquale Trizio, p. 112
Esperia, su mucamonfalcone.it. URL consultato il 21 gennaio 2022.
voci di navi passeggeri presenti su Wikipedia

L'Esperia era una motonave mista in servizio con questo nome per l'Adriatica di Navigazione tra il 1949 e il 1974.

Caratteristiche

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L'Esperia era una motonave mista, con sistemazioni per 504 passeggeri (159 in prima classe, 81 in seconda classe e 304 in terza) e quattro stive per il carico[2]. Era spinta da due motori CRDA - Sulzer con una potenza complessiva di 16 100 cavalli e poteva raggiungere una velocità di 19 nodi[2]. L'allestimento della motonave, dopo il recupero nel dopoguerra, fu curato da Gustavo Pulitzer-Finali[3].

Gli ambienti comuni a disposizione dei passeggeri di prima classe comprendevano due bar, una veranda panoramica e un salone da pranzo, oltre a un lido all'aperto con dei giochi d'acqua in luogo della piscina; erano poi presenti a bordo due sale da pranzo e due soggiorni-bar per i passeggeri di seconda e di terza classe[2].

La nave fu varata presso il cantiere navale di Monfalcone il 20 ottobre 1941 con il nome di Ausonia[1]. Il 16 settembre 1944, mentre si trovava nel bacino di allestimento, fu colpita durante un bombardamento e si adagiò su un fianco[4]. Nel 1947 fu recuperata dalla Co.Ri.Sa. di Venezia; completato l'allestimento, fu consegnata all'Adriatica di Navigazione il 21 marzo 1949, con il nome di Esperia[4][2]. Entrò quindi in servizio sul collegamento espresso per Egitto e Libano, con partenze alternate da Trieste e Genova, riscuotendo un buon successo, tanto che tra 1948 e 1949 l'Adriatica raddoppiò il numero di passeggeri trasportati su quella linea[5]. Negli anni seguenti l'Esperia rimase in servizio su questo collegamento, venendo affiancata nel 1957 dalla Ausonia.

Alla fine degli anni sessanta, lo sviluppo dei trasporti via aereo e il clima di instabilità politica nel Mediterraneo orientale provocarono una forte riduzione nel numero di passeggeri trasportati dalle navi di linea, il cui esercizio divenne quindi non più sostenibile economicamente[6]. L'Esperia cominciò quindi a essere utilizzata anche come nave da crociera, alternando il servizio di linea con crociere anche nel Mediterraneo occidentale o alle Canarie[2]. Il 1º febbraio 1974 l'Esperia, ormai obsoleta, fu venduta per la demolizione, che fu eseguita a La Spezia[7][8].

  1. ^ a b Ogliari Vol. V, pp. 1578-1579
  2. ^ a b c d e Esperia, su mucamonfalcone.it. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  3. ^ Paolo Piccione, p. 195.
  4. ^ a b Ogliari Vol. VI, pp. 1880 - 1881
  5. ^ Pasquale Trizio, p. 36.
  6. ^ Ogliari Vol. VI, pp. 2050-2052.
  7. ^ Ogliari Vol. VI, p. 2055.
  8. ^ Pasquale Trizio, p. 63.
  • Francesco Ogliari, Trasporti marittimi di linea, volume quinto - Dallo smoking alla divisa - la Marina mercantile italiana dal 1932 al 1945, Milano, Cavallotti Editori, 1984.
  • Francesco Ogliari, Trasporti marittimi di linea, volume sesto - Gli anni della Fenice, il Gruppo Finmare, le compagnie sovvenzionate dal 1945 al 1985, Milano, Cavallotti Editori, 1985.
  • Pasquale Trizio, Adriatica Venezia (1932-2004), Bari, Gelsorosso, 2008, ISBN 978-88-89735-28-2.
  • Paolo Piccione, Nino Zoncada. Interni navali 1931-1971, Genova, GMT Edizioni, 2007, ISBN 978-88-95171-08-1.