Officina Del Coding 1-2-3 - Guida 8

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Introduzione

L’insieme di tutti questi quadri normativi e di indirizzo pone le basi per definire ciò che i docenti sono chia-
mati a fare attivamente in classe, attraverso progettazioni e scelte didattiche, per sviluppare tali competen-
ze negli alunni.
Alla luce di quanto fin qui esposto, appare evidente che l’insegnamento del pensiero computazionale si
dimostra particolarmente adeguato allo sviluppo di quelle competenze chiave strettamente connesse alla
progettazione, al problem solving e alla necessità di introdurre forme nuove e innovative di insegnamento e
apprendimento.

La valutazione delle competenze


Le INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA PER L’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI
ISTRUZIONE hanno introdotto il principio di certificazione delle competenze e, delineando i traguardi for-
mativi da conseguire al termine dei diversi gradi dell’istruzione primaria, hanno focalizzato l’attenzione su
una nuova cultura didattica, dove la scuola non è più il principale agente educativo. In questo documento
si è posto un accento significativo sui principi di conoscenze contestualizzate, apprendimento significativo,
centralità del soggetto che apprende, scuola aperta alla realtà.
La CIRCOLARE MINISTERIALE n. 3 del 13 febbraio 2015, nelle LINEE GUIDA allegate, ha esplicitato il concetto
di certificazione delle competenze tramite documenti da compilare, in via sperimentale, al termine della
Scuola Primaria, della Scuola Secondaria di Primo grado e al completamento dell’obbligo scolastico (2ª clas-
se della Scuola Secondaria di Secondo grado).
Il DECRETO MIUR n. 3 ottobre 2017, prot. n. 742 ha disciplinato la certificazione delle competenze al termine
della Scuola Primaria e del primo ciclo di istruzione e ha trasmesso i relativi modelli unici nazionali di certi-
ficazione nei quali si sancisce l’obbligo di delineare il “profilo dello studente al termine del primo ciclo di istru-
zione” in base ai livelli di competenza raggiunti, in riferimento alle otto competenze chiave europee.
La certificazione delle competenze non sostituisce la valutazione disciplinare ma la integra, poiché esprime
una valutazione trasversale della capacità degli allievi di utilizzare in modo efficace i saperi acquisiti in con-
testi nuovi e complessi, siano essi reali o simulati.
Questa operazione pertanto implica che gli insegnanti si facciano carico, oltre che dei contenuti disciplinari,
anche di processi valutativi attenti, essendo da sempre la valutazione un tema controverso, che ora più che
mai assume un ruolo di rilievo nel percorso scolastico degli allievi.
Tradizionalmente, la valutazione del profitto scolastico scaturisce dal confronto dei risultati ottenuti dagli
studenti con i risultati attesi. Questa modalità implica però l’utilizzo di criteri di classificazione e selezione
perché non indaga la “costruzione” e lo “sviluppo” della conoscenza né prende in considerazione la capacità
di applicare in contesti reali quanto si conosce.
La valutazione delle competenze analizza il sapere agito e considera ciò che gli alunni sanno e come “san-
no fare” applicando le loro conoscenze, abilità, capacità e predisposizioni personali nell’affrontare un com-
pito significativo che preveda la soluzione di un problema e/o la realizzazione di un prodotto.
Il concetto di valutazione delle competenze introduce quindi un diverso sistema di valutazione che permet-
te di osservare meglio le abilità di ogni alunno poiché si evidenziano aspetti che negli studenti non sono
rilevabili con una valutazione tradizionale.