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La salute dei bambini: Come aiutarli a crescere felici
La salute dei bambini: Come aiutarli a crescere felici
La salute dei bambini: Come aiutarli a crescere felici
E-book140 pagine1 ora

La salute dei bambini: Come aiutarli a crescere felici

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Info su questo ebook

Elena Balsamo riassume in questo libro i temi più importanti riguardanti la salute dei bambini in un’ottica olistica e offre ai genitori il suo bagaglio di esperienza di tanti anni di pratica pediatrica con i più piccoli. Soprattutto, però, cerca di trasmettere il messaggio che più le sta a cuore: nel periodo perinatale è racchiuso il segreto della salute!
Questo suo lavoro, intitolato La salute dei bambini, si pone quindi anche un fine educativo, per rendere i genitori sempre più consapevoli del grande compito che li attende per il quale occorre una rigorosa preparazione. Ecco perché prima di educare i bambini bisognerebbe educare gli adulti che se ne fanno custodi.
Una lettura semplice e agevole che può, attraverso la sensibilizzazione dei grandi, aiutare i piccoli a crescere felici.


 
LinguaItaliano
Data di uscita29 giu 2022
ISBN9788865804131
La salute dei bambini: Come aiutarli a crescere felici

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    Anteprima del libro

    La salute dei bambini - Elena Balsamo

    Prefazione

    Ho da poco compiuto sessant’anni e se da un lato questo compleanno chiude un capitolo della mia esistenza e mi invita a un bilancio, dall’altra sento che può aprirne uno nuovo, ancora tutto da scoprire…

    Ho dedicato la maggior parte della mia vita ai bambini: ai miei figli in primis e ai piccoli che le mamme hanno affidato alle mie cure di pediatra.

    Ho cercato di offrire loro qualcosa di più che un rimedio per rattoppare un sintomo: ho voluto trasmettere un’atmosfera di accoglienza, il calore del cuore, la delicatezza dei gesti, fare dono dell’attenzione e dell’ascolto, medicine a mio avviso ben più potenti di qualsiasi farmaco, chimico o naturale che sia. Ecco perché le mie visite non duravano mai meno di un’ora, ma spesso andavano anche oltre: perché ci vuole tempo per raccogliere la storia di un bambino e della sua mamma; perché ci vuole tempo per osservare e cogliere i segnali che l’altro manda, specie se non sa parlare…; perché ci vuole tempo per spiegare dove si è inceppato il meccanismo, per andare a esplorare le profondità dell’essere e comprendere il senso del mal-essere, la sua simbologia e il messaggio che è venuto a ricordarci. Perché la Presenza richiede tempo: il tempo dell’ascolto.

    Ora tutto questo da un giorno all’altro si è interrotto, semplicemente perché ho deciso di rimanere fedele alla mia anima, perché so nel profondo del cuore che la libertà di scelta è un diritto inalienabile di ogni essere umano.

    Ma nulla succede mai per caso e, visto che ho imparato a vedere ogni difficoltà come un’occasione di crescita e cambiamento, ecco che ho colto l’occasione per dare una svolta alla mia vita e dedicarmi a ciò che più mi dà gioia e soddisfazione: aiutare le persone a ricordarsi chi sono, attraverso la lettura del loro tema natale astrologico, scrivere e insegnare…

    Nel momento della crisi ho rivolto lo sguardo verso l’Alto e proprio nelle stelle ho trovato la mia risposta e la mia guida.

    Questo volumetto quindi è il mio dono di congedo a tutti i genitori che in questi anni mi hanno seguito con fiducia e a tutti coloro che non conoscerò in veste ufficiale di pediatra: vuol essere un po’ una sintesi di quanto ho imparato in tanti anni di studio, di ricerca, di lavoro sul campo, di esperienza personale e travaglio interiore e mi auguro possa servire a tutte le mamme e i papà di buona volontà per prendersi cura, proteggere e comprendere sempre meglio i loro bambini.

    A questi ultimi, insieme a una carezza lieve, va il mio ringraziamento più sincero per tutti i sorrisi che mi hanno regalato e che conservo nel mio cuore come un tesoro prezioso. Grazie, grazie, grazie.

    I – Le basi della salute: un bambino felice è un bambino sano

    Un individuo può essere sano, può non avere nulla a che fare con i dottori ma se non si sente scoppiare di felicità non è sano, forse non ha malattie ma di certo non conosce la saluteOsho

    Nella mia pratica pediatrica, nel corso degli anni, ho avuto modo di vedere e visitare tanti bambini e mi sono resa conto che un bambino sano non è un bambino senza alcun difetto di fabbrica o che non si ammala mai, ma è un bambino felice, che sprizza gioia di vivere da tutti i pori della sua pelle: è un bambino creativo, allegro, spontaneo, ma che sa anche concentrarsi, che ha tanti interessi, che va incontro agli altri con fiducia e in uno spirito di apertura, che ha il senso della meraviglia e sa godere della bellezza della natura che lo circonda.

    In genere questo tipo di bambino difficilmente si ammala e, se lo fa, guarisce molto in fretta perché gode di ottime difese immunitarie: sa come difendersi in men che non si dica da qualunque aggressione esterna.

    Maria Montessori, quel medico geniale che divenne la più grande educatrice di tutti i tempi, l’aveva già compreso un secolo fa e infatti scriveva: La gioia è il ricostituente più sicuro ed energico della vita vegetativa, La gioia è l’indice della crescenza interiore¹. Altro che sciroppi ricostituenti o pappa reale!

    Alla stessa conclusione era arrivato il suo contemporaneo Edward Bach, padre della floriterapia: "La vera salute – egli diceva – ha origine nella felicità e la felicità è facilmente raggiungibile perché deriva da piccole cose: fare quello che ci piace veramente, stare con le persone che amiamo davvero"². Questo è il vero segreto della salute!

    Ma lo dicevano ancora prima di lui i saggi cabalisti, secondo i quali tutte le malattie vengono dalla degradazione della gioia e del proprio canto personale (e quindi dalla tristezza, intesa come esilio dalla presenza divina): ecco quindi che ritrovare dentro di sé la gioia di vivere diventa la migliore di tutte le terapie e medicine!

    Si tratta di trovare in sé un solo punto positivo che ci renda felici e di attaccarcisi³ scrive Rabbi Nahman di Braslav.

    Che cos’è che mi dà gioia? – dovremmo quindi chiederci e poi metterci subito a farlo…

    La dottoressa Montessori ci ha dato la più chiara dimostrazione della veridicità di questi assunti attraverso l’esperienza della sua prima Casa dei Bambini, con quello che fu definito il miracolo di San Lorenzo: una cinquantina di bimbi, figli di operai romani, poverissimi, timidi, tristi, paurosi e denutriti, rifiorirono e rinacquero a nuova vita unicamente grazie a un approccio educativo rivoluzionario, basato su un ambiente a loro misura, dove le loro menti venivano appagate attraverso l’utilizzo di materiali sensoriali in un clima di libertà.

    La gioia del lavoro svolto con interesse (e non vitamine o soggiorni in montagna) era stata la migliore medicina per questi bambini e ne aveva nutrito il corpo e l’anima insieme.

    Oggi le ricerche di Candace Pert hanno confermato le grandi intuizioni di Bach e di Maria Montessori, offrendo loro una base scientifica: la neuroscienziata americana ha scoperto infatti che i recettori per la norepinefrina – neurotrasmettitore dell’emozione della gioia – sono gli stessi di quelli del reovirus, responsabile del comune raffreddore: ciò significa che quando si è in uno stato di felicità il recettore è occupato dalla norepinefrina e non c’è posto per il virus, come a dire che in un cuore gioioso non c’è letteralmente spazio per la malattia!

    Se cause psichiche deprimenti possono avere un’influenza sul metabolismo abbassandone la vitalità, può anche avvenire il contrario: cioè le cause psichiche esaltanti possono influire riattivando il metabolismo e tutte le funzioni psichiche⁴; ecco ciò di cui si era resa conto, con il suo esperimento, la Montessori, giungendo quindi ad affermare che La soddisfazione della vita interiore, la possibilità di esprimere le proprie potenzialità, è senza dubbio il segreto della salute, anche di quella fisica⁵.

    Perché, oggi noi lo sappiamo, in queste situazioni l’organismo produce una sorta di cocktail ormonale i cui componenti biochimici sono in grado di determinare nell’organismo umano una sensazione di felicità.

    Le sostanze con questa funzione che sono state finora identificate sono:

    Dopamina: il neurotrasmettitore dell’interesse, della motivazione e dell’entusiasmo, che ci rende vigili, concentrati e tenaci, capaci di affrontare le avversità (una sua carenza provoca passività, depressione e scoraggiamento).

    Serotonina: il neurotrasmettitore del buon umore e del senso di benessere. I suoi livelli salgono quando ci sentiamo visti, riconosciuti e apprezzati.

    Ossitocina: l’ormone della maternità. La sua produzione aumenta nei momenti di contatto fisico, quando veniamo abbracciati, accarezzati, massaggiati e coccolati. Ci fa sentire protetti e amati.

    Endorfine: hanno un’azione antidolorifica e insieme alla serotonina hanno una funzione inibitrice (servono cioè a bloccare i messaggi di sofferenza che provengono dal sistema limbico e impedire che arrivino alla corteccia frontale, cioè alla coscienza). Vengono secrete per esempio durante il travaglio e il parto.

    Insomma, tutte insieme queste sostanze rappresentano un vero e proprio elisir di gioia e felicità! E ci danno indicazioni preziose sui bisogni dei bambini che, come vedremo meglio nel capitolo sull’educazione, per crescere bene hanno bisogno di essere visti, apprezzati, toccati con dolcezza e di potersi dedicare ad attività interessanti, che li appassionino e stimolino il loro interesse.

    Oggi però non è facile essere bambini: viviamo in un’epoca in cui molti piccoli cittadini – secondo dati recenti – passano meno tempo all’aria aperta di quanto facciano i carcerati⁶. Tant’è che si potrebbe parlare, come fa Richard Louv, di una vera e propria sindrome da deficit di natura.

    Sballottati tra il nido e la casa dei nonni, tra l’asilo e i centri gioco, i bambini che vivono in ambiente urbano trascorrono veramente pochissimo tempo a contatto con il verde: separati dalla Terra – della cui energia hanno così bisogno – e parcheggiati davanti a uno schermo (che sia il tablet nel passeggino o lo schermo di un cellulare o di un computer per i più grandicelli) si ritrovano, fin da piccoli, con un organismo inquinato da radiazioni elettromagnetiche che perturbano la naturale armonia del loro sistema mente-corpo.

    Non parliamo poi di ciò che i bambini e gli adolescenti hanno vissuto in questi ultimi due anni di pandemia: tra lock-down e mascherine, distanziamento sociale, DAD e isolamento forzato, non oso immaginare quali possano essere le conseguenze emotive future di tali esperienze traumatiche…

    Perché le tossine non sono solo quelle ambientali: i bambini

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