Temi di Cinotecnia 12 - Cinognostica e valutazione: Aspetti docimologici nella valutazione del cane e delle razze canine
Di Mario Canton
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Info su questo ebook
I temi trattati non riguardano gli aspetti psichici del cane, come la sua etologia, psicologia, comportamento e le materie correlate come l'educazione o l'addestramento.
Non vi sono trattati neppure argomenti legati all'allevamento – come la riproduzione e la crescita – o alla convivenza con il cane domestico – come la salute, l'igiene, l'alimentazione o le cure sanitarie.
La collana si occupa dei cani e delle razze canine sotto l'aspetto strutturale e della loro conformazione in relazione al loro impiego.
I motivi per cui l'uomo ha selezionato così tante razze canine – sfruttando la notevole plasticità genetica del Canis lupus familiaris – sono fondamentalmente due: per avere un animale da affezione o per destinarlo a qualche scopo specifico.
Qui si parlerà in particolare dei vari aspetti coinvolti nella seconda delle motivazioni ma anche dei particolari che ne caratterizzano l'aspetto.
In sintesi, si discute di tutto ciò che può essere utile a una valutazione fenotipica dei cani e delle razze canine.
Si ritiene doveroso precisare – infine – che i contenuti di ciascun volume possono prevedere digressioni su temi affini il cui svolgimento sia ritenuto utile alla migliore esposizione del tema principale.
Pertanto non sarà improbabile che il Lettore si imbatta in concetti ripresi, sottolineati, riformulati sotto altre angolazioni o ulteriormente approfonditi, con il fine di fornire una loro migliore esposizione.
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Anteprima del libro
Temi di Cinotecnia 12 - Cinognostica e valutazione - Mario Canton
Temi di Cinotecnia
Collana di Studi Tecnici sul Cane
Vol. 12
Aspetti docimologici
della valutazione
dei cani e
delle razze canine
Cinognostica
e valutazione
Edizione digitale 2016
di Mario Canton
PROPRIETÀ INTELLETTUALE LETTERARIA RISERVATA
© Copyright 2016 by Mario Canton
1ª edizione digitale – 2016
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Nota
Si chiede cortesemente ai lettori la disponibilità a collaborare al miglioramento dell'opera, segnalando qualsiasi refuso e/o errore operativo riscontrato nella lettura dell'e-book utilizzando una e-mail da inviare all'indirizzo dell'autore.
Si veda per l'indirizzo le introduzioni o il colophon alla penultima schermata.
L'autore si impegna ad apportare quanto prima possibile le correzioni ritenute opportune o necessarie.
Si ringrazia sin d'ora per l'eventuale collaborazione.
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Indice
Introduzione
1ª Parte Considerazioni generali, testa e dentatura
Considerazioni generali
Taglia
Peso
Statura
Accrescimento ponderale
Curva di accrescimento
Indice di accrescimento
Rilevazione dell’accrescimento
Rapporto taglia/peso
Rapporti di scala
Rapporto massa/superficie
Rapporto taglia/movimento
Rapporto taglia/temperamento
Variazioni estreme di taglia
Bassotto come tipo morfologico
Basset e Briquet
Nanismo
Gigantismo
Levrierismo
Il cane tipo «cob»
L’inscrizione
Il cane tipo «hunter»
Misurazioni
Regioni
Riepilogo delle regioni anatomo-topografiche
Punti notevoli
Anatomia topografica
Testa
La testa in generale
Dimensioni della testa
Direzione della testa
Forma della testa
Studio del profilo della testa
Attacco all’incollatura della testa
Movimenti della testa
L’espressione
Cranio e fronte
Faccia superiore della testa: regione cranio-frontale
Espressioni usate negli standard per descrivere i crani
Rivestimento della regione cranio-frontale
Stop
Faccia superiore della testa: stop o piega del naso o depressione cranio-facciale
Muso o canna nasale
Faccia superiore della testa: muso o canna nasale
Tartufo
Estremità anteriore della testa: naso o tartufo
Bocca, mento, labbra e fessura labiale
Estremità anteriore della testa: bocca
Estremità anteriore della testa: labbra
Estremità anteriore della testa: fessura o apertura labiale
Estremità anteriore della testa: mento o barbozza
Gengive, palato e lingua
Estremità anteriore della testa: gengive
Estremità anteriore della testa: palato
Estremità anteriore della testa: lingua
Pagliola, gola e parotidi
Faccia inferiore della testa: regione sottomascellare (o pagliolaia o pagliola)
Estremità anteriore della testa: gola
Regione parotidea o parotide
Facce laterali della testa
Orecchi
L’orecchio
Cartilagini dell’orecchio
Muscoli dell’orecchio
Estremità libera dell’orecchio
Struttura dell’orecchio
Esame dell’orecchio
Rivestimento e formato dell’orecchio
Portamento, direzione e forma dell’orecchio
Orecchio ed espressione
Orecchie raddrizzate dette dritte
Direzione dell’orecchio
Fattori determinanti il portamento dell’orecchio
Anomalie del portamento dell’orecchio
L’orecchio manipolato
Orecchie cadenti dette pendenti
Misure della lunghezza dell’orecchio
Attacco dell’orecchio
Orecchie semi-pendenti, dette anche semicadenti o semidiritte
Orecchie ripiegate, dette a rosa
o a conchiglia
Orecchie a tulipano
e a bottone
Movimento dell’orecchio
Caratteri del senso uditivo
Bellezza, difetti e tare dell’orecchio
Orecchie nel cucciolo
Osservazioni sull’orecchio
Orecchio del Segugio: rapporto con qualità di velocità e gola
Trasmissione delle onde sonore
Impiego del fischietto silenzioso per l’allenamento dei cani
Sordità
Condrotomia auricolare o conchectomia
Intervento chirurgico per il taglio delle orecchie
Metodologia per il taglio delle orecchie
Preparazione del soggetto
Contenzione
Materiale operatorio
Tempi operatori
Primo tempo operatorio: determinazione della forma da conferire all’orecchio e della sua lunghezza
Secondo tempo operatorio: applicazione della pinza
Terzo tempo operatorio: amputazione dei lembi
Quarto tempo operatorio: cauterizzazione
Quinto tempo operatorio: ablazione del piede
Sesto tempo operatorio: applicazione del cerotto
Cure conseguenti
Caratteristiche delle amputazioni degli orecchi secondo le razze
Tagli convessi
Tagli concavi
Tagli speciali
Occhi
Arcate sopracciliari
Occhio
Bellezza dell’occhio
Grado di scostamento dell’occhio in rapporto alla linea mediana
Posizione del globo oculare in rapporto alla regione circostante
La terza palpebra deve essere appena visibile all’angolo interno dell’occhio.
Apertura palpebrale o fessura palpebrale o rima palpebrale
Asse palpebrale
Conformazione dell’occhio
Posizione dell’occhio
Espressione dell’occhio
Colorazione dell’occhio
Occhio vaio
Palpebre
Rapporti assiali nell’occhio e angolo asso-palpebrale
Difetti e tare che più frequentemente si incontrano sugli occhi
Guance
La guancia
Nuca
Estremità posteriore della testa: la nuca
Definizioni della bozza occipitale
Dentatura
Denti: dentatura e dentizione
Caratteri generali dei denti
Struttura di un dente
Gengiva
Sviluppo dei denti
Muta dentaria
Formula dentaria
Denti incisivi
Denti canini
Denti molari
Dentizione da latte o dentizione lattea
Livellamento dei denti da latte
Rimpiazzo dei denti da latte
Primi denti premolari
Cronologia dell’eruzione e del rimpiazzo dei denti da latte
Rimpiazzo dei denti da latte con i denti da adulto
Età e modificazioni della dentatura
Equivalenza fisiologica dell’età nel cane e nell’uomo
Occlusioni
Arcata incisiva
Anomalie più frequentemente constatate nell’occlusione
Dentatura giustapposta
Prognatismo
Denti basculanti
Considerazioni sul prognatismo
Principali cause di prognatismo
Mascella deviata
Anomalie nelle date di eruzione dei denti
Anomalie numeriche dei denti
Anomalie numeriche dei denti per aumento
Anomalie numeriche dei denti per diminuzione
Assenza di molari e premolari
Atrofia dentaria
Variazioni numeriche dei denti
Importanza della variazione nel numero dei denti
Schema dentario completo
Principali tare e affezioni dentarie
2ª Parte Corpo, arti e appiombi
Corpo o tronco
Corpo
Collo
Faccia superiore del corpo: l’incollatura
Disposizioni anatomiche del collo
Conformazione esteriore del collo
Pregi e difetti del collo
Lunghezza e forma del collo
Direzione del collo
Muscolatura del collo
Attacchi del collo
Particolarità del collo
Tare e difetti del collo
Garrese
Faccia superiore del corpo: il garrese
Dorso, rene e linea superiore
Faccia superiore del corpo: dorso, rene e linea superiore
Lunghezza e forma della regione dorso-lombare
Direzione della regione dorso-lombare
Il colpo d’ascia
Attacchi della regione dorso-lombare
Il cane costruito in salita
Groppa
Faccia superiore del corpo: la groppa
Conformazione esteriore della groppa
Lunghezza della groppa
Larghezza della groppa
Direzione della groppa
Movimenti della groppa
Coda
Coda o fouet
Lunghezza della coda
Forma della coda
Direzione e portamento della coda
Coda amputata
Attacco della coda
Movimenti della coda
Caudectomia e correzioni di mal portamento della coda
Metodologia per il taglio della coda
Principali razze a cui mozzare la coda e norme da rispettare
Cani da Pastore, da Guardia e da Utilità
Terrier
Cani da Ferma: Bracchi
Cani da Ferma: Epagneul
Cani da Ferma: Griffoni
Cani da Ferma: Spaniel
Cani da Compagnia
Correzione di cattivi portamenti della coda
Sterno
Faccia inferiore del corpo: la regione sternale
Vuoto sottosternale
Ventre
Faccia inferiore del corpo: il ventre
Volume del ventre
Forma del ventre
Inguine
L’inguine
Facce laterali del corpo
Le facce laterali del corpo
Torace
Faccia laterale del corpo: il costato o petto
Convessità del costato
Meccanismo della respirazione
Ventilazione polmonare
Rumori respiratori
Ritmo respiratorio
Inspirazione forzata
Polipnea termica
Capacità respiratoria
Respirazione tissutale
Fianco
Faccia laterale del corpo: il fianco
Movimenti del fianco
Anca
Faccia laterale del corpo: l’anca
Displasia dell’anca
Piede di pollo
Pettorale
Estremità anteriore del corpo: il pettorale
Ascella
Estremità anteriore del corpo: l’ascella
Estremità anteriore del corpo: la regione intrascellare
Estremità posteriore del corpo
Estremità posteriore del corpo
Ano
Estremità posteriore del corpo: l’ano
Ghiandole anali
Perineo
Estremità posteriore del corpo: il perineo
Arti
Gli arti: generalità
Arti anteriori
Ruolo degli arti anteriori
Arto anteriore
Spalla
Arto anteriore: la spalla o regione scapolo-omerale
Condizioni di bellezza della spalla
Lunghezza della spalla
Direzione e inclinazione della spalla
Angolo scapolo-omerale
Muscolatura della spalla
Arto anteriore in stazione
Locomozione e movimento della spalla
Braccio
Arto anteriore: il braccio
Direzione del braccio
Lunghezza del braccio
Esame della spalla
Gomito
Arto anteriore: il gomito
Tare del gomito
Avambraccio
Arto anteriore: l’avambraccio
Lunghezza dell’avambraccio
Direzione dell’avambraccio
L’avambraccio nella locomozione
Carpo
Arto anteriore: la regione carpale
Pastorale anteriore
Arto anteriore: il cannone metacarpale o cannone anteriore
Lunghezza dei metacarpi
Piede anteriore
Arto anteriore: il piede anteriore o mano
Allungatura
Traumatismi e ferite dei piedi
Unghie o artigli del piede anteriore
Forma del piede anteriore
Arto posteriore
Arto posteriore: generalità
Coscia
Arto posteriore: la coscia
Differenze della coscia a seconda delle razze
Condizioni di bellezza della coscia
Natica
Arto posteriore: la natica
Ginocchio (grassella)
Arto posteriore: la grassella (ginocchio)
Condizioni di bellezza della grassella
Tare della grassella
Gamba
Arto posteriore: la gamba
Movimenti della gamba
Condizioni di bellezza della gamba
Garretto
Arto posteriore: il garretto
Movimenti del garretto
Condizioni di bellezza del garretto
Pastorale posteriore
Arto posteriore: il cannone metatarsale o cannone posteriore
Piede posteriore
Arto posteriore: il piede
Unghie o artigli del piede posteriore
Speroni dell’arto posteriore
Appiombi
Asse direttore dell’arto
Appiombi anteriori: vista di profilo
Appiombi anteriori: vista di faccia
Appiombi posteriori: vista di profilo
Appiombi posteriori: vista da dietro
Influenza degli appiombi
3ª Parte Mantelli, pigmentazione, pelo e colore
Mantelli
Pelle e annessi
Funzioni della pelle
La pelle come indice dello stato di salute
Aspetto
Struttura
Spessore
Pelle nasale
Impronta nasale
Pelle dei cuscinetti
Muscolatura nella pelle
Ghiandole sudoripare eccrine
Ghiandole sudoripare apocrine
Ghiandole sebacee
Ghiandole ceruminose
Ghiandole circumanali
Organo ghiandolare della coda
Unghie
Taglio delle unghie
Resezione degli speroni
Mammelle
Numero e dimensioni delle mammelle
Struttura delle mammelle
Modificazioni nelle ghiandole mammarie
Affezioni delle ghiandole mammarie
Pigmentazione
Melanine
Depigmentazione
Pigmentazione ed equilibrio fisiologico
Pelo
Tipologie
Pelo dritto
Pelo ispido
Pelo ispido-ondulato
Pelo crespo-ondulato
Pelo ondulato grosso
Pelo ondulato-sottile
Crescita
Classificazione in base alla lunghezza
Correnti e vortici piliferi
Classificazione macroscopica del pelame
Pelle nuda, alopecia
Pelo raso o liscio
Pelo corto
Pelo lungo
Pelo duro
Pelo eterogeneo
Disposizioni particolari dell’impianto o dell’abbondanza di pelo
Particolarità alla testa
Particolarità al collo
Particolarità agli arti
Particolarità alla coda
Toelettatura
Colore
Classificazione dei mantelli
Riassunto dei mantelli
Mantelli semplici
Mantelli semplici: il nero
Mantelli semplici: il bianco
Mantelli semplici: il grigio
Mantelli semplici: il fulvo
Mantelli semplici: il rosso
Mantelli semplici: il marrone
Mantelli composti
Mantelli binari: il grigio (grisaglia)
Mantelli binari: il merle
Mantelli binari: l’ubero
Mantelli binari: il lupino
Mantelli binari: l’agouti
Mantelli binari: il tigrato
Mantelli binari: il maculato
Mantelli binari: il pezzato
Mantelli binari: il focato
Mantelli ternari: il roano
Mantelli ternari: l’arlecchino
Mantelli ternari: il tricolore
Mantelli particolori e pluricolori
Mantelli diluiti
Mantelli diluiti: lo slavato
Mantelli diluiti: il canuto
Mantelli diluiti: il blu merle
Mantelli con tinta dovuta a mescolanza di peli
Particolarità e pezze particolari
Mantelli picchiettati
Mantelli nei setter
Macchie
Bande
Disposizione particolare di certi colori
Particolarità dei mantelli
4ª Parte Cinognostica e valutazione
Le razze canine
Una lunga selezione
Gli inizi
Lo standard
Comprendere lo standard
Limiti dello standard
Adattare gli standard
Il «tipo del giorno»
Caratteristiche originarie
L’ambiente del selezionatore
Una struttura comune
La produzione di una razza
Fatti, non opinioni: un esempio illuminante
Un frasario da cavalli
Analoghi problemi, analoghe soluzioni
Studiare le soluzioni degli altri
Regole uniche, forme diverse
Esperienza ed applicazione
Una nuova conformazione
Conformazione, statica e dinamica
Angolazione: un altro esempio
Il modello selvaggio
Equilibrio, statico e dinamico
Equilibrio e andatura
Componenti relative
Un metodo di rilevazione
Lo scopo di una razza
La stima delle parti
La correttezza vale per tutti
Fondamenti della valutazione morfologica
Approccio alla valutazione morfologica
Esposizioni canine
Valutazione e considerazioni nel giudizio in esposizione
Lo standard di perfezione
Lo scopo di una razza
Funzionalità e princìpi scientifici
Aspetto estetico dei soggetti
Giudizio per tradizione
Tipo
Stato di salute
Particolarità estetiche
Carattere
Anatomia
Storia
Sintesi
Monografie di razza e studio
Cinognostica
La cinognostica
Il concetto di bellezza
Pregi e difetti
Vizi e tare
Principali tare riscontrabili nel cane domestico
Terminologia zoognostica
Fondo e sangue
Il concetto di tipo
L’impronta
Sostanza, distinzione e proporzione
Temperamento
Nevrilità e sangue
Difetti ereditari
Principali difetti ereditari riscontrabili all’esame macroscopico
Valutazione
Valutazione
Valutazione fenotipica
Rilevazioni fisiologiche
Stato di salute generale
Stato di sviluppo
La precocità
Controlli funzionali
Il fenotipo
Il genotipo
La valutazione integrale
Valutazione della tipologia funzionale e standard
La valutazione del cane
Fattori morfologici generali: il tipo
Fattori morfologici generali: il formato
Fattori morfologici regionali: morfologia speciale di ciascuna regione
Fattori meccanici: l’equilibrio statico
La potenza
Il movimento
Fattori biologici: l’età
L’ereditarietà
L’individualità
Lo stato di salute
L’esame del cane
L’esame del cane a riposo
L’esame del cane in azione
L’esame del cane al passo
L’esame del cane al trotto
Il giudizio
Conclusioni sulla valutazione
Valutazione in esposizione
Il cane in esposizione
Esame del cane in esposizione
Codice di impegno per i Giudici F.C.I. (circolare n. 110/2010)
Codice di impegno per esperti giudici di esposizioni in favore del benessere del cane di razza pura
Qualità e ruolo del giudice
Diversità dei giudizi in esposizione
Metodi di giudizio
Metodo impressionista
Classifica e colpo d’occhio
Metodo impressionista: osservare l’entrata in ring
Metodo impressionista: esame in posa
Metodo impressionista: esame in azione
Schema del metodo di esame impressionista
Modelli di percorso nel ring
Metodo a punti o punteggio
La scheda di annotazione
Realizzazione di una scheda di annotazione
Uso della scheda di annotazione
L’esposizione canina
Preparazione e presentazione di un cane in expo
Obblighi essenziali e comportamento in expo
Miti, pregiudizi, metodo e verità
L’angolazione bilanciata (balance)
Di più è meglio
La sindrome dell’«anch’io»
Il metodo scientifico
Struttura del metodo scientifico
Un esempio di applicazione
Come iniziare
Metodo scientifico e verità
Requisiti ed osservazioni
Ipotesi e predizione
Predizione ed esperimento
Valutare gli esperimenti e tirare le conclusioni
Il caso contrario: in generale
Il caso contrario: nei casi specifici
Verità e opinione
Criteri di giudizio ed esame in posa
Motivo dell’esame in posa
Esame in posa
Esame sul tavolo
Tipo
Simmetria o equilibrio
Posizione di confronto faccia a faccia
Testa
Struttura del tronco
Collo
Angolo della spalla
Spalle cariche o pesanti
Garrese
Gomiti
Pastorali
Piedi
Schiena, linea della schiena e linea superiore
Lombi
Linea inferiore
Costole
Groppa
Garretti
Ginocchi
Colori del mantello
Tessitura del mantello
Mantello estivo ed invernale
Mantello raccolto e legato
Ereditarietà
Testicoli
Trucchi ed artifici
Cani mordaci
Analisi funzionale e criteri di giudizio
Locomozione o movimento
Efficienza nella funzione
Valutazione in esposizione
Andatura in esposizione
Andatura e funzione
Conformazione e funzione
Conformazione e prestazione
Selezione e conoscenze
Organizzazione delle conoscenze
Esposizioni e destinazione funzionale
Atteggiamento nelle esposizioni
Criteri di preferenza
Situazione internazionale
Situazione italiana
L’equivoco del cavallo
L’equivoco delle esposizioni
Forma e funzione
L’osservazione
Osservazione e conoscenza
Limiti del giudizio in esposizione
La ricerca del cibo
Il modello selvaggio
Le origini del modello selvaggio
Il modello selvaggio come paragone
Variazione e mutazione
Adattabilità del modello selvaggio
Il movimento nel modello selvaggio
L’alterazione del modello selvaggio
Lo «standard of perfection»
Standard e movimento
Interpretare lo standard
Differenze e standard
La teoria del «difetto»
L’enfasi sull’apparato scheletrico
Osservazione statica esterna
Proporzioni
Rapporto di snellezza
Applicazioni del rapporto
Misurazioni
Misure medie del rapporto gamba/torace (rielaborazione da C.M. Brown)
Analisi per sezione: i quarti anteriori
Quarti anteriori
La spalla
Il mito della spalla
Implicazioni anatomiche
Inclinazione della spalla (scapola)
Variazioni nella inclinazione
Rotazione della scapola
Movimento della scapola
Articolazione della spalla
L’equivoco del cavallo
L’equivoco della spalla a 90°
Inclinazione/angolazione della scapola
Inclinazione della scapola per resistenza e andatura fluida
Scapola per il tiro
Scapola dei Bassotti e braccio per lo scavo
Scapole ripide e velocità
Piazzamento della scapola, schiene corte e geni
Rapporti spalla/tronco
Sintesi dei principi relativi alle spalle
Insieme della spalla sul torace (vista laterale)
Effetto del torace sul movimento
Sintesi dei principi relativi al torace
Angolo tra scapola e braccio
Lunghezza della scapola
Radio e ulna
Braccio
Anteriori raddrizzati e semi-raddrizzati
Muscoli pettorali
Altre ossa dell’arto anteriore
L’avambraccio
Ossatura dell’avambraccio
Il carpo
Pastorali
Azione steppata
Flapping
Flapping
Paddling
Padding
Anteriori specializzati: anteriore dritto (da terrier)
Camminare sulle nocche
Anteriori specializzati: anteriori a basso centro di gravità
Anteriori specializzati: anteriore da corsa
Anteriori specializzati: anteriore da coursing
Anteriori specializzati: anteriore da tiro
Analisi per sezione: i quarti posteriori
Assieme dell’arto posteriore
Posizione canonica
Velocità, agilità, conversione veloce e corsa in salita
Pelvi e sua inclinazione
Groppa e angolo alla groppa
Pelvi a 90°
Angolazione coxofemorale
Muscoli «elevatori» e ischio
Articolazione dell’anca
Ginocchia
Pastorali posteriori o garretti
Angolo al garretto
Garretti a falce
Piedi in movimento
Piedi (zampe)
Mostrare i cuscinetti plantari
Superfici di allevamento
Analisi per sezione: il tronco
Garrese
Tronco e movimento
Colonna vertebrale
Il concetto di schiena
Arcuatura della schiena
Lunghezza delle vertebre toraciche
Lunghezza dei processi spinosi
Gabbia toracica
Addome
Analisi per sezione: la testa
Struttura della testa
Naso
Colore dell’occhio
Colore della rima oculare
Posizione e taglia dell’occhio
Occhi e loro funzione
Palpebra inferiore e membrana nictitante
Teschio o cranio
Mascella e muso
Morso
Morso corretto
Denti
Orecchi
Applicazione pratica dei principi scientifici e sintesi di dati tecnici
Studiare gli standard per somiglianza
Le razze artiche
I Levrieri
Le proprietà di un buon levriero
I Terrier
I cani a gambe corte
I Mastini
Razze da compagnia
Il Pointer
Il Cane da Pastore tedesco
Il Bulldog
Il Papillon
Sintesi di dati tecnici
Informazioni tecniche generali
L’anteriore del cane
Il posteriore del cane
Medie ed estremi
Andature nel cane
Altre caratteristiche dell’andatura
Efficienti trottatori di resistenza
Efficienti galoppatori
Test su dischi a pressione
Particolari estetici
Scopo di una razza
Appunti per la costruzione di una metodologia di giudizio
Premessa
Iter della procedura di Giudizio
Flow – chart delle operazioni
Scheda analitica di Giudizio
Aspetto generale
Testa
Collo
Tronco
Arti
Movimento
Mantello
Dentatura
Quadro di Sintesi
Fonti
1. Evoluzione
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In lingua inglese
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In lingua inglese
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In lingua inglese
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2. Anatomia e clinica
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3. Morfologia
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4. Cinometria e allometria
a. Monografie
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5. Genetica
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6. Psicologia, etologia e metodologia
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7. Terminologia, bibliografie e biografie
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8. Razze e allevamento
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9. Monografie cinotecniche
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10. Manifestazioni
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11. Biomeccanica e locomozione
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12. Energetica e controllo neuronale
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Introduzione
Questo testo fa parte di una collana di studi tecnici sul cane dedicato a materie che investono gli aspetti fisici e fisiologici dei cani e delle razze canine.
I temi trattati non riguardano gli aspetti psichici del cane, come la sua etologia, psicologia, comportamento e le materie correlate come l'educazione o l'addestramento.
Non vi sono trattati neppure argomenti legati all'allevamento – come la riproduzione e la crescita – o alla convivenza con il cane domestico – come la salute, l'igiene, l'alimentazione o le cure sanitarie.
La collana si occupa dei cani e delle razze canine sotto l'aspetto strutturale e della loro conformazione in relazione al loro impiego.
I motivi per cui l'uomo ha selezionato così tante razze canine – sfruttando la notevole plasticità genetica del Canis lupus familiaris – sono fondamentalmente due: per avere un animale da affezione o per destinarlo a qualche scopo specifico.
Qui si parlerà in particolare dei vari aspetti coinvolti nella seconda delle motivazioni ma anche dei particolari che ne caratterizzano l'aspetto.
In sintesi, si discute di tutto ciò che può essere utile a una valutazione fenotipica dei cani e delle razze canine.
Si ritiene doveroso precisare – infine – che i contenuti di ciascun volume possono prevedere digressioni su temi affini il cui svolgimento sia ritenuto utile alla migliore esposizione del tema principale.
Pertanto non sarà improbabile che il Lettore si imbatta in concetti ripresi, sottolineati, riformulati sotto altre angolazioni o ulteriormente approfonditi, con il fine di fornire una loro migliore esposizione.
Buona lettura.
Piove di Sacco, Marzo 2016
M.C.
1ª Parte
Considerazioni generali,
testa e dentatura
––=ooOoo=––
Considerazioni generali
Taglia
Il peso, la statura e la sagoma complessiva del corpo del cane ne costituiscono la taglia (o formato o mole) che è tipica di ciascuna razza ed è influenzata notevolmente dall’età, dal sesso e dalle condizioni ambientali (segnatamente dall’alimentazione).
Nella valutazione della taglia dei soggetti adulti si usano i termini di:
grande taglia (ipermetrici);
media taglia (eumetrici);
piccola taglia (ellipometrici);
ma questa terminologia ha un puro valore indicativo; per quanto riguarda la taglia è sempre opportuno fare riferimento a peso e altezza.
Esiste anche una ulteriore suddivisione della taglia in:
grandissimo, grande e grandicello (per le grandi taglie);
mezzano (per le taglie medie);
mezzanetto, piccolo e piccolissimo (per le piccole taglie).
In alcune razze esiste una specifica suddivisione per categorie di peso e altezza dei vari soggetti e in alcune altre esistono massimi e minimi che prevedono, se oltrepassati, la squalifica in manifestazioni ufficiali.
In termini generali, può essere considerato di piccola taglia un cane che non superi i 10 kg di peso, di media taglia sino ai 40 kg e di grande taglia oltre quest’ultimo peso.
I limiti fisiologici sono rappresentati per il peso dagli oltre 130 kg di alcuni rari soggetti di razze Molossoidi (cani di San Bernardo, Mastiff, etc.) e da pesi inferiori al ½ kg in alcune razze da compagnia (Chihuahua, Yorkshire Terrier, etc); per l’altezza, dal superamento del metro, al garrese, in alcuni Irish Wolfhound e Alani ai 5 cm, o meno, in alcune razze da compagnia.
Come si può notare la variabilità genetica è enorme ed è alla base della selezione artificiale mirata all’ottenimento di razze specifiche destinate a particolari compiti utilitaristici.
Peso
Il peso viene determinato preferibilmente al mattino con l’animale a digiuno, utilizzando una bilancia a bascula.
Naturalmente una valutazione approssimativa può essere effettuata anche ad occhio, ma è molto difficile da eseguire, anche se esistono persone molto allenate (per lo più commercianti di bestiame o mediatori) che sono in grado di effettuare stime del peso ad occhio con precisione sconcertante.
Statura
La statura o altezza al garrese si misura con l’animale piazzato su di un piano orizzontale, a collo e testa mantenuti in posizione normale (non innalzati né abbassati), con l’asse dell’avambraccio perpendicolare al terreno.
Viene presa la misura da terra alla punta superiore delle scapole con uno strumento denominato cinometro, che non è altro che un bastone di Lydtin (impiegato su mucche e cavalli) adattato alla taglia dei cani, nei paesi europei, mentre negli stati del Nord America si preferisce l’uso del cinometro a cavalletto.
(Da sopra) Costruito alto (molta aria sotto di sé) e costruito basso (poca aria sotto di sé)
Accrescimento ponderale
Se il peso nel cane adulto è relativamente fisso, al contrario, quello di un cucciolo alla nascita può variare da 1 a 2 volte su quello considerato statisticamente normale.
Il peso totale è in media 1/7 di quello della madre, e il peso della placenta e delle secondine circa 1/5 del peso del cucciolo.
L’ossificazione procede in maniera che la pubertà arriva in media tra l’ottavo e il decimo mese e l’età adulta tra i dodici e i diciotto mesi; le femmine sono sempre più piccole dei maschi.
L’accrescimento ponderale varia molto rispetto al numero dei piccoli allattati: un unico piccolo accresce di circa 10 volte il suo peso in un mese; con 2 piccoli l’accrescimento più o meno si dimezza.
Curva di accrescimento
Tutto il processo di accrescimento si svolge seguendo una curva regolare.
Ogni deformazione della curva indica un problema di accrescimento, prima ancora che si evidenzi alcun sintomo, ed è un ottimo sistema di controllo che permette di rimediare precocemente ad eventuali inconvenienti.
Problemi patologici e presenza di vermi intestinali sono tra le cause più comuni di ritardo nell’accrescimento.
Altro problema comune può essere rappresentato da una dieta scarsa o mal equilibrata specialmente in inverno quando aumenta il fabbisogno calorico del cucciolo.
Il peso rimane stazionario o può diminuire nel periodo di eruzione dei denti permanenti (anoressia della dentizione).
Indice di accrescimento
L’aumento giornaliero di peso per chilo di animale vivo costituisce l’indice di accrescimento; la velocità di accrescimento è in relazione a questo indice.
Il rapporto approssimativo tra il peso del neonato e quello dell’adulto (coefficiente d’intensità di accrescimento) non è direttamente proporzionale al peso alla nascita, risulta pertanto difficile determinare una legge generale a motivo della grande diversità di taglia, formato e peso delle varie razze e varietà comprese nella specie canina.
Rilevazione dell’accrescimento
Risulta semplice per un allevatore seguire e annotare l’accrescimento ponderale di un determinato soggetto ed è possibile trovare su questo argomento numerosi studi, al contrario i documenti riguardanti l’aumento della taglia sono attualmente piuttosto rari. Inoltre, nei primi tempi risulta difficile rilevare le variazioni in taglia dei cuccioli.
Per i periodi immediatamente successivi, tra il 3° e l’8° mese, l’accrescimento in taglia sembra il più rapido di tutto il periodo di crescita.
Le cifre medie ottenute su campioni, di cui sono stati rilevati peso e taglia, rimangono determinate considerando peso (P) in grammi e altezza (H) in centimetri, in età adulta.
Il rapporto ponderale sembra essere tanto più elevato quanto più l’animale si trova in buona salute; ciò dimostra che l’accrescimento ponderale è molto più influenzato dalla malattia che l’accrescimento in taglia, tanto che questo rapporto può, come la curva dei pesi, dare delle indicazioni utili all’allevatore sullo stato di salute dei giovani soggetti.
Rapporto taglia/peso
Sugli animali in perfetta salute l’aumento della taglia non si è dimostrato proporzionale all’aumento del peso, variando questo rapporto con l’epoca della crescita, per il fatto che inizialmente la quantità di proteine ingerite deve essere molto elevata, mentre in seguito diminuisce progressivamente con la crescita del soggetto.
È nozione comune, particolarmente tra gli allevatori di razze di cani che da adulti possiedono una taglia discreta, che la crescita visivamente sembra procedere a scatti
; ciò è appunto dovuto ad uno sfasamento tra crescita ponderale e crescita staturale, fatto che determina un veloce cambiamento complessivo delle proporzioni a livello di immagine.
Il fenomeno è particolarmente evidente in razze ad ossa molto allungate (razze giganti o longilinee).
Rapporti di scala
Affrontiamo ora brevemente un problema di rapporti di scala che può essere riassunto sinteticamente nella domanda: può un cane piccolo essere l’esatta replica di una corrispondente razza di taglia normale?
Molte razze hanno uno standard con due o più varietà di altezza. Normalmente si ritiene che essendo unico lo standard le varie parti dovrebbero rimanere con le medesime proporzioni anche in presenza di taglie diverse. Da un punto di vista fisico e fisiologico ciò non è possibile. Per illustrare ciò ci serviremo di alcuni parametri: diametro di gambe e zampe, taglia del cranio, taglia dell’occhio, velocità di movimento degli arti e area superficiale (responsabile della dispersione di calore).
Come regola generale se si raddoppia l’altezza di un soggetto il peso aumenta di circa 8 volte (il volume varia con il cubo, la superficie con il quadrato), questo significa una notevole differenza di peso per soggetti con differenze anche contenute in altezza.
Si consideri ora il diametro di una zampa e della relativa gamba. Se si suppone che un cane possieda una zampa e una gamba adeguati a sorreggere il suo peso, si provi a pensare come dovrebbero essere quelle di un cane il doppio più alto. Il cane più alto che pesa circa 8 volte il primo per scaricare la stessa pressione sull’area di appoggio dovrebbe avere una zampa larga 8 volte quella del primo o 2,8 volte in larghezza (l’area varia con il quadrato del diametro). I piccoli cani da compagnia hanno zampe più piccole e sottili con equivalente scarico di peso.
Naturalmente volendo mantenere a tutti i costi le identiche proporzioni, per selezione è possibile ottenere cani più piccoli con zampe più grandi del necessario, ma non servirebbe a niente e la natura combatterebbe una tale forzatura. Geneticamente, i caratteri ereditari dei cani piccoli sviluppano zampe della larghezza necessaria (non della larghezza necessaria a rispettare le proporzioni previste dagli standard).
L’aumento in peso del cucciolo di un mammifero è proporzionale a circa 2/3 del suo peso corporeo; anche l’area superficiale si comporta in questo modo, perciò possiamo dire che il peso del cervello necessario è approssimativamente proporzionale all’area superficiale. Se si suppone che un cane pesi il doppio di un altro la taglia di cervello necessaria risulterà circa 1 e 1/3, cioè peserà 8 volte il cane più piccolo ma avrà bisogno di un cervello 5 volte più grande. Come per qualsiasi altro problema biologico esistono delle variazioni individuali, ma ovviamente qui stiamo parlando di media.
Come dimostrato dai fatti esposti nei cani piccoli, a confronto con i soggetti più grandi, si osserva comunemente un cranio proporzionalmente più grande in volume. Per produrre l’illusione di una testa proporzionata in taglia rispetto al cane più grande generalmente si accorcia il muso. La lunghezza totale della testa e la sua larghezza rimane così nei limiti di proporzione, ma non più la distanza dal naso allo stop. Le proporzioni craniche non sono molto adatte all’alterazione per allevamento selettivo. Se dovesse apparire una mutazione che riduce in taglia il cranio dei cani piccoli vi è da dubitare che rimarrebbero ancora degli accettabili animali da compagnia per l’uomo.
Un chiaro esempio di quanto sinora esposto si può osservare nei Beagle delle due taglie. Le gambe corte si muovono più velocemente di quelle lunghe. Il tempo di oscillazione è proporzionale alla lunghezza, come ben sa chi possiede un orologio a pendolo (accorciando il pendolo l’orologio va più veloce).
In accordo alla seconda legge di Newton a parità di forza aumenta l’accelerazione se la massa viene diminuita (F = m ∙ a).
Dal momento che le gambe di un piccolo cane sono corte e leggere, le gambe si muovono rapidamente, così rapidamente che non si riesce a metterle a fuoco con l’occhio.
Il ritmo è totalmente differente e un piccolo cane non può rassomigliare ad un cane ad arti più grandi.
Gli occhi nei piccoli cani sono in proporzione al peso del corpo più grossi di quelli dei cani più grandi e tendono, nei cani più piccoli, ad essere prominenti.
Rapporto massa/superficie
La dispersione di calore in un mammifero è proporzionale alla sua area superficiale e l’area superficiale, come si è detto, aumenta in rapporto a circa 2/3 del peso corporeo. Per unità di peso, cani piccoli hanno una maggiore dispersione calorica.
Come ogni allevatore di cani piccoli sa, essi devono essere tenuti più al caldo di quelli grandi. Questo fatto non ha nulla a che vedere con la proporzione delle parti ma serve a dimostrare, ulteriormente, che i cani più piccoli non possono essere dei duplicati miniaturizzati dei corrispondenti soggetti più grandi.
Se si permette ad una varietà più piccola in taglia di un determinato cane di obbedire alle leggi della natura, essa presenterà ossa articolari più sottili, zampe più piccole, cranio più largo, occhi più grandi e un’azione accelerata delle gambe.
È alquanto dubbio che un piccolo cane possa mai essere sviluppato come una replica in scala minore di un cane più grande.
Ovviamente gli standard che presentano varietà di taglia all’interno della razza dovrebbero tenere conto di questo, ma non lo fanno. In compenso lo fanno i migliori giudici ed effettuano i loro giudizi conseguentemente.
Un ulteriore breve accenno per quanto riguarda il rapporto massa/superficie e i suoi influssi sulla dispersione calorica riguarda la conformazione corporea.
Disperdono calore molto più velocemente razze che presentano le seguenti caratteristiche (tutte o in parte, compatibilmente con compromessi strutturali dovuti ad altre esigenze): muso lungo (= lingua lunga); orecchie grandi; zampe grandi (= cuscinetti plantari larghi); torace appiattito e profondo o disceso; arti sottili e allungati; pelo raso; taglia tendente al piccolo.
Molte di queste caratteristiche si evidenziano in razze desertiche. Il contrario si riscontra nelle razze artiche (sempre compatibilmente con altre esigenze).
Rapporto taglia/movimento
La taglia presenta generalmente alcuni influssi sul tipo di movimento prodotto dal soggetto in esame. Se ne parla estesamente parlando specificatamente del movimento. Qui basterà ricordare che con la diminuzione drastica del peso rispetto alla corrispondente taglia il soggetto generalmente presenta una maggiore agilità nella deviazione dalle traiettorie dovuta al minore peso relativo da spostare e alla maggiore chiusura delle angolazioni articolari permesse dal ridotto formato da sostenere, nonché ad una accelerata esecuzione dei singoli movimenti dovuti, oltre che ad una diminuzione della massa degli arti, anche ad una loro ridotta estensione lineare. Considerazioni analoghe valgono, al contrario, per l’aumento di taglia.
Rapporto taglia/temperamento
Una certa influenza della taglia si nota anche sul temperamento (come per il movimento si parla ovviamente di media, con tutte le eccezioni individuali ben note). Generalmente soggetti piccoli presentano una maggiore eccitabilità nervosa e vivacità comportamentale dove, col crescere della taglia si nota una minore reattività agli stimoli e un carattere più flemmatico. Se i responsabili degli effetti della taglia sul movimento sono prettamente fattori fisici, i responsabili degli effetti sul temperamento sono prettamente chimici, dovuti ai tassi ormonali circolanti nei vari soggetti che non aumentano o diminuiscono proporzionalmente alla massa corporea.
È opportuno sottolineare che gli ormoni in circolo agiscono in quantità che dipendono oltre che dallo stato fisiologico del soggetto anche da una condizione biologica che viene ereditata (quantità di tessuto produttore, velocità di produzione, velocità di secrezione, resistenza in circolo, quantità e qualità di recettori, velocità ed efficienza dei meccanismi di risposta allo stimolo, etc.); per tale motivo si può fare, anche se con tutte le riserve del caso, un collegamento tra tipologia strutturale e comportamentale.
Variazioni estreme di taglia
Alcune variazioni estreme di taglia sono state usate con varia finalità nella selezione delle diverse razze canine producendo fenomeni fisiologici che si pongono agli estremi della scala volumetrica rappresentata dai vari soggetti. Lo scopo delle variazioni in taglia è spesso di tipo utilitaristico, almeno nelle sue origini; altre volte è invece di tipo puramente estetico.
Dal punto di vista dello sviluppo corporeo abbiamo due estremi opposti rappresentati dal «nanismo» e dal «gigantismo».
Dal punto di vista dello sviluppo articolare troviamo invece due altri tipi di estremi opposti rappresentati dal «bassottismo» e dal «levrierismo».
Bassotto come tipo morfologico
I Bassotti (intesi come tipo morfologico, non come razza) sono caratterizzati dal fatto di mantenere un corpo di dimensioni e proporzioni normali, come quello della razza da cui derivano, mentre i raggi ossei articolari hanno subito un accorciamento e una leggera torsione.
L’origine dei Bassotti è controversa: si parla di modificazioni prodotte dal rachitismo e fissate dall’uomo, oppure di mostruosità ereditarie, dovute a mutazione genetica, pure fissate e accentuate dall’uomo o infine la selezione artificiale verso animali con arti sempre più corti. Data comunque l’utilità di questa variazione essa è divenuta un carattere comune a più razze.
Le modificazioni dei raggi ossei nei Bassotti viene definita acondroplasia. Non è una modificazione rarissima in natura, anche altre specie la presentano: i Bassotti ne sono i rappresentanti nella specie Canis. Si produce durante lo sviluppo fetale con insufficiente accrescimento e allungamento delle ossa lunghe degli arti, con produzione di deviazioni più o meno accentuate, dovute ad una crescita scoordinata delle cellule delle cartilagini epifisarie definita con termine complessivo brachimetria.
Basset e Briquet
Si inserisce a questo punto la discussione sui limiti da attribuire al termine Bassotto
.
Alcuni famosi cinologi, specialmente francesi, non sono d’accordo sul definire indiscriminatamente Bassotti tutti i cani con arti relativamente corti, distinguendo i veri e propri Bassotti
(Basset) con arti accorciati e ritorti, dai cani con arti accorciati e diritti (Briquet). La lunghezza dell’arto non dovrebbe superare la metà della lunghezza dell’arto presentata dalla razza normale che ha dato origine al Bassotto. Si comprende quindi come ogni razza potrebbe avere teoricamente un suo corrispondente Bassotto
. La torsione dell’arto viene definita come zampa ritorta, mezza ritorta o diritta, intendendo per zampa ritorta la deviazione molto marcata verso l’esterno della regione carpometacarpo-falangea. Il nome Bassotto, infine, dovrebbe essere riservato ai cani da seguita e non ai vari Terrier ad arti corti, Bovari o Bassotti (stavolta intesi come razza). Il termine Briquet dovrebbe essere riservato invece ai cani che oltre agli arti privi di torsione, siano di altezza più vicina a quella della razza originaria.
Oggi questa distinzione nella terminologia non è così marcata. Bisogna osservare inoltre che molti soggetti Bassotti conservano, pur mantenendo una zampa relativamente diritta, una certa torsione dell’arto, scarsamente apprezzabile ad occhio nudo, ma rilevabile al tatto.
Aspetto esile (shelly)
Nanismo
Il nanismo è una diminuzione armonica
– ma si veda a questo proposito il paragrafo sui rapporti di scala – di tutte le dimensioni corporee di un soggetto normale. Molte razze normali hanno dei corrispondenti nani, fissati per selezione. Molto spesso è utile mantenere le caratteristiche di una determinata razza con dimensioni leggermente più piccole per particolari esigenze. Oltre un certo limite appare però inevitabilmente una regressione verso forme fetali come il cranio bombato, la dimensione delle ossa nasali, l’appiattimento della faccia, orbite enormi e poco profonde con bulbi oculari sporgenti, anomalie dentarie e genitali (criptorchidia in primo luogo).
Si ha pertanto un nanismo di tipo teratologico a cui si giunge fatalmente da qualsiasi razza si parta se la diminuzione di taglia diviene eccessiva o troppo veloce. Come per il bassottismo anche il nanismo è una condizione instabile che se non controllata ritorna velocemente verso il tipo normale (Stockard).
Gigantismo
Irish Wolfhound – Gigantismo
Il gigantismo è l’opposto del nanismo e si traduce in un aumento esagerato del peso e della taglia. Al contrario del nanismo non si incontrano deformità scheletriche (a parte i casi di acromegalia indotti sperimentalmente con l’uso di ormoni anabolizzanti, che esulano da queste considerazioni) e le razze giganti dimostrano una discreta omogeneità ereditaria nelle loro caratteristiche fisiologiche durante gli incroci. Dei rapporti con il temperamento si è già detto nell’apposito paragrafo. Vi si trovano generalmente maggiori difficoltà nell’attività sessuale (come peraltro nel nanismo spinto) e naturali problemi di lassità dei ligamenti. I motivi che hanno portato alla selezione delle razze giganti sono pure di tipo utilitaristico (resistenza in ambienti climaticamente ostili, per attività di sicurezza o di guerra, per la caccia a prede molto grandi, per la custodia di proprietà o animali da aggressori di notevole taglia, etc.); oggi la taglia è rimasta per lo più un problema estetico e il formato diventa più legato all’alimentazione e al clima che alla pura selezione.
Levrierismo
Il levrierismo è caratterizzato dallo stiramento di tutti gli elementi scheletrici (testa, tronco e arti) e per questo solo parzialmente può essere contrapposto al Bassottismo. Il risultato finale è un animale longilineo e molto spesso ultralongilineo. La taglia diversamente dalle tipologie fisiologiche sopradescritte, può essere molto diversa, come dimostra l’esistenza di varie razze levriere. La struttura, come si dirà più avanti, oltre ad essere un adattamento alla velocità offre anche vantaggi per la dispersione termica del calore prodotto nel notevole sforzo della corsa veloce mantenuta nel tempo (i ceppi levrieri originari sono di origine desertica). Contrariamente a quanto si legge di norma tutte le razze levriere conservano un olfatto pressoché normale e se appositamente addestrati, non hanno difficoltà nella cerca.
Aspetto «rangy» (levrierismo in razze che non dovrebbero mostrarlo)
Il cane tipo «cob»
Talvolta si legge o si ascolta questa espressione più o meno elogiativa: cane ben costruito tipo cob. Spesso questa espressione cob
costituisce una esagerazione perché chi la pronuncia o la scrive semplicemente confonde il termine con cane inscritto nel quadrato, cioè quello che risulta tanto alto che lungo, con taglia (al garrese) della stessa dimensione della lunghezza del corpo (presa dalla punta della spalla a quella della natica).
Per fissare bene le idee su questa espressione cob
, che è una denominazione di origine inglese, conviene riferirsi alla definizione data a questo termine in ippologia: nell’800 questa espressione veniva utilizzata per definire un cavallo di lusso con due destinazioni utilitaristiche, indifferentemente usato come cavallo da sella per persone molto pesanti o come cavallo da tiro su carrozze leggere. Da allora si è abusato dell’espressione applicandola a qualsiasi piccolo cavallo dalla corporatura forte. La conformazione del cob
era quella di un cavallo corto, tarchiato, muscoloso, con forme piuttosto arrotondate, un collo alquanto massiccio, arti potenti, ossatura solida e un temperamento tranquillo.
Malgrado il suo aspetto massiccio e tranquillo, possedeva finezza, eleganza e distinzione e si muoveva con belle andature sostenute con ardore.
Carlino – Costruzione tipo «cob»
Per analogia, in cinologia, un cane cob
è quindi un cane corto, tarchiato, muscoloso, con incollatura corta e massiccia, forme piuttosto arrotondate e torace assai cerchiato, il tutto accompagnato da una solida muscolatura e una buona ossatura. Secondo Baron, il cob
è un brevilineo in cui, per di più, la struttura deve essere a tutto sesto. E, come ha precisato De Kermadec, per un cane tipicamente cob
come l’Epagneul Breton: un quadrupede dal corpo corto e che nell’assieme può presentare una cassa toracica con costole lunghe, notevoli più per la profondità che per l’apertura. Se la struttura è di tipo ogivale (a sesto acuto), quello non può essere un cob
. Attenzione quindi a non confondere un cane cob con un cane inscritto nel quadrato.
L’inscrizione
Cani dalla conformazione e dalle proporzioni molto diverse possono essere inscritti nel quadrato: brevilinei (Boxer, Epagneul Breton), mediolinei (Pointer, Pastore Belga, Beauceron, etc.), sublongilinei (Dobermann), longilinei (Levriero Afgano).
Per contro, diverse razze possono essere inscritte in un rettangolo, cioè la lunghezza del loro corpo è superiore alla loro taglia. È il caso di certi mediolinei come il Barbone o il Setter Inglese, di subbrevilinei come il Cocker o il Pastore dei Pirenei e naturalmente la grossa maggioranza dei longilinei e degli ultralongilinei come il Barzoi.
Altri Levrieri, lo Sloughi per esempio, s’inscrivono al contrario in un rettangolo più alto che largo. In questa razza Przezdiecki ha rilevato numerose misure, arrivando alla conclusione che la lunghezza del corpo non dovrebbe mai superare il 91% dell’altezza per i maschi e il 94% per le femmine, potendo tuttavia essere inferiori.
Longilineo quadrato
Normolineo quadrato
Aspetto «racy» (il contrario di «cob»)
Il cane tipo «hunter»
Caso simile ma di genere alquanto opposto al cob è il tipo hunter, espressione inglese derivata anch’essa dall’ippologia che lo definisce come segue: cavallo utilizzato per la caccia alla seguita le cui doti principali sono quelle di galoppare e saltare bene.
Un buon hunter
deve avere collo lungo, mai arrotondato, belle spalle, torace disceso, garrese saliente, dorso solido, reni muscolose e ben ancorate, groppa potente, come coscia e natica e infine arti in appiombo e di buona qualità.
Deve possedere energia, sangue, fondo e velocità, in quanto la caccia è difficile e faticosa (Goubaux e Barrier).
Tra le razze canine, il Fox Terrier è correttamente costruito come un hunter.
Fox Terrier (a pelo liscio) – Costruzione tipo «hunter»
Misurazioni
Accurate misurazioni di altezza, lunghezza, circonferenza toracica, etc., sono di vitale importanza per l’allevamento e il giudizio delle razze canine.
Misurazioni
L’argomento è vasto perciò non sarà trattato in questa sede.
Si rimanda per approfondimenti alla bibliografia riportata alla fine del testo e al'eBook n. 11 della Collana Temi di Cinotecnia, dello stesso autore del presente testo.
Regioni
Comparazione scheletrica uomo-cane
Riepilogo delle regioni
anatomo-topografiche
Testa
Faccia superiore
Regione cranio-frontale o fronte
Solco frontale
Stop o piega del naso
Regione facciale o muso o canna nasale
Faccia inferiore
Regione sottomascellare
Giogaia
Regione parotidea
Facce laterali
Orecchi
Arcate zigomatiche o zigomi
Arcate sopracciliari o sopracciglia
Occhi
Guance o masseteri
Estremità anteriore
Naso o tartufo, narici
Bocca, labbra e commessure
Gengive e denti
Palato
Lingua
Estremità posteriore
Cresta occipitale
Nuca
Corpo
Faccia superiore
Garrese
Dorso
Reni
Groppa
Linea superiore o dorsale
Faccia inferiore
Petto e regione sternale
Ventre o addome
Linea inferiore o toraco-addominale
Facce laterali
Coste o regione costale
Spalla o ascella
Fianco
Anca
Inguine
Estremità anteriore
Incollatura o collo
Petto
Torace
Estremità posteriore
Groppa
Ano
Coda
Organi genitali
Maschili
Testicoli e scroto
Prepuzio
Verga
Femminili
Perineo
Vulva e organi annessi
Mammelle
Arti
Arto posteriore o pelvico
Natica
Coscia
Regione rotulea o grassella o ginocchio
Gamba
Regione tarsale o garretto
Regione metatarsale o metatarso o cannone o pastorale
Piedi, suole (cuscinetti plantari) e unghie
Speroni
Arto anteriore o toracico
Spalla
Braccio
Gomito
Avambraccio
Regione carpale o carpo o polso
Regione metacarpale o metacarpo o cannone o pastorale
Piedi, suole (cuscinetti plantari) e unghie
Speroni
Regioni topografiche della testa
1-5 Cranio. 1 Regione frontale (sopraorbitale). 2 Regione parietale. 3 Regione occipitale. 4 Regione temporale. 5 Regione auricolare. 6-21 Faccia. 6-8 Regione nasale. 6 Regione nasale dorsale. 7 Regione nasale laterale. 8 Regione delle narici. 9-10 Regione orale. 9 Labbro superiore. 10 Labbro inferiore. 11 Regione mentoniera. 12-13 Regione orbitale. 12 Palpebra superiore. 13 Palpebra inferiore. 14 Regione zigomatica. 15 Regione infraorbitale. 16 Articolazione temporomandibolare. 17 Regione masseterica. 18 Regione buccale. 19 Regione mascellare. 20 Regione mandibolare. 21 Regione intermandibolare.
Regioni topografiche del collo
22 Regione dorsale del collo. 23 Regione laterale (giugulare) del collo. 24 Regione parotidea. 25 Regione faringea. 26-27 Regione ventrale del collo. 26 Regione laringea. 27 Regione tracheale.
Regioni topografiche del torace (regione pettorale)
28 Regione presternale. 29 Regione sternale. 30 Regione scapolare. 31 Regione costale. 32 Regione cardiaca.
Regioni topografiche dell’addome
33-34 Regione addominale craniale (epigastrica). 33 Regione ipocondriaca. 34 Regione xifoidea. 35-36 Regione addominale mediana (mesogastrica). 35 Regione addominale laterale (iliaca) – (include la fossa paralombare). 36 Regione ombelicale. 37-39 Regione addominale caudale (ipogastrica). 37 Regione inguinale. 38 Regione pubica. 39 Regione prepuziale.
Regioni topografiche della schiena (regioni dorsali)
40 Regione interscapolare. 41 Regione toracica vertebrale. 42 Regione lombare.
Regioni topografiche della pelvi e della coda
43 Regione sacrale. 44 Regione glutea. 45 Regione della tuberosità coxale. 46 Regione cluniale (includente la fossa ischiorettale). 47 Regione della tuberosità ischiatica. 48-50 Regione perineale. 48 Regione anale. 49 Regione urogenitale. 50 Regione scrotale. 51 Regione caudale.
Regioni topografiche dell’arto anteriore (arto toracico)
52 Articolazione della spalla. 53 Regione ascellare (include la fossa ascellare). 54 Regione brachiale. 55 Regione tricipitale. 56 Regione cubitale. 57 Regione olecranica. 58 Regione antibrachiale. 59 Regione carpale. 60 Regione metacarpale. 61 Regione falangea (dita).
Regioni topografiche dell’arto posteriore (arto pelvico)
62 Articolazione dell’anca. 63 Regione femorale. 64 Regione del ginocchio. 65 Regione poplitea. 66 Regione patellare. 67 Regione crurale. 68 Regione tarsale. 69 Regione calcaneare. 70 Regione metatarsale. 71 Regione falangea.
Punti notevoli
Caratteristiche superficiali di testa e collo
1 Piano nasale (pelle pigmentata senza peli). 2 Narici esterne (conducono nel vestibolo nasale circondate dalle cartilagini nasali). 3-5 Labbra (circondano la fessura orale – apertura buccale). 3 Labbro superiore (dà supporto ai peli sensoriali [tattili] labiali superiori). 4 Labbro inferiore. 5 Commessura labiale all’angolo della bocca. 6 Faccia. 7 Muso. 8 Prominenza del mento (mento o barbozza – dà supporto ai peli sensoriali [tattili] mentonieri). 9-12 Peli sensoriali (tattili) della faccia. 9 Peli sensoriali sopraorbitali. 10 Peli sensoriali zigomatici. 11 Peli sensoriali buccali. 12 Peli sensoriali intermandibolari. 13 Guancia (con base sul muscolo buccinatore). 14 Bulbo oculare (situato nell’orbita e protetto da un contorno orbitale osseo). 15-16 Palpebre (circondano la fessura palpebrale). 15 Palpebra superiore (dà sostegno alle ciglia). 16 Palpebra inferiore. 17 Stop. 18 Fronte. 19 Pinna (parte visibile dell’orecchio esterno con base sulla cartilagine auricolare). 20 Sacca cutanea marginale dell’elica. 21 Tragi (peli prominenti situati all’apertura del canale auricolare). 22 Lingua. 23-25 Denti dell’arcata dentaria inferiore. 23 Denti incisivi. 24 Dente canino. 25 Dente ferino (1° molare inferiore). 26 Cresta del collo. 27 Gola. 28 Solco giugulare (contenente la vena giugulare esterna). 29 Fossa giugulare (depressione triangolare alla base del collo).
Caratteristiche superficiali di tronco e coda
30 Petto (con base sui muscoli pettorali). 31 Garrese (regione interscapolare). 32 Torace. 33 Schiena (regione dorsale). 34 Ombelico (cicatrice priva di peli che denota il punto di entrata e di uscita dei vasi sanguigni nel feto). 35 Addome (pancia). 36 Fianco. 37 Piega del fianco (si allunga sulla coscia prossimalmente all’articolazione del ginocchio). 38 Lombi (regione lombare). 39 Groppa (regione sacrale). 40 Natica (quarto posteriore). 41 Prepuzio (guaina che ricopre e protegge il glande del pene). 42 Fossa ischiorettale (depressione laterale alla radice della coda normalmente riempita di grasso). 43 Radice della coda (impianto della coda). 44 Coda.
Caratteristiche superficiali e regioni degli arti
45 Spalla. 46 Braccio. 47 Ascella. 48 Avambraccio. 49-51 Zampa anteriore. 49 Carpo (polso – regione topografica con base sulle ossa e le articolazioni carpali). 50 Metacarpo (pastorale anteriore con base sulle ossa metacarpali). 51 Dita (con base sulle ossa falangee). 52 Coscia. 53 Polpaccio (con base sul muscolo gastrocnemio). 54 Fossa poplitea (caudale rispetto all’articolazione del ginocchio [grassella] – contiene i linfonodi poplitei). 55 Gamba. 56-57 Zampa posteriore. 56 Garretto (tarso – regione topografica con base sulle ossa e le articolazioni tarsali). 57 Metatarso (pastorale posteriore con base sulle ossa metatarsali). 58-60 Cuscinetto delle zampe. 58 Cuscinetto carpale (stopper). 59 Cuscinetto metacarpale della zampa anteriore, cuscinetto metatarsale della zampa posteriore. 60 Cuscinetti delle dita. 61 Speroni (unghia che ricopre il processo ungueale della falange distale [falangetta]). 62 Parete dell’unghia. 63 Fondo dell’unghia. 64 Spazio interdigitale.
Punti di repere ossei di testa, collo e tronco
65 Processo zigomatico (sopraorbitale) dell’osso frontale. 66 Ligamento orbitale (congiunge l’osso frontale e l’arco zigomatico completando il bordo dell’orbita). 67 Cresta sagittale esterna. 68 Protuberanza occipitale esterna (occipite). 69 Arco zigomatico (ponte osseo che connette la faccia e il cranio sotto l’occhio). 70 Corpo della mandibola (mascella inferiore). 71 Cartilagine tiroidea (forma la prominenza laringea del sistema vocale). 72 Ali dell’atlante (processi trasversali della 1ª vertebra cervicale). 73 Arcata costale (cartilagini costali delle costole 10-12 fuse e attaccate alla cartilagine costale della costola 9). 74 Costola 13 (ultima costola detta flottante, normalmente attaccata da tessuto fibroso con l’arcata costale).
Punti di repere ossei degli arti
75-77 Scapola (osso della spalla). 75 Bordo dorsale (vertebrale) della scapola. 76 Spina della scapola. 77 Acromion, processo della scapola. 78 Punta della spalla (tubercolo maggiore dell’omero). 79 Punta del gomito (olecrano, processo dell’ulna). 80 Processo stiloide laterale dell’ulna. 81 Processo stiloide mediale del radio. 82 Osso carpale accessorio. 83-85 Bacino (osso pelvico). 83 Tuberosità sacrale dell’ileo (punta della groppa – spina iliaca craniodorsale). 84 Tuberosità coxale dell’ileo (punta dell’anca – spina iliaca cranioventrale). 85 Tuberosità ischiatica dell’ischio (punta della natica o osso del sedere). 86 Gran trocantere del femore (punta del bacino). 87 Patella (rotula – osso sesamoide nel tendine di inserzione del muscolo quadricipite femorale). 88-89 Tibia. 88 Tuberosità della tibia (punto di inserzione per il tendine patellare). 89 Malleolo mediale della tibia. 90 Malleolo laterale della fibula (perone). 91 Tuberosità calcaneare (punta del garretto – area di attacco per il tendine calcaneare comune proveniente dai muscoli del polpaccio).
Posizione delle articolazioni
92 Articolazione delle fauci (temporomandibolare). 93 Articolazione della spalla (scapolo-omerale). 94 Articolazione del gomito (cubitale). 95 Articolazioni metacarpofalangee della zampa anteriore e articolazioni metatarsofalangee della zampa posteriore. 96 Articolazione interfalangea prossimale. 97 Articolazione interfalangea distale. 98 Articolazione coxale (coxofemorale). 99 Articolazione del ginocchio (genuale). 100 Articolazione talocrurale (crurotarsale).
Muscoli che producono contorni identificabili
101-102 Muscoli che chiudono le fauci. 101 Muscolo temporale. 102 Muscolo massetere. 103 Muscolatura epassiale (che si estende lungo l’intera lunghezza di collo, tronco e coda). 104 Muscolo bracciocefalico (avanzatore maggiore dell’arto). 105 Muscolo gran dorsale (retrattore maggiore dell’arto). 106 Capo lungo del muscolo tricipite brachiale (forma il margine caudale [margine tricipitale] del braccio). 107 Muscolo sartorio (forma il bordo craniale della coscia). 108 Muscoli estensori del carpo e delle dita (massa muscolare craniolaterale dell’avambraccio). 109 Muscoli flessori del carpo e delle dita (massa muscolare caudomediale dell’avambraccio). 110 Tendine del muscolo flessore ulno-carpale (corda stretta con attacco sull’osso accessorio carpale). 111 Tendini dei muscoli flessori digitali, profondo e superficiale. 112 Muscoli posteriori della coscia (bicipite femorale, semitendinoso e semimembranoso). 113 Tendine patellare (prolungamento sino alla tibia del tendine del quadricipite femorale che contiene la patella [rotula]). 114 Tendine calcaneare comune (aggregato di tendini attaccati alla punta del garretto, incluso il tendine di Achille
dal gastrocnemio e i tendini tarsali provenienti dai muscoli posteriori della coscia).
Vasi sanguigni
115 Vena cefalica dell’avambraccio. 116 Vena safena laterale dell’arto posteriore.
Anatomia topografica
Una delle necessità di chiunque sia coinvolto in una determinata razza è la solida conoscenza della conformazione corretta o ideale degli appartenenti alla razza medesima.
È possibile dire che, grosso modo, la costruzione corrisponde alla struttura ossea che conferisce una forma specifica a ciascuna razza. Questa impalcatura ossea, tenuta insieme da articolazioni, ligamenti e tessuto muscolare e avvolta nella pelle, è la base dell’intero animale ed è necessario sapere come è organizzata, come lavora per muoversi e come deve apparire in ciascuna razza quando si muove in maniera corretta; viceversa è necessario anche conoscere quando è scorretta, squilibrata o sbagliata.
Una buona conoscenza della conformazione è una parte essenziale nel giudizio di un soggetto e almeno la vittoria per metà nell’acquisire un buon occhio
per i cani.
In alcune razze il livello qualitativo di correttezza conformazionale è molto alto e le deviazioni dall’ideale sono di scarsa importanza; in altre invece può essere assai raro trovare anche solo qualcosa di corretto nei soggetti che vi appartengono, il che ostacola moltissimo un soddisfacente giudizio degli stessi.
Attualmente risultano riconosciute e classificate circa 500 razze di cani e almeno 250 appaiono ricorrentemente nelle manifestazioni cinofile ufficiali in tutto il mondo; alcune di queste si vanno estinguendo, altre si differenziano molto poco in confronto ad altre varietà, molte sono usate solo per varie forme di lavoro o di sport e alcune rimangono ancora allo stato selvaggio.
Ognuna di queste razze e varietà presenta una propria struttura ossea individuale e una conformazione specifica.
Nessun gruppo di animali presenta una variabilità somatica come quella dei cani prodotta sia dalla natura che dalla selezione umana; a dispetto di tutta questa moltitudine di forme nelle quali si ritrovano i cani, la struttura di base è la stessa, il numero di ossa lo stesso – salvo che nella coda dove il numero può variare – sia che le ossa siano piccole o grandi, lunghe o corte, diritte o ruotate, allungate o compresse.
Partendo dalla base ossea si procederà quindi all’analisi delle varie regioni anatomiche esponendone, in particolare, le caratteristiche che possono essere valutate a livello macroscopico, secondo lo schema esposto nel precedente elenco Riepilogo delle regioni anatomo-topografiche
.
Testa e corpo sono le parti più importanti perché contengono organi essenziali per l’esistenza in vita mentre gli arti hanno una funzione primaria nella locomozione.
Per ciascuna regione si procederà all’esame di una serie di aspetti come:
posizione e limiti;
base anatomica sommaria (organi e tessuti al di sotto della superficie);
conformazione esteriore;
fisiologia sommaria;
bellezza e imperfezione;
difetti, vizi e tare.
Testa
Nessuna regione nel cane è variabile quanto la testa. Vi è un solo modo di imparare a conoscerla bene cioè una lunga e meticolosa applicazione nella comprensione delle particolarità presentate dalla testa di ciascuna razza, le differenze presentate nei confronti di razze simili, il modo in cui vengono valutati i vari punti anatomici, che cosa bisogna cercare come pregio o difetto nelle diverse razze specialmente nelle varie appendici – occhi, orecchi, naso, bocca, etc. – e l’importanza relativa nelle varie razze.
La testa è molto importante nel conferire individualità alla razza, ma nessun cane risulta un buon soggetto solamente per possedere un buona testa: è il cane nella sua totalità che è importante e la più bella testa che si sia mai vista non è di alcuna utilità per la sua razza se è attaccata ad un corpo disarmonico o che presenta un deleterio difetto ereditario.
In alcune razze l’importanza della testa è molto sopravvalutata e il fatto di preferire cani con una testa di scarso pregio in favore di una più corretta costruzione corporea potrebbe non essere ben visto, ma per il bene della razza credo che questo dovrebbe essere fatto almeno in alcuni casi con l’intento di conservare un minimo di funzionalità fisiologica.
La testa è costituita da un blocco osseo situato ad un’estremità della colonna vertebrale e formato da 28 ossa. È possibile dividerla sommariamente in due parti: il cranio – o neurocranio – e la faccia – o splancnocranio – che si riuniscono a livello di una depressione denominata stop o glabella o