Calorimetria
Calorimetria
Calorimetria
Che cosa succede quando scaldiamo un corpo? Questo aumenta la propria temperatura.
Osserviamo anche il contrario: raffreddando un corpo questo diminuisce la propria
temperatura.
Fissata la quantità di calore scambiato, come posso sapere di quanto cambia la temperatura?
Questa è la domanda cui la calorimetria vuole rispondere.
Esperimento 1
Prendiamo un termometro, una pentola contenente un litro d’acqua e poniamola su un fornello.
Misuriamo la temperatura iniziale dell’acqua e poi accendiamo il gas per un minuto. Spegniamo il
gas e misuriamo la nuova temperatura. Ora prendiamo una pentola con una quantità doppia d’acqua,
alla stessa temperatura iniziale, e manteniamo acceso il fornello per lo stesso tempo. La temperatura
finale è inferiore.
L’aumento di temperatura dipende dalla quantità di sostanza che scaldiamo.
Domande da porsi…
1. E se prendessimo un Kg, di una sostanza diversa? Olio ad esempio, oppure alcool?
2. E se ripetessimo l’esperimento partendo da acqua molto fredda? Diciamo a 5 °C? Oppure da
acqua
già molto calda? 60 °C ad esempio.
3. E se ripetessi l’esperimento in alta montagna o al mare?
4. E cosa succede se l’acqua inizia a bollire?
5. E se ci fosse la luna piena? E se avessi la cravatta rossa? E se l’esperimento lo avesse compiuto
mio zio? E se invece di bruciare una candela intera, la divido in due e brucio due mezze candele
contemporaneamente?
Troviamo le Risposte…
1. Eseguiamo l’esperimento 1 e troviamo che il ∆ T è diverso. Il ∆ T quindi dipende dalla quantità
di
sostanza ma anche dal tipo.
2. Eseguiamo anche il secondo esperimento (diversa T iniziale) e il terzo, e troviamo che ∆ T è
diverso.
Costruiamo la teoria…
Iniziamo a costruire matematicamente la calorimetria.
Introduciamo una funzione che correli la temperatura al calore scambiato.
Non preoccupiamoci per ora delle unità di misura.
Ci aspettiamo un grafico crescente
ma non lineare
e il calore non è una funzione di stato
meglio invertire gli assi
NON stiamo cambiando l’esperimento
Consideriamo il calore come funzione della temperatura q=f (T ).
Se il grafico fosse rettilineo, dovrei avere una funzione lineare q=C ∆ T.
Considero quindi il calore infinitesimo dq=C ∆ T.
C è chiamata capacità termica:
dq
C=
dT
La Capacità Termica è una proprietà di ogni sostanza.
La conoscenza dei valori di capacità termica di vari materiali, ha grandi applicazioni
pratiche e tecnologiche.
La Capacità Termica dipende dal processo.
La Capacità Termica dipende dalla quantità di sostanza.
Grande C, piccolo aumento di T per tanto calore scambiato.
Capacità Termica e Calore Specifico
Capacità Termica Specifica – Quantità di calore necessario per innalzare 1 grammo di
sostanza di 1 °C.
Chiamata anche calore specifico (non più usato in chimica).
L’acqua ha una capacità termica specifica enorme, rispetto ad altre sostanze comuni.
Caloria
Una caloria è definita come la quantità di calore necessaria per innalzare 1 grammo di acqua
pura di 1 °C.
Una Caloria, con la C maiuscola, di solito si usa per indicare il contenuto energetico dei cibi.
È in realtà una Kilocaloria:
1 Caloria=1 Kilocaloria=1000 cal
4.184 J =1 cal
Energia interna
Fissata la composizione, vi sono solo due variabili indipendenti.
Il primo principio della termodinamica aggiunge la variabile energia interna U . È ancora
vero però che solo due variabili tra le quattro ( p ,V , T ,U ) sono indipendenti.
Possiamo considerare l’energia interna come funzione di T e V , o di p e T ad esempio,
anche se non ne conosciamo l’espressione U =U (T , V ).
La Termodinamica non ci fornisce l’espressione.
Le proprietà di U
Consideriamo U come funzione di T e V , U =U (T , V ).
Studiamo un processo a V = costante.
Fissiamo la temperatura di un corpo e immaginiamo di innalzare questa temperatura di una quantità
infinitesima dT . A volume costante, il corpo innalzerà la sua energia interna di un infinitesimo dU .
La costante di proporzionalità che lega i due infinitesimi si chiama Capacità Termica a volume
costante e si indica con C V .
dU ∂ U
dU =CV dT , CV =
dT
= ( )
∂T V
Capacità termica a volume costante
CV= ( ∂U
∂T )
V
∆ U =Q V =∫ CV dT se C V =costante ∆U =Q V =CV ∆T
T1 ⇒
U2 T2
∫ d U =∆ U =∫ CV ( T ) dT
U1 T1
se l’intervallo di temperatura è grande, non posso considerare costante C V e NON VALE la formula
∆ U =CV ∆ T