Canticodeicantici

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Marco Ceccarelli

Introduzione al

CANTICO DEI CANTICI

3 PREFAZIONE

Lintenzione del presente opuscolo non quella di offrire un commentario sul Cantico dei Cantici, ma semplicemente alcune chiavi (essenziali) per la sua lettura e interpretazione, accessibili a tutti, anche ai meno ferrati in campo biblico. A tal fine esaminiamo certamente alcuni testi del Cantico, dando rilievo a quegli aspetti tematici che ne costituiscono lossatura fondamentale, senza tuttavia alcuna pretesa di essere esaustivi. Ringrazio le sorelle Missionarie della Carit di Acilia che mi hanno costretto a dedicarmi a questo lavoro. Marco Ceccarelli

SIGLE E ABBREVIAZIONI1 AT BibGer b.Pes CEI cfr. C.V. II DV Ibid. i.e. LoB LXX m.Pes m.Yad m.Yoma n., nn. NT p., pp. SOM v., vv. Vg Antico Testamento La Bibbia di Gerusalemme, Bologna 91989; testo biblico a cura della CEI Trattato Pesachim del Talmud babilonese Conferenza Episcopale Italiana confer, confronta Concilio Vaticano II Costituzione dogmatica Dei Verbum del C.V. II Ibidem, stesso luogo id est, cio Leggere oggi la Bibbia Versione greca della Bibbia ebraica, detta dei Settanta Trattato Pesachim della Mishn, in: P. BLACKMAN [ed.], Mishnayoth. Trattato Yadayim della Mishn, in: P. BLACKMAN [ed.], Mishnayoth. Trattato Yoma della Mishn, in: P. BLACKMAN [ed.], Mishnayoth. nota, note Nuovo Testamento pagina, pagine Saggi Oscar Mondadori versetto, versetti Versione latina della Bibbia detta Vulgata

Per le abbreviazioni dei testi biblici, cfr. BibGer, 10.

INTRODUZIONE 1. IL CANTICO E LA SUA INTERPRETAZIONE Pi di ogni altro libro dellAT il Ct pone il problema della sua interpretazione. Ne sono testimonianza i tanti approcci ermeneutici che si sono succeduti da duemila anni a questa parte. Ci dovuto alla peculiarit del libro fra gli altri dellAT. Infatti i protagonisti del Ct sono un lui, una lei, un coro, il mondo con la sua natura. Gran parte del libro dedicato alla descrizione dei corpi. Non si parla di Dio, non si parla di Israele e di personaggi storici se non marginalmente2. I codesti approcci interpretativi si possono grosso modo dividere in due grandi filoni, quello spirituale e quello letterale. Linterpretazione spirituale intende il Ct come una allegoria che canta lamore che Dio ha per luomo, per Israele, per il credente. Il Ct non semplicemente un cantico damore di un uomo e una donna, ma esprime lamore che esiste tra Dio e Israele, o tra Dio e ogni credente, o tra Cristo e la Chiesa, ecc. In tale prospettiva si d un valore essenzialmente religioso e spirituale a questo testo. Linterpretazione cosiddetta letterale, che oggi la pi diffusa, assume il Ct esattamente nella forma in cui si presenta, vale a dire come veramente un grande canto damore umano e nuziale, e in tal senso vuole interpretarlo. Il problema principale con questo approccio messo in luce dalla grande difficolt, oltre nello spiegare in che modo il Ct sia da considerare testo ispirato, nellinterpretare tanti passi del nostro libro, che non fanno assolutamente senso da un punto di vista semplicemente letterale. Un esempio su tutti: che significa Chi costei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto (Ct 8,5) nel contesto di un canto damore, e in particolare nel suo contesto testuale? Le stravaganti interpretazioni addotte dagli autori che seguono lapproccio letterale3 sono indicative della debolezza di questo metodo. Come dunque interpretare un testo del genere? Senza dubbio ci troviamo di fronte ad un libro damore; ma quale amore? C una domanda fondamentale che occorre porsi per determinare lorientamento esegetico che si deve assumere. Il Ct un libro sacro o profano? Come pu essere sacro un libro che non parla mai di Dio? (lunica ricorrenza appare, sembra, in 8,6). Il problema si era posto gi in ambito ebraico alla fine del I secolo d.C., al momento di decidere se il Ct dovesse essere considerato un libro ispirato, se dovesse cio entrare a far parte del canone biblico. Ne troviamo una testimonianza nella Mishn4:
2 Abbiamo una sola menzione di Israele in 3,7, una di Davide (4,4). Tuttavia non secondario il periodico richiamo ad alcuni personaggi tipo Salomone (7 volte compreso il titolo), le figlie di Gerusalemme (7 volte, pi una volta figlie di Sion), come anche di diverse localit, fra cui spicca il Libano (ancora 7 volte). 3 Cfr. ad esempio D. COLOMBO, Cantico dei Cantici, 110-112; G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 636-639. 4 m.Yad 3,5; nostra traduzione da P. BLACKMAN, Mishnayoth, VI, 764. La Mishn una raccolta ebraica di trattati che interpretano e insegnano la Scrittura e la Legge.

IL CANTICO DEI CANTICI

Il Cantico dei Cantici e il Qoelet contaminano le mani5 Rabbi Aqiba disse: Nessuno in Israele ha mai messo in discussione il Cantico dei Cantici, che esso non contamini le mani, poich il mondo intero non vale quanto il giorno in cui il Cantico dei Cantici fu dato ad Israele; poich tutti gli Scritti6 sono sacri, ma il Cantico dei Cantici il Santo dei Santi. Con il pronunciamento di rabbi Aqiba si chiude la discussione; il Ct un libro ispirato, parola divina. Ma se parola ispirata allora ne conseguono due dati fondamentali per la sua corretta interpretazione. 1) Il Ct ha a che fare con la storia della salvezza. Esso non pu che essere, nella pi riduttiva delle interpretazioni, un insegnamento divino che si colloca allinterno di quel contesto globale della rivelazione veterotestamentaria che ruota intorno alla storia della salvezza. Come fa osservare molto acutamente U. Neri, se il Cantico dei Cantici stato detto in Spirito Santo, se parola ispirata, non pu avere altro argomento che la storia della salvezza [] Definire il Cantico come scrittura sacra, e immetterlo nel canone, significa quindi inevitabilmente proporre questa unica interpretazione7. La rivelazione storica; per questo il Ct celebra la relazione damore fra Dio e luomo (nella fattispecie Israele), ma in termini storici cio umani, esperienziali, concreti. Essendo quindi posto a buon diritto allinterno dellAT anche per il Ct vale quanto espresso in DV 15: Questi libri, sebbene contengano cose imperfette e caduche, dimostrano tuttavia una vera pedagogia divina. Non possiamo perci leggere il Ct senza trovarvi quella pedagogia storica che Dio ha usato con Israele (e che quindi analogicamente usa con ogni uomo). 2) Linterpretazione del Ct non pu che essere nel contesto globale dellAT. Se sempre uno sbaglio estrapolare un libro dal corpo scritturistico e interpretarlo isolatamente, tanto pi per il Ct. Esso pieno di rimandi biblici, pi o meno espliciti8. Bisogna sempre tenere presente a questo proposito quanto afferma DV 12: Dovendo la sacra Scrittura essere letta e interpretata con lo stesso Spirito con cui fu scritta, per scoprire con esattezza il senso dei testi sacri, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e allunit di tutta la Scrittura, tenendo debito conto della viva tradizione di tutta la chiesa e dellanalogia della fede. compito perci degli esegeti contribuire alla pi profonda intelligenza ed esposizione del senso della sacra Scrittura, secondo queste regole.
I libri che contaminano le mani sono i libri sacri, i libri ispirati. Per Scritti si intendono quei libri della Sacra Scrittura che non fanno parte n dei libri storici n dei profeti, come ad esempio i Salmi, i Proverbi, il Qoelet, ecc. 7 U. NERI, Il Cantico dei Cantici, 59. Ci non significa, a mio parere, che siano illegittimi altri tipi di interpretazione, ma semplicemente che occorre comunque sempre partire da questo dato biblico fondamentale. 8 Cfr. per esempio il tema della vigna presente in Ct 8,11-12 rispetto a Is 5,1-2.7.
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INTRODUZIONE

Il C.V. II ha ripreso e messo in evidenza una certezza costantemente presente nella tradizione della Chiesa, quella dellunit di tutta la Scrittura, unit che si fonda sul suo carattere divino, ispirato, di parola appartenente ad un unico soggetto che Dio. E anche se tale parola stata trasmessa attraverso i secoli in forme e generi letterari dissimili, nondimeno il contenuto di tale parola mantiene una sua unit di fondo. Qualsiasi tipo di interpretazione si voglia adottare non pu quindi ignorare questo dato fondamentale. Avere stabilito quanto sopra non significa che il Ct sia diventato immediatamente e completamente intelligibile. Esso rimane comunque un testo difficile, se non altro per le tante espressioni peculiari che esso contiene. Rimane sempre un testo criptico, in codice, come spesso in codice il linguaggio degli innamorati, e solo chi conosce il linguaggio dellamore, anzi di quellamore, pu tentare di decifrarlo. 2. IL CANTICO ALLINTERNO DELLAT Vediamo un breve schema dello sfondo veterotestamentario in cui si colloca il Ct e che occorre tenere presente per linterpretazione del testo. A) LA CREAZIONE (GEN 2-3) 1. Luomo creato per lunit (Gen 2,24) e lamore9: ad immagine di Dio (Gen 1,27). Dio ha creato luomo maschio e femmina, a sua immagine, perch eserciti nel creato quel dominio che Egli gli ha concesso, in obbedienza al suo creatore. I due racconti della creazione ci mostrano che lessere umano stato creato per lamore, in coppia, per vivere in relazione ad un altro, e questo significa per i due diventare una sola cosa. Lamore e lunit sono le due dimensioni fondamentali della vocazione umana. Essendo immagine di Dio in quanto maschio e femmina, come indicato da Gen 1,27, ciascuno di noi porta inscritto nel proprio dna ontologico la tensione a realizzare la sua vocazione allamore. Questo si attua nella misura in cui lessere umano mantiene la sua unione con il Creatore. 2. Il peccato e la divisione. La rivelazione ci mostra che la disobbedienza della coppia primordiale provoca la rottura dellarmonia paradisiaca e in primo luogo di quella fra Dio e luomo. Il peccato ha trasformato Dio agli occhi umani in uno del quale non ci si pu fidare, e alla stesso tempo lo ha spinto a prendere il suo posto. La separazione con Dio provoca linarrestabile sviluppo della separazione degli uomini fra di loro, provoca cio lincapacit ad amarsi, a realizzare la vocazione fondamentale.

Il punto di partenza ideale per ritrovare la matrice della visione nuziale del Ct da cercare in Genesi 2,23-24: G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 66.

IL CANTICO DEI CANTICI

B) STORIA DELLA SALVEZZA Anche lungo la storia della salvezza, lunit e lamore costituiscono il cuore della rivelazione che Dio fa riguardo a se stesso. Con la storia della salvezza Dio mira a recuperare il rapporto di fiducia con gli uomini, facendosi conoscere per quello che . Tutta la rivelazione mira a manifestarci Dio come Amore e come Uno (Dt 6,4-5)10; Dio si rivela come Amore e come Uno perch amando Lui possiamo divenire uno con Lui. Dio entra nella storia per rivelarsi come Amore e lo fa salvando luomo dal peccato, salvando Israele dalla schiavit. Il Ct canta e auspica la realizzazione dellunit con Dio attraverso lamore; e canta e auspica il compimento della vocazione umana: due in una carne sola (Gen 2,24). il rovesciamento di Gen 2-3, il ritorno al giardino dellEden (cfr. Ct 4,12-13; 6,2). Il grande tema che attraversa tutto lAT dunque il rapporto fra Yhwh11 e Israele; in questa relazione appaiono tre dati fondamentali: a) Lalleanza. stata interpretata, soprattutto nella letteratura profetica, come un matrimonio fra Yhwh e Israele. Entrando in alleanza con Israele Dio stabilisce con il popolo ununione cos stretta, personale e unica paragonabile a quella esistente tra un marito e una moglie, con tutte le relative conseguenze. Alla base di questa unione sta la torah, nellosservanza della quale si mantiene la fedelt di Israele-sposa verso Yhwh-sposo, fondamento per la felicit del popolo. b) La rottura dellAlleanza. Israele non ha mantenuto la fedelt coniugale, cio losservanza della torah, come sappiamo dai tanti rimproveri da parte dei profeti12, e si mostrata incapace di essere fedele allUno (cfr. Ger 2,23-25). Questa infedelt ha causato un allontanamento spirituale fra i coniugi, visibilizzato nellallontanamento di Israele dalla terra e dal tempio, cio nellesilio. c) La fedelt di Dio. Nonostante il comportamento della sposa, Yhwh continua ad essere fedele al patto13 e prospetta un tempo in cui la relazione dalleanza sar fedele e duratura. Tutto questo lo sfondo su cui va letto il Ct, dato che esso Scrittura sacra, cio inserito in quella storia della salvezza sintetizzata nella relazione sponsale tra Dio e Israele che attraversa tutto lAT14. Il Ct canta lamore unico e indiviso per lUnico e lunica; Ct 6,9: Ma unica la mia colomba la mia perfetta, ella lunica di sua madre, la preferita della sua genitrice.

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Cfr. Gv 13,34-35; 17,21; 1Gv 4,16. Trascriviamo in questo modo il tetragramma del nome divino comunemente pronunciato Ya-

12 Cfr. ad esempio Os 2,4ss.; Ger 2,23-25.32-33; 3,1-10; Ez 16,15ss.; 23,8ss; Is 54,5-8; ecc. Riguardo la connessione fra alleanza e matrimonio cfr. anche Pr 2,17; Mal 2,14-15. 13 Cfr. Is 54,5-8; Ger 3,1.12; 31,36-37; 33,20-21. 14 In Ct 2,16; 6,3 abbiamo unespressione che risuona la formula tipica dellalleanza: Il mio diletto mio e io sono sua (do<dy ly wa4)any lo< ). Cfr. Ger 7,23; 31,33; Os 1,9.

hv.

INTRODUZIONE

Per questo il Ct, secondo lopinione di S. Girolamo che si basa su una tradizione ebraica, lultimo libro da leggere15, perch presuppone tutta la storia della salvezza16 e si apre sulla novit del NT, di Cristo, compimento definitivo dellamore di Dio per luomo. 3. LA STRUTTURA DEL LIBRO Diciamo qualcosa anche sulla struttura del libro che pu servire a orientarsi. Allinizio abbiamo il titolo (1,1) e un prologo (1,2-4); alla fine una specie di conclusione (8,5-7)17. Il corpo del libro comprende cinque poemi di cui il primo (1,52,7) e il quinto (6,4-8,4) presentano dei dialoghi, il secondo (2,8-3,5) e il quarto (5,2-6,3) sono costituiti da un monologo della sposa, mentre nel terzo (3,6-5,1) lo sposo che parla. Questo tipo di struttura ben congegnata, con diversi ritornelli o espressioni che si richiamano continuamente ci invitano a vedere nel Cantico unopera molto omogenea, proveniente da un unico autore18.

Ep. CVII, 12, in: S. GEROLAMO, Lettere, 463. Il Cantico dei cantici uno dei documenti pi alti della Rivelazione dellantica Alleanza. I suoi otto capitoli [] affondano le loro radici in tutta la Scrittura, succhiano la loro linfa da tutti i libri biblici [] Il Cantico non per il lettore dilettante che rifiuta di cogliere i paralleli biblici continuamente sottintesi: R. TOURNAY, Il Cantico dei cantici, 5. 17 I vv. 8,8-14 vengono considerati unaggiunta posteriore. 18 R. TOURNAY, Il Cantico dei cantici, 10.
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I. IL TITOLO

S$yr ha4s]s]yrym )as]er lis]lo4mo4h

Cantico dei cantici che di Salomone

1. DI SALOMONE: UN CANTICO VERSO IL PASSATO Abbiamo qui una chiave importante di interpretazione. Lattribuzione del libro a Salomone qualcosa di pi che una indicazione dellautore del Ct, o una finzione letteraria. Per capire il perch di tale attribuzione prendiamo come esempio uno dei due Salmi che vengono intitolati di Salomone (lis]lo4mo4h), il Sal 12719. Al v. 2 si dice: Invano per voi alzarvi di buon mattino, andare tardi a riposare per mangiare un pane di fatiche (ha=(as[a=vym); certo, Egli ne dar al suo diletto (lydydo=) nel sonno.20 In questo versetto c un implicito riferimento alla maledizione di Gen 3,17; a causa del peccato delluomo (poich hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dellalbero) la terra viene maledetta e dora in poi egli manger di essa con fatica, afflizione (be(is[s[a=vo=n). Il Salmo parlando di pane di fatiche (o afflizioni) rimanda appunto a questo contesto. C per una novit: il Salmo promette anche che Dio dar al suo diletto un pane per cui non dovr faticare (nel sonno). Chi questo diletto e qual questo pane? Il termine yedyd rimanda a yedydya=h diletto di Yhwh21, il nome con cui fu chiamato Salomone dal profeta Natan, perch Dio lo am (2Sam 12,24-25). Salomone la figura delluomo che cerca la Sapienza ( nel sonno che gli viene data; cfr. 1Re 3,5ss.), che lha presa come sua sposa, che lha amata (Sap 8,2). Dio ama coloro che la amano (Sir 4,14). Il diletto di Dio colui che invece di alzarsi di buon mattino per mangiare un pane di afflizione, lo fa per ricercare la Sapienza; Sap 6,14: Chi si leva per essa di buon mattino non faticher, la trover seduta alla sua porta. Chi si dedica alla ricerca della sapienza riceve poi tutto il resto (1Re 3,12-13; Sap 7,11-12; Mt 6,33). Dunque con lattribuzione del Salmo a Salomone si vuole dare una chiave di interpretazione di questo testo. Allo stesso modo, lautore del Ct assegnandone la paternit a Salomone ci offre una indicazione importante. Salomone la figura del diletto di Dio. difficile identificare i personaggi del Ct. Abbiamo un lui, che viene chiamato per lo pi il diletto, do=d (trentatr volte); abbiamo una lei, che viene indirizzata con diversi appellativi (compagna, sorella, colomba, amata, sposa, mai con diletta). Qualche commentatore vorrebbe identificarli con i personaggi di Salomone e
Laltro il Sal 72. Le citazioni dei testi biblici presenti in queste pagine sono una mia traduzione il pi possibile letterale. 21 Cfr. G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 147.
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IL TITOLO

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una certa Sulammita menzionata in 7,1. Per questi due nomi non compaiono mai in bocca ai diretti interessati22. Dunque il titolo ci vuole dire in qualche modo che lui, il diletto, s Salomone, ma ad un livello pi profondo che non quello storico, ad un livello simbolico, tipologico, cio in quanto diletto di Yahv. Lo stesso vale per la Sulammita; in Ct 7,1 appare improvvisamente il nome ha4s]s]u4la4mmyt, unica ricorrenza in tutta la Bibbia, che pare essere la versione femminile del nome Salomone. Il termine potrebbe significare colei che ha trovato lo Shalom, e ci sarebbe confermato da 8,10: Cos io sono stata ai suoi occhi come colei che ha trovato pace! (s]a=lo=m). Ci troviamo cos davanti ad un gioco di parole, che diventa per un gioco di significati. 2. IL CANTISSIMO: UN CANTICO VERSO IL FUTURO Gi nella tradizione giudaica cera la coscienza che anche le pi grandi figure della loro storia, come Davide, Salomone, ecc., erano personaggi imperfetti, che solo parzialmente sono stati amici di Dio. Lo stesso campione della sapienza come Salomone, finir per essere infedele allalleanza e causare la divisione del regno; gli ebrei erano coscienti di questo, come appare chiaramente espresso in Sir 47,1522. Ci significa che tali personaggi erano in qualche modo figure di qualcosa di pi perfetto che doveva venire. Il vero Salomone, il vero diletto di Dio, viene preconizzato dallautore del Ct; il poema diventa cos lis]lo4mo4h, cio non solo di Salomone, ma anche per Salomone23, cio per colui che veramente sar il diletto di Yhwh (o per colui il quale Yhwh sar il suo diletto). Ci si apre cos allinterpretazione messianica. Ci sar un figlio di Davide, un suo germoglio, un suo discendente che regner da uomo saggio, come il nuovo e pi perfetto Salomone che porter la pace al paese24. A) IL CANTO COME BENEDIZIONE In questo senso il Ct anche proiettato verso il futuro, verso quel futuro in cui si realizzer perfettamente la vocazione delluomo ad essere due in una carne sola. Tale proiezione la si vede espressa nel targum a Ct 1,125: Dieci cantici sono stati detti in questo mondo: ma questo cantico il pi glorioso di tutti. Il primo cantico lo disse Adamo [] Il secondo cantico lo disse Mos con i figli di Israele quando il Sovrano fendette per loro il Mar Rosso [] Il terzo cantico lo dissero i figli di Israele quando fu dato loro il pozzo
Il Ct non d appigli per identificare Salomone con il diletto e la Sulammita con la sposa. Si ha quindi limpressione che essi siano come due personaggi a s stanti o che, come in gioco di immagini sovrapposte, dietro alle due figure principali, il diletto e lamica si voglia far trasparire unaltra realt: Salomone e la Sulammita sono s i personaggi del Ct, ma ad un livello pi profondo, simbolico, tipologico. 23 La particella ebraica li pu avere entrambi i significati. 24 Vedi ad esempio le connessioni fra i testi di Zc 9,9; 1Re 1,38-39; Ct 1,3. 25 Cfr. U. NERI, Il Cantico dei Cantici, 77-80. Il targum una traduzione-parafrasi in aramaico del testo biblico.
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IL CANTICO DEI CANTICI

dacqua [] Il quarto cantico lo disse Mos profeta, quando venne il suo tempo di partirsene dal mondo [] Il quinto cantico lo disse Giosu figlio di Nun quando combatt la battaglia contro Gabaon [] Il sesto cantico lo dissero Barak e Debora nel giorno in cui il Signore diede Sisara e i suoi servi nelle mani dei figli di Israele [] Il settimo cantico lo disse Anna quando le fu dato un figlio da parte del Signore [] Lottavo cantico lo disse Davide re dIsraele per tutti i prodigi che aveva fatto per lui il Signore [] Il nono cantico lo disse Salomone re dIsraele, in Spirito Santo, davanti al Sovrano di tutto il mondo, il Signore. E il decimo cantico lo diranno i redenti quando saranno riscattati dallesilio. Secondo questo targum, esistono dieci cantici importanti che segnano la storia della salvezza e di questi il Ct il pi sublime di tutti. Va notato per che esso non il decimo, cio lultimo, ma il nono. Gli otto cantici che precedono il Ct hanno in comune quello che una caratteristica del canto nel mondo biblico, di essere cio una risposta di benedizione a un intervento salvifico di Dio; cfr. Es 15,1-2: Allora Mos e i figli dIsraele cantarono questo canto a Yahv: Canter a Yahv perch stato veramente eccelso; cavallo e cavaliere ha gettato in mare. Mia forza e mio salmo Yah, egli stato la mia salvezza. Il canto conseguenza immediata ad un evento di salvezza operato da Dio. Quando luomo si trova in un pericolo mortale dal quale non pu salvarsi con le sue forze, e vede che c qualcuno pi potente di lui che interviene per liberarlo dalla morte, allora ci non pu che suscitare un grido di esultanza, una esplosione di gioia, una benedizione. Tanto pi se tale intervento si mostra come effetto di un amore nei suoi confronti. Dunque il canto nella Bibbia risposta allamore di Dio, un amore che si manifesta in un modo concreto, attraverso degli eventi di salvezza (cfr. anche Gdc 5,12). Anche il Ct quindi non pu che essere una risposta a Dio allinterno di una storia della salvezza. Per, mentre i cantici precedenti celebrano dei singoli eventi salvifici di Dio, il Ct canta tutta la storia della salvezza nel suo insieme; per questo il Cantissimo26, il canto che superiore a tutti i precedenti. Nonostante ci, come dice il nostro targum, ci sar nel futuro un decimo canto, un canto che superer anche il Ct; ci significa che esso pur sempre penultimo, profezia del canto definitivo ed eterno dei redenti. Abbiamo un indizio di questo tipo di cantico in Ap 14,1-4: 3 Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva imparare quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti dalla terra. 4Questi non si sono macchiati con donne, sono infatti vergini e seguono lAgnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per lAgnello.

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Lespressione cantico dei cantici ha in ebraico il valore del superlativo.

IL TITOLO

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Notiamo che si tratta di un canto nuovo (la novit nel libro dellAp la presenza di Cristo nella storia), cantato in cielo davanti al trono (cantico celeste), ma che poi passa ad essere intonato sulla terra dai centoquarantaquattromila che sono gli unici a poter imparare questo canto, a poterlo capire; non tutti possono capirlo, ma solo i redenti27. Solo chi ha sperimentato lintervento salvifico di Cristo nella sua vita pu celebrarlo. Sono coloro che appartengono strettamente allAgnello (14,1.4). Lagnello quello che era stato descritto in Ap 5,6, cio il Cristo immolato, ma con sette corna, cio con la totalit del potere messianico28. Solo chi entrato in contatto con questa redenzione definitiva che la nuova alleanza, ed perci sposato con Cristo29, ha una unione particolare con lui, pu capire, imparare e cantare la novit di Cristo nella storia. Il non macchiarsi con donne allude al peccato di idolatria che nellAT veniva espresso attraverso la metafora delladulterio, della fornicazione. Queste persone sono dunque coloro che sono diventate completamente uno con Cristo, hanno realizzato in pieno quella fedelt a Dio, quellunione con Lui auspicata dai profeti, e di cui il Ct ne celebra le lodi (tutta lAp in fondo va verso lunione definitiva della fidanzata dellagnello con il suo sposo; cfr. 21,9; 22,17). B) IL CANTO COME MEMORIALE Celebrando i prodigi di Dio Israele ne fa memoriale (zikka=ro=n). Quando nella festa il popolo canta le meraviglie di Dio per attualizzarne la realt salvifica. necessario per Israele fare memoriale; ne sono testimonianza non solo i tanti Salmi che in forma litanica ripetono le opere di Dio (Sal 105; 106; 107; 135; 136), ma praticamente tutti i Salmi, perch tutti in qualche modo esprimono un ringraziamento per un intervento di Dio. Il Ct celebra lo stesso, anche se in forma poetica e metaforica; cfr. 1,4: Esulteremo e gioiremo in te, ricorderemo (zkr) i tuoi amori pi del vino; a ragione ti amano. Gli ebrei hanno lobbligo di ricordare le opere di Dio; cfr. Dt 16,3: Per sette giorni mangerai azzimi, pane di afflizione [] affinch tu ti ricordi del giorno della tua uscita dal paese dEgitto tutti i giorni della tua vita. La stessa idea la troviamo nellHaggadah di Pasqua: Se anche fossimo tutti dotti, tutti intelligenti, tutti esperti nella Torah, sarebbe ugualmente nostro dovere intrattenerci sulluscita dallEgitto.30

Questo passo di Ap si presenta dunque come un chiaro adempimento di quanto indicato dal targum di Ct 1,1. 28 Il numero sette indica la totalit e le corna il potere del Messia, come indicato in 1Sam 2,10. 29 Per lalleanza realizzata da Cristo la Chiesa divenuta una sola realt con lui, due in una carne sola (Ef 5,30-32). 30 A. S. TOAFF (ed.), Haggadah di Pasqua, 13. Lhaggadah di Pasqua il testo di riferimento per la celebrazione della pasqua ebraica.

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IL CANTICO DEI CANTICI

Gli ebrei proclamano il Ct a Pasqua31, come celebrazione dellintervento di Dio in Egitto e del cammino verso la terra promessa. Se si ricorda il passato perch si ha la certezza che Dio anche oggi agir in favore del suo popolo, di nuovo compir la sua salvezza, giacch rimane sempre il bisogno di essere salvati. Nel v. 4 del Sal 126, dopo che nei vv. 1-3 si celebra la gioia per lopera che il Signore ha compiuto facendo tornare gli esiliati, si afferma paradossalmente: Fa tornare Signore i nostri prigionieri. Ci significa che la salvezza che Dio realizza rimane comunque qualcosa aperto ad un ulteriore perfezionamento, ad un pi pieno compimento32. La salvezza passata, pur grande e meravigliosa, sempre segno di una salvezza pi perfetta e definitiva che deve arrivare. Allo stesso modo il Ct canta i prodigi passati, i do4dym di Yhwh, ma mentre li celebra attende quella redenzione definitiva che sar cantata dal nuovo Israele con il decimo canto, il canto dei redenti. Riassumendo, il Ct va letto con uno sguardo al passato, cio alla storia della salvezza, di cui ne canta le vicende; ma va letto anche con uno sguardo al futuro, come una profezia di quella realizzazione perfetta della storia della salvezza che si compir nei giorni del Messia, il quale sar il nuovo Salomone, il germoglio di Davide che realizzer quella redenzione definitiva, quella salvezza che la liberazione dal peccato, la nuova alleanza, il matrimonio inscindibile con il nuovo Israele sua sposa.

31 Fa parte delle cinque Meghillot, cio i cinque libri biblici usati per le festivit: Ct (Pasqua), Rut (Pentecoste), Qo (Capanne), Lam (Tesha beAb), Est (Purim). 32 Cfr. a questo proposito anche Esd 3,11-13; Ger 31,7.

II. IL CANTO DELLESILIO: 1,2-4


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Ys]s]a=qe4ny minnes]yqo=t pyhu4 ky t[o=vym do4d;e=ka= myya=yn e e 3 L re=a4h[ s] ma=ne=ka= t[o=vym s]emen tu4ra4q semeka= (a4l ke4n (ala=mo=t )ahe4vu4ka= 4 Mos]ke ; 4ny )a4h9are=ka= na=ru4s[a=h hevy)a4ny ha4mmelek h[ad;a=ra=yw na=g4yla=h wenis8meh9a=h ba=k; na4zkyra=h d;o4d;e=ka= myya4yn me=s]a=rym )ahe4vu4ka=

Ah, se mi baciasse con i baci della sua bocca, poich i tuoi amori sono migliori del vino. 3 Allodore i tuoi profumi sono buoni profumo effuso il tuo nome, perci le fanciulle ti amano 33 4 Attirami dietro a te correremo . Mi ha introdotto il re nelle sue stanze. Esulteremo e gioiremo in te, ricorderemo i tuoi amori pi del vino; a ragione ti amano
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Questi versetti possiamo considerarli come il prologo del libro, del quale presentano alcuni dei temi fondamentali34. Una donna innamorata, parla dellamato. Ne parla come una che gi lo conosce, che ne ha esperienza diretta, che ne ha gustato lintimit, ma che ora ne priva. In seguito questa donna sar chiamata ka4lla=h35, che significa sposa. Si tratta perci di una donna sposata, anche se non si specifica se prima o dopo linizio della convivenza (il termine ebraico pu indicare ambedue le situazioni). Ella comunque parla di lui come di qualcuno che si conosce bene, anche se non lo chiama mai sposo. 1. VERSETTO 2 A) LESILIO Il Ct si apre con unespressione intensa di desiderio (Ah, se mi baciasse), che uno dei leitmotiv principali di tutto il poema. Si pu notare che mentre in tutto il resto del prologo lamata si rivolge ad un tu, la frase introduttiva invece la manifestazione di un desiderio. questa apertura che d il senso al resto del prologo ed anche una chiave per lintero poema. Tutto il libro percorso dallanelito di lei di potersi incontrare e unire allamato. La frase si pu tradurre anche con che egli mi baci; voglio, desidero ardentemente che egli mi baci; fate s che egli mi baci. una richiesta che esprime il desiderio di una innamorata, desiderio che tuttavia rimane tale, cio inesaudito36. C un distacco fra lei e lui, un distacco che appare, almeno per il momento, incolmabile. Dato che i due, come lascia intendere il termine sposa usata dal diletto, sono sposati37, possiamo chiederci se il distacco
Non chiaro se dietro a te debba essere unito al verbo precedente o quello successivo, il quale tra laltro potrebbe essere tradotto come coortativo (corriamo!). 34 Cfr. D. COLOMBO, Cantico dei Cantici, 61; G. RAVASI, Cantico dei cantici, 45. 35 Cfr. 4,8.9.10.11.12; 5,1. 36 Cfr. n. 82, a p. 31. 37 Cio gi stato stipulato il contratto matrimoniale, che per non coincide con linizio della convivenza.
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sia quello che precede la convivenza matrimoniale o sia avvenuto in seguito? Da come lei parla di lui, e poi lui di lei, vale a dire manifestando una conoscenza reciproca profonda, preferibile la seconda ipotesi. I due sono sposati38, si sono conosciuti intimamente, ma avvenuto un divorzio. Abbiamo accennato di come la metafora matrimoniale sia la preferita per esprimere quel rapporto unico e privilegiato che intercorre fra Yahv e il popolo che si scelto, Israele. Chi parla qui dunque la sposa Israele dispersa in mezzo alle nazioni, in esilio39, lontana dal suo Sposo Yahv, lontana da quel tempio di cui si fa accenno al v. 4. In questa situazione ella ricorda il tempo degli amori, dei do4dym. Il termine corrisponde al plurale di do=d, diletto, ma non significa diletti, bens atti di dilezione, atti di amore. Ricordando questi atti di amore del suo diletto verso di lei, ella ha come un sospiro di nostalgia: Ah, se mi baciasse ... Questo ricordare il passato e sentirne nostalgia un altro tema importante del libro. Siamo nella situazione della diaspora, della dispersione fra le nazioni pagane che Israele sente come una conseguenza del suo allontanamento da Dio. in questa situazione che Israele ricorda. La richiesta di baciare (di nuovo) il diletto il desiderio di ritrovare lunione con lui, di eliminare quella lontananza che ora li separa; e per far ci sembra che debba essere lui a prendere liniziativa (Ah se egli mi baciasse). Lesilio di Israele la sua lontananza dal Signore, una lontananza fisica, che segno della vera lontananza che quella interiore; la situazione di vedovanza in vita40. Ma lesilio diventa anche una occasione affinch Dio si faccia presente in mezzo ai pagani (Ez 36,22); Yhwh diventa un santuario per Israele in mezzo alle genti (Ez 11,16-20)41. B) BACI DELLA SUA BOCCA Lespressione rimanda a Nm 12,8: Bocca a bocca parlo con lui [i.e. Mos] e in apparenza, non per enigmi, ed egli guarda limmagine di Yhwh. Per esprimere quel modo particolare di comunicare con Mos, il Signore usa lespressione bocca a bocca; ci viene spiegato come una forma di visione di Dio. Si tratta dellesperienza del Sinai (Es 33,11; 24,11) in cui Yhwh si legato come in matrimonio con Israele attraverso lalleanza. Parlare bocca a bocca significa parlare faccia a faccia, vale a dire potere conoscere Dio attraverso una riveLa nuzialit [] latmosfera indiscutibile entro cui sono immersi tutti i quadri del poema: G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 367. 39 Cfr. R. TOURNAY, Il Cantico dei cantici, 27. 40 [Salomone] ha composto questo libro, sotto ispirazione dello Spirito Santo, attraverso limmagine di una donna avvolta nella vedovanza di un marito vivente [ il quale] si affligge dellafflizione di lei e rammenta i favori della sua giovinezza: RASHI DI TROYES, Commento al Cantico dei Cantici, 44. Rashi fa riferimento a quella situazione paradossale descritta in 2Sam 20,3 di vedovanza in vita ()a4lmenu4t h[a4yyu4t), cio di chi come vedova pur avendo ancora il marito vivo. 41 Questa anche la situazione della Chiesa che si trova in esilio (2Cor 5,6-7; 1Pt 1,1) la quale brama di unirsi al suo sposo definitivamente (Ap 22,17.20).
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lazione tangibile, una visione di Dio, unesperienza diretta di Lui. Nellesodo Dio si fatto conoscere attraverso i suoi prodigi e comunicando la sua torah per mezzo di Mos. Perci il desiderio della sposa di essere baciata da Dio esprime il desiderio di essere con Lui, di vederlo, cio di sperimentarlo presente, operante, perch le sue opere sono opere damore per la sua sposa, sono i suoi do4dym, i gesti damore concreti che Dio ha fatto per il suo popolo in Egitto e durante il cammino nel deserto42. Israele in esilio desidera vedere di nuovo i prodigi di Dio che conosce solo per sentito dire. Questo espresso molto bene in un Salmo del periodo dellesilio; Sal 44: 2 Dio con i nostri orecchi abbiamo udito, i nostri padri ci hanno raccontato lopera che hai operato ai loro giorni [] 10Ma tu ci hai cacciati e coperti di vergogna [] 25Perch nascondi il tuo volto, dimentichi le nostre afflizioni e le nostre oppressioni? [] 27Sorgi, aiutaci e riscattaci a motivo del tuo amore (h9esed).43 Nellesilio il popolo fa memoriale, ricorda i prodigi passati di Dio che i padri hanno loro trasmesso, e cos desidera che Dio torni a compiere tali prodigi, a mostrarsi visibilmente attraverso i suoi do4dym. Cos lesilio diventa il luogo in cui si auspica lincontro con Dio, in cui si desidera fare una esperienza di Lui e in cui lo si vedr operare. lesperienza di Abramo, di Giacobbe, di Giobbe; Dio si sperimenta nella situazione di impotenza, di morte, perch Colui che vince la morte. Lesilio non un castigo per lallontanamento da Dio, ma la condizione necessaria perch, il popolo, che ha perso di vista lamore che Dio ha per loro, ne faccia di nuovo esperienza. Lesilio un nuovo deserto dove Yahv porta la sua sposa infedele per mostrarle di nuovo il suo amore (cfr. Os 2,16)44. 2. VERSETTO 3 A) PROFUMO VERSATO IL TUO NOME Abbiamo qui un gioco di parole: il s]e4m s]emen, il nome olio profumato. Come i do4dym sono paragonati al vino, cos il nome paragonato al profumo. Pronunciare questo nome cos delizioso come versare del profumo. Due possibili interpretazioni:
42 Il Signore [] ha parlato con noi faccia a faccia, come chi bacia qualcuno, per la grandezza del suo amore, con cui ama noi pi che le settanta nazioni: targum a Ct 1,2, in: U. NERI, Il Cantico dei Cantici, 81-82. 43 Questo termine lo commentiamo in seguito. 44 Il fatto che lEbraismo sia la religione dellascolto e non della visione non contraddice questo dato, per due motivi: 1) Parola e evento sono per luomo biblico ununica realt; Dio parla e tutto esiste (Sal 33,9). Dire: Dov la parola del Signore?, significa dire: Dov lagire del Signore? (cfr. Ger 17,15). 2) Quando Dio dice ascolta, e questo il comandamento fondamentale, lo pu fare perch gi ha agito e si lasciato vedere attraverso le sue opere; proprio perch Israele ha visto Dio, ora pu ascoltarlo, cio obbedirgli. Anche nel Ct le due realt della visione (del diletto) e dellascolto (2,8ss.) si fondono.

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1. Il nome significa la fama. Avere un buon nome o farsi un nome significa avere una fama riconosciuta; Qo 7,1: Un buon nome meglio del profumo (t[o=v s]e4m mis]s]emen t[o=v) Attraverso le sue opere Dio si fatto un nome che si diffuso nel mondo come un profumo versato che spande il suo buon odore. Il targum di questo passo del Ct commenta: Alla voce del tuo prodigio e della tua opera di potenza, che compisti per il popolo della casa dIsraele, tremarono tutte le nazioni che udirono la fama della tua potenza e dei tuoi segni buoni.45 Dio diventato famoso in mezzo ai popoli attraverso i prodigi che ha compiuto. Il testo pi interessante a questo riguardo Nm 14,13-15: Udranno gli egiziani, di mezzo ai quali tu hai fatto salire questo popolo con la tua forza, e lo diranno agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu Yahv sei in mezzo a questo popolo, che occhio ad occhio ti mostri [] Mostrarsi occhio a occhio simile al parlare faccia a faccia; il vedere Dio (siamo sulla stessa linea di Ct 1,2). I popoli hanno udito la fama di Yahv per come lui si mostrato ad Israele. Ma il nome di Dio, la Sua fama, si diffonde fra le genti anche attraverso il suo popolo Israele, in mezzo al quale Egli si manifesta, e fa risplendere la sua gloria, la sua santit. Israele ha la missione di diffondere il buon profumo di Dio fra le nazioni, cos come per i cristiani nei confronti del loro sposo, Cristo (2Cor 2,15)46. 2. Il nome di Yhwh legato a due avvenimenti: alla liberazione dallEgitto (Es 3,13-15; 20,2; Dt 5,6) e al perdono dopo il peccato del vitello doro; Es 33,19: Far passare la mia bont davanti a te e proclamer il nome di Yahv davanti a te e far grazia a chi vorr e avr misericordia per chi vorr. Cos anche in Es 34,5-7: Yahv scese nella nube e stette con lui l, e proclam il nome di Yahv. Yahv pass davanti a lui proclamando: Yahv, Yahv, Dio misericordioso e pietoso, lento allira e grande di h9esed47 e fedelt, che conserva il suo h9esed per migliaia, che perdona la colpa.

Cfr. U. NERI, Il Cantico dei Cantici, 82. Riguardo al collegamento fra nome, fama, e donne, si pu ricordare come la fama che Davide si fece per avere sconfitto Golia fece s che le donne cantassero il suo nome (1Sam 18,6-7), e che tutto Israele e Giuda lo amassero (1Sam 18,16); cfr. G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 156. 47 Il termine h9esed che viene tradotto con grazia, benevolenza, misericordia, tenerezza, affetto, ecc., indica, quando ha Yahv come soggetto, la peculiarit propria dellamore di Dio. lamore tipicamente divino, comunque lo si voglia esprimere, che ha come caratteristica principale quella di una fedelt eterna e gratuita, che previene e sorpassa qualsiasi altro tipo di amore. Questo amore di Dio puro, libero e assoluto, un dono che Yahv offre a Israele nel momento dellalleanza; un dono che se accolto porta Israele a vivere nella comunione con Lui e a partecipare dello stesso h9esed.
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Dio proclama il suo nome Yahv, e poi offre una definizione di tale nome, con le qualit nominate di seguito: misericordioso, pietoso, ecc.; tutte qualit che indicano il perdono dei peccati. Il nome di Yahv legato alla liberazione e al perdono48. Nel giorno dello Yom Kippur, il sommo sacerdote pronunciava (unico caso in assoluto) il nome di Yahv invocando il perdono dei peccati, come ci testimonia la mishn49: Egli [il sommo sacerdote] allora si avvicinava al capro espiatorio e imponeva le due mani sopra di esso e faceva la confessione; e cos diceva: Ti prego Hashem. Il tuo popolo, gli israeliti, hanno fatto il male, hanno peccato davanti a Te. Ti prego, per il tuo nome (ha4s]e4m), perdona le iniquit, le trasgressioni e i peccati [] Quando i sacerdoti e il popolo udivano il nome ineffabile uscire dalla bocca del sommo sacerdote, si inginocchiavano e si prostravano. Linvocazione del nome divino aveva il potere di rendere presente la sua persona in funzione del perdono dei peccati. Il nome di Dio indica la sua persona, come anche la sua santit; Ez 36,21-23: Ho avuto riguardo del mio nome santo che gli israeliti avevano disonorato in mezzo alle genti presso le quali sono andati [] Santificher il mio nome grande, disonorato fra le genti [] allora le genti sapranno che io sono Yahv [] quando mostrer la mia santit in voi ai loro occhi. In che modo Dio santificher il suo nome fra le genti? Perdonando. Perdonando ad Israele Dio fa s che il suo nome non sia profanato in mezzo alle genti; cfr. Ez 20,8-9.13-14: 8 Decisi di riversare sopra di loro il mio furore [] 9Ma agii a motivo del mio nome, perch non fosse profanato agli occhi delle genti [] 13Decisi di riversare la mia ira su di loro [] 14Ma agii a motivo del mio nome. Le genti conosceranno che il nome di Dio santo quando Egli avr perdonato a Israele e lo avr redento; Os 11,8-9: Non agir secondo lardore della mia ira, non torner a distruggere Efraim, perch sono Dio e non un uomo, sono il Santo in mezzo a te, e non verr nella mia ira. La santit di Dio si manifesta nel perdono dei peccati. Lopera pi grande che Dio pu compiere e ha compiuto, quellopera che rivela la sua natura, la sua santit, il perdono dei peccatori, manifestato nellamore verso Israele infedele. Se fosse un uomo (Os 11,9) Dio non permetterebbe alla sua sposa ripudiata di ritornare; Ger 3,1:

Nel periodo post-esilico il perdono sar concepito sempre pi come una liberazione. Questa equivalenza raggiunger la sua pienezza nel NT; il perdono dei peccati consister nella liberazione (aphesis) dai peccati. Cfr. Is 58,6; 61,1; Mt 26,8; Mc 1,4; Lc 4,18; 24,47; ecc. 49 m.Yoma 6,2; nostra traduzione da P. BLACKMAN, Mishnayoth, II, 300.

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Se un uomo ripudia la moglie ed essa, allontanatasi da lui, si sposa con un altro uomo, torner il primo ancora da lei? [...] Ti sei prostituita con molti amanti e osi tornare a me? Ma siccome Santo, Egli di nuovo le dice: Ritorna ... poich io sono h9a=syd50 (Ger 3,12). La sua santit consiste nellamore per il peccatore. Per questo essere santi come Dio santo, fondamentale precetto della torah (Lv 11,44.45; 19,2; 20,7.26; ecc.), equivale ad amare come Lui ama51. 3. VERSETTO 4 A) ATTIRAMI DIETRO A TE CORREREMO Attirami La sposa esprime il desiderio intensissimo di uscire dalla situazione di esilio per ritornare alla terra promessa. Il verbo ricorda quello usato in Ger 31,3: Da lontano mi apparso il Signore: Ti ho amata con amore eterno, perci ti ho attirata (mes]a4k;tyk) con h9esed. Il contesto quello dellesilio da cui il Signore promette che la vergine Israele uscir (Ger 31,4). Il verbo attirare (ms]k) ha a che fare anche con luscita dallEgitto, come testimonia Os 11,4: Con corde di uomo io li attiravo, con legami damore. Il ritorno dallesilio visto come un nuovo Esodo, una nuova Pasqua, un rinnovarsi dellamore di Yahv per Israele con i prodigi che sono segno di quellamore, che sono i suoi do4dym: Ez 16,8: Il tuo tempo era il tempo degli amori ((e4t` do4dym). Liniziativa anche in questo caso viene affidata al diletto. lui che deve attirare la sposa, deve esercitare su di lei una forza per trascinarla. Implicitamente ella mostra di non essere in grado da sola di uscire dalla sua situazione. Se il diletto non interviene con forza non potr uscire dallesilio. Per tale forza, come mostrano i paralleli indicati, non pu che essere la forza dellamore, che lascia libera la sposa di acconsentire a tale attrazione52. Dietro a te Lattrazione che la sposa domanda unattrazione dietro a te, dietro cio al diletto. Lespressione tipica per indicare quel seguire Dio da parte dIsraele nel deserto; cfr. Ger 2,2: Mi ricordo di te del h9esed della tua giovinezza, dellamore del tuo fidanzamento, quando venivi dietro di me nel deserto. La giovinezza di Israele il tempo della salita dallEgitto; Os 2,17:
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Che significa pieno di h9esed, h9esed in persona. Cfr. a questo proposito Mt 5,43-48. 52 Cfr. sotto lexcursus.

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L canter (risponder) come nei giorni della sua giovinezza, come nel giorno della sua salita dal paese dEgitto. Luscita dallEgitto verso la Terra intesa come una salita53. Israele sale dal deserto appoggiata solamente al suo diletto; Ct 8,5: Chi costei che sale dal deserto, appoggiata sul suo diletto? Volere dunque andare dietro a te, dietro al diletto, significa indicarlo come il pastore. Yhwh ha svolto per Israele nel deserto il ruolo di pastore dietro al quale il popolo cammina verso la terra promessa. Che la sposa si concepisca come un gregge che ha bisogno di seguire il suo pastore lo si vede nei vv. successivi. Ct 1,7-8 Indicami, tu che lanima mia ama, dove tu vai a pascolare, dove fai coricare [il gregge] (ta4rbys9) a mezzogiorno; poich, perch dovrei essere come velata54 presso i greggi dei tuoi compagni?55 8 Se non lo sai (t`e4de(y), o bella fra le donne, escitene sulle orme del gregge (ha4s9s9o4)n) e pascola i tuoi capretti presso le dimore dei pastori. Appare fin dallinizio del libro uno dei suoi temi principali, quello della ricerca, che vedremo meglio in seguito. La sposa non sa dove sia lamore della sua anima e vuole trovarlo. La stessa idea del seguire Dio con fiducia come un gregge fa con il suo pastore la troviamo in Sal 23,1-4: 1 Il Signore il mio pastore: non mancher di nulla; 2 in pascoli erbosi mi fa coricare (ya4rbys9e4ny), e ad acque di riposo mi conduce. 3 Ricrea la mia vita, mi guida per sentieri giusti, a motivo del suo nome. 4 Anche se andr in una valle di tenebra, non temer il male, perch tu sei con me; il tuo bastone e il tuo vincastro (bastone di appoggio: ms](nh) questi mi consolano (yena4h9amuny)56. Il tema del pastore dunque fortemente legato al cammino nel deserto (cfr. Sal 77,21; 78,52-53). Anche il nuovo esodo dallesilio concepito come un cammino nel deserto dietro al pastore; Is 40,3.11; 3 Una voce proclama nel deserto: preparate la via di Yhwh [] 11Come un pastore pascoler il suo gregge; con il suo braccio raduner gli agnellini e li sollever al suo seno, guider le pecore madri. Cfr. anche Is 49,9-10. Il verbo rbs9 che viene usato in Ct 1,7 e Sal 23,2 tipico per la posizione di riposo degli animali (accovacciarsi, accucciarsi). Nel cammino attraverso il deserto, cos come quello nel buio, occorre confidare totalmente in co7

Cfr. Gs 24,17; Am 2,10; 3,1; Sal 81,11; ecc. la traduzione di (o4te 9 ya=h, anche se la Vulgata traduce vagabonda dovuta forse alla lettura t9o4yya=h. 55 Questultima frase pu pi semplicemente essere tradotta in affermativo: Affinch io non sia come velata . 56 Il Sal 23 sembra connesso al prologo del Ct anche per menzione del profumo e implicitamente del vino (v. 5).
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lui che guida, appoggiarsi in lui. Israele sale dal deserto appoggiata al suo Signore. latteggiamento della fede. La fede un appoggiarsi in qualcosa di saldo, di sicuro, nel quale si pu confidare totalmente; 2Re 18,21: Tu confidi sopra lappoggio (mis](enet`) di questa canna spezzata, sopra lEgitto, che penetra nella mano delluomo che vi si appoggia. Cfr. anche Ez 29,6. Appoggiarsi su dunque sinonimo di avere fede, confidenza, fiducia; 2Cro 16,7-8: 7 [...] Poich ti sei appoggiato (s](n) al re di Aram e non al Signore tuo Dio, lesercito del re di Aram sfuggito al tuo potere. 8[...] Quando ti sei appoggiato (s](n) sul Signore, Egli non li mise forse nella tua mano? Cfr. anche Pr 3,5; Is 10,20. La sposa in Ct 1,7 vuole sapere dove il pastore fa riposare il suo gregge, vuole trovare riposo. La terra promessa verso cui Dio conduce Israele una terra di riposo; Sal 95,7.10-11: 7 Lui il nostro Dio e noi siamo il popolo del suo pascolo, il gregge della sua mano, oggi se ascoltate la sua voce [...] 11ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo (menu4h9a=t`y). Cfr. anche Dt 12,9. Israele in esilio chiede al Signore di mostrarle una via di ritorno, di conversione, per non essere come pecore smarrite dietro ai compagni. Secondo il targum questi sarebbero gli idoli dei popoli stranieri a cui Israele si prostituita57. Se la donna in Ct 1,7 si definisce velata ci potrebbe riferirsi alla sua condizione di prostituta (cfr. Gen 38,14)58, oppure ad un segno di grande afflizione come per chi, appunto, condotto in esilio. Se invece, seguendo Vg, intendiamo errabonda59, siamo sempre nel contesto del gregge disperso in esilio (cfr. Ez 34,5-6). In ogni modo possiamo interpretare questi compagni come altri pastori, cio re stranieri, dai quali Israele si fa pascere60; Ger 6,2-3: [...] verso di essa vengono pastori con i loro greggi, fissano presso di lei le tende intorno, pascolano ciascuno la sua parte. I pastori qui menzionati sono i re stranieri che, al tempo di Geremia, stanno per invadere Israele, e dietro i quali essa dovr andare.

E perch dovranno vagare fra i greggi dei figli di Esa e di Ismaele, che associano a te come compagni i loro idoli? (cfr. U. NERI, Il Cantico dei Cantici, 87). 58 Cfr. D. COLOMBO, Cantico dei Cantici, 67; G. RAVASI, Cantico dei cantici, 56. Possiamo ricordare che nei precedenti versetti 1,5-6 la donna si presentata in una certa condizione di colpevolezza. Innanzitutto essa nera e come le tende di Kedar (= scura); questi due termini in Sir 25,17 sono usati per indicare la donna malvagia. Inoltre non ha custodito la vigna e perci i fratelli sono arrabbiati con lei. 59 Cfr. n. 54, a p. 21. 60 Cfr. R. TOURNAY, Il Cantico dei cantici, 34.

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Allora in Ct 1,8 lo sposo, o chi per lui61, risponde. La sposa Israele invitata ad uscire da quella sua situazione e a seguire le orme del gregge. Ci sono delle orme che il gregge, guidato da Dio, ha lasciato; cfr. Sal 77,20-21: 20 Sul mare passava la tua via [...] e le tue orme non conobbero (no4da=(u4). 21 Hai guidato come gregge il tuo popolo, per mano di Mos e di Aronne. Il soggetto di conobbero potrebbe essere i figli di Giacobbe del v. 16 (tra laltro il termine orma [(a=qa=v] riflette il nome di Giacobbe [y(qv]). Essi non hanno conosciuto le orme di Dio62, nonostante tutti i miracoli che Egli stava realizzando per loro. Non hanno conosciuto le sue vie, pur avendo visto le sue opere; cfr. Sal 95,8-9: Non indurite il vostro cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, quando i padri vostri mi tentarono, mi misero alla prova, anche se avevano visto la mia opera. Le orme che il gregge ha lasciato sono tutti i prodigi che Dio ha operato per il suo popolo, sono i suoi do4dym. Dio rimprovera ad Israele di aver dimenticato le Sue opere (Sal 78,11-17) e di non sperare pi nella Sua salvezza (Sal 78,22). Perci seguire le orme del gregge significa ricordarsi dei prodigi di Yahv e tornare a sperare in quella salvezza che pu venire solo da Lui. Da parte sua Yahv ritorner di nuovo ad essere il pastore del suo popolo; Ez 34,11-15: 11 Dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercher le mie pecore e ne avr cura. 12 Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, cos io passer in rassegna le mie pecore e le raduner da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. 13[] Le ricondurr nella loro terra e le far pascolare sui monti dIsraele, nelle valli e in tutte le praterie della regione. 14Le condurr in ottime pasture e il loro ovile sar sui monti alti dIsraele; l riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti dIsraele. 15Io stesso condurr le mie pecore al pascolo e io le far riposare. Questa profezia riassume lopera della nuova salvezza operata da Dio, e in qualche modo riassume anche tutto il Ct. Come ai tempi dellEsodo, Israele non sar pi guidato da altri re o pastori, ma da Dio stesso, attraverso un nuovo Mos, il Messia; Ez 34,23-25: 23 Susciter per loro un pastore che le pascer, Davide mio servo. Egli li condurr al pascolo, sar il loro pastore; 24io, il Signore, sar il loro Dio e Davide mio servo sar principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato. 25Stringer
La maggioranza degli autori attribuisce questo versetto al coro. Seguire le orme indica il seguire un esempio lasciato da chi ci ha preceduto. Dio ha lasciato un esempio del suo agire, del suo amore, e chiede alla sposa di seguirlo. Ma anche gli uomini che hanno risposto rettamente allamore di Dio hanno lasciato un esempio, delle orme sulle quali la sposa invitata a incamminarsi; cfr. Rm 4,12.
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con esse unalleanza di pace e far sparire dal paese le bestie nocive, cosicch potranno dimorare sicure anche nel deserto e riposare nelle selve. Davide il paradigma del vero pastore63. Egli era un pastore e Dio lo scelse per pascere il suo popolo (2Sam 5,2; 7,8; 24,17). Dopo Davide, i suoi successori si sono mostrati incapaci di pascere il gregge di Dio (Ger 10,21; 23,1-2). Perci il Signore promette di suscitare di nuovo un Davide, un pastore della stirpe di Davide, attraverso il quale Egli condurr il suo popolo; cfr. Ger 23,3-6: 4 Costituir sopra di loro pastori e li pasceranno, cosicch non temeranno pi e non saranno pi spaventati [] 5Ecco verranno giorni [] quando far sorgere a Davide un germoglio giusto, e regner come re e sar saggio e eserciter il diritto e la giustizia sulla terra. 6Nei suoi giorni Giuda sar salvato e Israele dimorer sicuro. Questo futuro Davide, lunto del Signore, sar il Messia dellavvenire64; cfr. Mic 5,1-3: 3 Egli star e pascoler con la forza di Yahv con la maest del nome del suo Dio. Questo si realizzer perfettamente in Cristo, buon pastore che d la vita per le pecore e che le conduce alle acque di riposo e della vita; Ap 7,16-17: 16 Non avranno pi fame, n avranno pi sete, n li colpir il sole, n arsura di sorta, 17perch l'Agnello che sta in mezzo al trono sar il loro pastore e li guider alle fonti delle acque della vita. E Dio terger ogni lacrima dai loro occhi. Il nuovo Israele, la Chiesa, il popolo dei salvati (Ap 7,15), segue il pastore nel deserto. La vita della Chiesa continua a svolgersi in un contesto di deserto, di tribolazione, di arsura, di sole (cfr. Sal 121,6), ma Dio, attraverso il suo messia-pastore, continuer a proteggere e a guidare il suo cammino (cfr. Is 49,9-10). In questo cammino, la sposa dellagnello (Ap 21,9) segue il suo sposo-pastore grazie alle orme che lui ha lasciato; 1Pt 1,21.25: 21 Cristo pat per voi lasciandovi un esempio, affinch seguiate le sue orme [...] 25 Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime. B) MI HA INTRODOTTO IL RE NELLE SUE STANZE In 1,2-4 appare un continuo passaggio dal singolare (attirami, mi ha introdotto) al plurale (correremo, gioiremo, ricorderemo). La sposa un noi. Quando il re
Nel Ct c un forte presenza di Davide attraverso il termine dwd (33 occorrenze) che se vocalizzato invece di do<d in dawid forma appunto tale nome. Perci il canto delle tenerezze diventa implicitamente il canto delle speranze messianiche: G. RAVASI, Cantico dei cantici, 11. 64 Cfr. il targum a Ct 1,8: Si provveder a loro nellesilio, fino a quando io mander il re Messia: egli li guider con dolcezza alle loro tende, cio al santuario che per loro costruirono Davide e Salomone, pastori dIsraele (cfr. U. NERI, Il Cantico dei Cantici, 88). Come gi visto, il Ct riflette il passato ed una profezia del futuro.
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introdurr la sposa nelle sue stanze noi ci rallegreremo in te. La sposa una collettivit, la nazione personificata. Chi questo re che entra in scena e cosa sono queste stanze? Molti identificano il re con il diletto, ma ci non per nulla scontato. Anche nelle altre quattro ricorrenze di re (1,12; 3,9.11; 7,6) non pare che si debba intendere in questo senso. Pu essere senzaltro unallusione al re Salomone (Ct 3,9.11), ma non risulta che con lui si debba identificare il diletto (se non ad un livello simbolico, come abbiamo indicato). Il termine per indicare le stanze h9ada=rym, cio il plurale di h9eder che indica il luogo pi privato, pi intimo di una abitazione. La forma plurale rara e usata per lo pi in senso traslato; in senso letterale la troviamo 1Cro 28,11 per indicare la zona pi interna del tempio. Solo le persone pi intime hanno accesso agli h9ada=rym. Se un re introduce nelle sue stanze segrete, l dove tiene i suoi tesori pi preziosi, ci un segno di straordinaria amicizia. Da parte del re-Yhwh il pi grande segno di benevolenza sarebbe stato quello di far tornare il popolo a celebrare il culto nel Tempio santo di Gerusalemme65, quel culto a cui fa riferimento anche lo stico successivo. L la sposa, la nazione personificata, avrebbe fatto festa. stato fatto notare che il binomio esultare e gioire ha nellAT una forte valenza soteriologica e messianica66. Per esempio in Is 25,9: Si dir in quel giorno: Ecco questo il nostro Dio, che abbiamo atteso, ed egli ci salver. Questo Yhwh che abbiamo atteso; esulteremo e gioiremo (na=gyla=h wenis8meh9a=h) nella sua salvezza. Cfr. anche Is 9,2; 66,10; Gl 2,21.23. lesultanza della festa per lopera della salvezza realizzata da Yhwh che avr il suo massimo compimento nel giorno del Messia atteso. Il forte senso salvifico-celebrativo di questi due verbi completato da quello successivo. C) RICORDEREMO I TUOI AMORI PI DEL VINO La sposa Israele celebra i do4dym di Yahv. Il verbo zkr ha un valore celebrativo. Se in ogni tempo occorre ricordare i prodigi di Dio, ancor pi nella situazione di esilio, in cui oltremodo necessario ricordare che Yahv ancora potente (Sal 78,3-7). Per qui si tratta di quel ricordo che lo zikka=ro=n, il memoriale, che si attua nella celebrazione; anche perch ovviamente non ha senso ricordare (qualcosa) pi del vino. Ricordare significa in questo caso celebrare; Es 20,8: Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Attraverso il memoriale, la celebrazione, la festa, Dio si fa presente a Israele nel suo esilio e ritorna ad essere un Dio vicino. Israele fa memoriale delle opere di Dio nel contesto della festa. Il vino un elemento fondamentale di ogni festa, ma spe-

Il termine [h9ada=rym ] in 1Cr 28,11 indica anche il Santo dei santi, cio la cella interna del tempio ove aveva sede larca, il luogo dellincontro tra Dio e il suo popolo: G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 162. 66 Cfr. D. COLOMBO, Cantico dei Cantici, 65; Cfr. G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 162.

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cialmente della Pasqua. In essa ogni ebreo ha lobbligo di bere almeno quattro coppe di vino; m.Pes 10,1: Quando la vigilia di Pasqua finito il Servizio dellOfferta, uno non deve mangiare finch diventa buio e anche un povero in Israele non deve mangiare senza reclinarsi e devono dargli non meno di quattro coppe di vino, anche se egli mantenuto dal fondo di carit.67 Chiunque a Pasqua deve bere almeno quattro bicchieri di vino, perch c lobbligo di gioire, e senza vino non c gioia; b.Pes 109a,10: I nostri maestri insegnarono: Ognuno obbligato a far gioire suo figlio e i suoi familiari nel[la festa di] pellegrinaggio, siccome detto: E gioirai nella tua festa [Dt 16,14]. Con che cosa li far gioire? Con il vino.68 Dunque, ricordare i do4dym di Yahv significa celebrare durante la festa (specialmente quella di Pasqua) la salvezza che Dio ancora viene a portare. Israele deve fare festa, e in questa festa ricordare ci che Dio ha fatto con i loro padri, perch il braccio del Signore non si accorciato (cfr. Nm 11,23), e quindi tali cose torner a compiere. Il culto ricorda anzitutto i fatti del passato; nello stesso tempo li riattualizza, ravvivando cos la fede del popolo in un Dio che presente e potente come per il passato (cfr. Sal 81). Ricordare le azioni dellamore di Dio nel culto vuol dire renderle vive e presenti nelloggi69. Cos la liturgia diventa il luogo dove la salvezza viene comunicata. Inoltre, lesodo del passato, commemorato e celebrato, diventa in qualche modo profezia e garanzia dellesodo futuro in cui Israele sar definitivamente liberato (cfr. Is 43,16-21). D) EXCURSUS SU CT 1,4: ATTIRAMI ... Il rapporto fra Dio e Israele un rapporto damore. Un amore certo, stabile, fedele, eterno, quello di Yahv verso il suo popolo; di ben altra qualit quello di Israele verso il suo Dio. Eppure Yahv non vuole e, in un certo senso, non pu, instaurare una relazione che non sia dettata se non dallamore. Ma lamore esclude qualsiasi costrizione. Si pu obbligare qualcuno a fare qualsiasi cosa, ma non ad amare; lamore va suscitato, non pu essere comandato. Questo sembra porre una alternativa: legge o amore? Dio ha dato una legge a Israele, ma questa non servita a far suscitare lamore. Il massimo che pu fare una legge mostrarmi la mia incapacit ad amare (cfr. Rm 3,20); ma essa non mi pu dare lamore. Lamore a priori. Posso adempiere alla legge, anche scrupolosamente, ma non avere alcun amore, perch la legge sempre qualcosa di esterno a me, qualcosa che mi imposto dal di fuori, mentre lamore qualcosa di interiore. Per questo Dio non d il decalogo subito70; prima fa una storia con il suo popolo, una storia di amore, fatta
Nostra traduzione da P. BLACKMAN, Mishnayoth, II, 216. Citato in C. GIRAUDO, Eucarestia per la chiesa, 180. 69 G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 162. 70 Perch le dieci parole non sono state proclamate allinizio della Torah? Lo hanno spiegato con una parabola. A che si pu paragonare? Ad un tale che assumendo il governo di una citt domand
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di gesti concreti di benevolenza (do4dym), di grazia (h9esed), e attraverso questa storia, questi eventi damore cerca di suscitare lamore di Israele, cerca di attirarla a s (ms]k), affinch sia essa a rispondere liberamente allamore del suo sposo. il gioco della seduzione. Questo lo vediamo chiaramente nel cap. 2 di Osea che, come il Ct, descrive la storia della salvezza attraverso la metafora matrimoniale; Os 2,16: Ecco io la sedurr (pth), e la condurr nel deserto, e parler al suo cuore. Il verbo pth molto forte. Dio usa con Israele quei mezzi che usano gli uomini per attrarre lamata verso di loro. La stessa cosa appare in Os 11,4: Con corde di uomo io li attiravo (ms]k), con legami damore. Non una costrizione. Dio non obbliga nessuno, perch lamore non pu che essere una risposta libera. Per Yahv ama talmente il suo popolo, e sa cos bene che non c per esso altra realizzazione, altra felicit se non nellamare, che fa di tutto per accendere quella fiamma dellamore (cfr. Ct 8,6) quel desiderio, che dentro a ciascun uomo, di donarsi a un tu, perch ciascun uomo creato ad immagine dellAmore, anche se il peccato ha addormentato le capacit umane di alimentare quella fiamma. Dio pu risvegliare la sposa, ma non vuole farlo finch essa non lo desidera (Ct 2,7; 3,5; 8,4)71. Dio rimane alla porta, e se anche cerca di convincere lamata che vuole assolutamente entrare, non forza la porta, e aspetta che sia lei ad aprire. A questo proposito si pu confrontare il testo di Ct 5,2-6: 2 Io dormo, ma il mio cuore veglia; la voce del mio amato che bussa: Aprimi ... Se la sposa non apre, lo sposo non pu entrare: Disse il Santo sia benedetto a Israele: Aprimi anche solo una fessura piccola come la cruna di un ago, e io apro a voi una porta attraverso la quale potrebbero entrare interi accampamenti.72 necessario che Israele risponda allamore di Dio ed apra almeno uno spiraglio affinch Dio possa operare73. La stessa idea labbiamo in Ap 3,20: Ecco io sto alla porta e busso; se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, allora io entrer da lui, cener con lui ed egli con me.

agli abitanti: Posso regnare su di voi?. Ma essi risposero: Che cosa ci hai fatto di bene perch tu pretenda di regnare su di noi?. Allora, che fece? Costru loro delle mura di difesa ed una canalizzazione per rifornire di acqua la citt: poi combatt per loro delle guerre. E quando domand nuovamente: Posso regnare su di voi?, essi gli risposero: S, s. Cos pure il Luogo [i.e. Dio] fece uscire Israele dallEgitto, divise per loro il mare, fece scendere per loro la manna e salire lacqua dal pozzo, port loro in volo le quaglie e infine combatt per loro la guerra contro Amaleq. E quando domand loro: Posso regnare su di voi?, essi gli risposero: S, s: Mekilta di R. Ishmael, citata in: A. MELLO, Il dono della torah, 49. 71 Riguardo questa tematica del dormire nel Ct vedi in seguito. 72 Commento a Ct 5,2 di Rabb Joseh, citato in A. MELLO [ed.], Ritorna Israele, 126. 73 In Ct 5,5.6 c una insistenza della sposa sullio che apre allo sposo. Occorre dunque aprire, ma sapendo che tutto lo fa il Signore.

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Tornando al testo di Osea, Dio seduce dunque Israele, tanto da attirarla nel deserto, come ha fatto gi al tempo dellEsodo, dove parler al suo cuore, per far nascere in lei il desiderio ancora pi forte di amarlo; Os 2,17: [...] L risponder ((nh) come nei giorni della sua giovinezza, come nel giorno in cui saliva dal paese dEgitto. Al tempo dellEsodo Dio era riuscito a far rispondere la sposa Israele al Suo amore (essa aveva risposto con h9esed; cfr. Ger 2,2); essa lo seguiva, dandogli fiducia, in qualche modo amandolo. Di nuovo Israele sar portata nel deserto (la diaspora?) perch possa rispondere liberamente allamore di Yahv; Os 2,18: E avverr in quel giorno, oracolo di Yhwh, mi chiamerai marito mio, e non mi chiamerai pi mio padrone. Qui appare evidente il passaggio dalla legge allamore. Israele che non ha veramente risposto allamore (a causa del fatto che il suo cuore di pietra gli impediva di amare veramente e quindi di compiere veramente la legge) viveva un rapporto da schiavo con Yahv; costui era per lei come un padrone, e la legge un peso, un giogo74. Ma se Dio riuscir nel suo intento di suscitare in lei lamore, allora sar veramente quello che da sempre ha voluto essere, suo marito. Ma perch questo riesca, Dio dovr continuamente attirare a s lamata, sedurla, finch un giorno essa stessa dir: Attirami! Dietro a te correremo. Solo il giorno in cui sar veramente acceso il desiderio di avere in s lo stesso amore di Dio, lo stesso cuore di Dio, allora Israele potr ricevere un cuore nuovo (Ez 36,26), potr ricevere come un dono dallalto questo h9esed, questa grazia di Dio che lha attirata a s (Ger 31,3), e potr rispondere al suo marito con lo stesso h9esed (Ger 2,2), con lo stesso amore. Allora non ci sar pi legge o sacrificio, ma solo h9esed; Os 6,6: Poich h9esed io voglio e non sacrificio, e la conoscenza di Dio piuttosto che olocausti. Allora non si porr pi lalternativa amore o legge, perch tutta la legge non altro che amore (Rm 13,10). Quando la fiamma dellamore sar accesa e brucer intensissima, nessuna grande acqua potr spegnerla; nessuna tribolazione, persecuzione, potenza del nemico, potr separarci da questo amore (Ct 8,6-7; Rm 8,35-39). Tutto il Ct presenta questo gioco di seduzione, questo gioco dellamore, fatto da quel binomio che sono grazia divina e libert umana, cos misteriosamente intrecciate fra di loro che quasi impossibile capire dove finisca luna e inizi laltra. Questo gioco, che qualcosa del passato, anche qualcosa della presente situazione desilio di Israele, e sar anche ci che Dio far con il nuovo Israele, la Chiesa, e con ogni cristiano.

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Cfr. Sof 3,9; Sir 51,26-27; Mt 11,28-30; ecc.

III. LA RICERCA E IL DORMIRE Lungo tutto il Ct possiamo vedere la sposa alla ricerca del pastore, del suo sposo, delle sue orme, finch non riesca a trovarle e stare sempre con lui. Quello della ricerca uno dei temi pi importanti del nostro libro. Esso sottolinea in modo particolare quel distacco, quella lontananza che esiste fra il diletto e la sposa, e che ella cerca di colmare. Vediamolo attraverso un brano. 1. CT 3,1-4 (2,8-3,5) Sul mio letto, durante le notti, ho cercato colui che lanima mia ama; lho cercato, ma non lho trovato. 2Che io mi alzi, dunque, e far il giro della citt; per le strade e per le piazze; voglio cercare colui che lanima mia ama. Lho cercato, ma non lho trovato. 3Mi trovarono le guardie che si aggirano per la citt: Avete visto colui che lanima mia ama?. 4Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai colui che lanima mia ama. Lo strinsi fortemente e non lo lascer finch non labbia introdotto in casa di mia madre, nella stanza di colei che mi ha concepito. Questo brano esprime il desiderio intensissimo che la sposa ha di unirsi al diletto. Per capire bene la situazione della sposa bisogna fare attenzione ad alcune particolarit. Anche se sembra che la ricerca della donna sia stata coronata dallunione con il diletto, perch alla fine dice di averlo trovato e afferrato, in realt non cos. Si pu notare il fatto che ella lo cerca sul letto, durante le notti; e, come vedremo, nel v. 5 la sposa sta dormendo. Si tratta cos soltanto di un sogno75 che sembra gi essere divenuto una realt a causa del suo grande desiderio. La sposa si trova sempre in uno stato di dormiveglia, e il desiderio di cercare e trovare il suo sposo sempre mischiato con la difficolt che ha di svegliarsi davvero. Lo stato di dormiveglia della sposa una costante del Ct. La difficolt ad alzarsi chiaramente espressa nel v. 2 in quel Che io mi alzi, dunque ()a=qu4ma=h na=)), che ha tutta laria di una preghiera76, quasi di una richiesta di aiuto, perch qualcuno le dia una mano per fare quello che non riesce da sola. il desiderio di alzarsi per andare a cercare lo sposo, ma tale desiderio ancora imperfetto, debole, non del tutto reale, cos come la ricerca che ella conduce pare svolgersi tra il sogno e la realt. Il binomio cercare (non) trovare frequente nella letteratura profetica per indicare il rapporto fra Israele e Yhwh. Cercare il Signore significa consultarlo, attraverso i profeti, attraverso la conoscenza della Sua torah, allo scopo di conoscere la sua volont e seguirla. Se Israele non cerca Yhwh perch si corrotto dietro altri amanti, perch ha cercato gli idoli; Os 2,9:
Cfr. D. COLOMBO, Cantico dei Cantici, 79. Si pu intendere anche come una specie di sogno ad occhi aperti. 76 Lespressione ebraica consiste in un coortativo seguito da una particella (na=)) che si usa nelle espressioni di preghiera: ti prego, per favore. Questo fa capire che lei non riesce ad alzarsi.
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Lei andr dietro ai suoi amanti e non li raggiunger; li cercher e non li trover. E dir: Torner al mio marito di prima perch era meglio per me allora di adesso. Dunque occorre cercare lo sposo Yhwh e non altri amanti. Per Dio non sempre disponibile, proprio perch non un idolo che si pu manipolare e gestire come si vuole. Se veramente si intende trovare il Signore occorre cercarlo quando lui si fa trovare; Is 55,6: Cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo quando vicino. Se questo non avviene, allora succeder che quando si vorr cercarlo, quando cio si vorr udire una parola da Lui, Egli non si far trovare; Am 8,12: Vagheranno da mare a mare, da nord ad est, correranno avanti e indietro per cercare la parola di Yhwh e non la troveranno. Cfr. anche Os 5,6. La condizione di esilio presenta ad Israele la dura realt di un tempo in cui a causa dei propri peccati Dio assente e non si lascia trovare. Ma questo dovr portare il popolo a quella conversione profonda e sincera grazie alla quale soltanto il Signore si lascer trovare77. Cos il tema della ricerca attraversa tutto il Ct e giunger a compimento solo alla fine, quando veramente la sposa si sveglier dal suo sonno (8,4-5). Il tema della ricerca dunque strettamente legato al tema del dormire, ugualmente molto importante nel Ct. La sposa appare nel suo letto, durante la notte, oltre che in 3,1-2 anche in 5,2-6: 2 Io dormo e il mio cuore sveglio. La voce del mio diletto bussa: Aprimi mia sorella, mia compagna, mia colomba, mia perfetta [] 4Il mio diletto ha messo la sua mano nella serratura e le mie viscere hanno fremuto per lui. 5Mi sono alzata io per aprire al mio diletto [] 6Ho aperto al mio diletto ma il mio diletto fuggito via. Lanima mia venuta meno quando lui parlava. Lho cercato ma non lho trovato, ho gridato e non mi ha risposto. In questo brano, dove ancora pi di prima si sottolinea limpossibilit della sposa di raggiungere il diletto, si mostra anche come la volont dello sposo di entrare rimane frustrata se la sposa non si alza (v. 5) e gli apre (v. 6). La stessa cosa appare prima di 3,1ss. Per capire meglio il brano di 3,1-4 infatti necessario collocarlo allinterno del suo contesto letterario, vale a dire lunit formata da 2,8-3,5. Prima di questo c un versetto chiave; 2,7: Non scuotete, non svegliate lamata (ha=)a4hava=h)78 finch lei non lo desideri.
Vedi i successivi paragrafi. Non tutti sono daccordo che chi stia dormendo qui sia la sposa. Il termine ha=)a4hava=h significa lamore, e di per s potrebbe essere un appellativo usato per indicare il diletto, come alcuni autori sostengono; in questo caso a parlare sarebbe la sposa. Tuttavia preferibile ritenere il contrario (cos come nei vv. paralleli di 3,5 e 8,4) almeno per tre motivi: 1) Vg traduce in tutti tre i casi con dilectam, mostrando di avere vocalizzato il termine come ha=)ahuva=h che significa appunta amata (u78 77

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Questo versetto funziona sia da conclusione dellunit precedente (1,5-2,7) che come apertura del poema successivo79 che si concluder in 3,5 con lo stesso ritornello. Dopo laffermazione del diletto in 2,7, la sposa che prende la parola. Ci troviamo in un contesto notturno, come indica lespressione di 2,17 (finch non venga il giorno). Essa si trova in casa e sente il diletto allesterno della casa che le dice: qu4my, alzati (2,10); egli la invita cio a svegliarsi dal suo letargo, dal suo torpore, con un discorso seducente, simile a quello di 5,2. La sposa risponde con la tipica formula dellalleanza (2,16: Il mio diletto mio e io sono di lui)80 e ricordando al diletto la Sua alleanza, a cui fa riferimento lespressione monti della divisione (2,17)81. Allinvito ad alzarsi la sposa risponde quindi, come abbiamo visto, con quellespressione di desiderio ardente di 3,2: Che io mi alzi, dunque ()a=qu4ma=h na=)). Quando sembra che il desiderio della sposa si sia realizzato, (3,4), ecco invece di nuovo la dichiarazione solenne (Vi scongiuro) vista in precedenza, con la quale si chiude lunit letteraria: 3,5: Non scuotete, non svegliate lamata (ha=)a4hava=h) finch lei non lo desideri. Dunque la sposa in realt ancora addormentata, o perlomeno distesa a letto! Quellunione con il diletto cos fortemente desiderata non ancora una realt82. Egli non vuole costringere la sposa a svegliarsi dal suo sonno; deve essere lei a farlo liberamente (questo verr ripetuto alla fine dellultimo poema in 8,4). Linvito a svegliarsi dal sonno e ad alzarsi non nuovo nella Scrittura; lo ritroviamo per esempio in Is 51,17: Svegliati, svegliati, alzati (qu4my) Gerusalemme. Lo stesso in Is 52,1-2: 1 Svegliati, svegliati, indossa la tua forza Sion, vestiti di splendore Gerusalemme, citt santa ...2Scuotiti la polvere, alzati (qu4my) schiava Gerusalemme, sciogliti i legami dal tuo collo schiava figlia di Sion. la situazione dellesilio in cui il popolo si trova come in uno stato di sonno profondo, che in questo testo specificato come una schiavit. Dio vuole far uscire
gualmente in 8,4 fa la versione siriaca); 2) Lunico altro luogo nel Ct in cui amore appare come un appellativo chiaramente usato per indicare la sposa (7,7); 3) Chi dorme in genere la sposa. Soprattutto in 3,5, a conclusione del poema in cui chiaramente la sposa che sta a letto e che si deve alzare, non pu essere che lei a trovarsi in questa situazione. 79 Cfr. G. RAVASI, Il Cantico dei cantici, 227. 80 Cfr. n. 14, p. 8. 81 Il termine bet`er appare nella Bibbia soltanto altre tre volte (pi due volte il verbo btr) e sempre per indicare la divisione prodotta sugli animali in occasione della ratifica di una alleanza (Gen 15,10; Ger 34,18,19). Si ha limpressione che, usando il termine spartizione , lautore del Cantico voglia ricordare a Dio lantica promessa, o per lo meno rassicurare il lettore che questa non mancher di essere realizzata, perch colui che lha formulata lo sposo dIsraele: R. TOURNAY, Il Cantico dei cantici, 59. 82 A conferma di ci possiamo osservare che quel desiderio della sposa di potere baciare il suo diletto espresso in 1,2, desiderio che abbiamo detto inappagato, in 8,1 si dimostra appunto ancora tale: Magari tu fossi come un mio fratello [] Se ti incontrassi fuori ti potrei baciare.

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Israele da questa schiavit e condurla alla terra promessa, ma chiede che essa si risvegli, si alzi spontaneamente, e si metta in cammino83. il processo della conversione. 2. EXCURSUS Apriamo una parentesi per una riflessione su quanto abbiamo appena esaminato. Dio richiede a Israele il pentimento, il riconoscimento dei peccati, per cominciare una nuova vita; cfr. Dt 30,2-5: Tu ritornerai al Signore tuo Dio, e obbedirai alla sua voce secondo tutto ci che io ti comando oggi [] Allora il Signore tuo Dio ti far tornare dalla prigionia e avr misericordia di te e ti raduner da tutti i popoli [] Dio ha potere di cambiare le sorti del suo popolo, ma lo pu fare solo se esso glielo consente, se disposto a ritornare, a convertirsi, se accetta di svegliarsi dal sonno. C un gioco imperscrutabile fra lagire di Dio e lagire umano, fra lazione della grazia e la libert umana; tutta la relazione fra Dio e luomo si gioca in questo punto. La grazia, lamore, il perdono, la vita nuova, sono gi l a portata di mano; Dio li sta gi donando alluomo. Ma questi non li pu ricevere se non li accetta liberamente, se veramente non lo vuole. Per questo Dio aspetta finch il desiderio umano sia giunto a dire il suo amen, il suo s pieno allaccoglienza della grazia. Senza la grazia luomo non pu uscire dalla sua situazione di peccato, dal suo letargo; per questo il grido della sposa: Fatemi alzare per favore. Daltro lato, Dio non concede la sua grazia senza che luomo non lo voglia; per questo la dichiarazione: Non svegliate lamata finch essa non lo desideri. Appare cos nella Scrittura un gioco fra chi deve muoversi per primo. Da un lato luomo sollecita, invoca laiuto di Dio, la forza della sua grazia, per potersi convertire; Ger 31,18: Fammi ritornare e io ritorner, poich tu sei Yhwh mio Dio. (Cfr. anche Ger 17,14; Lam 5,21). Daltro lato Dio che richiede alluomo di convertirsi per poterlo riprendere; Ger 3,22: Ritornate, figli traviati, io vi guarir dalle vostre apostasie. (Cfr. anche Ger 4,1; 15,19). La sposa del Ct sta dunque in quella situazione di dormiveglia in cui il desiderio ancora debole per potersi alzare veramente e cercare lo sposo; e questi, pur cercando di suscitare e far crescere quel desiderio, non vuole costringerla, e aspetta che sia essa ad alzarsi spontaneamente. Limmagine di una persona che lotta fra il desiderio di svegliarsi dal sonno e di alzarsi e lincapacit di farlo descrive molto

83 Essi, nellesilio, erano come un uomo addormentato e che non sappia svegliarsi dal sonno; e la voce dello Spirito santo li ammoniva per mezzo dei profeti, e voleva svegliarli dal sonno del loro cuore: targum a Ct 5,2, in U. NERI, Il Cantico dei Cantici, 137.

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bene quello che possiamo chiamare il combattimento della conversione. Ci esposto in forma vivida in una pagina delle Confessioni di S. Agostino: Il peso delle realt del mondo mi schiacciava piacevolmente, come suole accadere in un sogno; i pensieri e le riflessioni su di te erano simili agli sforzi di coloro che vorrebbero svegliarsi, ma sono vinti dal profondo sonno e vi si reimmergono [...] quando le membra sono pesanti di sonno, si rimanda lo sforzo di svegliarsi e, pur dispiaciuti, essendo ora di alzarsi, si gusta pi volentieri il sonno; allo stesso modo ritenevo che sarebbe stato meglio se mi fossi dato al tuo amore anzich cedere alla mia passione [...] io per non sapevo proprio che cosa replicare, se non parole pigre e sonnolenti: Ora, fra poco, aspetta un poco. Ma quei poco non erano in realt poco ...84 3. LA CONVERSIONE Ritorniamo a Ct 3,1-4. Anche il tema della ricerca ha a che fare con quello della conversione; Ger 29,13-14: 13 Mi cercherete e mi troverete, perch mi cercherete con tutto il vostro cuore; 14 mi lascer trovare da voi. Quello che il Signore richiede il desiderio sincero, un atteggiamento di conversione reale (con tutto il cuore). Il vero amore non pu essere che totale e unico; perci il desiderio profondo, lanelito di fondo deve essere rivolto verso uno, e in questo caso verso lUno. Per questo a volte Dio aspetta, si ritira, per vedere se veramente la ricerca avviene, se si mette in moto. Appena ci accade, gi Dio si lascia trovare; cfr. Sap 6,12-14.16: [...] 14Chi si leva di buon mattino (ho orthrisas) per essa non dovr faticare, la trover seduta alla sua porta. Il verbo greco orthrizo (che corrisponde allebraico s]h9r) indica proprio questa ricerca appassionata. Chi ha un forte desiderio per qualcosa si alza di buon mattino per cercare ardentemente tale cosa; Is 26,9: La mia anima ti desidera nella notte, persino il mio spirito ti cerca (s]h9r) dentro di me (oppure: al mattino). Cfr. anche Os 5,15. Dio aspetta che il popolo lo ricerchi veramente, che il suo pentimento sia autentico, cosa che invece non risulta; Os 6,1-4: Andiamo, torniamo a Yhwh [] Dopo due giorni ci ridar vita, nel terzo giorno ci rialzer e vivremo davanti a lui [] Che far per te Efraim? Che far per te Giuda? Il vostro amore (h9esed) come la foschia del mattino, e come rugiada mattutina sparisce. Notiamo in questo passo come Israele si illudesse della facilit della conversione, e del relativo perdono; ma ci non avviene. la stessa illusione della sposa nel no84

S. AGOSTINO, Le Confessioni, VIII, 5.

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stro testo. In lei sta crescendo il desiderio per lo sposo, tanto che comincia gi a sognare ci che avverr in futuro, un futuro che potrebbe gi essere presente se solo avesse la forza di alzarsi. Invece si trova ancora in una situazione di debolezza, e lo sposo aspetta che il desiderio di lei sia giunto a perfezione; Ct 3,5: Non scuotete, non svegliate lamata (ha=)a4hava=h) finch lei non lo desideri. La restaurazione dIsraele, il ritorno dalla diaspora potr avvenire solo quando ci sar il pentimento sincero, quando Dio sar cercato con tutto il cuore.

IV. IL GIARDINO: 6,1-3 Dopo 1,7-8, in cui la sposa chiedeva dove il diletto andasse a pascolare ed era stata perci invitata a mettersi sulle orme del gregge, lo sposo nella sua funzione di pastore, a parte una fugace apparizione in 2,16, lo ritroviamo in 6,1-3, pascolando il gregge in un giardino:
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Dov andato il tuo diletto, o bella fra le donne? Dove si recato il tuo diletto, perch noi lo possiamo cercare con te? 2Il mio diletto sceso nel suo giardino fra le aiuole del balsamo a pascolare (il gregge) nei giardini e a cogliere gigli. 3 Io sono per il mio diletto e il mio diletto per me; egli pascola tra i gigli. Il giardino (ga4n) appare 8 volte nel Ct, vale a dire con una frequenza notevole considerando da un lato la brevit del libro e dallaltro che in tutta la Bibbia ebraica ricorre non pi di 41 volte. Un tale affollamento del termine in cos poche pagine si riscontra soltanto in Gen 2-3 dove appare per 13 volte. Laccostamento fra i due giardini dunque doveroso. Non solo perch nel ga4n (e4den, nel giardino di Eden, dove la prima coppia poteva vivere la loro relazione intima, sponsale, ma anche perch in tale luogo lessere umano, creato come maschio e femmina, aveva un rapporto privilegiato con il suo creatore. La nostalgia per quel giardino e per quel tipo di rapporto privilegiato con Dio analogo alla nostalgia di Israele per la terra promessa e per il rapporto particolare che in essa aveva con Yhwh. Nel brano 4,12-5,1 giardino viene applicato per cinque volte alla sposa e sembra divenirne quasi un sinonimo di identificazione; 4,12: Giardino chiuso, sorella mia sposa, sorgente chiusa, fonte sigillata. La sposa il giardino nel quale il diletto vuole fermarsi. Da notare la sequenza dei termini con il possessivo mio che appare in 5,1: Sono entrato nel mio giardino, sorella mia, sposa; ho raccolto la mia mirra con il mio balsamo, ho mangiato il mio favo con il mio miele, ho bevuto il mio vino con il mio latte. La sposa appartiene al diletto come suo giardino. Il giardino dunque Israele; per non tanto la sposa-Israele dispersa nellesilio, cio la sposa-popolo, ma piuttosto la sposa-terra, come alluso nel versetto precedente; 4,11: Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti come il profumo del Libano. Miele e latte evidentemente un riferimento alla terra promessa. la terra dIsraele restaurata dopo la sua devastazione; Ez 36,35: Diranno: la terra che era desolata, diventata ora come il giardino dellEden (ga4n (e4den) (cfr. anche Is 51,3). La sposa che la terra dIsraele sar restaurata e diverr come un giardino (anzi come il giardino per eccellenza, quello dellEden); lo stesso av-

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IL CANTICO DEI CANTICI

verr per la sposa-Israele. Per questo in Ct 6,3 il poema si conclude con quella dichiarazione di appartenenza che ricorda la ben nota formula dalleanza: Io sono del mio diletto e il mio diletto mio; egli pascola fra i gigli.85 Come alcuni hanno fatto notare86, facile cogliere la corrispondenza con il testo di Ez 37,24-27: Il mio servo Davide sar re su di essi e ci sar un solo pastore per tutti [] Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe [] Davide mio servo sar loro principe per sempre. Stringer con essi unalleanza di pace, unalleanza eterna [] Allora io sar il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Al ritorno dallesilio il popolo prender possesso di nuovo della terra dei loro padri e potranno ristabilire con il Signore il rapporto di alleanza. Quello che Yahv dice per la sposa-terra, lo dice dunque anche per la sposaIsraele87. Israele incontrer il pastore, il suo sposo e, oramai restaurata dal peccato, si unir a lui. Per questo il giardino del Ct, il giardino in cui Dio verr trovato, fa riferimento a quel giardino primordiale in cui larmonia fra Dio, uomo e creato non era ancora stata intaccata dal peccato. Tornare alla terra sar qualcosa di pi che un ritorno al regno davidico; significher tornare al paradiso, alla situazione privilegiata del rapporto fra Dio e luomo non intaccato dal peccato. Significa ritornare alla vocazione originaria delluomo (maschio e femmina) che quella ricevuta nel giardino, quella di essere due in una carne sola (Gen 2,24), la vocazione fondamentale delluomo, quella dellamore e unit. Ma ora questo diventare uno non pi solo per luomo e la donna, ma anche per quello Sposo e quella sposa che sono Dio e Israele, che sono il futuro Salomone (il Messia) e il futuro Israele (la Chiesa); cfr. Ef 5,31-32. Tornare alla terra significher ritornare a Dio, essere perdonati, essere liberati da quella maledizione che costringeva luomo a vivere fuori dal giardino, fuori dalla possibilit di un rapporto vero, unico, con il suo creatore. Per questo tutto il Ct va a concludersi in un giardino; cfr. 8,13-14: 13 Tu che abiti nei giardini, i tuoi compagni stanno attenti alla tua voce, fa che io ascolti! 14Fuggi mio diletto e sii come una gazzella o un piccolo di cervi, sui monti degli aromi.

Abbiamo gi incontrato un verso quasi identico in 2,16. La menzione dei gigli fra i quali il diletto pascola potrebbe essere una sottile (ma neanche troppo) allusione al tempio. Infatti il termine fuori dal Ct, escluso per indicazioni musicali di alcuni salmi, appare quasi esclusivamente nel contesto della costruzione del tempio e dei suoi arredi (cfr. 1Re 7,19,22.26; 2Cro 4,5). Tale allusione colta dal targum: In quel giorno io resi culto al Sovrano del mondo, mio amato, e il mio amato fece abitare la sua santa Dimora in mezzo a me, e mi nutr di delizie (cfr. U. NERI, Il Cantico dei Cantici, 152). 86 Cfr. G. RAVASI, Cantico dei cantici, 473. 87 Cfr. R. TOURNAY, Il Cantico dei cantici, 106.

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BIBLIOGRAFIA AGOSTINO DIPPONA, Le Confessioni, [A. Landi ed.], Milano 51991. BLACKMAN, P. [ed.], Mishnayoth, voll. 7, Gateshead 21990. COLOMBO, D., Cantico dei Cantici, LoB 1.16, Brescia 1985. GIRAUDO, C., Eucarestia per la chiesa. Prospettive teologiche sulleucarestia a partire dalla lex orandi, Roma-Brescia 1989. MELLO, A. [ed.], Il dono della torah. Commento al decalogo di Es. 20 nella Mekilta di R. Ishmael, Roma 1982. [ed.], Ritorna Israele. La conversione nella interpretazione rabbinica, Roma 1985. NERI, U., Il Cantico dei Cantici. Antica interpretazione ebraica, Roma 1970. RASHI DI TROYES, Commento al Cantico dei Cantici, [A. Mello ed.], Magnano 1997. RAVASI, G., Il Cantico dei cantici. Commento e attualizzazione, Bologna 1992. Cantico dei cantici, SOM 521, Cles 1996. SAN GEROLAMO, Lettere, [C. MoreschiniR.Palla ed.], Milano 22000. TOAFF, A. S. (ed.), Haggadah di Pasqua. Testo ebraico con traduzione italiana, introduzione e note, Roma 71984. TOURNAY, R., Il Cantico dei cantici, Torino 1971.

INDICE PREFAZIONE 3 SIGLE E ABBREVIAZIONI................................................................................ 3 INTRODUZIONE 5 1. IL CANTICO E LA SUA INTERPRETAZIONE.......................................................... 5 2. IL CANTICO ALLINTERNO DELLAT................................................................. 7 A) La creazione (Gen 2-3) ............................................................................... 7 B) Storia della salvezza.................................................................................... 8 3. LA STRUTTURA DEL LIBRO ................................................................................ 9 I. IL TITOLO 10 1. DI SALOMONE: UN CANTICO VERSO IL PASSATO ........................................ 10 2. IL CANTISSIMO: UN CANTICO VERSO IL FUTURO ............................................. 11 A) Il canto come benedizione ........................................................................ 11 B) Il canto come memoriale ........................................................................... 13 II. IL CANTO DELLESILIO: 1,2-4 ...................................................................... 15 1. VERSETTO 2 15 A) Lesilio 15 B) Baci della sua bocca.................................................................................. 16 2. VERSETTO 3 17 A) Profumo versato il tuo nome .................................................................. 17 3. VERSETTO 4 20 A) Attirami dietro a te correremo .................................................................. 20 Attirami 20 Dietro a te ................................................................................................ 20 B) Mi ha introdotto il re nelle sue stanze....................................................... 24 C) Ricorderemo i tuoi amori pi del vino ...................................................... 25 D) Excursus su Ct 1,4: Attirami .................................................................... 26 III. LA RICERCA E IL DORMIRE........................................................................ 29 1. CT 3,1-4 (2,8-3,5)............................................................................................ 29 2. EXCURSUS 32 3. LA CONVERSIONE............................................................................................ 33 IV. IL GIARDINO: 6,1-3........................................................................................ 35 BIBLIOGRAFIA ................................................................................................ 37

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