Riassunto Elettrotecnica
Riassunto Elettrotecnica
Riassunto Elettrotecnica
Silviu Filote
January 17, 2022
Contents
1 Cariche elettriche 3
2 Tensione 3
3 Corrente 3
4 Definizioni 3
7 Teoremi 16
7.1 Generatori equivalenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
7.2 Sovrapposizione degli effetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
7.3 Teorema di Thevenin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
7.4 Teorema di Norton . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
8 Equivalenza stella/triangolo 20
9 Partitori 21
10 Potenza 22
1
11 Circuiti magnetici 23
11.1 Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
11.2 Induzione elettromagnetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
11.3 Mutua induzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
11.4 Rappresentazione fisica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
11.5 Formule . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
11.6 Risoluzione circuito: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
11.7 Esercizio 18 esempio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
12 Regime PAS 34
12.1 Richiami sui numeri complessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
12.2 funzioni periodiche nel dominio del tempo . . . . . . . . . . . 34
12.3 Rappresentazione fasoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
12.4 Bipoli passivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
12.5 Potenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
12.6 Risonanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
12.7 Rifasamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
15 NOTE importanti 57
2
1 Cariche elettriche
Se ho una carica elettrica nello spazio circostante, ho un campo
elettrico, sia che
2 Tensione
La tensione (simbolo: V) fra due punti è una misura dell’energia
necessaria per muovere una carica elettrica unitaria dal punto più
negativo in tensione (potenziale più basso) al punto più positivo
(potenziale più alto);
3 Corrente
La corrente (simbolo: I) è il flusso di cariche elettriche nell’unità di
tempo attraverso un punto di un circuito;
4 Definizioni
Circuito elettrico: un tubo di flusso del vettore densitá di corrente.
Un qualsiasi cosa sostenga un tubo di flusso di qualsiasi materiale sia.
3
Rete elettrica: L’unione di circuiti diversi.
4
5 Teoria Regime stazionario
Legge di kirchhoff ad un percorso chiuso - alle maglie
X
V =0
Convezioni
Bipoli
– Il corto circuito
V =0 I=n R=0
– Il circuito aperto
V =n I=0 R=∞
– La resistenza
V =R·I
5
* Le resistenze in serie sono percorse della stessa corrente e la
loro X
Req = Ri
* Le resistenze in parallelo sono soggette alla stessa tensione
1
Req = 1 1 1
R1
+ R2
+ R3
..
R1 · R2
Req =
R1 + R2
NB:
* il parallelo tra un ctocto e una resistenza → Req = 0 ossia
ctocto;
0
R = 0 (ctocto) k R = 10 ⇒ ⇒0
10
* la serie tra un aperto e una resistenza → Req = ∞ aperto;
R = ∞ (aperto) + R = 10 ⇒ ∞ + 10 ⇒ ∞
Generatore di tensione
V =E−R·I
E−V
I=
R
– La serie di generatori é data da
X
E= Ei
6
Generatore di corrente
V =R·A−R·I
7
6 Metodi di risoluzione delle reti in regime
stazionario
Le derivate rispetto al tempo sono nulle, semplificazioni delle
leggi di maxwell.
I lati di un circuito partono da un nodo per poi terminare in uin’altro nodo
diverso da quello di riferimento.
La maglia di un circuito parte da un nodo e termina nel medesimo.
Numero lati = L
Numero nodi = n
Chiarimenti:
I versi delle correnti possono essere indicate a caso, tranne che per i
generatori che indicano la direzione della corrente e della tensione
concorde alla sua freccia
Le tensioni derivano dalla scelta delle correnti, tranne per quelle dei
generatori che sono concordi
8
6.1 Metodo delle correnti di lato
Equazioni da risolvere
(L − n + 1) + (n − 1)
V =R·I
esempio:
9
Non viene considerato il nodo centrale e scrivo le equazioni
positive + le correnti entranti nel nodo
negative - le correnti uscenti nel nodo
N1 → +I1 + I8 − I2 = 0
N2 → +I3 − I1 + I4 = 0
N3 → +I5 − I4 − I7 = 0
N4 → +I7 − I6 − I8 = 0
unisco le equazioni → (L − n + 1) + (n − 1)
N1 → +I1 + I8 − I2 = 0
N 2→ +I3 − I1 + I4 = 0
N3 → +I5 − I4 − I7 = 0
N4 → +I7 − I6 − I8 = 0
M 1→ −V 2 + V 6 + V 8 = 0
M2 → +V 2 − E1 + V 3 = 0
M3 → −V 3 + V 4 − E5 = 0
M4 → −V 6 + E5 − V 7 = 0
10
6.2 Metodo delle tensioni di nodo
Le incognite sono le tensioni di n − 1 nodi, o superficie chiusa;
A→ +I1 + I8 − I2 = 0
B→ +I3 − I1 + I4 = 0
C→ +I5 − I4 − I7 = 0
D→ +I7 − I6 − I8 = 0
VA−VE Va
I2 = →VE =0→
R2 R2
VC−VD
I7 =
R7
E8 − V8 E8 − (VA − VD )
V8 = E8 − R8 · I8 → I8 = =
R8 R8
11
Esprimo in questo modo tutte le correnti del circuito e ottengo
A→ +I1 + I8 − I2 = 0
B→ +I3 − I1 + I4 = 0
C→ +I5 − I4 − I7 = 0
D→ +I7 − I6 − I8 = 0
E8 −(VD −VB ) VA
A→ +I1 + R8
− R2
=0
VC −VB
+ 0−V
B→ − I1 + =0
B
R3 R4
VC −VB VC −VD
C→ +I5 − R4
− R7
=0
E8 −(VA −VD )
+ VCR−V VD
D→ D
− − =0
7 R6 R8
E8 −(VD −VB ) VA
A→ +I1 + R8
− R2
=0
VC −VB
B→ + 0−VB
− I1 + =0
R3 R4
VC −VB VC −VD
C→ +I5 − − =0
R4 R7
E8 −(VA −VD )
D→ + VCR−V
7
D
− VD
R6
− R8
=0
ddp1 → VA − VB = E1
ddp5 → VC − 0 = E5
Ricorda che:
12
6.3 Metodo delle correnti di maglia
(l − n + 1 = k) prendo quindi le k maglie ad area minore;
Scelgo il verso di pecorre di percorrenza delle maglie che deve essere
uguale per tutte;
Calcolo le correnti J in base al verso scelto;
Scrivo le tensioni di tutte le maglie tenendo sempre conto del verso
scelto;
Sostituisco alle tensione la legge di ohm
V =R·I
13
Le correnti se sono concordi al segno sono positive altrimenti negative
Scrivo tensioni
M1 → −V 2 + V 6 + V 8 = 0
M2 → +V 2 − E1 + V 3 = 0
M 3→ −V 3 + V 4 − E5 = 0
M4 → −V 6 + E5 − V 7 = 0
M1 → −(R2 · (J1 − J2 )) + (R6 · (J4 − J1 )) + (E8 − R8 · J1 ) = 0
M2 → +(R2 · (J1 − J2 )) − E1 + (R3 · (J3 − J2 )) = 0
M3 → −(R3 · (J3 − J2 )) + (R4 · −J3 ) − E5 = 0
M4 → −(R6 · (J4 − J1 )) + E5 − (R7 · J4 ) = 0
NB:
14
– Metodo correnti di lato → manca la tensione di quel lato ma è
nota la corrente;
– Metodo delle tensioni di nodo → Ok;
– Metodo delle correnti di maglia → manca la tensione di quel
lato, però è già compresa la corrente di quel lato;
15
7 Teoremi
7.1 Generatori equivalenti
16
2. Stessa resistenza interna, rendendo passiva la rete
⇒ V0 = A · RA
⇒ E = V0
2. Stessa resistenza interna, rendendo passiva la rete
17
7.2 Sovrapposizione degli effetti
Data una rete lineare la soluzione si puó trovare risolvendo tante reti
quanti sono i generatori, tenendono accesso uno per volta e sommandone gli
effetti di ciascuno.
Def: Una rete é lineare se tutti i suoi bipoli sono lineari.
5 10 15
I = I 0 + I 00 = + = A
4 4 4
18
7.3 Teorema di Thevenin
Data una rete lineare qualsiasi, posso vederla equivalente ai morsetti
esterni come :
Def: Una rete é lineare se tutti i suoi bipoli sono lineari.
Passi:
Calcolare la resistenza interna, rendendo passiva la rete ⇒ Rth
Calcolare la tensione a vuoto della rete rispetto ai morsetti A e B
I=0
Passi:
Calcolare la resistenza interna, rendendo passiva la rete ⇒ Rth
Calcolare la corrente di ctocto della rete rispetto ai morsetti A e B
V =0
19
8 Equivalenza stella/triangolo
Da stella a triangolo
rA = RA · RB + RAR· RC + RC · RB
A
rB = RA · RB + RAR· RC + RC · RB
B
(1)
R · RB + RA · RC + RC · RB
rC = A
R C
Da triangolo a stella
rB · rC
RA = rA + rB + rC
RB = r +rA · rC
A rB + rC (2)
r · rB
RC = rA +ArB +
rC
r
Se le r sono tutte uguali: R=
3
20
9 Partitori
21
10 Potenza
Se P < 0
22
11 Circuiti magnetici
11.1 Premesse
Un circuito magnetico viene alimentato da uno elettrico;
Rrich = 0 ⇒ A = ∞
Req = Rcil
23
11.2 Induzione elettromagnetica
Una spira percorsa da corrente genera un tensione, legge di Lenz.
dΦ
VAB = −
dt
Il meno scompare se prendiamo la tensione nel verso opposto, convenzione
dei utilizzatori
dΦ
VAB =
dt
N2 di
L= v =L· H [Henry]
R dt
24
Il segno del flusso generato dall’induttore segue la regola della mano destra:
N1 · N2
M12 = M21 =
R
La tensione totale sulle induttanze sará cosı́ data:
di1 di2
VAB = L1 · ±M ·
dt dt
di2 dii
V2 = L2 · ±M ·
dt dt
25
Il segno della muta indizione:
N1 · N2
−M12 = −M21 = −
R
di1 di2
V1 = R1 · i1 + L1 · −M ·
dt dt
di2 dii
V2 = R2 · i2 + L2 · −M ·
dt dt
26
11.4 Rappresentazione fisica
La rappresentazione fisica del circuito magnetico puó essere rappresentato
in 2 mondi:
Mondo elettrico
27
11.5 Formule
Sapendo che:
µ0 = 1, 26 · 10−6 H
m é la permeabilitá del vuoto; 4pi x 10^-7
Quindi:
Riluttanza circuito: li
Ri = µ0 1· µr · A
i
Generatori: f em = Ni · ii
Flusso: i · ii
Φi = NReq
28
11.6 Risoluzione circuito:
1. Calcolo delle riduttanze su ogni ramo;
Sono rappresentabili come delle resistenze;
Sullo stesso ramo possono essere presenti 2 riluttanze del caso di
una sezione aperta dove scorre aria
2. I solenoidi si sostituiscono con generatori di forza elettromotrice;
Il segno utilizzando la regola della mano destra partendo da dove
entra corrente;
3. Semplificazione delle resistenze;
4. Calcolo auto-induttanze
Spegnere tutti i generatori;
Accendere il generatore di riferimento N1 i1
Calcolare la Req1 vista dal generatore acceso;
Calcolare autoinduttanza come
N12
L1 =
Req1
5. Calcolo della mutua induttanza (esempio M23 );
Spengo tutti i generatori;
Accendo il generatore N3 i3
Lascio il segno del flusso del generatore N2 i2 → Φ’
Se il verso dei flussi sono contrari ⇒ segno negativo mutua
induttanza;
ΦC23 N2 · Φ0
M23 = =
i3 i3
N3 i3
Φ0 =
Req3
N2 · N3 · i3
M23 =
Req3 · i
3
29
11.7 Esercizio 18 esempio
1 L
RM = ·
µr · µ0 A
ReqM = 4 · R
30
2. La corrente efficace nell’avvolgimento SX con int SX chiuso e DX
aperto
V̄ = jXLsx · I¯sx
j
jXC = −
wC
N2
Lsx = calcolarla tramite il circuito magnetico
ReqM
jXL = jwLsx
31
Req = jXC + (R k jXL)
EM
I¯EM =
Req
¯
IEM · R
I¯sx = = Isx · ejϕ
R + jXL
R
Req = R +
2
E
IE =
Req
IE · R IE
Idx = =
R+R 2
4. Il flusso nel circuito magnetico con int DX chiuso e SX aperto :
N · Idx
φ=
ReqM
32
5. La corrente efficace nell’avvolgimento SX con int SX chiuso e DX
chiuso:
33
12 Regime PAS
12.1 Richiami sui numeri complessi
Rappresentazione rettangolare: x + jy
Rappresentazione esponenziale: ρ · ejθ
Modulo, ossia la lunghezza:
p
ρ = x2 + y 2
Ascissa: x = ρ · cos(θ)
Ordinata: y = ρ · sen(θ)
Angolo θ, detta anche fase: θ = arctan( xy )
Pulsazione: ω = 2 · πf
Funzione periodica: f (t) = FM · cos(ωt + ϕ)
π
sin(α) = cos(α + )
2
34
NB: derivare ed integrare una funzione periodica f (t) si ottine nuovamente
una funzione sinusoidale con la stessa pulsazione
f (t)0 → stessa ω
Z
f (t)dt → stessa ω
Ogni famiglia di funzioni sinusoidali isofrequenziali, cioè alla stessa
frequenza e quindi con pulsazione ω fissata, che rappresenti una generica
grandezza x(t):
x(t) = FM · cos(ωt + ϕ)
La formula di Eulero: Si tratta di una relazione usata per rappresentare
i numeri complessi in coordinate polari. La rappresentazione della funzione
ejθ nel piano complesso è un cerchio unitario e θ é l’angolo che si viene a
creare.
Nel nostro caso utilizziamo tale formula per rappresentare la funzione
sinusoidale attraverso vettori rotanti.
F̄
35
I vari passaggi:
1. Viene rappresentata f (t) nel dominio del tempo;
NB: posso effettuare tutte le operazioni matematiche che voglio tra fasori
isofrequenziali. Mentre, nel caso in cui abbiamo grandezze che presentano
ω diverse possiamo effettuare le operazioni matematiche solo nel dominio
del tempo.
Condensatore: 1
XC = − ω·C
Resistenza: R
j · XL
NB: le impendenze non sono fasori, sono solo numeri complessi.
36
12.5 Potenza
La potenza è pari al lavoro compiuto nell’unità di tempo (joule al secondo),
e si misura in W .
V I
Vef f = √ Ief f = √
2 2
Potenza in tensione continua:
La potenza si esprime in watt come prodotto tensione per corrente:
P =V ·I
Potenza attiva
La potenza attiva P è quella effettivamente assorbita e che viene
trasformata in calore per effetto Joule o in lavoro utile. Si misura in
watt e viene calcolata con la formula:
P = V · I · cos(ϕ)
37
– Circuito puramente ohmico
In un circuito costituito da sole resistenze, tensione e corrente
non risultano sfasate (ϕ = 0° ⇒ cos(ϕ) = 1)
P = Vef f · Ief f
– Circuito induttivo e capacitivo
Si ottiene il massimo sfasamento possibile
(ϕ = 90° ⇒ cos(ϕ) = 0). Non si ha potenze attiva.
Potenza reattiva
La potenza reattiva Q riguarda l’energia che viene alternativamente
assorbita e restituita dal campo magnetico (circuiti induttivi) o dal
campo elettrico (circuiti capaciti). Si misura in var.
Q = V · I · sen(ϕ)
(ϕ = 0, sen(ϕ) = 0) ⇒ Q = 0
– Circuito induttivo e capacitivo
(ϕ = 90°, sen(ϕ) = 1)
38
Potenza apparente
S̄ = P ± jQ = V̄ · I¯∗
dove I¯∗ é corrente coniugata
12.6 Risonanza
39
12.7 Rifasamento
Si definisce rifasamento qualsiasi provvedimento adoperato per aumentare
(o come si dice comunemente migliorare) il fattore di potenza cos(ϕ)
(ovvero il coseno dell’angolo compreso tra il fasore di tensione e quello di
corrente) di un dato carico, allo scopo di ridurre, a pari potenza attiva
assorbita, il valore della corrente che circola nell’impianto.
Lo scopo del rifasamento è soprattutto quello di diminuire le perdite
d’energia e di ridurre l’assorbimento di potenza reattiva.
Nelle utenze industriali, la maggior parte dei carichi è costituita da motori e
trasformatori, che generano un campo magnetico. Questo fatto
introduce uno sfasamento tra tensione e corrente, causando il
consumo di potenza reattiva (espressa in kV AR). Questa potenza concorre
al consumo di energia reattiva, misurata in kV ARh dall’ente erogatore.
Problematiche:
Soluzione:
40
41
13 Reti elettriche trifase
13.1 Terne simmetriche
Tensioni di fase: E1 , E2 , E3 (dal centro stella)
Tensioni concatenate: V1 , V2 , V3 (tra i vertici della stella)
42
13.2 Terne equilibrate
Correnti di linea: IA , IB , IC .
Correnti di fase: I1 , I2 , I3 .
lo stesso modulo;
43
13.3 Esempi
44
13.4 Definizioni sequenze
Il verso convenzionale é antiorario:
Sequenza diretta: 1, 2, 3;
Sequenza inversa: 3, 2, 1;
1
2
√
α = ej 3 π = − 12 + j 2
3
2
α2 = e−j 3 π
2 2
Sequenza diretta: 1, α2 , α ≡ 1, π, − π
3 3
2 2
Sequenza inversa: 1, α, α2 ≡ 1, − π, π
3 3
45
13.5 Metodo del monofase equivalente
1. Verifico se il circuito é simmetrico ed equilibrato;
Moduli uguali;
sfasati di 23 π;
5. Poi aggiungere la fase giusta della sequenza nel caso si chieda una
corrente di una terna diversa;
46
13.6 Mutui accoppiamenti
In un circuito trifase se i vari elementi che costituiscono delle varie fasi sono
vicini, le mutue induttanze delle fasi si fanno sentire e non possiamo
utilizzare il metodo del monofase equivalente.
auto-induttanza uguale;
E quindi:
47
13.7 Potenze
Potenza con collegamente a stella
Voglia scrivere la potenza messa in gioco da questa terna
∗ ∗ ∗
S̄ = Ē1 · I¯1 + Ē2 · I¯2 + Ē3 · I¯3
Se é simmetrico ed equilibrato
S̄ = 3 · Ē · I¯∗ S =3·E·I
Quello che succede su una fase é analogo sulle altre, tranne che é
sfasato nel tempo di 23 π.
V √
E=√ S= 3·V ·I
3
48
Potenza con collegamente a stella
∗ ∗ ∗
S̄ = V¯12 · I¯12 + V¯23 · I¯23 + V¯31 · I¯31
Se é simmetrico ed equilibrato
∗
S̄ = 3 · V̄ · I¯f S = 3 · V · If
Il √
If = √ S = 3 · V · If
3
49
14 Circuiti in regime transitorio
14.1 Considerazioni teoriche
Interruttori
Condensatori formule:
Z t
i(t) dvc (t)
v(t) = dt i(t) = C ·
−∞ C dt
Induttore formule:
Z t
v(t) diL (t)
i(t) = dt v(t) = L ·
−∞ L dt
50
dove t = 0− indica il tempo prima dell’azionamento dell’interruttore
− +
IL0 = IL0 ⇒ IL0
Si tratta di risolvere:
X
integrale generale = Ki · eλi ·t + integrale particolare
i
Ora vedremo come calcolare i vari pezzi e come comporli per trovare la
soluzione.
51
14.3 Calcolare i λ - OM
Per indentificare i λ occorre risolvere l’integrale generale dell’omegenea
associata all’equazione differenziale.
Ossia pongo a 0 il termine noto dell’equazione differenziale ottenuta
dal sistema, derivo l’eq e la risolvo ottenendo cosı́ i λ.
τ puó essere calcolata come Req vista dai morsetti del mio
induttore/condensatore;
Da un punto di vista matematico derivando l’equazione differenziale
ottengo:
Esempio: E = RC v̇ + v
Pongo E = 0 e derivando per v ottengo:
0 = RCλ + 1
1
λ=−
RC
λ altro non é che la tangente (derivata).
52
Calcolo dei λ
eq. differenziale = 0
pongo v̇ = λ
derivo per la costante v
ricavo i λ
Se il generatore é in continua E = V :
53
14.5 Calcolo dei Ki
L’integrale generale altro non é che l’andamento della mia funzione
incognita nel tempo.
X
integrale generale = Ki · eλi ·t + integrale particolare
i
Vengono utilizzate le condizioni inziali t = 0 per il calcolo dei Ki :
VC0 , IL0
Ponendo come esempio che l’incognita in questo caso sia la tensione sul
condensatore, di cui noi sappiamo da problema la sua condizione inziale,
possiamo quindi calcolare le Ki come:
X
vC (t) = Ki · eλi ·t + integrale particolare
i
X
vC (t = 0) = Ki · eλi ·t + integrale particolare
i
Conoscendo:
integrale particolare;
OM, dove gli esponenziali sono del tipo: Ki · e−λt ;
VC0 ;
Sostituisco nell’equazione per t = 0 i seguenti dati e ottengo:
VC0 = Ki · e−λt + integrale particolare t → 0 ⇒ e−λt = 1
Ki = VC0 − integrale particolare
NB:
L’integrale generale é una funzione che dipende da un parametro;
Dato l’ordine n dell’equazione differenzione, avremo Ki con
i = 1, ..., n da determiare, quindi ci serviranno n equazioni
indipendenti (condensatori + induttori);
Le n equazioni indipendeti vengono ricavate dalle condizioni
inziali;
Dobbiamo quindi riscrivere VC0 , IL0 in funzione di una sola delle due;
VC0 viene data per forza dal problema, mentre IL0 si puó anche
ricavare dal circuito;
54
14.6 Risoluzione del circuito
Per il calcolo dei λ:
1. Si aziona l’interuttore;
2. Rendo la rete passiva;
3. La taglia in un punto;
4. Calcolo la Req sapendo che:
resistenza = R
induttore = λ · L
1
condensatore =
λ·C
5. Calcolo le radici (λ) dell’equazione della Req.
Esempio: 6λ2 + 3200λ + 1600 = 0
(
λ1 = −533, 16
λ1,2 =
λ2 = −0.5
55
56
15 NOTE importanti
VAB = VA − VB
V − V1 − V2 = 0
VA − VC
I1 = A1 −
R1
VA − VC
I5 = A5 −
R1
57
Se all’interno di un circuito PAS abbiamo piú generatori con
pulsazione differente dobbiamo
iR = iR1 + iR2
– In matlab
abs(iR1 ) = |ρ1 |
angle(iR1 ) = ω1
1 P
Z
= e2 (t) · [i02 (t) + i002 (t)]dt
P 0
– V̄ fasoriale
– Pe2 = e¯2 · I¯2 = e2 (t) · [i2 (t)0 + i2 (t)00 ]
* Se le correnti hanno la stessa pulsazione posso effettuare
operazioni tra fasori
58
Z P
1
= ρe2 · cos(200t) · [ρi02 · cos(100t − 1, 95) + ρi002 · cos(200t)]dt
P 0
Z P
1
= ρe2 · cos(200t) · [0 + ρi002 · cos(200t)]dt
P 0
∗
Pe2 = Re(e¯2 · I¯200 )
– In questo caso se le due correnti hanno la stessa pulsazione si
sommano altrimenti utilizzo solo quella con la pulsazione uguale
a quella del generatore E2
59
potenza = Il prodotto tra una componente continua e una alternata
= media nulla
60
Triangolo tensioni concatenate: le tensioni concatenate sono
√
– Piú grandi di 3 di quelle di fase
– E sfasate di ± π6
* sequenza diretta − π6
* sequenza inversa + π6
400 π
E1 = √ · e− 6 ·i
3
Trifase esercizio
61
Lettura wattmetro
Risonanza
62
Il Generatore posto in quella posizione divide il circuito in due parti
indipendenti
63
Per kirkoff su un percorso chiuso (ho scelto quello piú esterno)
(
E − V0 + V = 0 n
⇒ V0 = E
V =R·I =R·0=0
Potenza
64
2. CC · CA = potenza alternata dove valor medio = 0
CC · CA = 0
3. mentre CA · CC = uguale al 2 e CA · CA = P as
– Potenza reattiva: e + E
– Potenza attiva: e + E
– Potenza apparente: e + E
– Potenza: E · I
* Dove I é solo in continua
AM
rappresentazione fasoriale = √ · ej·F I
2
una rappresentazione fasoriale ha il cappello ossia I¯
√
– Questo vuol dire che é gia stata divisa per 2
– le rappresentazione fasoriali sono in forma quadratica ed
esponenziale
√
– Per riportarla nel dominio del tempo devo moltiplicare per 2
65
Calcolo la costante di tempo
3R + λ · L = 0
in questo caso:
(
3R + λ · L = 0
R0 + 1
λ·C
66
integrale generale:
I(t) = K · eλt + I(∞)
67
Calcolo costante di tempo: una volta tagliato il circuito mi devo
ricondurre nel punto in cui ho tagliato
R3 + (R2 k λL) = 0
– 0<t<T
V c(0− ) = V c(0+ ) = x
V c(∞) = y
V c(t) = k · eλ·t + V c(∞)
V c(t = 0) = k · eλ·0 + V c(∞)
x
x=k+y ⇒k =
y
– t>T
t0 = t − T
V c(t0 = 0− ) = V c(t0 = 0+ ) = x
V c(∞) = y
V c(t) = k · eλ·t + V c(∞)
V c(t0 = 0) = k · eλ·0 + V c(∞)
x
x=k+y ⇒k =
y
68
Lettura del wattmetro reale → sostituire con le resistenze interne
M 12 = M 21 = 0
Generatore equivalente
(N1 + N2 )2
L=
Req
69
Calcolo della potenza di E2
P2 = E2 · I
P2 = E2 · (I¯0 + I 00 )
√
P2 = E2 · (|I| · 2 · (coswt + ϕ) + I 00 )
70