La Valutazione Degli Alunni Stranieri

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PROGETTO A.L.I.A.S.

APPROCCIO ALLA LINGUA ITALIANA PER ALLIEVI STRANIERI Dipartimento di Scienze del Linguaggio Direzione Scientifica: Prof. Paolo E. Balboni www.unive.it/progettoalias coordinamento organizzativo e didattico: Barbara DAnnunzio [email protected]

LA VALUTAZIONE degli studenti migranti

Dicembre 2010- gennaio 2011 1

La Valutazione degli alunni stranieri


A cura di Giovanna Brondino Laboratorio Itals Universit Ca Foscari - Venezia per Casa delle Culture - Ravenna Costruzione di una bozza di mappa concettuale sulla valutazione alunni stranieri a cui seguita unazione di Domino Elementi emersi: Relazione Apprendere e insegnare come attivit reciproche Dare agli alunni neo arrivati tutto il tempo di cui hanno bisogno per dimostrarci quello che sanno Ascolto/ comprensione/ ascolto attivo Lab L2 concepiti dagli insegnanti solo come lab di recupero e consolidamento Lentezza/ non ansia classificatoria Osservare (senza manifestare) i progressi e offrire vocaboli in ogni occasione Partire dal livello dellalunno valutando i miglioramenti nel tempo Valorizzazione dei progressi conseguiti Obiettivi minimi (percorso individualizzato) Individuazione delle competenze/ abilit gi possedute dellalunno Rilevanza dei linguaggi non verbali/ arte Coinvolgimento degli alunni neo arrivati nelle attivit della classe anche se non capiscono la lingua Valutazione dei contenuti indipendentemente delle abilit linguistiche/ ricchezza culturale e interiore dellalunno da valorizzare per accrescerne lautostima Valorizzare le preconoscenze dellalunno Rispetto al punto di partenza degli stessi o degli obiettivi della classe? Strutture essenziali del sapere e il saper fare Conoscere La scelta dei criteri/ generalizzazione Personalizzazione Partecipazione alle attivit didattiche motivata Accoglienza Lingua della comunicazione (nel contesto classe) Volont e disponibilit reciproca Produzione sempre successo? (tempi di apprendimento) Alunno straniero ancora valutato come alunno italiano 3

Valutazione grado di apprendimento per loro possibile degli obbiettivi previsti tenendo conto delle difficolt Tempi della lingua Quanto processo e quanto prodotto nella valutazione? Non partire pensando che essendo un alunno neo sia potenziale ripetente Conoscenza vissuto, comunicazione, mediazione Coinvolgimento di tutto il consiglio di classe/ condivisione criteri di valutazione Giudicare non valutare Valutazione a partire dallo screening dei mediatori in L1

Atteggiamenti nei confronti della valutazione Disagio verso le pratiche valutative tradizionali ritenute inadeguate Difficolt a gestire la variabilit e imprevedibilit dei percorsi Tempi differenti rigidit del sistema Scarse info sui percorsi pregressi esistenziali e scolastici Richiesta di controllo dei processi Ansia Vago senso di colpa Consapevolezza sulle diverse funzioni dellatto valutativo Condivisione di pratiche, tempi e metodologie valutative Eplicitazione e condivisione dei criteri di valutazione (trasparenza, superamento della discrezionalita, corresponsabilita) Specificit dellalunno/a straniero/a Passaggio da L1 a L2 (processo interlinguistico) Sfida nel doversi concentrare simultaneamente sia nella L2 sia nelle LS Variabilit dei percorsi, difficolt nel leggere i percorsi pregressi Difficolt nel gestire limmagine di s (autovalutazione) nel nuovo contesto Continuo confronto con esperienza scolastica passata e con organizzazione scolastica nel paese di origine Confronto con aspettative della famiglia Doversi confrontare con cultura, regole e prog educativo differente Le quattro funzioni della valutazione La funzione didattica La funzione relazionale La funzione burocratica sommativa e certificativa La funzione pedagogica Si veda A. Rezzara, Pensare la Valutazione. Pratiche scolastiche e riflessioni pedagogiche, Mursia 2000

La funzione didattica Si esplicita nellinformazione che linsegnante comunica allalunno/a sul suo percorso di apprendimento (tappe e obiettivi raggiunti e non). Coinvolgimento dellalunno/a Guida per unassunzione di responsabilit Esercizio di autovalutazione

La funzione relazionale Aspetto pubblico della valutazione in cui linsegnante comunica immagini e aspettative non solo allalunno/a ma, inevitabilmente anche alla classe Funzione delicata da giocarsi con consapevolezza Spesso costruisce gerarchie e livelli che influenzano le relazioni in classe Pu comportare la messa in discussione dei criteri di valutazione da parte della classe La funzione burocratica Svolgimento del ruolo valutativo dellinsegnante secondo le norme in vigore La funzione pedagogica regolativa del percorso dellalunno/a del processo educativo i dati rilevati informano e parlano del progetto messo in atto, cercano motivi e spiegazioni nella correttezza o meno degli obiettivi, nelladeguatezza dellazione formativa,della relazione e dei metodi e della comunicazione didattica. La tipologia della valutazione Ideografica: adotta un criterio riferito al s (confronto diacronico fra situazione iniziale e finale senza riferimenti a parametri esterni; Normativa: confronto tra prestazione del singolo e prestazione del gruppo (parametri standardizzati INVALSI/ relativi) Criteriale: instaura un confronto fra i risultati di apprendimento dei singoli alunni e criteri predeterminati definiti nella programmazione I tempi della valutazione Valutazione iniziale In itinere Finale

Strategie per una valutazione degli alunni stranieri

Le funzioni

Le strategie attivabili

La funzione relazionale

La funzione pedagogica

La funzione didattica

La valutazione degli apprendimenti


Francesca Della Puppa Laboratorio Itals Universit Ca Foscari - Venezia per Casa delle Culture - Ravenna

Cos lapprendimento? Le risposte del gruppo sono state: Integrazione progressiva di una rete di conoscenze e abilit (cognitive, metacognitive, relazionali, etc..) come processo che coinvolge docente e alunno attraverso una continua mediazione Lapprendimento sono le competenze che si riescono ad acquisire nella vita sia per via autonoma che per mezzo dellattivit di insegnamento di altri Capacit di accogliere conoscenze, di sedimentarle e consolidarle finch diventino parte di noi Desiderare, conoscere, agire, fare, scoprire, meravigliarsi, rinnovarsi, espandersi, saper soffrire Appropriarsi di metodologie, strategie, conoscenze, funzionali al potenziamento delle competenze individuali Apprendere: conoscere, conoscersi, crescere La comprensione di un concetto o di un processo e la conseguente rielaborazione personale Processo interiore di ampliamento di ci che gi si conosce. E attivo, maieutico. Necessita di relazione Comprensione di qualcosa che si poi in grado di riferire, rielaborare e utilizzare in altri contesti In una situazione, con presenza di stimoli, la persona da una situazione A si trova in una situazione B che cambiata. Se c cambiamento, allora possiamo dire che c stato apprendimento. Apprendimento innovazione e cambiamento, in termini di processo Assimilazione di metodi e nozioni che integrano, evolvendola, la personalit e la concezione di s dellapprendente Lapprendimento non deve essere inteso solo come una capacit di acquisire delle abilit specifiche, ma anche la disposizione dellaprirsi agli altri in tanti sensi

Presa di coscienza, interiorizzazione di una procedura o un contenuto e riutilizzo/rielaborazione in modo autonomo. Capacit dimparare a saper imparare Arricchire in itinere il proprio bagaglio di conoscenze, assimilando nuove nozioni, concetti, metodi (tenendo in considerazione i ritmi di ogni singolo) Acquisizione di conoscenze e competenze che concorrono a una progressiva formazione culturale e civile della persona, sviluppando lattitudine alla riflessione, alla problematizzazione e al dialogo con la realt che ci circonda in tutta la sua complessit Riflessioni in plenaria: significati e questioni aperte: conoscere, conoscersi, crescere: poetico. 3 concetti che esplicitano il far proprio qualcosa di esterno ma introiettandolo. Pertinente. appropriarsi=assimilare. Effettiva evoluzione della personalit e percezione di s. Interiorizzazione di procedure e contenuti.... metodo. Competenze che si acquisiscono anche nella vita autonomamente (apprendimento permanente) rete di conoscenze, cognitive e metacognitive.... ripulsione per un certo genere di linguaggio. Se non c' il desiderio non c' nulla. Capacit di accogliere conoscenze... se c' cambiamento c' apprendimento, in termini di processo, apprendimento come modifica arricchire il bagaglio, tenendo in considerazione i ritmi... aggiungere? In itinere: percorso. Da dove a dove? Pi importanti i metodi (prima di nozioni e concetti)? Disposizione ad aprirsi agli altri in tutti i sensi: apprendimento-relazione. Autonomia dell'apprendimento: qualcosa che nasce anche da me. Maieutico. Cosa modifica la personalit? Rielaborazione personale. Meravigliarsi e saper soffrire, rinnovarsi in altri contesti non sola comprensione

Alcune questioni aperte sulla valutazione degli apprendimenti: Individuazione delle competenze/abilit gi in possesso dell'alunno (punto di partenza) Valorizzare le pre-conoscenze dellalunno (le conosciamo?) Alunno straniero ancora valutato come alunno italiano Valutazione grado di apprendimento per loro possibile degli obiettivi previsti tenendo conto delle difficolt Quanto processo e quanto prodotto nella valutazione? Condivisione criteri di valutazione. Valutazione a partire dallo screening dei mediatori in L1

Verificare: registrare in forma quantitativa il livello dei singoli risultati raggiunti in base agli obiettivi posti inizialmente; in tal caso, pi che di misurazione, preferiamo parlare di accertamento, ovvero di analisi ponderata (misurazione) di ci che possibile osservare e 8

misurare mediante strumenti che differenziano e discriminano le caratteristiche dei fenomeni sottoposti a controllo. Valutare: giudicare in forma qualitativa i cambiamenti e i progressi fatti rispetto alla situazione iniziale, sulla base di numerose e differenti verifiche.

Gli apprendimenti degli alunni stranieri. Negoziazione e condivisione del concetto di apprendimento.

1) L'apprendimento si verifica quando una variazione significativa delle condizioni ambientali (Stimolo) determina una modificazione reale (che permane nel tempo) del comportamento (Risposta). 2) Perch l'apprendimento si verifichi occorre una stimolazione dell'ambiente che sia diversa da quella solita o precedente. Perch lo stimolo possa essere appreso necessario che sia connesso, in qualche modo, alla soddisfazione di una motivazione presente nell'organismo che apprende. variazione significativa condizioni ambientali modificazione reale stimolazione dell'ambiente diversa da quella solita o precedente connessione alla soddisfazione di una motivazione presente

Indicatori e descrittori del processo di apprendimento La valutazione deve essere rigorosamente coerente al modello di curricolo adottato e alla peculiare concezione dellapprendimento che lo anima . Nel processo di apprendimento tutta la persona coinvolta a partire dal suo patrimonio di abilit e conoscenze, ma anche di valori, di giudizi personali, di modi di porsi di fronte alla realt stessa, di spinte a fare, a comunicare, a conoscere. Lapprendimento e sollecitato dallinterazione cognitiva, dalla negoziazione e condivisione di significati nellambito di un gruppo/contesto sociale: la relazione con gli altri, compagni e insegnanti, offre occasioni di scambio, di arricchimento, di verifica. Parliamo di valutazione ipotizzando un curricolo che impernia i percorsi formativi su proposte didattiche progettate in modo da favorire un corretto esercizio dei processi generali sottesi allapprendimento, far dialogare memorie di lavoro, memorie semantiche, riorganizzazioni, abilit di transfer, pensiero procedurale, pensiero logico, pensiero immaginativo in fasi denominate perci saperi naturali, mapping, 9

applicazione, transfer, ricostruzione, generalizzazione. I processi cognitivi non si attivano mai in un vuoto ma si esercitano e si sviluppano nel contesto di una cultura e dei suoi particolari ambiti . E la cultura in cui accade di esercitare le menti diventa determinante per generare la loro struttura e organizzazione. Gli ambiti culturali, che costituiscono il contesto capace di stimolare i processi, di attivarli, generano lacquisizione di conoscenze, competenze, atteggiamenti che danno forma alle personalit e nello stesso tempo orientano i soggetti nel mondo in cui vivono. I vari processi di apprendimento vengono simultaneamente attivati tutte le volte che un soggetto si trova impegnato nellesecuzione di un compito complesso o nella soluzione di un problema difficile sono aspetti inseparabili di ununica attivit mentale. Ma la valutazione esige analisi e lanalisi esige la separazione. I processi sono del tutto privati, vissuti in prima persona, si realizzano come parte del processo personale che chiamiamo mente, sono anche molto difficili da seguire, ma sono, anche, processi comuni a tutti noi e li conosciamo a causa innanzitutto della nostra autoanalisi e, poi, della nostra naturale propensione ad osservarli negli altri. La predisposizione di importanti dispositivi quali prove pensate e costruite come contesti che indagano, ma nello stesso tempo rafforzano, processi di apprendimento porta ad una valutazione complessa , che verte sul soggetto intero ed attenta alle acquisizioni possedute nel loro insieme. I processi dellapprendimento li possiamo analizzare in maniera appropriata, li possiamo far diventare oggetto di osservazioni rigorose, di uno studio che li indaghi separatamente e li valuti. Gli indicatori scelti si riferiscono a caratteristiche di processi o atteggiamenti suscettibili sia di descrizione che di misura, in grado di esprimere differenze sia sul piano qualitativo che quantitativo, sia sulle modalit che sui livelli, sono mirate a cogliere anche il come, oltre che il quanto. Per ciascuno di essi sono stati individuati descrittori adeguati che rappresentano cinque livelli di comportamento, competenze e padronanze acquisite. Gli indicatori scelti, come tutti quelli presentati in questo lavoro, hanno senso allinterno di un ambiente di apprendimento progettato per promuovere gli atteggiamenti e i processi cui essi e i relativi descrittori alludono e per orientarne lesercizio negli allievi. Utilizzando nelle situazioni di apprendimento questi elementi indicatori e dei conseguenti descrittori per una accurata osservazione saremo in grado sia di vedere il movimento di crescita del profilo degli allievi rispetto ai processi di apprendimento, sia di indicare le reali competenze da essi maturate, di interpretare e descrivere in modo fortemente analitico come hanno lavorato le menti nellacquisire padronanze, sia di costruire un resoconto e, ancor meglio, un racconto il pi esauriente possibile dei processi di apprendimento.

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Gli indicatori Partecipazione e impegno Il livello di attenzione riguarda il coinvolgimento dello studente nel vivo dellazione formativa, la sua disponibilit ad apprendere, il grado di partecipazione, la sua concentrazione. E risaputo che lattenzione cosciente ha una parte fondamentale nellapprendimento e che la motivazione elemento critico per orientare lattenzione nella direzione corretta; linteresse fornisce una base per dare o negare attenzione ad un dato oggetto. Porre e porsi domande pertinenti di chiarimento, di approfondimento, di esemplificazione, rivela motivazione alla riorganizzazione, spinta a sistematizzare, ricercando coerenza, dimostrando che si sta seguendo uno schema logico, che si cerca di inquadrare le informazioni, che si esplorano le relazioni e nei collegamenti tra le nuove informazioni e le precedenti. Socialit e collaborazione Linterazione e la collaborazione tra studenti permette il superamento dellegocentrismo cognitivo e affettivo; evita, da una parte, il rischio di una qualsiasi chiusura e rigida schematizzazione, dallaltra rinsalda il senso di appartenenza ad un gruppo. Quando gli individui interagiscono attivamente e consapevolmente per costruire categorie concettuali, ragionare, risolvere problemi condividono le proprie conoscenze con altri, le potenziano e le approfondiscono. La disponibilit al confronto fra punti di vista diversi, a mettere in discussione una parte o un aspetto delle proprie conoscenze, a modificare punti di vista nasce, da una parte, dal senso di adeguatezza del soggetto, dal suo livello di autostima, dalla consapevolezza dei propri saperi e competenze, dallattribuzione di valore a queste, dallaltra , dal desiderio di stabilire rapporti positivi con gli altri, di cooperare, di formare reti di sostegno, di raggiungere unarmonia interpersonale. Applicazione Lapplicazione consiste nellabilit di usare in modo appropriato il modello proposto; applicare il modello proposto, valutare il risultato riguardano i processi di assimilazione e ritenzione. L'uso corretto delle consegne e l'organizzazione di contenuti e metodi riguardano la personale ricerca di elaborazione/rielaborazione delle informazioni, a partire, per la prima, dallinformazione dellinsegnante, per la seconda, dalla qualit della propria personale mappa cognitiva. Transfer Problemi da affrontare e da risolvere, compiti da eseguire richiedono la capacit di mettere in rilievo somiglianze e differenze tra situazioni note e non note, di cogliere la struttura, i tratti costitutivi; trovano la loro radice nella capacit di riconoscere modelli, di richiamare conoscenze e competenze organizzate e applicarle, di riconoscere le eccezioni alle regole.

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Ricostruzione generalizzazione La ricostruzione e generalizzazione richiedono un impresa riflessiva e dipendono conseguentemente dallanalisi, dalla rielaborazione, ma anche dalla valutazione del significato. La riflessione implica un rivedere lesperienza affrontata, assumere la posizione di osservatore critico nei confronti del proprio lavoro, del proprio particolare modo di procedere, per rendere esplicita la manieradi rappresentarlo. Comporta un motivare perch si ritengono valide certe procedure seguite, riconoscere la validit alle regole acquisite. La ricostruzione e reinterpretazione innalzano il livello di consapevolezza degli apprendimenti, lidentificazione consapevole e controllata di schemi rappresentazionali.

Individuazione dei nodi problematici in riferimento ai percorsi di apprendimento di alunni stranieri. Ricostruzione delle tappe fondamentali della valutazione [vedi ppt] Passi essenziali della procedura valutativa 0) 1) 2) Scomporre/definire con precisione la variabile oggetto della valutazione. Scegliere o costruire uno strumento o un sistema di strumenti. Costruire il setting osservativo: definire il contesto dellapplicazione dello strumento e le condizioni di lavoro del soggetto (consegne, tempi, forme di aiuto, materiali disponibili ecc.); verificare che ciascuna componente dello strumento (item) sia classificata in ciascuno degli elementi ottenuti con la scomposizione di cui al punto (0). 3) Applicare lo strumento, tabulare le risposte e trasformarle in punteggi, descrivere analizzare sintetizzare, archiviare. 4) Scegliere un principio-guida (norma, criterio) per individuare le informazioni con le quali paragonare quelle raccolte con lo strumento. 5) Operare il confronto tra le informazioni raccolte al punto (3) con quelle di paragone-confronto scelte al punto (4). 6) 7) Stabilire la significativit di eventuali differenze emergenti da (5). Prendere decisioni per lorientamento futuro della variabile.

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raccogliere dati: cosa?


Cosa sa?

Cosa sa fare?

saperi legati alla conoscenza dell'italiano L2 saperi e procedure legati alle diverse discipline come? Attraverso quali strumenti?

Bisogni specifici legati ai curricoli scolastici.

Lavoro degli insegnanti del comune di Venezia: Su cosa indagare oltre alle abilit linguistiche:

grado di partecipazione/interazione orale in classe capacit di interazione in coppia o in piccolo gruppo strategie nello svolgimento di un compito capacit manipolative con materiali diversi abilit nella motricit fine disegno libero disegno su istruzioni uso del colore canto/ritmi con e senza strumenti a percussione corpo in movimento e nel gioco strutturato e libero uso della spazialit nell'ambiente e sul quaderno/foglio sequenzialit logica sequenzialit temporale individuazione di particolari da un insieme di elementi mettere in un insieme cose diverse in base a dei criteri dati

mettere in un insieme cose diverse in base a criteri che l'alunno si d da solo

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Lavoro degli insegnanti della provincia di Milano: Lingua 2 Lingua 1 Macro-competenze disciplinari

L'alunno in lingua 2 capace di* Ascolto e comprensione Ascolto e ripetizione

L'alunno in lingua 1 capace di* Ascolto e comprensione del testo Ascolto e ripetizione a voce alta Lettura e comprensione del testo Lettura a voce alta

L'alunno in grado di Associare un simbolo ad una quantit Risolvere una situazione problematica Classificare in base ad un criterio dato Riconoscere il maggiore ed il minore rispetto ad una quantit

Lettura e comprensione Scrittura: - copiata; - sotto dettatura; - autonoma sulla base di input visivi.

Scrittura: - copiata; - sotto dettatura; - autonoma sulla base di input visivi.

Operare con i numeri

Mettere in sequenza logica dei dati, seguire dei ritmi Dal generale, trovare dei sottoinsiemi Cogliere le differenze Riconoscere e utilizzare i concetti topologici Memorizzare Individuare e usare i colori Manipolare materiali diversi 14

Disegnare: -liberamente; -su istruzione; -come copia dal vero Usare il corpo in movimento

PRINCIPALI COLLEGAMENTI TRA MACRO-COMPETENZE E DISCIPLINE:

ASSOCIARE UN SIMBOLO AD UNA QUANTIT (astrarre): aritmetica, geometria, geografia, musica, storia. RISOLVERE UNA SITUAZIONE PROBLEMATICA (ragionare): tutte le discipline; CLASSIFICARE IN BASE AD UN CRITERIO DATO (categorizzare): tutte le discipline; RICONOSCERE IL MAGGIORE ED IL MINORE RISPETTO AD UNA QUANTITA (comparare e classificare): matematica, italiano, geografia, immagine

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OPERARE CON I NUMERI (calcolare) matematica; METTERE IN SEQUENZA LOGICA DEI DATI, SEGUIRE DEI RITMI (ragionare): matematica, lingua italiana, lingua straniera, musica, immagine, storia, scienze DAL GENERALE TROVARE DEI SOTTOINSIEMI (categorizzare e classificare): matematica, scienze, lingua italiana, lingua straniera COGLIERE LE DIFFERENZE (comparare, differenziare e classificare): tutte le discipline RICONOSCERE E UTILIZZARE I CONCETTI TOPOLOGICI (sapersi orientare nello spazio, usare una corretta lateralizzazione) geometria, geografia, immagine, ed. motoria;

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MEMORIZZARE tutte le discipline INDIVIDUARE E USARE I COLORI (percepire, distinguere, attribuire significato) immagine, geografia abilit di base MANIPOLARE MATERIALI DIVERSI (usare la motricit fine; organizzarsi spazialmente) matematica, geografia, immagine, ed. motoria DISEGNARE (percepire, usare la motricit fine) lingua italiana, lingua straniera, geografia, matematica USARE IL CORPO IN MOVIMENTO (psicomotricit, percepire ritmi, mettere in sequenza): tutte le discipline.

Come raccogliere i dati? Strumenti di rilevamento.

Non solo schede....

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LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI: STRUMENTI DI RILEVAMENTO E DI RIFERIMENTO PER LA SCUOLA MOTIVAZIONE, SUCCESSO SCOLASTICO E AUTOSTIMA

Che cosa si intende per successo scolastico? Variabili: Dipende dai diversi gradi di scuola Dipende dagli obiettivi che si pone la scuola Dipende dagli obiettivi che si pongono famiglia e studenti Vi sono parametri oggettivi per stabilire come si possa quantificarlo? Ci poniamo in una prospettiva formativa o valutativa?

Un conto sono gli esiti finali, un conto sono anche i percorsi, gli abbandoni, le irregolarit di frequenza Che cosa si intende allora per successo scolastico? Ricerca del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS) e del Ministero dellIstruzione dell Universit e della Ricerca: Quando sei pi contento a scuola? I bambini stranieri hanno risposto: il 38% Quando prendo buoni voti il 36% Quando capisco subito quello che la maestra spiega. Inoltre, fra le aspettative degli allievi stranieri nei confronti della scuola, la ricerca riporta tra le pi ricorrenti: Vado a scuola per saper parlare e scrivere bene. Apriamo una parentesi: La motivazione allapprendimento Condiziona anche gli esiti delle prove di verifica perch? Punti forti della motivazione la motivazione si basa sul desiderio di autodeterminazione e di autorealizzazione per cui si alimenta ogni qualvolta il soggetto che apprende lingua attraverso la lingua raggiunge un obiettivo in questa direzione La motivazione viene alimentata: dalla novit dallattrattiva dalla funzionalit dalla percezione della realizzabilit del compito dalla sicurezza psicologica e sociale per cui il soggetto non rischia di perdere lautostima (sia in fase di acquisizione sia in fase di performance). 18

Secondo la psicologia cognitivista: la relazione tra motivazione e apprendimento mediata dalluso delle strategie dallattribuzione di significato a precedenti successi e insuccessi scolastici dalla scelta di compiti pi o meno sfidanti dalla scelta di obiettivi orientati o sui prodotti, e quindi sulla prestazione o sui processi, e quindi sulla padronanza, le emozioni provate in contesti di apprendimento positivi in cui sono coinvolti Quali tipi di valutazione? valutazione diagnostica o iniziale: fatta nel momento di intraprendere un itinerario o un obiettivo formativo valutazione " in itinere " o formativa: accompagna costantemente il processo didattico nel suo svolgersi valutazione sommativa o complessiva: finale, da condurre al termine di un processo didattico

Oggettivazione dei criteri Saperi: competenze relative ai contenuti disciplinari Abilit: competenze strumentali e abilit di esecuzione legati ad una disciplina Capacit trasversali: insieme completo dei saperi e delle abilit transdisciplinari, esempio: informarsi, sintetizzare, transcodificare Saper essere: disposizione alla vita collettiva, per esempio: partecipazione, ascolto attivo, responsabilit, cooperazione

Una proposta di indicatori Partecipazione e impegno: coinvolgimento, grado di partecipazione, pertinenza (motivazione ) Socialit e collaborazione: capacit di socializzare i saperi Applicazione (coinvolge i processi di assimilazione) : capacit di seguire le procedure, di organizzare le conoscenze e le competenze, di rielaborare le informazioni autonomia Un nodo problematico valido per tutti Lobiettivit: differenze nella scala di notazione: quale spettro viene utilizzato? preferenze individuali e effetto pigmalione severit e non severit Per lalunno straniero Normativa di riferimento Indicatori livelli di L2 19

Obiettivo principe: "padronanza del linguaggio e capacit di comunicazione uso della lingua parlata nelle diverse attivit, anche per interagire con altri nella cocostruzione della conoscenza uso della lingua scritta in relazioni ad attivit specifiche uso del linguaggio matematico uso del linguaggio figurativo, musicale Lintervento sulle discipline strutturare la materia: selezione del materiale didattico, graduazione adattare il programma alla situazione rilevata, cio al tipo di studente, ovvero, definire i nuclei essenziali per ogni disciplina Esami di licenza della scuola secondaria di primo grado In generale: indicare i criteri di valutazione delle prove, coerenti con i nuclei essenziali fissati nelle programmazioni personalizzate somministrare prove ad incremento progressivo di difficolt Per il colloquio orale: condurre il colloquio d'esame tenendo conto del percorso svolto in attivit di laboratorio linguistico, dei progetti specifici di facilitazione dell'apprendimento e di ogni altra attivit integrativa del curricolo Dal dire al fare Le rilevazioni in ingresso Il monitoraggio in itinere La valutazione sommativa

Bibliografia utile Domenici G. - Manuale della valutazione scolastica, Laterza, 1995 Bettinelli G. - Favaro G. Protocollo d'accoglienza, Centro Come 2000 IRRSAE Irre-Liguria : Progetto MILIA, modulo n. 15,1996 Favaro G. Alfabeti interculturali. Guerrini,2000 Nigris E. Educazione interculturale,,Mondadori,1996 Pallotti G. La seconda lingua,Bompiani,1998 Piemontese E. Capire e farsi capire,Tecnodid,1996 Vedovelli M. Aspetti dell' apprendimento dell' italiano L/2 in contesto migratorio, " SILTA, XXIII,1994,2

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La valutazione dello sviluppo dellinterlingua


A cura di Giovanna Brondino Laboratorio Itals Universit Ca Foscari - Venezia per Casa delle Culture - Ravenna

Principi psicopedagogici, approcci e metodi glottodidattica Indipendentemente dalla complessit del compito da svolgere, lapprendere qualcosa non mai costituito da un semplice processo di accumulo e di immagazzinamento di informazioni; esso richiede di integrare linformazione nuova con quella gi presente in memoria, instaurare nuove connessioni tra conoscenze gi possedute, ristrutturare i meccanismi interpretativi a disposizione il discente ad essere agente dellapprendimento sia tramite processi inconsci, automatici, che lo portano ad estrarre delle regole dallinput linguistico nativo (), sia mediante strategie consapevoli che lo portano a riflettere sul medium linguistico (Job, Tonzar) Psicopedagogia: pluralit dei codici espressivi lalunno non una tabula rasa, ha gi acquisito capacit verbali e non verbali (gestuali, mimiche, figurative, musicali) nel paese dorigine. Occorre dunque che linsegnante non concentri la sua attenzione sul deficit linguistico (linguistico/cognitivo) ma che proponga attivit in cui sia possibile un collegamento tra le conoscenze ed abilit pregresse del discente e quelle richieste dai nuovi insegnamenti.

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Due obiettivi di apprendimento Obiettivo Che cos' Fluenza Saper parlare velocemente, senza fatica Saper essere espressivi Sapere iniziare, sostenere, concludere le conversazioni Saper comprendere cosa dicono gli altri in molte situazioni diverse Come raggiungerlo

Parlare molto, fare pratica in situazioni naturali Ascoltare molto Essere rilassati

Obiettivo

Che cos'

Accuratezza

Come raggiungerlo Cercare spiegazioni su come funziona la lingua Sapere produrre frasi Pensare a come funziona la secondo le regole lingua (confrontare, della L2 ragionare, fare ipotesi e Non fare (molti, verificarle) troppi) errori Farsi correggere gli errori Fare esercizi Essere concentrati

Processi di apprendimento - esposizione all'input e individuazione: la struttura da apprendere deve essere anzitutto presente nell'input, poi bisogna notarla, accorgersi che esiste, prestarvi attenzione; - analisi: individuata la struttura, occorre capire come funziona, quando viene usata, in quali contesti si pu trovare, se e come varia; - formazione di ipotesi: l'analisi di come la struttura viene usata nell'input porta a formulare ipotesi, generalizzazioni, ad accogliere la nuova struttura nell'interlingua, ristrutturando eventualmente il sistema usato fino a quel momento; - produzione: quando l'apprendente si fatto un'idea di come funziona la struttura, quando e perch la pu usare, far i primi tentativi di applicazione: avr cos modo di verificare se le sue ipotesi sono valide o se devono essere riformulate. Imparare una nuova struttura Notarla (accorgersi che esiste, scoprire una regolarit nellinput) Comprenderla (cosa significa? quando si usa? per fare cosa?) Usarla in modo controllato Usarla in modo automatico

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Apprendimento/ insegnamento Processi di apprendimento Processi di insegnamento Osservazione guidata Accorgersi della Pratica limitata struttura (riconoscimento, combinazione) Analizzarla/capirla Pratica pi complessa Usarla in contesti (esercizi di sostituzione, controllati, familiari produzione controllata) Usarla in contesti Produzione libera, in spontanei, innovativi condizioni complesse

Input arricchito Input arricchito mediante: - evidenziazione - inondazione - esplicitazione di relazioni Input arricchito: un esempio Ieri Luca andato al mare. Ha giocato tutta la mattina in spiaggia con i suoi amici. Ha nuotato e si tuffato dentro le onde. Poi ha pranzato insieme ai suoi genitori: hanno mangiato panini, pizzette e alla fine anche un gelato. Ieri nel pomeriggio Luca andato con i suoi genitori a visitare il porto del paese, poi tornato in spiaggia. L ha fatto l'ultimo bagno, si asciugato bene e poi tornato in macchina a casa. Il viaggio di ritorno durato 3 ore: sulla strada, infatti, hanno incontrato una lunga coda di macchine. Spiegazioni, Istruzione esplicita 1) [spiegazione esaustiva, grammatica scientifica] Il passato prossimo esprime un'azione che ha avuto luogo in un momento precedente rispetto a quello in cui si sta parlando. Per formare il passato prossimo di un verbo occorre prima formare il suo participio passato, aggiungendo la desinenza -to al tema verbale; inoltre il verbo deve essere preceduto dall'ausiliare essere o avere (il primo si usa con i verbi intransitivi che esprimono un cambiamento di stato, il secondo con tutti gli altri). Se l'ausiliare essere, il participio passato deve essere accordato per genere e numero con il soggetto. Il participio si accorda per genere e numero con il complemento oggetto quando questo un pronome atono preverbale. 2) [spiegazione parziale, grammatica pedagogica] Se vuoi dire 'ieri', 'tanto tempo fa', devi dire -to: mangiato, andato, tornato Fare pratica Ripetere/ascoltare io ho mangiato; lui ha mangiato Scegliere: - Ieri Marta mangia la mela - Ieri Marta manger la mela - Ieri Marta ha mangiato la mela - Ieri Marta mangiata la mela 23

Completare: Marta mang .. la mela. Marta (mangiare) la mela. Trasformare: (Oggi) Marta mangia la mela (Ieri) Usare spontaneamente: Cosa hai fatto domenica? Correzione Segnalare il problema (rilevativa): (Di comprensione) In Cina io studia italiano (= 'Studio', 'ho studiato', 'studier', 'voglio studiare'?) (Di forma) Ieri io mangia gli spaghetti (= 'Ieri io ho mangiato gli spaghetti'). Segnalare il tipo di problema (classificatoria): Io ieri non guarda televisione. Tempo/passato Risolvere il problema (risolutiva): Ieri noi incontra la maestra Sara. abbiamo incontrato Il gioco degli insiemi: regole Formate quanti pi insiemi possibili di ALMENO tre parole che hanno una caratteristica che le unisce. Trascrivete le parole in un foglio e scrivete accanto la caratteristica che le unisce. Le parole possono essere riutilizzate in pi insiemi Avete 20 minuti di tempo

Le Variet dellInterlingua
La variet basica Fondata su PRINCIPI PRAGMATICI (informazione importante prima, agente prima) Prevalgono le funzioni interpersonale e regolativa della lingua Utilizzo di formule linguistiche Lessico concreto Lessico funzionale non padroneggiato (uso non corretto di pronomi, preposizioni, avverbi) Aspetti grammaticali: morfologia assente, negazione invariabile Gestualit, intonazione

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La variet intermedia Fondata su PRINCIPI PRAGMATICI e SEMANTICI Emergono le funzioni personale e referenziale della lingua Aspetti grammaticali: omissione di elementi privi di contenuto semantico uso di elementi funzionali per via del loro valore semantico (pronomi, avverbi, preposizioni) Parole prive di flessione Lessico: le parole vengono distinte in classi semantiche (parole che si riferiscono a persone o oggetti, parole che si riferiscono ad azioni, ecc.) Temporalit: principalmente passato prossimo Modalit espressa lessicalmente La variet avanzata E fondata su principi PRAGMATICI, SEMANTICI, MORFOSINTATTICI Scoperta dellesistenza delle possibilit flessive delle parole morfologia flessiva e derivativa morfologia verbale progressivo ingresso di nuovi tempi (imperfetto, futuro, condizionale, congiuntivo) progressiva ristrutturazione del sistema in una forma pi simile a quella dellitaliano nativo - morfologia nominale assegnazione di nomi e aggettivi alle corrette classi flessive sviluppo del sistema di accordo per genere e numero organizzazione di paradigmi regolari sintassi Ordine della frase secondo la sintassi dei nativi Subordinazione

COSTRUIRE ED UTILIZZARE TASK COMUNICATIVI PER LELICITAZIONE DELLINTERLINGUA ORALE Natura extralinguistica dei task Task che hanno un obiettivo comunicativo: non sono semplici esercizi grammaticali attraverso i quali poter mostrare la propria abilit linguistica Competenza linguistica implicita vs competenza esplicita della lingua Per questa ragione viene concesso un tempo limitato per lo svolgimento di task comunicativi (gli apprendenti non devono riflettere troppo a lungo sulle forme da produrre)

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Caratteristiche comuni tra le immagini che realizzano il task Prevedono referenti comuni quindi non richiedono un alto livello di competenza lessicale Possibilit di essere usate in diversi modi Possibilit di essere usate per elicitare diverse strutture Se ci sono dei personaggi sono indicati quasi sempre con un nome proprio Tipologie di task 1.Trova le differenze individuare le differenze tra due immagini, in cui gli oggetti si differenziano per colore, dimensione e numero. (1bis) 2. Prima e dopo: formate da due vignette 3. Racconto di un video, racconto di una storia per immagini 4. Componi unimmagine, Map Task Trova le differenze sono utili per elicitare la produzione di sintagmi nominali formati da aggettivo + nome, (usati solo raramente nelle conversazioni spontanee) privilegiati i colori che in italiano possono avere quattro terminazioni (giallo, bianco, rosso e nero). Talvolta gli oggetti delle immagini sono stati modificati per dimensione e numero: se in una delle immagini ad esempio si trova una bottiglia grande e rossa, nellaltra ne compaiono due piccole e gialle. In questo modo viene fornita allapprendente la possibilit di produrre non solo coppie morfologiche dello stesso lessema al singolare e al plurale, ma anche coppie di sintagmi nominali formati da nome e aggettivo, in cui almeno uno dei due elementi risulta in comune (una bottiglia rossa/le bottiglie rosse; la macchina gialla/gli uccelli gialli).

Prima e dopo: ogni immagine contiene due vignette, in una c un evento nellaltra un risultato 1. si mostra interamente limmagine e si chiede: Che cosa successo? per elicitare i participi passati 2. si mostra solo la prima scena dellimmagine comprendo laltra e si chiede: Cosa pensi che stia succedendo? E dopo? Cosa pensi che succeda? per elicitare verbi al congiuntivo; (o in alternativa presente+futuro) poi si mostra la seconda scena si chiede: Che cosa successo dopo?. per elicitare i participi passati 26

Racconto di un video Si mostrano allo studente alcune scene di film, cartoni animati e video amatoriali, per chiedergli poi di raccontarle allintervistatore Viene elicitata una grande quantit di verbi Lo studente tende a produrre verbi con soggetto zero o pronominale se per si privilegiano scene con una forte discontinuit tematica si pu favorire la produzione di frasi con soggetto pieno. Le scene devono essere molto brevi, per permettere allapprendente di ricordare il maggior numero di particolari, e soprattutto divertenti

Componi limmagine Le attivit appartenenti a questo gruppo in generale permettono di elicitare: Imperativo Sintagmi nominali formati da nome + aggettivo Verbi al presente con soggetto pieno Coppie minime di verbi al presente con soggetto pieno Per svolgere questa attivit si pu utilizzare un gioco per bambini reperibile sul sito internet www.childpal.org/picture/boydoll.htm , che consiste nel vestire un bambino scegliendo degli indumenti tra una vasta gamma di combinazioni possibili.

Indicazioni per la somministrazione dei task Iniziare con una conversazione spontanea per mettere gli apprendenti a proprio agio Lintervistatore gi in questa fase di conversazione spontanea pu formulare domande finalizzate allattivazione del lessico o del tema che verr poi proposto nel task Costruire prove scritte indicazioni per lo svolgimento Gli stimoli per le produzioni scritte possono essere simili o anche identici a quelli usati per le produzioni orali importante che gli alunni abbiano qualcosa di reale da comunicare, che non scrivano tanto per scrivere Occorrono degli obiettivi precisi: una chiara descrizione dellimmagine o del video, dare istruzioni per risolvere un problema, raccontare unesperienza personale.

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TROVADIFFERENZE

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STORIA DEI GENITORI CHE LITIGANO

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Valutazione e correzione degli errori


Di Francesca Della Puppa Laboratorio Itals Universit Ca Foscari - Venezia per Casa delle Culture - Ravenna

LERRORE COME STRUMENTO PER LINSEGNANTE

1.Lerrore nella storia della glottodidattica


Lapproccio strutturalista (anni 50): ricordiamo che tale approccio derivava dalla teoria linguistica tassonomica di Bloomfield e dalla psicologia neocomportamentistica di Skinner. Il percorso di insegnamento di una lingua seconda era basato sulla sequenza stimolorisposta conferma o correzione, lo studente era considerato una tabula rasa e le tecniche utilizzate per linsegnamento erano soprattutto esercizi strutturali (pattern drills). In questo contesto lerrore percepito come un vero e proprio problema, se ne ha una concezione unitaria. Si pensa che lerrore si formi a causa del transfer negativo tra la lingua madre e la lingua seconda, pertanto si sviluppano le ricerche, su base contrastiva, per individuare attraverso il confronto dei sistemi linguistici fra la lingua di partenza e la lingua darrivo, quali possano essere le eventuali difficolt nellapprendimento della lingua seconda. Lapproccio comunicativo (anni 60): le teorie di riferimento sono da attribuire all antropolinguistica di Firth e Malinowsky, alla sociolinguistica di Fishman, alla linguistica e allantropologia contrastive di Lado. Richiami vengono anche fatti alla pedagogia attivista di Dewey. Lo studente non pi tabula rasa ma viene chiamato a svolgere una funzione attiva, si applica il modello operativo dellUnit Didattica. Si comincia a parlare di competenza comunicativa e si sviluppano le tecniche per lo sviluppo delle abilit orali di ricezione e produzione. In questo contesto si passa dallidea dellaccuratezza formale, come obiettivo dellinsegnamento linguistico, alla possibilit di esprimere delle proprie idee. Gli insegnanti si erano resi conto che non tutti gli errori compiuti dai discenti potevano essere spiegati dallanalisi contrastiva. Comincia ad essere spostata lattenzione degli studiosi sullapprendimento della lingua madre da parte dei bambini e si tracciano delle linee di intersezione fra apprendimento della lingua madre e apprendimento della lingua seconda. Si postula che le strategie adottate dallapprendente una lingua seconda siano le stesse del bambino che apprende la lingua madre. Lerrore comincia ad essere considerato un segnale interessante per capire lo sviluppo del processo di apprendimento linguistico.

2. Analisi degli errori e interlingua


A partire da questa nuova visione del significato di errore sviluppatasi a partire dallapproccio comunicativo e ora assunta dallapproccio umanistico-affettivo, cerchiamo di fissare alcuni punti focali. Quando sentiamo un bambino di due anni che sbaglia nel formulare una frase, imputiamo lerrore alla dimostrazione del suo sviluppo linguistico fino a quel momento. Lerrore percepito come segnale del processo di acquisizione linguistica. 30

Il bambino induce la regola sulla base dellesposizione linguistica: lerrore testimonia la ricerca della regola per cui sentiamo dire ho aprito in luogo di ho aperto. Un altro aspetto importante nellinsegnamento/apprendimento di una lingua seconda la consapevolezza che possiamo controllare linput linguistico fino ad un certo punto, ovvero, dipende molto dallapprendente se linput trova terreno per fissarsi e diventare intake, oppure se non c ancora questa disponibilit. Anche nellapprendimento della lingua materna il bambino che seleziona linput rispetto alla vastit di stimoli linguistici che riceve. Lanalisi degli errori serve per rilevare il sistema che lapprendente si sta costruendo e che non corrisponde alla lingua darrivo, bens un sistema a se stante definito interlingua. Per proseguire nella nostra riflessione dobbiamo inserire unaltra distinzione fondamentale: lerrore considerato come sistematico e per questa sua caratteristica rivela la competenza transitoria dellapprendente (ad esempio: il non utilizzo dellausiliare nel formare il passato prossimo). Lo sbaglio, invece, la devianza che pu essere attribuita ad un lapsus di memoria, a stanchezza, a condizioni psicologiche particolari (emozione, paura). E necessario saper individuare quali sono gli errori e quali sono gli sbagli. Sugli sbagli non possiamo intervenire, sugli errori invece possiamo impostare un progetto. Lanalisi degli errori significativa per 3 motivi: 1- perch linsegnante pu rilevare progressi e insuccessi nellapprendimento, in modo da migliorare la situazione. 2- Perch le ricerche, grazie a questa analisi, possono individuare meglio le procedure e le strategie messe in atto dagli apprendenti una lingua seconda 3- Perch lo studente pu far consapevolezza sul suo meccanismo di acquisizione linguistica (LAD)1. In definitiva, gli studi pi recenti ci danno unindicazione precisa: gli errori sono dovuti sia ad interferenza linguistica del repertorio linguistico di partenza sia alla ricerca della comprensione di come funziona il nuovo sistema linguistico. Queste considerazioni minano le vecchie convinzioni secondo le quali linsegnante che decide come si impara, che cosa si impara e quando si impara. Fare errori, dunque, un inevitabile e necessaria parte del processo di acquisizione linguistica. La diagnosi e la trattazione degli errori diventa unabilit fondamentale dellinsegnante.

3. Quando e come correggere?


Esistono due correnti di pensiero al riguardo: a) Gli oppositori alla correzione: la correzione provoca frustrazione, insicurezza e perdita della propria autostima; inducendo lo studente a un maggiore controllo formale, ne ostacoliamo la produzione linguistica spontanea e si perde il vero obiettivo dellinsegnamento linguistico che quello comunicativo. b) I favorevoli alla correzione: lerrore rappresenta un abitudine negativa e se non si rimuove c il rischio della fossilizzazione; se vero che lo studente impara formulando ipotesi necessario dare modo perch possa confrontare lipotesi con il modello corretto perch possa progredire nellinterlingua; la correzione anche unaspettativa dellapprendente, soprattutto se adolescente o adulto, che potrebbe sentirsi trascurato se non corretto. Ma, dal nostro punto di vista la domanda da porsi non Correggere o non correggere, piuttosto Come e quando correggere?

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4. Un passo indietro: come identificare gli errori


Esistono vari criteri in base ai quali cercare di identificare lerrore: a) il criterio della correttezza: deriva dal confronto del testo con le grammatiche della lingua (fonologica, morfologica, sintattica, lessicale); 1 Ipotizzato da Chomsky il Language Acquisition Device sarebbe il meccanismo innato di acquisizione linguistica caratteristica dellHomo loquens (Balboni: 1999). b) il criterio dellappropriatezza che si riferisce alla conoscenza delle norme sociali legate alluso della lingua e alla conoscenza dei diversi registri; c) il criterio della comprensibilit: lerrore ci che ostacola la comunicazione; d) il criterio della soggettivit: che orientamento abbiamo nei confronti dellerrore? Siamo rigidi o tolleranti? Ci si potrebbe chiedere: c qualche errore su cui mi mostro di solito inflessibile, che faccio fatica a tollerare? La migliore posizione, secondo un approccio umonistico-affettivo, quella di un atteggiamento flessibile, che non escluda a priori nessun criterio: a seconda del contesto comunicativo e tenendo presente la fase di apprendimento dello studente si decide se tollerare un errore oppure correggerlo.

Catalogazione degli errori nella loro manifestazione superficiale:


omissione, quando nella produzione dellapprendente manca un elemento linguistico rispetto alla produzione di confronto aggiunta, quando nella produzione dellapprendente c un elemento linguistico in pi rispetto alla produzione di confronto sostituzione, quando nella produzione dellapprendente c un elemento linguistico diverso rispetto a uno presente nella produzione di confronto inversione, quando due o pi elementi linguistici sono presenti in un ordine diverso rispetto alla produzione di confronto segmentazione, quando due elementi linguistici sono interpretati come indipendenti quando sono legati, o viceversa. Gli errori rilevano il processo messo in atto per lapprendimento linguistico. Lanalisi del confronto di un testo dello studente straniero con quello di un parlante nativo ci pu aiutare a raccogliere dati su come vengono alterate le strutture tramite strategie che si ripetono; tali strategie vengono definite in cinque categorie: scelta di un elemento non corretto, non previsto dal sistema dopo la classe faccio casa omissione di un elemento necessario faccio casa aggiunta di un elemento non necessario o non corretto scrivo alla mia madre malformazione di elementi ho aprito la finestra ordine improprio di elementi anche penso adesso Si noter che le strategie messe in atto rispecchiano l'analisi dell'errore nella sua manifestazione superficiale.

Gli errori, secondo le fasi dell'interlingua, si possono classificare in tre gruppi diversi:
1- errori pre-sistematici o occasionali: sono quelli che vengono commessi prima che lo studente sia consapevole dellesistenza di regole che governano quel determinato aspetto linguistico. Lo studente non sa di aver sbagliato e non sa correggersi.

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2- Errori sistematici: la fase della scoperta della regola, lerrore viene compiuto quando lo studente prova ad applicare quanto sta scoprendo. Lo studente non si sa correggere, ma sa spigare cosa cercava di fare. 3- Errori post-sistematici o superflui: lo studente ha scoperto la regola ma si dimostra incoerente nellapplicarla. Lo studente sa correggersi e sa spiegare perch ha sbagliato. La descrizione degli errori pu approdare in un secondo momento ad unanalisi pi puntuale in base alla categoria puramente linguistica. Si veda la tabella: ORTOGRAFIA MORFOLOGIA SINTASSI LESSICO STILE Stragnieri Io [] visto Provano [] scrivere Pi meglio Maestra dammi la colla La descrizione in base alle categorie linguistiche pu essere condotta a vari livelli di profondit. utile cercare, una volta individuato lerrore e posto nella colonna di riferimento, cercare di descriverlo: ad esempio, un errore di ortografia pu essere per una parola storpiata cos come per una parola separata o per lo scambio di fonemi e cos via. Lo studente deve poter capire lentit e la caratteristica dellerrore commesso. Si veda la tabella esemplificativa: categoria linguistica e tipo di errore Esempio di errore dellapprendente ORTOGRAFIA: 1. digramma gn 2. doppie 3. accento 4. separazione di parole Stragnieri Provanno Abastanza Passegiata Perche felicita sta matina MORFOLOGIA 1. ausiliare 2. accordo nominale Io visto Tanti persone La SINTASSI 1. reggenza del verbo 2. articolo 3. congiunzione subordinante 4. ordine degli elementi 5. pronome Ho portato in asilo nido Con mio bimbo Studiare lingua Penso [] tutti fanno 33

Anche penso adesso Voglio incontrarsi con te LESSICO 1. locuzione Pi meglio STILE 1. formula di cortesia mancante Maestra dammi colla Per analizzare gli errori dobbiamo cercare di confrontare il testo elaborato da un apprendente con una produzione corretta di un parlante nativo, nel caso in cui linsegnamento sia rivolto a bambini, sarebbe importante avere a disposizione dei testi originali redatti da bambini italofoni che possano fare da riferimento per linsegnante, anche per una questione legata allo sviluppo delle abilit cognitive relativamente allelaborazione del linguaggio in L1 (importante in questo senso potrebbe essere lavvio di uno scambio con una scuola italiana). Bisogna anche tener presente che alcuni errori potrebbero essere dettati dalla non conoscenza dei codici comportamentali e quindi riflettere un problema legato allintercultura.

5. Le cause pi frequenti degli errori


Riassumiamo brevemente le principali cause degli errori nella produzione orale e scritta in una lingua seconda: Transfer dalla lingua madre: fonologico, lessicale, morfosintattico. Ipergeneralizzazione: applicare la regola anche ai casi che si comportano diversamente, ad esempio finiscevano. Semplificazione: utilizzo dellessenziale per la comunicazione, omissione di tutto ci che pu essere percepito come superfluo, ad esempio il non utilizzo delle forme flesse e l utilizzo delle forme basiche (ieri noi mangia pastasciutta). Regolarizzazione: utilizzare alla forma regolare anche le eccezioni (diti e non dita), un caso di ipergeneralizzazione. Commistione di strutture: mescolanza di elementi sia nella parola sia nella frase i miei genitori speravano che noi tornassiamo. Fattori personali, metodo di insegnamento, abitudini di studio diverse, sono altri elementi che possono influire sullorigine degli errori.

6. Criteri di correzione degli errori e conseguente valutazione


Considerato che vi sono alcune scelte di fondo da fare, per esempio rispetto ai criteri di correttezza da applicare (criteri d'uso o grammatica?), il primo passo per un insegnante che annoveri fra i suoi compiti quello di correggere gli errori senza dubbio saperli identificare; quindi dedicare un tempo adeguato alla riflessione su ci che si abituati a rilevare come errore e sui criteri di giudizio che si sono interiorizzati. Detto questo, per concludere suggeriamo alcune attenzioni per una correzione dellerrore secondo lapproccio umanistico-affettivo: Stabilire assieme agli allievi dei codici per la correzione chiari e condivisi (segni, linee, colori, ecc.); Correggere solo ci che individuato come vero e proprio errore in corrispondenza alla fase di interlingua e in base agli obiettivi linguistici oggetto della programmazione didattica (ortografici, comunicativi, morfologici, ecc.); Nello scritto segnare lerrore sul testo dello studente e offrire allo studente stesso il testo corretto, dal confronto far emergere una discussione sullerrore; oppure segnare sul testo 34

dello studente lerrore e in un confronto a coppie con un compagno avviare una discussione per avanzare ipotesi di correzione e osservazioni sullerrore stesso; Nellorale, non interrompere mai la produzione spontanea, segnarsi gli errori su un foglio (produzione dellinterlingua pi autentica, definita vernacolare) e riproporre in seconda battuta, attraverso la riformulazione, il modello corretto. Per quanto riguarda, poi, la valutazione degli stessi si suggerisce di creare una scala di attribuzione di valore all'errore che rispecchi le riflessioni condotte a monte, ovvero: quanto un determinato tipo di errore pu essere imputabile ad una lacuna dello studente causata da scarsa applicazione, mancato studio della regola, superficialit di approccio alla disciplina? Quanto invece, un errore pu essere ricondotto ad una non conoscenza della regola perch prematura rispetto alla fase dell'interlingua? E infine, quanto un errore frutto di difficolt particolarmente incisive nel percorso di apprendimento, perch sottoposte all'influenza del transfer dalla L1?... Questi sono solo alcuni stimoli di riflessione... A cui ci sentiamo di aggiungere quanto, comunque la docimologia suggerisce riguardo ai criteri di valutazione dell'errore: l'errore commesso ha compromesso l'efficacia comunicativa oppure no? Quanto grave pu essere considerato? In seguito ad un'accurata riflessione, si pu stendere un prospetto guida che aiuti a gestire l'analisi e la valutazione degli errori in modo non soggettivo e ad personam, ma quanto pi possibile oggettivo e applicabile, estendibile, ai diversi soggetti coinvolti nel percorso di apprendimento.

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Riferimenti bibliografici Allwright D., Bailey K. M., 1991, Focus on the Language Classroom. An Introduction to Classroom Research for Language Teachers, Cambridge University Press, Cambridge. Arcaini E., Py Bernard, 1984, (a cura di), Interlingua. Aspetti teorici e implicazioni didattiche, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma. Arnold J., 1999, Affect in Language Learning, Cambridge University Press, Cambridge. Balboni P. E., 1999, Dizionario di glottodidattica, Guerra-Soleil, Perugia. Balboni P. E., 2000, Per una didattica umanistico-affettiva dell'italiano, in Dolci, R.; Celentin, P. (a cura di), La formazione di base del docente di italiano per stranieri, Bonacci, Roma. Balboni P. E., 2002, Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle societ complesse, UTET Libreria, Torino. Cattana A., Nesci M. T., 2004, Analizzare e correggere gli errori, Guerra, Perugia. Corder P., 1981, Error Analisys and Interlanguage, Oxford University Press, Oxford. Freddi, G., 1990, Azione, gioco, lingua. Fondamenti di una glottodidattica per bambini, Liviana, Padova. Freddi, G., 1994, Glottodidattica. Fondamenti, metodi e tecniche, UTET Libreria, Torino. Horwitz E. K., Horwitz M. B., Cope J.A., 1986, Foreign Language Classroom Anxiety, in Modern Language Journal, 70, pp. 125-132. Kihlstrom J. E., 1987, The Cognitive Unconscious, in Science, 237, pp. 1445-1452. Mazzotta P., 1996, Strategie di apprendimento linguistico e autonomia dello studente, Adriatica Editrice, Bari. Mazzotta P., 2001, Didattica delle lingue straniere nella scuola di base, Guerini Studio, Milano. Mazzotta P., 2002, Gli aspetti psico-affettivi nella didattica dellitaliano come lingua straniera, in ITALS, anno I, n1, in corso di stampa. Pichiassi M., 1999, Fondamenti di glottodidattica, Guerra, Perugia. Porcelli G., 1994, Principi di glottodidattica, Brescia, La Scuola. Selinker L., 1972, Interlanguage, in International Review of Applied Linguistics, X, 3, pp. 209-231. Francesca Della Puppa Universit di Venezia [email protected] 7 Vigil N. A., 1976, Oller J. W., 1976, Rule Fossilization: a Tentative Model, Language Learning, 26, pp. 281-95. Francesca Della Puppa Universit di Venezia [email protected] 7

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Materiali per laboratorio sugli errori

CATEGORIA LINGUISTICA E TIPO DI ERRORE ORTOGRAFIA:

ESEMPIO DI ERRORE DELLAPPRENDENTE

MORFOLOGIA

SINTASSI

LESSICO

NOTE PER LA VALUTAZIONE:


_________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________

ATTIVITA PER LA CORREZIONE:

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La normativa:
PROTOCOLLI, PRASSI, STRUMENTI

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Allegato 1 La valutazione degli alunni stranieri neo-arrivati. Elio Gilberto Bettinelli Assistiamo da qualche tempo a un ritorno di attenzione verso la tematica della valutazione degli alunni, certamente accentuato dalle recenti normative al riguardo. La focalizzazione sulla reintroduzione dei voti numerici nel primo ciclo dellistruzione pare accompagnarsi allintento di tornare a una scuola seria, in grado di valutare gli esiti degli alunni in modo chiaro e dire, di conseguenza, se possono procedere nel loro percorso o se debbono fermarsi. Se il voto numerico sembra definire con chiarezza il livello di prestazione dei singoli, il collegare la promozione al raggiungimento della sufficienza in tutte le discipline o gruppi di discipline pare rispondere alla volont di stabilire dei traguardi precisi, delle linee discriminanti laccettabilit dalla non adeguatezza. Gli insegnanti tuttavia si trovano a confrontarsi con situazioni, come quelle di tanti alunni immigrati, che sfuggono a definizioni troppo rigide, con percorsi personali che si scandiscono secondo tempi diversi e necessitano di dispositivi specifici, pur essendo mirati - e di fatto spesso raggiungendo- esiti equivalenti e comunque accettabili. Presi, diciamo, fra la rigidit delle norme e la pressione valutativa esercitata anche dal contesto da un lato e, dallaltro, la realt dei percorsi individuali specifici degli alunni NAI, molti insegnanti sono affetti da una sorta di ansia valutativa derivante sia da consolidate rappresentazioni del proprio ruolo di insegnante, sia dalla difficolt a gestire la variabilit, la imprevedibilit dei percorsi individuali e il loro scostamento dagli standard di riferimento pi o meno consueti, in una situazione di scarsa o approssimativa conoscenza delle pregresse storie scolastiche di ciascuno. Ne scaturisce un bisogno e una domanda di controllo dei processi, la richiesta di indicazioni operative immediatamente spendibili e di strumenti di pronto intervento a prova di contingenza. Ma le richieste in tal senso giungono anche da altri soggetti che mediano, o cercano di volgere al positivo stati danimo diffusi fra i colleghi e domande non bene articolate. Referenti, facilitatori, insegnanti ben intenzionati chiedono sostegno al loro impegno per sostenere i percorsi personali degli alunni evitando valutazioni che non ne tengono conto, con i conseguenti rischi di bocciature, demotivazione, abbandoni. Cercano insomma di far s che la valutazione di fine anno non somigli allasticella da saltare, posta per tutti alla stessa altezza a prescindere dalla lunghezza della rincorsa che ognuno pu realizzare. In questi casi la domanda se e come sia possibile, didatticamente e normativamente, tener conto del gap scolastico degli alunni NAI, sul piano dei programmi di insegnamento e, coerentemente, su quello della valutazione degli alunni. Problematicit che rinvia a un tema assai generale, vale a dire a quella sorta di dicotomia, percepita pi intensamente nella scuola secondaria, fra lo stabilire con scansioni temporali definite e universali meriti e demeriti individuali o invece accogliere e sostenere i percorsi diversi, variabili, dei singoli. In termini ancora pi generali potremmo dire che la presenza degli alunni NAI fa emergere le rigidit del sistema scolastico e dunque la sua difficolt a rispondere alle sfide tenendo conto delle individualit, delle specificit e del fluire dei processi cognitivi, emotivi, evolutivi e identitari. E innanzitutto opportuno affermare che la valutazione degli alunni NAI non richiede la messa in gioco di concetti e costrutti particolari ma comporta una rivisitazione e una declinazione che consenta di considerare le loro specificit. Si tratta allora di richiamare 44

sia le funzioni della valutazione fra le quali possono sorgere distonie e frizioni sia le tipologie della valutazione. Consideriamo le quattro funzioni della valutazione come vengono proposte con chiarezza da A. Rezzara ( "Pensare la valutazione. Pratiche valutative scolastiche e riflessioni pedagogiche", Mursia 2000). La funzione didattica si esplicita nellinformazione che linsegnante comunica allalunno a proposito del suo percorso di apprendimento, delle tappe e degli obiettivi che ha raggiunto o dai quali ancora dista. Si tratta del feedback che presuppone il necessario coinvolgimento dellalunno nel suo proprio processo di apprendimento, una guida alla assunzione di responsabilit e alla autovalutazione, importante per alunni di ogni grado scolastico ma particolarmente significativa per adolescenti e ragazzi ai quali occorre dare il senso di un processo di apprendimento anche nelle loro mani, tanto pi se essi sono immigrati, bisognosi di riconoscere i passi e i traguardi dei percorsi loro proposti. Alla funzione didattica collegata strettamente quella relazionale mediante la quale linsegnante comunica immagini e aspettative non solamente allalunno la cui attivit viene valutata ma, inevitabilmente, a tutti gli alunni della classe. Valutare in classe sempre un atto pubblico seppur esso possa svolgersi con enfasi e modalit differenziate. E una funzione non sempre colta dagli insegnanti nella sua reale portata. Lespressione pubblica della valutazione costruisce gerarchie e livelli che influenzano in diversi modi le relazioni sociali fra i bambini e i ragazzi ma anche fra loro e i docenti. Non dimentichiamo poi che essa, se induce confronti, attiva anche pensieri sui criteri della valutazione, sulla giustizia e luguaglianza, temi ai quali adolescenti e ragazzi sono sensibili. La funzione burocratica si esplica in quella che comunemente viene definita la valutazione sommativa e certificativa cui sono chiamati gli insegnanti dalle norme che regolano il loro ruolo. Infine, ma certamente non ultima, consideriamo la funzione pedagogica, regolativa del percorso dellalunno e, in senso lato, del processo educativo. Essa si espande in quella che Rezzara definisce funzione epistemologica per la quale i dati rilevati informano e parlano del progetto messo in atto, cercano motivi e spiegazioni nella correttezza o meno degli obiettivi, nelladeguatezza dellazione formativa, della relazione, dei metodi e della comunicazione didattica. Essa sollecita gli insegnanti, in quanto singoli e team, a interrogarsi sulladeguatezza della didattica, del progetto educativo in generale. Rimanda quindi al tema, non semplice, dei percorsi personali di apprendimento degli alunni NAI che listanza pedagogica con approccio interculturale sostiene. Ci daiuto anche una breve riflessione sulle tipologie della valutazione: idiografica, normativa, criteriale. La valutazione idiografica adotta un criterio riferito al s in base al quale si attua un confronto diacronico fra la situazione iniziale dellalunno e quella finale, senza riferimenti a parametri esterni. Essa certamente rileva le evoluzioni e i cambiamenti ma rischia di allontanarsi dagli standard ritenuti accettabili o indispensabili per una certa fascia di alunni; inoltre essa considera lalunno avulso dal contesto sociale in cui inserito e nel quale fra pari si effettuano confronti espliciti e impliciti. Adottando in modo permanente ed estensivo questo tipo di valutazione si corre il rischio di collocare lalunno in uno stato di minorit. Essa tuttavia pu svolgere una funzione positiva nelle fasi iniziali del percorso dellalunno straniero quando si tratta di evidenziare il progresso personale e sostenere la motivazione, non ponendo obiettivi irraggiungibili o lontani. Un confronto sincronico caratterizza invece la valutazione di tipo normativo: il confronto fra prestazione del singolo e prestazione del gruppo la quale, tuttavia pu essere determinata secondo due diversi parametri. Il parametro standardizzato fa riferimento alla norma di un campione, magari rilevato mediante prove appunto standardizzate del genere di quelle utilizzate per le prove INVALSI; il parametro relativo riferito invece alla norma di 45

un gruppo, di una classe. In sostanza a un dato momento, confrontando gli esiti del singolo con gli esiti di un gruppo di riferimento, si definisce la collocazione sopra o sotto di un alunno. Quando si ricorre a questo tipo di valutazione indispensabile considerare il suo uso. Infatti esso ha un senso e anche una utilit descrittiva per gli insegnanti che, costruendo cos il quadro della distribuzione degli alunni relativamente a quelli che sono considerati obiettivi di apprendimento, possono prendere decisioni didattiche e progettuali conseguenti. Se invece viene utilizzata, magari con enfasi, pubblicamente allinterno della classe, pu risultare estremamente penalizzante per gli alunni in difficolt momentanea, con effetti negativi sulla motivazione allapprendimento e sullautostima. Inoltre il parametro relativo accentua larbitrariet della valutazione e pu favorire la competizione, generalmente non positiva sul piano motivazionale per gli alunni in difficolt. Infine la valutazione criteriale, anchessa sincronica, instaura un confronto fra i risultati di apprendimento dei singoli alunni e criteri predeterminati definiti in precedenza dalla programmazione. Certo si tratta di stabilire tali criteri: si considerano obiettivi di apprendimento, contenuti, abilit o competenze ? Comunque si organizzi la programmazione, ovviamente anche sulla base delle Indicazioni nazionali che fissano traguardi periodici e finali, i criteri predefiniti sono universali, generali ma possono trovare specificazioni personali, una diversa articolazione temporale per il loro raggiungimento, rimanendo valida la definizione di criteri conclusivi propri di un ciclo di studi. In questottica trovano spazio i Piani personali per gli alunni immigrati che comportano quindi non tanto una riduzione dei programmi di insegnamento, anche se certamente di alcuni contenuti, ma differenti modulazioni temporali. Si pone a questo punto la questione del rapporto fra istanze pedagogiche e norme. La domanda riguardante la legittimit dei percorsi personalizzati Si possono adattare i programmi di insegnamento e le procedure di valutazione degli alunni NAI ? pare possa avere una risposta articolata e non del tutto limpida, comunque insoddisfacente, almeno se ci riferiamo solamente al recente Regolamento sulla Valutazione e, ancor di pi, alla circolare ministeriale 50 del 20 maggio 2009 . Ma occorre considerare anche altre norme generali e specifiche tuttora attuali che invece danno indicazioni di flessibilit e attenzione ai percorsi personali dei singoli alunni. Le richiamiamo brevemente: - D.P.R. 31 agosto 1999 n. 394, art. 46; - C.M. n. 24 del 1 marzo 2006 Linee guida per laccoglienza e lintegrazione degli alunni stranieri; - Documento ministeriale dellottobre 2007 La via italiana per la scuola interculturale e lintegrazione degli alunni stranieri. Merita unattenzione pi puntuale il Regolamento sulla valutazione, il DPR n. 122 del 22 giugno 2009, emanato ai sensi degli art. 2 e 3 della legge di conversione n. 169 del 30 ottobre 2008. Il comma 9 dellart. 1 dice che minori con cittadinanza non italiana...sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani: un doveroso richiamo a un principio universalistico teso a escludere qualsiasi forma di discriminazione ma che rischia, se non correttamente interpretato appunto come norma anti-discriminazione, di non far considerare le specificit degli alunni NAI. E sparito lart. sugli alunni di lingua nativa non italiana che, nelle prime bozze del regolamento, pareva introdurre una certa flessibilit, riprendendo alcune affermazioni delle Linee Guida del 2006. Sembra quasi un ritorno allinvisibilit degli alunni NAI. Mi paiono pertinenti anche in questo contesto le considerazioni proposte da Taguieff2 a proposito dellazione antirazzista. Vale a dire che lefficacia della strategia adottata si impone come criterio provvisorio della scelta che verte sullorientamento - universalista o differenzialista - alla sola condizione di difendere il 46

diritto alla differenza subordinandolo allesigenza delluniversalit. Nel nostro caso mi pare urgente e necessario riconoscere esplicitamente, anche a livello normativo, la specificit dei percorsi personali di apprendimento degli alunni NAI che comportano quindi anche adattamenti della valutazione certificativa. Nel Regolamento sono comunque individuabili punti interessanti, aperture attraverso cui possono passare quelle che abbiamo definito istanze pedagogiche. Innanzitutto il richiamo al principio dellautonomia delle scuole per quanto riguarda lesercizio della valutazione. Inoltre per la Scuola primaria e la Secondaria di 1 grado si afferma che la promozione pu essere deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento: un evidente varco per piani personalizzati biennali. In questo caso la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione e trasmettere questultimo alla famiglia. Nella scuola superiore non data questa possibilit e anzi, la norma che impone lestinzione di debiti prima dellavvio dellanno successivo, sembra andare in direzione diversa da quella delle scuole che progettano percorsi personalizzati su base biennale o addirittura pluriennale. Ma, daltra parte lo stesso regolamento prevede che la valutazione si ispiri ai criteri della equit e trasparenza e indica che: Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dellofferta formativa . Si tratta di affermazione importanti perch, ad esempio, non pu certamente considerarsi equa una valutazione che ignori i punti di partenza e non consideri gli effettivi dispositivi di supporto messi in atto per gli alunni NAI. Su di un piano generale vi a mio parere la necessit di un intervento normativo che superi linvisibilit e le citazioni di parit formale. Si potrebbe prevedere, come in altri paesi europei, la possibilit di sospendere la valutazione certificativa (di passaggio da una classe allaltra) per un biennio a determinate condizioni e sulla base di apposite delibere del Collegio Docenti. Nel frattempo che cosa potranno fare le scuole ? Come potranno salvare le istanze pedagogiche e ammettere alla classe successiva quegli alunni che non hanno raggiunto obiettivi standard annuali ma che presentano i presupposti per un possibile recupero futuro? Credo che, come sempre, sar la scuola reale, formata da Dirigenti e docenti responsabili, a dover affrontare i problemi generati da una normativa inadeguata rispetto alla realt scolastica quotidianamente vissuta. Si tratta allora di ribadire la validit della proposta dei percorsi personali e di assumere decisioni istituzionali conseguenti: a. Delibera del CD sui criteri di gestione e attuazione delle normative generali e specifiche sulla valutazione, con la formalizzazione dei Piano personali di transizione, di durata biennale b. Possibile gradualit delle prove dellesame di stato conclusivo del 1 ciclo dellistruzione c. Delibera di formalizzazione di percorsi personali per la seconda lingua comunitaria, diversa da quella il cui insegnamento impartito nella scuola.

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Allegato 2 Alunni stranieri e valutazione degli apprendimenti Elio Gilberto Bettinelli Adattare i programmi di insegnamento Il collegio docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare lapprendimento della lingua italiana DPR 31 agosto 1999, n. 394 art. 45 programmi di insegnamento Saperi, contenuti, discipline Approcci didattici Attivit di supporto Aspetti organizzativi (articolazione oraria..) Adattare i programmi di insegnamento Che cosa si fa nelle scuole omissione, temporanea, dellinsegnamento di una o pi discipline essenzialit nei contenuti curricolari sostituzione di discipline con altre integrazione o espansione di contenuti appresi in L1 (da G. Favaro) Un percorso personale dellaccoglienza? Rileva in ingresso abilit, conoscenze, competenze, percorsi scolastici Dalle LINEE GUIDA Per il consiglio di classe che deve valutare alunni stranieri inseriti nel corso dellanno scolastico diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilit e le competenze acquisite. Il percorso personale E orientato nella direzione degli esiti attesi per tutti Considera priorit di apprendimento e traguardi intermedi: lapprendimento dellitaliano Prevede dispositivi di sostegno: corsi e laboratori, tutor (pari e/o docenti), doposcuola Individua gli ambiti di partecipazione dellalunno alle attivit comuni della classe. Coinvolge e responsabilizza lalunno. Propone un periodo di moratoria della valutazione sommativa basata su criteri o standard uniformi.

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Percorsi personali Il Collegio Docenti definisce criteri, modalit, tempi, condizioni, articolazioni Il consiglio di classe, o il team docente, elabora il piano e lo aggiorna, I singoli docenti lo sviluppano, ognuno per la propria parte di competenza Quale valutazione ? Valutazione idiografica (criterio riferito al s) Confronto diacronico fra Situazione iniziale dellalunno Situazione finale dellalunno

Valutazione normativa - criterio riferito alla norma di un campione: parametro standardizzato; - criterio riferito alla norma di un gruppo (classe): parametro relativo confronto sincronico fra Prestazione del singolo alunno Prestazione del gruppo Valutazione criteriale (riferita a criteri predeterminati, definiti nella programmazione) Risultati di apprendimento Criteri predefiniti Dalle Linee guida Bench la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente lattenzione ai percorsi personali degli alunni. In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella certificativa si prendono in considerazione il percorso dellalunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e limpegno e soprattutto le potenzialit di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio o meno da una classe allaltra o da un grado scolastico al successivo, occorre fare riferimento a una pluralit di elementi fra cui non pu mancare una previsione di sviluppo dellalunno. Valutare in ingresso gli alunni stranieri neo arrivati Rilevazione di abilit e competenze in ingresso allo scopo di definire - la classe di assegnazione - il piano personale Valutazione in itinere e finale

Rilevazione in ingresso Documentazione scolastica Colloquio con i genitori e con lalunno Prove (anche in L1) 49

Materiali per la rilevazione iniziale - alcune indicazioni Tutti uguali e tutti diversi CD ROM matematica) Questionari per alunni neoarrivati Materiali del Centro DARI di Padova USR Lombardia (aree linguistica e logico-

Edizioni Vannini

Il portfolio della competenza linguistica: PORTFOLIO DI PROGRESSO Le prove iniziali nelle quattro aree (parlare, comprendere, leggere, scrivere, eventualmente anche lingua dello studio ) Esempi di produzioni realizzate a scadenza periodica nelle quattro aree Osservazioni e considerazioni, in itinere e conclusive, effettuate da insegnanti e alunni sui progressi realizzati Segnalazione di acquisizioni effettuate e ancora da realizzare

Schede di valutazione Adattamento dei documenti di valutazione e traduzione nelle L1. Esprimere la valutazione in relazione alleffettivo percorso personale, esplicitando con formule definite dal CD: La valutazione si riferisce al percorso individuale Sospendere la valutazione per alcune discipline (primo quadrimestre): Valutazione non espressa in quanto lalunno si trova nella prima fase del percorso scolastico

E AGLI ESAMI DI LICENZA MEDIA ?

Prove a ventaglio Prove a gradoni

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Allegato 3
Ufficio Scolastico Provinciale di Lucca LINEE ORIENTATIVE SULLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI La valutazione delle alunne e degli alunni stranieri deve essere pensata nel contesto del percorso di accoglienza delineato dal protocollo di Accoglienza. Essa deve avere un carattere eminentemente orientativo e formativo finalizzato alla promozione della persona nellinterezza della sua storia e del suo progetto di vita. In questa prospettiva vanno dunque rilette le fasi e gli scopi normalmente agiti, previsti dalle vigente disposizioni ministeriali e integrati dai riferimenti normativi specifici per le alunne e gli alunni stranieri La valutazione iniziale coincide per le alunne e gli alunni stranieri neoarrivati con la prima fase dellaccoglienza che vede i docenti impegnati nella rilevazione delle competenze in ingresso per mezzo di diverse azioni: colloqui con familiari e alunno/a , esame documentazione scolastica del paese di origine, somministrazione prove oggettive di ingresso non solo per quanto riguarda la L1 e la lingua italiana ma anche per altre discipline, prevedendo, se necessario, lintervento di esperte/i in mediazione linguistica e culturale. Il carattere prevalentemente diagnostico della valutazione nella fase dellingresso a scuola risalta maggiormente alla luce di quanto affermato dallart. 45, comma 4 del DPR n. 394 del 31 agosto 1999 : Il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di insegnamento. Ladattamento si concretizza nella definizione da parte del Consiglio di classe di un percorso individuale di apprendimento ovvero di un Piano di Studio Personalizzato ( di seguito PSP) che oltre a valorizzare costruttivamente le conoscenze pregresse deve mirare a coinvolgere e motivare lalunno/a. La durata delladozione del PSP estremamente personale, in generale si pu ipotizzare una durata di due anni. Attraverso questo strumento il consiglio di classe indirizza il percorso di studio verso gli obiettivi comuni mediante scelte quali: lattribuzione di priorit allapprendimento della lingua italiana, la sospensione temporanea di alcuni insegnamenti, i nuclei essenziali dei contenuti e dei processi inerenti le singole discipline lintegrazione del curricolo con altre discipline o contenuti gi introdotti nel percorso scolastico del paese di origine. Nel PSP vengono integrate le attivit svolte nella classe e nei laboratori e/o nei corsi attivabili sia in orario scolastico che extrascolastico. La seconda fase dellaccoglienza vede prevalere il ruolo formativo della valutazione vista come regolatrice dellazione didattica stessa, come ricordato nella CM n.24/1 marzo 2006 Accanto alla funzione certificativa si andata sempre pi affermando la funzione regolativa in grado di consentire, sulla base delle informazioni via via raccolte, un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altres, la partecipazione degli alunni e delle famiglie al processo di apprendimento. Dunque il PSP si pone come punto di riferimento per la preparazione delle prove di verifica sia per le valutazioni effettuate in itinere sia per quelle a carattere sommativo con cadenza quadrimestrale o trimestrale. Nella valutazione sommativa intermedia e finale si integrano gli esiti delle verifiche del lavoro svolto in classe e di quello svolto in corsi e laboratori frequentati in orario scolastico o extrascolastico sulla base del PSP e del Quadro Comune Europee per quanto riguarda lapprendimento dellitaliano L2, la registrazione dei progressi rispetto alla situazione di partenza visti come esplicitazione delle potenzialit di apprendimento, le osservazioni effettuate dai docenti in merito allimpegno, alla motivazione, alle competenze relazionali, alla situazione generale in cui si verifica il processo di inserimento nella nuova realt sociale e culturale. Nel caso che lingresso a scuola dellalunno/a avvenga in prossimit della scadenza valutativa e quindi non sia possibile acquisire tutti i dati utili per una valutazione correttamente fondata possibile per il primo quadrimestre sospendere la valutazione per alcune discipline con una motivazione di questo tipo: La valutazione non viene espressa in quanto lalunno/a si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana Oppure si pu procedere ad esprimere la valutazione riportando nel documento una motivazione di questo tipo: La valutazione espressa riferita a quanto contenuto nel Piano di Studio Personalizzato (PSP) poich lalunno/a si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana. Al termine dellanno la compilazione del documento di valutazione pu avvenire esprimendo la valutazione congiuntamente alla motivazione: La valutazione espressa riferita a quanto contenuto nel Piano di Studio Personalizzato (PSP) poich lalunno/a si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana. Lammissione alla classe successiva avviene qualora lalunno/a abbia conseguito gli obietti previsti dal PSP. Nel caso di studenti frequentanti lultimo anno del ciclo il Consiglio di classe delibera lammissione allesame tenendo conto delle peculiarit del percorso personale e dei progressi compiuti, avvertendo che il processo di apprendimento dellitaliano L2 non pu considerarsi concluso. LOM n.90 del 21.5.2001 e lOM n.56 del 23.5.2002 prevedono che i consigli di classe considerino le seguenti indicazioni e disposizioni:

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Ilgiudizio finale tiene conto dei giudizi analitici per disciplina e delle valutazioni espresse nel corso dell'anno sul livello globale
di maturazione, con riguardo anche alle capacit e attitudini dimostrate (art.9, 3) data facolt di formulare tracce diverse per ciascuna classe terza, su proposta motivata dei rispettivi professori ed approvata dalla commissione nella seduta preliminare (art.9,31) inoltre i consigli di classe sono tenuti a considerare l'indispensabile coerenza tra l'itinerario didattico percorso e lo sbocco finale nell'esame di licenza (art.11,1) gli esami di idoneit e di licenza di scuola media non sono validi se manchi anche una sola delle prove scritte o il colloquio pluridisciplinare. Negli esami di idoneit o di licenza media le prove scritte non hanno carattere eliminatorio rispetto alle prove orali (art. 11,5).

La Commissione Provinciale Intercultura

La coordinatrice Maria Coppolecchia

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Allegato 4 PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO a favore dellalunno Scuola. Classe. Anno scolastico..

DATI IDENTIFICATIVI: Cognome e nome:S esso:. Luogo - Stato e data di nascita: Lingua / dialetto dorigine:. Lingue conosciute:.. Nucleo familiare: si / no Presente in Italia Parlante italiano / quale livello (base intermedio avanzato) Padre : Madre: Fratelli:

Altro:

Eventuali problemi familiari (es: famiglia seguita dai Servizi Sociali operatore di riferimento) Eventuali problemi dellalunno: (es: BSA; alunno diversamente abile - richiesta/presenza di diagnosi/valutazione -; gravi problemi di salute) 53

ITER SCOLASTICO: n anni di scolarit frequentati allestero:.. ultima classe frequentata allestero / titolo di studio conseguito: n anni di scolarit frequentati in Italia: ultima classe frequentata in Italia / titolo di studio conseguito:.. Classe attualmente frequentante:... Insegnante di riferimento nel team: LIVELLO DI CONOSCENZA DELLA .LINGUA ITALIANA (1*) (in riferimento ai livelli linguistici del Quadro Comune Europeo)

Principiante assoluto

A1 competenze molto elementari

A2 competenze elementari

B1competenze intermedie

Comprensione Orale Comprensione Scritta Produzione Orale Produzione scritta

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PREREQUISITI IN POSSESSO DELLALUNNO (in base alle verifiche attuate con lintervento della mediatrice ed in riferimento agli obiettivi minimi necessari al perseguimento degli obiettivi previsti) (2*)

disciplina

Padronanza concettuale (3*)

Padronanza del lessico specifico (3*)

Cittadinanza e Costituzione

Competenza digitale

Italiano (ad integrazione di quanto sopra)

Tedesco

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Inglese

Musica

Arte ed immagine

Corpo, movimento, sport.

Storia

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Geografia

Religione

Matematica

Scienze

Tecnologia

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OBIETTIVI TRASVERSALI PER LALUNNO E LA CLASSE DI APPARTENENZA

Promuovere le relazioni allinterno del gruppo, anche con momenti mirati di accoglienza Facilitare la reciproca conoscenza culturale e sociale (Italia Paese di provenienza) Promuovere lo sviluppo di potenzialit ed attitudini personali Interventi a favore della famiglia (colloquio iniziale intermedi; favorire la conoscenza dei principali servizi territoriali ) (4*) Altro:..

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OBIETTIVI DISCIPLINARI INDIVIDUALIZZATI PREVISTI ( Solo se diversi da quelli previsti per il gruppo classe)

primo quadrimestre Cittadinanza e Costituzione

secondo quadrimestre

Competenza digitale

Italiano

Tedesco

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Inglese

Musica

Arte ed immagine

Corpo, movimento, sport

Storia

Geografia

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Religione

Matematica

Scienze

Tecnologia

Secondo delibera del consiglio di classe in data.lalunno non usufruisce dellinsegnamento del tedesco/inglese per la durata del primo quadrimestre. Lalunno usufruisce / non usufruisce della rinuncia allinsegnamento della religione cattolica. 61

INTERVENTI A SOSTEGNO DELLAPPRENDIMENTO:

Materia

Obiettivi

Tipi di interventi previsti (5*)

Cittadinanza e Costituzione

Competenza digitale

Italiano (6*)

Tedesco

Inglese

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Musica

Arte ed immagine

Corpo, movimento, sport

Storia

Geografia

Religione

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Matematica

Scienze

Tecnologia

Data: Firme dei docenti del team: . .

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Suggerimenti per la compilazione:

1*pu essere utile richiedere allinsegnante facilitatrice un supporto per la valutazione delle competenze linguistiche in ingresso; 2* fungono da base per la scelta di far seguire allalunno un percorso di apprendimento standard o individualizzato e per leventuale formulazione degli obiettivi individualizzati; se non si reso necessario o fattibile la verifica degli obiettivi, specificare. 3* es: concetti della grammatica, tipologie testuali 4*es: distribuzione di opuscoli informativi su iniziativi a favore delle famiglie straniere 5*es: A - percorso individualizzato svolto nellambito delle normali ore di lezione (schede ed attivit ad hoc con facilitazione linguistica, ma contenuti ed obiettivi assimilabili a quelli della classe) predisposto da insegnante titolare della disciplina o da altro docente; B - attivit di recupero e consolidamento individualizzate o in piccolo gruppo svolte al di fuori della classe o in compresenza; C interventi personalizzati o in piccolo gruppo nellambito delle normali proposte della scuola (es: laboratori pomeridiani , attivit di recupero/potenziamento pomeridiane) D - ospitazioni in altra classe; E - lavoro per gruppi di livello; F tutoring tra alunni ; G valutazione differenziata tenuto conto delle competenze linguistiche/ secondo modalit non prettamente linguistiche H - altro (per ogni voce pu essere utile indicare un monte-ore settimanale di riferimento, anche approssimativo) 6*per italiano, rimandare alleventuale programmazione del laboratorio linguistico frequentato (indicandone il livello e il docente di riferimento), integrando con gli ulteriori interventi del docente della disciplina;

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Allegato 5 Obiettivi Minimi della Scuola Media A cura di Giovanna Brondino Esempi di programmazione di obiettivi minimi per le varie discipline nella scuola media inferiore: sono indirizzati ad alunni che non sono ancora in grado di usare in modo fluido e corretto la lingua italiana e non entrano in merito ai contenuti. Vanno comunque verificate le competenze di entrata dellalunno/a in L1 per una taratura adeguata degli obiettivi raggiungibili nellanno scolastico. Per livello 1 si intende lalunno con una conoscenza essenziale o minima della lingua italiana. Per livello 2 si intende lalunno con una discreta conoscenza della lingua italiana anche se di prima comunicazione.

Livello 1 STORIA - compie operazioni sulla cronologia, costruendo linee cronologiche e tabelle con operatori temporali - sa collocare sulla linea del tempo alcuni grandi eventi

Livello 2 - organizza una comunicazione evidenziando i fatti principali - produce brevi testi utilizzando fonti - ricava informazioni da immagini, tabelle, grafici

GEOGRAFIA

riconosce e localizza i principali oggetti e fenomeni geografici di volta in volta considerati sa collocare nello spazio la regione in cui viviamo (in relazione alle altre regioni ed anche al paese di provenienza

- riconosce e localizza i principali oggetti e fenomeni geografici presi in considerazione e li descrive, utilizzando un patrimonio lessicale essenziale - conosce le caratteristiche morfologiche ed economiche del territorio in cui viviamo (anche in comparazione con altri ambienti) - sa leggere latlante cogliendone la struttura

LINGUA STRANIERA

comprende semplici messaggi orali e riesce ad eseguire consegne

- usa formule brevi e semplici e fornisce le informazioni principali per descrivere se stesso, dove abita 66

SCIENZE MATEMATICHE

1 media esegue le 4 operazioni, fra numeri naturali e con virgola

1 media - calcola potenze e radici - risolve problemi con testo figurato 2 media - interpreta e realizza grafici sul piano cartesiano - risolve quesiti che implichino il concetto di area - rappresenta dati statistici 3 media - realizza lo sviluppo piano di poliedri e solidi rotondi - applica le formule per il calcolo di area totale e volume - utilizza in modo appropriato gli strumenti delloperare ed, in particolare, da disegno, di misura, di laboratorio

2 media opera con frazioni

3 media opera nellinsieme dei numeri interi razionali

EDUCAZIONE TECNICA

EDUCAZIONE ARTISTICA

EDUCAZIONE MUSICALE

- ordina in modo consapevole lo spazio del proprio lavoro - riconosce e sceglie gli strumenti di misura in funzione della grandezza da misurare - riconosce e sceglie gli attrezzi da disegno e da lavoro in funzione della consegna data da svolgere - realizza elaborati visivi attraverso semplici procedimenti operativi e tecniche artistiche di base, usando in maniera essenziale le strutture del linguaggio visuale - suona e canta brani anche in lingua dorigine

- riconosce le denominazioni di alcune forme o stili (storia dellarte) attraverso luso di testi facilitati

- individua il nucleo ritmico-melodico caratteristico

EDUCAZIONE FISICA

- utilizza gli schemi motori posturali

- utilizza le abilit motorie generali e specifiche con uso di piccoli attrezzi

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Allegato 9 Indicazioni per gli scrutini degli alunni stranieri


a cura della Commissione Integrazione alunni stranieri IC Parolari Zelarino-Ve

La commissione, riunitasi in data.... , in vista degli scrutini del primo quadrimestre, sollecita gli insegnanti delle diverse scuole dell'Istituto, a seguire i criteri qui di seguito riportati, perch si possano svolgere le operazioni di scrutinio in piena osservanza della normativa ministeriale e di quanto evidenziato in questi anni dalla ricerca scientifica sull'accoglienza e sull'integrazione degli alunni stranieri nelle scuole. Si segnalano i riferimenti normativi e le pratiche suggerite dalla maggioranza dei progetti di integrazione operanti in Italia che consentono di affrontare i problemi che un alunno straniero, in particolare neo-arrivato, pone alla scuola che lo accoglie, soprattutto in fase di valutazione degli apprendimenti: La normativa esistente rafforza il ruolo e la responsabilit degli Istituti, nella loro autonomia, e dei docenti nella valutazione degli allievi. In particolare lart. 45, comma 4, del D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999 afferma che Il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di insegnamento . Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana pu essere realizzato mediante lattivazione di corsi intensivi sulla base di specifici progetti, anche nellambito delle attivit aggiuntive di insegnamento. La C.M. n. 24/1.3.2006 (Linee guida per laccoglienza e lintegrazione degli alunni stranieri) ricorda che sin dai tempi della legge 517/1977 la Scuola Italiana ha inteso la valutazione non solo come funzione certificativa, ma segnatamente come funzione formativa/regolativa in rapporto al POF dellIstituto e della personalit dellalunno. La medesima circolare afferma che lalunno straniero non potr esprimere le stesse prestazioni richieste ai compagni italiani durante i primi anni del suo inserimento scolastico; di qui la necessit di un piano personalizzato, della durata di almeno due anni. Il Consiglio di Classe, per poter valutare lalunno straniero non italofono, deve pertanto programmare percorsi disciplinari appropriati, anche avvalendosi delle competenze del referente di settore, e predisporre un Piano di Studio Personalizzato che sar punto di riferimento essenziale e deve essere redatto anche se il percorso individualizzato riguarda solo alcune discipline del curricolo. Il piano deve essere compilato e condiviso sulla base di quanto di seguito indicato: la storia scolastica precedente dellalunno e ogni altra informazione fornita dalla scheda di accoglienza. La situazione di partenza dellalunno sia delle competenze di lingua italiana, sia delle altre discipline Gli obiettivi e i percorsi cognitivi possibili rispetto alla condizione di partenza La selezione dei contenuti e lindividuazione dei nuclei tematici fondamentali , al fine di permettere il raggiungimento almeno degli obiettivi essenziali previsti dalla programmazione. 82

il lavoro svolto dallalunno nei corsi ad hoc di sostegno linguistico organizzati dalla scuola o in collaborazione con gli Enti Locali. possibilit di riconoscere come lingua straniera la madrelingua dellalunno, a condizione che rientri in quelle riconosciute come lingue della UE e che la scuola possa garantirne la verifica di competenze in corso danno.

In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella sommativa, i team insegnanti e i Consigli di Classe, al momento della valutazione prendono in considerazione i seguenti indicatori:

i risultati ottenuti nellapprendimento dellitaliano L2 (lo studente rispetta le fasi di interlingua in rapporto alla lingua di origine) i risultati ottenuti nei percorsi programmati (privilegiando il successo nelle discipline caratterizzanti il corso degli studi prescelto) la motivazione, limpegno, la partecipazione (considerando le condizioni esistenziali di disagio legate al ricongiungimento famigliare nel nuovo Paese) la progressione e le potenzialit di apprendimento

VALUTAZIONE INTERMEDIA Alla fine del primo trimestre/quadrimestre, soprattutto se linserimento dellalunno prossimo alla stesura dei documenti di valutazione, e quindi gli elementi raccolti non consentono una valutazione fondata, i team insegnanti e il Consiglio di Classe, dopo aver preso in esame gli elementi sopra indicati, potr non esprimere classificazione anche in pi discipline con la seguente motivazione: La valutazione non viene espressa in quanto lalunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana. Oppure La valutazione espressa fa riferimento al P.S.P (Piano di Studio Personalizzato), programmato per gli apprendimenti, in quanto lalunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana

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Allegato 10

LAVORO DI GRUPPO (scuole Mestre)


Programmazione didattica individualizzata per alunni non italofoni e/o con scarse competenze comunicativo-linguistiche (in Italia da due/tre anni max).

INFO GENERALI (compilazione a cura della segreteria)

INFORMAZIONI GENERALI

ALUNNO

CLASSE

SEZIONE

ANNO SCOLASTICO 20/20

Anno di nascita

Mese/ Anno di arrivo in Italia Nazionalit

Paese di provenienza

Tipologia familiare (con chi vive in Italia)

Lingua madre

Scolarizzazion Scolarizzazion Eventuali e paese di e in Italia ripetenze origine N ANNI N ANNI

HA COMPLETATO IL PROPRIO

SI

84

PERCORSO DI STUDI NEL PAESE DORIGINE

NO

CORRISPONDENZ A TRA ET ANAGRAFICA E CLASSE DI INSERIMENTO (EVENTUALE RITARDO SCOLASTICO)

SI

NO

MOTIVO

85

INFO GENERALI (compilazione a cura del consiglio di classe dopo almeno un mese di permanenza in classe)

Conoscenza lingua Italiana (rif. Common framework allegato) Comprensione orale A1 A2 B1 OLTRE

Comprensione scritta A1 A2 B1 OLTRE

Produzione orale A1 A2 B1 OLTRE

Produzione scritta A1 A2 B1 OLTRE

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1.

ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA

AREA COMUNICATIVO-RELAZIONALE: Relazione con docente e compagni: Si relaziona con i docenti? SI NO Si relaziona con i compagni? SI NO Dimostra di aver compreso le regole di convivenza nel gruppo classe SI NO POCO POCO POCO

Dimostra di aver compreso le regole di vita scolastica (regolamento di istituto) SI NO POCO Accetta il confronto con rappresentanti di altre etnie SI NO POCO Altro Discipline prioritarie nella valutazione idiografica -personale dello studente- (secondo decisione del c.d.c.):

Discipline nelle quali la valutazione momentaneamente sospesa (secondo decisione del cdc) - Consigliato non pi di tre nel II anno di frequenza.

Riduzione dei programmi agli obiettivi essenziali? Semplificazione di testi Si pensa di ricorrere a corsi di supporto/integrazione? Quali? TUTORAGGIO SPORTELLO CORSI ITAL L2 LABORATORI DI ITALIANO LABORATORI DI INFORMATICA ALTRO.. VALUTAZIONE FORMATIVA SI NO

SI SI SI

NO NO NO

SOMMATIVA

SI

NO

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CLASSIFICAZIONE DELLE COMPETENZE (Quadro Europeo delle Lingue)

A1 ASCOLTO Riconoscere parole che sono familiari ed espressioni molto semplici riferite a s stessi, alla propria famiglia e al proprio ambiente, purch le persone parlino lentamente e chiaramente.

A2 Riuscire a capire espressioni e parole di uso molto frequente relative a ci che ci riguarda direttamente (per esempio informazioni di base sulla propria persona e sulla propria famiglia, gli acquisti, l'ambiente circostante e il lavoro). Riuscire ad afferrare l'essenziale di messaggi e annunci brevi, semplici e chiari. Riuscire a leggere testi molto brevi e semplici e a trovare informazioni specifiche e prevedibili in materiale di uso quotidiano, quale pubblicit, programmi, menu e orari. Riuscire a capire lettere personali semplici e brevi. Riuscire a comunicare affrontando compiti semplici e di routine che richiedano solo uno scambio semplice e diretto di informazioni su argomenti e attivit consuete. Riuscire a partecipare a brevi conversazioni anche se di solito non si capisce abbastanza per riuscire a sostenere la conversazione.

B1 Riuscire a capire gli elementi principali in un discorso chiaro in lingua standard su argomenti familiari, che si affrontano frequentemente al lavoro, a scuola, nel tempo libero ecc. Riuscire a capire l'essenziale di argomenti di attualit o temi di nostro interesse personale o professionale, purch il discorso sia relativamente lento e chiaro.

LETTURA

Riuscire a capire i nomi e le parole che sono familiari e frasi molto semplici, per esempio quelle di annunci, cartelloni, cataloghi.

Riuscire a capire testi scritti di uso corrente legati alla sfera quotidiana o al lavoro. Riuscire a capire la descrizione di avvenimenti, di sentimenti e di desideri contenuta in lettere personali.

INTERAZION E ORALE

Riuscire a interagire in modo semplice se l'interlocutore disposto a ripetere o a riformulare pi lentamente certe cose e aiuta a formulare ci che si cerca di dire. Riuscire a porre domande semplici e a rispondere su argomenti molto familiari o che riguardano bisogni immediati.

Riuscire ad affrontare molte delle situazioni che si possono presentare viaggiando in una zona dove si parla la lingua (italiana). Riuscire a partecipare, senza essersi preparati, a conversazioni su argomenti familiari, di interesse personale o riguardanti la vita quotidiana (per esempio la famiglia, gli hobby, il lavoro, i viaggi e i fatti d'attualit).

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PRODUZION E ORALE

Riuscire a usare espressioni e frasi semplici per descrivere il luogo dove si abita e la gente che si conosce.

Riuscire ad usare una serie di espressioni e frasi per descrivere con parole semplici la propria famiglia ed altre persone, le proprie condizioni di vita, la carriera scolastica e il proprio lavoro attuale o il pi recente.

Riuscire a descrivere, collegando semplici espressioni, esperienze e avvenimenti, i propri sogni, le proprie speranze e le proprie ambizioni. Riuscire a motivare e spiegare breve mente opinioni e progetti. Riuscire a narrare una storia e la trama di un libro o di un film e a descrivere le proprie impressioni.

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SCHEDA DA COMPILARE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

OBIETTIVI ESSENZIALI CHE SI INTENDE RAGGIUNGERE, SUDDIVISI PER AREA

PARTE DA COMPILARE NEL II QUADRIMESTRE, RIFERITA AGLI OBIETTIVI ESSENZIALI E AL LORO LIVELLO

AREA UMANISTICA Comprensione globale di un testo Conoscenza delle strutture grammaticali e sintattiche base della lingua Semplice produzione scritta Semplice produzione orale Conoscenza del lessico specifico essenziale .. AREA SCIENTIFICA Conoscenza del lessico specifico essenziale Uso di tecniche e procedure di calcolo Conoscenza e uso di tabelle, grafici e altri strumenti .. AREA TECNICO-PRATICA Uso degli strumenti Comprensione e applicazione di procedure Produzione scritta di semplici relazioni Produzione orale di semplici relazioni Produzione grafica .. AREA ARTISTICO-ESPRESSIVA Conoscenza del linguaggio specifico Uso degli strumenti Produzione di semplici elaborati personali ..

SI SI SI SI SI SI

NO NO NO NO NO NO

PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE

SI SI SI SI

NO NO NO NO

PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE

SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI

NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO

PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE PARZIALMENTE

90

VALUTAZIONE che si rif al PDP e agli obiettivi essenziali di ogni disciplina e considera le indicazioni fornite dalle attivit integrative svolte anche da agenzie esterne alla scuola (corsi di alfabetizzazione, laboratori di L2, ecc.). Motivazione Impegno e puntualit Progressi del discente Potenzialit rilevate Risorse evidenziate Competenze acquisite Previsione di sviluppo Acquisizione di una maggiore consapevolezza del percorso di studi intrapreso

Gli obiettivi riportati in questa scheda sono soggetti a cambiamenti in itinere. DATA FIRMA DOCENTE COORDINATORE

Una copia va allegata alla programmazione e una consegnata al referente della commissione alunni stranieri.

ALUNNO

CLASSE

SEZIONE

A.S.

1. DIMENSIONE DISCIPLINARE: (da compilare da parte di ogni docente)


DOCENTE:________________ DISCIPLINA:_______________

A. Il livello linguisticocomunicativo gli permette di comprendere e comunicare i contenuti proposti al gruppo classe SI NO POCO NON VALUTABILE

Ha le competenze disciplinari di base della classe di appartenenza SI NO POCO NON VALUTABILE

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Ha le competenze disciplinari della classe di appartenenza ma non le sa comunicare SI NO POCO NON VALUTABILE

Ha le competenze disciplinari della classe di appartenenza e cerca di comunicarle SI NO POCO NON VALUTABILE

Ha le competenze disciplinari della classe di appartenenza e le veicola solo con la propria lingua. SI NO POCO NON VALUTABILE

Altro

B. Individuazione degli obiettivi (percorso personalizzato legato alle difficolt linguistiche del discente) Alfabetizzazione ... SI NO

(sapr capire e seguire un discorso disciplinare)

Competenza comunicativa nella disciplina ...

SI

NO

(non conosce i termini appropriati ma sapr orientasi)

Approfondimento della microlingua settoriale ..

SI

NO

(sapr riconoscere i termini microlinguistici e usarli/abbinarli correttamente)

Obiettivi trasversali sviluppo della comprensione_____________________ SI NO

sviluppo delle capacit di rielaborazione____________

SI

NO

sviluppo e potenziamento dellautonomia___________

SI

NO

sviluppo degli aspetti cooperativi di studio__________

SI

NO

sviluppo del metodo di studio ____________________

SI

NO

sviluppo della socializzazione ____________________

SI

NO
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PERSONALIZZAZIONE necessario personalizzare il percorso degli studenti? SI NO

VERIFICA: le verifiche dovranno considerare lo svantaggio linguistico dello/a studente/tessa secondo quanto riportato dal: DPR 394 del 31/08/99 art. 45, comma 4; dal DPR 275/1999 Art. 4. In quantit ridotta In numero ridotto Create e graduate o facilitate in funzione degli obiettivi essenziali Con maggiore tempo a disposizione DATA
FIRMA DOCENTE

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