Il documento descrive la biologia del cancro, spiegando cosa è il cancro, le sue caratteristiche, le cause e i tipi di tumori. Vengono inoltre descritti i metodi di diagnosi e le principali terapie contro il cancro come la chirurgia, chemioterapia, radioterapia e immunoterapia.
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Il documento descrive la biologia del cancro, spiegando cosa è il cancro, le sue caratteristiche, le cause e i tipi di tumori. Vengono inoltre descritti i metodi di diagnosi e le principali terapie contro il cancro come la chirurgia, chemioterapia, radioterapia e immunoterapia.
Il documento descrive la biologia del cancro, spiegando cosa è il cancro, le sue caratteristiche, le cause e i tipi di tumori. Vengono inoltre descritti i metodi di diagnosi e le principali terapie contro il cancro come la chirurgia, chemioterapia, radioterapia e immunoterapia.
Il documento descrive la biologia del cancro, spiegando cosa è il cancro, le sue caratteristiche, le cause e i tipi di tumori. Vengono inoltre descritti i metodi di diagnosi e le principali terapie contro il cancro come la chirurgia, chemioterapia, radioterapia e immunoterapia.
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la biologia del cancro
che cos’è il cancro?
il cancro è una delle malattie più difficili con cui si misura la medicina, sono indicate centinaia di patologie che possono presentarsi in modo diverso in ciascun paziente e che possono variare nel decorso; le cellule che formano i tumori sono molto simili a quelle sane, per cui è difficile identificare le cure. deriva da una cellula normale che si è trasformata in cellula tumorale, perdendo alcune caratteristiche morfologiche e funzionali e diventano capace di crescere più in fretta delle altre cellule dell’organismo. i tumori più comuni sono i carcinomi che derivano dai tessuti epiteliali come quelli del colon o mammella. meno frequenti sono i tumori ematopoietici che derivano dalle cellule del sangue (leucemia). in genere i tumori sono divisi in: - benigni: restano localizzati nel punto in cui si sono sviluppati - maligni: sono in grado di dare luogo alle metastasi (colonie di tumore che raggiungono parti anche molto lontane dalla sede del tumore) il tumore può essere limitato in una sede circoscritta mentre il cancro è in grado di produrre metastasi le caratteristiche delle cellule tumorali rispetto a quelle sane: 1. sono insensibili ai segnali di crescita 2. sono insensibili ai segnali che bloccano la crescita 3. non attivano la morte cellulare programmata (apoptosi) 4. hanno un potenziale riproduttivo illimitato e non muoiono dopo un det. numero di divisioni 5. inducono angiogenesi (processo con cui si formano i nuovi vasi sanguigni necessari al tumore) 6. invadono altri tessuti e producono metastasi 7. hanno metabolismo alterato 8. sfuggono al controllo del sistema immunitario 9. hanno DNA instabile 10. sono stimolate dalle infiammazioni (motivo del surriscaldamento del corpo) le mutazioni cancerogene possono avvenire nelle cellule somatiche oppure nelle cellule della linea germinale; nel primo caso si parla di tumori sporadici mentre nell’altro caso di tumori ereditari. le mutazioni offrono un vantaggio selettivo alla crescita di cellule, sovvertono funzionamento di particolari segnali e danneggiano la traduzione di proteine: TGF - legata al differenziamento cellulare Notch implicata nello sviluppo dell’embrione Apc, coinvolta nei processi di anticoagulazione e infiammazione Stat, implicata nel controllo dello sviluppo del sistema immunitario. l’identità di una cellula è controllata in almeno tre modi: 1. guidandola verso la sopravvivenza o l’apoptosi 2. permettendole di dividersi o di restare quiescente 3. mantenere integrità del genoma le alterazioni genetiche all’origine di un tumore possono essere di natura diversa, le prime modificazioni avvengono alla base del controllo della divisione cellulare: oncogeni sono i geni che stimolano la divisione cellulare e i geni oncosoppressori per inibirla gli oncogeni solitamente sono spenti nelle cellule mature e differenziare; tuttavia, questi possono riattivarsi in seguito a mutazione, inducendo la proliferazione. l’attivazione di un oncogene dipende da un solo allele mutante mentre quello di oncosoppressore richiede che entrambi gli alleli siano inattivi, cioè richiede due mutazioni. le cause del cancro? fattori esterni / ambientali che possono indurre mutazioni nel DNA sono detti mutageni; quando ci sono elementi sufficienti che per ritenere una mutazione possono provocare il cancro sono detti cancerogeni fattori di predisposizione ereditaria comprendo mutazioni di uno o più geni trasmesso dai genitori fattori casuali come gli errori di replicazione del DNA che si verificano durante la divisione cellulare l’organismo umano è ricco di sistemi di controllo che rilevano le più piccole variazioni, questi meccanismi di riparazione cellule quando si attivano rilasciano specifiche molecole segnale con lo scopo di eliminare l’eventuale invasore o riparare il tessuto danneggiato. nel caso di un trauma o di un’infezione l’infiammazione si esaurisce in breve tempo; se questa perturbazione è causata da cellule tumorali, lo stato infiammatori persiste nel tentativo di eliminarle. l’infiammazione diventa cronica quando il tentativo di eliminazione non ha successo e da qui si instaura uno stato di emergenza continua che è capace di creare un ambiente alterato e favorevole al cancro. i tumori a predisposizione ereditaria (origine da mutazioni nelle cellule della linea germinale) i casi di cancro sono particolarmente numerosi esistono dunque dei test genici per diagnosticare alcune delle mutazioni più conosciute ma soprattutto verificare che un tumore origini una predisposizione ereditaria, per questo motivo: 1. più di un parente stretto deve avere lo stesso tipo di tumore 2. nello stesso lato della famiglia sono presenti alcuni rari e specifici tipi di cancro 3. il tumore si manifesta in età relativa precoce chi è portatore di mutazioni che predispongono a un tumore diverse opzioni a disposizione, a seconda del tipo di cancro: sorvegliare di frequente gli organi a rischio, terapie con farmaci preventivi, ove possibile la chirurgia preventiva. col tempo divenne chiaro che molti di questi virus, con un genoma fatto di DNA o RNA, sono in grado di infettare alcune cellule in coltura trasformandole in tumori. virus a DNA: il meccanismo che porta un virus a dna a causare un tumore può essere di vario tipo: in alcuni casi si verifica l’integrazione del genoma del virus in un proto-oncogene cellulare che viene attivato in altri invece la causa è l’attività incontrollata di un oncogeno virale. virus a RNA: l’RNA a filamento singolo del genoma virale produce una copia di DNA a doppio filamento grazie all’enzima virale trascritta inversa. La copia di DNA viene integrata nel genoma della cellula ospite sotto forma di provirus. a questo punto il provirus può essere replicato e trasmesso alle cellule figlie. la IARC classifica le sostanze che si sospettano essere cancerogene per gli esseri umani in 5 gruppi: gruppo 1 – sostanze cancerogene gruppo 2 a – sostanze probabilmente cancerogene gruppo 2B – sostanze possibilmente cancerogene gruppo 3 – sostanze non classificabili gruppo 4 – sostanze probabilmente non cancerogene tra questi troviamo: - fumo di tabacco: cancerogeni più potenti e pericolosi, dovuto per il benzene presente nel fumo. - radiazioni solari - carne rossa semplice e lavorata: l’effetto cancerogeno potrebbe essere dovuto al ferro contenuto nel gruppo eme dell’emoglobina e mioglobina, con il suo potere ossidante il ferro potrebbe danneggiare il DNA e soprattutto quando rimane a lungo per troppo tempo con la mucosa dell’intestino dalla diagnosi alla cura molti paesi hanno programmi di screening di popolazione: esami prestati per una popolazione sana nella fascia di età più a rischio per la comparsa di una certa malattia e da ripetere con una data frequenza. di solito gli esami di screening (mammografia, pap test, ricerca di sangue occulto feci) sono in grado di rilevare tumori in una fase molto precoce e prevenirne lo sviluppo di cancro. nella maggior parte dei casi è necessario fare anche una biopsia (procedura chirurgica che prevede la rimozione di un campione di tessuto e analizzarlo), la diagnosi contiene informazioni sul tipo e sul grado del tumore; quindi, è importante stabilire quale sia lo stadio clinico della malattia (tumore è localizzato in un organo oppure diffuso anche in altri organi). Quando la diagnosi avviene quando la malattia è già estesa ad altri organi si ripercorre a una combinazione di trattamenti come radioterapie o chemioterapie. Dopo la rimozione di un tumore operabile il patologo può effettuare un esame istologico e dare informazione conclusive sulle caratteristiche del tessuto di origine, dimensione effettiva e aspetto dei margini del tessuto rimosso. chirurgia conservativa = tecnica di rimozione di un tumore meno invasiva La radioterapia si esegue utilizzando radiazioni ionizzanti emesse da una macchina, che agiscono danneggiando il dna delle cellule tumorali e impedendo la proliferazione. Questa differenza tra cellule tumorali e sane fa sì che gli effetti collaterali della radioterapia siano in genere più contenuti di quelli della chemioterapia che è basata sull'uso di farmaci. è una terapia che può essere utilizzata soltanto per tumori inoperabili, per ridurre le dimensioni di un tumore prima dell'intervento oppure dopo la chirurgia per distruggere le cellule tumorali rimaste. Tra i primi farmaci sviluppati contro il cancro ci sono i chemioterapici che colpiscono selettivamente le cellule che si riproducono di più, sono efficaci contro molti tipi di tumori. Nonostante la tossicità sono ancora oggi efficaci contro molti tipi di tumori per i quali non esistono alternative. accanto ai chemioterapici si possono usare specifiche terapie ormonali. La ricerca recentemente ha sviluppato terapie per colpire in modo mirato le molecole difettose presenti in alcuni tumori: il primo fra questi farmaci a bersaglio molecolare è stato l’imatinib usato contro un particolare tipo di leucemia le cui cellule tumorali presentano un'alterazione cromosomica. immunoterapia = strategia che aiuta il sistema immunitario a combattere il cancro inibitori di checkpoint: farmaci che sbloccano i linfociti T (cellule del sistema immunitario altrimenti inibite a uccidere le cellule tumorali) terapie cellulari: trattamenti che hanno l’obiettivo di aumentare la capacità di alcune cellule del sistema immunitario di colpire il tumore. Alcune cellule t sono estratte dal tumore del paziente e quelle che si dimostrano più attive ed efficaci contro il cancro vengono cresciute in laboratorio per 2/8 settimane successivamente queste cellule sono modificate e sono nuovamente infuse paziente quando essi, nel frattempo, ha fatto cicli di chemioterapia e radioterapia. anticorpi monoclonali anti – cancro: prodotti nel sistema immunitario progettate e prodotte in laboratorio affinché si attacchino specifici bersagli che si trovano sulla superficie delle cellule tumorali vaccini terapeutici: i vaccini dovrebbero stimolare la risposta del sistema immunitario contro le cellule tumorali. Altri trattamenti utilizzati nelle immunoterapie includono le cosiddette le due principali sono gli interferoni e le interleuchine quando il tumore ritorna I ricercatori hanno scoperto che nei tumori sono presenti alcune cellule chiamate staminali del cancro che si dividono più raramente delle altre. Dalla loro divisione asimmetrica ha origine una cellula tumorale e una staminale tumorale. Per tale caratteristica queste cellule sarebbero la riserva del tumore e a distanza di mesi e anni, potrebbero essere loro a dare nuovamente origine a un cancro che sembrava comparso. Le staminali del cancro crescono con lentezza e quindi sfuggono alla cura, una terapia antitumorale dovrebbe eliminare anche con la piccola fazione di cellule staminali tumorali che sostiene la malattia nel tempo. per definire l'identità di una cellula i biologi ricorrono spesso all'uso di particolari molecole della membrana che chiamano marcatori ma a volte essi si trovano su più cellule. Spesso da queste cellule particolarmente resistenti che hanno origine le metastasi. esse derivano in genere da cellule in cui si sono accumulate molte mutazioni che le hanno rese capaci di migrare sopravvivere in altri tessuti. L'intero processo di formazione di una metastasi può essere suddiviso in fasi: dall'espansione delle cellule del tumore primitivo alla formazione di nuovi vasi sanguigni; dal distacco dal sito d'origine al viaggio nel circolo sanguigno; fino all'approdo a un nuovo tessuto. Una diagnosi più accurata è uno strumento potente che permette ai ricercatori di scegliere la terapia più adatta o addirittura di sviluppare nuovi farmaci più specifici. Anche nel campo della prognosi le varianti genetiche possono dare informazioni più utili perché esistono mutazioni associate a tumori più aggressivi e mutazioni che invece accompagnano i tumori meno aggressivi. Conoscere bene i geni che possono dare origine al cancro è un ottimo punto di partenza per affinare le cure di cui hanno bisogno ciascun paziente ciascun tumore. Dunque, si inizia a parlare di medicina di precisione
L’alcaloide vegetale Voacamina esercita un effetto chemiosensibilizzante su cellule tumorali farmacoresistenti mediante l’induzione del processo autofagico