Linee Guida Tesi - Facolta Di Giurisprudenza
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Facoltà di Giurisprudenza
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L’attuale organizzazione del percorso universitario ha originato, con riferimento al lavoro di tesi, la
distinzione tra:
• tesi di Specializzazione.
Nello svolgere la tesi lo studente rielabora un argomento di studio, dando prova di aver appreso uno
stile logico-espositivo condiviso dalla comunità scientifica. Muovendo da un proprio interesse
scientifico, nella tesi di laurea lo studente ricostruisce la letteratura su un determinato argomento e
identifica una relazione tra la propria posizione personale e la letteratura di riferimento, dovendo
dimostrare capacità di riflessione ed elaborazione personali.
• L’oggetto di studio, inizialmente più o meno definito e in ogni caso sempre soggetto a
variazioni e miglioramenti nel corso del proprio lavoro di ricerca.
Sulla base di questi elementi è possibile distinguere due diversi tipi di tesi:
• tesi compilative (note anche come tesi bibliografiche o teoriche), basate sulla discussione dei
libri e degli articoli scientifici più rilevanti rispetto al proprio oggetto di ricerca e all’ambito
disciplinare di riferimento;
• tesi empiriche (note, a seconda delle diverse discipline, come tesi di ricerca o tesi
sperimentali), che richiedono anche un lavoro applicativo di ricerca, oltre all’analisi della
letteratura sull’argomento oggetto di tesi. In tale tipologia di tesi dovrebbe essere
identificabile il contributo personale ed originale rispetto alla letteratura di riferimento,
tenendo conto anche delle specificità della disciplina. A titolo puramente esemplificativo, in
una tesi in ambito economico-aziendale l’analisi di un caso, non trattato in letteratura,
potrebbe soddisfare il requisito dell’originalità (se trattato e sviluppato adeguatamente).
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2. Organizzazione del lavoro
La consegna della domanda di laurea presso la Segreteria studenti deve essere previamente
autorizzata dal docente, il quale concede l’autorizzazione in questione sulla base dello stato di
avanzamento del lavoro. In mancanza di diversa disposizione del docente, la prassi è che
l’autorizzazione sia rilasciata quando è stato redatto almeno il 50% del lavoro.
Le opere (libri, saggi, articoli, ecc.) richiamate nel corpo della tesi possono essere citate seguendo
due modalità:
A. Mediante l’inserimento di note a piè di pagina, riportando per ciascuna fonte consultata
l’autore, il titolo, la città, l’editore, l’anno, il numero di pagina (o di pagine) a cui si fa
riferimento. Esempi:
Volumi:
1
Bertini U., Il sistema d’azienda. Schema d’analisi, Torino, Giappichelli, 1990.
Articolo in rivista:
2
Wagenhofer A., Voluntary disclosure with a strategic opponent, in Journal of Accounting
and Economics, 1990, 12, pp. 341-363.
2
B. Attraverso il sistema autore-data, che prevede di richiamare direttamente all’interno del
testo le opere elencate in bibliografia, evitando così l’impiego delle note a piè di pagina. Le
citazioni bibliografiche, in questo caso, sono effettuate specificando, per ogni opera, soltanto
l’autore e l’anno di pubblicazione, separati da una virgola.
Esempi:
In caso di riferimenti contestuali a più opere dello stesso autore e dello stesso anno,
quest’ultimo è seguito da una lettera, secondo l’ordine alfabetico:
…corpo del testo… (Drucker, 1993a; Drucker, 1993b) …corpo del testo…
In caso di citazione diretta di una parte del testo, occorre indicare il numero della pagina:
4. Bibliografia
Le citazioni bibliografiche riportate nel corpo del testo devono essere riepilogate, dopo l’ultimo
capitolo, in un elenco bibliografico (Bibliografia), nel quale devono essere riportate, in ordine
alfabetico, le sole opere citate realmente nel corpo della tesi.
La stesura della Bibliografia deve rispettare uno standard che, in mancanza di diversa disposizione
del docente, sarà quello indicato di seguito.
Articoli in rivista:
Wagenhofer A., Voluntary disclosure with a strategic opponent, in Journal of Accounting
and Economics, 1990, 12, pp. 341-363.
Volumi:
Bertini U., Il sistema d’azienda. Schema d’analisi, Torino, Giappichelli, 1990.
Relazioni a Convegni:
Woolfolk-Hoy A., Changes in teacher efficacy during the early years of teaching, Paper
presented at the annual meeting of the American Educational Research Association, New
Orleans, June 2000.
Si raccomanda di prestare particolare attenzione alla raccolta bibliografica, che dovrebbe risultare
più approfondita ed adeguata possibile, in relazione al livello di laurea che si consegue, alla
tipologia di lavoro (compilativo, empirico) ed alla natura dell’argomento trattato.
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5. Controllo anti-plagio
I docenti, relatori di tesi di laurea, hanno l’obbligo istituzionale (D.R. 29/7/2015) di prevenire il
plagio e di dichiarare “l’originalità dell’elaborato e l’assenza, al suo interno, di utilizzo improprio di
materiale altrui”, in ragione del fatto che copiare parti della tesi (o anche solo riportare frasi altrui
senza la necessaria citazione delle fonti) costituisce reato. A tal fine, il relatore dovrà eseguire
necessariamente il controllo sul testo con l’apposito software anti-plagio e, qualora il riscontro del
software fosse negativo, il docente ha l’autorità di negare l’autorizzazione alla stampa e al deposito
del lavoro di tesi.
6.2 Abstract
Gli studenti devono redigere un abstract (riassunto) dell’elaborato descrivendo in modo chiaro i
contenuti, i contributi originali e le conclusioni della propria tesi, secondo la seguente struttura:
1. nome, cognome, numero di matricola dello studente e titolo della tesi;
2. indice della tesi;
3. riassunto (max 4.000 battute spazi inclusi) contenente:
• motivazioni della scelta dell’argomento di tesi;
• metodologia (per le tesi di ricerca);
• sintesi dei contenuti;
• principali conclusioni.
4. bibliografia.