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Gerusalemme (piroscafo)

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Gerusalemme
Descrizione generale
Tipopiroscafo misto
ClassePilsna
ArmatoreLloyd Austriaco
Lloyd Triestino (1920 - 1937)
Adriatica di Navigazione (1937 - 1952)
CostruttoriCantiere navale San Rocco
CantiereTrieste
Impostazione18 aprile 1914
Varo9 ottobre 1915
Consegna13 novembre 1920
Nomi precedentiCracovia (1915 - 1934)
Destino finaledemolita a Savona nel 1952
Caratteristiche generali
Stazza lorda8 039 tsl
Portata lorda6 843 tpl
Lunghezza135 m
Larghezza16,15 m
Pescaggio8,7 m
Propulsionedue turbine a vapore Parsons, 4 200 cavalli
Velocità13,5 nodi (25 km/h)
Passeggeri440 (dopo il 1934)
Valenti, pp. 180 - 209
Valenti, Gellner, p. 174
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Il Gerusalemme è stato un piroscafo misto merci-passeggeri. Consegnato nel 1920 al Lloyd Triestino con il nome di Cracovia, nel 1934 fu ribattezzato Gerusalemme e nel 1937 passò all'Adriatica di Navigazione. Catturato dai britannici durante la seconda guerra mondiale, fu poi restituito all'Adriatica e noleggiato alle altre compagnie Finmare, venendo demolito nel 1952.

Caratteristiche

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Il Cracovia era un piroscafo misto; lungo 135 metri e largo 16, disponeva di sistemazioni per quasi 200 passeggeri (150 in prima classe e 47 in seconda) e di quattro ampie stive per il carico, con un volume complessivo di 7 200 metri cubi[1]. Si differenziava dal gemello Pilsna per il diverso apparato motore, essendo dotato di due turbine a semplice riduzione in luogo delle più tradizionali macchine alternative a vapore[1][2].

Tra il 1933 e il 1934 il piroscafo, ribattezzato Gerusalemme, fu sottoposto a lavori di ristrutturazione per adeguarlo al servizio sulla linea per la Palestina, durante i quali le sistemazioni passeggeri furono aumentate a 440[1]. Nel 1947, dopo i lavori di ripristino e adattamento al servizio per migranti eseguiti a Genova, il Gerusalemme disponeva di 73 posti in prima classe, 85 in classe turistica e 408 in terza classe[3].

Il Cracovia fu ordinato al cantiere navale San Rocco di Trieste dal Lloyd Austriaco insieme ad altre tre unità gemelle (Hungaria, Innsbruck e Pilsna[2]). In seguito all'impostazione dei primi due piroscafi, il progetto dei rimanenti fu alterato, allungandoli di circa nove metri; il Cracovia fu ulteriormente differenziato dai gemelli dall'apparato motore, essendo stato dotato di due turbine a vapore al posto delle macchine alternative installate sugli altri[2]. Il Cracovia fu impostato il 18 aprile 1914 e varato il 9 ottobre 1915, venendo in seguito rimorchiato presso l'Arsenale del Lloyd Austriaco per completarne l'allestimento[2][3]. I lavori si protrassero a lungo per via della guerra e il Cracovia fu consegnato alla compagnia di navigazione, nel frattempo ribattezzata Lloyd Triestino, solo il 13 novembre 1920[3]. Requisito per effettuare trasporto di truppe, nel 1921 entrò finalmente in servizio sulla linea celere tra Trieste e Bombay[3].

A partire dall'agosto 1930 il Cracovia fu trasferito sulla linea per l'Estremo Oriente[3]. Nel 1932, in seguito alla prima fase di riorganizzazione delle linee sovvenzionate, la flotta del Lloyd Triestino si arricchì di diverse unità e il Cracovia divenne superfluo, venendo quindi posto in disarmo[3]. Rimasto perlopiù inoperoso nei due anni seguenti, nell'ottobre 1933 fu inviato all'Arsenale Triestino per essere adattato al servizio sulla linea per migranti verso la Palestina[3]. Rinominato Gerusalemme, tornò in servizio il 14 marzo 1934[3]. Nel 1937, in seguito alla seconda fase di riorganizzazione delle linee sovvenzionate, il Gerusalemme fu assegnato all'Adriatica di Navigazione, continuando a essere impiegato sulla linea per la Palestina[3].

Con l'inizio della seconda guerra mondiale, nel novembre 1939 il Gerusalemme fu spostato sulla linea per Alessandria d'Egitto, Haifa e Beirut, venendo poi noleggiato nel febbraio successivo al Lloyd Triestino, che lo destinò al collegamento tra Trieste e Durban[3]. All'ingresso in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940, il piroscafo si trovava a Durban; riuscì a rifugiarsi nel porto mozambicano di Lourenço Marques, sfuggendo all'incrociatore ausiliario britannico HMS Ranchi, e vi rimase internato fino all'armistizio[3][4]. Passato sotto il controllo portoghese, nel marzo 1944 il Gerusalemme fu preso in carico al Ministry of War Transport britannico, venendo posta in disarmo a Durban[3]. Nel gennaio 1945 il Gerusalemme fu convertito in nave ospedale, venendo in seguito usato anche come trasporto truppe[3]. Nell'aprile 1947 fece ritorno a Venezia e riprese bandiera italiana[3]. Essendo una tra le poche navi passeggeri di dimensioni consistenti sopravvissuta al conflitto, fu sottoposto a lavori di ripristino e noleggiato all'Italia di Navigazione, partendo il 30 agosto da Genova per Buenos Aires[3][5]. Con l'entrata in servizio delle unità della classe Navigatori, a luglio 1948 il Gerusalemme fu spostato su una nuova linea da Genova per La Guaira, Cartagena e Cristóbal, venendo poi inviato in cantiere, a settembre 1948, in previsione di un nuovo noleggio al Lloyd Triestino[3][6]. A ottobre il Gerusalemme entrò nuovamente in servizio sulla linea per Durban, alternando partenze da Genova e Trieste[7]. Rimase in servizio su questo collegamento fino al gennaio 1952, quando fu restituito all'Adriatica vista l'ormai imminente ingresso in linea della nuova motonave Africa; ormai obsoleto, il Gerusalemme fu venduto a un cantiere di Savona per la demolizione, che fu completata nel gennaio 1953[3].

  1. ^ a b c Valenti, pp. 180 - 184
  2. ^ a b c d Valenti, Gellner, pp.91 - 99
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Valenti, pp. 200 - 208
  4. ^ Pasquale Trizio, p. 115.
  5. ^ Ogliari Vol. VI, p. 1896.
  6. ^ Ogliari Vol. VI, p. 1904.
  7. ^ Ogliari Vol. VI, p. 1889.
  • Paolo Valenti, Le più belle navi per l'Oriente, San Dorligo della Valle, Luglio Editore, 2014, ISBN 978-88-6803-054-4.
  • Paolo Valenti e Ernesto Gellner, San Rocco - Storia di un cantiere navale, San Dorligo della Valle, Edizioni Luglio, ISBN 88-8915-315-6.
  • Pasquale Trizio, Adriatica Venezia (1932-2004), Bari, Gelsorosso, 2008, ISBN 978-88-89735-28-2.
  • Francesco Ogliari, Trasporti marittimi di linea, volume sesto - Gli anni della Fenice, il Gruppo Finmare, le compagnie sovvenzionate dal 1945 al 1985, Milano, Cavallotti Editori, 1985.