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Temi di Cinotecnia 12 - Cinognostica e valutazione: Aspetti docimologici nella valutazione del cane e delle razze canine
Temi di Cinotecnia 12 - Cinognostica e valutazione: Aspetti docimologici nella valutazione del cane e delle razze canine
Temi di Cinotecnia 12 - Cinognostica e valutazione: Aspetti docimologici nella valutazione del cane e delle razze canine
E-book1.706 pagine11 ore

Temi di Cinotecnia 12 - Cinognostica e valutazione: Aspetti docimologici nella valutazione del cane e delle razze canine

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Info su questo ebook

Questo testo fa parte di una collana di studi tecnici sul cane dedicato a materie che investono gli aspetti fisici e fisiologici dei cani e delle razze canine.
I temi trattati non riguardano gli aspetti psichici del cane, come la sua etologia, psicologia, comportamento e le materie correlate come l'educazione o l'addestramento.
Non vi sono trattati neppure argomenti legati all'allevamento – come la riproduzione e la crescita – o alla convivenza con il cane domestico – come la salute, l'igiene, l'alimentazione o le cure sanitarie.
La collana si occupa dei cani e delle razze canine sotto l'aspetto strutturale e della loro conformazione in relazione al loro impiego.
I motivi per cui l'uomo ha selezionato così tante razze canine – sfruttando la notevole plasticità genetica del Canis lupus familiaris – sono fondamentalmente due: per avere un animale da affezione o per destinarlo a qualche scopo specifico.
Qui si parlerà in particolare dei vari aspetti coinvolti nella seconda delle motivazioni ma anche dei particolari che ne caratterizzano l'aspetto.
In sintesi, si discute di tutto ciò che può essere utile a una valutazione fenotipica dei cani e delle razze canine.
Si ritiene doveroso precisare – infine – che i contenuti di ciascun volume possono prevedere digressioni su temi affini il cui svolgimento sia ritenuto utile alla migliore esposizione del tema principale.
Pertanto non sarà improbabile che il Lettore si imbatta in concetti ripresi, sottolineati, riformulati sotto altre angolazioni o ulteriormente approfonditi, con il fine di fornire una loro migliore esposizione.
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2016
ISBN9786050421484
Temi di Cinotecnia 12 - Cinognostica e valutazione: Aspetti docimologici nella valutazione del cane e delle razze canine

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    Anteprima del libro

    Temi di Cinotecnia 12 - Cinognostica e valutazione - Mario Canton

    Temi di Cinotecnia

    Collana di Studi Tecnici sul Cane

    Vol. 12

    Aspetti docimologici

    della valutazione

    dei cani e

    delle razze canine

    Cinognostica

    e valutazione

    Edizione digitale 2016


    di Mario Canton

    PROPRIETÀ INTELLETTUALE LETTERARIA RISERVATA

    © Copyright 2016 by Mario Canton

    1ª edizione digitale – 2016

    ––=ooOoo=––

    Qualora si volesse condividere questo ebook con un’altra persona, si chiede cortesemente di scaricare una copia a pagamento per ciascuna delle persone a cui lo si vuole destinare.

    Se si sta leggendo questo ebook e non lo si è acquistato, qualora risulti di gradimento, si chiede, per favore, di acquistarne anche una copia a pagamento, al fine di poter permettere la continuità e la crescita del lavoro e la possibilità di offrire sempre più titoli e una qualità sempre maggiore.

    Grazie per l'aiuto e per aver rispettato il lavoro dell’autore, redattore ed editore di questo libro.

    Data la rapidità con cui gli strumenti di sviluppo e i linguaggi vengono aggiornati, i contenuti di questo ebook si intendono fedeli allo stato dell’arte al momento della pubblicazione.

    ––=ooOoo=––

    Nota

    Si chiede cortesemente ai lettori la disponibilità a collaborare al miglioramento dell'opera, segnalando qualsiasi refuso e/o errore operativo riscontrato nella lettura dell'e-book utilizzando una e-mail da inviare all'indirizzo dell'autore.

    Si veda per l'indirizzo le introduzioni o il colophon alla penultima schermata.

    L'autore si impegna ad apportare quanto prima possibile le correzioni ritenute opportune o necessarie.

    Si ringrazia sin d'ora per l'eventuale collaborazione.

    ––=ooOoo=––

    Indice

    Introduzione

    1ª Parte Considerazioni generali, testa e dentatura

    Considerazioni generali

    Taglia

    Peso

    Statura

    Accrescimento ponderale

    Curva di accrescimento

    Indice di accrescimento

    Rilevazione dell’accrescimento

    Rapporto taglia/peso

    Rapporti di scala

    Rapporto massa/superficie

    Rapporto taglia/movimento

    Rapporto taglia/temperamento

    Variazioni estreme di taglia

    Bassotto come tipo morfologico

    Basset e Briquet

    Nanismo

    Gigantismo

    Levrierismo

    Il cane tipo «cob»

    L’inscrizione

    Il cane tipo «hunter»

    Misurazioni

    Regioni

    Riepilogo delle regioni anatomo-topografiche

    Punti notevoli

    Anatomia topografica

    Testa

    La testa in generale

    Dimensioni della testa

    Direzione della testa

    Forma della testa

    Studio del profilo della testa

    Attacco all’incollatura della testa

    Movimenti della testa

    L’espressione

    Cranio e fronte

    Faccia superiore della testa: regione cranio-frontale

    Espressioni usate negli standard per descrivere i crani

    Rivestimento della regione cranio-frontale

    Stop

    Faccia superiore della testa: stop o piega del naso o depressione cranio-facciale

    Muso o canna nasale

    Faccia superiore della testa: muso o canna nasale

    Tartufo

    Estremità anteriore della testa: naso o tartufo

    Bocca, mento, labbra e fessura labiale

    Estremità anteriore della testa: bocca

    Estremità anteriore della testa: labbra

    Estremità anteriore della testa: fessura o apertura labiale

    Estremità anteriore della testa: mento o barbozza

    Gengive, palato e lingua

    Estremità anteriore della testa: gengive

    Estremità anteriore della testa: palato

    Estremità anteriore della testa: lingua

    Pagliola, gola e parotidi

    Faccia inferiore della testa: regione sottomascellare (o pagliolaia o pagliola)

    Estremità anteriore della testa: gola

    Regione parotidea o parotide

    Facce laterali della testa

    Orecchi

    L’orecchio

    Cartilagini dell’orecchio

    Muscoli dell’orecchio

    Estremità libera dell’orecchio

    Struttura dell’orecchio

    Esame dell’orecchio

    Rivestimento e formato dell’orecchio

    Portamento, direzione e forma dell’orecchio

    Orecchio ed espressione

    Orecchie raddrizzate dette dritte

    Direzione dell’orecchio

    Fattori determinanti il portamento dell’orecchio

    Anomalie del portamento dell’orecchio

    L’orecchio manipolato

    Orecchie cadenti dette pendenti

    Misure della lunghezza dell’orecchio

    Attacco dell’orecchio

    Orecchie semi-pendenti, dette anche semicadenti o semidiritte

    Orecchie ripiegate, dette a rosa o a conchiglia

    Orecchie a tulipano e a bottone

    Movimento dell’orecchio

    Caratteri del senso uditivo

    Bellezza, difetti e tare dell’orecchio

    Orecchie nel cucciolo

    Osservazioni sull’orecchio

    Orecchio del Segugio: rapporto con qualità di velocità e gola

    Trasmissione delle onde sonore

    Impiego del fischietto silenzioso per l’allenamento dei cani

    Sordità

    Condrotomia auricolare o conchectomia

    Intervento chirurgico per il taglio delle orecchie

    Metodologia per il taglio delle orecchie

    Preparazione del soggetto

    Contenzione

    Materiale operatorio

    Tempi operatori

    Primo tempo operatorio: determinazione della forma da conferire all’orecchio e della sua lunghezza

    Secondo tempo operatorio: applicazione della pinza

    Terzo tempo operatorio: amputazione dei lembi

    Quarto tempo operatorio: cauterizzazione

    Quinto tempo operatorio: ablazione del piede

    Sesto tempo operatorio: applicazione del cerotto

    Cure conseguenti

    Caratteristiche delle amputazioni degli orecchi secondo le razze

    Tagli convessi

    Tagli concavi

    Tagli speciali

    Occhi

    Arcate sopracciliari

    Occhio

    Bellezza dell’occhio

    Grado di scostamento dell’occhio in rapporto alla linea mediana

    Posizione del globo oculare in rapporto alla regione circostante

    La terza palpebra deve essere appena visibile all’angolo interno dell’occhio.

    Apertura palpebrale o fessura palpebrale o rima palpebrale

    Asse palpebrale

    Conformazione dell’occhio

    Posizione dell’occhio

    Espressione dell’occhio

    Colorazione dell’occhio

    Occhio vaio

    Palpebre

    Rapporti assiali nell’occhio e angolo asso-palpebrale

    Difetti e tare che più frequentemente si incontrano sugli occhi

    Guance

    La guancia

    Nuca

    Estremità posteriore della testa: la nuca

    Definizioni della bozza occipitale

    Dentatura

    Denti: dentatura e dentizione

    Caratteri generali dei denti

    Struttura di un dente

    Gengiva

    Sviluppo dei denti

    Muta dentaria

    Formula dentaria

    Denti incisivi

    Denti canini

    Denti molari

    Dentizione da latte o dentizione lattea

    Livellamento dei denti da latte

    Rimpiazzo dei denti da latte

    Primi denti premolari

    Cronologia dell’eruzione e del rimpiazzo dei denti da latte

    Rimpiazzo dei denti da latte con i denti da adulto

    Età e modificazioni della dentatura

    Equivalenza fisiologica dell’età nel cane e nell’uomo

    Occlusioni

    Arcata incisiva

    Anomalie più frequentemente constatate nell’occlusione

    Dentatura giustapposta

    Prognatismo

    Denti basculanti

    Considerazioni sul prognatismo

    Principali cause di prognatismo

    Mascella deviata

    Anomalie nelle date di eruzione dei denti

    Anomalie numeriche dei denti

    Anomalie numeriche dei denti per aumento

    Anomalie numeriche dei denti per diminuzione

    Assenza di molari e premolari

    Atrofia dentaria

    Variazioni numeriche dei denti

    Importanza della variazione nel numero dei denti

    Schema dentario completo

    Principali tare e affezioni dentarie

    2ª Parte Corpo, arti e appiombi

    Corpo o tronco

    Corpo

    Collo

    Faccia superiore del corpo: l’incollatura

    Disposizioni anatomiche del collo

    Conformazione esteriore del collo

    Pregi e difetti del collo

    Lunghezza e forma del collo

    Direzione del collo

    Muscolatura del collo

    Attacchi del collo

    Particolarità del collo

    Tare e difetti del collo

    Garrese

    Faccia superiore del corpo: il garrese

    Dorso, rene e linea superiore

    Faccia superiore del corpo: dorso, rene e linea superiore

    Lunghezza e forma della regione dorso-lombare

    Direzione della regione dorso-lombare

    Il colpo d’ascia

    Attacchi della regione dorso-lombare

    Il cane costruito in salita

    Groppa

    Faccia superiore del corpo: la groppa

    Conformazione esteriore della groppa

    Lunghezza della groppa

    Larghezza della groppa

    Direzione della groppa

    Movimenti della groppa

    Coda

    Coda o fouet

    Lunghezza della coda

    Forma della coda

    Direzione e portamento della coda

    Coda amputata

    Attacco della coda

    Movimenti della coda

    Caudectomia e correzioni di mal portamento della coda

    Metodologia per il taglio della coda

    Principali razze a cui mozzare la coda e norme da rispettare

    Cani da Pastore, da Guardia e da Utilità

    Terrier

    Cani da Ferma: Bracchi

    Cani da Ferma: Epagneul

    Cani da Ferma: Griffoni

    Cani da Ferma: Spaniel

    Cani da Compagnia

    Correzione di cattivi portamenti della coda

    Sterno

    Faccia inferiore del corpo: la regione sternale

    Vuoto sottosternale

    Ventre

    Faccia inferiore del corpo: il ventre

    Volume del ventre

    Forma del ventre

    Inguine

    L’inguine

    Facce laterali del corpo

    Le facce laterali del corpo

    Torace

    Faccia laterale del corpo: il costato o petto

    Convessità del costato

    Meccanismo della respirazione

    Ventilazione polmonare

    Rumori respiratori

    Ritmo respiratorio

    Inspirazione forzata

    Polipnea termica

    Capacità respiratoria

    Respirazione tissutale

    Fianco

    Faccia laterale del corpo: il fianco

    Movimenti del fianco

    Anca

    Faccia laterale del corpo: l’anca

    Displasia dell’anca

    Piede di pollo

    Pettorale

    Estremità anteriore del corpo: il pettorale

    Ascella

    Estremità anteriore del corpo: l’ascella

    Estremità anteriore del corpo: la regione intrascellare

    Estremità posteriore del corpo

    Estremità posteriore del corpo

    Ano

    Estremità posteriore del corpo: l’ano

    Ghiandole anali

    Perineo

    Estremità posteriore del corpo: il perineo

    Arti

    Gli arti: generalità

    Arti anteriori

    Ruolo degli arti anteriori

    Arto anteriore

    Spalla

    Arto anteriore: la spalla o regione scapolo-omerale

    Condizioni di bellezza della spalla

    Lunghezza della spalla

    Direzione e inclinazione della spalla

    Angolo scapolo-omerale

    Muscolatura della spalla

    Arto anteriore in stazione

    Locomozione e movimento della spalla

    Braccio

    Arto anteriore: il braccio

    Direzione del braccio

    Lunghezza del braccio

    Esame della spalla

    Gomito

    Arto anteriore: il gomito

    Tare del gomito

    Avambraccio

    Arto anteriore: l’avambraccio

    Lunghezza dell’avambraccio

    Direzione dell’avambraccio

    L’avambraccio nella locomozione

    Carpo

    Arto anteriore: la regione carpale

    Pastorale anteriore

    Arto anteriore: il cannone metacarpale o cannone anteriore

    Lunghezza dei metacarpi

    Piede anteriore

    Arto anteriore: il piede anteriore o mano

    Allungatura

    Traumatismi e ferite dei piedi

    Unghie o artigli del piede anteriore

    Forma del piede anteriore

    Arto posteriore

    Arto posteriore: generalità

    Coscia

    Arto posteriore: la coscia

    Differenze della coscia a seconda delle razze

    Condizioni di bellezza della coscia

    Natica

    Arto posteriore: la natica

    Ginocchio (grassella)

    Arto posteriore: la grassella (ginocchio)

    Condizioni di bellezza della grassella

    Tare della grassella

    Gamba

    Arto posteriore: la gamba

    Movimenti della gamba

    Condizioni di bellezza della gamba

    Garretto

    Arto posteriore: il garretto

    Movimenti del garretto

    Condizioni di bellezza del garretto

    Pastorale posteriore

    Arto posteriore: il cannone metatarsale o cannone posteriore

    Piede posteriore

    Arto posteriore: il piede

    Unghie o artigli del piede posteriore

    Speroni dell’arto posteriore

    Appiombi

    Asse direttore dell’arto

    Appiombi anteriori: vista di profilo

    Appiombi anteriori: vista di faccia

    Appiombi posteriori: vista di profilo

    Appiombi posteriori: vista da dietro

    Influenza degli appiombi

    3ª Parte Mantelli, pigmentazione, pelo e colore

    Mantelli

    Pelle e annessi

    Funzioni della pelle

    La pelle come indice dello stato di salute

    Aspetto

    Struttura

    Spessore

    Pelle nasale

    Impronta nasale

    Pelle dei cuscinetti

    Muscolatura nella pelle

    Ghiandole sudoripare eccrine

    Ghiandole sudoripare apocrine

    Ghiandole sebacee

    Ghiandole ceruminose

    Ghiandole circumanali

    Organo ghiandolare della coda

    Unghie

    Taglio delle unghie

    Resezione degli speroni

    Mammelle

    Numero e dimensioni delle mammelle

    Struttura delle mammelle

    Modificazioni nelle ghiandole mammarie

    Affezioni delle ghiandole mammarie

    Pigmentazione

    Melanine

    Depigmentazione

    Pigmentazione ed equilibrio fisiologico

    Pelo

    Tipologie

    Pelo dritto

    Pelo ispido

    Pelo ispido-ondulato

    Pelo crespo-ondulato

    Pelo ondulato grosso

    Pelo ondulato-sottile

    Crescita

    Classificazione in base alla lunghezza

    Correnti e vortici piliferi

    Classificazione macroscopica del pelame

    Pelle nuda, alopecia

    Pelo raso o liscio

    Pelo corto

    Pelo lungo

    Pelo duro

    Pelo eterogeneo

    Disposizioni particolari dell’impianto o dell’abbondanza di pelo

    Particolarità alla testa

    Particolarità al collo

    Particolarità agli arti

    Particolarità alla coda

    Toelettatura

    Colore

    Classificazione dei mantelli

    Riassunto dei mantelli

    Mantelli semplici

    Mantelli semplici: il nero

    Mantelli semplici: il bianco

    Mantelli semplici: il grigio

    Mantelli semplici: il fulvo

    Mantelli semplici: il rosso

    Mantelli semplici: il marrone

    Mantelli composti

    Mantelli binari: il grigio (grisaglia)

    Mantelli binari: il merle

    Mantelli binari: l’ubero

    Mantelli binari: il lupino

    Mantelli binari: l’agouti

    Mantelli binari: il tigrato

    Mantelli binari: il maculato

    Mantelli binari: il pezzato

    Mantelli binari: il focato

    Mantelli ternari: il roano

    Mantelli ternari: l’arlecchino

    Mantelli ternari: il tricolore

    Mantelli particolori e pluricolori

    Mantelli diluiti

    Mantelli diluiti: lo slavato

    Mantelli diluiti: il canuto

    Mantelli diluiti: il blu merle

    Mantelli con tinta dovuta a mescolanza di peli

    Particolarità e pezze particolari

    Mantelli picchiettati

    Mantelli nei setter

    Macchie

    Bande

    Disposizione particolare di certi colori

    Particolarità dei mantelli

    4ª Parte Cinognostica e valutazione

    Le razze canine

    Una lunga selezione

    Gli inizi

    Lo standard

    Comprendere lo standard

    Limiti dello standard

    Adattare gli standard

    Il «tipo del giorno»

    Caratteristiche originarie

    L’ambiente del selezionatore

    Una struttura comune

    La produzione di una razza

    Fatti, non opinioni: un esempio illuminante

    Un frasario da cavalli

    Analoghi problemi, analoghe soluzioni

    Studiare le soluzioni degli altri

    Regole uniche, forme diverse

    Esperienza ed applicazione

    Una nuova conformazione

    Conformazione, statica e dinamica

    Angolazione: un altro esempio

    Il modello selvaggio

    Equilibrio, statico e dinamico

    Equilibrio e andatura

    Componenti relative

    Un metodo di rilevazione

    Lo scopo di una razza

    La stima delle parti

    La correttezza vale per tutti

    Fondamenti della valutazione morfologica

    Approccio alla valutazione morfologica

    Esposizioni canine

    Valutazione e considerazioni nel giudizio in esposizione

    Lo standard di perfezione

    Lo scopo di una razza

    Funzionalità e princìpi scientifici

    Aspetto estetico dei soggetti

    Giudizio per tradizione

    Tipo

    Stato di salute

    Particolarità estetiche

    Carattere

    Anatomia

    Storia

    Sintesi

    Monografie di razza e studio

    Cinognostica

    La cinognostica

    Il concetto di bellezza

    Pregi e difetti

    Vizi e tare

    Principali tare riscontrabili nel cane domestico

    Terminologia zoognostica

    Fondo e sangue

    Il concetto di tipo

    L’impronta

    Sostanza, distinzione e proporzione

    Temperamento

    Nevrilità e sangue

    Difetti ereditari

    Principali difetti ereditari riscontrabili all’esame macroscopico

    Valutazione

    Valutazione

    Valutazione fenotipica

    Rilevazioni fisiologiche

    Stato di salute generale

    Stato di sviluppo

    La precocità

    Controlli funzionali

    Il fenotipo

    Il genotipo

    La valutazione integrale

    Valutazione della tipologia funzionale e standard

    La valutazione del cane

    Fattori morfologici generali: il tipo

    Fattori morfologici generali: il formato

    Fattori morfologici regionali: morfologia speciale di ciascuna regione

    Fattori meccanici: l’equilibrio statico

    La potenza

    Il movimento

    Fattori biologici: l’età

    L’ereditarietà

    L’individualità

    Lo stato di salute

    L’esame del cane

    L’esame del cane a riposo

    L’esame del cane in azione

    L’esame del cane al passo

    L’esame del cane al trotto

    Il giudizio

    Conclusioni sulla valutazione

    Valutazione in esposizione

    Il cane in esposizione

    Esame del cane in esposizione

    Codice di impegno per i Giudici F.C.I. (circolare n. 110/2010)

    Codice di impegno per esperti giudici di esposizioni in favore del benessere del cane di razza pura

    Qualità e ruolo del giudice

    Diversità dei giudizi in esposizione

    Metodi di giudizio

    Metodo impressionista

    Classifica e colpo d’occhio

    Metodo impressionista: osservare l’entrata in ring

    Metodo impressionista: esame in posa

    Metodo impressionista: esame in azione

    Schema del metodo di esame impressionista

    Modelli di percorso nel ring

    Metodo a punti o punteggio

    La scheda di annotazione

    Realizzazione di una scheda di annotazione

    Uso della scheda di annotazione

    L’esposizione canina

    Preparazione e presentazione di un cane in expo

    Obblighi essenziali e comportamento in expo

    Miti, pregiudizi, metodo e verità

    L’angolazione bilanciata (balance)

    Di più è meglio

    La sindrome dell’«anch’io»

    Il metodo scientifico

    Struttura del metodo scientifico

    Un esempio di applicazione

    Come iniziare

    Metodo scientifico e verità

    Requisiti ed osservazioni

    Ipotesi e predizione

    Predizione ed esperimento

    Valutare gli esperimenti e tirare le conclusioni

    Il caso contrario: in generale

    Il caso contrario: nei casi specifici

    Verità e opinione

    Criteri di giudizio ed esame in posa

    Motivo dell’esame in posa

    Esame in posa

    Esame sul tavolo

    Tipo

    Simmetria o equilibrio

    Posizione di confronto faccia a faccia

    Testa

    Struttura del tronco

    Collo

    Angolo della spalla

    Spalle cariche o pesanti

    Garrese

    Gomiti

    Pastorali

    Piedi

    Schiena, linea della schiena e linea superiore

    Lombi

    Linea inferiore

    Costole

    Groppa

    Garretti

    Ginocchi

    Colori del mantello

    Tessitura del mantello

    Mantello estivo ed invernale

    Mantello raccolto e legato

    Ereditarietà

    Testicoli

    Trucchi ed artifici

    Cani mordaci

    Analisi funzionale e criteri di giudizio

    Locomozione o movimento

    Efficienza nella funzione

    Valutazione in esposizione

    Andatura in esposizione

    Andatura e funzione

    Conformazione e funzione

    Conformazione e prestazione

    Selezione e conoscenze

    Organizzazione delle conoscenze

    Esposizioni e destinazione funzionale

    Atteggiamento nelle esposizioni

    Criteri di preferenza

    Situazione internazionale

    Situazione italiana

    L’equivoco del cavallo

    L’equivoco delle esposizioni

    Forma e funzione

    L’osservazione

    Osservazione e conoscenza

    Limiti del giudizio in esposizione

    La ricerca del cibo

    Il modello selvaggio

    Le origini del modello selvaggio

    Il modello selvaggio come paragone

    Variazione e mutazione

    Adattabilità del modello selvaggio

    Il movimento nel modello selvaggio

    L’alterazione del modello selvaggio

    Lo «standard of perfection»

    Standard e movimento

    Interpretare lo standard

    Differenze e standard

    La teoria del «difetto»

    L’enfasi sull’apparato scheletrico

    Osservazione statica esterna

    Proporzioni

    Rapporto di snellezza

    Applicazioni del rapporto

    Misurazioni

    Misure medie del rapporto gamba/torace (rielaborazione da C.M. Brown)

    Analisi per sezione: i quarti anteriori

    Quarti anteriori

    La spalla

    Il mito della spalla

    Implicazioni anatomiche

    Inclinazione della spalla (scapola)

    Variazioni nella inclinazione

    Rotazione della scapola

    Movimento della scapola

    Articolazione della spalla

    L’equivoco del cavallo

    L’equivoco della spalla a 90°

    Inclinazione/angolazione della scapola

    Inclinazione della scapola per resistenza e andatura fluida

    Scapola per il tiro

    Scapola dei Bassotti e braccio per lo scavo

    Scapole ripide e velocità

    Piazzamento della scapola, schiene corte e geni

    Rapporti spalla/tronco

    Sintesi dei principi relativi alle spalle

    Insieme della spalla sul torace (vista laterale)

    Effetto del torace sul movimento

    Sintesi dei principi relativi al torace

    Angolo tra scapola e braccio

    Lunghezza della scapola

    Radio e ulna

    Braccio

    Anteriori raddrizzati e semi-raddrizzati

    Muscoli pettorali

    Altre ossa dell’arto anteriore

    L’avambraccio

    Ossatura dell’avambraccio

    Il carpo

    Pastorali

    Azione steppata

    Flapping

    Flapping

    Paddling

    Padding

    Anteriori specializzati: anteriore dritto (da terrier)

    Camminare sulle nocche

    Anteriori specializzati: anteriori a basso centro di gravità

    Anteriori specializzati: anteriore da corsa

    Anteriori specializzati: anteriore da coursing

    Anteriori specializzati: anteriore da tiro

    Analisi per sezione: i quarti posteriori

    Assieme dell’arto posteriore

    Posizione canonica

    Velocità, agilità, conversione veloce e corsa in salita

    Pelvi e sua inclinazione

    Groppa e angolo alla groppa

    Pelvi a 90°

    Angolazione coxofemorale

    Muscoli «elevatori» e ischio

    Articolazione dell’anca

    Ginocchia

    Pastorali posteriori o garretti

    Angolo al garretto

    Garretti a falce

    Piedi in movimento

    Piedi (zampe)

    Mostrare i cuscinetti plantari

    Superfici di allevamento

    Analisi per sezione: il tronco

    Garrese

    Tronco e movimento

    Colonna vertebrale

    Il concetto di schiena

    Arcuatura della schiena

    Lunghezza delle vertebre toraciche

    Lunghezza dei processi spinosi

    Gabbia toracica

    Addome

    Analisi per sezione: la testa

    Struttura della testa

    Naso

    Colore dell’occhio

    Colore della rima oculare

    Posizione e taglia dell’occhio

    Occhi e loro funzione

    Palpebra inferiore e membrana nictitante

    Teschio o cranio

    Mascella e muso

    Morso

    Morso corretto

    Denti

    Orecchi

    Applicazione pratica dei principi scientifici e sintesi di dati tecnici

    Studiare gli standard per somiglianza

    Le razze artiche

    I Levrieri

    Le proprietà di un buon levriero

    I Terrier

    I cani a gambe corte

    I Mastini

    Razze da compagnia

    Il Pointer

    Il Cane da Pastore tedesco

    Il Bulldog

    Il Papillon

    Sintesi di dati tecnici

    Informazioni tecniche generali

    L’anteriore del cane

    Il posteriore del cane

    Medie ed estremi

    Andature nel cane

    Altre caratteristiche dell’andatura

    Efficienti trottatori di resistenza

    Efficienti galoppatori

    Test su dischi a pressione

    Particolari estetici

    Scopo di una razza

    Appunti per la costruzione di una metodologia di giudizio

    Premessa

    Iter della procedura di Giudizio

    Flow – chart delle operazioni

    Scheda analitica di Giudizio

    Aspetto generale

    Testa

    Collo

    Tronco

    Arti

    Movimento

    Mantello

    Dentatura

    Quadro di Sintesi

    Fonti

    1. Evoluzione

    a. Monografie

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    b. Articoli

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    In lingua inglese

    d. Internet

    In lingua inglese

    In lingua italiana

    2. Anatomia e clinica

    a. Monografie

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    3. Morfologia

    a. Monografie

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    4. Cinometria e allometria

    a. Monografie

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    5. Genetica

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    6. Psicologia, etologia e metodologia

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    7. Terminologia, bibliografie e biografie

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    8. Razze e allevamento

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    9. Monografie cinotecniche

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    10. Manifestazioni

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    11. Biomeccanica e locomozione

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    12. Energetica e controllo neuronale

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    Introduzione

    Questo testo fa parte di una collana di studi tecnici sul cane dedicato a materie che investono gli aspetti fisici e fisiologici dei cani e delle razze canine.

    I temi trattati non riguardano gli aspetti psichici del cane, come la sua etologia, psicologia, comportamento e le materie correlate come l'educazione o l'addestramento.

    Non vi sono trattati neppure argomenti legati all'allevamento – come la riproduzione e la crescita – o alla convivenza con il cane domestico – come la salute, l'igiene, l'alimentazione o le cure sanitarie.

    La collana si occupa dei cani e delle razze canine sotto l'aspetto strutturale e della loro conformazione in relazione al loro impiego.

    I motivi per cui l'uomo ha selezionato così tante razze canine – sfruttando la notevole plasticità genetica del Canis lupus familiaris – sono fondamentalmente due: per avere un animale da affezione o per destinarlo a qualche scopo specifico.

    Qui si parlerà in particolare dei vari aspetti coinvolti nella seconda delle motivazioni ma anche dei particolari che ne caratterizzano l'aspetto.

    In sintesi, si discute di tutto ciò che può essere utile a una valutazione fenotipica dei cani e delle razze canine.

    Si ritiene doveroso precisare – infine – che i contenuti di ciascun volume possono prevedere digressioni su temi affini il cui svolgimento sia ritenuto utile alla migliore esposizione del tema principale.

    Pertanto non sarà improbabile che il Lettore si imbatta in concetti ripresi, sottolineati, riformulati sotto altre angolazioni o ulteriormente approfonditi, con il fine di fornire una loro migliore esposizione.

    Buona lettura.

    Piove di Sacco, Marzo 2016

    M.C.

    [email protected]

    [email protected]

    1ª Parte

    Considerazioni generali,

    testa e dentatura

    ––=ooOoo=––

    Considerazioni generali

    Taglia

    Il peso, la statura e la sagoma complessiva del corpo del cane ne costituiscono la taglia (o formato o mole) che è tipica di ciascuna razza ed è influenzata notevolmente dall’età, dal sesso e dalle condizioni ambientali (segnatamente dall’alimentazione).

    Nella valutazione della taglia dei soggetti adulti si usano i termini di:

    grande taglia (ipermetrici);

    media taglia (eumetrici);

    piccola taglia (ellipometrici);

    ma questa terminologia ha un puro valore indicativo; per quanto riguarda la taglia è sempre opportuno fare riferimento a peso e altezza.

    Esiste anche una ulteriore suddivisione della taglia in:

    grandissimo, grande e grandicello (per le grandi taglie);

    mezzano (per le taglie medie);

    mezzanetto, piccolo e piccolissimo (per le piccole taglie).

    In alcune razze esiste una specifica suddivisione per categorie di peso e altezza dei vari soggetti e in alcune altre esistono massimi e minimi che prevedono, se oltrepassati, la squalifica in manifestazioni ufficiali.

    In termini generali, può essere considerato di piccola taglia un cane che non superi i 10 kg di peso, di media taglia sino ai 40 kg e di grande taglia oltre quest’ultimo peso.

    I limiti fisiologici sono rappresentati per il peso dagli oltre 130 kg di alcuni rari soggetti di razze Molossoidi (cani di San Bernardo, Mastiff, etc.) e da pesi inferiori al ½ kg in alcune razze da compagnia (Chihuahua, Yorkshire Terrier, etc); per l’altezza, dal superamento del metro, al garrese, in alcuni Irish Wolfhound e Alani ai 5 cm, o meno, in alcune razze da compagnia.

    Come si può notare la variabilità genetica è enorme ed è alla base della selezione artificiale mirata all’ottenimento di razze specifiche destinate a particolari compiti utilitaristici.

    Peso

    Il peso viene determinato preferibilmente al mattino con l’animale a digiuno, utilizzando una bilancia a bascula.

    Naturalmente una valutazione approssimativa può essere effettuata anche ad occhio, ma è molto difficile da eseguire, anche se esistono persone molto allenate (per lo più commercianti di bestiame o mediatori) che sono in grado di effettuare stime del peso ad occhio con precisione sconcertante.

    Statura

    La statura o altezza al garrese si misura con l’animale piazzato su di un piano orizzontale, a collo e testa mantenuti in posizione normale (non innalzati né abbassati), con l’asse dell’avambraccio perpendicolare al terreno.

    Viene presa la misura da terra alla punta superiore delle scapole con uno strumento denominato cinometro, che non è altro che un bastone di Lydtin (impiegato su mucche e cavalli) adattato alla taglia dei cani, nei paesi europei, mentre negli stati del Nord America si preferisce l’uso del cinometro a cavalletto.

    (Da sopra) Costruito alto (molta aria sotto di sé) e costruito basso (poca aria sotto di sé)

    Accrescimento ponderale

    Se il peso nel cane adulto è relativamente fisso, al contrario, quello di un cucciolo alla nascita può variare da 1 a 2 volte su quello considerato statisticamente normale.

    Il peso totale è in media 1/7 di quello della madre, e il peso della placenta e delle secondine circa 1/5 del peso del cucciolo.

    L’ossificazione procede in maniera che la pubertà arriva in media tra l’ottavo e il decimo mese e l’età adulta tra i dodici e i diciotto mesi; le femmine sono sempre più piccole dei maschi.

    L’accrescimento ponderale varia molto rispetto al numero dei piccoli allattati: un unico piccolo accresce di circa 10 volte il suo peso in un mese; con 2 piccoli l’accrescimento più o meno si dimezza.

    Curva di accrescimento

    Tutto il processo di accrescimento si svolge seguendo una curva regolare.

    Ogni deformazione della curva indica un problema di accrescimento, prima ancora che si evidenzi alcun sintomo, ed è un ottimo sistema di controllo che permette di rimediare precocemente ad eventuali inconvenienti.

    Problemi patologici e presenza di vermi intestinali sono tra le cause più comuni di ritardo nell’accrescimento.

    Altro problema comune può essere rappresentato da una dieta scarsa o mal equilibrata specialmente in inverno quando aumenta il fabbisogno calorico del cucciolo.

    Il peso rimane stazionario o può diminuire nel periodo di eruzione dei denti permanenti (anoressia della dentizione).

    Indice di accrescimento

    L’aumento giornaliero di peso per chilo di animale vivo costituisce l’indice di accrescimento; la velocità di accrescimento è in relazione a questo indice.

    Il rapporto approssimativo tra il peso del neonato e quello dell’adulto (coefficiente d’intensità di accrescimento) non è direttamente proporzionale al peso alla nascita, risulta pertanto difficile determinare una legge generale a motivo della grande diversità di taglia, formato e peso delle varie razze e varietà comprese nella specie canina.

    Rilevazione dell’accrescimento

    Risulta semplice per un allevatore seguire e annotare l’accrescimento ponderale di un determinato soggetto ed è possibile trovare su questo argomento numerosi studi, al contrario i documenti riguardanti l’aumento della taglia sono attualmente piuttosto rari. Inoltre, nei primi tempi risulta difficile rilevare le variazioni in taglia dei cuccioli.

    Per i periodi immediatamente successivi, tra il 3° e l’8° mese, l’accrescimento in taglia sembra il più rapido di tutto il periodo di crescita.

    Le cifre medie ottenute su campioni, di cui sono stati rilevati peso e taglia, rimangono determinate considerando peso (P) in grammi e altezza (H) in centimetri, in età adulta.

    Il rapporto ponderale sembra essere tanto più elevato quanto più l’animale si trova in buona salute; ciò dimostra che l’accrescimento ponderale è molto più influenzato dalla malattia che l’accrescimento in taglia, tanto che questo rapporto può, come la curva dei pesi, dare delle indicazioni utili all’allevatore sullo stato di salute dei giovani soggetti.

    Rapporto taglia/peso

    Sugli animali in perfetta salute l’aumento della taglia non si è dimostrato proporzionale all’aumento del peso, variando questo rapporto con l’epoca della crescita, per il fatto che inizialmente la quantità di proteine ingerite deve essere molto elevata, mentre in seguito diminuisce progressivamente con la crescita del soggetto.

    È nozione comune, particolarmente tra gli allevatori di razze di cani che da adulti possiedono una taglia discreta, che la crescita visivamente sembra procedere a scatti; ciò è appunto dovuto ad uno sfasamento tra crescita ponderale e crescita staturale, fatto che determina un veloce cambiamento complessivo delle proporzioni a livello di immagine.

    Il fenomeno è particolarmente evidente in razze ad ossa molto allungate (razze giganti o longilinee).

    Rapporti di scala

    Affrontiamo ora brevemente un problema di rapporti di scala che può essere riassunto sinteticamente nella domanda: può un cane piccolo essere l’esatta replica di una corrispondente razza di taglia normale?

    Molte razze hanno uno standard con due o più varietà di altezza. Normalmente si ritiene che essendo unico lo standard le varie parti dovrebbero rimanere con le medesime proporzioni anche in presenza di taglie diverse. Da un punto di vista fisico e fisiologico ciò non è possibile. Per illustrare ciò ci serviremo di alcuni parametri: diametro di gambe e zampe, taglia del cranio, taglia dell’occhio, velocità di movimento degli arti e area superficiale (responsabile della dispersione di calore).

    Come regola generale se si raddoppia l’altezza di un soggetto il peso aumenta di circa 8 volte (il volume varia con il cubo, la superficie con il quadrato), questo significa una notevole differenza di peso per soggetti con differenze anche contenute in altezza.

    Si consideri ora il diametro di una zampa e della relativa gamba. Se si suppone che un cane possieda una zampa e una gamba adeguati a sorreggere il suo peso, si provi a pensare come dovrebbero essere quelle di un cane il doppio più alto. Il cane più alto che pesa circa 8 volte il primo per scaricare la stessa pressione sull’area di appoggio dovrebbe avere una zampa larga 8 volte quella del primo o 2,8 volte in larghezza (l’area varia con il quadrato del diametro). I piccoli cani da compagnia hanno zampe più piccole e sottili con equivalente scarico di peso.

    Naturalmente volendo mantenere a tutti i costi le identiche proporzioni, per selezione è possibile ottenere cani più piccoli con zampe più grandi del necessario, ma non servirebbe a niente e la natura combatterebbe una tale forzatura. Geneticamente, i caratteri ereditari dei cani piccoli sviluppano zampe della larghezza necessaria (non della larghezza necessaria a rispettare le proporzioni previste dagli standard).

    L’aumento in peso del cucciolo di un mammifero è proporzionale a circa 2/3 del suo peso corporeo; anche l’area superficiale si comporta in questo modo, perciò possiamo dire che il peso del cervello necessario è approssimativamente proporzionale all’area superficiale. Se si suppone che un cane pesi il doppio di un altro la taglia di cervello necessaria risulterà circa 1 e 1/3, cioè peserà 8 volte il cane più piccolo ma avrà bisogno di un cervello 5 volte più grande. Come per qualsiasi altro problema biologico esistono delle variazioni individuali, ma ovviamente qui stiamo parlando di media.

    Come dimostrato dai fatti esposti nei cani piccoli, a confronto con i soggetti più grandi, si osserva comunemente un cranio proporzionalmente più grande in volume. Per produrre l’illusione di una testa proporzionata in taglia rispetto al cane più grande generalmente si accorcia il muso. La lunghezza totale della testa e la sua larghezza rimane così nei limiti di proporzione, ma non più la distanza dal naso allo stop. Le proporzioni craniche non sono molto adatte all’alterazione per allevamento selettivo. Se dovesse apparire una mutazione che riduce in taglia il cranio dei cani piccoli vi è da dubitare che rimarrebbero ancora degli accettabili animali da compagnia per l’uomo.

    Un chiaro esempio di quanto sinora esposto si può osservare nei Beagle delle due taglie. Le gambe corte si muovono più velocemente di quelle lunghe. Il tempo di oscillazione è proporzionale alla lunghezza, come ben sa chi possiede un orologio a pendolo (accorciando il pendolo l’orologio va più veloce).

    In accordo alla seconda legge di Newton a parità di forza aumenta l’accelerazione se la massa viene diminuita (F = m ∙ a).

    Dal momento che le gambe di un piccolo cane sono corte e leggere, le gambe si muovono rapidamente, così rapidamente che non si riesce a metterle a fuoco con l’occhio.

    Il ritmo è totalmente differente e un piccolo cane non può rassomigliare ad un cane ad arti più grandi.

    Gli occhi nei piccoli cani sono in proporzione al peso del corpo più grossi di quelli dei cani più grandi e tendono, nei cani più piccoli, ad essere prominenti.

    Rapporto massa/superficie

    La dispersione di calore in un mammifero è proporzionale alla sua area superficiale e l’area superficiale, come si è detto, aumenta in rapporto a circa 2/3 del peso corporeo. Per unità di peso, cani piccoli hanno una maggiore dispersione calorica.

    Come ogni allevatore di cani piccoli sa, essi devono essere tenuti più al caldo di quelli grandi. Questo fatto non ha nulla a che vedere con la proporzione delle parti ma serve a dimostrare, ulteriormente, che i cani più piccoli non possono essere dei duplicati miniaturizzati dei corrispondenti soggetti più grandi.

    Se si permette ad una varietà più piccola in taglia di un determinato cane di obbedire alle leggi della natura, essa presenterà ossa articolari più sottili, zampe più piccole, cranio più largo, occhi più grandi e un’azione accelerata delle gambe.

    È alquanto dubbio che un piccolo cane possa mai essere sviluppato come una replica in scala minore di un cane più grande.

    Ovviamente gli standard che presentano varietà di taglia all’interno della razza dovrebbero tenere conto di questo, ma non lo fanno. In compenso lo fanno i migliori giudici ed effettuano i loro giudizi conseguentemente.

    Un ulteriore breve accenno per quanto riguarda il rapporto massa/superficie e i suoi influssi sulla dispersione calorica riguarda la conformazione corporea.

    Disperdono calore molto più velocemente razze che presentano le seguenti caratteristiche (tutte o in parte, compatibilmente con compromessi strutturali dovuti ad altre esigenze): muso lungo (= lingua lunga); orecchie grandi; zampe grandi (= cuscinetti plantari larghi); torace appiattito e profondo o disceso; arti sottili e allungati; pelo raso; taglia tendente al piccolo.

    Molte di queste caratteristiche si evidenziano in razze desertiche. Il contrario si riscontra nelle razze artiche (sempre compatibilmente con altre esigenze).

    Rapporto taglia/movimento

    La taglia presenta generalmente alcuni influssi sul tipo di movimento prodotto dal soggetto in esame. Se ne parla estesamente parlando specificatamente del movimento. Qui basterà ricordare che con la diminuzione drastica del peso rispetto alla corrispondente taglia il soggetto generalmente presenta una maggiore agilità nella deviazione dalle traiettorie dovuta al minore peso relativo da spostare e alla maggiore chiusura delle angolazioni articolari permesse dal ridotto formato da sostenere, nonché ad una accelerata esecuzione dei singoli movimenti dovuti, oltre che ad una diminuzione della massa degli arti, anche ad una loro ridotta estensione lineare. Considerazioni analoghe valgono, al contrario, per l’aumento di taglia.

    Rapporto taglia/temperamento

    Una certa influenza della taglia si nota anche sul temperamento (come per il movimento si parla ovviamente di media, con tutte le eccezioni individuali ben note). Generalmente soggetti piccoli presentano una maggiore eccitabilità nervosa e vivacità comportamentale dove, col crescere della taglia si nota una minore reattività agli stimoli e un carattere più flemmatico. Se i responsabili degli effetti della taglia sul movimento sono prettamente fattori fisici, i responsabili degli effetti sul temperamento sono prettamente chimici, dovuti ai tassi ormonali circolanti nei vari soggetti che non aumentano o diminuiscono proporzionalmente alla massa corporea.

    È opportuno sottolineare che gli ormoni in circolo agiscono in quantità che dipendono oltre che dallo stato fisiologico del soggetto anche da una condizione biologica che viene ereditata (quantità di tessuto produttore, velocità di produzione, velocità di secrezione, resistenza in circolo, quantità e qualità di recettori, velocità ed efficienza dei meccanismi di risposta allo stimolo, etc.); per tale motivo si può fare, anche se con tutte le riserve del caso, un collegamento tra tipologia strutturale e comportamentale.

    Variazioni estreme di taglia

    Alcune variazioni estreme di taglia sono state usate con varia finalità nella selezione delle diverse razze canine producendo fenomeni fisiologici che si pongono agli estremi della scala volumetrica rappresentata dai vari soggetti. Lo scopo delle variazioni in taglia è spesso di tipo utilitaristico, almeno nelle sue origini; altre volte è invece di tipo puramente estetico.

    Dal punto di vista dello sviluppo corporeo abbiamo due estremi opposti rappresentati dal «nanismo» e dal «gigantismo».

    Dal punto di vista dello sviluppo articolare troviamo invece due altri tipi di estremi opposti rappresentati dal «bassottismo» e dal «levrierismo».

    Bassotto come tipo morfologico

    I Bassotti (intesi come tipo morfologico, non come razza) sono caratterizzati dal fatto di mantenere un corpo di dimensioni e proporzioni normali, come quello della razza da cui derivano, mentre i raggi ossei articolari hanno subito un accorciamento e una leggera torsione.

    L’origine dei Bassotti è controversa: si parla di modificazioni prodotte dal rachitismo e fissate dall’uomo, oppure di mostruosità ereditarie, dovute a mutazione genetica, pure fissate e accentuate dall’uomo o infine la selezione artificiale verso animali con arti sempre più corti. Data comunque l’utilità di questa variazione essa è divenuta un carattere comune a più razze.

    Le modificazioni dei raggi ossei nei Bassotti viene definita acondroplasia. Non è una modificazione rarissima in natura, anche altre specie la presentano: i Bassotti ne sono i rappresentanti nella specie Canis. Si produce durante lo sviluppo fetale con insufficiente accrescimento e allungamento delle ossa lunghe degli arti, con produzione di deviazioni più o meno accentuate, dovute ad una crescita scoordinata delle cellule delle cartilagini epifisarie definita con termine complessivo brachimetria.

    Basset e Briquet

    Si inserisce a questo punto la discussione sui limiti da attribuire al termine Bassotto.

    Alcuni famosi cinologi, specialmente francesi, non sono d’accordo sul definire indiscriminatamente Bassotti tutti i cani con arti relativamente corti, distinguendo i veri e propri Bassotti (Basset) con arti accorciati e ritorti, dai cani con arti accorciati e diritti (Briquet). La lunghezza dell’arto non dovrebbe superare la metà della lunghezza dell’arto presentata dalla razza normale che ha dato origine al Bassotto. Si comprende quindi come ogni razza potrebbe avere teoricamente un suo corrispondente Bassotto. La torsione dell’arto viene definita come zampa ritorta, mezza ritorta o diritta, intendendo per zampa ritorta la deviazione molto marcata verso l’esterno della regione carpometacarpo-falangea. Il nome Bassotto, infine, dovrebbe essere riservato ai cani da seguita e non ai vari Terrier ad arti corti, Bovari o Bassotti (stavolta intesi come razza). Il termine Briquet dovrebbe essere riservato invece ai cani che oltre agli arti privi di torsione, siano di altezza più vicina a quella della razza originaria.

    Oggi questa distinzione nella terminologia non è così marcata. Bisogna osservare inoltre che molti soggetti Bassotti conservano, pur mantenendo una zampa relativamente diritta, una certa torsione dell’arto, scarsamente apprezzabile ad occhio nudo, ma rilevabile al tatto.

    Aspetto esile (shelly)

    Nanismo

    Il nanismo è una diminuzione armonica – ma si veda a questo proposito il paragrafo sui rapporti di scala – di tutte le dimensioni corporee di un soggetto normale. Molte razze normali hanno dei corrispondenti nani, fissati per selezione. Molto spesso è utile mantenere le caratteristiche di una determinata razza con dimensioni leggermente più piccole per particolari esigenze. Oltre un certo limite appare però inevitabilmente una regressione verso forme fetali come il cranio bombato, la dimensione delle ossa nasali, l’appiattimento della faccia, orbite enormi e poco profonde con bulbi oculari sporgenti, anomalie dentarie e genitali (criptorchidia in primo luogo).

    Si ha pertanto un nanismo di tipo teratologico a cui si giunge fatalmente da qualsiasi razza si parta se la diminuzione di taglia diviene eccessiva o troppo veloce. Come per il bassottismo anche il nanismo è una condizione instabile che se non controllata ritorna velocemente verso il tipo normale (Stockard).

    Gigantismo

    Irish Wolfhound – Gigantismo

    Il gigantismo è l’opposto del nanismo e si traduce in un aumento esagerato del peso e della taglia. Al contrario del nanismo non si incontrano deformità scheletriche (a parte i casi di acromegalia indotti sperimentalmente con l’uso di ormoni anabolizzanti, che esulano da queste considerazioni) e le razze giganti dimostrano una discreta omogeneità ereditaria nelle loro caratteristiche fisiologiche durante gli incroci. Dei rapporti con il temperamento si è già detto nell’apposito paragrafo. Vi si trovano generalmente maggiori difficoltà nell’attività sessuale (come peraltro nel nanismo spinto) e naturali problemi di lassità dei ligamenti. I motivi che hanno portato alla selezione delle razze giganti sono pure di tipo utilitaristico (resistenza in ambienti climaticamente ostili, per attività di sicurezza o di guerra, per la caccia a prede molto grandi, per la custodia di proprietà o animali da aggressori di notevole taglia, etc.); oggi la taglia è rimasta per lo più un problema estetico e il formato diventa più legato all’alimentazione e al clima che alla pura selezione.

    Levrierismo

    Il levrierismo è caratterizzato dallo stiramento di tutti gli elementi scheletrici (testa, tronco e arti) e per questo solo parzialmente può essere contrapposto al Bassottismo. Il risultato finale è un animale longilineo e molto spesso ultralongilineo. La taglia diversamente dalle tipologie fisiologiche sopradescritte, può essere molto diversa, come dimostra l’esistenza di varie razze levriere. La struttura, come si dirà più avanti, oltre ad essere un adattamento alla velocità offre anche vantaggi per la dispersione termica del calore prodotto nel notevole sforzo della corsa veloce mantenuta nel tempo (i ceppi levrieri originari sono di origine desertica). Contrariamente a quanto si legge di norma tutte le razze levriere conservano un olfatto pressoché normale e se appositamente addestrati, non hanno difficoltà nella cerca.

    Aspetto «rangy» (levrierismo in razze che non dovrebbero mostrarlo)

    Il cane tipo «cob»

    Talvolta si legge o si ascolta questa espressione più o meno elogiativa: cane ben costruito tipo cob. Spesso questa espressione cob costituisce una esagerazione perché chi la pronuncia o la scrive semplicemente confonde il termine con cane inscritto nel quadrato, cioè quello che risulta tanto alto che lungo, con taglia (al garrese) della stessa dimensione della lunghezza del corpo (presa dalla punta della spalla a quella della natica).

    Per fissare bene le idee su questa espressione cob, che è una denominazione di origine inglese, conviene riferirsi alla definizione data a questo termine in ippologia: nell’800 questa espressione veniva utilizzata per definire un cavallo di lusso con due destinazioni utilitaristiche, indifferentemente usato come cavallo da sella per persone molto pesanti o come cavallo da tiro su carrozze leggere. Da allora si è abusato dell’espressione applicandola a qualsiasi piccolo cavallo dalla corporatura forte. La conformazione del cob era quella di un cavallo corto, tarchiato, muscoloso, con forme piuttosto arrotondate, un collo alquanto massiccio, arti potenti, ossatura solida e un temperamento tranquillo.

    Malgrado il suo aspetto massiccio e tranquillo, possedeva finezza, eleganza e distinzione e si muoveva con belle andature sostenute con ardore.

    Carlino – Costruzione tipo «cob»

    Per analogia, in cinologia, un cane cob è quindi un cane corto, tarchiato, muscoloso, con incollatura corta e massiccia, forme piuttosto arrotondate e torace assai cerchiato, il tutto accompagnato da una solida muscolatura e una buona ossatura. Secondo Baron, il cob è un brevilineo in cui, per di più, la struttura deve essere a tutto sesto. E, come ha precisato De Kermadec, per un cane tipicamente cob come l’Epagneul Breton: un quadrupede dal corpo corto e che nell’assieme può presentare una cassa toracica con costole lunghe, notevoli più per la profondità che per l’apertura. Se la struttura è di tipo ogivale (a sesto acuto), quello non può essere un cob. Attenzione quindi a non confondere un cane cob con un cane inscritto nel quadrato.

    L’inscrizione

    Cani dalla conformazione e dalle proporzioni molto diverse possono essere inscritti nel quadrato: brevilinei (Boxer, Epagneul Breton), mediolinei (Pointer, Pastore Belga, Beauceron, etc.), sublongilinei (Dobermann), longilinei (Levriero Afgano).

    Per contro, diverse razze possono essere inscritte in un rettangolo, cioè la lunghezza del loro corpo è superiore alla loro taglia. È il caso di certi mediolinei come il Barbone o il Setter Inglese, di subbrevilinei come il Cocker o il Pastore dei Pirenei e naturalmente la grossa maggioranza dei longilinei e degli ultralongilinei come il Barzoi.

    Altri Levrieri, lo Sloughi per esempio, s’inscrivono al contrario in un rettangolo più alto che largo. In questa razza Przezdiecki ha rilevato numerose misure, arrivando alla conclusione che la lunghezza del corpo non dovrebbe mai superare il 91% dell’altezza per i maschi e il 94% per le femmine, potendo tuttavia essere inferiori.

    Longilineo quadrato

    Normolineo quadrato

    Aspetto «racy» (il contrario di «cob»)

    Il cane tipo «hunter»

    Caso simile ma di genere alquanto opposto al cob è il tipo hunter, espressione inglese derivata anch’essa dall’ippologia che lo definisce come segue: cavallo utilizzato per la caccia alla seguita le cui doti principali sono quelle di galoppare e saltare bene.

    Un buon hunter deve avere collo lungo, mai arrotondato, belle spalle, torace disceso, garrese saliente, dorso solido, reni muscolose e ben ancorate, groppa potente, come coscia e natica e infine arti in appiombo e di buona qualità.

    Deve possedere energia, sangue, fondo e velocità, in quanto la caccia è difficile e faticosa (Goubaux e Barrier).

    Tra le razze canine, il Fox Terrier è correttamente costruito come un hunter.

    Fox Terrier (a pelo liscio) – Costruzione tipo «hunter»

    Misurazioni

    Accurate misurazioni di altezza, lunghezza, circonferenza toracica, etc., sono di vitale importanza per l’allevamento e il giudizio delle razze canine.

    Misurazioni

    L’argomento è vasto perciò non sarà trattato in questa sede.

    Si rimanda per approfondimenti alla bibliografia riportata alla fine del testo e al'eBook n. 11 della Collana Temi di Cinotecnia, dello stesso autore del presente testo.

    Regioni

    Comparazione scheletrica uomo-cane

    Riepilogo delle regioni

    anatomo-topografiche

    Testa

    Faccia superiore

    Regione cranio-frontale o fronte

    Solco frontale

    Stop o piega del naso

    Regione facciale o muso o canna nasale

    Faccia inferiore

    Regione sottomascellare

    Giogaia

    Regione parotidea

    Facce laterali

    Orecchi

    Arcate zigomatiche o zigomi

    Arcate sopracciliari o sopracciglia

    Occhi

    Guance o masseteri

    Estremità anteriore

    Naso o tartufo, narici

    Bocca, labbra e commessure

    Gengive e denti

    Palato

    Lingua

    Estremità posteriore

    Cresta occipitale

    Nuca

    Corpo

    Faccia superiore

    Garrese

    Dorso

    Reni

    Groppa

    Linea superiore o dorsale

    Faccia inferiore

    Petto e regione sternale

    Ventre o addome

    Linea inferiore o toraco-addominale

    Facce laterali

    Coste o regione costale

    Spalla o ascella

    Fianco

    Anca

    Inguine

    Estremità anteriore

    Incollatura o collo

    Petto

    Torace

    Estremità posteriore

    Groppa

    Ano

    Coda

    Organi genitali

    Maschili

    Testicoli e scroto

    Prepuzio

    Verga

    Femminili

    Perineo

    Vulva e organi annessi

    Mammelle

    Arti

    Arto posteriore o pelvico

    Natica

    Coscia

    Regione rotulea o grassella o ginocchio

    Gamba

    Regione tarsale o garretto

    Regione metatarsale o metatarso o cannone o pastorale

    Piedi, suole (cuscinetti plantari) e unghie

    Speroni

    Arto anteriore o toracico

    Spalla

    Braccio

    Gomito

    Avambraccio

    Regione carpale o carpo o polso

    Regione metacarpale o metacarpo o cannone o pastorale

    Piedi, suole (cuscinetti plantari) e unghie

    Speroni

    Regioni topografiche della testa

    1-5 Cranio. 1 Regione frontale (sopraorbitale). 2 Regione parietale. 3 Regione occipitale. 4 Regione temporale. 5 Regione auricolare. 6-21 Faccia. 6-8 Regione nasale. 6 Regione nasale dorsale. 7 Regione nasale laterale. 8 Regione delle narici. 9-10 Regione orale. 9 Labbro superiore. 10 Labbro inferiore. 11 Regione mentoniera. 12-13 Regione orbitale. 12 Palpebra superiore. 13 Palpebra inferiore. 14 Regione zigomatica. 15 Regione infraorbitale. 16 Articolazione temporomandibolare. 17 Regione masseterica. 18 Regione buccale. 19 Regione mascellare. 20 Regione mandibolare. 21 Regione intermandibolare.

    Regioni topografiche del collo

    22 Regione dorsale del collo. 23 Regione laterale (giugulare) del collo. 24 Regione parotidea. 25 Regione faringea. 26-27 Regione ventrale del collo. 26 Regione laringea. 27 Regione tracheale.

    Regioni topografiche del torace (regione pettorale)

    28 Regione presternale. 29 Regione sternale. 30 Regione scapolare. 31 Regione costale. 32 Regione cardiaca.

    Regioni topografiche dell’addome

    33-34 Regione addominale craniale (epigastrica). 33 Regione ipocondriaca. 34 Regione xifoidea. 35-36 Regione addominale mediana (mesogastrica). 35 Regione addominale laterale (iliaca) – (include la fossa paralombare). 36 Regione ombelicale. 37-39 Regione addominale caudale (ipogastrica). 37 Regione inguinale. 38 Regione pubica. 39 Regione prepuziale.

    Regioni topografiche della schiena (regioni dorsali)

    40 Regione interscapolare. 41 Regione toracica vertebrale. 42 Regione lombare.

    Regioni topografiche della pelvi e della coda

    43 Regione sacrale. 44 Regione glutea. 45 Regione della tuberosità coxale. 46 Regione cluniale (includente la fossa ischiorettale). 47 Regione della tuberosità ischiatica. 48-50 Regione perineale. 48 Regione anale. 49 Regione urogenitale. 50 Regione scrotale. 51 Regione caudale.

    Regioni topografiche dell’arto anteriore (arto toracico)

    52 Articolazione della spalla. 53 Regione ascellare (include la fossa ascellare). 54 Regione brachiale. 55 Regione tricipitale. 56 Regione cubitale. 57 Regione olecranica. 58 Regione antibrachiale. 59 Regione carpale. 60 Regione metacarpale. 61 Regione falangea (dita).

    Regioni topografiche dell’arto posteriore (arto pelvico)

    62 Articolazione dell’anca. 63 Regione femorale. 64 Regione del ginocchio. 65 Regione poplitea. 66 Regione patellare. 67 Regione crurale. 68 Regione tarsale. 69 Regione calcaneare. 70 Regione metatarsale. 71 Regione falangea.

    Punti notevoli

    Caratteristiche superficiali di testa e collo

    1 Piano nasale (pelle pigmentata senza peli). 2 Narici esterne (conducono nel vestibolo nasale circondate dalle cartilagini nasali). 3-5 Labbra (circondano la fessura orale – apertura buccale). 3 Labbro superiore (dà supporto ai peli sensoriali [tattili] labiali superiori). 4 Labbro inferiore. 5 Commessura labiale all’angolo della bocca. 6 Faccia. 7 Muso. 8 Prominenza del mento (mento o barbozza – dà supporto ai peli sensoriali [tattili] mentonieri). 9-12 Peli sensoriali (tattili) della faccia. 9 Peli sensoriali sopraorbitali. 10 Peli sensoriali zigomatici. 11 Peli sensoriali buccali. 12 Peli sensoriali intermandibolari. 13 Guancia (con base sul muscolo buccinatore). 14 Bulbo oculare (situato nell’orbita e protetto da un contorno orbitale osseo). 15-16 Palpebre (circondano la fessura palpebrale). 15 Palpebra superiore (dà sostegno alle ciglia). 16 Palpebra inferiore. 17 Stop. 18 Fronte. 19 Pinna (parte visibile dell’orecchio esterno con base sulla cartilagine auricolare). 20 Sacca cutanea marginale dell’elica. 21 Tragi (peli prominenti situati all’apertura del canale auricolare). 22 Lingua. 23-25 Denti dell’arcata dentaria inferiore. 23 Denti incisivi. 24 Dente canino. 25 Dente ferino (1° molare inferiore). 26 Cresta del collo. 27 Gola. 28 Solco giugulare (contenente la vena giugulare esterna). 29 Fossa giugulare (depressione triangolare alla base del collo).

    Caratteristiche superficiali di tronco e coda

    30 Petto (con base sui muscoli pettorali). 31 Garrese (regione interscapolare). 32 Torace. 33 Schiena (regione dorsale). 34 Ombelico (cicatrice priva di peli che denota il punto di entrata e di uscita dei vasi sanguigni nel feto). 35 Addome (pancia). 36 Fianco. 37 Piega del fianco (si allunga sulla coscia prossimalmente all’articolazione del ginocchio). 38 Lombi (regione lombare). 39 Groppa (regione sacrale). 40 Natica (quarto posteriore). 41 Prepuzio (guaina che ricopre e protegge il glande del pene). 42 Fossa ischiorettale (depressione laterale alla radice della coda normalmente riempita di grasso). 43 Radice della coda (impianto della coda). 44 Coda.

    Caratteristiche superficiali e regioni degli arti

    45 Spalla. 46 Braccio. 47 Ascella. 48 Avambraccio. 49-51 Zampa anteriore. 49 Carpo (polso – regione topografica con base sulle ossa e le articolazioni carpali). 50 Metacarpo (pastorale anteriore con base sulle ossa metacarpali). 51 Dita (con base sulle ossa falangee). 52 Coscia. 53 Polpaccio (con base sul muscolo gastrocnemio). 54 Fossa poplitea (caudale rispetto all’articolazione del ginocchio [grassella] – contiene i linfonodi poplitei). 55 Gamba. 56-57 Zampa posteriore. 56 Garretto (tarso – regione topografica con base sulle ossa e le articolazioni tarsali). 57 Metatarso (pastorale posteriore con base sulle ossa metatarsali). 58-60 Cuscinetto delle zampe. 58 Cuscinetto carpale (stopper). 59 Cuscinetto metacarpale della zampa anteriore, cuscinetto metatarsale della zampa posteriore. 60 Cuscinetti delle dita. 61 Speroni (unghia che ricopre il processo ungueale della falange distale [falangetta]). 62 Parete dell’unghia. 63 Fondo dell’unghia. 64 Spazio interdigitale.

    Punti di repere ossei di testa, collo e tronco

    65 Processo zigomatico (sopraorbitale) dell’osso frontale. 66 Ligamento orbitale (congiunge l’osso frontale e l’arco zigomatico completando il bordo dell’orbita). 67 Cresta sagittale esterna. 68 Protuberanza occipitale esterna (occipite). 69 Arco zigomatico (ponte osseo che connette la faccia e il cranio sotto l’occhio). 70 Corpo della mandibola (mascella inferiore). 71 Cartilagine tiroidea (forma la prominenza laringea del sistema vocale). 72 Ali dell’atlante (processi trasversali della 1ª vertebra cervicale). 73 Arcata costale (cartilagini costali delle costole 10-12 fuse e attaccate alla cartilagine costale della costola 9). 74 Costola 13 (ultima costola detta flottante, normalmente attaccata da tessuto fibroso con l’arcata costale).

    Punti di repere ossei degli arti

    75-77 Scapola (osso della spalla). 75 Bordo dorsale (vertebrale) della scapola. 76 Spina della scapola. 77 Acromion, processo della scapola. 78 Punta della spalla (tubercolo maggiore dell’omero). 79 Punta del gomito (olecrano, processo dell’ulna). 80 Processo stiloide laterale dell’ulna. 81 Processo stiloide mediale del radio. 82 Osso carpale accessorio. 83-85 Bacino (osso pelvico). 83 Tuberosità sacrale dell’ileo (punta della groppa – spina iliaca craniodorsale). 84 Tuberosità coxale dell’ileo (punta dell’anca – spina iliaca cranioventrale). 85 Tuberosità ischiatica dell’ischio (punta della natica o osso del sedere). 86 Gran trocantere del femore (punta del bacino). 87 Patella (rotula – osso sesamoide nel tendine di inserzione del muscolo quadricipite femorale). 88-89 Tibia. 88 Tuberosità della tibia (punto di inserzione per il tendine patellare). 89 Malleolo mediale della tibia. 90 Malleolo laterale della fibula (perone). 91 Tuberosità calcaneare (punta del garretto – area di attacco per il tendine calcaneare comune proveniente dai muscoli del polpaccio).

    Posizione delle articolazioni

    92 Articolazione delle fauci (temporomandibolare). 93 Articolazione della spalla (scapolo-omerale). 94 Articolazione del gomito (cubitale). 95 Articolazioni metacarpofalangee della zampa anteriore e articolazioni metatarsofalangee della zampa posteriore. 96 Articolazione interfalangea prossimale. 97 Articolazione interfalangea distale. 98 Articolazione coxale (coxofemorale). 99 Articolazione del ginocchio (genuale). 100 Articolazione talocrurale (crurotarsale).

    Muscoli che producono contorni identificabili

    101-102 Muscoli che chiudono le fauci. 101 Muscolo temporale. 102 Muscolo massetere. 103 Muscolatura epassiale (che si estende lungo l’intera lunghezza di collo, tronco e coda). 104 Muscolo bracciocefalico (avanzatore maggiore dell’arto). 105 Muscolo gran dorsale (retrattore maggiore dell’arto). 106 Capo lungo del muscolo tricipite brachiale (forma il margine caudale [margine tricipitale] del braccio). 107 Muscolo sartorio (forma il bordo craniale della coscia). 108 Muscoli estensori del carpo e delle dita (massa muscolare craniolaterale dell’avambraccio). 109 Muscoli flessori del carpo e delle dita (massa muscolare caudomediale dell’avambraccio). 110 Tendine del muscolo flessore ulno-carpale (corda stretta con attacco sull’osso accessorio carpale). 111 Tendini dei muscoli flessori digitali, profondo e superficiale. 112 Muscoli posteriori della coscia (bicipite femorale, semitendinoso e semimembranoso). 113 Tendine patellare (prolungamento sino alla tibia del tendine del quadricipite femorale che contiene la patella [rotula]). 114 Tendine calcaneare comune (aggregato di tendini attaccati alla punta del garretto, incluso il tendine di Achille dal gastrocnemio e i tendini tarsali provenienti dai muscoli posteriori della coscia).

    Vasi sanguigni

    115 Vena cefalica dell’avambraccio. 116 Vena safena laterale dell’arto posteriore.

    Anatomia topografica

    Una delle necessità di chiunque sia coinvolto in una determinata razza è la solida conoscenza della conformazione corretta o ideale degli appartenenti alla razza medesima.

    È possibile dire che, grosso modo, la costruzione corrisponde alla struttura ossea che conferisce una forma specifica a ciascuna razza. Questa impalcatura ossea, tenuta insieme da articolazioni, ligamenti e tessuto muscolare e avvolta nella pelle, è la base dell’intero animale ed è necessario sapere come è organizzata, come lavora per muoversi e come deve apparire in ciascuna razza quando si muove in maniera corretta; viceversa è necessario anche conoscere quando è scorretta, squilibrata o sbagliata.

    Una buona conoscenza della conformazione è una parte essenziale nel giudizio di un soggetto e almeno la vittoria per metà nell’acquisire un buon occhio per i cani.

    In alcune razze il livello qualitativo di correttezza conformazionale è molto alto e le deviazioni dall’ideale sono di scarsa importanza; in altre invece può essere assai raro trovare anche solo qualcosa di corretto nei soggetti che vi appartengono, il che ostacola moltissimo un soddisfacente giudizio degli stessi.

    Attualmente risultano riconosciute e classificate circa 500 razze di cani e almeno 250 appaiono ricorrentemente nelle manifestazioni cinofile ufficiali in tutto il mondo; alcune di queste si vanno estinguendo, altre si differenziano molto poco in confronto ad altre varietà, molte sono usate solo per varie forme di lavoro o di sport e alcune rimangono ancora allo stato selvaggio.

    Ognuna di queste razze e varietà presenta una propria struttura ossea individuale e una conformazione specifica.

    Nessun gruppo di animali presenta una variabilità somatica come quella dei cani prodotta sia dalla natura che dalla selezione umana; a dispetto di tutta questa moltitudine di forme nelle quali si ritrovano i cani, la struttura di base è la stessa, il numero di ossa lo stesso – salvo che nella coda dove il numero può variare – sia che le ossa siano piccole o grandi, lunghe o corte, diritte o ruotate, allungate o compresse.

    Partendo dalla base ossea si procederà quindi all’analisi delle varie regioni anatomiche esponendone, in particolare, le caratteristiche che possono essere valutate a livello macroscopico, secondo lo schema esposto nel precedente elenco Riepilogo delle regioni anatomo-topografiche.

    Testa e corpo sono le parti più importanti perché contengono organi essenziali per l’esistenza in vita mentre gli arti hanno una funzione primaria nella locomozione.

    Per ciascuna regione si procederà all’esame di una serie di aspetti come:

    posizione e limiti;

    base anatomica sommaria (organi e tessuti al di sotto della superficie);

    conformazione esteriore;

    fisiologia sommaria;

    bellezza e imperfezione;

    difetti, vizi e tare.

    Testa

    Nessuna regione nel cane è variabile quanto la testa. Vi è un solo modo di imparare a conoscerla bene cioè una lunga e meticolosa applicazione nella comprensione delle particolarità presentate dalla testa di ciascuna razza, le differenze presentate nei confronti di razze simili, il modo in cui vengono valutati i vari punti anatomici, che cosa bisogna cercare come pregio o difetto nelle diverse razze specialmente nelle varie appendici – occhi, orecchi, naso, bocca, etc. – e l’importanza relativa nelle varie razze.

    La testa è molto importante nel conferire individualità alla razza, ma nessun cane risulta un buon soggetto solamente per possedere un buona testa: è il cane nella sua totalità che è importante e la più bella testa che si sia mai vista non è di alcuna utilità per la sua razza se è attaccata ad un corpo disarmonico o che presenta un deleterio difetto ereditario.

    In alcune razze l’importanza della testa è molto sopravvalutata e il fatto di preferire cani con una testa di scarso pregio in favore di una più corretta costruzione corporea potrebbe non essere ben visto, ma per il bene della razza credo che questo dovrebbe essere fatto almeno in alcuni casi con l’intento di conservare un minimo di funzionalità fisiologica.

    La testa è costituita da un blocco osseo situato ad un’estremità della colonna vertebrale e formato da 28 ossa. È possibile dividerla sommariamente in due parti: il cranio – o neurocranio – e la faccia – o splancnocranio – che si riuniscono a livello di una depressione denominata stop o glabella o

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