Pentateuco e Libri Storici
Pentateuco e Libri Storici
Pentateuco e Libri Storici
A.A. 2010-2011
PROGRAMMA
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GENESI
ESODO
LEVITICO e NUMERI
DEUTERONOMIO
Molti e importanti insegnamenti ci sono dati dalla legge, dai profeti e dagli altri
scritti successivi, per i quali è bene dar lode a Israele quanto a dottrina e sapienza. Però non
è giusto che ne vengano a conoscenza solo quelli che li leggono, ma è bene che gli
studiosi, con la parola e con gli scritti, si rendano utili a quelli che ne sono al di fuori.
Per questo motivo, mio nonno Gesù, dopo essersi dedicato per tanto tempo alla
lettura della legge, dei profeti e degli altri libri dei nostri padri, avendone conseguito una
notevole competenza, fu indotto pure lui a scrivere qualche cosa su ciò che riguarda la
dottrina e la sapienza, perché gli amanti del sapere, assimilato anche questo, possano
progredire sempre più nel vivere in maniera conforme alla legge.
Siete dunque invitati a farne la lettura con benevola attenzione e ad essere indulgenti
se, nonostante l’impegno posto nella traduzione, sembrerà che non siamo riusciti a rendere
la forza di certe espressioni. Difatti le cose dette in ebraico non hanno la medesima forza
quando vengono tradotte in un’altra lingua. E non solamente quest’opera, ma anche la
stessa legge, i profeti e il resto dei libri nel testo originale conservano un vantaggio non
piccolo.
Nell’anno trentottesimo del re Evèrgete, anch’io, venuto in Egitto e fermatomi un
poco, dopo avere scoperto che lo scritto è di grande valore educativo, ritenni necessario
adoperarmi a tradurlo con diligente fatica. In tutto quel tempo, dopo avervi dedicato molte
veglie e studi, ho portato a termine questo libro, che ora pubblico per quelli che, all’estero,
desiderano istruirsi per conformare alla legge il proprio modo di vivere.
1
Bibliografia di riferimento: E. ZENGER, ed., Introduzione all’Antico Testamento, Brescia 2005; J.L. SKA,
Introduzione alla lettura del Pentateuco, Roma 1998. P. BEAUCHAMP, L’uno e l’altro Testamento, Brescia 1985; G.
BORGONOVO, Il testo biblico: per un approccio scolastico, Torino 1990.
2
C’è un’altra tradizione legata a Giuseppe Flavio e Origene che dava un computo diverso della totalità dei libri
riducendoli al numero simbolico di 22 (la somma delle lettere dell’alfabeto ebraico) integrando Rut con Giudici e
Lamentazioni con Geremia.
scritto probabilmente nel 132 a.C. sotto Tolomeo Evergete Fiscone,
attesta che già nel II secolo a.C. la Scrittura ebraica comprendeva
queste tre sezioni, che diverranno canoniche nel Giudaismo. La
definizione ultima degli “Scritti” si è forse avuta attorno alla data del
presunto Concilio di Iamnia, di cui, tuttavia, è incerto l‟effettivo
svolgimento.
Conclusioni:
1. Quanto abbiamo evidenziato nel Canone TaNaK
rivela il primato, la validità, ed il ruolo unico e
speciale della Torah all‟interno di esso, con
carattere normativo, che le altre parti non
possiedono. Si evidenzia una speciale autonomia
della Torah che impone la tradizionale unità della
stessa come Pentateuco.
2. L‟unicità del Pentateuco si fonda sulla unicità di
Mosè. Per questo quanto ivi è contenuto ha un
valore fondatore ed i codici di Legge hanno valore
normativo.
3. Il fatto che la terra resti fuori dal Pentateuco sta a
dire che l‟elemento essenziale della fede di Israele
non è il possesso della terra, ma la promessa della
terra. Quel che conta è la benedizione di Dio, anche
se il popolo si trova in terra straniera (Es 1). Per il
Pentateuco è possibile essere un membro del
popolo di Israele senza abitare nella terra promessa,
ma avendo come statuto la Legge.
4. I due pilastri del Pentateuco sono i patriarchi e
l‟esodo: il Dio di Abramo è lo stesso che ha fatto
uscire Israele dall‟Egitto, quindi è il Dio di Mosè
(cfr. Es 3). Il Dio liberatore dell‟Esodo verrà
riconosciuto come Dio creatore in Genesi.
5. La Tôrâ afferma che le radici dell‟identità di Israele
come popolo sono molto più antiche di David e
della monarchia, perché risalgono a Mosè e, più a
ritroso, ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe.
Questo significa che la legge di Mosè è
geneticamente costitutiva per Israele, mentre può
fare a meno della istituzione monarchica.
6. Una proposta canonico-teologica di questo tipo si
comprende dopo il fallimento della monarchia, lì
esperienza dell‟esilio e al tempo della diaspora. In
questo tempo avviene la sistematizzazione del
materiale della tradizione. TaNaK si chiude con
una nuova speranza: quella di “salire” a
Gerusalemme.
I nomi
3
FILONE di Alessandria (De Aeternitate Mundi 19) e GIUSEPPE FLAVIO (Contra Apionem 1,37-39) attribuiscono
già a Mosè la paternità del Pentateuco.
Gli studiosi della sincronia indagano sulla organicità del Pentateuco al
suo interno, cercando indizi formali (formule stereotipe collocate in
punti strategici). Il loro interesse va alla redazione finale dove si
trovano indizi di una volontà di composizione del Pentateuco (es. la
centralità del Lv; Es e Nm correlati in modo da formare una cornice
interiore; Gen e Dt parti estreme che contengono ambedue una
benedizione – Gen 49,1-28; Dt 33 - sui dodici figli di Israele e la
ripresa della prima promessa di Gen 12,7 in Dt 34,4, alla fine del
Pentateuco). Ruolo centrale della Rivelazione della Legge del Sinai
(Es 19 – Nm 10), che costituisce il centro e i cardine della Tôrâ. Lv 16
come centro del centro della Tôrâ.