Geotecnica Applicata All'ingegneria Naturalistica
Geotecnica Applicata All'ingegneria Naturalistica
Geotecnica Applicata All'ingegneria Naturalistica
Premessa
Grandezze
Unit di misura
Simbolo
Forza
Kilogrammo forza
Kgf
Lunghezza
metro
Tempo
secondo
Unit di misura
Simbolo
Massa
Kilogrammo
massa
Kg
Lunghezza
metro
Tempo
secondo
Temperatura
grado Kelvin
Corrente elettrica
ampere
Intensit luminosa
candela
Cd
Quantit di sostanza
mole
Mol
* revisione a cura di Federico Preti del Cap. 10 del Vol. 2 del Manuale di I.N. della Regione Lazio (con la collaborazione di Maurizio Barneschi)
117
Fy=0
Mz=0
Si definiscono inoltre:
peso dell'unit di volume totale ( o t)
peso dell'unit di volume della parte solida (s)
peso dell'unit di volume dell'acqua (w)
peso dell'unit di volume del terreno secco (d)
peso dell'unit di volume del terreno alleggerito
(' = -w)
peso specifico totale
peso specifico dei grani
La denominazione del terreno che compare nella
tabella 1 seguente deriva dalla composizione granulometrica ricavata mediante vagli (d > 0.074 mm) e per
le particelle pi piccole mediante i tempi di sedimentazione (legge di Stokes).
Terreno
n
[%]
e
[-]
W
[%]
d
[kN/m3]
o t
[kN/m3]
Kt
[kgr/cm2]
Ghiaia
2540
0.30.67
1421
1823
57
Sabbia
2540
0.31.00
1318
1621
25
Limo
3550
0.51.00
1319
1621
4070
0.72.3
40100
713
1418
<1
3050
0.41.0
2040
1418
1821
1,53
7595
319
200600
15
1013
Argilla
tenera
Argilla
compatta
Torba
Tabella 9.1: Valori orientativi di alcune delle grandezze sopra definite per alcuni terreni
118
119
120
pari a:
i
(11) Fs = ic
e
Dunque, se la spinta attiva, un elemento di terreno sarebbe sottoposto a trazione orizzontale, altrimenti, se passiva, un elemento di terreno sarebbe sottoposto a compressione orizzontale.
I problemi riguardanti la meccanica dei terreni vengono in genere suddivisi in due tipologie.
di stabilit;
di deformazione.
I primi trattano delle condizioni di equilibrio limite
mentre i secondi della situazione di esercizio.
Entrambi si basano su ipotesi semplificative del reale
comportamento del terreno (es. modello di mezzo rigidoperfettamente plastico) per i primi e modello elasticolineareisotropo per i secondi.
Riguardo alle analisi di stabilit, uno dei metodi pi
usati quello dellequilibrio limite globale.
In questo metodo il terreno viene considerato come
corpo rigido e, dopo aver assunto lungo una possibile
superficie di scorrimento la distribuzione delle tensioni, se ne ricerca la posizione per successivi tentativi.
Bench il metodo dellequilibrio limite globale non sia
esauriente rispetto alla descrizione del comportamento
fisico-meccanico del terreno, esso trova applicazione
nel calcolo delle spinte della terra su opere di sostegno
poich i risultati ricavabili mediante questo ultimo
sono stati confermati dallesperienza.
Le opere di sostegno si suddividono in due categorie:
rigide
elastiche
Nelle prime la stabilit legata al peso proprio dellopera pi eventualmente quello del terreno che vi
poggia mentre nelle seconde la stabilit ottenuta
mobilizzando la resistenza passiva del terreno sulla
parte infissa e quella di eventuali altri vincoli (es.
ancoraggi).
Tra le strutture rigide si ricordano: muri a gravit,
muri a semigravit, muri a mensola e una sua variante
detta a contrafforti, muri cellulari (Figg. 9.1.4 e 9.1.5).
121
Langolo dattrito funzione dello spostamento relativo terreno muro. Per es. il muro pu sprofondare pi
del terrapieno e quindi si genera un attrito negativo.
Applicando questi due concetti possibile legare la
pressione orizzontale limite attiva 'A (che rappresenta
la sollecitazione unitaria della spinta totale) a quella
verticale mediante un coefficiente KA detto di spinta
attiva.
Analogamente possibile ricercare le condizioni
limite per la pressione passiva, cio ?p che risulta
legata alla pressione verticale da un coefficiente KP
detto di resistenza passiva e correlato a KA dalla
seguente relazione:
(13) KA Kp = 1
Per cui risulta:
(14) 'A = 'vo KA
(16)
Calcestruzzo
Acciaio
liscio
ruvido
liscio
ruvido
asciutte
3839
4244
24
34
sature
3335
25
23
Limi o
sabbie limose
1319
1320
710
1018
Argille
916
69
610
(17)
sabbie
oppure si pu assumere:
19
Spinta attiva per terre incoerenti ( C = 0, > 0)
Come detto sopra la pressione esercitata dall'ammasso su un granulo di terra, a contatto con l'opera di sostegno pari alla (18) con l = h in quanto parete verticale.
Il coefficiente di spinta attiva, nel caso di superficie
superiore in piano (Fig. 9.2), vale:
__
Ka=tg2 45- 2
' h KA
Fig. 9.1.7: Diagramma di spinta in assenza di attrito
muro-terreno, con parete verticale e terreno orizzontale.
122
Secondo la teoria di Coulomb, che quella concettualmente pi semplice, tale valore si ricava dal considerare l'equilibrio dell'ammasso terroso incoerente a
tergo di un muro, sotto l'azione del peso proprio, dell'attrito e della spinta del muro, ipotizzando delle
superfici piane; il problema si riduce ad individuare il
prisma di massima spinta quello cio che, tra le infinite possibili superfici di scorrimento, determina la massima spinta e quindi la situazione pi sfavorevole.
Si dimostra che tale piano di rottura corrisponde alla bisettrice di 90- , formante cio un angolo di 45 - /2 con la verticale (Fig. 9.3).
Esercizio
Si calcoli la spinta S esercitata da un terrapieno con superficie superiore orizzontale, alto 2 m, con
= 30 e t = 1600 kg m-3 su una palificata viva di lunghezza unitaria e la si confronti con lanaloga spinta
idraulica.
Sa=1/2 t h2 tg2(45- /2)=1/2 1600 4 0,33=1056 kg m-1
Wt =1/2 h2 =1/2 1000 4 = 2000 kg m-1
applicata in entrambi i casi ad 1/3 dell'altezza, cio a 0,66
m da terra.
Nel caso di una scarpata a monte con inclinazione i =26
KA=cos2 / (1+(sen sen(-i)/cosi) 0,5)2=0,75/+(0,5 0,07/0,9)0,5)2=0,52
20
25
30
35
KA
0,49
0,41
0,33
0,27
123
e, semplificando,
Fig. 9.8: Diagramma di spinta in terre incoerenti parzialmente sotto falda
124
125
126
Riguardo il peso della vegetazione, necessario studiare come il peso di un singolo albero si scarica nel
suolo mentre lentit delleffetto stabilizzante della
vegetazione strettamente connessa alla profondit raggiunta dallapparato radicale (soglia di radicazione).
9.4 Esempi applicativi per le tipologie di I.N.
Per una palificata viva o per una gabbionata rinverdita, il calcolo di dimensionamento , innanzi tutto,
quello di unopera a gravit.
Nellesempio seguente, si adotta l'ipotesi semplificativa, comunque a favore della stabilit, di una palificata a paramento verticale e poggiata orizzontalmente
sul terreno, mentre in realt l'opera, come noto, realizzata con una inclinazione sia sul fronte sia sul fondo.
Per una verifica rigorosa si pu fare riferimento allo
Schema di calcolo di una palificata viva (Cornelini,
Zoccoli, 1995 in Fig. 9.9).
Si effettua, invece, il calcolo di verifica di una palificata viva alta 2 m e con spessore di 1,65 m, funzionante come opera di sostegno al piede di una scarpata.
Si considera una palificata lunga 5 m (Fig.
9.10 a, 9.10 b e 9.10c).
ove, per 1 m
Vt = (2 x 1,65) - 0,7 = 2,6 m3/m
Wt = 1900 x 2,6 = 4940 kg m-1
Il peso di 1 m di palificata quindi:
P = Plegno+Wt = 490 + 4940 = 5430 kg m-1
C
KA
33
300 kg m-2
0.44
127
applicata ad 1/3 dell'altezza della parte bassa triangolare del diagramma di spinta, cio a 0,64 m da terra; considerando il terreno non aderente allopera nella parte
alta (triangolo negativo di altezza pari a ho) ho vale
0,47 m per cui il braccio vale (2,4-0,47)/3 = 0,64 m. In
Fig. 9.10 b si riporta il braccio pari a 0,8 m che sarebbe quello che si avrebbe con coesione nulla. Si osservi
che la situazione , in realt, ibrida poich considera
tutta la spinta di un terreno coesivo (diagramma a farfalla), ma il braccio come se il terreno non fosse aderente alla parete. In realt considerando tutta la spinta
di un terreno coesivo, cambierebbe il braccio (che non
quello passante per il trapezio rimanente annullando
i due triangolini di pari area), ma varrebbe 0.63 m.
Ricapitolando, le situazioni possibili sarebbero le
seguenti (Figg. 9.6 e 9.10 b):
1) terreno coesivo e aderente allopera
(braccio della risultante secondo Varignon)
Sterra= 1434 kg m -1 braccio = 0,63 m Mr=906 kg m-1 m
2) terreno coesivo non aderente allopera
(braccio della spinta attiva)
Sterra= 1744 kg m -1 braccio = 0,64* m Mr=1118 kg m-1 m
* casualmente uguale al valore del quarto caso
3) terreno incoerente
Sterra=2384 kg m -1 braccio = 0,80 m Mr=1909 kg m-1 m
4) terreno coesivo, considerando erroneamente il
braccio della spinta corrispondente al trapezio
Sterra=1434 kg m -1 braccio = 0,64* m Mr= 919 kg m-1 m
* casualmente quasi uguale al valore del primo caso
5) ibrido (spinta del terreno coesivo, ma braccio come
se il terreno fosse incoerente)
Sterra=1453** kg m -1 braccio = 0,8 m Mr= 1163 kg m-1 m
** approssimazione rispetto a 1454 kg m -1
Verifica statica
La verifica viene effettuata secondo le norme tecniche del D.M. 11 marzo 1988 riguardanti le prescrizioni per la progettazione delle opere di sostegno.
Calcolo dei momenti (Fig.9.10):
Mstabilizzante = 5430 x 0,825 = 4480 kg m.
Mribaltante = 1453 x 0,64 = 1162 kg m (a favore di sicurezza come nello schema semplificato di Fig. 10, altrimenti risulterebbero solo 906 kg m con un diagramma
di spinta a farfalla: nel seguito si riportano tra parentesi i valori corrispondenti a tale valore di Mribaltante ).
Si eseguono le seguenti verifiche statiche, per una
lunghezza di 1 m di palificata, trascurando la stabilit globale opera - terreno e le verifiche interne della struttura.
128
carico agente :
1,5 / 0,58 = 2,6 (o 2,8) > 2, valore del coefficiente di
sicurezza richiesto dal D.M. 11 marzo 1988.
In conclusione, dai calcoli effettuati, una palificata
viva risulta, in genere, una struttura che soddisfa
ampiamente le condizioni di stabilit, al pari delle tradizionali opere di sostegno, alle quali si pone in alternativa.
(o 0,17 m)
che si risolve rispetto ad e, con e = eccentricit, distanza tra il baricentro ed il centro di pressione oppure:
quindi:
= 0,61 m (o 0,66 m)
e = 0,825-0,65 = 0,21 m (o 0,17 m)
ovviamente le due procedure sono equivalenti.
Il valore di eccentricit entro il terzo medio in
quanto 1,65 / 6 = 0,275 > 0,21 (o 0,17) e, in tal caso,
vale la formula:
in kg cm-2
ove b la larghezza della palificata pari a 165 cm
max = (5430/ (100 165)) x ( 1+ 6 x 21 / 165) = 0,58 kg/cm2 (o 0,53 kg/cm2)
La verifica fin qui proposta, necessaria e fondamentale in sede di progetto, analizza le condizioni statiche valide immediatamente dopo la costruzione dellopera, ma non considera che, essendo essa una struttura composta in parte da materiale vivo, le forze in
gioco potranno variare nel tempo con laccrescimento
delle talee messe a dimora. Ad esempio si verifica un
incremento di coesione radicale che riduce la spinta del
terreno a tergo dellopera, un aumento di biomassa
(ipogea ed epigea) ed una degradazione delle parti
morte, che determina lo sviluppo di nuove forze con i
relativi bracci e quindi variazioni nelle condizione di
equilibrio.
Unanalisi di questa problematica stata svolta da
Preti e Cantini, 2002 che hanno analizzato la variazione del coefficiente di sicurezza. Si sintetizza la metodologia seguita come esempio di analisi di stabilit a
lungo termine.
Per calcolare la spinta del terreno a tergo della palificata, considerato non coerente, stato utilizzato il
metodo dello stato di equilibrio limite di Muller Breslau (1924).
Per valutare il contributo delle piante, in Preti e
Cantini, 2002), stata analizzata la variazione nel
tempo del termine AR/A, rapporto fra larea occupata
dalle radici (AR) e quella della corrispondente sezione
parallela alla superficie di terreno (A), ricavando una
relazione praticamente lineare. Anche levapotraspirazione e leffetto drenante dovuti alla presenza delle
piante sono stati ipotizzati dipendenti dallo stesso termine (AR/A). Considerando separatamente: il peso
della palificata, dato dalla somma del peso del legno
morto che diminuisce nel tempo in funzione della
degradazione del legname, oltre al peso del riempimento che rimane costante, laumento della biomassa
epigea ed ipogea, la spinta dellacqua (considerando
varie altezze di falda a tergo della palificata) e la spinta del terreno a tergo della palificata (senza coesione a
favore di sicurezza); stata valutata la variazione dei
coefficienti di sicurezza nellarco di 30 anni.
Si riporta in appendice seguente, invece, per lo stesso
schema di calcolo precedente la situazione che si verificherebbe con altezza dellopera e carico dacqua pari a
2,25 m, e valori di coesione aggiuntiva radicale crescenti
nel tempo da 0 a 600 kg/m2 (da Pollen et al., 2004 in Cap.
129
Fig. 9.14 b: Frazione di sezione di terreno occupata dalle radici (root area ratio)
130
cio allaumentare AR/A diminuisce la spinta dellacqua presente nel terreno a monte sulla palificata da
un valore iniziale assegnato (crt(0)=0.75) a causa della
presenza di radici e per levapotraspirazione esercitata
dalle talee di salice.
Oltre ai valori assunti per i vari pesi specifici appena descritti ed alle grandezze variabili nel tempo schematizzate in Fig. 10.15 sono stati utilizzati i dati riassunti nella tabella seguente (effettuando varie prove
variando tutte le grandezze geometriche):
h (altezza palificata)
b (base palificata)
(angolo di attrito interno del terreno)
1m
Resistenza a
trazione (Mpa)
Salix purpurea
36.0
1.5
0.8 m
30
25 (11)
27
0.5 (0,36)
90
Piante
arboree e arbustive
0.55 m
131
Invece, per quanto riguarda la verifica al ribaltamento, si sono ottenuti gli andamenti per il coefficiente di sicurezza al ribaltamento (Cs), stimato tramite la:
(23)
Il coefficiente di sicurezza (Cs) parte nella condizione iniziale (quando le talee non si sono ancora sviluppate) da un valore maggiore di 1,5 (quindi la struttura composta da legname e riempimento stabile) ma
potrebbe anche tendere a non aumentare nel tempo (ad
esempio, lo sviluppo della parte epigea crea un
momento ribaltante per la palificata dovuto allaumento del peso e, soprattutto, del braccio cui questo viene
applicato, avendo la parte epigea uno sviluppo, in
altezza molto maggiore dello sviluppo in profondit
dellapparato radicale).
Si quindi studiato, anche in questo caso, landamento nel tempo del coefficiente di sicurezza al ribaltamento in condizioni diverse di vegetazione per la
stessa palificata:
1. senza interventi;
2. con talee ed interventi, effettuati regolarmente, di
potatura quasi totale della parte epigea di vegetazione che si sviluppa (Cs2);
3. con talee ed interventi di diradamento effettuati
regolarmente, cio si elimina una parte (60%) dellapparato epigeo della vegetazione (Cs3);
132
In Fig. 9.16 c si riportano i valori del fattore di sicurezza al ribaltamento ed allo slittamento per una palificata viva considerando leffetto della coesione radicale: si osserva come la riduzione della spinta a tergo dellopera e la crescita della biomassa epigea comportano
un aumento della stabilit allo slittamento (incremento
della forza peso verticale), mentre laumento dei
momenti ribaltanti (incremento sia del peso e sia del
braccio della vegetazione) pu essere compensato
dalla riduzione del momento ribaltante della spinta del
terreno, allaumentare della coesione.
9.4.2 Dimensionamento di una palizzata
Alcune opere I.N. sono realizzate infiggendo nel
terreno alcuni pali verticali che sostengono, tramite
elementi orizzontali, un terrapieno (es.: palizzata, staccionata, viminata, fascinata) a formare piccoli gradoni
o terrazzamenti lungo le curve di livello del pendio
(figg. 9.17 e 9.18).
Per quanto riguarda le gradonate esistono
modelli empirici per il calcolo di stabilit dei versanti
(Florineth, 1994, in Regione Toscana, 2000), ma non
disponibile in letteratura una procedura formalizzata per
la valutazione dellefficacia dellintervento e sul distanziamento dogni singola opera rispetto alleffetto che si
vuole ottenere: in genere tali scelte vengono dunque
lasciate allesperienza e alla sensibilit del progettista.
I parametri da analizzare per il dimensionamento
riguardano:
a) profondit di infissione e diametro dei pali verticali
C r,s
2,5
2
ribaltamento, cv nulla
ribaltamento, cv costante
ribaltamento, cv crescente
1,5
1
slittamento, cv nulla
slittamento, cv costante
slittamento, cv crescente
0,5
0
0
10
20
30
Fig. 9.16 c) - Fattore di sicurezza al ribaltamento (Cr) ed allo slittamento (Cs) per una palificata viva considerando leffetto della coesione radicale: si considerano valori di coesione, rispettivamente, nulla, costante pari a 300 kg/m2 o crescente
linearmente da 0 a 600 kg/m2; altezza dellopera pari a 2,25 m, terreno saturo, 4 talee/ m2 e volume e sporgenza della biomassa epigea da Fig.9.14 a).
Fig. 9.17: Schema semplificato delle sollecitazioni andamento delle deformazioni nel caso di una palizzata
133
Fig. 9.18: Sezione e prospetto di una palizzata con schema ulteriormente semplificato delle sollecitazioni
dove:
lp : interasse massimo fra i pali verticali
amm : tensione ammissibile per il legname messo in
opera
Se si effettua il calcolo con amm=6.106N/m2
(Giordano, 1993, considerando anche che i pali sono
infissi in terra) si verifica, con i dati del secondo esempio di dimensionamento della tabella precedente, che
l'interasse massimo deve essere proprio di circa 2 m (o
circa 1 m considerando prudenzialmente la spinta idrostatica).
Con valori maggiori di amm e di , esso pu, naturalmente, aumentare.
134
1600
tan(45-2)
tan(45+2)
30
0,58
1,73
0,7
KA
KP
0,33
3,00
1,5
0,15
Sa
130,67
Sp
810,00
Ma
226,49
Mp
405,00
Mp/Ma
1,79
Per le terre rinforzate rinverdite, vanno effettuate anche le verifiche di stabilit globale del pendio
(metodi di Fellenius, Bishop,
Palizzata: secondo esempio di dimensionamento
Jambu, etc.) e quelle interne che
t
1600
tan(45-2) tan(45+2)
consentono di stabilire la lunghezza e linterasse degli elementi di
30
0,58
1,73
rinforzo.
h
0,7
KA
KP
Il rinforzo delle terre consiste
nella
possibilit di migliorare la
l
1
0,33
3,00
stabilit dei terreni con strutture di
d
1,4
rinforzo (geosintetici, reti metalliche, barre metalliche, etc) che
0,1
aumentano la resistenza al taglio
Sa
130,67
del terreno (Fig. 9.19), consentendo lequilibrio di ammassi di terra
Sp
470,40
con fronti fino a circa 70 di inclinazione.
Ma
213,42
Una applicazione della teoria
delle terre rinforzate (corredata da
Mp
219,52
dati sperimentali di sviluppo e resistenza radicali) specificatamente
studiata per luso di talee propoMp/Ma
1,03
sta da Schuppener e permette di
calcolare il numero delle talee per
metro lineare di sistemazione, la
ne considerazioni concernenti la diminuzione dell ero- profondit di infissione delle stesse, la stabilit globasione e quindi quantificare la distanza delle opere fis- le del pendio.
sando preventivamente lentit voluta della riduzione
Vengono illustrate le caratteristiche fondamentali
di erosione.
dei metodi di Jewell e di Leschinsky In Regione
Naturalmente, lo scopo delle opere menzionate Toscana, 2000.
quello di limitare lerosione superficiale del suolo
I calcoli possono essere semplificati con software
favorendo anche lingresso della vegetazione sponta- presenti in commercio, alcuni dei quali sono riportati
nea o lattecchimento di quella impiantata.
in bibliografia.
135
Fig. 9.19: Meccanismo di rinforzo del terreno (da Scotto, 1995 in Comedini, 2000)
136