Dispensa Tecnica Magazzini Autoportanti Verticali Acciaio
Dispensa Tecnica Magazzini Autoportanti Verticali Acciaio
Dispensa Tecnica Magazzini Autoportanti Verticali Acciaio
AUTOPORTANTI VERTICALI
IN CARPENTERIA METALLICA
CONTENUTI:
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE
DI MAGAZZINI AUTOPORTANTI VERTICALI
IN ZONA SISMICA SECONDO LE NTC08
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IL MAGAZZINO AUTOPORTANTE VERTICALE
IN CARPENTERIA METALLICA
DELLA CERAMICA SANTAGOSTINO
AUTORE:
Fondazione Promozione Acciaio
A seguito del sisma che ha colpito Emilia-Romagna e Lombardia nel 2012, lo stabilimento dellazienda ferra-
rese specializzata nella produzione di rivestimenti e pavimentazioni in gres porcellanato ha subito gravi danni,
rendendo necessaria sia la ricostruzione dellarea produttiva con un intervento in carpenteria metallica, sia la
realizzazione, in sostituzione del precedente reso inutilizzabile, di un nuovo magazzino automatico verticale.
Questultimo stato concepito con una struttura fortemente innovativa:
si tratta del primo deposito realizzato interamente con acciaio strutturale e della prima costruzione di questo
tipo progettata con le Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14.01.08) in merito alla risposta alle azioni
sismiche.
STRUTTURE PORTANTI
Ledificio sorge sul sedime del precedente ed ha unimpronta in pianta di circa 134 x 26 metri e si sviluppa in
altezza per 18 m ; gli elementi destinati allimmagazzinamento si sviluppano per 16 metri in altezza e sono di tipo
a cella monoposto e biposto. I cinque telai con celle a doppio posto sono disposti al centro delledificio, mentre
le due spalle con celle monoposto sono ai lati del magazzino, in aderenza alle strutture di rivestimento; in totale
i livelli di carico sono supportati da 64 telai metallici per una capacit complessiva di 18.852 posti Pallet su 13
livelli.
I graticci controventati in acciaio che formano i telai sono costituiti da montanti in profili tubolari 140 x 70 mm
con spessori variabili da 8 a 10 mm, le diagonali sono in profili angolari L mentre i traversi in laminati ad U.
Ciascuna spalla vincolata alle fondazioni, recuperate dalle preesistenti, mediante piastre metalliche nervate
in lamiere in acciaio di grosso spessore saldate e zincate; in sommit le spalle sono solidarizzate ad una ca-
priata reticolare in acciaio formando di fatto una struttura intelaiata su pi colonne; i collegamenti tra gli ele-
menti metallici sono di tipo bullonato. In senso longitudinale i telai sono collegati tra loro mediante controven-
tatura concentrica, costituita da piatti di spessore 10 mm per le diagonali e profilati ad U per i traversi.
Le celle destinate ad ospitare i prodotti del magazzino sono di altezza variabile in funzione della dimensione
del pallet e della presenza dellimpianto antincendio; i piani di appoggio sono in profili a sezione scatolare di
larghezza 80 e altezza 20 mm, disposti in direzione trasversale allasse del capannone con un passo di 350 mm
e supportati da travi porta-pallet. Questultime sono in profili a C formati a freddo e appoggiano sui traversi dei
montanti sul lato interno della cella, mentre sul lato esterno sono giuntate alle colonne mediante bulloneria.
Tutte le strutture: profili aperti (laminati mercantili e travi), tubolari e profilati sono di classe S355JR e zincate
a caldo per la protezione alla corrosione.
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Sulla testata del magazzino, di fronte alle strutture preesistenti dove avviene la fase di caricamento e prepara-
zione dei pallet, presente una struttura a mensola in travi reticolari a sbalzo, in colonne HEB 180, con funzione
di sostegno della copertura e delle pannellature frontali e laterali che ricadono nella zona smistamento.
Tale struttura e le pannellature sono dotate di un adeguato giunto sismico in corrispondenza del collegamento
alledificio preesistente. Esternamente e in copertura il magazzino rivestito in pannelli sandwich in acciaio, di
spessore 50 mm con isolamento in poliuretano ad eccezione della parete Nord, tamponata per prescrizione dei
Vigili del Fuoco con pannelli di parete di spessore 100 mm e isolamento in lana di vetro EI90.
Le pareti sono collegate alle spalle mediante travi IPE 100.
CONCLUSIONI
Il sisma che ha colpito uno dei territori cardine per leconomia italiana ha portato, oltre alla perdita di vite umane
e di patrimonio culturale, anche il blocco delle attivit produttive e la perdita di prodotti, con un impatto eco-
nomico ingente per le aziende coinvolte.
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Vista delle capriate in acciaio di copertura e degli evacuatori di fumo prima della posa dei pannelli sandwich
CREDITS
Committente
Ceramica SantAgostino spa
Progetto esecutivo
Associazione Consortile Sismica Engineering Ing. Gianluca Loffredo
Consulenza tecnica alla progettazione strutturale e D.L.
Prof. Ing. Walter Salvatore
Collaudatore
Ing. Mauro Cuoghi
Costruttore
Stahlbau Pichler srl
Direzione lavori
Archliving srl
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PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE
DI MAGAZZINI AUTOPORTANTI VERTICALI
IN ZONA SISMICA SECONDO LE NTC08
AUTORI:
Prof. Ing. Walter Salvatore, Prof. Ordinario di Tecnica delle Costruzioni, Universit di Pisa,
e Coordinatore della Commissione Sismica di Fondazione Promozione Acciaio.
Dott. Ing. Francesco Lippi, S.I.T.A. srl, Studio di Ingegneria.
Dott. Ing. Francesco Morelli, Assegnista di Ricerca, Universit di Pisa.
INDICE
1. INTRODUZIONE
2. LE SCAFFALATURE INDUSTRIALI: Scaffalature a ripiani / Scaffalature a correnti
3. I MAGAZZINI AUTOPORTANTI VERTICALI - MAV
4. QUADRO NORMATIVO ATTUALE
5. LE SCAFFALATURE INDUSTRIALI IN ZONA SISMICA
6. IL TERREMOTO IN EMILIA DEL 2012
7. INTERVENTI DI RICOSTRUZIONE: Il nuovo MAV della CERAMICA SANTAGOSTINO SPA (FE)
8. INTERVENTI DI RICOSTRUZIONE: Il nuovo MAV della VIPA SPA (RE)
9. METODI INNOVATIVI DI PROGETTAZIONE
10. CONCLUSIONI
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1. INTRODUZIONE
Il moderno processo di globalizzazione del commercio stato reso possibile dallo sviluppo continuo ed
esponenziale dei sistemi logistici di trasporto i quali, utilizzati da distributori internazionali che operano su vo-
lumi sempre crescenti di merci, necessitano di strutture di stoccaggio di grandi dimensioni e dotate delle pi
moderne tecnologie.
Tali strutture sono state adottate con sempre maggiore frequenza anche per la realizzazione di centri commer-
ciali di grandi dimensioni dove la clientela ha accesso diretto alle aree di stoccaggio delle merci, eliminando di
fatto la precedente suddivisione tra area di esposizione e magazzino al fine di ridurre i costi di gestione.
Magazzino commerciale aperto al pubblico (FEMA 460) Configurazione tipica di scaffalatura metallica (FEMA 460)
Da questo punto di vista la quasi totalit delle soluzioni adottate per lo stoccaggio ad alta densit delle merci
costituita da scaffalature metalliche.
Luso delle scaffalature metalliche al posto delle precedenti soluzioni in ligneo ha avuto inizio negli Stati Uniti
negli anni 50 ed ha visto un incremento costante ed esponenziale in tutto il mondo sino ad occupare la quasi
totalit del mercato degli scaffali, escluse alcune applicazioni particolari ormai di nicchia, grazie alla flessibilit
di configurazione e installazione propria della natura modulare dei loro componenti.
Le scaffalature metalliche sono state considerate sin dalle prime realizzazioni come attrezzature da magazzino,
soggette esclusivamente ai carichi verticali statici costituiti dal peso proprio delle merci. Solo successivamente,
ed a seguito di eventi sismici rilevanti occorsi prevalentemente negli Stati Uniti, le associazioni di produttori ed
i tecnici hanno favorito e sostenuto lo sviluppo di criteri di progettazione antisismici.
Tali criteri, tuttavia, non hanno risolto completamente tutti gli aspetti critici delle scaffalature metalliche tra-
dizionali che continuano ad essere particolarmente esposte alle azioni sismiche a causa della natura modulare
e componibile dei loro componenti e delladozione di profili con sezioni aperte in parete sottile ottenuti per sa-
gomatura a freddo, particolarmente soggetti a fenomeni di instabilit locale/globale.
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Terremoto di Northridge (1994): Collasso scaffalatura metallica a Santa Clarita (FEMA 460)
Tra le scaffalature metalliche, i magazzini automatici verticali MAV costituiscono le realizzazioni di maggiori
dimensioni ed impegno statico e sismico. I MAV sono magazzini ad alta densit dotati di sistemi automatici
di stoccaggio/prelievo dei pallet (trasloelevatori) disposti lungo corsie parallele allasse longitudinale del ma-
gazzino. Le elevate dimensioni, tipicamente dellordine di 100x25 metri in pianta ed altezza 30 metri, li rendono
particolarmente funzionali dal punto di vista logistico coniugando una grande capacit di carico con dimensioni
in pianta contenute. I MAV sono stati concepiti come naturale evoluzione in altezza e larghezza di scaffalature
metalliche tradizionali, realizzati con la medesima tecnologia e materiali dei magazzini ordinari di dimensioni
decisamente pi contenute.
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2. LE SCAFFALATURE INDUSTRIALI
Dal punto di vista del comportamento strutturale, le scaffalature metal-
liche sono state ideate e concepite per sostenere prevalentemente cari-
chi verticali statici. Le scaffalature sono costituite, nella loro formulazione
basilare, da piani di carico su montanti laterali di sostegno i quali, connessi
e controventati tra di loro, costituiscono le spalle.
Lo schema base di funzionamento pu essere integrato da controventi ag-
giuntivi a livello di piano oppure in direzione longitudinale, al fine di garan-
tire la stabilit della scaffalatura anche in presenza di azioni orizzontali.
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SCAFFALATURE A RIPIANI
La scaffalatura a ripiani (Shelving) una delle soluzione pi diffuse per la realizzazione di magazzini per ma-
teriale sciolto di piccola dimensione a presa manuale.
La struttura composta da spalle verticali, tipicamente costituite da due montanti uniti da traversi orizzontali o
tralicciati, e dai ripiani di appoggio delle merci.
La scaffalatura a ripiani pu essere utilizzata per la realizzazione di molte tipologie diverse di magaz-
zini come ad esempio:
- Magazzini multipiano o Multi-tier shelving, con passerelle di servizio costituite da travi fissate ai
montanti delle spalle e grigliati metallici di calpestio;
- Magazzini compattabili costituiti da scaffalature a ripiani su carrelli scorrevoli che consentono la
movimentazione di intere file allo scopo di eliminare lo spazio inutilizzato dei corridoi di accesso, ridu-
cendo in modo consistente lingombro. Il sistema di movimentazione pu essere manuale, elettrico e/o
elettronico;
- Scaffalatura monomontante a Gondola o Cantilever shelving system dove i ripiani di carico sono
sostenuti da mensole.
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1. Scaffalatura a correnti o Adjustable pallet racking APR: schema generale [EN 15878]
2. Scaffalatura a correnti o Adjustable pallet racking APR: soluzione con controvento verticale dorsale o Spine bracing [EN 15878]
3. Scaffalatura Cantilever o Cantilever racking : schema generale [EN 15878]
4. Scaffalatura Drive-in: schema generale [EN 15878]
5, Scaffalatura Adjustable pallet racking APR a fronte libero (Open Front): schema generale [EN 15878]
6. Magazzino a gravit o APR Pallet live storage: schema generale [EN 15878]
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3. I MAGAZZINI AUTOPORTANTI
VERTICALI - MAV
I magazzini autoportanti verticali possono essere conside-
rati come la naturale evoluzione delle scaffalature a correnti.
Queste strutture sono caratterizzate dallo svolgimento contem-
poraneo di due funzioni: lo stoccaggio delle merci ed il soste-
gno dellinvolucro edilizio, costituito dalle pannellature laterali
e dalla copertura.
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4. QUADRO NORMATIVO ATTUALE
Lo sviluppo delle scaffalature industriali avvenuto nella fase iniziale esclusivamente dal punto di vista com-
merciale ed industriale e solo successivamente affiancato da criteri ingegneristici di dimensionamento (Mini-
mum Engineering Standards for Industrial Steel Storage Racks, RMI, 1964).
Tali criteri hanno considerato per lungo tempo come azioni di progetto e verifica delle scaffalature i soli carichi
verticali delle merci immagazzinate, considerando trascurabili le azioni orizzontali tranne per alcune situazioni
eccezionali, come lurto dei mezzi di movimentazione. Normative contenenti criteri di dimensionamento delle
scaffalature sotto carichi statici verticali sono attualmente disponibili sia a livello Europeo (EN, FEM) che Inter-
nazionale (RMI).
Solo pi recentemente, a partire dai primi anni 90, sono stati gradualmente introdotti i primi criteri per la rea-
lizzazione di scaffalatura statiche in zone sismiche, a seguito di alcuni eventi sismici di particolare intensit che
provocarono danni estesi a scaffalature in ambienti industriali e commerciali (terremoti di Whittier 1987, Loma
Prieta 1987, Landers 1992, Northridge 1994, e San Simeon 2003).
I principi di progettazione antisismica delle scaffalature sono stati sviluppati in primis negli Stati Uniti, come le
precedenti normative per carichi statici verticali, e successivamente recepiti in Europa da parte della Federa-
zione Europea della Manutenzione (FEM). Una norma di progettazione antisismica EN per le scaffalature indu-
striali attualmente in fase di elaborazione.
In ambito Italiano la situazione normativa presenta alcune particolarit dovute ai criteri di inquadramento delle
scaffalature, che si traducono nei seguenti due casi:
- Magazzini Non-Autoportanti: in questo caso le scaffalature metalliche, contenute allinterno di opere ordi-
narie di ingegneria civile, sono generalmente considerate come attrezzature da magazzino non soggette ai
requisiti delle NTC08. Eventuali certificazioni antisismiche sono redatte con riferimento alla norma Italiana UNI/
TS 11379 e/o alla FEM 10.2.08;
- Magazzini Autoportanti: in questo caso la scaffalatura funge anche da struttura portante primaria dellinvolu-
cro edilizio che la contiene ed per questo soggetta alle prescrizioni delle NTC08.
La suddetta classificazione funzionale delle scaffalature non tuttavia univoca in quanto si possono frequen-
temente incontrare situazioni di dubbia interpretazione, pi che altro nel caso dei magazzini autoportanti, dove
le prescrizioni delle NTC08 sono sostituite in modo discrezionale dal progettista con i dettami della UNI/TS e/o
FEM. Tali sostituzioni arbitrarie riguardano essenzialmente la progettazione sismica con riferimento, a titolo
esemplificativo e non esaustivo, ai criteri di definizione degli spettri di progetto, alla verifica di deformabilit ec-
cessiva sotto azione sismica (fattore ) e/o alla scelta dei fattori di struttura da associare agli schemi strutturali
tipici delle spalle.
Attualmente sono in fase di realizzazione presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici delle Linee Guida
per la realizzazione delle scaffalature industriali che consentiranno di chiarire i numerosi dubbi interpretativi
attualmente esistenti, fornendo valide indicazioni sui criteri da adottare per il dimensionamento delle nuove
scaffalature e per il miglioramento di quelle esistenti. Tali prescrizioni riguarderanno anche le scaffalature in
zona sismica, caratterizzate da una risposta strutturale influenzata da diversi fattori e sostanzialmente diversa
da quella tipica delle altre strutture dellingegneria civile.
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5. LE SCAFFALATURE INDUSTRIALI IN ZONA SISMICA
Le scaffalature metalliche sono particolari strutture in acciaio dove la quasi totalit dei carichi permanenti
(>95%) costituita dal peso delle merci stoccato, e il rimanente dal peso proprio della struttura. In presenza
di azioni sismiche, il comportamento strutturale delle scaffalature profondamente differente rispetto a quello
delle strutture ordinarie in acciaio.
Tale differenza essenzialmente dovuta alla natura particolare del materiale che costituisce la massa sismi-
ca, ovvero le merci presenti sulla scaffalatura che possono variare in composizione materica, rigidezza, forma
geometrica e/o volumetrica, distribuzione planimetrica ed altimetrica allinterno delle celle di carico. Infine,
una delle differenze maggiori rispetto alle opere ordinarie di ingegneria civile costituita dal fatto che la massa
sismica non rigidamente connessa alla struttura metallica, dato che le merci sono semplicemente appoggiate
sui ripiani di carico e generalmente libere di muoversi nel piano orizzontale.
Durante un evento sismico, quindi, allinterno di una scaffalatura si verificano una serie di fenomeni fisici ca-
ratteristici di questa particolare tipologia di opera metallica che riguardano elementi non strutturali (le merci) e
che influiscono sulla risposta globale della scaffalatura attraverso:
- la dissipazione di energia dovuta alla deformazione delle merci stivate;
- leffetto di scorrimento che si verifica tra i pallet e le strutture che li sostengono, quando le forze sismiche
eccedono un certo limite, in funzione dellintensit delle accelerazioni e dellattrito effettivo tra le superfici a
contatto;
- la possibile caduta accidentale delle unit di carico dalle travi di supporto;
- la distribuzione effettiva di massa sulla struttura, che determina variazioni significative del comportamento
dinamico globale;
- la presenza di forti eccentricit di carico in senso planimetrico ed altimetrico, che potrebbero indurre effetti
locali e/o globali imprevedibili sulla struttura.
La risposta delle scaffalature metalliche in presenza delle azioni sismiche quindi marcatamente influenzata
dalla tipologia strutturale adottata per la scaffalatura e dalla natura dei carichi stoccati, nonch dalle logiche di
magazzino specifiche della scaffalatura in questione.
La natura delle azioni sismiche, di tipo dinamico e ciclico, richiede che le strutture di ingegneria civile ed i loro
componenti verticali (spalle, controventi verticali) e orizzontali (piani di carico, controventi di piano) siano dotati
delle sufficienti capacit di resistenza e riserve di duttilit per sopportare i cicli di carico elastici e/o plastici in-
dotti dal terremoto.
Da questo punto di vista la progettazione e realizzazione delle scaffalature metalliche richiede una particolare
attenzione al corretto dimensionamento dei sistemi di connessione, ad esempio trave-montante e di base dei
montanti, che devono essere in grado di sopportare le forze cicliche indotte dati terremoti, cos come i singoli
componenti che, nel caso di utilizzo di profilati in parete sottile sagomati a freddo, non devono manifestare
fenomeni di collasso per instabilit locale e/o globale che possono portare anche al collasso globale dellintera
struttura per effetto domino.
Gli eventi sismici avvenuti negli Stati Uniti ed in Italia hanno evidenziato la particolare criticit di queste opere
metalliche nei confronti delle azioni orizzontali, generalmente trascurate a livello progettuale e costruttivo.
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7. IL TERREMOTO IN EMILIA DEL 2012
Levento sismico del 2012 in Emilia ha colpito, forse per la prima volta nella storia recente, unarea fortemente
industrializzata mettendo a nudo le debolezze tecnologiche e normative di una serie di opere di ingegneria, tra
le quali le scaffalature industriali. Il livello di danneggiamento stato certamente influenzato dalla presenza di
un esteso patrimonio edilizio ed industriale progettato e realizzato per le sole azioni statiche, in aree preceden-
temente considerate come non soggette alle azioni sismiche.
Nel caso particolare delle scaffalature industriali, la maggioranza dei danneggiamenti hanno riguar
dato scaffali di media dimensione che hanno subito collassi parziali e/o globali per fenomeni di ri-
baltamento alla base e/o di instabilit globale, mentre linvolucro edilizio (frequentemente realizzato secondo
normative antisismiche) nella gran parte dei casi non ha subito danneggiamenti particolari.
In linea di massima tali danneggiamenti hanno riguardato scaffali progettati esclusivamente per azioni verticali,
con scarsa o nulla attenzione alle azioni orizzontali (non previste specie nei casi di installazione allinterno di
edifici).
Il terremoto del 2012 ha prodotto danneggiamenti
significativi anche ai Magazzini Automatici Verticali
MAV, purtroppo con eventi di collasso globale.
In questi casi i danneggiamenti strutturali maggiori
sono stati causati da collassi per instabilit locale/
globale dei profili in parete sottile sagomati a freddo,
particolarmente esposti a questo tipo di fenomeni,
e alladozione di sistemi di controventi con tenditori
non adatti a sopportare azioni cicliche.
I MAV hanno inoltre risentito di danneggiamenti fun-
zionali importanti dovuti alle deformazioni perma-
nenti indotte dalle azioni sismiche, tradotti in sposta-
menti orizzontali permanenti crescenti con laltezza
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che ne hanno compromesso la funzionalit impendo
il corretto funzionamento dei trasloelevatori, con per-
dite di portata in alcuni casi comprese fra il 35-40%.
1,2,3. Stadere per il parmigiano ribaltate a seguito del terremoto in Emilia del 2012
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Il terremoto del 2012 ha quindi evidenziato lintrinseca debolezza dei MAV tradizionali alle azioni sismiche, anche
nel caso di strutture progettate secondo recenti criteri anti-sismici, che sono risultati soggetti a danneggiamenti
strutturali ma soprattutto funzionali particolarmente gravosi dal punto di vista industriale ed economico.
Risulta quindi necessaria una profonda revisione dei criteri progettuali di dimensionamento statico e sismico di
tali strutture unitamente ad un miglioramento tecnologico che consenta di ottenere livelli di sicurezza omogenei
tra i diversi produttori ed in linea con quanto richiesto dalle attuali NTC08.
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1,2. Collasso globale di un MAV a seguito del terremoto in Emilia del 2012
3,4. Spostamenti permanenti alla base dei montanti di un MAV a seguito del terremoto in Emilia del 2012
5. Danneggiamenti delle travi di carico di un MAV a seguito del terremoto in Emilia del 2012
6. Danneggiamenti delle crociere verticali di un MAV a seguito del terremoto in Emilia del 2012
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7. INTERVENTI DI RICOSTRUZIONE:
IL NUOVO MAV DELLA CERAMICA SANTAGOSTINO (FE)
Gli eventi sismici in Emilia del 2012 hanno causato estesi danneggiamenti alle infrastrutture industriali del ter-
ritorio comprese le scaffalature metalliche.
Allinterno del sito produttivo della Ceramica SantAgostino (FE) le azioni indotte dal terremoto hanno purtroppo
causato il collasso globale del magazzino automatico verticale esistente, realizzato nel 2001.
Grazie allintervento di ricostruzione post-sismica finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, un nuovo ma-
gazzino automatico verticale MAV attualmente in fase avanzata di costruzione presso il sito della Ceramica
SantAgostino.
Il nuovo MAV ha dimensioni in pianta 134 x 26 metri ed altezza 18 metri. Il magazzino ha un a capacit di stoc-
caggio di 18.852 pallet su 13 livelli, per un carico totale pari a 23.341 tonnellate. La struttura del magazzino
interamente costituita da acciaio S355, gli elementi primari nei confronti delle azioni sismiche come spalle e
crociere verticali sono costitute da profilati laminati a caldo secondo EN 10025 e da profili a sezione scatolare
chiusa formati a caldo o a freddo secondo EN 10210 e EN 2019.
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Rispetto alle soluzioni generalmente adottate nei magazzini verticali progettati per i soli carichi statici, in questo
MAV i montanti delle spalle, particolarmente esposti agli effetti delle azioni sismiche, sono realizzati con sezioni
scatolari chiuse (di classe 1 o 2 secondo NTC08) al posto dei tradizionali profili in parete sottile sagomati a freddo
(di classe 4 secondo NTC08).
Inoltre le spalle centrali bifronte (accessibili da entrambi i lati da parte dei trasloelevatori) sono state progettate
come spalla unica con un montante centrale e due montanti laterali invece che per semplice affiancamento di
due spalle monofronte come nelle soluzioni standard. Lo schema strutturale del magazzino costituito da con-
troventi concentrici a croce di SantAndrea sia nel piano delle spalle che nel piano longitudinale.
Durante il dimensionamento si osservato che in questa particolare tipologia di opera metallica le azioni si-
smiche di piano, originate dallinerzia dei pallet, sono distribuite in modo graduale lungo laltezza e determinano
lo sviluppo di una fascia non dissipativa nella parte superiore della struttura, soggetta ad azioni di intensit
medio-bassa tali da non indurre lo sviluppo di deformazioni plastiche nelle crociere di spalla e/o longitudinali.
Di fatto la particolare geometria e la distribuzione dei carichi dei magazzini automatici verticali determinano lo
sviluppo delle deformazioni plastiche in caso di terremoto solamente nella parte inferiore della struttura, dalla
base a circa 2/3 dellaltezza, lasciando sostanzialmente elastica la parte superiore.
Lapplicazione delle usuali regole di progetto delle NTC08 per le costruzioni con controventi concentrici, con
particolare riferimento ai fattori e che rappresentano la distribuzione omogenea /graduale delle azioni si-
smiche nelle crociere lungo laltezza della costruzione e la loro snellezza, sono difficilmente applicabili al caso
dei magazzini verticali automatici rendendo incerto il valore reale del corrispondente fattore di struttura.
La struttura stata progettata in modo da avere un comportamento non dissipativo (q=1) adottando lo spettro
elastico di progetto cos come definito dalle NTC08, senza lutilizzo di fattori correttivi riportati in alcune norma-
tive di settore. Lo spettro stato definito mediante indagini sulla risposta dinamica locale di sito. Il magazzino
stato dimensionato mediante un modello 3D agli elementi finiti dellintera struttura, secondo lapproccio indica-
to dalla NTC08 considerando il caso di magazzino con diversi livelli di riempimento (a seguire sono riportate le
caratteristiche dinamiche del magazzino a pieno carico).
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Nuovo MAV Ceramica SantAgostino: vista laterale
Lintervento di ricostruzione del MAV presso il sito della Ceramica SantAgostino stato anche caratterizzato
dalla necessit di posizionamento della nuova struttura metallica sopra la platea di fondazione esistente del
precedente magazzino. Il collegamento dei montanti delle spalle alla platea stato ottenuto mediante connet-
tori metallici con legante chimico, dimensionati secondo i criteri riportati nelle normative di settore (EOTA TR
029, EOTA TR 45).
La progettazione stata integrata da prove sperimentali di carico dei tasselli singoli e dei gruppi di ancoranti,
che hanno sostanzialmente confermato i valori progettuali di resistenza ed i relativi coefficienti di sicurezza. In
questo particolare caso, la limitazione del tiro in fondazione dettata dai valori massimi di resistenza degli anco-
ranti chimici ha determinato la scelta della controventatura verticale in direzione longitudinale continua, adotta-
ta al fine di ripartire lazione sismica su tutta la lunghezza della platea senza zone di concentrazione, tipicamente
alle estremit, nelle quali la trazione verticale alla base dei montanti avrebbe superato le resistenza di progetto.
Ladozione delle piastre di base con connettori chimici e della controventatura verticale longitudinale continua
non sarebbe stata necessaria nel caso di realizzazione da nuovo della platea di fondazione, dove le piastre di
base dei montanti sarebbero state collegate alla fondazione mediante tirafondi tradizionali annegati nel getto di
calcestruzzo.
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Il collegamento di base dei montanti alla platea di
fondazione stato completato mediante la realiz-
zazione di un graticcio piano di nervature di calces-
truzzo armato, connesso alla platea mediante le-
gante chimico, con la funzione statica di inghisare le
basi dei montanti ed assorbire le azioni orizzontali di
taglio.
Tale sistema ha consentito di non sovraccaricare ec-
cessivamente i tirafondi chimici di base dei montanti,
che pertanto sono sollecitati esclusivamente a tra-
zione/compressione.
Il nuovo MAV della Ceramica SantAgostino una scaffalatura verticale autoportante progettata e realizzata
secondo la normativa propria delle costruzioni civili (NTC08) e con materiali/profili di carpenteria metallica or-
dinari, senza il ricorso, almeno per gli elementi primari, a profilati in parete sottile sagomati a freddo.
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Il nuovo Magazzino Autoportante Verticale di Ceramica SantAgostino
8. INTERVENTI DI RICOSTRUZIONE: IL NUOVO MAV DELLA VIPA (RE)
I criteri di progettazione per le azioni sismiche sono analoghi a quelli del MAV della Ceramica SantAgostino
ovvero:
- struttura non dissipativa (q=1);
- modellazione statica/dinamica 3D dellintero magazzino;
- analisi sismica delle condizioni fondamentali di utilizzo.
Nel caso del nuovo MAV della VIPA, la contestuale realizzazione della nuova platea in calcestruzzo armato ha
consentito di utilizzare la soluzione con controventi verticali longitudinali disposti ogni 4 campate ed ancoraggio
delle piastre di fondazione con tirafondi tradizionali annegati nel getto di calcestruzzo.
Il nuovo MAV della VIPA rappresenta unulteriore evoluzione nel settore della progettazione dei magazzini auto-
matici verticali in zona sismica.
La soluzione strutturale sviluppata ha dimostrato, sia in termini di semplicit concettuale che di quantit/qualit
di materiale impiegato, come sia possibile progettare questo genere di opere metalliche secondo i criteri delle
NTC08 e mantenere allo stesso tempo i parametri di riferimento di qualit/quantit del materiale base molto
prossimi se non uguali ai valori di riferimento delle scaffalature tradizionali con profili sagomati a freddo.
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A tal proposito, attualmente allo studio da parte degli Autori, un nuovo metodo di progettazione in cui la ca-
pacit in termini di duttilit locale, di resistenza degli elementi ed il meccanismo dissipativo sono determinati
in funzione del livello di duttilit globale che si intende raggiungere. Per far ci, si impone lo sviluppo di un
meccanismo dissipativo che coinvolge una porzione limitata, definita in sede di progettazione, della struttura,
mentre gli elementi al di fuori di questa porzione rimangono in campo sostanzialmente elastico. In questo modo
possibile adottare regole di progettazione in capacit pi stringenti nella zona dissipativa, e pi rilassate in
quella non dissipativa e nella zona di transizione tra le due, come schematicamente mostrato nella figura sotto
riportata.
La possibilit di esprimere la duttilit globale come una funzione della duttilit locale, della distribuzione delle
sovraresistenze e del meccanismo dissipativo, permetterebbe di ottimizzare, caso per caso, il rapporto tra re-
sistenza e duttilit della struttura, evitando al contempo unapplicazione a volte difficilmente giustificabile delle
regole di progetto in capacit allintera struttura.
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10. CONCLUSIONI
Le scaffalature metalliche industriali, che rappresentano una parte essenziale
del sistema industriale moderno, nate e sviluppate per sostenere i soli carichi
verticali statici dovuti al solo peso proprio della merce stoccata, sono particolar-
mente esposte a danneggiamenti strutturali e funzionali in caso di eventi sismici.
I recenti eventi sismici in Emilia hanno evidenziato lelevata vulnerabilit del pa-
trimonio industriale esistente con particolare riferimento alle scaffalature metal-
liche ed ai MAV, mettendo in luce la necessit di una profonda revisione dei criteri
di dimensionamento e delle tecnologie utilizzate per la realizzazione di queste
opere di ingegneria.
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